Common use of Principi generali Clause in Contracts

Principi generali. Ambito e criteri generali di applicazione • Il presupposto per il corretto utilizzo di questo strumento è l’organizzazione dell’archivio basata sul Piano di classificazione prodotto dal Gruppo di lavoro. • Lo scarto della documentazione prodotta e classificata sino all’adozione del nuovo titolario deve essere valutato sulla base del massimario precedente. • I termini cronologici indicati devono essere conteggiati dalla chiusura dell’affare per i fascicoli oppure dall’ultima registrazione effettuata, nel caso dei registri. • In generale, si sono ridotti, rispetto a quelli indicati dal massimario di scarto precedentemente in vigore, i termini di conservazione dei documenti, in linea con la normativa generale civilistica e con la normativa specifica ove contempli termini per la conservazione degli atti. • Il materiale non archivistico non viene preso in considerazione dal presente Piano, in quanto non devono essere considerati documenti gli stampati in bianco, la modulistica, le raccolte normative o altro materiale analogo (ad esempio, copie della normativa da consegnare all’utenza). • L’applicazione del piano di conservazione non può comunque essere automatica, ma deve valutare caso per caso le eventuali particolarità adottate dal Comune nell’organizzazione dei documenti prodotti. • Lo scarto, se non viene effettuato regolarmente ogni anno e su un archivio organizzato, potrà essere deciso e valutato solo dopo che l’intero complesso archivistico sia stato analizzato e almeno sommariamente riordinato. I fondamenti della conservazione permanente • In genere, salvo poche eccezioni, tutti i repertori devono essere conservati permanentemente. • Il Comune non deve scartare i documenti considerati “vitali” (quelli che – mutuando una definizione formulata da Xxxxxxx Xxxxxxx0 – in caso di disastro, sono necessari a ricreare lo stato giuridico dell’ente e la sua situazione legale e finanziaria, a garantire i diritti dei dipendenti e dei cittadini, a soddisfare i suoi obblighi e a proteggere i suoi interessi esterni). Alcune considerazioni sulla dimensione culturale degli archivi • Lo scarto si effettua di norma sui documenti dell’archivio di deposito. • Non vanno scartati i documenti prodotti durante la prima e la seconda guerra mondiale e vanno vagliati con estrema attenzione quelli degli anni del dopoguerra e della ricostruzione, perché tali archivi costituiscono una miniera di informazioni e di dati ancora sconosciuti e finora inesplorati dagli storici, oltre che un serbatoio di informazioni rilevanti dal punto di vista giuridico.. Documenti originali e documenti prodotti in copia • Lo scarto dei documenti in copia può essere facilmente effettuato qualora sia prevista la conservazione permanente dei documenti in originale e qualora le copie non contengano annotazioni amministrative o visti essenziali per ricostruire il procedimento nella sua correttezza. • È opportuno prevedere repertori di documenti di interesse generale per tutte le UOR del Comune, resi disponibili sul sito interno del Comune, che quindi diventano depositi di documenti ad alto carattere informativo, in modo da evitare copie multiple, superflue, che contribuiscono ad appesantire inutilmente la conservazione documentale nelle diverse UOR, a scapito dei documenti essenziali e specifici. • È altresì opportuno che ciascun RPA, durante la formazione dell’archivio corrente, abbia cura di non inserire nel fascicolo copie superflue di normative o atti repertoriati di carattere generale, facilmente reperibili in un sistema informatico-archivistico ben organizzato. • Sarebbe anche auspicabile che il fascicolo venisse organizzato in sottofascicoli nei quali inserire i documenti soggetti a scarto periodico, in modo da facilitare, a tempo debito, le operazioni di scarto. Avvertenze per la lettura del piano di conservazione • Quando si usa la formula “previo sfoltimento del carteggio di carattere transitorio e strumentale” si allude all’operazione che estrae dal fascicolo le copie e i documenti, che hanno appunto carattere strumentale e transitorio, utilizzati dal RPA per espletare il procedimento, ma che esauriscono la loro funzione nel momento in cui viene emesso il provvedimento finale oppure non sono strettamente connessi al procedimento (ad esempio, appunti, promemoria, copie di normativa e documenti di carattere generale).

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Principi generali. Ambito Ai fini dell'adempimento degli obblighi di segnalazione di operazioni sospette gli operatori devono fare riferimento alla nozione di riciclaggio riportata nelle definizioni del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, e criteri generali successive modificazioni, diversa da quella prevista dall'art. 648 bis del codice penale. La disciplina in tema di applicazione • adempimento degli obblighi di segnalazione di operazioni sospette non prevede soglie minime di importo delle operazioni da segnalare. Gli operatori inoltrano segnalazioni alla UIF anche nel caso in cui la prestazione o l'operazione sia stata rifiutata ovvero non sia stata eseguita per motivi di sospetto. Il presupposto per il corretto utilizzo di questo strumento è l’organizzazione dell’archivio basata sul Piano di classificazione prodotto dal Gruppo di lavoro. • Lo scarto della documentazione prodotta e classificata sino all’adozione del nuovo titolario controllo costante deve essere valutato sulla base condotto per l'intera durata della relazione con il cliente e non può essere limitato alla fase di inizio ovvero di conclusione del massimario precedenterapporto; la mera decisione da parte del cliente di concludere il rapporto non può costituire elemento fondante di una segnalazione. • I termini cronologici indicati devono Prima di effettuare la segnalazione di operazione sospetta alla UIF ai sensi dell'articolo 41 e al fine di consentire l'eventuale esercizio del potere di sospensione di cui all'articolo 6, comma 7, lettera c), gli enti e le persone soggetti al presente decreto si astengono dall'eseguire le operazioni per le quali sospettano vi sia una relazione con il riciclaggio o con il finanziamento del terrorismo. Qualora l'astensione non sia possibile in quanto sussiste un obbligo di legge di ricevere l'atto, ovvero l'esecuzione dell'operazione per sua natura non possa essere conteggiati rinviata o l'astensione possa ostacolare le indagini, permane l'obbligo di immediata segnalazione di operazione sospetta ai sensi dell'articolo 41 del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231. Le segnalazioni di operazioni sospette non costituiscono violazione di obblighi di segretezza, del segreto professionale o di eventuali restrizioni alla comunicazione di informazioni imposte in sede contrattuale o da disposizioni legislative, regolamentari o amministrative; se poste in essere in buona fede e per le finalità previste dalla chiusura dell’affare normativa non comportano responsabilità di alcun tipo per gli operatori e per i fascicoli oppure dall’ultima registrazione effettuataloro collaboratori o dipendenti. Le disposizioni a garanzia del segnalante si estendono agli atti connessi alla segnalazione e all' attività di approfondimento. In particolare, nel caso dei registrinessuna responsabilità deriva dal rispetto dell'obbligo di sospendere le operazioni disposto dalla UIF. • In generale, La segnalazione è un atto distinto dalla denuncia di fatti penalmente rilevanti. Non si sono ridotti, rispetto deve procedere alla segnalazione di fatti che attengono esclusivamente a quelli indicati dal massimario di scarto precedentemente in vigore, i termini di conservazione dei documenti, in linea con la normativa generale civilistica e con la normativa specifica ove contempli termini per la conservazione degli atti. • Il materiale non archivistico non viene preso in considerazione dal presente Piano, in quanto non devono essere considerati documenti gli stampati in bianco, la modulistica, le raccolte normative o altro materiale analogo (ad esempio, copie della normativa da consegnare all’utenza). • L’applicazione violazioni delle norme sull'uso del piano di conservazione non può comunque essere automatica, ma deve valutare caso per caso le eventuali particolarità adottate dal Comune nell’organizzazione dei documenti prodotti. • Lo scarto, se non viene effettuato regolarmente ogni anno e su un archivio organizzato, potrà essere deciso e valutato solo dopo che l’intero complesso archivistico sia stato analizzato e almeno sommariamente riordinato. I fondamenti della conservazione permanente • In genere, salvo poche eccezioni, tutti i repertori devono essere conservati permanentemente. • Il Comune non deve scartare i documenti considerati “vitali” (quelli che – mutuando una definizione formulata da Xxxxxxx Xxxxxxx0 – in caso di disastro, sono necessari a ricreare lo stato giuridico dell’ente e la sua situazione legale e finanziaria, a garantire i diritti dei dipendenti contante e dei cittadini, a soddisfare i suoi obblighi e a proteggere i suoi interessi esterni)titoli al portatore contenute nell'art. Alcune considerazioni sulla dimensione culturale degli archivi • Lo scarto si effettua di norma sui documenti dell’archivio di deposito. • Non vanno scartati i documenti prodotti durante la prima e la seconda guerra mondiale e vanno vagliati con estrema attenzione quelli degli anni 49 del dopoguerra e della ricostruzione, perché tali archivi costituiscono una miniera di informazioni e di dati ancora sconosciuti e finora inesplorati dagli storici, oltre che un serbatoio di informazioni rilevanti dal punto di vista giuridico.. Documenti originali e documenti prodotti in copia • Lo scarto dei documenti in copia può essere facilmente effettuato qualora sia prevista la conservazione permanente dei documenti in originale e qualora le copie non contengano annotazioni amministrative o visti essenziali per ricostruire il procedimento nella sua correttezza. • È opportuno prevedere repertori di documenti di interesse generale per tutte le UOR del Comune, resi disponibili sul sito interno del Comunedecreto, che quindi diventano depositi vanno comunicate al Ministero dell'economia e delle finanze, con le modalità indicate nella Circolare del Ministero dell'economia e delle finanze n. 80414 del 1°agosto 2008. Da tali violazioni non consegue, infatti, necessariamente una valutazione di documenti ad alto carattere informativosospetto, in modo da evitare copie multiple, superflue, che contribuiscono ad appesantire inutilmente la conservazione documentale nelle diverse UOR, a scapito dei documenti essenziali e specifici. • È altresì opportuno che ciascun RPA, durante la formazione dell’archivio corrente, abbia cura con conseguente obbligo di non inserire nel fascicolo copie superflue di normative o atti repertoriati di carattere generale, facilmente reperibili in un sistema informatico-archivistico ben organizzato. • Sarebbe anche auspicabile che il fascicolo venisse organizzato in sottofascicoli nei quali inserire i documenti soggetti a scarto periodico, in modo da facilitare, a tempo debito, le operazioni di scarto. Avvertenze per la lettura del piano di conservazione • Quando si usa la formula “previo sfoltimento del carteggio di carattere transitorio e strumentale” si allude all’operazione che estrae dal fascicolo le copie e i documenti, che hanno appunto carattere strumentale e transitorio, utilizzati dal RPA per espletare il procedimento, ma che esauriscono la loro funzione nel momento in cui viene emesso il provvedimento finale oppure non sono strettamente connessi al procedimento (ad esempio, appunti, promemoria, copie di normativa e documenti di carattere generale)segnalazione.

