IMPIANTO A GEOSCAMBIO E POMPA DI CALORE PER LA SCUOLA MATERNA COMUNALE
PROVINCIA DI UDINE
COMUNE DI TREPPO GRANDE
IMPIANTO A GEOSCAMBIO E POMPA DI CALORE PER LA SCUOLA MATERNA COMUNALE
PROGETTO ESECUTIVO
10. SCHEMA DI CONTRATTO E CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
IL PROGETTISTA
xxx. Xxxxxxx Xxxxxx
ORDINE INGEGNERI PROV. DI UDINE – POS. N° 1531 – S. PIETRO AL NATISONE
San Xxxxxx al Natisone, maggio 2011
REGIONE AUTONOMA FRIULI - VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI UDINE
COMUNE DI TREPPO GRANDE
IMPIANTO A GEOSCAMBIO E POMPA DI CALORE PER LA SCUOLA MATERNA COMUNALE
CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
PARTE PRIMA
CAPITOLO PRIMO – DEFINIZIONE TECNICA ED ECONOMICA
ART. 1 - DESCRIZIONE DEI LAVORI
I lavori, che formano oggetto del contratto d'appalto sono relativi alla realizzazione di “IMPIANTO A GEOSCAMBIO E POMPA DI CALORE PER LA SCUOLA MATERNA COMUNALE ” in
località Capoluogo del comune di Treppo grande e vengono così sommariamente elencati:
LAVORI A MISURA
Opere murarie e complementari
LAVORI A CORPO
Impianto termico Impianto idrosanitario
Impianto termico – in centrale Impianto termico – distribuzione
Impianto idrosanitario - in centrale Impianto idrosanitario - distribuzione
Impianto a geoscambio
ONERI SPECIALI DI SICUREZZA
Sono compresi nell’appalto tutti i lavori, le prestazioni, le forniture e le provviste necessarie per dare il lavoro completamente compiuto, secondo le condizioni stabilite dal presente capitolato speciale d’appalto, con le caratteristiche tecniche, qualitative e quantitative previste dal progetto esecutivo dell’opera di cui al precedente comma e relativi allegati, con riguardo anche ai particolari costruttivi dei quali l’appaltatore dichiara di aver preso completa ed esatta conoscenza.
L’esecuzione dei lavori è sempre e comunque effettuata secondo le regole dell’arte e l’appaltatore deve conformarsi alla massima diligenza nell’adempimento dei propri obblighi.
ART. 2 - FORME E PRINCIPALI DIMENSIONI DELLE OPERE
Le forme e dimensioni delle opere sono quelle precisamente definite negli elaborati grafici di progetto e dalle disposizioni impartite dalla Direzione dei Lavori.
Si precisano le caratteristiche dei lavori a misura e a corpo specificando che nel prezzo a corpo offerto dall’Impresa sono compresi tutti gli oneri per dare l’opera finita a regola d’arte anche se non espressamente indicati
v. allegati
Impianto termico Impianto idrosanitario
Impianto termico – in centrale Impianto termico – distribuzione
Impianto idrosanitario - in centrale Impianto idrosanitario - distribuzione
Impianto a geoscambio
Opere murarie e complementari
Oneri speciali di sicurezza
ART. 3 - PREZZO DELL'APPALTO E MODALITA’ DI CONTRATTO
L'importo complessivo del contratto di appalto, stipulato parte a misura parte a corpo, dalle risultanze dell’offerta dell’Impresa dd. / / , è così ripartito:
LAVORI A MISURA | |||||
Opere murarie e complementari | 23.200,35 | ||||
LAVORI A CORPO | |||||
Impianto termico – in centrale | 51.184,60 | ||||
Impianto termico – distribuzione | 23.523,80 | ||||
Impianto idrosanitario - in centrale | 1.341,00 | ||||
Impianto idrosanitario - distribuzione | 1.992,00 | ||||
Impianto a geoscambio | 108.758,25 | ||||
Sommano lavori a corpo | 186.799,65 | ||||
ONERI SPECIALI PER LA SICUREZZA | 3.000,00 | ||||
TOTALE COSTO OPERA | 213.000,00 | ||||
DI CUI NON SOGGETTI A RIBASSO D’ASTA | |||||
Oneri della sicurezza compresi nei prezzi di stima | 4.200,00 | ||||
Oneri speciali della sicurezza (non compresi nei prezzi di stima) | 3.000,00 | ||||
Sommano lavori NON soggetti a ribasso d’asta | 7200,00 | ||||
RESTANO LAVORI SOGGETTI A RIBASSO D’ASTA | 205.800,00 | ||||
TORNANO | 213.000,00 |
NOTA:
Gli importi esposti nella tabella precedente sono quelli a base d’asta e pertanto la colonna vuota andrà compilata successivamente all’aggiudicazione in base all’offerta dell’impresa.
Le categorie di lavoro previste nell’appalto sono le seguenti:
a) CATEGORIA PREVALENTE: Categoria OG11 per Euro 189.299,65
b) CATEGORIE SCORPORABILI E SUBAPPALTABILI PER INTERO: (art. 108 D.P.R. 207/2010)
Categoria OG1 per Euro 23.700,35
Il contratto è stipulato parte “a misura” parte "a corpo" ai sensi dell’articolo 16 comma 7° e 17 comma 1°, della Legge Regionale dd. 31/05/2002, n° 14 e del art 53 comma 4 del Decreto Legislativo 12 aprile 2006, n. 163; l’importo contrattuale dei lavori è pertanto così fissato:
a) Lavori a corpo Euro _
b) Lavori a misura Euro
TOTALE IMPORTO APPALTO Euro
L'importo della parte dei lavori a corpo, convenuto con l’offerta dell’impresa in € (euro
............), resta fisso e invariabile e non può essere modificato sulla base di successiva verifica della quantità o della qualità della prestazione; pertanto l’indicazione delle voci e delle quantità effettuata in sede di gara non ha effetto sull’importo complessivo dell’offerta dei lavori a corpo; in particolare non potrà mai essere fatto riferimento a qualsiasi elemento, ivi compreso eventuali discordanze tra i vari elaborati, per ridurre qualità o caratteristiche dei lavori a corpo da realizzarsi che dovranno essere quindi a perfetta regola d’arte ed assicurare le massime prestazioni e funzionalità
I prezzi unitari, relativi alle opere a corpo, offerti dall’aggiudicatario in sede di gara non hanno efficacia negoziale e l’importo complessivo dell’offerta, anche se determinato attraverso l’applicazione dei predetti prezzi unitari alle quantità, resta fisso e invariabile; allo stesso modo non hanno efficacia negoziale le quantità indicate dalla Stazione appaltante negli atti progettuali e nella lista, ancorché rettificata, essendo obbligo esclusivo del concorrente il controllo e la verifica preventiva della completezza e della congruità delle voci e delle quantità indicate dalla stessa Stazione appaltante, e di formulare l’offerta sulla sola base delle proprie valutazioni qualitative e quantitative, assumendone i rischi.
I prezzi unitari, relativi alle opere a corpo, offerti dall’aggiudicatario in sede di gara sono per lui vincolanti esclusivamente per la definizione, valutazione e contabilizzazione di eventuali varianti, addizioni o detrazioni in corso d’opera, qualora ammissibili ed ordinate o autorizzate e che siano estranee ai lavori a corpo già previsti. Per le categorie di lavori non previste in contratto si provvede alla formazione dei nuovi prezzi ai sensi dello specifico articolo del presente capitolato speciale.
Per quanto attiene agli oneri di sicurezza gli stessi verranno liquidati a corpo; il compenso relativo agli oneri di sicurezza resta fisso ed invariabile
Per i lavori di cui relative alle opere a misura, previsti negli atti progettuali e nella lista delle categorie di lavoro e forniture, i prezzi unitari offerti dall’aggiudicatario in sede di gara costituiscono i prezzi contrattuali.
L’importo delle opere a misura può variare, in base alle quantità effettivamente eseguite, fermo restando i limiti. e degli artt. 161 e 162 del d.p.r. 207/2010.
ART. 4 INTERPRETAZIONE DEL CONTRATTO E DEL CAPITOLATO SPECIALE DI APPALTO E DISCIPLINA DI RIFERIMENTO
In caso di discordanza tra i vari elaborati di progetto vale la soluzione più aderente alle finalità per le quali il lavoro è stato progettato e comunque quella meglio rispondente ai criteri di ragionevolezza e buona tecnica esecutiva.
In caso di norme del capitolato speciale tra loro non compatibili o apparentemente non compatibili, trovano applicazione in primo luogo le norme eccezionali o quelle che fanno eccezione a regole generali, in secondo luogo quelle maggiormente conformi alle disposizioni legislative regolamentari ovvero all’ordinamento giuridico, in terzo luogo quelle di maggior dettaglio e infine quelle di carattere ordinario.
L’interpretazione delle clausole contrattuali, così come delle disposizioni del capitolato speciale d’appalto, deve essere fatta tenendo conto delle finalità del contratto e dei risultati ricercati con l’attuazione del progetto approvato; per ogni altra evenienza trovano applicazione gli articoli 1362, 1363, 1364, 1365, 1366, 1367, 1368 comma 1 e 1369 del codice civile.
Per chiarezza, si elencano i principali atti normativi di riferimento per il contratto:
• Capitolato generale d’appalto per i lavori pubblici da realizzarsi nel territorio regionale, approvato con D.P.G.R. 5 giugno 2003, n. 0166/Pres., denominato Capitolato generale d’appalto regionale e s.m.i., per quanto applicabile;
• il Codice dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture di cui al X.Xxxx. 12 aprile 2006 n. 163 e s.m.i.
• l’articolo 18 della legge 19 marzo 1990, n. 55 e successive modifiche ed integrazioni;
• D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207, “Regolamento di esecuzione ed attuazione del D.Lgs. 12/04/2006, n. 163, recante Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture”;
• -il Capitolato generale d’appalto per i lavori pubblici approvato con D.M. 19 aprile 2000, n. 145, per quanto applicabile;
• D.Lgs 9.4.2008 n. 81 “Testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro“
L’appaltatore, a pena di nullità del presente contratto, assume gli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari di cui all’art.3 della legge 13 agosto 2010, n. 136 e successive modifiche.
ART. 5 DOCUMENTI CHE FANNO PARTE DEL CONTRATTO
Ai sensi dell'art. 137 del Regolamento di cui al D.P.R. 207/2010 fanno parte integrante e sostanziale del contratto d’appalto, ancorché non materialmente allegati:
• il presente capitolato speciale di appalto
• il citato Regolamento di cui al D.P.R. 207/2010;
• tutti gli elaborati grafici progettuali e le relazioni;
• la Lista delle categorie di lavoro e delle forniture di offerta;
• l’elenco descrittivo delle voci;
• il piano di sicurezza e di coordinamento di cui allo specifico articolo del D.Lgs. 81/2008 e le proposte integrative al predetto piano di cui all’art. 131, comma 2, lettera a) del D. Lgs. 163/2006;
• il piano operativo di sicurezza di cui all’art. 131, comma 2, lettera b) del D. Lgs. 163/2006;
• il cronoprogramma;
• le polizze di garanzia;
ART. 6 DISPOSIZIONI GENERALI RIGUARDANTI L’APPALTO
La sottoscrizione del contratto e dei suoi allegati da parte dell’appaltatore equivale a dichiarazione di perfetta conoscenza e incondizionata accettazione della legge, dei regolamenti e di tutte le norme vigenti in materia di lavori pubblici, nonché alla completa accettazione di tutte le norme che regolano il presente appalto, e del progetto per quanto attiene alla sua perfetta esecuzione.
Ai sensi dell’articolo 71, comma 3, del regolamento generale, l’appaltatore dà atto, senza riserva alcuna, della piena conoscenza e disponibilità degli atti progettuali e della documentazione, della disponibilità dei siti, dello stato dei luoghi, delle condizioni pattuite in sede di offerta e ogni altra circostanza che interessi i lavori, che, come da apposito verbale sottoscritto col responsabile del procedimento, consentono l’immediata esecuzione dei lavori.
ART. 7 FALLIMENTO DELL’APPALTATORE
In caso di fallimento dell’appaltatore la Stazione appaltante si avvale, salvi e senza pregiudizio per ogni altro diritto e azione a tutela dei propri interessi, della procedura prevista dall’art. 140 X.Xxxx. 12 aprile 2006 n. 163 e s.m.i.
Qualora l’esecutore sia un’associazione temporanea, in caso di fallimento dell’impresa mandataria o di una impresa mandante trovano applicazione rispettivamente i commi 1 e 2 dell’articolo 94 del regolamento generale
ART. 8 RAPPRESENTANTE DELL’APPALTATORE E DOMICILIO
L’appaltatore deve eleggere domicilio, ai sensi e nei modi di cui all’articolo 2 del capitolato generale d’appalto, presso la stazione appaltante; a tale domicilio si intendono ritualmente effettuate tutte le intimazioni, le assegnazioni di termini e ogni altra notificazione o comunicazione dipendente dal contratto.
L’appaltatore deve altresì comunicare, ai sensi e nei modi di cui all’articolo 3 del capitolato generale d’appalto, le generalità delle persone autorizzate a riscuotere.
Qualora l’appaltatore non conduca direttamente i lavori, deve depositare presso la stazione appaltante, ai sensi e nei modi di cui all’articolo 4 del capitolato generale d’appalto, il mandato conferito con atto pubblico a persona idonea, sostituibile su richiesta motivata della stazione appaltante. La direzione del cantiere è assunta dal direttore tecnico dell’impresa o da altro tecnico, abilitato secondo le previsioni del capitolato speciale in rapporto alle caratteristiche delle opere da eseguire. L’assunzione della direzione di cantiere da parte del direttore tecnico avviene mediante delega conferita da tutte le imprese operanti nel cantiere, con l’indicazione specifica delle attribuzioni da esercitare dal delegato anche in rapporto a quelle degli altri soggetti operanti nel cantiere.
L’appaltatore, tramite il direttore di cantiere assicura l’organizzazione, la gestione tecnica e la conduzione del cantiere. Il direttore dei lavori ha il diritto di esigere il cambiamento del direttore di cantiere e del personale dell’appaltatore per disciplina, incapacità o grave negligenza. L’appaltatore è in tutti i casi responsabile dei danni causati dall’imperizia o dalla negligenza di detti soggetti, nonché della malafede o della frode nella somministrazione o nell’impiego dei materiali.
Ogni variazione del domicilio di cui al comma 1, o delle persona di cui ai commi 2, 3 o 4, deve essere tempestivamente notificata alla Stazione appaltante; ogni variazione della persona di cui al comma 3 deve essere accompagnata dal deposito presso la stazione appaltante del nuovo atto di mandato.
