PROSPETTO INFORMATIVO
Crédit Agricole Italia S.p.A.
con sede legale in Xxxxx (XX), Xxx Xxxxxxxxxx, x. 0
Registro delle Imprese di Parma e Codice fiscale 02113530345 e Partita IVA 02886650346 Codice ABI – 6230.7
Capitale sociale pari a Euro 979.283.340,00 i.v.
PROSPETTO INFORMATIVO
Il Prospetto Informativo è stato redatto ai sensi dell’articolo 94 del Decreto Legislativo del 24 febbraio 1998,
n. 58 e del Regolamento (UE) 2017/1129 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 14 giugno 2017, nonché in conformità al Regolamento Delegato (UE) 2019/980 e del Regolamento Delegato (UE) 2019/979 della Commissione del 14 marzo 2019.
Il Prospetto Informativo è conforme al modello depositato presso CONSOB in data 11 maggio 2022, a seguito di comunicazione dell’avvenuto rilascio del provvedimento di autorizzazione alla pubblicazione con nota del 10 maggio 2022, protocollo n. 0429434/22.
L’adempimento di pubblicazione del Prospetto Informativo non comporta alcun giudizio di CONSOB sull’opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi.
Il Prospetto Informativo è valido per 12 mesi dalla data di relativa approvazione e, successivamente alla cessazione della sua validità, non si applicherà più l’obbligo di pubblicare il supplemento al Prospetto Informativo stesso in caso di nuovi fattori significativi, errori o imprecisioni rilevanti.
Il Prospetto Informativo è disponibile presso la sede legale dell’Emittente, in Parma (PR), Via Università, n. 1, e sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo xxx.xxxxxx-xxxxxxxx.xx.
Il Prospetto Informativo è stato predisposto da Crédit Agricole Italia S.p.A. (“CAI”) nella forma di un documento unico e composto da (i) la nota di sintesi redatta ai sensi dell’articolo 7 del Regolamento (UE) 2017/1129 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 14 giugno 2017; (ii) il documento di registrazione redatto secondo lo schema sub Allegato 1 al Regolamento Delegato (UE) 2019/980 della Commissione del 14 marzo 2019; e (iii) la nota informativa redatta secondo lo schema sub Allegato 11 al Regolamento Delegato (UE) 2019/980 della Commissione del 14 marzo 2019.
Il Prospetto Informativo ha a oggetto l’offerta in opzione agli azionisti di CAI delle azioni ordinarie rivenienti dall’aumento del capitale sociale, a pagamento e in via scindibile, per un importo massimo complessivo di Euro 500.000.002,00, di cui massimi Euro 121.951.220,00 da imputare a titolo di capitale e massimi Euro 378.048.782 da imputare a titolo di sovrapprezzo, deliberato, in data 25 gennaio 2022, dall’assemblea di CAI.
INDICE
A. Fattori di rischio relativi all’Emittente e al Gruppo Crédit Agricole Italia 20
A.1. Rischi connessi alla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente e del Gruppo Crédit
A.1.1. Xxxxxx connessi all’interpretazione e valutazione delle informazioni finanziarie 20
A.1.2. Rischi derivanti dal deterioramento della qualità del credito e dagli impatti della pandemia da COVID-
19 e del conflitto in Ucraina sulla qualità del credito e sull’attività in generale 21
A.1.3. Rischi connessi al processo di integrazione di Creval nell’Emittente 22
A.1.4. Rischi connessi alla fluttuazione dei tassi di interesse 24
A.1.5. Xxxxxx connessi all’esposizione dell’Emittente al debito sovrano italiano 25
A.1.6. Rischi connessi alle richieste di indennizzo in essere 25
A.1.7. Rischi connessi al Supervisory Review and Evaluation Process (c.d. SREP) da parte della BCE 27
A.1.8. Rischi connessi agli accertamenti delle altre Autorità di Xxxxxxxxx, diverse dalla BCE 28
A.1.9. Rischi connessi ad attività immateriali 30
A.1.10. Rischio di liquidità 31
A.1.11. Rischi connessi alle attività fiscali differite (deferred tax assets – DTA) 32
A.1.12. Rischi connessi a operazioni di cartolarizzazione 33
A.1.13. Rischi connessi ad assunzioni e metodologie di valutazione delle attività e passività dell’Emittente 34
A.1.14. Rischi connessi all’acquisto ed utilizzo crediti d’imposta Superbonus/Ecobonus/Sismabonus 35
A.1.15. Rischi connessi alle operazioni con parti correlate 36
A.1.16. Rischi connessi agli Indicatori Alternativi di Performance 37
A.2. Rischi connessi all’attività operativa e al settore in cui opera l’Emittente 38
A.2.1. Rischi connessi all’incertezza degli esiti di futuri stress test ovvero di futuri esercizi di Asset Quality Review 38
A.2.3. Rischi connessi ai crediti verso società operanti nel settore immobiliare e ai mutui assistiti da garanzie reali costituite da beni immobiliari 39
A.2.6. Rischi connessi al potenziale danno reputazionale 42
A.2.7. Rischi connessi alle incertezze del contesto macroeconomico 43
A.2.8. Xxxxxx connessi alle dichiarazioni di preminenza, alle elaborazioni interne e alle affermazioni sul posizionamento competitivo 44
A.2.9. Rischi connessi alla concorrenza nel settore bancario 45
A.2.10. Rischi connessi all’adeguatezza patrimoniale 45
A.3. Rischi connessi al quadro legale e normativo 46
A.3.1. Rischi connessi ai procedimenti giudiziari in corso 46
A.3.2. Rischi connessi agli obblighi contributivi ordinari e straordinari ai fondi istituiti nell’ambito della
disciplina delle crisi bancarie 47
A.3.3. Rischi connessi al modello di organizzazione, gestione e controllo ex Decreto Legislativo 231/2001 48
A.3.4. Rischi connessi alla raccolta, conservazione e trattamento dei dati personali 48
B. Fattori di rischio relativi agli strumenti finanziari oggetto dell’Offerta
B.1. Rischi connessi alla valutazione del Prezzo di Offerta 49
B.2. Rischi connessi all’illiquidità delle Nuove Azioni 50
B.3. Rischi connessi alla distribuzione di dividendi 51
B.4. Rischi connessi ai meccanismi di risanamento e risoluzione delle crisi degli enti creditizi 52
B.5. Xxxxxx connessi agli effetti diluitivi conseguenti all’Aumento di Capitale 52
B.6. Rischi connessi a conflitti d’interesse inerenti all’Aumento di Capitale 53
1.1 Persone responsabili del Prospetto Informativo 55
1.2 Dichiarazione di responsabilità 55
1.3 Dichiarazioni o relazioni di esperti 55
1.4 Informazioni provenienti da terzi 55
1.5 Dichiarazione dell’Emittente 55
SEZIONE II - REVISORI LEGALI 57
2.1 Revisori legali dell’Emittente 57
2.2 Informazioni sui rapporti con i revisori legali dei conti 57
SEZIONE III - FATTORI DI RISCHIO 58
SEZIONE IV - INFORMAZIONI SULL’EMITTENTE 59
4.1 Denominazione legale e commerciale dell’Emittente 59
4.3 Data di costituzione e durata dell’Emittente 59
4.4 Residenza e forma giuridica dell’Emittente, legislazione in base alla quale opera, paese di registrazione, indirizzo e numero di telefono della sede sociale ed eventuale sito internet dell’Emittente 59
SEZIONE V - PANORAMICA DELLE ATTIVITÀ AZIENDALI 60
5.1 Principali attività dell’Emittente e cambiamenti significativi 60
5.1.2 Descrizione della natura delle operazioni dell’Emittente e delle sue principali attività con indicazione
delle principali categorie di prodotti venduti e/o servizi prestati 61
5.1.3 Fattori chiavi dell’Emittente 77
5.1.5 Indicazione di nuovi prodotti e/o servizi significativi e indicazione dello stato di sviluppo 81
5.2.1 Posizionamento competitivo dell’Emittente 87
5.3 Fatti importanti nell’evoluzione dell’attività dell’Emittente 90
5.5 Informazioni sintetiche in merito all’eventuale dipendenza dell’Emittente da brevetti o licenze,
contratti industriali, commerciali o finanziari o da nuovi procedimenti di fabbricazione 95
5.6 Dichiarazioni formulate dall’Emittente riguardo alla sua posizione concorrenziale 95
5.7.1 Investimenti effettuati 96
5.7.2 Investimenti in corso di realizzazione 97
5.7.3 Informazioni riguardanti le joint venture e le società partecipate 97
5.7.4 Eventuali problematiche ambientali in grado di influire sull’utilizzo delle immobilizzazioni materiali
SEZIONE VI - STRUTTURA ORGANIZZATIVA 98
6.1 Descrizione del gruppo a cui appartiene l’Emittente 98
6.2 Descrizione delle società del gruppo 99
SEZIONE VII - RESOCONTO DELLA SITUAZIONE GESTIONALE E FINANZIARIA
.................................................................................................................................................. 100
7.1 Situazione finanziaria 100
7.1.1 Analisi della situazione patrimoniale finanziaria consolidata del Gruppo Crédit Agricole Italia al 31 dicembre 2021, al 31 dicembre 2020 e al 31 dicembre 2019 100
7.1.2 Portafoglio crediti 112
7.1.3 Fondi Propri e ratio patrimoniali 119
7.1.4 Sviluppo futuro dell’Emittente e attività in materia di ricerca e sviluppo 121
7.2 Risultato di gestione 122
7.2.1 Fattori significativi che hanno avuto ripercussioni significative sul reddito dell’Emittente 122
7.2.2 Analisi dell’andamento economico del Gruppo Crédit Agricole Italia 125
7.2.3 Indici economici 133
7.2.4 Variazioni sostanziali delle vendite o delle entrate nette 135
SEZIONE VIII - RISORSE FINANZIARIE 137
8.1 Premessa 137
8.2 Informazioni riguardanti le risorse finanziarie dell’Emittente 137
8.3 Flussi di cassa dell’Emittente 140
8.4 Fabbisogno finanziario e struttura di finanziamento 142
8.5 Limitazioni all’uso delle risorse finanziarie con ripercussioni significative sull’attività dell’Emittente
142
8.6 Fonti previste dei finanziamenti necessari per gli investimenti in corso di realizzazione 143
SEZIONE IX - CONTESTO NORMATIVO 144
9.1 Descrizione del contesto normativo in cui opera l’Emittente 144
9.2 Attività bancaria 144
9.2.1 Autorizzazione allo svolgimento dell’attività bancaria 145
9.2.2 Autorità competenti 145
9.2.3 Istituzione del Meccanismo di Vigilanza Unico 147
9.2.4 Sistema di garanzia dei depositanti 149
9.2.5 Acquisizione di partecipazioni azionarie in banche 150
9.2.6 Requisiti di adeguatezza patrimoniale 151
9.2.7 Risanamento e risoluzione delle crisi degli enti creditizi 156
9.2.8 GACS 158
9.2.9 Ricapitalizzazione precauzionale 159
9.2.10 Partecipazioni delle banche 160
9.2.11 Corporate governance, organizzazione amministrativa e contabile e controlli interni 160
9.2.12 Credito ai consumatori 163
9.3 Servizi e attività di investimento 167
9.3.1 Autorizzazione alla prestazione dei servizi di investimento 168
9.3.2 Vigilanza sui servizi e le attività di investimento 169
9.3.3 Regole di comportamento nella prestazione di servizi e attività di investimento 169
9.4 Servizi di pagamento 169
9.4.1 Estensione dell’ambito di applicazione 170
9.4.2 Ampliamento del principio tariffario della SHARE 171
9.4.3 Nuovi servizi di pagamento e operatività tramite terze parti (Third Party Providers - TPP) 171
9.4.4 Responsabilità del cliente per l’utilizzo dei servizi di pagamento 171
9.4.5 Rimborso al cliente 171
9.4.6 Commissioni interbancarie sulle operazioni di pagamento con carta 171
9.4.7 Autenticazione dell’utente per le operazioni di pagamento 172
9.5 Antiriciclaggio 172
9.6 Privacy 173
9.7 Modello di organizzazione, gestione e controllo ex Decreto 231 176
9.8 Normativa emergenziale adottata a fronte dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 177
SEZIONE X - INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE 180
10.1 Tendenze più significative manifestatesi recentemente nell’andamento della produzione, delle vendite e delle scorte e nell’evoluzione dei costi e dei prezzi di vendita dalla chiusura dell’ultimo esercizio fino alla Data del Prospetto Informativo 180
10.2 Tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che potrebbero ragionevolmente avere
ripercussioni significative sulle prospettive dell’Emittente almeno per l’esercizio in corso 183
SEZIONE XI - PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI 185
11.1 Previsione o stima degli utili dell’Emittente 185
11.2 Principali ipotesi sulle quali l’Emittente ha basato la previsione o la stima degli utili 185
11.3 Dichiarazione relativa alla previsione o stima degli utili dell’Emittente 185
SEZIONE XII - ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E DI SORVEGLIANZA E ALTI DIRIGENTI 186
12.1 Componenti degli organi di amministrazione, di direzione o di sorveglianza e alti dirigenti 186
12.1.1 Consiglio di Amministrazione 186
12.1.2 Collegio Sindacale 202
12.1.3 Alti Dirigenti 213
12.2 Conflitti di interessi dei membri del Consiglio di Amministrazione, dei membri del Collegio Sindacale e degli Alti Dirigenti 215
12.2.1 Indicazione di accordi o intese in base ai quali sono stati scelti i membri del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale o gli Alti Dirigenti 216
12.2.2 Restrizioni concordate dai membri degli organi di amministrazione o di sorveglianza o dagli Alti
Dirigenti per quanto riguarda la cessione delle azioni dell’Emittente dagli stessi detenute 217
SEZIONE XIII - REMUNERAZIONI E BENEFICI 218
13.1 Remunerazioni e benefici a favore dei componenti del Consiglio di Amministrazione, dei membri del Collegio Sindacale e degli Alti Dirigenti 218
13.1.1 Consiglio di Amministrazione 218
13.1.2 Collegio Sindacale 218
13.1.3 Alti Dirigenti 219
13.2 Ammontare degli importi accantonati o accumulati dall’Emittente e da società controllate per la
corresponsione di pensioni, indennità di fine rapporto o benefici analoghi 220
SEZIONE XIV - PRASSI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 221
14.1 Durata della carica dei membri del Consiglio di Amministrazione e dei membri del Collegio Sindacale 221
14.2 Contratti di lavoro stipulati dai membri del Consiglio di Amministrazione o dai membri del
Collegio Sindacale con l’Emittente che prevedono un’indennità di fine rapporto 223
14.3 Comitati interni al Consiglio di Amministrazione 223
14.3.1 Comitato Esecutivo 223
14.3.2 Comitati Endoconsiliari 224
14.4 Osservanza delle norme in materia di governo societario applicabili all’Emittente 232
SEZIONE XV - DIPENDENTI 235
15.1 Dipendenti 235
15.2 Partecipazioni azionarie e stock option 236
15.3 Accordi di partecipazione di dipendenti al capitale sociale 236
SEZIONE XVI - PRINCIPALI AZIONISTI 237
16.1 Azionisti che detengono partecipazioni del capitale dell’Emittente soggette a notificazione 237
16.2 Diritti di voto diversi in capo ai principali azionisti 238
16.3 Indicazione dell’eventuale soggetto controllante 238
16.4 Accordi che possono determinare una successiva variazione dell’assetto di controllo dell’Emittente
238
SEZIONE XVII - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE 239
17.1 Premessa 239
17.1.1 Operazioni con Parti Correlate dell’Emittente 239
17.1.2 Rapporti con parti correlate e infragruppo 240
SEZIONE XVIII - INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITÀ E LE PASSIVITÀ, LA SITUAZIONE FINANZIARIA E I PROFITTI E LE PERDITE DELL’EMITTENTE 245
18.1 Informazioni finanziarie relative agli esercizi passati 245
18.1.1 Modifica della data di riferimento contabile 245
18.1.2 Principi contabili 245
18.1.3 Modifica della disciplina contabile 246
18.1.4 Contenuto delle informazioni finanziarie sottoposte a revisione redatte conformemente ai principi contabili nazionali 246
18.1.5 Bilancio consolidato 259
18.1.6 Data delle informazioni finanziarie 259
18.2 Informazioni finanziarie infrannuali e altre informazioni finanziarie 259
18.3 Revisione delle informazioni finanziarie annuali relative agli esercizi passati 259
18.3.1 Relazione di revisione 259
18.3.2 Altre informazioni finanziarie contenute nel Prospetto Informativo assoggettate a revisione contabile dalla Società di Revisione 259
18.3.3 Informazioni finanziarie contenute nel Prospetto Informativo non estratte dai bilanci assoggettati a revisione contabile dalla Società di Revisione 259
18.4 Informazioni finanziarie pro-forma 260
18.4.1 Premessa 260
18.4.2 Conto Economico Consolidato Pro-forma 261
18.4.3 Note esplicative al Conto Economico Consolidato Pro-forma 262
18.5 Politica dei dividendi 267
18.5.1 Descrizione della politica dei dividendi 267
18.5.2 Dividendo per azione 268
18.6 Procedimenti giudiziari e arbitrali 269
18.6.1 Contenziosi civili 272
18.6.2 Contenziosi giuslavoristici 277
18.6.3 Contenziosi fiscali 278
18.6.4 Ispezioni e iniziative di vigilanza 279
18.7 Cambiamenti significativi nella situazione finanziaria dell’Emittente 290
SEZIONE XIX - INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI 291
19.1 Capitale azionario 291
19.1.1 Capitale sociale sottoscritto e versato 291
19.1.2 Esistenza di azioni non rappresentative del capitale, precisazione del loro numero e delle loro caratteristiche principali 291
19.1.3 Azioni proprie 291
19.1.4 Ammontare dei titoli convertibili, scambiabili o con warrant, con indicazione delle modalità di conversione, scambio o sottoscrizione 291
19.1.5 Esistenza di eventuali diritti e/o obblighi di acquisto su capitale autorizzato, ma non emesso o di impegni
all’aumento del capitale e relative condizioni 291
19.1.6 Esistenza di offerte in opzione aventi ad oggetto il capitale di eventuali membri dell’Emittente 291
19.1.7 Evoluzione del capitale sociale negli ultimi tre esercizi sociali 292
19.2 Atto costitutivo e Statuto 293
19.2.1 Oggetto sociale e scopi dell’Emittente 293
19.2.2 Classi di azioni, descrizione dei diritti, dei privilegi e delle restrizioni connessi a ciascuna classe 293
19.2.3 Disposizioni statutarie che potrebbero avere l’effetto di ritardare, rinviare o impedire una modifica dell’assetto di controllo dell’Emittente 294
SEZIONE XX - PRINCIPALI CONTRATTI 295
20.1 Sintesi dei principali contratti 295
20.1.1 Contratto di Servizi Informativi 295
20.1.2 Contratti di finanziamento con la Banca Europea per gli Investimenti 295
20.1.3 Operazioni di Cartolarizzazione NPL 298
20.1.4 Cessione di portafogli deteriorati 302
SEZIONE XXI - DOCUMENTI DISPONIBILI 304
21.1 Documenti disponibili 304
PARTE C 305
SEZIONE I - PERSONE RESPONSABILI, INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, RELAZIONI DI ESPERTI E APPROVAZIONE DA PARTE DELLE AUTORITÀ COMPETENTI 306
1.1 Persone responsabili del Prospetto Informativo 306
1.2 Dichiarazione di responsabilità 306
1.3 Dichiarazioni o relazioni di esperti 306
1.4 Informazioni provenienti da terzi 306
1.5 Dichiarazione dell’Emittente 306
SEZIONE II - FATTORI DI RISCHIO 307
SEZIONE III - INFORMAZIONI ESSENZIALI 308
3.1 Dichiarazione relativa al capitale circolante 308
3.2 Capitalizzazione e indebitamento 308
3.3 Interessi di persone fisiche e giuridiche partecipanti all’Offerta 309
3.4 Ragioni dell’Offerta e impiego dei proventi 309
SEZIONE IV - INFORMAZIONI RIGUARDANTI I TITOLI DA OFFRIRE E DA AMMETTERE ALLA NEGOZIAZIONE 311
4.1 Descrizione delle Nuove Azioni 311
4.2 Legislazione in base alla quale le Nuove Azioni sono state create 311
4.3 Indicazione se le Nuove Azioni sono nominative o al portatore e se sono in forma cartolare o dematerializzata 311
4.4 Valuta di emissione delle Nuove Azioni 311
4.5 Descrizione dei diritti connessi alle Nuove Azioni, comprese le loro eventuali limitazioni, e procedure per il loro esercizio 311
4.6 Indicazione delle delibere, autorizzazioni e approvazioni in virtù delle quali le Nuove Azioni sono state o verranno emesse 312
4.7 Data di emissione delle Nuove Azioni 314
4.8 Limitazioni alla libera trasferibilità delle Nuove Azioni 314
4.9 Esistenza di una legislazione nazionale in materia di offerta pubblica di acquisto applicabile
all’Emittente che possa impedire un’eventuale offerta 314
4.10 Offerte pubbliche di acquisto effettuate da terzi sulle Azioni dell’Emittente nel corso dell’ultimo esercizio e nell’esercizio in corso 314
4.11 Avvertenza in relazione alla normativa fiscale e trattamento fiscale delle Nuove Azioni 314
4.12 Potenziale impatto sull’investimento in caso di risoluzione a norma della Direttiva 2014/59/UE
del Parlamento europeo e del Consiglio 314
4.13 Se diverso dall’Emittente, identità e dati di contatto dell’offerente delle Nuove Azioni 315
SEZIONE V - TERMINI E CONDIZIONI DELL’OFFERTA 316
5.1 Condizioni, statistiche relative all’Offerta, calendario previsto e modalità di sottoscrizione dell’Offerta 316
5.1.1 Condizioni alle quali l’Offerta è subordinata 316
5.1.2 Ammontare dell’Offerta 316
5.1.3 Periodo di validità dell’Offerta e modalità di sottoscrizione 316
5.1.4 Revoca o sospensione dell’Offerta 318
5.1.5 Riduzione della sottoscrizione e modalità di rimborso 318
5.1.6 Ammontare minimo e/o massimo della sottoscrizione 318
5.1.7 Ritiro della sottoscrizione 318
5.1.8 Modalità e termini per il pagamento e la consegna delle Nuove Azioni 318
5.1.9 Risultati dell’Offerta 318
5.1.10 Procedura per l’esercizio di un eventuale diritto di prelazione, per la negoziabilità dei diritti di sottoscrizione e per il trattamento dei diritti di sottoscrizione non esercitati 319
5.2 Piano di ripartizione e di assegnazione 319
5.2.1 Categorie di investitori potenziali ai quali sono offerte le Nuove Azioni 319
5.2.2 Principali azionisti, membri degli organi di amministrazione, di direzione o di sorveglianza dell’Emittente che intendono sottoscrivere l’Offerta o altre persone che intendono sottoscrivere l’Offerta per più del 5% 320
5.2.3 Informazioni da comunicare prima dell’assegnazione 320
5.2.4 Comunicazione dell’ammontare assegnato ed eventuale inizio delle negoziazioni prima della notifica
321
5.3 Fissazione del Prezzo di Offerta 321
5.3.1 Prezzo di Offerta e spese a carico dei sottoscrittori 321
5.3.2 Comunicazione del Prezzo di Offerta 324
5.3.3 Diritto di prelazione, limitazioni o soppressione del diritto di prelazione, base per il calcolo del prezzo di emissione, nonché i motivi e i beneficiari della limitazione o della soppressione 324
5.3.4 Eventuale differenza tra il Prezzo di Offerta al pubblico e l’effettivo costo in denaro per i membri degli organi di amministrazione, di direzione o di sorveglianza, per gli Alti Dirigenti o persone collegate 324
5.4 Collocamento e sottoscrizione 325
5.4.1 Indicazione dei Coordinatori dell’Offerta 325
5.4.2 Indicazione degli organismi incaricati del servizio finanziario 325
5.4.3 Collocamento e garanzia 325
5.4.4 Data di stipula degli accordi di collocamento 326
SEZIONE VI - AMMISSIONE ALLE NEGOZIAZIONI E MODALITÀ DI NEGOZIAZIONE 327
6.1 Domanda di ammissione alle negoziazioni delle Nuove Azioni 327
6.2 Mercati sui quali i titoli dell’Emittente sono già ammessi alla negoziazione 327
6.3 Operazioni di sottoscrizione o collocamento privato di titoli della stessa classe 327
6.4 Intermediari nelle operazioni sul mercato secondario 327
6.5 Informazioni su eventuali stabilizzazioni 327
6.5.1 Avvertenza in merito all’attività di stabilizzazione 327
6.5.1.1 Avvertenza in merito alla finalità dell’attività di stabilizzazione 327
6.5.2 Inizio e fine del periodo di stabilizzazione 327
6.5.3 Identità del responsabile della stabilizzazione 327
6.5.4 Avvertenza in merito al prezzo di mercato a seguito dell’attività di stabilizzazione 328
6.5.5 Luogo dell’attività di stabilizzazione 328
6.6 Sovrallocazione e opzione “greenshoe” 328
SEZIONE VII - POSSESSORI DI TITOLI CHE PROCEDONO ALLA VENDITA 329
7.1 Nome e indirizzo del soggetto che offre in vendita i titoli 329
7.2 Numero e classe dei titoli offerti in vendita 329
7.3 Entità della partecipazione dell’azionista principale prima e dopo l’emissione 329
7.4 Accordi di lock-up 329
SEZIONE VIII - SPESE RELATIVE ALL’OFFERTA 330
8.1 Proventi netti totali e stima delle spese totali legate all’Offerta 330
SEZIONE IX - DILUIZIONE 331
9.1 Diluizione immediata derivante dall’Offerta 331
9.2 Ammontare e percentuale della diluizione immediata nel caso in cui una parte dell’emissione sia
riservata a determinati investitori 332
SEZIONE X - INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI 333
10.1 Consulenti legati all’Offerta 333
10.2 Altre informazioni sottoposte a revisione 333
DEFINIZIONI 334
GLOSSARIO 341
NOTA DI SINTESI
La presente Nota di Xxxxxxx, redatta ai sensi dell’articolo 7 del Regolamento Prospetto, fornisce le informazioni chiave di cui gli investitori necessitano per comprendere la natura e i rischi dell’Emittente e dei titoli che sono offerti e deve essere letta insieme con le altre parti del Prospetto Informativo per aiutare gli investitori al momento di valutare l’opportunità di investire in tali titoli.
I termini riportati con la lettera maiuscola hanno il significato loro attribuito nell’apposita Sezione
“Definizioni” del Prospetto Informativo.
SEZIONE I - INTRODUZIONE CONTENENTE AVVERTENZE |
Denominazione dei titoli: azioni ordinarie di Crédit Agricole Italia S.p.A. (le “Nuove Azioni”) Codice Internazionale di identificazione dei titoli (ISIN): IT0001482394 Identità e dati di contatto dell’Emittente, codice LEI: Crédit Agricole Italia S.p.A., con sede legale in Xxxxx (XX), Xxx Xxxxxxxxxx, x. 0; telefono x00 0000000000; sito internet xxx.xxxxxx-xxxxxxxx.xx; codice LEI 8156007D348794DB1690. Identità e dati di contatto dell’offerente: Crédit Agricole Italia S.p.A., con sede legale in Xxxxx (XX), Xxx Xxxxxxxxxx, x. 0; telefono x00 0000000000; sito internet xxx.xxxxxx-xxxxxxxx.xx. Identità e dati di contatto dell’autorità competente che approva il Prospetto Informativo: Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, con sede in Xxxx, Xxx X. X. Xxxxxxx x. 0; telefono x00 00 00000; sito internet xxx.xxxxxx.xx. Data di approvazione del Prospetto Informativo: il presente Prospetto Informativo è stato approvato da CONSOB con nota del 10 maggio 2022, protocollo n. 0429434/22. |
AVVERTENZE AI SENSI DELL’ARTICOLO 7, PAR. 5, DEL REGOLAMENTO (UE) 1129/2017 |
Si avverte espressamente che: (i) la Nota di Sintesi dovrebbe essere letta come un’introduzione al Prospetto Informativo; (ii) qualsiasi decisione di investire nelle Nuove Azioni dovrebbe basarsi sull’esame del Prospetto Informativo completo da parte dell’investitore; (iii) l’investitore potrebbe incorrere in una perdita totale o parziale del capitale investito nelle Nuove Azioni; (iv) qualora sia proposto un ricorso dinanzi all’organo giurisdizionale in merito alle informazioni contenute nel Prospetto Informativo, l’investitore ricorrente potrebbe essere tenuto, a norma del diritto nazionale, a sostenere le spese di traduzione del Prospetto Informativo prima dell’inizio del procedimento; (v) la responsabilità civile incombe solo alle persone che hanno presentato la Nota di Xxxxxxx, comprese le sue eventuali traduzioni, ma soltanto se la Nota di Sintesi risulta fuorviante, imprecisa o incoerente se letta insieme con le altre parti del Prospetto Informativo o non offre, se letta insieme con le altre parti del Prospetto Informativo, le informazioni fondamentali per aiutare gli investitori al momento di valutare l’opportunità di investire nelle Nuove Azioni. |
SEZIONE II - INFORMAZIONI FONDAMENTALI CONCERNENTI L’EMITTENTE |
II.1 Chi è l’emittente dei titoli? |
Domicilio: Parma (PR), Via Università, n. 1 (sede legale). Forma giuridica: società per azioni (S.p.A.) di diritto italiano. Codice LEI: 8156007D348794DB1690. Ordinamento in base alla quale l’Emittente opera: Italia. Paese in cui l’Emittente ha sede: Italia. Attività principali: l’Emittente è una banca commerciale che svolge la propria attività in Italia attraverso 1.226 sportelli, distribuiti in 14 regioni, e 7.698 dipendenti. Conformemente al proprio oggetto sociale, l’attività dell’Emittente ha per oggetto la raccolta del risparmio e l’esercizio del credito. In particolare, l’Emittente è attivo nei servizi bancari al dettaglio, nei servizi bancari a carattere commerciale e nell’intermediazione al dettaglio. Nell’ambito dell’esercizio dell’attività di intermediazione creditizia, tipica della banca commerciale, CAI offre alla propria clientela retail, private e corporate, una gamma completa di prodotti e servizi in grado di soddisfare le esigenze finanziarie e/o di investimento e realizza iniziative commerciali volte ad accompagnare le proprie filiali nel raggiungimento degli obiettivi prefissati privilegiando una relazione diretta e trasparente con la clientela. L’Emittente è la capogruppo del Gruppo Crédit Agricole Italia, il quale opera nel settore bancario secondo il modello di “banca universale di prossimità”, fedele all’impegno locale e attento ai bisogni del territorio. Esso pone particolare attenzione alla soddisfazione dei clienti e ne supporta le esigenze mediante lo sviluppo di prodotti e di servizi dedicati. Il Gruppo Crédit Agricole Italia ha sviluppato nel tempo un’offerta di prodotti e servizi “attorno al cliente”, che mira a raggiungere i bisogni di tutti i segmenti di mercato sia attraverso il canale fisico che attraverso quello digitale. La gamma di prodotti e servizi finanziari offerti è studiata per far fronte ai bisogni tipici di ogni segmento, anche grazie all’expertise e alle fabbriche prodotto del Gruppo Crédit Agricole, facente capo a Crédit Agricole, al quale l’Emittente, a sua volta, appartiene. Maggiori azionisti: alla Data del Prospetto Informativo, secondo quanto risulta dalle comunicazioni ricevute ai sensi e per gli effetti dell’articolo 20 del TUB e delle disposizioni di implementazione e integrazione di cui al Titolo II, Capitolo 1, Sezione III della Circolare 229, nonché dalle altre informazioni a disposizione dell’Emittente, i maggiori azionisti della Banca sono: (i) Crédit Agricole, che detiene il 75,60% del capitale sociale, (ii) Fondazione Cariparma, che detiene |
l’11,86% del capitale sociale e (iii) Sacam International S.a.s., che detiene il 9,33% del capitale sociale. Identità dei principali amministratori delegati: alla Data del Prospetto Informativo, Xxxxxxxxx Xxxxxx riveste la carica di Amministratore Delegato. Identità dei revisori legali: per il novennio 2021-2029 la società incaricata della revisione legale dei conti dell’Emittente è PwC, iscritta al n. 119644 del Registro dei Revisori Legali tenuto dal MEF. | ||||||
II.2 Quali sono le informazioni finanziarie fondamentali relative all’Emittente? | ||||||
Di seguito sono riportate le informazioni finanziarie dell’Emittente. Conto Economico (*) L’utile (perdita) per azione è stato calcolato dividendo l’utile (perdita) di esercizio di pertinenza della capogruppo per il numero medio ponderato di azioni ordinarie. Si precisa che l’Emittente non applica lo IAS 33 e non presenta la relativa informativa nei propri bilanci consolidati. Il calcolo dell’utile (perdita) per azione è stato determinato esclusivamente ai fini dell’inserimento nel Prospetto Informativo e non è stato assoggettato ad alcuna attività di revisione contabile. Stato Patrimoniale | ||||||
Descrizione | 31/12/2021 | 31/12/2020 | 31/12/2019 | Valore come risultato del più recente processo di revisione e valutazione prudenziale (“SREP”) | ||
Attività totali | 104.942.913 | 76.453.618 | 65.654.359 | |||
Debito di primo rango (senior) | 11.529.323 | 10.593.897 | 8.918.401 | |||
Debiti subordinati | 1.122.625 | 951.280 | 1.044.915 | |||
Finanziamenti e crediti di clienti (netti) | 77.799.539 | 58.306.963 | 51.600.193 | |||
Debiti di clienti | 62.382.160 | 43.646.652 | 39.934.447 | |||
Patrimonio netto | 7.278.895 | 6.350.878 | 6.443.796 | |||
Crediti deteriorati (sulla base del valore contabile netto)/finanziamenti e crediti) | 2,1% | 3,0% | 3,5% | |||
CET 1 Ratio – Phased-in IFRS9 | 11,57% | 14,0% | 12,5% | 7,98% | ||
Total Capital Ratio – Phased-in IFRS9 | 17,18% | 19,7% | 18,1% | 12,25% | ||
Coefficiente di leva finanziaria | 5,3% | 6,6% | 6,6% | |||
II.3 Quali sono i principali rischi specifici dell’Emittente? | ||||||
Di seguito sono riportati i fattori di rischio più significativi dell’Emittente e del Gruppo Crédit Agricole Italia. La numerazione dei seguenti fattori di rischio corrisponde alla numerazione indicata nella Parte A del Prospetto Informativo. A.1.1. Rischi connessi all’interpretazione e valutazione delle informazioni finanziarie L’utile netto consolidato del Gruppo Crédit Agricole Italia per l’esercizio 2021 è risultato pari a Euro 607 milioni (a fronte di una perdita di Euro 53 milioni al termine del precedente esercizio 2020). Inoltre, il conto economico riclassificato al 31 dicembre 2021 del Gruppo Crédit Agricole Italia evidenzia un risultato corrente al lordo delle imposte negativo per Euro 106 milioni (a fronte di un risultato corrente al lordo delle imposte, al termine del precedente esercizio 2020, pari a Euro 30 milioni). Il risultato finale 2021, pari ad un utile di Euro 607 milioni, include taluni effetti economici di natura non ricorrente. Escludendo tali effetti di natura non ricorrente, l’utile netto consolidato per l’esercizio 2021 del Gruppo Crédit Agricole Italia sarebbe stato pari a Euro 346 milioni. Il risultato finale 2020, pari ad una perdita consolidata di Euro 53 milioni, si è determinato principalmente a seguito di rettifiche di valore degli avviamenti (Euro 260 milioni) relativi alle banche e agli sportelli bancari oggetto di acquisizione da parte dell’Emittente prima dell’operazione Creval. L’esame del Prospetto Informativo da parte di un investitore, senza tenere in considerazione quanto sopra evidenziato, potrebbe pregiudicare una corretta valutazione dei trend economici e finanziari del Gruppo Crédit Agricole Italia e, di conseguenza, comportare decisioni di investimento errate. Il verificarsi degli eventi oggetto di tale rischio, considerato dall’Emittente di alta probabilità di accadimento, potrebbe avere effetti negativi sulla valutazione dei risultati economici del Gruppo Crédit Agricole Italia. L’Emittente stima che il rischio di cui al presente Paragrafo sia di alta rilevanza. A.1.2. Rischi derivanti dal deterioramento della qualità del credito e dagli impatti della pandemia da COVID-19 e del conflitto in Ucraina sulla qualità del credito e sull’attività in generale Al 31 dicembre 2021, sia l’incidenza dei Crediti Deteriorati lordi rispetto al totale dei crediti lordi verso la clientela di CAI (4,36%), sia |
Descrizione - in migliaia di Euro | 31/12/2021 | 31/12/2020 | 31/12/2019 |
Margine di interesse | 1.123.126 | 972.050 | 1.009.685 |
Commissioni nette | 1.144.830 | 879.924 | 912.766 |
Rettifiche/riprese di valore nette per il rischio di credito | (455.118) | (390.015) | (219.605) |
Risultato netto dell'attività di negoziazione | 30.096 | 21.304 | 15.147 |
Utile (Perdita) di esercizio | 608.372 | (45.213) | 326.156 |
Utile (Perdita) di esercizio di pertinenza della capogruppo | 607.443 | (53.437) | 314.069 |
Utile (Perdita) per azione (*) | 0,62 | (0,05) | 0,32 |
l’incidenza dei Crediti Deteriorati netti rispetto al totale dei crediti netti verso la clientela di CAI (2,10%) sono superiori rispetto a quelle espresse dai corrispondenti dati di settore al 30 giugno 2021 (rispettivamente, 3,80% e 1,80%). Inoltre, alla medesima data del 31 dicembre 2021, il rapporto di copertura dei Crediti Deteriorati verso la clientela di CAI (53,40%) risulta essere inferiore al dato di settore al 30 giugno 2021 (53,50%). Un eventuale peggioramento della qualità del credito - tenuto conto della persistenza della pandemia COVID-19 e delle incertezze associate alla stessa emergenza sanitaria e al conflitto in Ucraina - esporrebbe l’Emittente al rischio di un incremento, anche significativo, delle “rettifiche nette di valore su esposizioni deteriorate” con conseguenti effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente, che potrebbero ricomprendere anche la registrazione di significative perdite di esercizio da parte di quest’ultimo. A.1.3. Rischi connessi al processo di integrazione di Creval nell’Emittente Il processo di integrazione di Creval da parte dell’Emittente, perfezionatosi nel xxxxx xxx xxxxx xxxxxxxx xxx 0000, ha comportato una riduzione dei requisiti patrimoniali e un peggioramento della qualità del credito del Gruppo Crédit Agricole Italia. In particolare, il CET 1 Ratio al 31 dicembre 2021 si attesta all’11,6% (14,0% al 31 dicembre 2020), il Tier 1 Ratio al 13,9% (16,6% al 31 dicembre 2020) e il Total Capital Ratio al 17,2% (19,7% al 31 dicembre 2020). Inoltre, il conto economico di Creval per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2021 – ossia il primo esercizio chiusosi successivamente all’acquisizione da parte dell’Emittente – evidenzia una perdita di Euro 235 milioni. L’Aumento di Capitale si inserisce pertanto tra le iniziative intraprese dalla Banca volte a innalzare i coefficienti patrimoniali ridottisi a causa dell’integrazione di Creval, sebbene questi ultimi non siano scesi al di sotto dei livelli minimi richiesti dalla BCE. A.1.4. Rischi connessi alla fluttuazione dei tassi di interesse L’Emittente è esposto ai rischi connessi alla fluttuazione dei tassi di interesse nei mercati in cui opera, le cui variazioni possono avere un impatto sul valore delle attività e passività della Banca e/o del Gruppo Crédit Agricole e sul margine di interesse. Con riferimento ai principali indicatori di rischio di tasso di interesse, al 31 dicembre 2021 la sensitività del margine di interesse ad una variazione istantanea e parallela dei tassi di +/- 200 bps applicata alle attività e passività su un orizzonte di 12 mesi risulta pari a Euro +587 milioni in caso di rialzo dei tassi e pari a Euro -444 milioni in caso di shock al ribasso dei tassi. Al 31 dicembre 2021, la sensitività del valore economico del capitale a una variazione istantanea e parallela dei tassi di +200 bps risulta pari a Euro +215 milioni, mentre la sensitività ad una variazione di -200 bps risulta pari a Euro -200 milioni. A.1.5. Rischi connessi all’esposizione dell’Emittente al debito sovrano italiano Eventuali peggioramenti del differenziale di rendimento dei titoli di stato italiani rispetto agli altri titoli di stato europei di riferimento e/o eventuali azioni congiunte da parte delle principali agenzie di rating, anche in relazione al perdurare della pandemia da COVID-19, alla guerra in Ucraina e/o al venire meno delle misure di sostegno all’economia (che comportino una valutazione del merito creditizio dello stato italiano inferiore al livello di investment grade) potrebbero far registrare impatti negativi sulla situazione di liquidità del Gruppo Crédit Agricole Italia. Inoltre, relativamente alla sola quota di titoli dello specifico stato valutati al fair value e pari a Euro 3,643 miliardi (pari al 3,8% del totale delle attività finanziarie e al 3,5% del totale dell’attivo), potrebbero registrarsi impatti negativi sul valore del portafoglio, nonché sui coefficienti patrimoniali del Gruppo Crédit Agricole Italia. A.1.6. Rischi connessi alle richieste di indennizzo in essere La Banca è esposta ai rischi connessi alla ricezione di richieste di indennizzo concernenti alcune cessioni di crediti deteriorati relative all’asserita violazione delle relative dichiarazioni e garanzie contrattuali. L’eventuale accoglimento potrebbe avere un impatto sul valore delle attività e passività della Banca e/o del Gruppo Crédit Agricole Italia. Alla Data del Prospetto Informativo, sono state avanzate richieste di indennizzo per un totale di Euro 96 milioni a fronte dei quali la Banca ha provveduto ad appostare un accantonamento di Euro 30 milioni, corrispondente alle somme valutate dalla Banca medesima e dai consulenti di possibile esborso. A.1.7 Rischi connessi al Supervisory Review and Evaluation Process (c.d. SREP) da parte della BCE Il Gruppo Crédit Agricole, e pertanto l’Emittente, è periodicamente sottoposto a processi di revisione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process - SREP) da parte della BCE. In particolare, ad esito dell’ultimo processo di revisione prudenziale, la BCE ha stabilito che il Gruppo Crédit Agricole Italia mantenga un Common Equity Tier 1 pari al 7,98% e un Total Capital Ratio pari al 12,25%. Il mancato rispetto delle richieste formulate dalla BCE nell’ambito dei periodici SREP può comportare l’avvio di procedimenti amministrativi e giudiziali nei confronti dell’Emittente, che potrebbero tradursi, tra l’altro, nella sospensione o nella revoca di autorizzazioni, in provvedimenti di diffida, multe, sanzioni civili o penali o in altre misure disciplinari rilevanti, nonché in limitazioni alla distribuzione di utili e nella necessità di adottare un piano di conservazione del capitale. L’Aumento di Capitale, sebbene non richiesto dalla BCE, si inserisce tra le iniziative intraprese da parte della Banca per garantire il mantenimento da parte dell’Emittente di adeguati coefficienti patrimoniali ad esito dell’acquisizione di Creval e degli effetti prudenziali che l’operazione ha comportato, e si inserisce inoltre tra le iniziative intraprese da parte della Banca per sostenere il percorso di crescita dimensionale, territoriale e reddituale. A.1.8 Rischi connessi agli accertamenti delle altre Autorità di Xxxxxxxxx, diverse dalla BCE Xxxx’esercizio dei poteri di vigilanza, le Autorità di Xxxxxxxxx sottopongono, anche su base periodica, l’Emittente ad accertamenti ispettivi. Nel periodo compreso tra il 9 aprile 2018 e il 20 luglio 2018, la Banca d’Italia ha svolto un accertamento ispettivo in relazione al rispetto della normativa sulla trasparenza, comminando in data 10 settembre 2019 all’Emittente una sanzione amministrativa pecuniaria di Euro 1,7 milioni per talune carenze rilevate in tale ambito. A fronte dei rilievi formulati dall’Autorità di Vigilanza, il Gruppo Crédit Agricole Italia ha predisposto un piano di interventi per il superamento delle carenze riscontrate. L’Emittente ha ricevuto altresì alcune richieste di dati e notizie ai sensi dell’art. 6-bis, comma 4, lett. a) del TUF da parte della Consob ed è stato destinatario, da parte della medesima, di una verifica ispettiva ai sensi dell’art. 6-ter, comma 1, del TUF. Sono, inoltre, in corso due procedimenti istruttori da parte dell’ l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e, rispettivamente, ai sensi dell’art. 27, comma 3, del D. Lgs, 6 settembre 2005, n. 206 (Codice del Consumo) e ai sensi dell’art. 6 del “Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, pratiche commerciali scorrette, violazione dei diritti dei consumatori nei contratti, violazione del divieto di discriminazioni e clausole vessatorie”. Il mancato rispetto delle richieste formulate nell’ambito degli accertamenti delle Autorità di Vigilanza, può comportare l’avvio di procedimenti amministrativi e giudiziali nei confronti dell’Emittente, che potrebbero tradursi, tra l’altro, nella sospensione o nella revoca di autorizzazioni, in provvedimenti di diffida, multe, sanzioni civili o penali o in altre misure disciplinari rilevanti, nonché in limitazioni alla distribuzione di utili e nella necessità di adottare un piano di conservazione del capitale. Inoltre, non si |
