Principi generali. 1. La gestione del patrimonio immobiliare del Comune di Padova é ispirata ai principi generali di economicità, di efficienza, di pubblicità, di divieto di discriminazione, di parità di trattamento, di proporzionalità, di trasparenza, di produttività, di redditività e di razionalizzazione delle risorse. In particolare, il Comune di Padova si propone di: a) attuare un completo e razionale utilizzo dei beni pubblici, nel rispetto delle esigenze degli utenti e delle caratteristiche del bene; b) di migliorare la qualità dei servizi all'utenza; c) di assicurare la più ampia fruibilità dei propri beni. 2. Gli immobili comunali sono prioritariamente utilizzati per il conseguimento delle finalità istituzionali del Comune di Padova. 3. I beni che sono classificati come patrimonio disponibile sono utilizzati prioritariamente per conseguire un'entrata economica e possono essere dati in uso a terzi con un contratto di locazione. 4. I beni del patrimonio indisponibile e del demanio possono essere concessi in uso ai terzi soltanto mediante concessione amministrativa. Nel caso di beni appartenenti al demanio culturale é necessario seguire le disposizioni del D.Lgs. 22/01/2004 n. 42 e s.m.i. 5. La concessione/locazione di un bene può essere rilasciata a favore: a) di associazioni di volontariato, con finalità culturali, didattiche, scientifiche, ricreative, sportive e socio-assistenziali o, più in generale, di enti del terzo Settore, che intendono utilizzare l'immobile comunale per sede o per lo svolgimento delle loro attività associative; b) di enti pubblici; c) di privati che intendono utilizzare l'immobile comunale a fini commerciali e/o per altri fini (quali ad esempio custodia e/o manutenzione del bene). 6. Per i beni a sfruttamento economico si utilizzerà la procedura ad evidenza pubblica fatte salve diverse disposizioni relative a particolari beni.
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Principi generali. 1I presenti Indirizzi disciplinano la regolamentazione regionale in materia di offerta formativa pubblica nell’ambito del contratto di Apprendistato professionalizzante finalizzata all’acquisizione delle competenze di base e trasversali (ai sensi dell’art. La gestione 44 del patrimonio immobiliare D. Lgs. n. 81 del Comune di Padova é ispirata ai principi generali di economicità15 giugno 2015) e sono attuativi dei seguenti articoli del Regolamento 47/R del 2003 e s.m.i.: - art. 42 avente ad oggetto “Certificazione delle competenze in esito alle attività formative” e, di efficienza, di pubblicità, di divieto di discriminazione, di parità di trattamento, di proporzionalità, di trasparenza, di produttività, di redditività e di razionalizzazione delle risorse. In in particolare, il Comune comma 5 ai sensi del quale “La Giunta regionale definisce le modalità per la registrazione della formazione effettuata nel libretto formativo del cittadino”; - art. 50 comma 3 ai sensi del quale "Con deliberazione della Giunta regionale, sentita la Commissione regionale permanente tripartita, previa informativa alla commissione consiliare competente, sono stabiliti gli standard dell'offerta formativa pubblica finalizzata all'acquisizione di Padova competenze di base e trasversali […]"; - art. 51 comma 6 ai sensi del quale “Il sistema di formazione a distanza è definito con deliberazione della Giunta regionale”. Per “formazione di base e trasversale” si propone diintende quella finalizzata all’acquisizione delle competenze basilari che ogni lavoratore deve possedere, qualunque sia il settore in cui presta la sua opera. Essa deve quindi fornire gli strumenti-base per orientarsi e inserirsi nei diversi contesti lavorativi. La formazione di base e trasversale deve rispettare i seguenti criteri previsti dall'art. 50 comma 3 del Regolamento 47/R del 2003 e s.m.i.:
a) attuare erogazione in un completo contesto organizzato e razionale utilizzo dei beni pubblici, nel rispetto delle esigenze degli utenti e delle caratteristiche del beneattrezzato;
b) di migliorare la qualità dei servizi all'utenzarealizzazione mediante una specifica progettazione;
c) previsione delle modalità di assicurare la più ampia fruibilità dei propri beni.
2. Gli immobili comunali sono prioritariamente utilizzati per il conseguimento delle finalità istituzionali del Comune di Padova.
3verifica degli apprendimenti. I beni presenti indirizzi sono adottati in coerenza con le Linee Guida per l'apprendistato professionalizzante ai sensi dell'art. 2 del decreto legge 28 giugno 2013, n. 76 convertito con modificazioni dalla Legge 9 agosto 2013, n. 99, adottate il 20 febbraio 2014 dalla Conferenza Stato Regioni; per tutto quanto non espressamente previsto nel presente documento si rimanda alle citate Linee Guida e ai successivi atti che sono classificati come patrimonio disponibile sono utilizzati prioritariamente saranno adottati in esecuzione delle stesse. Le imprese possono scegliere di realizzare la formazione per conseguire un'entrata economica le competenze di base e possono essere dati in uso a terzi con un contratto di locazionetrasversali senza avvalersi dell'offerta formativa pubblica, rispettando i criteri sopra citati, nel rispetto degli standard formativi e delle modalità operative definiti nella sezione 3 parte seconda del presente documento.
4. I beni del patrimonio indisponibile e del demanio possono essere concessi in uso ai terzi soltanto mediante concessione amministrativa. Nel caso di beni appartenenti al demanio culturale é necessario seguire le disposizioni del D.Lgs. 22/01/2004 n. 42 e s.m.i.
5. La concessione/locazione di un bene può essere rilasciata a favore:
a) di associazioni di volontariato, con finalità culturali, didattiche, scientifiche, ricreative, sportive e socio-assistenziali o, più in generale, di enti del terzo Settore, che intendono utilizzare l'immobile comunale per sede o per lo svolgimento delle loro attività associative;
b) di enti pubblici;
c) di privati che intendono utilizzare l'immobile comunale a fini commerciali e/o per altri fini (quali ad esempio custodia e/o manutenzione del bene).
6. Per i beni a sfruttamento economico si utilizzerà la procedura ad evidenza pubblica fatte salve diverse disposizioni relative a particolari beni.
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Principi generali. Art. 1 - Definizioni
1. La gestione del patrimonio immobiliare del Il Comune di Padova é ispirata ai principi generali Porto Cesareo , nell'ambito delle 7 sub-aree della Provincia di economicitàLecce , di efficienzaappartiene all'Area 20 – Nardò- e alla Classe III, di pubblicità, di divieto di discriminazione, di parità di trattamento, di proporzionalità, di trasparenza, di produttività, di redditività in quanto Comune con popolazione compresa tra 3mila e di razionalizzazione delle risorse. In particolare, il Comune di Padova si propone di:
a) attuare un completo e razionale utilizzo dei beni pubblici, nel rispetto delle esigenze degli utenti e delle caratteristiche del bene;
b) di migliorare la qualità dei servizi all'utenza;
c) di assicurare la più ampia fruibilità dei propri beni.10mila abitanti
2. Gli immobili comunali sono prioritariamente utilizzati Ai fini del presente regolamento si intendono:
1. per Decreto, il conseguimento decreto legislativo 31 marzo 1998 n. 114 "Riforma della disciplina relativa al settore del commercio, a norma dell'articolo 4, comma 4, della legge 15 marzo 1997 n. 59";
2. per Legge Regionale, la Legge Regionale 4 agosto 1999 n. 24 "Principi e direttive per l’esercizio delle finalità istituzionali del Comune competenze regionali in materia di Padova.commercio" e successive modifiche ed integrazioni;
3. I beni che sono classificati come patrimonio disponibile sono utilizzati prioritariamente per conseguire un'entrata economica Regolamento Regionale, il Regolamento Regionale 20 marzo 2001 n. 4 "Art. 1 e possono essere dati in uso a terzi con un contratto 2, lett. a) della L.R. 24/99. Regolamento per la programmazione delle medie e grandi strutture di locazione.vendita";
4. I beni del patrimonio indisponibile per commercio all'ingrosso, l'attività svolta da chiunque professionalmente acquista merci in nome e del demanio possono essere concessi per conto proprio e le rivende ad altri commercianti, all'ingrosso o al dettaglio, o ad utilizzatori professionali, o ad altri utilizzatori in uso ai terzi soltanto mediante concessione amministrativagrande. Nel caso Tale attività può assumere la forma di beni appartenenti al demanio culturale é necessario seguire le disposizioni del D.Lgs. 22/01/2004 n. 42 e s.m.i.commercio interno, di importazione o di esportazione ed è soggetta ad iscrizione nel Registro delle Imprese della competente C.C.I.A.A.;
5. La concessioneper commercio al dettaglio , l'attività svolta da chiunque professionalmente acquista merci in nome e per conto proprio e le rivende, su aree private in sede fissa o mediante altre forme di distribuzione, direttamente al consumatore finale. Costituisce commercio al dettaglio anche l’attività che, pur assumendo veste, aspetto, immagine o denominazione formale diversa (mostra, esposizione, rappresentanza …) viene esercitata in locali o aree aperti/locazione e al pubblico e si concretizza nella vendita al consumatore finale dei prodotti esposti o in operazioni a ciò finalizzate (ricevimento dei potenziali clienti, visione, illustrazione e presentazione della merce, raccolta ordinativi, stipula contratti …), essendo del tutto irrilevante l’adozione di particolari modalità quali la consegna differita. Sono fatte salve le speciali norme in materia di mostre, fiere ed esposizioni di cui alla all’art. 69 del T.U.L.P.S. 18.06.1931 n° 77;
6. per superficie di vendita di un bene può essere rilasciata esercizio commerciale, l'area destinata alla vendita, compresa quella occupata da banchi, scaffalature e simili, vetrine incluse (nella sostanza quella in cui sono esposte o collocate le merci e praticabile dal pubblico). Non costituisce superficie di vendita quella destinata a favore:magazzini, depositi, locali di lavorazione, uffici e servizi, né le zone di passaggio antistanti le vetrine nei casi in cui si trovino all'esterno del negozio sul fronte strada o siano integrate con spazi di passaggio comuni ad altri esercizi commerciali. La superficie di vendita è determinata, per ciascun esercizio commerciale, avendo riferimento soltanto all’area di calpestio del pavimento (non considerandosi cioè l’eventuale esistenza di più piani di appoggio per le merci, anche sovrapposti, in quanto ciò attiene all’arredo del locale) quale risulta dalle tavole allegate alla concessione o autorizzazione edilizia o DIA;
a) di associazioni di volontariato7. per esercizio commerciale, con finalità culturali, didattiche, scientifiche, ricreative, sportive e socio-assistenziali o, più in generale, di enti del terzo Settore, che intendono utilizzare l'immobile comunale per sede il luogo o lo spazio complessivamente utilizzato ed organizzato dall’imprenditore per lo svolgimento dell’attività di vendita. Più esercizi commerciali con distinti titolari possono coesistere all’interno dello stesso locale o struttura fermo restando che è la somma delle loro attività associativesuperfici di vendita ad individuare la tipologia dell’insediamento e la disciplina applicabile;
b) 8. per esercizi di enti pubblicivicinato quelli aventi superficie di vendita non superiore a 150 mq.;
c9. per medie strutture inferiori (M1) quelli aventi superficie di privati che intendono utilizzare l'immobile comunale a fini commerciali e/o per altri fini (quali ad esempio custodia e/o manutenzione del bene)vendita compresa tra 151 e 600 mq.
610. Per i beni per medie strutture superiori (M2) quelli aventi superficie di vendita compresa tra 601 e 1500 mq.
11. per grandi strutture inferiori (G1) quelli aventi superficie di vendita compresa tra 1501 e 4500 mq; 12.per grandi strutture superiori (G2) quelli aventi superficie di vendita maggiore di 4500 mq. sino a sfruttamento economico si utilizzerà la procedura ad evidenza pubblica fatte salve diverse disposizioni relative a particolari beni7500 mq.
