PARTECIPAZIONE DELLE FAMIGLIE Clausole campione

PARTECIPAZIONE DELLE FAMIGLIE. L’affidatario del servizio dovrà favorire la partecipazione delle famiglie e promuovere la costituzione degli organi di partecipazione secondo le modalità previste dal Regolamento Comunale dei nidi d’infanzia; dovrà esporre nella bacheca della struttura la composizione del Comitato di Gestione del Nido. Dell’avvenuta costituzione degli organi di rappresentanza dei genitori dovrà essere data obbligatoria comunicazione a Roma Capitale, Municipio territoriale di riferimento e Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici, entro e non oltre due mesi dall’avvio annuale del servizio.
PARTECIPAZIONE DELLE FAMIGLIE. La scuola si impegna a favorire, analogamente a quanto previsto per le scuole dell’infanzia statali, la partecipazione delle famiglie alla gestione della scuola attraverso la costituzione di un organo collegiale, in cui siano rappresentate le famiglie e le componenti scolastiche.
PARTECIPAZIONE DELLE FAMIGLIE. 1. Gli enti gestori si impegnano a favorire la partecipazione delle famiglie alla gestione della scuola, sia a livello organizzativo che educativo, attraverso la costituzione e la regolare attività di organi collegiali, in cui siano rappresentate democraticamente le famiglie e le componenti scolastiche.
PARTECIPAZIONE DELLE FAMIGLIE. Presso ogni servizio educativo per la prima infanzia inserito nel sistema integrato dell’offerta sono garantite le forme di partecipazione, in modo da favorire esperienze di crescita e di condivisione attraverso il coinvolgimento delle famiglie alla vita dei servizi. La partecipazione delle famiglie si attua mediante l’organizzazione di iniziative e la costituzione di organismi di partecipazione ai fini della promozione della cultura dell’infanzia e a garanzia della piena trasparenza del progetto pedagogico-educativo del servizio. Gli organismi di partecipazione, istituiti presso ogni servizio educativo per la prima infanzia inserito nel sistema pubblico e privato accreditato dell’offerta, sono: L’Assemblea dei genitori Il Gruppo di rappresentanza del servizio Il servizio organizza almeno una volta all’anno l’Assemblea dei genitori dei bambini iscritti e degli operatori per discutere i temi generali propri dell’organizzazione e del funzionamento del servizio. L’Assemblea dei genitori elegge i propri rappresentanti all’interno del Gruppo di rappresentanza del servizio. Il Gruppo di rappresentanza promuove la partecipazione delle famiglie alla vita dei servizi educativi. Il Gruppo è composto da: 1 rappresentante dei genitori per ciascun gruppo sezione. Nei servizi con un unico gruppo sezione almeno due genitori 1 rappresentante degli educatori 1 rappresentante degli ausiliari Il Presidente è eletto fra i rappresentanti dei genitori presenti nel Gruppo. È compito del Presidente presiedere le riunioni, rappresentare il Gruppo verso terzi e curare i rapporti con il soggetto gestore. Il Gruppo di rappresentanza si elegge ogni anno. I suoi componenti sono rieleggibili ed i genitori ne possono far parte nei limiti del periodo di effettiva frequenza del bambino. In caso di dimissioni o decadenza di 1 o più membri componenti si procederà alla loro surroga con la designazione, a seconda dei casi, da parte delle varie componenti del Gruppo stesso. Il membro nominato per surroga durerà in carica per il rimanente periodo di tempo fino alla scadenza del mandato del Gruppo. I componenti del Gruppo esercitano il loro incarico in modo gratuito. Il gruppo si riunisce almeno due volte l’anno.