può escludere che gli interventi previsti dall’Emittente per rispondere alle eventuali richieste e osservazioni delle Autorità di Xxxxxxxxx possano rivelarsi non pienamente efficaci nel tempo ovvero che, a seguito di accertamenti o verifiche ispettive delle Autorità di Xxxxxxxxx, si rendano necessari ulteriori interventi per rispondere alle relative richieste. A.2.1. Rischi connessi all’incertezza degli esiti di futuri stress test ovvero di futuri esercizi di Asset Quality Review Nell’ambito delle attività di vigilanza prudenziale, la BCE, in cooperazione con l’EBA e le altre Autorità di Xxxxxxxxx competenti, effettua periodicamente esercizi di stress test sulle banche vigilate al fine di verificare la resilienza delle banche rispetto a scenari macroeconomici di base e stressati. L’impatto di tali esercizi dipende dalle metodologie di valutazione, dagli scenari di stress e dall’esito delle attività di quality assurance presi a riferimento dall’Autorità di Xxxxxxxxx. Data l’impossibilità di quantificare gli impatti derivanti dagli stress test prima dello svolgimento degli stessi, non è possibile assicurare che l’Emittente continui a soddisfare i parametri richiesti nell’ambito di tali test; di conseguenza, in caso di mancato superamento delle verifiche condotte, risulterebbe destinatario di appositi provvedimenti della BCE, con possibili impatti negativi, anche significativi, sull’attività, sulle prospettive e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente e del Gruppo Crédit Agricole Italia, nonché sulla sua reputazione. A.2.2. Rischi di mercato Il Gruppo Crédit Agricole Italia è esposto al rischio che il valore di un’attività (o passività) finanziaria diminuisca (o aumenti) per effetto dell’andamento delle variabili di mercato (a titolo esemplificativo ma non esaustivo, credit spread, tassi di interesse, corsi azionari, tassi di cambio), sia con riguardo al portafoglio di negoziazione (c.d. “trading book”), che comprende gli strumenti finanziari, inclusi i derivati, sia con riguardo al portafoglio bancario (c.d. “banking book”). La componente collegata ai portafogli effettivamente esposti al rischio di mercato (attività finanziarie valutate al fair value) risulta pari, al 31 dicembre 2021 a Euro 4.387 milioni. A.2.3. Rischi connessi ai crediti verso società operanti nel settore immobiliare e ai mutui assistiti da garanzie reali costituite da beni immobiliari Il Gruppo Crédit Agricole è esposto al rischio che il perdurare di condizioni di mercato deteriorate e/o, più in generale, il protrarsi della situazione di incertezza economico-finanziaria derivante dalla pandemia da COVID-19 e dalla guerra in Ucraina, possa comportare un generale andamento negativo del mercato immobiliare e una contrazione del valore degli immobili con conseguenti impatti negativi (i) sulla capacità delle società operanti nel settore immobiliare di far fronte puntualmente agli obblighi di rimborso relativi ai finanziamenti erogati dalla Banca e dalle altre banche del Gruppo Crédit Agricole Italia; e (ii) sul realizzo delle garanzie immobiliari nel contesto delle procedure esecutive relative a mutui assistiti da garanzie reali costituite da beni immobiliari. Al 31 dicembre 2021, l’esposizione complessiva dei crediti verso società operanti nel settore immobiliare è pari a Euro 3,268 miliardi, di cui Euro 1,303 miliardi provenienti dal Gruppo Creval, circostanza che non consente un confronto omogeneo rispetto al 2020, mentre l’ammontare dei mutui concessi a privati è pari a Euro 24,8 miliardi. A.3.1. Rischi connessi ai procedimenti giudiziari in corso Il Gruppo Crédit Agricole è esposto al rischio che i procedimenti giudiziari in corso alla Data del Prospetto Informativo e/o eventuali ulteriori procedimenti che dovessero essere instaurati in futuro possano avere esito sfavorevole per l’Emittente e/o per le altre società del Gruppo Crédit Agricole, con conseguente necessità di dover sostenere passività per, inter alia, il risarcimento del danno ovvero la restituzione di somme di denaro. Al 31 dicembre 2021 risultano in essere n. 3.103 controversie passive, per un petitum di circa Euro 688 milioni, per le quali è stato effettuato un accantonamento complessivo a fondo rischi e oneri di Euro 83,9 milioni. Nell’ultimo trimestre del 2021 si è registrato un incremento sia in termini di numero di controversie (da n. 1.735 a n. 3.103), sia in termini di petitum (da Euro 505,4 milioni a Euro 688 milioni). A.3.2. Rischi connessi agli obblighi contributivi ordinari e straordinari ai fondi istituiti nell’ambito della disciplina delle crisi bancarie L’Emittente e le altre banche del Gruppo Crédit Agricole devono ottemperare agli obblighi contributivi imposti dalla normativa disciplinante la risoluzione delle crisi bancarie. Ove l’ammontare dei contributi ordinari versati dal Gruppo Crédit Agricole Italia aumentasse ovvero venissero richiesti contribuiti straordinari al Gruppo Crédit Agricole Italia, la sua redditività diminuirebbe e il suo livello delle risorse patrimoniali ne risentirebbe in maniera negativa. B.1 Rischi connessi alla valutazione del Prezzo di Offerta Il Consiglio di Amministrazione dell’Emittente, ai fini della determinazione del Prezzo di Offerta delle Azioni, ha utilizzato il criterio del patrimonio netto tangibile. Per tali finalità, l’Emittente non ha considerato valutazioni del capitale economico della Banca basate su criteri alternativi o di controllo rispetto a quello basato sul patrimonio netto consolidato tangibile. Non sono quindi state considerate valutazioni basate su altri metodi quali quello finanziario, dei multipli o delle transazioni comparabili. Tali criteri avrebbero potuto determinare valutazioni anche significativamente diverse rispetto al valore utilizzato per la determinazione del Prezzo delle Azioni emesse nell’ambito dell’Aumento di Capitale. A fini di una compiuta informazione, nel Prospetto è riportato un confronto tra il multiplo Prezzo/Patrimonio Netto Tangibile dell’Emittente, calcolato in relazione al Prezzo di Offerta, e il corrispondente multiplo di un campione di banche comparabili. Tale multiplo dell’Emittente, pari a 0,71x, se confrontato con lo stesso moltiplicatore delle banche considerate comparabili, colloca l’Emittente nella parte alta dell’intervallo di valori, evidenziando una valorizzazione più elevata rispetto al valore medio e mediano delle banche del campione selezionato. Pertanto, la sottoscrizione o l’acquisto di Azioni dell’Emittente, tenuto conto di tale moltiplicatore, risulta più onerosa rispetto ai valori risultanti dalla media e dalla mediana delle banche comparabili. Si precisa che non sono stati riportati ulteriori multipli di mercato basati sul rapporto tra prezzi di mercato e utili netti delle banche comparabili in quanto il dato di utile netto al 2021 dell’Emittente risulta poco significativo a causa dell’impatto straordinario derivante dalla acquisizione di Creval e delle relative poste non ricorrenti. B.2 Rischi connessi all’illiquidità delle Nuove Azioni Le Nuove Azioni oggetto dell’Offerta non sono quotate in un mercato regolamentato italiano o estero o in altri mercati internazionali, né sono oggetto di negoziazione in un sistema multilaterale di negoziazione. Le Nuove Azioni, inoltre, non sono oggetto di un’attività di |
internalizzazione sistematica svolta dall’Emittente. In aggiunta, l’Emittente non assume alcun impegno di riacquisto delle azioni a fronte di richieste di disinvestimento da parte degli Azionisti. Pertanto, i titolari delle stesse sono esposti ai rischi connessi alla impossibilità o difficoltà di liquidare le Nuove Azioni. In particolare, gli investitori potrebbero trovarsi nell’impossibilità di rivendere a terzi le proprie azioni in quanto le richieste di vendita potrebbero non trovare contropartita o nella difficoltà di vendere le medesime azioni in tempi ragionevolmente brevi o a prezzi in linea con le proprie aspettative e trovarsi conseguentemente nella condizione di dover accettare un prezzo anche significativamente inferiore a quello di sottoscrizione, fino all’annullamento integrale del valore delle Nuove Azioni. |
SEZIONE III - INFORMAZIONI FONDAMENTALI SUI TITOLI |
III.1 Quali sono le principali caratteristiche dei titoli? |
Tipologia: Azioni Codice ISIN: IT0001482394 Valuta: Euro Valore nominale: Euro 1 per ciascuna Nuova Azione Diritti connessi ai titoli: le Nuove Azioni avranno le medesime caratteristiche e attribuiranno i medesimi diritti amministrativi e patrimoniali delle azioni ordinarie di CAI. Rango dei titoli nella struttura di capitale dell’Emittente in caso d’insolvenza: ai sensi della Direttiva 2014/59/UE (c.d. Banking Resolution and Recovery Directive (“BRRD”)) nonché del Decreto 180 e del D. Lgs. 16 novembre 2015, n. 181, adottati dal legislatore nazionale in attuazione della BRRD, sono stati attribuiti alle Autorità di Risoluzione (le c.d. “Resolution Authorities”, tra cui Banca d’Italia) alcuni poteri e strumenti che le stesse potranno adottare per far fronte al dissesto ovvero al rischio di dissesto di una banca (come definito dall’articolo 17, comma 2, del Decreto 180). Tra questi strumenti rientrano: (i) la riduzione o conversione di azioni, di altre partecipazioni e di strumenti di capitale (elementi di Capitale Primario di Classe 1, gli Elementi Aggiuntivi di Classe 1, gli strumenti di Capitale di Classe 2) emessi dall’Emittente, quando ciò consenta di rimediare allo stato di dissesto o di rischio di dissesto della Banca; e (ii) quando la misura indicata al precedente punto (i) non consenta di rimediare allo stato di dissesto o di rischio di dissesto, l’adozione di misure di risoluzione dell’intermediario (ivi incluso lo strumento del bail-in) oppure la liquidazione coatta amministrativa dello stesso. Pertanto, laddove l’Emittente venga a trovarsi in una situazione di dissesto o rischio di dissesto che comporti l’applicazione di misure di risoluzione sopra illustrate, l’investitore potrebbe, inter alia, veder ridursi, fino anche all’azzeramento, il valore delle Nuove Azioni con conseguente perdita, anche integrale, del capitale investito. Eventuali restrizioni alla libera negoziabilità dei titoli: non sussistono limitazioni alla libera trasferibilità delle Nuove Azioni ai sensi di legge, del Nuovo Statuto o derivanti dalle condizioni di emissione. Politica in materia di dividendi o pagamenti: alla Data del Prospetto Informativo, l’Emittente non ha adottato una specifica politica in materia di distribuzione di dividendi. Si consideri infine che, pur in presenza di utili distribuibili, la capacità dell’Emittente di distribuire dividendi dipende anche dal rispetto dei requisiti patrimoniali sanciti dalle norme di legge e/o regolamentari applicabili alla Banca ovvero richiesti dalle Autorità di Xxxxxxxxx, nonché da eventuali raccomandazioni generali o particolari tempo per tempo emanate da quest’ultime. A tal riguardo, si segnala che la BCE, con una nota pubblicata in data 23 luglio 2021, ha deciso di non estendere oltre il 30 settembre 2021 la propria raccomandazione rivolta a tutte le banche di limitare la distribuzione dei dividendi, pubblicata al fine di far sì che le banche conservassero il proprio capitale e preservassero la capacità di supportare l’economia nel contesto di grande incertezza derivante dalla pandemia da COVID-19 (raccomandazione BCE/2020/19, da ultimo sostituita con la raccomandazione BCE/2020/62). Tuttavia, la BCE continua a raccomandare che le banche (i) adottino prudenza nelle decisioni sui dividendi (oltreché sul riacquisto di azioni proprie), considerando con attenzione la sostenibilità del proprio modello di business, e (ii) non sottostimino il rischio che perdite aggiuntive possano in seguito incidere sull’evoluzione del proprio profilo patrimoniale, quando le misure di sostegno giungeranno a scadenza. In riferimento all’esercizio 2019, la Banca, pur avendo conseguito un utile d’esercizio pari a Euro 302.570.911, non ha distribuito dividendi in ossequio alla raccomandazione BCE/2020/19. In riferimento all’esercizio 2020, la Banca, a fronte del conseguimento di un utile d’esercizio pari a Euro 168.206.243, ha distribuito un dividendo unitario pari a Euro 0,09203 per ciascuna delle n. 979.235.387 Azioni in circolazione alla data di approvazione del Bilancio Annuale 2020 da parte dell’Assemblea, corrispondente complessivamente a una quota del 54% (pari a Euro 90.119.033) dell’utile d’esercizio, previo ottenimento di un riscontro positivo da parte della BCE. In riferimento all’esercizio 2021, l’Assemblea convocata per il 27 aprile 2022 delibererà sulla proposta di distribuire dividendi per Euro 166 milioni. |
III.2 Dove saranno negoziati i titoli? |
Le Nuove Azioni non saranno oggetto di domanda di ammissione alla negoziazione in un mercato regolamentato italiano o estero o in altri mercati internazionali, né su un sistema multilaterale di negoziazione. |
III.3 Ai titoli è connessa una garanzia? |
Ai titoli non sarà connessa alcuna garanzia. |
III.4 Quali sono i principali rischi specifici dei titoli? |
Di seguito sono riportati i fattori di rischio più significativi dei titoli. La numerazione dei seguenti fattori di rischio corrisponde alla numerazione indicata nella Parte A del Prospetto Informativo. B.1. Rischi connessi all’illiquidità delle Nuove Azioni Le Nuove Azioni oggetto dell’Offerta non sono quotate in un mercato regolamentato italiano o estero o in altri mercati internazionali, né sono oggetto di negoziazione in un sistema multilaterale di negoziazione. Le Nuove Azioni, inoltre, non sono oggetto di un’attività di internalizzazione sistematica svolta dall’Emittente. In aggiunta, l’Emittente non assume alcun impegno di riacquisto delle azioni a fronte di richieste di disinvestimento da parte degli Azionisti. Pertanto, i titolari |
delle stesse sono esposti ai rischi connessi alla impossibilità o difficoltà di liquidare le Nuove Azioni. In particolare, gli investitori potrebbero trovarsi nell’impossibilità di rivendere a terzi le proprie azioni in quanto le richieste di vendita potrebbero non trovare contropartita o nella difficoltà di vendere le medesime azioni in tempi ragionevolmente brevi o a prezzi in linea con le proprie aspettative e trovarsi conseguentemente nella condizione di dover accettare un prezzo anche significativamente inferiore a quello di sottoscrizione, fino all’annullamento integrale del valore delle Nuove Azioni. B.2. Rischi connessi alla distribuzione di dividendi L’Emittente è esposta al rischio di non essere autorizzata alla distribuzione di dividendi, anche qualora gli esercizi futuri dovessero chiudere in utile. |
SEZIONE IV - INFORMAZIONI FONDAMENTALI SULL’OFFERTA PUBBLICA DI TITOLI E/O L’AMMISSIONE ALLE NEGOZIAZIONI IN UN MERCATO REGOLAMENTATO |
IV.1 A quali condizioni posso investire in questo titolo e qual è il calendario previsto? |
Termini generali, condizioni e calendario previsto dell’Offerta: L’Offerta in Opzione ha ad oggetto massime n. 121.951.220 Nuove Azioni rivenienti dall’Aumento di Capitale, per un controvalore complessivo di massimi Euro 500.000.002,00 (comprensivi di sovrapprezzo). Le Nuove Azioni saranno offerte in opzione agli azionisti dell’Emittente, al Prezzo di Offerta (pari a Euro 4,1 per ciascuna Nuova Azione, di cui Euro 3,1 a titolo di sovrapprezzo), sulla base del rapporto di opzione di n. 1 Nuova Azione ogni n. 8 azioni ordinarie della Banca detenute. L’Offerta in Opzione non è subordinata ad alcuna condizione, né sono previsti quantitativi minimi o massimi di sottoscrizione. Le Nuove Azioni oggetto dell’Offerta non sono quotate in un mercato regolamentato italiano o estero o in altri mercati internazionali, né sono oggetto di negoziazione in un sistema multilaterale di negoziazione. Le Nuove Azioni, inoltre, non sono oggetto di un’attività di internazionalizzazione sistematica svolta dall’Emittente. In aggiunta, l’Emittente non assume alcun impegno di riacquisto delle azioni a fronte di richieste di disinvestimento da parte degli Azionisti. La seguente tabella riassume i dati rilevanti dell’Offerta Dati rilevanti dell’Offerta Numero di Nuove Azioni offerte 121.951.220 Rapporto di opzione n. 1 Nuova Azione ogni n. 8 azioni detenute Prezzo di Offerta Euro 4,1 Controvalore totale dell’Aumento di Capitale Euro 500. 000.002,00 Numero di Azioni dell’Emittente emesse alla Data del Prospetto 979.283.340 Informativo Numero di Azioni dell’Emittente in caso di integrale 1.101.234.560 sottoscrizione dell’Aumento di Capitale Capitale sociale dell’Emittente alla Data del Prospetto Euro 979. 283.340,00 Informativo Capitale sociale dell’Emittente post Offerta in caso di integrale Euro 1.101.234.560 sottoscrizione dell’Aumento di Capitale Percentuale delle Nuove Azioni sul totale delle Azioni emesse dell’Emittente in caso di integrale sottoscrizione dell’Aumento di 11,07% Capitale Il Periodo di Offerta in Opzione decorre dal 16 maggio 2022 al 30 maggio 2022 (estremi inclusi). I Diritti di Opzione, che daranno diritto alla sottoscrizione delle Nuove Azioni, dovranno essere esercitati, a pena di decadenza, durante il Periodo di Offerta in Opzione tramite gli intermediari Autorizzati aderenti al sistema di gestione accentrata che sono tenuti a dare le relative istruzioni a Monte Titoli entro le ore 14:00 dell’ultimo giorno del Periodo di Offerta in Opzione. Pertanto, ciascun sottoscrittore dovrà presentare apposita richiesta di sottoscrizione con le modalità e nel termine che il suo intermediario depositario gli avrà comunicato per assicurare il rispetto del termine di cui sopra. In caso di mancato esercizio dei Diritti di Opzione entro il termine del Periodo di Offerta, gli azionisti dell’Emittente decadranno dalla possibilità di esercitare ciascun Diritto di Opzione rimasto inoptato a tale data, senza che gli vengano riconosciuti alcun indennizzo, rimborso delle spese ovvero beneficio economico di qualsivoglia natura. La seguente tabella riporta il calendario indicativo dell’Offerta. Calendario indicativo dell’Offerta Inizio del Periodo di Offerta 16 maggio 2022 Termine del Periodo di Offerta e termine ultimo di 30 maggio 2022 sottoscrizione delle Nuove Azioni Comunicazione dei risultati dell’Offerta al termine Entro 5 giorni lavorativi dal termine del Periodo di dell’Offerta Offerta L’adesione all’Offerta avverrà mediante sottoscrizione di moduli appositamente predisposti dagli Intermediari Autorizzati aderenti, direttamente o indirettamente, al sistema di gestione accentrata di Monte Titoli. L’Offerta diverrà irrevocabile alla data del deposito presso il Registro delle Imprese di Parma del corrispondente avviso, ai sensi dell’articolo 2441, comma 2, del Codice Civile. Si rende noto che il calendario dell’Offerta è indicativo e potrebbe subire modifiche al verificarsi di eventi e circostanze indipendenti dalla volontà dell’Emittente, ivi incluse particolari condizioni di volatilità dei mercati finanziari, che potrebbero pregiudicare il buon esito dell’Offerta. Le adesioni all’Offerta non possono essere soggette ad alcuna condizione e sono irrevocabili, salvo i casi previsti dalla |
legge. Ai sottoscrittori, pertanto, non è concessa la possibilità di ritirare la sottoscrizione delle Nuove Azioni, fatta salvo il caso di pubblicazione di un supplemento al Prospetto Informativo in pendenza di Offerta ai sensi dell’articolo 94, comma 7, del TUF e dell’articolo 23 del Regolamento Prospetto. Dettagli dell’ammissione alle negoziazioni in un mercato regolamentato: non applicabile in quanto le azioni dell’Emittente non sono negoziate in alcun mercato regolamentato. Ammontare e percentuale della diluizione immediata derivante dall’Offerta: le Nuove Azioni sono offerte in opzione a tutti i soci dell’Emittente indistintamente, pertanto, non vi saranno effetti diluitivi derivanti dall’Aumento di Capitale in termini di quota di partecipazione sul capitale sociale complessivo nei confronti degli azionisti che decideranno di esercitare i Diritti di Opzione di loro spettanza sottoscrivendo integralmente le Nuove Azioni dagli stessi rivenienti. Gli azionisti dell’Emittente che decidessero, invece, di non esercitare i Diritti di Opzione loro spettanti e, per l’effetto, di non sottoscrivere le Nuove Azioni dagli stessi rivenienti, vedrebbero diluita la propria partecipazione sul capitale complessivo dell’Emittente. La percentuale massima di diluizione degli azionisti diversi da Crédit Agricole, nel caso di integrale sottoscrizione dell’Aumento di Capitale da parte della sola Crédit Agricole, sarà pari al 88,9%, ipotesi in cui Crédit Agricole arriverebbe a detenere 78,30% del capitale sociale dell’Emittente.. Stima delle spese totali legate all’Offerta: l’ammontare complessivo delle spese sostenute dall’Emittente relativamente all’Offerta e, più in generale, all’Aumento di Capitale è stimato in massimi Euro 520.000 circa, e spese vive, da decurtare dai proventi derivanti dall’Aumento di Capitale. |
IV.2 Chi è l’offerente e/o il soggetto che chiede l’ammissione alle negoziazioni? |
Offerente: le Nuove Azioni sono offerte direttamente dall’Emittente. Xxxxxxxx che chiede l’ammissione alle negoziazioni in un mercato regolamentato: non applicabile. |
IV.3 Perché è redatto il presente Prospetto Informativo? |
Ragioni dell’Offerta: l’Aumento di Capitale si inserisce tra le iniziative intraprese dalla Banca per garantire il mantenimento da parte dell’Emittente di adeguati coefficienti patrimoniali ad esito dell’acquisizione, perfezionatasi nel xxxxx xxx xxxxx xxxxxxxx xxx 0000, xx Xxxxx Piccolo Credito Valtellinese S.p.A. (“Creval”) e degli effetti prudenziali che tale operazione ha comportato. L’Aumento di Capitale è infatti volto ad assicurare, in maniera durevole, il mantenimento di un certo livello, che sia congruo e significativo, del capitale primario Classe I (“CET 1”) a seguito dell’incremento delle RWA (ossia gli attivi ponderati per il rischio) conseguente all’acquisizione da parte dell’Emittente di Creval. Si rende pertanto necessario che il CET 1 sia mantenuto al di sopra dei requisiti richiesti. Importo stimato netto dei proventi: i proventi netti derivanti dall’Aumento di Capitale, in caso di integrale sottoscrizione dello stesso, al netto delle spese relative alla realizzazione dell’operazione di Aumento di Capitale, sono stimati in Euro 499.480.002 milioni. Impegni di sottoscrizione: alla Data del Prospetto Informativo, la Banca non ha stipulato accordi di sottoscrizione con assunzione a fermo ovvero con assunzione di garanzia in relazione ai titoli oggetto dell’Offerta. Come comunicato dall’Emittente a Banca d’Italia in data 30 dicembre 2021, si segnala che Crédit Agricole ha già dichiarato la propria disponibilità a sottoscrivere le Nuove Azioni ad essa spettanti in opzione (pari a n. 91.192.257 Nuove Azioni, rappresentative del 75,6% dell’Aumento di Capitale), nonché ad esercitare contestualmente il proprio diritto di prelazione in relazione a tutte le eventuali Nuove Azioni rimaste inoptate e non oggetto di prelazione da parte di altri soci fino all’ammontare massimo dell’Aumento di Capitale, pari a Euro 500.000.002,00. Pertanto, alla luce di quanto sopra, l’integrale sottoscrizione dell’Aumento di Capitale sarebbe in ogni caso garantita da Crédit Agricole. Conflitti di interesse più significativi che riguardano l’Offerta: si segnala che le Nuove Azioni saranno collocate direttamente dall’Emittente tramite le proprie filiali. Pertanto, poiché la Banca assume, allo stesso tempo, il ruolo di Emittente, responsabile del collocamento e collocatore degli strumenti finanziari oggetto dell’Offerta, sussiste, sotto tale profilo, un conflitto di interesse su cui si richiama l’attenzione degli investitori. L’Emittente non è a conoscenza di ulteriori conflitti di interesse significativi. |
PARTE A
FATTORI DI RISCHIO
L’operazione descritta nel Prospetto Informativo presenta gli elementi di rischio tipici di un investimento in azioni non quotate su un mercato. Prima di assumere qualsiasi decisione di effettuare un investimento in strumenti finanziari dell’Emittente, gli investitori devono considerare alcuni fattori di rischio di seguito riportati. Si invitano, quindi, gli investitori a leggere attentamente i fattori di rischio prima di qualsiasi decisione sull’investimento al fine di comprendere i rischi significativi e specifici relativi all’Emittente e al settore di attività in cui essi operano, nonché gli ulteriori fattori di rischio collegati agli strumenti finanziari emessi dall’Emittente.
I fattori di rischio di seguito descritti devono essere letti congiuntamente alle informazioni contenute nelle restanti Parti, Sezioni e Paragrafi del Prospetto Informativo, ivi compresi i documenti e le informazioni inclusi mediante riferimento.
Ai sensi dell’articolo 16 del Regolamento Prospetto, i fattori di rischio di seguito descritti rappresentano esclusivamente i rischi che l’Emittente ritiene specifici per l’Emittente e gli strumenti finanziari oggetto dell’Offerta e rilevanti ai fini dell’assunzione di una decisione di investimento informata, tenendo conto della relativa probabilità di accadimento e dell’entità prevista dei relativi impatti negativi. Tali fattori di rischio sono presentati in un numero limitato di categorie, in funzione della loro natura. In ciascuna categoria i fattori di rischio più rilevanti sono indicati per primi sulla base della valutazione dell’Emittente di cui sopra.
Poiché le azioni dell’Emittente costituiscono capitale di rischio, l’investitore potrebbe incorrere in una perdita totale o parziale del capitale investito.
I rinvii a Parti, Sezioni e Paragrafi si riferiscono alle Parti, Sezioni e Paragrafi del Prospetto Informativo.
A. FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALL’EMITTENTE E AL GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE ITALIA
A.1. Rischi connessi alla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente e del Gruppo Crédit Agricole Italia
A.1.1. Rischi connessi all’interpretazione e valutazione delle informazioni finanziarie
L’utile netto consolidato del Gruppo Crédit Agricole Italia per l’esercizio 2021 è risultato pari a Euro 607 milioni (a fronte di una perdita di Euro 53 milioni al termine del precedente esercizio 2020). Inoltre, il conto economico riclassificato al 31 dicembre 2021 del Gruppo Crédit Agricole Italia evidenzia un risultato corrente al lordo delle imposte negativo per Euro 106 milioni (a fronte di un risultato corrente al lordo delle imposte, al termine del precedente esercizio 2020, pari a Euro 30 milioni). Il risultato finale 2021, pari ad un utile di Euro 607 milioni, include taluni effetti economici di natura non ricorrente. Escludendo tali effetti di natura non ricorrente, l’utile netto consolidato per l’esercizio 2021 del Gruppo Crédit Agricole Italia sarebbe stato pari a Euro 346 milioni. Il risultato finale 2020, pari ad una perdita consolidata di Euro 53 milioni, si è determinato principalmente a seguito di rettifiche di valore degli avviamenti (Euro 260 milioni) relativi alle banche e agli sportelli bancari oggetto di acquisizione da parte dell’Emittente prima dell’operazione Creval. L’esame del Prospetto Informativo da parte di un investitore, senza tenere in considerazione quanto sopra evidenziato, potrebbe pregiudicare una corretta valutazione dei trend economici e finanziari del Gruppo Crédit Agricole Italia e, di conseguenza, comportare decisioni di investimento errate. Il verificarsi degli eventi oggetto di tale rischio, considerato dall’Emittente di alta probabilità di accadimento, potrebbe avere effetti negativi sulla valutazione dei risultati economici del Gruppo Crédit Agricole Italia. L’Emittente stima che il rischio di cui al presente Paragrafo sia di alta rilevanza.
Il conto economico riclassificato al 31 dicembre 2021 del Gruppo Credit Agricole Italia evidenzia un risultato corrente al lordo delle imposte negativo per Euro 106 milioni e un utile netto consolidato finale positivo per Euro 607 milioni. Tale risultato finale riflette tuttavia i seguenti effetti economici di natura non ricorrente rilevati nell’esercizio 2021:
(i) proventi straordinari (badwill) rilevati in relazione all’acquisto di Creval (Euro 497 milioni);
(ii) costi straordinari relativi a: (a) il progetto di ricambio generazionale (Euro 190 milioni), (b) le rettifiche sui crediti deteriorati conseguenti all’operazione di cessione degli NPL attuata tramite cartolarizzazione assistita da GACS (c.d. derisking) (Euro 340 milioni), (c) l’operazione di acquisizione di Creval e il relativo processo di integrazione nel Gruppo Crédit Agricole Italia (Euro 44 milioni) e (d) accantonamenti per altre spese amministrative straordinarie per Euro 25 milioni;
(iii) benefici fiscali di natura straordinaria relativi alla rilevazione delle DTA per effetto dell’acquisizione di Creval (Euro 105 milioni) e a riallineamenti dei valori fiscali ai valori di bilancio al netto delle relative commissioni (Euro 97 milioni) nonché gli effetti fiscali relativi agli elementi di costo e ricavo non ricorrenti di cui ai punti precedenti (Euro 208 milioni).
Escludendo i suddetti effetti di natura non ricorrente, l’utile netto consolidato del Gruppo Crédit Agricole Italia per l’esercizio 2021 sarebbe stato positivo non per Euro 607 milioni, bensì per Euro 346 milioni.
Si segnala, inoltre, che il bilancio consolidato del Gruppo Credit Agricole Italia per il precedente esercizio 2020 si è chiuso con una perdita di Euro 53 milioni e che tale perdita si è determinata principalmente a seguito di rettifiche di valore degli avviamenti (Euro 260 milioni) relativi alle banche e agli sportelli bancari oggetto di acquisizione da parte dell’Emittente prima dell’operazione Creval.
L’esame del Prospetto Informativo da parte di un investitore, senza tenere in considerazione quanto sopra evidenziato, potrebbe pregiudicare una corretta valutazione dei trend economici e finanziari del Gruppo Crédit Agricole Italia e, di conseguenza, comportare decisioni di investimento errate.
Per maggiori informazioni si rinvia alla Parte B, Sezione VII, Paragrafo 7.2.2 del Prospetto Informativo.
A.1.2. Rischi derivanti dal deterioramento della qualità del credito e dagli impatti della pandemia da COVID-19 e del conflitto in Ucraina sulla qualità del credito e sull’attività in generale
Al 31 dicembre 2021, sia l’incidenza dei Crediti Deteriorati lordi rispetto al totale dei crediti lordi verso la clientela di CAI (4,36%), sia l’incidenza dei Crediti Deteriorati netti rispetto al totale dei crediti netti verso la clientela di CAI (2,10%) sono superiori rispetto a quelle espresse dai corrispondenti dati di settore al 30 giugno 2021 (rispettivamente, 3,80% e 1,80%). Inoltre, alla medesima data del 31 dicembre 2021, il rapporto di copertura dei Crediti Deteriorati verso la clientela di CAI (53,40%) risulta essere inferiore al dato di settore al 30 giugno 2021 (53,50%). Un eventuale peggioramento della qualità del credito - tenuto conto della persistenza della pandemia COVID-19 e delle incertezze associate alla stessa emergenza sanitaria e al conflitto in Ucraina - esporrebbe l’Emittente al rischio di un incremento, anche significativo, delle “rettifiche nette di valore su esposizioni deteriorate” con conseguenti effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente, che potrebbero ricomprendere anche la registrazione di significative perdite di esercizio da parte di quest’ultimo.
Il verificarsi degli eventi oggetto di tale rischio, considerato dall’Emittente di medio-alta probabilità di accadimento, potrebbe avere effetti negativi molto significativi sull’attività e sulle prospettive di crescita della Banca, nonché sulla sua situazione economica, finanziaria e patrimoniale. Tenuto conto di quanto precede, l’Emittente stima che il rischio di cui al presente Paragrafo sia di alta rilevanza.
Al 31 dicembre 2021, l’incidenza dei Crediti Deteriorati lordi rispetto al totale dei crediti lordi verso la clientela del Gruppo Crédit Agricole Italia (4,36%) è superiore all’incidenza espressa dalle banche comparabili all’Emittente alla data del 30 giugno 2021 (3,80%). Tale evidenza, dovuta alla sola categoria delle inadempienze probabili, è conseguente alle risultanze derivanti dalla due diligence del portafoglio creditizio di Creval, oggetto di acquisizione nel 2021. Per la categoria delle sofferenze e
delle esposizioni scadute deteriorate, l’incidenza delle posizioni del Gruppo Crédit Agricole Italia risulta invece inferiore rispetto ai dati al 30 giugno 2021 delle banche “significative”, categoria a cui Crédit Agricole Italia appartiene.
Al 31 dicembre 2021, l’incidenza dei Crediti Deteriorati netti rispetto al totale dei crediti netti verso la clientela del Gruppo Crédit Agricole Italia (2,10%) è superiore all’incidenza espressa dalle banche comparabili all’Emittente alla data del 30 giugno 2021 (1,8%). Tale evidenza, dovuta alla sola categoria delle inadempienze probabili, è conseguente alle risultanze derivanti dalla due diligence del portafoglio creditizio di Creval, oggetto di acquisizione nel 2021. Per la categoria delle sofferenze e delle esposizioni scadute deteriorate, risulta essere inferiore ai dati di settore al 30 giugno 2021.
Per quanto riguarda l’incidenza dell’acquisizione di Creval sulla rilevanza dei Crediti Deteriorati, si precisa che, al 31 dicembre 2021, i Crediti Deteriorati netti del Gruppo Crédit Agricole Italia ammontano a Euro 1,362 miliardi, di cui Euro 562 milioni provenienti dal gruppo Creval. Al netto di questi ultimi, alla data del 31 dicembre 2021, l’ammontare dei Crediti Deteriorati netti relativi al solo Gruppo Crédit Agricole Italia “storico” risulta pertanto pari a Euro 800 milioni, in riduzione rispetto al corrispondente dato al 31 dicembre 2020 (Euro 1,486 miliardi). La riduzione netta di Euro 686 milioni (-46%) è imputabile: (i) per Euro 360 milioni alla categoria delle sofferenze (-77%), (ii) per Euro 305 milioni alla categoria delle inadempienze probabili (-31%) e (iii) per Euro 21 milioni alla categoria dei Crediti Deteriorati scaduti (-62%).
La Cartolarizzazione Stelvio ha contribuito in modo determinante alla riduzione dell’ammontare dei Crediti Deteriorati netti il quale, tuttavia, rimane più elevato rispetto all’ammontare di Crediti Deteriorati netti delle altre banche “significative” appartenenti alla medesima categoria alla quale appartiene anche CAI.
Si segnala, infine, che nel Bilancio Annuale 2021 del Gruppo Crédit Agricole Italia si registrano rettifiche su crediti per Euro 643 milioni, in aumento rispetto alle rettifiche su crediti registrate nel Bilancio Annuale 2020 (pari a Euro 414 milioni), incremento tuttavia dovuto al perfezionamento della citata Cartolarizzazione Stelvio, al netto della quale le rettifiche sarebbero di Euro 339 milioni, dunque inferiori a quanto rilevato nel 2020, anno in cui la Banca aveva operato maggiori rettifiche di valore al fine di raggiungere anticipatamente gli obiettivi di maggiore copertura dei Crediti Deteriorati richiesti dalla BCE (pari o superiore al 5%).
Per informazioni in merito alla qualità del credito, si rinvia alla p. 50 del Bilancio Annuale 2021, incorporato mediante riferimento ai sensi dell’articolo 19, comma 1, del Regolamento Prospetto nonché alla Parte B, Sezione VII, Paragrafo 7.2.2 del Prospetto Informativo.