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Samples: Regolamento Comunale
Principi generali. 1. La gestione del patrimonio immobiliare del Comune 22.1 Le presenti Condizioni di Padova é ispirata ai principi generali Vendita si applicano a tutte le vendite di economicità, di efficienza, di pubblicità, di divieto di discriminazione, di parità di trattamento, di proporzionalità, di trasparenza, di produttività, di redditività Prodotti e di razionalizzazione delle risorse. In particolare, il Comune di Padova si propone di:
a) attuare un completo Servizi e razionale utilizzo dei beni pubblici, nel rispetto delle esigenze degli utenti e delle caratteristiche del bene;
b) di migliorare la qualità dei servizi all'utenza;
c) di assicurare la più ampia fruibilità dei propri beni.
2. Gli immobili comunali sono prioritariamente utilizzati per il conseguimento delle finalità istituzionali del Comune di Padova.
3. I beni che sono classificati come patrimonio disponibile sono utilizzati prioritariamente per conseguire un'entrata economica e possono essere dati in uso a terzi con un contratto di locazione.
4. I beni del patrimonio indisponibile e del demanio possono essere concessi in uso ai terzi soltanto mediante concessione amministrativa. Nel caso di beni appartenenti al demanio culturale é necessario seguire le disposizioni del D.Lgs. 22/01/2004 n. 42 e s.m.i.
5. La concessione/locazione di un bene può essere rilasciata a favore:
a) di associazioni di volontariato, con finalità culturali, didattiche, scientifiche, ricreative, sportive e socio-assistenziali o, più in generale, di enti del terzo Settore, che intendono utilizzare l'immobile comunale per sede o per lo svolgimento delle loro attività associative;
b) di enti pubblici;
c) di privati che intendono utilizzare l'immobile comunale a fini commerciali sostituiscono integralmente qualsiasi pregressa e/o per altri fini (quali ad esempio custodia differente condizione generale di vendita. Laddove sia già in vigore tra le parti un accordo commerciale e/o manutenzione del bene)singoli contratti di vendita, le presenti Condizioni Generali costituiscono integrazione a tutti i precedenti accordi e/o singoli contratti di vendita tra MTA S.P.A. e l’acquirente.
622.2 MTA S.P.A., non sarà vincolata da condizioni generali di acquisto dell’acquirente, neanche nell’ipotesi in cui si faccia loro riferimento o siano contenute negli ordini o in qualsiasi altra documentazione di provenienza dell’acquirente, senza il preventivo consenso scritto di MTA S.P.A. Le condizioni generali di acquisto dell’acquirente non saranno vincolanti per MTA S.P.A. neppure per effetto di tacito consenso.
22.3 Qualora una qualsiasi previsione delle presenti Condizioni fosse ritenuta invalida, nulla o per qualunque motivo inapplicabile, tale Condizione non pregiudicherà comunque la validità e l'efficacia delle altre previsioni quivi contenute.
22.4 Le presenti Condizioni Generali di Vendita sono pubblicate e messe a disposizione durevolmente dell’acquirente sul sito internet di MTA S.P.A xxx.xxx-xx.xxx L’acquirente in qualsiasi momento può stampare e/o salvare le presenti Condizioni Generali di Vendita, che altresì sono divulgate da MTA S.P.A SPA attraverso i propri canali di comunicazione e informazione aziendale, ivi inclusa la propria pagina web. Per i beni In nessun caso, pertanto, L’acquirente potrà dichiarare di non essere a sfruttamento economico si utilizzerà la procedura ad evidenza pubblica fatte salve diverse disposizioni relative a particolari beniconoscenza delle presenti Condizioni Generali di Vendita.
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Samples: Condizioni Generali Di Vendita
Principi generali. 1. La gestione del patrimonio immobiliare del Comune I contrassegni di Padova é ispirata ai principi generali di economicitàtransito e sosta in Z.T.L. previsti dal presente regolamento, di efficienzada ora in avanti denominati “contrassegni”, di pubblicitàconsentono la circolazione nella zona a traffico limitato, di divieto di discriminazione, di parità di trattamento, di proporzionalità, di trasparenza, di produttività, di redditività e di razionalizzazione delle risorse. In particolare, il Comune di Padova si propone di:
a) attuare un completo e razionale utilizzo dei beni pubblici, nel rispetto delle esigenze degli utenti e delle caratteristiche del bene;
b) di migliorare la qualità dei servizi all'utenza;
c) di assicurare la più ampia fruibilità dei propri beni.
2. Gli immobili comunali sono prioritariamente utilizzati per il conseguimento delle finalità istituzionali del Comune di Padova.
3nei limiti previsti dalle presenti norme nonché dalle prescrizioni particolari indicate negli stessi contrassegni. I beni che sono classificati come patrimonio disponibile sono utilizzati prioritariamente per conseguire un'entrata economica contrassegni consentono la circolazione all’interno della zona a traffico limitato, e possono essere dati in uso a terzi con un contratto qualsiasi momento revocati, sospesi o limitati per motivi di locazione.
4sicurezza e ordine pubblico. I beni contrassegni hanno validità per il tempo indicato negli stessi e possono, in relazione alle singole tipologie, essere soggetti a rinnovo nei limiti previsti dal presente regolamento. I contrassegni dovranno essere rinnovati a cura dell’interessato e qualora permangano i requisiti che ne hanno determinato il rilascio, entro la data di scadenza riportata sul contrassegno stesso. E’ consentita la libera circolazione nel rispetto della segnaletica esistente nella Z.T.L. per comprovate situazioni di emergenza alle seguenti categorie di veicoli: Veicoli dei corpi armati dello Stato, Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria, Corpi di Polizia Locale, Vigili del patrimonio indisponibile Fuoco, Istituti di vigilanza privati, Veicoli adibiti al servizio di soccorso e del demanio possono essere concessi in uso ai terzi soltanto mediante concessione amministrativaProtezione Civile, Veicoli delle Società fornitrici di pubblici servizi. Nel caso I veicoli non dotati di beni appartenenti al demanio culturale é necessario seguire le disposizioni del D.Lgs. 22/01/2004 n. 42 e s.m.i.
5. La concessione/locazione insegne di un bene può essere rilasciata a favore:
a) istituto dovranno munirsi di associazioni apposito contrassegno di volontariato, con finalità culturali, didattiche, scientifiche, ricreative, sportive e socio-assistenziali o, più in generale, di enti del terzo Settore, che intendono utilizzare l'immobile comunale per sede o tipo “S”; Macchine operatrici per lo svolgimento delle loro attività associative;
b) spazzamento e la raccolta rifiuti; Veicoli adibiti a servizi funerari; Veicoli al servizio di enti pubblici;
c) persone diversamente abili, titolari di privati che intendono utilizzare l'immobile comunale apposito contrassegno; Veicoli adibiti al servizio trasporto valori; Veicoli adibiti al servizio rimozione; Veicoli a fini commerciali trazione elettrica; Taxi, Servizio di Noleggio con Conducente e veicoli adibiti al servizio di trasporto pubblico; Veicoli dei titolari e/o per altri fini (quali ad esempio custodia e/dipendenti di attività commerciali o manutenzione del bene).
6pubblici esercizi ubicati all’interno della Z.T.L.. Per i veicoli di cui sopra, eventuali variazioni, cancellazioni, aggiunte di targhe, dovranno tempestivamente essere comunicate al Comando di Polizia Municipale. Per i beni a sfruttamento economico si utilizzerà la procedura le categorie di veicoli appena elencate ogni accesso occasionale dovrà essere comunicato entro 5 (cinque) giorni dall’avvenuto passaggio secondo le previste modalità. Gli interessati, in possesso dei previsti requisiti disciplinati dal presente regolamento, potranno richiedere il rilascio di apposito contrassegno per l’accesso e sosta nella Z.T.L., secondo quanto indicato nei contrassegni. La targa collegata ad evidenza pubblica fatte salve diverse disposizioni relative a particolari beniogni contrassegno verrà automaticamente inserita in una apposita lista (cosiddetta “lista bianca”) che consentirà all’eventuale sistema di controllo elettronico degli accessi in Z.T.L. il riconoscimento automatico dei veicoli autorizzati. Resta tuttavia invariato l’obbligo di esposizione del contrassegno, ben visibile, dietro il parabrezza del veicolo o comunque nella parte anteriore dello stesso.
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Samples: Regolamento Per L’accesso E La Circolazione Dei Veicoli
Principi generali. 1I contrassegni di transito e sosta in Z.T.L. previsti dal presente regolamento, da ora in avanti denominati “contrassegni”, consentono la circolazione e sosta nella zona a traffico limitato, nei limiti previsti dalle presenti norme nonché dalle prescrizioni particolari indicate negli stessi contrassegni. La gestione Gli stessi possono essere in qualsiasi momento revocati, sospesi o limitati per motivi di sicurezza e ordine pubblico. I contrassegni hanno validità per il tempo indicato negli stessi e possono, in relazione alle singole tipologie, essere soggetti a rinnovo nei limiti previsti dal presente regolamento. I contrassegni dovranno essere rinnovati a cura dell’interessato e qualora permangano i requisiti che ne hanno determinato il rilascio, entro la data di scadenza riportata sul contrassegno stesso. E’ consentita la libera circolazione nel rispetto della segnaletica esistente nella Z.T.L. alle seguenti categorie di veicoli: veicoli dei corpi armati dello Stato, Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria, Corpi di Polizia Locale, Vigili del patrimonio immobiliare Fuoco, Istituti di vigilanza privati, Veicoli adibiti al servizio di soccorso e Protezione Civile, Veicoli delle Società fornitrici di pubblici servizi (gestori di energia elettrica, telefonia, gas, acqua), veicoli del Comune di Padova é ispirata Porto Cesareo, veicoli del personale in servizio presso il Comando Brigata della Guardia di Finanza di Porto Cesareo. I Comandi, gli Uffici di appartenenza e gli Enti Gestori dovranno comunicare le targhe dei veicoli utilizzati ai principi generali fini dell'inserimento in una apposita lista (cosiddetta “lista bianca”) che consentirà all’eventuale sistema di economicitàcontrollo elettronico degli accessi in Z.T.L. il riconoscimento automatico di quelli autorizzati. Eventuali variazioni, cancellazioni e aggiunte di efficienzatarghe dovranno tempestivamente essere comunicate al Comando di Polizia Municipale. I veicoli non dotati di insegne di istituto dovranno munirsi di apposito contrassegno di tipo “S”. E’ consentita altresì la libera circolazione nel rispetto della segnaletica esistente nella Z.T.L. alle seguenti categorie di veicoli: macchine operatrici per lo spazzamento e la raccolta rifiuti, veicoli adibiti a servizi funerari, veicoli al servizio di pubblicitàpersone diversamente abili, titolari di divieto apposito contrassegno, veicoli adibiti al servizio trasporto valori, veicoli adibiti al servizio rimozione, veicoli a trazione elettrica/ibridi, Taxi, veicoli adibiti al servizio di discriminazionenoleggio con conducente ed al servizio di trasporto pubblico. Gli interessati in possesso dei previsti requisiti disciplinati dal presente regolamento dovranno comunicare le targhe dei veicoli utilizzati che verranno inseriti in una apposita lista (cosiddetta “lista bianca”), secondo quanto previsto nel comma precedente. Per le categorie di parità veicoli appena elencate ogni accesso occasionale dovrà essere comunicato al Comando di trattamentoPolizia Municipale entro 48 (quarantotto) ore dall’avvenuto passaggio. Resta tuttavia invariato l’obbligo di esposizione del contrassegno, di proporzionalità, di trasparenza, di produttività, di redditività e di razionalizzazione delle risorse. In particolarese rilasciato, il Comune di Padova si propone di:
a) attuare un completo e razionale utilizzo dei beni pubbliciquale dovrà essere collocato in modo ben visibile sul vetro anteriore o appoggiato sul cruscotto del veicolo, nel rispetto delle esigenze degli utenti e delle caratteristiche del bene;
b) di migliorare la qualità dei servizi all'utenza;
c) di assicurare la più ampia fruibilità dei propri beniin maniera da risultare leggibile dall’esterno.
