Piano di attività Clausole campione

Piano di attività. Le attività dovranno essere svolte ordinariamente durante gli orari di apertura degli uffici comunali. Potranno essere concordati tra le parti interventi da effettuarsi al di fuori degli orari di lavoro e in giorni festivi, nei casi in cui in questo modo si diminuiscano i tempi di fermo degli uffici comunali. La Ditta si impegna a rispettare incondizionatamente le indicazioni dell’Ente e tali attività non comporteranno per l’Ente alcun onere aggiuntivo. L’Amministrazione Comunale, qualora necessario, si impegna a garantire l’accesso e l’agibilità dei locali secondo la pianificazione delle attività concordata con l’azienda aggiudicataria. Le operazioni oggetto del presente capitolato non dovranno interrompere le normali operazioni di routine svolte dal personale dell’ente. Deve quindi essere garantita la continuità operativa di tutti gli uffici interessati. Il piano di attività deve essere presentato dalla ditta entro 15 (quindici) giorni lavorativi dall'ordine di esecuzione dell'appalto e deve contenere un crono-programma dettagliato delle attività necessarie per mettere a regime l’applicativo (installazione e attivazione, configurazione, personalizzazione, formazione). Il piano deve essere accettato dal DEC. In caso di non accettazione il piano deve essere adeguato alle indicazioni del DEC entro i successivi 5 (cinque) giorni lavorativi. In caso di ritardi si applicano le penali di cui al Par. 28 - Penali. In ogni caso le attività pianificate devono terminare entro i tempi stabiliti dal cronoprogramma. In caso di ritardi si applicano le penali di cui al Par. 28 - Penali.
Piano di attività. Attività Finanziate dalla Regione Toscana – Euro 400.000,00 Progettazione Esecutiva finalizzata alla realizzazione della rete Avvio dei processi per l’armonizzazione e la fornitura dei sistemi informativi
Piano di attività. Il Piano di Attività dovrà prevedere i servizi erogati da un unico attore dell’ecosistema dell’innovazione tra quelli indicati al punto 3 del presente Avviso Pubblico. In sede di presentazione della domanda, deve essere presentato un contratto o un pre-accordo (in base allo standard fornito dal Soggetto gestore) con l’attore dell’ecosistema coinvolto nel Piano di Attività ove sono indicati tutti i servizi necessari all’attuazione del Piano di Attività, e più in generale, dovranno essere indicati sia i servizi ammissibili ai sensi dell’art. 12 del DM sia quelli non inquadrabili quali ammissibili, ma necessari alla realizzazione del Piano di Attività predisposto. La durata del Piano di Attività dovrà essere non inferiore a 12 (dodici) mesi dalla data di presentazione della domanda e non superiore a 18 (diciotto) mesi dalla data di adozione della delibera di ammissione alle agevolazioni. Il Piano di Attività, ai sensi di quanto previsto dall’art. 12.3 lett. b) del DM, deve prevedere servizi ammissibili, al netto dell’IVA, di importo complessivo non inferiore a euro 10.000,00 (diecimila).
