Contesto dell’Accordo Clausole campione

Contesto dell’Accordo. L’Accordo di Associazione fra l’Unione Europea e l’America Centrale (Costa Rica, El Xxxxxxxx, Guatemala, Honduras, Nicaragua e Panama) è un esempio di Accordo bi-regionale portato a compimento con successo ed in linea con l’obiettivo dell’UE di promuovere l’integrazione regionale in altre regioni attraverso Accordi commerciali ed Accordi di associazione. Il raggruppamento regionale dell’America Centrale ha origini antiche. Esse sono state ulteriormente rafforzate con la creazione del Central American Common Market (CACM) nel 1960 e con il Protocollo di Tegucigalpa nel 1991, che dette vita al Central American Integration System (SICA) i cui obiettivi erano sia di carattere politico, sia economico. E’ in tale contesto, che può essere definito di avanzata integrazione, che Unione Europea e America Centrale decisero, in occasione del Vertice Summit UE-LAC (Latin America and Caribbean) del 2004 di avviare negoziati commerciali tra le due Regioni con lo scopo di rafforzare la stabilità politica ed economica in America Centrale, promuovere lo sviluppo sostenibile e consolidare l’integrazione regionale. I sei Paesi Centroamericani - con una popolazione complessiva di 45 milioni di abitanti e un PIL aggregato di 167 miliardi di dollari - attraversano una fase positiva sotto il profilo della stabilità politica e sul piano dello sviluppo economico. La positiva evoluzione del quadro politico e le buone prospettive dell'economia, pur in un contesto regionale che rimane caratterizzato da cospicui problemi sociali, si spiega anche con l’impulso conferito dai Governi e dalle élite locali ai progetti di integrazione economica ed alle parallele iniziative di concertazione politica in un’area storicamente tra le più instabili del continente latinoamericano. Sono questi del resto gli obiettivi alla base dell'Accordo di Associazione, che punta a valorizzare i principi democratici e lo stato di diritto nel più ampio contesto del rafforzamento delle relazioni bi-regionali. Il dispositivo normativo dell’Intesa è strutturato attorno ai tre assi del dialogo politico, della cooperazione allo sviluppo e degli scambi commerciali, e comprende tematiche riguardanti la promozione del commercio, la lotta al terrorismo e al traffico d’armi, le migrazioni, i processi di integrazione regionale, la protezione dell’ambiente. Sotto il profilo politico e della sicurezza, di particolare interesse per l’Italia è il titolo II dell’Accordo di Associazione, riguardante i temi della giustizia e della ...
Contesto dell’Accordo. Le relazioni politiche con il Canada sono attualmente regolate dai seguenti strumenti: l’Accordo Quadro del 1976; la Dichiarazione sulle relazioni transatlantiche tra la Comunità europea e i suoi Stati membri e il Canada del 1990; la Dichiarazione politica congiunta sulle relazioni tra l'Unione europea e il Canada e il piano d'azione congiunto UE-Canada del 1996; il Programma di partenariato UE-Canada del 2004 e l’Accordo per la partecipazione del Canada alle operazioni di gestione delle crisi dell'Unione europea del 2005. Nel 2009 sono stati avviati i negoziati per la definizione di un nuovo Accordo Quadro, con l’obiettivo scopo di rivedere l’Accordo del 1976, superato nei contenuti, e di rafforzare lo stretto legame storico tra UE-Canada in maniera ambiziosa ed innovativa. L'8 dicembre 2010 il Consiglio ha autorizzato la Commissione e l'Alto Rappresentante ad avviare negoziati con il Canada per la definizione dell’Accordo di Partenariato Strategico (Strategic partnership Agreement – SPA). L’Accordo consentirà, una volta in vigore, di sviluppare un partenariato di ampia portata strategica e di accrescere la cooperazione transatlantica non solo in campo politico (diritti umani, non proliferazione, pace, sicurezza e multilateralismo efficace), ma anche su questioni economiche globali e in ambiti di attualità quali lo sviluppo sostenibile, la ricerca e l’innovazione, il contrasto al terrorismo e alla criminalità organizzata, le migrazioni e la gestione delle frontiere.