2. Gli immobili comunali sono prioritariamente utilizzati per il conseguimento delle finalità istituzionali del Comune di Padova.
3. I beni che sono classificati come patrimonio disponibile sono utilizzati prioritariamente per conseguire un'entrata economica e possono essere dati in uso a terzi con un contratto di locazione.
4. I beni del patrimonio indisponibile e del demanio possono essere concessi in uso ai terzi soltanto mediante concessione amministrativa. Nel caso di beni appartenenti al demanio culturale é necessario seguire le disposizioni del D.Lgs. 22/01/2004 n. 42 e s.m.i.
5. La concessione/locazione di un bene può essere rilasciata a favore:
a) di associazioni di volontariato, con finalità culturali, didattiche, scientifiche, ricreative, sportive e socio-assistenziali o, più in generale, di enti del terzo Settore, che intendono utilizzare l'immobile comunale per sede o per lo svolgimento delle loro attività associative;
b) di enti pubblici;
c) di privati che intendono utilizzare l'immobile comunale a fini commerciali e/o per altri fini (quali ad esempio custodia e/o manutenzione del bene).
6. Per i beni a sfruttamento economico si utilizzerà la procedura ad evidenza pubblica fatte salve diverse disposizioni relative a particolari beni.
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Samples: Regolamento Per L’accesso E La Circolazione Dei Veicoli Nella Zona a Traffico Limitato
Principi generali. 1. La gestione I destinatari della concessione in comodato d'uso gratuito di locali comunali di cui al presente regolamento sono tutti i soggetti indicati all’art.4, comma 1, del D.Lgs. 117 del 3.07.2017 che, costituiti e/o operanti nel territorio comunale, non svolgono attività economiche a titolo principale, non sono associazioni di categoria ovvero non rientrino nei soggetti indicati dall’art.4, comma 2, del D.Lgs. 117 del 3.07.2017 e non presentano cause ostative alla contrattazione con la pubblica amministrazione.
2. L'Amministrazione mette a disposizione i propri locali, per le associazioni di cui al comma 1 a condizione che vi sia corrispondenza fra il beneficio connesso e l'interesse della comunità. Le concessioni in comodato d’uso gratuito di spazi comunali sono infatti disposte affinché le associazioni del territorio possano svolgere la propria attività sociale e realizzare iniziative e progetti a favore della comunità, potenziando una rete di relazioni positive fra le associazioni stesse e con i cittadini e valorizzando al contempo il patrimonio immobiliare del Comune di Padova é ispirata ai comunale.
3. A tal fine le concessioni vengono effettuate nel rispetto dei seguenti principi generali di economicità, di efficienza, di pubblicità, di divieto di discriminazione, di parità di trattamento, di proporzionalità, di trasparenza, di produttività, di redditività e di razionalizzazione delle risorse. In particolare, il Comune di Padova si propone digenerali:
a) attuare un completo Assegnazione, mediante avviso pubblico e razionale utilizzo dei beni pubblici, mediante procedure comparative nel rispetto delle esigenze degli utenti dei principi di imparzialità, pubblicità, trasparenza, partecipazione e delle caratteristiche del bene;parità di
b) di migliorare Utilizzazione degli spazi comunali, valorizzando le loro caratteristiche strutturali e la qualità dei servizi all'utenza;loro posizione nel territorio, in conformità alle linee strategiche dell’Amministrazione.
c) Condivisione degli spazi da parte di assicurare più destinatari per consentire la più ampia fruibilità dei propri beni.
2. Gli immobili comunali sono prioritariamente utilizzati per il conseguimento delle finalità istituzionali del Comune massima partecipazione e favorire lo scambio di Padova.
3. I beni che sono classificati come patrimonio disponibile sono utilizzati prioritariamente per conseguire un'entrata economica idee e possono essere dati in uso a terzi con un contratto di locazione.
4. I beni del patrimonio indisponibile e del demanio possono essere concessi in uso ai terzi soltanto mediante concessione amministrativa. Nel caso di beni appartenenti al demanio culturale é necessario seguire le disposizioni del D.Lgs. 22/01/2004 n. 42 e s.m.i.
5. La concessione/locazione di un bene può essere rilasciata a favore:
a) di associazioni di volontariato, con finalità culturali, didattiche, scientifiche, ricreative, sportive e socio-assistenziali o, più in generale, di enti del terzo Settore, che intendono utilizzare l'immobile comunale per sede o per lo svolgimento delle loro attività associativesaperi;
bd) Preventiva individuazione di enti pubbliciulteriori forme di sostegno a carico dell’Amministrazione Comunale per la realizzazione dei progetti e programmi di attività;
ce) di privati che intendono utilizzare l'immobile comunale a fini commerciali Soggetti beneficiari, costituiti e/o per altri fini operanti nel territorio comunale da almeno un anno (quali ad esempio custodia e/o manutenzione del benein caso di disponibilità degli immobili si prescinde dal requisito temporale di un anno);
f) Soggetti beneficiari “non a scopo di lucro” e con statuto registrato presso l’Agenzia delle Entrate e in possesso dei requisiti specifici previsti dell’avviso pubblico di cui al successivo articolo 4.
6. Per i beni a sfruttamento economico si utilizzerà la procedura ad evidenza pubblica fatte salve diverse disposizioni relative a particolari beni.
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Principi generali. 1. La gestione Al fine di assicurare la partecipazione degli interessati al procedimento amministrativo ed, inoltre, l’imparzialità e la trasparenza della propria azione amministrativa, le disposizioni del patrimonio immobiliare presente titolo disciplinano le modalità organizzative per l’esercizio del Comune diritto all’informazione e del diritto di Padova é ispirata accesso ai principi generali documenti amministrativi in conformità a quanto stabilito nell’articolo 10 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (di economicitàseguito: D.LGS. n. 267/2000), nel Capo V della legge 7 agosto 1990, n. 241 (di efficienzaseguito: legge n. 241/1990), nel Decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile 2006, n. 184 (di pubblicitàseguito: DPR n. 184/2006) e nel rispetto del “Codice in materia di protezione dei dati personali” approvato con Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (di divieto di discriminazioneseguito: D.Lgs. n. 196/2003) nonché, di parità di trattamento, di proporzionalità, di trasparenza, di produttività, di redditività e di razionalizzazione delle risorse. In particolare, il Comune di Padova si propone di:
a) attuare un completo e razionale utilizzo dei beni pubbliciin relazione all’attività contrattuale, nel rispetto delle esigenze degli utenti e delle caratteristiche disposizioni di cui all’art. 13 del bene;
b) Decreto Legislativo 12 aprile 2006, n. 163 (di migliorare la qualità dei servizi all'utenza;
c) di assicurare la più ampia fruibilità dei propri beniseguito: D.LGS. n. 163/2006).
2. Gli immobili comunali sono prioritariamente utilizzati per il conseguimento delle finalità istituzionali Tutti gli atti del Comune sono pubblici, ad eccezione di Padovaquelli riservati per espressa indicazione di legge o di regolamento ovvero per effetto di una temporanea e motivata dichiarazione del Sindaco che ne vieti l’esibizione in quanto possa pregiudicare il diritto alla riservatezza delle persone fisiche. L’esercizio del diritto di accesso ai predetti atti è disciplinato dalle disposizioni del presente regolamento.
3. I beni Il “diritto all’informazione” consiste nel diritto dei cittadini di ottenere l’informazione sullo stato degli atti e delle procedure e sull’ordine di esame e di domande, progetti e provvedimenti che sono classificati come patrimonio disponibile sono utilizzati prioritariamente per conseguire un'entrata economica comunque li riguardino nonché di accedere, in generale, alle informazioni di cui è in possesso l’amministrazione comunale. Al fine di agevolare l’esercizio di tale diritto devono essere pubblicati sul sito web istituzionale tutti i provvedimenti, i dati e possono essere dati in uso a terzi con un contratto di locazionele informazioni afferenti alla programmazione e alla pianificazione dei servizi e delle attività amministrative, alla organizzazione interna delle strutture burocratiche ed alla regolamentazione dei procedimenti amministrativi che comunque ineriscano ai rapporti tra cittadino e Comune.
4. I beni del patrimonio indisponibile Il "diritto di accesso" consiste nel diritto di tutti i soggetti privati, compresi quelli portatori di interessi pubblici o diffusi, che abbiano un interesse diretto, concreto e del demanio possono essere concessi in uso ai terzi soltanto mediante concessione amministrativa. Nel caso di beni appartenenti attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al demanio culturale é necessario seguire le disposizioni del D.Lgs. 22/01/2004 n. 42 e s.m.i.
5. La concessione/locazione di un bene può essere rilasciata a favore:
a) di associazioni di volontariato, con finalità culturali, didattiche, scientifiche, ricreative, sportive e socio-assistenziali o, più in generaledocumento al quale è chiesto l'accesso, di enti del terzo Settore, che intendono utilizzare l'immobile comunale per sede o per lo svolgimento delle loro attività associative;
b) di enti pubblici;
c) di privati che intendono utilizzare l'immobile comunale a fini commerciali prendere visione e/o per altri fini (quali ad esempio custodia e/di estrarre copia di documenti amministrativi di natura pubblicistica o manutenzione del bene)privatistica detenuti da questo Comune, dalle sue istituzioni, aziende speciali nonché dai privati limitatamente alla loro attività di pubblico interesse affidate in concessione da questo stesso Ente.
6. Per i beni a sfruttamento economico si utilizzerà la procedura ad evidenza pubblica fatte salve diverse disposizioni relative a particolari beni.
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Principi generali. 1. La gestione Ai sensi degli articoli 823 e 824 del patrimonio immobiliare del Comune di Padova é ispirata ai principi generali di economicità, di efficienza, di pubblicità, di divieto di discriminazione, di parità di trattamento, di proporzionalità, di trasparenza, di produttività, di redditività e di razionalizzazione delle risorse. In particolareCodice Civile, il Comune Cimitero ha carattere demaniale. La concessione di Padova si propone di:
a) attuare un completo e razionale utilizzo sepoltura privata è concessione amministrativa di bene demaniale con diritto di uso non alienabile, data la natura demaniale dei beni pubblicicimiteriali, nel rispetto delle esigenze degli utenti e delle caratteristiche il diritto d'uso di una sepoltura lascia integro il diritto alla nuda proprietà dell’Amministrazione Comunale . I manufatti costruiti da privati su aree cimiteriali poste in concessione diventano di proprietà dell’Amministrazione Comunale come previsto dall'art. 953 del bene;
b) di migliorare la qualità dei servizi all'utenza;
c) di assicurare la più ampia fruibilità dei propri beniC.C, allo scadere della concessione, se non rinnovata.
2. Gli immobili comunali sono prioritariamente utilizzati per il conseguimento delle finalità istituzionali Con la concessione l’amministrazione Comunale assegna al privato una determinata area cimiteriale o un determinato manufatto con diritto di uso temporaneo ai sensi del Comune di Padova1° comma dell'art. 92 del D.P.R. 10-09-1990 n. 285.
3. I beni Nei cimiteri l’Amministrazione Comunale concede sia a privati cittadini, in forma singola e/o associata, che sono classificati come patrimonio disponibile sono utilizzati prioritariamente ad Enti religiosi e civili, giuridicamente riconosciuti, che abbiano l’onere della inumazione, tumulazione o conservazione dei resti mortali dei loro congiunti ovvero dei loro associati:
a. aree destinate alla costruzione di monumenti, edicole e cappelle;
b. aree destinate alla costruzione di manufatti per conseguire un'entrata economica e possono essere dati in uso a terzi con un contratto di locazione.sepolture collettive;
c. aree per l’inumazione distinta purché dotate dei relativi ossari;
d. manufatti già costruiti per tumulazione e/o inumazione;
4. I beni del patrimonio indisponibile La concessione di aree cimiteriali per l’edilizia funebre può essere fatta oltre che ad un singolo soggetto privato, anche a più soggetti in forma congiunta istaurandosi in capo a ciascuno di essi un diritto d’uso reale che coincide temporalmente con la durata della concessione. In tal caso, i concessionari dovranno indicare nella richiesta la divisione dei posti e del demanio possono essere concessi in uso ai terzi soltanto mediante l'individuazione di quote separate della concessione amministrativa. Nel caso di beni appartenenti al demanio culturale é necessario seguire le disposizioni del D.Lgs. 22/01/2004 n. 42 e s.m.istessa.
