Emissioni in atmosfera. IIT, per sua parte, si impegna ad osservare tutte le prescrizioni normative in merito alle emissioni atmosferiche derivanti dalle proprie strumentazioni scientifiche. IIT si impegna a seguire le proprie procedure interne per la gestione e l’uso dei dispositivi di aspirazione - cappe chimiche, aspirazioni localizzate ed armadi aspirati - nel rispetto della normativa vigente. Quanto di pertinenza agli impianti tecnici (riscaldamento, condizionamento, energia elettrica, ecc..) asserviti ai locali, come indicato negli Artt. 3 e 4 della Convenzione, sarà gestito da Sapienza nel pieno e completo rispetto delle normative in essere.
Emissioni in atmosfera. Durante le attività di cantiere o in appalto bisogna evitare per quanto possibile l’emissione di polveridiffuse o fumi molesti., adottando gli accorgimenti che si riterranno più opportuni( per esempio utilizzando mezzi di aspirazione per eventuali polveri prodotte) in accordo con l’Ufficio Ambiente diASM PAVIA SPA. La movimentazione di sostanze polverulente deve essere eseguita con massima attenzione alla dispersione, e il loro eventuale immagazzinamento deve prevedere la possibilità di protezione dal vento e dalla pioggia attraverso la copertura con teli o barriere adeguate.
Emissioni in atmosfera. Le emissioni in atmosfera originate dall’insediamento sono caratterizzate dalle seguenti coordinate GAUSS- BOAGA: − M1 - 41°33’47,31” Nord − M2 - 14°10’53,10”Est − M1 - 2451751,485 Est − M2 - 4601611,218 Nord Emissione M1: ricambi aria_ambiente collegati alla lavabidoni (i fumi che verranno espulsi saranno costituiti da aria ambiente e aria umida prive di tracce di detergente) Ec1 – aspirazione impianto lavabidoni Nebbie basiche mg/Nm3 < 0,03 (valore limite 10 mg/Nm3) In mancanza di una specifica norma di riferimento, sarà utilizzata una metodica analitica con limite di rivelabilità compatibile con i limiti in emissione fissati Referto analisi Le uniche emissioni prodotte dall’impianto di sterilizzazione saranno costituite dal fumo proveniente dal camino della caldaie a metano, laddove si adotti la soluzione a metano ma in ogni caso sarà del tipo a camera stagna. Caratteristiche: − tipologia di combustibile: gas metano − consumo stimato: ~110 Nm3/h +/- 10% per ciascuna linea − consumo stimato: ~132 Nm3/h +/- 10% per funzionamento delle 2 linee alla portata complessiva di 1.200 kg/h di rifiuti in ingresso Per il raggiungimento della fase di messa a regime della caldaia considerata occorrerà un periodo di circa 1– 2 ore. Per l'interruzione dell'esercizio o per la cessazione delle emissioni della centrale considerata occorreranno circa 1–2 ore. L’opzione caldaia considerata risulterà finalizzata alla combustione esclusiva di gas metano; dalla stessa non deriverà pertanto alcuna tipologia di materiale. Con riferimento agli effluenti derivanti dalle più gravose condizioni di esercizio delle centrali termiche destinata alla combustione del gas metano si evidenzia quanto segue: − portata in volume fumi: da 50 a 280 kg/h (a 0°C e 0,101 MPa); − temperatura fumi: 60 - 90 °C; − concentrazione degli inquinanti presenti nei fumi: ▪ monossido di Carbonio (CO): < 350 mg/Nm3; ▪ ossidi di Azoto (NOX): < 250 mg/Nm3. Gli effluenti derivanti dalla caldaia verranno direttamente convogliati ai camini, senza la necessità di ricorrere a sistemi di abbattimento specifici. Ai camini sono previste prese campione, per consentire i periodici controlli di emissioni.
Emissioni in atmosfera. Al fine di ridurre le emissioni in atmosfera verranno adottate le seguenti misure di mitigazione e prevenzione: ▪ i mezzi di cantiere saranno sottoposti, a cura di ciascun appaltatore, a regolare manutenzione come da libretto d’uso e manutenzione; ▪ nel caso di carico e/o scarico di materiali o rifiuti, ogni autista limiterà le emissioni di gas di scarico degli automezzi, evitando di mantenere acceso il motore inutilmente; ▪ manutenzioni periodiche e regolari delle apparecchiature contenenti gas ad effetto serra (impianti di condizionamento e refrigerazione delle baracche di cantiere), avvalendosi di personale abilitato. Al fine di ridurre il sollevamento polveri derivante dalle attività di cantiere, verranno adottate le seguenti misure di mitigazione e prevenzione: ▪ circolazione degli automezzi a bassa velocità per evitare il sollevamento di polveri; ▪ nella stagione secca, eventuale bagnatura con acqua delle strade e dei cumuli di scavo stoccati, per evitare la dispersione di polveri.
