Rischio di liquidità Clausole campione

Rischio di liquidità. Il rischio di liquidità si concretizza nella circostanza che gli Obbligazionisti potrebbero avere difficoltà a procedere ad un disinvestimento delle proprie Obbligazioni e potrebbero dover accettare un prezzo inferiore a quello atteso (in relazione alle condizioni di mercato ed alle caratteristiche delle Obbligazioni), anche inferiore all'ammontare originariamente investito, indipendentemente dall'Emittente e dall'ammontare delle Obbligazioni, in considerazione del fatto che le eventuali proposte di vendita dell'Obbligazionista potrebbero non trovare una tempestiva ed adeguata contropartita. Non vi è infatti alcuna garanzia che vi siano soggetti interessati, ivi inclusi l'Emittente o le società del Gruppo, ad acquistare le Obbligazioni, ovvero ad acquistarle nel momento e alle condizioni attesi dall'Obbligazionista. Pertanto l'Obbligazionista, nell'elaborare la propria strategia finanziaria, deve assicurarsi che la durata delle Obbligazioni sia in linea con le proprie future esigenze di liquidità, in quanto potrebbe avere difficoltà a procedere a liquidare il proprio investimento prima della scadenza delle Obbligazioni. Si rappresenta che il rischio di liquidità è maggiormente intenso: - in caso di prodotti finanziari complessi. In tal senso, essendo le Obbligazioni titoli strutturati, possono presentare caratteristiche di maggiore complessità rispetto ad altre tipologie di obbligazioni che possono influire negativamente sulla loro liquidità; - nel caso in cui le Obbligazioni non siano oggetto di ammissione a quotazione. Ove le Obbligazioni non fossero ammesse a quotazione, l'Obbligazionista potrebbe avere un'ulteriore difficoltà a procedere ad un disinvestimento delle proprie Obbligazioni in quanto dovrebbe sostenere l'onere di ricerca di controparte (si veda il Capitolo 6, Paragrafo 6.3 del Prospetto di Base e le sezioni "Negoziazione" e "Soggetti operanti sul mercato secondario" delle Condizioni Definitive). L’Emittente indica nelle Condizioni Definitive se intende richiedere l’ammissione alla quotazione sul Mercato Telematico delle Obbligazioni (MOT). La quotazione ufficiale delle Obbligazioni sul MOT (ove applicabile) è subordinata alla sussistenza dei requisiti di volta in volta richiesti dal Regolamento dei Mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana S.p.A. Non vi è alcuna garanzia che le Obbligazioni siano effettivamente ammesse a quotazione, nonostante sia stata presentata la relativa domanda di ammissione. Le Obbligazioni potranno anche esser...
Rischio di liquidità. Il rischio di liquidità è il rischio rappresentato dalla difficoltà o impossibilità per l’Investitore di vendere prontamente i Covered Warrant prima della loro naturale scadenza ad un prezzo, in linea con il valore teorico del titolo, che potrebbe anche essere inferiore al prezzo di emissione, in considerazione del fatto che le richieste di vendita possono non trovare prontamente un valido riscontro. Rischio relativo alla dipendenza dal valore del Sottostante L’investimento in Covered Warrant comporta rischi connessi al valore del Sottostante. Il rendimento dei Covered Warrant dipende, infatti, principalmente dal valore assunto dal Sottostante rispetto allo Strike, come stabilito al momento dell’emissione dei Covered Warrant, al termine del singolo Periodo di Riferimento considerato. Il valore del Sottostante per ciascun Periodo di Riferimento può variare, in aumento od in diminuzione, in relazione ad una varietà di fattori tra i quali: il divario tra domanda ed offerta del mercato dei tassi interbancari, fattori macroeconomici, l’andamento generale dei tassi di interesse, movimenti speculativi.