5. La concessione/locazione di un bene Non può essere rilasciata fatta concessione di aree per sepolture private a favore:
a) persone o ad enti che mirino a farne oggetto di associazioni lucro e di volontariato, con finalità culturali, didattiche, scientifiche, ricreative, sportive e socio-assistenziali o, più in generale, di enti del terzo Settore, che intendono utilizzare l'immobile comunale per sede o per lo svolgimento delle loro attività associative;
b) di enti pubblici;
c) di privati che intendono utilizzare l'immobile comunale a fini commerciali e/o per altri fini (quali ad esempio custodia e/o manutenzione del bene)speculazione.
6. Per i beni Le concessioni hanno durata massima di 99 anni, restando impregiudicata la facoltà dell’Amministrazione comunale di indicare periodi di concessione più brevi in relazione alla definizione dei propri piani regolatori. I periodi di concessione sono comunque rinnovabili alla scadenza.
7. Tutte le concessioni si estinguono con la soppressione del cimitero.
8. Con l'atto della concessione l’amministrazione Comunale può imporre ai concessionari determinati obblighi, tra cui quello di costruire la sepoltura entro un tempo determinato pena la decadenza della concessione.
9. La concessione può essere soggetta:
a. a sfruttamento economico si utilizzerà la procedura ad evidenza pubblica fatte salve diverse disposizioni relative revoca per esigenze di pubblico interesse, assegnando però fino alla scadenza della concessione originaria altra area e sistemazione equivalente;
b. a particolari benidecadenza, per inosservanza dei termini fissati per l'esecuzione delle opere oppure per inadempienza agli obblighi del concessionario in fase di costruzione dei manufatti e di mantenimento degli stessi;
c. a rinuncia da parte del concessionario con retrocessione del bene.
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Samples: Regolamento Di Polizia Mortuaria E Dei Servizi Funebri E Cimiteriali
Principi generali. 1. La gestione Il Consiglio d' Amministrazione di Consulmarc Sviluppo Srl ha deciso l’adozione del patrimonio immobiliare presente Codice di comportamento (di seguito denominato "Codice") ai sensi del Comune D.p.r. 62/2013 in integrazione di Padova é ispirata ai quanto previsto dal Modello Organizzativo ex Dlgs. 231/01, al fine confermare e fissare in un documento unitario i principi generali di economicitàdiligenza, servizio alla cura dell’interesse pubblico, correttezza, lealtà, integrità e trasparenza dei comportamenti che devono animare chi opera all’interno della società. Ciò anche al fine di efficienza, di pubblicità, di divieto di discriminazione, di parità di trattamento, di proporzionalità, di trasparenza, di produttività, di redditività e di razionalizzazione delle risorse. In particolare, il Comune di Padova si propone di:
a) attuare un completo e razionale utilizzo dei beni pubblici, nel rispetto delle esigenze degli utenti e delle caratteristiche del bene;
b) di migliorare assicurare la qualità dei servizi all'utenza;
c) servizi, con lo scopo di assicurare favorire la più ampia fruibilità prevenzione dei propri benifenomeni di corruzione.
2. Gli immobili comunali I destinatari del Codice di Comportamento sono prioritariamente utilizzati per il conseguimento delle finalità istituzionali i componenti del Comune di PadovaConsiglio d'Amministrazione, i dipendenti, i collaboratori interni ed esterni e, in generale, tutti coloro che collaborino in maniera non meramente episodica con la Società.
3. I beni che sono classificati come patrimonio disponibile sono utilizzati prioritariamente per conseguire un'entrata economica e possono essere dati Tali soggetti sono, quindi, tenuti a conoscere il contenuto del Codice ed a contribuire alla sua diffusione ed all’attuazione dei principi in uso a terzi con un contratto di locazioneesso sviluppati.
4. I beni destinatari del patrimonio indisponibile Codice ispirano la propria condotta ai principi di buon andamento e del demanio possono essere concessi imparzialità e, tanto coloro che sono titolari di incarichi di indirizzo politico o di scelte gestionali, quanto i dipendenti e\o collaboratori a vario titolo, agiscono nel rispetto dei principi di integrità, correttezza, buona fede, proporzionalità, obiettività, trasparenza, equità e ragionevolezza, agendo in uso ai terzi soltanto mediante concessione amministrativa. Nel caso posizione di beni appartenenti al demanio culturale é necessario seguire le disposizioni del D.Lgs. 22/01/2004 n. 42 indipendenza e s.m.iimparzialità, dichiarando preventivamente eventuali conflitti di interesse ed astenendosi da ogni decisione o attività conseguente.
5. La concessione/locazione di un bene può essere rilasciata a favore:
a) di associazioni di volontariato, con finalità culturali, didattiche, scientifiche, ricreative, sportive e socio-assistenziali o, più in generale, di enti I destinatari del terzo Settore, che intendono utilizzare l'immobile comunale per sede o per lo svolgimento delle loro attività associative;
b) di enti pubblici;
c) di privati che intendono utilizzare l'immobile comunale presente Xxxxxx non usano a fini commerciali e/privati le informazioni di cui dispongono per ragioni di ufficio, evitando situazioni e comportamenti che possano ledere il principio di imparzialità o che in qualsiasi modo possano compromettere l’adempimento dei propri compiti e doveri ed esercitano le proprie prerogative ed i propri poteri unicamente per altri fini (quali ad esempio custodia e/o manutenzione del bene)le finalità di interesse generale per cui sono stati conferiti.
6. I destinatari del presente Codice orientano il proprio agire ai principi di economicità, efficienza ed efficacia, seguendo nella gestione delle risorse una logica di contenimento dei costi che non pregiudichi la qualità dei risultati.
7. Nei rapporti con i soggetti interni ed esterni alla società i destinatari del presente Xxxxxx assicurano la piena parità di trattamento a parità di condizioni, astenendosi altresì da azioni arbitrarie che abbiano effetti negativi sui destinatari del loro agire o che comportino discriminazioni basate su nazionalità, origine etnica, sesso, caratteristiche genetiche, lingua, credo religioso, convinzioni personali o politiche, appartenenza a una minoranza nazionale, disabilità, condizioni sociali o di salute, età o su altri diversi fattori.
8. I destinatari del Codice ispirano il proprio agire alla collaborazione con le pubbliche amministrazioni e con i privati, assicurando tra l’altro lo scambio e la trasmissione delle reciproche informazioni e dei dati anche per via telematica, nel rispetto della normativa vigente e garantendo ogni forma di cooperazione che si rendesse necessaria o utile.
9. La società promuove la diffusione del proprio Codice anche presso i terzi con i quali siano intrattenute relazioni contrattuali, compatibilmente con le modalità ed i contenuti di tali rapporti. Per quanto compatibili, gli obblighi di condotta previsti dal presente codice si applicano a tutti i collaboratori o consulenti, con qualsiasi tipologia di contratto di incarico e a qualsiasi titolo, ai titolari di organi e incarichi eventualmente affidati in diretta collaborazione con le autorità d'indirizzo (C.d.A.), nonché nei confronti dei collaboratori a qualsiasi titolo, delle imprese fornitrici di lavori beni a sfruttamento economico si utilizzerà o servizi che realizzino opere o attività in favore della società. Negli atti di incarico o nei contratti di acquisizione delle collaborazioni, delle consulenze o dei servizi le ipotesi di violazione degli obblighi derivanti dal presente codice sono sanzionate con apposite clausole di risoluzione o decadenza del rapporto.
10. L’obbligo del rispetto del presente Xxxxxx viene inserito tra le clausole contrattuali con i propri fornitori e clienti.
11. Le regole contenute nel Codice integrano altresì gli obblighi di comportamento vigenti in ragione di previsioni di Legge o contratto (collettivo o individuale).
12. Costituisce infine principio generale che le attività della società rilevate nei propri piani e programmi di attività della abbiano una registrazione adeguata, in modo da rendere possibile la procedura ad evidenza pubblica fatte salve diverse disposizioni relative a particolari beniverifica del processo istruttorio, di decisione, autorizzazione e svolgimento, garantendo ove necessario un adeguato supporto documentale al fine di rendere possibile, in ogni momento, l’effettuazione di controlli che attestino le caratteristiche e le motivazioni dell’operazione ed individuino chi ha istruito, deliberato, autorizzato, effettuato, registrato, verificato l’operazione stessa.
13. I destinatari del Codice che ne violino le regole ledono il rapporto di fiducia con la società e saranno soggetti alle sanzioni previste.
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Samples: Codice Etico E Di Condotta
Principi generali. 1I contrassegni di transito e sosta in Z.T.L. e/o A.P.U. previsti dal presente regolamento, da ora in avanti denominati “contrassegni”, consentono la circolazione nelle zone a traffico limitato e nelle aree pedonali, nei limiti previsti dalle presenti norme nonché dalle prescrizioni particolari indicate negli stessi contrassegni. La gestione I contrassegni consentono la circolazione limitatamente alle vie e ai percorsi indicati, ovvero seguendo il percorso più breve all’interno della zona a traffico limitato, e possono essere in qualsiasi momento revocati, sospesi o limitati per motivi di sicurezza e ordine pubblico. I contrassegni hanno validità per il tempo indicato negli stessi e possono, in relazione alle singole tipologie, essere soggetti a rinnovo nei limiti previsti dal presente regolamento. I contrassegni dovranno essere rinnovati a cura dell’interessato e qualora permangano i requisiti che ne hanno determinato il rilascio, entro la data di scadenza riportata sul contrassegno stesso. E’ consentita la libera circolazione nel rispetto della segnaletica esistente nelle Z.T.L. ed eccezionalmente nell’A.P.U per comprovate situazioni di emergenza, previa comunicazione delle targhe al Comando di Polizia Municipale, alle seguenti categorie di veicoli: Veicoli dei corpi armati dello Stato, Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria, Corpo Forestale dello Stato, Corpi di Polizia Municipale e Provinciale, Vigili del patrimonio immobiliare del Comune Fuoco (i veicoli non dotati di Padova é ispirata ai principi generali insegne di economicitàistituto dovranno munirsi di apposito contrassegno di tipo “S”); Veicoli adibiti al servizio di soccorso e Protezione Civile; Macchine operatrici per lo spazzamento e la raccolta rifiuti; Veicoli adibiti a servizi funerari; Veicoli al servizio di persone diversamente abili, titolari di efficienza, di pubblicità, di divieto di discriminazione, di parità di trattamento, di proporzionalità, di trasparenza, di produttività, di redditività e di razionalizzazione delle risorse. In particolare, apposito contrassegno; Veicoli adibiti al servizio trasporto valori; Veicoli adibiti al servizio rimozione convenzionati con il Comune di Padova si propone di:
a) attuare un completo Cervia; Ciclomotori a trazione elettrica; Taxi, Servizio di Noleggio con Conducente e razionale utilizzo dei beni pubblici, nel rispetto delle esigenze degli utenti e delle caratteristiche del bene;
b) veicoli adibiti al servizio di migliorare la qualità dei servizi all'utenza;
c) di assicurare la più ampia fruibilità dei propri beni.
2. Gli immobili comunali sono prioritariamente utilizzati per il conseguimento delle finalità istituzionali del Comune di Padova.
3. I beni che sono classificati come patrimonio disponibile sono utilizzati prioritariamente per conseguire un'entrata economica e possono essere dati in uso a terzi con un contratto di locazione.
4. I beni del patrimonio indisponibile e del demanio possono essere concessi in uso ai terzi soltanto mediante concessione amministrativa. Nel caso di beni appartenenti al demanio culturale é necessario seguire le disposizioni del D.Lgs. 22/01/2004 n. 42 e s.m.i.