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Samples: Regolamento Per L’accesso Alle Sale Da Gioco

Principi generali. Ambito Le tubazioni saranno unite tra loro in modo da realizzare tronchi facilmente rimovibili per operazioni di sostituzione o manutenzione. Nei passamuri si disporranno flange da una parte e criteri generali dall’altra del muro, oppure (se non vi sono problemi di applicazione • Il presupposto tenuta) si poserà un tronco di tubo guaina nello spessore di muro, per il corretto utilizzo sfilare la tubazione passante. La tubazione passante in vasca sotto battente sarà munita di questo strumento è l’organizzazione dell’archivio basata sul Piano dispositivo di classificazione prodotto dal Gruppo tenuta (flangia in lamiera, guarnizioni idroespansive per l’umidità dei getti di lavorocls ecc…) Le curve saranno sempre flangiate in modo da poterle asportare lasciando in opera la linea. • Lo scarto Le linee (specialmente quelle della documentazione prodotta linea aria) saranno convenientemente staffate ed irrigidite e classificata sino all’adozione dovranno potersi dilatare liberamente per effetto termico. Le linee ad aria dovranno essere sempre munite di valvola di spurgo per togliere l'acqua o i fanghi che vi dovessero penetrare Le tubazioni di processo dovranno essere sostenute da zanche o da appositi sostegni e mai dai macchinari ai quali sono collegate. Per tubazioni di processo in plastica le zanche saranno opportunamente infittite, tenendo conto della modesta capacità autoportante dei tubi Le tubazioni ed i pezzi speciali dovranno essere montati in modo da non costituire ostacolo o pericolo per gli operatori che si muovono lungo scale o passerelle; durante i passaggi la testa non dovrà urtare contro nessuna parte sporgente; in caso di impossibilità dovranno essere disposti i segnali e le protezioni più opportune I cambiamenti di direzione del nuovo titolario deve flusso dovranno essere valutato sulla base del massimario precedente. • I termini cronologici indicati devono essere conteggiati dalla chiusura dell’affare per i fascicoli oppure dall’ultima registrazione effettuatapiù graduali possibili (curve a 5S o 3S, nel caso dei registri. • In generale, si sono ridotti, rispetto a quelli indicati dal massimario di scarto precedentemente in vigore, i termini di conservazione dei documenti, in linea con la normativa generale civilistica e con la normativa specifica ove contempli termini per la conservazione degli atti. • Il materiale non archivistico non viene preso in considerazione dal presente Piano, in quanto non devono essere considerati documenti gli stampati in bianco, la modulistica, le raccolte normative o altro materiale analogo (ad esempio, copie della normativa da consegnare all’utenza). • L’applicazione del piano di conservazione non può comunque essere automatica, ma deve valutare caso per caso le eventuali particolarità adottate dal Comune nell’organizzazione dei documenti prodotti. • Lo scartogomiti, se non viene effettuato regolarmente espressamente autorizzati); le inserzioni a 90° (se non evitabili) saranno realizzate con diffusori tronco-conici o a “scarpetta” Si dovrà sempre aver cura di “seguire” il flusso della corrente idrica, evitando innesti bruschi: nel primo esempio sotto riportato le tre immissioni delle pompe avvengono con invito al flusso secondo il senso di circolazione: sul collettore è poi montata una flangia, utile nel caso che il collettore dovesse essere prolungato; il secondo esempio è riferito ad una situazione vista in pianta e non richiede commenti - le perdite di carico localizzate sono drasticamente ridotte Le tubazioni aeree dovranno essere verniciate con colori diversi a seconda dei liquidi o gas trasportati. Per tubazioni in cunicoli, questi saranno ben aerati e con griglie in acciaio zincato lunghe almeno 80 cm ogni anno e su un archivio organizzato, potrà essere deciso e valutato solo dopo che l’intero complesso archivistico sia stato analizzato e almeno sommariamente riordinato. I fondamenti della conservazione permanente • In genere, salvo poche eccezioni, 10 ml di cunicolo; i cunicoli saranno dimensionati in modo da consentire l’agevole manutenzione delle tubazioni contenute: i cunicoli delle linee elettriche avranno sezione minima 40*40 cm; tutti i repertori devono essere conservati permanentemente. • Il Comune non deve scartare i documenti considerati “vitali” (quelli che – mutuando una definizione formulata da Xxxxxxx Xxxxxxx0 – in caso di disastro, sono necessari a ricreare lo stato giuridico dell’ente e la sua situazione legale e finanziaria, a garantire i diritti dei dipendenti e dei cittadini, a soddisfare i suoi obblighi e a proteggere i suoi interessi esterni). Alcune considerazioni sulla dimensione culturale degli archivi • Lo scarto si effettua di norma sui documenti dell’archivio di deposito. • Non vanno scartati i documenti prodotti durante la prima e la seconda guerra mondiale e vanno vagliati con estrema attenzione quelli degli anni del dopoguerra e della ricostruzione, perché tali archivi costituiscono una miniera di informazioni e di dati ancora sconosciuti e finora inesplorati dagli storici, oltre che un serbatoio di informazioni rilevanti dal punto di vista giuridico.. Documenti originali e documenti prodotti in copia • Lo scarto dei documenti in copia può essere facilmente effettuato qualora sia prevista la conservazione permanente dei documenti in originale e qualora le copie non contengano annotazioni amministrative o visti essenziali per ricostruire il procedimento nella sua correttezza. • È opportuno prevedere repertori di documenti di interesse generale per tutte le UOR del Comune, resi disponibili sul sito interno del Comune, che quindi diventano depositi di documenti ad alto carattere informativo, cunicoli saranno studiati in modo da evitare copie multiple, superflue, che contribuiscono ad appesantire inutilmente infiltrazioni di acque di pioggia (dall'esterno) o dall’impianto (cunicoli a perfetta tenuta - nel caso di diramazioni i fori dei tubi guaina saranno sigillati con malte espansive e cordoli bentonitici – la conservazione documentale tenuta tra tubo passante e tubo guaina sarà assicurata da apposite guarnizioni o altri sistemi idonei); il fondo dei cunicoli dovrà avere una pendenza costante del 2 per mille verso pozzetti di raccolta delle acque equipaggiati con pompe di aggottamento o con tubazioni di collegamento agli scarichi Le tubazioni del gas non dovranno mai presentare concavità nelle diverse UORquali potrebbe fermarsi della condensa con parzializzazione e ostruzione della sezione; saranno posate con pendenza minima del 2 per mille con barilotti di raccolta e scarico della condensa. Gli organi di intercettazione sulla rete gas saranno in acciaio inox, a scapito farfalla, con organo di chiusura in acciaio inox rivestito. Nei cunicoli potranno essere posate più tubazioni acqua e gas, ma non cavi elettrici; solo in caso di cunicoli con solo tubazioni acqua, potranno essere posati cavi elettrici, sempre in tubi protettori in pvc pesante Le tubazioni ed i pezzi speciali in acciaio avranno giunto a flangia. I giunti a flangia avranno forature secondo la DIMA UNI , salvo richieste specifiche della Direzione dei documenti essenziali e specificilavori. • È altresì opportuno che ciascun RPA, durante la formazione dell’archivio corrente, abbia cura di non inserire nel fascicolo copie superflue di normative o atti repertoriati di carattere generale, facilmente reperibili in un sistema informatico-archivistico ben organizzato. • Sarebbe anche auspicabile che il fascicolo venisse organizzato in sottofascicoli nei quali inserire i documenti soggetti I giunti a scarto periodicoflange fisse saranno alternati, in modo da facilitareopportuno, con giunti a tempo debitoflange mobili per rendere più agevoli i montaggi e per consentire gli smontaggi e ciò, in particolare, in prossimità di macchinari, saracinesche ed apparecchiature, per consentire l'esatto orientamento. Tutte le operazioni saracinesche e qualunque tipo di scartovalvolame, in caso di tubazioni interrate, dovrà essere contenuto entro camerette sufficientemente ampie per agevoli manovre e manutenzione, con chiusino in ghisa carreggiabile, dimensioni minime 50 x 70 cm . Avvertenze 50 3,9 14,13 50 64 65 6,6 23,88 65 107 80 10,0 36,17 80 163 100 15,7 56,52 100 254 125 24,5 88,31 125 397 150 35,3 127,17 150 572 200 62,8 226,08 200 1017 250 98,1 353,25 250 1590 300 141,3 508,68 300 2289 350 192,3 692,37 350 3116 400 251,2 904,32 400 4069 450 317,9 1144,53 450 5150 500 392,5 1413,00 500 6359 600 565,2 2034,72 600 9156 700 769,3 2769,48 700 12463 800 1004,8 3617,28 800 16278 Durante la messa in opera delle tubazioni non devono finire in esse dei corpi estranei e pertanto tutti i tubi prima della posa, saranno accuratamente puliti con spazzoloni o scovoli nettatubi; durante il montaggio le imboccature saranno chiuse con appositi coperchi o tappi, specialmente ad ogni sospensione del lavoro, per evitare l’entrata di corpi estranei. Al termine dei lavori e prima dell’entrata in servizio, l’impresa eseguirà un completo lavaggio di tutte le condotte con acqua pulita e con l’aggiunta di una idonea soluzione di ipoclorito di calcio o di sodio. si veda quanto già detto al capitolo "lavori di acquedotto" Le tecnologie più largamente utilizzate per la lettura giunzione e che danno i migliori risultati dal punto vista dell'affidabilità sono le tecniche di saldatura TIG e LASER. Tali tecniche possono essere utilizzate sia in officina sia in cantiere, dato che esistono apparecchiatura portatili facilmente impiegabili in ogni tipo di situazione. Per tubi tipo 316 è consigliata la saldatura con sistema Laser (si utilizza un raggio laser per fornire energia per fondere i lembi da saldare); il risultato è un cordone di saldatura molto stretto (0,6-0,8 mm.) con zona termicamente alterata molto ridotta. Normalmente, per cautelarsi il più possibile da qualsiasi tipo dì fenomeno corrosivo in esercizio, se le saldature devono essere effettuate su spessori considerevoli (oltre i 2/3 mm), è consigliabile rivolgersi ad acciai inox dei tipo a basso contenuto di carbonio, vale a dire i tipi "L", oppure a quelli stabilizzati con titanio oppure con il niobio. Anche queste tipologie sono facilmente reperibili dal mercato. Dato che le tecniche sopra citate prevedono la protezione con gas inerte dall'esterno, è bene che, in generale, oltre alla protezione esterna si provveda anche a quella sul rovescio, sempre per garantire la massima affidabilità del piano di conservazione • Quando si usa la formula “previo sfoltimento del carteggio di carattere transitorio e strumentale” si allude all’operazione che estrae dal fascicolo le copie e i documenti, che hanno appunto carattere strumentale e transitorio, utilizzati dal RPA per espletare il procedimento, ma che esauriscono la loro funzione nel momento in cui viene emesso il provvedimento finale oppure non sono strettamente connessi al procedimento (ad esempio, appunti, promemoria, copie di normativa e documenti di carattere generale)giunto saldato.

