Audit di certificazione Clausole campione

Audit di certificazione. L’audit iniziale di certificazione viene condotto in accordo al programma e ai piani di audit precedentemente trasmessi all’Organizzazione e riportanti le finalità, le modalità di conduzione, gli aspetti logistici (inclusa l’indicazione delle aree interessate dall’audit), i ruoli e le responsabilità dei componenti il gruppo di audit. Se ne ha fondati motivi l’Organizzazione può ricusare gli auditor incaricati da CSI e richiederne la sostituzione, notificando in forma scritta la ricusa e le motivazioni della stessa alla Direzione Generale di CSI. Prima di procedere con le attività di audit viene svolta una riunione di apertura nella quale vengono confermati i piani di audit e i canali di comunicazione, presentata la procedura di valutazione e la classificazione dei rilievi e ribadita la riservatezza dell’intero gruppo di audit. Al termine dell’audit viene svolta una riunione di chiusura nella quale vengono presentate le conclusioni dell’audit e forniti chiarimenti in merito ai rilievi ed alle azioni successive all’audit. L’audit di Certificazione ha lo scopo di effettuare la valutazione dell'attuazione e del corretto funzionamento della “Gestione Forestale”, mediante la raccolta di evidenze oggettive sul rispetto dell’Organizzazione di ogni requisito dello standard. Al termine dell’audit iniziale di certificazione il Responsabile del Gruppo di Audit compila il Rapporto di Audit e rende noti alla Direzione dell'Organizzazione le risultanze dell’Audit, con particolare riferimento ai rilievi emersi in merito alla rispondenza della gestione forestale ai requisiti degli standard FSC. La Direzione dell’Organizzazione (o un’altra funzione delegata dalla Direzione) sottoscrive il rapporto per accettazione e si impegna ad inviare a CSI, entro il tempo stabilito (indicato sul Rapporto di Audit), un proprio documento illustrante in che modo ed entro quanto tempo l'Organizzazione interverrà per correggere le eventuali non conformità rilevate attuando adeguate azioni correttive. CSI valuta la congruità delle modalità e la tempistica proposta per l’effettuazione delle azioni correttive contattando l’Organizzazione per concordare eventuali correzioni da apportare. In caso di valutazione positiva le azioni si intendono approvate da CSI con silenzio/assenso. CSI rende invece disponibile al pubblico una sintesi del Rapporto (Public Summary). Nel corso dell’audit l'Organizzazione deve assicurare la disponibilità di: • tutti i documenti che definiscono e regolamentano il siste...
Audit di certificazione. 1.1.1. L’audit di certificazione è composto da due fasi. La fase 1 è destinata a fornire una visione d’insieme del sistema di gestione e della sua maturità (stato di implementazione). Dopo aver ottenuto queste informazioni, può essere allora condotta la fase 2 dell’audit, che attesta l’implementazione e la conformità del sistema di gestione. 1.1.2. L’audit di Fase 2 può essere effettuato consecutivamente all’audit di Fase 1. Nel caso in cui la fase 1 riveli, tuttavia, che l’organizzazione non è ancora pronta per la certificazione, la fase 2 non può essere effettuata subito dopo il completamento della fase 1. In questo caso, il cliente deve prima condurre appropriate azioni per permettere all’organizzazione di essere pronta per la certificazione. Qualsiasi costo addizionale da esso derivante per il cliente o per noi, es. costi di viaggio, tempi di viaggio e tempi persi, saranno a carico del cliente. 1.1.3. L’audit di fase 1 e di fase 2 non possono essere effettuati a più di 6 mesi di distanza. Se intercorrono più di 6 mesi tra la fase 1 e la fase 2, l’audit di fase 1 deve essere ripetuto. Qualsiasi costo addizionale da esso derivante per il cliente o per noi, es. costi di viaggio, tempi di viaggio e tempi persi, saranno a carico del cliente. 1.1.4. Quando viene fissato il tempo che intercorre tra l’audit di Fase 1 e di Fase 2, si deve tenere conto sia delle richieste del cliente, sia del tempo necessario alla correzione delle debolezze riscontrate. In generale, la maggior parte del tempo di audit viene impiegato per l’audit di Fase 2. 1.1.5. Se non è possibile verificare l’implementazione delle correzioni e azioni correttive di ogni eventuale Non conformità Maggiore entro 6 mesi dall’ultimo giorno effettivo di fase 2, dovrà essere ripetuto l’audit di certificazione.
