Metodi Clausole campione

Metodi. Le prove, prima ed eventuale seconda analisi, devono essere effettuate - se non diversamente convenuto tra le parti - secondo i metodi ufficiali vigenti alla data della richiesta. In mancanza di tali metodi, il Laboratorio procederà secondo le modalità riportate nelle parte speciale dei singoli contratti tipo di pertinenza o secondo altro metodo che il Laboratorio valuterà opportuno. Per gli oli e grassi saranno applicati i metodi di analisi previsti dalle Norme italiane per il controllo dei Grassi e Derivati (N.G.D.) I metodi di analisi utilizzati devono essere sempre riportati sul Rapporto di Prova.
Metodi. È stato sviluppato il file denominato “A3. D3. Percorso del paziente APSS_Confronto con evidence based” i cui contenuti sono schematizzati nella seguente tabella: Tabella 1 A3.D3. Foglio di lavoro. Percorso del paziente APSS_Confronto con evidence based. Elaborazione ISS, 2018.
Metodi. Nella nostra AO la sorveglianza di laboratorio per isolamento di microorganismi “Alert organism “ ha avuto inizio nell’anno 2011 con scheda di segnalazione debitamente compilate da parte delle UO ospitanti il paziente con isolamento positivo. Nel Maggio del 2012, tra i microrganismi sottoposti a sorveglianza è stato inserito anche il Clostridium difficile. Nell’anno 2013 abbiamo elaborato e reso pubblico per tutte le UU.OO dell’AO un protocollo per la prevenzione e diffusione del Clostridium difficile nell’interno dell’AO, alla pubblicazione della Procedura Operativa ha fatto seguito la formazione in aula sullo stesso, nel corso degli anni la formazione dedicata si è spostata dall’aula ad una formazione sul campo. La raccolta dei dati epidemiologici e clinici dei pazienti è effettuata dall’infection Nurse Control dedicato alla sorveglianza con l’utilizzo di una scheda epidemiologica dedicata. L’infection Control Nurse segue il paziente sino alla risoluzione del caso. Solo nel I^ semestre 2018 abbiamo inserito nel nostro protocollo di sorveglianza, quale indicatore di processo l’adesione alla procedura Aziendale, da parte degli operatori sanitari alla UO ove il paziente è degente, per la misura dell’adesione è stata elaborata check list dedicata, nel caso vengano rilevate non conformità o bisogni formativi l’intervento dell’ICN è immediato e documentato.
Metodi. Sarà necessario, in alcuni casi, ricorrere a strutture protette erogatrici di diversi livelli di intensità assistenziale, in altri sarà possibile e necessario mantenere l’anziano all’esterno di una struttura di ricovero . Sono sempre maggiori le situazioni che ricercano risposta attraverso soluzioni a domicilio. Certamente anche queste soluzioni, per quanto preferibili, non sono prive di luci ed ombre. Per la famiglia significa stravolgere equilibri ed abitudini personali e collettivi, significa scandire il tempo con “ritmi assistenziali “ molto impegnativi che incidono sulla vita di relazione personale e professionale. La risposta ad un tale scenario non può che essere una risposta di sistema . Una risposta articolata, per permettere la risoluzione di problematiche diverse, per tipologia e quantità.. La componente sociale e quella sanitaria sono talmente imbricate tra loro che, il più delle volte, è difficile distinguerle. Per quanto detto finora paiono fondamentali e imprescindibili gli elementi concettuali della Valutazione Multidimensionale, della Continuità Assistenziale e del Coordinamento ed Integrazione degli interventi per “unire le forze e non sovrapporre”, per dare risposte efficaci e complete. Elementi in cui la professione infermieristica si riconosce ed assume un ruolo attivo attraverso l’applicazione di modelli organizzativi e lo sviluppo del pensiero infermieristico basato sulla presa in carico.
Metodi. Le modalità con cui si svolgerà la formazione nell’ambito di corsi e scuole sono proprie del metodo ecologico-sociale e sono corroborate da anni di impegno e aggiornamento nell’area dei problemi alcol- correlati. Le scuole in particolare verteranno sul tema della scelta:
Metodi. (A cura del Xxxx. Xxxxxxx Xxxx) Il presente documento è stato realizzato con lo scopo di individuare un model PDTA per la gestione del paziente con allergia al veleno di imenotteri. L’European Pathway Association ha da tempo distinto i PDTA in diverse categorie, differenziando i Model Pathways dagli Operative Pathways. I primi sono relativi a percorsi diagnostico terapeutici caratterizzati da una prospettiva sovra aziendale (regionale/nazionale/internazionale) non specifica dell’organizzazione, mentre i secondi riguardano la reale rappresentazione di percorsi a livello locale in base alle risorse e alle competenze disponibili. Ne deriva che i model pathways possono essere utilizzati come piattaforma su cui realizzare in un secondo momento i PDTA operativi a livello locale. Di seguito sono mostrati gli step relativi alla metodologia applicata per la realizzazione del model PDTA: • Al fine di garantire la validità clinica e la praticabilità del percorso, è stato coinvolto in ogni fase del progetto un autorevole panel di esperti di rilevo nazionale. Il panel è stato costantemente affiancato da un team di supporto metodologico che ha fornito tutti gli strumenti per il buon funzionamento del panel.