ART.9 CONSEGNA E INIZIO DEI LAVORI
L’esecuzione dei lavori ha inizio dopo la stipula del formale contratto, in seguito a consegna, risultante da apposito verbale, da effettuarsi non oltre 45 giorni dalla predetta stipula, previa convocazione dell’esecutore.
Poiché l'intervento è finanziato con fondi del POR FESR 2007 - 2013, al fine di rispettare i tempi indicati nel cronoprogramma allegato al progetto approvato (che vede la necessità di collaudare gli stessi entro e non oltre il 30.10.2012), la Stazione Appaltante si riserva l'esecuzione in via d'urgenza dei lavori ai sensi di quanto previsto all'art. 11, comma 9, ultimo periodo del D.Lgs. 163/2006, in quanto "la mancata esecuzione immediata della prestazione dedotta nella gara determinerebbe un grave danno all'interesse pubblico che è destinata a soddisfare, ivi compresa la perdita di finanziamenti comunitari".
Se nel giorno fissato e comunicato l’appaltatore non si presenta a ricevere la consegna dei lavori, il direttore dei lavori fissa un nuovo termine perentorio, non inferiore a 5 giorni e non superiore a 15; i termini per l’esecuzione decorrono comunque dalla data della prima convocazione. Decorso inutilmente il termine di anzidetto è facoltà della Stazione appaltante di risolvere il contratto e incamerare la cauzione, ferma restando la possibilità di avvalersi della garanzia fideiussoria al fine del risarcimento del danno, senza che ciò possa costituire motivo di pretese o eccezioni di sorta. Qualora sia indetta una nuova procedura per l’affidamento del completamento dei lavori, l’aggiudicatario è escluso dalla partecipazione in quanto l’inadempimento è considerato grave negligenza accertata.
L'appaltatore deve trasmettere alla Stazione appaltante, prima dell’inizio dei lavori, la documentazione di avvenuta denunzia di inizio lavori effettuata agli enti previdenziali, assicurativi ed antinfortunistici, inclusa la Cassa edile ove dovuta; egli trasmette altresì, a scadenza quadrimestrale, copia dei versamenti contributivi, previdenziali, assicurativi nonché di quelli dovuti agli organismi paritetici previsti dalla contrattazione collettiva, sia relativi al proprio personale che a quello delle imprese subappaltatrici.
ART. 10 TERMINI PER LA REALIZZAZIONE E L’ULTIMAZIONE DEI LAVORI
Il tempo utile per l'ultimazione dei lavori – art. 15 comma 2 del Capitolato Generale Regionale -, compresi nell'appalto è stabilito in giorni 90.= (giorni novanta) naturali successivi, e continui comprese le ferie contrattuali, i giorni di normale andamento stagionale sfavorevole (fissati in 20 giorni) con decorrenza dalla data del verbale di consegna come previsto dagli artt. 35 e 78 del D.P.G.Reg. n °0165/Pres. del 05/06/2003.
Il tempo utile tiene conto della necessità di eseguire i lavori interni all’edificio nel periodo di interruzione delle attività scolastiche (1 luglio 2012 – 5 settembre 2012) e della necessità di garantire comunque, al di fuori di detto periodo la completa agibilità dell’edificio, compresi gli impianti.
I lavori compresi nell'appalto, dovranno essere eseguiti in modo continuo, e potranno protrarsi oltre il normale orario di lavoro, o di notte, compresi i giorni festivi, fatta salva l'osservanza delle norme relative alla disciplina del lavoro e dove consentito dagli accordi sindacali. Trova applicazione l’art. 8 del D.P.Reg. n°0166/Pres. del 05/06/2003 senza ristoro dei maggiori oneri eventualmente derivanti all’appaltatore.
Nessun ritardo sarà ammesso nell'ultimazione delle opere da parte della Ditta Appaltatrice per difficoltà che essa dovesse incontrare nel reperimento dei materiali.
Il periodo di andamento stagionale sfavorevole attendibile secondo le normali previsioni per il quale ai sensi dell'art 42 -3° comma-del Regolamento non potranno essere concesse proroghe né sospensioni, viene sin d'ora fissato convenzionalmente pari ad un quarto del tempo utile indicato dalla Stazione Appaltante. Al fine si considereranno giornate piovose quelle nelle quali la precipitazione giornaliera é stata superiore ai 40 mm. e giornate di gelo quelle per le quali é stata rilevata una temperatura minima eguale od inferiore ai -5°C (gradi centigradi).
Per l'individuazione dei giorni di pioggia o di gelo ci si atterrà alle rivelazioni operate dalla stazione pluviografica competente nella zona dove si svolge l'intervento.
Nel calcolo del tempo contrattuale si è tenuto conto delle ferie contrattuali.
L’appaltatore si obbliga alla rigorosa ottemperanza del cronoprogramma dei lavori che potrà fissare scadenze inderogabili per l’approntamento delle opere necessarie all’inizio di forniture e lavori da effettuarsi da altre ditte per conto della Stazione appaltante ovvero necessarie all’utilizzazione, prima della fine dei lavori e previo certificato di collaudo o certificato di regolare esecuzione, riferito alla sola parte funzionale delle opere.
ART. 11 - ORDINE DI ESECUZIONE DEI LAVORI
Al progetto è allegato il cronoprogramma che tiene conto, tra l’altro:
1. delle prescrizioni impartite dagli atti autorizzativi e del decreto di finanziamento dell’opera citato in contratto e quindi della necessità di collaudare i lavori entro il 30.10.2012
2. di eseguire i lavori interni all’edificio nel periodo di interruzione delle attività scolastiche (1 luglio 2012 – 5 settembre 2012) e della necessità di garantire comunque, al di fuori di detto periodo la completa agibilità dell’edificio, compresi gli impianti
Entro 5 giorni dalla data del verbale di consegna, e comunque prima dell'inizio dei lavori, anche ai sensi del comma 10 art. 38 del regolamento D.P.R. n° 0165/Pres dd. 05.06.2003 l'appaltatore predispone e consegna formalmente alla direzione lavori un proprio programma esecutivo dei lavori, (che dovrà tenere conto del cronoprogramma allegato al progetto e delle prescrizioni impartite dagli atti autorizzativi e del decreto di finanziamento dell’opera citato in contratto e quindi della necessità di ultimare i lavori entro e non oltre il 10 settembre 2012) elaborato in relazione alle proprie tecnologie, alle proprie scelte imprenditoriali e alla propria organizzazione lavorativa; tale programma deve riportare per ogni lavorazione, le previsioni circa il periodo di esecuzione nonché l'ammontare presunto, parziale e progressivo, dell'avanzamento dei lavori alle date contrattualmente stabilite per la liquidazione dei certificati di pagamento deve essere coerente con i tempi contrattuali di ultimazione.
Qualora fosse per qualsiasi motivo necessario articolare il programma esecutivo in modo diverso da quello previsto dal cronoprogramma del progetto per rispettare i termini di ultimazione dei lavori e le loro modalità (punti 1 e 2 del comma 1 del presente articolo), l’appaltatore non potrà pretendere comunque alcun maggior compenso per eventuali oneri che dovesse sopportare.
Il programma esecutivo deve essere approvato dalla direzione lavori, mediante apposizione di un visto, entro cinque giorni dal ricevimento. Trascorso il predetto termine senza che la direzione lavori si sia pronunciata il programma esecutivo dei lavori si intende accettato, fatte salve palesi
illogicità o indicazioni erronee palesemente incompatibili con il rispetto dei termini di ultimazione. Il programma esecutivo dei lavori dell'appaltatore può essere modificato o integrato dalla Stazione appaltante, mediante ordine di servizio, ogni volta che sia necessario alla miglior esecuzione dei lavori ed in particolare anche per il coordinamento con le prestazioni o le forniture di imprese o altre ditte estranee al contratto, per l’intervento o il mancato intervento di società concessionarie di pubblici servizi le cui reti siano coinvolte in qualche modo con l’andamento dei lavori; un tanto senza che ciò possa dar diritto all’appaltatore a maggiori compensi.
Il programma esecutivo dei lavori deve essere coerente con il piano di sicurezza e di coordinamento del cantiere, eventualmente integrato ed aggiornato.
L'Appaltatore deve altresì tener conto, nella redazione del programma:
-delle condizioni dell'accesso al cantiere; -della riduzione o sospensione delle attività di cantiere per festività o godimento di ferie degli addetti ai lavori; -delle eventuali difficoltà di esecuzione di alcuni lavori in relazione alla specificità dell'intervento e al periodo stagionale in cui vanno a ricadere; -dei termini di scadenza dei pagamenti; - dell'eventuale obbligo contrattuale di ultimazione anticipata di alcune parti.
Nel caso di sospensione dei lavori, il programma dei lavori viene aggiornato in relazione all'eventuale incremento della scadenza contrattuale, tenendo conto di quanto già specificato. Eventuali aggiornamenti del programma, legati a motivate esigenze organizzative dell'Appaltatore e che non comportino modifica delle scadenze contrattuali, devono essere sottoposte al Direttore dei lavori, che procederà ad approvarlo o emendarlo in base alla effettiva attendibilità ed al pieno rispetto dei patti contrattuali.
La mancata presentazione del programma dei lavori comporta l’applicazione di penale calcolata come per il ritardo e ciò a partire dallo stesso giorno di inizio dei lavori sino alla data di presentazione del programma.
ART. 12 SOSPENSIONI E PROROGHE
Qualora circostanze speciali impediscano in via temporanea che i lavori procedano utilmente a regola d'arte, il Direttore dei Lavori ne ordina la sospensione, indicando le ragioni e l'imputabilità anche con riferimento alle risultanze del verbale di consegna.
Il Direttore dei Lavori, con l'intervento dell'Appaltatore o di un suo legale rappresentante e con le modalità stabilite dagli art. 82 del Regolamento regionale e art. 22 del Capitolato Generale Regionale, compila il verbale di sospensione indicando le ragioni che hanno determinato l'interruzione dei lavori. Il verbale deve essere inoltrato al Responsabile del procedimento entro cinque giorni dalla data della sua redazione. I verbali di ripresa dei lavori, da redigere, a cura del Direttore dei Lavori non appena venute a cessare le cause della sospensione, ai sensi del comma 6 dell’art. 82 del regolamento regionale e art. 22 del Capitolato Generale Regionale, sono firmati dall'Appaltatore ed inviati al Responsabile del procedimento nei modi e nei termini sopradetti. Nel verbale di ripresa verrà indicato il nuovo termine contrattuale.
L’appaltatore, qualora per causa a esso non imputabile, non sia in grado di ultimare i lavori nei termini fissati, può chiedere con domanda motivata proroghe che, se riconosciute giustificate, sono concesse dalla direzione dei lavori purché le domande pervengano prima della scadenza del termine anzidetto.
A giustificazione del ritardo nell’ultimazione dei lavori o nel rispetto delle scadenze fissate dal programma temporale l’appaltatore non può mai attribuirne la causa, in tutto o in parte, ad altre ditte o imprese o forniture, se esso appaltatore non abbia tempestivamente per iscritto denunciato alla Stazione appaltante il ritardo imputabile a dette ditte, imprese o fornitori.
ART. 13 PENALI IN CASO DI RITARDO
In caso di ritardata ultimazione dei lavori e di ritardata consegna del programma dei lavori oltre i termini riportati negli art. 14 e 17, verrà addebitata alla ditta per ogni giorno di ritardo, una penale pari a € 213.00= (diconsi euro duecentotredici/00) pari all’ 1‰ dell'importo contrattuale, salvo il diritto dell'Ente Appaltante ad ottenere il rimborso per i maggiori oneri dovuti per la protratta direzione, assistenza e sorveglianza delle opere.
La penale ed il rimborso delle spese di cui sopra verranno applicati con deduzione dal corrispettivo dello Stato corrispondente al Finale e dello Stato Finale.
La misura complessiva della penale non può superare il 10% dell’ammontare netto contrattuale, pena la facoltà, per la Stazione appaltante, di risolvere il contratto in danno dell’Appaltatore.
ART. 14 INDEROGABILITÀ DEI TERMINI DI ESECUZIONE
L’appaltatore non può vantare alcuna pretesa nè avanzare richiesta di proroga del termine di ultimazione dei lavori per le seguenti cause:
• ritardo nell’installazione del cantiere e nell’allacciamento alle reti tecnologiche necessarie al suo funzionamento, per l’approvvigionamento dell’energia elettrica e dell’acqua;
• esecuzione di accertamenti integrativi che l’appaltatore ritenesse di dovere effettuare per l’esecuzione delle opere di trivellazione, scavo, fondazione, delle strutture e degli impianti, salvo che siano ordinati dalla direzione dei lavori o concordati con questa;
• tempo necessario per l’espletamento degli adempimenti a carico dell’appaltatore comunque previsti dal Capitolato speciale d’appalto;
• eventuali controversie tra l’appaltatore e i fornitori, subappaltatori, affidatari, altri incaricati; e. eventuali vertenze a carattere aziendale tra l’appaltatore e il proprio personale dipendente;
• ogni altro fatto o circostanza attribuibile all’Appaltatore.
ART. 15 RISOLUZIONE DEL CONTRATTO PER GRAVE INADEMPIMENTO, GRAVE IRREGOLARITÀ E GRAVE RITARDO
L'Appaltante può dichiarare rescisso il contratto, oltre che nei casi previsti dagli artt.16 e 17 del Capitolato Generale Reg.le d’Appalto, anche nei seguenti casi:
a) frode nell'esecuzione dei lavori; b) inadempimento alle disposizioni del direttore dei lavori riguardo ai tempi di esecuzione; c) manifesta incapacità o inidoneità, anche solo legale, nell’esecuzione dei lavori; d) inadempienza accertata alle norme di legge sulla prevenzione degli infortuni, la sicurezza sul lavoro e le assicurazioni obbligatorie del personale; e) sospensione dei lavori da parte dell’appaltatore senza giustificato motivo; f) rallentamento dei lavori, senza giustificato motivo, in misura tale da pregiudicare la realizzazione dei lavori nei termini previsti dal contratto; g) subappalto abusivo, associazione in partecipazione, cessione anche parziale del contratto; h) non rispondenza dei beni forniti alle specifiche di contratto e allo scopo dell’opera; i) proposta motivata del coordinatore per la sicurezza nella fase esecutiva ai sensi dell'articolo 92, comma 1, lettera e), del decreto legislativo 81/2008 e s.m.i.; l) perdita, da parte dell'appaltatore, dei requisiti per l'esecuzione dei lavori, quali il fallimento o la irrogazione di misure sanzionatorie o cautelari che inibiscono la capacità di contrattare con la pubblica amministrazione.