Contesto dell’Accordo. Il quadro giuridico dei rapporti tra UE e Canada è incentrato sull’Accordo Quadro di Cooperazione Commerciale ed Economica del 1976 a cui hanno fatto seguito la Dichiarazione sulle relazioni transatlantiche adottata nel 1990 - che ha ampliato l'ambito dei contatti tra i due paesi e ha istituito riunioni periodiche a livello ministeriale e di vertice – ed il Piano d’Azione Comune ed Iniziativa Commerciale UE-Canada del 1998. L'UE e il Canada hanno inoltre concluso diversi accordi bilaterali settoriali, in particolare l'Accordo di cooperazione scientifica e tecnologica (1996), l'Accordo sul reciproco riconoscimento in materia di valutazione della conformità (1998), l'Accordo sulla concorrenza (1999), l'Accordo sulla sicurezza dell'aviazione civile (2009) e l'Accordo globale sul trasporto aereo (2009). Sono stati altresì conclusi l'Accordo veterinario (1998) e l'Accordo sul commercio di vini e bevande spiritose (2003). Tali accordi resteranno in vigore ad eccezione: 1) dell’Accordo del 1989 sulle bevande alcoliche e l'accordo del 2003 sui vini e le bevande spiritose che verranno integrati nel CETA, nella versione modificata dall'allegato 30-B; 2) dell’Accordo del 1998 sul reciproco riconoscimento che cesserà di avere effetto dalla data di entrata in vigore del CETA; 3) l’Accordo sulle misure sanitarie per la tutela della sanità pubblica ed animale applicabili agli scambi di animali vivi e di prodotti di origine animale, concluso a Ottawa il 17 dicembre 1998 ("accordo veterinario") resta in vigore, ma verrà ridiscusso ai fini di un suo aggiornamento nell’ambito del Comitato Misto e del Comitato tecnico competente previsti dal CETA. L’intenzione di rafforzare e modernizzare il quadro giuridico dei rapporti tra UE e Canada risale al 2005 quando era stato avviato un negoziato per la conclusione una nuova ambiziosa intesa l’Accordo sul Rafforzamento del Commercio e degli Investimenti (Trade and Investment Enhancement Agreement -TIEA) poi sospeso in vista delle conclusioni dei negoziati multilaterali del Doha Round nell’ambito dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC). Nel 2008, alla luce delle difficoltà di Doha, l’Unione europea ed il Canada hanno deciso di riprendere i negoziati per un accordo bilaterale e nel 2009, in base alle direttive adottate dal Consiglio, la Commissione europea ha avviato i negoziati per la finalizzazione dell’'Accordo Economico e Commerciale Globale (Comprehensive Economic and Trade Agreement – CETA).
Contesto dell’Accordo. Con il presente Accordo Italia e Stati Uniti d’America definiscono il quadro giuridico della cooperazione nel campo dell’esplorazione e dell’utilizzazione pacifica dello spazio extra atmosferico, che sarà attuata attraverso successivi accordi tra le rispettive Agenzie Attuative. La firma dell’Accordo coincide con le celebrazioni dei primi 50 anni di cooperazione in campo spaziale tra i due Paesi. Le Agenzie Attuative designate nell’art. 2 dell’Accordo sono le rispettive agenzie spaziali (l’ASI e la NASA); gli Stati Uniti hanno inserito nell’Accordo anche la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) e la US Geological Survey (USGS) responsabili di attività nel settore dell’Osservazione della Terra.