Emissioni in atmosfera. Relativamente alle emissioni in atmosfera, per l’effettuazione degli autocontrolli e per la presentazione dei relativi risultati devono essere seguite le norme UNICHIM in merito alle “Strategie di campionamento e criteri di valutazione delle emissioni” (Manuale n. 158/1988). Le date di effettuazione degli autocontrolli affidati a laboratorio esterno dovranno essere comunicate, con almeno 15 giorni di anticipo, alla Provincia ed al Dipartimento ARPA. Tutte le analisi degli inquinanti richieste all’azienda come monitoraggio/autocontrollo ed indicate nelle tabelle di seguito riportate, dovranno essere eseguite da un laboratorio accreditato e i relativi rapporti di prova analitici dovranno essere trasmessi entro un termine massimo di 30 giorni dalla data di emanazione del rapporto analitico. Il Report relativo alle operazioni di autocontrollo sulle emissioni in atmosfera deve essere redatto in accordo con il “modello autocontrolli emissioni atmosfera” approvato con D.D. n. 3159 del 03/12/2014 e reperibile sul sito web della Provincia al seguente link: La registrazione delle letture della strumentazione di autocontrollo e degli interventi di manutenzione deve essere accompagnata dalla firma dell’operatore che l’ha effettuata.
Emissioni in atmosfera. Il prospetto descrittivo dei punti di emissione in atmosfera è riportato nelle seguenti tabelle: SEZIONE IMPIANTISTIC A EMIS SIONE PROVENIENZA
Emissioni in atmosfera. E.1.1 VALORI LIMITE
Emissioni in atmosfera. SCHINDLER dovrà fornire informazioni e documentazione su qualunque possibile fonte di emissione in atmosfera per le proprie attività di cantiere, al fine di accertare l'assoggettabilità ai disposti del D.lgs. 03/04/2006 n. 152 e s.m.i.
Emissioni in atmosfera. I) Prevedere il monitoraggio delle ore di funzionamento dei Gruppi elettrogeni e motori di emergenza utilizzati al fine del rispetto della soglia di 150 ore/anno, previste dalla D.d.s. 23 luglio 2012 n. 6576 allegato tecnico 38 di cui alla Parte I dell’Allegato IV al D.lgs. n. 152/2006 e s.m.i.
II) La ditta dovrà limitare la presenza di molestie olfattive generate dalle emissioni diffuse e derivanti dal complesso delle attività svolte.
Emissioni in atmosfera. I principali inquinanti prodotti dalle centrali turbogas sono gli ossidi di azoto (NOx) e il monossido di carbonio (CO). Gli NOx sono prodotti dalla reazione tra azoto e ossigeno presenti nell’aria, per effetto delle elevate temperature; il CO è prodotto dalla combustione non perfetta del metano. La centrale BG ITALIA POWER di Melfi controlla le emissioni in atmosfera mediante un sistema che prevede l’abbattimento degli NOx con l’immissione, attraverso gli iniettori del combustibile della turbina a gas, di acqua demineralizzata (portata media dell’acqua demineralizzata = 5 ton/h per ciascun gruppo, totale 10 ton/h), per abbassare la temperatura della fiamma, all’interno della camera di combustione e quindi a limitare la formazione degli ossidi di azoto, generati dalle alte pressioni e dalle alte temperature. L’iniezione d’acqua è regolata in funzione della potenza prodotta (MW) per mezzo di una valvola automatica di regolazione e relativo sistema di controllo. Il sistema di controllo degli NOx è costituito dai seguenti elementi: • tre pompe di pressurizzazione (di cui una di riserva) comandabili da un Sistema di Controllo della Distribuzione (DCS); • tre gruppi filtro duplex (due in servizio l’altro di riserva), per ciascun gruppo della centrale; ogni gruppo filtro, utilizzato nella filtrazione finale dell’acqua demi, è dotato di un manometro differenziale per riscontrare il valore di pressione differenziale del filtro in esercizio con segnalazione a DCS; • una valvola di regolazione immissione acqua con linea di ricircolo verso il serbatoio contenente acqua demineralizzata; • due valvole di intercettazione acqua; • una valvola di drenaggio della tubazione da utilizzare durante la fermata della turbina. Il sistema prevede, inoltre, una serie di misurazioni di parametri di controllo quali portata, pressione e temperatura dell’acqua demineralizzata. Le modalità di funzionamento del sistema sono di seguito riassunte: avviata la pompa di pressurizzazione e raggiunto il valore minimo di potenza elettrica prodotta (circa 10 MW) viene aperta automaticamente la valvola di intercettazione ed il sistema di iniezione acqua diventa operativo. In seguito interviene la valvola di regolazione, che in base al gas metano utilizzato, incrementa o diminuisce la portata di acqua da immettere nel sistema. Il valore degli inquinanti (CO-NOx) e dell’ossigeno viene monitorato in continuo con segnalazione a DCS e allarme in caso di raggiungimento delle soglie impostate.