L'appaltatore è sempre tenuto al risarcimento dei danni a lui imputabili.
Nei casi di rescissione del contratto o d’esecuzione d’ufficio in conformità di quanto espressamente previsto dallo stesso Regolamento, la comunicazione della decisione assunta dall'Appaltante è fatta all'Appaltatore nella forma dell'ordine di servizio o della raccomandata con avviso di ritorno, con la contestuale indicazione della data alla quale avrà luogo l'accertamento, da parte dell'Appaltante,
dello stato di consistenza dei lavori e la redazione dell'inventario degli oggetti di cui si intenda prendere possesso perché utilizzabili ai fini del riappalto dei lavori di completamente o qualora l'Appaltante medesimo intenda procederne all’anticipata cessione a terzi.
In relazione a quanto sopra, alla data comunicata dall'Appaltante si fa luogo, in contraddittorio fra il Direttore dei lavori e l'Appaltatore o suo rappresentante ovvero, in mancanza di questi, a rogito di notaio, alla redazione dello stato di consistenza dei lavori, all'inventario dei materiali, attrezzature e mezzi d'opera esistenti in cantiere, nonché, nel caso di esecuzione d'ufficio, all'accertamento di quali di tali materiali, attrezzature e mezzi d'opera debbano essere mantenuti a disposizione dell'Appaltante medesimo per l’eventuale riutilizzazione e alla determinazione dei relativo costo.
A chiusura del verbale, il Direttore dei lavori indica quali materiali, macchinari e attrezzature debbano essere sgomberati e il termine entro il quale lo sgombero debba essere completato, salvo, in caso di inadempienza, l'esecuzione dello sgombero e il deposito di materiali e attrezzature a spese dell'Appaltatore. Se il verbale non è redatto in contraddittorio per la mancata presenza dell'Appaltatore, viene comunicato per ogni ulteriore effetto all'Appaltatore medesimo a mezzo di ufficiale giudiziario a cura dell'Appaltante. Lo stesso Appaltante procede alla formale immissione della nuova Impresa nel possesso del cantiere soltanto dopo l'avvenuta aggiudicazione dei lavori di completamento.
L'Appaltatore inadempiente è tenuto ad effettuare a propria cura e spese la guardiania dei cantiere e la custodia dei materiali, macchinari e attrezzature che debbano essere lasciati a disposizione dell'Appaltante, la cui presa formale in consegna potrà avvenire ad intervenuta aggiudicazione dei lavori di completamento.
All'atto della immissione formale nel possesso dei cantiere dopo l'aggiudicazione all'Impresa che deve provvedere al completamente dei lavori, si procede a verbalizzare definitivamente -con apposito stato di consistenza redatto in contraddittorio con l'Impresa inadempiente e con l'Impresa subentrante o, in assenza della prima, con l'assistenza di due testimoni -materiali, macchinari e attrezzature da consegnare all'Impresa subentrante ed a disporre la sgombero di quanto non utilizzabile.
Con la sottoscrizione del contratto l'Appaltatore dichiara sin d'ora il proprio incondizionato consenso a quanto sopra specificato qualora abbia a trovare applicazione una delle ipotesi di rescissione del contratto o di esecuzione di ufficio dei lavori di cui al presente articolo, con conseguente riappalto dei lavori di completamento.
Nei casi di rescissione dei contratto e di esecuzione d'ufficio, come pure in caso di fallimento dell'Appaltatore, i rapporti economici con questo o con il curatore sono definiti, con salvezza di ogni diritto e ulteriore azione dell'Appaltante:
1) ponendo a base d'asta del riappalto l'importo lordo dei lavori di completamento da eseguire d'ufficio in danno, risultante dalla differenza tra l'ammontare complessivo lordo dei lavori posti a base d'asta nell'appalto originario, eventualmente incrementato per perizie in corso d'opera oggetto di regolare atto di sottomissione o atto aggiuntivo sottoscritto per accettazione dall'Appaltatore inadempiente e l'ammontare lordo dei lavori eseguiti dall'Appaltatore inadempiente medesimo;
2) ponendo a carico dell'Appaltatore inadempiente medesimo:
a) l'eventuale maggiore costo derivante dalla differenza tra importo netto di aggiudicazione del riappalto e importo netto delle stesse opere di completamente risultante dall'aggiudicazione a suo tempo effettuata all'Appaltatore inadempiente; b) l'eventuale maggiore costo derivato dalla ripetizione della gara di riappalto eventualmente andata deserta, necessariamente effettuata con importo a base d'asta opportunamente maggiorato; c) l'eventuale maggiore onere per l'Appaltante per effetto della tardata ultimazione dei lavori, delle nuove spese di gara e di pubblicità, delle maggiori spese tecniche di direzione, assistenza, contabilità e collaudo dei lavori, dei maggiori interessi di eventuali mutui, dell'eventuale documentato danno conseguente alla mancata tempestiva utilizzazione delle opere alla data contrattualmente prevista.
ART. 16 ANTICIPAZIONE
Ai sensi dell'articolo 5, comma 1, del decreto-legge 28 marzo 1997, n. 79, convertito con modificazioni dalla legge 28 maggio 1997, n. 140, non è dovuta alcuna anticipazione.
ART. 17 PAGAMENTI IN ACCONTO
I pagamenti avvengono per stati di avanzamento, mediante emissione di certificato di pagamento ogni volta che i lavori eseguiti, aumentati degli eventuali materiali utili a piè d'opera depositati in cantiere (questi ultimi valutati per la metà del loro importo) contabilizzati al netto del ribasso d’asta, comprensivi della relativa quota degli oneri per la sicurezza, raggiungano, al netto della ritenuta di cui al comma 2, un importo non inferiore a € 90.000,00 (Euro novantamila/00).
A garanzia dell’osservanza delle norme e delle prescrizioni dei contratti collettivi, delle leggi e dei regolamenti sulla tutela, protezione, assicurazione, assistenza e sicurezza fisica dei lavoratori, sull’importo netto progressivo dei lavori è operata una ritenuta dello 0,50 per cento da liquidarsi, nulla ostando, in sede di conto finale.
Entro i 45 giorni successivi all’avvenuto raggiungimento dell’importo dei lavori eseguiti di cui al comma 1, il direttore dei lavori redige la relativa contabilità e il responsabile del procedimento emette, entro ulteriori 45 giorni, il conseguente certificato di pagamento il quale deve recare la dicitura: "lavori a tutto il " con l’indicazione della data.
La Stazione appaltante provvede al pagamento del predetto certificato entro i successivi 30 giorni, mediante emissione dell’apposito mandato e l’erogazione a favore dell’appaltatore ai sensi dell’articolo 29 del decreto legislativo 25 febbraio 1995, n. 77.
Qualora i lavori rimangano sospesi per un periodo superiore a 30 giorni, per cause non dipendenti dall’appaltatore, si provvede alla redazione dello stato di avanzamento e all’emissione del certificato di pagamento, prescindendo dall’importo minimo di cui al comma 1.
Dell'emissione di ogni certificato di pagamento il responsabile del procedimento provvede a dare comunicazione scritta, con avviso di ricevimento, agli enti previdenziali e assicurativi, compresa la cassa edile, ove richiesto.
ART. 18 PAGAMENTI A SALDO E MODALITÀ DI EROGAZIONE DEL CORRISPETTIVO
Il conto finale dei lavori è redatto entro 60 giorni dalla data della loro ultimazione, accertata con apposito verbale; è sottoscritto dal direttore di lavori e trasmesso al responsabile del procedimento. Col conto finale è accertato e proposto l’importo della rata di saldo, qualunque sia il suo ammontare, la cui liquidazione definitiva ed erogazione è soggetta alle verifiche di collaudo o di regolare esecuzione ai sensi del comma 3.
Il conto finale dei lavori deve essere sottoscritto dall’appaltatore, su richiesta del responsabile del procedimento, entro il termine perentorio di giorni 30; se l'appaltatore non firma il conto finale nel termine indicato, o se lo firma senza confermare le domande già formulate nel registro di contabilità, il conto finale si ha come da lui definitivamente accettato. Il responsabile del procedimento formula in ogni caso una sua relazione al conto finale.
La rata di saldo, nulla ostando, è pagata entro 90 giorni dopo l’avvenuta emissione del certificato di collaudo provvisorio o del certificato di regolare esecuzione.
Il pagamento della rata di saldo, disposto previa garanzia fideiussoria non costituisce presunzione di accettazione dell’opera, ai sensi dell’articolo 1666, secondo comma, del codice civile. La garanzia
fideiussoria di cui al comma 4 deve essere redatta secondo gli schemi di polizza tipo del Decreto del Ministero delle attività produttive 12 marzo 2004, n° 123.
Salvo quanto disposto dall’articolo 1669 del codice civile, l’appaltatore risponde per la difformità ed i vizi dell’opera, ancorché riconoscibili, purché denunciati dal soggetto appaltante prima che il certificato di collaudo o il certificato di regolare esecuzione assuma carattere definitivo.
ART. 19 RITARDI NEL PAGAMENTO DELLE RATE DI ACCONTO
Non sono dovuti interessi per i primi 45 giorni intercorrenti tra il verificarsi delle condizioni e delle circostanze per l’emissione del certificato di pagamento ai sensi degli articoli 21 e 22 e la sua effettiva emissione e messa a disposizione della Stazione appaltante per la liquidazione; trascorso tale termine senza che sia emesso il certificato di pagamento, sono dovuti all’appaltatore gli interessi legali per i primi 60 giorni di ritardo; trascorso infruttuosamente anche questo termine spettano all’appaltatore gli interessi di mora nella misura stabilita dalla legge.
Non sono dovuti interessi per i primi 30 giorni intercorrenti tra l’emissione del certificato di pagamento e il suo effettivo pagamento a favore dell’appaltatore; trascorso tale termine senza che la Stazione appaltante abbia provveduto al pagamento, sono dovuti all’appaltatore gli interessi legali per i primi 60 giorni di ritardo; trascorso infruttuosamente anche questo termine spettano all’appaltatore gli interessi di mora nella misura stabilita dalla legge.
Il pagamento degli interessi di cui al presente articolo avviene d’ufficio in occasione del pagamento, in acconto o a saldo, immediatamente successivo, senza necessità di domande o riserve; il pagamento dei predetti interessi prevale sul pagamento delle somme a titolo di esecuzione dei lavori.
E’ facoltà dell’appaltatore, trascorsi i termini di cui ai commi precedenti, ovvero nel caso in cui l'ammontare delle rate di acconto, per le quali non sia stato tempestivamente emesso il certificato o il titolo dispesa, raggiunga il quarto dell'importo netto contrattuale, di agire ai sensi dell'articolo 1460 del codice civile, rifiutando di adempiere alle proprie obbligazioni se la Stazione appaltante non provveda contemporaneamente al pagamento integrale di quanto maturato.
ART. 20 RITARDI NEL PAGAMENTO DELLA RATA A SALDO
Per il pagamento della rata di saldo in ritardo rispetto al termine stabilito all'articolo 18, per causa imputabile all’Amministrazione, sulle somme dovute decorrono gli interessi legali.
Qualora il ritardo nelle emissioni dei certificati o nel pagamento delle somme dovute a saldo si protragga per ulteriori 60 giorni, oltre al termine stabilito all'art. 18 sulle stesse somme sono dovuti gli interessi di mora.
ART.21 REVISIONE PREZZI
Ai sensi dell’articolo 133 comma 2 del Decr. Lgsl. 163/2006 e successive modifiche e integrazioni, è esclusa qualsiasi revisione dei prezzi e non trova applicazione l’articolo 1664, primo comma, del codice civile.
ART. 22 VALUTAZIONE LAVORI A CORPO
La valutazione del lavoro a corpo è effettuata secondo le specificazioni date nell’enunciazione e
nella descrizione del lavoro a corpo, nonché secondo le risultanze degli elaborati grafici e di ogni altro allegato progettuale; il corrispettivo per il lavoro a corpo resta fisso e invariabile senza che possa essere invocata dalle parti contraenti alcuna verifica sulla misura o sul valore attribuito alla quantità di detti lavori.
Nel corrispettivo per l’esecuzione dei lavori a corpo s’intende sempre compresa ogni spesa occorrente per dare l’opera compiuta sotto le condizioni stabilite dal capitolato speciale d’appalto e secondo i tipi indicati e previsti negli atti progettuali. Pertanto nessun compenso può essere richiesto per lavori, forniture e prestazioni che, ancorché non esplicitamente specificati nella descrizione dei lavori a corpo, siano rilevabili dagli elaborati grafici o viceversa. Lo stesso dicasi per lavori, forniture e prestazioni che siano tecnicamente e intrinsecamente indispensabili alla funzionalità, completezza e corretta realizzazione dell'opera appaltata secondo le regola dell'arte.
La contabilizzazione delle singole categorie dei lavori previste a corpo è effettuata applicando all’importo netto di aggiudicazione le percentuali convenzionali relative alle singole categorie previste a corpo ed esposte nella precedente tabella di cui all’art. 3, di ciascuna delle quali va contabilizzata la quota parte in proporzione al lavoro eseguito.
La lista delle voci e delle quantità relative ai lavori a corpo non ha validità ai fini del presene articolo, in quanto l'appaltatore era tenuto, in sede di partecipazione alla gara, a verificare le voci e le quantità richieste per l’esecuzione completa dei lavori progettati, ai fini della formulazione della propria offerta e del conseguente corrispettivo.
Gli oneri per la sicurezza, evidenziati nella tabella dell’art. 3 integrante il capitolato speciale, sono valutati in base all'importo previsto separatamente dall'importo dei lavori negli atti progettuali e sul bando di gara, secondo la percentuale stabilita nella predetta tabella, intendendosi come eseguita e liquidabile la quota parte proporzionale a quanto eseguito.
ART. 23 VALUTAZIONE MANUFATTI E MATERIALI A PIÈ D’OPERA
Non sono valutati i manufatti ed i materiali a pié d’opera, ancorché accettati dalla direzione dei lavori.
In sede di contabilizzazione delle rate di acconto di cui all’articolo 18, all'importo dei lavori eseguiti è aggiunta la metà di quello dei materiali provvisti a piè d'opera, destinati ad essere impiegati in opere definitive facenti parte dell'appalto ed accettati dal direttore dei lavori, da valutarsi a prezzo di contratto o, in difetto, ai prezzi di stima.
