FASE B
CONCEDENTE CONCESSIONARIO
VIA GONARS - COMUNE DI UDINE
AREA DI PROPRIETA' NET S.P.A.
UBICAZIONE
FASE B
COMPLESSO IMPIANTISTICO
PER IL TRATTAMENTO DELLA F.O.R.S.U. E DELLA F.O.P.
PROGETTO DEFINITIVO
PROVVEDIMENTO AUTORIZZATIVO UNICO REGIONALE
OGGETTO
PROGETTISTA | |
EPC
| COORDINAMENTO SERVIZI TECNICI
|
TITOLO ELABORATO | PIANO SICUREZZA E COORDINAMENTO | NUMERO ELABORATO SIC | |||
SCALA | INTERNA | ||||
0-EMISSIONE | 27/05/2019 | S. DE XXXXXXX | X. XXXX'INNOCENTI | X. XXXX'INNOCENTI | |
REVISIONE | DATA | REDATTO | VERIFICATO | APPROVATO |
INDICE
1.1 SOGGETTI PER LA SICUREZZA ED INTERESSATI ALL’OPERA 1
1.3 INDIVIDUAZIONE DEL RAPPORTO UOMINI/GIORNO DI MASSIMA 2
1.4 OGGETTO DEL PIANO DI SICUREZZA E COOORDINAMENTO (P.S.C.) 3
1.5 REVISIONE DEL P.S.C. E MODALITÀ DI AGGIORNAMENTO 4
1.6 NORMATIVA DI RIFERIMENTO 4
2 FUNZIONI DEI SOGGETTI CON COMPITI DI SICUREZZA 6
2.1 OBBLIGHI DEL COMMITTENTE O DEL RESPONSABILE DEI LAVORI - ART. 90 6
2.2 OBBLIGHI DEL COORDINATORE PER LA PROGETTAZIONE - ART. 91 7
2.3 OBBLIGHI DEL COORDINATORE PER L'ESECUZIONE DEI LAVORI - ART. 92. 7
2.4 RESPONSABILITA' DEI COMMITTENTI E DEI RESPONSABILI DEI LAVORI - ART. 93. 8
2.5 OBBLIGHI DEI LAVORATORI AUTONOMI - ART. 94. 8
2.6 MISURE GENERALI DI TUTELA - ART. 95. 8
2.7 OBBLIGHI DEI DATORI DI LAVORO, DEI DIRIGENTI E DEI PREPOSTI - ART. 96. 9
2.8 OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO DELL'IMPRESA AFFIDATARIA - ART. 97. 9
2.10 RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA 11
3 DESCRIZIONE SOMMARIA DELL’OPERA E LAVORI 13
3.1 SINTESI DELLE ATTIVITA’ LAVORATIVE 25
4 INDIVIDUAZIONE, ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI DELL’OPERA E DEL CANTIERE 26
4.1 INDIVIDUAZIONE, ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI SPECIFICI DELL’OPERA RISPETTO A QUELLI PROPRI DELL’ATTIVITÀ DELLE SINGOLE IMPRESE ESECUTRICI O DEI LAVORATORI AUTONOMI 26
4.1.1 Metodologie realizzative previste ed analisi dei rischi 27
4.1.2 Prescrizioni e misure di protezione e prevenzione 28
4.2 INDIVIDUAZIONE, ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI DELL’AREA E
DELL’ORGANIZZAZIONE DI CANTIERE 29
4.2.1 Individuazione ed analisi dei rischi 29
4.2.2 Valutazione dei rischi, prescrizioni e misure di protezione, prevenzione e coordinamento 29
4.3 INDIVIDUAZIONE, ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI DELLE LAVORAZIONI DI ACCANTIERAMENTO, VIABILITÀ E LORO INTERFERENZE 30
4.3.1 Individuazione ed analisi dei rischi 30
4.3.2 Valutazione dei rischi, prescrizioni e misure di protezione, prevenzione e coordinamento 31
4.4 PRESENZA DI FATTORI ESTERNI CHE COMPORTANO RISCHI PER IL CANTIERE 31
4.5 RISCHI CHE LE LAVORAZIONI DI CANTIERE POSSONO COMPORTARE PER L’AREA CIRCOSTANTE 32
4.6 PROCEDURE E SOGGETTI INCARICATI 36
4.7 PROBLEMATICHE E ASPETTI INERENTI LA SICUREZZA 37
5 ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE 37
5.1 SERVIZI IGIENICO - ASSISTENZIALI 37
5.1.1 Cartello di cantiere dove sarà indicato: 38
5.2 MODALITÀ DA SEGUIRE PER LA RECINZIONE DEL CANTIERE, GLI ACCESSI E LE SEGNALAZIONI 38
5.2.1 Recinzioni di cantiere 38
5.2.2 Accessi e relative segnalazioni 39
5.3 VIABILITÀ E PERCORRENZE PRINCIPALI DI CANTIERE 40
5.3.1 Impianto elettrico di cantiere 40
5.3.3 Impianti di illuminazione 42
5.3.4 impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche 42
5.4 IMPIANTI DI CANTIERE E DISLOCAZIONE DEGLI STESSI 43
5.5 ZONE DI CARICO E SCARICO 43
5.6 ZONE DI STOCCAGGIO MATERIALI E DEI RIFIUTI 43
5.7 ZONE DI DEPOSITO DEI MATERIALI CON PERICOLO D'INCENDIO O DI ESPLOSIONE 44
5.8 ZONE DI LAVORAZIONE MATERIALI 44
5.9 OPERE PROVVISIONALI QUALI PONTEGGI, PONTI MOBILI, PARAPETTI PONTI SU RUOTE, SU CAVALLETTI ECC. 44
5.9.2 Parapetti e protezioni contro la caduta nel vuoto 45
5.10 ATTREZZATURE E MACCHINARI D’OPERA 45
5.10.1 Utilizzo in sicurezza degli impianti ed apparecchiature di lavoro 46
5.11 SEGNALETICA DI SICUREZZA 55
5.11.1 Segnaletica generale 55
5.11.2 Segnaletica pronto soccorso ed emergenze 57
5.11.3 Segnaletica antincendio 57
5.12 INDICAZIONI GENERALI NELL’ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE IN MERITO
ALL’ALLESTIMENTO DELLE PROTEZIONI 58
5.13 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI 59
6 FASI DI LAVORO E ANALISI DEI RISCHI INTERFERENZIALI 60
6.2 ANALISI E MISURE PREVENTIVE DI CARATTERE GENERALE, PER RISCHI DI INTERFERENZA 63
6.2.1 Interferenze generali di cantiere 64
6.2.2 Interferenze specifiche di settore 66
6.2.3 Indicazioni e misure preventive 66
7 COORDINAMENTO DI ATTIVITÀ INTERFERENTI, MODALITÀ ORGANIZZATIVE E GESTIONE DELLE EMERGENZE 66
7.1 MISURE DI COORDINAMENTO TRA PIÙ ATTIVITÀ O PER L’USO COMUNE DI PIÙ ATTREZZATURE 66
7.2 MODALITÀ ORGANIZZATIVE PER LA COOPERAZIONE, IL COORDINAMENTO E LA RECIPROCA INFORMAZIONE FRA PIÙ DATORI DI LAVORO E LAVORATORI AUTONOMI PRESENTI IN CANTIERE 68
7.2.3 Ingresso in cantiere di soggetti esecutori 69
7.2.4 Sopralluoghi in cantiere 69
7.2.5 Coordinamento delle imprese presenti in cantiere 70
7.2.6 Responsabile di cantiere per l’Appaltatore della salute e sicurezza 70
7.2.7 Modalità e procedure per l’azione di coordinamento 71
7.2.8 Formazione ed informazione dei lavoratori 71
7.2.9 Documentazione delle imprese Affidatarie e delle esecutrici 71
7.3 MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE PER ELIMINARE I RISCHI DI INTERFERENZA FRA LE LAVORAZIONI DIVERSE, PRESENTI IN SIMULTANEA E/O IN SUCCESSIONE, E PRESCRIZIONI OPERATIVE, RIVOLTE AI SOGGETTI ESECUTORI, PER L’EVENTUALE SFASAMENTO TEMPORALE O SPAZIALE 72
7.4 ORGANIZZAZIONE PREVISTA PER IL SERVIZIO DI PRONTO SOCCORSO, ANTINCENDIO ED EVACUAZIONE DEI LAVORATORI 73
7.4.1 Gestione dell’emergenza 73
7.4.2 Gestione dell’emergenza incendio ed evacuazione del cantiere 74
7.4.3 Gestione del pronto soccorso 74
7.4.4 Numeri telefonici utili e modalità di chiamata 75
8 DOCUMENTAZIONE RIGUARDANTE LA SICUREZZA 76
ALLEGATI:
1. Cronoprogramma dei Lavori;
2. Layout di cantiere
3. Dichiarazione Idoneità tecnico – professionale Imprese (modello);
4. Dichiarazione Idoneità tecnico – professionale lavoratori autonomi (modello);
5. Documentazione minima da tenere in cantiere;
6. Verbale di riunione preliminare di coordinamento (modello);
7. Verbale di coordinamento (modello);
8. Verbale di sopralluogo
9. Dichiarazione per la concessione d’uso di macchine ed attrezzature di lavoro (modello);
10.Dichiarazione per l’uso delle macchine ed attrezzature di lavoro (modello);
11.Schede operative di analisi dei rischi e misure preventive
12.Stima costi della sicurezza
PREMESSA
Il presente elaborato è stato redatto ai sensi dell’art. 100 ed allegato XV del Decreto Legislativo 9 Aprile 2008, n. 81:
“Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”
e modifiche apportate allo stesso dalla Legge 7 luglio 2009, n. 88, Art. 39 (Gazzetta Ufficiale n. 161, 14 luglio 2009, Suppl. Ord. n. 110/L) e dal Decreto Legislativo 3 agosto 2009, n. 106:
“Disposizioni integrative e correttive al Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81”
Quanto sopra indicato ha reso necessaria la nomina del Coordinatore in fase di Esecuzione (art 90, comma 5 - D. Lgs. n. 81/2008 e ss.mm.ii.) e conseguente redazione del presente PSC in base ai disposti dell’ art. 92, comma 2 del D. Lgs. n. 81/2008 e ss.mm.ii..
Risulterà inoltre necessaria la predisposizione e invio della notifica Preliminare di cui all’ Art. 99 dello stesso decreto, in base presenza di più soggetti esecutori.
1.1 SOGGETTI PER LA SICUREZZA ED INTERESSATI ALL’OPERA
Concedente/Committente | |
Denominazione | NET SpA |
Indirizzo | Xxxxx Xxxxx x. 0/X - Xxxxx |
P. IVA | 01933350306 |
Concessionario | |
Denominazione | Bionet s.r.l. |
Indirizzo | Xxxxxx xxxxx Xxxxxxxxxxxxx x. 0 - Xxxxx |
P. IVA | 02873820308 |
Progettazione Architettonica | |
Progettista. | Xxx. Xxxxxxx Xxxx’Innocenti Xxx. Xxxxxxxxx x. 00 – 50067 – Rignano Sull’Arno – (FI) Tel. 055.83.49.039 - fax 055.83.49.118 – 000 000.00.00 |
Progettazione Strutturale | |
Progettista . | Xxx. Xxxxxxx Xxxx’Innocenti Xxx. Xxxxxxxxx x. 00 – 50067 – Rignano Sull’Arno – (FI) Tel. 055.83.49.039 - fax 055.83.49.118 – 000 000.00.00 |
CSP e CSE |
Xxx. Xxxxxxx Xxxx’Innocenti |
Xxx. Xxxxxxxxx x. 00 – 50067 – Rignano Sull’Arno – (FI) |
Tel. 055.83.49.039 - fax 055.83.49.118 – 000 000.00.00 |
Direzione generale dei Lavori
Xxx. Xxxxxxx Xxxx’Innocenti
Xxx. Xxxxxxxxx x. 00 – 50067 – Rignano Sull’Arno – Tel. 055.83.49.039-fax055.83.49.118 – 000 000.00.00
EPC Bioner SpA Xxx X.X. Xxxxxxx. X. 00 Xx Xxxxxx Impresa Affidataria | |
Ragione sociale | ICI Coop S.c.ar.l. Costruzioni Opere Civili e Industriali |
Sede legale | Xxx X. Xxxxxxxxx x. 00 Xxxxxx xxx Xxxxxxxxx (Xx) |
Tel.-fax. | |
P.IVA |
1.2 ANAGRAFICA DI CANTIERE
Natura dell’opera: | Realizzazione Impianto trattamento FORSU e FOP ( FASE B) |
Ubicazione: | Xxx Xxxxxx - Xxxxx |
Data presunta di inizio lavori: | Gennaio 2020 |
Durata del cantiere: | 15 mesi |
Numero medio di lavoratori in cantiere: | 40 unità |
Numero massimo di lavoratori in cantiere: | 150 unità |
Importo presunto dei lavori: | €. 26.000.000,00 circa |
1.3 INDIVIDUAZIONE DEL RAPPORTO UOMINI/GIORNO DI MASSIMA
Per l’individuazione del rapporto uomini/giorni si è adottata una stima di tipo parametrico di natura economica che tiene conto dell’incidenza della mano d’opera sull’importo complessivo dei lavori stimato.
Procedure di stima
In via convenzionale si è stabilito che il rapporto U/G può essere formulato dalla seguente formula:
Rapporto U/G = (A x B)/C.
Dove:
A = costo complessivo dell’opera dato dal computo metrico estimativo;
B = incidenza in % dei costi della mano d’opera sull’importo complessivo dell’opera;
C = retribuzione media di un uomo/giorno, considerando il costo medio tra le categorie di lavoratori edili come precisato a seguire.
Determinazione parametro “C”:
Il costo medio di un uomo/giorno è la media di costo tra l’operaio specializzato, l’operaio qualificato e l’operaio comune (manovale) prevista dal prezzario del Bollettino degli Ingegneri – Regione Toscana, Firenze.
Calcolo retribuzione media | Costo orario |
Operaio specializzato, carpentiere, muratore, ferraiolo, autista | Euro 33,88.- |
Operaio qualificato, aiuto carpentiere, aiuto muratore | Euro 32,14.- |
Manovale specializzato, operaio comune | Euro 26,97.- |
Valore medio | Euro 30,99.- |
Calcolo del costo di un uomo/giorno | Calcolo |
Ore di lavoro medie previste dal CCNL | N. 8 |
Paga oraria media | € 30,99.- |
Costo medio di un uomo/giorno (paga oraria media x 8 ore) | € 248,00.- |
Riepilogo:
Data la formula di calcolo e i parametri di cui sopra si determina quanto segue:
Importo presunto dei lavori | € 1'000’000 | Valore (A) |
Stima dell’incidenza della mano d’opera in % | 40 % | Valore (B) |
Costo medio di un uomo/giorno | € 248,00. | Valore (C) |
U/G = A x B = 26.000.000,00 x 40% = 41.900 (arrot.) C 248
1.4 OGGETTO DEL PIANO DI SICUREZZA E COOORDINAMENTO (P.S.C.)
Il Piano di Sicurezza e Coordinamento, definito col presente elaborato, è finalizzato ai seguenti obbiettivi:
• individuazione delle fasi critiche di cantiere, relativamente alla sicurezza, con particolare riferimento alle caratteristiche realizzative delle opere, sia alla possibile contemporanea presenza di diversi gruppi di lavoratori, che rendono indispensabile un coordinamento dei “piani” di lavoro di più soggetti (impresa appaltante, imprese esecutrici, lavoratori autonomi e fornitori);
• identificazione delle interferenze, che possano indurre problemi ai fini della sicurezza, tra lavorazioni eventualmente eseguite in contemporanea;
• valutazione dei rischi relativi alle fasi di lavoro critiche e definizione di prescrizioni ed apprestamenti per la minimizzazione di tali rischi;
• definizione della modalità di coordinamento fra i vari soggetti che concorrono alla realizzazione delle opere.
L’individuazione delle fasi di lavoro più critiche, ai fini della sicurezza, e delle possibili contemporaneità di lavorazione è stata eseguita sulla base del Programma Lavori di previsione riportato in Allegato; in questo sono distinte le diverse fasi di esecuzione delle opere e le relative tempistiche di realizzazione.
1.5 REVISIONE DEL P.S.C. E MODALITÀ DI AGGIORNAMENTO
Il Piano di Sicurezza e Coordinamento, finalizzato alla programmazione delle misure di prevenzione e protezione connesse alla realizzazione dell’opera, verrà rivisto e/o integrato in fase di esecuzione dei lavori, in occasione delle casistiche appresso riportate, qualora rendano superato quanto analizzato nel presente documento:
• modifiche organizzative;
• modifiche progettuali;
• varianti in corso d’opera;
• modifiche procedurali;
In caso di revisione/integrazione del piano o di parti di esso, il C.S.E., ne consegnerà una copia all’Impresa Affidataria; la stessa provvederà affinché tutte le imprese, i lavoratori autonomi e fornitori presenti, o che interverranno in cantiere, ne ricevano una copia od un estratto riferito a specifiche lavorazioni.
Qualora le modifiche delle attività siano contenute nei POS delle imprese esecutrici e vadano ad incidere su più imprese la modifica al PSC può essere effettuata mediante verbale di coordinamento tra le imprese interessate.
1.6 NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Si riporta a seguire i principali riferimenti normativi
⮚ Direttiva 89/686 e s.m.i. :
Relativa ai Dispositivi di Protezione Individuale”;
⮚ D.M. 10 marzo 1998:
“Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione di emergenza sui luoghi di lavoro”;
⮚ D.P.R. 462/01:
“Adempimenti sugli impianti di messa a terra contro le scariche atmosferiche e gli impianti elettrici”
⮚ D.M. 15 luglio 2003 n. 388:
“Regolamento recante disposizioni sul Pronto Soccorso aziendale”
⮚ D. Lgs 10 settembre 2003 n. 276:
“Riforma Biagi ” introduzione nuove forme di flessibilità del lavoro mantenendo gli obblighi da parte dei datori di lavoro di informare i lavoratori occasionali, in affitto, in somministrazione, ecc. sui rischi presenti nei luoghi di lavoro; introduzione del DURC: Dichiarazione Unica di Regolarità Contributiva.
⮚ Legge 248 del 04 agosto 2006:
“Nuove misure per il contrasto del lavoro nero e la promozione della sicurezza del lavoro”
⮚ Circ. Min. del Lavoro, n. 29 - 28/09/06:
“Istruzioni operative in merito all’applicazione delle nuove disposizioni contenute nell’art. 36 bis della Legge n. 248/2006”
⮚ Circ. INPS, n. 111 del 18/10/2006:
“Indicazioni sull’art. 36 bis della Legge n. 248/2006
⮚ Decreto del ministero dello sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37:
“Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici”
⮚ Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81:
“Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”. (GU n. 101 del 30-4-2008 - Suppl. Ordinario n.108)
⮚ D. Lgs 3 agosto 2009, n. 106:
“Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”
⮚ Legge del 7 luglio 2009, n.88:
"Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - Legge comunitaria 2008" – Art. 39: “Modifiche al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, recante attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Esecuzione della sentenza della Corte di giustizia resa in data 25 luglio 2008 nella causa C-504/06. Procedura di infrazione n. 2005/2200”
⮚ D.Lgs. 17/2010
“Regolamento per l’attuazione della direttiva 2006/42/CE concernente la nuova direttiva macchine“
2 FUNZIONI DEI SOGGETTI CON COMPITI DI SICUREZZA
Premesse
Quanto riportato è tratto dal D. Lgs 81/2008, in seguito definito Decreto, e ss.mm.ii.; ogni riferimento ad articoli, commi, lettere ecc. sono intesi riferiti al Decreto sopracitato.
2.1 OBBLIGHI DEL COMMITTENTE O DEL RESPONSABILE DEI LAVORI - ART. 90
1. Il committente o il responsabile dei lavori, nelle fasi di progettazione dell’opera, si attiene ai principi e alle misure generali di tutela di cui all’articolo 15, in particolare:
a) al momento delle scelte architettoniche, tecniche ed organizzative, onde pianificare i vari lavori o fasi di lavoro che si svolgeranno simultaneamente o successivamente;
b) all'atto della previsione della durata di realizzazione di questi vari lavori o fasi di lavoro.
1. -bis. Per i lavori pubblici l’attuazione di quanto previsto al comma 1 avviene nel rispetto dei compiti attribuiti al responsabile del procedimento e al progettista.
2. Il committente o il responsabile dei lavori, nella fase della progettazione dell'opera, prende in considerazione i documenti di cui all'articolo 91, comma 1, lettere a) e b).
3. Nei cantieri in cui e' prevista la presenza di più imprese esecutrici, anche non contemporanea, il committente, anche nei casi di coincidenza con l'impresa esecutrice, o il responsabile dei lavori, contestualmente all'affidamento dell'incarico di progettazione, designa il coordinatore per la progettazione.
4. Nei cantieri in cui è prevista la presenza di più imprese esecutrici, anche non contemporanea, il committente o il responsabile dei lavori, prima dell'affidamento dei lavori, designa il coordinatore per l'esecuzione dei lavori, in possesso dei requisiti di cui all'articolo 98.
5. La disposizione di cui al comma 4 si applica anche nel caso in cui, dopo l'affidamento dei lavori a un'unica impresa, l'esecuzione dei lavori o di parte di essi sia affidata a una o più imprese.
6. Il committente o il responsabile dei lavori, qualora in possesso dei requisiti di cui all'articolo 98, ha facoltà di svolgere le funzioni sia di coordinatore per la progettazione sia di coordinatore per l'esecuzione dei lavori.
7. Il committente o il responsabile dei lavori comunica alle imprese affidatarie, alle imprese esecutrici e ai lavoratori autonomi il nominativo del coordinatore per la progettazione e quello del coordinatore per l'esecuzione dei lavori. Tali nominativi sono indicati nel cartello di cantiere.
8. Il committente o il responsabile dei lavori ha facoltà di sostituire in qualsiasi momento, anche personalmente, se in possesso dei requisiti di cui all'articolo 98, i soggetti designati in attuazione dei commi 3 e 4.
9. Il committente o il responsabile dei lavori, anche nel caso di affidamento dei lavori ad un'unica impresa o ad un lavoratore autonomo:
a) verifica l'idoneità' tecnico-professionale delle imprese affidatarie, delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi in relazione alle funzioni o ai lavori da affidare, con le modalità di cui all'allegato XVII. Nei cantieri la cui entità presunta è inferiore a 200 uomini-giorno e i cui lavori non comportano rischi particolari di cui all’allegato XI, il requisito di cui al periodo che precede si considera soddisfatto mediante presentazione da parte delle imprese del certificato di iscrizione alla Camera di commercio, industria e artigianato e del documento unico di regolarità contributiva, corredato da autocertificazione in ordine al possesso degli altri requisiti previsti dall'allegato XVII;
b) chiede alle imprese esecutrici una dichiarazione dell'organico medio annuo, distinto per qualifica, corredata dagli estremi delle denunce dei lavoratori effettuate all'Istituto nazionale
della previdenza sociale (INPS), all'Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (INAIL) e alle casse edili, nonché una dichiarazione relativa al contratto collettivo stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative, applicato ai lavoratori dipendenti. Nei cantieri la cui entità presunta è inferiore a 200 uomini-giorno e i cui lavori non comportano rischi particolari di cui all’allegato XI, il requisito di cui al periodo che precede si considera soddisfatto mediante presentazione da parte delle imprese del documento unico di regolarità contributiva , fatto salvo quanto previsto dall’articolo 16-bis, comma 10, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, e dell'autocertificazione relativa al contratto collettivo applicato;
c) trasmette all’amministrazione concedente, prima dell’inizio dei lavori oggetto del permesso di costruire o della denuncia di inizio attività, copia della notifica preliminare di cui all’articolo 99, il documento unico di regolarità contributiva delle imprese e dei lavoratori autonomi, fatto salvo quanto previsto dall’articolo 16- bis, comma 10, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, e una dichiarazione attestante l’avvenuta verifica della ulteriore documentazione di cui alle lettere
a) e b).
2.2 OBBLIGHI DEL COORDINATORE PER LA PROGETTAZIONE - ART. 91
1. Durante la progettazione dell'opera e comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte, il coordinatore per la progettazione:
a) redige il piano di sicurezza e di coordinamento di cui all'articolo 100, comma 1, i cui contenuti sono dettagliatamente specificati nell'allegato XV;
b) predispone un fascicolo adattato alle caratteristiche dell’opera, i cui contenuti sono definiti all'allegato XVI, contenente le informazioni utili ai fini della prevenzione e della protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, tenendo conto delle specifiche norme di buona tecnica e dell'allegato II al documento UE 26 maggio 1993. Il fascicolo non e' predisposto nel caso di lavori di manutenzione ordinaria di cui all'articolo 3, comma 1, lettera a) del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di edilizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380.
b-bis) coordina l’applicazione delle disposizioni di cui all’articolo 90, comma 1.
2. Il fascicolo di cui al comma 1, lettera b), e' preso in considerazione all'atto di eventuali lavori successivi sull'opera.
2.3 OBBLIGHI DEL COORDINATORE PER L'ESECUZIONE DEI LAVORI - ART. 92.
1. Durante la realizzazione dell'opera, il coordinatore per l'esecuzione dei lavori:
a) verifica, con opportune azioni di coordinamento e controllo, l'applicazione, da parte delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi, delle disposizioni loro pertinenti contenute nel piano di sicurezza e di coordinamento di cui all'articolo 100 e la corretta applicazione delle relative procedure di lavoro;
b) verifica l'idoneità' del piano operativo di sicurezza, da considerare come piano complementare di dettaglio del piano di sicurezza e coordinamento di cui all'articolo 100 assicurandone la coerenza con quest'ultimo, ove previsto, adegua il piano di sicurezza e di coordinamento di cui all'articolo 100 ove previsto, e il fascicolo di cui all'articolo 91, comma 1, lettera b), in relazione all'evoluzione dei lavori ed alle eventuali modifiche intervenute, valutando le proposte delle imprese esecutrici dirette a migliorare la sicurezza in cantiere, verifica che le imprese esecutrici adeguino, se necessario, i rispettivi piani operativi di sicurezza;
c) organizza tra i datori di lavoro, ivi compresi i lavoratori autonomi, la cooperazione ed il coordinamento delle attività nonché la loro reciproca informazione;
d) verifica l'attuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza finalizzato al miglioramento della sicurezza in cantiere;
e) segnala al committente o al responsabile dei lavori, previa contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati, le inosservanze alle disposizioni degli articoli 94, 95, 96 e 97, comma 1, e alle prescrizioni del piano di cui all'articolo 100, ove previsto, e propone la sospensione dei lavori, l'allontanamento delle imprese o dei lavoratori autonomi dal cantiere, o la risoluzione del contratto. Nel caso in cui il committente o il responsabile dei lavori non adotti alcun provvedimento in merito alla segnalazione, senza fornire idonea motivazione, il coordinatore per l'esecuzione da' comunicazione dell'inadempienza alla azienda unità sanitaria locale e alla direzione provinciale del lavoro territorialmente competenti;
f) sospende, in caso di pericolo grave e imminente, direttamente riscontrato, le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati dalle imprese interessate.