A.1.3. Rischi connessi al processo di integrazione di Creval nell’Emittente
Il processo di integrazione di Creval da parte dell’Emittente, perfezionatosi nel xxxxx xxx xxxxx xxxxxxxx xxx 0000, ha comportato una riduzione dei requisiti patrimoniali e un peggioramento della qualità del credito del Gruppo Crédit Agricole Italia. In particolare, il CET 1 Ratio al 31 dicembre 2021 si attesta all’11,6% (14,0% al 31 dicembre 2020), il Tier 1 Ratio al 13,9% (16,6% al 31 dicembre 2020) e il Total Capital Ratio al 17,2% (19,7% al 31 dicembre 2020). Inoltre, il conto economico di Creval per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2021 – ossia il primo esercizio chiusosi successivamente all’acquisizione da parte dell’Emittente – evidenzia una perdita di Euro 235 milioni. L’Aumento di Capitale si inserisce pertanto tra le iniziative intraprese dalla Banca volte a innalzare i coefficienti patrimoniali ridottisi a causa dell’integrazione di Creval, sebbene questi ultimi non siano scesi al di sotto dei livelli minimi richiesti dalla BCE.
Il verificarsi degli eventi del suddetto rischio, considerato dall’Emittente di alta probabilità di accadimento, potrebbe avere impatti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria
dell’Emittente e/o del Gruppo Crédit Agricole Italia. Tenuto conto di quanto precede, l’Emittente
stima che detto rischio sia di alta rilevanza.
In data 23 novembre 2020, l’Emittente ha annunciato al pubblico e alla CONSOB la promozione dell’OPA Creval sulla totalità delle azioni Creval. A completamento di tutte le fasi dell’OPA Creval, in data 4 giugno 2021, l’Emittente ha acquisito il 100% del capitale sociale di Creval, che è così entrata a far parte del Gruppo Crédit Agricole Italia. A tal riguardo, il documento d’offerta relativo all’OPA Creval approvato dalla CONSOB con delibera n. 21771 del 22 marzo 2021 ha evidenziato l’intenzione di CAI di procedere alla fusione per incorporazione di Creval nell’Emittente (la “Fusione”). La stipula dell’atto di fusione è avvenuta in data 12 aprile 2022, con efficacia della Fusione a partire dal 24 aprile 2022.
L’Emittente è pertanto esposto ai rischi connessi: (i) al deterioramento della qualità del credito ed una riduzione dei requisiti patrimoniali, anche per effetto degli impatti negativi derivanti dall’evoluzione a pandemia da COVID-19 e dalla guerra in Ucraina; (ii) all’assunzione di passività non previste e/o di rilevare minori valori di attività del gruppo Creval rispetto a quelli iscritti nelle situazioni patrimoniali del Gruppo Creval; nonché (iii) all’eventuale mancato o parziale ottenimento dei benefici economici attesi dall’integrazione.
A tal proposito si segnala che:
(i) il conto economico di Creval per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2021 – ossia il primo esercizio chiusosi successivamente all’acquisizione da parte dell’Emittente - evidenzia una perdita di Euro 235 milioni (tale perdita riflette, tuttavia, gli effetti di taluni eventi di natura non ricorrente, al netto dei quali il risultato dell’esercizio 2021 di Creval sarebbe stato positivo per Euro 66 milioni);
(ii) nel corso del 2021, nell’ambito dell’operazione di acquisizione di Creval, è stato contabilizzato un attivo immateriale a vita utile definita per un importo di Euro 45,5 milioni. Al 31 dicembre 2021, l’importo iscritto nel bilancio consolidato 2021 del Gruppo Crédit Agricole Italia, tenuto conto dell’ammortamento, è pari a Euro 41,5 milioni. Tale attivo immateriale non è stato sottoposto a svalutazione in considerazione del fatto che i valori degli “Individually Managed Accounts”, ossia le componenti della raccolta gestita e amministrata provenienti dai clienti ex- Creval, costitutive di tale attivo immateriale:
- nel periodo compreso tra il 30 aprile 2021 e il 31 dicembre 2021, hanno registrato un incremento pari a Euro 550 milioni (+5%);
- nei primi mesi del 2022, si sono attestate su valori al di sopra di quelli del 30 aprile 2021;
- dall’andamento atteso per il 2022 di tali componenti, non emergono indicazioni tali da lasciar prevedere la necessità di dover ricorrere a svalutazioni delle attività materiali a vita utile definita;
tuttavia, non si può escludere che, in futuro, si renda necessario procedere alla rilevazione di svalutazioni dell’attivo immateriale, incidendo negativamente sulla redditività dell’Emittente e del Gruppo Crédit Agricole Italia.
Inoltre, si ritiene che l’operazione di integrazione di Creval nell’Emittente comporti alcuni ulteriori rischi e in particolare: (i) rischi operativi connessi all’operazione di migrazione informatica; (ii) rischi commerciali derivanti dagli eventuali deflussi di clientela, dall’allineamento alle politiche di pricing del Gruppo Crédit Agricole Italia e da eventuali disservizi legati all’integrazione; e (iii) rischi di minor presidio territoriale percepito dai clienti di origine Creval, derivante dal venire meno della struttura dell’attuale banca nel territorio lombardo di elezione.
Per quanto riguarda il costo del rischio, si segnala infine che è stata completata, alla Data del Prospetto Informativo, la Cartolarizzazione Stelvio (avente ad oggetto, tra l’altro, crediti di Creval), con miglioramento dell’incidenza dei crediti deteriorati lordi e netti rispetto al totale dei crediti. Tuttavia, anche a seguito di tale operazione, i valori dei crediti deteriorati lordi e netti del Gruppo Crédit Agricole Italia al 31 dicembre 2021 (pari, rispettivamente, a 4,36% e 2,10%) rimangono al di sopra della media delle principali banche italiane (pari, rispettivamente, a 3,80% e 1,80%).
Per ulteriori informazioni in merito al processo di integrazione di Creval nell’Emittente, si rinvia alla Parte B, Sezione V, Paragrafo 5.3, del Prospetto Informativo. Per ulteriori informazioni sulle perdite evidenziate nel Bilancio Annuale 2021 e sui ricavi e costi non ricorrenti di Creval, si rinvia alla Parte B, Sezione XVIII, Paragrafo 18.4.3 del Prospetto Informativo.
A.1.4. Rischi connessi alla fluttuazione dei tassi di interesse
L’Emittente è esposto ai rischi connessi alla fluttuazione dei tassi di interesse nei mercati in cui opera, le cui variazioni possono avere un impatto sul valore delle attività e passività della Banca e/o del Gruppo Crédit Agricole e sul margine di interesse. Con riferimento ai principali indicatori di rischio di tasso di interesse, al 31 dicembre 2021 la sensitività del margine di interesse ad una variazione istantanea e parallela dei tassi di +/- 200 bps applicata alle attività e passività su un orizzonte di 12 mesi risulta pari a Euro +587 milioni in caso di rialzo dei tassi e pari a Euro -444 milioni in caso di shock al ribasso dei tassi. Al 31 dicembre 2021, la sensitività del valore economico del capitale a una variazione istantanea e parallela dei tassi di +200 bps risulta pari a Euro +215 milioni, mentre la sensitività ad una variazione di -200 bps risulta pari a Euro -200 milioni.
Il verificarsi degli eventi oggetto di tale rischio, considerato dall’Emittente di media probabilità di accadimento, potrebbe ridurre il margine di interesse, con conseguenti effetti negativi sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale della Banca e/o del Gruppo Crédit Agricole. L’Emittente stima che il rischio di cui al presente paragrafo sia di media rilevanza.
La Banca è esposta all’andamento dei tassi di interesse nei mercati in cui opera, le cui variazioni (sia positive sia negative) possono avere un impatto sul valore delle attività e passività della Banca e sul margine di interesse. L’andamento dei tassi di interesse risulta a sua volta orientato da diversi fattori che non sono sotto il controllo della Banca. Inoltre si consideri che i risultati delle operazioni bancarie e di finanziamento dipendono anche dalla gestione dell’esposizione della Banca ai tassi di interesse. Tali eventi potrebbero comportare il persistere di una pressione al ribasso del margine di interesse nonché effetti negativi sul valore delle attività e passività detenute dall’Emittente.
Con riferimento ai principali indicatori di rischio di tasso di interesse, al 31 dicembre 2021 la sensitività del margine di interesse ad una variazione istantanea e parallela dei tassi di +/- 200 bps applicata alle attività e passività su un orizzonte di 12 mesi risulta pari a Euro +587 milioni in caso di rialzo dei tassi e pari a Euro -444 milioni in caso di shock al ribasso dei tassi.
Al 31 dicembre 2021, la sensitività del valore economico del capitale a una variazione istantanea e parallela dei tassi di +200 bps risulta pari a Euro +215 milioni (rispetto a Euro +174 milioni registrata al 31 dicembre 2020 e a Euro +189 milioni al 31 dicembre 2019), mentre la sensitività ad una variazione di -200 bps risulta pari a Euro -200 milioni (rispetto a Euro -146 milioni al 31 dicembre 2020 e a Euro -174 milioni al 31 dicembre 2019).
Per maggiori informazioni in merito alle risorse finanziarie della Banca, si rinvia alla Parte B, Sezione VIII del Prospetto Informativo.
Per maggiori informazioni sul processo di monitoraggio del rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario, si rinvia alla p. 349 del Bilancio Annuale 2021, incorporato mediante riferimento nel Prospetto Informativo ai sensi dell’articolo 19, comma 1, del Regolamento Prospetto.
A.1.5. Xxxxxx connessi all’esposizione dell’Emittente al debito sovrano italiano
Eventuali peggioramenti del differenziale di rendimento dei titoli di stato italiani rispetto agli altri titoli di stato europei di riferimento e/o eventuali azioni congiunte da parte delle principali agenzie di rating, anche in relazione al perdurare della pandemia da COVID-19, alla guerra in Ucraina e/o al venire meno delle misure di sostegno all’economia (che comportino una valutazione del merito creditizio dello stato italiano inferiore al livello di investment grade) potrebbero far registrare impatti negativi sulla situazione di liquidità del Gruppo Crédit Agricole Italia. Inoltre, relativamente alla sola quota di titoli dello specifico stato valutati al fair value e pari a Euro 3,643 miliardi (pari al 3,8% del totale delle attività finanziarie e al 3,5% del totale dell’attivo), potrebbero registrarsi impatti negativi sul valore del portafoglio, nonché sui coefficienti patrimoniali del Gruppo Crédit Agricole Italia.
Il verificarsi degli eventi oggetto di tale rischio, considerato dall’Emittente di media probabilità di accadimento, potrebbe avere effetti negativi sull’attività e sulle prospettive di crescita della Gruppo Crédit Agricole Italia, nonché sulla sua situazione economica, finanziaria e patrimoniale. Tenuto altresì conto di quanto precede, l’Emittente stima che il rischio di cui al presente Paragrafo sia di media-bassa rilevanza.
Il Gruppo Crédit Agricole Italia risulta esposto nei confronti dei titoli obbligazionari emessi dai governi centrale e locali e da enti governativi della Repubblica Italiana (il c.d. “debito sovrano italiano”). Il valore nominale di tali titoli, al 31 dicembre 2021, ammonta a Euro 14,859 miliardi, corrispondente a un valore di bilancio pari a Euro 16,143 miliardi, con il relativo fair value, pari a Euro 16,155 miliardi. Il valore di bilancio dei titoli di debito e dei crediti nei confronti del debito sovrano italiano al 31 dicembre 2021 risulta in aumento complessivamente del 47% rispetto al 31 dicembre 2020, includendo l’ingresso di Creval nel Gruppo Crédit Agricole Italia (e in aumento del 13%, escludendo l’ingresso di Creval). Al 31 dicembre 2021, l’incidenza dei titoli di debito governativi italiani rispetto al totale delle attività finanziarie rappresentate da titoli è pari all’87%, mentre la loro incidenza rispetto al totale dell’attivo di bilancio è pari al 15%.
Eventuali peggioramenti del differenziale di rendimento dei titoli di stato italiani rispetto agli altri titoli di stato europei di riferimento e/o a eventuali azioni congiunte da parte delle principali agenzie di rating, tali da comportare una valutazione del merito creditizio dello stato italiano inferiore al livello di investment grade, potrebbero far registrare impatti negativi sulla situazione di liquidità della Gruppo Crédit Agricole Italia e, relativamente alla sola quota di titoli dello specifico stato valutati al fair value pari a Euro 3,643 miliardi (pari al 3,8% del totale delle attività finanziarie e al 3,5% del totale dell’attivo), impatti negativi sul valore del portafoglio, nonché sui coefficienti patrimoniali.
Al 31 dicembre 2021 soltanto il 22,6% del portafoglio titoli è valutato al fair value (quale rapporto tra gli Euro 3,643 miliardi di titoli governativi italiani valutati al fair value e i complessivi 16,143 miliardi di titoli governativi italiani) e pertanto è esposto al deterioramento del merito creditizio del debito sovrano; su tale base il corrispondente rischio di mercato risulta moderato.
Per informazioni in merito al rischio connesso all’esposizione al debito sovrano si rinvia alla p. 53 del Bilancio Annuale 2021 incorporato mediante riferimento ai sensi dell’articolo 19, comma 1, del Regolamento Prospetto.
Per maggiori informazioni sugli effetti delle tensioni tra Russia e Ucraina e della pandemia da COVID-19 sull’andamento del business della Banca e del Gruppo Crédit Agricole Italia e sulla sua situazione economica, finanziaria e patrimoniale per l’esercizio in corso si rinvia alla Parte B, Sezione X, Paragrafi 10.1 e 10.2 del Prospetto Informativo.
A.1.6. Rischi connessi alle richieste di indennizzo in essere
La Banca è esposta ai rischi connessi alla ricezione di richieste di indennizzo concernenti alcune cessioni di crediti deteriorati relative all’asserita violazione delle relative dichiarazioni e garanzie contrattuali. L’eventuale accoglimento potrebbe avere un impatto sul valore delle attività e passività della Banca e/o del Gruppo Crédit Agricole Italia. Alla Data del Prospetto Informativo, sono state avanzate richieste di indennizzo per un totale di Euro 96 milioni a fronte dei quali la Banca ha provveduto ad appostare un accantonamento di Euro 30 milioni, corrispondente alle somme valutate dalla Banca medesima e dai consulenti di possibile esborso.
Il verificarsi degli eventi del suddetto rischio, considerato dall’Emittente di medio-bassa probabilità di accadimento, potrebbero avere impatti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente e/o del Gruppo Crédit Agricole Italia. Tenuto conto di quanto precede, l’Emittente stima che detto rischio sia di medio-bassa rilevanza.
La Banca ha ricevuto alcune richieste di indennizzo relative alla asserita violazione di dichiarazioni e garanzie contrattuali nel contesto di alcune operazioni di cessione di crediti effettuate dalla Banca e dalle società del Gruppo Crédit Agricole Italia.
In particolare, a seguito delle cessioni in blocco di crediti (prevalentemente di natura ipotecaria) avvenute tra Azzurro Holding S.r.l., quale cessionaria, e l’Emittente (nel 2015) e Crédit Agricole Friuladria S.p.A. (nel 2017), Azzurro Holding S.r.l. nel corso del 2019 ha instaurato un giudizio ordinario di merito dinanzi al Tribunale di Milano al fine di ottenere un indennizzo pari a Euro 2,5 milioni, riferibili a 30 posizioni. L’Emittente ha già esperito le proprie difese e l’udienza per la precisazione delle conclusioni è stata fissata per il 7 febbraio 2023. Il rischio è allo stato valutato come possibile limitatamente al complessivo importo di Euro 650.000 e remoto per la residua somma.
A seguito della cessione in blocco di crediti deteriorati, avvenuta nel 2017, che vedeva come società veicolo cessionaria Berenice SPV S.r.l., quest’ultima tra l’ottobre e il novembre 2020 ha formulato richieste di indennizzo per un totale di Euro 56,5 milioni, riferibili a 619 posizioni. Dall’analisi delle singole contestazioni, effettuata dalla Banca con l’ausilio dei propri consulenti, si valuta un rischio possibile di esborso compreso tra Euro 14 e 18 milioni. Non risulta avviata alcuna procedura di natura giudiziale o arbitrale.
A seguito della cessione in blocco di crediti (di natura prevalentemente ipotecaria) a una società veicolo denominata Xxxxxxx SPV S.r.l. (detenuta dal Fondo PIMCO) da parte dell’Emittente e di Crédit Agricole Friuladria S.p.A. avvenuta nel 2018, il 12 giugno 2020 Valerie SPV ha formulato una richiesta di indennizzo pari a Euro 32 milioni. Dall’analisi delle singole contestazioni, effettuata dalla Banca con l’ausilio dei propri consulenti, è stato valutato un rischio possibile di esborso compreso tra Euro 4 e 8 milioni. Non risulta avviata alcuna procedura di natura giudiziale o arbitrale.
Al 31 dicembre 2021, la Banca ha provveduto ad appostare un accantonamento pari a Euro 30 milioni, volto a coprire gli importi ritenuti di possibile esborso. Le richieste sono attualmente oggetto di discussione con le controparti.
Infine, a seguito della cessione in blocco di crediti (di natura prevalentemente ipotecaria) a una società veicolo denominata Gaia SPV S.r.l. da parte dell’Emittente e di Crédit Agricole Friuladria S.p.A. avvenuta nel 2020, nel gennaio 2022 Xxxx XXX ha inviato alla Banca una richiesta di indennizzo relativa a un potenziale danno, non quantificato. Dall’analisi delle singole contestazioni, queste risultano irricevibili poiché indeterminate sia nel quantum dell’importo, sia nell’an del presunto evento indennizzabile, connotandosi quindi come meramente prenotative.
Per ulteriori informazioni sui contenziosi in essere e sulle cessioni di crediti si rimanda alla Parte B, Sezione XVIII e Sezione XX del Prospetto Informativo.
A.1.7. Rischi connessi al Supervisory Review and Evaluation Process (c.d. SREP) da parte della BCE
Il Gruppo Crédit Agricole, e pertanto l’Emittente, è periodicamente sottoposto a processi di revisione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process - SREP) da parte della BCE. In particolare, ad esito dell’ultimo processo di revisione prudenziale, la BCE ha stabilito che il Gruppo Crédit Agricole Italia mantenga un Common Equity Tier 1 pari al 7,98% e un Total Capital Ratio pari al 12,25%. Il mancato rispetto delle richieste formulate dalla BCE nell’ambito dei periodici SREP può comportare l’avvio di procedimenti amministrativi e giudiziali nei confronti dell’Emittente, che potrebbero tradursi, tra l’altro, nella sospensione o nella revoca di autorizzazioni, in provvedimenti di diffida, multe, sanzioni civili o penali o in altre misure disciplinari rilevanti, nonché in limitazioni alla distribuzione di utili e nella necessità di adottare un piano di conservazione del capitale. L’Aumento di Capitale, sebbene non richiesto dalla BCE, si inserisce tra le iniziative intraprese da parte della Banca per garantire il mantenimento da parte dell’Emittente di adeguati coefficienti patrimoniali ad esito dell’acquisizione di Creval e degli effetti prudenziali che l’operazione ha comportato, e si inserisce inoltre tra le iniziative intraprese da parte della Banca per sostenere il percorso di crescita dimensionale, territoriale e reddituale.
Il verificarsi degli eventi oggetto del presente rischio, considerato dall’Emittente di bassa probabilità di accadimento, potrebbe avere effetti negativi sull’attività e sulle prospettive di crescita dell’Emittente, nonché sulla sua situazione economica, finanziaria e patrimoniale. L’Emittente stima che il rischio di cui al presente Paragrafo sia di bassa rilevanza.
L’Emittente, in quanto appartenente al Gruppo Crédit Agricole, è soggetta alla vigilanza della BCE, la quale a seguito dello SREP, fornisce annualmente per il tramite di Crédit Agricole la decisione finale dei requisiti patrimoniali che la Banca deve rispettare a livello consolidato. Inoltre, in coerenza con il Meccanismo di Vigilanza Unico Europeo (MVU), il Gruppo Crédit Agricole Italia ha strutturato un processo di confronto e allineamento continuo con la BCE, anche tramite articolati flussi informativi periodici rispondenti alle richieste del Joint Supervisory Team (“JST”). In base agli esiti del processo di revisione e valutazione prudenziale condotto, la BCE, con la comunicazione SREP ricevuta in data 2 febbraio 2022, ha stabilito che il Gruppo Crédit Agricole Italia mantenga, a partire dal 1° marzo 2022, i seguenti coefficienti minimi di capitale:
(i) Common Equity Tier 1: pari al 7,98%, costituito dalla somma (x) del requisito minimo ai sensi dell’articolo 92 del CRR (i.e., 4,50% dell’importo complessivo dell’esposizione al rischio), (y) del requisito aggiuntivo in materia di Pillar 2 secondo l’articolo 16 del Regolamento MVU (componente P2R pari allo 0,98%) e (z) del buffer di conservazione del capitale secondo l’articolo 129 della CRD IV (i.e., 2,50% dell’importo complessivo dell’esposizione al rischio);
(ii) Total Capital Ratio: pari al 12,25%, costituito dalla somma (x) del requisito minimo ai sensi dell’articolo 92 del CRR (i.e., 8% dell’importo complessivo dell’esposizione al rischio), (y) del requisito aggiuntivo in materia di Pillar 2 secondo l’articolo 16 del Regolamento MVU (componente P2R pari all’1,75%) e (z) del buffer di conservazione del capitale secondo l’articolo
129 della CRD IV come trasposta nell’ordinamento italiano (i.e., 2,50% dell’importo complessivo dell’esposizione al rischio).
Tali requisiti inglobano l’applicazione dell’articolo 104a del CRDV secondo cui il P2R può essere soddisfatto per almeno il 56,25% da CET 1 e il 75% da Tier 1.
Al 31 dicembre 2021, il Common Equity Tier 1 del Gruppo Crédit Agricole Italia si attesta al 11,6% in regime transitorio (phased-in) e al 11,6% in regime di piena applicazione (fully loaded). Il Total Capital Ratio (phased-in) si attesta al 17,2%, mentre il Total Capital Ratio (fully loaded) alla medesima data si attesa al 17,2%.
Il mancato rispetto dei requisiti minimi di CET1 e Total Capital Ratio comporta, in ottemperanza alle Nuove Disposizioni di Vigilanza Prudenziale, la previsione di limitazioni alla distribuzione di utili e la necessità di adottare un piano di conservazione del capitale.
Si segnala che la BCE ha svolto ulteriori processi di revisione e valutazione prudenziale sul Gruppo Crédit Agricole nel triennio 2021-2019 richiedendo alla Banca il mantenimento di coefficienti minimi di capitale. In particolare, per l’esercizio 2020 il Gruppo Crédit Agricole Italia è stato destinatario di due comunicazioni da parte della BCE ricevute, rispettivamente, in data 10 dicembre 2019 e in data 8 aprile 2020, quest’ultima volta a tener conto degli effetti della pandemia da COVID-19. Inoltre, per il perdurare della pandemia da COVID-19, con la comunicazione SREP ricevuta in data 23 novembre 2020, la BCE ha stabilito che il Gruppo Crédit Agricole Italia mantenesse, a partire dal 1° gennaio 2021, i medesimi coefficienti minimi di capitale fissati nella comunicazione dell’8 aprile 2020.
Alla Data del Prospetto Informativo, non è possibile valutare la piena efficacia delle iniziative poste in essere dall’Emittente sulla base di una loro applicazione estesa nel tempo, per cui non vi è certezza che le stesse iniziative risultino adeguate.
Non si può escludere, inoltre, che gli interventi previsti dall’Emittente per rispondere alle eventuali richieste e osservazioni dell’Autorità di Xxxxxxxxx possano rivelarsi non pienamente efficaci nel tempo ovvero che, a seguito di accertamenti o verifiche ispettive dell’Autorità di Xxxxxxxxx, si rendano necessari ulteriori interventi per rispondere alle relative richieste.
Sussiste, comunque, il rischio che, ad esito dei futuri SREP, l’Autorità di Xxxxxxxxx prescriva all’Emittente, tra le altre cose, il mantenimento (anche a livello consolidato) di standard di adeguatezza patrimoniale superiori a quelli applicabili alla Data del Prospetto Informativo. Inoltre, non è possibile escludere che la BCE, ad esito dei futuri SREP, prescriva all’Emittente determinate misure correttive, che potrebbero avere impatti sulla gestione del Gruppo Crédit Agricole Italia, tra cui, a titolo esemplificativo e non esaustivo, richiedere di detenere mezzi patrimoniali in misura superiore al livello regolamentare e interventi finalizzati al rafforzamento dei sistemi, delle procedure e dei processi relativamente alla gestione dei rischi, ai meccanismi di controllo e alla valutazione dell’adeguatezza patrimoniale. Per ulteriori informazioni in relazione alle ispezioni di vigilanza si rinvia alla Parte B, Sezione XVIII, Paragrafo 18.6.4 del Prospetto Informativo.
A.1.8. Xxxxxx connessi agli accertamenti delle altre Autorità di Xxxxxxxxx, diverse dalla BCE
Nell’esercizio dei poteri di vigilanza, le Autorità di Xxxxxxxxx sottopongono, anche su base periodica, l’Emittente ad accertamenti ispettivi. Nel periodo compreso tra il 9 aprile 2018 e il 20 luglio 2018, la Banca d’Italia ha svolto un accertamento ispettivo in relazione al rispetto della normativa sulla trasparenza, comminando in data 10 settembre 2019 all’Emittente una sanzione amministrativa pecuniaria di Euro 1,7 milioni per talune carenze rilevate in tale ambito. A fronte dei rilievi formulati dall’Autorità di Vigilanza, il Gruppo Crédit Agricole Italia ha predisposto un piano di interventi per il superamento delle carenze riscontrate. L’Emittente ha ricevuto altresì alcune richieste di dati e notizie ai sensi dell’art. 6-bis, comma 4, lett. a) del TUF da parte della Consob ed è stato destinatario, da parte della medesima, di una verifica ispettiva ai sensi dell’art. 6-ter, comma 1, del TUF. Sono, inoltre, in corso due procedimenti istruttori da parte dell’ l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e, rispettivamente, ai sensi dell’art. 27, comma 3, del D. Lgs, 6 settembre 2005, n. 206 (Codice del Consumo) e ai sensi dell’art. 6 del “Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, pratiche commerciali scorrette, violazione dei diritti dei consumatori nei contratti, violazione del divieto di discriminazioni e clausole vessatorie”. Il mancato rispetto delle richieste formulate nell’ambito degli accertamenti delle Autorità di Xxxxxxxxx, può comportare l’avvio di procedimenti amministrativi e giudiziali nei confronti dell’Emittente, che potrebbero tradursi, tra l’altro, nella sospensione o nella revoca di autorizzazioni, in provvedimenti
di diffida, multe, sanzioni civili o penali o in altre misure disciplinari rilevanti, nonché in limitazioni alla distribuzione di utili e nella necessità di adottare un piano di conservazione del capitale. Inoltre, non si può escludere che gli interventi previsti dall’Emittente per rispondere alle eventuali richieste e osservazioni delle Autorità di Xxxxxxxxx possano rivelarsi non pienamente efficaci nel tempo ovvero che, a seguito di accertamenti o verifiche ispettive delle Autorità di Xxxxxxxxx, si rendano necessari ulteriori interventi per rispondere alle relative richieste.
Il verificarsi degli eventi oggetto del presente rischio, considerato dall’Emittente di bassa probabilità di accadimento, potrebbe avere effetti negativi sull’attività e sulle prospettive di crescita dell’Emittente, nonché sulla sua situazione economica, finanziaria e patrimoniale. L’Emittente stima che il rischio di cui al presente Paragrafo sia di media rilevanza.
A fronte dei rilievi formulati dalla Banca d’Italia nel corso delle ispezioni svolte nel periodo compreso tra il 9 aprile 2018 e il 20 luglio 2018, il Gruppo Crédit Agricole Italia ha predisposto un piano di interventi per il superamento delle carenze riscontrate. La Banca d’Italia, in data 29 dicembre 2021, ha formulato alcune ulteriori richieste di chiarimento e/o integrazione alle quali il Gruppo Crédit Agricole Italia ha formulato riscontro in data 25 febbraio 2022.
In data 13 gennaio 2021, la CONSOB ha formulato una richiesta di dati e notizie ai sensi dell’art. 6- bis, comma 4, lett. a), del TUF in merito ai dati statistici sui servizi di investimento trasmessi dalle banche Cassa di Risparmio di Cesena S.p.A., Cassa di Risparmio di Rimini S.p.A. e Cassa di Risparmio di San Miniato S.p.A., incorporate dall’Emittente nel corso del 2018 a seguito della promozione sulle stesse di un’offerta pubblica di acquisto.
In data 26 novembre 2020, la CONSOB ha avviato una verifica ispettiva ai sensi dell’art. 6-ter, comma 1, del TUF, al fine di accertare lo stato di adeguamento alla nuova normativa conseguente al recepimento della MiFID II, con riguardo agli assetti procedurali definiti in materia di product oversight governance alle procedure per la valutazione dell’adeguatezza delle operazioni effettuate per conto della clientela. Dopo un incontro tra gli esponenti aziendali del Gruppo Crédit Agricole Italia e la CONSOB, per discutere degli ambiti su cui si intende rafforzare gli assetti procedurali, in data 29 marzo 2022, il Gruppo Crédit Agricole Italia ha comunicato per iscritto alla CONSOB le iniziative in corso di pianificazione sia con riferimento alla previsione di presidi di natura organizzativa, sia con riferimento alle procedure informatiche utilizzate dalla banca per fornire i propri servizi.
In data 22 settembre 2021, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha comunicato all’Emittente l’avvio di un procedimento istruttorio ai sensi dell’art. 27, comma 3, del D. Lgs, 6 settembre 2005, n. 206 (Codice del Consumo), nonché ai sensi dell’art. 6 del “Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, pratiche commerciali scorrette, violazione dei diritti dei consumatori nei contratti, violazione del divieto di discriminazioni e clausole vessatorie” al fine di verificare la sussistenza di una condotta in potenziale violazione degli artt. 20, 24 e 26, comma 1, lettera f), del Codice del Consumo in relazione alle modalità con cui l’Emittente offre il servizio di bonifico istantaneo alla propria clientela. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, al termine del procedimento, ritenendo che le modalità di presentazione del servizio alla clientela (con suggerimento di scegliere l’opzione bonifico istantaneo) e la richiesta di conferma dell’opzione prescelta siano qualificabili come idonee a esercitare un indebito condizionamento e a limitare la libertà di scelta del consumatore medio, ha irrogato alla Banca una sanzione amministrativa pecuniaria per Euro 1.000.000.
In data 25 novembre 2021 la medesima Autorità ha comunicato all’Emittente l’avvio di un ulteriore procedimento istruttorio avente per oggetto la verifica delle ipotesi di violazione degli articoli 20, comma 2, 24 e 25 del Codice del Consumo per l’indebito condizionamento di consumatori e/o
microimprese all’accettazione dei servizi offerti da una società di consulenza quale soggetto che rilascia il visto di conformità fiscale, al fine di ottenere la cessione del credito fiscale da parte di Crédit Agricole Italia, e/o 20, comma 2 e 26, lettera f), del Codice del Consumo, per la fornitura a pagamento di un servizio non richiesto. Alla Data del Prospetto Informativo, il procedimento istruttorio avviato dall’Autorità della Garante della Concorrenza e del Mercato risulta ancora in corso.
La Banca non può escludere che gli interventi che l’Emittente deve o dovrà porre in essere per rispondere alle eventuali richieste e osservazioni delle Autorità di Xxxxxxxxx possano rivelarsi non pienamente efficaci nel tempo ovvero che, a seguito di accertamenti o verifiche ispettive delle Autorità di Xxxxxxxxx, si rendano necessari ulteriori interventi per rispondere alle relative richieste.
Per ulteriori informazioni in relazione alle ispezioni di vigilanza si rinvia alla Parte B, Sezione XVIII, Paragrafo 18.6.4 del Prospetto Informativo.
A.1.9. Rischi connessi ad attività immateriali
I profili di incertezza che connotano il quadro macroeconomico nazionale e globale, anche in ragione degli impatti e sviluppi sulla salute pubblica e sull’economia rivenienti dalla pandemia da COVID-19 e dalla guerra in Ucraina, potrebbero avere effetti negativi sulla stima dei flussi di cassa ipotizzati, così come sulle principali assunzioni finanziarie considerate, e potrebbero conseguentemente comportare la necessità di dover provvedere a svalutazioni degli avviamenti, anche significative. Alla data del 31 dicembre 2021 il valore degli avviamenti del Gruppo Crédit Agricole Italia iscritto in bilancio fra le attività immateriali è pari a Euro 1.315,9 milioni (invariato rispetto al valore al 31 dicembre 2020) e rappresenta l’1,3% del totale delle attività di Gruppo ed il 18,1% rispetto al patrimonio netto del Gruppo alla medesima data. Inoltre, al 31 dicembre 2021 il valore delle attività immateriali a vita utile definita del Gruppo Crédit Agricole Italia iscritte in bilancio ammontano a 143,4 milioni di euro, di cui 41,5 milioni di euro relativi all’acquisizione di Creval. Pertanto, le svalutazioni del valore delle attività immateriali a vita utile indefinita e definita potrebbero avere effetti negativi, anche significativi, sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell’Emittente e del Gruppo Crédit Agricole Italia.
Il verificarsi degli eventi oggetto di tale rischio, considerato dall’Emittente di bassa probabilità di accadimento, potrebbero avere effetti negativi, anche significativi, sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell’Emittente e del Gruppo Crédit Agricole Italia. Tenuto conto di quanto precede l’Emittente stima che il rischio di cui al presente Paragrafo sia di media rilevanza.
Il valore degli avviamenti del Gruppo Crédit Agricole Italia è assoggettato all’impairment test ai sensi del Principio Contabile Internazionale IAS 36, per il quale – qualora l’andamento del quadro economico complessivo e dei risultati del Gruppo Crédit Agricole Italia risultasse peggiore rispetto alle stime utilizzate ai fini dell’impairment test – l’Emittente dovrebbe provvedere a svalutazioni del valore degli avviamenti. L’impairment test effettuato al 31 dicembre 2021 non ha determinato la necessità di effettuare svalutazioni degli avviamenti e registra una eccedenza del Valore Recuperabile rispetto al corrispondente valore contabile determinata in un range compreso tra il 34% e il 43% rispettivamente nel caso di attribuzione alla unità operativa (c.d. CGU) Retail e Private del 70% e del 75% del valore consolidato e corrispondente, in termini assoluti, ad una eccedenza compresa tra 1.267 e 1.626 milioni di euro. Tale eccedenza è, peraltro, calcolata considerando anche all’interno del valore contabile di confronto anche le attività immateriali a vita utile definita. Escludendo eventualmente tali attività l’eccedenza sarebbe incrementata attestandosi in un valore compreso tra 1.411 e 1.769 milioni di euro (rispettivamente nel caso di attribuzione del 70% e del 75% del valore consolidato).
L’impairment test è stato condotto alla stessa data anche a livello di CAI (individuale). Anche in questo caso non è emersa la necessità di effettuare svalutazioni degli avviamenti registrando una eccedenza del Valore Recuperabile rispetto al corrispondente valore contabile determinata in un range compreso
tra il 10% e il 18% rispettivamente nel caso di attribuzione alla unità operativa (c.d. CGU) Retail e Private del 70% e del 75% del valore e corrispondente, in termini assoluti, ad una eccedenza compresa tra Euro 238 milioni ed Euro 427 milioni. Tale eccedenza è, peraltro, calcolata considerando all’interno del valore contabile di confronto anche le attività immateriali a vita utile definita. Escludendo eventualmente tali attività, l’eccedenza sarebbe incrementata attestandosi in un valore compreso tra Euro 334 milioni ed Euro 522 milioni (rispettivamente nel caso di attribuzione del 70% e del 75% del valore).
L’eccedenza evidenziata al livello individuale dell’Emittente risulta significativamente più bassa rispetto all’eccedenza rilevata al livello di Gruppo Crédit Agricole Italia.
In riferimento alle Attività Immateriali a vita utile definita del Gruppo Crédit Agricole Italia, alla data del 31 dicembre 2021, queste ammontano a Euro 143,4 milioni, di cui:
(i) Euro 41,5 milioni relativi all’acquisizione di Creval avvenuta nel 2021;
(ii) Euro 57,5 milioni relativi l’acquisizione delle Banche Fellini avvenuta nel 2017;
(iii) Euro 37,8 milioni relativi all’operazione di aggregazione aziendale avvenuta nel 2011; e
(iv) Euro 6,7 milioni relativi all’aggregazione aziendale avvenuta nel 2007 (tra cui l’integrazione di
Crédit Agricole FriulAdria S.p.A.).
Nel corso dell’esercizio 2021 non sono stati rilevati impairment indicator in merito a tali attività.
A fine 2021 è stato verificato l’andamento degli elementi che costituiscono l’attivo immateriale contabilizzato nelle diverse operazioni e non si rilevano elementi che possano determinare una svalutazione di tali attivi.
Sebbene l’impairment test svolto in data 31 dicembre 2021 non abbia evidenziato l’esigenza per la Banca di procedere alla rilevazione di rettifiche di valore sull’avviamento registrato in bilancio, non si può tuttavia escludere che in futuro si renda opportuno procedere alla rilevazione di rettifiche di valore ed effettuare svalutazioni degli avviamenti, anche significative.
Parimenti, sebbene la verifica dell’andamento degli elementi che costituiscono l’attivo immateriale contabilizzato nelle diverse operazioni non abbia evidenziato l’esigenza per la Banca di procedere alla rilevazione di rettifiche di valore su tali attività immateriali registrate in bilancio, non si può tuttavia escludere che in futuro si renda opportuno procedere alla rilevazione di rettifiche di valore ed effettuare svalutazioni dell’attivo immateriale, anche significative.
Per ulteriori informazioni in merito agli impairment test su avviamenti e attività immateriali a vita utile definita, si rinvia a si rinvia alla p. 160 del Bilancio Annuale 2021, incorporato mediante riferimento ai sensi dell’articolo 19, comma 1, del Regolamento Prospetto.
A.1.10. Rischio di liquidità
Il Gruppo Crédit Agricole Italia è esposto al rischio che un’eventuale evoluzione negativa della situazione di mercato e del contesto economico generale e/o del merito creditizio dell’Emittente, nonché un eventuale cambiamento sfavorevole delle politiche di finanziamento della BCE, potrebbero comportare la necessità di adeguare la situazione di liquidità del Gruppo Crédit Agricole Italia ai requisiti normativi di volta in volta introdotti in attuazione della normativa europea, e ciò potrebbe determinare effetti negativi sul profilo di solvibilità. Al 31 dicembre 2021, l’indicatore LCR risulta pari al 277%, l’indicatore NSFR risulta pari al 142% e l’indicatore leverage ratio, al 31 dicembre 2021, risulta pari al 5,3%.
Il verificarsi degli eventi oggetto di tale rischio, considerato dall’Emittente di medio-bassa probabilità
di accadimento, potrebbe avere effetti negativi sull’attività e sulle prospettive di crescita di CAI e/o
del Gruppo Crédit Agricole Italia, nonché sulla sua situazione economica, finanziaria e patrimoniale.
L’Emittente stima che il rischio di cui al presente Paragrafo sia di medio-bassa rilevanza.
Il Gruppo Crédit Agricole Italia è esposto al rischio di non essere in grado di fare fronte ai propri impegni di pagamento per l’incapacità sia di reperire fondi sul mercato sia di smobilizzare i propri attivi (il c.d. “rischio di liquidità”). Con riguardo ai principali indicatori regolamentari riferiti al rischio di liquidità: (i) l’indicatore LCR, al 31 dicembre 2021, risulta pari al 277% (242% al 31 dicembre 2020
e 204% al 31 dicembre 2019); (ii) l’indicatore NSFR, al 31 dicembre 2021, risulta pari al 142% (132%
al 31 dicembre 2020 e 126% al 31 dicembre 2019); e (iii) l’indicatore leverage ratio, al 31 dicembre 2021,
risulta pari al 5,3% (6,6% al 31 dicembre 2020 e 6,6% al 31 dicembre 2019) 1.
Un’eventuale evoluzione negativa della situazione di mercato e del contesto economico generale e/o del merito creditizio dell’Emittente potrebbe comportare la necessità di adeguare la situazione di liquidità dell’Emittente ai requisiti normativi di volta in volta introdotti in attuazione della normativa europea, e ciò potrebbe determinare effetti negativi sul profilo di solvibilità e, quindi, sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell’Emittente.
Per ulteriori informazioni si rinvia alla Parte B, Sezione VIII, Paragrafo 8.3 del Prospetto Informativo.