I materiali e i manufatti portati in contabilità rimangono a rischio e pericolo dell'appaltatore, e possono sempre essere rifiutati dal direttore dei lavori.
ART. 24 CESSIONE DEL CONTRATTO E CESSIONE DI CREDITI
E’ vietata la cessione del contratto sotto qualsiasi forma; ogni atto contrario è nullo di diritto.
E’ ammessa la cessione dei crediti, a condizione che il cessionario sia un istituto bancario o un intermediario finanziario iscritto nell’apposito Albo presso la Banca d’Italia e che il contratto di cessione, in originale o in copia autenticata, sia trasmesso alla Stazione appaltante prima o contestualmente al certificato di pagamento sottoscritto dal responsabile del procedimento.
ART. 25 CAUZIONE PROVVISORIA
Ai sensi dell’articolo 75, comma 1 del D.Xxxx. 12 aprile 2006 n. 163 e s.m.i.., è richiesta una cauzione provvisoria pari al due per cento (un cinquantesimo) dell’importo preventivato dei lavori da appaltare, da prestare al momento della partecipazione alla gara nelle forme previste dal
medesimo articolo 75.
ART. 26 CAUZIONE DEFINITIVA
Ai sensi dell’articolo 113, comma 1, del D.Legs. 12 aprile 2006 n. 163 e s.m.i, è richiesta una garanzia fideiussoria, a titolo di cauzione definitiva, pari al 10 per cento (un decimo) dell’importo contrattuale; qualora l’aggiudicazione sia fatta in favore di un'offerta inferiore all’importo a base d’asta in misura superiore al 20 per cento, la garanzia fideiussoria è aumentata di tanti punti percentuali quanti sono quelli eccedenti la predetta misura percentuale in conformità a quanto disposto dal medesimo art. 113.
La garanzia fideiussoria è prestata mediante polizza bancaria o assicurativa, emessa da istituto autorizzato, con durata non inferiore a dodici mesi oltre il termine previsto per l’ultimazione dei lavori; essa è presentata in originale alla Stazione appaltante prima della formale sottoscrizione del contratto.
L’Amministrazione può avvalersi della garanzia fideiussoria, parzialmente o totalmente, per le spese dei lavori da eseguirsi d’ufficio nonché per il rimborso delle maggiori somme pagate durante l’appalto in confronto ai risultati della liquidazione finale; l’incameramento della garanzia avviene con atto unilaterale dell’Amministrazione senza necessità di dichiarazione giudiziale, fermo restando il diritto dell’appaltatore di proporre azione innanzi l’autorità giudiziaria ordinaria.
La garanzia fideiussoria è tempestivamente reintegrata qualora, in corso d’opera, sia stata incamerata, parzialmente o totalmente, dall’Amministrazione; in caso di variazioni al contratto per effetto di successivi atti di sottomissione, la medesima garanzia può essere ridotta in caso di riduzione degli importi contrattuali, mentre non è integrata in caso di aumento degli stessi importi fino alla concorrenza di un quinto dell’importo originario.
La cauzione definitiva sarà svincolata nei tempi e modi descritti dal citato art. 113, comma 3 del Codice e dall’art. 123 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207, e sempre che sia stata definita tra le parti ogni controversia o pendenza: in caso di contestazioni da parte della Committenza, la cauzione definitiva potrà essere trattenuta sino alla chiusura del contenzioso, senza che nessun compenso possa per questo essere vantato dall’Impresa.
ART. 27 COPERTURE ASSICURATIVE
Ai sensi dell’articolo 129, comma 1 del D.Xxxx. 12 aprile 2006 n. 163 e s.m.i,, l’appaltatore è obbligato, contestualmente alla sottoscrizione del contratto, a produrre una polizza assicurativa che tenga indenne la Stazione appaltante da tutti i rischi di esecuzione e una polizza assicurativa a garanzia della responsabilità civile per danni causati a terzi nell’esecuzione dei lavori. La polizza assicurativa è prestata da un’impresa di assicurazione autorizzata alla copertura dei rischi ai quali si riferisce l'obbligo di assicurazione.
La copertura delle predette garanzie assicurative decorre dalla data di consegna dei lavori e cessa alla data di emissione del certificato di collaudo o del certificato di regolare esecuzione e comunque decorsi dodici mesi dalla data di ultimazione dei lavori risultante dal relativo certificato; le stesse polizze devono inoltre recare espressamente il vincolo a favore della Stazione appaltante e sono efficaci senza riserve anche in caso di omesso o ritardato pagamento delle somme dovute a titolo di premio da parte dell'esecutore.
La polizza assicurativa contro tutti i rischi di esecuzione da qualsiasi causa determinati deve coprire tutti i danni subiti dalla Stazione appaltante a causa del danneggiamento o della distruzione totale o parziale di impianti e opere, anche preesistenti, salvo quelli derivanti da errori di progettazione, insufficiente progettazione, azioni di terzi o cause di forza maggiore, e che preveda anche una garanzia di responsabilità civile per danni causati a terzi nell’esecuzione dei lavori. Tale polizza
deve essere stipulata nella forma «Contractors All Risks» (C.A.R.), deve prevedere una somma assicurata non inferiore all'importo del contratto al lordo dell’I.V.A. e deve:
a) prevedere la copertura dei danni delle opere, temporanee e permanenti, eseguite o in corso di esecuzione per qualsiasi causa nel cantiere, compresi materiali e attrezzature di impiego e di uso, ancorché in proprietà o in possesso dell’impresa, compresi i beni della Stazione appaltante destinati alle opere, causati da furto e rapina, incendio, fulmini e scariche elettriche, tempesta e uragano, inondazioni e allagamenti, esplosione e scoppio, terremoto e movimento tellurico, frana, smottamento e crollo, acque anche luride e gas provenienti da rotture o perdite di condotte idriche, fognarie, gasdotti e simili, atti di vandalismo, altri comportamenti colposo o dolosi propri o di terzi;
b) prevedere la copertura dei danni causati da errori di realizzazione, omissioni di cautele o di regole dell’arte, difetti e vizi dell’opera, in relazione all’integra garanzia a cui l’impresa è tenuta, nei limiti della perizia e delle capacità tecniche da essa esigibili nel caso concreto, per l’obbligazione di risultato che essa assume con il contratto d’appalto anche ai sensi dell’articolo 1665 del codice civile;
c) nel caso di lavori di manutenzione, restauro o ristrutturazione, tali da coinvolgere o interessare in tutto o in parte beni immobili o impianti preesistenti, la somma assicurata deve comprendere, oltre all’importo del contratto incrementato dell’I.V.A., come determinato in precedenza, l’importo del valore delle predette preesistenze, come stimato dal progettista, quantificato in Euro 200.000/00.= (duecentomila./00..).
La polizza assicurativa di responsabilità civile per danni causati a terzi deve essere stipulata per una somma assicurata di 1.500.000 mila Euro e deve:
a) prevedere la copertura dei danni che l’appaltatore debba risarcire quale civilmente responsabile verso prestatori di lavoro da esso dipendenti e assicurati secondo le norme vigenti e verso i dipendenti stessi non soggetti all’obbligo di assicurazione contro gli infortuni nonché verso i dipendenti dei subappaltatori, impiantisti e fornitori per gli infortuni da loro sofferti in conseguenza del comportamento colposo commesso dall’impresa o da un suo dipendente del quale essa debba rispondere ai sensi dell’articolo 2049 del codice civile, e danni a persone dell’impresa, e loro parenti o affini, o a persone della Stazione appaltante occasionalmente o saltuariamente presenti in cantiere e a consulenti dell’appaltatore o della Stazione appaltante;
b) prevedere la copertura dei danni biologici;
c) prevedere specificamente l'indicazione che tra le "persone" si intendono compresi i rappresentanti della Stazione appaltante autorizzati all’accesso al cantiere, i componenti dell’ufficio di direzione dei lavori, i coordinatori per la sicurezza, i collaudatori.
Le garanzie di cui al presente articolo, prestate dall’appaltatore coprono senza alcuna riserva anche i danni causati dalle imprese subappaltatrici e subfornitrici. Qualora l’appaltatore sia un’associazione temporanea di concorrenti, giusto l’articolo 37, comma 1 del Decr. Legsl. 163/206 e s.m.i. , le stesse garanzie assicurative prestate dalla mandataria capogruppo coprono senza alcuna riserva anche i danni causati dalle imprese mandanti.
ART. 28 VARIAZIONE AL PROGETTO
La Stazione appaltante si riserva la facoltà di introdurre nelle opere oggetto dell’appalto quelle varianti che a suo insindacabile giudizio ritenga opportune, senza che perciò l’impresa appaltatrice possa pretendere compensi all’infuori del pagamento a conguaglio dei lavori eseguiti in più o in meno con l’osservanza delle prescrizioni ed entro i limiti stabiliti dagli articoli 10 e 11 del capitolato generale d’appalto, dagli articoli 83 -D.P.G.R. 0165/2003.
Non sono riconosciute varianti al progetto esecutivo, prestazioni e forniture extra contrattuali di qualsiasi genere, eseguite senza preventivo ordine scritto della direzione lavori.
Qualunque reclamo o riserva che l’appaltatore si credesse in diritto di opporre, deve essere presentato per iscritto alla direzione lavori prima dell’esecuzione dell’opera oggetto della
contestazione. Non sono prese in considerazione domande di maggiori compensi su quanto stabilito in contratto, per qualsiasi natura o ragione, qualora non vi sia accordo preventivo scritto prima dell’inizio dell’opera oggetto di tali richieste.
Sono ammesse, nell’esclusivo interesse dell’amministrazione, le varianti, in aumento o in diminuzione, finalizzate al miglioramento dell’opera e alla sua funzionalità, sempre che non comportino modifiche sostanziali e siano motivate da obbiettive esigenze derivanti da circostanze sopravvenute e imprevedibili al momento della stipula del contratto.
L’importo in aumento relativo alle varianti non può superare per i lavori di recupero, ristrutturazione, manutenzione e restauro il 10 per cento e per tutti gli altri lavori il 5 per cento dell’importo di contratto e deve trovare copertura nelle somme stanziate per l’esecuzione dell’opera, come previsto dall’art. 132, comma 3 del D.Legs. 12 aprile 2006 n. 163 e s.m.i,
Non sono considerati varianti gli interventi disposti dal Direttore dei lavori per risolvere aspetti di dettaglio, che non comportino un aumento dell’importo di contratto stipulato per la realizzazione dell’opera.
ART. 29 PREZZI APPLICABILI AI NUOVI LAVORI E NUOVI PREZZI, LAVORI IN ECONOMIA
1. Qualora si rendano necessari nuovi lavori, nel limite del 20% dell’importo originario di contratto, per i quali non si trovi assegnato il relativo prezzo di offerta, l’Appaltatore ha l’obbligo di eseguirli e la stazione appaltante li valuterà previa la determinazione dei nuovi prezzi con le norme dell’articolo 163 del d.p.r. 207/2010, ovvero si provvederà alla loro esecuzione con operai, mezzi d’opera e provviste forniti dall’Appaltatore.
2. Gli operai per lavori in economia dovranno essere idonei ai lavori da eseguirsi e provvisti dei necessari attrezzi. Saranno a carico dell’Appaltatore le manutenzioni degli attrezzi e delle macchine nonché le eventuali riparazioni al fine del loro mantenimento in perfetto stato di servizio perché tali oneri sono compresi nei compensi orari della mano d’opera e dei noli. Le macchine, i mezzi di trasporto e gli attrezzi dati a noleggio dovranno essere in perfetta efficienza e provvisti di tutti gli accessori necessari per il loro perfetto funzionamento. La mano d’opera, i noli e i trasporti saranno pagati ai prezzi di offerta; si provvederà alla stesura dei nuovi prezzi secondo la procedura di cui al comma 1, qualora non si trovino assegnati i relativi prezzi di offerta.
3. Tutti i lavori, prestazioni e forniture da eseguirsi in economia, dovranno essere preventivamente autorizzati dalla Direzione Lavori l’Appaltatore alla fine di ogni giornata dovrà presentare all’ufficio della Direzione Lavori la nota analitica dei lavori, prestazioni e forniture effettuati in economia; in caso di impossibilità, tale nota sottoscritta dall’Impresa, dovrà essere inviata via fax entro il giorno stesso.
ART. 30 NORME DI SICUREZZA GENERALE
I lavori appaltati devono svolgersi nel pieno rispetto di tutte le norme vigenti in materia di prevenzione degli infortuni e igiene del lavoro e in ogni caso in condizione di permanente sicurezza e igiene.
L’appaltatore è altresì obbligato ad osservare scrupolosamente le disposizioni del vigente Regolamento Locale di Igiene, per quanto attiene la gestione del cantiere.
L’appaltatore predispone, per tempo e secondo quanto previsto dalle vigenti disposizioni, gli appositi piani per la riduzione del rumore, in relazione al personale e alle attrezzature utilizzate. L’appaltatore non può iniziare o continuare i lavori qualora sia in difetto nell’applicazione di quanto stabilito nel presente articolo.
ART. 31 PIANI DI SICUREZZA
L’appaltatore è obbligato ad osservare scrupolosamente e senza riserve o eccezioni il piano di sicurezza e di coordinamento predisposto dal coordinatore per la sicurezza e messo a disposizione da parte della stazione appaltante ai sensi del D.Lgs. n. 81 del 2008, salvo quanto espressamente precisato al comma 2.
L’appaltatore può presentare al coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione una o più proposte motivate di modificazione o di integrazione al piano di sicurezza e di coordinamento, nei seguenti casi:
a) per adeguarne i contenuti alle proprie tecnologie ovvero quando ritenga di poter meglio garantire al sicurezza del cantiere sulla base della propria esperienza, anche in seguito alla consultazione obbligatoria e preventiva dei rappresentanti per la sicurezza dei propri lavoratori o a rilievi da parte degli organi di vigilanza;
b) per garantire il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e al tutela della salute dei lavoratori eventualmente disattese nel piano di sicurezza, anche in seguito a rilievi o prescrizioni degli organi di vigilanza.
L'appaltatore è obbligato a fornire alla Stazione appaltante, entro 30 giorni dall'aggiudicazione, l'indicazione dei contratti collettivi applicati ai lavoratori dipendenti e una dichiarazione in merito al rispetto degli obblighi assicurativi e previdenziali previsti dalle leggi e dai contratti in vigore.
L’appaltatore è obbligato ad osservare le misure generali di tutela di cui di cui all'articolo 15 Decreto Legge 09/04/2008 n° 81, nonché le disposizioni dello stesso decreto applicabili alle lavorazioni previste nel cantiere.