Piano di attività. Il Piano di attività proposto considera l’avvio a far data dall’esecutività disposta dall’incarico all’atto della sua sottoscrizione e con copertura temporale fino ad almeno tutto il 31.12.2018. Il dettaglio del piano delle attività sarà specificato in fase di rilascio del Piano operativo di Progetto ed eventualmente aggiornato nel corso dell’esecuzione del progetto, al fine di adottare eventuali ed opportuni interventi di accelerazione e/o riprogrammazione temporale delle attività in essere. Le attività e i servizi previsti sono specificatamente riferiti agli interventi di seguito identificati e codificati. La tabella seguente identifica la definizione e codifica della WBS (Work Breakdown Structure) strutturata in: Intervento 🡪 Attività 1 I01 - Servizi di consulenza specialistica strategica in ambito ICT 1 1 Supporto consulenziale Tecnico, specialistico al servizio Sistemi informativi, affari legali, anticorruzione e controlli, sulle scelte strategiche nell'ambito ICT Rapporti periodici di resoconto del servizio specialistico erogato R01 1 2 Supporto consulenziale amministrativo rispetto alle procedure di acquisizione servizi e forniture Rapporti periodici di resoconto del servizio specialistico erogato R01 2 1 Redazione del documento di assessment e studio di fattibilità rispetto alle possibili soluzioni attuabili Documento analisi e individuazione degli interventi di evoluzione R02 3 I03 - Progettazione preliminare degli interventi per la realizzazione del Sistema informativo ASPAL 3 1 Redazione documento tecnico di progetto preliminare relativo agli interventi individuati che sinergicamente contribuiscono alla realizzazione degli obiettivi di progetto Rilascio documentazione tecnica di progettazione degli interventi R03 4 1 Predisposizione documentazione tecnica di gara per l'attuazione degli interventi Rilascio documentazione tecnica di gara R04 5 1 Piano operativo di progetto Rilascio Piano operativo di progetto e eventuali aggiornamenti R00 5 2 Coordinamento di progetto Rilascio Relazioni di SAL, Note, comunicazioni, documentazione di progetto R00
Piano di attività. La tabella seguente identifica gli interventi, anche riferiti ad annualità di competenza, che possono essere riportati in attuazione secondo la struttura gerarchica WBS (Work Breakdown Structure) strutturata in: Intervento🡪 Attività 1 1 Gestione della tipologia di contenuti del servizio ATTI
Piano di attività. Le candidature devono essere corredate da un piano triennale di attività, predisposto secondo le indicazioni della programmazione regionale ed in relazione alle seguenti tipologie di intervento: - ricognizione dei fabbisogni formativi per lo sviluppo, a partire dalle esigenze di innovazione scientifica, tecnologica ed organizzativa (fabbisogni di innovazione) delle imprese attive sul territorio, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese ed alle sedi della ricerca; - progettazione e realizzazione dell’offerta di formazione alta e specialistica, secondo le opzioni di filiera e le rispettive specifiche previste dal Piano triennale regionale, relativamente alle figure di tecnico superiore di riferimento a livello nazionale; - accompagnamento al lavoro dei giovani specializzati a conclusione dei percorsi; - realizzazione di attività di aggiornamento destinate al personale docente di discipline scientifiche e tecnico- professionali della scuola e della formazione professionale, oltre a quelle relative alla formazione dei formatori impegnati nella realizzazione dei percorsi; - orientamento dei giovani verso le professioni tecniche, anche con il coinvolgimento delle loro famiglie; - ogni altra attività che risponda alla programmazione regionale riferita dell’offerta di formazione alta, specialistica e superiore. Si ricorda che i soggetti cui viene rivolta l’offerta formativa degli ITS sono giovani e adulti, che vi accedono con il possesso del diploma di istruzione secondaria superiore. Il piano deve specificare le tipologie di intervento che si intendono realizzare in ogni annualità, nonché evidenziare il piano finanziario del triennio, impostato per singole annualità. A seguito del decreto che dovrà determinare i diplomi di tecnico superiore e i certificati di specializzazione tecnica superiore, con l’indicazione delle figure che costituiscono il riferimento a livello nazionale dell’offerta ITS, ivi compresi i relativi standard delle competenze, ad oggi non ancora emanato dal Governo, la Regione provvederà ad attribuire ad ogni ITS le figure nazionali di relativa competenza.