A.1.11. Rischi connessi alle attività fiscali differite (deferred tax assets – DTA)
Il Gruppo Crédit Agricole Italia è esposto al rischio di mancata recuperabilità di DTA per perdite fiscali e di DTA “non trasformabili” in credito d’imposta – che sono pari, al 31 dicembre 2021, rispettivamente, a Euro 491 milioni ed Euro 825 milioni – in caso di mancanza di redditi imponibili futuri sufficienti a garantirne il riassorbimento. Infatti, la recuperabilità delle DTA per perdite fiscali e DTA “non trasformabili” in credito di imposta dipende dalla capacità del Gruppo Crédit Agricole Italia di generare, negli esercizi futuri, redditi imponibili positivi sufficienti a garantirne il riassorbimento. Anche in considerazione dei possibili impatti derivanti dalla pandemia da COVID-19 e dalla guerra in Ucraina, il rischio di peggioramento del quadro economico complessivo e dei risultati del Gruppo Crédit Agricole Italia, una eventuale modifica significativa dell’attuale normativa fiscale, in base alla quale è stata valutata la recuperabilità delle DTA, potrebbero produrre effetti negativi, anche significativi, sui Fondi Propri del Gruppo Crédit Agricole Italia, sui relativi requisiti patrimoniali e sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale del medesimo.
Il verificarsi degli eventi oggetto di tale rischio, considerato dall’Emittente di bassa probabilità di accadimento, potrebbe avere effetti negativi significativi sull’attività e sulle prospettive di crescita del Gruppo Crédit Agricole Italia, nonché sulla sua situazione economica, finanziaria e patrimoniale. L’Emittente stima che il rischio di cui al presente Paragrafo sia di media-bassa rilevanza.
Al 31 dicembre 2021, le DTA del Gruppo Crédit Agricole Italia ammontano complessivamente a Euro 2.312 milioni, di cui Euro 997 milioni sono trasformabili in credito d’imposta ai sensi della Legge 22 dicembre 2011, n. 214 (la “Legge 214/2011”). La residua fiscalità differita attiva “non trasformabile” ammonta, al 31 dicembre 2021, a Euro 1.315 milioni, tra cui le DTA per perdite fiscali per Euro 491 milioni. Sulla base di quanto stabilito dallo IAS 12, le DTA per perdite fiscali, unitamente alle altre DTA “non trasformabili” in credito d’imposta ai sensi della Legge 214/2011 che ammontano a Euro 825 milioni, sono state iscritte nel Bilancio Annuale 2021 tenuto conto della dimostrazione ragionevole dell’esistenza di redditi imponibili futuri sufficienti a garantire il loro riassorbimento nei prossimi esercizi. Si segnala che ove, per qualsiasi motivo, si verificassero modifiche significative dell’attuale normativa fiscale oppure i redditi imponibili futuri fossero inferiori a quelli utilizzati nel probability test effettuato, potrebbero manifestarsi effetti negativi derivanti dal
1 I requisiti minimi di liquidità richiesti dalla normativa Basilea 3 sono pari, rispettivamente, al 100% (LCR), al 100% (NSFR) e al 3% (leverage ratio).
mancato riassorbimento delle DTA sopra citate sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria del Gruppo Crédit Agricole Italia.
Per maggiori informazioni sulle DTA, sul probability test e sulla normativa applicabile, si rinvia alla p. 161 del Bilancio Annuale 2021, incorporato mediante riferimento ai sensi dell’articolo 19, comma 1, del Regolamento Prospetto.
A.1.12. Rischi connessi a operazioni di cartolarizzazione
L’Emittente, in qualità di c.d. originator e cedente del portafoglio di crediti nel contesto della Cartolarizzazione Stelvio, è esposto al rischio che, al ricorrere di determinati presupposti, la società veicolo Ortles 21 S.r.l., in quanto cessionaria del suddetto portafoglio, possa avanzare richieste di indennizzo in forza dei rimedi previsti dalla relativa documentazione contrattuale per violazione delle dichiarazioni e garanzie ivi previste. Alla Data del Prospetto Informativo, sono state avanzate richieste di indennizzo per un totale di Euro 96 milioni a fronte dei quali la Banca ha provveduto ad appostare un accantonamento di Euro 30 milioni, corrispondente alle somme valutate di possibile esborso dalla Banca medesima e dai consulenti. L’Emittente, in qualità di capogruppo del Gruppo Crédit Agricole Italia, e il Gruppo Crédit Agricole Italia sono altresì esposti al rischio, nel contesto delle Cartolarizzazioni Elrond e Aragorn in essere in capo a Creval, che, al ricorrere di determinati presupposti, le relative società veicolo, in quanto cessionarie dei portafogli ceduti da parte di Creval, possano avanzare anche in tali casi richieste di indennizzo in forza dei rimedi previsti dalla relativa documentazione contrattuale.
Il verificarsi degli eventi oggetto di tale rischio, considerato dall’Emittente di bassa probabilità di accadimento, potrebbe avere effetti negativi sull’attività e sulle prospettive di crescita del Gruppo Crédit Agricole Italia, nonché sulla sua situazione economica, finanziaria e patrimoniale. Tenuto altresì conto di quanto segue, la Banca stima che il rischio di cui al presente Paragrafo sia di bassa rilevanza.
Alla Data del Prospetto Informativo, la Banca ha in essere la Cartolarizzazione Stelvio, ossia un’operazione di cartolarizzazione multi-originator assistita da GACS e avente ad oggetto crediti non performing, tra l’altro, di Creval. La cartolarizzazione è stata strutturata in modo tale da avere caratteristiche e presupposti idonei per procedere alla derecognition dei crediti oggetto di cessione dal bilancio (ossia, come stabilito dallo IAS 39, la cancellazione dallo stato patrimoniale di un’entità di un’attività finanziaria o, a seconda dei casi, passività finanziaria rilevate in precedenza) delle banche originator secondo quanto previsto dai Principi Contabili Internazionali. Pertanto, per effetto della derecognition, la Banca non è esposta al rischio di credito e di deterioramento della qualità del credito in relazione ai portafogli di crediti oggetto di cessione.
Si segnala che, alla Data del Prospetto Informativo, la Banca è titolare di (i) tutti i titoli senior, per un valore di bilancio pari a Euro 340 milioni emessi nell’ambito della Cartolarizzazione Stelvio e a essa spettanti, in relazione ai quali è stata presentata istanza per la garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze (“GACS”) 2, e (ii) della quota di retention (pari al 5%) dei titoli mezzanine e junior emessi nell’ambito della Cartolarizzazione Stelvio. La Banca, in quanto titolare dei titoli emessi nel contesto della Cartolarizzazione Stelvio, è esposta al rischio di c.d. “perdita inattesa” sui titoli junior e mezzanine detenuti dalla Banca stessa, il cui valore di bilancio risulta pari a Euro 650.000.
Inoltre Creval ha in essere le Cartolarizzazioni Elrond e Xxxxxxx, anch’esse operazioni di cartolarizzazione assistite da GACS e aventi ad oggetto crediti non performing. Al pari della Cartolarizzazione Stelvio, in virtù della derecognition, il Gruppo Crédit Agricole Italia non è esposto al
2 In data 17 dicembre 2021 è stata inviata istanza GACS al MEF.
rischio di credito e di deterioramento della qualità del credito in relazione ai portafogli di crediti oggetto di cessione.
A tale riguardo si segnala che Creval è titolare di (i) tutti i titoli senior emessi nell’ambito delle Cartolarizzazioni Elrond e Aragorn, per un valore di bilancio pari a Euro 660 milioni 3, in relazione ai quali è stata emessa la GACS, e (ii) della quota di retention (pari al 5%) dei titoli mezzanine e junior emessi nell’ambito delle medesime cartolarizzazioni. Creval, in quanto titolare dei titoli emessi in tale contesto, è esposto al rischio di c.d. “perdita inattesa” sui titoli junior e mezzanine detenuti, il cui valore di bilancio risulta sostanzialmente azzerato.
Le perdite inattese originate dai portafogli sottostanti coinvolgono le tranche senior solamente dopo aver impattato le tranche junior e mezzanine, subordinate pertanto alla prima. L’emissione della GACS in favore dei titoli senior consentirà di mitigare ulteriormente il rischio di perdita inattesa sui titoli senior.
I rischi rimasti in capo al Gruppo Crédit Agricole Italia, sono di natura sostanzialmente marginale tenuto conto del ridotto valore di bilancio dei titoli mezzanine e junior e della possibilità di ricorrere alla GACS per i titoli senior. Pertanto, il rischio residuale a cui la Banca è esposta risulta essere l’eventuale ritardo temporale tra l’evidenza dell’effettiva impossibilità di rimborso dei titoli senior da parte delle società veicolo e l’escussione della GACS che prevede il rimborso alla scadenza effettiva del titolo.
Infine, i termini e le caratteristiche delle operazioni non sono tali da fornire al Gruppo Crédit Agricole Italia diritti sufficienti a esercitare il potere sulle attività dei veicoli successivamente alla loro costituzione. La documentazione contrattuale non contiene, inoltre: (i) clausole che richiedano agli originator di migliorare le posizioni verso la relativa cartolarizzazione; o (ii) clausole a carico della Banca che accrescano il rendimento da corrispondere ai titolari di posizioni verso la cartolarizzazione a seguito del deterioramento della qualità creditizia dell’aggregato sottostante.
Per informazioni in merito alla Cartolarizzazione Stelvio, alla Cartolarizzazione Elrond e alla Cartolarizzazione Aragorn si rinvia, rispettivamente alla Parte B, Sezione XX, Paragrafo 20.1.3 del Prospetto Informativo.
A.1.13. Rischi connessi ad assunzioni e metodologie di valutazione delle attività e passività
dell’Emittente
La Banca è esposta al rischio che variazioni degli attuali valori iscritti al fair value in bilancio a seguito del mutamento dei principali fattori considerati e delle valutazioni soggettive utilizzate potrebbero generare potenziali impatti negativi sulla redditività dell’Emittente. L’elaborazione di assunzioni e stime è tipica delle valutazioni di attività e passività valutate al fair value classificate di livello 2 (L2) e livello 3 (L3). Al 31 dicembre 2021: (i) il totale delle attività finanziarie al fair value L2 è pari a Euro 914 milioni, con un’incidenza sul totale attivo pari allo 0,9%; (ii) il totale delle passività finanziarie al fair value L2 è pari a circa Euro 383 milioni, con un’incidenza sul totale passivo pari allo 0,4%; (iii) il totale delle attività finanziarie al fair value L3 è pari a Euro 258 milioni, con un’incidenza sul totale attivo pari allo 0,2%; e (iv) il totale delle passività finanziarie al fair value L3 era pari a Euro 713 milioni, con un’incidenza sul totale passivo pari allo 0,7%.
Il verificarsi degli eventi oggetto di tale rischio, considerato dall’Emittente di bassa probabilità di accadimento, potrebbe avere effetti negativi sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell’Emittente e del Gruppo. Tenuto conto di quanto precede, l’Emittente stima che il rischio di cui al presente Paragrafo sia di bassa rilevanza.
3 A livello di bilancio consolidato, è stato previsto un accantonamento in PPA per Euro 24 milioni.
Gli strumenti finanziari valutati al fair value sono classificati sulla base della seguente gerarchia di livelli
in funzione dell’osservabilità degli input utilizzati nella valutazione:
(i) Livello 1 (L1): fair value che corrispondono alle quotazioni (senza aggiustamenti) su mercati attivi. Appartengono al livello 1 gli strumenti finanziari direttamente quotati sui mercati attivi.
(ii) Livello 2 (L2): fair value determinati con modelli valutativi universalmente riconosciuti e basati su parametri di mercato osservabili o indirettamente osservabili (ad esempio, azioni e obbligazioni quotate su un mercato inattivo).
(iii) Livello 3 (L3): fair value per i quali una parte significativa dei parametri utilizzati per la loro determinazione non risponde ai criteri di osservabilità.
Per le attività e passività finanziarie valutate al fair value classificate di Livello 1 (L1), essendo la valutazione effettuata sulla base delle quotazioni di mercato (cc.dd. “mercati attivi”), la rischiosità del portafoglio è tipicamente legata alle fluttuazioni dei prezzi di mercato.
L’elaborazione di assunzioni e stime è, invece, tipica delle valutazioni di attività e passività valutate al
fair value classificate di livello 2 (L2) e livello 3 (L3). Al 31 dicembre 2021:
(i) il totale delle attività finanziarie al fair value L2 è pari a Euro 914 milioni, con un’incidenza sul
totale attivo pari allo 0,9%§;
(ii) il totale delle passività finanziarie al fair value L2 è pari a circa Euro 383 milioni, con un’incidenza
sul totale passivo pari allo 0,4%;
(iii) il totale delle attività finanziarie al fair value L3 è pari a Euro 258 milioni, con un’incidenza sul
totale attivo pari allo 0,2%; e
(iv) il totale delle passività finanziarie al fair value L3 era pari a Euro 713 milioni, con un’incidenza
sul totale passivo pari allo 0,7%.
La valutazione del fair value L2 e L3 implica l’utilizzo di informazioni di mercato, se disponibili e/o l’adozione di valutazioni soggettive, fondate anche sull’esperienza storica o su modelli valutativi interni. Le stime e le assunzioni possono variare di esercizio in esercizio e, pertanto, non si può escludere che, negli esercizi successivi, gli attuali valori iscritti in bilancio possano differire, anche in maniera significativa, con potenziali impatti negativi sulla redditività del Gruppo Crédit Agricole Italia.
Per informazioni in merito alle assunzioni e metodologie di valutazione si rinvia alle pp. 169-186 del Bilancio Annuale 2021, incorporato mediante riferimento ai sensi dell’articolo 19, comma 1, del Regolamento Prospetto.
A.1.14. Rischi connessi all’acquisto ed utilizzo crediti d’imposta
Superbonus/Ecobonus/Sismabonus
La Banca è esposta al rischio di mancata recuperabilità di crediti d’imposta acquisiti per operazioni di cui all’art. 121, del D.L. 34/2020, pari complessivamente a nominali Euro 479,5 milioni al 31 dicembre 2021, i cui valori devono essere utilizzati in compensazione con versamenti di imposte e contributi ovvero ceduti a terzi entro determinate scadenze previste, pena la perdita del relativo valore.
Il verificarsi degli eventi oggetto di tale rischio, considerato dall’Emittente di bassa probabilità di accadimento in quanto l’ammontare dei crediti acquistati sarà coperto da versamenti futuri compensabili, potrebbe avere effetti negativi significativi sulla sua situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell’Emittente. L’Emittente stima che il rischio di cui al presente Paragrafo sia di media rilevanza.
Ai sensi dell’art. 121 del decreto legge n. 34/2020 (“Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19”), l’Emittente ha acquistato crediti d’imposta derivanti da operazioni relative ad interventi, in particolare, del settore edilizio (c.d. superbonus, ecobonus, sismabonus). I crediti acquistati devono essere utilizzati in compensazione con i versamenti di imposte e contributi dovuti, entro termini stabiliti dalla legge, ovvero ceduti a terzi in tempo utile per l’utilizzo da parte dei cessionari. Il mancato utilizzo o cessione nei termini determina una perdita pari al valore non utilizzato o ceduto. Laddove l’Emittente dovesse poi concorrere a violazioni poste in essere dai contribuenti da cui originano i crediti acquistati, lo stesso è soggetto a sanzioni e alla responsabilità solidale per il versamento delle imposte e degli interessi con il contribuente, fermo restando che il Gruppo Crédit Agricole effettua verifiche preliminari e specifiche antiriciclaggio. Al 31 dicembre 2021, sono stati acquistati crediti non ancora compensati per Euro 479.470.797,97 euro, il cui recupero avverrà, alle condizioni di legge, nelle successive dieci annualità.
Si segnala che ove, per qualsiasi motivo, (i) si verificassero modifiche significative dell’attuale normativa fiscale oppure (ii) i versamenti sui quali effettuare la compensazione fossero inferiori all’ammontare dei crediti acquistati, e non si procedesse in tempo utile alla cessione a terzi dei crediti acquistati per un valore corrispondente a quanto iscritto in bilancio, ovvero (iii) emergessero corresponsabilità sulle violazioni commesse dai contribuenti, o, ancora (iv), si procedesse all’acquisto di crediti nonostante si sia in presenza di situazioni per cui ricorrano i presupposti di cui agli artt. 35 (“obbligo di segnalazione delle operazioni sospette”) e 42 (“astensione”) del D.Lgs. 231/2007, potrebbero manifestarsi effetti negativi derivanti dalla imputazione a perdita del valore non recuperato, con effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente.
Per maggiori informazioni si rinvia alla p. 166 del Bilancio Annuale 2021, incorporato mediante
riferimento ai sensi dell’articolo 19, comma 1, del Regolamento Prospetto.
A.1.15. Rischi connessi alle operazioni con parti correlate
Il Gruppo Crédit Agricole Italia ha concluso operazioni con Soggetti Collegati. Alla data del 31 dicembre 2021, l’incidenza delle operazioni con Soggetti Collegati è risultata limitata allo 7,8% sul totale dei crediti verso clientela e allo 0,9% sul totale dei debiti verso clientela (11,0% sul totale dei crediti verso clientela e 1,4% sul totale dei debiti verso clientela al 31 dicembre 2020). La vicinanza di taluni soggetti ai centri decisionali di una società può compromettere l’oggettività e l’imparzialità delle decisioni aziendali, con possibili distorsioni nel processo di allocazione delle risorse, nonché esporre la società a rischi e danni per essa stessa e per i suoi stakeholders. La Banca rimane infatti esposta al rischio che, ove le operazioni concluse con Soggetti Collegati fossero state concluse fra, o con, terze parti non correlate, queste ultime avrebbero negoziato e stipulato i relativi contratti, ovvero eseguito le operazioni stesse, a condizioni e/o con modalità più vantaggiose per l’Emittente.
Il verificarsi degli eventi oggetto di tale rischio è considerato dall’Emittente di bassa probabilità di accadimento; in considerazione dell’entità degli eventuali impatti negativi, l’Emittente stima che detto rischio sia di bassa rilevanza.
Le operazioni con Soggetti Collegati presentano i rischi tipici connessi a operazioni che intervengono tra soggetti la cui appartenenza o comunque la vicinanza all’Emittente e/o alle sue strutture decisionali potrebbe compromettere l’oggettività e l’imparzialità delle decisioni relative a dette operazioni. Sebbene la Banca applichi con continuità i presidi volti alla gestione dei conflitti di interesse previsti dal Regolamento Operazioni con Soggetti Collegati, non si può escludere che una eventuale carenza nell’attuazione di tali presidi possa generare il rischio di influenzare negativamente gli interessi dell’Emittente, con effetti negativi, sulle prospettive, sull’attività e sulla situazione
economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente e del Gruppo. La Banca rimane infatti esposta al rischio che, ove le operazioni concluse con Soggetti Collegati fossero state concluse fra, o con, terze parti non correlate, queste ultime avrebbero negoziato e stipulato i relativi contratti, ovvero eseguito le operazioni stesse, a condizioni e/o con modalità più vantaggiose per l’Emittente.
Nello svolgimento della propria attività, il Gruppo Crédit Agricole Italia ha concluso operazioni con Parti Correlate nell’ambito della ordinaria operatività, poste in nel rispetto di quanto previsto dal vigente Regolamento Operazioni con Soggetti Collegati, adottato dal Gruppo Crédit Agricole Italia al fine di dotare il Gruppo Crédit Agricole Italia di un’apposita normativa interna in materia e per rendere organiche ed uniformi le varie discipline in essere, consultabile sul sito internet dell’Emittente all’indirizzo xxx.xxxxxx-xxxxxxxx.xx, sezione “Corporate governance” – “Crédit Agricole Italia” – “Parti correlate”.
Per maggiori informazioni circa i saldi economici dei rapporti intrattenuti dalle società del Gruppo Crédit Agricole Italia con parti correlate si rinvia alla Parte B, Sezione XVII del Prospetto Informativo.
A.1.16. Rischi connessi agli Indicatori Alternativi di Performance
L’Emittente è esposto al rischio che gli Indicatori Alternativi di Performance (cc.dd. “IAP”), dallo stesso utilizzati, si rivelino inesatti o inefficienti rispetto alle finalità informative per le quali sono predisposti. Infatti, gli IAP non sono definiti o specificati dai principi contabili applicati per la redazione del bilancio annuale o delle relazioni intermedie sulla gestione.
Il verificarsi degli eventi oggetto di tale rischio, considerato dall’Emittente di bassa probabilità di accadimento, potrebbe avere effetti negativi sull’attività e sulle prospettive di crescita della Banca, nonché sulla sua situazione economica, finanziaria e patrimoniale. L’Emittente stima che il rischio di cui al presente Paragrafo sia di bassa rilevanza.
I bilanci consolidati del Gruppo Crédit Agricole Italia, incorporati mediante riferimento nel Prospetto Informativo ai sensi dell’articolo 19, comma 1, del Regolamento Prospetto (i.e., il Bilancio Annuale 2021, Bilancio Annuale 2020, il Bilancio Annuale 2019), includono IAP, predisposti allo scopo di facilitare la comprensione dell’andamento economico e finanziario del Gruppo Crédit Agricole Italia. Tali indicatori non devono essere considerati come una sostituzione di quelli richiesti dagli IAS/IFRS e non sono sempre comparabili con quelli forniti da altre banche.
Con riferimento all’interpretazione di tali IAP si richiama l’attenzione su quanto di seguito indicato:
(i) tali indicatori sono calcolati sulla base di dati storici del Gruppo Crédit Agricole Italia e non sono indicativi del suo andamento futuro; (ii) gli IAP non sono previsti dai Principi Contabili Internazionali; (iii) gli IAP non devono essere considerati sostituitivi degli indicatori previsti dai Principi Contabili Internazionali; (iv) le definizioni degli indicatori utilizzati dall’Emittente, in quanto non previste dai Principi Contabili Internazionali, potrebbero non essere omogenee con quelle adottate da altri società/gruppi comparabili; (v) la lettura degli IAP deve essere effettuata unitamente alle informazioni finanziarie del Gruppo Crédit Agricole Italia; (vi) gli IAP utilizzati dall’Emittente risultano elaborati con continuità e omogeneità di definizione e rappresentazione per tutti i periodi per i quali sono incluse informazioni finanziarie nel Prospetto Informativo; e (vii) gli IAP sono rappresentati, laddove applicabile, in accordo con quanto previsto dalle raccomandazioni di cui agli orientamenti ESMA/1415/2015 (così come recepite dalla comunicazione CONSOB n. 0092543 del dicembre 2015).
Pertanto, l’esame degli IAP dell’Emittente da parte di un investitore senza tenere in considerazione
le suddette criticità potrebbe indurre in errore nella valutazione della situazione economico,
patrimoniale e finanziaria della Società e comportare decisioni di investimento errate, non appropriate o adeguate a tale investitore.
Per ulteriori informazioni in merito agli IAP, si rinvia alla p. 20 del Bilancio Annuale 2021, alla p. 20 del Bilancio Annuale 2020 e alla p. 18 del Bilancio Annuale 2019, incorporati mediante riferimento ai sensi dell’articolo 19, comma 1, del Regolamento Prospetto.
A.2. Rischi connessi all’attività operativa e al settore in cui opera l’Emittente
A.2.1. Rischi connessi all’incertezza degli esiti di futuri stress test ovvero di futuri esercizi di Asset Quality Review
Nell’ambito delle attività di vigilanza prudenziale, la BCE, in cooperazione con l’EBA e le altre Autorità di Xxxxxxxxx competenti, effettua periodicamente esercizi di stress test sulle banche vigilate al fine di verificare la resilienza delle banche rispetto a scenari macroeconomici di base e stressati. L’impatto di tali esercizi dipende dalle metodologie di valutazione, dagli scenari di stress e dall'esito delle attività di quality assurance presi a riferimento dall’Autorità di Xxxxxxxxx. Data l’impossibilità di quantificare gli impatti derivanti dagli stress test prima dello svolgimento degli stessi, non è possibile assicurare che l’Emittente continui a soddisfare i parametri richiesti nell’ambito di tali test; di conseguenza, in caso di mancato superamento delle verifiche condotte, risulterebbe destinatario di appositi provvedimenti della BCE, con possibili impatti negativi, anche significativi, sull’attività, sulle prospettive e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente e del Gruppo Crédit Agricole Italia, nonché sulla sua reputazione.
Il verificarsi degli eventi oggetto del suddetto rischio, considerato dall’Emittente di media probabilità di accadimento, potrebbe avere impatti negativi significativi sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale del Gruppo Crédit Agricole Italia. Tenuto conto di quanto precede, la Banca stima che detto rischio sia di media-alta rilevanza.
Nell’ambito del Meccanismo di Vigilanza Unico Europeo, alla BCE sono attribuiti specifici compiti di vigilanza prudenziale degli enti creditizi che prevedono, tra le altre cose, la possibilità per la stessa di svolgere stress test e di imporre agli enti creditizi, tra l’altro, obblighi specifici in materia di fondi propri aggiuntivi e specifici requisiti di informativa e liquidità. I risultati di tali stress test sono per loro natura incerti e solo parzialmente prevedibili dalle istituzioni finanziarie coinvolte in quanto le metodologie di valutazione e gli scenari di stress adottati dalle BCE possono mutare nel tempo.
A partire dal 2014, anno di introduzione del Meccanismo di Vigilanza Unico, la BCE coordina gli esercizi di stress test insieme all’EBA con cadenza biennale; i relativi esiti confluiscono nel processo di valutazione delle banche condotto dalla BCE (SREP).
Le attività di stress test effettuate da Crédit Agricole Italia sono regolate da una specifica policy di stress test del Gruppo Crédit Agricole Italia. Al livello di Gruppo Crédit Agricole Italia vengono effettuati diversi esercizi di stress test sia regolamentari che interni quali, ad esempio, lo stress budgetarie e lo stress habitat.
Dal momento che la quantificazione degli impatti degli stress test non è nota prima della conduzione del test, non è possibile assicurare che l’ente creditizio, una volta applicate le logiche di stress, continui a soddisfare i parametri richiesti; di conseguenza, in caso di mancato superamento delle verifiche condotte, risulterebbe destinatario di appositi provvedimenti della BCE, con possibili impatti negativi, anche significativi, sull’attività, sulle prospettive e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria, nonché sulla sua reputazione.
Per ulteriori informazioni, si rinvia alla Parte B, Sezione XVIII, Paragrafo 18.6.4, del Prospetto Informativo.
A.2.2. Rischi di mercato
Il Gruppo Crédit Agricole Italia è esposto al rischio che il valore di un’attività (o passività) finanziaria diminuisca (o aumenti) per effetto dell’andamento delle variabili di mercato (a titolo esemplificativo ma non esaustivo, credit spread, tassi di interesse, corsi azionari, tassi di cambio), sia con riguardo al portafoglio di negoziazione (c.d. “trading book”), che comprende gli strumenti finanziari, inclusi i derivati, sia con riguardo al portafoglio bancario (c.d. “banking book”). La componente collegata ai portafogli effettivamente esposti al rischio di mercato (attività finanziarie valutate al fair value) risulta pari, al 31 dicembre 2021 a Euro 4.387 milioni.
Il verificarsi degli eventi oggetto di tale rischio, considerato dall’Emittente di medio-alta probabilità di accadimento, potrebbe avere effetti negativi sull’attività e sulle prospettive di crescita del Gruppo Crédit Agricole Italia, nonché sulla sua situazione economica, finanziaria e patrimoniale. L’Emittente stima che il rischio di cui al presente Paragrafo sia di media rilevanza.
Infatti, il rischio di mercato è riveniente dalle esposizioni ricomprese nel portafoglio di negoziazione. Le società facenti parte del Gruppo Crédit Agricole Italia non effettuano tipicamente attività di trading proprietario sui mercati finanziari, e pertanto nel portafoglio di negoziazione si registrano posizioni residuali derivanti dalle attività di collocamento e negoziazione di strumenti finanziari per conto terzi. In virtù di ciò, l’attività di negoziazione è da considerarsi strumentale e finalizzata al soddisfacimento delle esigenze della clientela.
Al 31 dicembre 2021, la dimensione del portafoglio di negoziazione e il profilo di rischio di mercato associato risultano essere di entità contenuta, in coerenza con l’esposizione al rischio presente al 31 dicembre 2020 e al 31 dicembre 2019. Al 31 dicembre 2021, il requisito patrimoniale di vigilanza per il rischio di mercato ammonta a Euro 1 milione (al 31 dicembre 2020 pari a Euro 1 milione e al 31 dicembre 2019 pari a Euro 8 milioni). La componente collegata ai portafogli effettivamente esposti al rischio di mercato (attività finanziarie valutate al fair value e detenute per l’attività di negoziazione per conto della clientela) risulta, al 31 dicembre 2021 pari a Euro 70,8 milioni (al 31 dicembre 2020 a Euro 95,2 milioni e al 31 dicembre 2019 pari a Euro 97,4 milioni).
Per quanto riguarda il rischio di cambio, la Banca non è caratterizzata da un’attività di trading proprietario sul mercato delle valute. Le assunzioni di posizioni di rischio sono dovute ai residui derivanti dall’attività svolta per il soddisfacimento delle esigenze della clientela, sia sul mercato a pronti che su quello a termine.
Il rischio di mercato relativo al portafoglio di negoziazione deriva dall’operatività di negoziazione sui mercati dei tassi interesse, tassi di cambio e titoli di capitale. L’Emittente non svolge un’attività di trading proprietario sui mercati e l’attività di negoziazione è essenzialmente strumentale, poiché il Gruppo Crédit Agricole Italia assume posizioni di rischio finanziario solo residuale per conto della clientela sulla base del principio dell’intermediazione. Il rischio di mercato nel portafoglio bancario è influenzato dalle variazioni dei credit spread e dei tassi di interesse nei diversi periodi di rilevazione.
Per maggiori informazioni sugli effetti della pandemia da COVID-19 sull’andamento del business della Banca e sulla sua situazione economica, finanziaria e patrimoniale per l’esercizio in corso si rinvia alla Parte B, Sezione X del Prospetto Informativo.
A.2.3. Rischi connessi ai crediti verso società operanti nel settore immobiliare e ai mutui assistiti da garanzie reali costituite da beni immobiliari
Il Gruppo Crédit Agricole è esposto al rischio che il perdurare di condizioni di mercato deteriorate e/o, più in generale, il protrarsi della situazione di incertezza economico-finanziaria derivante dalla pandemia da COVID-19 e dalla guerra in Ucraina, possa comportare un generale andamento negativo del mercato immobiliare e una contrazione del valore degli immobili con conseguenti impatti negativi (i) sulla capacità delle società operanti nel settore immobiliare di far fronte puntualmente agli obblighi di rimborso relativi ai finanziamenti erogati dalla Banca e dalle altre banche del
Gruppo Crédit Agricole Italia; e (ii) sul realizzo delle garanzie immobiliari nel contesto delle procedure esecutive relative a mutui assistiti da garanzie reali costituite da beni immobiliari. Al 31 dicembre 2021, l’esposizione complessiva dei crediti verso società operanti nel settore immobiliare è pari a Euro 3,268 miliardi, di cui Euro 1,303 miliardi provenienti dal Gruppo Creval, circostanza che non consente un confronto omogeneo rispetto al 2020, mentre l’ammontare dei mutui concessi a privati è pari a Euro 24,8 miliardi.
Il verificarsi degli eventi oggetto di tale rischio, considerato dall’Emittente di media probabilità di accadimento, potrebbe avere effetti negativi sull’attività e sulle prospettive di crescita del Gruppo Crédit Agricole Italia, nonché sulla sua situazione economica, finanziaria e patrimoniale. L’Emittente stima che il rischio di cui al presente Paragrafo sia di media rilevanza.
Al 31 dicembre 2021, l’esposizione complessiva dei crediti verso società operanti nel settore immobiliare è pari a Euro 3,268 miliardi, di cui Euro 1,303 miliardi provenienti dal Gruppo Creval, circostanza che non consente un confronto omogeneo rispetto al 2020, mentre l’ammontare dei mutui concessi a privati è pari a Euro 24,8 miliardi.
Per maggiori informazioni sull’ammontare di esposizione complessiva dei crediti non deteriorati (in bonis) per cassa e per firma verso società operanti nel settore immobiliare e dei Crediti Deteriorati (non performing) per cassa e per firma verso società operanti nel settore immobiliare, si rinvia alla Parte B, Sezione VII, Paragrafo 7.1 del Prospetto Informativo.
Le esposizioni del Gruppo Crédit Agricole Italia rappresentate dai mutui ipotecari erogati ai privati e alle famiglie per l’acquisto e la ristrutturazione di abitazioni sono di particolare rilievo, rappresentando una delle leve strategiche di crescita commerciale del Gruppo Crédit Agricole Italia. Anche in questo caso, le nuove erogazioni sono definite applicando criteri di concessione prudenti e selettivi in termini di durata, Loan To Value e rapporto rata / reddito, oltre che di Loan To Income.
In aggiunta a quanto precede, tuttavia, la pandemia da COVID-19 sta modificando alcune dinamiche del mercato immobiliare in termini di domanda (e.g., cambiamento delle esigenze abitative, diffusione dello smart working, riscoperta del turismo di prossimità, chiusure prolungate per determinate attività quali il commercio al dettaglio, il turismo e la ristorazione) e di tipologia e numero di transazioni con effetti anche sui prezzi. Inoltre, l’emergenza sanitaria ed economica, ancora in corso alla Data del Prospetto Informativo, ha segnato in modo significativo anche il mercato delle locazioni.
Il perdurare di condizioni di mercato deteriorate e/o, più in generale, il protrarsi della situazione di incertezza economico-finanziaria derivante dalla pandemia da COVID-19 e della guerra in Ucraina potrebbero comportare, da un lato, una generale riduzione della profittabilità delle società operanti nel settore immobiliare con conseguente contrazione della capacità dei prenditori dei finanziamenti di ripagare i debiti contratti e, dall’altro, una diminuzione del valore degli immobili in garanzia nonché difficoltà – in termini sia di tempi sia di valori di realizzo – nella liquidazione delle garanzie medesime nell’ambito di procedure esecutive, con conseguenti effetti negativi sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’Emittente.
Per maggiori informazioni sugli effetti della pandemia da COVID-19 e della guerra in Ucraina sull’andamento del business della Banca e sulla sua situazione economica, finanziaria e patrimoniale per l’esercizio in corso si rinvia alla Parte B, Sezione X del Prospetto Informativo.
A.2.4. Rischio informatico
Il Gruppo Crédit Agricole è esposto al rischio che eventuali criticità e/o problemi di funzionamento o di accesso ai sistemi informatici, nonché l’eventuale successo di attacchi informatici esterni o simili violazioni, possano avere effetti negativi, anche significativi, sull’operatività dell’attività dell’Emittente e sui risultati operativi dello stesso.
Il verificarsi degli eventi oggetto di tale rischio, considerato dall’Emittente di media probabilità di accadimento, potrebbe avere effetti negativi sull’attività e sulle prospettive di crescita del Gruppo Crédit Agricole Italia, nonché sulla sua situazione economica, finanziaria e patrimoniale. L’Emittente stima che il rischio di cui al presente Paragrafo sia di media rilevanza.
Con riferimento agli esercizi del triennio 2019-2021 e dalla chiusura dell’esercizio 2021 sino alla Data del Prospetto Informativo non sono state rilevate significative disfunzioni dei sistemi informatici, né attacchi informatici esterni, o violazioni simili, che abbiano causato un’interruzione dell’attività ovvero una fuoriuscita non autorizzata di informazioni concernenti il Gruppo Crédit Agricole Italia o suoi clienti.
La violazione dell’integrità dei sistemi informatici del Gruppo Crédit Agricole Italia potrebbe avere effetti negativi sulla disponibilità e confidenzialità delle informazioni relative al Gruppo Crédit Agricole Italia e alla propria clientela, così come sulla fiducia dei clienti e sulla reputazione del Gruppo Crédit Agricole Italia stesso, con possibili effetti negativi sulla sua situazione economica, patrimoniale e finanziaria.
Per maggiori informazioni sul rischio informatico, si rinvia alla p. 375 del Bilancio Annuale 2021,
incorporato mediante riferimento ai sensi dell’articolo 19, comma 1, del Regolamento Prospetto.
A.2.5. Rischi operativi
Eventi interni (connessi, ad esempio, all’inadeguatezza o alla disfunzione di processi, risorse umane e sistemi interni) ed esogeni (ivi inclusi quelli connessi ai servizi affidati a terzi in outsourcing e al mancato rispetto da parte dei fornitori dei livelli minimi di servizio), interamente o parzialmente al di fuori del controllo del Gruppo Crédit Agricole Italia, potrebbero comportare ripercussioni in termini reputazionali nonché effetti negativi sull’operatività dell’attività dell’Emittente e sui risultati operativi dell’Emittente e/o del Gruppo Crédit Agricole Italia stesso.
Il verificarsi degli eventi oggetto di tale rischio, considerato dall’Emittente di media probabilità di accadimento, potrebbe avere effetti negativi sull’attività e sulle prospettive di crescita, nonché sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell’Emittente e/o del Gruppo Crédit Agricole Italia. Considerato quanto precede, l’Emittente stima che il rischio di cui al presente Paragrafo sia di media rilevanza.
Nell’ambito della propria operatività l’Emittente affida in outsourcing a società terze lo svolgimento di servizi inerenti, tra l’altro, l’attività bancaria e finanziaria e monitora le attività affidate in outsourcing secondo le politiche e i regolamenti adottati in linea con le disposizioni emanate dal regolatore tempo per tempo vigenti.
Il verificarsi di eventi quali ad esempio il mancato rispetto, da parte dei soggetti che prestano attività in outsourcing a favore dell’Emittente, di alcuni dei livelli di servizio previsti dagli accordi conclusi con gli stessi, così come la discontinuità del servizio erogato potrebbero determinare effetti negativi sull’operatività dell’Emittente.
Il Gruppo Crédit Agricole Italia determina il requisito patrimoniale a fronte del rischio operativo utilizzando il metodo Traditional Standard Approch (TSA) in combinazione della metodologia Basic Indicator Approach (BIA) per le controllate CALIT e Crédit Agricole Group Solutions S.p.A. (CAGS). Al 31 dicembre 2021, il requisito di capitale del Gruppo Crédit Agricole Italia, a fronte dei rischi operativi, ammonta a Euro 320,7 milioni per effetto dell’ingresso nel Gruppo Crédit Agricole Italia di Creval, rispetto al valore riferito al 31 dicembre 2020 (pari a Euro 244,7).
Alla luce di quanto precede, nell’ambito della propria attività l’Emittente è esposto ai seguenti rischi operativi:
(i) atti illeciti di interni: eventi riconducibili ad atti volontari che coinvolgano almeno un soggetto interno a CAI e che comportino dei danni economici per la banca stessa;
(ii) atti illeciti di esterni: eventi riconducibili ad atti volontari posti in essere esclusivamente da soggetti non qualificabili come interni a CAI;
(iii) relazioni con il personale e sicurezza dell’ambiente di lavoro: eventi riconducibili ai rapporti della società con il suo personale o alla non conformità dell’ambiente di lavoro a norme in tema di salute e sicurezza; sono comprese le passività per incidenti a dipendenti occorsi in uffici dell’Emittente o con mezzi della stessa;
(iv) pratiche commerciali: eventi legati a prestazioni di servizi e fornitura di prodotti alla clientela eseguite in modo improprio o negligente (compresi i requisiti fiduciari e di adeguata informazione sugli investimenti), ovvero dovuti a vizi nella natura o nelle caratteristiche dei prodotti/modelli/contratti. Sono inoltre comprese le passività per violazione delle norme di pubblica sicurezza o di normativa non specifica del settore bancario;
(v) disastri o altri eventi: eventi derivanti da cause naturali o atti umani, che determinano danni a risorse aziendali e/o interruzione di servizio oppure altri eventi (ivi compresi comportamenti scorretti/atti impropri di società terze che danneggino la società). Sono inoltre comprese le passività derivanti da cambiamenti politici, legislativi e fiscali con effetto retroattivo;
(vi) sistemi tecnologici e servizi: eventi derivanti da malfunzionamenti, difetti logici o strutturali dei sistemi tecnologici e di altri sistemi di supporto;
(vii) esecuzione, consegna e gestione dei processi: eventi dovuti a errori non intenzionali nella gestione dell’attività operativa e di supporto, oppure causati da controparti non clienti e fornitori.
Qualora i processi di gestione del rischio operativo dovessero rivelarsi non adeguati, l’Emittente e il Gruppo Crédit Agricole Italia potrebbero essere esposti a rischi non preventivati ovvero non correttamente quantificati, con conseguenti possibilità di subire perdite, anche rilevanti, ed effetti potenzialmente pregiudizievoli sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria del Gruppo Crédit Agricole Italia.
A.2.6. Rischi connessi al potenziale danno reputazionale
Il Gruppo Crédit Agricole Italia è esposto al rischio che dal verificarsi di determinati eventi e/o circostanze possa
derivare una percezione negativa dell’immagine dell’Emittente e/o del Gruppo Crédit Agricole Italia.