ART. 32 PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA
L'appaltatore, entro 10 giorni dall'aggiudicazione e comunque prima dell'inizio dei lavori, deve predisporre e consegnare al coordinatore per la sicurezza nella fase di esecuzione un piano operativo di sicurezza per quanto attiene alle proprie scelte autonome e relative responsabilità nell'organizzazione del cantiere e nell'esecuzione dei lavori. Il piano operativo di sicurezza comprende il documento di valutazione dei rischi di cui agli articoli 28 e 29 del Decreto Legge 09/04/2008 n° 81, con riferimento allo specifico cantiere e deve essere aggiornato ad ogni mutamento delle lavorazioni rispetto alle previsioni.
Il piano operativo di sicurezza costituisce piano complementare di dettaglio del piano di sicurezza e di coordinamento in conformità a quanto disposto del Decreto Legge 09/04/2008 n° 81
ART. 33 OSSERVANZA E ATTUAZIONE DEI PIANO DI SICUREZZA
L’appaltatore è obbligato ad osservare le misure generali di tutela di cui all'articolo 15 del Decreto Legge 09/04/2008 n° 81, con particolare riguardo alle circostanze e agli adempimenti al titolo IV del succitato decreto Decreto Legge 09/04/2008 n° 81
L'impresa esecutrice è obbligata a comunicare tempestivamente prima dell'inizio dei lavori e quindi periodicamente, a richiesta del committente o del coordinatore, l'iscrizione alla camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, l'indicazione dei contratti collettivi applicati ai lavoratori dipendenti e la dichiarazione circa l'assolvimento degli obblighi assicurativi e previdenziali. L’affidatario è tenuto a curare il coordinamento di tutte le imprese operanti nel cantiere, al fine di rendere gli specifici piani redatti dalle imprese subappaltatrici compatibili tra loro e coerenti con il piano presentato dall’appaltatore. In caso di associazione temporanea o di consorzio di imprese detto obbligo incombe all’impresa mandataria capogruppo. Il direttore tecnico
di cantiere è responsabile del rispetto del piano da parte di tutte le imprese impegnate nell’esecuzione dei lavori.
Il piano di sicurezza e di coordinamento ed il piano operativo di sicurezza formano parte integrante del contratto di appalto. Le gravi o ripetute violazioni dei piani stessi da parte dell’appaltatore, comunque accertate, previa formale costituzione in mora dell’interessato, costituiscono causa di risoluzione del contratto.
ART. 34 SUBAPPALTO
Tutte le lavorazioni, a qualsiasi categoria appartengano sono scorporabili o subappaltabili a scelta del concorrente, ferme restando le prescrizioni di cui all’articolo 3 del capitolato speciale, e come di seguito specificato: a) è vietato il subappalto o il subaffidamento in cottimo dei lavori appartenenti alla categoria prevalente per una quota superiore al 30 per cento, in termini economici, dell’importo dei lavori della stessa categoria prevalente; b) fermo restando il divieto di cui alla lettera c), i lavori delle categorie diverse da quella prevalente possono essere subappaltati o subaffidati in cottimo per la loro totalità, alle condizioni di cui al presente articolo; c) è vietato il subappalto o il subaffidamento in cottimo dei lavori costituenti strutture, impianti e opere speciali, qualora tali lavori siano ciascuna superiore al 15% dell’importo totale dei lavori in appalto; d) i lavori delle categorie diverse da quella prevalente, appartenenti alle categorie indicate come a «qualificazione obbligatoria» nell’allegato A al D.P.R. 207/2010, devono essere obbligatoriamente subappaltati, qualora l’appaltatore non abbia i requisiti per la loro esecuzione.
L’affidamento in subappalto o in cottimo è consentito, previa autorizzazione della Stazione appaltante, alle seguenti condizioni: a) che l’appaltatore abbia indicato all’atto dell’offerta i lavori o le parti di opere che intende subappaltare o concedere in cottimo; l’omissione delle indicazioni sta a significare che il ricorso al subappalto o al cottimo è vietato e non può essere autorizzato; b) che l’appaltatore provveda al deposito di copia autentica del contratto di subappalto presso la Stazione appaltante almeno 20 giorni prima della data di effettivo inizio dell’esecuzione delle relative lavorazioni subappaltate, unitamente alla dichiarazione circa la sussistenza o meno di eventuali forme di controllo o di collegamento, a norma dell’articolo 2359 del codice civile, con l’impresa alla quale è affidato il subappalto o il cottimo; in caso di associazione temporanea, società di imprese o consorzio, analoga dichiarazione deve essere effettuata da ciascuna delle imprese partecipanti all’associazione, società o consorzio. c) che l’appaltatore, unitamente al deposito del contratto di subappalto presso la Stazione appaltante, ai sensi della lettera b), trasmetta alla stessa Stazione appaltante la documentazione attestante che il subappaltatore è in possesso dei requisiti prescritti dalla normativa vigente per la partecipazione alle gare di lavori pubblici, in relazione alla categoria e all’importo dei lavori) da realizzare in subappalto o in cottimo; d) che non sussista, nei confronti del subappaltatore, alcuno dei divieti previsti dall’articolo 10 della legge n. 575 del 1965, e successive modificazioni e integrazioni; a tale scopo, qualora l’importo del contratto di subappalto sia superiore a Euro 154.937/00 l’appaltatore deve produrre alla Stazione appaltante la documentazione necessaria agli adempimenti di cui alla vigente legislazione in materia di prevenzione dei fenomeni mafiosi e lotta alla delinquenza organizzata, relativamente alle imprese subappaltatrici e cottimiste, con le modalità di cui al D.P.R. n. 252 del 1998 resta fermo che, ai sensi dell’articolo 12, comma 4, dello stesso D.P.R. n. 252 del 1998, il subappalto è vietato, a prescindere dall’importo dei relativi lavori, qualora per l’impresa subappaltatrice sia accertata una delle situazioni indicate dall'articolo 10, comma 7, del citato D.P.R. n. 252 del 1998. Il subappalto e l’affidamento in cottimo devono essere autorizzati preventivamente dalla Stazione appaltante in seguito a richiesta scritta dell'appaltatore; l’autorizzazione è rilasciata entro 30 giorni dal ricevimento della richiesta; tale termine può essere prorogato una sola volta per non più di 30 giorni, ove ricorrano giustificati motivi; trascorso il medesimo termine, eventualmente prorogato, senza che la Stazione appaltante abbia provveduto, l'autorizzazione si intende concessa a tutti gli effetti qualora siano verificate tutte le condizioni di legge per l’affidamento del subappalto.
L’affidamento di lavori in subappalto o in cottimo comporta i seguenti obblighi: a) l’appaltatore deve praticare, per i lavori e le opere affidate in subappalto, i prezzi risultanti dall’aggiudicazione ribassati in misura non superiore al 20 per cento; b) nei cartelli esposti all’esterno del cantiere devono essere indicati anche i nominativi di tutte le imprese subappaltatrici, completi dell’indicazione della categoria dei lavori subappaltati e dell’importo dei medesimi; c) le imprese subappaltatrici devono osservare integralmente il trattamento economico e normativo stabilito dai contratti collettivi nazionale e territoriale in vigore per il settore e per la zona nella quale si svolgono i lavori e sono responsabili, in solido con l’appaltatore, dell’osservanza delle norme anzidette nei confronti dei loro dipendenti per le prestazioni rese nell’ambito del subappalto; d) le imprese subappaltatrici, per tramite dell’appaltatore, devono trasmettere alla Stazione appaltante, prima dell’inizio dei lavori, la documentazione di avvenuta denunzia agli enti previdenziali, inclusa la Cassa edile, assicurativi ed antinfortunistici; devono altresì trasmettere, a scadenza quadrimestrale, copia dei versamenti contributivi, previdenziali, assicurativi nonché di quelli dovuti agli organismi paritetici previsti dalla contrattazione collettiva, i propri Piani Operativi di Sicurezza controfirmati dal Coordinatore per l’Esecuzione o accompagnato da sua dichiarazione in quanto li ha verificati e ne ha assicurato la coerenza con il Piano di Sicurezza e Coordinamento. Una copia di tali piani dovrà essere tenuta in cantiere nei modi previsti dalla normativa vigente di cui al Decreto Legge 09/04/2008 n° 81.
Le presenti disposizioni si applicano anche alle associazioni temporanee di imprese e alle società anche consortili, quando le imprese riunite o consorziate non intendono eseguire direttamente i lavori scorporabili.
Ai fini del presente articolo è considerato subappalto qualsiasi contratto avente ad oggetto attività ovunque espletate che richiedano l'impiego di manodopera, quali le forniture con posa in opera e i noli a caldo, se singolarmente di importo superiore al 2 per cento dell'importo dei lavori affidati o di importo superiore a 100.000 Euro e qualora l'incidenza del costo della manodopera e del personale sia superiore al 50 per cento dell'importo del contratto di subappalto.
I lavori affidati in subappalto non possono essere oggetto di ulteriore subappalto pertanto il subappaltatore non può subappaltare a sua volta i lavori. Fanno eccezione al predetto divieto le fornitura con posa in opera di impianti e di strutture speciali individuate con apposito regolamento; in tali casi il fornitore
o il subappaltatore, per la posa in opera o il montaggio, può avvalersi di imprese di propria fiducia per le quali non sussista alcuno dei divieti di cui al comma 2, lettera d). È fatto obbligo all'appaltatore di comunicare alla Stazione appaltante, per tutti i sub-contratti, il nome del sub- contraente, l'importo del sub-contratto, l'oggetto del lavoro, servizio o fornitura affidati.
ART. 35 RESPONSABILITÀ IN MATERIA DI SUBAPPALTO
L'appaltatore resta in ogni caso responsabile nei confronti della Stazione appaltante per l'esecuzione delle opere oggetto di subappalto, sollevando la Stazione appaltante medesima da ogni pretesa dei subappaltatori o da richieste di risarcimento danni avanzate da terzi in conseguenza all’esecuzione di lavori subappaltati.
Il direttore dei lavori e il responsabile del procedimento, nonché il coordinatore per l’esecuzione in materia di sicurezza di cui del Decreto Legge 09/04/2008 n° 81, provvedono a verificare, ognuno per la propria competenza, il rispetto di tutte le condizioni di ammissibilità e del subappalto.
Il subappalto non autorizzato comporta le sanzioni penali previste dal decreto-legge 29 aprile 1995,
n. 139, convertito dalla legge 28 giugno 1995, n. 246 (ammenda fino a un terzo dell’importo dell’appalto, arresto da sei mesi ad un anno).
ART. 36 PAGAMENTO DEI SUBAPPALTATORI
La Stazione appaltante non provvede al pagamento diretto dei subappaltatori e dei cottimisti e l’appaltatore è obbligato a trasmettere alla stessa Stazione appaltante, entro 20 giorni dalla data di ciascun pagamento effettuato a proprio favore, copia delle fatture quietanzate relative ai pagamenti da esso corrisposti ai medesimi subappaltatori o cottimisti, con l’indicazione delle eventuali ritenute di garanzia effettuate.
ART. 37 -CONTRATTI COLLETTIVI E DISPOSIZIONI SULLA MANODOPERA
L’appaltatore è tenuto all’esatta osservanza di tutte le leggi, regolamenti e norme vigenti in materia, nonché eventualmente entrate in vigore nel corso dei lavori, e in particolare:
a) nell’esecuzione dei lavori che formano oggetto del presente appalto, l’appaltatore si obbliga ad applicare integralmente il contratto nazionale di lavoro per gli operai dipendenti dalle aziende industriali edili e affini e gli accordi locali e aziendali integrativi dello stesso, in vigore per il tempo e nella località in cui si svolgono i lavori con particolare riferimento. a quanto disposto dalla Legge Regionale "Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia" 3 Luglio 2000 n° 13 art. 5 ter paragrafo 16 lettere a) b) c);
b) i suddetti obblighi vincolano l’appaltatore anche qualora non sia aderente alle associazioni stipulanti o receda da esse e indipendentemente dalla natura industriale o artigiana, dalla struttura o dalle dimensioni dell’impresa stessa e da ogni altra sua qualificazione giuridica;
c) è responsabile in rapporto alla Stazione appaltante dell’osservanza delle norme anzidette da parte degli eventuali subappaltatori nei confronti dei rispettivi dipendenti, anche nei casi in cui il contratto collettivo non disciplini l’ipotesi del subappalto; il fatto che il subappalto non sia stato autorizzato non esime l’appaltatore dalla responsabilità, e ciò senza pregiudizio degli altri diritti della Stazione appaltante;
d) è obbligato al regolare assolvimento degli obblighi contributivi in materia previdenziale, assistenziale, antinfortunistica e in ogni altro ambito tutelato dalle leggi speciali.
In caso di inottemperanza, accertata dalla Stazione appaltante o a essa segnalata da un ente preposto, la Stazione appaltante medesima comunica all’appaltatore l’inadempienza accertata e procede a una detrazione del 20 (venti) per cento sui pagamenti in acconto, se i lavori sono in corso di esecuzione, ovvero alla sospensione del pagamento del saldo, se i lavori sono ultimati, destinando le somme così accantonate a garanzia dell’adempimento degli obblighi di cui sopra; il pagamento all’impresa appaltatrice delle somme accantonate non è effettuato sino a quando non sia stato accertato che gli obblighi predetti sono stati integralmente adempiuti.
Ai sensi dell’articolo 13 del capitolato generale d’appalto, in caso di ritardo nel pagamento delle retribuzioni dovute al personale dipendente, qualora l’appaltatore invitato a provvedervi, entro quindici giorni non vi provveda o non contesti formalmente e motivatamente la legittimità della richiesta, la stazione appaltante può pagare direttamente ai lavoratori le retribuzioni arretrate, anche in corso d'opera, detraendo il relativo importo dalle somme dovute all'appaltatore in esecuzione del contratto.
ART. 38 CONTROVERSIE
Qualora, a seguito dell’iscrizione di riserve sui documenti contabili, l’importo economico dei lavori comporti variazioni rispetto all’importo contrattuale in misura misura sostanziale ed in ogni caso superiore al 10 per cento di quest'ultimo, il responsabile del procedimento acquisisce immediatamente la relazione riservata del direttore dei lavori e, ove nominato, del collaudatore e, sentito l’Appaltatore, formula alla Stazione appaltante, entro 90 giorni dall’apposizione dell’ultima
delle riserve, proposta motivata di accordo xxxxxxx. La Stazione appaltante, entro 60 giorni dalla proposta di cui sopra, delibera in merito con provvedimento motivato. Il verbale di accordo xxxxxxx è sottoscritto dall’appaltatore ai sensi dell’art. 240 del del X.Xxxx. 12 aprile 2006 n. 163 e s.m.i,.