Metodi. Descrizione dell’articolazione progetto Al fine di realizzare l’obiettivo di “definire e sperimentare un nuovo modello di governance del sistema sanitario basato sulla integrazione di strumenti quali l’HTA, le Linee Guida, i percorsi diagnostico-terapeutici (PDTA), i processi di misurazione e controllo delle performance ai fini della pianificazione, programmazione, realizzazione e controllo delle attività sanitarie nei diversi setting assistenziali” si sono individuati due ambiti di sperimentazione in cui sviluppare una valutazione di impatto secondo le logiche dell’HTA, relativi a due percorsi clinici innovativi introdotti in APSS: • “Valutazione dell’implementazione del modello Percorso Nascita per la gestione della gravidanza a basso rischio nella Provincia Autonoma di Trento” (Percorso Nascita); • “Valutazione di impatto del modello organizzativo del Fast Track per interventi di protesi di anca e ginocchio” (Fast Track). Per ciascuna area di sperimentazione è stato costituito un gruppo di lavoro multidisciplinare con il coinvolgimento di personale afferente sia all’ISS che all’APSS di Trento in possesso di competenze specifiche su: • i due ambiti clinico/organizzativi oggetto di analisi; • i temi dell’HTA, delle linee guida, dei PDTA e dei sistemi di misurazione delle performance; • informazioni organizzative e di produzione relative all’assistenza territoriale, specialistica e ospedaliera erogata dalla APSS.
Metodi. Per i metodi comuni di cui al punto 1.3 i requisiti minimi per formazione, esperienza ed esame sono dettagliati nei paragrafi 6 e 7 di questo standard. Tali requisiti devono servire come linea guida per altri metodi implementali o emergenti, come definiti al punto 1.3.1.
Metodi. Scadenza Liquidazione finale Riconoscimento della liquidazione finale Controllo della liquidazione finale Restituzione Ricapitolazione ai sensi dell’art. 153 cpv. 3 Norma SIA 118 Bisogna esaminare nel singolo caso quanto tempo occorrerà alla direzione dei lavori per svolgere la verifica della liquidazione finale e selezionare il relativo numero di giorni nel menu a discesa. È nell’interesse di entrambe le parti che venga impiegato il minor tempo possibile. Secondo il numero 8 del documento contrattuale, la direzione dei lavori non è autorizzata al riconoscimento della liquidazione finale. Con la comunicazione del risultato della verifica da parte della direzione dei lavori, la liquidazione fi- nale (in deroga all’art. 154 cpv. 3 della Norma SIA 118), non è da considerare riconosciuta da entrambe le parti. Un simile riconoscimento da parte del com- mittente si avrebbe soltanto se l’organo incaricato dal committente lo manife- stasse espressamente. Occorre inoltre verificare se esistono disposizioni di legge o istruzioni delle au- torità secondo cui gli organi dell’ente pubblico si riservano il diritto di controllare la liquidazione finale ed eventualmente di chiedere la restituzione delle somme versate in eccesso all’appaltatore. In questo caso, si raccomanda di prevedere un’apposita disposizione al numero 15 del documento contrattuale. Bisogna considerare che, conformemente all’articolo 60 CO, in caso di liquida- zione finale (a differenza degli acconti), il diritto di esigere la restituzione delle somme versate in eccesso si prescrive in un anno (a decorrere dal giorno in cui il danneggiato viene a conoscenza del danno e della persona responsabile; si veda al riguardo anche XXXXX, op. cit., n. 1269 segg.). Diverso è il caso in cui nel contratto di appalto si pattuisce espressamente che il committente si riserva il diritto di chiedere la restituzione delle somme versate in eccesso. Oc- corre segnalare che – contrariamente a quanto previsto nell’articolo 153 della Norma SIA 118 – all’appaltatore dovrebbe essere accordato, per ragioni di equità, il diritto di esigere a posteriori, nonostante l’avvenuto inoltro della liqui- dazione finale, il versamento delle somme delle quali ha omesso la fattura- zione. La direzione dei lavori deve accertare che l’appaltatore alleghi alla sua liquida- zione finale una ricapitolazione dell’insieme delle fatture conformemente all’ar- ticolo 153 capoverso 3 della Norma SIA 118. Con l’inoltro della ricapitolazione l’appaltatore...
Metodi. Descrivere i metodi includendo dettagli sufficienti per consentire al CEN di svolgere una valutazione informata sull’adeguatezza dei metodi utilizzati per raggiungere gli obiettivi proposti (ad esempio: descrizione della popolazione in studio, metodi di campionamento, fonte dei dati, esposizione/intervento, metodi di analisi dei dati). Si suggerisce, dove applicabile, che i ricercatori utilizzino strumenti-guida per la scrittura di un protocollo, vedi ad esempio le checklist specifiche per disegno di studio disponibili al sito dell’Equator Network: xxxxx://xxx.xxxxxxx-xxxxxxx.xxx/