Potere sociale. I sindacati belgi si impegnano attivamente a sostenere una serie di attività e organiz- zazioni della società civile. Partecipano a vari eventi, tra cui le marce per i diritti delle donne (ABVV, 2024a), le proteste per il cessate il fuoco in Palestina (ABVV, 2024b; Mi- chiels & Belga, 2023), le campagne contro l’estrema destra (0xxxxxxxxxxx.xx; Redactie De Morgen, 2023), l’attivismo per il clima (Huyghebaert & Belga, 2023), contro regole più severe per le proteste (Xxxxxxx, 2021) e contro i tagli al trasporto pubblico (Ar- nhoudt, 2024; Belga, 2015). Tutti e tre i sindacati sono membri di De Klimaatcoalitie, un’organizzazione che si occupa di raccogliere il sostegno sociale e politico per le misu- re di mitigazione della crisi climatica (xxxxx://xxxxxxxxxxxxxxx.xx/xx/xxxx/), e tutti e tre sostengono il movimento cittadino Xxxx boven Hard, che si batte per una società inclusi- va e sostenibile (xxxxx://xxxxxxxxxxxxx.xx/). Mentre ACV/CSC e ABVV/FGTB dimostrano un ampio sostegno alle organizzazioni della società civile, il coinvolgimento di ACLVB/ CGSLB è relativamente minore a causa delle sue dimensioni più piccole e delle minori risorse. Inoltre, c’è una dimensione ideologica in questa discrepanza, con il sindacato liberale che dà priorità alle questioni legate al posto di lavoro. In quanto membro di Xxxxxxxx.xxx e del Mouvement Ouvrier Chrétien, l’ACV/CSC man- tiene legami stretti e strutturali con diverse organizzazioni del pilastro cristiano della società belga, tra cui le cooperative e i movimenti femministi. L’ABVV/FGTB, invece, ha forti legami con la cooperativa socialista e il partito socialista fiammingo Vooruit attra- verso il Socialistische Gemeenschappelijke Actie, il comitato di consultazione del pila- stro socialista fiammingo. Analogamente, in Vallonia, ABVV/FGTB è associata a l’Action Commune, che comprende la mutualità socialista e il partito socialista vallone PS. Al contrario, ACLVB/CGSLB non ha legami strutturali con le sue controparti politiche (Open VLD nelle Fiandre e MR in Vallonia) ma collabora strettamente con la cooperativa libe- rale. I sindacati belgi hanno stretti legami con la società civile e sostengono un’ampia varietà di azioni al di fuori della loro attività “principale” sul posto di lavoro. I legami storici con i partiti politici sono tuttavia sotto pressione, in parte perché i cosiddetti partiti tradi- zionali stanno perdendo la loro base elettorale (De Vadder, 2020; Xxxxxxxx, 2019; Ver- meersch, 2012). Xxxxxxxx.xxx non c...