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Principi generali. Ambito Le autorizzazioni previste dal presente disciplinare consentono la circolazione nella zona a traffico limitato, nel rispetto della segnaletica esistente e criteri generali nei limiti previsti dalle presenti norme, nonché dalle prescrizioni particolari indicate nell’autorizzazione ed in ottemperanza a quanto previsto dal Nuovo Codice della Strada. Salvo diverse disposizioni previste nei singoli articoli, possono essere oggetto di applicazione rilascio di permesso i veicoli di proprietà del richiedente o di un componente del suo nucleo familiare anagrafico (come risulta dal certificato dello Stato di Famiglia del Comune di residenza), nonché: i veicoli di cui un componente del nucleo familiare residente sia uno dei soggetti individuati dall’art. 196 comma 1 del Codice della Strada (usufruttuario; acquirente con patto di riservato dominio o l'utilizzatore a titolo di locazione finanziaria); • i veicoli intestati a persona non appartenente al nucleo familiare residente, ma dei quali si abbia l’esclusivo godimento in virtù di un contratto di comodato d'uso registrato; • I veicoli intestati a persona non appartenente al nucleo familiare residente, ma dei quali si abbia la temporanea disponibilità, a titolo di comodato ovvero in forza di un provvedimento di affidamento in custodia giudiziale, purché, come disposto dall’art. 247 bis del DPR 495/92, sulla carta di circolazione sia stato annotato il nominativo del comodatario e la scadenza del relativo contratto, ovvero il nominativo dell’affidatario (nel caso di comodato, sono esentati dall’obbligo di aggiornamento della carta di circolazione i componenti del nucleo familiare, purché conviventi con l’intestatario del veicolo); • i veicoli intestati a ditta commerciale ed utilizzati in via esclusiva dal legale rappresentante o da un dipendente della stessa, anagraficamente residente nella Z.T.L. , con dichiarazione della ditta proprietaria del veicolo. Il presupposto permesso viene identificato con idoneo contrassegno, da esporre in maniera ben visibile sul parabrezza dell'autoveicolo. Il contrassegno viene rilasciato annualmente dalla Multiservizi spa agli aventi diritto previa presentazione di regolare istanza. Ai veicoli non autorizzati sarà vietato l’accesso. La presenza del varco elettronico per il corretto utilizzo di questo strumento è l’organizzazione dell’archivio basata sul Piano di classificazione prodotto dal Gruppo di lavoro. • Lo scarto della documentazione prodotta e classificata sino all’adozione del nuovo titolario deve essere valutato sulla base del massimario precedente. • I termini cronologici indicati devono essere conteggiati dalla chiusura dell’affare controllo degli accessi alla zona a traffico limitato comporta per i fascicoli oppure dall’ultima registrazione effettuata, nel caso dei registriveicoli autorizzati in via definitiva le relative targhe in una lista (cosiddetta “lista bianca”) che ne consente al sistema di rilevamento il riconoscimento automatico degli autorizzati. • In generale, si sono ridotti, rispetto a quelli indicati dal massimario Rimane comunque in capo agli stessi l'obbligo di scarto precedentemente esposizione dell’autorizzazione. Per gli altri veicoli autorizzati non in vigore, i termini di conservazione dei documentivia continuativa autorizzati ad accedere nelle ZTL del “vecchio incasato”, in linea con la normativa generale civilistica e con la normativa specifica ove contempli termini per la conservazione degli atti. • Il materiale non archivistico non viene preso in considerazione base a quanto stabilito dal presente Pianodisciplinare, in quanto non devono essere considerati documenti è possibile comunicare nelle quarantotto ore successive l’avvenuto ingresso nella ZTL durante gli stampati in biancoorari di rilevazione elettronica, la modulistica, le raccolte normative o altro materiale analogo (ad esempio, copie della normativa da consegnare all’utenza)utilizzando l'apposito modulo predisposto dall'Ufficio Mobilità. • L’applicazione del piano di conservazione non può comunque essere automatica, ma deve valutare caso per caso le eventuali particolarità adottate dal Comune nell’organizzazione dei documenti prodotti. • Lo scarto, se non viene effettuato regolarmente ogni anno e su un archivio organizzato, potrà essere deciso e valutato solo dopo che l’intero complesso archivistico sia stato analizzato e almeno sommariamente riordinato. I fondamenti della conservazione permanente • In genere, salvo poche eccezioni, tutti i repertori devono essere conservati permanentemente. • Il Comune non deve scartare i documenti considerati “vitali” (quelli che – mutuando una definizione formulata da Xxxxxxx Xxxxxxx0 – in caso di disastro, sono necessari Tale moduli è reperibile sul sito xxx.xxxxxxxxx.xx unitamente a ricreare lo stato giuridico dell’ente e la sua situazione legale e finanziaria, a garantire i diritti dei dipendenti e dei cittadini, a soddisfare i suoi obblighi e a proteggere i suoi interessi esterni). Alcune considerazioni sulla dimensione culturale degli archivi • Lo scarto si effettua di norma sui documenti dell’archivio di deposito. • Non vanno scartati i documenti prodotti durante la prima e la seconda guerra mondiale e vanno vagliati con estrema attenzione quelli degli anni del dopoguerra e della ricostruzione, perché tali archivi costituiscono una miniera di informazioni e di dati ancora sconosciuti e finora inesplorati dagli storici, oltre che un serbatoio di informazioni rilevanti dal punto di vista giuridico.. Documenti originali e documenti prodotti in copia • Lo scarto dei documenti in copia può essere facilmente effettuato qualora sia prevista la conservazione permanente dei documenti in originale e qualora le copie non contengano annotazioni amministrative o visti essenziali per ricostruire il procedimento nella sua correttezza. • È opportuno prevedere repertori di documenti di interesse generale per tutte le UOR del Comuneinformazioni relative all’accesso nella ZTL e dovrà essere trasmesso, resi disponibili sul sito interno del Comunesecondo la tempistica indicata, che quindi diventano depositi via mail all’indirizzo di documenti ad alto carattere informativo, in modo da evitare copie multiple, superflue, che contribuiscono ad appesantire inutilmente la conservazione documentale nelle diverse UOR, a scapito dei documenti essenziali e specifici. • È altresì opportuno che ciascun RPA, durante la formazione dell’archivio corrente, abbia cura di non inserire nel fascicolo copie superflue di normative o atti repertoriati di carattere generale, facilmente reperibili in un sistema informatico-archivistico ben organizzato. • Sarebbe anche auspicabile che il fascicolo venisse organizzato in sottofascicoli nei quali inserire i documenti soggetti a scarto periodico, in modo da facilitare, a tempo debito, le operazioni di scarto. Avvertenze per la lettura del piano di conservazione • Quando si usa la formula “previo sfoltimento del carteggio di carattere transitorio e strumentale” si allude all’operazione che estrae dal fascicolo le copie e i documenti, che hanno appunto carattere strumentale e transitorio, utilizzati dal RPA per espletare il procedimento, ma che esauriscono la loro funzione nel momento in cui viene emesso il provvedimento finale oppure non sono strettamente connessi al procedimento (ad esempio, appunti, promemoria, copie di normativa e documenti di carattere generale).posta elettronica xxx@xxx.xx

