Stato dell’arte. La pletismografia è una tecnica non invasiva per registrare le variazioni di volume in un tessuto che, a differenza dell’ecografia, supera l'operatore dipendenza della misura acquisita. In particolare, la pletismografia ad estensimetri viene utilizzata per rilevare anomalie venose nelle gambe, misurando la variazione del volume venoso correlato alla variazione della postura e all'esercizio fisico. Recentemente è stata sviluppata con successo anche la pletismografia cervicale, in grado di misurare indirettamente il volume di sangue venoso cervicale e valutare il ritorno venoso cerebrale in relazione al cambiamento della postura. Il diametro e la forma delle vene subiscono variazioni significative legate alla pressione transmurale ed alla compliance vascolare (oltre che alle compressioni dall’esterno ad opera dei muscoli circostanti e di eventuali strumenti di misura) che producono oscillazioni di interesse. Il drenaggio cerebrale e l’efficienza cardiaca nell’essere umano possono essere studiati attraverso una di queste oscillazioni, chiamata polso venoso giugulare (JVP), la cui forma d’onda è un indicatore della funzionalità cardiaca ed un fattore prognostico nell'insufficienza cardiaca cronica. Il JVP può essere valutato qualitativamente nella pratica clinica, ma la sua quantificazione può avvenire solo invasivamente attraverso cateterismo venoso centrale. Il JVP è dovuto alla variazione della tensione delle pareti della vena causata dalla propagazione dell’onda pressoria originata dalla pressione atriale destra nel corso della rivoluzione cardiaca, e determina la caratteristica pulsatilità della vena giugulare interna. Con il progetto Drain Xxxxx, eseguito con successo nel quadro della missione “Futura” a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), il Contraente ha già avviato un filone di ricerca in questo ambito. Nel corso di questo esperimento è stata valutata la funzionalità del sistema circolatorio di un membro dell'equipaggio della ISS sia sulla Terra che in condizioni di microgravità. Nell'ambito del progetto Drain Xxxxx è stato infatti sviluppato un pletismografo adatto a rilevare variazioni di volume sanguigno nel sistema venoso umano. Tale strumento includeva una circuiteria dedicata a tre canali per acquisire dati da sensori a stato solido. La pletismografia strain-gauge è una tecnica non invasiva che misura variazioni di parametri elettrici (es. capacità) associati a variazioni di volume del sangue per mezzo di un sensore che circonda ...
Stato dell’arte. Le abilità narrative sono tra le nostre più importanti capacità comunicative. Esse consentono agli individui di descrivere eventi temporalmente e causalmente correlati (Xxxxxx et al., 2005; Xxxxxx et al., 2019) e di comunicare significati, sentimenti, esperienze e conoscenze complesse. Gli effetti dell'invecchiamento sull'organizzazione narrativa potrebbero non essere sempre dannosi. Avendo una maggiore esperienza nel generare storie, gli anziani tendono ad avere maggiori capacità nella costruzione di un testo (ad esempio, Xxxxx et al., 1998). Ad esempio, i loro diari scritti e le loro narrazioni personali possono includere più episodi incorporati rispetto a quelli prodotti da individui più giovani (ad esempio, Kemper, 1990). Tuttavia, alcune indagini hanno dimostrato che le capacità di pianificare, monitorare e organizzare le narrazioni diminuiscono con l'età (Xxxxxxx et al., 2017). In effetti, le storie prodotte dagli individui più anziani sono generalmente caratterizzate da una maggiore verbosità (Gold, & Xxxxxxxx, 1995) e da una ridotta organizzazione (per una rassegna, si veda Xxxxx et al., 2016). I cambiamenti più rilevanti riguardano l'aumento degli errori di coesione e di coerenza locale (cioè la capacità di mettere in relazione gli enunciati attraverso legami linguistici e concettuali adeguati; Xxxxxxx et al., 2014). L'invecchiamento indebolisce anche la coerenza globale, cioè la capacità di mettere in relazione semantica enunciati distanti all'interno di un determinato discorso. I tipici errori di coerenza globale possono includere la produzione di enunciati che sono riempitivi, ripetitivi, tangenziali o semanticamente non correlati al succo della storia. Quando gli anziani sono coinvolti in una conversazione spontanea, producono più discorsi fuori tema rispetto agli individui più giovani (ad esempio, Xxxxx et al., 2012). Pertanto, il discorso narrativo degli anziani è spesso percepito come vago e incoerente. Le debolezze narrative osservate negli anziani potrebbero non dipendere interamente da un disturbo squisitamente linguistico (Xxxxxx & Andreetta, 2016). Infatti, le abilità narrative si basano su una complessa interazione con altre funzioni cognitive come l'attenzione, la memoria di lavoro e le funzioni esecutive (FE). Il lento, ma progressivo, declino di queste abilità cognitive indotto dall'invecchiamento interferisce con le attività della vita quotidiana (Xxxxxx, 2015) e può influire anche sulla capacità di produrre efficacemente narrazio...