Ove non si proceda all’accordo bonario ai sensi del comma 1 e l’appaltatore confermi le riserve, la definizione delle controversie è definita dal giudice ordinario.
La procedura di cui al comma precedente è esperibile anche qualora le variazioni all'importo contrattuale siano inferiori al 10 per cento nonché per le controversie circa l’interpretazione del contratto o degli atti che ne fanno parte o da questo richiamati, anche quando tali interpretazioni non diano luogo direttamente a diverse valutazioni economiche; in questi casi tutti i termini di cui al comma 1) sono dimezzati.
Sulle somme contestate e riconosciute in sede amministrativa o contenziosa, gli interessi legali cominciano a decorrere 60 giorni dopo la data di sottoscrizione dell’accordo bonario, successivamente approvato dalla Stazione appaltante, ovvero dall’emissione del provvedimento esecutivo con il quale sono state risolte le controversie.
Nelle more della risoluzione delle controversie l’appaltatore non può comunque rallentare o sospendere i lavori, né rifiutarsi di eseguire gli ordini impartiti dalla Stazione appaltante.
ART. 39 ULTIMAZIONE DEI LAVORI E GRATUITA MANUTENZIONE
Al termine dei lavori e in seguito a richiesta scritta dell’impresa appaltatrice il direttore dei lavori redige, entro 10 giorni dalla richiesta, il certificato di ultimazione; entro trenta giorni dalla data del certificato di ultimazione dei lavori il direttore dei lavori procede all’accertamento sommario della regolarità delle opere eseguite.
In sede di accertamento sommario, senza pregiudizio di successivi accertamenti, sono rilevati e verbalizzati eventuali vizi e difformità di costruzione che l’impresa appaltatrice è tenuta a eliminare a sue spese nel termine fissato e con le modalità prescritte dal direttore dei lavori, fatto salvo il risarcimento del danno dell’ente appaltante. In caso di ritardo nel ripristino, si applica la penale per i ritardi prevista dall’apposito articolo del presente capitolato speciale, proporzionale all'importo della parte di lavori che direttamente e indirettamente traggono pregiudizio dal mancato ripristino e comunque all'importo non inferiore a quello dei lavori di ripristino.
L’ente appaltante si riserva di prendere in consegna parzialmente o totalmente le opere con apposito verbale immediatamente dopo l’accertamento sommario se questo ha avuto esito positivo, ovvero nel termine assegnato dalla direzione lavori ai sensi dei commi precedenti.
Dalla data del verbale di ultimazione dei lavori decorre il periodo di gratuita manutenzione; tale periodo cessa con l’approvazione finale del collaudo o del certificato di regolare esecuzione da parte dell’ente appaltante, da effettuarsi entro i termini previsti dal capitolato speciale.
ART. 40 TERMINI PER IL COLLAUDO ED ACCERTAMENTO DI REGOLARE ESECUZIONE
Il certificato di regolare esecuzione è emesso entro tre mesi mesi dall’ultimazione dei lavori, come indicato dall’art. 141 del del D.Legs. 12 aprile 2006 n. 163 e s.m.i,, salvo inadempienze dell’Appaltatore, e fatti altresì salvi gli ulteriori tempi eventualmente richiesti dall’organo di collaudo; esso assume carattere definitivo trascorsi due anni dalla data dell’emissione. Decorso tale termine, il collaudo si intende tacitamente approvato anche se l’atto formale di approvazione non sia intervenuto entro i successivi due mesi.
Durante l’esecuzione dei lavori la Stazione appaltante può effettuare operazioni di collaudo volte a verificare la piena rispondenza delle caratteristiche dei lavori in corso di realizzazione a quanto richiesto negli elaborati progettuali, nel capitolato speciale o nel contratto.
ART. 41 PRESA IN CONSEGNA DEI LAVORI ULTIMATI
La Stazione appaltante si riserva di prendere in consegna parzialmente o totalmente le opere appaltate anche subito dopo l’ultimazione dei lavori. alle condizioni di cui all’art. 230 del d.p.r. 207/2010. Qualora la Stazione appaltante si avvalga di tale facoltà, che viene comunicata all’appaltatore per iscritto, lo stesso appaltatore non può opporvisi per alcun motivo, né può reclamare compensi di sorta. Egli può però richiedere che sia redatto apposito verbale circa lo stato delle opere, onde essere garantito dai possibili danni che potrebbero essere arrecati alle opere stesse. La presa di possesso da parte della Stazione appaltante avviene nel termine perentorio fissato dalla stessa per mezzo del direttore dei lavori o per mezzo del responsabile del procedimento, in presenza dell’appaltatore o di due testimoni in caso di sua assenza.
Qualora la Stazione appaltante non si trovi nella condizione di prendere in consegna le opere dopo l’ultimazione dei lavori, l’appaltatore non può reclamare la consegna ed è altresì tenuto alla gratuita manutenzione fino ai termini previsti dal presente capitolato speciale.
ART. 42 SPESE CONTRATTUALI, IMPOSTE, TASSE
Sono a carico dell’appaltatore senza diritto di rivalsa: a) le spese contrattuali; b) le tasse e gli altri oneri per l’ottenimento di tutte le licenze tecniche occorrenti per l’esecuzione dei lavori e la messa in funzione degli impianti; c) le tasse e gli altri oneri dovuti ad enti territoriali (occupazione temporanea di suolo pubblico, passi carrabili, permessi di scarico, canoni di conferimento a discarica ecc.) direttamente o indirettamente connessi alla gestione del cantiere e all’esecuzione dei lavori; d) le spese, le imposte, i diritti di segreteria e le tasse relativi al perfezionamento e alla registrazione del contratto.
Sono altresì a carico dell’appaltatore tutte le spese di bollo per gli atti occorrenti per la gestione del lavoro, dalla consegna alla data di emissione del certificato di collaudo o del certificato di regolare esecuzione.
Qualora, per atti aggiuntivi o risultanze contabili finali determinanti aggiornamenti o conguagli delle somme per spese contrattuali, imposte e tasse di cui ai commi 1 e 2, le maggiori somme sono comunque a carico dell’appaltatore e trova applicazione l’articolo 8 del capitolato generale.
A carico dell'appaltatore restano inoltre le imposte e gli altri oneri, che, direttamente o indirettamente gravino sui lavori e sulle forniture oggetto dell'appalto.
Il presente contratto è soggetto all’imposta sul valore aggiunto (I.V.A.); l’I.V.A. è regolata dalla legge; tutti gli importi citati nel presente capitolato speciale d’appalto si intendono I.V.A. esclusa.
CAPITOLO SECONDO – ONERI ED OBBLIGHI DIVERSI DELL’APPALTATORE
ART. 43 - ONERI ED OBBLIGHI GENERALI A CARICO DELL'APPALTATORE – NORME GENERALI
Ad integrazione e richiamo, per alcuni punti, di tutto quanto specificato dal Regolamento di attuazione, dal Capitolato Generale d'Appalto, e dagli altri articoli del presente Capitolato Speciale, si precisa che sarà a totale ed esclusivo carico e spese dell'Appaltatore, in quanto già compensato con l’applicazione dei prezzi ed importi delle varie lavorazioni ed opere, quanto segue:
1) La formazione del cantiere attrezzato in relazione all’entità dell’opera da eseguire e conforme alle vigenti norme in materia di sicurezza ed alle precisazioni del Piano di sicurezza e coordinamento (PSC) e del Piano operativo di sicurezza (POS) completo di recinzione, viabilità di accesso e di servizio, allacciamenti provvisori e reti interne dei servizi necessari, aree e locali di deposito e di lavoro, locali per il personale, locali per la direzione lavori, adeguamenti conseguenti alla presenza di più imprese, ecc
2) L'apposizione di una tabella, nei luoghi ove si svolgono i lavori, secondo quanto disposto dalla circolare ministeriale dei lavori Pubblici n° 1729UL di data 01.06.1990 delle dimensioni di 1.50x2.00 m riportante i seguenti dati:
• ente finanziatore
• stazione appaltante
• titolo del lavoro in appalto
• estremi del decreto di finanziamento
• appaltatore (compresi i dati di iscrizione alla C.C.I.A.A.)
• importo complessivo dei lavori
• data di consegna dei lavori
• data contrattuale di ultimazione dei lavori
• progettista (indirizzo e numero di iscrizione all’albo professionale)
• calcolatore delle strutture (indirizzo e numero di iscrizione all’albo professionale)
• calcolatore/i degli impianti (indirizzo e numero di iscrizione all’albo professionale)
• direttore tecnico del cantiere (indirizzo)
• responsabile della sicurezza (indirizzo)
• coordinatore per la progettazione (indirizzo)
• coordinatore per l’esecuzione dei lavori (indirizzo)
• direttore dei lavori (indirizzo e numero di iscrizione all’albo professionale)
• subappaltatori (compresi i dati di iscrizione alla C.C.I.A.A.)
• data notifica preliminare
3) Gli oneri relativi alla redazione del piano operativo di sicurezza per quanto attiene alle proprie scelte autonome e relative responsabilità nell’organizzazione del cantiere e nell’esecuzione dei lavori, da considerare come piano complementare di dettaglio del piano di sicurezza e di coordinamento di cui al Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, ai sensi della lettera c) del comma 1 bis dell’art. 31 della L. n° 109 dd. 11/02/1994 e successive modifiche ed integrazioni; detto piano dovrà essere redatto e sottoscritto oltre che dal legale rappresentante dell’Impresa, anche dal direttore del cantiere e da tecnico con gli stessi requisiti richiesti dal Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 per il coordinatore per la progettazione e per il coordinatore per l’esecuzione dei lavori;
4) Gli oneri relativi all’adozione e all’osservanza di tutte le misure, disposizioni e prescrizioni previste dalla legislazione in materia di opere pubbliche, di sicurezza dei lavoratori,
nonché dal piano di sicurezza e coordinamento predisposto dalla Stazione Appaltante e dal piano operativo di sicurezza predisposto dall’Appaltatore di cui al punto precedente.
5) La valutazione dell’incidenza del rumore sull’ambiente esterno per le lavorazioni rumorose necessarie alla realizzazione delle opere soprattutto nel contesto degli abitati e l’adozione di tutte le eventuali misure necessarie (utilizzo di macchine di cantiere silenziate, barriere antirumore, ecc.)
6) Tutte le opere provvisionali necessarie sia per l’esecuzione dei lavori che per garantire la sicurezza e l’incolumità degli operai di terzi e la salvaguardia delle opere in costruzione e di quelle già esistenti (di proprietà del committente o di terzi); si segnala in particolare i fabbricati, gli annessi e le pertinenze adiacenti al cantiere (in particolare edifici scolastici), con gli eventuali sottoservizi
7) L'esaurimento con qualsiasi mezzo delle acque di qualunque natura, provenienza ed entità (superficiali, meteoriche, di infiltrazione, della falda freatica o artesiana, ecc.) al fine di consentire in sicurezza l’esecuzione dei lavori anche con opere provvisionali di qualsiasi tipo per lo scolo o la deviazione preventiva di esse dai cavi stessi nonché con il pompaggio delle acque anche con attrezzature speciali (ad esempio well-point).
8) Lo svolgimento di tutte le pratiche ed il pagamento di tutte le tasse, spese, contributi, anticipazioni, oneri per la richiesta e l’ottenimento di tutte le autorizzazioni, concessioni, permessi e licenze necessarie all’esecuzione dei lavori, di competenza di qualsiasi Ente od autorità ed in particolare si citano tra l’altro quelle riguardanti la viabilità di ogni ordine e grado (interruzioni, limitazioni e deviazioni stradali, semaforizzazioni, approvazione dei piani di posa di segnaletica di cantiere) e tutti i servizi ed impianti a rete
9) L’adozione di tutte le misure, lavorazioni, forniture, magisteri, modalità operative, ecc derivanti da prescrizioni ed obblighi delle autorizzazioni, concessioni, permessi, ecc. di cui al punto precedente
10) Lo svolgimento di tutte le operazioni necessarie per l’ottenimento delle autorizzazioni necessarie (se del caso) per operare sulle proprietà adiacenti all’intervento al fine di eseguire i lavori, provvedendo al pagamento di ogni indennizzo, indennità ecc. fossero necessari ed alle riparazioni e ripristini conseguenti a danni derivanti dall’esecuzione dei lavori; la stazione appaltante, la direzione dei lavori verranno pertanto esonerati quindi da ogni onere e responsabilità in proposito
11) La pulizia delle aree oggetto d’intervento, da eseguirsi all’inizio dei lavori, di qualsiasi oggetto estraneo e della vegetazione infestante ed arborea e l’allontanamento di un tanto secondo la normativa sui rifiuti. La pulizia, nel corso dei lavori secondo cadenze opportune, e al termine degli stessi, di tutte le aree ed i locali provvedendo, tra l’altro, allo smaltimento di ogni sfrido, residuo di lavorazione, ecc., anche se lasciati da altre ditte, secondo la normativa sui rifiuti. In particolare alla presa in consegna finale dell’opera la stessa dovrà essere consegnata completamente pulita e pronta all’uso
12) Lo spostamento, il trasporto, la conservazione in luogo sicuro ed il successivo ricollocamento di tutte le parti (comprese gli arredi) nell’edificio esistente e nelle sue pertinenze (compresi le attrezzature del parco-giochi) che si dovessero rimuovere per l’esecuzione dei lavori. Gli elementi che non dovessero essere conservati saranno smaltiti a rifiuto o trasportati e ricoverati nei magazzini comunali. È inoltre l’onere dell’impresa provvedere a tutto quanto necessario per la
individuazione, l’interruzione, la connessione ecc. degli esistenti impianti e reti dell’edificio esistente con quelli delle nuove opere
13) Gli oneri relativi all’espletamento di tutti gli adempimenti tecnici (ivi compresi i campionamenti e le analisi degli stessi) ed amministrativi relativi alle operazioni connesse con i rifiuti di ogni genere e derivazione (esistenti, prodotti, ecc.) assumendosi quindi a totale carico lo smaltimento degli stessi
14) L'Appaltatore si obbliga a procedere durante lo svolgimento dei lavori, anche a mezzo di ditte specializzate ed all'uopo autorizzate dalle competenti Autorità, alla bonifica, sia superficiale che profonda, dell'intera zona sulla quale si svolgono i lavori ad essa affidati, nel caso vengano alla luce ordigni bellici ed esplosivi di qualsiasi specie, in modo che sia assicurata l'incolumità di tutte le persone addette ai lavori, alla loro sorveglianza ed alla loro direzione. Pertanto l'Appaltatore sarà responsabile di qualsiasi incidente che potesse verificarsi per incompleta o poco diligente bonifica rimanendone invece sollevata, in tutti i casi, la Stazione Appaltante.
