Criticità riscontrate. Nella determina a contrarre si evidenzia che il sistema di rilevazione presenze e gestione del personale già utilizzato dagli uffici giudiziari del Palazzo di Giustizia di Milano era stato fornito, in esecuzione del contratto stipulato in data 1.3.1999 dalla società Penta Soft S.r.l. nella versione “PsPers2000” e che in seguito la Penta Soft ha variato la denominazione sociale in Advansys S.r.l. Nel corso dell’anno 2006, il sistema di gestione del personale era stato oggetto di un aggiornamento tecnologico, con evoluzione dell’applicativo dalla versione “PsPers2000” alla versione "Perseo", per utilizzo dello stesso via web, mediante affidamento a favore della Advansys S.r.l. eseguito direttamente dal C.I.S.I.A. di Milano per un importo di € 59.400,00 oltre IVA. Il C.I.S.I.A. di Milano ha evidenziato l’ulteriore necessità di implementare il sistema di rilevazione presenze e gestione del personale denominato “Perseo” con la fornitura di attività di manutenzione evolutiva, dei moduli “anagrafica” e “gestione orari”, indicando espressamente che l’appalto doveva essere attribuito alla società Advansys S.p.A., sussistendo le motivazioni di cui all'art. 57 comma 2 lettera b) del d.lgs. 163/2006, in quanto: - la società aveva sviluppato un sistema di gestione del personale realizzato su misura degli uffici giudiziari e utilizzato anche su gran parte del territorio nazionale; - la società era in possesso del necessario know how all’elaborazione delle evoluzioni richieste; - il prodotto era ancora soggetto a garanzia che verrebbe inficiata in caso di affidamento a terzi; - la società aveva un contratto nazionale di assistenza per la cui corretta erogazione doveva essere a conoscenza di tutti i moduli attivi sull'intero sistema. Di conseguenza, il C.I.S.I.A. di Milano ha richiesto alla società Advansys l’elaborazione di apposita offerta, che la stessa presentava in data 30.9.2014 per un importo complessivo di € 55.330,00 oltre Iva. Il C.I.S.I.A. di Milano esprimeva la propria valutazione di congruità tecnico-economica relativamente all’offerta presentata, e pertanto il Comune di Milano procedeva all’affidamento, con determinazione dirigenziale n. 221/2014. Anche in questo caso, il collaudo è stato eseguito dal D.G.S.I.A. (in data 26 novembre 2015). Nella CRI è stato evidenziato come dalla documentazione in atti non si potessero evincere idonee e puntuali evidenze dei presupposti applicativi dell’art. 57 comma 2 lett. b) del d.lgs. 163/2006, in quanto le motivazioni i...
Criticità riscontrate. L’insediamento è distante 100-150 m da alcune abitazioni residenziali (perimetro nord dell’insediamento Viscolube); il centro abitato di Pieve Fissiraga è a soli 450 m dal perimetro aziendale; Nell’insediamento è stata riscontrata contaminazione delle acque di falda da solventi clorurati ed è in atto una messa in sicurezza di emergenza propedeutica alla procedura bonifica. L’Azienda gestisce in deposito esterno (stabilimento Nord Eco Petroli di Fiorenzuola d’Arda) gli oli usati rigenerabili in ingresso in caso di fermo impianti per guasto o manutenzione. L’Azienda ha valutato le emissioni diffuse derivanti da alcune unità impiantistiche e, vista la frequenza con la quale si sono manifestati episodi di molestie olfattive, ha provveduto ad emettere una procedura per la sorveglianza della problematica odore oltre il perimetro aziendale e a migliorare le procedure di bonifica degli impianti prima della loro apertura durante i periodi di fermata.
Criticità riscontrate. Dalla valutazione della documentazione presentata in fase di istruttoria per il rinnovo A.I.A., non si rilevano particolari criticità se non quella legata al fatto che non risulta ancora adottato il “Manuale di gestione degli S.M.E.”
Criticità riscontrate. Le criticità più rilevanti risultano essere quelle determinate dalle emissioni in atmosfera degli impianti di rigenerazione dell’acido cloridrico. Ulteriore criticità risulta determinata dallo scarico delle acque reflue industriali nel corso d’acqua Canale di Bonifica del Campello, e dalle problematiche ad esso correlate, con i conseguenti nuovi interventi anche di monitoraggio richiesti da Arpa nella relazione di sopralluogo datata 19.10.2011.
Criticità riscontrate. Il sistema di abbattimento della emissione E1 (scrubber ad umido) non appare efficace in relazione all’abbattimento delle emissioni originate dai trattamenti di rifiuti contenenti solventi non solubili in acqua; a tale proposito la Società ha comunicato che ritirerà solo rifiuti contenenti solventi solubili in acqua.