Rischio di liquidità. Il rischio in esame riguarda l’impossibilità di trasformare gli investimenti in liquidità, nei tempi previsti, senza sopportare perdite e può essere suddiviso, in linea generale, in “funding risk” (ovvero il rischio che la Compagnia non sia in grado di far fronte a deflussi di cassa attesi ed inattesi in modo efficiente, senza mettere a repentaglio la propria operatività ordinaria o il proprio equilibrio finanziario) e in “market liquidity risk” (ovvero il rischio che, al verificarsi della necessità di monetizzare una consistente posizione di attività finanziarie, la Compagnia realizzi una vendita a prezzo sfavorevole). La Compagnia, a presidio di tale tipologia di rischio, ha definito un sistema strutturato di limiti in materia di investimenti che consente la composizione di un portafoglio caratterizzato da elevata liquidità. Dunque la situazione complessiva del portafoglio continua a confermare la capacità di generare liquidità attraverso i normali flussi di cassa o la componente di portafoglio più facilmente negoziabile. In base ai diversi orizzonti temporali la Compagnia individua strumenti per la gestione della liquidità e al fine di mantenere l’esposizione al rischio al di sotto del livello ritenuto accettabile prevede che la liquidità detenuta consenta di far fronte agli impegni assunti senza dover smobilizzare i titoli che potrebbero generare minusvalenze in bilancio, struttura un portafoglio di asset che generi la liquidità sufficiente per finanziarie le uscite nette di cassa per i dodici mesi successivi la data di valutazione e stabilisce in ottica prudenziale che sia costituito un ammontare di liquidità di sicurezza tramite la presenza tra gli investimenti di titoli di prossima scadenza che consenta di liquidare senza dover vendere titoli, uscite inattese. Il rischio di liquidità ha impatto "medio/basso". Tale rischio viene periodicamente monitorato e al momento non necessita di ulteriori misure migliorative. Inoltre, il rischio di liquidità è stato valutato anche attraverso la verifica dei limiti degli investimenti operativi attraverso controlli specifici per il rischio di liquidità. Va ricordato inoltre che i limiti degli investimenti sono stati aggiornati, spostandosi da investimenti prevalentemente azionari ad investimenti in titoli a tasso fisso e depositi. Tutti i controlli sono eseguiti periodicamente e in linea con il Framework di Risk Management. Tale rischio non viene valutato mediante Standard Formula, per cui non esiste uno specifico...
Rischio di liquidità. L’Emittente effettua la gestione e la misurazione del rischio di liquidità avvalendosi nell’ambito del Servizio ALM, fornito da Cassa Centrale Banca, del previsionale flussi finanziari, disponibile con cadenza mensile. In esso vengono rappresentati i flussi in entrata e in uscita risultanti dallo sviluppo delle posizioni attive e passive della Banca presenti alla data di analisi, facendo riferimento sia alla quota capitale che alla quota di interesse delle stesse all’interno di predefiniti intervalli temporali. Il Comitato ICAAP valuta periodicamente la consistenza e la distribuzione dei fabbisogni da finanziare o disponibilità da impiegare provvedendo a fornire indirizzi generali di coerenza alle unità direttamente coinvolte.