Il verificarsi degli eventi oggetto di tale rischio, considerato dall’Emittente di media probabilità di accadimento, potrebbe avere effetti negativi sull’attività e sulle prospettive di crescita di CAI e/o del Gruppo Crédit Agricole Italia, nonché sulla rispettiva situazione economica, finanziaria e patrimoniale. L’Emittente stima che il rischio di cui al presente Paragrafo sia di media rilevanza.
Una percezione negativa dell’immagine del Gruppo Crédit Agricole Italia da parte di clienti, controparti, azionisti, investitori o delle competenti Autorità di Vigilanza potrebbe influenzare la capacità di CAI e/o del Gruppo Crédit Agricole Italia di mantenere, o creare, nuove relazioni di business e continuare ad accedere a risorse di “funding” con conseguenti ripercussioni sulle attività e sul volume degli utili e del capitale della stessa. Tale percezione negativa può derivare da eventuali sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti e/o dall’eventuale insorgere di procedimenti giudiziari, tributari o arbitrali nei confronti dell’Emittente e/o delle altre banche del Gruppo Crédit Agricole Italia, indipendentemente dalla fondatezza delle pretese avanzate.
In aggiunta a quanto precede, vi è la possibilità che singoli dipendenti del Gruppo Crédit Agricole Italia pongano in essere comportamenti fraudolenti nello svolgimento della propria attività. Oltre al rischio di dover rispondere direttamente in sede giudiziale per i danni arrecati dai dipendenti, la commissione di comportamenti fraudolenti o abusivi da parte di dipendenti potrebbe comportare un danno, anche significativo, all’immagine e alla reputazione di cui il Gruppo Crédit Agricole Italia gode nel settore di riferimento e, più in generale, alla fiducia nello stesso riposta dai propri clienti con un conseguente effetto negativo sulla sua situazione economica, patrimoniale e finanziaria.
Nell’ambito delle cariche e degli incarichi assunti, il Consigliere Xxxx Xxxxx Xxxxxxxxx (nominata in data 27 aprile 2022), quale sindaco effettivo di Iren S.p.A., ha ricevuto una sanzione applicata da parte CONSOB, con Delibera n. 20172 del 2017, per violazioni degli obblighi di cui dall’art. 149, comma 1, lett. a), del TUF non avendo vigilato correttamente sul rispetto della disciplina in materia di operazioni con parti correlate. A tale riguardo, il Consiglio di Amministrazione ha accertato l’insussistenza di situazioni tali da pregiudicare o compromettere l’onorabilità e l’integrità del Consigliere. Per quanto riguarda, invece, i consiglieri, sindaci e Alti Dirigenti, l’Emittente non è a conoscenza di circostanze che possano comportare una percezione negativa dell’immagine dell’Emittente e/o del Gruppo Crédit Agricole Italia.
Per maggiori informazioni sul rischio reputazione si rinvia alle pp. 106 e 375 del Bilancio Annuale 2021, incorporato mediante riferimento ai sensi dell’articolo 19, comma 1, del Regolamento Prospetto. Per maggiori informazioni sulle cariche e gli incarichi assunti dai consiglieri, sindaci e Alti Dirigenti, si rinvia alla Parte B, Sezione XII, Paragrafo 12.1.1, del Prospetto Informativo.
A.2.7. Rischi connessi alle incertezze del contesto macroeconomico
I risultati economici dell’Emittente e delle società del Gruppo Crédit Agricole Italia, in considerazione della propria attività, sono significativamente influenzati dalla dinamica dei mercati finanziari nonché dal contesto macroeconomico (con particolare riguardo alle prospettive di crescita) dell’Italia. Alla Data del Prospetto Informativo, tali aspetti sono caratterizzati da significativi profili di incertezza, anche in considerazione dei possibili impatti negativi sull’economia derivanti dalla pandemia da COVID-19 e dalla guerra in Ucraina. Le esposizioni del Gruppo Crédit Agricole Italia verso le Banche russe e ucraine sono pari a Euro 13 milioni (11,3 milioni verso le banche russe e 1,7 milioni verso le banche ucraine), ossia pari allo 0,02% del totale dei crediti per cassa e firma e, pertanto, sono trascurabili rispetto ai flussi reddituali.
Il verificarsi degli eventi oggetto di tale rischio, considerato dall’Emittente di medio-bassa probabilità di accadimento, potrebbe avere effetti negativi significativi sull’attività e sulle prospettive di crescita del Gruppo Crédit Agricole Italia, nonché sulla sua situazione economica, finanziaria e patrimoniale. L’Emittente stima che il rischio di cui al presente Paragrafo sia di medio-bassa rilevanza.
La capacità reddituale e la solvibilità dell’Emittente e delle società del Gruppo Crédit Agricole Italia sono influenzati dall’andamento di fattori quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, le aspettative e la fiducia degli investitori, i tassi di cambio e la liquidità dei mercati finanziari.
Un’ulteriore ondata pandemica potrebbe impattare negativamente sugli indicatori macroeconomici (per esempio, la crescita, l’occupazione e i consumi), ed aumentare la volatilità dei mercati finanziari. Tale scenario potrebbe determinare, tra l’altro, un incremento del costo della raccolta, una diminuzione del valore delle attività finanziarie, il deterioramento del portafoglio crediti con un aumento dei Crediti Deteriorati e delle situazioni di insolvenza e ulteriori costi derivanti da svalutazioni e deprezzamenti di attivi, con conseguente diminuzione della capacità di produrre profitti e, conseguentemente, con possibili effetti negativi sull’attività e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria del Gruppo Crédit Agricole Italia.
Si segnala, tuttavia, che il recente incremento delle tensioni geopolitiche che hanno portato all’invasione militare dell’Ucraina da parte della Russia, e il perdurare delle stesse, potrebbe aver delle ricadute negative, anche significative, sulle prospettive di crescita mondiali, al momento non quantificabili. L’Unione Europea ed il Regno Unito hanno annunciato le prime sanzioni economiche, finanziarie e commerciali che, in questa fase iniziale, si sono concentrate su banche russe, persone fisiche con interessi personali e imprenditoriali vicini al Governo russo con un patrimonio elevato e sanzioni commerciali nelle regioni separatiste dell’Ucraina. Inoltre la Germania ha anche sospeso la certificazione del gasdotto NordStream 2.
Lo scoppio della guerra in Ucraina ha spinto i prezzi delle materie prime, in particolare quelle energetiche, al rialzo e sussiste il rischio che gli stessi continuino a salire. La Russia è infatti un importante fornitore di diverse materie prime: non solo petrolio e gas, ma anche metalli di base, metalli preziosi, acciaio, fertilizzanti e cereali. L’aumento dell’inflazione oltre il 5% potrebbe indurre la BCE ad adottare provvedimenti volti a inasprire le misure in materia di politica monetaria.
Il perdurare di questa crisi geopolitica potrebbe avere conseguenze nel breve termine sulle stime di crescita del PIL, sull’andamento dei mercati finanziari e sulle previsioni dell’andamento dei tassi ed in generale su tutto lo scenario macroeconomico di riferimento.
Tuttavia, in questo contesto di particolare complessità e incertezza per l’entità dei settori economici coinvolti e per l’imprevedibile durata della crisi, le esposizioni del Gruppo Crédit Agricole Italia verso le Banche russe e ucraine sono ridotte rispetto al 31 dicembre 2021 essendo pari a Euro 13 milioni (11,3 milioni verso le banche russe e 1,7 milioni verso le banche ucraine), pari allo 0,02% del totale dei crediti per cassa e firma. Tale importo non è significativo se rapportato ai flussi reddituali del Gruppo Crédit Agricole Italia.
Per maggiori informazioni sull’impatto della crisi economica sull’andamento dell’Emittente e delle società del Gruppo Crédit Agricole Italia, si rinvia alla p. 89 del Bilancio Annuale 2021, incorporato mediante riferimento ai sensi dell’articolo 19, comma 1, del Regolamento Prospetto. Per maggiori informazioni sulle tendenze previste anche a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina, si rinvia alla Parte B, Sezione X del Prospetto Informativo.
A.2.8. Xxxxxx connessi alle dichiarazioni di preminenza, alle elaborazioni interne e alle affermazioni sul posizionamento competitivo
Il Prospetto Informativo contiene alcune dichiarazioni di preminenza, previsioni e stime sulla dimensione e sull’evoluzione del mercato di riferimento e sul posizionamento competitivo dell’Emittente, fondate su informazioni elaborate dalla medesima e non assoggettate a verifica da parte di terzi indipendenti. Pertanto, sussiste il rischio che tali informazioni possano non rappresentare correttamente i mercati di riferimento e la loro evoluzione, nonché il posizionamento competitivo dell’Emittente.
Il verificarsi degli eventi oggetto di tale rischio, considerato dall’Emittente di medio-bassa probabilità di accadimento, potrebbe avere effetti negativi sull’attività e sulle prospettive di crescita di CAI e/o del Gruppo Crédit Agricole Italia, nonché sulla sua situazione economica, finanziaria e patrimoniale. L’Emittente stima che il rischio di cui al presente Paragrafo sia di bassa rilevanza.
Il Prospetto Informativo contiene alcune dichiarazioni di preminenza riguardo l’attività dell’Emittente e al suo posizionamento nel mercato di riferimento, nonché previsioni sull’evoluzione futura del mercato in cui CAI opera. Tali informazioni sono, ad esempio, riportate nella descrizione delle attività dell’Emittente, dei mercati e del posizionamento competitivo, dei programmi futuri e delle strategie nonché nelle tendenze previste e non sono state oggetto di verifica da parte di terzi indipendenti. Inoltre, i risultati, il posizionamento competitivo e l’andamento di CAI nei settori di
attività e/o nelle diverse aree geografiche potrebbero subire scostamenti, anche significativi, in futuro rispetto a quelli ipotizzati in tali dichiarazioni a causa di rischi noti e ignoti, incertezze e altri fattori enunciati, fra l’altro, nei Paragrafi che precedono.
Per maggiori informazioni sulle dichiarazioni di preminenza incluse nel Prospetto Informativo, si rinvia alla Parte B, Sezione V, Paragrafo 5.2 del Prospetto Informativo.
A.2.9. Rischi connessi alla concorrenza nel settore bancario
Il Gruppo Crédit Agricole Italia opera primariamente nel mercato del credito e nella gestione del risparmio, più specificatamente in Italia, ed è soggetto ai rischi tipici derivanti dalla concorrenza propria del settore di attività in cui essa opera e specificatamente alla concorrenza di diverse banche e intermediari concorrenti.
Il verificarsi degli eventi oggetto di tale rischio, considerato dall’Emittente di bassa probabilità di accadimento, potrebbe avere effetti negativi significativi sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell’Emittente e/o del Gruppo Crédit Agricole Italia. Tenuto conto di quanto precede, l’Emittente stima che il rischio di cui al presente Paragrafo sia di bassa rilevanza.
Nell’ultimo decennio il sistema bancario nazionale è stato interessato da numerose operazioni di fusione e acquisizione che ne hanno aumentato il grado di concentrazione, riducendo il numero degli operatori. Il mercato è connotato da una elevata competitività dovuta anche a una sempre maggiore spinta alla digitalizzazione.
Nel caso in cui il Gruppo Crédit Agricole non fosse in grado di rispondere alla crescente pressione competitiva, potrebbe perdere quote di mercato in diversi settori di attività o non riuscire ad incrementare i volumi di attività e il livello di redditività rispetto al passato, con conseguenti effetti negativi rilevanti sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria.
A.2.10. Rischi connessi all’adeguatezza patrimoniale
L’Autorità di Xxxxxxxxx può imporre alla Banca ulteriori parametri ai fini del calcolo dei requisiti di adeguatezza patrimoniale. Sussiste, quindi, il rischio che in futuro il Gruppo Crédit Agricole Italia si possa trovare nella necessità di ricorrere a interventi di rafforzamento patrimoniale ai fini del raggiungimento degli standard di adeguatezza patrimoniale. Un peggioramento dello scenario macroeconomico, con particolare riferimento agli impatti derivanti dalla pandemia da COVID-19 e dalla guerra in Ucraina, potrebbe influenzare negativamente la situazione economica italiana e quindi, la situazione economico-patrimoniale del Gruppo Crédit Agricole Italia, con riflessi negativi sull’adeguatezza patrimoniale.
Il verificarsi degli eventi oggetto di tale rischio, considerato dall’Emittente di bassa probabilità di accadimento, potrebbe avere effetti negativi sull’attività e sulle prospettive di crescita del Gruppo Crédit Agricole Italia, nonché sulla sua situazione economica, finanziaria e patrimoniale. L’Emittente stima che il rischio di cui al presente Paragrafo sia di bassa rilevanza.
Inoltre, non si può escludere che l’adeguatezza patrimoniale possa essere valutata mediante un esame che tenga conto delle capacità di assorbimento di eventuali shock ipotetici e/o condizioni ambientali stressate. Le Autorità di Vigilanza potrebbero inoltre imporre ulteriori requisiti e/o parametri ai fini del calcolo dei requisiti di adeguatezza patrimoniale ovvero assumere posizioni interpretative relative alla normativa che disciplina i requisiti dei fondi prudenziali sfavorevoli per l’Emittente, da cui conseguirebbe la necessità di adottare ulteriori misure di rafforzamento patrimoniale, con possibili effetti negativi anche rilevanti sull’attività e la situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’Emittente e/o del Gruppo Crédit Agricole Italia. L’eventuale peggioramento del livello dei ratio patrimoniali del Gruppo Crédit Agricole Italia potrebbe incidere, inter alia, sulla capacità del Gruppo Crédit Agricole Italia di accedere al mercato del capitale, con un conseguente incremento, anche significativo, del costo del funding e con possibili effetti negativi sulle attività e sulla situazione
economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente e/o del Gruppo Crédit Agricole Italia. Non si può escludere che analoghi effetti possano derivare, anche sotto il profilo reputazionale, da eventuali richieste di intervento da parte delle Autorità di Vigilanza o dal downgrade dell’Emittente operato dall’agenzia di rating.
Al 31 dicembre 2021 il Gruppo Crédit Agricole Italia ha segnalato all’Autorità di Vigilanza un livello
di CET1 pari all’11,6%, un Tier 1 Ratio pari al 13,9% e un TCR Ratio pari al 17,2%.
Al 31 dicembre 2021, il coefficiente di leva finanziaria (leverage ratio) risulta pari al 5,3%.
Fermo restando quanto precede, sussiste il rischio che in futuro l’Emittente e/o il Gruppo Crédit Agricole Italia si possa/no trovare, anche a fronte di fattori esterni ed eventi non prevedibili e al di fuori del loro controllo, a rilevare una riduzione dei propri coefficienti patrimoniali rispetto alla situazione alla Data del Prospetto Informativo e, conseguentemente, nella necessità di ricorrere a operazioni e interventi di rafforzamento patrimoniale ai fini del raggiungimento degli standard di adeguatezza patrimoniale fissati dalla normativa prudenziale pro tempore applicabile.
Per maggiori informazioni in merito ai coefficienti patrimoniali della Banca e ai requisiti patrimoniali, alle misure di risoluzione e, più in generale, al contesto normativo, si rinvia, rispettivamente alla Parte B, Sezione VII, Paragrafo 7.1 e Sezione IX del Prospetto Informativo.
A.3. Rischi connessi al quadro legale e normativo
A.3.1. Rischi connessi ai procedimenti giudiziari in corso
Il Gruppo Crédit Agricole è esposto al rischio che i procedimenti giudiziari in corso alla Data del Prospetto Informativo e/o eventuali ulteriori procedimenti che dovessero essere instaurati in futuro possano avere esito sfavorevole per l’Emittente e/o per le altre società del Gruppo Crédit Agricole, con conseguente necessità di dover sostenere passività per, inter alia, il risarcimento del danno ovvero la restituzione di somme di denaro. Al 31 dicembre 2021 risultano in essere n. 3.103 controversie passive, per un petitum di circa Euro 688 milioni, per le quali è stato effettuato un accantonamento complessivo a fondo rischi e oneri di Euro 83,9 milioni. Nell’ultimo trimestre del 2021 si è registrato un incremento sia in termini di numero di controversie (da n. 1.735 a n. 3.103), sia in termini di petitum (da Euro 505,4 milioni a Euro 688 milioni).
Il verificarsi degli eventi oggetto di tale rischio, considerato dall’Emittente di medio-alta probabilità di accadimento, potrebbe avere effetti negativi sull’attività e sulle prospettive di crescita della Banca e/o del Gruppo Crédit Agricole, nonché sulla relativa situazione economica, finanziaria e patrimoniale. L’Emittente stima che il rischio di cui al presente Paragrafo sia di medio-alta rilevanza.
Al 31 dicembre 2021 risultano in essere n. 3.103 controversie passive, per un petitum di circa Euro 688 milioni. In particolare, al 31 dicembre 2021, la Banca e le altre società del Gruppo Crédit Agricole Italia sono parte di:
a) n. 2.562 controversie giudiziali passive davanti alla giurisdizione civile e del lavoro, per un petitum
complessivo di importo pari a circa Euro 661,5 milioni;
b) n. 379 controversie pendenti avanti la giurisdizione fiscale per un petitum complessivo pari a circa Euro 22,7 milioni;
c) n. 162 controversie passive pendenti avanti all’Arbitro per le Controversie Finanziarie o all’Arbitro Bancario e Finanziario, per un petitum complessivo di circa Euro 4,08 milioni di cui
n. 125 ACF, n. 37 ABF.
Nell’ultimo trimestre del 2021 si è registrato un incremento sia in termini di numero di controversie
(da n. 1.735 a n. 3.103), sia in termini di petitum (da Euro 505,4 milioni a Euro 688 milioni).
Al 31 dicembre 2021, a presidio dei rischi economici conseguenti ai procedimenti giudiziari è stato effettuato un accantonamento complessivo a fondo rischi e oneri di Euro 83,9 milioni in misura congrua e coerente con i Principi Contabili Internazionali.
Non è possibile in ogni caso escludere che in futuro il Gruppo Crédit Agricole Italia possa sostenere ulteriori passività, anche significative – oltre che per eventuali ulteriori procedimenti che dovessero essere instaurati – per i contenziosi in essere a causa di: (i) incertezza rispetto all’esito finale di ciascun procedimento; (ii) il verificarsi di ulteriori sviluppi che il management potrebbe non aver preso in considerazione al momento della valutazione del probabile esito del contenzioso; e (iii) l’emergere di nuove evidenze e informazioni rivelatesi contrastanti con la decisione (assunta dal management al momento della redazione del Bilancio Annuale 2021 sulla base di informazioni a quel tempo conosciute) di stanziare determinati accantonamenti a bilancio.
Eventuali esiti sfavorevoli dei contenziosi in cui è parte l’Emittente e/o le altre società del Gruppo Crédit Agricole Italia, ovvero il sorgere di nuovi contenziosi potrebbero avere effetti negativi sul Gruppo Crédit Agricole Italia, con conseguenti effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della stessa. Inoltre, il Gruppo Crédit Agricole Italia potrebbe essere in futuro tenuto a far fronte a oneri e obblighi di risarcimento o restitutori non coperti da accantonamenti, con possibili effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Banca.
Le valutazioni degli accantonamenti sui contenziosi di cui l’Emittente e altre banche del Gruppo Crédit Agricole Italia sono parte sono state effettuate dalle competenti funzioni interne, con l’ausilio di legali esterni incaricati del patrocinio ma non di esperti indipendenti appositamente nominati.
Per maggiori informazioni sui procedimenti giudiziari di cui è parte l’Emittente e sui relativi accantonamenti a bilancio si rinvia alla Parte B, Sezione XVIII, Paragrafo 18.6 del Prospetto Informativo.
A.3.2. Rischi connessi agli obblighi contributivi ordinari e straordinari ai fondi istituiti
nell’ambito della disciplina delle crisi bancarie
L’Emittente e le altre banche del Gruppo Crédit Agricole devono ottemperare agli obblighi contributivi imposti dalla normativa disciplinante la risoluzione delle crisi bancarie. Ove l’ammontare dei contributi ordinari versati dal Gruppo Crédit Agricole Italia aumentasse ovvero venissero richiesti contribuiti straordinari al Gruppo Crédit Agricole Italia, la sua redditività diminuirebbe e il suo livello delle risorse patrimoniali ne risentirebbe in maniera negativa.
Il verificarsi degli eventi oggetto di tale rischio, considerato dall’Emittente di medio-alta probabilità di accadimento, potrebbe avere effetti negativi significativi sulla sua situazione economica, finanziaria e patrimoniale. L’Emittente stima che il rischio di cui al presente Paragrafo sia di medio-alta rilevanza.
Nel corso dell’esercizio 2021, il Gruppo Crédit Agricole Italia ha corrisposto (i) al Fondo di Risoluzione Unico (FRU) complessivi Euro 32,9 milioni a titolo di contribuzione ordinaria e straordinaria (rispetto a Euro 25,3 milioni per l’esercizio 2020 e a Euro 22,1 milioni per l’esercizio 2019); e (ii) al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) complessivi Euro 57 milioni a titolo di contribuzione ordinaria supplementare (rispetto a Euro 35,1 milioni nell’esercizio 2020 e a Euro 23,9 milioni nell’esercizio 2019). La Banca ha, inoltre, aderito allo Schema Volontario di Intervento del FITD (SVI).
Gli obblighi contributivi ordinari contribuiscono a ridurre la redditività e incidono negativamente sul livello delle risorse patrimoniali del Gruppo Crédit Agricole Italia. Non si può escludere che il livello dei contributi ordinari richiesti al Gruppo Crédit Agricole Italia sia destinato a crescere in futuro in
relazione all’evoluzione dell’ammontare relativo dei depositi protetti e/o del rischio relativo della Banca rispetto alla totalità delle banche tenute al versamento dei medesimi contributi.
Inoltre, per effetto di eventi non governabili né predeterminabili, il FRU e/o il FITD e/o lo SVI potrebbero trovarsi a dover richiedere alla Banca nuovi e ulteriori contributi di carattere straordinario. Ciò comporterebbe la necessità di rilevare ulteriori oneri straordinari con impatti, anche significativi, sulla situazione patrimoniale e sui risultati economici della Banca.
Per maggiori informazioni in merito ai citati obblighi contributivi ordinari e straordinari si rinvia alla
p. 208 del Bilancio Annuale 2021, incorporato mediante riferimento ai sensi dell’articolo 19, comma
1, del Regolamento Prospetto.
A.3.3. Rischi connessi al modello di organizzazione, gestione e controllo ex Decreto Legislativo 231/2001
L’Emittente e le altre banche del Gruppo Crédit Agricole sono esposte al rischio di incorrere in sanzioni derivanti da
responsabilità amministrativa da reato dell’ente ai sensi del Decreto 231.
Il verificarsi degli eventi oggetto di tale rischio, considerato dall’Emittente di media probabilità di accadimento, potrebbe avere effetti negativi sull’attività e sulle prospettive di crescita di CAI e/o del Gruppo Crédit Agricole, nonché sulla relativa situazione economica, finanziaria e patrimoniale. L’Emittente stima che il rischio di cui al presente Paragrafo sia di media rilevanza.
L’Emittente e le altre società del Gruppo Crédit Agricole Italia, ad eccezione di Crédit Agricole Italia OBG S.r.l., hanno adottato un proprio modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del Decreto 231. L’adeguatezza del modello a prevenire i reati contemplati dalla normativa è condizione esimente della responsabilità per l’Emittente. Tale requisito, tuttavia, viene accertato dall’autorità giudiziaria eventualmente chiamata alla verifica delle singole fattispecie di reato e non dichiarato preventivamente.
Alla luce di quanto precede, non esiste quindi certezza in merito all’esonero della responsabilità per l’Emittente in caso di illecito rilevante ai sensi del Decreto 231. Qualora il modello non fosse riconosciuto idoneo, è prevista, in ogni caso e per tutti gli illeciti commessi, l’applicazione di una sanzione pecuniaria, oltre che, per le ipotesi di maggiore gravità, l’eventuale applicazione di sanzioni interdittive, quali, ad esempio, l’interdizione dall’esercizio dell’attività e il divieto di pubblicizzare beni e servizi. Inoltre si evidenzia che la normativa vigente prevede che – in caso di sentenza di condanna dell’ente ai sensi del Decreto 231 – possa essere disposta la confisca del prezzo o del profitto del reato, anche per equivalente, in aggiunta all’irrogazione all’ente stesso di sanzioni pecuniarie e interdittive, con possibili effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell’Emittente.
Alla Data del Prospetto Informativo non sono in essere, nei confronti dell’Emittente, procedimenti
ai sensi del Decreto 231.
Per maggiori informazioni in merito e al modello di organizzazione e gestione ex Decreto 231, si rinvia alla Parte B, Sezione VII, Paragrafo 9.7, e Sezione XIV, Paragrafo 14.4 del Prospetto Informativo.
A.3.4. Rischi connessi alla raccolta, conservazione e trattamento dei dati personali
Il Gruppo Crédit Agricole Italia è esposto al rischio che le misure e le procedure adottate in relazione alla normativa sulla circolazione e il trattamento dei dati personali si rivelino inadeguate e/o non conformi e/o che non siano tempestivamente e correttamente implementate.
Il verificarsi degli eventi oggetto di tale rischio, considerato dall’Emittente di bassa probabilità di accadimento, potrebbe avere effetti negativi sull’attività e sulle prospettive di crescita della Banca e/o del Gruppo Crédit Agricole Italia, nonché sulla sua situazione economica, finanziaria e patrimoniale. L’Emittente stima che il rischio di cui al presente Paragrafo sia di bassa rilevanza.
L’eventuale distruzione, danneggiamento o perdita dei dati della clientela, così come la sottrazione, il trattamento non autorizzato o la divulgazione, di grande rilevanza e poste in violazione della normativa sono punibili con sanzioni che possono arrivare ad un massimo di Euro 20 milioni ovvero sino al 4% del fatturato mondiale totale annuo riferito all’esercizio precedente a quello in cui è stata accertata la violazione.
Nel corso dell’ultimo esercizio e fino alla data del Prospetto Informativo non si sono verificati eventi con effetti di cui al secondo capoverso del presente paragrafo.
Per maggiori informazioni sulla normativa sulla circolazione e il trattamento dei dati personali, si rinvia alla Parte A, Sezione IX, Paragrafo 9.6 del Prospetto Informativo.
B. FATTORI DI RISCHIO RELATIVI AGLI STRUMENTI FINANZIARI OGGETTO DELL’OFFERTA
B.1. Rischi connessi alla valutazione del Prezzo di Offerta
Il Consiglio di Amministrazione dell’Emittente, ai fini della determinazione del Prezzo di Offerta delle Azioni, ha utilizzato il criterio del patrimonio netto tangibile. Per tali finalità, l’Emittente non ha considerato valutazioni del capitale economico della Banca basate su criteri alternativi o di controllo rispetto a quello basato sul patrimonio netto consolidato tangibile. Non sono quindi state considerate valutazioni basate su altri metodi quali quello finanziario, dei multipli o delle transazioni comparabili. Tali criteri avrebbero potuto determinare valutazioni anche significativamente diverse rispetto al valore utilizzato per la determinazione del Prezzo delle Azioni emesse nell’ambito dell’Aumento di Capitale.
A fini di una compiuta informazione, nel Prospetto è riportato un confronto tra il multiplo Prezzo/Patrimonio Netto Tangibile dell’Emittente, calcolato in relazione al Prezzo di Offerta, e il corrispondente multiplo di un campione di banche comparabili. Tale multiplo dell’Emittente, pari a 0,71x, se confrontato con lo stesso moltiplicatore delle banche considerate comparabili, colloca l’Emittente nella parte alta dell’intervallo di valori, evidenziando una valorizzazione più elevata rispetto al valore medio e mediano delle banche del campione selezionato. Pertanto, la sottoscrizione o l’acquisto di Azioni dell’Emittente, tenuto conto di tale moltiplicatore, risulta più onerosa rispetto ai valori risultanti dalla media e dalla mediana delle banche comparabili. Si precisa che non sono stati riportati ulteriori multipli di mercato basati sul rapporto tra prezzi di mercato e utili netti delle banche comparabili in quanto il dato di utile netto al 2021 dell’Emittente risulta poco significativo a causa dell’impatto straordinario derivante dalla acquisizione di Creval e delle relative poste non ricorrenti.
Al 31 dicembre 2021, il multiplo Prezzo/Patrimonio Netto Tangibile dell’Emittente, calcolato in
relazione al Prezzo di Offerta, risulta pari a 0,71x.
Il campione di banche considerate comparabili evidenzia un multiplo Prezzo/Patrimonio Netto Tangibile, ricompreso in un intervallo di valori tra 0,14x e 0,80x per Azione, con un valore medio pari a 0,47x e mediano pari a 0,39x.
Pertanto, il moltiplicatore Prezzo/Patrimonio Netto Tangibile dell’Emittente (0,71x), calcolato in relazione al Prezzo di Offerta, risulta sensibilmente maggiore della media (0,47x) e della mediana (0,39x) dei moltiplicatori delle banche indicate dall’Emittente come comparabili.
La sottoscrizione o l’acquisto di Azioni dell’Emittente, tenuto conto di tale moltiplicatore, risulta
pertanto più onerosa rispetto ai valori risultanti dalla media e dalla mediana delle banche comparabili.
Si precisa che non sono stati utilizzati multipli di mercato basati sul rapporto tra prezzi di mercato e utili netti delle società comparabili in quanto il dato di utile netto 2021 dell’Emittente risulta poco significativo a causa dell’impatto straordinario derivante dalla acquisizione di Creval.
Per ulteriori informazioni, si rinvia alla Parte C, Sezione V, Paragrafo 5.3.1, del Prospetto Informativo.
B.2. Rischi connessi all’illiquidità delle Nuove Azioni
Le Nuove Azioni oggetto dell’Offerta non sono quotate in un mercato regolamentato italiano o estero o in altri mercati internazionali, né sono oggetto di negoziazione in un sistema multilaterale di negoziazione. Le Nuove Azioni, inoltre, non sono oggetto di un’attività di internalizzazione sistematica svolta dall’Emittente. In aggiunta, l’Emittente non assume alcun impegno di riacquisto delle azioni a fronte di richieste di disinvestimento da parte degli Azionisti. Pertanto, i titolari delle stesse sono esposti ai rischi connessi alla impossibilità o difficoltà di liquidare le Nuove Azioni. In particolare, gli investitori potrebbero trovarsi nell’impossibilità di rivendere a terzi le proprie azioni in quanto le richieste di vendita potrebbero non trovare contropartita o nella difficoltà di vendere le medesime azioni in tempi ragionevolmente brevi o a prezzi in linea con le proprie aspettative e trovarsi conseguentemente nella condizione di dover accettare un prezzo anche significativamente inferiore a quello di sottoscrizione, fino all’annullamento integrale del valore delle Nuove Azioni.
Il verificarsi degli eventi oggetto di tale rischio, considerato dall’Emittente di alta probabilità di accadimento, potrebbe avere effetti negativi significativi sul valore dell’investimento in nuove Azioni dell’Emittente. Tenuto pertanto conto di quanto precede, l’Emittente stima che il rischio di cui al presente Paragrafo sia di alta rilevanza.
Costituendo le azioni dell’Emittente capitale di rischio per loro natura, l’investitore potrebbe incorrere in una perdita totale o parziale del capitale investito. Le Nuove Azioni che saranno emesse in esecuzione dell’Aumento di Capitale saranno fungibili con le Azioni dell’Emittente già emesse alla Data del Prospetto Informativo.
Le Nuove Azioni oggetto dell’Offerta non sono quotate in un mercato regolamentato italiano o estero o in altri mercati internazionali, né oggetto di negoziazione in un sistema multilaterale di negoziazione, pertanto, i titolari delle stesse sono esposti ai rischi connessi all’impossibilità o difficoltà di liquidare le Azioni. Le Azioni, inoltre, non sono oggetto di un’attività di internalizzazione sistematica svolta dall’Emittente.
Alla Data del Prospetto Informativo, l’Emittente, inoltre, non ha assunto e non assume alcun impegno di riacquisto delle azioni a fronte di richieste di disinvestimento da parte degli Azionisti. Gli investitori potrebbero quindi trovarsi nell’impossibilità di rivendere a terzi le proprie Azioni in quanto le richieste di vendita potrebbero non trovare contropartita o nella difficoltà di vendere le medesime azioni in tempi ragionevolmente brevi o a prezzi in linea con le proprie aspettative. A tal fine, si segnala che il prezzo di mercato delle Nuove Azioni potrebbe – in conseguenza di una serie di fattori, alcuni dei quali esulano dal controllo dell’Emittente – non riflettere adeguatamente i valori patrimoniali, economici e finanziari (attuali o prospettici) dell’Emittente ovvero essere anche significativamente inferiore al Prezzo di Offerta. Non è possibile tantomeno escludere che in futuro potrebbero determinarsi riduzioni anche significative del valore delle Nuove Azioni rispetto a quello attuale, fino all’annullamento integrale del relativo valore, con conseguenti impatti sul prezzo di eventuale rivendita delle Nuove Azioni da parte degli investitori. Non sussistendo per tali strumenti un mercato regolamentato o altre sedi di negoziazione, la vendita delle Nuove Azioni sarà possibile a condizione che il titolare delle azioni riesca a trovare, per suo conto, un soggetto interessato all’acquisto. In tal caso, la determinazione del prezzo sarà oggetto di autonoma contrattazione tra le
parti e il prezzo stesso potrà essere inferiore, anche in misura significativa, al prezzo di acquisto delle
Azioni nel contesto della sottoscrizione dell’Aumento di Capitale.
L’Emittente non ha mai istituito un fondo per l’acquisto di azioni proprie, né ha mai deliberato l’acquisto di Azioni proprie. Resta fermo che ove l’Emittente intendesse procedere, dopo aver ottenuto le necessarie autorizzazioni assembleari, al riacquisto delle proprie azioni dovrebbe ottenere la previa autorizzazione da parte dell’Autorità di Vigilanza prevista dalla normativa comunitaria e nazionale di volta in volta vigente, conformemente alle previsioni di cui agli articoli 77 e 78 del CRR e non vi è certezza che tale autorizzazione venga rilasciata. Ad oggi l’Emittente non ha presentato alcuna richiesta di autorizzazione.
Considerato che l’Emittente non assume un ruolo in ordine agli scambi sulle azioni proprie, non è prevista una specifica policy di negoziazione e la conseguente messa a disposizione al pubblico della stessa sul sito internet. Pertanto, l’Emittente non è in grado di fornire indicazioni in merito ai tempi medi di vendita delle proprie Azioni.
Per informazioni sulle caratteristiche delle Nuove Azioni si rinvia alla Parte C, Sezione IV, Paragrafo
4.1 del Prospetto Informativo.
B.3. Rischi connessi alla distribuzione di dividendi
L’Emittente è esposta al rischio di non essere autorizzata alla distribuzione di dividendi, anche qualora gli esercizi
futuri dovessero chiudere in utile.
Il verificarsi degli eventi oggetto di tale rischio, considerato dall’Emittente di medio-alta probabilità di accadimento, potrebbe avere effetti negativi sulla redditività dell’investimento in Azioni, fermo restando che la contabilizzazione a riserve degli utili non distribuiti costituisce un incremento patrimoniale che determina un miglioramento della situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell’Emittente e, di conseguenza, del valore di patrimonio netto insito nelle Azioni. L’Emittente stima che il rischio per l’investitore di cui al presente Paragrafo sia di medio-alta rilevanza.
L’Emittente prevede, a partire dall’approvazione del bilancio per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2021, di distribuire ai propri azionisti, subordinatamente all’approvazione da parte dell’Assemblea e in funzione del raggiungimento dei dati previsionali, dividendi a valere sull’esercizio.
Fermo restando quanto precede, si consideri tuttavia che, anche in presenza di utili distribuibili, la capacità dell’Emittente di distribuire dividendi dipende anche dal rispetto dei requisiti patrimoniali sanciti dalle norme di legge e/o regolamentari applicabili all’Emittente ovvero richiesti dall’Autorità di Xxxxxxxxx, nonché da eventuali raccomandazioni generali o particolari tempo per tempo emanate da quest’ultime. A tal riguardo, si segnala che la BCE, con una nota pubblicata in data 23 luglio 2021, ha deciso di non estendere oltre il 30 settembre 2021 la propria raccomandazione rivolta a tutte le banche di limitare la distribuzione dei dividendi, pubblicata al fine di far sì che le banche conservassero il proprio capitale e preservassero la capacità di supportare l’economia nel contesto di grande incertezza derivante dalla pandemia da COVID-19 (raccomandazione BCE/2020/19, da ultimo sostituita con la raccomandazione BCE/2020/62). Tuttavia, la BCE continua a raccomandare che le banche (i) adottino prudenza nelle decisioni sui dividendi (oltreché sul riacquisto di azioni proprie), considerando con attenzione la sostenibilità del proprio modello di business, e (ii) non sottostimino il rischio che perdite aggiuntive possano in seguito incidere sull’evoluzione del proprio profilo patrimoniale, quando le misure di sostegno giungeranno a scadenza.
Alla Data del Prospetto Informativo non è comunque possibile escludere il rischio che si verifichino eventi tali da comportare la pubblicazione di nuove raccomandazioni delle Autorità di Vigilanza.
Per maggiori informazioni si rinvia alla Parte B, Sezione XVIII, Paragrafo 18.5 del Prospetto Informativo.
B.4. Rischi connessi ai meccanismi di risanamento e risoluzione delle crisi degli enti creditizi
L’investimento in Nuove Azioni implica l’assunzione dei rischi tipici connessi ad un investimento in capitale di rischio. L’investimento in Nuove Azioni comporta il rischio di perdita, anche integrale, del capitale investito, tra l’altro, laddove l’Emittente, in futuro, venisse sottoposto a procedure di liquidazione coatta amministrativa o venisse a trovarsi in una situazione di dissesto o rischio di dissesto con conseguente applicazione di misure di “risoluzione”, tra cui lo strumento del c.d. “bail-in”.
Il verificarsi degli eventi oggetto di tale rischio, considerato dall’Emittente di bassa probabilità di accadimento, potrebbe avere effetti negativi sul valore dell’investimento nelle Nuove Azioni. L’Emittente stima che il rischio di cui al presente Paragrafo sia di medio-bassa rilevanza.
Il Decreto 180 e il D. Lgs. 16 novembre 2015, n. 181, attuativi della BRRD, come da ultimo modificati dal D. Lgs. 8 novembre 2021 n. 193, attuativo della BRRD II, prevedono che qualora una banca si trovi in dissesto o a rischio di dissesto, le competenti Autorità abbiano la facoltà di applicare varie misure per risanarne la situazione, ove non vi siano i presupposti per la liquidazione coatta amministrativa, tra le quali l’applicazione dello strumento c.d. bail-in, ossia il potere di riduzione, con possibilità di azzeramento del valore nominale delle azioni e la svalutazione dei crediti verso tale banca con la loro conversione in azioni, per assorbire le perdite e ricapitalizzare la banca in difficoltà o una nuova entità che ne continui le funzioni essenziali. Pertanto, qualora CAI, si trovasse in dissesto o a rischio di dissesto e venisse sottoposta all’applicazione del bail‐in, i sottoscrittori delle Nuove Azioni (al pari degli altri titolari delle Azioni) si ritroverebbero esposti al rischio di veder ridotto e/o azzerato il proprio investimento.
Inoltre, sempre nel caso di applicazione del bail-in, i sottoscrittori delle Nuove Azioni, al pari degli azionisti dell’Emittente, potrebbero vedere diluita fortemente la propria partecipazione nel caso in cui ulteriori passività vengano convertite in azioni a tassi di conversione per essi particolarmente sfavorevoli.
Per maggiori informazioni in merito all’evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario e, in particolare, ai presupposti per l’applicazione del c.d. bail-in, si rinvia alla Parte B, Sezione IX, Paragrafo 9.2 del Prospetto Informativo.
B.5. Xxxxxx connessi agli effetti diluitivi conseguenti all’Aumento di Capitale
Gli azionisti dell’Emittente che non dovessero esercitare integralmente i Diritti di Opzione a loro spettanti in proporzione alla quota di partecipazione al capitale sociale da essi detenuta subirebbero, nel caso di integrale sottoscrizione dell’Aumento di Capitale da parte della sola Crédit Agricole, una diluizione massima della loro quota di partecipazione al capitale sociale pari al 88,9%.
Il verificarsi degli eventi oggetto di tale rischio, considerato dall’Emittente di bassa probabilità di accadimento, potrebbe avere effetti negativi sulla partecipazione (effettiva e potenziale) al capitale sociale dell’Emittente da parte degli azionisti che non esercitassero i Diritti di Opzione a loro spettanti. Tenuto altresì conto di quanto precede, l’Emittente stima che il rischio di cui al presente Paragrafo sia di bassa rilevanza.
Le Nuove Azioni sono offerte in opzione agli azionisti dell’Emittente ai sensi dell’articolo 2441, comma 1, del Codice Civile. Pertanto, non vi saranno effetti diluitivi derivanti dall’Aumento di Capitale in termini di quote percentuali di partecipazione al capitale sociale complessivo nei confronti degli azionisti dell’Emittente che eserciteranno integralmente i Diritti di Opzione agli stessi spettanti.