Piano di attività. L’Accordo in oggetto prevede la realizzazione di una serie di attività svolte in collaborazione tra MIUR e Agenzia. La Tabella seguente elenca le linee di attività che dovranno essere condotte nello svolgimento dell’Accordo. La Tabella contiene, per ogni attività, una descrizione di massima, l’obiettivo principale dell’attività stessa e la sua durata. La durata dell’attività è descritta indicandone l’inizio e il termine previsto. L’inizio e il termine sono espressi da un numero, che indica i mesi trascorsi dalla sottoscrizione dell’Accordo (indicati con l’acronimo PM – Project Month). Attività Obiettivo Start PM End PM Ruolo delle Parti
Piano di attività. Le attività saranno espletate senza interruzioni, salvo problemi legati all’approvigionamento dei materiali, a partire dalla data di avvio lavori preventivamente concordata con l’Amministrazione Il piano delle attività di dettaglio verrà definito con l’Amministrazione nel rispetto degli SLA di Accordo Quadro. Allo scopo di ottimizzare e generare il minor disservizio possibile, abbiamo ipotizzato diverse fasi di attività per il raggiungimento della completa migrazione e trasformazione dell’architettura esistente. Dallo start-up delle attività, con l’approvvigionamento dei materiali, abbiamo ipotizzato le seguenti fasi: ✓ Raccolta dati dei siti, ✓ Preparazione della nuova piattaforma ✓ Pre-configurazione off-line ✓ Attività di delivery ✓ Collaudo finale Per ogni fase sarà eseguito un collaudo locale, atto a definire il corretto funzionamento del sito e/o della applicazione upgradata.

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  • Attività 1- Il presente protocollo si prefigge la realizzazione delle seguenti attività: a) Individuare 35 minori non accompagnati rifugiati in Niger di età compresa tra i 16 e i 17 anni, fortemente motivati ad intraprendere in Italia un percorso di studi superiore o un percorso di formazione professionale, dopo il conseguimento del diploma conclusivo del primo ciclo di istruzione. La selezione dei beneficiari sarà effettuata mediante una valutazione olistica che tenga conto di una serie di criteri (in primis la motivazione allo studio e l’impegno dimostrato nelle attività educative in Niger) con procedure trasparenti che tengano il superiore interesse del minore quale considerazione preminente, nel rispetto delle norme internazionali e nazionali, secondo criteri e metodologie delineate nelle “Guidelines on assessing and determining the best interests of the child” di UNHCR del 2018. b) Fornire ai minori selezionati tutte le informazioni rilevanti inerenti il progetto e i diritti/doveri connessi alla loro permanenza in Italia al fine di consentire loro di compiere una scelta informata rispetto alla loro adesione al progetto, nel rispetto del diritto alla partecipazione piena e consapevole. c) Per ciascuno dei minori selezionati che avranno espresso la propria volontà di aderire al progetto, saranno adottate procedure finalizzate all’eventuale rintraccio dei genitori al fine di informarli di tale opportunità e chiedere il loro consenso, che sarà acquisito in conformità con quanto previsto dall’art. 3 del Decreto del Ministero degli Affari Esteri dell’11 maggio 2011 Definizione delle tipologie dei visti d'ingresso e dei requisiti per il loro ottenimento. Nei casi in cui non sia possibile rintracciare i genitori, UNHCR predisporrà una dichiarazione per certificare che i genitori sono risultati irreperibili. d) Individuare, in collaborazione con i servizi sociali del Comune di Torino e con l’Ufficio Pastorale Migranti della Diocesi di Torino, famiglie disponibili ed idonee ad assumere il ruolo di famiglie affidatarie dei minori selezionati per il progetto. Una volta compiuto il percorso previsto dal Comune di Torino per diventare affidatari, le famiglie valutate idonee dai servizi sociali riceveranno una preparazione specifica riguardante il contesto di provenienza e i bisogni dei minori beneficiari del progetto. e) Effettuare, in collaborazione con i servizi sociali del Comune di Torino, l’abbinamento tra i minori individuati come beneficiari e le famiglie disponibili e idonee a prenderli in affidamento, tenendo in considerazione gli specifici bisogni dei minori, i loro profili e