15) L'effettuazione, prima di procedere all'esecuzione dei lavori (in particolare quelli di scavo di demolizione, formazione di tracce, , rimozioni, ancoraggi, installazioni, ecc,) di tutte le indagini necessarie per accertare l'eventuale esistenza nel sottosuolo e negli elementi oggetto di lavorazione di cavità, reti tecnologiche, ed impianti di qualsiasi genere, (anche di competenza di terzi ed enti gestori) onde garantire l'incolumità delle persone addette ai lavori stessi e dei terzi, nonché per evitare danni ai beni pubblici e privati. L’onere conseguente alla protezione di quanto individuato nonché ad eventuali rimozioni e successivi ricollocamenti anche con le modifiche che si rendessero necessarie in seguito all’esecuzione dei lavori Pertanto ogni più ampia responsabilità dipendente da inosservanza delle cautele suddette ricadrà sull'Appaltatore restandone sollevata la Stazione Appaltante, nonché il personale preposto alla direzione e sorveglianza.
16) Qualora, nel corso dei lavori, siano scoperti oggetti di interesse archeologico e di quelli comunque soggetti al decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490 ed al decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n.42, l'Appaltatore deve fare immediata denuncia alla Stazione Appaltante, la quale prenderà i contatti con la competente Autorità per i provvedimenti del caso.
17) Gli oneri per i rilievi plano-altimetrici e le misurazioni di qualsiasi tipo necessari alla esecuzione delle opere alla definizione dello stato di fatto iniziale, in corso d’opera e finale ed alla redazione degli atti contabili garantendo attrezzature, cannegiatori, personale specializzato, topografi, ecc. e la restituzione degli stessi su carta e su base informatica vettoriale:in particolare si precisa che gli elaborati grafici dovranno essere realizzati con tecnologia informatica CAD e dovranno essere forniti alla Direzione dei lavori i relativi archivi informatici in formato DXF o DWG Autocad. La Direzione dei lavori si riserva di concordare preliminarmente con l’Appaltatore la struttura logica degli archivi e di richiedere le opportune assistenze per il caricamento degli stessi sulla propria strumentazione informatica (compatibile per esplicita richiesta della Amministrazione comunale con PC con Autocad LT – versione 2004) nonché la definizione dei parametri di stampa anche per quanto riguarda gli elaborati alfanumerici
18) L’esecuzione di indagini geognostiche di dettaglio che fossero necessarie
19) La Stazione Appaltante fornisce il progetto degli impianti da realizzare completo dei relativi calcoli e all’Appaltatore spetta eseguire la verifica di detti calcoli: L’Appaltatore perciò, nel concorrere all’appalto avrà preso conoscenza del progetto, ne avrà controllato i calcoli a mezzo di professionista di sua fiducia (qualora l’Appaltatore stesso non rivesta tale qualità) concordando nei risultati finali e riconosciuto quindi il progetto perfettamente attendibile; con ciò egli assume piena
ed intera responsabilità tanto del progetto come dell’esecuzione dell’opera. L’Appaltatore con la firma del contratto accetta i predetti calcoli impegnandosi alla presentazione degli stessi presso i competenti Uffici. Tuttavia laddove l’Appaltatore ne rilevasse la necessità e convenienza, potrà modificare a sua cura e spese i progetti degli impianti mediante rifacimento dei calcoli e degli elaborati esecutivi a mezzo di professionista abilitato; in tal caso resta espressamente stabilito che l’eventuale introduzione di varianti agli impianti anzidetti non potrà in alcun caso giustificare maggiorazioni del prezzo contrattuale (che anche sotto tale aspetto rimane fisso ed invariabile) né modifiche dimensionali ripercuotentisi sulle caratteristiche funzionali, distributive, architettoniche e di fruibilità dell’opera; qualora le modifiche comportino un’economia di spesa all’appaltatore verrà riconosciuto un minor prezzo ragguagliato all’economia stessa; in ogni caso le eventuali modificazioni che l’Appaltatore intendesse introdurre agli impianti ed i relativi progetti esecutivi e calcoli dovranno essere preventivamente sottoposti all’insindacabile giudizio della Direzione Lavori e dell’Amministrazione. L’accettazione di detti progetti da parte della D.L. non solleva in alcun modo l’Appaltatore dalle responsabilità inerenti il progetto e la sua esecuzione; All’appaltatore spetta inoltre l'elaborazione dei progetti di dettaglio degli impianti e l’elaborazione dei calcoli delle parti non analizzate dal progetto (ivi comprese le opere provvisionali, che sono pertanto poste a carico dell'appaltatore) e la trasmissione alla stazione appaltante per l’approvazione; il successivo deposito agli uffici competenti. Il tutto tenendo conto anche della fase di esecuzione dei lavori in base agli effettivi carichi ed ad eventuali indicazioni della direzione lavori
20) La elaborazione dei calcoli delle strutture provvisionali e degli impianti di cantiere che sono pertanto posti a carico dell'appaltatore; l'esecuzione dei calcoli di dettaglio degli impianti e la trasmissione alla stazione appaltante per l’approvazione; il successivo eventuale deposito agli uffici competenti;
21) L’aggiornamento degli elaborati di progetto secondo le modifiche conseguenti alle varianti ed alle soluzioni esecutive che si rendessero necessarie
22) L’aggiornamento e la consegna alla direzione dei lavori, entro 10 giorni dalla ultimazione dei lavori, degli elaborati grafici definitivi ed aggiornati delle opere ed impianti e loro tracciati realizzati in modo da poter disporre della documentazione esattamente corrispondente allo stato reale al fine di poter garantire una adeguata rappresentazione da cui ricavarne per ogni elemento: disposizione spaziale, dimensioni, ingombri, tracciati delle varie reti, apparecchiature, caratteristiche tecniche e funzionali, ecc; il tutto su carta e su base informatica vettoriale:in particolare si precisa che gli elaborati grafici dovranno essere realizzati con tecnologia informatica CAD e dovranno essere forniti alla Direzione dei lavori i relativi archivi informatici in formato DXF o DWG Autocad, con l’adozione delle specifiche e in precedenza prescrizioni riportate
23) La produzione e la consegna alla stazione appaltante di tutte le certificazioni, libretti di manutenzione, collaudi relativi alle singole parti ed all’opera nel suo complesso nonché l’esecuzione di tutte le pratiche tecnico-amministrative necessarie per consentire il regolare utilizzo delle opere a norma di legge
24) La stesura e la revisione, sulla base di quanto effettivamente realizzato, del piano di manutenzione con la compilazione completa di allegati, disegni e certificazioni, del manuale d’uso, del manuale di manutenzione e del programma di manutenzione come definito dall’art. 33 del Regolamento dpr 0165/pres 5 giugno 2003
25) La fornitura di fotografie delle opere in corso nei vari periodi del loro sviluppo, del numero e delle dimensioni che verranno richieste dalla Direzione dei Lavori.
26) E' fatto divieto all'Appaltatore, salvo autorizzazione scritta della Direzione dei Lavori, di fare o di autorizzare a terzi la pubblicazione di notizie, disegni o fotografie delle opere oggetto dell'appalto.
27) L’esecuzione di campioni o modelli di opere o di singole loro parti, anche in più soluzioni, al fine di ottenere l’accettazione delle tipologie esecutive da parte della direzione dei lavori e la loro conservazione fino a collaudo
28) Le spese per i prelievi, prove, analisi, studi delle caratteristiche chimico-fisiche di inerti, leganti, additivi, ecc. al fine di definire le più idonee composizioni delle miscele di conglomerati, malte, inerti, ecc,
29) Le spese per il per il prelevamento di campioni e per tutte le conseguenti prove in sito ed in laboratorio, da eseguirsi presso istituti ufficiali, di qualsiasi materiale impiegato nella costruzione delle opere.
30) Tutte le prove di qualsiasi genere, in sito ed in laboratorio per le verifiche tecniche di collaudi, anche in corso d’opera.
31) La direzione del cantiere da parte di un tecnico dotato di idonea qualificazione professionale che dovrà garantire la presenza sul luogo dei lavori, oltre che per lo svolgimento del suo ruolo e la buona riuscita delle opere, anche per consentire le funzioni della direzione dei lavori e dovrà pertanto essere reperibile con telefono cellulare.
32) Fermo restando quanto stabilito ai punti precedenti e dalla normativa nazionale sul rispetto degli obblighi in materia di lavoro costituisce onere a carico dell’ appaltatore :
a) l’obbligo di applicare o far applicare integralmente nei confronti di tutti i lavoratori dipendenti impiegati nell’esecuzione dell’ appalto, anche se assunti fuori dalla regione Friuli Venezia Giulia, le condizioni economiche e normative previste dai contratti collettivi nazionali e locali di lavoro della categoria vigenti nella regione durante il periodo di svolgimento dei lavori, ivi compresa l’iscrizione dei lavoratori alle casse edili delle province di Gorizia, Pordenone Trieste e Udine anche ai fini dell’ accertamento contributivo
b) l’obbligo di rispondere dell’osservanza di quanto previsto dalla lettera a) da parte degli eventuali subappaltatori nei confronti dei propri dipendenti, per le prestazioni rese nell’ ambito del subappalto.
Il pagamento dei corrispettivi a titolo di saldo da parte dell’ente appaltante per le prestazioni oggetto del contratto è subordinata all’acquisizione della dichiarazione di regolarità contributiva e retributiva, rilasciata dalle autorità competenti, ferma restando la possibilità per l’appaltatore di produrre autonomamente la dichiarazione medesima. Qualora dalla dichiarazione risultino irregolarità dell’impresa appaltatrice, l’ente appaltante provvede direttamente al pagamento delle somme dovute rivalendosi sugli importi ancora spettanti all’impresa medesima.
ART. 44 - RESPONSABILITÀ DELL’APPALTATORE VERSO LA STAZIONE APPALTANTE
L'Appaltatore è responsabile, a tutti gli effetti, dell'esatto adempimento delle condizioni di contratto e della perfetta esecuzione e riuscita delle opere affidate, restando inteso esplicitamente che le norme contenute nel presente Capitolato Speciale sono da esso riconosciute idonee al raggiungimento di tali scopi, la loro osservanza non limita quindi, ne riduce comunque la sua responsabilità.
La presenza in cantiere del personale della Direzione dei Lavori e l'eventuale approvazione di opere e di disegni da parte della stessa, non limitano o riducono tale piena ed incondizionata responsabilità.
L'Appaltatore sarà, in ogni caso, tenuto a rifondere i danni arrecati alla Stazione Appaltante o a terzi, in dipendenza dell'esecuzione dei lavori ed a sollevare da ogni corrispondente richiesta sia la Stazione Appaltante che le persone che la rappresentano, nonostante l'obbligo dell'Appaltatore di ottemperare agli ordini che la Direzione dei Lavori avrà emanato.
L'Appaltatore è parimenti tenuto a rispondere dell'opera e del comportamento di tutti i suoi dipendenti.
L’Appaltatore dovrà pertanto provvedere a sua cura e spese all’adozione di tutte le cautele e misure necessarie ad evitare danni (derivanti dall’esecuzione dei lavori) a persone (personale dell’Appaltatore, della stazione appaltante, della direzione dei lavori, terzi) ed opere siano esse quelle in costruzione o già esistenti (di proprietà del committente o di terzi)
In ogni caso l’Appaltatore sarà tenuto alla riparazione e risarcimento di ogni danno restando a suo carico le spese occorrenti per riparare i guasti avvenuti.
ART. 45 - ESPROPRI - DANNI ALLE PROPRIETÀ PRIVATE - FRUTTI PENDENTI
La Stazione Appaltante provvederà, a porre a disposizione dell’impresa le sole aree interessate dalle opere finite oggetto dell’intervento di proprietà della stessa per cui eventuali ulteriori aree indicate sulla planimetria di cantiere del piano di sicurezza dovranno essere recuperate direttamente a cura e spese dell’appaltatore.
Pertanto è cura e onere dell'Appaltatore contattare i proprietari delle aree pubbliche e private, eccedenti quelle messe a disposizione dalla stazione Appaltante, che gli siano necessarie per il transito dei mezzi meccanici, per il deposito di materiali ed attrezzature, per l’impostazione del cantiere e dei relativi apprestamenti, per le opere provvisionali, ed in genere per l’esecuzione delle opere provvedere all’ottenimento del loro consenso ed al pagamento degli indennizzi anche per la perdita di frutti pendenti.
ART. 46 - MANTENIMENTO DEL TRANSITO DURANTE L'ESECUZIONE DEI LAVORI E MISURE DI SICUREZZA CONSEGUENTI AGLI STESSI
Nel corso dell'esecuzione dei lavori sarà costantemente assicurato dall'Appaltatore il transito delle persone, dei veicoli e degli autoveicoli di qualsiasi specie lungo le strade e le aree pubbliche o di uso pubblico comunque interessate dall’esecuzione dei lavori anche con la realizzazione di deviazioni in loco o percorsi alternativi secondo le prescrizioni dell’ente gestore della viabilità; sarà pure assicurato l'accesso alle strade laterali, ai fondi ed alle abitazioni. L'Appaltatore è pertanto responsabile della sicurezza del transito sia diurno che notturno e dovrà quindi adottare tutte le opportune cautele relative come segnali, guardie, cavalletti, illuminazione notturna, opere di protezione provvisorie per il transito sui manufatti o lungo essi ed in generale tutti i provvedimenti più opportuni per assicurare la pubblica incolumità nonché quella del personale addetto all’esecuzione dei lavori.
Per quanto riguarda i tipi di segnaletica da adottare ci si richiama espressamente a quanto stabilito dal Codice della Strada.
L'Appaltatore non avrà diritto a compensi addizionali all’importo contrattuale per gli oneri di cui sopra in quanto già previsti nella formulazione dell’offerta.
In particolare si segnala il mantenimento dell’accesso in sicurezza alle aree ed ai fabbricati (non oggetto di intervento) presenti nell’area servizi in cui ricade il cantiere
ART. 47 - PREPARAZIONE DEL CANTIERE E TRACCIAMENTI
Prima di dare inizio a qualsiasi categoria di lavoro l'appaltatore sarà obbligato a sua cura e spese a sgomberare i siti da ogni materiale ritenuto inutile dalla stazione appaltante provvedendo al suo smaltimento; quanto invece la stazione appaltante intendesse recuperare dovrà essere trasportato presso i magazzini comunali.