PARTECIPAZIONE DELLE FAMIGLIE. 1. Presso ogni servizio educativo per la prima infanzia inserito nel sistema integrato dell’offerta sono garantite le forme di partecipazione, in modo da favorire esperienze di crescita e di condivisione attraverso il coinvolgimento delle famiglie alla vita dei servizi.
PARTECIPAZIONE DELLE FAMIGLIE. Gli Enti Xxxxxxx si impegnano ad attivare la partecipazione delle famiglie alla vita della scuola, attraverso la costituzione e la regolare attività di organismi di partecipazione, in cui siano rappresentate le famiglie e le componenti scolastiche, secondo le normative vigenti. Il regolamento della scuola, predisposto dal Gestore, stabilisce le modalità di costituzione e le procedure di funzionamento degli organismi di partecipazione. Gli Enti Gestori promuovono il coinvolgimento e la partecipazione delle famiglie nella programmazione, realizzazione e verifica delle attività educative e didattiche. Gli insegnanti predispongono annualmente il programma di lavoro che sottopongono al confronto con le famiglie. La realizzazione dei programmi di attività viene sottoposta a successive periodiche verifiche con i genitori. Le famiglie sono informate dagli Enti Gestori del concorso economico-finanziario da parte del Comune.
PARTECIPAZIONE DELLE FAMIGLIE. Il concessionario provvede a favorire la partecipazione delle famiglie secondo le modalità esplicitate nel progetto educativo e promuove la costituzione degli organi di partecipazione secondo le modalità previste dal Regolamento Comunale dei nidi d’infanzia. Dell’avvenuta costituzione degli organi di rappresentanza dei genitori deve essere data obbligatoria comunicazione a Roma Capitale, Municipio territoriale di riferimento e Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici, Politiche della Famiglia e dell’Infanzia, entro e non oltre due mesi dall’avvio annuale del servizio.
PARTECIPAZIONE DELLE FAMIGLIE. Le famiglie sono state convocate per il ricevimento pomeridiano nel mese di dicembre. Inoltre, fino all’adozione delle misure di contenimento a causa dell’emergenza sanitaria COVID-19, i docenti hanno incontrato i genitori anche di mattina nelle ore previste per il ricevimento settimanale. Il coordinatore di classe è stato in costante contatto con la rappresentanza dei genitori per monitorare l’andamento didattico dei ragazzi e delle ragazze e le ricadute psicologiche di questo difficile periodo di emergenza anche contattando le famiglie dopo i consigli di classe. Inoltre nel mese di maggio si sono svolti i colloqui online con le famiglie.
PARTECIPAZIONE DELLE FAMIGLIE. La Scuola si impegna ad assicurare alle famiglie l’accesso al servizio scolastico nei modi e nei tempi che la Scuola stessa provvederà a regolamentare prima dell’inizio dell’anno scolastico. In particolare devono essere costituiti gli organismi di partecipazione previsti dal Regolamento/Statuto della Scuola stessa.