quelli delle potenziali famiglie affidatarie. f) Nel caso in cui non sia possibile individuare famiglie affidatarie disponibili ad accogliere i minori, provvedere ad individuare, d’accordo con i servizi sociali del Comune di Torino, adeguate strutture di accoglienza, conformi ai requisiti previsti dalla normativa nazionale e regionale in materia di accoglienza di minori non accompagnati, che possano accogliere i beneficiari. g) Garantire il contatto pre-partenza tra i minori, le potenziali famiglie affidatarie e gli operatori che accoglieranno i minori a Torino, per favorire la creazione di un legame e gestire le aspettative di tutti i soggetti coinvolti. h) Pre-iscrivere i minori selezionati in uno o più CPIA (Centro Per l'Istruzione degli Adulti) nel territorio della Città Metropolitana di Torino. i) Richiedere per ciascun minore un visto per studio ai sensi dell’art. 39-bis, co. 1, lett. c) del d.lgs. n. 286/98 e dell’art. 44-bis, co. 2, lett. b) del D.P.R. n. 394/99, allegando: la documentazione riguardante l’iscrizione del minore al CPIA; la disponibilità di una borsa di studio erogata da INTERSOS alla famiglia affidataria finalizzata a coprire i costi di sostentamento dei minori affidati (550 euro al mese per 12 mesi) e dell’iscrizione volontaria al Servizio Sanitario Nazionale; la documentazione riguardante la disponibilità della famiglia affidataria ad accogliere il minore non accompagnato e una dichiarazione del servizio sociale che attesti il compimento con esito positivo del percorso di informazione e conoscenza; l’acquisizione del consenso del genitore all’ingresso del minore in Italia per studio e all’affido, ovvero la dichiarazione di UNHCR in merito all’irreperibilità dei genitori; la documentazione inerente la determinazione del superiore interesse del minore; la documentazione riguardante il riconoscimento dello status di rifugiato da parte delle autorità nigerine e il documento di viaggio rilasciato dalle autorità nigerine. j) Curare l’effettuazione delle vaccinazioni, delle visite mediche e delle procedure previste per la prevenzione del contagio COVID-19 ai fini dell’ingresso in Italia. k) In seguito al rilascio del visto, accompagnare i minori da Niamey a Torino. l) All’arrivo a Torino, ospitare i minori in una struttura di prima accoglienza per minori, dove effettueranno l’isolamento fiduciario e le altre eventuali procedure per la prevenzione del contagio COVID-19 previste per gli ingressi dall’estero ed ogni altra attività prevista dalla normativa sulla prima accoglienza dei minori. Una volta terminato il periodo di isolamento fiduciario, i minori restereranno nella struttura d’accoglienza per un periodo di circa un mese, durante il quale si strutturerà il percorso di conoscenza tra i minori e le famiglie affidatarie. m) Garantire, in collaborazione con i servizi sociali, la presentazione dell’istanza al Tribunale per i Minorenni di Torino ai fini della nomina del tutore, e supportare il minore e la famiglia affidataria nei rapporti con l’Autorità Giudiziaria. n) Supportare il tutore volontario e la famiglia affidataria, in collaborazione con i servizi sociali, nella presentazione dell’istanza di rilascio del permesso di soggiorno per studio, nonché nell’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale, nella conferma dell’iscrizione presso il CPIA e in tutte le altre pratiche burocratiche necessarie al godimento dei diritti del minore. o) Fornire alle famiglie affidatarie il sostegno economico finalizzato a coprire i costi di sostentamento dei minori affidati (vitto, vestiario, spese di trasporto, libri, piccole spese personali ecc.), per i primi 12 mesi a partire dal momento dell’arrivo del minore in Italia. Il sostegno finanziario verrà erogato sotto forma di borsa di studio e verrà versato alle famiglie affidatarie. p) Supportare il minore, la famiglia affidataria e il tutore volontario, in collaborazione con i servizi sociali, nell’inserimento del minore presso il CPIA e nella frequenza dei corsi e successivamente nell’orientamento finalizzato alla scelta del percorso da intraprendere in seguito al conseguimento del diploma conclusivo del primo ciclo di istruzione (iscrizione a una scuola secondaria superiore o a un corso di formazione professionale), a