2. Nei casi di cui all'articolo 90, comma 5, il coordinatore per l'esecuzione, oltre a svolgere i compiti di cui al comma 1, redige il piano di sicurezza e di coordinamento e predispone il fascicolo, di cui all'articolo 91, comma 1, lettere a) e b) , fermo restando quanto previsto al secondo periodo della medesima lettera b).
2.4 RESPONSABILITA' DEI COMMITTENTI E DEI RESPONSABILI DEI LAVORI - ART. 93.
1. Il committente e' esonerato dalle responsabilità connesse all'adempimento degli obblighi limitatamente all'incarico conferito al responsabile dei lavori
2. La designazione del coordinatore per la progettazione e del coordinatore per l'esecuzione dei lavori, non esonera il committente o il responsabile dei lavori dalle responsabilità connesse alla verifica dell'adempimento degli obblighi di cui agli articoli 91, comma 1, e 92, comma 1, lettere a), b), c) d) ed e).
2.5 OBBLIGHI DEI LAVORATORI AUTONOMI - ART. 94.
1. I lavoratori autonomi che esercitano la propria attività nei cantieri, fermo restando gli obblighi di cui al presente decreto legislativo, si adeguano alle indicazioni fornite dal coordinatore per l'esecuzione dei lavori, ai fini della sicurezza.
2.6 MISURE GENERALI DI TUTELA - ART. 95.
1. I datori di lavoro delle imprese esecutrici, durante l'esecuzione dell'opera osservano le misure generali di tutela di cui all'articolo 15 e curano, ciascuno per la parte di competenza, in particolare:
a) il mantenimento del cantiere in condizioni ordinate e di soddisfacente salubrita';
b) la scelta dell'ubicazione di posti di lavoro tenendo conto delle condizioni di accesso a tali posti, definendo vie o zone di spostamento o di circolazione;
c) le condizioni di movimentazione dei vari materiali;
d) la manutenzione, il controllo prima dell'entrata in servizio e il controllo periodico degli apprestamenti, delle attrezzature di lavoro, degli impianti e dei dispositivi al fine di eliminare i difetti che possono pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori;
e) la delimitazione e l'allestimento delle zone di stoccaggio e di deposito dei vari materiali, in particolare quando si tratta di materie e di sostanze pericolose;
f) l'adeguamento, in funzione dell'evoluzione del cantiere, della durata effettiva da attribuire ai vari tipi di lavoro o fasi di lavoro;
g) la cooperazione e il coordinamento tra datori di lavoro e lavoratori autonomi;
h) le interazioni con le attivita' che avvengono sul luogo, all'interno o in prossimita' del cantiere.
2.7 OBBLIGHI DEI DATORI DI LAVORO, DEI DIRIGENTI E DEI PREPOSTI - ART. 96.
1. I datori di lavoro delle imprese affidatarie e delle imprese esecutrici, anche nel caso in cui nel cantiere operi una unica impresa, anche familiare o con meno di dieci addetti:
a) adottano le misure conformi alle prescrizioni di cui all'allegato XIII;
b) predispongono l'accesso e la recinzione del cantiere con modalita' chiaramente visibili e individuabili;
c) curano la disposizione o l'accatastamento di materiali o attrezzature in modo da evitarne il crollo o il ribaltamento;
d) curano la protezione dei lavoratori contro le influenze atmosferiche che possono compromettere la loro sicurezza e la loro salute;
e) curano le condizioni di rimozione dei materiali pericolosi, previo, se del caso, coordinamento con il committente o il responsabile dei lavori;
f) curano che lo stoccaggio e l'evacuazione dei detriti e delle macerie avvengano correttamente;
g) redigono il piano operativo di sicurezza di cui all'articolo 89, comma 1, lettera h).
1. bis. La previsione di cui al comma 1, lettera g), non si applica alle mere forniture di materiali o attrezzature. In tali casi trovano comunque applicazione le disposizioni di cui all’articolo 26.
2. L'accettazione da parte di ciascun datore di lavoro delle imprese del piano di sicurezza e di coordinamento di cui all'articolo 100, nonché la redazione del piano operativo di sicurezza costituiscono, limitatamente al singolo cantiere interessato, adempimento alle disposizioni di cui all'articolo 17 comma 1, lettera a), all’articolo 26, commi 1, lettera b), 2, 3, e 5, e all’articolo 29, comma 3.
2.8 OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO DELL'IMPRESA AFFIDATARIA - ART. 97.
1. Il datore di lavoro dell'impresa affidataria verifica le condizioni di sicurezza dei lavori affidati e l’applicazione delle disposizioni e delle prescrizioni del piano di sicurezza e coordinamento.
2. Gli obblighi derivanti dall'articolo 26, fatte salve le disposizioni di cui all'articolo 96, comma 2, sono riferiti anche al datore di lavoro dell'impresa affidataria. Per la verifica dell'idoneità tecnico professionale si fa riferimento alle modalità di cui all'allegato XVII.
3. Il datore di lavoro dell'impresa affidataria deve, inoltre:
a) coordinare gli interventi di cui agli articoli 95 e 96;
b) verificare la congruenza dei piani operativi di sicurezza (POS) delle imprese esecutrici rispetto al proprio, prima della trasmissione dei suddetti piani operativi di sicurezza al coordinatore per l'esecuzione.
• -bis. In relazione ai lavori affidati in subappalto, ove gli apprestamenti, gli impianti e le altre attività di cui al punto 4 dell’allegato XV siano effettuati dalle imprese esecutrici, l’impresa affidataria corrisponde ad esse senza alcun ribasso i relativi oneri della sicurezza.
3. -ter. Per lo svolgimento delle attività di cui al presente articolo, il datore di lavoro dell’impresa affidataria, i dirigenti e i preposti devono essere in possesso di adeguata formazione.
Inoltre
• Mette a disposizione dei Rappresentanti della Sicurezza copia del P.S.C.;
• Consulta il Medico Competente in relazione alle lavorazioni ed alle mansioni dei dipendenti assegnati alle lavorazioni che si dovranno svolgere;
• Nomina un responsabile del Cantiere, il quale dovrà:
- allontanare coloro che risultassero in condizioni psicofisiche non idonee o si comportino in modo da compromettere la propria sicurezza e quella degli altri;
- vietare l’ingresso a persone non addette ai lavori o non specificatamente autorizzate;
- collaborare con il Coordinatore attivando il programma di consultazione per la corretta e reciproca informazione tra datori di lavoro, convocando e partecipando alle riunioni di coordinamento necessarie per illustrare lo sviluppo dei lavori;
- impegnarsi a comunicare, al Coordinatore per l’esecuzione dei lavori, l’effettivo inizio e il termine delle lavorazioni previste; questo per verificare le previsioni del programma dei lavori e per impedire che siano svolte lavorazioni al di fuori della programmazione concordata.
2.9 LAVORATORE
1. Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro.
2. I lavoratori devono in particolare:
a) contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all’adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;
b) osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale;
c) utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto e, nonché i dispositivi di sicurezza;
d) utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione;
e) segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi di cui alle lettere c) e d), nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell’ambito delle proprie competenze e possibilità e fatto salvo l’obbligo di cui alla lettera f) per eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza;
f) non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo;
g) non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori;
h) partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro;
i) sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal presente decreto legislativo o comunque disposti dal medico competente.
3. I lavoratori di aziende che svolgono attività in regime di appalto o subappalto, devono esporre apposita tessera di riconoscimento, corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del datore di lavoro. Tale obbligo grava anche in capo ai lavoratori autonomi che esercitano direttamente la propria attività nel medesimo luogo di lavoro, i quali sono tenuti a provvedervi per proprio conto.
2.10 RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA
1. Fatto salvo quanto stabilito in sede di contrattazione collettiva, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza:
a) accede ai luoghi di lavoro in cui si svolgono le lavorazioni;
b) è consultato preventivamente e tempestivamente in ordine alla valutazione dei rischi, alla individuazione, programmazione, realizzazione e verifica della prevenzione nella azienda o unità produttiva;
c) è consultato sulla designazione del responsabile e degli addetti al servizio di prevenzione, alla attività di prevenzione incendi, al primo soccorso, alla evacuazione dei luoghi di lavoro e del medico competente;
d) è consultato in merito all’organizzazione della formazione di cui all’articolo 37;
e) riceve le informazioni e la documentazione aziendale inerente alla valutazione dei rischi e le misure di prevenzione relative, nonché quelle inerenti alle sostanze ed ai preparati pericolosi, alle macchine, agli impianti, alla organizzazione e agli ambienti di lavoro, agli infortuni ed alle malattie professionali;
f) riceve le informazioni provenienti dai servizi di vigilanza;
g) riceve una formazione adeguata e, comunque, non inferiore a quella prevista dall’articolo 37;
h) promuove l’elaborazione, l’individuazione e l’attuazione delle misure di prevenzione idonee a tutelare la salute e l’integrità fisica dei lavoratori;
i) formula osservazioni in occasione di visite e verifiche effettuate dalle autorità competenti, dalle quali è, di norma, sentito;
l) partecipa alla riunione periodica di cui all’articolo 35;
m) fa proposte in merito alla attività di prevenzione;
n) avverte il responsabile della azienda dei rischi individuati nel corso della sua attività;
o) può fare ricorso alle autorità competenti qualora ritenga che le misure di prevenzione e protezione dai rischi adottate dal datore di lavoro o dai dirigenti e i mezzi impiegati per attuarle non siano idonei a garantire la sicurezza e la salute durante il lavoro.
2. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza deve disporre del tempo necessario allo svolgimento dell’incarico senza perdita di retribuzione, nonché dei mezzi e degli spazi necessari per l’esercizio delle funzioni e delle facoltà riconosciutegli, anche tramite l’accesso ai dati, di cui all’articolo 18, comma 1, lettera r), contenuti in applicazioni informatiche. Non può subire pregiudizio alcuno a causa delle svolgimento della propria attività e nei suoi confronti si applicano le stesse tutele previste dalla legge per le rappresentanze sindacali.
3. Le modalità per l’esercizio delle funzioni di cui al comma 1 sono stabilite in sede di contrattazione collettiva nazionale.
4. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, su sua richiesta e per l’espletamento della sua funzione, riceve copia del documento di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a).
5. I rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza dei lavoratori rispettivamente del datore di lavoro committente e delle imprese appaltatrici, su loro richiesta e per l’espletamento della loro funzione, ricevono copia del documento di valutazione dei rischi di cui all’articolo 26, comma 3.
6. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è tenuto al rispetto delle disposizioni di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 e del segreto industriale relativamente alle informazioni contenute nel documento di valutazione dei rischi e nel documento di valutazione dei rischi di cui all’articolo 26, comma 3, nonché al segreto in ordine ai processi lavorativi di cui vengono a conoscenza nell’esercizio delle funzioni.
7. L’esercizio delle funzioni di rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è incompatibile con la nomina di responsabile o addetto al servizio di prevenzione e protezione.
3 DESCRIZIONE SOMMARIA DELL’OPERA E LAVORI
NET S.p.A., è società partecipata al 100% da soggetti pubblici costituiti da 58 tra Comuni ed Unità Territoriali Intercomunali (UTI) della Regione Friuli Venezia, per un bacino di oltre 350.000 abitanti, per i quali attualmente gestisce la raccolta differenziata è divenuta la società concedente..
NET S.p.A. ha avviato la progettazione per la realizzazione di un impianto per il trattamento di digestione anaerobica a secco della frazione organica dei rifiuti solidi urbani, che è stato sottoposto a screening di VIA, culminato con il decreto n. 1665 SCR 1127 del 11/07/2012 di assoggettabilità alla suddetta procedura, emesso del Servizio valutazione impatto ambientale della Direzione Centrale Ambiente, Energia e Politiche per la Montagna della Regione FVG.
Nel luglio 2014, le società Bioener S.p.A. e Green Project S.r.l. hanno manifestato l’interesse a presentare una proposta per la realizzazione di un impianto di digestione anaerobica presso il sito di via Gonars, prevedendo il ricorso ad una concessione di costruzione e gestione mediante lo strumento della finanza di progetto, secondo le procedure previste dall’art. 153 comma 19 del D.lgs. n.163/2006 e smi (Codice degli appalti).
Il succitato strumento prevede che, mediante una procedura di gara ad evidenza pubblica, un soggetto pubblico (Concedente), affidi ad un soggetto privato (Concessionario) che si deve far carico anche dell’onere del reperimento di quota parte o tutto il finanziamento necessario, la progettazione e la costruzione di un’opera e la successiva gestione della stessa per un numero definito di anni, al fine di conseguire, nel caso specifico, i seguenti risultati principali:
• progettazione e realizzazione dell’impianto mediante il ricorso a risorse reperite in quota parte maggioritaria a cura del soggetto privato;
• garanzia per NET di poter conferire all’impianto gestito dal soggetto privato i rifiuti raccolti per tutto il periodo della concessione;
• garanzia di certezza della tariffa di conferimento, regolata dalle disposizioni della convenzione di concessione;
• controllo da parte di NET, in forza delle disposizioni contrattuali definite dalla convenzione di concessione, delle modalità di gestione dell’impianto di trattamento messe in atto dal soggetto privato;
• velocità di realizzazione dell’opera derivante dall’interesse del Concessionario ad avviare la fase di gestione dell’impianto, che assicurerà gli introiti necessari al recupero dell’investimento sostenuto
.
Il Consiglio di Amministrazione di NET S.p.A. del 01/09/2014 ha dato riscontro favorevole alla manifestazione di interesse presentata dalle società Bioener S.p.A. e Green Project S.r.l., le quali in data 01/07/2015 presentarono a NET S.p.A., con nota assunta al protocollo aziendale al n. 2179/15, la proposta ex art. 153 c. 19 del D.lgs. 163/2006, costituita dal progetto preliminare delle succitate opere, completo degli elaborati normativamente prescritti.
A seguito della deliberazione del Consiglio di Amministrazione di NET S.p.A. del 29/09/2015, con cui veniva:
• dichiarato che la proposta presentata risultava conforme alla Legge;
• dichiarato il pubblico interesse della proposta;
• richiesto di integrare la proposta dell’impianto con le modifiche riguardanti l’esigenza NET di inserire nel progetto alcune opere complementari ed accessorie di proprio specifico interesse.
Bioener S.p.A. e Green Project S.r.l. ripresentarono la proposta corredata delle indicazioni
richieste da Net S.p.A., che fu approvata nel CdA della medesima in data 14/12/2015.
L’approvazione della proposta fu seguita, come previsto per il Codice degli Appalti dall’indizione di una Conferenza Preliminare di Servizi, tenutasi il 21/01/2016, avente la finalità di individuare il corretto iter autorizzativo da seguire nella realizzazione dell’opera, il cui verbale fu approvato dal CdA di Net S.p.A. in data 15/03/2016, ed alla quale seguì una richiesta di chiarimenti da parte della Direzione Centrale Ambiente ed Energia prot.n. CS/2/UD/43 di data 02/05/2016, riscontrata da NET con nota prot. n. 1555 di data 11/05/2016.
NET S.p.A. procedette poi alla indizione della gara ad evidenza pubblica mediante procedura ristretta, basata sulla proposta presentata da Bioener S.p.A. e Green Project S.r.l., per l’individuazione dell’aggiudicatario della concessione di costruzione e gestione in oggetto.
In esito all’esperimento della suddetta procedura, il Consiglio di Amministrazione di NET ha deliberato, nella propria seduta del 20/12/2016, l’aggiudicazione definitiva in capo al soggetto promotore che, ai fini della partecipazione alla gara si era costituito in RTI composto dai seguenti operatori economici:
− Bioener S.p.A. (mandataria);
− Green Project S.r.l. (mandante);
− I.C.I. Impianti Civili e Industriali Soc. Coop. a r.l. (mandante);
− Austep Environmental S.p.A. (mandante);
− Amut S.p.A. (mandante) .
In data 19 dicembre 2016, le società facenti parte del RTI hanno costituito la società di progetto denominata Bionet S.r.l.; detta società ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 156 del D.lgs. n. 163/2006 e s.m.i. e dell’articolo 32 della Convenzione a base di gara, è subentrata alla RTI quale Concessionario nella concessione in oggetto.
Le opere la cui realizzazione è prevista nell’ambito della concessione di costruzione e gestione in oggetto sono quelle contenute nel progetto preliminare che è stato oggetto della Conferenza Preliminare dei Servizi del 21/01/2016 e, successivamente, posto a base della gara di appalto esperita da NET S.p.A., poi modificate con le migliorie proposte in fase di gara.
Le opere di cui trattasi saranno realizzate nell’area di proprietà di NET S.p.A. che, ai sensi della zonizzazione del PRGC del Comune di Udine, è destinata ad attività produttive, ed è attualmente occupata in parte dall’impianto di NET S.p.A. oggetto dell’AIA rilasciata con decreto n. 1578/AMB STINQ-UD/AIA/120 del 31/08/2015nel 2015, e in parte attualmente non utilizzata.
NET S.p.A., è divenuta la società concedente del contratto di concessione stipulato il 24/10/2017 mentre Bionet Srl è divenuta la società concessionaria
L’intervento oggetto del presente documento riguarda la realizzazione di :
• Opere Accessorie e Complementari (OAC) (FASE A),
destinate ad essere utilizzate direttamente da Net S.p.A. per le funzioni specifiche dei propri Servizi Operativi, in particolare per le attività amministrative e la gestione e manutenzione dei mezzi operativi della società, che saranno realizzate nelle aree di proprietà della stessa attualmente non utilizzate. Le opere che saranno realizzate nell’ambito della concessione di costruzione e gestione sono quelle indicate come primo
lotto sulle tavole grafiche, mentre il secondo lotto di completamento, che non fa parte della concessione sarà oggetto di progettazione futura.
• Complesso Impiantistico (FASE B)
per il trattamento della F.O.R.S.U. e della F.O.P. (progettato, costruito e gestito da Bionet S.r.l.) che sarà realizzato su parte degli spazi di proprietà Net S.p.A., su cui concederà il diritto di superficie, attualmente occupati dalla Divisione Servizi Operativi della società (uffici, spogliatoi e officine, deposito mezzi adibiti alla raccolta dei rifiuti di Net S.p.A.) ed alle aree dell’impianto fino a poco tempo fa utilizzate per il transito e stoccaggio del sopravaglio;
su aree così identificate
CATASTO TERRENI
• Foglio di mappa “63”, p.lla “14”, Qualità “prato” Classe “4”, Superficie “2 ha 22 are 10 ca”, R.D. “€ 114,71” e R.A. “€ 57,35”;
• Foglio di mappa “63”, p.lla “15”, Qualità “prato” Classe “4”, Superficie “1 ha 01 are 70 ca”, R.D. “€ 52,52” e R.A. “€ 26,26”;
• Foglio di mappa 63, p.lla 19, “Ente Urbano”, Superficie “7 ha 26 are 88 ca” (vedi descrizione Catasto Fabbricati)
• Foglio di mappa 63, p.lla 164, “Ente Urbano”, Superficie “43 are 71 ca” (vedi descrizione Catasto Fabbricati)
CATASTO FABBRICATI
• Foglio di mappa “63”, p.lla “19” sub. “7”, xxx Xxxxxx 00, piano “T”, Bene Comune Non Censibile;
• Foglio di mappa “63”, p.lla “19” sub. “11”, xxx Xxxxxx 00, piano “T”, Z.C. “3”,Cat. “D/7”, Rendita “€ 1.423,00”.
• Foglio di mappa “63”, p.lla “19” sub. “12”, xxx Xxxxxx 00, piano “T”, Z.C. “3”,Cat. “D/7”, Rendita “€ 69.800,00”.
• Foglio di mappa “63”, p.lla “19” sub. “13”, xxx Xxxxxx 00, piano “S1-T-1”, Z.C. “3”,Cat. “D/7”, Rendita “€ 17.500,00”.
• Foglio di mappa “63”, p.lla “164”, via Gonars, piano “T”, Cat. “F/1”.
Ai sensi del D. Lgs. 50/2016 risulta il seguente schema:
NET SpA Concedente
Bionet Srl Concessionaria (società di scopo)
Bioener Spa socia di maggioranza di Bionet srl - General Contractor -EPC Ici Coop S.c.a r.l. socia in Bionet srl - impresa esecutrice opere civili
Amut SpA socia in Bionet srl - impresa esecutrice di parte di impianti
Che ai sensi del D. Lgs. 81/2008 si tramuta in :
Bionet Srl Committente ex art. 89 c. 1 lett. b
Bioener SpA Impresa Affidataria ex art. 89 c.1 lett. i
Ici Coop S.c.a r.l. Impresa esecutrice ex art. 89 c.1 lett. i-bis Amut SpA. Impresa esecutrice ex art. 89 c.1 lett. i-bis
Fig. 1 Area NET (retino rosso) - Area Bionet, in diritto di superficie da NET(retino azzurro)
Fig. 2 Stato attuale Area
Fig. 3 Rappresentazione progetto complessivo
Fig. 4 - Area interessata dai lavori per le Opere Accessorie e Complementari (Fase A)
Fig. 5 - Edifici da demolire per realizzare impianto Fase B
Fig. 6 - Area interessata dai lavori per l’impianto di trattamento FORSU e FOP (Fase B)
Si tratta di un’area situata nella zona sud, con destinazione per attrezzature tecnologiche (ST), del Comune di Udine di proprietà della NET SPA.
La forma risulta quasi regolare per tre lati mentre a sud si presenta un confine segmentato.
Il lato principale è quello che confina con la strada di scorrimento urbana denominata via Gonars, mentre ad est confina la via locale Cons. Cassinis, ad ovest con lotti industriali edificati ed a sud con terreni agricoli.
Questa area si trova per circa il 50% già edificata e recintata mentre il residuo della superficie risulta ancora non edificata e non recintata.
La morfologia dell’area si presenta praticamente pianeggiante con dislivello massimo di 30 cm, ad una quota inferiore di circa 3,70 ml dalla via Gonars.
L’ accesso all’ area avviene dalla via Gonars tramite una strada ampia che consente anche ai mezzi pesanti della NET di accedervi ed uscivi e sostare senza creare pregiudizio per la viabilità comunale.
Tale area attualmente in parte risulta edificata con edifici di varia natura costruiti a partire dagli anni ’70 del secolo scorso fino ai primi anni del 2000.
In fig. 5 sono evidenziati tutti gli edifici che saranno oggetto di demolizione. Gli adempimenti contrattuali tra NET SpA e Bionet srl avranno il seguente Iter: FASE A Realizzazione Opere Accessorie e Complementari durata 9 mesi FASE B realizzazione impianto a digestori anaerobici durata 12 mesi
Inizio Fase B dopo 30 giorni dall’ avvenuto collaudo delle Opere Accessorie e Complementari della Fase A
Non si avranno pertanto interferenze spazio temporali tra le due fasi e quindi editeremo 2 crono programmi e 2 documenti distinti per la gestione della sicurezza.
Il complesso impiantistico che andremo ad illustrare in questa relazione verrà realizzato su un’ area di proprietà di NET SpA su cui attualmente la stessa ha localizzato una serie di funzioni quali: uffici amministrativi dell’ impianto
servizi per le maestranze officina
compostaggio maturazione varie
La realizzazione del nuovo impianto presuppone la demolizione di tutto quello che esiste attualmente sia in termini di edifici che di impianti e sottoservizi ad eccezione dell’ edificio maturazione che sarà l’ unico che assolverà nel proseguo del nuovo impianto sempre con la funzione attuale.
Il nuovo impianto può essere diviso in 4 macro aree così definibili:
• Ricevimento- pretrattamento
• Digestione anaerobica
• Compostaggio maturazione
• Upgrade
Con a supporto di queste il:
• Deposito verde
• Impianto trattamento acque SBR
• Uffici dell’ impianto
L’ impianto avrà accesso unico ed esclusivo dalla nuova viabilità realizzata in FASE A come evidenziato sulla tavola GEN09 , mentre l’ attuale accesso da via Gonars diventerà ingresso/uscita per mezzi di emergenza tramite la rampa che avrà lunghezza ridotta a 20 ml e pendenza del 17% circa: L’ altro accesso esistente sulla xxx xxxxxxxx xxxxxxxxxx alla via Gonars rimarrà un ulteriore ingresso/uscita per i mezzi di emergenza.
Per motivi di sicurezza l’ impianto sarà completamente separato dall’ area che rimane a disposizione delle attività della NET SpA, e l’ accesso avverrà dalla viabilità interna attraverso due cancelli scorrevoli come indicati nella planimetria della tavola grafica sopracitata.
EDIFICIO RICEVIMENTO-PRETRATTAMENTO
Il fabbricato ha una dimensione di 42,00 mt. di lunghezza, di 60,40 mt. di larghezza, ed altezza interna media sotto orditura secondaria di 12,11 mt ed internamente è suddiviso in tre zone.
Le tre zone possono essere così individuate:
Ricezione
Vasche raccolta FORSU e FOP Pre-trattamenti
La ricezione è la zona frontale dell’ edificio alla quale si accede direttamente dall’ esterno tramite 4 portoni carrabili a cui afferiscono i compattatori che trasportano i rifiuti.
Le vasche di raccolta dei rifiuti sono quelle in cui i compattatori scaricano i rifiuti
Il pretrattamento è la zona posteriore in cui sono posizionate due macchine , una dedicata alla FORSU ed una alla FOP che eseguono tutte le operazioni di pretrattamento. A questa zona si accede tramite due portoni carrabili posti sulla facciata tergale.
All’ interno della zona di pretrattamento saranno installati due carroponti da … Ton con la funzione di prelevare dalla fossa i rifiuti, mediante un ragno, e depositari gli stessi nella tramoggia che alimenta la macchina di pretrattamento. Questo carroponte ha anche la funzione di sollevare i pezzi per la sostituzione e/o riparazione degli stessi. Le attività di pretrattamento nonché di sollevamento dei rifiuti avverranno da una saletta di controllo a pulpito, posta a + 5,00 mt da terra, esterna all’ edificio accessibile da scala esterna. In questo vano è posizionato il pannello di controllo delle attività di pretrattamento. A questa zona si accede tramite anche due porte pedonali dal retro e da uno carrabile sul prospetto laterale destro.
Tra la zona di ricezione e le vasche sarà installata una passerella metallica, all’ altezza di 7,00 mt da terra che consente di attraversare l’ edificio senza entrare a contatto con i mezzi e permette la visibilità delle attività dall’ interno. L’ accessibilità alla passerella avviene mediante due scale metalliche adiacenti i lati lunghi dell’ edificio con ingresso tramite due porte pedonali direttamente dall’esterno, quindi senza contatto con i mezzi compattatori.
Sul lato sinistro dell’ edificio è posizionato il biofiltro che ha la funzione di eliminare gli odori dall’ aria che viene estratta dall’ interno, in quanto tutto l’ edificio si trova in depressione per evitare
dispersione di cattivi odori all’ esterno quando avviene l’ apertura dei portoni o delle porte pedonali. Il biofiltro è realizzato con struttura di fondazione e pareti in C.A..
Strutturalmente il fabbricato è realizzato con struttura portante prefabbricata costituita da pilastri in cemento armato vibrato e travi di copertura ad unica campata a v rovesciata.
Il tamponamento perimetrale è realizzato in pannelli di cemento armato vibrato a vista.