Potere sociale. Il potere sociale del lavoro in Romania implica relazioni complesse tra sindacati, altre organizzazioni e partiti politici. I sindacati si sono impegnati in varie forme di coalizioni e relazioni per rafforzare la propria influenza e promuovere i propri interessi. Queste relazioni hanno svolto un ruolo significativo nel plasmare il potere sociale dei sindacati e la loro capacità di negoziare condizioni più favorevoli per i lavoratori. I sindacati hanno formato coalizioni con una serie di altre organizzazioni per rafforzare la loro posizione negoziale. Ciò include la collaborazione con le organizzazioni della società civile e i movimenti sociali, che ha permesso ai sindacati di estendere la loro influenza al di là del luogo di lavoro e di impegnarsi in questioni sociali e politiche più ampie. Tali coalizioni hanno permesso ai movimenti sindacali di amplificare la propria voce e di esercitare una maggiore pressione sui datori di lavoro e sui politici. Il rapporto tra sindacati e partiti politici in Romania è stato caratterizzato da coopera- zione e tensione. Alcuni sindacati hanno stretto alleanze strategiche con i partiti politici, utilizzando il loro sostegno elettorale per ottenere leggi e politiche del lavoro favore- voli. Ad esempio, il CNSLR Frăția ha stretto diversi accordi di cooperazione con il Partito socialdemocratico, mentre il BNS ha collaborato con il Partito Grande Romania e suc- cessivamente con un’alleanza politica di centro-destra. Queste alleanze hanno talvolta portato i leader sindacali a passare a ruoli politici, rendendo ancora più confusa la linea di demarcazione tra la difesa del lavoro e l’impegno politico. Tuttavia, questi coinvol- gimenti politici hanno anche suscitato critiche all’interno degli iscritti al sindacato, che alcuni considerano un allontanamento dal ruolo primario dei sindacati come rappre- sentanti dei lavoratori. Nonostante i vantaggi strategici, l’impegno politico dei sindacati presenta degli incon- venienti. Le critiche mosse dagli iscritti ai sindacati nei confronti delle alleanze politiche indicano una tensione tra il perseguimento dell’influenza politica e il mantenimento dell’attenzione alla rappresentanza degli interessi dei lavoratori. Il potere sociale del lavoro, attraverso coalizioni e relazioni politiche, è stato un aspetto critico della strategia del lavoro per rafforzare la propria influenza.
Potere sociale. Storicamente, la nascita dei sindacati principali è avvenuta come conseguenza del po- sizionamento di vari partiti anti-fascisti italiani nel contesto della Guerra fredda. Per prima cosa, nel 1948, la Democrazia Cristiana ha abbandonato la CGIL, allora dominata da socialisti e comunisti, per fondare la CISL. Più tardi, nel 1950, i sindacalisti di sinistra occidentali (come i Repubblicani e i Social democratici) hanno fondato la UIL. Pertanto, già nei primi anni ‘50, sono emersi chiaramente i legami politici della CGIL di sinistra con i comunisti (PCI) e Socialisti (PSI), dei centristi della CISL con la Democrazia cristiana (DC) e dei riformisti della UIL con i Repubblicani (PRI) e Social democratici (PSDI). Que- sti legami sono perdurati quasi fino ai primi anni ’90, alla fine della cosiddetta Prima Repubblica. Dall’altra parte dello spettro politico, sindacati più piccoli, come Cobas, USB, RDB, CUB, SlaiCobas, hanno un evidente orientamento di estrema sinistra, anti-capitalista, anar- chico e comunista. Le loro relazioni con i partiti di sinistra come, Rifondazione Comuni- sta, Potere al Popolo, Sinistra Italiana e il nuovo PCI. Nel complesso, gli anni Novanta rappresentano un punto di svolta poiché i principali partiti politici si sono sciolti a causa dei processi per corruzione (Xxxxxxx et al. 2003) e lo scenario del sistema partitico è cambiato, insieme a un indebolimento generale della struttura di contrattazione tripartita. I governi di centrodestra guidati da Xxxxxxxxxx nel 2001 e nel 2008 hanno reintrodotto l’unilateralismo governativo sulle questioni economiche, compresi i tagli al sistema di welfare e la liberalizzazione del mercato del lavoro (Colombo e Regalia 2016). La crisi economica del 2008 e le successive politiche di austerità hanno ulteriormente diminui- to il potere contrattuale dei sindacati, che hanno ricorso alla mobilitazione di protesta come alternativa funzionale (Xxxxxxx e Raniolo 2017). Questo è accaduto meno fre- quentemente sotto i governi sostenuti dal centrosinistra (Andretta 2018). Infatti, i partiti di sinistra sembrano più disposti al dialogo su questioni legate al lavoro e quelli della sinistra radicale sono più presenti nelle strade per manifestare per il diritto a un lavoro dignitoso. Tuttavia, l’alleanza più solida è quella tra i sindacati e la società civile o le organizza- zioni dei movimenti sociali. Questa relazione ha attraversato varie fasi, segnate da mo- menti significativi di cooperazione (come durante il mov...