Gli azionisti dell’Emittente che decidessero, invece, di non esercitare i diritti di opzione loro spettanti e, per l’effetto, di non sottoscrivere le Nuove Azioni dagli stessi rivenienti, vedrebbero diluita la propria partecipazione sul capitale complessivo dell’Emittente. La percentuale massima di diluizione degli azionisti diversi da Crédit Agricole, nel caso di integrale sottoscrizione dell’Aumento di Capitale da parte della sola Crédit Agricole, sarà pari al 88,9%, ipotesi in cui Crédit Agricole arriverebbe a detenere 78,30% del capitale sociale dell’Emittente.
Per maggiori informazioni in merito agli effetti diluitivi dell’Aumento di Capitale si rinvia alla Parte
C, Sezione IX, Paragrafo 9.1, del Prospetto Informativo.
B.6. Rischi connessi a conflitti d’interesse inerenti all’Aumento di Capitale
CAI assume, allo stesso tempo, il ruolo di Emittente delle Nuove Azioni, di responsabile del collocamento e collocatore delle medesime; sussiste, sotto tale profilo, un conflitto di interesse. Tale conflitto di interesse potrebbe pregiudicare le finalità dell’Offerta.
Il verificarsi degli eventi oggetto di tale rischio, che è considerato dall’Emittente di bassa probabilità di accadimento, potrebbe avere impatti negativi contenuti sulle condizioni dell’Offerta. L’Emittente stima che il rischio di cui al presente Paragrafo sia di bassa rilevanza.
Le Nuove Azioni saranno collocate direttamente dall’Emittente tramite il sistema di gestione accentrata di Monte Titoli. Poiché CAI assume, allo stesso tempo, il ruolo di Emittente delle Nuove Azioni, di responsabile del collocamento e collocatore delle medesime sussiste, sotto tale profilo, un conflitto di interesse.
Per maggiori informazioni in merito ai conflitti di interesse si rinvia alla Parte C, Sezione III, Paragrafo
3.3 del Prospetto Informativo.
PARTE B
SEZIONE I - PERSONE RESPONSABILI, INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, RELAZIONI DI ESPERTI E APPROVAZIONE DA PARTE DELLE AUTORITÀ COMPETENTI
1.1 Persone responsabili del Prospetto Informativo
La responsabilità per la veridicità e la completezza delle informazioni e dei dati contenuti nel Prospetto Informativo è assunta da “Crédit Agricole Italia S.p.A.”, con sede legale in Xxxxx (XX), Xxx Xxxxxxxxxx x. 0, in qualità di emittente degli strumenti finanziari oggetto dell’Offerta.
1.2 Dichiarazione di responsabilità
L’Emittente, in qualità di persona responsabile del Prospetto Informativo, dichiara che, per quanto a propria conoscenza, le informazioni contenute nel Prospetto Informativo sono conformi ai fatti e che il Prospetto Informativo non presenta omissioni tali da alterarne il senso.
1.3 Dichiarazioni o relazioni di esperti
Il Prospetto Informativo non include dichiarazioni o relazioni attribuite a esperti, eccezion fatta per le relazioni emesse dalla Società di Revisione, incluse nel Prospetto Informativo mediante riferimento ai sensi dell’articolo 19, comma 1, del Regolamento Prospetto e a disposizione del pubblico nei luoghi indicati nella Parte B, Sezione XVIII e Sezione XXI del Prospetto Informativo.
1.4 Informazioni provenienti da terzi
Ove indicato, le informazioni contenute nel Prospetto Informativo provengono da fonti terze. In particolare, si segnalano le seguenti informazioni provenienti da terzi contenute nel Prospetto Informativo:
Fonte | Argomento di riferimento |
Associazione Bancaria Italiana (ABI): - “ABI Monthly Outlook” – gennaio 2021; - “ABI Monthly Outlook” – febbraio 2021. | Studi e statistiche del settore bancario |
Banca d’Italia: - Base dati Statistica di Banca d’Italia; - Rapporto sulla stabilità finanziaria 2/2021 – novembre 2022. | Studi e statistiche del settore bancario |
L’Emittente conferma che tali informazioni sono state riprodotte fedelmente e che, per quanto l’Emittente sappia o sia in grado di accertare sulla base delle informazioni pubblicate dai terzi in questione, non sono stati omessi fatti che potrebbero rendere le informazioni riprodotte inesatte o ingannevoli.
1.5 Dichiarazione dell’Emittente
L’Emittente dichiara che:
(i) il Prospetto Informativo è stato approvato da CONSOB in qualità di autorità competente ai sensi del Regolamento Prospetto ed è conforme al modello depositato presso CONSOB in data 11 maggio 2022, a seguito dell’avvenuto rilascio del provvedimento di autorizzazione alla pubblicazione da parte della CONSOB con nota del 10 maggio 2022, protocollo n. 0429434/22;
(ii) CONSOB ha approvato il Prospetto Informativo solo in quanto rispondente ai requisiti di completezza, comprensibilità e coerenza imposti dal Regolamento Prospetto; e
(iii) tale approvazione non deve essere considerata un avallo dell’Emittente oggetto del Prospetto Informativo.
2.1 Revisori legali dell’Emittente
Per il novennio 2012-2020 la società incaricata della revisione legale dei conti dell’Emittente è stata EY S.p.A., con sede legale in Roma, via Po n. 32, iscritta al n. 70945 del Registro dei Revisori Legali tenuto dal MEF. L’incarico a EY S.p.A. per la revisione legale del bilancio d’esercizio dell’Emittente, del bilancio consolidato del Gruppo Crédit Agricole Italia, nonché per la revisione contabile limitata della relazione finanziaria semestrale del Gruppo Crédit Agricole Italia, per il novennio 2012-2020 era stato conferito – su proposta motivata del Collegio Sindacale – dall’Assemblea del 23 aprile 2012.
EY S.p.A. ha sottoposto a revisione contabile il Bilancio Annuale 2019, il Bilancio Annuale 2020, le cui relazioni sono state emesse, rispettivamente, in data 6 aprile 2020 e 1 aprile 2021.
Per il novennio 2021-2029 la società incaricata della revisione legale dei conti dell’Emittente è PriceWaterhouseCoopers S.p.A. (“PwC”), con sede legale in Xxxxxx, Xxxxxx Xxx Xxxxx x. 0, iscritta al
n. 119644 del Registro dei Revisori Legali tenuto dal MEF. L’incarico a PriceWaterhouseCoopers
S.p.A. per la revisione legale del bilancio d’esercizio dell’Emittente, del bilancio consolidato del Gruppo Crédit Agricole Italia, nonché per la revisione contabile limitata della relazione semestrale del Gruppo Crédit Agricole Italia, per il novennio 2021-2029 è stato conferito – su proposta motivata del Collegio Sindacale – dall’Assemblea del 28 aprile 2021.
Durante il periodo cui si riferiscono le informazioni finanziarie relative agli esercizi passati riportate nel Prospetto Informativo (i) non vi sono stati rilievi o rifiuti di attestazione da parte della Società di Revisione in merito né ai bilanci d’esercizio dell’Emittente sottoposti a revisione legale né alle relazioni finanziarie semestrali sottoposte a revisione contabile limitata; (ii) non sono giunte alla Società comunicazioni da parte della Società di Revisione in merito a risultati significativi emersi nel corso della revisione contabile; e (iii) non sono state individuate dalla Società di Revisione, nel corso della revisione contabile, carenze nel controllo interno dell’Emittente.
Il Bilancio Annuale 2021, il Bilancio Annuale 2020 e il Bilancio Annuale 2019, comprensivi delle relazioni della Società di Revisione, devono intendersi inclusi nel Prospetto Informativo mediante riferimento ai sensi dell’articolo 19, comma 2, del Regolamento Prospetto e sono a disposizione del pubblico nei luoghi indicati nella Parte B, Sezione XVIII del Prospetto Informativo.
2.2 Informazioni sui rapporti con i revisori legali dei conti
Durante il periodo cui si riferiscono le informazioni finanziarie relative agli esercizi passati riportate nel Prospetto Informativo non è intervenuta alcuna revoca dell’incarico conferito dall’Emittente alla Società di Revisione, né la stessa ha rinunciato all’incarico conferito.
Per una descrizione dei “Fattori di rischio” relativi all’Emittente, nonché al mercato in cui opera e alle Nuove Azioni, si rinvia alla Parte A “Fattori di Rischio” del Prospetto Informativo.
4.1 Denominazione legale e commerciale dell’Emittente
La denominazione sociale dell’Emittente è “Crédit Agricole Italia S.p.A.”.
4.2 Luogo e numero di registrazione dell’Emittente e codice identificativo del soggetto giuridico (LEI)
L’Emittente è iscritta presso l’Ufficio del Registro delle Imprese di Parma al n. 02113530345. CAI è altresì iscritta presso l’Albo delle Banche tenuto dalla Banca d’Italia al n. 5435 e, in qualità di capogruppo del “Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia” (il “Gruppo Crédit Agricole Italia”), all’Albo dei Gruppi Bancari al numero 6230.7.
L’Emittente è inoltre iscritto al Registro degli Intermediari Assicurativi e Riassicurativi tenuto dall’IVASS, alla sezione D, n. D000027023. Il codice identificativo del soggetto giuridico (Codice LEI) dell’Emittente è 8156007D348794DB1690.
4.3 Data di costituzione e durata dell’Emittente
L’Emittente è stata costituita, sotto la denominazione di “Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza S.p.A.”, in data 14 febbraio 2000, con atto a rogito del Notaio xxxx. Xxxxxx Xxxxxx, repertorio n. 60722/16828 ed è stata iscritta presso la sezione ordinaria del Registro delle Imprese di Parma il 9 giugno 2000.
Ai sensi dell’articolo 3 dello Statuto, la durata dell’Emittente è fissata al 31 dicembre 2100 e potrà essere prorogata con deliberazione dell’Assemblea. Ai sensi dell’articolo 7 dello Statuto, il recesso è ammesso unicamente nei casi previsti dalla legge e escluso nel caso di proroga del termine di durata dell’Emittente.
4.4 Residenza e forma giuridica dell’Emittente, legislazione in base alla quale opera, paese di registrazione, indirizzo e numero di telefono della sede sociale ed eventuale sito internet dell’Emittente
L’Emittente è costituita in Italia in forma di società per azioni e opera in base alla legislazione italiana.
L’Emittente ha sede legale in Xxxxx (XX), Xxx Xxxxxxxxxx x. 0. Il numero di telefono della sede legale è x00 0000000000.
Il sito internet dell’Emittente è xxx.xxxxxx-xxxxxxxx.xx. Si precisa che le informazioni contenute sul sito internet dell’Emittente non costituiscono parte del Prospetto Informativo, a meno che le predette informazioni siano incluse nel Prospetto Informativo mediante riferimento, ai sensi dell’articolo 19 del Regolamento Prospetto. Le informazioni contenute nel predetto sito internet non sono state controllate né approvate dalla CONSOB.
Per maggiori informazioni sulle informazioni incluse nel Prospetto Informativo mediante riferimento, ai sensi dell’articolo 19, comma 1, del Regolamento Prospetto (i.e., il Bilancio Annuale 2021, il Bilancio Annuale 2020 e il Bilancio Annuale 2019), si rinvia alla Parte B, Sezione XXI, Paragrafo 21.1, del Prospetto Informativo.
5.1 Principali attività dell’Emittente e cambiamenti significativi
5.1.1 Premessa
L’Emittente opera nel settore bancario.
L’attività bancaria consiste, ai sensi dell’articolo 10 del TUB, nella raccolta del risparmio tra il pubblico e nell’esercizio del credito.
Ai sensi dell’articolo 4 dello Statuto dell’Emittente:
“1. La società ha per oggetto la raccolta del risparmio e l’esercizio del credito nelle sue varie forme.
2. A tal fine essa può, con l’osservanza delle disposizioni vigenti e previo ottenimento delle prescritte autorizzazioni, compiere tutte le operazioni e i servizi bancari e finanziari, incluse la costituzione e la gestione di forme pensionistiche complementari aperte o chiuse, nonché ogni altra operazione strumentale o connessa al raggiungimento dello scopo sociale”.
Con l’entrata in vigore del TUB, l’Emittente può compiere, senza alcun vincolo temporale o tipologico, non solo l’attività bancaria in senso stretto, ma ogni altra attività prevista dalla normativa, quali ad esempio servizi di leasing, consulenza alle imprese, servizi di intermediazione finanziaria, gestione di patrimoni.
Conformemente alla previsione statutaria richiamata, l’attività dell’Emittente ha per oggetto la raccolta del risparmio e l’esercizio del credito. In particolare, l’Emittente è attivo nei servizi bancari al dettaglio, nei servizi bancari a carattere commerciale e nell’intermediazione al dettaglio.
Il Gruppo Crédit Agricole Italia opera nel settore bancario secondo il modello di “banca universale di prossimità”, fedele all’impegno locale e attento ai bisogni del territorio. Esso pone particolare attenzione alla soddisfazione dei clienti e ne supporta le esigenze mediante lo sviluppo di prodotti e di servizi dedicati.
Il Gruppo Crédit Agricole Italia ha sviluppato nel tempo un’offerta di prodotti e servizi “attorno al cliente”, che mira a raggiungere i bisogni di tutti i segmenti di mercato sia attraverso il canale fisico che attraverso quello digitale. In particolare, il Gruppo Crédit Agricole Italia opera attraverso una struttura organizzativa e territoriale articolata come segue:
(i) canale “retail, private e consulenti finanziari”, al servizio di clienti privati, famiglie ed imprese di taglia small business. Tali clienti sono segmentati in base alle rispettive caratteristiche finanziarie e di bisogno e sono serviti attraverso la rete di punti vendita sul territorio e tramite i canali online e remoti (applicazioni, internet, servizio clienti, etc.); e
(ii) canale “Banca d’Impresa”, al servizio di aziende di dimensioni più rilevanti, dalle piccole e medie imprese fino al mid e large corporate, serviti da team di gestori e specialisti operanti attraverso il network territoriale dei “mercati di impresa”.
La gamma di prodotti e servizi finanziari offerti è studiata per far fronte ai bisogni tipici di ogni segmento, anche grazie all’expertise e alle fabbriche prodotto del Gruppo Crédit Agricole al quale l’Emittente appartiene.
Tassi di crescita storici registrati dal mercato e dall’Emittente
CAI è una banca commerciale che svolge la propria attività in Italia attraverso 1.226 sportelli, distribuiti in 14 regioni, e 7.698 dipendenti, servendo 2,7 milioni di clienti nel paese. Nel tempo, il Gruppo Crédit Agricole Italia ha significativamente accresciuto il suo posizionamento sul mercato e la sua taglia dimensionale, evidenziando un solido track-record di crescita sostenibile grazie ad un modello di banca universale competitivo e completo, nonché tramite una serie di acquisizioni strategiche.
Tale sviluppo si riflette sull’andamento delle masse: al 31 dicembre 2021 lo stock di impieghi verso la clientela ammonta a Euro 65 miliardi mostrando un tasso di crescita medio annuo del +10,6% negli ultimi cinque anni, che si confronta ad una media nazionale del -0,7%; mentre la raccolta diretta si attesta a Euro 75 miliardi evidenziando una crescita media annua del +10,4% negli ultimi cinque anni, che si confronta ad una media nazionale del +4,5% 4.
Prevedibile evoluzione della performance dell’Emittente
Le performance economico finanziarie del Gruppo Crédit Agricole Italia risultano in crescita rispetto agli esercizi precedenti. In particolare nel corso del 2021 sono stati acquisiti oltre 140 mila nuovi clienti (+18% rispetto all’esercizio precedente), sono stati collocati 9,3 miliardi in prodotti Wealth Management (+39% rispetto all’esercizio precedente) e sono stati erogati 3,4 miliardi di nuovi prestiti per acquisto abitazione (+6% rispetto all’esercizio precedente).
I ricavi sono in aumento del +4% rispetto all’esercizio precedente, sostenuti dalle performance commissionale su tutte le linee di business (+11% rispetto all’esercizio precedente). La qualità del credito risulta in miglioramento: NPE ratio lordo e netto rispettivamente al 3,3% e 2,1%, anche grazie alla Cartolarizzazione Stelvio.
Il rating del Gruppo Crédit Agricole Italia si colloca al livello più alto del Sistema Bancario Italiano 5.
5.1.2 Descrizione della natura delle operazioni dell’Emittente e delle sue principali attività con indicazione delle principali categorie di prodotti venduti e/o servizi prestati
Nell’ambito dell’esercizio dell’attività di intermediazione creditizia, tipica della banca commerciale, CAI offre alla propria clientela retail, private e corporate, una gamma completa di prodotti e servizi in grado di soddisfare le esigenze finanziarie e/o di investimento privilegiando una relazione diretta e trasparente con la clientela.
I prodotti e servizi includono:
(i) Prodotti di finanziamento;
4 Fonte: ABI Monthly.
5 Rating Moody’s: Baa1 con outlook stabile.
(ii) Prodotti di investimento;
(iii) Prodotti di bancassicurazione;
(iv) Prodotti di monetica e sistemi di pagamento;
(v) Servizi digitali;
(vi) Prodotti estero;
(vii) Prodotti di conto corrente; e
(viii) Iniziative di sistema a sostegno delle imprese e dei consumatori.
L’offerta commerciale è in grado di coprire le necessità di finanziamento, investimento e trasferimento manifestate dalla clientela, anche attraverso partnership e/o accordi commerciali con società specializzate esterne al perimetro dell’Emittente.
La clientela di CAI è tradizionalmente rappresentata da soggetti economici quali famiglie, micro, piccole e medie imprese, soggetti no-profit ed enti pubblici. In merito alle singole forme di finanziamento, i comparti in cui si articola l’offerta sono principalmente quello dei consumatori e delle imprese, con più limitate forme di intervento a favore di soggetti no-profit ed enti pubblici.
I principali servizi e la gestione dei propri rapporti bancari sono fruibili direttamente sul web; particolarmente significativo è stato lo sviluppo dei canali diretti tramite:
(i) un conto online con attivazione integralmente digitale, che garantisce l’entrata nel Gruppo Crédit Agricole Italia senza il passaggio fisico in filiale. Durante l’apertura del conto, il cliente sceglie una filiale ed è assegnato ad un gestore fisico che verifica eventuali bisogni da soddisfare;
(ii) un portale web proprietario dedicato all’offerta dei mutui casa grazie al quale è possibile simulare differenti soluzioni ed attivare la richiesta di finanziamento in modalità completamente remota. Il processo infatti prevede il ricontatto telefonico del richiedente da parte del servizio clienti per offrire una prima consulenza e fissare successivamente un appuntamento con il gestore che lo seguirà nella pratica di mutuo nella filiale scelta.
Le imprese del canale Banca d’Impresa rappresentano una componente fondamentale della clientela del Gruppo Credit Agricole Italia e ad esse è indirizzata una gamma d’offerta finalizzata alle diverse esigenze aziendali che concorrono a fornire un supporto completo e distintivo.
La seguente tabella illustra l’incidenza dell’attività bancaria, finanziaria e assicurativa rispetto al complesso delle attività svolte dal Gruppo Crédit Agricole Italia negli esercizi chiusi, rispettivamente, al 31 dicembre 2021, al 31 dicembre 2020 e al 31 dicembre 2019.
Tipo di attività | Voci bilancio riclassificato | 31/12/2021 | % | 31/12/2020 | % | 31/12/2019 | % |
Bancaria | Crediti verso clientela | 64.992.786. 000 | 26 % | 50.236.142.000 | 26% | 00.000.000.000 | 27% |
Bancaria | Raccolta diretta da clientela | 74.682.621. 000 | 30 % | 00.000.000.000 | 29% | 00.000.000.000 | 28% |
Totale attività bancaria | - | 139.675.407 .000 | 56 % | 105.195.175.000 | 55% | 00.000.000.000 | 55% |
Finanziaria | Attività finanziarie di prop. - Xxxxxx e deriv. | 17.118.284. 000 | 7% | 00.000.000.000 | 6% | 8.025.062.000 | 5% |
Finanziaria | Raccolta indiretta - amministrata | 40.709.231. 045 | 16 % | 00.000.000.000 | 19% | 00.000.000.000 | 19% |
Finanziaria | Raccolta indiretta - fondi e SICAV | 22.394.992. 207 | 9% | 00.000.000.000 | 9% | 00.000.000.000 | 9% |
Finanziaria | Raccolta indiretta - gestioni patrimoniali | 2.349.025.5 42 | 1% | 1.359.046.212 | 1% | 1.388.871.972 | 1% |
Totale attività finanziaria | - | 82.571.532. 794 | 33 % | 00.000.000.000 | 34% | 00.000.000.000 | 33% |
Assicurativa | Raccolta indiretta - risparmio assicurativo | 27.940.674. 092 | 11 % | 00.000.000.000 | 11% | 00.000.000.000 | 12% |
Totale attività assicurativa | - | 27.940.674. 092 | 11 % | 00.000.000.000 | 11% | 00.000.000.000 | 12% |
Totale attività bancaria, finanziaria assicurativa | 250.187.613 .886 | 10 0% | 192.045.809.316 | 100% | 175.716.264.242 | 100% |
Si riporta di seguito una descrizione dettagliata dei prodotti e servizi offerti dal Gruppo Crédit Agricole Italia.
(I) Prodotti di finanziamento
Privati
Credito immobiliare ai consumatori
Tale offerta prevede diverse tipologie di mutui che tengono conto delle esigenze di flessibilità dei diversi target di clientela, ponendo costante attenzione all’evoluzione digitale dei processi e alla sostenibilità ambientale.
Tra i prodotti si segnala il “Mutuo Crédit Agricole”, disponibile in tutte le tipologie di tasso (fisso, variabile o variabile con tasso massimo) della durata fino a 30 anni e LTV (loan-to-value) massimo pari all’80%.
Mutuo Crédit Agricole si caratterizza per un’elevata modularità e personalizzazione, grazie alle diverse opzioni di flessibilità attivabili dalla clientela:
- “IniziaConCalma”: è un’opzione di flessibilità lanciata a maggio 2020 per favorire la ripresa dopo il lockdown causato dalla pandemia da Covid-19. L’opzione offre ai clienti la possibilità di iniziare a pagare le rate del mutuo fino a 12 mesi dopo la stipula del contratto di mutuo egli interessi maturati durante il periodo di sospensione iniziale vengono poi distribuiti sulle rate di ammortamento;
- “SaltaRata”: permette ai mutuatari di saltare una rata una volta all’anno, senza costi aggiuntivi,
per tutta la durata del mutuo;
- altre opzioni a scelta tra: “SospendiRata” (sospensione totale del pagamento delle rate fino a 12 mesi), “SospendiQuota” (sospensione del rimborso della sola quota capitale per un massimo di 24 mesi) e “RegolaMutuo” (variazione fino a 5 anni della durata del mutuo).
Prestiti al consumo
La Banca mette a disposizione una gamma di prestiti con la finalità di soddisfare le diverse esigenze della clientela, con un particolare focus sui giovani. La Banca distribuisce ai propri clienti anche prodotti di credito al consumo, avvalendosi della collaborazione con AGOS Ducato S.p.A., società appartenente al Gruppo Crédit Agricole e di cui Banco BPM S.p.A. è socio al 39%; un’ulteriore forma di finanziamento che il cliente ha la possibilità di richiedere è la cessione del quinto dello stipendio/pensione, prodotto messo a disposizione sempre da AGOS Ducato S.p.A.
In aggiunta alla partnership con AGOS Ducato S.p.A., la Banca offre ai clienti delle soluzioni ad hoc per le loro esigenze, sostenendo:
- gli studi: è previsto un prestito in collaborazione con le Università convenzionate dedicato ai giovani che mette a disposizione somme di denaro in tranches annuali. Una volta conclusi gli studi, lo studente ha a disposizione un “free period” di 12 mesi al termine del quale può rimborsare le somme in un’unica soluzione o attraverso un prestito ordinario con condizioni agevolate;
- l’ambiente: è previsto un prestito finalizzato all’acquisto di pannelli solari per la produzione di acqua calda e pannelli fotovoltaici per la produzione di energia;
- la casa: è previsto un prestito finalizzato al recupero e alla ristrutturazione della casa di proprietà
e ad uso abitativo e per la ristrutturazione e l’efficientamento energetico nei condomini;
- la tutela della persona: è possibile rateizzare il premio della polizza credit protection che copre il cliente in caso di decesso o invalidità permanente o temporanea.
Imprese
Credito e finanziamenti alla clientela retail, small business e Banca d’Impresa
La Banca supporta le aziende con finanziamenti di breve termine (affidamenti, anticipazioni, smobilizzi, finanziamenti all’export ed all’import) o di medio/lungo termine, finalizzati ad investimenti produttivi immobiliari o strumentali, al consolidamento del debito, al sostegno a progetti di ricerca ed innovazione e a programmi d’internazionalizzazione.
Il sostegno alle aziende viene proposto attraverso: (i) la concessione di nuovi finanziamenti garantiti dal Fondo Centrale di Garanzia, (ii) l’attivazione con SACE S.p.A. dell’accordo Garanzia Italia,
nonché (iii) accordi di sospensione e proroga dei finanziamenti; ed attraverso l’utilizzo di strumenti e di accordi con istituzioni finanziarie per sviluppare prodotti e facilitare l’accesso al credito alle PMI (tramite BEI, Plafond FEI-Fondo Europeo per gli Investimenti, convenzione ABI CDP Plafond Beni Strumentali).
Particolari agevolazioni sono poi previste dalla gamma dei finanziamenti “Scelgo Io”, facilitazioni che consentono di utilizzare specifiche forme di flessibilità nel piano di rimborso: l’incremento/riduzione dell’importo della rata del piano di ammortamento nella misura massima del 30% o, in alternativa, la sospensione della quota capitale per un periodo massimo di 12 mesi con ulteriori più vantaggiose agevolazioni in presenza di progetti d’imprenditoria femminile.
Inoltre, la Banca concede finanziamenti agevolati che permettono a imprese operanti in particolari settori o zone geografiche e con determinate caratteristiche dimensionali, di accedere a tassi e condizioni vantaggiose nonché a specifici contributi anche a fondo perduto, previsti da specifiche iniziative di ABI (ossia, l’Associazione Bancaria Italiana) e del MISE – Ministero per lo Sviluppo Economico o da iniziative di finanza agevolata varate dagli Enti pubblici in collaborazione con le associazioni imprenditoriali locali ed i relativi confidi (tra cui l’iniziativa “Resto al Sud” attiva nelle regioni meridionali, le iniziative “Fondo Multiscopo” e Fo.Mi.Ri attive in Xxxxxx-Romagna, l’iniziativa FRIE attiva in Friuli-Venezia-Giulia).
Il Gruppo Crédit Agricole Italia – grazie all’esperienza da leader maturata in Francia – riserva particolare attenzione e un’offerta specifica di soluzioni finanziarie al settore agrario, sostenendone il percorso di ammodernamento e di rafforzamento, anche attraverso rapporti di stretta collaborazione con le principali realtà della cooperazione agricola. Tra le soluzioni di finanziamenti innovativi è stato messo a disposizione il pegno rotativo pensato per i produttori agricoli ed alimentari.
L’attenzione del Gruppo Crédit Agricole Italia è rivolta anche verso la Pubblica Amministrazione, con finanziamenti dedicati sia agli enti locali che non locali, in grado di sostenere la realizzazione degli investimenti pubblici nel rispetto della stringente normativa specifica.
Leasing, factoring, noleggio a lungo termine
Inoltre, il Gruppo Crédit Agricole Italia fornisce servizi di (a) leasing attraverso CALIT che opera nel leasing strumentale, targato, immobiliare, aeronavale ed energie rinnovabili e (b) factoring attraverso Eurofactor Italia, società del Gruppo Crédit Agricole, che offre un sistema di servizi globali specializzati nella gestione dei crediti d’impresa; con lo smobilizzo, la gestione dei crediti e la garanzia contro il rischio di insolvenza dei debitori.
Nell’ambito delle sinergie del Gruppo Crédit Agricole Italia, la Banca prevede inoltre la possibilità
per i propri clienti di accedere all’offerta di noleggio a lungo termine proposta da Leasys S.p.A.
Copertura Rischi Finanziari
La Banca offre alle aziende soluzioni concrete per la copertura dei rischi finanziari: attraverso assistenza specialistica alle Imprese è in grado di offrire prodotti efficaci sia di copertura tassi contro la variabilità dei tassi di interesse che coperture cambi a supporto dell’attività di import/export, per una corretta pianificazione capace di fronteggiare l’oscillazione dei tassi di cambio.
Corporate Finance e M&A
Il Gruppo Crédit Agricole Italia mette a disposizione delle aziende un servizio di Corporate Finance e M&A, consulenza specialistica nel campo delle operazioni di finanza straordinaria. Attraverso un team di specialisti di finanza d’impresa le aziende clienti sono supportate nella realizzazione dei progetti strategici di crescita, nella strutturazione delle operazioni per la definizione di un assetto finanziario più solido, nell’evoluzione del business ed eventualmente della governance aziendale.
Un servizio di qualità ulteriormente assicurato dalla collaborazione con Crédit Agricole Corporate Investment Banking (“CACIB”), che in Italia offre servizi completi, che vanno dal finanziamento di copertura, i prodotti di investimento e di consulenza, a grandi aziende italiane, istituzioni finanziarie ed enti del settore pubblico.
Inoltre, nell’ambito delle sinergie del Gruppo Crédit Agricole Italia riveste un ruolo strategico il “Progetto ITACA” (ITAlian Corporate Ambition) sviluppato in sinergia con Crédit Agricole Italia Corporate Investment Banking con l’obiettivo di rafforzare il posizionamento del Gruppo Crédit Agricole Italia sul segmento MidCorporate per offrire alle aziende prodotti più evoluti ed accompagnarle nei loro percorsi di crescita, valorizzando il potenziale della clientela attraverso un’offerta combinata e congiunta.
(II) Prodotti di investimento
Prestazione dei servizi di investimento
Il Gruppo Crédit Agricole Italia, nella prestazione dei servizi di investimento, si adegua alle disposizioni della Direttiva MiFID II che stabilisce che “le imprese di investimento, nel prestare servizi di investimento e/o servizi accessori alla clientela, agiscano in modo onesto, equo e professionale al fine di soddisfarne le esigenze e servirne al meglio gli interessi”.
Il Gruppo Crédit Agricole Italia adotta misure ragionevoli al fine di consentire al cliente o potenziale cliente, in tempo utile prima che acconsenta alla stipula di un accordo di prestazione di tali servizi, di comprendere la natura dei servizi di investimento, le specifiche caratteristiche degli strumenti finanziari che sono loro proposti nonché i rischi ad essi connessi, le strategie di investimento, le sedi di esecuzione e i relativi costi e oneri.
La prestazione dei servizi di investimento da parte del Gruppo Crédit Agricole Italia è oggetto di contrattualizzazione scritta specifica a seconda del tipo di servizio offerto e sarà formalizzata al fine di mettere in luce le condizioni e le caratteristiche distintive del servizio in ottemperanza alle disposizioni normative tempo per tempo vigenti. L’insieme della documentazione contrattuale è consegnata e fatta firmare al cliente.
Nel fornire il set informativo necessario al cliente, viene anche considerata l’eventualità che i servizi possano essere forniti in “abbinamento” ad altri servizi e/o prodotti. In questo caso è prevista l’indicazione della possibilità di sottoscrivere i prodotti e/o servizi separatamente con distinta evidenza dei costi e degli oneri di ciascun componente.
L’erogazione dei servizi è preceduta da una preventiva analisi e valutazione delle caratteristiche del cliente raccolte per il tramite di un apposito set documentale (il “questionario Mifid”). Ad esito della valutazione di tale documentazione, il cliente viene informato della classificazione (i.e., retail, professionale, controparte qualificata) e del suo profilo Mifid.
La consulenza in materia di investimenti consiste nella prestazione di raccomandazioni personalizzate al cliente su sua richiesta o su iniziativa dell’intermediario, circa una o più operazioni su un determinato strumento finanziario. In sede di apertura del rapporto contrattuale con il cliente, con riferimento alla prestazione del sevizio di consulenza in materia di investimenti, il Gruppo Crédit Agricole Italia provvede ad informare il cliente in merito alla tipologia di consulenza prestata, e nello specifico:
- che la consulenza è fornita su base “non indipendente”;
- che la consulenza prevede diversi livelli di servizio in proporzione ai costi sostenuti dal cliente;
- che la consulenza è basata su un’analisi ampia delle varie tipologie di strumenti finanziari e
non limitata a quelli emessi o forniti dalle sole entità appartenenti al Gruppo Credit Agricole;
- che la valutazione di adeguatezza degli strumenti finanziari raccomandati viene fatta periodicamente e rendicontata al cliente.
Tutti i modelli di servizio di consulenza sono prestati su base non indipendente e quindi, in particolare, potranno prevedere la raccomandazione di prodotti per i quali il Gruppo Crédit Agricole Italia si trovi in situazione di conflitto di interessi.
I modelli di servizio di consulenza disponibili, le cui caratteristiche sono descritte nel seguito, sono i seguenti:
- modello di consulenza “base”: consiste nella raccomandazione personalizzata di una o più operazioni sugli strumenti finanziari. Possono aderire al Servizio i Clienti classificati “al dettaglio” sia persone fisiche che giuridiche, nonché i mandati fiduciari dove la società fiduciaria opera in nome proprio ma per conto di terzi. Il Gruppo Crédit Agricole Italia non presta la consulenza case ai clienti professionali a meno che gli stessi non richiedano di essere classificati come clienti al “dettaglio” (tramite apposito processo di downgrade come descritto nel regolamento attuativo in materia di “Modello di Tutela”).
- modello di consulenza “CA Value Investing Private”: è un modello di consulenza evoluto su base non indipendente e consiste nella raccomandazione di una o più operazioni su prodotti finanziari. Possono aderire al Servizio i clienti classificati “al dettaglio”, siano essi persone fisiche o giuridiche, nonché i mandati fiduciari dove la società fiduciaria opera in nome proprio ma per conto di terzi. Il Gruppo Crédit Agricole Italia non presta la consulenza “CA Value Investing Private” ai clienti professionali a meno che gli stessi non richiedano di essere classificati come clienti al “dettaglio” (c.d. processo di downgrade). In sede di sottoscrizione del contratto o in momenti successivi, i soggetti aderenti possono specificare alcuni elementi di personalizzazione del Servizio che risultano vincolanti per il Gruppo nella prestazione dello stesso. In particolare, si tratta di:
(i) individuazione del portafoglio modello di riferimento in “classi di investimento” da tenere a
riferimento nella formulazione delle proposte;
(ii) scelta, tra quelle tempo per tempo messe a disposizione dal Gruppo Crédit Agricole Italia, delle informazioni quantitative di interesse, riferite al portafoglio o ai prodotti in esso contenuti, da rappresentare nei documenti di raccomandazione;
(iii) configurazione degli “agenti di monitoraggio” tempo per tempo messi a disposizione dal Gruppo Crédit Agricole Italia, come meglio definiti nel paragrafo “Servizi post- raccomandazione” che segue.
- modello specifico di consulenza ai clienti al dettaglio con derivati “over the counter”: il Servizio consiste nella raccomandazione da parte del Gruppo Crédit Agricole Italia di una o più operazioni alternative in derivati negoziati “over the counter” c.d. “di copertura”. Il servizio viene prestato con riferimento alle esigenze di copertura manifestate dal cliente a condizione che, le stesse siano riconducibili alle tipologie di esigenze di coperture di tempo in tempo ammesse dal Gruppo Crédit Agricole Italia, e che rispettino il principio di “inerenza” cioè che siano effettivamente legate alla situazione economico/finanziaria della persona fisica o all’attività imprenditoriale dell’azienda. Possono aderire al servizio i clienti privati e le persone giuridiche classificate “al dettaglio” nel rispetto delle disposizioni stabilite dalla CONSOB sulla erogazione di raccomandazioni aventi ad oggetto prodotti finanziari complessi e sulla operatività over the counter6.
- modello specifico di consulenza alle aziende professionali con derivati “over the counter”: il Servizio consiste nella raccomandazione da parte del Gruppo Crédit Agricole Italia di una o più operazioni alternative in derivati negoziati “over the counter”. Il Servizio viene prestato con riferimento alle esigenze di copertura manifestate dal Cliente a condizione che le stesse rispettino il principio di “inerenza”, cioè che ci sia effettivamente coerenza tra le caratteristiche dell’operazione e le dimensioni qualitative e quantitative tipiche dell’operatività aziendale. Possono aderire al servizio i clienti classificati come “professionali di diritto”.
Fondi comuni e Sicav
Il collocamento di fondi comuni e Sicav si caratterizza per un’offerta c.d. “multimanager”, che permette un’elevata diversificazione degli investimenti per asset class e aree geografiche, svolta tramite accordi di collocamento con alcune società c.d. prodotto di diritto italiano e di diritto estero. Le principali società prodotto che la Banca distribuisce sono Amundi, Anima, Eurizon, Soprarno, Schroders, Pictet, Xxxxxx Xxxxxxx, AcomeA, Blackrock, Fidelity, M&G, Nordea, GAM, Carmignac, JP Morgan, Xxxxxxxx Xxxxxxxxx, Invesco, Vontobel, Arca, Threadneedle, DNCA, Pimco, Lombard Odier.
Le soluzioni di investimento disponibili in catalogo rispondono anche ai criteri ESG ambientali, sociali e di governance, ciò per conciliare criteri finanziari e responsabilità sociale in un’ottica di rendimento sostenibile.
Gestioni Patrimoniali
La Banca distribuisce le gestioni patrimoniali di Amundi SGR e Soprarno SGR, soluzioni di investimento che mirano ad ottenere una crescita del capitale investito nell’orizzonte temporale di riferimento e nel rispetto di un budget di rischio concordato.
Le gestioni patrimoniali rappresentano soluzioni di investimento per gli investitori che ricercano una forma personalizzata della gestione del proprio capitale: attraverso il mandato alla Banca, il cliente affida il proprio denaro ad un team di investimento professionale che lo gestisce individualmente.
L’attività di gestione si caratterizza per una strategia di tipo flessibile orientata alla diversificazione degli investimenti tra classi di attività, settori merceologici, aree geografiche, mercati e valute.
Le gestioni patrimoniali di Amundi SGR si articolano in quattro famiglie distinte per livello di personalizzazione del servizio e ammontare minimo di accesso. Le gestioni patrimoniali di Soprarno SGR, articolate in 13 linee di investimento, sono sottoscrivibili, come previsto dalla normativa, con l’applicazione dell’imposizione fiscale sia in regime di risparmio gestito che in regime di risparmio amministrato; quest’ultima opzione è riservata esclusivamente ai soggetti privati, residenti fiscalmente in Italia, e consente la compensazione al momento del realizzo delle plusvalenze derivanti, a titolo di esempio, da azioni e obbligazioni, con le minusvalenze eccedenti, fino al quarto periodo d’imposta successivo, diversamente da quanto avviene nel regime di risparmio gestito ove la compensazione si effettua l’ultimo giorno di ogni anno.
Inoltre, in base alla normativa attualmente applicabile, al risparmiatore che aderisce all’opzione fiscale del risparmio amministrato, è consentito trasferire, a fronte di chiusura di altri rapporti, eventuali minusvalenze certificate che potranno essere successivamente compensate con le plusvalenze realizzate nell’ambito del servizio di gestione patrimoniale. Con questa scelta il risparmiatore rinuncia all’opzione di compensazione di utili e perdite con i proventi cedolari dei titoli obbligazionari.
Certificates
Si tratta di strumenti finanziari che possono essere indicizzati a diverse tipologie di sottostanti tra cui indici o titoli azionari, valute, commodities. La Banca mette a disposizione della propria clientela certificates emessi da CACIB, per offrire agli investitori strumenti flessibili e idonei a soddisfare diverse esigenze di investimento e in diversi scenari di mercato.
Certificati di deposito
I certificati di deposito sono strumenti finalizzati alla remunerazione della liquidità della clientela, essi consistono in titoli di crediti nominativi emessi dalla Banca a fronte di un deposito bancario fruttifero e vincolato per un periodo definito. Tali titoli di credito sono riservati a clienti titolari di un rapporto di conto corrente.