5. La concessione/locazione di un bene può essere rilasciata a favore:
a) di associazioni di volontariato, con finalità culturali, didattiche, scientifiche, ricreative, sportive e socio-assistenziali o, più in generale, di enti del terzo Settore, che intendono utilizzare l'immobile comunale per sede o per lo svolgimento delle loro attività associative;
b) di enti pubblici;
c) di privati che intendono utilizzare l'immobile comunale a fini commerciali e/o per altri fini (quali ad esempio custodia e/o manutenzione del bene).
6trasporto pubblico. Per i beni a sfruttamento economico si utilizzerà la procedura veicoli di cui sopra, eventuali variazioni, cancellazioni, aggiunte di targhe, dovranno tempestivamente essere comunicate al Comando di Polizia Municipale. Per le categorie di veicoli appena elencate ogni accesso occasionale dovrà essere comunicato entro 5 (cinque) giorni dall’avvenuto passaggio secondo le previste modalità. Gli interessati, in possesso dei previsti requisiti disciplinati dal presente regolamento, potranno richiedere il rilascio di apposito contrassegno per l’accesso e sosta nelle Z.T.L. ed eccezionalmente in X.XX, secondo quanto indicato nei contrassegni. La targa collegata ad evidenza pubblica fatte salve diverse disposizioni relative a particolari beniogni contrassegno verrà automaticamente inserita in una apposita lista (cosiddetta “lista bianca”) che consentirà al sistema di controllo elettronico degli accessi in Z.T.L. il riconoscimento automatico dei veicoli autorizzati. Resta tuttavia invariato l’obbligo di esposizione del contrassegno dietro il parabrezza del veicolo o comunque nella parte anteriore dello stesso.
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Samples: Regolamento Per l'Accesso E La Circolazione Dei Veicoli Nelle ZTL E Apu
Principi generali. 1. La gestione del patrimonio immobiliare del Comune Ogni singolo dipendente, rappresentando l’Azienda, è tenuto a presentarsi in servizio con un aspetto lindo e dignitoso e, per il personale che non indossa una divisa, con un abbigliamento adeguato. Il dipendente o collaboratore che indossa una divisa deve indossarla in modo ordinato ed averne cura. Non sono ammessi usi inappropriati della stessa. Non è ammesso l’accesso in divisa in locali diversi da quelli in cui il personale presta servizio, tra cui i punti di Padova é ispirata ristoro aziendale ed esterni, gli uffici amministrativi, gli esercizi commerciali all’interno e all’esterno dei presidi. Per il personale addetto ai principi generali di economicità, di efficienza, di pubblicità, di divieto di discriminazione, di parità di trattamento, di proporzionalità, di trasparenza, di produttività, di redditività servizi domiciliari e di razionalizzazione emergenza territoriale potranno essere previste delle risorse. In particolarederoghe, il Comune in coerenza con le modalità di Padova si propone di:
a) attuare un completo espletamento dell’attività e razionale utilizzo le esigenze organizzative istituzionali, che andranno comunque rigorosamente disciplinate dai Responsabili dei beni pubblici, nel rispetto delle esigenze degli utenti e delle caratteristiche Servizi di concerto con la Struttura deputata alla Gestione del bene;
b) di migliorare la qualità dei servizi all'utenza;
c) di assicurare la più ampia fruibilità dei propri beniPersonale.
2. Gli immobili comunali sono prioritariamente utilizzati per Il dipendente in rapporto con il conseguimento delle finalità istituzionali pubblico si fa riconoscere attraverso l'esposizione in modo visibile del Comune badge o grazie al nominativo presente sulla divisa aziendale; l’operatore addetto a servizi di Padovainformazioni telefoniche, all’atto della risposta, identifica il servizio e, su richiesta dell’utente, rende noto il Codice identificativo fornito dall’Azienda o, in mancanza, il numero di matricola.
3. I beni che In tutti gli altri casi i dipendenti sono classificati come patrimonio disponibile sono utilizzati prioritariamente per conseguire un'entrata economica tenuti a qualificarsi con nome, cognome ed ufficio di appartenenza nei rapporti con terzi. Per il personale non addetto a contatti con il pubblico, lo strumento identificativo deve essere esposto sulla scrivania e/o segnalato con apposita targhetta al di fuori della stanza sede di lavoro (nome e possono essere dati in uso a terzi con un contratto di locazionefunzione).
4. I beni del patrimonio indisponibile Il dipendente assicura agli utenti e del demanio possono essere concessi ai cittadini le informazioni sulle modalità di erogazione dei servizi, e si attiva, per quanto di competenza, al fine di garantire gli standard di qualità e quantità previsti e fissati dall’Azienda nelle apposite carte dei servizi, nei manuali JCI e nei manuali organizzativi in uso ai terzi soltanto mediante concessione amministrativa. Nel caso di beni appartenenti al demanio culturale é necessario seguire le disposizioni del D.Lgs. 22/01/2004 n. 42 e s.m.idotazione alla Struttura.
5. La concessione/locazione Non è consentita l’attività di un bene può essere rilasciata a favore:
a) propaganda politica all’interno delle sedi aziendali, mentre è consentita ai dipendenti la diffusione di associazioni di volontariatoinformazioni sindacali, purché avvenga con finalità culturali, didattiche, scientifiche, ricreative, sportive e socio-assistenziali o, più in generale, di enti del terzo Settore, modalità che intendono utilizzare l'immobile comunale per sede o per lo svolgimento delle loro attività associative;
b) di enti pubblici;
c) di privati che intendono utilizzare l'immobile comunale a fini commerciali e/o per altri fini (quali ad esempio custodia e/o manutenzione del bene)non interferiscono con l’attività istituzionale.
6. Per Le occasioni conviviali e/o celebrative (pensionamenti, ricorrenze, festività) devono essere o formalmente organizzate dall’Azienda o previamente autorizzate dal Direttore della Struttura o Servizio e devono svolgersi in modo da non recare disservizio alle attività ordinarie e, di regola, in luoghi non visibili al pubblico.
7. Il dipendente che presta servizio al di fuori delle sedi aziendali mantiene un comportamento consono e rispettoso dell’immagine dell’Azienda.
8. Il dipendente opera con spirito di servizio, correttezza, cortesia e disponibilità e, nei colloqui, nel rispondere alla corrispondenza, a chiamate telefoniche e ai messaggi di posta elettronica, opera nella maniera più completa e accurata possibile. Fornisce soltanto le informazioni non soggette a riservatezza nelle modalità previste dal D.lgs. n. 196/2003 (“Codice per la protezione dei dati personali”) rispettando in particolare i beni principi di pertinenza e di non eccedenza di quanto comunicato in relazione alla finalità della comunicazione stessa, prestando attenzione, se non direttamente coinvolto in un percorso di cura in atto, a sfruttamento economico non divulgare informazioni riservate o riguardanti fatti di salute di terzi e comunque a non comunicarle telefonicamente se non a colleghi coinvolti anch’essi direttamente nel percorso di cura e che riconosce sotto la propria responsabilità, utilizzando un linguaggio semplice e comprensibile sia per l’utenza locale che extraregionale. Il suddetto personale agisce con spirito di solidarietà e di altruismo, prodigandosi per fornire ausilio ai soggetti più deboli non accompagnati (anziani, disabili, ecc.).
9. Il dipendente si utilizzerà astiene da qualsiasi giudizio sugli assistiti, sugli utenti e sui colleghi inerenti l’orientamento sessuale, la procedura ad evidenza pubblica fatte salve diverse disposizioni relative lingua, il credo religioso, la provenienza geografica, la nazionalità, le condizioni di salute, la situazione patrimoniale o l’appartenenza politica o sindacale e si fa portatore di azioni a particolari benicontrasto di ogni discriminazione.
10. In relazione alle abilitazioni informatiche ricevute nell’ambito delle attività di competenza, il dipendente non concede l’utilizzo a terzi di tali abilitazioni per nessun motivo; se deve allontanarsi dalla postazione di lavoro, blocca la sessione aperta al fine di non consentire l’accesso a terzi, ancorché colleghi, alle proprie sessioni di lavoro e non utilizza credenziali di terzi. Il dipendente custodisce riservatamente e con cura le proprie credenziali d’accesso e risponde di eventuali illeciti commessi in caso di omessa custodia delle stesse.
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Samples: Accordo Collettivo Nazionale
Principi generali. 1. La gestione del patrimonio immobiliare del Comune di Padova é ispirata Contram S.p.A. nei rapporti con i terzi si ispira ai principi generali di economicitàlealtà, correttezza, trasparenza ed efficienza.
2. I dipendenti della Società e i consulenti esterni, le cui azioni possano essere in qualche modo riferibili all’Azienda stessa, dovranno seguire comportamenti corretti negli affari di interesse della Società e nei rapporti con la Pubblica Amministrazione.
1. Pratiche di corruzione, di efficienzafrode, di pubblicitàtruffa, favori illegittimi, comportamenti collusivi, sollecitazioni, dirette e/o attraverso terzi, di divieto di discriminazione, di parità di trattamento, di proporzionalità, di trasparenza, di produttività, di redditività vantaggi personali e di razionalizzazione carriera per sé o per altri, sono tassativamente proibiti.
2. Contram S.p.A. riconosce e rispetta il diritto dei “Destinatari” a partecipare ad investimenti, affari o ad attività di altro genere al di fuori di quella svolta nell’interesse dalla Società, purché si tratti di attività consentite dalla legge e compatibili con gli obblighi assunti in virtù dei rapporti intercorrenti con le aziende non concorrenti e previa autorizzazione ai sensi dell’Art. 5 All. A del Regio Decreto n. 148/1931.
3. In ogni caso, i “Destinatari” delle risorsenorme del presente Codice di Comportamento devono evitare tutte le situazioni e tutte le attività in cui si possa manifestare un conflitto con gli interessi dell’Azienda o che possano interferire con la loro capacità di assumere, in modo imparziale, decisioni nel migliore interesse dell’Azienda e nel pieno rispetto delle norme del Codice di Comportamento.
4. Ogni situazione che possa costituire o determinare un conflitto di interesse deve essere tempestivamente comunicata al superiore (o, in mancanza, alla Direzione, alla Presidenza o all’Organismo di Vigilanza). In particolare, il Comune tutti i “Destinatari” delle norme del presente Codice di Padova si propone di:
a) attuare un completo Comportamento sono tenuti ad evitare conflitti di interesse tra le attività economiche personali e razionale utilizzo dei beni pubblici, nel rispetto delle esigenze degli utenti familiari e delle caratteristiche del bene;
b) le mansioni che ricoprono all’interno della struttura di migliorare la qualità dei servizi all'utenza;
c) di assicurare la più ampia fruibilità dei propri beni.
2. Gli immobili comunali sono prioritariamente utilizzati per il conseguimento delle finalità istituzionali del Comune di Padova.
3. I beni che sono classificati come patrimonio disponibile sono utilizzati prioritariamente per conseguire un'entrata economica e possono essere dati in uso a terzi con un contratto di locazione.
4. I beni del patrimonio indisponibile e del demanio possono essere concessi in uso ai terzi soltanto mediante concessione amministrativa. Nel caso di beni appartenenti al demanio culturale é necessario seguire le disposizioni del D.Lgs. 22/01/2004 n. 42 e s.m.iappartenenza.
5. La concessione/locazione Non è consentito corrispondere né offrire, direttamente o indirettamente, pagamenti e benefici materiali di qualsiasi entità a terzi, pubblici ufficiali o privati, per influenzare o compensare un bene può atto del loro ufficio. Atti di cortesia commerciale, come omaggi o forme di ospitalità, sono consentiti quando siano di modico valore e comunque tali da non compromettere l’integrità o la reputazione di una delle parti e da non poter essere rilasciata a favore:
a) interpretati, come finalizzati ad acquisire vantaggi in modo improprio. In ogni caso questo tipo di associazioni di volontariato, con finalità culturali, didattiche, scientifiche, ricreative, sportive spese deve essere sempre autorizzato dalla posizione definita dalle procedure e socio-assistenziali o, più documentato in generale, di enti del terzo Settore, che intendono utilizzare l'immobile comunale per sede o per lo svolgimento delle loro attività associative;
b) di enti pubblici;
c) di privati che intendono utilizzare l'immobile comunale a fini commerciali e/o per altri fini (quali ad esempio custodia e/o manutenzione del bene)modo adeguato.
