Programmazione didattica. 1. Gli incarichi conferiti ai sensi del presente regolamento sono attribuiti nel rispetto del codice etico, nei limiti degli stanziamenti iscritti annualmente a bilancio e nel rispetto delle linee di indirizzo deliberate annualmente dagli Organi di Governo dell’Ateneo, nonché della programmazione didattica deliberata da ciascuna struttura didattica.
Programmazione didattica. Il Comitato Scientifico insieme al C.A. propongono il piano di sviluppo triennale dell’attività didattico-culturale e scientifica, la programmazione didattica annuale e l’approvazione annuale del Manifesto degli studi dell’Istituto. La durata dell’Anno Accademico è fissata dall’1 ottobre al 30 maggio. Ciò non contrasta con la possibilità di anticipare le attività didattiche in sede di calendario accademico. Per la programmazione didattica annuale e il Manifesto degli studi, il C.A. si avvale della collaborazione delle strutture didattiche e comunque entro i tempi necessari all’avvio delle attività, formula motivate proposte in merito ai seguenti strumenti di programmazione:
Programmazione didattica. 1. Gli incarichi conferiti ai sensi del presente regolamento sono attribuiti nel rispetto del codice etico e di comportamento, nei limiti degli stanziamenti iscritti annualmente a bilancio e nel rispetto delle linee di indirizzo deliberate annualmente dagli Organi di Governo dell’Ateneo, nonché della programmazione didattica deliberata da ciascuna struttura didattica.
Programmazione didattica. 1) Le attività didattiche di ogni anno accademico iniziano il 1° Ottobre e terminano il 30 Settembre.
Programmazione didattica. 1. Ai sensi dello Statuto, il C.A. è l’organo preposto al piano di sviluppo triennale dell’attività didattico- culturale e scientifica, alla programmazione didattica annuale e all’approvazione annuale del Manifesto degli studi dell’Accademia di Bologna, sentito il CDP.
Programmazione didattica. 1. Gli incarichi di insegnamento disciplinati dal presente regolamento sono attribuiti nei limiti degli stanziamenti iscritti annualmente a bilancio e nel rispetto delle linee di indirizzo deliberate dagli Organi di Governo dell’Ateneo e del Codice Etico, nonché della programmazione didattica deliberata da ciascuna struttura didattica.
Programmazione didattica. 3. Didattica delle carriere studenti (riconoscimento crediti, delibere, nulla osta, …)
Programmazione didattica. Art. 3 - Programmazione didattica
Programmazione didattica. Attraverso la programmazione didattica l’Ateneo deve: supportare la gestione dell’offerta didattica e la progettazione dei corsi di studio ed i relativi ordinamenti e regolamenti didattici, le regole per la composizione dei piani di studio degli studenti, l’offerta delle attività formative (erogate e programmate), e bandi di docenza e le coperture. La Programmazione Didattica deve consentire la definizione di tutte le fasi dall’istituzione di un nuovo corso di studio alla definizione delle regole per la composizione dei piani di studio degli studenti, dell’offerta formativa e delle coperture degli incarichi didattici e di: ● progettare e simulare i corsi di studio e i relativi ordinamenti, regolamenti didattici e attività formative, anche in una fase precedente all’apertura della SUA-CDS; ● programmare l’erogazione delle attività formative (repliche, mutuazioni, incarichi didattici); ● definire le regole per la composizione dei piani di studio degli studenti; ● definire il Syllabus delle attività formative; ● garantire l’integrazione con le carriere studenti, le carriere e stipendi di ateneo, la gestione dei concorsi, banca dati ministeriale RAD di OFF.F, banca dati ministeriale SUA-CDS; ● lanciare elaborazioni per esportate/importare i dati verso/da altri applicativi (carriere studenti, xxxxxxxx e stipendi di ateneo, gestione dei concorsi, banca dati ministeriale RAD di OFF.F, banca dati ministeriale SUA-CDS). La programmazione didattica deve gestire tutti i processi che sottendono alla gestione dell’offerta didattica che possono essere raggruppati nelle seguenti aree funzionali:
Programmazione didattica. Con il Decreto Ministeriale 1 Agosto 2005 “Riassetto delle Scuole di specializzazione di area sanitaria” viene adottato il sistema dei CFU (Crediti Formativi Universitari) a definitiva attuazione del D.M. 270 del 22 ottobre 2004 “Regolamento recante norme concernenti l’autonomia didattica degli atenei”. In coerenza con tali ordinamenti la programmazione didattica annuale delle Scuole di Specializzazione deve essere definita, ad opera del singolo Consiglio di Scuola ed approvata poi dal Consiglio di Facoltà, secondo le seguenti valutazioni: - in occasione dell’adozione dei nuovi ordinamenti didattici di cui al D.M. sopra richiamato, verifica degli attuali insegnamenti con gli standard previsti dal nuovo assetto didattico; - verifica annuale della programmazione ed aggiornamento del contenuto delle lezioni frontali; - verifica degli insegnamenti attribuiti a docenti interni al fine di valutare la possibilità di accorpamenti o armonizzazione dei corsi anche alla luce di quanto previsto dall’ art.2 del citato D.M.1 Agosto 2005 “Nell’ambito delle singole aree le scuole sono aggregate in classi omogenee al fine di consentire una migliore utilizzazione delle risorse strutturali, didattiche, assistenziali; - verifica dell’attribuzione di incarichi di docenza esterna al fine di razionalizzare gli insegnamenti e gli stessi contratti, anche relativamente alle procedure di attribuzione. Ai sensi dell’art. 38 del D.lgs 368/99 “Attuazione della direttiva 93/126/CE in materia di libera circolazione dei medici e di reciproco riconoscimento dei loro diplomi, certificati ed altri titoli…” e s.m. e i., la scuola opera nell’ambito di una rete formativa dotata di risorse assistenziali e socio- assistenziali adeguate allo svolgimento delle attività professionalizzanti. La rete formativa viene individuata, nonché verificata ad inizio di ciascun anno, dal Consiglio della Scuola di Specializzazione, al fine di poter soddisfare la totalità delle esigenze didattiche e assistenziali indispensabili al raggiungimento degli obiettivi formativi della Scuola. In particolare il Consiglio della Scuola, sulla base degli spazi e delle risorse disponibili presso le strutture di sede, individua la tipologia di attività e l’entità delle prestazioni assistenziali che, per ciascun anno di corso, non possono essere assicurate presso le Aziende di riferimento. Tali attività dovranno quindi essere assicurate mediante la frequenza presso ulteriori strutture pubbliche presenti sul territorio e ritenute...