Stato dell’arte. Il Comune di Ancona all'interno del proprio territorio come già detto precedentemente possiede numerose opere di sostegno per strade, strutture di civile abitazione e pubbliche e per terrapieni. La forte necessità di interventi su queste opere è dovuta sia alla vetustà di alcune di loro e tecniche/materiali superati sia ad interventi di livello minimo che sono stati attuati negli anni, anche a causa delle scarse risorse economiche impiegabili; pertanto tali aree, pur mantenendo la propria minima funzionalità, mostrano l'esigenza di un'adeguata manutenzione. In alcuni muri proprio per la messa in sicurezza urgente sono stati provvisoriamente puntellati con opere lignee per la loro messa in sicurezza perciò verrà seguito il criterio in una scala d'urgenza per l'avvio e l'ordine del ripristino di tali opere, derivata da un'indagine già svolta dai tecnici interni.
Stato dell’arte. Il personale tecnico dello IIT ha • raccolto le richieste dei futuri occupanti degli uffici in relazione agli arredi destinati ai propri uffici e predisposto un elenco • fatto una ipotesi di allocazione degli arredi richiesti negli uffici • fatto un'ipotesi di allocazione degli arredi per le zone comuni e le sale riunioni In allegato al presente capitolato si trovano: • L'elenco (non completo ma significativo) degli arredi richiesti per gli uffici e di quelli ipotizzati per le sale riunioni e le zone comuni • Una pianta in scala con o una possibile disposizione degli arredi negli uffici, in base alle esigenze manifestate dai futuri occupanti o una possibile disposizione degli arredi nelle zone comuni e sale riunioni, in base alle specifiche funzioni Tali documenti vanno intesi come base per sviluppare un progetto definitivo.