Polizze ramo Vita
La Banca dispone di un’ampia gamma di soluzioni studiate da Credit Agricole Vita S.p.A. per assicurare la tutela della persona e dei suoi beni, la flessibilità e la performance nella gestione del portafoglio finanziario, in coerenza con le esigenze espresse dai clienti, e, in particolare:
- “Polizze di Ramo I” (gestione separata): si tratta di un contratto a premio unico con possibilità di effettuare versamenti aggiuntivi, caratterizzato dall’assenza di rischi e dalla garanzia del premio investito e del consolidamento degli interessi positivi maturati dalla gestione separata “Crédit Agricole Vita Più”;
- “Polizze Multiramo”: si tratta di una formula di investimento che coniuga i vantaggi tipici di una polizza vita all’investimento sui mercati, tramite la sottoscrizione in un unico investimento, sia di quote di fondi interni assicurativi flessibili e multimanager, che consentono l’esposizione ai mercati finanziari (“Ramo III”), sia di gestione separata (“Ramo I”) beneficiando della garanzia sul capitale investito e del rendimento della gestione separata “Crédit Agricole Vita Più”;
- “Polizze di Xxxx XXX (Unit Linked)”: si tratta di una soluzione diversificata e flessibile, che offre la possibilità di investire il proprio capitale sui mercati, beneficiando della protezione finanziaria del premio inizialmente versato e di una particolare maggiorazione in caso di premorienza. Racchiude in un unico prodotto diverse soluzioni di investimento tra fondi interni assicurativi di Crédit Agricole Vita S.p.A., fondi esterni selezionati tra le c.d. “best selection” di Amundi SGR, inclusi fondi ESG.
Previdenza complementare
La Banca propone soluzioni previdenziali che rispondono all’esigenza di tutelare il tenore di vita, al momento della pensione, con un trattamento pensionistico integrativo rispetto a quello pubblico. Gli strumenti previdenziali a catalogo, presentano diversi vantaggi, tra cui: (a) un elevato livello di personalizzazione, sia con riguardo alla definizione del piano che alla definizione della prestazione pensionistica; (b) una flessibilità nei versamenti, che possono essere sospesi, ripresi, modificati, integrati; e (c) una deducibilità fino ad un massimo di Euro 5.164,57.
Alla Data del Prospetto Informativo, la Banca distribuisce i prodotti previdenziali di Credit Agricole Vita S.p.A. e Amundi SGR.
Private Insurance
Si tratta di una soluzione assicurativa di diritto estero flessibile e personalizzabile che combina i servizi di private banking con i vantaggi giuridici e fiscali di un contratto di assicurazione sulla vita, per rispondere ad esigenze di gestione del patrimonio della clientela, quali la protezione del patrimonio, la pianificazione successoria e l’ottimizzazione fiscale.
(III) Prodotti di bancassicurazione
Polizze di protezione Danni, Vita e CPI (Creditor Protection Insurance)
Alla data del Prospetto Informativo, la Banca colloca, tramite appositi incarichi distributivi conferitigli mediante specifici accordi, prodotti assicurativi delle compagnie di assicurazione Crédit Agricole Creditor Insurance Life dac S.p.A. e Crédit Agricole Creditor Insurance Non-Life dac S.p.A., Crédit Agricole Assicurazioni S.p.A. e Crédit Agricole Vita S.p.A.
In particolare, in forza dei suddetti accordi, la Banca è autorizzata alla distribuzione dei seguenti prodotti assicurativi standardizzati, attualmente in collocamento:
- polizze a protezione del credito (polizze vita e/o danni volte a garantire il rimborso del finanziamento, c.d. “PPI” – Payment Protection Insurance, altrimenti note come “CPI” – Creditor Protection Insurance);
- polizze appartenenti al ramo danni e vita, distribuite in maniera indipendente rispetto all’erogazione di finanziamenti, in quanto non caratterizzate da collegamento funzionale con operazioni di credito (c.d. “polizze decorrelate”);
Tra i cambiamenti significativi del comparto bancassicurativo, intervenuti nel corso del 2020, sono annoverabili:
(a) a luglio 2020, la nascita del modello di servizio omnicanale, per i prodotti della compagnia Crédit Agricole Assicurazioni S.p.A. dedicati ai consumatori, finalizzato a sostenere il bancassurance danni attraverso lo sviluppo dell’innovazione in termini di prodotti, servizi e utilizzo dei canali digitali, con l’obiettivo di posizionare il Gruppo Crédit Agricole Italia fra i protagonisti del mercato italiano; mediante la nascita di tale modello è stato implementato un processo di collocamento unico e semplificato che, grazie alla connessione tecnologica di tutti i canali disponibili, permette al cliente di scegliere, in massima libertà, come entrare in relazione con la Banca: (a) utilizzando il canale preferito per analizzare i bisogni assicurativi, configurare un preventivo, sottoscrivere un contratto; (b) cambiando il canale di vendita, grazie alla possibilità di sospendere il processo e di riprenderlo in un momento successivo da un canale diverso; e (c) conoscendo in qualsiasi momento in quale stato di avanzamento si trovi la pratica grazie a messaggi e comunicazioni dedicate;
(b) a novembre 2020, l’integrazione dell’offerta di protezione alla persona con un nuovo prodotto assicurativo (“Protezione Persona&Salute”) focalizzato sul rimborso delle spese mediche, oltre a servizi di assistenza e accesso ad un network di strutture convenzionate; e
(c) da ultimo, per massimizzare l’efficacia commerciale del modello di servizio ominicanale, sfruttando le potenzialità derivanti dagli switch di canale, a supporto della messa a regime della strategia commerciale, è stata implementata, a luglio 2021, la vendita in offerta fuori sede per consulenti finanziari e private banker.
Inoltre, la Banca è impegnata nel proseguimento del programma di adeguamento alla normativa in materia di distribuzione assicurativa e, in particolare, alla Direttiva UE 2016/97 (c.d. Insurance Distribution Directive), iniziato nel 2018, con interventi in tema di: (a) informativa alla clientela, mediante l’aggiornamento della documentazione pre-contrattuale e contrattuale esistente, sempre adeguata alle richieste ed esigenze del cliente (Demands & Needs); (b) “Product Oversight Governance” (POG), attraverso la formalizzazione degli obblighi delle parti nel processo di ideazione, distribuzione e monitoraggio continuativo dei prodotti assicurativi, nonché degli scambi informativi tra produttore e distributore.
(IV) Prodotti di monetica e sistemi di pagamento
Carte di debito
La Banca offre alla propria clientela sia carte di debito tradizionali (operanti su circuito Bancomat®, PagoBancomat®, Maestro®), sia carte di debito evolute (operanti su circuito internazionale) che offrono funzionalità aggiuntive per una clientela più dinamica ed evoluta (carta virtualizzabile sui principali wallet, possibilità di personalizzare il PIN e l’operatività della carta, ecc).
Carte di credito
La Banca colloca carte di credito emesse da Nexi S.p.A., a valere sui circuiti Visa e Mastercard, prevedendo un’ampia gamma di offerta sia per i clienti privati che per le aziende. La Banca, inoltre, distribuisce le carte emesse da American Express.
Carta prepagate
La Banca offre alla propria clientela privata una carta prepagata dotata di IBAN, che oltre all’operatività tipica di una carta di pagamento consente di usufruire delle funzionalità di base di un conto corrente.
Tutte le carte della banca sono prodotte con materiale “green”, in PVC riciclato, che consente una
notevole riduzione delle emissioni di anidride carbonica.
POS e servizi di commercio elettronico
La Banca offre servizi di POS Fisico e Mobile per incassare pagamenti di beni o servizi effettuati con carte di pagamento dei circuiti PagoBancomat®, Visa, Mastercard e Amex. Inoltre, per gli esercenti che desiderano sfruttare nuovi canali di vendita, la Banca fornisce servizi di commercio elettronico/ e-commerce tramite la piattaforma “X-Pay” di Nexi S.p.A. in tutte le modalità disponibili.
Servizio di incasso e pagamento, domestici e SEPA, per privati ed imprese
Si elencano nel seguito i principali servizi di incasso e di pagamento offerti dalla Banca ai privati e alle imprese:
- “SEPA Credit Transfer” (SCT): è lo strumento di pagamento europeo, in ambito SEPA (Single Euro Payments Area – Area Unica dei Pagamenti in euro), che ha sostituito il bonifico nazionale, da inizio 2014;
- “SEPA Instant credit transfer” (SCT Inst): è una tipologia di bonifico istantaneo, che consente il trasferimento di somme di denaro fino a Euro 15.000 disponibili, entro pochi secondi dall’esecuzione, sul conto corrente del beneficiario in tutta l’area SEPA;
- “SEPA Direct Debit” (SDD): è uno strumento di incasso, che permette ad un beneficiario di immettere, all’interno dell’area SEPA, un ordine di pagamento a valere su un conto di un pagatore previa sottoscrizione di un mandato che autorizza l’operazione. E’ utilizzabile sia nei pagamenti ricorrenti (bollette di telefono, luce, gas, o le rate di un prestito personale, ecc.) sia una tantum (un solo acquisto);
- “SEPA Compliant Electronic Database Alignment” (SEDA): è il servizio opzionale aggiuntivo (AOS) dello Schema SEPA Direct Debit offerto alla clientela imprese, che permette di gestire in modalità elettronica tutte le fasi di vita di un mandato, dalla apertura modifica ed estinzione. E’ disponibile si nella versione base sia avanzata;
- “RIBA”, “MAV”: sono i servizi che consentono di incassare transazioni in euro in ambito nazionale, nelle modalità diversificate: (i) RIBA con invio dell’avviso di scadenza da parte del beneficiario e pagamento a cura del debitore, e (ii) MAV con invio bollettino da parte del beneficiario e pagamento d’iniziativa debitore;
- “CBILL/PagoPA”: il servizio CBILL permette la consultazione e il pagamento di bollettini (ad es. per il pagamento di bollette luce, acqua, gas) emessi da soggetti creditori (privati) aderenti al sistema CBILL. Inoltre tramite la funzione PagoPA è possibile pagare gli avvisi PagoPA emessi dalla pubblica amministrazione. PagoPA è un’iniziativa che consente a famiglie e imprese di
pagare in modalità elettronica la Pubblica Amministrazione e i gestori dei servizi di pubblica utilità aderenti al sistema, incluso il bollo auto;
- “Pagamento bollettino postale”: allo sportello e tramite le applicazioni di internet banking è
possibile il pagamento delle principali tipologie di bollettini postali;
- “Pagamento F24”: allo sportello e tramite le applicazioni di internet banking è possibile il
pagamento delle imposte in modalità telematica.
(V) Servizi digitali
Il Gruppo Crédit Agricole Italia offre i seguenti servizi digitali:
- “Nowbanking Corporate”: servizio internet banking multibanca, multiazienda, multilingua e multiutente dedicato alle grandi aziende con due soluzioni modulari a seconda delle esigenze del cliente;
- “Home Banking Privati”: piattaforma desktop responsive su tutti i dispositivi che consente al cliente di operare in autonomia “24/7”;
- “App Privati”: piattaforma mobile che consente al cliente di operare in autonomia “24/7”;
- “Servizi Digitali Credit Agricole - Piccole imprese”: nelle piattaforme App da Mobile e Home Banking
da desktop che consentono al cliente PMI di operare in autonomia “24/7”;
- “Fastcash - App”: consente il prelievo da ATM in modalità “cardless”.
(VI) Prodotti estero
Da sempre il Gruppo Crédit Agricole Italia effettua investimenti per potenziare il supporto e la
consulenza specialistica dedicata all’internazionalizzazione dei propri clienti.
La Banca mette a disposizione soluzioni digitali per la gestione dei principali prodotti di Trade Finance (la cui piattaforma internet multifunzionale prende il nome di “Trade Portal”) e soluzioni innovative come lo “Sconto Pro-Soluto Effetti Estero”, che consente al cliente di ottenere liquidità immediata presentando allo sconto pro soluto gli effetti esteri emessi a proprio favore, ricevuti a regolamento di operazioni di esportazione.
La gamma dei servizi offerti dal Gruppo Crédit Agricole Italia è ancora più distintiva grazie al servizio di Correspondent Banking – che gestisce le relazioni con le banche estere ed italiane per il Gruppo Crédit Agricole Italia in coordinamento con controparti attive per operatività di Trade Finance – ed alla consulenza altamente specializzata garantita: (a) dagli “Specialisti Estero e Cambi,” network per le vendite sul territorio per consulenza sugli strumenti a supporto del commercio internazionale come lettere di credito, garanzie e strumenti di copertura del rischio di cambio su 35 divise negoziabili; (b) dall’International Desk, team di professionisti in grado di garantire un servizio a 360° gradi nell’accompagnamento delle aziende italiane verso i progetti internazionali grazie alle sinergie con la rete delle banche del Gruppo Crédit Agricole Italia presenti in tutto il mondo; (c) da partnership
altamente qualificate nell’accompagnamento delle imprese all’estero che offrono alla clientela del Gruppo Crédit Agricole Italia l’opportunità di rafforzare la strategia di crescita e di attivare soluzioni personalizzate per potenziare il proprio business attraverso l’accesso diretto ai mercati globali.
Si elencano nel seguito i principali prodotti estero offerti dalla Banca:
- “Conto corrente estero”: la Banca fornisce al cliente un servizio di cassa, deposito e pagamento in euro (per i soggetti non residenti) o in una divisa diversa dall’euro (per i soggetti residenti e non residenti);
- “Crediti Documentari Emessi e Ricevuti”: consistono nell’impegno inderogabile assunto dalla Banca Emittente, su ordine dell’acquirente (l’ordinante) ad effettuare una certa prestazione a favore del venditore (il beneficiario), contro presentazione dei documenti richiesti, conformi ai termini e alle condizioni indicate nel testo del Credito Documentario stesso. A fronte di Crediti Documentari Ricevuti senza conferma, la Banca può assumere, su richiesta del beneficiario, un impegno a copertura del rischio Banca, Paese e documentale (Silent Confirmation).
- “Rimessa Documentata Import / Export”: è uno strumento di incasso o pagamento basato sul
mandato che un venditore dà alla Banca per l’incasso di documenti;
- “Finanziamento Estero”: la Banca concede un affidamento a tempo determinato, in euro o in altra divisa estera richiesta dal cliente, in relazione ad operazioni commerciali poste in essere con controparti estere (Finanziamenti Import / Export); la Banca concede un affidamento a tempo determinato nella divisa estera richiesta dal cliente senza che sia necessaria l’esistenza di operazioni commerciali di importazione o di esportazione di merci e/o servizi con l’estero (Finanziamenti Generici in Divisa);
- “Garanzia Bancaria Internazionale (emessa o ricevuta)”: è un impegno irrevocabile e autonomo della Banca che si impegna a pagare a prima domanda una certa somma al beneficiario, qualora l’ordinante non adempia la propria obbligazione;
- “Finanziamento per l’internazionalizzazione”: è un mutuo chirografario assistito da garanzia SACE in percentuale variabile, destinato alle imprese che investono in attività correlate alla loro crescita sui mercati esteri;
- “L.C.R. Lettre de Change Relevè”: è un servizio offerto dalla Banca e relativo ad un sistema diffuso nel territorio francese di incasso elettronico (assimilabile alla procedura XX.XX. italiana) di ricevute con coordinate bancarie complete espresse in euro e domiciliate su una banca francese;
- “Oro (vendita e prestito d’uso)”: la vendita di oro è un’apertura di credito per la vendita di oro - uso lavorazione - con corresponsione del correspettivo al momento del perfezionamento del contratto (a pronti) ovvero ad una data successiva (con regolamento differito); il prestito d’uso in oro è una forma di finanziamento a fronte del quale il prenditore pagherà solo gli interessi in via posticipata alla scadenza del trimestre solare di riferimento.
- “Pagamento anticipato pro soluto di un debito a scadenza futura su Credito Documentario Emesso”: è
un’estinzione anticipata dell’obbligazione di pagamento assunta dalla Banca nei confronti del
beneficiario del Credito Documentario con pagamento differito che abbia inviato i documenti in utilizzo.
- “Sconto pro soluto di Crediti Documentari Ricevuti, Effetti Esteri (assicurati e non), Crediti Assicurati derivanti da vendita domestica di beni strumentali (Cambiali/Xx.Xx.): la Banca offre ai propri clienti lo sconto di Crediti Documentari Ricevuti con pagamento differito di effetti esteri (assicurati e non), crediti assicurati derivanti da vendita domestica di beni strumentali (Cambiali/Xx.Xx.) ottenendo liquidità immediata.
(VII) Prodotti di conto corrente
Privati
L’offerta di conti correnti di filiale presenta i prodotti “Conto Smart” e “Conto Full”: due soluzioni con differenti servizi inclusi, per offrire ad ogni Cliente un prodotto personalizzato in base alla sue esigenze; entrambe le proposte includono i servizi di App e home banking, per gestire il conto in modo semplice ed in autonomia; per la clientela private è previsto anche un conto corrente con un’offerta all inclusive.
L’offerta è completata dal “Conto Easy” attivabile online con un processo paperless che prevede anche l’invio della carta di debito all’indirizzo prescelto dal cliente e l’attivazione dei servizi di multicanalità app e home banking.
Ad integrazione della gamma di prodotti di conto corrente rivolti a clientela maggiorenne, la Banca propone il “Conto di Base” destinato ai soggetti con sole esigenze finanziarie primarie, come previsto dall’apposita normativa in materia.
Per sostenere i giovani, la Banca offre due prodotti: “Conto Teen” (per i clienti tra i 13 e i 17 anni) e “Conto Smart” (under 30), entrambi a canone gratuito con inclusi carta di debito e servizi digitali come app e home banking, per controllare le spese direttamente dallo smartphone.
Imprese
Per quanto riguarda l’offerta rivolta alla clientela “non consumatori” sono previsti, in particolate per i liberi professionisti e le PMI, pacchetti di conto corrente (i.e., “Conto Affari Base, Medium, Large”, “Conto Affari Commercianti”, “Conto Affari Professionisti”, “Conto Macro Impresa”) rispondenti ai diversi profili gestionali ed alle specifiche necessità dell’attività d’impresa.
Al terzo settore è invece espressamente riservato il “Conto Associazioni”, un conto corrente che riserva
condizioni vantaggiose, in particolare, alle associazioni no profit.
Completa l’offerta prodotti il “Conto Macroimprese”, conto corrente dedicato esclusivamente alle
aziende, che rappresenta il punto di accesso alla gestione degli incassi/pagamenti aziendali.
(VIII)Iniziative di sistema a sostegno delle imprese e dei consumatori
La Banca garantisce un costante impegno a favore dell’economia reale delle aree di insediamento, attraverso l’adesione alle numerose iniziative promosse a livello di sistema. Di seguito si evidenziano le principali iniziative in essere:
- “Fondo di Solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa”: la Banca prosegue nell’attività di raccolta delle domande di accesso al “Fondo di Solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa”, che consente alle famiglie in difficoltà la sospensione del pagamento delle rate dei mutui ipotecari prima casa, per non più di due volte nel corso del piano di ammortamento e per un periodo massimo complessivo di 18 mesi;
- “Fondo di Garanzia per la prima casa”: la Banca consente alla clientela l’accesso al “Fondo di garanzia per la prima casa” finalizzato a sostenere la concessione a clienti consumatori, non proprietari di altri immobili a uso abitativo, di mutui ipotecari di ammontare non superiore a 250.000 Euro per l’acquisto dell’abitazione principale, rilasciando una garanzia gratuita in misura pari al 50% della quota capitale del mutuo (elevabile al 80% per le fattispecie previste a seguito della conversione in legge del Decreto Sostegni-bis);
- “Finanziamenti agevolati regionali”: la Banca promuove, presso il sistema produttivo locale ed ai privati consumatori, i diversi strumenti di credito agevolato messi a disposizione dalla regione Friuli Venezia Giulia e Veneto conseguendo significativi risultati e facendo affluire risorse di origine pubblica direttamente ai diversi settori produttivi;
- “Plafond Eventi Calamitosi” e “Plafond Sisma Centro Italia”, iniziative ABI e CDP S.p.A. che prevedono l’erogazione di speciali finanziamenti agevolati con provvista CDP S.p.A., il cui rimborso avviene esclusivamente tramite la cessione del credito d’imposta alla Banca da parte del beneficiario finale del contributo
Iniziative sul territorio per essere vicini ai clienti
L’impegno del Gruppo Crédit Agricole Italia per lo sviluppo, la valorizzazione e il supporto di settori
specifici del territorio con un forte orientamento all’innovazione e alla digitalizzazione.
Attraverso la rete dei cc.dd. “Village” (presenti su Milano, Parma e Padova, in quest’ultima operativo già dal 2021) sono promosse più di 70 start-up operanti principalmente in 7 diversi ambiti legati alle eccellenze italiane (food, moda, arredo-design, farmaceutica, fintech, Insurtech e future mobility). I Village sono ecosistemi aperti e inclusivi a sostegno del business e dell’innovazione del territorio che supportano le giovani aziende nella crescita grazie alla possibilità di entrare in contatto con start-up con cui collaborare e fare open innovation. Si tratta della naturale estensione di un network internazionale sviluppato da Crédit Agricole che conta 37 Village principalmente in Francia ma anche a New York, Hong Kong, per un ecosistema complessivo di 1.100 start-up operanti in tutti i settori economici.
Rimane costante l’interesse della Banca nell’organizzare iniziative dedicate ai territori che coinvolgono i clienti nell’ottica di fidelizzazione e condivisione di tematiche di particolare interesse, quali la gestione dei rischi finanziari, l’internazionalizzazione, il leasing, le soluzioni per la gestione della liquidità e il passaggio generazionale. Tra queste iniziative si ricorda anche il “Progetto Champions” che coinvolge 1.000 aziende, eccellenze del “made in Italy” attraverso eventi dedicati con imprenditori del territorio.
È stata attivata un’importante campagna di crowdfunding, attraverso una piattaforma del Gruppo Crédit Agricole Italia, grazie alla quale cittadini e aziende sostengono concretamente progetti di enti e
associazioni no-profit. “CrowdForLife” è lo spazio virtuale concepito come portale di scambio fra chi è
alla ricerca di fondi per realizzare i propri progetti e chi desidera contribuire a sostenerli.
5.1.3 Fattori chiavi dell’Emittente
CAI ritiene che la propria attività sia caratterizzata dai seguenti fattori chiave:
a) il modello di business di “banca universale di prossimità”, sostenuto dalla collaborazione e il coordinamento tra tutte le attività del Gruppo Crédit Agricole Italia, che garantisce la possibilità di offrire una gamma completa di prodotti e servizi bancari e non;
b) la vocazione territoriale, la vicinanza e la relazione con il cliente come punto di forza del modello di business di tutti i canali, “Retail”, “Private”, “Consulenti Finanziari” 7 e “Banca d’Impresa”;
c) l’offerta completa di prodotti e servizi specialistici per le imprese del settore agroalimentare;
d) il modello di servizio basato sempre sulla consulenza, per anticipare i bisogni dei clienti e offrire risposte personalizzate nei diversi momenti della vita, con forte attenzione ai temi di sostenibilità e responsabilità, anche in ambito di investimento e risparmio;
e) una struttura reattiva, grazie alla presenza di una catena di comando agile e alla elevata velocità decisionale;
f) la presenza storica nelle aree geografiche a elevata ricchezza patrimoniale e con alta densità di iniziative imprenditoriali;
g) il modello di servizio omnicanale grazie al quale il cliente sceglie in qualsiasi momento la modalità di relazione e interazione con la Banca, attraverso percorsi e processi totalmente complementari, dentro e fuori la filiale;
h) l’impegno costante a generare valore sui territori in ambito sociale e ambientale. A testimonianza concreta: l’integrazione del rischio climatico nelle strategie di finanziamento e investimento, il ruolo sempre più significativo nel finanziamento di progetti per la produzione di energie rinnovabili, l’accompagnamento dei clienti verso la transizione economica;
i) gli investimenti continui in formazione, per migliorare l’ambiente di lavoro e nel welfare aziendale, che hanno permesso di ottenere la certificazione “Top Employers 2021” per il 13° anno consecutivo e “Italy’s Best Employers for Woman 2021”;
j) la rete dei “Le Village by CA”, ecosistema aperto a sostegno del business e del territorio. Tre i Village attualmente operativi in Italia, a Milano, a Parma e a Padova. “Collaborare per innovare” è il payoff che accomuna aziende partner, università, abilitatori pubblici e privati che lavorano insieme per promuovere la crescita dei progetti di startup.
Tra le problematiche che il Gruppo Crédit Agricole Italia si trova a dover affrontare nel periodo contingente si evidenziano:
7 Al 31 dicembre 2021 i Consulenti Finanziari al servizio della clientela erano 255.
a) il rischio che l’attività commerciale venga limitata dal protrarsi della pandemia da COVID-19. Il settore bancario è stato fortemente impattato dalla crisi pandemica e dal peggioramento dello scenario macroeconomico che ne è conseguito. Il perdurare di una situazione emergenziale potrebbe comportare la necessità di concentrare ulteriormente l’attenzione della Banca al controllo dei rischi di mercato e di credito; e
b) i possibili rischi commerciali derivanti dall’integrazione Creval, quali gli eventuali deflussi di clientela in caso di disservizi legati all’integrazione, all’operazione di migrazione informatica o alla percezione di minor presidio territoriale nelle zone storiche della Banca.
5.1.4 Rete distributiva
I prodotti e i servizi sopra elencati sono offerti da tutte i n. 1.226 sportelli distribuiti sul territorio nazionale, di cui n. 712 dell’Emittente.
La presenza del Gruppo Crédit Agricole Italia si estende, infatti, sul territorio nazionale in n. 14 regioni, mantenendo comunque un forte radicamento in Xxxxxx Xxxxxxx, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana e Sicilia.
Nella seguente cartina è riportata la distribuzione degli sportelli e la quota di mercato del Gruppo Crédit Agricole Italia nelle regioni in cui opera.
Quote sportelli per regione
8
1 80
66
312
92
59
248
107
34
10
68
49
Quote Sportelli
0-2%
2-5%
5-10%
> 10%
92
Nella seguente tabella è riportata la distribuzione degli sportelli del Gruppo Crédit Agricole Italia nelle regioni e province in cui opera, così come risultante al 31 dicembre 2021.
XXXXXXX | XXXXXXXXX | X. XXXXXXXXX XX 00 XXXXXXXX 0000 |
XXXXXXXX | XXXXXX | 39 |
VERCELLI | 1 | |
NOVARA | 7 | |
CUNEO | 1 | |
ASTI | 1 | |
ALESSANDRIA | 14 | |
BIELLA | 1 | |
VERBANO-CUSIO-OSSOLA | 2 | |
TOT. | 66 | |
VALLE D’AOSTA | AOSTA | 1 |
TOT. | 1 | |
LIGURIA | IMPERIA | 5 |
SAVONA | 3 | |
GENOVA | 12 | |
LA SPEZIA | 39 | |
TOT. | 59 | |
LOMBARDIA | VARESE | 21 |
COMO | 26 | |
SONDRIO | 40 | |
MILANO | 80 | |
BERGAMO | 13 | |
BRESCIA | 11 | |
PAVIA | 34 | |
CREMONA | 24 | |
MANTOVA | 17 | |
MONZA E BRIANZA | 24 | |
LECCO | 14 | |
LODI | 8 | |
TOT. | 312 | |
TRENTINO ALTO ADIGE | BOLZANO | 1 |
TRENTO | 7 | |
TOT. | 8 | |
VENETO | VERONA | 8 |
VICENZA | 13 | |
BELLUNO | 1 | |
TREVISO | 20 | |
VENEZIA | 27 | |
PADOVA | 20 | |
ROVIGO | 3 | |
TOT. | 92 | |
FRIULI-VENEZIA GIULIA | UDINE | 44 |
GORIZIA | 3 | |
TRIESTE | 5 | |
PORDENONE | 28 |
TOT. | 80 | |
XXXXXX-ROMAGNA | PIACENZA | 46 |
PARMA | 72 | |
REGGIO NELL’XXXXXX | 12 | |
MODENA | 13 | |
BOLOGNA | 13 | |
FERRARA | 4 | |
RAVENNA | 22 | |
FORLÌ-CESENA | 31 | |
RIMINI | 35 | |
TOT. | 248 | |
TOSCANA | MASSA-CARRARA | 14 |
LUCCA | 8 | |
PISTOIA | 4 | |
FIRENZE | 40 | |
LIVORNO | 7 | |
PISA | 23 | |
AREZZO | 5 | |
SIENA | 2 | |
GROSSETO | 1 | |
PRATO | 3 | |
TOT. | 107 | |
MARCHE | XXXXXX XXXXXX | 00 |
ANCONA | 9 | |
MACERATA | 3 | |
FERMO | 1 | |
TOT. | 34 | |
UMBRIA | PERUGIA | 10 |
TOT. | 10 | |
LAZIO | VITERBO | 7 |
RIETI | 1 | |
ROMA | 53 | |
LATINA | 1 | |
FROSINONE | 6 | |
TOT. | 68 | |
CAMPANIA | CASERTA | 10 |
NAPOLI | 38 | |
SALERNO | 1 | |
TOT. | 49 | |
SICILIA | TRAPANI | 7 |
PALERMO | 18 | |
MESSINA | 11 | |
AGRIGENTO | 3 | |
CALTANISSETTA | 4 | |
ENNA | 2 | |
CATANIA | 36 | |
RAGUSA | 7 | |
SIRACUSA | 4 | |
TOT. | 92 | |
TOTALE | 1.226 |
5.1.5 Indicazione di nuovi prodotti e/o servizi significativi e indicazione dello stato di sviluppo
Il Gruppo Crédit Agricole Italia ha da tempo avviato un percorso di trasformazione digitale per posizionarsi come punto di riferimento nel panorama bancario italiano con servizi ancora più vicini alle esigenze delle Aziende grazie alla semplificazione di operazioni e processi.
Il miglioramento dei servizi, il lancio di nuovi prodotti e di nuove piattaforme, costituiscono un ulteriore tassello di un processo di digitalizzazione che stiamo mettendo in atto grazie al dialogo costante con i clienti.
Si riporta di seguito una descrizione dei nuovi prodotti e servizi in corso di sviluppo e di trasformazione in atto.
Ecobonus
Nel contesto emergenziale determinato dalla pandemia da COVID-19 il Gruppo Crédit Agricole Italia si è distinto per aver recepito in modo rapido ed innovativo le previsioni e le opportunità contenute all’interno del D.L. 34/2020 (c.d. “Decreto Rilancio”) in ambito Eco-bonus e Super-bonus 110%. Confermando la vicinanza concreta ai propri clienti, la Banca si è resa disponibile in prima battuta a sostenere gli interventi di efficientamento energetico (Eco-bonus), adeguamento sismico degli immobili (Sisma-bonus) e riqualificazione edilizia tramite apposite facilitazioni creditizie (tra cui gli specifici anticipi su contratto denominati “Fidi di cantiere” per le imprese e i prestiti a rimborso rateale per i privati e i condomini).
Per mitigare il rischio di acquisizione di crediti derivanti da attività fraudolente, il Gruppo Crédit Agricole Italia ha effettuato da subito verifiche preliminari e specifiche di antiriciclaggio sui soggetti cedenti e sui soggetti a questi collegati, a maggior ragione dopo l’individuazione di alcune situazioni di rischio da parte dell’Unità di Informazione Finanziaria di Banca d’Italia. Le stesse verifiche vengono effettuate preliminarmente da un partner esterno incaricato dal Gruppo Crédit Agricole Italia al fine di rendere una seconda opinion.
Infatti, con l’obiettivo di semplificare quanto più possibile il processo di raccolta, verifica ed eventuale certificazione della documentazione necessaria a trasferire alla Banca il credito maturato, è stata messa a disposizione dei clienti una piattaforma digitale ad hoc sviluppata dal partner esterno.
Tale piattaforma ha funzionalità interattive guidate e sistemi di alerting lungo l’intero processo di certificazione fiscale. Allo stesso tempo, consente al Gruppo Credit Agricole Italia di monitorare tutte le fasi di sviluppo dell’appalto dall’offerta iniziale, alla fine lavori, con assistenza, verifica, acquisizione e conservazione di tutta la documentazione attestante il rispetto delle numerose procedure in base ai chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate, alla normativa e ai regolamenti tempo per tempo vigenti.
Sono previsti inoltre ulteriori controlli a campione di secondo livello da una controparte terza diversa dal fornitore della piattaforma sui crediti acquistati.
Questo approccio all’acquisizione dei crediti d’imposta derivanti di bonus fiscali in ambito edilizio, ha consentito di continuare l’attività senza che questi crediti siano stati, alla Data del Prospetto Informativo, contestati dall’Agenzia dell’Entrate e/o interessati da provvedimenti dell’Autorità giudiziaria.
Xxxxx Xxxxxx Xxxxxxxx è anche “green” e “giovane”:
- green perché riserva condizioni vantaggiose ai clienti che acquistano un immobile in classi energetiche elevate (A o B) oppure lo ristrutturano con un upgrade energetico. Nel 2020 è stata peraltro rivista la finalità ristrutturazione, garantendo lo sconto sullo spread non solo ai mutuatari che ristrutturano portando l’immobile in classe A o B (come già avveniva negli anni precedenti), ma anche a tutti i clienti che riqualificano il proprio immobile migliorandone la performance energetica di 2 classi o almeno del 30%. La nuova offerta, più inclusiva rispetto alla precedente, è stata ridisegnata in coerenza con la definizione di “energy efficient mortgage” sviluppata nell’ambito del progetto EeMAP (Energy efficient Mortgages Action Plan) e nel 2021 ha ottenuto l’Energy Efficient Mortgage Label, la certificazione europea per i mutui green assegnata da EEMI - Energy Efficient Mortgages Initiative.
- giovane perché a luglio 2021 è stata lanciata la promozione “Xxxxx Xxxxxxx Xxxxxx Xxxxxxxx” dedicata ai giovani fino a 36 anni, per cogliere le opportunità legate all’introduzione del D.L. 73/2021 (c.d. Decreto Sostegni-bis). La promozione prevede la garanzia del “Fondo Prima Casa” e permette di finanziare fino al 100% del valore dell’immobile con durate fino a 30 anni, beneficiando contemporaneamente (in presenza delle condizioni richieste) delle agevolazioni fiscali previste dal nuovo decreto governativo e delle opzioni di flessibilità offerte dal Mutuo Crédit Agricole.
Nel 2022 l’offerta mutui casa del Gruppo Crédit Agricole Italia punterà ancora sulla sostenibilità, sull’attenzione ai giovani e sull’evoluzione digitale del processo, per migliorare l’esperienza dei clienti riducendo il tempo necessario per arrivare alla stipula e l’operatività dei consulenti di filiale e degli operatori di back office.
Piattaforma cambi
Nel corso del 2021 è stato attivato il servizio di negoziazione valuta estera a pronti mediante la “Piattaforma Web Negoziazione Cambi” presente all’interno della sezione dedicata del “Nowbanking Corporate”. Il servizio, rivolto alla clientela del canale “Banca d’Impresa” con elevata operatività in cambi, consente al cliente, opportunamente abilitato, di poter comperare e/o vendere con immediatezza, divisa estera in autonomia, senza dover transitare dal gestore di relazione o dalla c.d. sala cambi.
Soluzioni sartoriali per la gestione digitale dei flussi di cash management
Le figure specialistiche sui territori consentono inoltre di sviluppare soluzioni su misura per i clienti attraverso, ad esempio, l’invio alla Banca di dispositive di incasso e pagamento attraverso canali trasmissivi dedicati come “Secure File Transfer Protocol”. Tutto ciò per perseguire la volontà di evolvere il ruolo della Banca preservando sempre elevati standard di sicurezza e contribuendo alla digitalizzazione dei processi dei clienti, migliorandone la user experience.
Filiere
Il Gruppo Crédit Agricole Italia ha ampliato l’offerta, implementando nuove soluzioni digitali, ed articolato il proprio business tramite una serie di attività ed interventi volti a promuovere l’approccio di filiera.
Allo scopo di sostenere le filiere che aggregano migliaia di PMI in Italia, con un ruolo di supporto cardine all’economia nazionale, è stata lanciata sul mercato la prima piattaforma integrata di “Supply Chain Finance” (attraverso i programmi di “Dynamic Discounting” e “Confirming”) al fine di facilitare la gestione integrata di tutta la catena del valore e permettere ai clienti capo-filiera della Banca di offrire ai loro fornitori il pagamento anticipato delle fatture. La progressiva digitalizzazione delle filiere attraverso l’utilizzo della piattaforma offerta facilita la gestione del circolante e l’accesso al credito all’interno della filiera, migliorandone il relativo funzionamento.
Il distintivo approccio alle filiere è stato riconosciuto anche a livello di sistema con la consegna del
“Premio ABI 2021” nella categoria ecosistema al progetto “Impatto Impresa”.
Wealth Management
Il gruppo Crédit Agricole Italia, è impegnato in un processo di evoluzione continua della gamma prodotti dedicati al wealth management e alla consulenza finanziaria. Nel corso del 2022, sono stati pianificati i rilasci di nuovi prodotti/servizi finanziari quali la piattaforma di consulenza evoluta a pagamento CA Value Andivory, e il servizio di investimento della liquidità Liquidity Optimizer.
L’innovazione di prodotto è supportata anche dalla revisione nel continuo del catalogo in essere, e la sua qualificazione con strumenti a carattere ESG, e con focus su macro trend di investimento.
Sostenibilità
Il Gruppo Crédit Agricole Italia ha una chiara strategia di sostenibilità, che ha portato all’adesione di importanti accordi internazionali, agendo concretamente per orientare il credito e gli investimenti verso un’economia sostenibile, ed ha approntato un’ampia offerta di soluzioni sartoriali che spaziano dai cc.dd. sustainability linked loan ai cc.dd. finanziamenti green.
Con “SACE Green” la Banca può accompagnare i clienti che necessitino di prestiti legati a progetti di investimento green, previa valutazione da parte della Banca e di SACE dei benefici ESG derivanti dall’intervento. L’obiettivo è quello di rispondere in modo concreto alle sfide lanciate dal c.d. Green New Deal comunitario e dal PNRR italiano. I finanziamenti dovranno produrre un effetto positivo su ambiente e/o società in termini di (i) mitigazione dei cambiamenti climatici e adattamento agli stessi,
(ii) uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine, (iii) transizione verso l’economia circolare, (iv) prevenzione e riduzione dell’inquinamento, e (v) protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.
Il Gruppo Crédit Agricole lavora, inoltre, con molti fondi di private equity e investitori istituzionali, la cui gran parte ha un grande focus sulla sostenibilità per selezionare e valorizzare i propri investimenti.
È stato stanziato un “Plafond Sostenibilità” da 100 milioni di euro per finanziamenti a condizioni economiche agevolate a sostegno delle imprese virtuose negli investimenti green e nell’economia circolare. Il suddetto plafond è destinato al supporto delle esigenze finanziare a MLT di imprese che si
distinguono per investimenti in ambito green, sustainable e circular economy (i KPI per l’accesso allo strumento sono il possesso da parte del cliente di una certificazione B-CORP o società Benefit, l’investimento finalizzato alla riduzione emissioni Co2, o all’utilizzo di materiali riciclati nel ciclo produttivo).
Il Gruppo Crédit Agricole Italia offre poi un servizio di consulenza personalizzata alle imprese per operazioni di finanza agevolata finalizzata ad accompagnare le aziende nel processo di transizione ecologica e di innovazione ed individuare gli spazi di miglioramento in ambito sostenibilità ed incrementare il posizionamento dello score ESG.
Nell’ambito del proprio piano trasformativo interno, l’Emittente ha inoltre avviato iniziative volte allo sviluppo di nuovi prodotti e servizi ESG ad alto valore aggiunto, che prevedano l’integrazione di uno strumento quali-quantitativo di misurazione del grado di sostenibilità delle aziende corporate (c.d. scoring ESG), il cui andamento sarà possibile indicizzare nel tempo alle condizioni economiche proposte nell’offerta di credito ai clienti, in attesa degli standard internazionali.
Digitalizzazione
È inoltre stato avviato un progetto per accelerare la digitalizzazione sia lato processi interni sia lato cliente con l’obiettivo di sviluppare prodotti e servizi digitali dedicati alle PMI.
5.2 Principali mercati
Alla Data del Prospetto Informativo, la rete territoriale di Gruppo Crédit Agricole Italia è costituita da n. 1.226 filiali concentrate in 14 Regioni.
Le tabelle che seguono illustrano la suddivisione per regione delle linee di business maggiormente rappresentative delle attività svolte dalle banche appartenenti al Gruppo Crédit Agricole Italia al 31 dicembre 2021, al 31 dicembre 2020 e al 31 dicembre 0000 0, xxxxxxxxx (x) l’erogazione del credito,
(ii) la raccolta del risparmio, (iii) lo svolgimento dei servizi di investimento (misurabile dai volumi di raccolta indiretta). Viene inoltre rappresentato il margine di intermediazione complessivo per rispettiva area geografica quale indicatore significativo di redditività.