Le porte di sicurezza sono dotate di maniglione antipanico e chiudi porta così come quelle antincendio. Le vie di esodo non superano i 30 mt. da qualsiasi punto del fabbricato.
I portoni sono di tipo sezionale ed hanno dimensioni di 500 x 500 mt.,
La pavimentazione sarà realizzata in calcestruzzo armato gettato in opera avente spessore di cm.
20 con uno strato superficiale di usura al quarzo in modo da ottenere una superficie antisdrucciolevole e giunti di costruzione, tecnici e di dilatazione .
AREA DIGESTORI
Questa zona, che risulta essere il cuore dell’ impianto si pone in zona intermedia tra l’ edificio ricevimento-pretrattamento e la zona compostaggio/maturazione e proprio di fronte al cancello di ingresso.
All’ interno di quest’area saranno realizzati:
vasche di precarico (n. 3) cilindriche con diametro esterno di 12 mt circa ed altezza fuori terra di 4,35 mt circa. La struttura sarà completamente in C.A. con copertura praticabile raggiungibile con scala metallica alla marinara. Il bordo della copertura sarà completamente parapettato.
digestori anaerobici a caldo (n. 3) ) cilindriche con diametro esterno di 24,50 mt circa ed altezza fuori terra di 11,00 mt circa. La struttura sarà completamente in C.A. con copertura praticabile raggiungibile con scala metallica. Il bordo della copertura sarà completamente parapettato.
Digestori a freddo (n. 2) cilindrici con diametro esterno di 13,00 mt circa ed altezza fuori terra all’ imposta della copertura pari ad 8,90 mt circa, la sommità della copertura in pvc è pari a 15,50 ml circa. La struttura verticale su si appoggia la copertura sarà in C.A..
Locali per il rimessaggio di attrezzature, chemicals, zona quadri elettrici e caldaia
Ad un piano fuori terra con accessi pedonali, realizzato con struttura in C.A. e tamponamento in muratura, con copertura piana impermeabilizzata, delle dimensioni complessive di 143 m2 (locale xxxxxxxxxx 78 m2, caldaia 16 m2 e quadri elettrici 49m2).
Apparecchiature varie quali:
• Pompe per il ricircolo dei fluidi di processo;
• Dissabbiatori per la rimozione delle sabbie presenti nel materiale entrante nei digestori;
• Scambiatori di calore per riscaldare il materiale entrante nei digestori a caldo;
• Miscelatori per l’omogenizzazione del materiale presente nei digestori;
• Chiller per la rimozione delle condense presenti nel biogas;
• Torri di lavaggio per la rimozione dell’H2S presente nel biogas;
• Torce di sicurezza;
• Cogeneratore.
Tutta questa zona sarà pavimentata a calcestruzzo e risulterà sopraelevata di 15 cm rispetto alle strade che la perimetrano.
EDIFICI COMPOSTAGGIO/MATURAZIONE
Il nuovo edificio compostaggio verrà realizzato completamente a struttura metallica ed ha praticamente pianta rettangolare, ad esclusione di un piccolo restringimento nella zona della struttura di trattamento delle acque di processo SBR. L’ altezza interna all’ intradosso delle capriate di copertura è di circa 8,25 mt con una luce interna netta di 10,38 mt. L’ edificio sarà diviso in due parti mediante un divisorio interno dell’ altezza di 4,00 mt per rendere indipendenti le attività per il compostaggio del digestato della FORSU da quello della FOP. Sul lato destro dell’ edificio saranno realizzate le biocelle, tunnel aventi dimensioni interne di 6,00 mt di larghezza, 5,00 mt di altezza e 35,00 mt di profondità in cui sarà inserito a compostare il digestato miscelato con il verde.
Saranno realizzate n. 5 biocelle per la FORSU e n. 3 Biocelle per la FOP.
La struttura biocelle sarà un unico monolite con struttura in C.A. a copertura piana impermeabilizzata.
A fianco delle biocelle, sul lato est sarà posizionato il biofiltro che pulirà l’ aria estratta dalle biocelle.
L’ ingresso all’ edificio avverrà tramite due porte carrabili, poste una sul lato nord per la zona FOP ed una sul lato ovest per la zona FORSU.
All’ interno dell’ edificio maturazione , che non subirà alcun tipo di intervento, sarà realizzata una zona sopraelevata rispetto al piano attuale, costituita da un insieme di tubazioni come piano di appoggio del materiale estratto dalle biocelle della FORSU per permettere una maturazione più veloce al fine di arrivare al compost riducendo i tempi.
AREA UPGRADE
Il biogas in uscita dal digestore, preventivamente filtrato/essiccato, entra in un sistema di desolforazione a - 90°C dove verrà rimosso l’H2S e l’ H2O presente nel biogas.
Successivamente il biogas subisce un processo di rimozione di CO2 ad una temperatura di -120°. A questo punto il gas in uscita è già biometano e viene liquefatto ad una temperatura compresa tra
-120 e -160°C sfruttando un ciclo criogenico. MANUFATTI ACCESSORI
Questi manufatti sono :
edificio di stoccaggio del verde che appunto serve per tenere in deposito lo sfalcio delle potature che avvengono nel periodo maggio-ottobre e del trinciato da queste ottenute, per essere utilizzate come strutturante per il digestato. In particolare nell’ edificio ci saranno due cumuli, uno per lo sfalcio integro ed uno per quello trinciato.
L’ edificio è un rettangolo avente dimensioni estrerne di 15,00 mt x 36,80 mt, con altezza sotto trave nel lato di ingresso di 10 mt per permettere lo scarico con ribaltabile dello sfalcio dai camion ed altezza sul lato tergale di 8,00 mt.
La copertura sarà costituita da elementi metallici, mentre i muri perimetrali saranno in C.A. per permettere l’ accatastamento con una pala meccanica in modo da occupare completamente fino a 7,00 mt di altezza ed ottenere così il massimo di volume.
Depuratore acque reflue (SBR) che depurerà le acque di output del processo di digestione. E’ una struttura fuori terra in C.A. di altezza pari a 7,90 mt compresa tra l’ edificio di compostaggio e le biocelle, con dimensione rettangolare di 49,50 x 17,90 mt . la copertura è piana e praticabile, sul lato est di questo manufatto sono presente un locale con le pompe ed i quadri elettrici.
Edificio uffici dell’ impianto, sarà posizionato un box prefabbricato in prossimità della zona upgrade, dotato di due vani ed un bagno che saranno cosi’ divise:
ufficio bagno spogliatoio
e sufficienti per n. 4 addetti.
VIABILITA’ IMPIANTO
Come già sopra accennato le 4 macroareee saranno divise dalla viabilità interna che permetterà di raggiungere con ogni mezzo tutti i punti dell’ impianto, la zona compresa tra l’ edificio ricevimento e l’upgrade sarà un piazzale per facilitare la manovra di ingresso dei compattatori, e proprio per la necessità di fare manovra sarà realizzato con pavimentazione in calcestruzzo.
Tutte le altre viabilità saranno realizzate in conglomerato bituminoso. RETE RACCOLTA ACQUE
Saranno realizzate due reti distinte tra le acque di prima pioggia e quelle meteoriche non contaminate.
La prima rete raccoglie i primi 5 mm di pioggia che vengono raccolti in due cisterne di volume adeguato per poter essere trattate da un impianto denominato di prima pioggia.
La seconda rete è quella che raccoglie tutte le acque delle coperture degli edifici e manufatti nonchè quella delle aree su cui non hanno accesso i automezzi , ed in cui si reimmetteranno le acque di prima pioggia depurate.
3.1 SINTESI DELLE ATTIVITA’ LAVORATIVE
Per la realizzazione delle opere è prevista l’esecuzione dei seguenti lavori:
- Apprestamenti di cantiere
- Demolizione di fabbricati in calcestruzzo ed in acciao
- Demolizione di impianti industriali
- Demolizione manufatti in c.a. interrati
- Rimozione di sottoservizi
- Scarifica di superfici stradali
- Scavo di terra vegetale e di massicciate;
- Rinterri con materiale di scavo
- palificazioni con pali infissi
- fondazioni continue ed isolate in C.A.
- strutture in elevazione in C.A.
- strutture in elevazione in acciaio
- strutture in elevazione prefabbricate in C.A.P.
- carpenteria metallica per scale,ringhiere, strutture porta impianti
- Impermeabilizzazioni
- Massicciate stradali
- Tubazioni interrate per acque meteoriche in pvc
- Tubazioni interrate per acque di processo in pressione
- Polifore interrate per impiantistica elettrica
- Tubazioni interrate per gas
- Pavimentazioni industriali in calcestruzzo
- Pavimentazioni stradali in conglomerato bituminoso
- Pannellature di baraccamento delle strutture metalliche
- Impianti elettrici e di illuminazione interni agli edifici
- Impiantistica elettrica e di illuminazione esterna
- tinteggiature
- sistemazioni a verde
Per ulteriori specificazioni in merito alle caratteristiche dell’opera si rimanda agli elaborati progettuali e computi estimativi.
ANALISI E
VALUTAZIONE
DEI
RISCHI
DELL’OPERA E DEL CANTIERE
4.1 INDIVIDUAZIONE, ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI SPECIFICI DELL’OPERA RISPETTO A QUELLI PROPRI DELL’ATTIVITÀ DELLE SINGOLE IMPRESE ESECUTRICI O DEI LAVORATORI AUTONOMI
La tipologia dell’edificio, unitamente alle caratteristiche sia strutturali, implicano particolare attenzione nella gestione dei rischi
• di caduta dall’alto
• interferenziali nell’esecuzione dei lavori a differenti quote per possibili cadute di materiali in genere verso le aree sottostanti.
• Investimento da mezzi meccanici
Si specifica che le modalità realizzative previste dal presente elaborato non risultano vincolanti in merito a scelte proprie dell’impresa Affidataria, ma dovranno essere tenute in considerazione nell’organizzazione del cantiere e le modalità alternative proposte dall’ impresa non dovranno diminuire il livello di sicurezza previsto con il presente documento.
Le modalità di dettaglio dovranno quindi essere comunque oggetto di specifica trattazione nel POS in base alle scelte metodologiche ed organizzative dell’Affidataria, tenendo comunque conto di quanto analizzato ed indicato dal presente PSC.
4.1.1 METODOLOGIE REALIZZATIVE PREVISTE ED ANALISI DEI RISCHI
In rapporto alle caratteristiche dell’opera previste dal progetto l’esecuzione dei lavori è prevista con l’adozione di quanto a seguire.
Realizzazione strutture
In base all’entità dei lavori e caratteristiche delle strutture, con particolare riferimento agli aggetti in alcuni punti dell’edificio, per la realizzazione delle opere il rischio principale risulta la caduta dall’alto degli addetti durante l’esecuzione dei lavori.
A tal proposito è previsto l’impiego generalizzato di elementi cassero orizzontali e di banchinaggio di tipo prefabbricati tipo Doka, Peri, ecc. che oltre ad offrire velocizzazione delle attività lavorative garantiscono contemporanea sicurezza contro la caduta dall’alto per la possibilità di dotare gli elementi costruttivi di sistemi di protezione come raffigurato nelle immagini esemplificative riportate a seguire.
Esempi tipologici di casseratura prefabbricata per elevazioni
Esempi tipologici di casseratura prefabbricata per solai
La metodologia prevista implica comunque la predisposizione di parapettature ausiliarie a termine dei lavori riferiti a ciascuna parte.
In merito a quanto indicato in precedenza, prima della rimozione degli elementi di casseratura prefabbrica utilizzata per la realizzazione dei solai dovranno essere installati opportuni parapetti su tutti i lati liberi ove sussista rischio di caduta dall’alto.
I parapetti, con particolare riferimento a quelli perimetrali utili anche per la posa in opera degli elementi prefabbricati di facciata continua saranno da installarsi con serraggio a pavimento, quali per esempio struttura metallica con piastra di ancoraggio o montante affogato in soletta e calcolati per resistere alle forze indotte dalla possibile caduta di operatore assicurato mediante imbracatura ancorata agli stessi parapetti (6 kN) durante la posa in opera dei moduli di facciata continua.
Inoltre per l’esecuzione dei lavori in quota, nella realizzazione delle opere dovranno essere utilizzati i seguenti apprestamenti:
• ponteggi prefabbricati ;
• parapettature specifiche e calcolate.
L’esecuzione dei lavori in quota mediante l’utilizzo di ponteggi presenta, i seguenti vantaggi:
- Permanenza costante di una protezione per gli addetti da possibili cadute dall’alto, derivante dalla presenza dell’apprestamento, nell’avanzamento dei lavori in altezza.
- Protezione contro la caduta dall’alto di materiali ed oggetti in genere predisponendo apposite reti microforate e predisposizione di mantovana alla base del ponteggio;
- Progressivo adeguamento in altezza dell’apprestamento, nell’avanzamento delle opere in elevazione fuori terra;
4.1.2 PRESCRIZIONI E MISURE DI PROTEZIONE E PREVENZIONE
La realizzazione delle strutture del fabbricato, come riportato in precedenza, potrà essere supportata dal montaggio di opere provvisionali, quali ponteggi verticali prefabbricati il cui montaggio dovrà ovviamente essere preliminare alla realizzazione di tutte le strutture verticali ed orizzontali e dovranno rimanere integre e complete di tutti gli elementi previsti per tutta la durata
delle operazioni ed essere verificate prima dell’inizio di ogni lavorazione che ne preveda l’uso e dopo eventi, anche meteorologici sfavorevoli.
I ponteggi dovranno essere parapettati anche sul lato interno a protezione dell’intercapedine derivante dalla necessità di montaggio a distanza superiore da quanto dettato da normativa e dovranno risultare più alti di 1 metro rispetto all’ultimo piano di lavoro dei solai in costruzione. Le parti di essi al di sopra di zone di passaggio, postazioni fisse di lavoro o depositi materiali o attrezzature dovranno essere dotati di parasassi.
La zona di lavoro sottostante sarà protetta per mezzo di montaggio di mantovane o parasassi sul tutto il perimetro del fabbricato, in modo da trattenere eventuali materiali o attrezzature in caduta da luoghi di lavoro ai livelli superiori
Saranno interdette agli estranei le aree di lavorazione esterne durante il montaggio e smontaggio di tutte le opere provvisionali.
Dovrà essere redatto il PiMUS da parte dell’ impresa installatrice dei ponteggi con il dettaglio delle fasi di montaggio e smontaggio.
4.2 INDIVIDUAZIONE, ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI DELL’AREA E DELL’ORGANIZZAZIONE DI CANTIERE
Il lotto oggetto di intervento rientra nell’area per attrezzature tecnologiche (ST) nel comune di Udine; la viabilità pubblica dell’area, non risulta ad alta densità di circolazione; il rischio di interferenze tra le attività di approvvigionamento ed in genere di trasporto dei materiali per / da il cantiere con la viabilità pubblica dell’intorno possono non risultare rilevanti.
Quanto sopra esposto comporta comunque l’attuazione rigorosa delle misure di prevenzione e protezione previste e prescritte all’interno del presente documento, al fine di preservare l’incolumità delle persone estranee alle lavorazioni, degli esterni, delle autovetture e dei mezzi circolanti sulle vie pubbliche limitrofe nonché il mantenimento di elevati standard di sicurezza.
4.2.1 INDIVIDUAZIONE ED ANALISI DEI RISCHI
- Area di cantiere con ingresso dalla via Gonars
- Viabilità esterna;
- Viabilità interna e procedure d’ingresso all’ aerea di cantiere.
- Approvvigionamento di energia elettrica e degli altri servizi necessari allo svolgimento delle lavorazioni.
- Presenza di pedoni e/o autoveicoli durante le manovre di ingresso e uscita dal cantiere
- Presenza sottoservizi in generale.
- Adeguamento dell’area di cantiere in relazione alle lavorazioni da svolgere.
- Protezione delle vie di transito pedonali.
.
4.2.2 VALUTAZIONE DEI RISCHI, PRESCRIZIONI E MISURE DI PROTEZIONE, PREVENZIONE E COORDINAMENTO
- L’impresa affidataria dovrà garantire l’ingresso al cantiere ai soli autorizzati, mettendo in opera un cancello come accesso controllato.
- Al fine di garantire un’idonea chiusura degli spazi di cantiere le recinzioni lungo tutti i lati dovranno rispettare quanto previsto al paragrafo relativo del presente PSC e comunque più alte in tutti i tratti in cui gli spazi limitrofi, e non facenti parte del cantiere, dovessero presentare altezze maggiori di quelle del cantiere stesso.
- Prevenire costantemente le interferenze con i non addetti, adottando chiusure totali delle aree di stazionamento, deposito, attività, apponendo la relativa cartellonistica di pericolo, divieto ed attenzione, coordinando anche con addetto a terra le manovre interferenti o potenzialmente tali da parte di mezzi di cantiere.
- Segnalare l’area di cantiere esterna, prospiciente viabilità pubblica, con luci d’ingombro e cartellonistica d’avvertimento e pericolo.
- Segnalare in superficie i sottoservizi e le condotte interrate già note in modo da rendere identificabili le aree per le quali vige il divieto di scavo.
- Eseguire preventivo sezionamento/isolamento di tutti gli impianti interferenti prima di iniziare i lavori per cui sussiste interferenza.
- In caso di necessarie interruzioni temporanee di forniture idriche ed elettriche che interessino stabili terzi, le stesse dovranno essere preventivamente concordate con gli amministratori e programmate con opportuno anticipo.
- Ottenere le necessarie autorizzazioni per gli allacci di cantiere compresi gli scarichi delle acque reflue.
- I passaggi dei cavi di alimentazione dei servizi di cantiere dovranno essere protetti dal tranciamento, sfilamento e danneggiamenti in genere. Evitare il posizionamento dei tracciati impiantistici in quota o su pali al fine di prevenire interferenze durante la movimentazione aerea dei carichi individuando i tracciati affinché i suddetti rischi non sussistano ed eventualmente provvedere ad idonea protezione.
- Le movimentazioni tramite gru dovranno ottemperare a quanto prescritto all’interno dell’apposita sezione in primis sarà vietato movimentare i materiali all’esterno delle aree di cantiere e dovranno essere minimizzati i passaggi al di sopra delle postazioni di lavoro.
4.3 INDIVIDUAZIONE, ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI DELLE LAVORAZIONI DI ACCANTIERAMENTO, VIABILITÀ E LORO INTERFERENZE
Il presente capitolo tratta dei rischi delle lavorazioni e delle loro interferenze limitatamente alle lavorazioni di allestimento del cantiere e gestione della viabilità.
L’analisi delle interferenze e le misure di coordinamento o sfasamento delle lavorazioni effettuate dalle singole imprese esecutrici sono trattate nel paragrafo ad esse dedicato.
4.3.1 INDIVIDUAZIONE ED ANALISI DEI RISCHI
- Possibilità di crolli durante la demolizione di edifici
- Possibilità di caduta di materiale
- Emissione ed inalazione di polveri
- Emissioni di livelli di inquinamento sonoro
- Lavorazioni a quote differenti
- Lavorazioni in quota
- Approvvigionamenti
- Movimentazione dei materiali per mezzo di autogrù e gru
- Getto calcestruzzo con autopompa
- Movimentazioni dei materiali e delle attrezzature da effettuarsi con la collaborazione di più persone.
- Necessità di regolamentare la fornitura di elementi e materiali particolarmente ingombranti o di difficile movimentazione.
- Uso dell’autogrù e movimentazione dei carichi in quota.
- Getti cls
4.3.2 VALUTAZIONE DEI RISCHI, PRESCRIZIONI E MISURE DI PROTEZIONE, PREVENZIONE E COORDINAMENTO
- Incompatibilità di qualsiasi altra lavorazione nella zona di scarico materiali ed attrezzature. Obbligo di indossare i dispositivi di protezione individuali e di non sostare al di sotto dei carichi in quota. Avvicinarsi ai carchi in quota solo al raggiungimento del piano di scarico ed a oscillazione smorzata.
- Incompatibilità delle operazioni di intervento sui quadri elettrici con tutte le altre lavorazioni che interessano gli impianti stessi. Alle lavorazioni su parte in tensione saranno adibiti soltanto lavoratori informati, formati ed addestrati a tale scopo, in ottemperanza alle normative di sicurezza vigenti ed alle norme di buona tecnica così come definite dal DLgs 81/08 e richiamate anche all’ Articolo 83 - Lavori in prossimità di parti attive. Utilizzare visibile ed idonea cartellonistica di avvertimento, pericolo e sicurezza per identificare gli apparecchi oggetto di intervento. Non lasciare parti in tensione non custodite o a rischio di contatto.
- Necessità di parapettare ed interdire le aree oggetto di lavorazione in modo da prevenire avvicinamenti o passaggi di lavoratori non autorizzati: interdire gli accessi al cantiere durante le fasi di realizzazione della recinzione definitiva con recinzioni o parapettature provvisorie.
- Vietare l’avvicinamento dei lavoratori ai carichi movimentati tramite autogrù, in particolar modo quelli pesanti e di difficile movimentazione.
- Verificare i tragitti in quota dei carichi; effettuare sempre sopralluoghi preventivi.
- Le movimentazioni a mezzo autogrù, gru ed i getti con betoniera ed autopompa dovranno avvenire stabilendo preliminarmente con il Direttore dei Lavori e con il Coordinatore in Fase di Esecuzione il luogo idoneo allo stazionamento.
- Le lavorazioni in quota saranno eseguibili previo montaggio degli apprestamenti che prevengano la caduta dall’alto.
- Sfasare le lavorazioni che occupino due o più imprese all’interno degli stessi vani o negli stessi spazi di cantiere, indipendentemente dalla tipologia di lavorazione.
- Lo svolgimento della lavorazioni all’interno di un’area obbliga tutte le imprese a mantenere un comportamento appropriato e sicuro in particolar modo durante la percorrenza delle vie condivise. I conducenti dei mezzi saranno informati e formati al rispetto delle velocità previste: “a passo d’uomo” da tenere all’interno delle aree di cantiere e sulla necessità di pianificare le forniture in modo da sfasare quanto più possibile la compresenza di operatori. Tutte le imprese saranno infornate dall’impresa affidataria sulle modalità di coordinamento per effettuare gli ingressi e le uscite dai cancelli di cantiere
- All’interno del lotto potranno accedere i mezzi di dimensioni ovviamente compatibili con gli spazi a disposizione. Durante i getti di calcestruzzo potranno però verificarsi condizioni pericolose aggiuntive dovute agli spazi interni a disposizione. Per getti di cls su parti dell’edificio particolarmente difficili da raggiungere con la manica dell’autopompa o per la loro ubicazione in quota, con le conseguenti problematiche relative alla pressione del getto ed alla separazione degli inerti, si ricorrerà a getti con gru e secchio.
4.4 PRESENZA DI FATTORI ESTERNI CHE COMPORTANO RISCHI PER IL CANTIERE
I fattori esterni comportanti rischi per le attività di cantiere risultano i seguenti:
a) Presenza di sottoservizi, linee aeree ed altri impianti in genere;
In merito alla presenza di linee interrate sarà obbligo dell’impresa affidataria:
• Richiedere ed ottenere dagli enti gestori, committenza e/o proprietari indicazioni, planimetrie, ecc delle reti di distribuzione in modo da prevenire interferenze durante le operazioni di scavo e realizzazione opere geotecniche.
• Procedere alla completa e dettagliata mappatura dei sottoservizi presenti, indicati e di presumibile presenza ;
• Eseguire le opportune risoluzioni delle eventuali interferenze identificate in accordo con i rispettivi enti e/o gestori e/o proprietari, anche in base alle modalità di intervento previste dall’impresa per la realizzazione delle opere.
La mappatura, elaborata prima di iniziare i lavori di realizzazione dell’opera, dovrà essere oggetto di approfondimento in sede di riunione di Coordinamento con il CSE e DL al fine di valutare ed analizzare le specifiche problematiche di interferenza e di sicurezza.
L’eventuale ritrovamento di qualsiasi rete impiantistica e/o elemento di origine non nota o non identificabile comporterà la sospensione delle lavorazioni e la segnalazione alla Direzione dei Lavori e CSE.
La ripresa dei lavori è subordinata alla individuazione e vaglio di modalità specifiche di risoluzione dell’interferenza in base alle casistiche di rilevamento.
4.5 RISCHI CHE LE LAVORAZIONI DI CANTIERE POSSONO COMPORTARE PER L’AREA CIRCOSTANTE
I rischi specifici trasmessi dal cantiere verso l’esterno, tenuto conto dell’organizzazione prevista del cantiere, caratteristiche del progetto e situazione contestuale in cui verrà ad identificarsi il cantiere, sono riconducibili ai seguenti:
a) Interferenze con la viabilità pubblica dell’intorno sia carrabile che pedonale nelle fasi di approvvigionamento e trasporto materiali, con rischi di incidenti tra mezzi d’opera e mezzi privati o pubblici, investimenti di pedoni e intralci alla circolazione pubblica.
b) Emissione di agenti fisici verso l’esterno: rumore, polveri, sostanze nocive e vibrazioni
a) Interferenze con la viabilità pubblica
La viabilità pubblica del comparto in cui rientra l’area di progetto non risulta ad alta densità di circolazione poiché si trova in zona periferica del comune di Udine.
Risultano inoltre possibili insudiciamenti della viabilità pubblica nelle fasi di allontanamento della terra di scavo per presenza di fango sui pneumatici dei mezzi in uscita, o macerie da demolizione per perdite durante il trasporto.
a) Emissione di agenti fisici verso l’esterno: rumore, polveri, vibrazioni
⮚ Rumore
Il cantiere verrà ad identificarsi in zona classificata ad intensa attività umana.
Si precisa che è fatto obbligo ai sensi del D. Lgs 447/95 richiedere Deroga al Rumore al Comune di Udine tenendo presente detto parametro, riportato nella tabella a seguire, qualora durante le lavorazioni si presupponga il superamento degli indici di rumore ammissibili per tale zonizzazione.
Tabella B Valori limite di emissione | Tabella C Valori limite assoluti di immissione | Tabella D Valori di qualità | ||||||||
Classificazione Comunale | Limite Diurno | Limite Notturno | Livello | Classificazione DPCM 14/11/97 | Limite diurno | Limite notturno | Limite diurno | Limite diurno | Limite diurno | Limite diurno |
Aree prevalentemente protette | 50 | 40 | I | Aree prevalentemente protette | 45 | 35 | 50 | 40 | 47 | 37 |
Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale | 55 | 45 | II | Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale | 50 | 40 | 55 | 45 | 52 | 42 |
Area di tipo misto | 60 | 50 | III | Area di tipo misto | 55 | 45 | 60 | 50 | 57 | 47 |
Aree di intensa attività umana | 65 | 55 | IV | Aree di intensa attività umana | 60 | 50 | 65 | 55 | 62 | 52 |
Aree prevalentemente industriali | 70 | 60 | V | Aree prevalentemente industriali | 65 | 55 | 70 | 60 | 67 | 57 |
Aree esclusivamente industriali | 70 | 70 | VI | Aree esclusivamente industriali | 65 | 65 | 70 | 70 | 70 | 70 |
La produzione di rumore sarà molto variabile in funzione delle attrezzature, mezzi e macchinari utilizzati per la realizzazione del progetto, sia con riferimento alle caratteristiche degli stessi che del numero impiegato.
Di seguito si valutano le problematiche acustiche generali in funzione di situazioni generiche di esecuzione delle lavorazioni.