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Samples: Disciplinare Per La Circolazione Stradale All’interno Della z.t.l.”vecchio Incasato”

Principi generali. Ambito La legge" fornisce due indicazioni in relazione ai soggetti che possono essere parte di un contratto di rete. Innanzitutto, con riferimento alla nozione di contratto di rete, “la legge” stabilisce che "con il contratto di rete più imprenditori perse- guono lo scopo di accrescere […]"; con riferimento alle formalità pubblicitarie ine- renti il contratto di rete dispone inoltre che "Il contratto di rete e' soggetto a iscri- zione nella sezione del registro delle imprese presso cui e' iscritto ciascun par- tecipante […]". Dalla disciplina sembra quindi doversi desumere che due sono i requisiti che deb- bono essere soddisfatti affinchè un soggetto possa essere parte di un contratto di rete: (1) deve trattarsi di un imprenditore (requisito sostanziale); (2) la qualità di imprenditore deve risultare dal Registro delle Imprese (requisito formale). Sulla necessaria coesistenza di entrambi i requisiti si sono formate almeno due opinioni: (a) secondo alcuni entrambi i requisiti debbono necessariamente coesi- stere; (b) secondo altri il requisito fondamentale è solo il requisito sostanziale che pertanto è l'unico che deve necessariamente esistere, mentre il requisito formale può essere omesso. In altri termini mentre vi è accordo sulla circostanza che per essere parte di un contratto di rete è necessario essere imprenditori, non vi è una- nimità di vedute sul fatto che tale qualità debba necessariamente risultare dal Registro delle Imprese. Riteniamo preferibile la prima opinione e criteri generali di applicazione • Il presupposto ciò non solo per il corretto utilizzo di questo strumento è l’organizzazione dell’archivio basata sul Piano di classificazione prodotto dal Gruppo di lavoro. • Lo scarto ragioni prudenziali, det- tate dalla novità della documentazione prodotta e classificata sino all’adozione del nuovo titolario deve essere valutato norma, ma anche sulla base del massimario precedente. • I termini cronologici indicati devono essere conteggiati dalla chiusura dell’affare per i fascicoli oppure dall’ultima registrazione effettuata, nel caso dei registri. • In generale, si sono ridotti, rispetto a quelli indicati dal massimario di scarto precedentemente indici sistematici e normati- vi: in vigore, i termini di conservazione dei documenti, in linea con la normativa generale civilistica e con la normativa specifica ove contempli termini particolare per la conservazione degli atticircostanza che “la legge” (1) pone l'obbligo di iscrivere il contratto di rete nella sezione del Registro delle imprese presso cui e' iscritto cia- La possibilità di far parte di una rete è limitata ai soli imprenditori. • Il materiale non archivistico non viene preso in considerazione dal presente Piano, in quanto non devono essere considerati documenti gli stampati in bianco, la modulistica, le raccolte normative Ai sensi dell'art. 2082 c.c. è imprenditore colui che esercita professionalmente un'attività economica organizzata al fine della produzione o altro materiale analogo (ad esempio, copie della normativa da consegnare all’utenza). • L’applicazione del piano dello scambio di conservazione non può comunque essere automatica, ma deve valutare caso per caso le eventuali particolarità adottate dal Comune nell’organizzazione dei documenti prodotti. • Lo scarto, se non viene effettuato regolarmente ogni anno beni e su un archivio organizzato, potrà essere deciso e valutato solo dopo che l’intero complesso archivistico sia stato analizzato e almeno sommariamente riordinatoservizi. I fondamenti della conservazione permanente • In genere, salvo poche eccezioni, tutti i repertori devono requisiti fondamentali per essere conservati permanentementeconsiderato imprenditore sono quin- di: (a) l'esercizio di un'attività economica; (b) la produzione o lo scambio di beni e servizi; (c) l'organizzazione dell'attività economica; (d) l'esercizio professionale dell'attività economica. • Il Comune non deve scartare i documenti considerati “vitali” (quelli La qualità di imprenditore è oggetto di pubblicità: si può quindi desumere dalle risultanze del Registro delle Imprese se un soggetto è titolare di un'attività d'im- presa. Ai soli fini dell'accertamento dei requisiti per la partecipazione al contratto di rete si ritiene che – mutuando una definizione formulata da Xxxxxxx Xxxxxxx0 – l'iscrizione presso il Registro delle Imprese costituisca ele- mento sufficiente; in caso di disastro, sono necessari a ricreare lo stato giuridico dell’ente e altre parole ove un soggetto risulti iscritto presso il Registro delle Imprese la sua situazione legale e finanziariaqualità di imprenditore deve ritenersi senza dubbio attestata. Parebbe invece doversi escludere la qualità di imprenditore per mancanza asso- luta sia del requisito sostanziale che del requisito formale: (1) dei soggetti che svolgono attività libero professionali; (2) delle pubbliche amministrazioni, a garantire per le attività svolte nell'esercizio delle loro funzioni. E' importante sottolineare che l'esclusione per le pubbliche amministrazioni vale soltanto per le attività svolte nel- l'esercizio delle proprie funzioni. Ove si tratti, invece, di attività imprenditoriali gestite da enti pubblici (entro i diritti dei dipendenti e dei cittadini, a soddisfare i suoi obblighi e a proteggere i suoi interessi esterni). Alcune considerazioni sulla dimensione culturale degli archivi • Lo scarto si effettua di norma sui documenti dell’archivio di deposito. • Non vanno scartati i documenti prodotti durante la prima e la seconda guerra mondiale e vanno vagliati con estrema attenzione quelli degli anni del dopoguerra e della ricostruzione, perché tali archivi costituiscono una miniera di informazioni e di dati ancora sconosciuti e finora inesplorati dagli storici, oltre che un serbatoio di informazioni rilevanti dal punto di vista giuridico.. Documenti originali e documenti prodotti in copia • Lo scarto dei documenti in copia può essere facilmente effettuato qualora sia prevista la conservazione permanente dei documenti in originale e qualora le copie non contengano annotazioni amministrative o visti essenziali per ricostruire il procedimento nella sua correttezza. • È opportuno prevedere repertori di documenti di interesse generale per tutte le UOR del Comune, resi disponibili sul sito interno del Comune, che quindi diventano depositi di documenti ad alto carattere informativo, in modo da evitare copie multiple, superflue, che contribuiscono ad appesantire inutilmente la conservazione documentale nelle diverse UOR, a scapito dei documenti essenziali e specifici. • È altresì opportuno che ciascun RPA, durante la formazione dell’archivio corrente, abbia cura di non inserire nel fascicolo copie superflue di normative o atti repertoriati di carattere generale, facilmente reperibili in un sistema informatico-archivistico ben organizzato. • Sarebbe anche auspicabile che il fascicolo venisse organizzato in sottofascicoli nei quali inserire i documenti soggetti a scarto periodico, in modo da facilitare, a tempo debito, le operazioni di scarto. Avvertenze per la lettura del piano di conservazione • Quando si usa la formula “previo sfoltimento del carteggio di carattere transitorio e strumentale” si allude all’operazione che estrae dal fascicolo le copie e i documenti, che hanno appunto carattere strumentale e transitorio, utilizzati dal RPA per espletare il procedimento, ma che esauriscono la loro funzione nel momento limiti in cui viene emesso ciò è consentito) lo stesso ente pubbli- co dovrebbe essere, almeno per quella attività, considerato imprenditore e quindi soggetto ad iscrizione presso il provvedimento finale oppure Registro delle Imprese. Ciò ammesso non sono strettamente connessi al procedimento (ad esempiosi vedo- no ragioni per cui, appuntientro i limiti sopra precisati, promemoria, copie di normativa e documenti di carattere generale)anche un ente pubblico non possa essere ammesso in una rete.