Audit di certificazione. 2.2.1 L'audit di certificazione si svolge in due fasi. La fase 1 è progettata per fornire una panoramica del sistema di gestione e lo stato di implementazione. Sulla base di queste informazioni, si può poi eseguire la fase 2 dell'audit, in cui si verifica l'attuazione e la conformità del sistema di gestione. 2.2.2 Gli audit della fase 1 e della fase 2 possono essere eseguiti immediatamente uno dopo l'altro. Tuttavia, se l'audit della fase 1 mostra che la preparazione alla certificazione non è ancora stata raggiunta, l'audit della fase 2 non può essere eseguito immediatamente dopo. Invece, il cliente deve prima assicurare la prontezza di certificazione. I conseguenti costi aggiuntivi del committente e del Contraente, compresi i costi di viaggio, il tempo di viaggio e il tempo perso, sono a carico del committente. 2.2.3 Gli audit della fase 1 e della fase 2 non devono essere distanti più di 90 giorno. Se ci sono più di 6 mesi tra la fase 1 e la fase 2, l'audit della fase 1 deve essere ripetuto. I conseguenti costi aggiuntivi del committente e del Contraente, comprese le spese di viaggio, il tempo di viaggio e il tempo perso, sono a carico del committente. 2.2.4 Per determinare il tempo tra la fase 1 e la fase 2 dell'audit, si considerano le esigenze del cliente e il tempo necessario per correggere i punti deboli. In generale, l'attenzione in termini di tempo si concentra sulla fase 2 dell'audit. 2.2.5 Se il Contraente non è in grado di esaminare e accettare l'attuazione di correzioni e azioni correttive di qualsiasi non conformità maggiore/minore, incluso un audit speciale per la Non-Conformità maggiore entro 90 giorni dall'ultimo giorno della fase 2, la decisione di certificazione è negativa e il cliente deve ricominciare da capo con un audit di certificazione iniziale (fase 1 e fase 2).
Audit di certificazione. 2.4.1 Per prolungare la certificazione per altri tre anni, un audit di ricertificazione deve essere concluso positivamente prima della scadenza del periodo di validità. 2.4.2 Questa procedura corrisponde a quella per l'audit di certificazione, per cui la necessità e la portata dell'audit di fase 1 sono stabilite in funzione delle modifiche al sistema di gestione del cliente, all'organizzazione del cliente o al contesto in cui il sistema di gestione del cliente opera. 2.4.3 In caso di ricertificazione con esito positivo, la durata del certificato è prorogata di altri 3 anni meno 1 giorno, a partire dalla decisione di ricertificazione. L’audit di rinnovo e la decisione positiva di certificazione devono essere state effettuate entro la data di scadenza.
Audit di certificazione. L di certificazione viene eseguito presso i luoghi ove si svolgono le attività relative ai prodotti da certificare, con ciclo di vita del dispositivo per il quale è richiesta la certificazione. si effettuerà la valutazione di tutte le caratteristiche del dispositivo, a livello documentale ed applicativo e la valutazione del sistema qualità applicato al prodotto. di certificazione è pianificato in maniera tale da prendere in esame tutti requisiti del Regolamento (UE) 2017/745 applicabili e deve essere effettuato al massimo entro 6 mesi dal completamento positivo documentazione. Oltre tale limite Kiwa Cermet valuterà le azioni conseguenti, tra cui ad esempio ripartire con un nuovo iter di caricamento del rifiuto su Xxxxxxx. Tali decisioni potranno essere assunte anche in funzione di modifiche significative al contesto regolatorio/normativo di riferimento , o ad eventuali evoluzioni tecnologiche, relativamente 6 mesi potrà essere ridotto a discrezione di Xxxx Xxxxxx. Nel definire gli aspetti da verificare, Xxxx Xxxxxx decide quali sono i fornitori critici che saranno oggetto di audit.
Audit di certificazione. Lo scopo della verifica ispettiva di certificazione è la valutazione della conformità al Disciplinare Tecnico ed al quadro Normativo di riferimento del prodotto e/o processi e/o servizi specificati. TTI trasmette all’Organizzazione richiedente il Piano di Valutazione che include la programmazione dell’attività di verifica ispettiva in termini di componenti il Gruppo di Verifica Ispettiva, tempi ed eventualmente date di esecuzione.
Audit di certificazione. L’audit iniziale di certificazione viene condotto in accordo al piano di audit precedentemente trasmesso all’Organizzazione e riportanti le finalità, le modalità di conduzione, gli aspetti logistici, i ruoli e le responsabilità dei componenti il Gruppo di Audit. Se ne ha fondati motivi, l’Organizzazione può ricusare gli auditor incaricati da CSI e richiederne la sostituzione, notificando in forma scritta la ricusa e le motivazioni della stessa tramite PEC, raccomandata A.R., o con altre modalità valide agli effetti di legge a: CSI S.p.A. – Xxxxx Xxxxxxxxx, 00 – 00000 Xxxxxxx (XX). L’audit di certificazione si divide in due fasi, FASE 1 e FASE 2 di seguito descritte. 3.3.1. Esecuzione della FASE 1 3.3.2. Esecuzione della FASE 2
Audit di certificazione. L’audit iniziale di certificazione viene condotto in accordo al piano di audit precedentemente trasmesso all’Organizzazione e riportanti le finalità, le modalità di conduzione, gli aspetti logistici, i ruoli e le responsabilità dei componenti il Gruppo di Audit. Se ne ha fondati motivi, l’Organizzazione può ricusare gli auditor incaricati da CSI e richiederne la sostituzione, notificando in forma scritta la ricusa e le motivazioni della stessa tramite PEC, raccomandata A.R., o con altre modalità valide agli effetti di legge a: CSI S.p.A. – Xxxxx Xxxxxxxxx, 00 – 00000 Xxxxxxx (XX). L’audit di certificazione si divide in due fasi, FASE 1 e FASE 2 di seguito descritte. 3.3.1. Esecuzione della FASE 1 3.3.2. Esecuzione della FASE 2