6. Per I “Destinatari” delle norme del presente “Codice” che ricevano omaggi o trattamenti di favore non direttamente ascrivibili a normali relazioni di cortesia dovranno informare il superiore o la funzione competente.
7. In ogni caso, il compenso da corrispondere dovrà essere esclusivamente commisurato alla prestazione indicata in contratto e i beni pagamenti non potranno essere indebitamente effettuati a sfruttamento economico si utilizzerà la procedura ad evidenza pubblica fatte salve diverse un soggetto diverso dalla controparte contrattuale né in un paese terzo diverso da quello delle parti o di esecuzione del contratto, salvi i casi consentiti dalle disposizioni relative a particolari benivigenti.
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Samples: Codice Di Comportamento
Principi generali. 1. La gestione del patrimonio immobiliare del Comune di Padova é ispirata ai principi generali di economicità, di efficienza, di pubblicità, di divieto di discriminazione, di parità di trattamento, di proporzionalità, di trasparenza, di produttività, di redditività L'utilizzo delle strutture e di razionalizzazione delle risorse. In particolare, il Comune di Padova si propone di:
a) attuare un completo e razionale utilizzo dei beni pubblici, nel rispetto delle esigenze degli utenti locali scolastici e delle caratteristiche attrezzature e beni ivi contenuti da parte di terzi deve essere: - compatibile con le finalità e la funzione della Scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile; - coerente con le specificità del bene;
b) PTOF di migliorare la qualità dei servizi all'utenza;
c) di assicurare la più ampia fruibilità dei propri beniIstituto; - non interferente con le attività didattiche; - temporaneo.
2. Gli immobili comunali sono prioritariamente utilizzati Nel valutare le richieste, si determinano le priorità secondo i criteri indicati negli artt. 2 e 3. L'attività negoziale è soggetta ai principi di trasparenza, informazione e pubblicità. Ogni richiesta di attività proposta da parte di Enti/organismi/persone esterne alla scuola dovrà essere motivata e rivolta per il conseguimento delle finalità istituzionali del Comune di Padovaiscritto (MOD. Allegato A – Richiesta Concessione Locali, allegato al presente Regolamento) al Dirigente scolastico, che la valuterà e fornirà risposta scritta.
3. I beni che sono classificati come patrimonio disponibile sono utilizzati prioritariamente per conseguire un'entrata economica e locali possono essere dati concessi esclusivamente per i fini cui all’art. 38 del D.I. 129/2018 che qui si intende integralmente richiamato , ovvero “ Uso temporaneo e precario dell'edificio scolastico
1. Le Istituzioni scolastiche possono concedere a terzi l'utilizzazione temporanea dei locali dell'edificio scolastico, nel rispetto di quanto previsto nella delibera di cui all'articolo 45,comma 2, lett. d), a condizione che ciò sia compatibile con finalità educative, formative, ricreative, culturali, artistiche e sportive e con i compiti delle istituzioni medesime.
2. La concessione in uso dei locali dell'edificio scolastico può avvenire anche nei periodi di sospensione dell' attività didattica, ai sensi di quanto previsto dall'articolo 1, comma 22, della legge n.107 del 2015.
3. Il concessionario assume gli obblighi di custodia dei locali ricevuti e dei beni ivi contenuti ed è gravato in via esclusiva di ogni responsabilità connessa alle attività che svolge nei predetti locali, con riferimento agli eventuali danni arrecati a terzi con un contratto persone, a beni, nonché alle strutture scolastiche. Il Concessionario assume, altresì, l'obbligo di locazionesostenere le spese connesse all'utilizzo dei locali.
4. I beni del patrimonio indisponibile e del demanio Fermo restando quanto previsto dalla normativa vigente, i locali dell'edificio scolastico possono essere concessi in uso ai terzi soltanto mediante concessione amministrativa. Nel caso esclusivamente per utilizzazioni precarie e di beni appartenenti al demanio culturale é necessario seguire le disposizioni carattere sporadico e previa stipulazione, da parte del D.Lgs. 22/01/2004 n. 42 e s.m.i.
5. La concessione/locazione di un bene può essere rilasciata a favore:
a) di associazioni di volontariato, con finalità culturali, didattiche, scientifiche, ricreative, sportive e socio-assistenziali o, più in generaleconcessionario, di enti del terzo Settore, che intendono utilizzare l'immobile comunale una polizza per sede o per lo svolgimento delle loro attività associative;
b) di enti pubblici;
c) di privati che intendono utilizzare l'immobile comunale a fini commerciali e/o per altri fini (quali ad esempio custodia e/o manutenzione del bene)la responsabilità civile con un istituto assicurativo.
6. Per i beni a sfruttamento economico si utilizzerà la procedura ad evidenza pubblica fatte salve diverse disposizioni relative a particolari beni.”
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Samples: Regolamento Per La Concessione in Uso Temporaneo Dei Locali Scolastici
Principi generali. 1Da quanto esaminato finora, pare emergere una peculiarità, del contratto di rete, ossia il carattere durevole e continuativo del rapporto di collaborazione che si insa- tura tra le imprese aderenti al contratto. Tuttavia, è comune nella pratica riscontrare tra imprese forme di collaborazione più o meno strutturate ma che rispondono all'esigenza della gestione di una sin- gola operazione economica (ad esempio l'esecuzione di un unico cantiere o di un unico appalto). Tale esigenza finora ha trovato molteplici risposte (tra gli altri e solo per menzio- nare i più comuni si possono citare: i consorzi, le società consortili, le associazio- ni temporanee di imprese (A.T.I.) o i raggruppamenti temporanei di imprese (R.T.I.). La scelta verso uno dei modelli indicati dipende da una molteplicità di fattori, ma principalmente: (1) dall'importanza, estensione e difficoltà dell'operazione indu- striale o commerciale da svolgere; (2) dalla volontà delle imprese partecipanti di legarsi più o meno strettamente. Per descrivere il quadro attuale si può evidenziare che nel caso di operazioni pre- vedibilmente destinate a durare nel tempo e caratterizzate dalla volontà delle imprese di creare strutture comuni di rappresentanza o anche operative, si sono visti costituire consorzi o società consortili; nel caso invece di operazioni di porta- ta economica più limitata o più breve nel tempo o di fronte alla volontà di creare forme di collaborazione molto "leggere" (fino al limite di creare soltanto una figura comune tra le imprese incaricata esclusivamente di tenere i legami con il commit- tente) si sono utilizzate le associazioni temporanee di imprese (A.T.I.) o i raggrup- pamenti temporanei di imprese (R.T.I.) ai quali, giova ricordarlo, si riconosce la Linee Guida per i contratti di rete - Marzo 2012 31 natura di mandati con rappresentanza conferiti da parte di tutte le imprese parte- cipanti in favore di una sola impresa mandataria, definita anche comunemente "capogruppo". Ci si chiede se il contratto di rete possa rappresentare uno strumento che si adat- ti alla gestione di una sola operazione economica. Il Decreto Legge 31 maggio 2010 n. 78 convertito con Legge 30 luglio 2010 n. 122 prevede che il contratto di rete sia finalizzato a consentire alle imprese partecipan- ti di "[…] accrescere, individualmente e collettivamente, la propria capacità inno- vativa e la propria competitività sul mercato […]", a tal fine le imprese partecipan- ti si "[…] obbligano, sulla base di un programma comune di rete, (1) a collabo- rare in forme e in ambiti predeterminati attinenti all'esercizio delle proprie impre- se (2) ovvero a scambiarsi informazioni o prestazioni di natura industriale, com- merciale, tecnica o tecnologica (3) ovvero ancora ad esercitare in comune una o più attività rientranti nell'oggetto della propria impresa […]". E' possibile distinguere due elementi fondamentali del patrimonio immobiliare del Comune contratto di Padova é ispirata ai principi generali rete: (1) la fina- lità della collaborazione (in seguito requisito finalistico) e (2) le tipologie di economicitàcolla- borazione (in seguito requisito oggettivo). Affinché ci sia una rete debbono esse- re soddisfatti entrambi i requisiti, di efficienza, di pubblicità, di divieto di discriminazione, di parità di trattamento, di proporzionalità, di trasparenza, di produttività, di redditività e di razionalizzazione delle risorse. In particolare, il Comune di Padova si propone di:
è perciò necessario verificare (a) attuare un completo che le forme di collaborazione previste in concreto nel contratto di rete rientrino nella tipologia di attività previste da “la legge” e razionale utilizzo dei beni (b) che siano svolte per le finalità previste da “la legge”. Al fine di dare una soluzione alla questione dell'ammissibilità di una rete costitui- ta al fine di svolgere una singola operazione economica si deve verificare se pos- sano in tal caso essere soddisfatti sia il requisito finalistico sia il requisito oggetti- vo. La finalità della collaborazione tra imprese è quella di accrescere, individualmen- te e collettivamente, la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato. "La legge" sul punto è opportunamente ampia, non definisce precisa- mente il significato di espressioni come "capacità innovativa" o "competitività sul mercato", né predetermina termini obbligatori di durata (né durata massima né minima, e per il quesito che ci siamo posti tale circostanza è particolarmente signi- 32 Linee Guida per i contratti di rete - Marzo 2012 ficativa). La scelta di utilizzare formulazioni ampie appare del tutto logica in un'ottica di poli- tica legislativa, la scelta opposta avrebbe infatti come conseguenza quella di "ingabbiare" il contratto rete entro limiti troppo ristretti rispetto alle molteplici esi- genze che la pratica imprenditoriale continua a presentare. Anche nel caso di collaborazione relativa ad una sola operazione non si può nega- re che l'assunzione di una nuova commessa senza dubbio aumenterà, se non la capacità innovativa delle imprese partecipanti (tale finalità sembra indirizzata ad una specifica attività di ricerca che non sempre si riscontra), almeno la loro com- petitività sul mercato. Nel quadro delle singole operazioni per le quali utilizzare il contratto di rete, può pensarsi anche alla partecipazione ad uno o più appalti, possibilità questa con- templata anche dallo Statuto delle imprese (l.180/2011): in tal caso, allo stato, è preferibile ritenere che la rete debba presentare tutti i requisiti richiesti, dalla nor- mativa vigente in materia di contratti pubblici, nel rispetto delle esigenze degli utenti e delle caratteristiche del bene;
b) di migliorare la qualità dei servizi all'utenza;
c) di assicurare la più ampia fruibilità dei propri beniper le ATI.
2. Gli immobili comunali sono prioritariamente utilizzati per il conseguimento delle finalità istituzionali del Comune di Padova.
3. I beni che sono classificati come patrimonio disponibile sono utilizzati prioritariamente per conseguire un'entrata economica e possono essere dati in uso a terzi con un contratto di locazione.
4. I beni del patrimonio indisponibile e del demanio possono essere concessi in uso ai terzi soltanto mediante concessione amministrativa. Nel caso di beni appartenenti al demanio culturale é necessario seguire le disposizioni del D.Lgs. 22/01/2004 n. 42 e s.m.i.
5. La concessione/locazione di un bene può essere rilasciata a favore:
a) di associazioni di volontariato, con finalità culturali, didattiche, scientifiche, ricreative, sportive e socio-assistenziali o, più in generale, di enti del terzo Settore, che intendono utilizzare l'immobile comunale per sede o per lo svolgimento delle loro attività associative;
b) di enti pubblici;
c) di privati che intendono utilizzare l'immobile comunale a fini commerciali e/o per altri fini (quali ad esempio custodia e/o manutenzione del bene).
6. Per i beni a sfruttamento economico si utilizzerà la procedura ad evidenza pubblica fatte salve diverse disposizioni relative a particolari beni.