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  • DELIMITAZIONE DELL’ASSICURAZIONE – ESCLUSIONI La Società non indennizza l’Assicurato per i danni:

  • XXXXXXXXXX, Xx frontiere mobili della responsabilità civile, in Riv. crit. dir. priv., 1988, p. 577), osserva che l’unico modo di dare alla fattispecie forma giuridica è di «iscriverla nel cerchio del rapporto obbligatorio», giacché il comportamento del terzo complice diviene rilevante unicamente in concorso con quello del debitore e comunque mai senza che il debitore non adempia. La natura della responsabilità sarebbe contrattuale e rilevante la sola «intenzione prava di nuocere del terzo» stante l’art. 2644 che denota in modo equivoco l’assenza di rilievo del comportamento del terzo che trascrive. La tesi è suggestiva ma una responsabilità contrattuale per un soggetto estraneo al rapporto può suscitare perplessità; la giurisprudenza segue costantemente una tesi diversa. X. Xxxx., 00 agosto 1990, n. 8403, cit., e Cass., 9 gennaio 1997, n. 99, cit., p. 392. Il terzo che coopera all’inadem- pimento illecito, dove la misura della responsabilità non è data dalla culpa in diligentia sancita dall’art. 2043, bensì dalla mala fede» 74 . Resta da precisare come la valutazione di buona o mala fede possa essere utilmente richiamata nel nostro caso. La sola presenza del «fatto contrattuale» non è in grado di discriminare fra un semplice pregiudizio irrilevante e il danno ingiusto che il contraente risente per il contegno di un terzo. Il problema va allora risolto nell’ambito, più vasto, dell’operazione ove il fatto è ricompreso. Nella valutazione delle interferenze e dei limiti alla condotta che si verificano per la presenza di un contratto, quest’ultimo non è altro che una situazione-presupposto per il sorgere di nuove ed eventuali conseguenze giuridiche; per la cui realizzazione entrano in gioco altre norme che assumono come elementi di fatto, appunto, la fattispecie ed i contegni che in concreto determinano il verificarsi delle interferenze. Basta qui osservare che la rilevanza del contratto nei confronti dei terzi è caratterizzata da tre elementi: il titolo, i comportamenti, che nel quadro più ampio dell’operazione giuridica sono riferibili alla sua fase di formazione e di esecuzione, e la norma che attribuisce ad essi delle conseguenze in ordine ai criteri di regolarità dell’azione. Dal confronto fra questi elementi di fatto ed il criterio formale sarà possibile precisare i limiti che gravano sui terzi per la presenza di un atto di autonomia privata. È principio recepito da tempo, nella giurisprudenza teorica e pratica, che i terzi non possono interferire illecitamente nelle posizioni costituitesi in testa ai contraenti per effetto del contratto 75 . Ciò significa che il terzo, a conoscenza di un contratto, si comporta non iure se coopera all’inadempimento e viola così la situazione da esso sorta. Il ricorso alla mala fede è in grado di selezionare un illecito che si caratterizza proprio per l’esistenza di un fatto, il contratto concluso fra altri, e dei contegni che intorno ad esso si svolgono, tutti soggetti alla 74 V. L. XXXXXXX, Sulla natura della responsabilità contrattuale, in Riv. dir. comm., 1956, II, p. 360.

  • Conclusione Alla luce del quadro normativo e giurisprudenziale brevemente illustrato si può affermare che sembra ormai trovare riconoscimento nel nostro ordinamento giuridico – accanto ad un’esigenza di tutela del debitore, quale soggetto debole del rapporto, da indebite pressioni psicologiche del creditore che possono tradursi in un ingiustificato arricchimento del creditore ai danni del debitore – un’esigenza, altrettanto meritevole di tutela, di facilitare la concessione del credito e di consentire una rapida ed efficiente soddisfazione del creditore, a condizione che vengano previsti accorgimenti giuridici che garantiscano un’equa soddisfazione del creditore e la restituzione al debitore dell’eccedenza di valore del bene che funge da garanzia dell’operazione di finanziamento. Ciò che il divieto di patto commissorio vuole evitare è che la situazione di temporanea difficoltà economica in cui si trova il debitore porti ad abusi del creditore che tenti di lucrare sulla differenza di valore tra il credito e la garanzia offerta dal debitore. La disciplina del patto commissorio ha alla base una presunzione di sproporzione tra il credito e il valore del bene che acquisirebbe il creditore in caso di inadempimento77. L’autonomia privata, nella predisposizione del regolamento contrattuale, deve farsi carico di prevedere meccanismi tecnici che valgano a superare l’accennata presunzione di sproporzione tra il valore del credito e quello del bene dato in garanzia. La prospettata impostazione è altresì conforme al canone di autoresponsabilità gravante sul soggetto che liberamente decide di immettersi nel traffico giuridico: non pare ragionevole né corretto attribuire al debitore, dopo avere concluso un contratto non squilibrato né viziato, re melius perpensa, invocare la nullità ex art. 2744 c.c. per liberarsi dalla garanzia convenzionale assunta, nonostante la sua inidoneità a tradursi in un sacrificio patrimoniale ingiusto, in contrasto con i principi della buona fede e della correttezza78 che animano la materia delle obbligazioni e quella del contratto79. 75 Parere sul disegno di legge n. 1564, in materia di prestito vitalizio ipotecario, della 14^ Commissione permanente (Politiche dell’unione europea), Roma, 11 marzo 2015, est. X. Xxxxxxxxxx (consultabile in xxxxxx.xx). 76 Parere sul disegno di legge n. 1564, cit.