In generale si identificano tre situazioni principali con impatti diversi sui recettori limitrofi dettate dalla tipologia delle lavorazioni in funzione della quota di esecuzione e caratteristiche dei recettori.
1) Esecuzione di lavorazioni a quote inferiori alla “0.00” architettonico
La produzione di rumore verso l’esterno sarà ridotta in funzione della quota di lavorazione, in quanto le pareti/fronti dello scavo, nonché le paratie, e la recinzione di cantiere costituiranno per i barriera di mitigazione alla propagazione dell’onda sonora.
2) Esecuzione di lavorazioni a quota “0.00”architettonico
Le lavorazioni eseguite a quota “0” con particolare riferimento alla realizzazione dei micro pali, delle paratie ed delle opere di scavo, nonché le lavorazioni materiali e l’impiego di mezzi d’opera quali autobetoniere e pompe, sono la principale causa di impatto acustico.
La produzione di rumore potrà essere mitigata, con efficacia ed in caso di necessità, mediante predisposizione di barriere fonoassorbenti o sfasamenti delle attività più rumorose che produrranno in generale effetti benefici sui recettori limitrofi.
3) Esecuzione di lavorazioni a quote superiori a “0.00”
Le lavorazioni eseguite a quote superiori al piano 0, non implicano in genere produzioni di rumore eccessive in base alla tipologia dei lavori previsti in quota ed in ragione del fatto che le attività di lavorazione materiali e di getto avverranno per lo più a quota “0”.
La produzione di rumore potrà essere mitigata, con sfasamenti opportuni delle attività a maggior impatto.
L’impresa Affidataria dovrà eseguire comunque una valutazione preliminare della possibile produzione di rumore al fine di individuare le lavorazioni critiche (dal punto di vista della rumorosità) in rapporto alla programmazione temporale dei lavori e conseguentemente valutare le misure necessarie (apprestamenti e/o procedure) idonei alla mitigazione della produzione di rumore. Si dovranno inoltre prevedere valutazioni periodiche di verifica.
In funzione della ubicazione del cantiere si prescrive comunque l’utilizzo di mezzi e macchinari di ultima generazione che garantiscono migliori prestazioni in merito alla limitazione di rumore prodotto, con particolare riferimento ai mezzi /macchinari per la realizzazione di berlinesi ed opere di scavo.
⮚ Polveri
L’inquinamento atmosferico derivante dalle attività di cantiere è riconducibile a due aspetti:
- inquinamento derivante dalla produzione di polveri areodisperse, soprattutto per quanto riguarda le attività di demolizione ed opere di scavo con ingenti movimenti di materiali inerti.
- Inquinamento derivante dalla produzione di gas di scarico dei mezzi d’opera e macchinari con motore a combustione.
Per quanto concerne il primo punto si riuscirà ad abbattere in modo sostanziale la produzione ed emissioni di polveri attuando opportune azioni di umidificazione essenzialmente della viabilità di cantiere con irrorazione controllata.
Nell’eseguire gli scavi la produzione di polveri sarà correlata al grado di umidità naturale del terreno con progressiva diminuzione nell’abbassamento di quota.
Comunque, per ridurre la formazione di polveri derivanti dalle lavorazioni di materiali più a rischio, dal punto di vista della generazione di polveri, si dovrà provvedere ad inumidire idoneamente i materiali/zone di lavorazione. Detta misura preventiva, oltre a ridurre la produzione di polveri verso l’esterno del cantiere diminuirà l’esposizione, all’agente in oggetto, anche delle maestranze addette ai lavori.
Per il secondo punto, le emissioni di gas di scarico potranno essere limitate mediante l’uso di macchinari nuovi ed azioni di controllo per la corretta manutenzione degli stessi.
È opportuno evitare il mantenimento in moto dei mezzi e macchinari durante i periodi di attesa all’interno del cantiere.
⮚ Vibrazioni
La produzione di vibrazioni generate dalle attività di cantiere derivano per lo più dall’esecuzione delle opere di demolizione e dalla realizzazione dei pali.
In base alle caratteristiche dei lavori da eseguirsi, punti di esecuzione dei pali e delle berlinesi le vibrazioni prodotte verso gli edifici limitrofi saranno, in previsione, di minima entità e non risulteranno dannose a manufatti in essere.
4.5.1 SCELTE PROGETTUALI ED ORGANIZZATIVE, PROCEDURE, MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E DI COORDINAMENTO RICHIESTE PER ELIMINARE O RIDURRE AL MINIMO I RISCHI TRASMESSI DAL CANTIERE ALL’AREA CIRCOSTANTE
4.5.1.1 Interferenze con la viabilità pubblica
Le interferenze generate dalle attività di trasporto dovranno essere attenuate mediante un’attenta programmazione dei trasporti ed approvvigionamento materiali, concordando le tempistiche degli arrivi-uscite dal cantiere e i tracciati/direttrici di percorrenza dei mezzi di cantiere con il Coordinatore dei lavori.
Nel piano operativo di sicurezza dell’impresa Affidataria, sulla base della specifica organizzazione dalla stessa prevista e delle caratteristiche dei mezzi effettivamente utilizzati, dovranno essere valutate ed indicate le necessarie misure per prevenire o ridurre i rischi causati dal traffico dei mezzi di cantiere, tenendo in considerazione i seguenti punti:
• tipologia, entità e quantità dei materiali trasportati;
• numero e caratteristiche dei mezzi utilizzati;
• caratteristiche dell’area di cantiere ed accesso allo stesso;
• carico medio di traffico in funzione dei vari periodi, lavorazioni, orari di punta del traffico veicolare di pubblica utenza;
L’impresa Affidataria, in funzione dei mezzi utilizzati per tali attività od in funzione dei mezzi utilizzati dai fornitori, dovrà valutare la necessità di prevedere personale di assistenza alle manovre addetto alla regolazione temporanea del traffico durante le operazioni di ingresso/uscita dei mezzi, in particolare per quei mezzi di dimensioni maggiori come i bilici e la predisposizione di specifica segnaletica stradale interagendo con l’ufficio competente del Comune di Udine.
L’impresa Affidataria dovrà inoltre informare gli autisti dei trasporti in merito alle modalità di accesso al cantiere con particolare riferimento ai trasporti speciali di approvvigionamento delle carpenterie.
In merito a possibili insudiciamenti della viabilità pubblica l’impresa Affidataria dovrà provvedere alla eliminazione/minimizzazione di tale rischio secondo le indicazioni riportate a seguire:
• predisposizione di punto di lavaggio gomme per mezzi in uscita dal cantiere, in particolare durante l’esecuzione degli scavi;
• alla pulitura del tratto eventualmente insudiciato atta al mantenimento delle ottimali condizioni del fondo stradale.
• utilizzare mezzi di trasporto terra e inerti dotati di copertura per evitare dispersioni lungo il percorso;
• non sovraccaricare i mezzi;
• inumidire i materiali, qualora risultasse necessario, per evitare la dispersione di polveri durante il trasporto quando si utilizzino mezzi privi di copertura;
La problematica maggiore riguarda la viabilità pubblica di accesso ed allontanamento dal cantiere in particolare per quei mezzi di dimensioni maggiori come bilici ed autobotti. Al fine di regolare gli ingressi e le uscite dal cantiere sarà sempre obbligatoria la presenza di un uomo a terra per coordinare tali attività in modo da fornire ai conducenti le informazioni necessarie al fine di prevenire incidenti.
La presenza di un notevole afflusso nella zona persone che transitano nell’area obbliga l’impresa affidataria e tutte le imprese esecutrici a mantenere rigorosamente chiuse le aree di attività in modo da prevenire ingressi in cantiere di personale non autorizzato. Un’attenzione particolare sarà dedicata agli ingressi ed alle uscite dal cantiere da parte di mezzi operativi.
4.5.1.2 Emissione di agenti fisici
▪ Sfasare le lavorazioni più rumorose e rispettare i livelli imposti dalla zonizzazione comunale.
▪ Rispettare i limiti di zonizzazione comunale e le prescrizioni impartire dalla Committenza
▪ Richiede preventivamente l’autorizzazione in deroga per l’esecuzione delle attività più rumorose in relazione alla vicinanza di ricettori sensibili e ai livelli di zonizzazione acustica.
▪ Sfasare eventualmente le lavorazioni in modo da non innalzare i livelli di inquinamento sonoro.
▪ Durante i periodi più caldi bagnare le polveri per prevenirne il sollevamento e la dispersione.
▪ Durante i lavori di scavo, riempimenti e rinterri, carico/scarico inerti, calci e cementi ecc. si potranno formare delle polveri. Per limitare la polvere si provvederà alla periodica annaffiatura delle piste e delle aree di cantiere e si dovrà osservare in modo scrupoloso l'osservanza delle norme specifiche e delle indicazioni e prescrizioni contenute nel presente Piano di Sicurezza e Coordinamento.
▪ Per prevenire il sollevamento di polveri sulle piste interne di cantiere, dell’area operativa, predisporre un fondo carrabile costituito di materiale arido di cavo in grossa pezzatura
▪ Tutti i mezzi dovranno avere emissioni contenute nella norma CE.
▪ Non è previsto lavoro notturno.
▪ Sarà effettuata una pulizia regolare e periodica di tutti gli ingressi al cantiere e sulla viabilità interna
▪ Sui cancelli di cantiere saranno installati i cartelli che richiameranno gli obblighi comportamentali da tenere sui luoghi di lavoro ed il divieto di accesso ai non addetti ai lavori.
4.6 PROCEDURE E SOGGETTI INCARICATI
Il direttore di cantiere dell’impresa affidataria nonché il capocantiere, per l’attuazione delle fasi operative, provvederanno a:
- Allestire il cantiere ed organizzarlo nei modi e nelle specifiche contenute in questo PSC, comprese le protezioni verso i fabbricati e lotti vicini.
- Comunicare con congruo anticipo al Coordinatore per la Sicurezza qualsiasi variazione delle fasi o modalità di esecuzione delle lavorazioni in modo consentirgli l’aggiornamento o l’integrazione dei documenti di sicurezza e la convocazione di apposite riunioni di coordinamento.
- Impiegare solamente personale qualificato agli interventi su parti in tensione.
- Informare e formare i lavoratori al riconoscimento di materiali o sostanze pericolose.
- Far eseguire le lavorazioni con l’ordine previsto dal cronoprogramma allegato al presente documento, facendo rispettare i divieti di incompatibilità temporali ed ambientali delle lavorazioni.
- Controllare i lavoratori presenti in cantiere sia dell’impresa aggiudicatrice sia di quelle sub - fornitrici.
- Far allestire tutte le opere provvisionali complete di ogni elemento previsto dalla normativa e nei modi prescritti dal presente Piano, mettendole a disposizione delle altre imprese presenti in cantiere e verificando sia la completezza in fase di consegna sia il corretto uso delle stesse.
- Far indossare i dispositivi di protezione individuali con particolare attenzione a quelli di III categoria come dispositivi anticaduta per tutte le fasi che espongono i lavoratori a rischio di caduta dall’alto.
- Verificare e verbalizzare i controlli sulle opere provvisionali, comprese le parapettature in quota, da effettuarsi prima dell’esecuzione della lavorazione prevista.
- Informare e portare a conoscenza di tutte le altre imprese (subappaltatrici, fornitrici, consociate, ecc.) delle decisioni e delle prescrizioni impartire dal Coordinatore in fase di Esecuzione durante i sopralluoghi di cantiere.
- Effettuare il coordinamento durante il carico/scarico dei materiali all’interno del cantiere concordando gli spazi ed i tempi con le altre imprese presenti.
- Verificare le prescrizioni operative sull’utilizzo in sicurezza della gru, in particolare sul divieto di sorvolo delle aree vicine e non facenti parte del cantiere.
- Gestire le interferenze con l’ambiente esterno.
- Interdire e segnalare sempre le zone di lavorazione e provvedere alla chiusura aperture e di ogni altra pericolosità che comporti la caduta dei lavoratori dall’alto, con particolare attenzione ad ogni pausa o interruzione dei lavori.
- Assegnare i compiti di sorveglianza e sicurezza ai lavoratori addetti compresi coloro i quali dovranno effettuare coordinamento a terra durante gli ingressi e le uscite dal cantiere di mezzi ingombranti, in modo da prevenire pericolose interferenze con l’ambiente esterno.
- Organizzare le squadre di sicuristi composte da addetti al primo soccorso ed addetti antincendio.
- Portare a conoscenza di tutti i lavoratori in cantiere le prescrizioni del presente Piano di Sicurezza e Coordinamento.
- Portare a conoscenza di tutti i lavoratori in cantiere le prescrizioni del presente Piano di Emergenza ed Evacuazione.
- Indicare un capocantiere che attui quanto di sue competenze che sia sempre presente in cantiere.
- Indicare un preposto che sia sempre presente nella squadra operativa.
- Gestire le interferenze dei sottoservizi presenti. Vigilare sulla presenza di materiali o sostanze pericolose rinvenute durante le lavorazioni.
- Coordinare le attività di più squadre di lavoro; vietare la compresenza di più imprese con compiti differenti all’interno degli stessi vani o nelle stesse aree di cantiere.
- Far mantenere le vie di esodo libere.
Verificare il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuali in tutte le fasi previste
4.7 PROBLEMATICHE E ASPETTI INERENTI LA SICUREZZA
Particolari problematiche nell’esecuzione dei lavori non sussistono; si riportano in seguito indicazioni utili in merito alla sicurezza per alcune opere.
5.1 SERVIZI IGIENICO - ASSISTENZIALI
L’impresa affidataria dovrà garantire, per tutta la durata dei lavori, i seguenti apprestamenti: Spogliatoi: 1,2 mq per lavoratore
- corredati di panche ed armadietti per ciascun lavoratore presente in cantiere; gli armadietti dovranno poter ospitare separatamente indumenti da lavoro ed indumenti civili.
Refettorio: 1,5 mq / lavoratore
- completo di panche, tavoli, scaldavivande ecc.. Docce: 1/20 lavoratori o frazioni
- attrezzato con acqua calda e fredda e mezzi adeguati per detergersi;
W.C.: 1/10 lavoratori o frazioni
- allacciato al sistema di smaltimento fognario comunale;
- in alternativa sarà del tipo a smaltimento chimico nei casi particolari. Lavabi: 1/5 lavoratori o frazioni
- in modo da consentire uno spazio laterale utile di almeno 60 cm;
- completo di allacciamento idrico con acqua calda e fredda e mezzi per detergersi ed asciugarsi.
Tenuto conto degli indici di riferimento in rapporto alla stimata presenza massima di lavoratori (pari a n° 170 unità) è prevista la predisposizione e/o messa a disposizione di quanto riportato a seguire nelle condizioni di cantiere a regime, che per quanto concerne il refettorio prevediamo che almeno la metà degli addetti possano pranzare in strutture (bar e ristoranti) vicini:
- Locale/i refettorio - mq 128;
- Locale/i spogliatoio -mq 204;
- Docce - | n. | 9; |
- W.c. - | n. | 18 |
- Lavabi - | n. | 34 |
Gli apprestamenti igienico-assistenziali potranno e dovranno comunque risultare commisurati in base all’effettivo numero di maestranze impiegate in cantiere e specifica organizzazione delle imprese; quanto richiesto dovrà essere oggetto di trattazione nella redazione del P.O.S. sia delle Imprese Affidatarie sia di ogni impresa esecutrice partecipante alla realizzazione delle opere.
5.1.1 CARTELLO DI CANTIERE DOVE SARÀ INDICATO:
Contestualmente ai lavori di cantierizzazione dovrà essere predisposto il Cartello di cantiere ove risulteranno indicati i seguenti elementi:
- il nominativo del Committente;
- il nominativo del Progettista e del Direttore dei Lavori;
- il nominativo del Coordinatore per la Sicurezza in fase di Esecuzione;
- gli estremi della Concessione/ Autorizzazione/ Genio Civile/ Xxxxx Xxxx;
- i dati dell’Impresa Affidataria dei lavori (ed eventualmente subappaltatori);
- il nominativo del Responsabile del Cantiere.
5.2 MODALITÀ DA SEGUIRE PER LA RECINZIONE DEL CANTIERE, GLI ACCESSI E LE SEGNALAZIONI
5.2.1 RECINZIONI DI CANTIERE
Attualmente l’area di progetto, entro la quale verranno realizzate le opere risulta completamente delimitata da recinzioni di confine idonee alla separazione del cantiere dall’intorno.
Durante gran parte dei lavori verrà utilizzata parte della recinzione della proprietà esistente quale recinzione di cantiere. Verrà comunque delimitata l’area all’interno della proprietà in modo da non creare pericolo e intralcio ai civili presenti.
Successivamente, in base a quanto previsto dal progetto, risulterà necessaria la demolizione e il rifacimento della recinzione della proprietà in essere.
In ragione di quanto sopra è previsto l’allestimento di una ulteriore recinzione di cantiere, di tipo prefabbricato, per la compartimentazione delle aree di cantiere in sostituzione alla recinzione di confine in essere con il lotto limitrofo e la viabilità pubblica che interesserà anche parzialmente il suolo pubblico.
Rinviando al layout di cantiere, in merito al tracciato previsto della recinzione sopra indicata, si riportano a seguire le caratteristiche minime richieste:
- predisposta senza possibilità di intrusioni dal lotto limitrofo;
- di altezza minima pari a mt 2.00;
- idoneamente stabilizzata contro possibili ribaltamenti.
La tipologia prevista permetterà maggior flessibilità in merito ad eventuali spostamenti/adeguamenti derivanti da necessità operative in rapporto ai lavori da eseguirsi.
Si precisa che l’allestimento della recinzione di cui in precedenza è prevista prima dell’inizio dei lavori di demolizione della recinzione di confine in essere. Non sarà ammesso l’inizio dei lavori sopra indicati, senza la sussistenza della recinzione sostitutiva di cantiere.
La gestione di possibili interferenze, che potrebbero scaturire dall’esecuzione delle lavorazioni in contemporanea nello stesso settore/sottoarea di cantiere, è prevista anche mediante ripartizioni di specifica pertinenza.
Dette ripartizioni dovranno avvenire come di seguito riportato in funzione del grado di rischio scaturito dalla possibile interferenza:
- interdizione della sottoarea di cantiere per personale non specificatamente addetto alla lavorazione mediante sbarramenti fisici per lavorazioni ad alto rischio;
- interdizione della sottoarea di cantiere per personale non specificatamente addetto alla lavorazione mediante allestimento di nastri bicolore e segnaletica di avviso per lavorazioni a basso rischio.
Le ripartizioni dovranno essere mantenute sino al termine dei lavori per cui sono previste e rimosse qualora vengano a mancare le prerogative di necessità al fine di evitare fraintendimenti e/o errate interpretazioni di sorta.
5.2.2 ACCESSI E RELATIVE SEGNALAZIONI
L’accesso al lotto oggetto di intervento e conseguentemente al fabbricato potrà avvenire dall’ accesso esistenze da via Gonars
L’accesso carrabile risulta di ampiezza pari a circa 10 metri, adatto quindi per percorrenze in sovrapposizione per ingressi ed uscite.
Si rimanda al layout di cantiere per l’identificazione del posizionamento degli accessi.
Tutti gli accessi dovranno essere considerati quali accessi di cantiere garantendo quindi la rigorosa chiusura quando non sussista transito di mezzi e/o personale nonché serrati nei periodi di inattività
del cantiere, al fine di evitare intrusioni da parte di terzi entro le aree di lavoro. Medesima misura dovrà risultare adottata nella gestione degli ingressi al fabbricato.
5.3 VIABILITÀ E PERCORRENZE PRINCIPALI DI CANTIERE
Sarà di competenza dell’Impresa Affidataria:
• la verifica, adeguamento e mantenimento in idonea efficienza della viabilità e percorrenze principali, evitando lo stoccaggio/deposito di materiali e/o attrezzature che possano risultare di intralcio ai transiti.
• affrontare possibili interferenze tra viabilità carrabile e percorrenze pedonali, onde evitare:
- investimenti tra lavoratori e mezzi d’opera;
- scontri tra macchine di servizio e mezzi di approvvigionamento/trasporto materiali e/o d’opera;
5.3.1 IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE
L’impianto elettrico interno al cantiere dovrà essere realizzato secondo le norme tecniche CNR- CEI e conforme a quanto previsto dalla legge n. 37/08 ed in considerazione della complessità del cantiere viene richiesta la redazione del progetto.
L’impianto elettrico dovrà essere gestito e mantenuto a cura ed onere dell’impresa Affidataria che sarà l’unico soggetto abilitato a far modificare l’impianto stesso. Le imprese esecutrici e i lavoratori autonomi che concorreranno alla realizzazione dell’opera dovranno utilizzare attrezzature conformi alle normative vigenti ed alle norme CEI.
Dovrà essere redatto il progetto dell’ impianto e per ogni fase che lo modifichi lo stesso dovrà essere riaggiornato.
La fornitura e la distribuzione della corrente elettrica avverrà presumibilmente tramite una serie di quadri di distribuzione, per cui ogni impresa o lavoratore autonomo dovrà adeguare le proprie attrezzature alle indicazioni di seguito riportate:
1. quadri elettrici di distribuzione:
- devono essere rispondenti alle norme CEI 17-13/4 e certificati dal fabbricante (A.S.C.);
- le prese spina devono essere protette da un interruttore differenziale ad alta sensibilità con Idn non inferiore a 30mA ed avere grado di protezione IP65;
- i quadri portatili devono proteggere un massimo di n. 6 prese;
- le prese a spina di tipo mobile devono avere grado di protezione IP67;
- le prese a spina dei quadri devono essere del tipo interbloccato;
2. cavi di alimentazione degli utensili:
- devono essere protetti dal bagnato e dal calpestio;
- dovranno esser tenuti sollevati da terra con appositi sostegni;
- i cavi elettrici delle linee fisse devono essere del tipo gommato;
- i cavi elettrici devono essere di sezione adeguata all’assorbimento;
- i cavi ammessi sono: N1VV-K, FG7R 0,6/kV, Fg7OR 0,6/1 kV, Fg1K 450/750;
3. utensili elettrici portatili in dotazione dovranno essere:
- del tipo a doppio isolamento di classe I
- alimentati con tensione non superiore a 220 V. verso terra nei lavori all’aperto;
- alimentati con tensione non superiore a 50 V. nei luoghi umidi o bagnati;
- non sono ammesse derivazioni multiple e le riduzioni del tipo civile.
4. lampade portatili devono essere:
- alimentate esclusivamente con tensione non superiore a 24 V. verso terra;
- alimentate mediante idonei trasformatori riduttori portatili.
5. impianti di illuminazione fissa devono essere:
- alimentati a 220 V. purché le lampade siano protette da vetro protettivo;
- realizzati con grado di isolamento minimo IP 55.
5.3.1.1 Gestione dell’impianto elettrico
Nella predisposizione dei quadri elettrici e cavi di derivazione per la fornitura di energia elettrica nelle postazioni di lavoro e/o alle postazioni di trattamento / lavorazione materiali si dovrà tenere conto delle seguenti indicazioni:
• Tutti i tracciati dovranno risultare posizionati in modo da non interferire con lavorazioni in atto e con la viabilità / percorrenze principali di cantiere;
• Tutti i tracciati non dovranno costituire fonti di rischio, sia diretto sia indiretto, per le maestranze;
• Tutti i tracciati dovranno risultare posizionati in modo da essere assicurati contro eventuali danneggiamenti, tranciamenti, sfilacciamenti accidentali, ecc;
• Tutti i quadri dovranno risultare rialzati di almeno 30 cm da “terra“ (o solai);
• I tracciati degli impianti dovranno risultare, quanto più possibile, a debita distanza dai tracciati di fornitura idrica
• I quadri dovranno risultare a debita distanza da eventuali punti di erogazione di acqua presenti nella sottoarea di cantiere / postazione di lavoro.
• L’impianto dovrà essere periodicamente controllato al fine di rilevare eventuali danneggiamenti, disfunzioni, ecc..
5.3.2 IMPIANTO IDRICO
Per la fornitura di acqua ai baraccamenti ed in genere per le attività di cantiere è prevista la predisposizione di impianto provvisorio con allacciamento a rete pubblica; il punto e modalità di connessione avverranno in accordo con l’ente gestore della rete pubblica.
Nella predisposizione delle derivazioni di fornitura di acqua nelle postazioni di lavoro si dovrà tenere conto delle seguenti indicazioni:
• Tutti i tracciati dovranno risultare posizionati in modo da non interferire con lavorazioni in atto e con la viabilità / percorrenze principali di cantiere;
• Tutti i tracciati non dovranno costituire fonti di rischio per le maestranze e dovranno risultare in sicurezza contro i rischi di danneggiamento accidentale, soprattutto in prossimità od intersezioni con l’impianto elettrico;
• I punti finali di erogazione dovranno risultare a debita distanza da eventuali quadri elettrici presenti nella sottoarea di cantiere / postazione di lavoro.
L’impianto dovrà essere periodicamente controllato al fine di rilevare eventuali danneggiamenti, disfunzioni, ecc..
5.3.3 IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE
Gli impianti di illuminazione dovranno essere realizzati nei seguenti casi:
- lavori notturni;
- operatività del cantiere in eccedenza alle ore 17:00 nel periodo invernale;
- scarsa visibilità costante dei posti di lavoro o percorsi di cantiere con particolare riferimento ai locali interni non illuminati naturalmente e quindi con scarsa luminosità naturale anche di giorno, quali corpi scala e locali al piano interrato.
L’ impianto dovrà garantire l’illuminazione delle zone interessate dalle lavorazioni compreso i punti di stoccaggio dei materiali, dei percorsi sia pedonali che carrabili e garantire i seguenti livelli minimi di illuminazione:
- passaggi, percorsi pedonali e carrabili: 20 lux;
- punti di stoccaggio: 30 lux;
- postazioni di lavoro: 50 lux.
- postazioni di lavoro particolari e di alta finitura: 100 lux.
L’impianto di illuminazione dovrà risultare indipendente dall’impianto di distribuzione elettrica per le necessità di cantiere o mediante quadro di esclusiva pertinenza nonché periodicamente controllato al fine di rilevare eventuali malfunzionamenti in genere.
Si ricorda che ogni qual volta la luminosità naturale, durante le ore di lavoro, dovesse essere inferiore ai suddetti valori (per ogni categoria casistica), le lavorazioni dovranno essere sospese, e potranno riprendere solamente dopo l’entrata in regime dell’impianto di illuminazione (ove presente) o il ristabilirsi delle condizioni di visibilità minime.
5.3.4 IMPIANTI DI TERRA E DI PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE
L’impianto di messa a terra di protezione alle tensioni di contatto può eventualmente essere comune con quello di protezione alle scariche atmosferiche, al quale dovranno essere connesse tutte le masse metalliche di notevole dimensioni (vedi punto 4), e dovrà risultare:
1. dotato di dispersori posti a contatto franco del terreno:
- con paline a croce in ferro zincato o in acciaio ramato delle dimensioni minime di 2”;
- collegati con xxxxxxxx, asole e bulloni non ossidabili;
2. dotato di connessioni agli utilizzatori con cavi di rame:
- di sezione non inferiore alla stessa sezione dei cavi polifase;
- di sezione non inferiore a 4 mm2 se collegamenti equipotenziali esterni;
- di sezione non inferiore a 16 mm2 se non esterni e visibili;
- di sezione non inferiore a 36 mm2 se a protezione delle scariche atmosferiche.
3. dotato di resistenza di terra:
- comunque inferiore a 20 Ω;
- coordinata con la corrente massima di intervento degli interruttori dove: Rt < 25V
4. le grandi masse metalliche all’aperto dovranno essere verificate ed eventualmente protette dalle scariche atmosferiche:
- secondo il calcolo dell’autoprotezione previsto dalle norme CEI fasc. 81.1;
- realizzando un impianto base se non autoprotetto;
- realizzando un unico impianto con quelle della messa a terra.
5.3.5 IMPIANTO FOGNARIO
Lo scarico delle acque reflue provenienti dai servizi igienici di cantiere è previsto con collegamento al collettore comunale, previo rilascio delle necessarie autorizzazioni.
5.4 IMPIANTI DI CANTIERE E DISLOCAZIONE DEGLI STESSI
Per una buona organizzazione del lavoro e per una confortevole salita in quota delle maestranze è prevista l’istallazione dei seguenti impianti di supporto alle lavorazioni:
- gru fissa a torre per il sollevamento dei materiali nella zona digestori
5.4.1 GRU
Per il sollevamento e movimentazione dei materiali è prevista l’installazione di una gru fissa di servizio con basamento impostato a quota fondazione, come rappresentato nel layout di cantiere allegato.
La gru dovrà avere raggio d’azione sufficiente a coprire tutto l’impianto del fabbricato e raggiungere le zone di stoccaggio principale.
La gru pertanto non dovrà avere intralci o impedimenti nella movimentazione dei carichi causati dalla presenza dei rami e delle cime degli alberi né, tanto meno, con edifici.
Il posizionamento di autogrù, autobetoniere e qualsiasi altra macchina con parti operative e non mobili o semoventi sarà effettuato solo dietro accurato sopralluogo e rilievo delle interferenze.
Per l’installazione/smontaggio della gru a torre: sarà obbligatorio informare il Coordinatore della Sicurezza con congruo anticipo e fornirgli il P.O.S. dell’impresa installatrice della macchina che sarà oggetto di valutazione ed approvazione.
Le movimentazioni aeree dei carichi saranno fatte esclusivamente all’interno degli spazi di cantiere. Il montaggio avverrà indossando tassativamente e continuamente dispositivi anticaduta. Il dettaglio dell’operazione sarà necessariamente contenuto nel P.O.S. dell’impresa installatrice. Qualora l’impresa montatrice dovesse ricorrere al nolo a caldo di un’autogrù di un’impresa terza, anche quest’ultima dovrà presentare il proprio P.O.S. con le misure di coordinamento da tenere in cantiere.
Per il montaggio a terra del braccio della gru a torre l’impresa affidataria avrà l’obbligo di occupare esclusivamente l’area di cantiere messale a disposizione.
5.5 ZONE DI CARICO E SCARICO
Come anticipato in precedenza nella trattazione, e rimandando alle rappresentazioni grafiche riportate in allegato in merito alla dislocazione, dovranno essere previste specifiche zone di scarico dei materiali in approvvigionamento in ogni macroarre in cui è suddivisibile il cantiere.
5.6 ZONE DI STOCCAGGIO MATERIALI E DEI RIFIUTI
In considerazione della scarsa disponibilità di spazio utile da adibirsi a stoccaggio materiali nell’avanzamento dei lavori si potrà temporaneamente depositare gli stessi su alcune aree ed in
particolare le terre di scavo nella fascia di rispetto sulla xxx xxxxxxxx xxxxxxxxxx alla via Gonars per realizzare il rilevato quale mitigazione ambientale.
Un’idonea programmazione dei trasporti consentirà, in generale, di mantenere il cantiere pienamente funzionale evitando di congestionare lo spazio disponibile e utile all’esecuzione dei lavori.
Le sottoaree di cantiere da adibirsi a deposito e stoccaggio materiali dovranno essere individuate in maniera tale da non arrecare intralcio alle percorrenze di cantiere e non interferire con le lavorazioni in atto e/o previste nel breve periodo, con particolare riferimento ai materiali derivanti dalle opere di demolizione.
Lo stoccaggio dei materiali dovrà avvenire idoneamente in funzione delle:
- caratteristiche del piano / area d’appoggio;
- caratteristiche dei materiali: forma, peso, tipologia imballaggio, ecc.;
- disponibilità di spazio utile a tale scopo in funzione della programmazione dei lavori;
- facilità di movimentazione dei materiali in funzione delle necessità di utilizzo.
5.7 ZONE DI DEPOSITO DEI MATERIALI CON PERICOLO D'INCENDIO O DI ESPLOSIONE
Non sono previste zone specifiche per il deposito di materiali con tali caratteristiche in quanto l’ uso di bombole ossiacetileniche risulta limitato.
5.8 ZONE DI LAVORAZIONE MATERIALI
All’interno dell’area logistica di cantiere, con rimando al layout allegato per l’ubicazione, è prevista un zona specifica di lavorazione del ferro per la realizzazione delle opere in C.A... Per ragioni logistiche la zona è prevista in posizione tale da risultare assoggettata al raggio d’azione della gru di cantiere, in ragione di ciò la postazione di lavoro dovrà risultare opportuna protetta da possibili cadute dall’alto di materiali mediante la predisposizione di idonea tettoia.
In base ai lavori da eseguire per la realizzazione dell’opera si possono verificare altre necessità di postazioni di lavorazione materiali, quali per esempio postazioni di betonaggio con betoniere a bicchiere o postazioni di taglio di laterizi per la realizzazione delle tamponature o del legno per opere di casseratura.
In tutti i casi le postazioni fisse o temporanee con permanenza prolungata nel tempo, soggette a possibili cadute dall’alto di materiali dovranno essere protette con idonea tettoia o in alternativa essere individuate al riparo esternamente al raggio d’azione della gru o al di sotto di solai già realizzati.
Le zone di cantiere adibite a postazioni di lavorazione materiali dovranno rispettare la non interferenza con la viabilità e percorrenze principali di cantiere e/o lavorazioni in atto nonché essere individuate in punti del cantiere ove non sussista possibile caduta dall’alto di materiali.
5.9 OPERE PROVVISIONALI QUALI PONTEGGI, PONTI MOBILI, PARAPETTI PONTI SU RUOTE, SU CAVALLETTI ECC.
Per la realizzazione del progetto potranno essere utilizzati:
5.9.1 PONTEGGI
La gestione dei ponteggi principali sarà di pertinenza esclusiva dell’impresa Affidataria; quindi la stessa ne dovrà supervisionare l’allestimento, la manutenzione e perfetta efficienza; l’Affidataria sarà l’unico soggetto a poter autorizzare eventuali modifiche che si rendessero necessarie nell’avanzamento dei lavori, fermo restando l’idoneità degli apprestamenti previsti e il rispetto della normativa vigente di riferimento.
L’utilizzo degli stessi dovrà essere garantito a tutte le Imprese esecutrici per tutta la durata dei lavori.
5.9.2 PARAPETTI E PROTEZIONI CONTRO LA CADUTA NEL VUOTO
Xxxxx restando quanto previsto dalle leggi e normative in vigore, i parapetti di protezione contro la caduta nel vuoto dovranno essere comunque allestiti nei seguenti casi:
- nell’esecuzione degli scavi di sbancamento ed in genere per scavi di profondità pari o superiore a m 2.00 con pareti verticali o di inclinazione superiore a 1/2 e comunque quando sussistano situazioni particolari di scarsa visibilità e identificabilità del rischio; in altri casi potrà essere sufficiente la segnalazione con nastri bicolore (vedo) o la realizzazione di recinzioni in rete plastificata di h = m 1.00
- nella realizzazione dei solai e coperture per le parti non protette;
- in presenza di aperture nei solai;
- in presenza di sbalzi di quota tra piani di calpestio pari o superiori a ml 2.00 (non protetti da ponteggi) e quando sussistano situazioni particolari di scarsa visibilità quali per esempio:
- sbalzi di quota non immediatamente identificabili e/o parzialmente nascosti da murature, tramezzature, parti strutturali, ecc. con particolare riferimento ai vani scala quando siano state rimosse le ringhiere e/o balaustre;
In casi specifici e/o particolari non rientranti nelle casistiche sopra riportate e comunque con fattore di rischio di bassa entità, fermo restando quanto previsto dalle leggi e normative in vigore, potranno, e dovranno comunque essere previsti, apprestamenti diversi dalle parapettature quali segnalazioni visive, nastri bicolore, transennature amovibili, atti ad identificare e prevenire le situazioni di rischio.
Sarà a carico dell’impresa Affidataria la gestione degli apprestamenti primari e la verifica periodica dell’efficienza e sussistenza di tutte le protezioni necessarie.
5.10 ATTREZZATURE E MACCHINARI D’OPERA
Di seguito vengono elencate le principali attrezzature e macchinari che, prevedibilmente, verranno utilizzati nell’esecuzione dei lavori:
- Gru a torre - Autocarri / Camion / bilici - Gru su autocarro - Autogrù - Autobetoniere - Autopompe di sollevamento c.l.s. - Pala meccanica - Escavatori - Escavatore con martellone e pinze - Rulli compattatori - Bob-cat - Macchine per pali - Carrelli elevatori/ muletti da cantiere - Cestelli idraulici - Piattaforme elevatrici | - Macchine per la lavorazione del ferro - Gruppi elettrogeni - Ponteggi metallici, - Trabattelli - Casserature prefabbricate - Compressori - Seghe circolari - Flex - Funi e bilancini - Saldatrici elettriche - Betoniere a bicchiere - Martelli pneumatici - Cannelli a gas ed ossiacetilenici - Attrezzi di uso corrente |
Le imprese esecutrici dei lavori, nella redazione dei propri Piani operativi della Sicurezza, dovranno analizzare i rischi derivanti dall’utilizzo delle attrezzature e macchinari sopraccitati di loro competenza nonché di quelli effettivamente utilizzati dalle stesse imprese non citati in questo documento.
5.10.1 UTILIZZO IN SICUREZZA DEGLI IMPIANTI ED APPARECCHIATURE DI LAVORO
Le seguenti prescrizioni devono attuarsi per tutte le lavorazioni da eseguire.
5.10.1.1 Prescrizioni per utilizzo di utensili ed apparecchiature
Prescrizioni generali
• Nei lavori che possono dar luogo alla proiezione pericolosa di schegge o di materiali devono essere predisposti efficaci mezzi di protezione a difesa sia delle persone direttamente addette a tali lavori, sia di coloro che sostano o transitano in vicinanza.
• Distanziare adeguatamente gli altri lavoratori durante l'uso di utensili, attrezzature a motore o macchinari.
• Fornire ai lavoratori utensili adeguati all'impiego cui sono destinati.
• Fornire ai lavoratori utensili in buone condizioni: verificare il corretto fissaggio del manico, sostituire i manici che presentino incrinature o scheggiature, per punte e scalpelli fornire idonei paracolpi ed eliminare le sbavature dalle impugnature.
• Al termine del turno di lavoro controllare lo stato di usura degli utensili utilizzati, quindi pulirli e riporli ordinatamente.
• Selezionare il tipo di utensile adeguato al lavoro da eseguirsi.
• Controllare che l'utensile non sia deteriorato: verificare il corretto fissaggio del manico, per punte e scalpelli utilizzare idonei paracolpi.
• L'attrezzatura a motore, il macchinario o il mezzo d'opera in oggetto, deve essere accompagnato, oltre che dalle normali informazioni di carattere strettamente tecnico, dal libretto di garanzia e dalle istruzioni d'uso e manutenzione, con le indicazioni necessarie per eseguire, senza alcun rischio, la messa in funzione e l'utilizzazione, il trasporto, l'eventuale installazione e/o montaggio (smontaggio), la regolazione, la manutenzione e le riparazioni. Tale documentazione deve, inoltre, fornire tutte le informazioni sull'emissione di potenza sonora e sulle vibrazioni prodotte.
• Le parti di macchine, macchinari o attrezzi che costituiscano un pericolo, dovranno essere protetti o segregati o provvisti di dispositivi di sicurezza.
• Prima dell'introduzione in cantiere di utensili, attrezzature a motore, macchinari e mezzi d'opera, e periodicamente durante le lavorazioni, dovranno essere eseguite accurate verifiche sullo stato manutentivo ad opera di personale qualificato in grado di procedere alle eventuali necessarie riparazioni.
• Qualora siano compiute operazioni di regolazione, riparazione o sostituzione di parti della macchina, bisognerà:
- Utilizzare solo ricambi ed accessori originali, come previsto nel libretto di manutenzione;
- Non modificare alcuna parte della macchina.
- Ultimata la manutenzione e prima di rimettere in funzione la macchina, accertarsi di aver riposto tutti gli attrezzi utilizzati.
Prescrizioni per utilizzo di saldatori e cannelli:
• Sul posto di lavoro deve essere sempre presente un estintore efficiente, carico e revisionato.
• Deve verificarsi frequentemente l'assenza di fughe di gas.
• Deve essere quotidianamente verificata l'efficienza dei manometri e dei riduttori di pressione.
• Verificare che nella zona di utilizzo del cannello non vi sia presenza di materiali infiammabili.
• Verificare l’assenza di gas internamente alle condotte da saldare.
• Nel posizionare le bombole, bisognerà evitare che la distanza tra esse ed il cannello scenda al di sotto dei 10 m. e che sia, comunque, distante da qualsiasi fonte di calore e/o dai raggi solari. Le bombole dovranno essere ubicate in luoghi sicuri ma non ristretti, al riparo da possibili urti e comunque sempre in posizione verticale. La chiave di regolazione deve essere tenuta sempre vicino alle bombole.
• Il fissaggio delle tubazioni al cannello ed alle bombole dovrà essere realizzato con appropriati accorgimenti (ad esempio mediante fascette a vite) per evitare lo sfilamento.
• Deve essere sempre verificato il perfetto funzionamento della valvola di controllo delle bombole del cannello e/o del riduttore di pressione. Nell'aprire il rubinetto a mano o con l'apposita valvola, deve essere evitata ogni forzatura con chiavi od attrezzi inadeguati per non provocare fessurazioni, rotture o fuoriuscite di gas.
• Devono essere installati e verificati dispositivi di sicurezza contro il ritorno di fiamma in prossimità dell'impugnatura, dopo i riduttori di pressione e nelle tubazioni la cui lunghezza è superiore a 5 m. Sui riduttori deve essere montata una valvola a secco.
• Sia nelle pause di lavoro che al termine del turno, si dovrà provvedere a spegnere la fiamma chiudendo le valvole d'afflusso del gas. Dovrà essere accertata, inoltre, la perfetta chiusura della bombola e l'assenza di eventuali perdite. In particolare, al termine del turno di lavoro, si dovrà verificare il corretto funzionamento del cannello e provvedere a riporre correttamente la tubazione.
• Le tubazioni di adduzione del gas al cannello non devono mai essere sottoposte a sforzi di trazione né piegate per interrompere l'afflusso del gas. Dovranno essere mantenute distese in curve ampie, lontano dai posti di passaggio, protette dai calpestamenti (ad esempio ponendole tra due tavole da lavoro appoggiate per terra), dalle scintille e da fonti di calore.
• E' vietato effettuare operazioni di saldatura o di taglio al cannello, nelle seguenti condizioni:
- su recipienti o tubi chiusi;
- su recipienti o tubi aperti che contengono materie le quali sotto l'azione del calore possono dar luogo a esplosioni o altre reazioni pericolose;
- su recipienti o tubi anche aperti che abbiano contenuto sostanze che evaporando o gassificandosi sotto l'azione del calore o dell'umidità, possono formare miscele esplosive. Qualora le condizioni di pericolo, precedentemente esposte, possano essere eliminate con l'apertura del recipiente chiuso, con l'asportazione delle materie pericolose e dei loro residui o con altri mezzi o misure, le operazioni di saldatura e taglio potranno essere eseguite, purché le misure di sicurezza siano disposte da un esperto ed effettuate sotto la sua diretta sorveglianza.
• Sulle derivazioni di gas acetilene o di altri gas combustibili di alimentazione sul cannello deve essere inserita una valvola idraulica o altro dispositivo di sicurezza che corrisponda ai seguenti requisiti:
- a) impedisca il ritorno di fiamma e l'afflusso dell'ossigeno o dell'aria nelle tubazioni di gas combustibile;
- b) permetta un sicuro controllo, in ogni momento, del suo stato di efficienza;
- c) sia costruito in modo da non costituire pericolo in caso di eventuale scoppio per ritorno di fiamma.
• Nei luoghi sotterranei è vietato installare o usare generatori e gasometri di acetilene o costituire depositi di recipienti contenenti gas combustibili.
• Le bombole devono essere movimentate su idoneo carrello porta bombole e fissate verticalmente contro il ribaltamento e la caduta.
Prescrizioni per utilizzo di compressori a motore elettrico
• Sulla macchina deve essere applicata, ad opera del costruttore, una targhetta indicante:
- il nome del costruttore,
- l’anno di costruzione ed il luogo,
- la temperatura e pressione di progetto,
- il numero di matricola dell'apparecchio,
- la data della prova più recente cui è stata sottoposta la macchina.
- il marchio dell'ISPESL.
• Il compressore deve essere corredato, oltre che della normale documentazione (libretto di garanzia e manutenzione), del libretto matricolare da cui è possibile desumere a quale classe di tipologia di recipienti in pressione appartiene e, conseguentemente, le competenze in merito ai controlli periodici.
• I compressori devono essere provvisti di una valvola di sicurezza tarata per la pressione massima di esercizio e di dispositivo che arresti automaticamente il lavoro di compressione al raggiungimento della pressione massima d'esercizio.
• Prima e durante le lavorazioni, deve essere verificata l'integrità del rivestimento fonoassorbente e/o di tutti i dispositivi preposti alla riduzione del rumore prodotto ai valori di norma.
• Il compressore deve essere dotato di adeguate protezioni (carter, ecc.) dal contatto con organi mobili (cinghie, volani, pulegge, ecc.) e con parti ad elevata temperatura: tali protezioni dovranno essere realizzate con griglie a maglia fitta o con lamiera continua. Gli organi mobili di cui sopra dovranno essere protetti, inoltre, dalle polveri inevitabilmente presenti in cantiere.
• Il compressore deve essere installato in un’area avente estensione sufficiente a garantire adeguati spazi di servizio.
• Prima e durante le lavorazioni deve essere verificata la regolarità di funzionamento dei manometri e termometri, di cui il compressore deve essere obbligatoriamente dotato. Tali strumenti vanno manutenuti in maniera tale che le loro indicazioni risultino chiaramente visibili da chiunque.
• Prima e durante le lavorazioni deve essere verificata l'efficienza del dispositivo automatico di arresto del motore, obbligatoriamente presente sul compressore, e la cui funzione è intervenire al raggiungimento della pressione massima di esercizio.
• All'inizio delle lavorazioni, e prima dell'avviamento del compressore, deve essere aperto il rubinetto dell'aria fino al raggiungimento dello stato di regime del motore.
5.10.2 PRESCRIZIONI PER UTILIZZO DI AUTOCARRI, AUTOBETONIERE, AUTOPOMPE ED ALTRE MACCHINE DA CANTIERE
Prescrizioni comuni a tutte le macchine da cantiere
• Tenersi a distanza di sicurezza dai mezzi operativi in movimento. Prestare attenzione alle segnalazioni acustiche e/o luminose ed alla segnaletica di sicurezza.
• Predisporre idoneo "fermo meccanico", qualora si stazioni in prossimità di pendenze elevate.
• Segnalare l'operatività del mezzo nell'area di cantiere con l'azionamento del girofaro.
• In caso di lavori notturni, verificare, preventivamente ed attentamente, la zona di lavoro; utilizzare comunque, tutte le luci disponibili sulla macchina.
• Prima di iniziare il movimento della macchina in retromarcia, il conduttore dovrà accertarsi che la zona sia libera da ostacoli e da eventuale personale: a questo scopo verrà assistito da personale a terra.
• Prima di utilizzare la macchina accertarsi dell'esistenza di eventuali vincoli derivanti da: ostacoli (in altezza ed in larghezza), limiti d'ingombro, ecc.
• Prima di movimentare la macchina accertarsi dell'esistenza di eventuali vincoli derivanti da: limitazioni di carico (terreno, pavimentazioni, rampe, opere di sostegno); pendenza del terreno.
• Rispettare scrupolosamente la viabilità predisposta, senza invadere i percorsi pedonali.
• Non deve essere mai superata la portata massima consentita per la macchina; ugualmente non è consentito superare l'ingombro massimo.
• Si dovrà provvedere, tutte le volte che un mezzo d'opera interrompe le lavorazioni, a spegnere il motore, posizionare i comandi in folle ed inserire il freno di stazionamento. Per far sostare il mezzo, bisognerà scegliere una zona dove non operino altre macchine e priva di traffico veicolare; ove ciò non fosse possibile, segnalare adeguatamente la presenza del mezzo in sosta. Bisognerà, inoltre, scegliere con attenzione il piano di stazionamento, assicurandosi, anzitutto, che il terreno abbia adeguata capacità portante; in particolare, nel caso di sosta su piano in pendenza, dovrà posizionarsi il mezzo d'opera trasversalmente alla pendenza, verificando l'assenza del pericolo di scivolamento e ribaltamento.
• Adeguare la velocità ai limiti stabiliti nel cantiere e comunque a valori tali da poterne mantenere costantemente il controllo. Al di fuori dei percorsi stabiliti ed in prossimità dei posti di lavoro si deve transitare a passo d'uomo.
• Non trasportare persone sulla macchina, a meno che non siano stati predisposti idonei dispositivi atti ad evitare le cadute.
• L’utilizzo all’interno degli ambienti di macchine o apparecchiature con motori combustibili sarà consentito solo nei casi in cui i locali potranno garantire aerazione sufficiente. In caso di insufficienza di aerazione naturale l’impresa dovrà necessariamente ricorrere a quelle forzata. Dovranno essere consegnati ai lavoratori impiegati i dispostivi di protezione delle vie respiratorie; saranno fatti più turni nell’ambito della giornata lavorativa con frequenza da stabilirsi a cura dell’impresa esecutrice nel proprio POS, in base alla specifica valutazione dei rischi. Gli accessi alle aree interessate saranno vietati ai non addetti ai lavori.
Prescrizioni per l’utilizzo della betoniera
• Le parti laterali dei bracci della benna, nella zona di movimento, non devono presentare pericoli di cesoiamento o schiacciamento nei riguardi di parti della macchina. Contro il pericolo di schiacciamento verso il terreno e frontale, durante il movimento della benna e dei bracci, questi non devono avere una velocità superiore a 40 metri al minuto. Inoltre, le benne per il sollevamento del conglomerato cementizio devono avere un dispositivo che impedisca l'accidentale spostamento della leva che comanda l'apertura delle valve di scarico.
• I dispositivi di blocco di elementi che devono assumere una posizione definitiva in fase di riposo, devono essere conformati in modo tale da assicurare l'arresto degli elementi interessati e da garantire la persistenza nel tempo di tale caratteristica.
• I componenti degli impianti oleodinamici devono essere provvisti dei seguenti dispositivi: valvola di massima pressione; valvola di non ritorno per i circuiti di sollevamento; valvola di sovrappressione contro i sovraccarichi dinamici pericolosi.
• Gli organi di comando della betoniera devono essere facilmente raggiungibili dall'operatore, il loro azionamento deve risultare agevole e, inoltre, devono riportare la chiara indicazione delle manovre a cui servono. Tali organi devono essere posizionati e conformati in modo tale da impedire la messa in moto accidentale; in particolare tutti gli organi di comando delle parti che possono arrecare pericolo durante il movimento (quali gli organi che comandano xxxxxxxxxx e simili) devono essere del tipo ad uomo presente, con ritorno automatico nella posizione di arresto.
• Le catene di trasmissione e le relative ruote dentate devono, quando non si trovino in condizione inaccessibile, essere protette mediante custodia completa. Gli ingranaggi, le ruote e gli altri elementi dentati, che non siano in posizione inaccessibile, devono essere completamente protetti entro idonei involucri oppure, nel caso di ruote ad anima piena, protetti con schermi ricoprenti soltanto le dentature sino alla loro base. I rulli e gli anelli di rotolamento che si trovino ad altezza non superiore a metri 2 dal terreno o dalla piattaforma di lavoro o di ispezione, devono avere la zona di imbocco protetta, salvo che siano già in posizione inaccessibile. La superficie del tamburo per l'impasto di calcestruzzo non deve presentare elementi sporgenti che non siano raccordati o protetti in modo tale da non presentare. pericolo di presa o di trascinamento.
• In mancanza di piattaforma, l'ultimo gradino della scala di accesso alla zona di ispezione, in corrispondenza alla bocca del tamburo, deve avere la superficie piana e deve essere realizzato con grigliato metallico o lamiera traforata. L'elemento incernierato o sfilabile della scala deve essere provvisto di un dispositivo di blocco atto ad impedire il ribaltamento o lo sfilamento dalla posizione di riposo.
• L'autobetoniera deve essere provvista di una targa con l'indicazione della ditta costruttrice, del numero di fabbrica, dell'anno di costruzione e di tutte le principali caratteristiche della macchina.
• Le tubazioni flessibili, soggette a possibilità di danneggiamento di origine meccanica, devono essere protette all'esterno mediante guaina metallica. Le tubazioni flessibili devono portare stampigliata l'indicazione della classe di esercizio. Le tubazioni dei circuiti azionanti bracci di sollevamento devono essere provviste di valvola limitatrice di deflusso, atta a limitare la velocità di discesa del braccio in caso di rottura della tubazione.
• I posti di manovra della betoniera devono essere sistemati in posizione tale da consentire la visibilità diretta od indiretta di tutte le parti delle quali si determini il movimento e che possono recare pericolo durante le fasi di lavorazione.
Prescrizioni per l’utilizzo dell’autopompa cls
• Durante il pompaggio del calcestruzzo, dovranno tassativamente evitarsi bruschi spostamenti della tubazione della pompa.
• La macchina deve essere dotata di appropriati dispositivi acustici e luminosi di segnalazione e di avvertimento, nonché di illuminazione del campo di manovra.
• E' assolutamente vietato utilizzare il braccio dell'autopompa per il sollevamento di materiali.
• Evitare di lasciare incustodito il tubo flessibile terminale della pompa per prevenire gli eventuali contraccolpi.
• E' assolutamente vietato rimuovere la griglia di protezione durante le operazioni di pompaggio.
• Utilizzare le maschere antipolvere durante la fase di pompaggio del calcestruzzo addittivato.
• Controllare l'efficienza dei freni, delle luci, dei dispositivi acustici e luminosi e di tutti i comandi e circuiti di manovra.
Prescrizioni per l’utilizzo dell’autocarro
• Non caricare materiale sfuso oltre l'altezza delle sponde.
• E' vietato usare la macchina per trasportare oggetti che non siano stati adeguatamente fissati ad appositi supporti o opportunamente imbracati.
• Non caricare la macchina oltre i limiti indicati dal costruttore e utilizzare idonei teli (o simili) per la copertura del carico.
• Assicurarsi sempre della corretta chiusura delle sponde.
