Cemento Clausole campione

Cemento. Le tegole in cemento devono risultare impermeabili, resistenti alla rottura, resistenti al gelo e colorate in pasta in modo uniforme con coloranti ossidei e con granulati di ardesia, marmo o quarzo e rispondere alle norme UNI 8626/84 - 8635/84 e UNI 9460/89. Lastre metalliche - Le lastre metalliche devono presentare caratteristiche analoghe a quelle prescritte per i materiali ferrosi; in particolare le lamiere non devono presentare degradi della zincatura protettiva, devono essere prive di ammaccature, squamature ed irregolarità nelle onde e nei bordi. I materiali da copertura costituiti da lastre metalliche devono rispondere alle norme UNI 8626/84 - 8635/84, UNI EN 14782/06 - 506/02 e 508/02. Tali materiali si computano a kg.
Cemento. I cementi potranno essere normali, ad alta resistenza, ad alta resistenza e rapido indurimento. Nella confezione dei conglomerati sono ammessi: – cemento tipo III; – cemento tipo IV; sono ammessi inoltre i cementi di tipo I, II e V con tenore di alluminato tricalcico (C3Al) < 5% che la cementeria, dovrà garantire specificando il metodo di misura, a condizione che il rapporto acqua cemento sia inferiore dello 0,05 rispetto a quello prescritto per i cementi di tipo III e IV e che la resistenza effettiva del conglomerato risulti superiore di almeno 5 MPa rispetto a quella richiesta per conglomerati confezionati con cementi di tipo III e IV. I maggiori oneri per la sostituzione del cemento sono a carico dell'Impresa. L'utilizzo dei cementi di tipo I, II e V non è, in qualsiasi caso, consentito per la realizzazione di conglomerati cementizi di tipo I e di tutti i manufatti prefabbricati. L'Impresa dovrà approvvigionare il cemento presso cementerie che diano garanzie di bontà, costanza del tipo, continuità di fornitura. La qualità del cemento dovrà essere garantita e controllata dall'istituto ICITE CNR e dal relativo marchio. A cura ed a spese dell'Impresa, sotto il controllo della Direzione Lavori, dovranno essere verificate presso un Laboratorio Ufficiale le resistenze meccaniche ed i requisiti chimici e fisici del cemento secondo le Norme di cui alla Legge 26/5/1965 n. 595 D.M. 3/6/1968 e D.M. 13/9/1993 (per cementi sfusi prelievo di un campione ogni 300 t o frazione). Ad ogni carico di cemento giunto in cantiere, l'Impresa dovrà consegnare alla Direzione Lavori, copia fotostatica del Documento di Trasporto ed il certificato d'origine prodotto dalla cementeria, attestante la conformità alle vigenti norme sulle caratteristiche del legante. Copia di tutti i certificati di prova sarà custodita dalla Direzione Lavori e dall'Impresa. È facoltà della Direzione Lavori richiedere la ripetizione delle prove su una stessa partita qualora sorgesse il dubbio di un degradamento delle caratteristiche del cemento, dovuto ad una causa qualsiasi. È vietato l'uso di cementi diversi per l'esecuzione di ogni singola opera o elemento costruttivo; ciascun silo del cantiere o della centrale di betonaggio sarà destinato a contenere cemento di un unico tipo, unica classe ed unica provenienza, ed a tale scopo chiaramente identificato. È ammesso l'impiego di cementi speciali rispondenti ai requisiti suddetti ed alle prescrizioni delle presenti Norme, atti al confezionamento di conglome...
Cemento. Tutti i manufatti in c.a. e c.a.p. dovranno essere eseguiti impiegando unicamente cementi provvisti di attestato di conformità CE che soddisfino i requisiti previsti dalla norma UNI EN 197-1:2007. Qualora vi sia l'esigenza di eseguire getti massivi, al fine di limitare l'innalzamento della temperatura all'interno del getto in conseguenza della reazione di idratazione del cemento, sarà opportuno utilizzare cementi comuni a basso calore di idratazione contraddistinti dalla sigla LH contemplati dalla norma UNI EN 197-1:2007. Se è prevista una classe di esposizione XA, secondo le indicazioni della norma UNI EN 206 e UNI 11104 , conseguente ad un'aggressione di tipo solfatico o di dilavamento della calce, sarà necessario utilizzare cementi resistenti ai solfati o alle acque dilavanti in accordo con la UNI 9156 o la UNI 9606.
Cemento. Le tegole in cemento devono risultare impermeabili, resistenti alla rottura, resistenti al gelo e colorate in pasta in modo uniforme con coloranti ossidei e con granulati di ardesia, marmo o quarzo e rispondere alle norme UNI 8626/84 - 8635/84 e UNI 9460/89.
Cemento. Deve essere impiegato cemento con classe di resistenza 325, appartenente ad uno dei seguenti tipi, elencati nella norma UNI EN 197- 1: 2001 : - tipo I (Portland); - tipo III (d’altoforno); - tipo IV (pozzolanico); Per l’accettazione del cemento valgono le indicazioni riportate al §60.1.2 . Deve essere impiegata acqua pura ed esente da sostanze organiche.
