PROFILO AZIENDALE Clausole campione

PROFILO AZIENDALE. La Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali è un ente pubblico economico, così denominato ai sensi dell’art. 1, comma 670, della L. 208/2015 (Legge di Stabilità 2016), che opera nei settori dell’energia e dell’ambiente. La sua missione principale è la riscossione di alcune componenti tariffarie dagli operatori; tali componenti vengono raccolte nei conti di gestione dedicati e successivamente erogate a favore delle imprese secondo regole emanate principalmente dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) e del Ministero dello Sviluppo Economico. La CSEA è sottoposta alla vigilanza ARERA e del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Le prestazioni patrimoniali imposte sono costituite dalle componenti tariffarie e da altri corrispettivi unitari che devono essere applicati al cliente finale in funzione dei dati di consumo e fatturazione; questi dati sono inviati dagli operatori dell’Energia e dell’Ambiente alla CSEA con dichiarazioni mensili, bimestrali, trimestrali e annuali, in parte per mezzo dei diversi servizi di data entry ospitati dal sito Internet della medesima CSEA. Negli ultimi anni la CSEA, in attuazione delle disposizioni dell’Autorità e del MiSE, ha registrato un significativo incremento dei meccanismi regolatori gestiti, cumulando una serie sempre più ampia di competenze, attività e responsabilità. Nell’ambito sistemi informativi, CSEA ha inoltre ottenuto le seguenti certificazioni: - “Progettazione, Sviluppo e Gestione della infrastruttura ICT a supporto dei servizi IT” - ISO/IEC 27001:2017; - “Continuità operativa della infrastruttura ICT a supporto dei servizi IT” – ISO 22301:2012. L’incremento quantitativo e qualitativo delle attività richieste alla CSEA impegna rilevanti investimenti economici e di capitale umano sul fronte informatico, con l’apprestamento di portali e sistemi dedicati a specifiche disposizioni regolatorie e una intensa attività di interlocuzione con gli operatori di settore per eventuali chiarimenti, contraddittori e supporti operativi. Le attività del Sistema Informativo di CSEA hanno origine quindi dalle disposizioni normative e si manifestano fondamentalmente su tre versanti: da un lato vede la nascita di nuove aree di intervento di CSEA; il secondo invece prevede il continuo adeguamento delle aree di intervento già presenti nel novero delle proprie attività; il terzo prevede la gestione stessa del Sistema Informativo includendo in questa le attività di manutenzione correttiva e preventiva. Il Si...
PROFILO AZIENDALE. ARPAV è l’acronimo di Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto. Un referendum dell'aprile del 1993 ha abrogato le competenze del Servizio Sanitario Nazionale e delle ULSS nel campo del controllo e della prevenzione ambientale. Il Parlamento, con la Legge n. 61 del 1994 ha affidato tali compiti ad apposite "Agenzie Regionali" che sono diventate i centri deputati alla vigilanza e al controllo ambientale in sede locale. In Veneto, ARPAV, è stata istituita con la Legge Regionale n. 32 del 1996, più volte modificata negli anni successivi, è diventa operativa il 3 ottobre 1997. L’ Agenzia persegue due obiettivi strettamente connessi: ▪ La protezione, attraverso i controlli ambientali che tutelano la salute della popolazione e la sicurezza del territorio; ▪ La prevenzione, attraverso la ricerca, la formazione, l’informazione e l’educazione ambientale. XXXXX realizza i propri obiettivi utilizzando competenze tecnico-scientifiche che ne diventano caratteristica distintiva, la differenziano dagli altri Enti amministrativi e ne identificano la “mission”. ARPAV è una agenzia regionale dotata di autonomia amministrativa, organizzativa, tecnica e contabile. Opera sulla base di piani triennali e di un programma annuale. In essa sono presenti diverse figure professionali che garantiscono un approccio multidisciplinare ai compiti dell’Agenzia medesima, scambiandosi informazioni ed innovazioni. Arpav si articola in: ▪ Direzione GeneraleComitato Tecnico Scientifico ▪ Aree funzionali ▪ Dipartimenti Regionali ▪ Dipartimenti Provinciali Ulteriori approfondimenti e informazioni sulle attività di ARPAV sono disponibili sul sito xxx.xxxx.xxxxxx.xx