• In nessun caso deve essere azionato il ribaltabile con il mezzo in posizione inclinata.
• Nel salire sulla macchina è assolutamente vietato utilizzare come appigli le tubazioni flessibili o le leve dei comandi.
• Eliminare l’eventuale presenza di grasso sugli scalini d'accesso, le maniglie e gli appigli, al fine di evitare scivolamenti con pericolose cadute.
• Prestare attenzione alle condizioni del terreno immediatamente attiguo alla macchina, onde evitare scivolamenti o cadute sul luogo di lavoro.
• Non salire o scendere mai dalla macchina quando questa è in movimento.
Prescrizioni per l’utilizzo degli escavatori e pale meccaniche:
• Non utilizzare la benna per trasportare o sollevare persone.
• Non alzare e traslare i carichi al di sopra delle zone dove lavorano o sostano persone.
• Controllare, prima di iniziare la lavorazione, che le eventuali persone stazionanti in prossimità della macchina, siano al di fuori del raggio di azione della stessa.
• Assicurarsi che nella zona di lavoro non vi siano cavi, tubazioni, ecc. interrate interessate dal passaggio di corrente elettrica, gas, acqua, ecc.
• Il posto di guida dovrà essere del tipo antivibrante.
• Non trasportare persone sulla macchina, a meno che non siano stati predisposti idonei dispositivi atti ad evitare le cadute.
• Nell’area interessata allo scavo dovranno essere vietati la sosta ed il transito a persone non autorizzate. Se necessario, occorrerà delimitare la zona stessa con appositi sbarramenti. I divieti dovranno essere evidenziati da segnaletica di sicurezza posta in luoghi visibili e conforme a quanto previsto dal D.Lgs. 81/08.
Prescrizioni per l’utilizzo dell’autogrù:
• Il posto di manovra dell'apparecchio di sollevamento deve poter essere raggiunto senza pericolo, deve essere costruito e difeso in maniera da consentire l'esecuzione delle
manovre, i movimenti e la sosta, in condizioni di sicurezza e deve permettere la perfetta visibilità di tutta la zona d'azione del mezzo.
• I mezzi di sollevamento devono essere provvisti di dispositivi di frenatura atti ad assicurare il pronto arresto e la posizione di fermo carico e del mezzo e, quando è necessario ai fini della sicurezza, a consentire la gradualità dell'arresto. Nei casi in cui l'assenza di forza motrice può comportare pericoli per le persone, i mezzi di sollevamento devono essere provvisti di dispositivi che provochino l'arresto automatico (graduale) sia del mezzo sia del carico. Tali prescrizioni si attuano dotando i mezzi di freni ad intervento automatico in assenza di forza motrice, i quali devono essere periodicamente registrati in relazione all’utilizzazione dell'apparecchio e secondo le istruzioni riportate sul manuale delle istruzioni della casa costruttrice.
• L’autogrù dovrà essere utilizzata per sollevare e trasportare materiali esclusivamente con tiri verticali. L’apparecchio di sollevamento non deve mai essere utilizzato per:
- sradicare alberi, pali x xxxxx o qualsiasi altra opera interrata.
- per strappare casseforme di getti importanti.
- per trasportare persone anche per brevi tratti.
• Le manovre di partenza e di arresto devono effettuarsi con gradualità in modo da evitare bruschi strappi ed ondeggiamento del carico.
• E' consentito il sollevamento ed il trasporto di persone solo se il mezzo di sollevamento è provvisto di efficaci dispositivi di sicurezza o, qualora questi non siano applicabili, previa adozione di idonee misure precauzionali. I cestelli semplicemente sospesi al gancio della gru sono considerati irregolari.
• Durante le pause o al termine del turno di lavoro, non devono mai essere lasciati carichi sospesi. Il braccio telescopico deve essere ritirato e deve essere azionato il freno di stazionamento.
• Prima di effettuare qualsiasi movimento verificare che il carico o il braccio non possano urtare contro strutture fisse o si possa avvicinare pericolosamente a linee elettriche.
• Nell'esercizio dei mezzi di sollevamento e di trasporto si devono adottare le necessarie misure per assicurare la stabilità del mezzo e del suo carico: se su gomme la stabilità è garantita dal buono stato dei pneumatici e dal corretto valore della pressione di gonfiaggio; se su martinetti stabilizzatori, che devono essere completamente estesi e bloccati prima dell'inizio del lavoro, la stabilità dipende dalla resistenza del terreno in funzione della quale sarà ampliato il piatto dello stabilizzatore. In ogni caso, prima di iniziare il sollevamento, devono essere inseriti i freni di stazionamento dell'automezzo.
• Durante le operazioni di spostamento con il carico sospeso è necessario mantenere lo stesso il più vicino possibile al terreno; su percorso in discesa bisogna disporre il carico verso le ruote a quota maggiore.
• Le manovre non saranno eseguite su luoghi esterni del cantiere.
• L’autogrù sarà condotta e pilotata esclusivamente da persona (gruista) adeguatamente informata e formata ed in possesso di adeguata esperienza lavorativa. Gli addetti all’imbracatura ed alla ricezione del carico saranno adeguatamente informati e formati alla specifica attività.
• Il manovratore deve eseguire le manovre di sollevamento solo in condizione di perfetta visibilità di tutta la zona di azione, oppure con l’ausilio di un servizio di segnalazione svolto da lavoratori esperti appositamente incaricati.
• Le manovre di sollevamento saranno sospese quando:
- le persone che si trovano esposte al pericolo di caduta dai carichi non si spostino dalla traiettoria di passaggio, in questo caso l’operatore dovrà avvertire immediatamente il preposto dell’accaduto;
- ci si trovi in presenza di nebbia intensa o di scarsa illuminazione.
- tiri un forte vento.
• Gli addetti all’imbracatura del carico devono:
- utilizzare i dispositivi ed i contenitori adatti allo specifico materiale da utilizzare.
- imbracare correttamente il carico e controllare la chiusura del carico.
- verificare la corretta equilibratura del carico.
- non sostare sotto il carico una volta effettuato il sollevamento
- accompagnare il carico al di fuori delle zone di interferenza con ostacoli fissi; questa operazione va compiuta esclusivamente se strettamente necessaria.
- indossare sempre l’elmetto protettivo
- indossare sempre i guanti e le scarpe antinfortunistiche.
• Gli addetti alla ricezione del carico devono:
- avvicinarsi al carico per pilotarlo nel punto di scarico solo quando questo è ormai prossimo al punto di appoggio e non - mettersi, mai per alcun motivo, sotto al carico in arrivo.
- eseguire lo sgancio del carico solo dopo essersi accertati della sua stabilità.
• Nel salire sulla macchina è assolutamente vietato utilizzare come appigli le tubazioni flessibili o le leve dei comandi.
• Eliminare l’eventuale presenza di grasso sugli scalini d'accesso, le maniglie e gli appigli, al fine di evitare scivolamenti con pericolose cadute.
• Prestare attenzione alle condizioni del terreno immediatamente attiguo alla macchina, onde evitare scivolamenti o cadute sul luogo di lavoro.
• Non salire o scendere mai dalla macchina quando questa è in movimento.
Prescrizioni per l’utilizzo della gru
Operazioni preliminari all'utilizzo
• Verificare l'assenza di strutture fisse e/o linee elettriche che possano interferire con la rotazione.
• Scegliere l’altezza della colonna ed il braccio in funzione degli ostacoli presenti.
• Controllare la stabilità della base d'appoggio.
• Verificare l'efficienza della protezione della zavorra (rotazione bassa).
• Verificare la chiusura dello sportello del quadro.
• Verificare la presenza del carter al tamburo.
• Verificare l'efficienza della pulsantiera.
• Verificare il corretto avvolgimento della fune di sollevamento.
• Verificare l'efficienza della sicura del gancio.
• Verificare l'efficienza del freno della rotazione.
• Controllare l'ordine di servizio relativo alle manovre ed alle segnalazioni da effettuare nel caso sussista una situazione di interferenza pianificata con altre gru.
Utilizzo:
• Utilizzare la gru solo dopo aver ottenuto la certificazione di corretta installazione e dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico di alimentazione, della messa a terra e della protezione contro le scariche atmosferiche. In caso di autoprotezione l’impresa Affidataria fornirà il relativo calcolo.
• Impedire la movimentazione del carico sopra l’area vicina e sopra zone non pertinenti al cantiere.
• Impostare i controlli del radiocomando in modo che, quando la gru opera in prossimità dell’area logistica, sia impedita la rotazione del braccio e l’allungamento del carrello sopra le aree vicine non di pertinenza del cantiere in oggetto.
• Al termine della giornata lavorativa sollevare il carrello in alto ed avvicinarlo alla colonna. Non lasciare carichi sospesi. Lasciare il braccio della gru libero di ruotare.
• Il montaggio e lo smontaggio delle gru torre dovrà essere fatto secondo quanto riportato sugli schemi di montaggio e dovrà essere realizzato da personale specializzato.
• Attenersi alle portate indicate dai cartelli.
• Avvisare l'inizio della manovra con il segnalatore acustico.
• Controllare sempre la stabilità della base d'appoggio. Rimuovere le acque piovane che si raccolgono alla base della stessa.
• Durante le pause di lavoro scollegare elettricamente la macchina.
• Eseguire con gradualità le manovre.
• Manovrare la gru da una postazione sicura: avvisare l'inizio della manovra col segnalatore acustico ed attenersi scrupolosamente alle portate indicate dai cartelli.
• Non eseguire tiri di materiale imbracati o contenuti scorrettamente.
• Segnalare tempestivamente al diretto superiore eventuali anomalie.
• Verificare costantemente il corretto avvolgimento della fune di sollevamento.
• Verificare costantemente il serraggio dei bulloni della struttura.
• Verificare costantemente la chiusura dello sportello del quadro.
• Verificare le traiettorie aeree di scarico dagli automezzi e di movimentazione dei materiali in relazione alla presenza di postazioni fisse di lavoro sotto il raggio d’azione della gru.
• Verificare l'efficienza della pulsantiera di comando.
• Verificare l'efficienza della sicura del gancio.
• Verificare l'integrità dei conduttori di terra contro le scariche atmosferiche.
• Verificare trimestralmente le funi.
• Proteggere con tettoia rigida tutte le postazioni fisse di lavoro sotto il raggio d’azione delle gru a torre.
• I manovratori della gru a torre dovranno aver effettuato apposito corso di formazione sui rischi correlati all’utilizzo di gru a torre nell’ambito del cantiere. L’attestato del corso sarà custodito in cantiere
• I manovratori della gru a torre dovranno sempre controllare l'ordine di servizio relativo alle manovre ed alle segnalazioni da effettuare.
• I manovratori della gru a torre dovranno sempre movimentare i carichi all’interno dell’area di cantiere.
• Attenersi alle portate indicate dai cartelli.
• Durante lo spostamento dei carichi evitare le aree di lavoro ed i passaggi.
• Non eseguire tiri di materiale imbracati o contenuti scorrettamente.
• Durante le pause di lavoro ancorare la gru con i tenaglioni e scollegarla elettricamente.
• Segnalare tempestivamente al diretto superiore eventuali anomalie.
Operazioni post-utilizzo
• Rialzare il gancio ed avvicinarlo alla torre.
• Scollegare elettricamente la gru.
Manutenzione
• Verificare trimestralmente le funi.
• Verificare lo stato d'usura delle parti in movimento.
• Controllare i freni dei motori e di rotazione.
• Verificare il serraggio dei bulloni della struttura.
• Verificare l'integrità dei conduttori di terra contro le scariche atmosferiche.
• Verificare la taratura del limitatore di carico.
• Controllare l'avvolgimento dell'avvolgicavo e della canaletta di protezione.
• Utilizzare l'imbracatura di sicurezza con doppia fune di trattenuta per gli interventi di manutenzione fuori dalle protezioni fisse.
• Segnalare eventuali anomalie al diretto superiore.
5.11 SEGNALETICA DI SICUREZZA
I cartelli dovranno essere conformi a quanto prescritto dal D.Lgs 81/2008 e ss.mm.ii.. Si ricorda che la segnaletica di sicurezza dovrà essere posizionata valutando le specificità del pericolo da segnalare in luogo ben visibile ed illuminato; quindi l’altezza, l’angolazione di vista, la presenza di eventuali ostacoli che possano pregiudicarne la visibilità verranno attentamente valutate affinché il segnale di pericolo sia ben identificabile e quindi svolga a pieno le funzioni per le quali è stato posizionato.
Di seguito si riporta la principale segnaletica di cantiere che dovrà essere oggetto di approfondimenti ed integrazioni da parte delle Imprese Affidatarie in funzione delle proprie competenze in merito all’organizzazione di cantiere e delle attrezzature, macchinari e materiali effettivamente utilizzati nell’esecuzione dei lavori.
5.11.1 SEGNALETICA GENERALE
Cartello | Informazione cartello | Collocazione cartello |
Vietato l’ingresso agli estranei | Ingresso cantiere. | |
Vietato sostare nel raggio di azione degli apparecchi di sollevamento | Area di sollevamento dei materiali con autogrù / gru su autocarro. | |
Divieto di rimozione di xxxxxx e protezioni | In prossimità di attrezzature e macchinari. | |
Attenzione agli scavi aperti | In prossimità degli scavi. |
Cartello | Informazione cartello | Collocazione cartello |
Attenzione ad ostacoli a terra | In prossimità degli scavi e depositi materiale | |
Attenzione ad aperture sul piano di camminamento | Nei punti di acceso ad aree di lavoro dove sussiste tale pericolo ove non siano ancora stati approntati i sistemi di protezione previsti. | |
Attenzione pericolo di caduta nel vuoto | Nei punti di acceso ad aree di lavoro dove sussiste tale pericolo ove non siano ancora stati approntati i sistemi di protezione previsti. | |
Attenzione ai carichi sospesi | Recinzione esterna ed area di cantiere. | |
Pericolo di scarica elettrica | Quadro elettrico / Generatore / gruppo elettrogeno. | |
Attenzione caduta materiali dall’alto | Alla base del ponteggio e ove sussista tale rischio in prossimità dei luoghi di lavoro. | |
Protezione obbligatoria delle mani | Recinzione esterna vicino agli ingressi ed area di cantiere. | |
Protezione obbligatoria degli occhi | Impiegati nell’uso di macchine/attrezzature. Area di specifica lavorazione. | |
Casco di protezione obbligatorio | Recinzione esterna vicino agli ingressi ed area di cantiere. | |
Protezione obbligatoria dell’udito | Uso di macchine/attrezzature. Area di cantiere dove ne è necessario l’utilizzo. |
Cartello | Informazione cartello | Collocazione cartello |
Calzature di sicurezza obbligatorie | Recinzione esterna vicino agli ingressi ed area di cantiere. | |
Obbligo di utilizzare l’imbracatura di sicurezza | Area di cantiere dove ne è necessario l’utilizzo. | |
Obbligo di utilizzare schermatura al viso | Impiegati nell’uso di macchine/attrezzature. Area di specifica lavorazione. | |
Protezione alle vie respiratorie | Area di cantiere dove ne è necessario l’utilizzo, per l’esecuzione di lavorazioni ove sussista produzione di sostanze tossiche e/o nocive per rischi di inalazione. | |
Attenzione area pericolosa | A delimitazione di zone pericolose, per segregazioni di specifiche lavorazioni, depositi materiali, ecc. utilizzati per fattori di rischio medio - bassi. |
5.11.2 SEGNALETICA PRONTO SOCCORSO ED EMERGENZE
Cartello | Informazione cartello | Collocazione cartello |
Cassetta / di medicazione. | Baracca uffici di cantiere in prossimità della cassetta di medicazione. | |
Punto di raccolta in caso di evacuazione del cantiere. | In prossimità del blocco baraccamento uffici visibile dal percorso pedonale in accesso al cantiere. |
5.11.3 SEGNALETICA ANTINCENDIO
Cartello | Informazione cartello | Collocazione cartello |
Cartello | Informazione cartello | Collocazione cartello |
Divieto di fumare | In prossimità di specifici luoghi ove sussista rischio di incendio ed alle aree soggette a stoccaggio e deposito di materiali infiammabili quali le cisterne di stoccaggio gasolio | |
Divieto di usare fiamme libere | In prossimità di specifici luoghi ove sussista rischio di incendio ed alle aree soggette a stoccaggio e deposito di materiali infiammabili quali le cisterne di stoccaggio gasolio | |
Divieto di usare acqua per spegnere gli incendi | In prossimità di quadri elettrici, sottoquadri ed attrezzature ed impianti elettrici. | |
Presegnala la presenza di estintore | Posizionato in prossimità degli estintori presenti nel cantiere e sui mezzi d’opera provvisti di estintore. | |
Presegnala la presenza di estintore a carrello | Posizionato in prossimità degli estintori a carrello presenti nel cantiere. |
5.12 INDICAZIONI GENERALI NELL’ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE IN MERITO ALL’ALLESTIMENTO DELLE PROTEZIONI
La programmazione giornaliera dei lavori da parte dell’ impresa Affidataria dovrà tenere conto delle capacità professionali degli addetti a tali lavori, privilegiando l’assegnazione di tali compiti a personale formato ed informato sulle procedure di produzione, coinvolgendo nell’organizzazione dei lavori anche l’addetto alla gestione delle emergenze in modo che possa esprimere il proprio parere in relazione alle scelte fatte; in particolare è previsto quanto segue:
a) Verifica di sussistenza delle protezioni, delimitazioni, segnalazioni ed apprestamenti di sicurezza.
Dovrà essere eseguita un verifica generale giornaliera delle protezioni, delimitazioni, segnalazioni ed apprestamenti di sicurezza previsti e necessari.
In caso di rilievi della sussistenza di deterioramenti, inadeguatezza delle misure protettive, con particolare riferimento alle parapettature contro la caduta dall’alto, i punti e/o zone a rischio dovranno essere segnalati ed interdetti sino al ripristino delle ottimali condizioni di sicurezza.
b) Rimozione protezioni, delimitazioni e segnalazioni quando non più necessarie
Questa misura evita di generare confusione tra difese attive e difese o apprestamenti non più necessari, che potrebbe determinare possibili sottovalutazioni dei rischi o infrazioni delle delimitazioni di sicurezza predisposte ad interdizione di specifiche aree da parte del personale presente in cantiere.
c) Verifica di sussistenza delle attrezzature e materiali nell’allestimento degli apprestamenti protettivi
Ciascun lavoratore addetto alla realizzazione e/o posa in opera delle misure difensive previste dovrà risultare dotato delle attrezzature e materiali necessarie e sappia con precisione quali apprestamenti sono richiesti al fine di predisporre le difese nel modo corretto, affidando al preposto la vigilanza sul corretto allestimento delle stesse.
La dotazione delle attrezzature e materiali consentirà inoltre di poter realizzare i sistemi difensivi senza dover sospendere l’attività con ricerche occasionali che spesso lasciano la zona a rischio senza la dovuta vigilanza e protezione.
La predisposizione delle misure protettive dovrà comunque avvenire in sicurezza. Ciascun lavoratore dovrà risultare dotato dei D.P.I. previsti e necessari all’esecuzione dei lavori e che gli stessi risultino in perfette condizioni nonché ergonomicamente adatte all’utilizzatore.
d) Formazione del personale
Ciascun lavoratore addetto, dovrà risultare formato sulle modalità di realizzazione
/allestimento e nell’esecuzione di una valutazione dell’efficacia delle stesse, accertandosi nel contempo che i mezzi, le attrezzature e i materiali necessari siano idonei e ad immediata disposizione.
e) Predisposizione delle lavorazioni in modo che siano presenti almeno due addetti
Nella stessa zona di lavoro dovranno preferibilmente essere presenti almeno due lavoratori in modo tale che gli stessi siano in grado di vigilarsi a vicenda, e nei casi di emergenza vengano prontamente attivate le procedure di soccorso.
5.13 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
I dispositivi di protezione individuali (DPI) sono tutte quelle protezioni necessarie ai lavoratori, e forniti dal datore di lavoro, affinché si possano minimizzare i rischi residui inerenti lo svolgimento di specifiche lavorazioni; dovranno essere custoditi in luoghi adatti e mantenuti in condizioni di perfetta efficienza. Per rendere efficace il “sistema di adozione e uso dei D.P.I” il datore di lavoro dovrà verificare che i D.P.I. consegnati ai lavoratori siano:
• conformi alla normativa vigente;
• adatti alla tipologia di lavoro / lavorazione;
• disponibili per ciascun lavoratore in funzione delle attività svolte dallo stesso;
• adeguati per taglia, foggia e colorazione;
• adeguati alla stagione in cui avverranno i lavori.
Ogni impresa esecutrice, nella redazione del proprio Piano Operativo della Sicurezza, dovrà indicare per l’esecuzione di ogni lavorazione i D.P.I. previsti.
I responsabili di cantiere durante lo svolgimento dei lavori dovranno vigilare sul corretto impiego dei D.P.I e provvedere all’immediata sostituzione nel caso gli stessi presentino logorii, difetti o inefficienze in genere nonché vigilare anche sulla corretto utilizzo degli stessi.
Tutto il personale che, nello svolgimento della sua attività, è esposto al traffico veicolare, anche se per interventi di breve durata, dovrà utilizzare appositi indumenti ad alta visibilità (Classe II).
Si ricorda che l’utilizzo dei suddetti è reso obbligatorio, per chiunque si trovi ad operare su strada pubblica in tutti i momenti della giornata, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche o di visibilità.
Gestione dei D.P.I.:
I lavoratori delle diverse imprese e/o lavoratori autonomi dovranno essere dotati dei D.P.I. per le lavorazioni con riferimento ai contenuti dei P.O.S. redatti dalle stesse o comunque previsti dalle normative vigenti in materia di sicurezza ed avere ricevuto una adeguata informazione e formazione in merito all’utilizzo degli stessi.
L’impresa appaltatrice dovrà inoltre tenere, presso i propri uffici di cantiere, almeno 4 elmetti di colore diverso da quelli utilizzati dal personale di cantiere da fornire ad eventuali visitatori.
Si ricorda che i visitatori, nell’accedere alle varie aree di lavoro, dovranno utilizzare i D.P.I. eventualmente previsti anche per specifiche aree ed essere sempre accompagnati da personale di cantiere.
6 FASI DI LAVORO E ANALISI DEI RISCHI INTERFERENZIALI
Nel cronoprogramma sono previste delle sovrapposizioni tra lavorazioni di tipologie diverse tra loro, insite nel processo produttivo, eseguibili in contemporanea previo l’adozione di idonee misure protettive e preventive.
Nella determinazione previsionale delle tempistiche esecutive è stato considerato un tempo aggiuntivo per ogni sottofase per all’attuazione dei necessari sfasamenti temporali atti alla riduzione dei rischi interferenziali.
Qualora le imprese ritengano di eseguire i lavori con programmazione temporale diversa da quella prevista dal presente elaborato, le stesse dovranno fornire al C.S.E proposte sulle misure di prevenzione e protezione che si intendono adottare per eliminare i rischi di interferenza eventualmente introdotti.
Il C.S.E., valutate le proposte dell’impresa, potrà: accettarle, formulare delle misure di prevenzione e protezione integrative a quelle proposte dall’impresa, oppure richiamare la Stessa al rispetto del P.S.C.
6.1 FASI ESECUTIVE
Per la realizzazione dell’opera si sono distinte 4 singole aree:
A Edificio ricezione-pretrattamento B Digestori
C Compostaggio/ Maturazione D Upgrade
Tale suddivisione permette una migliore sovrapposizione delle lavorazioni al fine di ridurre al minimo i tempi di esecuzione dell’opera.
In relazione alle caratteristiche dei lavori in oggetto, e con riferimento al crono-programma riportato in allegato, il processo produttivo viene suddiviso secondo le seguenti fasi principali:
FASE 0: Cantierizzazione delle aree ed opere preparatorie con distacco dei sottoservizi Allestimento recinzioni, baraccamenti, impianti
FASE 1: Demolizione delle strutture prefabbricate in C.A.P. FASE 2: Demolizione strutture in acciaio (edificio compostaggio) FASE 3: Rimozione impianti esterni
FASE 4: Scavo Area A
FASE 5: Demolizione strutture a terra in c.a. nell’ edificio compostaggio FASE 6: Scavo Area B
FASE 7: Scavo Area C FASE 8: Xxxxx Xxxx X
XXXX 0: Realizzazione di palificazioni area C
FASE 10: Realizzazione fondazioni aree A e B FASE 11: Realizzazione fondazioni area C FASE 12: Montaggio prefabbricato area A
FASE 13: Realizzazione elevazioni in C.A. area B e C FASE 14: Montaggio struttura metallica area C
FASE 15: Realizzazioni strutture deposito verde FASE 16: Rinterri opere realizzate(Area A,B,C)
FASE 17: Montaggio carpenterie per scale, ringhiere e strutture porta impianti tecnologici FASE 18: Pavimentazioni industriali interne
FASE 19: Impiantistica interna
FASE 20: Rete smaltimento acque meteoriche FASE 21: Massicciate stradali
FASE 22: Impiantistica esterna FASE 23: Opere area D
FASE 24: Impermeabilizzazione edifici FASE 25: Bitumatura strade
FASE 26: Demolizione rampa di accesso esistente ed allaccio alla viabilità interna della FASE A
Immagine 1 – Layout di cantiere
Immagine 2 – Suddivisione cantiere in aree
Nell’esecuzione dei lavori sono previste sovrapposizioni tra attività diverse, intrinseche nel normale processo produttivo; la gestione delle possibili interferenze avverrà secondo le indicazioni riportate successivamente tenuto conto anche della programmazione temporale prevista indica in generale la consequenzialità delle fasi di lavoro, minimizzando conseguentemente l’insorgere di potenziali interferenze.
6.2 ANALISI E MISURE PREVENTIVE DI CARATTERE GENERALE, PER RISCHI DI INTERFERENZA
Con riferimento alle fasi di esecuzione previste e crono-programma dei lavori allegato si evidenziano le seguenti caratterizzazioni generali delle possibili interferenze spazio - temporali:
• Interferenze generali di cantiere: riferite alla gestione delle attività lavorative di tutto il cantiere;
• Interferenze specifiche di settore: riferite ad attività lavorative di pertinenza di ogni singolo piano o sottoarea di cantiere.
Nella previsione della programmazione dei lavori si è tenuto conto dei possibili rischi di interferenza tra attività lavorative; infatti per ogni sottofase e lavoro è stato previsto un lasso di tempo, definito di sicurezza, affinché non si verifichino interferenze tra le attività in esecuzione e/o attività che dovranno iniziare e la possibilità di ripartizione dei lavori in settori d’opera.
Tuttavia risulta possibile che nell’avanzamento dei lavori, per cause non prevedibili, insorgano rischi interferenziali non previsti; a tal proposito a seguire verranno identificate indicazioni e misure
preventive di carattere generale che l’impresa Affidataria e comunque ogni impresa esecutrice presente in cantiere dovrà tenere in considerazione nell’esecuzione dei lavori.