  • INADEMPIENZE E PENALITA’ Tenuto conto delle specifiche modalità di erogazione dei servizi oggetto del presente Capitolato, la Provincia si riserva la facoltà, ove si verifichino inadempienze da parte dell’affidatario nell’esecuzione degli obblighi previsti, formalmente contestate dal RUP e riguardanti la qualità dei servizi forniti oppure i tempi o le modalità di esecuzione, fatti salvi i casi di forza maggiore e quelli non addebitabili al soggetto affidatario riconosciuti come tali dal RUP, di applicare, a suo insindacabile giudizio, una penale pecuniaria. Tenuto conto della gravità dell’inadempimento riscontrato, il RUP previa contestazione ed eventuale contraddittorio, potrà applicare una penale pecuniaria di importo variabile tra lo 0,3 per mille e il 1 per mille dell’ammontare contrattuale (al netto dell’IVA), per ogni giorno di ritardo nell'esecuzione della prestazione. Nei casi di servizi forniti con modalità diverse da quelle concordate e/o aventi contenuti non corretti e con riflessi pregiudizievoli per il Committente, questi potrà avvalersi della facoltà di risolvere il contratto fermo restando il diritto di risarcimento dell'eventuale maggior danno. Nell’ipotesi in cui l’importo delle penali applicabili superi l’ammontare del 10% dell’importo contrattuale complessivo, la Provincia potrà risolvere il contratto in danno dell’affidatario, fatto salvo il diritto al risarcimento dell’eventuale maggiore danno. Gli eventuali inadempimenti contrattuali che daranno luogo all’applicazione delle penali verranno contestati per iscritto dal RUP. L'affidatario dovrà comunicare, in ogni caso, le proprie deduzioni al RUP nel termine massimo di 5 (cinque) giorni lavorativi dalla contestazione. Qualora dette deduzioni non siano ritenute accoglibili, a giudizio del RUP, ovvero qualora non vi sia stata risposta oppure la stessa non sia giunta nel termine sopra fissato, potranno essere applicate le penali sopra indicate. Tutte le penalità e le spese a carico dell'affidatario saranno trattenute dai corrispettivi dovuti. In ogni caso, l’applicazione delle penali non sarà condizionata all’emissione di nota di debito o di altro documento. L’affidatario non potrà chiedere la non applicazione delle penali, ne evitare le altre conseguenze previste dal presente Capitolato per le inadempienze contrattuali, adducendo che le stesse siano dovute a forza maggiore o ad altra causa indipendente dalla propria volontà ove lo stesso affidatario non abbia provveduto a denunciare dette circostanze al Settore committente entro 5 (cinque) giorni lavorativi da quello in cui ne ha avuta conoscenza. Oltre a ciò, l’aggiudicatario non potrà invocare la non applicazione delle predette penali adducendo l’indisponibilità di personale, di mezzi, di attrezzature od altro, anche se dovuta a forza maggiore o ad altra causa indipendente dalla sua volontà, ove non dimostri di non aver potuto evitare l’inadempimento. L’applicazione delle penali non limita l’obbligo, da parte dell’affidatario, di provvedere all’integrale risarcimento del danno indipendentemente dal suo ammontare ed anche in misura superiore rispetto all’importo delle penali stesse. Resta inteso, inoltre, che la richiesta e/o il pagamento della penale non esonera, in alcun caso, l’affidatario dall’adempimento dell’obbligazione per cui questi si è reso inadempiente e che ha fatto sorgere l’obbligo di pagamento della medesima penale.

  • Criteri generali I criteri generali, la cui descrizione analitica è distintamente riportata ai successivi punti 4.1.1 - 4.2.1 - 4.3.1 - 4.4.1 - 4.5.1.1 e 4.5.2.1 relativi a ciascuna tipologia di costo, sono ispirati al fine di adeguarli il più possibile alla realtà operativa.

  • Prestazione lavorativa I rapporti di telelavoro possono essere instaurati ex novo oppure trasformati, rispetto ai rapporti in essere svolti nei locali fisici dell'impresa. Resta inteso che la telelavoratrice o il telelavoratore è in organico presso l’unità produttiva di origine, ovvero, in caso di instaurazione del rapporto ex novo, presso l’unità produttiva indicata nella lettera di assunzione. I rapporti di telelavoro saranno disciplinati secondo i seguenti principi: