Analisi del contesto Clausole campione

Analisi del contesto. L’Autorità nazionale anticorruzione ha raccomandato alle Amministrazioni di procedere all’analisi del contesto in quanto costituisce la prima e indispensabile fase del processo di gestione del rischio. In questa fase, l’amministrazione acquisisce le informazioni necessarie a identificare il rischio corruttivo, in relazione sia alle influenze derivanti dall’esterno (contesto esterno) sia alla propria organizzazione (contesto interno). Tale indicazione è stata ribadita dall’Autorità nel PNA 2019/2021, precisando che la conoscenza delle dinamiche territoriali e delle principali influenze e pressioni a cui una struttura è sottoposta, consente di indirizzare con maggiore efficacia e precisione la strategia di prevenzione. L’analisi del contesto serve, quindi, a definire il quadro complessivo di riferimento all’interno del quale l’ADISU Puglia si trova ad operare per il compimento del suo mandato istituzionale. Tale analisi ha lo scopo di
Analisi del contesto. Alla fine del 2005, in Sardegna risultavano coperti da servizi a larga banda solo 93 comuni (pari al 65% della popolazione). Esclusi dalla larga banda, sempre con riferimento alla fine del 2005, vi erano pertanto ben 284 comuni della Sardegna, equivalenti al 35% della popolazione. Nelle aree del digital divide, 118 comuni risultavano già raggiunti da fibra ottica ma non erano comunque di interesse degli operatori a causa del deficit di mercato (erano soggetti al fenomeno del “digital divide di medio periodo”), mentre i restanti 166 comuni evidenziavano un deficit infrastrutturale in quanto non collegati in fibra ottica alle dorsali degli operatori di telecomunicazione (digital divide di lungo periodo). La Regione Autonoma della Sardegna, al fine di ridurre il divario digitale, ha approvato nel 2005 il “Piano d’Azione per il superamento del Digital Divide”. La significativa incidenza del digital divide di medio periodo e l’entità delle risorse disponibili ha indotto l’Amministrazione Regionale a porre in essere un intervento (Progetto SICS) atto a valorizzare le infrastrutture già presenti nelle aree del digital divide di medio periodo. Il Progetto SICS è stato finanziato con fondi APQ per 6.292.000 euro, di cui il 50% a carico dell’Amministrazione Regionale, ed ha come obiettivo l’incentivazione ad operatori di telecomunicazione per l’attivazione dell’ADSL in aree di centrale già dotate di infrastrutture abilitanti (cioè raggiunte dalla fibra ottica) ma con deficit di mercato (gli operatori non hanno comunque convenienza ad investire autonomamente a causa della limitata utenza presente in quelle aree). Nel dicembre 2005, la gara è stata aggiudicata a Telecom Italia. Dopo il via libera della Commissione Europea del novembre 2006 è stato firmato il contratto in data 14 marzo 2007 e il progetto si trova attualmente nella fase realizzativa. L’aggiudicatario provvederà all’attivazione dell’ADSL in 143 aree di centrale (localizzate in 104 comuni) entro 16 mesi dalla firma del contratto. Nell’ambito dei progetti di infrastrutturazione per le aree Obiettivo 1, Infratel Italia, di concerto con l’Amministrazione Regionale, ha pianificato la realizzazione di infrastrutture ottiche atte a consentire agli operatori di telecomunicazione l’attivazione dell’ADSL in 11 centrali telefoniche in aree soggette a solo deficit infrastrutturale (con l’intento di ridurre il fenomeno del digital divide di lungo periodo). Il primo intervento è già in corso di avanzata realizzazione ...
Analisi del contesto. La gestione dell’utenza degli ex OPG A seguito dell'entrata in vigore del decreto-legge 22/12/2011, n. 211 “Interventi urgenti per il contrasto della tensione detentiva determinata dal sovraffollamento delle carceri”, convertito in legge, con modificazioni, dalla L. 17/02/2012, n. 9, ancor prima dell’effettiva chiusura degli OPG, in tutta Italia si è rilevata una leggera ma costante diminuzione delle presenze in OPG. Alla data del 31 ottobre 2014, gli internati erano 780, a fronte degli 880 presenti alla data del 31 gennaio 2014, dato ancora più rilevante se paragonato a quello del 2010 in cui si registrava la presenza di ben 1.448 internati. Si è pertanto operato in piena adesione agli accordi raggiunti con la Conferenza unificata e nel rispetto della collaborazione istituzionale instauratasi con le regioni, i dipartimenti di salute mentale e la magistratura di sorveglianza, grazie anche alla spinta dell’ organismo di coordinamento per il superamento degli OPG istituito presso il Ministero della salute. La Regione Sardegna è da tempo impegnata nella progressiva riduzione delle presenze negli OPG, passando da 74 internati nel 2004, a 44 nel 2009 e a 22 nel 20112. L’ultimo paziente residente in Sardegna internato in un ex OPG è stato trasferito nella R.E.M.S. sarda nel dicembre 2016. L’obiettivo è stato raggiunto attuando le due soluzioni complementari previste dalla normativa per il superamento degli OPG, ossia:
Analisi del contesto. Gli Associati riconoscono l’accordo come funzionale al perseguimento di quella strategia di specializzazione intelligente, così come individuata nell’ambito del programma di Politica di Coesione 2014-2020, che prevede la messa a punto di strategie di ricerca ed innovazione per la specializzazione intelligente place-based, al fine di consentire un utilizzo più efficiente dei fondi strutturali sancendo la centralità dei temi relativi al vantaggio competitivo territoriale, ai sistemi tecnologici e di creazione della conoscenza e dell’innovazione nell’ottica della realizzazione degli obiettivi previsti per Europa 2020, e ciò alla luce del contesto produttivo della Regione Veneto, settore manifatturiero. Le strategie di sviluppo della Veneto Clima ed Energia, infatti, si basano sull’analisi degli indicatori economici, relativi al contesto territoriale/settoriale, di seguito descritti.