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Principi generali. Ambito L’efficacia del Modello è assicurata - oltre che dall’elaborazione di meccanismi di decisione e criteri generali di applicazione • Il presupposto per controllo tali da eliminare o ridurre significativamente il corretto utilizzo rischio di questo strumento commissione degli illeciti penali ed amministrativi ai quali è l’organizzazione dell’archivio basata sul Piano di classificazione prodotto dal Gruppo di lavoroapplicabile il D.lgs. • Lo scarto della documentazione prodotta e classificata sino all’adozione del nuovo titolario deve essere valutato sulla base del massimario precedente. • I termini cronologici indicati devono essere conteggiati dalla chiusura dell’affare per i fascicoli oppure dall’ultima registrazione effettuata, nel caso dei registri. • In generale, si sono ridotti, rispetto n. 231/2001 - dagli strumenti sanzionatori posti a quelli indicati dal massimario di scarto precedentemente in vigore, i termini di conservazione dei documenti, in linea con la normativa generale civilistica e con la normativa specifica ove contempli termini per la conservazione degli atti. • Il materiale non archivistico non viene preso in considerazione dal presente Piano, in quanto non devono essere considerati documenti gli stampati in bianco, la modulistica, le raccolte normative o altro materiale analogo (ad esempio, copie della normativa da consegnare all’utenza). • L’applicazione del piano di conservazione non può comunque essere automatica, ma deve valutare caso per caso le eventuali particolarità adottate dal Comune nell’organizzazione dei documenti prodotti. • Lo scarto, se non viene effettuato regolarmente ogni anno e su un archivio organizzato, potrà essere deciso e valutato solo dopo che l’intero complesso archivistico sia stato analizzato e almeno sommariamente riordinatopresidio dell’osservanza delle condotte prescritte. I fondamenti della conservazione permanente • In genere, salvo poche eccezioni, tutti i repertori devono essere conservati permanentemente. • Il Comune non deve scartare i documenti considerati “vitali” (quelli che – mutuando una definizione formulata da Xxxxxxx Xxxxxxx0 – in caso di disastro, sono necessari a ricreare lo stato giuridico dell’ente e la sua situazione legale e finanziaria, a garantire i diritti comportamenti dei dipendenti e dei cittadinisoggetti esterni (intendendosi per tali i lavoratori autonomi o parasubordinati, a soddisfare i suoi obblighi professionisti, i consulenti, gli agenti, i fornitori, i partner commerciali, ecc...) non conformi ai principi e a proteggere alle regole di condotta prescritti nel presente Modello - ivi ricomprendendo il Codice Etico e le procedure e norme interne, che fanno parte integrante del Modello - costituiscono illecito contrattuale. Su tale presupposto, la Società adotterà nei confronti: • del personale dipendente, il sistema sanzionatorio stabilito dalle vigenti disposizioni di legge e dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro applicabile; • di tutti i suoi interessi esterni)soggetti esterni il sistema sanzionatorio stabilito dalle disposizioni contrattuali e di legge che regolano la materia. Alcune considerazioni L’attivazione, sulla dimensione culturale degli archivi • Lo scarto si effettua base delle segnalazioni pervenute all’Amministratore Delegato o dall’Organismo di norma sui documenti dell’archivio di deposito. • Non vanno scartati i documenti prodotti durante la prima Vigilanza, lo svolgimento e la seconda guerra mondiale definizione del procedimento disciplinare nei confronti dei dipendenti e vanno vagliati con estrema attenzione quelli degli anni dirigenti sono affidati all’Amministratore Delegato. Gli interventi sanzionatori nei confronti dei soggetti esterni sono affidati alla funzione che gestisce il contratto o presso cui opera il lavoratore autonomo ovvero il fornitore. Il tipo e l’entità di ciascuna delle sanzioni stabilite, saranno applicate, ai sensi della normativa richiamata, tenuto conto del dopoguerra grado di imprudenza, imperizia, negligenza, colpa o dell’intenzionalità del comportamento relativo all’azione/omissione, tenuto altresì conto di eventuale recidiva, nonché dell’attività lavorativa svolta dall’interessato e della ricostruzionerelativa posizione funzionale, perché tali archivi costituiscono una miniera di informazioni e di dati ancora sconosciuti e finora inesplorati dagli storici, oltre che un serbatoio di informazioni rilevanti dal punto di vista giuridico.. Documenti originali e documenti prodotti in copia • Lo scarto dei documenti in copia può essere facilmente effettuato qualora sia prevista la conservazione permanente dei documenti in originale e qualora le copie non contengano annotazioni amministrative o visti essenziali per ricostruire il procedimento nella sua correttezza. • È opportuno prevedere repertori di documenti di interesse generale per unitamente a tutte le UOR del Comune, resi disponibili sul sito interno del Comune, altre particolari circostanze che quindi diventano depositi di documenti ad alto carattere informativopossono aver caratterizzato il fatto. Quanto precede verrà adottato indipendentemente dall’avvio e/o svolgimento e definizione dell’eventuale azione penale, in modo da evitare copie multiple, superflue, quanto i principi e le regole di condotta imposte dal Modello sono assunte dalla Società in piena autonomia ed indipendentemente dai possibili reati che contribuiscono ad appesantire inutilmente la conservazione documentale nelle diverse UOR, a scapito dei documenti essenziali eventuali condotte possano determinare e specificiche l’autorità giudiziaria ha il compito di accertare. • È altresì opportuno che ciascun RPA, durante la formazione dell’archivio corrente, abbia cura di non inserire nel fascicolo copie superflue di normative o atti repertoriati di carattere generale, facilmente reperibili in un sistema informatico-archivistico ben organizzato. • Sarebbe anche auspicabile che il fascicolo venisse organizzato in sottofascicoli nei quali inserire i documenti soggetti a scarto periodicoPertanto, in modo da facilitareapplicazione dei suddetti criteri, viene stabilito il seguente sistema sanzionatorio. La verifica dell’adeguatezza del sistema sanzionatorio, il costante monitoraggio dei procedimenti di irrogazione delle sanzioni nei confronti dei dipendenti, nonché degli interventi nei confronti dei soggetti esterni sono affidati all’Organismo di Vigilanza, il quale procede anche alla segnalazione delle infrazioni di cui venisse a tempo debito, le operazioni di scarto. Avvertenze per la lettura del piano di conservazione • Quando si usa la formula “previo sfoltimento del carteggio di carattere transitorio e strumentale” si allude all’operazione conoscenza nello svolgimento delle funzioni che estrae dal fascicolo le copie e i documenti, che hanno appunto carattere strumentale e transitorio, utilizzati dal RPA per espletare il procedimento, ma che esauriscono la loro funzione nel momento in cui viene emesso il provvedimento finale oppure non gli sono strettamente connessi al procedimento (ad esempio, appunti, promemoria, copie di normativa e documenti di carattere generale)proprie.