PROFILO AZIENDALE. Il Piccolo Teatro della Città di Torino nacque il 27 maggio 1955, nell’edificio del Teatro Gobetti in via Rossini. Dopo la crisi del ventennio fascista e le distruzioni belliche, al nuovo Piccolo Teatro della Città di Torino fu affidato il compito di risollevare la tradizione del “teatro d’arte” nella città che nella prima metà dell’Ottocento aveva dato vita alla Compagnia Reale Sarda e, nel primo Novecento, all’intensa esperienza del Teatro di Torino di Xxxxxxxx Xxxxxxx, soffocata dal regime mussoliniano. Le prime due stagioni furono dirette da Xxxx Xxxx, stimato attore messosi in luce come interprete goldoniano e animatore del teatro universitario. Con la stagione 1957/58 a Pepe succedette Xxxxxxxxxx De Xxxxx che xxxxx il teatro per il successivo decennio e in breve riuscì ad affermare gli spettacoli dello stabile torinese nel panorama nazionale. Con le celebrazioni del centenario dell’Unità d’Italia, nel 1961 l’istituzione “conquistò” la scena del Teatro Carignano presentando La resistibile ascesa di Xxxxxx Xx di Xxxxxxx Xxxxxx. Dopo d’allora la storica sala del Carignano di proprietà comunale, da anni retta da una gestione privata, ospiterà regolarmente i maggiori spettacoli dello Stabile. Con la crisi del Sessantotto subentrò a Xx Xxxxx una direzione collegiale composta da Xxxxxxxx Xxxxxxxxxx, Xxxxxxx Xxxxxxxxx, Xxxxxxxx Xxxxxx, Xxxxxx Xxxxxxx e Xxxx Xxxxx Xxxxxx. In quel periodo di transizione, il teatro allestì spettacoli anticipatori che suscitarono sconcerto e curiosità nel pubblico, come I testimoni di Xxxxxxxx, con scene dell’esordiente Xxxxxx Xxxxxxxxx; Orgia, spettacolo-manifesto del “teatro di parola” di Xxxx Xxxxx Xxxxxxxx; Il sogno di Xxxxxxxxxx recitato da Xxxxxx Xxxxxx. In quegli anni lo Stabile di Torino, primo in Italia, diede vita a un nuovo rapporto con il mondo della scuola e delle periferie urbane, fondando “l’animazione” e “il decentramento”. L’esperienza della “direzione collegiale” si risolse dopo un triennio, nel 1971, con l’affidamento della direzione al regista Xxxxxx Xxxxxxxx, ma questi, alla fine della stagione lasciò l’incarico. Gli succedette il regista xxxxxxxx Xxxx Xxxxxxx, affermatosi a Torino con la memorabile messa in scena di Xxxxxxx e il suo servo Xxxxx xx Xxxxxx, con Xxxx Xxxxxxxxx e Xxxxxxx Xxxx. Nei quattro anni di direzione a Torino, Xxxxxxx realizzò gli spettacoli della sua maturità artistica, coadiuvato dal grande scenografo Xxxxxxx e da attori di spiccata personalità, tra cui Xxxxxx Xxxxxx, Xxxxx Xxxxxxx, Xxx...
PROFILO AZIENDALE. La nuova struttura si articola su tre piani: - Piano Terra - AREA DEI SERVIZI: Amministrativi, Radiologia, Laboratorio Analisi, Poliambulatorio, Terapie fisiche riabilitative, Day Surgery-Endoscopia, Blocco Operatorio. - Piano Primo - AREA SOCIALE: Centro Servizi per Anziani Non Autosufficienti (Casa di Riposo) con 100 posti letto. - Piano Secondo - AREA SANITARIA-CASA DI CURA, con 81 posti letto accreditati SSR/SSN così distribuiti: 40 P.L. di Riabilitazione, 20 P.L. di Lungodegenza, 10 P.L. di Area Chirurgica e 11 P.L. per pazienti provenienti da Altre Regioni; l’offerta è completata da posti letto autorizzati per paganti in area Riabilitativa, area Medica e area Chirurgica. In tal modo l’area sanitaria offre complessivamente 100 posti letto. - Sempre al Piano Secondo, è prevista l’attivazione di un nucleo di Cure Intermedie, nella tipologia dell’Ospedale di Comunità, per complessivi 22 posti letto. Questa ulteriore tipologia ricettiva si pone “a ponte” fra le cure ospedaliere e quelle domiciliari in tutti quei casi in cui non sia possibile “restituire” subito la persona al proprio domicilio sia per motivi legati al nucleo familiare (necessità di tempo per allestire/adattare la casa al rientro del paziente che presenti una nuova e differente condizione di abilità residue che ne condizionano l’autonomia) che per problemi derivanti dal contesto ricettivo territoriale quando non sia più possibile il rientro al domicilio (attesa di un posto letto in struttura protetta) e/o siano necessarie cure palliative che non prevedono l’eleggibilità in Hospice.

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