Criticità riscontrate. L’impianto di depurazione aziendale ha presentato nel corso degli ultimi anni notevoli carenze da un punto di vista della capacità di trattamento con frequenti superamenti dei limiti previsti allo scarico in fognatura. L’impianto è attualmente dimensionato per il trattamento della sola prima pioggia (stoccaggio in vasca di circa 4.5 mm di pioggia) mentre allo stesso vengono fatte affluire la totalità delle acque di dilavamento dei piazzali collettate. • In passato un collegamento con la tombinatura comunale consentiva lo scarico delle acque in eccesso rispetto ai volumi stoccabili in vasca 1; tale collegamento è stato occluso con l’interposizione di un tappo in materiale plastico amovibile; • Le sezioni di trattamento delle acque reflue non sono risultate in perfetta efficienza (es. lamelle decantatori parzialmente lesionate o fuori sede), indice di carenze nella manutenzione. • Il punto di prelievo delle acque “PC” è attualmente costituito da una tubazione verticale tagliata nella parte terminale prima dell’immissione nel pozzetto precedentemente adibito allo scopo; la Ditta ha optato per questa soluzione al fine di prevenire la problematica di sospensione di materiali di deposito nel pozzetto in occasione dei controlli. Il fenomeno deve essere prevenuto con una costante pulizia del manufatto al fine di evitare lo scarico in fognatura dei depositi eventualmente generatisi; • L’installazione presenta in alcune aree una pavimentazione con evidenze di usura superficiale. • Parte delle coperture della palazzina uffici (falda ovest) recapitano le acque di dilavamento sui piazzali; • Il muro perimetrale dei depositi di materiale (per lo più scaglie di laminazione, aree S) posti al confine con il capannone di recente acquisizione di via Fermi sono lesionati e parte dei rifiuti nei cumuli cade sui xxxxxxxx xx xxxxxxxxxx xxx xxxxxxxxx stesso. In occasione di eventi meteorici, le superfici in tal modo interessate, drenano le acque di dilavamento direttamente in tombinatura comunale. • Sulle stesse superfici è posizionato il sistema di abbattimento scrubber di cui all’emissione E2 che prevede uno stadio di raccolta dei fanghi. La raccolta avviene attualmente su una carriola; in tal modo i dilavamenti, i percolamenti ed eventuali fuoriuscite del rifiuto pervengono alla medesima superficie scolante; • L’area di erogazione/carico gasolio per autotrazione è posta sotto la tettoia centrale; vista l’altezza della volta, l’assenza di pareti e la mancanza di una perimetrazi...
Criticità riscontrate. Le azioni e i comportamenti dell’infortunato che favoriscono l’evento, nella maggioranza dei casi non rappresentano una violazione di norme e quindi nemmeno una colpa. Sono legate a carenze formative o a procedure di lavoro errate che erano prassi abitudinaria e accettata in azienda. Il compito di chi cerca le cause di un infortunio (istituzioni, DdL, consulenti…) è quindi quello di mettere in luce questi fattori in modo da poter indicare le soluzioni corrette.
Criticità riscontrate. Le soluzioni degli aspetti critici riscontrati con maggior frequenza sono illustrate nei punti:
Criticità riscontrate. La movimentazione ed il deposito di rotoballe di fieno e paglia ha determinato infortuni spesso mortali e rappresenta ancora un problema di sicurezza. Per la movimentazione e stoccaggio in sicurezza si deve tener conto indicativamente dei seguenti elementi:
1) piano di posa (sicurezza e stabilità del terreno o dei soppalchi)
2) modalità di carico/scarico dai carri di trasporto;
3) modalità di stoccaggio in deposito (secondo l’asse orizzontale oppure verticale con pile non superiori a quattro elementi, sistemi di trattenuta quali cunei, strutture metalliche, tiranti, ecc e loro modalità di fissaggio in relazione al tipo di rotoballa -fieno/paglia- ed alle caratteristiche dell’eventuale imballo);
4) modalità di movimentazione (è fondamentale utilizzare sollevatori telescopici che garantiscono una distanza di sicurezza in caso di caduta e possono essere muniti di apposite “pinze per rotoballe”.
5) modalità di assistenza da parte di eventuali operatori a terra (distanza di sicurezza), anche durante le operazioni di movimentazione nei campi. Il gruppo di lavoro agricoltura (nazionale o regionale potrebbe interessarsi del problema e predisporre una “linea guida” tenendo conto anche di lavoro già predisposti (es. dalla Regione Piemonte - vedi Quaderno di prevenzione lavoro – Movimentazione e deposito rotoballe elaborato con I.M.A. e C.N.R-).
Criticità riscontrate. Spesso i DPI vengono forniti ma non sono utilizzati dai lavoratori e ciò induce a due considerazioni:
a) talvolta l’adozione del DPI rappresenta una “formalità” messa in atto per non attuare interventi di altro tipo più impegnativi e costosi. Per gli infortuni mortali e gravi possiamo citare l’uso delle cinture di sicurezza in strutture prive di punti di aggancio o comunque difficili da raggiungere. Si sono verificati diversi casi di persone precipitate dall’alto che indossavano l’imbraco ma che “inspiegabilmente non si erano agganciate” o si erano “appena sganciate”;
b) talvolta alla base del mancato utilizzo ci sono ragioni ergonomiche. Pur convenendo che tali problemi esistono, va rilevato che possono essere risolti ampliando la gamma dei DPI e coinvolgendo i lavoratori in tale scelta, dopo un’adeguata formazione in merito ai rischi e a come farvi fronte. Il criterio generale dovrà essere quindi quello di valutare la congruenza tra i rischi (e i livelli di rischio) rilevati nel DVR ed il tipo (ed il grado) di protezione offerta dal DPI. Le scelte errate delle aziende spesso dipendono dalla mancata comunicazione tra i diversi Soggetti (reparti, magazzino, ufficio acquisti), che dovrebbe essere superata in presenza di un Sistema di Gestione della Sicurezza.