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Samples: Contratti Di Rete
Principi generali. 1. La gestione Le procedure di mobilità volontaria di cui all'art. 30 del patrimonio immobiliare D.Lgs. n.165/2001 vengono comunque precedute dalle comunicazioni obbligatorie previste dall'art. 34-bis, in combinato disposto dell'art. 34, del Comune di Padova é ispirata ai principi generali di economicità, di efficienza, di pubblicità, di divieto di discriminazione, di parità di trattamento, di proporzionalità, di trasparenza, di produttività, di redditività e di razionalizzazione delle risorse. In particolare, il Comune di Padova si propone di:
a) attuare un completo e razionale utilizzo dei beni pubblici, nel rispetto delle esigenze degli utenti e delle caratteristiche del bene;
b) di migliorare la qualità dei servizi all'utenza;
c) di assicurare la più ampia fruibilità dei propri benimedesimo decreto legislativo.
2. Gli immobili comunali sono prioritariamente utilizzati per il conseguimento Al fine di accelerare i tempi di definizione delle finalità istituzionali procedure concorsuali, I'Amministrazione ha facoltà di avviare contestualmente sia le comunicazioni di cui all'art. 34-bis del Comune D.Lgs. n. 165/2001 che la mobilità volontaria di Padovacui all'art. 30, la procedura di mobilità volontaria rimane comunque subordinata alla mancata assegnazione di personale dalle competenti strutture regionali e dal Dipartimento della Funzione Pubblica.
3. I beni La disponibilità dei posti è resa pubblica mediante appositi bandi di mobilità, per profilo e categoria giuridica, secondo le modalità indicate dai successivi articoli regolamentari, appartenenti alla stessa area funzionale che sono classificati come patrimonio disponibile sono utilizzati prioritariamente facciano domanda di trasferimento ai sensi e per conseguire un'entrata economica gli effetti di quanto disposto dall’art. 30, commi 2-bis e possono essere dati 2 ter del D.Lgs. n. 165/2001, previa pubblicazione a tal fine di apposito avviso da parte del Comune, individuante la posizione vacante in uso a terzi con un contratto di locazioneorganico.
4. I beni Ai fini della mobilità di candidati provenienti da enti di comparti diversi si considererà il profilo professionale “equivalente”. Il profilo professionale è considerato "equivalente" quando al lavoratore che lo riveste, adibito a mansioni diverse, è comunque garantito l'utilizzo ed il perfezionamento del patrimonio indisponibile corredo di nozioni, esperienze, perizia, attitudini e del demanio possono essere concessi capacità tecniche/operative che è in uso ai terzi soltanto mediante concessione amministrativa. Nel caso grado di beni appartenenti al demanio culturale é necessario seguire le disposizioni del D.Lgs. 22/01/2004 n. 42 esprimere, anche sulla base della professionalità potenziale acquisibile e s.m.iperfezionabile, previa adeguata formazione o addestramento, se ritenuti necessari, sentiti il dipendente interessato e il Responsabile / Dirigente della struttura organizzativa coinvolta.
5. La concessione/locazione di un bene può essere rilasciata a favore:
a) di associazioni di volontariato, con finalità culturali, didattiche, scientifiche, ricreative, sportive Per la scelta del dipendente da assumere si procederà ad una selezione per titoli e socio-assistenziali o, più in generale, di enti del terzo Settore, che intendono utilizzare l'immobile comunale per sede o per lo svolgimento delle loro attività associative;
b) di enti pubblici;
c) di privati che intendono utilizzare l'immobile comunale a fini commerciali e/o per altri fini (quali ad esempio custodia e/o manutenzione del bene)colloquio secondo le modalità indicate negli articoli successivi.
6. Per i beni a sfruttamento economico si utilizzerà la procedura ad evidenza pubblica fatte salve diverse disposizioni relative a particolari beni.
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Principi generali. 1. La gestione del patrimonio immobiliare del Comune Con il presente contratto, le parti definiscono le condizioni di Padova é ispirata ai principi generali attività lavorativa per l’erogazione dei compensi accessori di economicità, di efficienza, di pubblicità, di divieto di discriminazione, di parità di trattamento, di proporzionalità, di trasparenza, di produttività, di redditività e di razionalizzazione delle risorse. In particolare, il Comune di Padova si propone di:
a) attuare un completo e razionale utilizzo dei beni pubblici, nel rispetto delle esigenze degli utenti e delle caratteristiche del bene;
b) di migliorare la qualità dei servizi all'utenza;
c) di assicurare la più ampia fruibilità dei propri beniseguito definiti “indennità”.
2. Gli immobili comunali Le indennità sono prioritariamente utilizzati per riconosciute solo in presenza delle prestazioni effettivamente rese ed aventi le caratteristiche legittimanti il conseguimento delle finalità istituzionali del Comune ristoro; non competono in caso di Padovaassenza dal servizio e sono riproporzionate in caso di prestazioni ad orario ridotto.
3. I beni che sono classificati come patrimonio disponibile sono utilizzati prioritariamente per conseguire un'entrata economica e possono essere dati in uso a terzi con un contratto di locazioneNon assumono rilievo, ai fini della concreta individuazione dei beneficiari, i profili e/o le categorie professionali.
4. I beni L’effettiva identificazione degli aventi diritto, sulla base di quanto stabilito nel presente Capo, è di esclusiva competenza del patrimonio indisponibile e Direttore Generale/sostituto/equipollente, previo parere del demanio possono essere concessi in uso ai terzi soltanto mediante concessione amministrativa. Nel caso di beni appartenenti al demanio culturale é necessario seguire le disposizioni del D.Lgs. 22/01/2004 n. 42 e s.m.iResponsabile d’ufficio.
5. La concessione/locazione L’indennità è sempre collegata alle effettive e particolari modalità di un bene può essere rilasciata a favore:
a) esecuzione della prestazione che si caratterizza per aspetti peculiari negativi (quindi, non è riconosciuta per le ordinarie condizioni di associazioni di volontariato“resa” della prestazione), con finalità culturaliin termini, didattiche, scientifiche, ricreative, sportive e socio-assistenziali o, più in generalenon esaustivi, di enti del terzo Settoreresponsabilità, che intendono utilizzare l'immobile comunale per sede o per lo svolgimento delle loro attività associative;
b) di enti pubblici;
c) di privati che intendono utilizzare l'immobile comunale a fini commerciali e/o per altri fini (quali ad esempio custodia e/o manutenzione del bene)pregiudizio, pericolo, disagio.
6. Per i beni La stessa condizione di attività lavorativa non può legittimare l’erogazione di due o più indennità; pertanto, ad ogni indennità corrisponde una fattispecie o una causale nettamente diversa.
7. Il permanere delle condizioni che hanno determinato l’attribuzione dei vari tipi di indennità è riscontrato con cadenza periodica, almeno annuale, a sfruttamento economico si utilizzerà la procedura ad evidenza pubblica fatte salve diverse cura del Direttore generale/sostituto/equipollente/delegato/equipollente, previo parere del Responsabile d’ufficio.
8. In ogni caso, sino alla successiva quantificazione e nei limiti della ripartizione dell’anno precedente, possono essere utilizzate le risorse destinate agli istituti contrattuali denominati “indennità” (art. 70-bis e art. 70-quinquies oltre ai compensi previsti da specifiche disposizioni relative di legge ex art. 68, comma 2, lett. g) del C.C.N.L.).
9. Tutti gli importi delle indennità di cui al presente Capo sono indicati per un rapporto di lavoro a particolari benitempo pieno per un intero anno di servizio; di conseguenza, sono opportunamente rapportati alle percentuali di part-time e agli eventuali mesi di servizio, con le eccezioni di seguito specificate.
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Principi generali. Del sistema di tutela dei diritti fanno parte quegli strumenti che, realizzando la pubblicità di fatti e atti giuridici, assicurano la certezza delle situazioni giuridiche soggettive 174. La funzione di garanzia dell’istituto della trascrizione, emerge anche dalla collocazione “topografica” nel codice delle norme relative che, sono impiantate in apertura del libro 6°, intitolato appunto, alla tutela dei diritti. Il termine “trascrizione” viene indicato negli artt. 2643 – 2696 c.c. per designare la riproduzione – in estratto – in pubblici registri di atti che si riferiscono ai beni immobili o a determinati beni immobili 175 (presso la Conservatoria dei registri immobiliari del luogo ove è situato l’immobile, art. 2663 c.c.) o mobili registrati 176. La finalità tipica è quella di redimere il conflitto fra più aventi causa e uno stesso soggetto. In altre parole, 177 la trascrizione consente di rendere opponibile erga omnes gli effetti sostanziali di un atto, o meglio di fotografare i mutamenti giuridici che questo ha prodotto; talora, però, il legislatore prevede anche la trascrivibilità di atti di per sé non produttivi di alcun effetto opponibile a terzi ma destinati solo a precostituire il dies a quo per una retroattività degli effetti della successiva trascrizione di un atto opponibile. In sostanza in materia di beni immobili e di mobili registrati la trascrizione assolve di regola alla stessa funzione assolta dal possesso di buona fede nell’ipotesi prevista dall’art. 1155 c.c. per i beni mobili. Non è però, in questo caso, necessaria alcuna indagine psicologica perché la buona o mala fede di chi trascrive è del tutto irrilevante e ciò che conta sono solamente i tempi della trascrizione 178. Semmai, la mala fede potrà rilevare in sede del risarcimento del danno (art. 2043 c.c.). Solitamente, la trascrizione 174 Cfr. P. PERLINGIERI, Manuale di diritto civile, 5a edizione ampiamente riveduta ed aggiornata, cit., p. 629. 175 Cfr. R. TRIOLA, Della tutela dei diritti, La trascrizione; Trattato di diritto privato diretto da Mario Bessone, 2000, G. Giappichelli editore – Torino, p. 1; Cfr. P. PERLINGIERI, Manuale di diritto civile, 5a edizione ampiamente riveduta ed aggiornata, cit., p. 629, ove per l’autore il documento che mediante la trascrizione è reso conoscibile a terzi può essere: un contratto, una dichiarazione unilaterale, un provvedimento dell’autorità giudiziaria o amministrativa. 176 Cfr. A. TRABUCCHI, op. ult. cit., p. 235. 177 Cfr. E. CAMILLERI, in riv. ult. cit., p. 143 per i riferimenti a Ferri. 178 Cfr. F. GAZZONI, Manuale di diritto privato, VIII edizione aggiornata, cit., p. 290 e Cfr. sulla irrilevanza della buona fede R. TRIOLA, Della tutela dei diritti, La trascrizione; Trattato di diritto privato diretto da Mario Bessone, cit., paragrafo 8, pp. 13 – 14. ha una funzione di pubblicità dichiarativa, 179 ciò sta ad indicare che la trascrizione fa sì che l’atto sia perfettamente valido tra le parti e che l’imposta relativa all’atto sia dovuta a prescindere all’intervenuta trascrizione; anche se vi è chi 180 intravede una sorta di pubblicità pura al fine di eliminare il dubbio che la pubblicità costituisca una dichiarazione di scienza. Altre volte, la trascrizione può:
1) creare l’elemento di acquisto a non domino;
2) la sua funzione può divenire conservativa;
3) può indicare il momento dal quale si fanno decorrere determinati effetti e deve avere luogo entro un margine di tempo prefissato affinché possa produrre o meno determinati effetti;
4) oppure, può determinare la situazione integrale in cui sfociano talune vicende relative ai diritti reali. Per la giurisprudenza maggioritaria 181 la trascrizione non ha efficacia sanante dei vizi del titolo, non incide sui rapporti tra le parti, le quali sono tenute a rispettare il vincolo contrattuale indipendentemente dalla sua pubblicità, non fa sorgere una presunzione legale di conoscenza degli atti con essa resi pubblici, non può trovare un equipollente nella conoscenza di fatto che il terzo abbia dell’atto. Essa, risolve esclusivamente i conflitti tra gli acquirenti per atto tra i vivi e solamente quelli riferiti ad acquirenti del comune dante causa. 179 Cfr. F. GAZZONI, Manuale di diritto privato, VIII edizione aggiornata, cit., p. 291. 180 Cfr. L. FERRI / P. ZANELLI, Della trascrizione. Trascrizione immobiliare, in Commentario del codice civile a cura di Scialoja e Branca, Bologna – Roma, Zanichelli – Soc. ed. del Foro italiano, 1995, p. 12 e R. TRIOLA, Della tutela dei diritti, La trascrizione; Trattato di diritto privato diretto da Mario Bessone cit., p. 1, nota n°1. 181 Cfr. Cass. 2 giugno 1993, n°6159; Cass. 15 dicembre 1975, n°4122; Cass. 10 maggio 1967, n°955; Cass. 16 gennaio 1987, n°2280; in R. TRIOLA, Della tutela dei diritti, La gestione del patrimonio immobiliare del Comune trascrizione; Trattato di Padova é ispirata ai principi generali diritto privato diretto da Mario Bessone, cit., p. 2, vedi note nn°2, 3, 4, 5. Interessante è la nota n°4 sulle posizioni di economicitàFerri, Pugliatti e Gazzoni in riferimento alla presunzione di efficienzaconoscenza o di ignoranza. Per Ferri la presunzione di conoscenza o di ignoranza crea solo problemi in quanto rappresenta un’artificiosa sovrastruttura senza fondamento. Al contrario per Pugliatti, la presunzione legale di pubblicitàconoscenza è il perno della trascrizione, di divieto di discriminazione, di parità di trattamento, di proporzionalità, di trasparenza, di produttività, di redditività e di razionalizzazione delle risorse. In particolare, il Comune di Padova si propone di:
a) attuare un completo e razionale utilizzo dei beni pubblici, nel rispetto delle esigenze degli utenti e delle caratteristiche del bene;
b) di migliorare la qualità dei servizi all'utenza;
c) di assicurare la più ampia fruibilità dei propri beni.