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Principi generali. Ambito e criteri generali di applicazione • Il presupposto per il corretto utilizzo di questo strumento è l’organizzazione dell’archivio basata sul Piano di classificazione prodotto dal Gruppo di lavoro. • Lo scarto della documentazione prodotta e classificata sino all’adozione del nuovo titolario deve essere valutato sulla base del massimario precedente. • I termini cronologici indicati devono essere conteggiati dalla chiusura dell’affare per i fascicoli oppure dall’ultima registrazione effettuata, nel caso dei registri. • In generale, si sono ridotti, rispetto a quelli indicati dal massimario di scarto precedentemente in vigore, i termini di conservazione dei documenti, in linea con la normativa generale civilistica e con la normativa specifica ove contempli termini per la conservazione degli atti. • Il materiale non archivistico non viene preso in considerazione dal presente Piano, in quanto non devono essere considerati documenti gli stampati in bianco, la modulistica, le raccolte normative o altro materiale analogo (ad esempio, copie della normativa da consegnare all’utenza). • L’applicazione del piano Piano di conservazione Conservazione non può comunque essere automatica, ma deve valutare caso per caso le eventuali particolarità adottate dal Comune nell’organizzazione dei documenti prodotti. • Lo scarto, scarto se non viene effettuato regolarmente effettuatoregolarmente ogni anno e su un archivio organizzato, potrà essere deciso e valutato solo dopo che l’intero complesso archivistico sia stato analizzato e almeno sommariamente riordinato. I fondamenti della conservazione permanente • In genere, salvo poche eccezioni, tutti i repertori devono essere conservati permanentemente. Gruppo di lavoro per la formulazione di proposte e modelli per la riorganizzazione dell’archivio dei Comuni • Il Comune non deve scartare i documenti considerati “vitali” (quelli che – mutuando una definizione formulata da Xxxxxxx Xxxxxxx0 – in caso di disastro, sono necessari a ricreare lo stato giuridico dell’ente e la sua situazione legale e finanziaria, a garantire i diritti dei dipendenti e dei cittadini, a soddisfare i suoi obblighi e a proteggere i suoi interessi esterni). Alcune considerazioni sulla dimensione culturale degli archivi • Lo scarto si effettua effettua, di norma norma, sui documenti dell’archivio di deposito. • Non vanno scartati i documenti prodotti durante la prima e la seconda guerra mondiale e vanno vagliati con estrema attenzione quelli degli deglii anni del dopoguerra e della ricostruzione, perché tali archivi costituiscono una miniera di informazioni e di dati ancora sconosciuti e finora inesplorati dagli storici, oltre che un serbatoio di informazioni rilevanti dal punto di vista giuridico.. Documenti originali e documenti prodotti in copia • Lo scarto dei documenti in copia può essere facilmente effettuato qualora sia prevista la conservazione permanente dei documenti in originale e qualora le copie non contengano annotazioni amministrative o visti essenziali per ricostruire il procedimento nella sua correttezza. • È opportuno prevedere repertori di documenti di interesse generale per tutte le UOR del Comune, resi disponibili sul sito interno del Comune, che quindi diventano depositi di documenti ad alto carattere informativo, in modo da evitare copie multiple, superflue, che contribuiscono ad appesantire inutilmente la conservazione documentale nelle diverse UOR, a scapito dei documenti essenziali e specifici. • È altresì opportuno che ciascun RPA, durante la formazione dell’archivio corrente, abbia cura di non inserire nel fascicolo copie superflue di normative o atti repertoriati di carattere generale, facilmente reperibili in un sistema informatico-archivistico ben organizzato. • Sarebbe anche auspicabile che il fascicolo venisse organizzato in sottofascicoli nei quali inserire i documenti soggetti a scarto periodico, in modo da facilitare, a tempo debito, le operazioni di scarto. Avvertenze per la lettura del piano di conservazione • Quando si usa la formula “previo sfoltimento del carteggio di carattere transitorio e strumentale” si allude all’operazione che estrae dal fascicolo le copie e i documenti, che hanno appunto carattere strumentale e transitorio, utilizzati dal RPA per espletare il procedimento, ma che esauriscono la loro funzione nel momento in cui viene emesso il provvedimento finale oppure non sono strettamente connessi al procedimento (ad esempio, appunti, promemoria, copie di normativa e documenti di carattere generale).

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Principi generali. Ambito •L’orario di lavoro è funzionale all’orario di servizio e criteri generali di applicazione • Il presupposto per il corretto utilizzo di questo strumento è l’organizzazione dell’archivio basata sul Piano di classificazione prodotto dal Gruppo di lavoroapertura al pubblico. • Lo scarto •L’articolazione dell’orario tende all’ottimizzazione dell'impiego delle risorse umane, al miglioramento della documentazione prodotta e classificata sino all’adozione del nuovo titolario deve essere valutato sulla base del massimario precedentequalità della prestazione, all' ampliamento della fruibilità dei servizi da parte dell’utenza, al miglioramento dei rapporti funzionali con altre strutture ed amministrazioni. • I termini cronologici indicati devono essere conteggiati dalla chiusura dell’affare per i fascicoli oppure dall’ultima registrazione effettuata•Restano vigenti, nel caso quadro delle restrizioni normative e di fondi definite, gli istituti dello straordinario e della reperibilità. •Verificare l’assolvimento del debito orario ordinario contrattuale. •Verificare la presenza in servizio sui turni o nelle fasce orarie predefinite. •Registrare l’orario effettuato per esigenze straordinarie e per le chiamate in reperibilità. •Evitare l’accumulo di orario reso in forme non funzionali alle esigenze di servizio e dell’utenza. Le prestazioni rese in eccedenza all’orario quotidiano assegnato sono effettivamente attribuite soltanto se preventivamente autorizzate o se ciò non sia possibile, tramite esplicitazione di motivazioni ritenute valide dal Dirigente preposto. Il dipendente è informato dell’orario riconosciuto e di quello non validato tramite la consegna del tabulato mensile definitivo. La quota di orario eccedente, riconosciuta dal dirigente, può essere: •recuperata con modalità da concordare con il dirigente, entro il termine dei registridue mesi successivi; tale termine può essere eccezionalmente soggetto a proroga per un massimo di ulteriori due mesi in presenza di motivate esigenze di funzionalità del servizio o di temporanea assenza del dipendente interessato; •retribuita come lavoro straordinario nei limiti delle quote assegnate. • In generale, si sono ridotti, rispetto a quelli indicati dal massimario di scarto precedentemente in vigore, i termini di conservazione dei documenti, in linea con L’Amministrazione è impegnata ad assicurare che la normativa generale civilistica e con la normativa specifica ove contempli termini procedura per la conservazione degli atti. • Il materiale non archivistico non viene preso in considerazione dal presente Pianorilevazione delle presenze consenta ai lavoratori un’informazione tempestiva e certa sullo svolgimento mensile dell’orario effettuato, in quanto non devono essere considerati documenti gli stampati in bianco, la modulistica, le raccolte normative o altro materiale analogo (ad esempio, copie anche ai fini della normativa da consegnare all’utenza). • L’applicazione del piano di conservazione non può comunque essere automatica, ma deve valutare caso per caso le eventuali particolarità adottate dal Comune nell’organizzazione dei documenti prodotti. • Lo scarto, se non viene effettuato regolarmente ogni anno e su un archivio organizzato, potrà essere deciso e valutato solo dopo che l’intero complesso archivistico sia stato analizzato e almeno sommariamente riordinato. I fondamenti della conservazione permanente • In genere, salvo poche eccezioni, tutti i repertori devono essere conservati permanentemente. • Il Comune non deve scartare i documenti considerati “vitali” (quelli che – mutuando una definizione formulata da Xxxxxxx Xxxxxxx0 – in caso di disastro, sono necessari a ricreare lo stato giuridico dell’ente e la sua situazione legale e finanziaria, a garantire i diritti dei dipendenti e dei cittadini, a soddisfare i suoi obblighi e a proteggere i suoi interessi esterni). Alcune considerazioni sulla dimensione culturale degli archivi • Lo scarto si effettua di norma sui documenti dell’archivio di deposito. • Non vanno scartati i documenti prodotti durante la prima e la seconda guerra mondiale e vanno vagliati con estrema attenzione quelli degli anni del dopoguerra e della ricostruzione, perché tali archivi costituiscono una miniera di informazioni e di dati ancora sconosciuti e finora inesplorati dagli storici, oltre che un serbatoio di informazioni rilevanti dal punto di vista giuridico.. Documenti originali e documenti prodotti in copia • Lo scarto dei documenti in copia può essere facilmente effettuato qualora sia prevista la conservazione permanente dei documenti in originale e qualora le copie non contengano annotazioni amministrative o visti essenziali per ricostruire il procedimento nella sua correttezza. • È opportuno prevedere repertori di documenti di interesse generale per tutte le UOR del Comune, resi disponibili sul sito interno del Comune, che quindi diventano depositi di documenti ad alto carattere informativo, in modo da evitare copie multiple, superflue, che contribuiscono ad appesantire inutilmente la conservazione documentale nelle diverse UOR, a scapito dei documenti essenziali e specifici. • È altresì opportuno che ciascun RPA, durante la formazione dell’archivio corrente, abbia cura di non inserire nel fascicolo copie superflue di normative o atti repertoriati di carattere generale, facilmente reperibili in un sistema informatico-archivistico ben organizzato. • Sarebbe anche auspicabile che il fascicolo venisse organizzato in sottofascicoli nei quali inserire i documenti soggetti a scarto periodico, in modo da facilitare, a tempo debito, le operazioni di scarto. Avvertenze per la lettura del piano di conservazione • Quando si usa la formula “previo sfoltimento del carteggio di carattere transitorio e strumentale” si allude all’operazione che estrae dal fascicolo le copie e i documenti, che hanno appunto carattere strumentale e transitorio, utilizzati dal RPA per espletare il procedimento, ma che esauriscono la loro funzione nel momento in cui viene emesso il provvedimento finale oppure non sono strettamente connessi al procedimento (ad esempio, appunti, promemoria, copie di normativa e documenti di carattere generale)validazione.