Cemento. Il cemento dovrà essere in polvere finissima, non commisto a impurità e dovrà rispondere alle norme vigenti sui leganti idraulici (con particolare riferimento alle Norme Tecniche per le Costruzioni D.M. 14 gennaio 2008). Le resistenze a tensione e compressione, per la malta normale nel rapporto cemento-sabbia di uno a tre, non dovranno in nessun caso essere minori delle resistenze previste dalle norme vigenti in merito ai requisiti di accettazione e al controllo di qualità dei cementi. I cementi a rapida presa potranno essere impiegati solo per lavori provvisori o di sussidio e d'accordo con la Direzione dei Lavori. L’acciaio da cemento armato ordinario comprende: • barre d’acciaio tipo B450C (6 mm ≤Ø≤ 50 mm), rotoli tipo B450C (6 mm ≤Ø≤ 16 mm); • prodotti raddrizzati ottenuti da rotoli con diametri ≤ 16 mm per il tipo B450C; • reti elettrosaldate (6 mm ≤Ø≤ 12 mm) tipo B450C; • tralicci elettrosaldat1 (6 mm ≤Ø≤ 12 mm) tipo B450C Ognuno di questi prodotti deve rispondere alle caratteristiche richieste dalle Norme Tecniche per le Costruzioni D.M. 14 gennaio 2008 che specifica le caratteristiche tecniche che devono essere verificate, i metodi di prova, le condizioni di prova e il sistema per l’attestazione di conformità per gli acciai destinati alle costruzioni in cemento armato che ricadono sotto la Direttiva Prodotti CPD (89/106/CE). L’acciaio deve essere qualificato all’origine, deve portare impresso, come prescritto dalle suddette norme, il marchio indelebile che lo renda costantemente riconoscibile e riconducibile inequivocabilmente allo stabilimento di produzione. Le proprietà meccaniche, saldabilità e composizione chimica, le prove di piega e raddrizzamento, l’aderenza e la geometria superficiale devono essere in accordo con quanto specificato nelle Norme Tecniche per le Costruzioni D.M. 14 gennaio 2008. La proprietà di resistenza a fatica deve essere determinata secondo le norme UNI EN 15630. In cantiere è ammessa esclusivamente la fornitura e l’impiego di acciai B450C saldabili e ad aderenza migliorata, qualificati e controllati secondo le procedure indicate nel D.M. 14 gennaio 2008. Tutte le forniture di acciaio devono essere accompagnate dall’”Attestato di Qualificazione” rilasciato dal Consiglio Superiore LL. PP. – Servizio Tecnico Centrale.
Cemento. È ammessa esclusivamente la fornitura di cementi provvisti di attestato di conformità CE che soddisfino i requisiti previsti dalla norma UNI EN 197-1:2006. Le resistenze a tensione e compressione, per la malta normale nel rapporto cemento-sabbia di uno a tre, non dovranno in nessun caso essere minori delle resistenze previste dalle norme vigenti in merito ai requisiti di accettazione e al controllo di qualità dei cementi. I cementi a rapida presa potranno essere impiegati solo per lavori provvisori o di sussidio e d'accordo con la Direzione dei Lavori.
Cemento. Per i manufatti in calcestruzzo armato, potranno essere impiegati unicamente cementi classe 32.5, 32.5 R, 42.5, 42.5 R, 52.5, 52.5 R che soddisfino i requisiti di accettazione previsti dalla Legge 26/05/1965 n° 595, dal DM 03/06/1968, nel Decreto del Ministero dell’Industria, il Commercio e l’Artigianato del 13/09/1993, nonché nel DM 09/03/1988 n°126, con l’esclusione del cemento alluminoso. In caso di ambienti aggressivi chimicamente, il progettista dovrà indicare il cemento da utilizzare. L’Impresa deve avere cura di approvvigionare il cemento presso cementerie che operino con sistemi di qualità certificati. All’inizio dei lavori essa dovrà presentare alla DL un impegno, assunto dalle cementerie prescelte, a fornire cemento per il quantitativo previsto e i cui requisiti soddisfino i requisiti chimici e fisici richiesti dalle norme di accettazione. Tale dichiarazione sarà essenziale affinché la DL possa dare il benestare per l’approvvigionamento del cemento presso le cementerie prescelte. Nel caso in cui esso venga approvvigionato allo stato sfuso, il relativo trasporto dovrà effettuarsi a mezzo di contenitori che lo proteggano dall’umidità ed il pompaggio del cemento nei silos deve essere effettuato in modo da evitare la miscelazione fra tipi diversi. I sili dovranno garantire la perfetta tenuta nei confronti dell’umidità atmosferica, ciascun silo dovrà contenere un cemento di un unico tipo, unica classe ed unico produttore chiaramente identificato da appositi contrassegni. Se approvvigionato in sacchi, dovrà essere sistemato su pedane poste su un pavimento asciutto e in ambiente chiuso. E’ vietato l’uso di cementi diversi per l’esecuzione di ogni singola opera o elemento costruttivo.
Cemento. Il cemento deve essere marcato CE e quindi conforme alla norma UNI EN 197-1. Il cemento da utilizzare, di classe 42,5, è del tipo CEMIII (altoforno), CEM IV (pozzolanico), CEM V (composito) o in alternativa CEM I o CEM II con contenuto di alcali equivalenti inferiore allo 0,6%. Per l’intera fornitura il fornitore deve assicurare l’invariabilità del tipo e della classe del cemento nonchè dell’impianto di produzione di provenienza. Se, per cause di forza maggiore, il fornitore di calcestruzzo fosse costretto ad approvigionarsi da un diverso impianto, deve darne sollecita comunicazione scritta all’Esecutore del pavimento e alla Direzione Lavori con la quale concorderà le azioni da intraprendere.
Cemento. Le caratteristiche dovranno corrispondere a quelle già specificate nel relativo articolo del presente Capitolato Speciale.