⮚ Indicazioni generali nella gestione dei lavori
In generale la gestione delle interferenze che potrebbero verificarsi, durante l’esecuzione dell’opera, dovranno essere affrontate attraverso:
- rispetto della programmazione temporale generale dei lavori;
- attenta programmazione di dettaglio atta ad evitare l’esecuzione in contemporanea di attività, tra loro incompatibili, nello stesso settore/sottoarea;
- organizzazione delle attività lavorative contemporanee in sottoaree diversificate;
- adozione di delimitazioni/segnalazioni provvisorie e specifiche a compartimentazione dei luoghi di lavoro, con particolare riferimento alle fasi di montaggio dei prefabbricati e strutture metalliche in riferimento ai rischi di caduta dall’alto di materiali/attrezzature nella movimentazione e posa in opera;.
- adozione di sfasamenti temporali e spaziali delle attività lavorative affinché sussista idonea distanza tra i luoghi di lavoro;
- opportuna programmazione di dettaglio delle attività lavorative eventualmente concordata con il C.S.E. in sede di riunione di coordinamento per le fasi a maggior rischio di interferenza.
Prima di ogni fase lavorativa, che presenti particolari rischi di interferenza con altre, il Coordinatore per la sicurezza in fase di Esecuzione valuterà la necessità di indire una riunione di coordinamento tra le varie maestranze/imprese interessate, con conseguente predisposizione di un Ordine di Servizio contenente i rischi derivanti da interferenze e le misure preventive da adottarsi ed osservarsi in riferimento agli stessi.
6.2.1 INTERFERENZE GENERALI DI CANTIERE
Si affronteranno a seguire l’analisi dei rischi e relative misure preventive da adottarsi in riferimento alla gestione delle attività generali di cantiere.
6.2.1.1 Individuazione ed analisi dei rischi
a) Interferenze derivanti dall’utilizzo comune della viabilità e percorrenze principali di cantiere, con particolare riferimento all’approvvigionamento e movimentazione dei materiali;
b) Interferenze dettate dalla necessità di eseguire lavorazioni occupando la viabilità di cantiere;
c) Interferenze derivanti dall’utilizzo in comune degli impianti;
d) Interferenze derivanti dall’utilizzo in comune di apprestamenti di servizio.
6.2.1.2 Valutazione dei rischi, prescrizioni e misure di protezione, prevenzione e coordinamento
a) – b) L’impresa Affidataria presente dovrà gestire la viabilità di cantiere e percorrenze pedonali principali tenendo in considerazione le seguenti indicazioni:
• Mantenimento ottimale della transitabilità affinché risulti sgombra dalla presenza di materiali, macchinari, attrezzature, ecc.;
• Idonea programmazione degli approvvigionamenti di materiali affinché non sussista presenza contemporanea di mezzi che risultino d’intralcio alla viabilità/percorrenze principali di cantiere;
• Idonea programmazione delle attività lavorative affinché l’occupazione della viabilità/percorrenze principali di cantiere risulti per il tempo strettamente necessario all’esecuzione dei lavori.
Le imprese esecutrici dovranno comunque rispettare quanto predisposto dall’impresa Affidataria in riferimento alle proprie competenze.
c) Tutti gli impianti di cantiere, con particolare riferimento all’impianto elettrico e rispettive derivazioni principali, saranno di competenza esclusiva dell’impresa Affidataria; quindi la stessa sarà l’unico soggetto che potrà apportare le modifiche che si rendessero necessarie nell’avanzamento dei lavori, fermo restando l’osservanza delle disposizioni legislative di riferimento.
Tutte le imprese sub-appaltatrici ed eventuali lavoratori autonomi non potranno in nessun caso modificare, di propria iniziativa, quanto predisposto dall’impresa Affidataria e per quanto riguarda le specifiche di ogni impianto dovranno in particolare:
• Impianto elettrico:
- uniformarsi, nelle connessioni, a quanto predisposto dall’impresa Affidataria/ impianto in essere;
- impegnare le connessioni di quadro per il tempo strettamente necessario alle lavorazioni e provvedere al disinserimento degli attacchi una volta terminati i lavori;
- non intervenire sui quadri disconnettendo altre imprese a proprio favore previa autorizzazione da parte delle stesse o dell’impresa Affidataria, e comunque sempre informando l’impresa oggetto di disconnessione;
- non spostare i quadri di derivazione e i tracciati dell’impianto per avvicinare gli stessi alla propria zona di lavoro a scapito di altre imprese e soprattutto quando il quadro sia già utilizzato;
- In generale utilizzare l’impianto affinché non si verifichino situazioni di rischio.
• impianto idrico:
- mantenere attive le erogazioni per il tempo strettamente necessario all’esecuzione delle specifiche lavorazioni o operazioni;
- mantenere i punti di erogazione a idonea distanza dai quadri e attrezzature elettrici e viceversa;
- predisporre le proprie derivazioni affinché non siano d’intralcio a lavorazioni di competenza di altre imprese e alle percorrenze e viabilità di cantiere;
- In generale utilizzare l’impianto affinché non sorgano fattori di rischio o pericolo.
d) La gestione delle opere provvisionali principali sarà di competenza esclusiva dell’impresa Affidataria competente; quindi la stessa sarà l’unico soggetto che potrà apportare eventuali modifiche che si rendessero necessarie nell’avanzamento dei lavori, fermo restando l’idoneità degli apprestamenti previsti e il rispetto della normativa vigente di riferimento.
Tutte le imprese sub-appaltatrici ed eventuali lavoratori autonomi non potranno in nessun caso modificare quanto predisposto dall’impresa Affidataria di propria iniziativa.
Medesime indicazioni valgono per gli apprestamenti generali di sicurezza, quali per esempio i parapetti contro la caduta nel vuoto.
Nel caso risulti necessario rimuovere quanto allestito per l’esecuzione di specifici lavori od operazioni, le imprese sub-appaltatrici demandate all’esecuzione delle stesse saranno tenute a comunicare tali necessità al preposto dell’Impresa Affidataria; le stesse, terminate le lavorazioni, sono tenute a ripristinare, qualora risulti necessario, gli apprestamenti assoggettati a temporanea rimozione.
6.2.2 INTERFERENZE SPECIFICHE DI SETTORE
Si affronteranno a seguire l’analisi dei rischi e relative misure preventive da adottarsi riferite alla gestione delle attività lavorative con riferimento alla suddivisione in settori / sottoaree / comparti d’opera rimandando a quanto precedentemente esposto per quanto concerne gli impianti di cantiere.
6.2.2.1 Individuazione ed analisi dei rischi
a) Possibili interferenze derivanti dalla esecuzione in contemporanea di attività lavorative;
b) Possibili interferenze derivanti dall’utilizzo in comune di impianti e apprestamenti di servizio;
6.2.3 INDICAZIONI E MISURE PREVENTIVE
a) L’impresa Affidataria presente dovrà gestire le attività lavorative in modo da garantire idonei margini temporali e spaziali di sicurezza affinché non sussistano:
- interferenze tra attività lavorative diverse compatibilmente eseguibili in contemporanea;
- contemporaneità di esecuzione tra lavorazioni incompatibili
Tutte le imprese esecutrici dovranno comunque delimitare i luoghi di lavoro di propria competenza al fine di evitare la presenza di personale estraneo alla specifica lavorazione e quindi non assoggettare lo stesso ai rischi specifici della lavorazione in atto; le segnalazioni dovranno essere prontamente rimosse quando non sussistano più le prerogative per cui sono state allestite in modo da non generare fraintendimenti e confusioni di sorta.
L’impresa Affidataria dovrà informare le imprese operanti in cantiere dell’inizio di nuove lavorazioni, all’interno dello stesso, di pertinenza di nuova Impresa, e contestualmente informare l’impresa “entrante” delle lavorazioni in atto e previste.
Le aree di lavoro di pertinenza alle singole lavorazioni dovranno essere evidenziata con appositi segnali, transennature, nastri, ecc. secondo le caratteristiche e tipologie delle lavorazioni stesse e costituiranno un comparto entro il quale saranno ammesse lavorazioni compatibili tra loro, fermo restando la non interferenza tra le stesse;
b) Xxxxxxx le indicazioni generali del paragrafo precedente, con riferimento al punto 6.3.1 – lett. c) e d).
7 COORDINAMENTO DI ATTIVITÀ INTERFERENTI, MODALITÀ ORGANIZZATIVE E GESTIONE DELLE EMERGENZE
7.1 MISURE DI COORDINAMENTO TRA PIÙ ATTIVITÀ O PER L’USO COMUNE DI PIÙ ATTREZZATURE
• All’allestimento del cantiere in tutte le fasi previste dovrà provvedere l’impresa affidataria delle opere ovvero titolare del contratto di appalto ponendo in opera e garantendo il funzionamento delle attrezzature, e degli apprestamenti previsti al Capitolo “Organizzazione del Cantiere.”
• Tutti gli impianti, servizi, logistica, ricovero lavoratori, viabilità, opere provvisionali saranno a
disposizione di tutte le imprese operanti in cantiere a qualsiasi titolo ed ai lavoratori autonomi.
• Si richiama le imprese al rispetto delle misure di coordinamento impartite nel presente documento ed al coordinamento delle fasi con altre imprese eventualmente presenti i subappaltatori, fornitori in opera e somministratori di propria competenza. Il coordinamento avverrà in ottemperanza all’articolo 26 del DLgs 81/08 e s.m.i..
• Per la mera fornitura di materiali l’impresa affidataria competente coordinerà i movimenti dei mezzi e degli operatori coinvolti garantendo la presenza continua in cantiere di un responsabile della sicurezza. In caso di contratto di fornitura e posa in opera l’impresa fornitrice è tenuta alla redazione del POS.
• Al montaggio del ponteggio ed al suo smantellamento dovrà provvedere l’impresa Affidataria competente, direttamente o tramite imprese specializzate operanti per suo conto ed addetti debitamente formati secondo i disposti normativi. L’impresa Affidataria, anche in caso di montaggio secondo gli schemi tipo previsti dal Libretto di Aut. Ministeriale dell’apprestamento, avrà l’obbligo di predisporre disegni esecutivi che riportino in pianta ed in prospetto i ponteggi da montarsi in cantiere, oltre ad indicarne i punti di appoggio, di ancoraggio ed evidenziare il tipo di ancoraggio. Questi disegni saranno custoditi unitamente al PiMUS ed agli altri documenti relativi al montaggio del ponteggio, in cantiere.
• Saranno sospese/rinviate le lavorazioni da eseguirsi in quota ed all’esterno in condizioni meteorologiche avverse o che non consentano il prosieguo dei lavori in sicurezza, in particolare durante le giornate particolarmente ventose e/o piovose.
• Nel caso in cui una lavorazione richieda l’eliminazione temporanea di una parte di un apprestamento sarà obbligo del datore di lavoro fornire ai lavoratori i dispositivi di protezione adeguati alla situazione e che presentino uguale efficacia. Alla fine della lavorazione sarà obbligatorio ripristinare le parti di rimosse. Tutti i lavoratori interessati dovranno essere informati di quanto predisposto e dell’inutilizzo temporaneo di parte dell’apprestamento; sarà cura inoltre dell’affidataria demandata all’esecuzione dei lavori la predisposizione della appropriata segnaletica di cantiere in riferimento al caso specifico.
• Prima di ogni turno di lavoro sarà obbligatorio che un preposto controlli la regolarità ed efficienza degli apprestamenti di sicurezza previsti e presenti in cantiere; solo dopo un controllo positivo il direttore/responsabile di cantiere autorizzerà l’utilizzo dell’opera provvisionale e/o l’inizio dei lavori da parte dei lavoratori.
• Le opere provvisionali dovranno sussistere fino al completamento delle lavorazioni per le quali risultino allestite. L’obbligo di mantenere le opere provvisionali nel cantiere perdura finché sia in atto una situazione di pericolo, quindi anche quando i lavori siano stati temporaneamente sospesi per varie ragioni.
• In caso di uso comune di attrezzature ed apprestamenti, le imprese ed i lavoratori autonomi dovranno segnalare all’ Affidataria l’inizio dell’uso, le anomalie rilevate, la cessazione o la sospensione dell’uso. L’inizio dell’uso senza segnalazione di anomalie da parte dell’impresa utilizzatrice costituisce assenso al corretto uso dell’apprestamento stesso.
• Le imprese esecutrici, ciascuna per quanto di propria competenza, si faranno carico della pulizia del cantiere e delle vie carrabili in modo da evitare scivolamenti, inciampi ed incidenti in genere.
7.2 MODALITÀ ORGANIZZATIVE PER LA COOPERAZIONE, IL COORDINAMENTO E LA RECIPROCA INFORMAZIONE FRA PIÙ DATORI DI LAVORO E LAVORATORI AUTONOMI PRESENTI IN CANTIERE
7.2.1 RIUNIONI PRELIMINARI
Preliminarmente all’inizio dei lavori, sarà indetta una riunione presieduta dal C.S.E. alla quale dovrà prendere parte, obbligatoriamente, i Responsabili di Cantiere delle imprese Affidatarie dirette e, se lo riterranno opportuno, far intervenire anche i responsabili delle imprese sub-appaltatrici o fornitrici, coinvolte nelle attività di cantiere eventualmente già individuate.
Durante la riunione preliminare di cui sopra il Coordinatore: illustrerà le caratteristiche principali del Piano di Sicurezza e Coordinamento; valuterà eventuali osservazioni e proposte di modifica e/o integrazione allo stesso e stabilirà, in accordo con i partecipanti, il calendario delle riunioni successive e periodiche da effettuarsi durante l’esecuzione dei lavori.
Detta riunione sarà prevista anche con i Responsabili di Imprese esecutrici o fornitrici identificate successivamente all’apertura del cantiere, che parteciperanno alla realizzazione dell’opera, prima dell’ingresso in cantiere delle stesse; la riunione in oggetto potrà essere svolta contestualmente ad una riunione di coordinamento periodica durante l’avanzamento dei lavori di cui al punto successivo.
Alla riunione parteciperanno eventualmente anche: il/i Direttore/i dei Lavori strutturali, architettonici, impiantistici e il Responsabile dei Lavori per conto della Committenza o Committenza stessa al fine di individuare, con l’apporto degli stessi eventuali problematiche che potrebbero insorgere nell’esecuzione dei lavori in rapporto agli interventi previsti.
Al termine della riunione, verrà redatto un verbale, facente parte integrante del P.S.C., letto e sottoscritto da tutti i partecipanti.
Il verbale delle riunioni di coordinamento e le comunicazioni effettuate ai vari soggetti sono da considerarsi a tutti gli effetti parte integrante del P.S.C. in conformità a quanto previsto dall’art. 92 del D. Lgs 81/08
7.2.2 RIUNIONI PERIODICHE
Durante l’esecuzione dei lavori saranno effettuate delle riunioni periodiche, con modalità e caratteristiche simili alla preliminare; in relazione allo stato di avanzamento dei lavori, dette riunioni affronteranno le seguenti tematiche:
- problematiche riferite alla sicurezza in generale;
- problematiche riferite al coordinamento delle attività lavorative specifiche del cantiere;
- problematiche riferite ad eventuali interferenze che potrebbero insorgere nel prosieguo dei lavori,
- problematiche riferite a diversa programmazione temporale derivante da varie situazioni impreviste.
Le imprese potranno essere convocate per lettera, fax, messaggio telematico o comunicazione telefonica.
La riunione successiva potrà essere convocata anche verbalizzando la data dell’incontro nello stesso verbale che il CSE redigerà al termine della riunione.
I rappresentanti delle imprese convocati dal C.S.E. sono obbligati a partecipare.
Al termine dell’incontro verrà redatto un verbale, letto e sottoscritto da tutti i partecipanti, facente parte integrante del P.S.C. Il verbale delle riunioni di coordinamento e le comunicazioni effettuate ai vari soggetti sono da considerarsi a tutti gli effetti parte integrante del P.S.C. in conformità a quanto previsto dall’art. 92 del D. Lgs 81/08
Le imprese non presenti, per giustificato motivo, avranno il compito tassativo di prendere visione e conoscenza del contenuto dei verbali applicando, se previsto, quanto loro prescritto direttamente o indirettamente (es: allestimento del cantiere e degli spazi di lavoro, sfasamento delle lavorazioni, ecc.).
Il presente elaborato prevede lo svolgimento delle riunioni periodiche con cadenza indicativa bi- settimanale.
Il C.S.E., in relazione all’andamento dei lavori e alle necessità legate alle lavorazioni in atto e/o previste, ha facoltà di valutare e conseguentemente variare la frequenza delle riunioni periodiche programmate.
7.2.3 INGRESSO IN CANTIERE DI SOGGETTI ESECUTORI
L’ingresso in cantiere di qualsiasi impresa esecutrice, sub-affidataria o lavoratore autonomo, anche nel caso di sub-affidamento già autorizzato dalla Committenza, potrà avvenire solo ed esclusivamente dopo la segnalazione formale al CSE; l’impresa Affidataria comunicherà al Coordinatore, con congruo anticipo, la data prevista o prevedibile di ingresso in cantiere del nuovo soggetto esecutore in modo da permettere la verifica della documentazione richiesta per l’ingresso in cantiere.
7.2.4 SOPRALLUOGHI IN CANTIERE
Il coordinatore, quando presente in cantiere ed assieme al Responsabile dell’impresa/e Affidataria/e o ad un suo referente (il cui nominativo verrà comunicato al CSE), eseguirà dei sopralluoghi atti a verificare l’attuazione delle misure previste nel P.S.C., ed il rispetto della legislazione in materia di prevenzione infortuni ed igiene del lavoro.
Nel caso il coordinatore rilevi inadempienze nel rispetto delle norme e normative di riferimento per l’attuazione delle misure di sicurezza, comunicherà le non conformità al Responsabile di Cantiere dell’impresa inadempiente e, se l’infrazione non sarà grave, rilascerà un verbale di non conformità sul quale verrà annotata l’infrazione e il richiamo al rispetto della normativa; il verbale sarà firmato per ricevuta dal Responsabile di Cantiere che ne dovrà conserverà una copia e dovrà provvedere a sanare la situazione.
Se il coordinatore rileva che per mancato rispetto delle generali norme di sicurezza e delle prescrizioni dettate dal P.S.C. e dai P.O.S., si dovesse verificare una situazione di pericolo grave ed imminente, sospenderà le lavorazioni oggetto di non conformità; alle imprese interessate, sarà chiesto di operare immediatamente affinché venga effettuato il ripristino delle condizioni di lavoro in sicurezza.
Solamente dopo la verifica, dell’attuazione dei provvedimenti adottati, si potrà procedere al proseguimento dei lavori, in accordo con quanto previsto dall’art. 92 c.1 lett. f del D. Lgs 81/08.
Il coordinatore in fase di esecuzione ha la facoltà di annotare sul Giornale dei Lavori, o giornale dedicato alla Sicurezza, proprie ed eventuali osservazioni in merito all’andamento dei lavori.
Qualora il caso lo richiedesse, il coordinatore in fase di esecuzione potrà concordare con i Responsabili delle imprese istruzioni di sicurezza non previste dal P.S.C.; tali istruzioni saranno inoltrate in forma scritta e verranno firmate per accettazione dai Responsabili di cantiere.
7.2.5 COORDINAMENTO DELLE IMPRESE PRESENTI IN CANTIERE
Il C.S.E. ha tra i suoi compiti quello di organizzare tra i datori di lavoro, ivi compresi i lavoratori autonomi, la cooperazione ed il coordinamento delle attività nonché la loro reciproca informazione. Il C.S.E. durante lo svolgimento dei propri compiti, si rapporterà esclusivamente con i Responsabili di cantiere delle Imprese Affidatarie o con sostituti delegati (salvo casi particolari di pericolo imminente nell’inosservanza delle normative in materia di sicurezza).
Il presente Piano di Sicurezza e Coordinamento prevede che l’impresa Affidataria competente provveda al coordinamento delle eventuali imprese sub-appaltatrici o lavoratori autonomi dalla stessa individuati mediante riunioni di coordinamento inter-impresa ove saranno illustrate dai responsabili delle imprese Affidatarie anche le lavorazioni previste nel periodo successivo, con la presentazione del programma lavori eventualmente rivisto e/o corretto, e con le indicazioni delle prescrizioni eventualmente impartite dal Coordinatore in fase di Esecuzione.
Dell’avvenuta riunione di coordinamento suddetta dovrà risultare traccia nella documentazione di cantiere con redazione di apposito verbale sottoscritto dai partecipanti.
L’impresa Affidataria competente dovrà inoltre trasmettere alle rispettive imprese sub-appaltatrici e/o lavoratori autonomi il P.S.C., e verbali di Coordinamento eseguite con il CSE ove risultino specifiche prescrizioni operative e/o decisioni concordate per l’esecuzione dei lavori di pertinenza e valida applicazione.
L’impresa Affidataria dovrà documentare tali adempimenti mediante la presentazione al C.S.E. delle ricevute di consegna e dei verbali di riunione inter-impresa firmati dai subappaltatori, lavoratori autonomi identificati ed esecutori.
Medesime modalità dovranno essere adottate da parte delle imprese sub-appaltatrici che si avvalgano dell’operato di ulteriori imprese e/o lavoratori autonomi dalle stesse individuate/i con inoltro delle ricevute di adempimento all’impresa Affidataria, che a sua volta inoltrerà dovrà farà al C.S.E..
Il coordinatore si riserva il diritto di verificare l’adempimento di quanto precedentemente previsto e i contenuti della documentazione ricevuta, contattando anche direttamente le imprese, lavoratori autonomi, presenti in cantiere.
7.2.6 RESPONSABILE DI CANTIERE PER L’APPALTATORE DELLA SALUTE E SICUREZZA
Così come stabilito dall’articolo 16 del D. Lgs 81/08 i Datori di Lavoro delle imprese potranno delegare le funzioni di Responsabile della sicurezza di cantiere a Preposti operanti e costantemente presenti sui luoghi di lavoro, fermo restando i limiti e condizioni previste dallo stesso articolo di legge.
I Responsabili di cantiere identificati e riportati all’interno del POS delle imprese (o suo sostituto) avranno l’obbligo di presenza continuativa in cantiere. I nominativi dei responsabili di cantiere (nonché di eventuali sostituti) dovranno essere comunicati formalmente al Responsabile dei Lavori e CSE prima dell’inizio dei lavori recante controfirma del Datore di Lavoro e dall’interessato delegato per accettazione.
Cambiamenti nell’organigramma d’impresa e/o di cantiere dovranno essere prontamente e formalmente comunicati al Responsabile dei Lavori e al CSE, secondo le modalità precedentemente indicate, oltre che risultare in apposita integrazione al POS redatto.
I responsabili di cantiere (o eventuali sostituti) saranno addetti alla verifica continua di tutte le prescrizioni, disposizioni in materia di sicurezza oltre all’applicazione di quanto previsto nel Piano operativo di Sicurezza. Suo compito sarà anche la cura della predisposizione e del mantenimento in perfetta efficienza delle opere provvisionali, misure preventive e di sicurezza necessarie e/o richieste.
7.2.7 MODALITÀ E PROCEDURE PER L’AZIONE DI COORDINAMENTO
Per evitare che insorgano rischi dovuti alla mancata informazione reciproca od al mancato coordinamento tra le diverse squadre di lavoratori, l’Impresa Affidataria diretta avrà il compito di coordinare le attività svolte dai diversi gruppi di lavoratori, (art. 26 del D.Lgs 81/08) ed in particolare dovrà:
- tradurre in maniera operativa le decisioni stabilite nelle riunioni di coordinamento svolte con i responsabili delle imprese esecutrici o fornitori;
- fornire ai lavoratori (compresi i lavoratori autonomi, i dipendenti dei subappaltatori e dei fornitori) informazioni circa eventuali rischi indotti da lavorazioni interferenti e le procedure operative necessarie per eliminare tali rischi;
- fornire ai lavoratori informazioni circa eventuali necessità di sospensione temporanea delle lavorazioni per consentire lo svolgimento di particolari attività (ad esempio il transito di automezzi);
- fornire (direttamente o tramite preposto incaricato) agli autisti degli automezzi incaricati della fornitura dei materiali, indicazioni sui percorsi da seguire ed i rischi presenti nell’area;
- dovrà organizzare i lavori predisponendo le opere previsionali, gli apprestamenti, e i servizi ad uso comune nonché il coordinamento delle attività tenendo conto che le lavorazioni in cantiere dovranno essere eseguite previe dettagliate informazioni tra i vari datori di lavoro sui rischi specifici esistenti e sulle misure di prevenzione e di emergenza individuate, anche al fine di eliminare i rischi dovuti alle interferenze tra i lavoratori delle diverse imprese coinvolte nell’esecuzione dell’opera complessiva, il tutto come previsto dall’art. 26 del D.Lgs. 81/2008;
- informare tutte le imprese operanti in cantiere dell’eventuale ingresso di nuova impresa sub- Affidataria
- informare il Coordinatore per l’Esecuzione di eventuali problemi che possono emergere durante la realizzazione dell’opera.
7.2.8 FORMAZIONE ED INFORMAZIONE DEI LAVORATORI
Tutto il personale presente in cantiere è tenuto a seguire le indicazioni del Responsabile per la Sicurezza di cantiere, del Coordinatore in fase di Esecuzione, dei Preposti oltre a quelle impartite dal proprio datore di lavoro, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze ed attribuzioni.
Il personale sarà informato dei rischi specifici cui è esposto, sia a voce, sia mediante affissione in vari settori di lavori, di cartelli unificati secondo il D.Lgs 81/08 (All. XXIV – XXIX), indicanti le principali norme di prevenzione infortuni come individuati all’interno del presente piano.
Periodicamente o qualora via siano sostanziali mutamenti unitamente nella struttura ed organizzazione del cantiere l’incontro di cui sopra dovrà essere ripetuto con gli stessi criteri descritti.
7.2.9 DOCUMENTAZIONE DELLE IMPRESE AFFIDATARIE E DELLE ESECUTRICI
Le imprese Affidatarie e le altre imprese esecutrici / subappaltatrici, dovranno fornire al C.S.E., almeno 10 giorni prima dell’inizio delle lavorazioni la seguente documentazione:
- Piano Operativo della Sicurezza (P.O.S.);
- Dichiarazione come da allegati 3 e 4 (Idoneità tecnico – professionale);
- Documenti come da elenco dell’allegato 2 (per le proprie competenze);
- Delega del Datore di Lavoro delle imprese delle funzioni di Responsabile della sicurezza in cantiere – quando eseguita);
- D.U.R.C.: Documento Unico di Regolarità Contributiva, rispondente ai requisiti previsti da normativi e quindi in corso di validità.
Il Piano Operativo della Sicurezza dovrà essere conforme a quanto prescritto al punto 3 dell’All. XV del D. Lgs 81/08 e s.m.i., integrato dei contenuti richiesti dal presente elaborato.
Il P.O.S. dovrà essere accettato dal C.S.E. in relazione alla congruità con quanto previsto nel
P.S.C. ed al rispetto degli adempimenti di legge in materia di sicurezza.
I POS delle imprese esecutrici sub-appaltatrici saranno valutati dal CSE previo verifica di congruenza dei contenuti degli stessi rispetto al POS dell’Affidataria di riferimento.