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Samples: Contratto Collettivo Integrativo Aziendale

Principi generali. Ambito e criteri generali di applicazione • Il presupposto per il corretto utilizzo di questo strumento è l’organizzazione dell’archivio basata sul Piano di classificazione prodotto dal Gruppo di lavoro. • Lo scarto della documentazione prodotta e classificata sino all’adozione del nuovo titolario deve essere valutato sulla base del massimario precedente. • I termini cronologici indicati devono essere conteggiati dalla chiusura dell’affare per i fascicoli oppure dall’ultima registrazione effettuata, nel caso dei registri. • In generale, si sono ridotti, rispetto a quelli indicati dal massimario di scarto precedentemente in vigore, i termini di conservazione dei documenti, in linea con la normativa generale civilistica e con la normativa specifica ove contempli termini per la conservazione degli atti. • Il materiale non archivistico non viene preso in considerazione dal presente Piano, in quanto non devono essere considerati documenti gli stampati in bianco, la modulistica, le raccolte normative o altro materiale analogo (ad esempio, copie della normativa da consegnare all’utenza). • L’applicazione del piano di conservazione non può comunque essere automatica, ma deve valutare caso per caso le eventuali particolarità adottate dal Comune nell’organizzazione dei documenti prodotti. • Lo scarto, se non viene effettuato regolarmente ogni anno e su un archivio organizzato, potrà essere deciso e valutato solo dopo che l’intero complesso archivistico sia stato analizzato e almeno sommariamente riordinato. I fondamenti della conservazione permanente • In genere, salvo poche eccezioni, tutti i repertori devono essere conservati permanentemente. • Il Comune non deve scartare i documenti considerati “vitali” (quelli che – mutuando una definizione formulata da Xxxxxxx Xxxxxxx0 Xxxxxxx[1] – in caso di disastro, sono necessari a ricreare lo stato giuridico dell’ente e la sua situazione legale e finanziaria, a garantire i diritti dei dipendenti e dei cittadini, a soddisfare i suoi obblighi e a proteggere i suoi interessi esterni). Alcune considerazioni sulla dimensione culturale degli archivi • Lo scarto si effettua di norma sui documenti dell’archivio di deposito. • Non vanno scartati i documenti prodotti durante la prima e la seconda guerra mondiale e vanno vagliati con estrema attenzione quelli degli anni del dopoguerra e della ricostruzione, perché tali archivi costituiscono una miniera di informazioni e di dati ancora sconosciuti e finora inesplorati dagli storici, oltre che un serbatoio di informazioni rilevanti dal punto di vista giuridico.. Documenti originali e documenti prodotti in copia • Lo scarto dei documenti in copia può essere facilmente effettuato qualora sia prevista la conservazione permanente dei documenti in originale e qualora le copie non contengano annotazioni amministrative o visti essenziali per ricostruire il procedimento nella sua correttezza. • È opportuno prevedere repertori di documenti di interesse generale per tutte le UOR del Comune, resi disponibili sul sito interno del Comune, che quindi diventano depositi di documenti ad alto carattere informativo, in modo da evitare copie multiple, superflue, che contribuiscono ad appesantire inutilmente la conservazione documentale nelle diverse UOR, a scapito dei documenti essenziali e specifici. • È altresì opportuno che ciascun RPA, durante la formazione dell’archivio corrente, abbia cura di non inserire nel fascicolo copie superflue di normative o atti repertoriati di carattere generale, facilmente reperibili in un sistema informatico-archivistico ben organizzato. • Sarebbe anche auspicabile che il fascicolo venisse organizzato in sottofascicoli nei quali inserire i documenti soggetti a scarto periodico, in modo da facilitare, a tempo debito, le operazioni di scarto. Avvertenze per la lettura del piano di conservazione • Quando si usa la formula “previo sfoltimento del carteggio di carattere transitorio e strumentale” si allude all’operazione che estrae dal fascicolo le copie e i documenti, che hanno appunto carattere strumentale e transitorio, utilizzati dal RPA per espletare il procedimento, ma che esauriscono la loro funzione nel momento in cui viene emesso il provvedimento finale oppure non sono strettamente connessi al procedimento (ad esempio, appunti, promemoria, copie di normativa e documenti di carattere generale). • Se i documenti sono inseriti integralmente o per estratto in una banca dati, l’archivio dispone solo degli esemplari più aggiornati e perde memoria delle fasi storiche. In certi casi, nei quali la memoria è ritenuta essenziale, si suggerisce nel corso del Piano di eseguire periodicamente, a cadenza prestabilita, un salvataggio (copia di back-up) o una stampa della banca dati.

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Principi generali. Ambito La legge" fornisce due indicazioni in relazione ai soggetti che possono essere parte di un contratto di rete. Innanzitutto, con riferimento alla nozione di contratto di rete, “la legge” stabilisce che "con il contratto di rete più imprenditori perse- guono lo scopo di accrescere […]"; con riferimento alle formalità pubblicitarie ine- renti il contratto di rete dispone inoltre che "Il contratto di rete e' soggetto a iscri- zione nella sezione del registro delle imprese presso cui e' iscritto ciascun par- tecipante […]". Dalla disciplina sembra quindi doversi desumere che due sono i requisiti che deb- bono essere soddisfatti affinchè un soggetto possa essere parte di un contratto di rete: (1) deve trattarsi di un imprenditore (requisito sostanziale); (2) la qualità di imprenditore deve risultare dal Registro delle Imprese (requisito formale). Sulla necessaria coesistenza di entrambi i requisiti si sono formate almeno due opinioni: (a) secondo alcuni entrambi i requisiti debbono necessariamente coesi- stere; (b) secondo altri il requisito fondamentale è solo il requisito sostanziale che pertanto è l'unico che deve necessariamente esistere, mentre il requisito formale può essere omesso. In altri termini mentre vi è accordo sulla circostanza che per essere parte di un contratto di rete è necessario essere imprenditori, non vi è una- nimità di vedute sul fatto che tale qualità debba necessariamente risultare dal Registro delle Imprese. Riteniamo preferibile la prima opinione e criteri generali di applicazione • Il presupposto ciò non solo per il corretto utilizzo di questo strumento è l’organizzazione dell’archivio basata sul Piano di classificazione prodotto dal Gruppo di lavoro. • Lo scarto ragioni prudenziali, det- tate dalla novità della documentazione prodotta e classificata sino all’adozione del nuovo titolario deve essere valutato norma, ma anche sulla base di indici sistematici e normati- vi: in particolare per la circostanza che “la legge” (1) pone l'obbligo di iscrivere il contratto di rete nella sezione del massimario precedente. • I termini cronologici indicati devono essere conteggiati dalla chiusura dell’affare Registro delle imprese presso cui e' iscritto cia- Linee Guida per i fascicoli oppure dall’ultima registrazione effettuata, nel caso contratti di rete - Marzo 2012 7 La possibilità di far parte di una rete è limitata ai soli imprenditori. Ai sensi dell'art. 2082 c.c. è imprenditore colui che esercita professionalmente un'attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni e servizi. I requisiti fondamentali per essere considerato imprenditore sono quin- di: (a) l'esercizio di un'attività economica; (b) la produzione o lo scambio di beni e servizi; (c) l'organizzazione dell'attività economica; (d) l'esercizio professionale dell'attività economica. La qualità di imprenditore è oggetto di pubblicità: si può quindi desumere dalle risultanze del Registro delle Imprese se un soggetto è titolare di un'attività d'im- presa. Ai soli fini dell'accertamento dei registri. • In generale, si sono ridotti, rispetto a quelli indicati dal massimario di scarto precedentemente in vigore, i termini di conservazione dei documenti, in linea con la normativa generale civilistica e con la normativa specifica ove contempli termini requisiti per la conservazione degli atti. • Il materiale non archivistico non viene preso partecipazione al contratto di rete si ritiene che l'iscrizione presso il Registro delle Imprese costituisca ele- mento sufficiente; in considerazione dal presente Piano, in quanto non devono essere considerati documenti gli stampati in bianco, la modulistica, le raccolte normative o altro materiale analogo (ad esempio, copie della normativa da consegnare all’utenza). • L’applicazione del piano di conservazione non può comunque essere automatica, ma deve valutare caso per caso le eventuali particolarità adottate dal Comune nell’organizzazione dei documenti prodotti. • Lo scarto, se non viene effettuato regolarmente ogni anno e su altre parole ove un archivio organizzato, potrà essere deciso e valutato solo dopo che l’intero complesso archivistico sia stato analizzato e almeno sommariamente riordinato. I fondamenti della conservazione permanente • In genere, salvo poche eccezioni, tutti i repertori devono essere conservati permanentemente. • Il Comune non deve scartare i documenti considerati “vitali” (quelli che – mutuando una definizione formulata da Xxxxxxx Xxxxxxx0 – in caso di disastro, sono necessari a ricreare lo stato giuridico dell’ente e soggetto risulti iscritto presso il Registro delle Imprese la sua situazione legale e finanziariaqualità di imprenditore deve ritenersi senza dubbio attestata. Parebbe invece doversi escludere la qualità di imprenditore per mancanza asso- luta sia del requisito sostanziale che del requisito formale: (1) dei soggetti che svolgono attività libero professionali; (2) delle pubbliche amministrazioni, a garantire per le attività svolte nell'esercizio delle loro funzioni. E' importante sottolineare che l'esclusione per le pubbliche amministrazioni vale soltanto per le attività svolte nel- l'esercizio delle proprie funzioni. Ove si tratti, invece, di attività imprenditoriali gestite da enti pubblici (entro i diritti dei dipendenti e dei cittadini, a soddisfare i suoi obblighi e a proteggere i suoi interessi esterni). Alcune considerazioni sulla dimensione culturale degli archivi • Lo scarto si effettua di norma sui documenti dell’archivio di deposito. • Non vanno scartati i documenti prodotti durante la prima e la seconda guerra mondiale e vanno vagliati con estrema attenzione quelli degli anni del dopoguerra e della ricostruzione, perché tali archivi costituiscono una miniera di informazioni e di dati ancora sconosciuti e finora inesplorati dagli storici, oltre che un serbatoio di informazioni rilevanti dal punto di vista giuridico.. Documenti originali e documenti prodotti in copia • Lo scarto dei documenti in copia può essere facilmente effettuato qualora sia prevista la conservazione permanente dei documenti in originale e qualora le copie non contengano annotazioni amministrative o visti essenziali per ricostruire il procedimento nella sua correttezza. • È opportuno prevedere repertori di documenti di interesse generale per tutte le UOR del Comune, resi disponibili sul sito interno del Comune, che quindi diventano depositi di documenti ad alto carattere informativo, in modo da evitare copie multiple, superflue, che contribuiscono ad appesantire inutilmente la conservazione documentale nelle diverse UOR, a scapito dei documenti essenziali e specifici. • È altresì opportuno che ciascun RPA, durante la formazione dell’archivio corrente, abbia cura di non inserire nel fascicolo copie superflue di normative o atti repertoriati di carattere generale, facilmente reperibili in un sistema informatico-archivistico ben organizzato. • Sarebbe anche auspicabile che il fascicolo venisse organizzato in sottofascicoli nei quali inserire i documenti soggetti a scarto periodico, in modo da facilitare, a tempo debito, le operazioni di scarto. Avvertenze per la lettura del piano di conservazione • Quando si usa la formula “previo sfoltimento del carteggio di carattere transitorio e strumentale” si allude all’operazione che estrae dal fascicolo le copie e i documenti, che hanno appunto carattere strumentale e transitorio, utilizzati dal RPA per espletare il procedimento, ma che esauriscono la loro funzione nel momento limiti in cui viene emesso ciò è consentito) lo stesso ente pubbli- co dovrebbe essere, almeno per quella attività, considerato imprenditore e quindi soggetto ad iscrizione presso il provvedimento finale oppure Registro delle Imprese. Ciò ammesso non sono strettamente connessi al procedimento (ad esempiosi vedo- no ragioni per cui, appuntientro i limiti sopra precisati, promemoria, copie di normativa e documenti di carattere generale)anche un ente pubblico non possa essere ammesso in una rete.