Contesto dell’Accordo. Con il presente Accordo le Parti definiscono i termini della concessione dei terreni e delle strutture per l’espansione e funzionamento della Sede ESRIN sul territorio italiano. Le Parti definiscono inoltre le prerogative dei luoghi e del personale della Sede ESRIN, in particolare per quel che riguarda gli aspetti di riservatezza e dell’esenzione da oneri a vario titolo applicabili. L’Accordo si inquadra nell’ambito della Convenzione Costitutiva dell’ESA stipulata il 30 maggio 1975 ed entrata in vigore il 30 ottobre 1980; il 14 gennaio 1993 è stato firmato l’Accordo tra la Repubblica Italiana e l’Agenzia Spaziale Europea relativo alla Sede dell’ESA a Frascati; successivamente sono stati stipulati i “contratti di superficie”, rispettivamente il 4 gennaio 1994 e 9 giugno 1999, che verranno a scadenza il 4 gennaio 2014, con i quali e’ stato concesso all’Agenzia Spaziale Europea il diritto di superficie sui terreni dove è stato edificato lo stabilimento dell’Agenzia in Italia (ESRIN); in data 20 febbraio 2008 è stato sottoscritto dall’Italia e dall’Agenzia un Memorandum d’Intesa per l’espansione delle attività dell’ESRIN, in attuazione di impegni derivanti dall’Accordo di sede del 14 gennaio 1993.
Contesto dell’Accordo. L’ICGEB (Centro internazionale di inge- gneria genetica e biotecnologia) è un’orga- nizzazione internazionale intergovernativa che opera nel campo della genetica moleco- lare e delle biotecnologie. Fondato nel 1987 come progetto dell’Organizzazione delle Na- zioni Unite per lo sviluppo industriale (UNIDO), dal 1994 opera come centro au- tonomo nel sistema comune delle Nazioni Unite. Il Centro è sostenuto da 65 Paesi, tra cui la maggior parte dei Paesi emergenti, e sviluppa ricerche innovative in ambito bio- medico, farmaceutico e ambientale. Il Centro si articola in tre « componenti », localizzate rispettivamente a Trieste (che è anche de facto la sede centrale dell’organiz- zazione), Nuova Delhi e Città del Capo, dove lavorano circa 500 persone provenienti da circa 40 Paesi diversi. La struttura di Trieste è ospitata nell’Area Science Park di Padriciano, ente pubblico nazionale di ri- cerca vigilato dal Ministero dell’università e della ricerca. Lo statuto dell’ICGEB, siglato inizial- mente da 25 Paesi, fu depositato presso le Nazioni Unite nel 1983 e l’anno successivo, in un meeting tenutosi a Vienna, fu accettata la proposta dell’Italia di articolare il Centro in due sedi principali cui potessero affiliarsi centri di ricerca e università dei Paesi ade- renti, in modo da consolidare una massa cri- tica di ricercatori e prodotti della ricerca. Le due sedi furono identificate in Trieste e New Delhi. Le attività sperimentali nei laboratori dell’ICGEB iniziarono nel 1987. Nel 1994, al momento dell’entrata in vigore del suo statuto una volta raggiunto il numero mi- nimo di ratifiche, il Centro, che nel frat- tempo operava come programma speciale dell’UNIDO, divenne un’organizzazione in- ternazionale autonoma. La terza sede del- l’ICGEB fu inaugurata nel 2007 a Città del Capo, in Sud Africa. Le attività del Centro, incluse le iniziative istituzionali e i progetti di ricerca scientifica e formazione condotti dalle tre sedi, sono guidate da un Board composto dai rappre- sentanti nominati dai Governi dei Paesi membri. Un consiglio scientifico internazio- nale, composto a rotazione da scienziati di grande prestigio, ne ispira le attività scienti- fiche. L’organizzazione internazionale è finan- ziata dall’Italia con un contributo annuale a carico del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale di 10.169.961 euro (nel 2011 tale finanzia- mento fu decurtato del 17 per cento, corri- spondente a circa 2 milioni di euro). La disponibilità gratuita ...