Rischio di liquidità. I WARRANT POTREBBERO PRESENTARE PROBLEMI DI LIQUIDITÀ E, PERTANTO, POTREBBE VERIFICARSI L'EVENTUALITÀ CHE IL PREZZO DI TALI STRUMENTI SIA CONDIZIONATO DALLA LIMITATA LIQUIDITÀ DEGLI STESSI, SOPRATTUTTO NEL CASO IN CUI I WARRANT NON VENGANO QUOTATI PRESSO IL COMPARTO SEDEX. PERALTRO, NEL CASO IN CUI SI PROCEDA A QUOTAZIONE, COME STABILITO DALL'ARTICOLO 2.2.22 DEL REGOLAMENTO DEI MERCATI ORGANIZZATI E GESTITI DA BORSA ITALIANA S.P.A. (IL "REGOLAMENTO DI BORSA"), L'EMITTENTE, IN QUALITÀ DI MARKET-MAKER, ASSUME L'IMPEGNO DI ESPORRE IN VIA CONTINUATIVA SU TUTTE LE SERIE QUOTATE PROPOSTE IN ACQUISTO E IN VENDITA A PREZZI CHE NON SI DISCOSTINO TRA LORO IN MISURA SUPERIORE AL DIFFERENZIALE MASSIMO INDICATO NELLE ISTRUZIONI AL REGOLAMENTO DEI MERCATI ORGANIZZATI E GESTITI DA BORSA ITALIANA S.P.A. ("ISTRUZIONI AL REGOLAMENTO"), PER UN QUANTITATIVO ALMENO PARI AL LOTTO MINIMO DI NEGOZIAZIONE DETERMINATO DA BORSA ITALIANA S.P.A. E SECONDO LA TEMPISTICA SPECIFICATA NELLE ISTRUZIONI STESSE. NEL CASO IN CUI I WARRANT NON VENGANO QUOTATI PRESSO IL MERCATO SEDEX, L'EMITTENTE SI IMPEGNA A FARE AMMETTERE A NEGOZIAZIONE I WARRANT IN UNO DEI SISTEMA DI SCAMBI ORGANIZZATI ("SSO") DEL GRUPPO CUI L'EMITTENTE APPARTIENE, LA CUI ATTIVITÀ È SOGGETTA AGLI ADEMPIMENTI DI CUI ALL'ARTICOLO 78 DEL D.LG. 58/98 ("TUF") IN MODO DA FORNIRE SU BASE CONTINUATIVA I PREZZI DI ACQUISTO E VENDITA, SECONDO LE REGOLE PROPRIE DI TALI SSO.
Rischio di liquidità. Xxxxxxx che si manifesta quando uno strumento finanziario non può essere trasformato prontamente, quando necessario, in liquidità, senza che questo di per sé comporti una perdita di valore.
Rischio di liquidità. Sebbene l’Emittente assicuri la negoziazione dei titoli su un sistema multilaterale di negoziazione, non vi è garanzia del fatto che tale mercato DESCRIZIONE DEL PRODOTTO FINANZIARIO secondario sia un mercato effettivamente liquido, nonostante l’emittente si impegni altresì ad operare (o a nominare un soggetto terzo che operi) come Liquidity Provider su tali mercati. Si segnala in particolare che l’investitore potrebbe comunque trovarsi nella difficoltà di rivendere prontamente le obbligazioni prima della loro scadenza naturale ad un prezzo in linea con il mercato, prezzo che potrebbe anche essere inferiore al prezzo di emissione delle Obbligazioni. Rischio connesso all’eventuale modifica in senso negativo del rating dell’Emittente ovvero delle Obbligazioni Ogni modifica effettiva ovvero attesa dei ratings attribuiti all’Emittente o alle Obbligazioni potrebbe influire sul valore di mercato delle Obbligazioni.
Rischio di liquidità. I Covered Warrant, benché potranno essere quotati sul Mercato SeDeX organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., potranno presentare per l’investitore rischi rappresentati dalla difficoltà o impossibilità di rivenderli prontamente prima della scadenza ad un prezzo che consenta di ottenere un rendimento positivo, con la conseguenza che l’investitore potrebbe trovarsi costretto ad accettare un prezzo inferiore a quello di sottoscrizione. Peraltro, come stabilito dall'art. 2.2.26 del Regolamento dei mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana s.p.a., l'Emittente, in qualità di market-maker, assume l'impegno di esporre quotazioni in acquisto e in vendita a prezzi che non si discostino tra loro in misura superiore al differenziale massimo indicato nelle Istruzioni al Regolamento dei mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana s.p.a., per un quantitativo almeno pari all’Exchange Market Size (EMS) come verrà, di volta in volta, calcolato da Borsa Italiana S.p.A. e indicato nell’avviso di inizio negoziazione. Nel caso in cui i Covered Warrant non siano quotati sul Mercato SeDeX, l'Emittente assume l'impegno di effettuare il riacquisto degli stessi: in proposito, si precisa che i Covered Warrant potranno essere negoziati rivolgendosi all’intermediario che ha effettuato il collocamento, il quale applicherà la propria “execution policy” per la negoziazione degli strumenti derivati cartolarizzati di emittente terzo, non quotati su un mercato regolamentato, applicando i prezzi forniti dall’Emittente al medesimo intermediario.