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Principi generali. Ambito e criteri generali Il presente Regolamento è redatto, applicato ed interpretato nel rispetto dei principi enunciati dall’art. 30, comma 1 del Codice dei contratti pubblici in aderenza: - al principio di applicazione • Il presupposto per il corretto utilizzo economicità, l’uso ottimale delle risorse da impiegare nello svolgimento della selezione ovvero nell’esecuzione del contratto; - al principio di questo strumento è l’organizzazione dell’archivio basata sul Piano di classificazione prodotto dal Gruppo di lavoro. • Lo scarto della documentazione prodotta e classificata sino all’adozione del nuovo titolario deve essere valutato sulla base del massimario precedente. • I termini cronologici indicati devono essere conteggiati dalla chiusura dell’affare per i fascicoli oppure dall’ultima registrazione effettuata, nel caso dei registri. • In generale, si sono ridotti, rispetto a quelli indicati dal massimario di scarto precedentemente in vigore, i termini di conservazione dei documenti, in linea con la normativa generale civilistica e con la normativa specifica ove contempli termini per la conservazione degli atti. • Il materiale non archivistico non viene preso in considerazione dal presente Piano, in quanto non devono essere considerati documenti gli stampati in biancoefficacia, la modulisticacongruità dei propri atti rispetto al conseguimento dello scopo e dell’interesse pubblico cui sono preordinati; - al principio di tempestività, le raccolte normative l’esigenza di non dilatare la durata del procedimento di selezione del contraente in assenza di obiettive ragioni; - al principio di correttezza, una condotta leale ed improntata a buona fede, sia nella fase di affidamento sia in quella di esecuzione; - al principio di libera concorrenza, l’effettiva contendibilità degli affidamenti da parte dei soggetti potenzialmente interessati; - al principio di non discriminazione e di parità di trattamento, una valutazione equa ed imparziale dei concorrenti e l’eliminazione di ostacoli o altro materiale analogo (ad esempiorestrizioni nella predisposizione delle offerte e nella loro valutazione; - al principio di trasparenza e pubblicità, copie della normativa da consegnare all’utenza)la conoscibilità delle procedure di gara, nonché l’uso di strumenti che consentano un accesso rapido e agevole alle informazioni relative alle procedure; - al principio di proporzionalità, l’adeguatezza e idoneità dell’azione rispetto alle finalità e all’importo dell’affidamento; - al principio di rotazione, il non consolidarsi di rapporti solo con alcune imprese, favorendo la distribuzione delle opportunità degli Operatori economici di essere affidatari di un contratto pubblico. • L’applicazione del piano L’Associazione può motivatamente subordinare il principio di conservazione non può comunque essere automaticaeconomicità, ma deve valutare caso per caso le eventuali particolarità adottate dal Comune nell’organizzazione dei documenti prodotti. • Lo scarto, se non viene effettuato regolarmente ogni anno e su un archivio organizzato, potrà essere deciso e valutato solo dopo che l’intero complesso archivistico sia stato analizzato e almeno sommariamente riordinato. I fondamenti della conservazione permanente • In genere, salvo poche eccezioni, tutti i repertori devono essere conservati permanentemente. • Il Comune non deve scartare i documenti considerati “vitali” (quelli che – mutuando una definizione formulata da Xxxxxxx Xxxxxxx0 – in caso di disastro, sono necessari a ricreare lo stato giuridico dell’ente e la sua situazione legale e finanziarianei limiti espressamente consentiti dalle norme vigenti, a garantire i diritti dei dipendenti criteri ispirati a esigenze sociali, nonché alla tutela della salute, dell’ambiente, alla tutela e dei cittadinivalorizzazione del patrimonio culturale e alla promozione dello sviluppo sostenibile, a soddisfare i suoi obblighi e a proteggere i suoi interessi esterni). Alcune considerazioni sulla dimensione culturale degli archivi • Lo scarto si effettua di norma sui documenti dell’archivio di deposito. • Non vanno scartati i documenti prodotti durante la prima e la seconda guerra mondiale e vanno vagliati con estrema attenzione quelli degli anni del dopoguerra e della ricostruzione, perché tali archivi costituiscono una miniera di informazioni e di dati ancora sconosciuti e finora inesplorati dagli storici, oltre che un serbatoio di informazioni rilevanti anche dal punto di vista giuridico.. Documenti originali energetico. L’Associazione, dandone adeguata e documenti prodotti in copia • Lo scarto puntuale motivazione, può eccezionalmente derogare al rispetto del principio di rotazione per l’affidamento al contraente uscente, quando ricorra una delle seguenti condizioni: - riscontrata effettiva assenza di alternative; - elevato grado di soddisfazione maturato a conclusione del precedente rapporto contrattuale, unitamente alla competitività del prezzo offerto rispetto alla media dei documenti in copia può essere facilmente effettuato qualora sia prevista la conservazione permanente dei documenti in originale e qualora le copie non contengano annotazioni amministrative o visti essenziali per ricostruire il procedimento nella sua correttezza. • È opportuno prevedere repertori prezzi praticati nel settore di documenti mercato di interesse generale per tutte le UOR del Comuneriferimento, resi disponibili sul sito interno del Comune, che quindi diventano depositi di documenti ad alto carattere informativo, in modo da evitare copie multiple, superflue, che contribuiscono ad appesantire inutilmente la conservazione documentale nelle diverse UOR, a scapito dei documenti essenziali e specifici. • È altresì opportuno che ciascun RPA, durante la formazione dell’archivio corrente, abbia cura di non inserire nel fascicolo copie superflue di normative o atti repertoriati di carattere generale, facilmente reperibili in un sistema informatico-archivistico ben organizzato. • Sarebbe anche auspicabile che il fascicolo venisse organizzato in sottofascicoli nei quali inserire i documenti soggetti a scarto periodico, in modo da facilitare, a tempo debito, le operazioni di scarto. Avvertenze per la lettura del piano di conservazione • Quando si usa la formula “previo sfoltimento del carteggio di carattere transitorio e strumentale” si allude all’operazione che estrae dal fascicolo le copie e i documenti, che hanno appunto carattere strumentale e transitorio, utilizzati dal RPA per espletare il procedimento, ma che esauriscono la loro funzione nel momento in cui viene emesso il provvedimento finale oppure non sono strettamente connessi al procedimento (ad esempio, appunti, promemoria, copie di normativa e documenti di carattere generale)tenendo conto della qualità della prestazione.

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