Stato dell’arte. Il territorio dell’area, grazie anche alle esperienze maturate all’interno della CM dell’Aniene, come anche dei due parchi naturali dei Monti Simbruini e Lucretili, che comprendono la quasi totalità dei Comuni dell’Area Interna 3, ha già una consolidata tendenza verso l’associazionismo, ma la complessità geografica dell’area si riflette anche negli assetti locali, che vedono la presenza contemporanea di: - Comunità Montana dell’Aniene, che interessa tutti i Comuni dell’area interna, ad eccezione di Filettino e Trevi nel Lazio; - Comunità Montana dei Monti Ernici, che interessa i Comuni di Filettino e Trevi nel Lazio; - Parco Regionale dei Monti Simbruini, che interessa i Comuni di Camerata, Cervara, Filettino, Jenne, Subiaco, Trevi nel Lazio, Vallepietra, tutti ricadenti nell’Area Interna 3; - Parco Regionale dei Monti Lucretili che interessa 13 Comuni dei quali solo uno, Percile, ricadente nell’area interna; - Unione dei Comuni della Valle Ustica, che interessa 5 Comuni dei quali solo uno, Percile, ricadente nell’area interna; - Unione dei Comuni del MedaAniene, che interessa i Comuni di Anticoli Corrado, Arsoli, Cineto Romano, Riofreddo, Roviano, Vallinfreda e Vivaro, tutti ricadenti nell’area interna; - Unione dei Comuni della Valle del Giovenzano, che interessa 5 Comuni dei quali solo Sambuci e Saracinesco, ricadenti nell’area interna. Naturalmente, nell’ambito delle singole Comunità montane e delle Unioni di Comuni, sono state intraprese varie gestioni associate di servizi, ma anche rilevante è la presenza di servizi associati autonomi tra Comuni sia interni che esterni all’Area Interna 3. Nella tavola che segue, si riporta l’attuale sistema dell’associazionismo che caratterizza l’Area Interna 3 a
Stato dell’arte. L’ attuale componente hardware della Centrale Telefonica dell’ Autorità è costituita da: o n°2 Server MCS7800 Series modello MCS7825I5; o n° 13 Cisco 6921, n°237 Cisco 6941, n°135 Cisco 7931, n° 27 Cisco 7962, n° 32 CISCO ATA187; o n°2 Cisco 2900 Series Integrated Services Routers, Piattaforma modello 2921; • La versione software installata sulle macchine MCS7825I5 è “Cisco Unified CM version 8.6.222900-9” o Partition Versions: Active Version 8.6.2.22900-9, Inactive Version 8.6.2.21900-5 o OS Version 2.6.18-194.26.1.el5PAE o Platform Version 5.0.0.0-2 • La configurazione attuale comprende First Node (Publisher) e Subsequent Node (Subscriber) configurati in HA (High Availability) • La connettività avviene tramite i n°2 voice Gateway Cisco 2900 o n. 3 PRI (Accessi Primari ISDN – n° 30 canali/cad; tot. N.90 canali) o n. 9 BRI (Accessi Base ISDN – n° 2 canali/cad; tot. N.18 canali)
o n. 4 POTS (Accessi Tradizionali – n° 1 canale/cad; tot. N.4 canali) • Le funzionalità attualmente attive sulla centrale comprendono una connessione col servizio di Contact Center “CONTATTA”. • Il nodo Primario e Secondario hanno inoltre : o “CUCM TCP Port Setting”: Ethernet Phone Port n°2000, MGCP Listen Port n°2427, MGCP Keep-alive Port n°2428, SIP Phone Port n°5060, Sip Phone Secure Port n°5061 • Phone License Feature: Units Authorized n°2738, Units Used n°1379, Unit Remaining n°1359 • CCM Node License Feature: Units Authorized n°2, Units Used n°2 • Licenze in dotazione: UCL Essential n°32, UCL Basic n°18, UCL Enhanced n°405, UCL Enhanced PLUS n°1, CUWL STD n°0, TelePresence Room n°0
Stato dell’arte. 3.2.1. Accuratezza diagnostica della CEDM
Stato dell’arte. Il Comune di Firenze dispone di una Metropolitan Area Network (MAN) proprietaria in fibra ottica, denominata Fi-Net. L'infrastruttura attuale della Fi-Net è interconnessa tramite un anello principale gestito da 4 apparati router Cisco ASR-9001 (denominati POP) e altri sotto-anelli in modo da garantire ridondanza e continuità di servizio sul funzionamento della rete anche in caso di guasto o malfunzionamento di un singolo apparato POP router. L’intera rete è configurata utilizzando protocolli IBGP, BGP e OSPF in versione IPv4.