Analisi del contesto. A partire dai primi anni ’90 nelle biblioteche dell’Ateneo sono stati utilizzati diversi software con i quali è stato gestito prevalentemente il patrimonio corrente. Sino al maggio 2003 l’OPAC di Ateneo Easyweb ha consentito la consultazione contemporanea dei diversi cataloghi elettronici e l’utilizzo da parte dell’utenza di uno strumento di consultazione agile ma incompleto nelle sue funzioni. A partire da tale periodo l'adozione esclusiva del s/w Sebina/SBN ha permesso di incrementare l'OPAC regionale e nazionale, in precedenza arricchito dal recupero di parte del pregresso delle biblioteche centrali, finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna a seguito dei Protocolli d'Intesa stipulati nel 1996 e 1999. Il recupero che si intende attuare con il presente progetto ovvierà al diseconomico impiego di risorse causato dalla molteplicità dei cataloghi coesistenti (Staderini, a schede, OPAC Easyweb), garantendo un'unica interfaccia per la ricerca e una migliore offerta dei servizi.
Analisi del contesto. Il presente progetto si propone di illustrare le principali modalità di gestione del complesso di ospitalità “Santa Petronilla” per disabili residenti nel territorio di competenza della Società della Salute Senese, composto da un Centro Diurno e una RSD. Nei suddetti comuni è presente un numero elevato di persone con disabilità medio grave, prevalentemente in età giovanile (18-30 anni) che necessitano di risposte socio educative e diurne. Anche la RSD risulta essere una risposta importante per il territorio sopratutto per rispondere ai bisogni di situazioni complesse legate a fragilità familiari per le quali gli interventi domiciliari non sembrano più sufficienti a garantire un'adeguata assistenza.
Analisi del contesto. Gli Associati riconoscono l’Accordo come funzionale al perseguimento della strategia di specializzazione intelligente, individuata nell’ambito del programma di Politica di Coesione 2014- 2020. Si prevede la messa a punto di traiettorie di ricerca ed innovazione per la specializzazione intelligente place-based, al fine di consentire un utilizzo più efficiente dei fondi strutturali. Le strategie di sviluppo della RIAV, quindi, si basano sull’analisi degli indicatori economici, relativi al contesto territoriale/settoriale, di seguito descritti.
Analisi del contesto. L’area territoriale individuata è divisa tra il centro storico di Avellino, l’Alta Irpinia e l’Xxxx Xxxxx del Sele. I comuni citati rientrano tra quelli che costituiscono la cosiddetta “area del cratere” del terremoto del 23 novembre 1980, e della distruzione del patrimonio materiale e immateriale delle relative comunità, premiate tutte nel 2005 con la Medaglia d’Oro al Merito Civile dalla Presidenza della Repubblica Italiana. Si intende, quindi, realizzare un progetto unico per i comuni in cui operano le Pro Loco, affinché l’identità e le tradizioni di questi luoghi non si perdano con la scomparsa dell’ultima generazione in grado di testimoniare la vita comunitaria pre-sisma:
Analisi del contesto. In applicazione di quanto previsto al paragrafo “6.3. Analisi del contesto” della determina ANAC 28.10.2015 n. 12 “La prima e indispensabile fase del processo di gestione del rischio è quella relativa all’analisi del contesto, attraverso la quale ottenere le informazioni necessarie a comprendere come il rischio corruttivo possa verificarsi all’interno dell’amministrazione dell’ente per via delle specificità dell’ambiente in cui essa opera in termini di strutture territoriali e di dinamiche sociali, economiche e culturali, o per via delle caratteristiche organizzative interne.” Deve essere pertanto analizzato il contesto esterno ed interno, contestualizzando rispetto alla società. La disamina che segue è peraltro integrata dal documento AZQG03C, ove sono schematicamente ma dettagliatamente individuati gli stakeholder e le relative aspettative, nell’ambito di una più generale analisi del contesto e valutazione del rischio integrata con gli altri sistemi gestionali. Se il contesto esterno appare nei fatti assumere un rilievo oggettivamente limitato, in una società mista appare invece di rilevanza assoluta l’analisi del contesto interno.
Analisi del contesto. ANALISI DEL CONTESTO ESTERNO