seconda delle aspirazioni e delle capacità di ciascun minore, nonché nell’eventuale attivazione di misure di supporto all’inserimento lavorativo quali tirocini formativi e contratti di apprendistato. q) Promuovere l'integrazione degli studenti beneficiari del progetto, anche attraverso l’inserimento in attività che consentano loro di conoscere loro coetanei e inserirsi positivamente sul territorio (doposcuola, attività sportive, ludiche ecc.). r) Supportare il minore e il tutore volontario, attraverso una consulenza legale specializzata, nel valutare se, per i minori ai quali sia stato rilasciato un permesso di soggiorno per motivi di studio, una volta trascorso un primo periodo di permanenza in Italia, sia nel loro superiore interesse presentare domanda di protezione internazionale in Italia. s) Fornire al minore e alla famiglia affidataria un supporto psicologico, ove necessario. t) Al compimento della maggiore età, supportare il minore, il tutore volontario e la famiglia affidataria, in collaborazione con i servizi sociali, nell’eventuale presentazione dell’istanza per richiedere al Tribunale per i minorenni di disporre il c.d. “prosieguo amministrativo” previsto dall’art. 13 della legge n. 47/17, finalizzato a consentire al neomaggiorenne di proseguire il percorso di inserimento sociale intrapreso in vista del raggiungimento dell’autonomia, attraverso l’affidamento ai servizi sociali e l’eventuale permanenza presso la famiglia affidataria (o, qualora ciò non fosse possibile o opportuno, presso una struttura d’accoglienza) fino al massimo al compimento dei 21 anni. 2- Dopo la selezione, l’ingresso in Italia, l’inserimento presso le famiglie affidatarie e l’avvio del percorso di studi per un primo gruppo di 5 minori, si procederà ad un attento monitoraggio delle attività svolte per valutare la necessità di rivedere e adattare il percorso e l’approccio utilizzato sulla base delle eventuali criticità emerse. Si procederà quindi con la selezione e l’ingresso in Italia di un secondo gruppo di 15 minori e successivamente di un terzo gruppo di 15 minori, man mano adattando il percorso sulla base delle criticità emerse nel corso del monitoraggio. 3- 15 minori (5 del primo gruppo, 5 del secondo e 5 del terzo gruppo) saranno accolti nella Città di Torino. I restanti 20 minori saranno accolti in altri Comuni, da individuarsi sulla base della disponibilità dei servizi sociali comunali. L’ingresso dei 35 minori sarà subordinato all’individuazione di un numero congruo di famiglie affidatarie o strutture idonee, in collaborazione con i servizi sociali competenti del Comune di Torino e di altri Comuni, e con altri partner con i quali sono già in corso interlocuzioni. L’ingresso di nuovi partner e nuovi Comuni all’interno del progetto sarà formalizzato secondo le procedure di cui all’art. 8 del presente protocollo. 4- I nuovi Comuni che aderiranno al progetto si impegneranno a svolgere, a favore dei beneficiari che saranno accolti sul proprio territorio, le medesime attività che nella descrizione sopra sono riferite al Comune di Torino. 5- Le azioni volte a realizzare gli obiettivi del progetto saranno concordate nel dettaglio tra i promotori e i partner del progetto in conformità al progetto allegato. 6- Le parti potranno concordare modalità e tempistiche diverse rispetto a quelle definite nel progetto allegato, nel caso ciò si renda necessario, anche in relazione all’attuale emergenza sanitaria relativa alla pandemia di COVID-19 (ad esempio per nuove scadenze fissate dal MAECI, protocolli sanitari, etc.).

  • Titolarità dei diritti nascenti dalla polizza Le azioni, le ragioni ed i diritti nascenti dalla polizza non possono essere esercitati che dal Contraente e dalla Società. Spetta in particolare al Contraente compiere gli atti necessari all'accertamento ed alla liquidazione dei danni. L'accertamento e la liquidazione dei danni così effettuati sono vincolanti anche per l'Assicurato, restando esclusa ogni sua facoltà di impugnativa. L'indennizzo liquidato a termini di polizza non può tuttavia essere pagato se non nei confronti e con il consenso dei titolari dell'interesse assicurato.

  • Rinvio alle norme di legge Per tutto quanto non è qui diversamente regolato, valgono le norme di legge.