IMPIEGHI GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE ITALIA | ||||||||
mln | 30.06.2021 | 31.12.2020 | 31.12.2019 | |||||
Regioni | Euro | % | Euro | % | Euro | % | ||
Piemonte | 4.105 | 6,2% | 3.106 | 6,0% | 3.132 | 6,4% | ||
Lombardia | 20.249 | 30,5% | 12.552 | 24,1% | 15.375 | 31,5% | ||
Liguria | 2.182 | 3,3% | 2.125 | 4,1% | 2.058 | 4,2% | ||
Nord | Veneto | 4.806 | 7,2% | 4.118 | 7,9% | 4.584 | 9,4% | |
Friuli X. Xxxxxx | 0.000 | 5,3% | 3.341 | 6,4% | 2.560 | 5,3% | ||
Xxxxxx Xxxxxxx | 14.438 | 21,8% | 16.422 | 31,5% | 9.792 | 20,1% | ||
Trentino Alto Adige | 247 | 0,4% | - | - | - | - |
8 Fonte: elaborazioni interne del Controllo di gestione dell’Emittente
Valle d’Aosta | 13 | 0,02% | - | - | - | - | |
Toscana | 3.764 | 5,7% | 3.339 | 6,4% | 3.627 | 7,4% | |
Centro | Umbria | 298 | 0,4% | 206 | 0,4% | 271 | 0,6% |
Marche | 1.141 | 1,7% | 180 | 0,3% | 189 | 0,4% | |
Lazio | 3.128 | 4,7% | 2.008 | 3,9% | 2.448 | 5,0% | |
Campania | 2.275 | 3,4% | 2.184 | 4,2% | 1.943 | 4,0% | |
Sud | Sicilia | 2.468 | 3,7% | - | - | - | - |
Altro (*) | CALIT | 2.286 | 3,4% | 2.102 | 4,0% | 2.042 | 4,2% |
Altro(**) | 1.448 | 2,2% | 405 | 0,8% | 731 | 1,5% | |
TOTALE | 66.338 | 100,0% | 52.089 | 100,0% | 48.750 | 100,0% |
(*) Non attribuibili a uno specifico ambito territoriale.
(**) I valori esposti alla voce “Altro” nei prospetti di Impieghi, Raccolta e Margine intermediazione comprendono componenti contabili non attribuibili a uno specifico ambito territoriale (Ratei, costo ammortizzato, IFRS 16).
RACCOLTA DIRETTA GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE ITALIA | ||||||||
mln | 31.12.2021 | 31.12.2020 | 31.12.2019 | |||||
Regioni | Euro | % | Euro | % | Euro | % | ||
Piemonte | 2.586 | 3,5% | 1.972 | 3,6% | 2.624 | 5,3% | ||
Lombardia | 20.830 | 27,9% | 11.484 | 20,9% | 8.962 | 18,0% | ||
Liguria | 2.535 | 3,4% | 2.375 | 4,3% | 2.560 | 5,2% | ||
Nord | Veneto | 3.743 | 5,0% | 2.914 | 5,3% | 3.237 | 6,5% | |
Friuli X. Xxxxxx | 0.000 | 6,0% | 4.526 | 8,2% | 3.491 | 7,0% | ||
Xxxxxx Xxxxxxx | 13.455 | 18,0% | 12.872 | 23,4% | 12.093 | 24,3% | ||
Trentino Alto Adige | 248 | 0,3% | - | - | - | - | ||
Valle d’Aosta | 11 | 0,01% | - | - | - | - | ||
Toscana | 3.677 | 4,9% | 3.258 | 5,9% | 3.175 | 6,4% | ||
Centro | Umbria | 314 | 0,4% | 227 | 0,4% | 205 | 0,4% | |
Marche | 1.440 | 1,9% | 146 | 0,3% | 166 | 0,3% | ||
Lazio | 3.590 | 4,8% | 2.259 | 4,1% | 2.562 | 5,2% | ||
Sud | Campania | 3.100 | 4,2% | 2.972 | 5,4% | 2.722 | 5,5% | |
Sicilia | 3.260 | 4,4% |
Altro (*) | Altro - PO Istituz.(***) | 10.970 | 14,7% | 9.639 | 17,5% | 7.703 | 15,5% |
Altro (**) | 565 | 0,6% | 316 | 0,6% | 211 | 0,4% | |
TOTALE | 74.683 | 100,0% | 54.959 | 100,0% | 49.710 | 100,0% |
(*) Non attribuibili a uno specifico ambito territoriale.
(**) I valori esposti alla voce “Altro” nei prospetti di Impieghi, Raccolta e Margine intermediazione comprendono componenti contabili non attribuibili a uno specifico ambito territoriale (Ratei, costo ammortizzato, IFRS 16).
(***) Prestiti Obbligazionari Istituzionali (rivolti a clientela non retail)
RACCOLTA INDIRETTA GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE ITALIA | ||||||||
mln | 31.12.2021 | 31.12.2020 | 31.12.2019 | |||||
Regioni | Euro | % | Euro | % | Euro | % | ||
Piemonte | 4.016 | 4,3% | 3.180 | 4,2% | 3.266 | 4,6% | ||
Lombardia | 23.087 | 24,7% | 14.138 | 18,7% | 13.618 | 19,1% | ||
Liguria | 3.621 | 3,9% | 3.425 | 4,5% | 3.285 | 4,6% | ||
Nord | Veneto | 3.426 | 3,7% | 3.042 | 4,0% | 3.280 | 4,6% | |
Friuli X. Xxxxxx | 0.000 | 6,2% | 5.104 | 6,8% | 4.590 | 6,4% | ||
Xxxxxx Xxxxxxx | 42.235 | 45,2% | 39.407 | 52,2% | 35.442 | 49,7% | ||
Trentino Alto Adige | 106 | 0,1% | - | - | - | - | ||
Valle d’Aosta | 6 | 0,01% | - | - | - | - | ||
Toscana | 3.794 | 4,1% | 3.271 | 4,3% | 3.884 | 5,4% | ||
Centro | Umbria | 207 | 0,2% | 153 | 0,2% | 167 | 0,2% | |
Marche | 898 | 1,0% | 71 | 0,1% | 119 | 0,2% | ||
Lazio | 2.243 | 2,4% | 1.326 | 1,8% | 1.480 | 2,1% | ||
Sud | Campania | 2.520 | 2,7% | 2.308 | 3,1% | 2.163 | 3,0% | |
Sicilia | 1.460 | 1,6% | - | - | - | - | ||
TOTALE | 93.404 | 100,0% | 75.425 | 100,0% | 71.295 | 100,0% |
MARGINE DI INTERMEDIAZIONE GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE ITALIA | ||||||||
mln | 31.12.2021 | 31.12.2020 | 31.12.2019 | |||||
Regioni | Euro | % | Euro | % | Euro | % | ||
No rd | Piemonte | 138 | 5,9% | 114 | 6,0% | 115 | 5,9% |
Lombardia | 728 | 31,1% | 464 | 24,5% | 461 | 23,6% | |
Liguria | 128 | 5,5% | 123 | 6,5% | 128 | 6,5% | |
Veneto | 166 | 7,1% | 144 | 7,6% | 150 | 7,7% | |
Friuli X. Xxxxxx | 000 | 7,4% | 170 | 9,0% | 170 | 8,7% | |
Xxxxxx Xxxxxxx | 598 | 25,6% | 586 | 30,9% | 605 | 31,0% | |
Trentino Alto Adige | 6 | 0,3% | - | - | - | - | |
Valle d’Aosta | 0,4 | 0,02% | - | - | - | - | |
Toscana | 169 | 7,2% | 154 | 8,1% | 159 | 8,1% | |
Centro | Umbria | 14 | 0,6% | 11 | 0,6% | 11 | 0,6% |
Marche | 38 | 1,6% | 10 | 0,5% | 10 | 0,5% | |
Lazio | 120 | 5,1% | 79 | 4,2% | 87 | 4,4% | |
Sud | Campania | 135 | 5,8% | 130 | 6,9% | 133 | 6,8% |
Sicilia | 109 | 4,7% | - | - | - | - | |
Altro (*) | CALIT | 34 | 1,5% | 33 | 1,7% | 32 | 1,6% |
Altre Entità | -217 | -9,3% | 0 | 0,0% | -44 | -2,2% | |
TOTALE | 2.341 | 100,0% | 1.894 | 100,0% | 1.953 | 100,0% |
(*) Non attribuibili a uno specifico ambito territoriale.
5.2.1 Posizionamento competitivo dell’Emittente
Il presente Paragrafo illustra il posizionamento competitivo dell’Emittente in relazione all’evoluzione delle quote di mercato. Si evidenzia una crescita significativa al 30 giugno 2021 determinata principalmente dall’ingresso, nell’aprile 2021, del Gruppo Creval nel Gruppo Crédit Agricole Italia.
Al 31 dicembre 2020, il Gruppo Crédit Agricole Italia deteneva, sul territorio nazionale, una quota di mercato, in termini di numero di sportelli, pari al 3,71%. La quota di mercato dei prestiti era pari al 3,50% e quella dei depositi era pari al 2,65%.
Al 31 giugno 2021, il Gruppo Crédit Agricole Italia deteneva, sul territorio nazionale, una quota di mercato, in termini di numero di sportelli, pari al 5,23%. La quota di mercato dei prestiti è pari al 4,57% e quella dei depositi è pari al 3,55%. L’aumento delle quote di mercato è stata determinata dalla variazione dimensionale del Gruppo Crédit Agricole Italia a seguito dell’incorporazione del Gruppo Creval a decorrere da maggio 2021.
L’attività del Gruppo Crédit Agricole Italia è svolta esclusivamente in Italia.
Evoluzione della quota di mercato degli impieghi lordi
La seguente tabella riporta l’evoluzione della quota di mercato, per il triennio 2021-2019, degli impieghi lordi del Gruppo Crédit Agricole Italia9.
mln | Quota di Mercato Impieghi Gruppo Crédit Agricole Italia 06/2021 | Δ vs 12/2020 | Δ xx 00/0000 | ||
XXXXXX | 4,57% | 1,07 | 1,22 | ||
Regioni di presenza | 4,87% | 0,94 | 1,10 | ||
Piemonte | 3,76% | 0,70 | 1,05 | ||
Lombardia | 4,48% | 1,44 | 1,63 | ||
Liguria | 9,40% | 0,16 | 0,68 | ||
Veneto | 4,92% | 0,65 | 0,62 | ||
Nord | Friuli V. Giulia | 13,45% | -0,27 | -0,54 | |
Xxxxxx Xxxxxxx | 9,50% | 0,15 | 0,08 | ||
Trentino Alto Adige | 0,73% | 0,73 | 0,73 | ||
Valle d’Aosta | 0,90% | 0,90 | 0,90 | ||
Toscana | 4,13% | 0,33 | 0,57 | ||
Centro | Umbria | 2,94% | 0,76 | 0,94 | |
Marche | 4,50% | 3,76 | 3,98 | ||
Lazio | 2,75% | 0,93 | 0,99 | ||
Sud | Campania | 4,67% | -0,05 | 0,17 | |
Sicilia | 7,73% | 7,73 | 7,73 |
Evoluzione della quota di mercato della raccolta diretta della clientela
La seguente tabella riporta l’evoluzione della quota di mercato, per il triennio 2021-2019, dei depositi del Gruppo Crédit Agricole Italia10.
mln | Quota di Mercato Raccolta Diretta Gruppo Crédit Agricole Italia 06/2021 | Δ vs 12/2020 | Δ xx 00/0000 |
XXXXXX | 3,55% | 0,90 | 0,92 |
9 Fonte: elaborazione interna dell’Area Strategia, mercato e investimenti.
10 Fonte: elaborazione interna dell’Area Strategia, mercato e investimenti.
Piemonte | 3,02% | 0,27 | 0,54 | |
Lombardia | 2,82% | 1,39 | 1,43 | |
Nord | Liguria | 7,23% | 0,02 | 0,15 |
Veneto | 2,90% | 0,29 | 0,30 | |
Friuli V. Giulia | 10,14% | -0,62 | -0,81 | |
Xxxxxx Xxxxxxx | 10,43% | -0,32 | -0,68 | |
Trentino Alto Adige | 0,60% | 0,60 | 0,60 | |
Valle d’Aosta | 0,42% | 0,42 | 0,42 | |
Toscana | 4,05% | 0,25 | 0,62 | |
Centro | Umbria | 2,46% | 0,73 | 0,93 |
Marche | 4,69% | 4,11 | 4,12 | |
Lazio | 1,73% | 0,55 | 0,45 | |
Campania | 4,42% | -0,13 | -0,31 | |
Sud | Sicilia | 6,66% | 6,66 | 6,66 |
Principali competitor dell’Emittente
I principali competitor attivi nei territori di insediamento dell’Emittente risultano essere:
a) Intesa Sanpaolo S.p.A., che detiene una posizione dominante in Italia, a seguito dell’acquisizione di UBI Banca – Unione Banche Italiane S.p.A.;
b) Unicredit S.p.A., che rappresenta il secondo gruppo bancario per dimensioni presente sul territorio nazionale, con una quota sportelli superiore al 10%;
c) Banco BPM S.p.A., terzo gruppo al livello nazionale;
d) Monte dei Paschi di Siena S.p.A., che resta il quarto gruppo bancario nazionale per dimensione;
e) BPER Banca S.p.A., presente con una posizione di forza soprattutto in Xxxxxx Xxxxxxx.
La tabella che segue riporta l’indicazione delle dimensioni (in termini di numero di sportelli) e le relative quote di mercato suddivise dei suddetti competitor rispetto a quelle dell’Emittente alla data del 30 giugno 2021.
Intesa/Ubi | Unicredit | Banco BPM | MPS | BPER | Gruppo Crédit Agricole Italia | ||
N. Sportelli (Italia) | 4.258 | 2.118 | 1.510 | 1.418 | 1.852 | 1.226 |
Quota di Mercato Sportelli | 18,2% | 9,0% | 6,4% | 6,1% | 7,9% | 5,2% |
Si segnala che il Gruppo Crédit Agricole Italia ha analizzato l’andamento del mercato utilizzando i dati e le informazioni rivenienti dai seguenti rapporti mensili dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI) sull’evoluzione dei mercati finanziari e creditizi:
a) “ABI Monthly Outlook” – Xxxxxxx 2022, per i dati storici;
b) “ABI Monthly Outlook” – Febbraio 2022, per l’esercizio 2021.
Il Gruppo Crédit Agricole Italia, inoltre, ha individuato il proprio posizionamento competitivo
utilizzando i dati e le informazioni rivenienti dalla Base dati Statistica di Banca d’Italia.
Si evidenzia che i raffronti effettuati tra i dati relativi al posizionamento competitivo dell’Emittente e quelli del sistema bancario (totale delle banche operanti in Italia) sono rivenienti da successive elaborazioni interne del Gruppo Crédit Agricole Italia e, pertanto, il posizionamento competitivo dell’Emittente potrebbe risultare differente da quello ipotizzato.
5.3 Fatti importanti nell’evoluzione dell’attività dell’Emittente
La storia di Crédit Agricole Italia risale al gennaio del 1860; è una banca fortemente radicata al territorio, che ha origine da istituti di credito locali, principalmente Cassa di Risparmio di Parma e Cassa di Risparmio di Piacenza.
Nell’agosto 1960 la Banca ha incorporato il Monte di Credito su Pegno di Busseto, assumendo la denominazione di “Cassa di Risparmio di Parma e Monte di Credito su Pegno di Busseto”. Nel decennio compreso tra il 1990 e il 2000, la Banca ha visto gradualmente aumentare le proprie dimensioni e copertura territoriale anche tramite l’incorporazione di vari istituti, tra i quali la Cassa di Risparmio di Piacenza e Vigevano S.p.A., la Banca Fratelli Ceriana S.p.A., il Credito Commerciale S.p.A., nonché il Mediocredito Padano S.p.A. Nel 1998 la banca è stata inserita nel perimetro del gruppo facente capo a Intesa Sanpaolo S.p.A.
Più in dettaglio, la Banca ha operato come ente pubblico fino al 1991, quando, in seguito alla riforma del sistema bancario delineata dalla Legge Amato, è stata scorporata, dando vita alla nuova Cassa di Risparmio in forma di società per azioni e all’omonima fondazione, che ne deteneva l’intero capitale sociale.
Negli anni ’90 la Banca ha iniziato un processo di espansione attraverso una serie di acquisizioni: nel 1992 incorpora la controllata Banca Emiliana e nello stesso anno approva il progetto di fusione con la Cassa di Risparmio di Piacenza e Vigevano, che porta alla nascita della Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza. Nel 1994 la Cassa acquisisce il Credito Commerciale, la Banca Fratelli Ceriana e il Mediocredito Padano.
Nel 2000, con la conclusione del processo di fusione per incorporazione iniziato nel 1998, la Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza entra definitivamente a far parte del gruppo Intesa San Paolo S.p.A.
Nel mese di marzo 2007, Crédit Agricole ha acquistato da parte di Intesa San Paolo S.p.A. una partecipazione pari al 75% del capitale sociale dell’Emittente (all’epoca Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza, o, breviter, Cariparma), conseguendo per tale via il controllo di diritto ai sensi dell’articolo 2359, comma 1, n. 1, del Codice Civile; in pari data gli azionisti di minoranza erano la Fondazione Cariparma e Sacam International S.A.S., che detenevano, rispettivamente, il 15% e il 10% del capitale sociale dell’Emittente.
Successivamente all’entrata nel Gruppo Crédit Agricole, CAI ha acquisito n. 173 filiali da Intesa Sanpaolo S.p.A. e la partecipazione di maggioranza nel capitale sociale di Crédit Agricole FriulAdria
S.p.A. (all’epoca Banca Popolare FriulAdria S.p.A.), dando così origine al Gruppo Bancario Cariparma FriulAdria (l’attuale Gruppo Crédit Agricole Italia), nuova realtà di rilievo nazionale, del quale CAI è diventata capogruppo a partire dal 1° marzo 2007. Il 9 marzo 2011 il Gruppo Bancario Cariparma FriulAdria ha cambiato la propria denominazione sociale in “Gruppo Cariparma Crédit Agricole”.
A partire dal 2007, CAI ha iniziato dunque un programma di sviluppo sul territorio nazionale, basato sull’integrazione con Crédit Agricole FriulAdria S.p.A. e con le nuove filiali acquisite, nonché sulle sinergie con le fabbriche prodotto dell’ex Gruppo Cariparma Crédit Agricole nei comparti delle assicurazioni, dell’asset management, dei servizi finanziari specializzati, della banca di finanziamento e di investimento e del credito al consumo.
Il 9 settembre 2009 è stata perfezionata l’acquisizione di una partecipazione pari all’85% del capitale sociale di Crédit Agricole Italia Leasing S.r.l., società attualmente iscritta nell’elenco speciale di cui all’articolo 106 del TUB, che svolge principalmente attività di concessione di finanziamenti sotto forma di locazione finanziaria. In data 17 febbraio 2010, Crédit Agricole e Intesa Sanpaolo S.p.A. hanno stipulato un accordo che ha portato alla cessione da parte del gruppo di Intesa Sanpaolo S.p.A. al Gruppo Cariparma Crédit Agricole di rami d’azienda contenenti n. 96 filiali, nonché di una partecipazione nel capitale della Cassa di Risparmio della Spezia S.p.A. pari al 79,99%.
Nel 2015 è entrato a far parte dell’ex Gruppo Cariparma Crédit Agricole un consorzio industriale, denominato Crédit Agricole Group Solutions, in cui confluiscono le attività relative a operations e information technology del Gruppo Cariparma Crédit Agricole.
Nel corso del 2016, la Banca ha avviato un progetto di rebranding al fine di rafforzare la complessiva visibilità di Crédit Agricole sul mercato; ciò ha comportato il cambio di denominazione sociale da “Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza S.p.A.” a “Crédit Agricole Cariparma S.p.A.”, nonché la modifica della denominazione del gruppo bancario italiano in “Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia”. In tale contesto, viene adottato anche il nuovo logo che allinea l’immagine del Gruppo Crédit Agricole Italia a quella del Gruppo Crédit Agricole, di cui è parte.
In data 29 settembre 2017, Crédit Agricole Italia, tre banche (Cassa di Risparmio di Cesena S.p.A., Cassa di Risparmio di Rimini S.p.A. e Cassa di Risparmio di San Miniato S.p.A.) e lo Schema Volontario di Intervento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi hanno sottoscritto un accordo quadro per definire i termini e le condizioni dell’operazione di salvataggio delle tre banche avente a oggetto, inter alia: (i) la ripatrimonializzazione da parte dello Schema Volontario di Intervento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (“SVI”) delle tre banche per complessivi Euro 464 milioni e, rispettivamente, Euro 70 milioni per Cassa di Risparmio di Cesena S.p.A., Euro 194 milioni
per Cassa di Risparmio di Rimini S.p.A. ed Euro 200 milioni per Cassa di Risparmio di San Miniato S.p.A.; (ii) il deconsolidamento da parte delle tre banche di crediti deteriorati lordi delle stesse per complessivi Euro 2,74 miliardi circa, attraverso un’operazione di cartolarizzazione; (iii) la cessione da parte delle tre banche di ulteriori crediti deteriorati lordi delle stesse per complessivi Euro 286 milioni circa; e (iv) l’acquisizione da parte di CAI di una partecipazione di controllo in ciascuna delle tre banche.
Nel 21 dicembre 2017, si è perfezionato l’acquisto da parte di Crédit Agricole Italia del 95,3%, del capitale sociale di Cassa di Risparmio di Cesena S.p.A., di Cassa di Risparmio di Rimini S.p.A. e di Cassa di Risparmio di San Miniato S.p.A. posseduto dallo SVI, e, in particolare di: (i) n. 560.000.000 azioni ordinarie di Cassa di Risparmio di Cesena S.p.A., rappresentative del 95,302% del capitale sociale; (ii) n. 1.000.000.000 azioni ordinarie di Cassa di Risparmio di Rimini S.p.A., rappresentative del 95,308% del capitale sociale; e (iii) n. 449.438.202 azioni ordinarie di Cassa di Risparmio di San Miniato S.p.A., rappresentative del 95,302% del capitale sociale, a fronte del pagamento di un corrispettivo complessivo pari a Euro 130 milioni.
In data 8 febbraio 2018, CAI ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto volontaria ai sensi dell’articolo 107 del TUF sulle restanti azioni delle tre banche per poi procedere alla fusione per incorporazione delle stesse nell’Emittente, perfezionatasi in data 24 giugno 2018 per Cassa di Risparmio di San Miniato S.p.A., in data 22 luglio 2018 per Cassa di Risparmio di Cesena S.p.A. e in data 9 settembre 2018 per Cassa di Risparmio di Rimini S.p.A. Nel 2018 dunque, con il perfezionamento della predetta fusione, Cassa di Risparmio di Cesena S.p.A., Cassa di Risparmio di Rimini S.p.A. e Cassa di Risparmio di San Miniato S.p.A. sono state fuse per incorporazione nel Gruppo Crédit Agricole Italia.
In data 26 febbraio 2019, l’Assemblea ha deliberato in sede straordinaria (x) il cambio di denominazione sociale dell’Emittente in “Crédit Agricole Italia S.p.A.”, e (y) un aumento di capitale da realizzarsi mediante il conferimento dell’intera partecipazione detenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia in Crédit Agricole Carispezia S.p.A. Tale aumento di capitale è stato sottoscritto in data 28 febbraio 2019.
In data 21 luglio 2019, si è perfezionata la fusione per incorporazione di Crédit Agricole Carispezia
S.p.A. in CAI.
In data 24 dicembre 2019, si è perfezionata la fusione per incorporazione di Carice Immobiliare S.p.A., Unibanca Immobiliare S.p.A. e San Genesio Immobiliare S.p.A. in CAI. Tali società erano entrate nel Gruppo Crédit Agricole Italia ad esito della sopra richiamata operazione di acquisizione di Cassa di Risparmio di Cesena S.p.A., Cassa di Risparmio di Rimini S.p.A. e Cassa di Risparmio di San Miniato S.p.A.
In data 23 novembre 2020, CAI ha annunciato al mercato la volontà di (x) procedere a un’offerta pubblica di acquisto totalitaria ai sensi dell’art. 107 del TUF sulle azioni di Creval ad esito della quale l’Emittente, nel corso del secondo trimestre del 2021, ha acquistato il 100% del capitale sociale di Creval, e (y) procedere alla fusione per incorporazione di Creval in CAI nel corso del 2022. A seguito di tale acquisizione, in data 4 giugno 2021, è avvenuto il delisting di Creval dal MTA.
In data 16 giugno 2021, CAI ha annunciato al mercato la volontà di procedere a un’ulteriore offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria ai sensi dell’art. 102 del TUF sulla quota residua di azioni Crédit Agricole FriulAdria S.p.A. non già possedute. L’offerta si è conclusa nel mese di settembre
2021 con il raggiungimento da parte di CAI di quasi il 100% del capitale sociale di Crédit Agricole FriulAdria S.p.A. Anche in tal caso, come già comunicato al mercato, è intenzione di CAI procedere alla fusione per incorporazione di Crédit Agricole Friuladria S.p.A. nel corso del 2022. Tale fusione per incorporazione è attualmente presumibile che possa aver luogo nel quarto trimestre del 2022.
Da ultimo si segnala che, in data 24 settembre 2021 e 28 settembre 2021, i rispettivi consigli di amministrazione dell’Emittente e di Creval hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione di Creval in CAI; la fusione è stata autorizzata dalla BCE ai sensi dell’articolo 57 del TUB in data 15 dicembre 2021. I consigli di amministrazione di CAI e di Creval si sono riuniti nuovamente, rispettivamente in data 8 febbraio 2022 e 1 febbraio 2022, conferendo delega ai rispettivi rappresentanti legali al fine di stipulare il relativo atto di fusione. La stipula dell’atto di fusione è avvenuta in data 12 aprile 2022, con efficacia della Fusione a partire dal 24 aprile 2022.
Nel corso dell’ultimo quinquennio, il Collegio Sindacale non ha formulato rilievi.
5.4 Strategia e obiettivi
In data 30 Aprile 2019, sono state recepite le linee guida di cui al più ampio piano strategico della controllante Crédit Agricole, confermando e rafforzando i grandi assi di trasformazione e sviluppo, in esso contenuti, tra cui (i) Progetto Cliente, (ii) Progetto Persone, (iii) Responsabilità Sociale e (iv) Trasformazione Industriale.
Al riguardo, l’Emittente segnala che (a) l’Aumento di Capitale è funzionale – oltre che a garantire il mantenimento da parte dell’Emittente di adeguati coefficienti patrimoniali ad esito dell’acquisizione, perfezionatasi nel xxxxx xxx xxxxx xxxxxxxx xxx 0000, xx Xxxxxx e degli effetti prudenziali che tale operazione ha comportato (per maggiori informazioni si rinvia alla Parte C, Sezione III, Paragrafo
3.4 del Prospetto Informativo) – a garantire la raccolta, da parte della Banca, delle risorse finanziarie necessarie per dare attuazione alle suddette linee guida; e (b) non ritiene di aver bisogno di ulteriori risorse rispetto a quelle generate dall’attività operativa e a quelle rivenienti dall’Aumento di Capitale.
Progetto Cliente
In linea con i valori del Gruppo Crédit Agricole Italia, il Progetto Cliente declina importanti ambizioni commerciali sostenute da una costante valorizzazione delle sinergie con le società prodotto del Gruppo Crédit Agricole Italia:
- investire sull’eccellenza relazionale e operativa per sostenere la crescita organica, posizionandosi tra i primi posti del mercato per IRC tra le banche di prossimità;
- sviluppare un modello sempre più dedicato e specializzato, raggiungendo l’eccellenza nella gestione del risparmio, investendo nel servizio ai clienti e nella crescita della capacità distributiva;
- accelerare lo sviluppo del settore bancassicurazione e danni;
- potenziare il segmento corporate con prodotti/servizi a maggior valore aggiunto attraverso un modello di servizio fondato su figure ad elevata specializzazione, in grado di intervenire a supporto delle imprese a tutto tondo, dai derivati al trade finance, dal cash management alla finanza strutturata.
Progetto Persone
I principali obiettivi del secondo Pilastro PMT riguardano la valorizzazione del capitale umano del Gruppo Crédit Agricole Italia:
- sviluppare la responsabilità individuale per un servizio di eccellenza al cliente, tramite l’evoluzione del modello di leadership;
- riaffermare la cultura differenziante del Gruppo Crédit Agricole per attirare e trattenere i talenti migliori e garantire la sostenibilità della cultura manageriale, valorizzando la leadership al femminile e facilitando il ricambio generazionale.
Responsabilità Sociale
A livello di responsabilità sociale, l’ambizione del Gruppo Crédit Agricole Italia è di sviluppare progetti ed iniziative di vicinanza al territorio, alla società e all’ambiente, favorendo l’attrattività e lo sviluppo economico dei territori nei quali il Gruppo Crédit Agricole Italia è presente, stimolando positivamente la transizione energetica dei clienti e coltivando l’ambizione di diventare un attore responsabile della protezione dell’ambiente.
Trasformazione Industriale
In tale ambito, le iniziative sono accompagnate da un programma di trasformazione della macchina operativa con l’avvio di una digital factory per la revisione dei processi della Banca con impatto sul cliente:
- ridisegno dei processi operativi chiave in ottica digitale, con l’obiettivo di trasformare il tempo operativo dei gestori in tempo commerciale per i clienti;
- industrializzazione e digitalizzazione dei processi del credito per gestione del credito in ottica anticipatoria; e
- l’integrazione dei servizi in ottica omnicanale favorendo l’innovazione e la digitalizzazione.
Si evidenziano di seguito le opportunità, le minacce, i punti di forza e di debolezza, ritenuti dalla Banca più significativi, che potrebbero condizionare le capacità reddituali o il posizionamento competitivo della Banca.
Con riferimento alle possibili opportunità da poter sfruttare, la Banca ha individuato le seguenti: (i) il posizionamento in territori con fondamentali solidi e tra i più ricchi e dinamici d’Italia; (ii) la ripresa economica incentivata dalla politica fiscale europea (ad esempio, attraverso i fondi derivanti dal Next Generation EU) e dalla politica monetaria della BCE (attraverso le operazioni di TLTRO), che entrambe considerano le banche quali componenti necessarie per superare la crisi innescata dall’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Nello stesso contesto, tuttavia, la Banca ha individuato le seguenti minacce:
a) l’attuale contesto economico italiano ed europeo, in particolare a seguito dell’emergenza sanitaria legata al COVID-19, dei relativi tempi di ripresa, degli effetti sull’approvvigionamento e sui costi delle materie prime, dell’energia, della carenza di fattore umano in diversi settori merceologici e dell’economia e dell’impatto sulla solvibilità dei clienti affidati anche alla luce
delle nuove disposizioni normative in tema di crisi di impresa e dell’insolvenza per ultimo introdotte con X. 147/2021 (in tema di composizione negoziata della crisi di impresa);
b) possibili crisi politiche che possano minacciare l’attuale azione governativa, specialmente in materia di gestione dei fondi derivanti dal Next Generation EU; e
c) possibile ingresso o rafforzamento di competitor della Banca – con riferimento anche a “New Bank” e “Fintech” – sullo stesso territorio, settore, mercato di incidenza.
Il posizionamento distintivo di Crédit Agricole Italia le permette, inoltre, di riconoscersi i seguenti punti di forza:
a) solida performance commerciale al 31 dicembre 2021, confermando il ritorno ad una produttività pienamente allineata ai livelli pre-crisi;
b) disponibilità di risorse finanziarie e solidità del livello di patrimonializzazione, tali da permettere alla Banca di perseguire il proprio percorso di crescita, sia endogena che esogena;
c) spiccata vocazione territoriale, tale da mettere la relazione con il Cliente al centro delle proprie attività;
d) un brand internazionale storico e riconosciuto a livello Europeo e Mondiale;
e) la forza del Gruppo Crédit Agricole, che permette all’Emittente di sfruttare le ampie sinergie in tutti gli ambiti di Business presidiati, anche grazie alle consolidate società prodotto.
D’altro canto, la Banca ha altresì individuato i seguenti possibili punti di debolezza:
a) il modello di servizio incentrato sul presidio fisico del territorio comporta necessariamente una struttura organizzativa piuttosto rigida, soprattutto se messa a confronto con quella delle “New Banks” focalizzate sul digitale e sulla relazione a distanza col cliente;
b) presenza, in determinati territori, di concentrazioni di sportelli di piccole dimensioni che, per quanto forniscano innegabile supporto alle comunità locali, presentano in alcuni casi inefficienze di costo da riequilibrare in futuro attraverso programmi di ottimizzazione territoriale.
5.5 Informazioni sintetiche in merito all’eventuale dipendenza dell’Emittente da brevetti o licenze, contratti industriali, commerciali o finanziari o da nuovi procedimenti di fabbricazione
Alla Data del Prospetto Informativo, l’attività e la redditività dell’Emittente non dipendono da brevetti o licenze, da contratti industriali, commerciali o finanziari, o da nuovi procedimenti di fabbricazione.
5.6 Dichiarazioni formulate dall’Emittente riguardo alla sua posizione concorrenziale
Come indicato nella Parte B, Sezione V, Paragrafo 5.2 del Prospetto Informativo, le informazioni e le dichiarazioni della Banca tramite le quali è descritta la posizione concorrenziale della stessa sono frutto di elaborazioni interne dell’Emittente sulla base delle informazioni contenute nella Base dati
Statistica di Banca d’Italia e dai seguenti rapporti mensili dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI) sull’evoluzione dei mercati finanziari e creditizi:
a) “ABI Monthly Outlook” – Xxxxxxx 2022, per i dati storici;
b) “ABI Monthly Outlook” – Febbraio 2022, per l’esercizio 2021.
5.7 Investimenti
5.7.1 Investimenti effettuati
La seguente tabella riporta il totale degli investimenti in attività materiali, immateriali e in partecipazioni effettuati da CAI negli esercizi 2021, 2020 e 2019.
(Euro/migliaia) | 31/12/2021 | 31/12/2020 | 31/12/2019 |
Terreni e Fabbricati | 32.494 | 59.720 | 208.332 |
Mobili | 1.068 | 2.203 | 2.250 |
Impianti | 3.832 | 3.136 | 3.517 |
Altre | 25.637 | 11.146 | 13.431 |
Totale investimenti in attività materiali detenute ad uso funzionale | 63.031 | 76.205 | 227.530 |
Terreni e Fabbricati | 2.990 | 3.537 | 8.916 |
Totale investimenti in attività materiali detenute a scopo investimento | 2.990 | 3.537 | 8.916 |
Avviamento | - | - | - |
Altre attività immateriali | 64.267 | 61.842 | 66.253 |
Totale investimenti in attività immateriali | 64.267 | 61.842 | 66.253 |
Totale investimenti in partecipazioni | - | - | - |
Totale investimenti | 130.288 | 141.584 | 302.699 |
Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, gli impianti tecnici, i mobili e gli arredi, le attrezzature di qualsiasi tipo, il patrimonio artistico e le rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2. Si tratta di attività materiali detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi (attività ad uso funzionale), per essere affittate a terzi o per la valorizzazione del capitale investito (attività materiali ad uso investimento) e che si ritiene di utilizzare per più di un periodo. Sono inoltre, iscritti in questa voce i diritti d’uso (right of use) di attività materiali acquisiti con contratti di leasing, in qualità di locatario, indipendentemente dalla qualificazione giuridica degli stessi.
Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili e prive di consistenza fisica, originate da diritti legali o contrattuali, possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale, dalle quali è probabile che affluiranno benefici economici futuri. Tra le principali tipologie di attività immateriali sono ricomprese:
(i) il software acquisito esternamente o tramite licenza d’uso;
(ii) il software sviluppato internamente;
(iii) l’avviamento rilevato in via residuale come differenza fra il costo di acquisto e il fair value delle attività e passività acquisite e delle attività e passività potenziali rilevate al momento dell’acquisizione; e
(iv) gli intangibles rappresentativi della relazione con la clientela iscritti a seguito dell’applicazione dell’IFRS 3.
Gli investimenti lato infomation technlogy sono stati sviluppati in coerenza con le strategie dell’Emittente, oltre a sostenere il funzionamento del Gruppo Crédit Agricole Italia e a garantire l’adeguamento alle indicazioni del regolatore. Si precisa che tutti gli investimenti sono stati realizzati in Italia e finanziati attraverso la liquidità generata dall’attività operativa del Gruppo Crédit Agricole Italia.
Nel periodo compreso tra il 31 dicembre 2021 e la Data del Prospetto Informativo, il Gruppo Crédit Agricole Italia ha effettuato investimenti rientranti nella normale gestione dell’attività, principalmente relativi a software, pari a circa Euro 0,7 milioni.
5.7.2 Investimenti in corso di realizzazione
Alla Data del Prospetto Informativo non vi sono investimenti significativi in corso di realizzazione.
5.7.3 Informazioni riguardanti le joint venture e le società partecipate
Alla Data del Prospetto Informativo l’Emittente non detiene partecipazioni o quote di capitale in joint venture e altre imprese tali da poter avere un’incidenza notevole sulla valutazione delle attività e passività, della situazione finanziaria o dei profitti e delle perdite di CAI.
5.7.4 Eventuali problematiche ambientali in grado di influire sull’utilizzo delle immobilizzazioni materiali
Alla Data del Prospetto Informativo non si rilevano problematiche ambientali.
SEZIONE VI - STRUTTURA ORGANIZZATIVA
6.1 Descrizione del gruppo a cui appartiene l’Emittente
L’Emittente è la società capogruppo del Gruppo Crédit Agricole Italia e svolge, oltre all’attività bancaria, le funzioni di indirizzo, governo e controllo unitario sulle società bancarie, finanziarie e strumentali dalla stessa controllate. Il settore prevalente in cui opera il Gruppo Crédit Agricole Italia è l’attività bancaria.
L’Emittente, quale banca che esercita l’attività di direzione e di coordinamento del Gruppo Crédit Agricole Italia ai sensi dell’articolo 61, comma 4, del TUB, emana, nell’esercizio di tale attività, disposizioni alle società appartenenti del Gruppo Crédit Agricole Italia, e ciò anche per l’esecuzione delle istruzioni impartite dalle Autorità di Vigilanza e nell’interesse della stabilità del Gruppo Crédit Agricole Italia.
1,96%
Si espone di seguito la rappresentazione grafica della struttura e la composizione del Gruppo Crédit Agricole Italia alla Data del Prospetto Informativo.
11,86%
Vigevano)
(Fondazione Cariparma)
(Fondazione Carispezia)
(Fondazione di Piacenza e
(Crédit
1,12%
75,60%
TERZI
0,12%
SACAM INTERNATIONAL
9,33%
Agricole S.A.) (Terzi) (Sacam International)
Crédit Agricole Italia
S.p.A.
(Crédit Agricole Italia spa)
85,00%
99,10%
89,10%
Crédit Agricole Italia OBG
60,00%
(Crédit Agricole Leasing)
(Crédit Agricole Friuladria)
(Crédit Agricole Group Solutions)
(Crédit Agricole Italia OBG)
CAI è, a sua volta, soggetta all’attività di direzione e coordinamento di Crédit Agricole S.A. (“Crédit Agricole”), società di diritto francese, con sede sociale in Montrouge, Place Des États-Unis n. 12, capogruppo del “Gruppo Bancario Crédit Agricole” (il “Gruppo Crédit Agricole”). Per ulteriori informazioni si rinvia al Paragrafo 16.3 del Prospetto Informativo.
L’Emittente è, pertanto, parte del Gruppo Crédit Agricole.
6.2 Descrizione delle società del gruppo
Di seguito sono elencate e sinteticamente descritte le società facenti parte del Gruppo Crédit Agricole Italia.
Stato di Data di Attività % Denominazione Sede registra costituzi principa capitale % diritti di voto ZIONE ONE LE SOCIALE |
Crédit Agricole Leasing Xxxxxx X.x.x.
Xxxxxx Xxxxxx 00/00/0000 (XX)
Società di 85% 85% Leasing
Crédit Agricole FriulAdria S.p.A.
Pordenone (PN)
Italia 24/07/1998 Banca 99,10% 99,10%
Crédit Agricole Group Solution S.c.p.A.
Parma (PR) Italia
27/08/2015
Società di 89,10% 89,10% Servizi
Crédit Agricole Italia OBG S.r.l.
Stelline Real Estate S.p.A.
(*)
Milano (MI)
Sondrio (SO)
Italia 19/06/2012 Società 60% 60%
veicolo
Italia
19/04/1989 Real 100% 100%
Estate
(*) Partecipazione detenuta per il tramite di Creval.
Si segnala che, come già comunicato al mercato, è intenzione dell’Emittente procedere alla fusione per incorporazione sia di Creval, sia di Crédit Agricole Friuladria S.p.A. Ai fini della fusione per incorporazione di Creval nell’Emittente, il Consiglio di Amministrazione di CAI e il Consiglio di Amministrazione di Creval, rispettivamente, in data 24 settembre 2021 e in data 28 settembre 2021, hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione. L’iscrizione al Registro delle Imprese del suddetto progetto di fusione era soggetta alla ricezione dell’autorizzazione alla fusione da parte della Banca Centrale Europea ai sensi dell’articolo 57 del TUB, ottenuta da CAI in data 15 dicembre 2021. La stipula dell’atto di fusione è avvenuta in data 12 aprile 2022, con efficacia della Fusione a partire dal 24 aprile 2022. La fusione per incorporazione di Crédit Agricole Friuladria S.p.A. nell’Emittente è attualmente presumibile che possa aver luogo nel quarto trimestre del 2022.