Il C.S.E. inoltre verificherà che in cantiere, prima dell’inizio delle lavorazioni, sia presente la documentazione appresso riportata:
- dichiarazione di concessione in uso di macchine ed attrezzature tra imprese (quando previsto) come da Allegato 9;
- dichiarazione d’uso di macchine ed attrezzature con il nominativo degli addetti all’utilizzo, come da Allegato 10;
- disegno e/o relazione di calcolo dei ponteggi (quando previsti);
- libretti delle macchine;
- schede di sicurezza dei materiali e sostanze utilizzate;
- libro infortuni (vidimato presso la A.S.L. di competenza del cantiere nei casi previsti dai disposti normativi di riferimento);
- copia Libro Unico dei lavoratori o estratto, relativo ai lavoratori impiegati in cantiere;
- dichiarazione di conformità degli utensili, delle attrezzature e delle macchine utilizzate in cantiere;
7.3 MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE PER ELIMINARE I RISCHI DI INTERFERENZA FRA LE LAVORAZIONI DIVERSE, PRESENTI IN SIMULTANEA E/O IN SUCCESSIONE, E PRESCRIZIONI OPERATIVE, RIVOLTE AI SOGGETTI ESECUTORI, PER L’EVENTUALE SFASAMENTO TEMPORALE O SPAZIALE
• Le operazioni di saldatura in genere non sono compatibili con qualsiasi altra lavorazione nella stessa unità ambientale.
• Durante i lavori, a causa dell'uso di macchine e attrezzi vari, potranno verificarsi condizioni rischiose per l'apparato uditivo dei lavoratori impegnati in tali lavorazioni. Dovranno essere osservate scrupolosamente le norme specifiche e le indicazioni presenti nei relativi libretti di uso e manutenzione dei macchinari nonché quanto prescritto dalle norme vigenti e, in particolare, dal D. Lgs. 81/2008 e quanto prescritto dal Medico Competente della/e Impresa/e
• Prima di qualsiasi movimentazione con gru su autocarro o autogrù sarà obbligatorio analizzare le possibili interferenze presenti sia esse dovute alla presenza di edifici vicini o in relazione alle opere in costruzione / lavori in esecuzione.
• Le attività di montaggio, smontaggio ed adeguamento dei ponteggi, di tutte le opere provvisionali, non sono compatibili a livello ambientale con l’esecuzione di altre attività contemporanee all’interno degli stessi spazi e zone sottostanti. Segnalare ed organizzare le lavorazioni in atto e/o previste in modo da prevenire pericolose interferenze.
• Durante la fase di posa e montaggio degli impianti non è prevista la presenza di altre imprese o lavoratori autonomi negli stessi spazi.
• Le lavorazioni che prevedono l’impiego / adozione di opere provvisionali potranno avere inizio solo dopo la completa installazione e piena disponibilità delle stesse.
• Durante i lavori sulle facciate non saranno eseguite altre lavorazioni nella stessa area o zona a livello sottostante e dovranno essere evidenziate tramite apposita segnaletica e/o interdizioni specifiche.
• L‘esecuzione di opere edili all’interno dei vani, locali, spazi in genere stanze non sono compatibili con altra lavorazione entro gli stessi ambienti.
• Gli operatori addetti ai lavori devono tenersi a distanza di sicurezza dai mezzi operativi.
• Ruotare/sfasare le attività in modo da evitare contemporaneità sullo stesso asse verticale.
• Dislocare le attività contemporanee in ambiti lavorativi differenti.
• Vietare l'uso di fonti di calore o fiamme libere durante le fasi di finitura con uso di solventi.
• Le diverse lavorazioni impiantistiche devono essere eseguite in modo da evitare la compresenza di attrezzature e personale diversi.
• L'impianto elettrico, nelle fasi di adeguamento, dovrà risultare disattivato o sezionato sino al suo completamento, al fine di evitare contatti con parti in tensione da parte di terzi e/o personale non specificatamente addetto.
• È vietato bruciare i rifiuti di qualsiasi genere ed accendere fuochi.
Nel caso in cui, a causa di variazioni dei piani di lavoro e del cronoprogramma, si verifichino sovrapposizioni spazio-temporali di lavorazioni, i responsabili delle imprese ne daranno preventiva comunicazione al Coordinatore in Fase di Esecuzione che provvederà ad indire una riunione di coordinamento nella quale procederà alla regolamentazione di tali lavorazioni.
7.4 ORGANIZZAZIONE PREVISTA PER IL SERVIZIO DI PRONTO SOCCORSO, ANTINCENDIO ED EVACUAZIONE DEI LAVORATORI
7.4.1 GESTIONE DELL’EMERGENZA
7.4.1.1 Disposizioni generali
Le imprese Affidatarie dovranno organizzarsi (mezzi, uomini, procedure), per fare fronte, in modo efficace e tempestivo, alle emergenze che, per diversi motivi, si verifichino nel corso dell’esecuzione dei lavori e in particolare: emergenza infortunio, emergenza incendio, evacuazione del cantiere per altre emergenze.
In prossimità del locale Ufficio di cantiere e in un punto ben visibile dai lavoratori saranno affissi i principali numeri telefonici per le emergenze e le modalità di chiamata con le quali si deve richiedere l’intervento degli organi preposti: Vigili del fuoco, Emergenza Sanitaria, ecc.
La gestione dell’emergenza rimane di competenza di ciascuna delle Imprese Affidatarie che dovranno coordinarsi tra loro e con le ditte subappaltatrici e fornitrici in modo da rispettare quanto riportato nei paragrafi successivi.
I lavoratori incaricati alla gestione dovranno risultare:
• dotati di specifici dispositivi individuali di protezione e degli strumenti idonei al pronto intervento;
• adeguatamente formati, secondo il tipo di emergenza, con attestazione di frequenza ad appositi corsi;
• in numero adeguato secondo la natura delle emergenze e le caratteristiche del cantiere;
Il Coordinatore per l’Esecuzione, verificherà l’esistenza del suddetto certificato, al fine di valutare l’idoneità degli addetti alla gestione delle emergenze.
Prima dell’inizio dei lavori il Responsabile di cantiere dell’impresa Affidataria dovrà comunicare al
C.S.E i nominativi delle persone addette alla gestione delle emergenze; contestualmente dovrà essere rilasciata una dichiarazione in merito alla formazione seguita dalle stesse in relazione alle specifiche mansioni che andranno a svolgere.
In relazione al numero di lavoratori impiegati in cantiere (di previsione) e alle caratteristiche del cantiere, nei paragrafi a seguire verranno identificate le necessità organizzative minime per la gestione delle emergenze.
7.4.2 GESTIONE DELL’EMERGENZA INCENDIO ED EVACUAZIONE DEL CANTIERE
7.4.2.1 Obblighi dell’Appaltatore
In base al D.M. 10 marzo 1998 si dovrà assolvere a quanto prescritto negli art. 6 e 7 (designazione degli addetti al servizio antincendio e formazione degli addetti alla prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione dell’emergenza).
In qualsiasi luogo del cantiere non sarà assolutamente consentito l’utilizzo di apparecchiatura a fiamma libera né l’accensione di fuochi.
E’ onere di ciascuna Impresa Affidataria la dotazione in cantiere e in vicinanza della zona di lavorazioni di propria competenza, di un adeguato numero di estintori portatili in perfetta efficienza, della tipologia idonea allo spegnimento del materiale presente in luogo.
Si ricorda sussisterà l’obbligo di legge nell’ottemperanza dell’Allegato XIII del DLgs 81/08.
7.4.2.2 Presidi per la lotta antincendio
Ognuna delle imprese esecutrici dovrà prevedere in cantiere la presenza di almeno un estintore per fuochi ABC del peso di 6 kg, che dovrà essere posizionato in luogo conosciuto da tutti e facilmente accessibile nonché segnalato conformemente a quanto previsto dal D.Lgs. 81/08.
Della scelta e tenuta in efficienza dei presidi antincendio e della segnaletica di sicurezza si farà carico ciascuna impresa esecutrice per quanto di propria competenza.
7.4.3 GESTIONE DEL PRONTO SOCCORSO
La zona è coperta dal 118 il cui servizio è garantito prevalentemente dalle associazioni di assistenza locali con medico a bordo.
Per la gestione dell’emergenza sanitaria, è necessario che in cantiere sia presente almeno un lavoratore adeguatamente formato per gli interventi di primo soccorso per ogni turno di lavoro.
7.4.3.1 Presidi sanitari di cantiere
Ciascuna impresa Affidataria dovrà garantire il primo soccorso con:
- propria cassetta o pacchetto di medicazione re-integrandone eventualmente il contenuto in caso di utilizzo dei presidi minimi di dotazione o scadenza degli stessi;
- con propri lavoratori addetti incaricati (art. 45 D.Lgs. 81/08) in possesso dei requisiti previsti da normativa;
- un telefono per comunicare con il 118.
La presenza dei presidi sanitari dovrà risultare segnalata tramite apposita cartellonistica e in prossimità dell’ufficio di cantiere dovrà risultare ben visibile l’elenco dei recapiti telefonici per le emergenze.
7.4.3.2 Indicazioni su infortuni e danni
Infortuni
Xxxxx restando l’obbligo dell’impresa esecutrice affinché ad ogni infortunio vengano prestati i dovuti soccorsi, essa dovrà, appena possibile, comunicare al Coordinatore in fase di Esecuzione ogni infortunio verificatosi con prognosi superiore ad un giorno. A tal fine l’impresa Affidataria dovrà inviare copia della denuncia infortuni (mod. INAIL).
Rimane comunque a carico dell’impresa, l’espletamento delle formalità amministrative presso le autorità competenti nei casi e nei modi previsti dalla legge.
Incidenti e danni
Anche nel caso in cui si verifichino eventuali incidenti che non provochino danni a persone, ma solo a cose, ciascuna impresa deve, appena possibile e tempestivamente, comunicare l’accaduto al coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione.
7.4.4 NUMERI TELEFONICI UTILI E MODALITÀ DI CHIAMATA
NUMERI TELEFONICI UTILI IN CASO DI EMERGENZA / NECESSITÀ | ||
EVENTO | CHI CHIAMARE | N. TELEFONICO |
Emergenza incendio | Vigili del Fuoco | 115 |
Emergenza sanitaria | Pronto Soccorso - Servizio Ambulanza | 118 |
Forze dell'ordine | Carabinieri | 112 |
Polizia di Stato | 113 | |
Polizia Municipale di Udine (emergenze) | 04321273333 | |
Guasti impiantistici | Segnalazione guasti acquedotto - CAFC | 800 903 939 |
Segnalazione guasti elettricità - ENEL | 800 900 860 | |
Segnalazione guasti gas – SNAM | 800970911 | |
Segnalazione guasti telefonia - TELECOM | 187 | |
Altri numeri | ASL di competenza: ASUIU | 0432 553248 |
Direzione Territoriale del Lavoro – Udine | 0432501268 | |
Coordinatore per la Sicurezza in fase di Esecuzione: Xxx. Xxxxxxx Xxxx’Innocenti | 000.00.00.000 |
MODALITÀ DI CHIAMATA DEI VIGILI DEL FUOCO - 115 | MODALITÀ DI CHIAMATA DELL’EMERGENZA SANITARIA - 118 |
In caso di richiesta di intervento dei Vigili del fuoco, il responsabile dell’emergenza deve comunicare al 115 i seguenti dati: • Nome della ditta • Indirizzo preciso del cantiere • Indicazioni del percorso e punti di riferimento per una rapida localizzazione dell’edificio • Telefono della ditta • Tipo di incendio (piccolo, medio, grande) • Materiale che brucia • Presenza di persone in pericolo • Nome di chi sta chiamando | In caso di richiesta di intervento, il responsabile dell’emergenza deve comunicare al 118 i seguenti dati: • Nome della ditta • Indirizzo preciso del cantiere • Indicazioni del percorso e punti di riferimento per una rapida localizzazione del cantiere • Telefono della ditta • Patologia presentata dalla persona colpita (ustione, emorragia, frattura, arresto respiratorio, arresto cardiaco, shock, ecc.) • Stato della persona colpita (cosciente, incosciente) • Nome di chi sta chiamando |
8 DOCUMENTAZIONE RIGUARDANTE LA SICUREZZA
Vedi allegati.
Premessa
Per la determinazione degli Oneri per la Sicurezza si fa riferimento al Punto 4 dell’All. XV del DLgs 81/08, richiamato nell’art. 100 dello stesso.
In base a tale articolo ed in funzione della tipologia dell’opera da realizzare, delle tecnologie utilizzate, attrezzature, macchinari e di quant’altro necessario al compimento dei lavori in sicurezza, nonché al rispetto di tutte le prescrizioni in materia di sicurezza, si determinano gli oneri della sicurezza secondo quanto riportato nella stima riportata in allegato.
ALLEGATO 1
Cronoprogramma dei lavori
CRONOPROGRAMMA LAVORI | ||||||||||||||||||
PAUR: FASE B IMPIANTO TRATTAMENTO F.O.R.S.U. E F.O.P. | Piano di Sicurezza e Coordinamento | |||||||||||||||||
via Gonars - Comune di UDINE | Mese | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | ||
LAVORAZIONI | ||||||||||||||||||
Demolizioni | ||||||||||||||||||
Scavi | ||||||||||||||||||
Pali | ||||||||||||||||||
Opere c.a. in fondazione | ||||||||||||||||||
Prefabbricato ricevimento | ||||||||||||||||||
Opere c.a. in elevazione | ||||||||||||||||||
Strutture metalliche | ||||||||||||||||||
Fognature stradali | ||||||||||||||||||
Carpenteria interna edifici | ||||||||||||||||||
Impianti tecnologici | ||||||||||||||||||
Massicciata stradale | ||||||||||||||||||
Impianti illuminazione | ||||||||||||||||||
Opere mitigazioni | ||||||||||||||||||
Pavimentazioni calcestruzzo | ||||||||||||||||||
Bitumatura | ||||||||||||||||||
Attrezzature impiantistiche | ||||||||||||||||||
Collaudi | ||||||||||||||||||
ALLEGATO 2
Layout di cantiere
Per il layout di cantiere, si rimanda al capitolo 6 del Piano di Sicurezza e Coordinamento.
ALLEGATO 3
Dichiarazione Idoneità tecnico – professionale Imprese
CANTIERE: Concedente: NET spa
Concessionario: BIONET srl
Realizzazione complesso impiantistico per il trattamento della F.O.R.S.U. e della F.O.P., oltre opere accessorie e complementari – Xxx Xxxxxx – Xxxxx (XX)
IMPRESA AFFIDATARIA:
__ __
IMPRESA ESECUTRICE:
__ __
Lavorazioni in carico:
__ __
__ __
DICHIARAZIONE
(Art. 97, comma 2, ed All. XVII del DLgs 81/08)
Il sottoscritto , nato a _ il _
C.F. , residente in ,
Via n° , in qualità di Legale Rappresentante dell’Impresa
__ con sede in _ ,
Via n° _ __, tel , fax.
consapevole delle conseguenze previste dalla legge per dichiarazioni false e mendaci,
DICHIARA
che l’Impresa medesima:
⮚ è iscritta alla C.C.I.A.A. di _ con il n°_ , riportante la dicitura antimafia;
⮚ è iscritta al Reg. Soc. Trib. di _ con il n° __ ;
⮚ applica ai propri dipendenti il C.C.N.L. per i dipendenti di aziende edili;
⮚ rispetta gli obblighi assicurativi e previdenziali previsti dalle leggi e contratti di lavoro vigenti, comunicando inoltre:
- la posizione INAIL dell’azienda: n° _;
- la posizione INPS dell’azienda: n° _;
- la posizione CASSA EDILE dell’azienda: n° ;
⮚ presenta un organico medio negli ultimi due anni solari di:
anno n° dirigenti e quadri n° impiegati n° operai
20
20
__ __ __
__ __ __
⮚ ha redatto il Documento di Valutazione dei Rischi previsto dall’art. 28 del DLgs. 81/08;
⮚ ha predisposto la documentazione attestante la conformità alle disposizioni dell’art. 70 del DLgs. 81/08 di macchine, attrezzature e opere provvisionali;
⮚ ha provveduto ad adottare gli accorgimenti atti alla minimizzazione dei rischi delle attività ed alla protezione di quelli residuali tramite consegna ai lavoratori di apposite dotazioni di protezione individuale, predisponendo un elenco dei dispositivi di protezione forniti ai lavoratori;
⮚ ha nominato il responsabile del servizio di prevenzione e protezione, gli incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione, di primo soccorso e gestione dell’emergenza, ed il medico competente;
⮚ ha in organico, quale Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), il Sig.
__ ;
⮚ ha provveduto alla formazione ed informazione delle suddette figure e dei lavoratori sui rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, come previsto dagli Artt. 36 e 37 del D.Lgs. 81/08, e ne conserva gli attestati;
⮚ conserva l’elenco dei lavoratori risultanti dal libro matricola e la relativa idoneità sanitaria prevista dall’art. 41 del DLgs 81/08;
⮚ di non essere oggetto di provvedimenti di sospensione o interdittivi, secondo quanto previsto dall’art. 14 del DLgs 81/08;
⮚ ha ricevuto il Piano di Sicurezza e di Coordinamento (PSC) ed il Piano Operativo di Sicurezza (POS) dell’Impresa affidataria, nonché valutato quanto previsto ritenendo le indicazioni compatibili con la propria organizzazione di impresa e con lo svolgimento ed esecuzione dei lavori;
⮚ è a conoscenza che l’impresa appaltatrice, senza che ciò possa costituire scarico di responsabilità da parte del dichiarante, può controllare con proprio personale ed in ogni momento, gli adempimenti degli impegni di cui al presente atto e quindi di prendere opportuni provvedimenti e, occorrendo, di far sospendere il lavoro in corso, ove questo non si svolga nella necessaria sicurezza;
⮚ nel caso si renda necessario affidare parte delle lavorazioni indicate in epigrafe ad altre Imprese, ditte, lavoratori autonomi o fare ricorso a noli a caldo, forniture effettuate da terzi con accesso di mezzi e persone in cantiere, assume l’impegno di:
− far redigere la presente dichiarazione a tutti i soggetti coinvolti con partecipazione diretta in cantiere;
− far produrre, prima dell’inizio dei lavori, tutta la documentazione prevista all’Impresa appaltatrice;.
l’inosservanza di quanto richiesto sarà considerata grave inadempienza contrattuale;
⮚ presenta il proprio Piano Operativo di Sicurezza (POS), ai sensi dell’art. 101 - c. 3, del DLgs. 81/08.
Il Datore di Lavoro
__
Il sottoscritto _ __ _ Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) dell’Impresa _ dichiara di essere stato consultato dal datore di lavoro (art. 102 del DLgs 81/08) in merito al contenuto del PSC e del POS dell’Impresa affidataria, relativi al cantiere in oggetto.
Il RLS
__
IL DATORE DI LAVORO DICHIARA | |
1 | Di aver nominato il Sig. _ __ _ in qualità di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, in possesso di conoscenze adeguate ed in grado di ricoprire attivamente tale ruolo. |
2 | Di aver nominato: • il Sig. _ _ quale Responsabile del Servizio di Pronto Soccorso; • il Sig. _ _ quale Responsabile del Servizio Antincendio; • il Sig. _ _ quale Responsabile della Gestione Emergenze. |
3 | Di aver nominato il Dott. __, quale Medico Competente dell’impresa. |
4 | Di avere in organico il Sig. __ in qualità di Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, liberamente nominato dai lavoratori stessi. |
5 | Di aver provveduto ad attivare il servizio di pronto soccorso, gestione delle emergenze aziendale, di provvedere in cantiere alla fornitura del pacchetto di medicazione secondo i requisiti minimi dettati da normativa, e che avendo adeguatamente valutato l’ambiente dove si svolgeranno i lavori, prevede di organizzare apposita squadra di emergenza costituita dai Sigg.: __ __ __ __ |
INOLTRE
Il sottoscritto __ in qualità di __
___ dell’Impresa , dopo avere consultato il RLS, dichiara di accettare con/senza integrazioni il P.S.C. ed i successivi aggiornamenti (num aggiornamenti ) ed il P.O.S. dell’Impresa Affidataria, con i successivi aggiornamenti (num aggiornamenti ), relativi al cantiere in oggetto.
__, lì _ _
Il Datore di Lavoro
ALLEGATO 4
Dichiarazione Idoneità tecnico – professionale Lavoratori Autonomi
CANTIERE: Concedente: NET spa
Concessionario: BIONET srl
Realizzazione complesso impiantistico per il trattamento della F.O.R.S.U. e della F.O.P., oltre opere accessorie e complementari – Via Gonars – Udine (UD)
IMPRESA AFFIDATARIA:
DICHIARAZIONE LAVORATORI AUTONOMI
(artt. 90 e 26 D. Lgs. 81/2008)
Il sottoscritto con sede a
in via n° ,
C.F./P.I. , tel. , fax. , quale lavoratore autonomo operante all’interno del cantiere in oggetto per l’esecuzione dei seguenti lavori:
VISTO
il D. Lgs. 81/2008 recante le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri e consapevole delle conseguenze previste dalla legge per dichiarazioni false e mendaci;
DICHIARA
• ai sensi dell’art. 94 del citato decreto:
- di utilizzare le attrezzature di lavoro in conformità a quanto previsto dal D. Lgs 81/2008;
- di utilizzare i D.P.I. in conformità a quanto previsto dal D. Lgs 81/2008;
- di adeguarsi alle indicazioni che saranno fornite dal Coordinatore per la sicurezza in fase di Esecuzione dei Lavori (C.E.L.);
• ai sensi dell’art. 100 comma 2 del citato decreto:
- di avere preso visione del Piano di Sicurezza e Coordinamento del cantiere;
• ai sensi dell’art. 100 comma 3 del citato decreto:
- di impegnarsi ad attuare quanto indicato nel piano di sicurezza e coordinamento del cantiere.
In fede – Xx Xxxxxx e firma
ALLEGATO 5
Documentazione minima da tenere in cantiere
DOCUMENTAZIONE MINIMA OBBLIGATORIA
(DA TENERE IN CANTIERE)
DOCUMENTAZIONE | SI | NO | |
1 | NOTIFICA PRELIMINARE | ||
2 | X.X.X | ||
0 | X.X.X. | ||
0 | XXXXXXXXXXXXX XXXXX XXXXXXXX’ TECNICO-PROFESSIONALI EX ARTT. 26 e 90 del D. LSG 81/2008 DELL’IMPRESA APPALTATRICE, SUBAPPALTATORI, E DI IMPRESA CON CONTRATTI NOLI A CALDO E FORNITURA | ||
5 | RICHIESTA DEROGA AL RUMORE EX L. 447/95 | ||
6 | DENUNCIA IMPIANTO MESSA A TERRA E SCARICHE ATMOSFERICHE D.P.R. 462/01 | ||
7 | DICHIARAZIONE CONFORMITA’ IMPIANTO ELETTRICO EX L. 37/2008 | ||
8 | PROGETTO IMPIANTO ELETTRICO E SCHEMI DEI QUADRI EX L. 37/2008 | ||
9 | PROGETTO PONTEGGI D. LVO 81/2008 | ||
1O | PROGETTO PONTEGGI E DICHIARAZIONE DI SMONTAGGIO E SMONTAGGIO EX D.LGS 359/99 | ||
11 | RICHIESTA DI MONTAGGIO VERIFICA GRU E DEGLI IMPIANTI DI SOLLEVAMENTO PRIMA DEL MONTAGGIO | ||
12 | LIBRETTO O CERTIFICATO DI OMOLOGAZIONE GRU O ATTESTAZIONE DI CONFORMITA’ RILASCIATA DAL NOLEGGIATORE SE LA STESSA E’ PREIVA DEL MARCHIO CE | ||
13 | SCHEDE TOSSICOLOGICHE DEI MATERIALI EX D. LVO 25/02 | ||
14 | LIBRETTI D’USO E MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI DI SOLLEVAMENTO DI PORTATA SUPERIORE AI 200 KG | ||
15 | CERTIFICATO OMOLOGAZIONE PIATTAFORME ELEVATRICI | ||
16 | DICHIARAZIONE CE DELLE ATTREZZATURE | ||
17 | ORDINE DI SERVIZIO PER GRU INTERFERENTI | ||
18 | CERTIFICATO DI OMOLOGAZIONE DEL RADIO COMANDO PER GRU A TORRE | ||
19 | CERTIFICAZIONE FUNI E GANCI DEI MEZZI DI SOLLEVAMENTO | ||
20 | STABILITA’ AL RIBALTAMENTO BETONIERE | ||
21 | REGISTRO INFORTUNI SUBAPPALTATORI VIDIMATO DALLA A.S.L. DELLA PROVINCIA IN CUI SI TROVA IL CANTIERE | ||
22 | ELENCO DIPENDENTI O COPIA LIBRO UNICO |
ALLEGATO 6
Verbale di riunione preliminare di coordinamento
CANTIERE: Concedente: NET spa
Concessionario: BIONET srl
Realizzazione complesso impiantistico per il trattamento della F.O.R.S.U. e della F.O.P., oltre opere accessorie e complementari – Via Gonars – Udine (UD)
VERBALE DI RIUNIONE PRELIMINARE DI COORDINAMENTO
Il giorno , alle ore , presso
si è tenuta la riunione per il Coordinamento della sicurezza e della salute per i lavori di
.
La riunione è stata convocata dal Coordinamento per la sicurezza in fase di esecuzione per discutere il seguente ordine del giorno:
- Illustrazione del piano di sicurezza e coordinamento;
- Illustrazione delle azioni di sicurezza che saranno intraprese dal coordinatore per l’esecuzione in relazione dei lavori da svolgere;
- Verifica delle richieste di modifica presentate dall’Impresa esecutrice;
- Richieste specifiche per la compilazione del P.O.S.;
- Stesura del calendario delle successive riunioni per la sicurezza .
Erano presenti i signori:
Committente/Responsabile dei lavori Coordinatore per l’esecuzione dei lavori Responsabile di cantiere dell’impresa
ARGOMENTI DISCUSSI
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La riunione si è chiusa alle ore . Il presente verbale redatto dal Coordinatore per l’Esecuzione viene siglato per accettazione da tutti i presenti e conservato dal Coordinatore per l’esecuzione che ne fornirà copia a chiunque dei presenti ne faccia richiesta.
ALLEGATO 7
Verbale di Coordinamento
CANTIERE: Concedente: NET spa
Concessionario: BIONET srl
Realizzazione complesso impiantistico per il trattamento della F.O.R.S.U. e della F.O.P., oltre opere accessorie e complementari – Via Gonars – Udine (UD)
VERBALE DI COORDINAMENTO
(Art. 92, comma 1, Let. c) del DLgs 81/08)
Il giorno , alle ore , presso
si è tenuta la riunione per il Coordinamento della sicurezza e della salute per i lavori di :
.
La riunione è stata convocata dal Coordinamento per la Sicurezza in fase di Esecuzione per discutere il seguente ordine del giorno:
- verifica dello stato di applicazione del piano di sicurezza;
- verifica del crono-programma dei lavori;
- programmazione coordinamento delle attività interferenti;
- programmazione dell’attuazione delle misure di sicurezza relative al contesto ambientale;
- organizzazione del cantiere ed esecuzione delle attività lavorative;
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Sono presenti i signori:
Committente/Responsabile dei lavori Coordinatore per l’Esecuzione dei lavori Responsabile di cantiere dell’impresa Affidataria
ARGOMENTI DISCUSSI
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………………………………………………………………………………………………………………… Il presente verbale costituisce parte integrante del Piano di Sicurezza e Coordinamento.