Rischio di liquidità. Il rischio di liquidità rappresenta il rischio di non essere in grado di fare fronte ai propri impegni di pagamento per l’incapacità sia di reperire fondi sul mercato, sia di smobilizzare i propri attivi (market liquidity risk) a causa del fenomeno della trasformazione delle scadenze. L’esame della liquidità è volto a verificare l’equilibrio dei flussi di cassa attesi in un arco temporale annuale, attraverso la contrapposizione delle attività e delle passività con scadenze all’interno di fasce temporali che vanno da quella a vista a quella a dodici mesi. Il processo su cui si fonda la gestione del rischio di liquidità della Società, in coerenza con il profilo di rischio e nel rispetto della normativa prudenziale di riferimento che distingue tra: gestione della liquidità a breve termine: persegue l’obiettivo di assicurare alla Società la capacità di far fronteagli impegni di pagamento quotidiani, previsti ed imprevisti, e di operare con una prudenziale posizione finanziaria netta a breve termine (fino a 12 mesi). Il mantenimento di uno sbilancio sostenibile tra flussi di cassain entrata ed in uscita nel perimetro temporale considerato costituisce una condizione essenziale per la ordinariacontinuità operativa dell’intermediario; gestione della liquidità strutturale: volta ad assicurare l’equilibrio finanziario della struttura per scadenze sull’orizzonte temporale superiore ai 12 mesi. L’equilibrio finanziario, garantito dal mantenimento di un adeguato rapporto tra passività ed attività a medio-lungo termine, consente di evitare tensioni sulle fonti, attuali e prospettiche, a breve termine. Il rischio di liquidità si manifesta sotto forma di inadempimento ai propri impegni di pagamento e può essere causatoda: incapacità di reperire fondi o di far fronte ai propri impegni di pagamento a costi di mercato, ossia sostenendoun elevato costo della provvista (funding liquidity risk); presenza di limiti allo smobilizzo delle attività o da perdite in conto capitale a seguito dello smobilizzo di queste (market liquidity risk). Il funding liquidity risk può essere a sua volta analizzato distinguendo tra: mismatching liquidity risk, consistente nel rischio connesso al differente profilo temporale delle entrate e delle uscite di cassa determinato dal disallineamento delle scadenze delle attività e delle passività finanziarie di bilancio; contingency liquidity risk, ossia il rischio che eventi inattesi possano richiedere un ammontare di disponibilità liquide significativam...
Rischio di liquidità. Il rischio di liquidità identifica l'eventualità che il Gruppo UniCredit possa trovarsi nella condizione di non riuscire a far fronte agli impegni di pagamento (per cassa o per consegna) attuali e futuri, previsti o imprevisti senza pregiudicare l'operatività quotidiana o la propria condizione finanziaria. L'attività del Gruppo UniCredit, in particolare, è soggetta al rischio di liquidità nelle diverse dimensioni del funding liquidity risk, market liquidity risk, mismatch risk e contingency risk. Si precisa, infine, che nell'ambito del processo SREP 2016, la BCE ha segnalato all'Emittente aree di debolezza relative al rischio di liquidità. Rischi connessi ai rapporti con Parti Correlate Nel corso degli ultimi tre esercizi e del periodo intermedio chiuso al 30 settembre 2016, il Gruppo ha intrattenuto rapporti con Parti Correlate. Sebbene l'Emittente abbia adottato procedure per assicurare il presidio delle tematiche relative alle operazioni con Parti Correlate ai sensi della disciplina applicabile alle società con azioni quotate (Regolamento Parti Correlate), nonché con Soggetti Collegati di cui alle Nuove Disposizioni di Vigilanza Prudenziale e con esponenti bancari ai sensi dell'art. 136 del TUB, tali operazioni presentano i rischi tipici connessi a operazioni che intervengono tra soggetti la cui appartenenza o comunque la vicinanza all'Emittente e/o alle sue strutture decisionali che potrebbe compromettere l'oggettività e l'imparzialità delle decisioni relative a dette operazioni. Tali situazioni potrebbero: (i) comportare inefficienze nel processo di allocazione delle risorse, (ii) esporre l'Emittente a rischi non adeguatamente misurati o presidiati; nonché (iii) arrecare potenziali danni all'Emittente medesimo e ai suoi diversi stakeholder.