Stato dell’arte. Per ottimizzare la strategia terapeutica nella LAM, il European Leukemia Network (ELN) ha concepito un sistema di stratificazione prognostica che prende in considerazione il cariotipo e la genetica molecolare, capaci di definire categorie a prognosi significativamente diversa. La presenza di anomalie genetiche fornisce una predizione a priori della chemiosensibilità: consente di individuare pazienti caratterizzati da alti tassi di RC e lunga sopravvivenza (ELN-favorevole) e all’opposto pazienti caratterizzati da scarsa risposta e prognosi sfavorevole (ELN-avversa). Tuttavia, in assenza di determinanti genetici, il sistema ELN unifica pazienti con malattie eterogenee (ELN-intermedio I e II) e la sua utilità clinica ha limiti notevoli. In definitiva, un fattore predittivo di risposta individuale al trattamento non è disponibile prima di iniziarlo; la risposta viene piuttosto valutata post factum. Nell’ottica di valutare la chemiosensibilità in un tempo clinicamente rilevante, abbiamo studiato la clearance dei blasti periferici (PBC) durante l’induzione tramite citometria a flusso. In una coorte preliminare di 61 pazienti, abbiamo documentato come PBC discriminasse efficacemente tra pazienti responsivi e refrattari sin dal giorno 2 di terapia. Sulla base di questi dati, lo studi di PBC è stato incorporato nel trial clinico AML 02/06 del NILG. I nostri dati confermano che PBC correla con fattori prognostici ben stabiliti, che PBC è un fattore predittivo di ottenimento di RC e prognosi (vedi Dati Preliminari) e affermano la fattibilità del nostro approccio in un trial prospettico multicentrico. Attraverso l’applicazione di PBC, ipotizziamo di modulare la strategia terapeutica. Pazienti con basso PBC verrebbero immediatamente avviati a una intensificazione dell’induzione e molto precocemente al trapianto allogenico. E’ attendibile che questo approccio determini un elevato tasso di RC (almeno comparabile con quello di un’induzione intensificata) ma con una minore tossicità complessiva. Inoltre, questo approccio fornirebbe un’informazione cruciale sulla chemiosensibilità e il rischio di recidiva.
Stato dell’arte. Lo studio della distribuzione delle concentrazioni dei radionuclidi del territorio rientra nel campo delle politiche di prevenzione della salvaguardia ambientale e della salute: l'Italia infatti è tenuta a rispettare la raccomandazione della Commissione Europea (2000/473/Euratom) [1] riguardante il controllo del grado di radioattività ambientale allo scopo di determinare l'esposizione della popolazione. I principali radionuclidi naturali presenti nel territorio sono il 40K, 238U e il 232Th, con concentrazioni variabili dipendenti dalle litologie, dalla genesi ed evoluzione delle rocce e dei depositi quaternari. In questo scenario il trasferimento dei radionuclidi dall’ambiente all’uomo è riconosciuto come uno dei processi principali per l'assorbimento di radioattività da parte dell'essere umano[2]. Per questo motivo lo sviluppo di progetti per il monitoraggio e per la tutela dell'ambiente assume una rilevanza strategica nell’ambito dei programmi scientifici nazionali ed europei. In questo quadro scientifico e normativo si inserisce il progetto ITALRAD che si propone di caratterizzare la radioattività naturale dell’intero territorio italiano, attraverso misure di spettroscopia gamma effettuate in situ, in laboratorio e airborne. Tra i prodotti di sintesi delle misure di radioattività realizzate sul territorio nazionale vi sono le carte tematiche relative alla distribuzione di potassio, uranio e torio e dell’attività specifica totale (Bq/kg) a scala 1:250.000, ottenute con metodi geostatistici e sulla base delle caratteristiche geologiche del territorio. Attualmente, per quanto riguarda il progetto ITALRAD, sono state completate le carte della Regione Toscana e del Veneto, sono in fase di completamento le carte della Regione Sardegna e delle Marche, mentre per quanto riguarda la Regione Umbria è stato avviato uno screening preliminare delle litologie affioranti sull’intero territorio regionale.