2. Gli immobili comunali sono prioritariamente utilizzati per il conseguimento delle finalità istituzionali del Comune di Padova.
3. I beni che sono classificati come patrimonio disponibile sono utilizzati prioritariamente per conseguire un'entrata economica e possono essere dati in uso a terzi con un contratto di locazione.
4. I beni del patrimonio indisponibile e del demanio possono essere concessi in uso mentre l’opponibilità o l’inopponibilità ai terzi soltanto mediante concessione amministrativadell’atto trascritto o no, altro non è che un effetto accessorio della pubblicità. Nel caso Infine, per Gazzoni, la conoscibilità può rappresentare la legittimità delle scelte operate dal legislatore per salvaguardare il soggetto “trascrivente” a discapito di beni appartenenti al demanio culturale é necessario seguire le disposizioni colui il quale sembra proprietario per la negligenza del D.Lgsprimo acquirente nella cura dei suoi affari. 22/01/2004 n. 42 e s.m.i.
5. La concessione/locazione Anche se, l’irrisorietà della mala fede non attribuisce di un bene può essere rilasciata a favore:
a) di associazioni di volontariato, con finalità culturali, didattiche, scientifiche, ricreative, sportive e socio-assistenziali o, più in generale, di enti del terzo Settore, che intendono utilizzare l'immobile comunale per sede o per lo svolgimento delle loro attività associative;
b) di enti pubblici;
c) di privati che intendono utilizzare l'immobile comunale a fini commerciali e/o per altri fini (quali ad esempio custodia e/o manutenzione del bene).
6. Per i beni a sfruttamento economico si utilizzerà la procedura ad evidenza pubblica fatte salve diverse disposizioni relative a particolari beni.sé nessun valore alla funzione pubblicitaria; vedi anche
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Samples: Contract
Principi generali. 1. Il presente Regolamento individua le condizioni di legittimazione e disciplina le modalità operative per l'utilizzo del Sistema di acquisto gestito da Regione Lazio.
2. Il Sistema di Acquisto viene gestito da Regione Lazio in ossequio ai seguenti principi e nel perseguimento delle seguenti finalità:
a. rispetto della normativa comunitaria, nazionale e regionale in materia di appalti e concessioni;
b. trasparenza delle negoziazioni;
c. semplificazione dei processi di acquisto;
d. razionalizzazione e contenimento della spesa pubblica;
e. stimolo all'ordinato esercizio delle capacità concorrenziali, con particolare riguardo alla tutela di micro, piccole e medie imprese.
3. La gestione del patrimonio immobiliare del Comune Regione Lazio non opera in qualità di Padova é ispirata ai principi generali agente, mediatore, procacciatore di economicità, di efficienza, di pubblicità, di divieto di discriminazione, di parità di trattamento, di proporzionalità, di trasparenza, di produttività, di redditività e di razionalizzazione delle risorseaffari o intermediario. In particolarenessun caso può essere ritenuta responsabile per gli obblighi scaturenti dalle transazioni effettuate attraverso il Sistema, il Comune né garante del buon esito, sotto qualsivoglia riguardo, delle medesime transazioni.
4. Il Sistema di Padova acquisto si propone diarticola:
a) attuare un completo a. nell'attivazione di Convenzioni e razionale utilizzo dei beni pubbliciAccordi Quadro con le quali l’Operatore Economico prescelto, nel rispetto delle esigenze degli utenti procedure previste dalla normativa comunitaria e delle caratteristiche del benenazionale per l'affidamento di lavori e la fornitura di beni e servizi a Pubbliche Amministrazioni, si impegna ad eseguire, ai prezzi ed alle altre condizioni ivi previsti, contratti conclusi a seguito dell’emissione di Ordinativi di Fornitura da parte dei Punti Ordinanti;
b) b. nello svolgimento di migliorare la qualità dei servizi all'utenzagare telematiche da parte di Regione Lazio e altri Enti regionali abilitati, finalizzate alla stipula di Convenzioni e Accordi Quadro di cui alla precedente lettera ovvero, su richiesta di Amministrazioni o Enti interessati, di singoli contratti di acquisto;
cc. nello svolgimento autonomo di gare telematiche da parte di Regione Lazio e altri Enti regionali abilitati sul Sistema;
d. nell’attivazione di Sistemi Dinamici di Acquisto (SDA) attraverso appositi bandi istitutivi a cui gli Operatori Economici devono abilitarsi per partecipare a successivi appalti specifici;
e. nell'operatività del Mercato Elettronico regionale;
f. nella messa a disposizione di assicurare la più ampia fruibilità dei propri beni.
2. Gli immobili comunali sono prioritariamente utilizzati per il conseguimento delle finalità istituzionali del Comune funzionalità di Padova.
3. I beni che sono classificati come patrimonio disponibile sono utilizzati prioritariamente per conseguire un'entrata economica supporto ai processi di acquisto e possono essere dati in uso a terzi con un contratto di locazione.
4. I beni del patrimonio indisponibile e del demanio possono essere concessi in uso ai terzi soltanto mediante concessione amministrativa. Nel caso di beni appartenenti al demanio culturale é necessario seguire le disposizioni del D.Lgs. 22/01/2004 n. 42 e s.m.imonitoraggio dell’esecuzione contrattuale.
5. La concessione/locazione Regione o soggetto delegato, in qualità di un bene può essere rilasciata a favore:
a) gestore, è incaricata di associazioni controllare il corretto funzionamento del Sistema, adottando i provvedimenti necessari in caso di volontariato, con finalità culturali, didattiche, scientifiche, ricreative, sportive e socio-assistenziali o, più in generale, di enti del terzo Settore, che intendono utilizzare l'immobile comunale per sede o per lo svolgimento delle loro attività associative;
b) di enti pubblici;
c) di privati che intendono utilizzare l'immobile comunale a fini commerciali e/o per altri fini (quali ad esempio custodia e/o manutenzione del bene)riscontrate anomalie.
6. Per La Regione o soggetto delegato è responsabile della sicurezza informatica, logica e fisica del Sistema e riveste, altresì, il ruolo di Responsabile della Sicurezza e di Amministratore di Sistema, ai sensi della disciplina che regola la materia e adotta, tra l'altro, le misure di sicurezza previste dalla normativa.
7. Gli utenti del Sistema, anche per conto delle Amministrazioni che rappresentano, prendono atto ed accettano che la Regione non effettua alcun controllo in ordine al rispetto, da parte degli utenti stessi, della normativa vigente, ivi comprese le disposizioni di legge e regolamentari in materia di affidamento di lavori e forniture di beni e servizi della Pubblica Amministrazione e sono pertanto responsabili in via esclusiva in caso di violazione della suddetta normativa e per qualunque genere di illecito amministrativo, civile o penale venga commesso attraverso o in occasione dell'utilizzo del Sistema. Gli utenti si impegnano a non arrecare danni o molestie alla rete o a terzi e a non immettere nel Sistema X.XXX.XX. materiale illecito, quale, ad esempio, materiale con contenuto diffamatorio, offensivo, blasfemo, pornografico o in violazione della legge sulla proprietà intellettuale ed industriale.
8. Il Sistema di Acquisto prevede, inoltre, apposite funzionalità di registrazione cronologica (log applicativi) delle operazioni eseguite, nonché dei cambiamenti che le operazioni introducono sulla base di dati, per finalità di controllo e verifica degli accessi degli Utenti.
9. Il Fornitore che intende inviare un’Offerta, sottoscrive a mezzo Firma Digitale i beni documenti richiesti e li carica sul Sistema entro il termine stabilito dalla Stazione Appaltante. Tale documento costituirà una proposta contrattuale rivolta al Soggetto Aggiudicatore valida, efficace ed irrevocabile sino alla data indicata nella documentazione di gara, ai sensi dell’art. 1329 del codice civile. Con l’invio della propria Offerta il Fornitore accetta le Condizioni Particolari di Xxxxxxxxx eventualmente previste dal Soggetto Aggiudicatore. I fornitori hanno la facoltà di predisporre la propria offerta e utilizzare la funzione di salvataggio, in qualsiasi momento; l’offerta in tal caso non risulta ancora presentata. Al fine della presentazione dell’Offerta detti concorrenti dovranno, comunque, procedere secondo quanto indicato nella manualistica messa a sfruttamento economico disposizione. Il sistema non accetta la “presentazione” di un’offerta dopo il termine perentorio indicato nel bando di gara/lettera di invito per la presentazione dell’offerta. Si fa presente che le Offerte non “inviate” non saranno visibili alla Stazione Appaltante e si utilizzerà intendono pertanto non presentate. È onere e cura di ciascun Concorrente osservare un comportamento diligente nella presentazione della propria Offerta, avviando la procedura di caricamento con congruo anticipo rispetto alla scadenza, in linea con il termine perentorio di presentazione delle offerte, al fine di minimizzare potenziali rischi connessi ad evidenza pubblica fatte salve diverse disposizioni relative eventi di natura tecnica con carattere di straordinarietà non prevedibili che possano pregiudicare il buon esito della presentazione. È onere e cura di ciascun Concorrente verificare, entro il termine, la completezza della propria Offerta. Il sistema invia automaticamente al Concorrente via e-mail l’avviso di corretto invio dell’offerta.
10. La preliminare e attenta lettura delle istruzioni procedurali per l’utilizzo del sistema non prevede particolare esperienza o abilità informatica dell’utente. L’utente deve stimare i tempi occorrenti per il completamento delle operazioni di caricamento dell’Offerta, tenendo presente e preventivando il verificarsi di eventuali fisiologici rallentamenti conseguenti a particolari benimomentanea congestione del traffico ovvero analoghe variabili che partecipando ad una procedura telematica potrebbero presentarsi.
11. All'atto dell’iscrizione alla piattaforma la stessa viene eletta come domicilio digitale dall'utente abilitato; la casella di posta elettronica certificata comunicata all'atto della richiesta di iscrizione viene utilizzata per l'invio delle sole notifiche di invio comunicazione da parte del sistema, successivamente alla avvenuta consegna al domicilio digitale, ovvero disponibili in piattaforma utilizzando la funzionalità "Comunicazioni".
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Samples: Regolamento Di Utilizzo