Leasing finanziario v. Locazione Finanziaria
Leasing finanziario infine, viene utilizzato in alternativa al “Project Financing” tipicamente per realizzare impianti di produzione di energia, ma può essere impiegato anche per riqualificare interi edifici e stock edilizi comunali, tramite l’erogazione di finanza di debito. Tuttavia, se da una parte il Leasing può risultare più oneroso rispetto ad altre tecniche di finanziamento, esso è caratterizzato, oltre che dal pagamento di un Canone per tutta la durata contrattuale, dall’acquisto finale, o riscatto, dei beni strumentali realizzati dalla ESCO. Ciò può precluderne l’applicabilità, in quanto il pagamento del riscatto finale presuppone l’iscrizione nel Bilancio comunale degli “assets” acquisiti con possibile violazione del “Patto di stabilità”. Questa opzione va pertanto verificata alla luce della possibilità specifica di spesa dell’Amministrazione.
Leasing finanziario è un contratto di locazione in base al quale vengono sostanzialmente trasferiti in capo all’utilizzatore tutti i rischi ed i benefici connessi alla proprietà del bene ed in cui la stessa proprietà del bene al termine del periodo di locazione può essere trasferita o meno all’utilizzatore;
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Leasing finanziario infine, viene utilizzato in alternativa al “Project Financing” tipicamente per realizzare impianti di produzione di energia, ma può essere impiegato anche per riqualificare interi edifici e (22) per una trattazione sintetica ed esaustiva vedi: Xxxxxx Xxxxxx – Modalità di finanziamento: il mutuo di scopo, il project financing, il leasing finanziario – pubblicato su “Energia Sostenibile e fonti rinnovabili” -‐ Capitolo 16 – a cura di Xxxxxxxxx Xxxxxx e Xxxxxxxx Xxxx’X – Edizioni IPSOA, Xxxxxxx Cluwer -‐ 2012 stock edilizi comunali, tramite l’erogazione di finanza di debito. Tuttavia, se da una parte il Leasing può risultare più oneroso rispetto ad altre tecniche di finanziamento, esso è caratterizzato, oltre che dal pagamento di un Canone per tutta la durata contrattuale, dall’acquisto finale, o riscatto, dei beni strumentali realizzati dalla ESCO. Ciò può precluderne l’applicabilità, in quanto il pagamento del riscatto finale presuppone l’iscrizione nel Bilancio comunale degli “assets” acquisiti con possibile violazione del “Patto di stabilità”. Questa opzione va pertanto verificata alla luce della possibilità specifica di spesa dell’Amministrazione.
Leasing finanziario. L’Emittente ha venduto nel 1997 alla società ABF Leasing S.p.A., per un importo di 7.000 milioni di Lire, un immobile sito in Padova iscritto in bilancio, al netto del relativo fondo ammor- tamento, complessivamente per 1.247 milioni di Lire, generando una plusvalenza di 5.753 milio- ni di Lire. Successivamente, l’Emittente ha stipulato con la società acquirente un contratto di lo- cazione finanziaria della durata di 8 anni per la conduzione dell’immobile medesimo. Le operazioni di leasing finanziario sono state rappresentate secondo le norme fiscali vi- genti. Se tali operazioni fossero rappresentate nel bilancio consolidato secondo la metodologia finanziaria, in accordo con quanto previsto dal principio contabile internazionale IAS 17 (che pre- vede la contabilizzazione a conto economico, in luogo dei canoni, degli interessi sul capitale re- siduo finanziato e delle quote di ammortamento dei beni acquisiti in leasing, oltre all’iscrizione nell’attivo dello stato patrimoniale dei beni stessi e nel passivo del residuo debito), il patrimonio netto e l’utile sarebbero risultati rispettivamente come segue: • al 31 dicembre 1997 il patrimonio netto sarebbe risultato inferiore di 5.451 milioni di Lire e l’utile d’esercizio sarebbe risultato inferiore di pari ammontare; • al 31 dicembre 1998 il patrimonio netto sarebbe risultato inferiore di 4.458 milioni di Lire e l’utile d’esercizio sarebbe risultato superiore di 993 milioni Lire; • al 31 dicembre 1999 il patrimonio netto sarebbe risultato inferiore di 3.544 milioni di Lire e l’utile d’esercizio sarebbe risultato superiore di 914 milioni di Lire.
Leasing finanziario è il contratto con cui il finanziatore acquista il bene che l' utilizzatore gli indica o sceglie direttamente presso il produttore o il rivenditore e lo dà in godimento all' utilizzatore, consentendogli anche di esercitare la facoltà di acquistare il bene alla scadenza del contratto.
Leasing finanziario. Il risparmio dell’azienda in questo caso è di € 1.357 nei 47 mesi di Leasing.
Leasing finanziario. Operazione di finanziamento mediante la quale l'intermediario locatore acquista o fa costruire beni materiali o immateriali su scelta e indicazione del conduttore che ne ha il godimento verso corrispettivo di un canone, ne assume tutti i rischi e ha la possibilità di divenirne proprietario alla scadenza del contratto dietro versamento di un prezzo di riscatto prestabilito.
Leasing finanziario. Qualora a seguito di contratti di leasing o di affitto si detengano tutti i rischi e i benefici della proprietà, gli immobili sono contabilizzati come leasing finanziari. I leasing finanziari sono capitalizzati all’inizio del leasing al minore valore tra il fair value (valore equo) dell'immobile locato e il valore attuale delle rate minime di leasing. Ciascuna rata di leasing è ripartita tra le passività e gli oneri finanziari così da ottenere un tasso costante sul saldo finanziario residuo. Le corrispondenti obbligazioni derivanti dall’affitto, al netto degli oneri finanziari, sono incluse tra i debiti verso altri finanziatori. La quota di interessi è compresa tra gli oneri finanziari ed è imputata al conto economico per il periodo del leasing. L’immobile acquisito tramite leasing finanziario è iscritto tra gli investimenti immobiliari e ammortizzato durante la vita utile dell’attività. Le immobilizzazioni materiali ed immateriali sono soggette ad una verifica di perdita di valore annuale (impairment test). La verifica consiste nel confronto tra la stima del valore recuperabile dell’attività e il relativo valore netto contabile. Se il valore recuperabile di un’attività è inferiore al valore netto contabile, quest’ultimo è ridotto al valore recuperabile. Tale riduzione costituisce una perdita di valore, che è rilevata a conto economico nell’esercizio in cui si manifesta. Il valore recuperabile di un’immobilizzazione è il maggiore tra prezzo netto di vendita e valore d’uso. Il valore d’uso corrisponde al valore attuale dei flussi di cassa attesi generati dall’attività. Ai fini della valutazione della riduzione di valore, le attività sono analizzate partendo dal più basso livello per il quale sono separatamente identificabili flussi di cassa indipendenti (cash generating unit). Le immobilizzazioni immateriali e materiali non soggette ad ammortamento (vita utile indefinita), nonché le immobilizzazioni immateriali non ancora disponibili per l’utilizzo, sono assoggettate annualmente alla verifica di perdita di valore. In presenza di un indicatore di ripristino della perdita di valore, il valore recuperabile dell’attività viene rideterminato e il valore contabile è aumentato fino a tale nuovo valore. L’incremento del valore contabile non può comunque eccedere il valore netto contabile originario ovvero quello che l’immobilizzazione avrebbe avuto se la precedente perdita di valore non si fosse manifestata. Le perdite di valore di avviamenti non possono essere rip...