Contemporaneamente l'appaltatore dovrà eseguire i rilievi definitivi, le picchettazioni, i tracciamenti ed ogni altra operazione per consentire la consegna dei lavori senza dubbiezze di sorta. Nel caso la direzione dei lavori dovesse ritenere insufficienti le suddette operazioni, l'impresa dovrà integrarle nei tempi indicatole dalla direzione dei lavori medesima, senza per questo pretendere una nuova consegna dei lavori appaltati.
ART. 48 - CONTINUITÀ DELLE CONDOTTE E DEI CORSI D‘ACQUA
L'appaltatore dovrà provvedere con diligenza, a sue cure e spese, salvo casi speciali stabiliti di volta in volta dalla direzione dei lavori, ad assicurare la continuità delle condotte e dei corsi d'acqua interferenti con i lavori. A tal fine dovranno, se del caso, essere realizzati idonei canali, condotte, sistemazione di aree, arginelli, ecc, da mantenere convenientemente efficienti, al fine di far defluire le acque sino al luogo di smaltimento, evitando in tal modo l'allagamento degli scavi, delle aree di lavoro e delle opere.
Non appena realizzate le opere, l'appaltatore dovrà, sempre a sue cure e spese, provvedere con tutta sollecitudine a riattivare l’andamento del tracciato del xxxxx x'xxxxx, xxxxxxxxxx xx opere provvisorie e ponendo in pristino il terreno interessato dagli stessi.
L'appaltatore dovrà curare che, per effetto delle opere di convogliamento e smaltimento delle acque, non derivino danni a terzi. In ogni caso egli è tenuto a sollevare la stazione appaltante da ogni spesa per compensi. che dovessero essere pagati e/o per liti che avessero ad insorgere.
ART. 49 - CONTINUITÀ DEI SERVIZI A RETE
L'appaltatore dovrà provvedere con diligenza, a sue cure e spese, salvo casi speciali stabiliti di volta in volta della direzione dei lavori, ad assicurare la continuità degli impianti e dei servizi a rete interferenti con i lavori. Per lo scopo dovranno essere preliminarmente individuati con esattezza tutti i tracciati delle reti di qualsiasi genere e posti in atto tutti gli accorgimenti necessari ad evitare danneggiamenti e malfunzionamenti a dette opere e sarà onere e carico dell’appaltatore provvedere ai necessari ripristini(in accordo con gli enti gestori di detti servizi) mantenendo sollevata la stazione appaltante e la Direzione dei lavori da ogni e qualsiasi responsabilità ed onere. Se del caso, dovranno essere realizzati anche idonei interventi sostitutivi temporanei sempre secondo le indicazioni degli Enti gestori dei servizi.
Non appena realizzate le opere, l'appaltatore dovrà, sempre a sue cure e spese, provvedere con tutta sollecitudine a riattivare le reti ed impianti originari ponendo in pristino i siti.
PARTE SECONDA
CAPITOLO TERZO – MODALITÀ DI ESECUZIONE DEI LAVORI
ART. 50 - GENERALITÀ
Prima di porre mano ai lavori, l'Impresa deve eseguire a sua cura e spese i rilievi plano-altimetrici completi dei siti interessati dai lavori, in modo che risultino indicati i limiti degli scavi, dei riporti, le occupazioni dei manufatti e delle relative opere provvisionali.
A suo tempo dovrà pure stabilire, nei tratti indicati dalla Direzione dei Lavori, le modinature necessarie a determinare con precisione l'andamento delle scarpate tanto degli sterri che dei rilevati, curandone poi la conservazione e rimettendo quelli manomessi durante l'esecuzione dei lavori.
L'Impresa è tenuta in modo particolare alla conservazione dei picchetti di riferimento delle sezioni di consegna e dei capisaldi.
Qualora si rendesse necessaria l'asportazione, deve provvedere ad avvertire tempestivamente la Direzione dei Lavori.
Gli oneri che ne deriveranno alla Direzione dei Lavori per l'arbitraria asportazione dei picchetti da essa apposti per qualsiasi uso, saranno addebitati all'Impresa e l'importo corrispondente verrà detratto dalle somme che le competono.
Tutte le lavorazioni vengono svolto in un edificio esistente e in aree ad esso adiacenti, già in corso di utilizzazione, che presenta ottime condizioni di conservazione e manutenzione per tutti gli elementi architettonici e gli impianti
La realizzazione delle opere dovrà pertanto avvenire con molta accuratezza per evitare ogni danneggiamento e per non pregiudicare le valenze estetiche e funzionali del complesso.
Sono pertanto a carico dell’appaltatore, compensati con gzli importi e prezzi contrattuali tutti gli oneri relativi a:
• modalità esecutive atte ad evitare di danneggiare e lordare
• protezione con teli, tavolati provvisori, sigillature dei percorsi interni ed esterni utilizzati per il trasporto dei materiali e delle attrezzature e degli spai utilizzati per l’esecuzione dei lavori
• protezione dei serramenti e sanitari
• pulizia finale ed igienizzazione di tutti i locali
I riferimenti commerciali tipo del tipo di apparecchiatura o prodotto intendono dare indicazioni delle caratteristiche minime restando inteso che è facoltà insindacabile del direttore dei lavori accettare fornitura di altra marca purché presentino caratteristiche equivalenti o superiori
Purché non espressamente indicato o allibrato in altro modo si intende che tutte le voci della lista delle forniture e prestazioni comprendono e compensano altresì anche gli oneri relativi alle assistenze murarie ed alla demolizione ed al ripristino di tutte le strutture, impianti e finiture esistenti che dovessero essere interessate dall’esecuzione delle opere previste in progetto
ART. 51 - SCAVI
Tutti gli scavi in genere, quindi per qualsiasi tipo d’intervento, dovranno essere eseguiti secondo i disegni di progetto e le particolari prescrizioni che saranno impartite all'atto esecutivo dalla direzione dei lavori.
In caso contrario, l'appaltatore non solo non avrà diritto ad alcun compenso per le eventuali maggiori quantità di scavo eseguite, ma anzi sarà tenuto ad eseguire a proprie cure e spese tutti i ripristini che si rendessero per conseguenza necessari. Nel caso di scavi in difetto rispetto alle sagome assegnate, la direzione dei lavori si riserva o di liquidare i lavori solo secondo le effettive quantità eseguite o di far completare gli scavi nei modi di qui al primo comma, senza che ciò dia diritto a particolari compensi.
Appena effettuata la consegna dei lavori, l'appaltatore dovrà procedere alla verificazione dei profili longitudinali e trasversali del terreno allegati al contratto, e segnalare per iscritto le differenze che vi riscontrasse. Qualora l'appaltatore domandasse l'introduzione di nuovi profili ritenuti a suo avviso opportuni per una più esatta rappresentazione del terreno, la direzione dei lavori la potrà concedere, ma avrà però il diritto di contrapporre tutti quelli altri che giudicasse necessari in seguito all'introduzione suddetta.
Nell’esecuzione degli scavi in genere l'appaltatore dovrà procedere in modo da impedire scoscendimenti e franamenti restando esso, oltreché totalmente responsabile d’eventuali danni alle persone ed alle opere, altresì obbligato a provvedere a suo carico e spese alla rimozione delle materie franate.
Allo stesso modo l’appaltatore dovrà provvedere alle necessarie puntellazioni, sbadacchiature ecc. necessarie a salvaguardare l’integrità di strutture e manufatti (di proprietà della stazione appaltante o di terzi) posti in prossimità degli scavi restandone unico responsabile ed avendo l’obbligo di provvedere alle necessarie riparazioni od indennizzi
L'appaltatore dovrà inoltre provvedere a sue spese affinché le acque scorrenti alla superficie del terreno siano deviate in modo che non abbiano a riversarsi negli scavi o arrecare danni alle proprietà sottostanti, di cui resterà comunque unico responsabile.
Il materiale in esubero, i ruderi e quanto non giudicato idoneo dalla Direzione dei Lavori al riutilizzo in cantiere, deve essere gestito dall’Impresa in applicazione del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n°152 e successive modifiche ed integrazioni.
Ai sensi dell’art. 42 del Capitolato Generale d'Appalto tali materiali devono intendersi ceduti all’appaltatore, senza alcun compenso per l’amministrazione. Pertanto in tale caso la gestione dei materiali stessi compete all’Impresa e la stessa deve provvedere, a totale sua cura e spese all’esecuzione con le modalità previste dalla normativa a tutte le operazioni di deposito temporaneo, raccolta, trasporto, recupero e/o smaltimento, in quanto tali oneri sono compresi nei prezzi di elenco.
Ogni procedura ed analisi ed altro onere necessari ad un tanto nonché alla classificazione del materiale ed alla determinazione del luogo di conferimento finale del materiale proveniente dagli scavi, sono a carico dell’Impresa.
L’amministrazione appaltante pertanto non dovrà sopportare alcun onere e viene pertanto, unitamente alla direzione dei lavori, sollevata da ogni e qualsiasi adempimento e responsabilità
Qualora le materie provenienti dagli scavi dovessero essere utilizzate per tombamenti o rinterri nell’ambito del cantiere, esse dovranno essere depositate in luogo adatto, accettato dalla direzione dei lavori, per essere poi riprese a tempo opportuno.
In ogni caso le materie depositate non dovranno riuscire di danno ai lavori, alle proprietà pubbliche o private ed al libero deflusso delle acque scorrenti alla superficie e dovranno essere modellate in armonia con il circostante terreno nonché inverdite. La direzione dei lavori potrà asportare, a spese dell’appaltatore, le materie depositate in contravvenzione alle precedenti disposizioni.
L'armatura di sostegno e la protezione dello scavo, le puntellazioni e sbadacchiature delle strutture in adiacenza allo stesso fanno parte degli oneri dello scavo medesimo.
Le suddette opere dovranno comunque rispettare le condizioni statiche e le prescrizioni antinfortunistiche. L'appaltatore resta l'unico responsabile della stabilità dello scavo da lui eseguito. Fermo restando il diritto della direzione dei lavori di richiederne la verifica statica a sua cura e spese, l'appaltatore resta libero di scegliere il tipo d’armatura di sostegno.
Se non diversamente stabilito nell’elenco dei prezzi unitari il taglio e l'asporto di pavimentazioni bituminose, in calcestruzzo semplice o lastricate, sarà normalmente compensato con i prezzi di scavo per la classe del terreno immediatamente sottostante, qualora realmente da eseguire.
Con i prezzi degli scavi sono sempre compensati anche gli oneri per le operazioni di esatta rifilatura delle scarpate e la perfetta sagomatura del fondo dello scavo.
Prima degli scavi in genere si procederà allo scotico della terra vegetale e ad un idoneo deposito della stessa in modo da evitare il mescolamento con altri tipi di terreno.
La terra vegetale resterà a disposizione della stazione appaltante per eventuali impieghi anche diversi di quelli previsti in progetto.
L'appaltatore è responsabile dei danni ai lavori, alle persone, delle proprietà pubbliche e private che potessero accadere per la mancanza o insufficienza di adeguate precauzioni nell'esecuzione degli scavi.
Prima di iniziare i lavori di scavo l'appaltatore ha l’obbligo di raccogliere presso i vari enti, uffici ed aziende informazioni impegnative relative a cavi, canali, condotte e manufatti interrati che si trovassero sull'area del cantiere nonché di eseguire in sito tutti gli accertamenti e sondaggi necessari. Ciò vale anche per quanto già indicato eventualmente in progetto. I canali, le condotte o altri impianti messi allo scoperto durante i lavori dovranno essere protetti con cura garantendo la loro funzionalità.
L'appaltatore dovrà rispondere di tutti i danni ed inconvenienti connessi.
L'appaltatore dovrà subito informare le aziende interessate e il committente di ogni danno arrecato a condotti o cavi. Tutti gli oneri che l’impresa dovrà sostenere per le maggiori difficoltà derivanti dai lavori a causa dei servizi stessi si intendono già remunerati dai prezzi stabiliti dall'elenco per l'esecuzione degli scavi ad eccezione di eventuali spostamenti di condotte, cavi o manufatti.
I prezzi di tutti gli scavi comprendono anche l’esecuzione a campione qualora questo fosse necessario per garantire la stabilità dei fronti di scavo e la salvaguardia delle opere presenti e da realizzarsi
Per scavi a sezione aperta o di sbancamento si intendono quelli che vengono eseguiti sopra la superficie d'appoggio delle macchine operatrici impiegate per la rimozione dei materiali e il loro trasporto nei luoghi di deposito senza che le pareti delimitanti le zone di scavo impediscano o limitino gravemente le manovre delle macchine medesime.
Per scavi a sezione ristretta si intendono tutti gli scavi che non possano classificarsi come scavi a sezione aperta.
Qualora detti scavi dovessero accogliere un qualsiasi manufatto, è vietato all'appaltatore di porvi mano prima che la direzione dei lavori non abbia verificato e accettato le forme e dimensioni degli scavi medesimi. Portato a termine il manufatto, si dovranno riempire i vuoti rimasti con lo stesso terreno estratto dallo scavo, convenientemente costipato, fino a raggiungere il profilo primitivo, ottenendo una densità del terreno così costipato pari al 90 % della densità Xxxxxxx-Standard se richiesto.
ART. 52- RILEVATI E RINTERRI ADDOSSATI ALLE MURATURE E RIEMPIMENTI CON PIETRAME
Per rilevati e rinterri da addossarsi alle murature dei manufatti o di altre opere qualsiasi, si dovranno sempre impiegare terre sciolte o ghiaiose, restando vietato in modo assoluto l'impiego di quelle appartenenti alle classi A4, A5, A6, A7, A8 ed alle loro sottoclassi reatndo quindi il restando vietato in modo assoluto l'impiego di quelle argillose e, in genere, di tutte quelle che con l'assorbimento di acqua si rammolliscono e si gonfiano generando spinte
Nella formazione dei suddetti rilevati, rinterri e riempimenti dovrà essere usata ogni diligenza perché la loro esecuzione proceda per strati orizzontali di eguale altezza da tutte le parti, disponendo contemporaneamente le materie bene sminuzzate con la maggiore regolarità e precauzione, in modo da caricare uniformemente le murature su tutti i lati e da evitare le spianature che potrebbero derivare da un carico male distribuito e comunque fino al raggiungimento almeno della densità pari a 90 di quella Xxxxxxx Standard.
E' vietato di addossare terrapieni a murature di fresca costruzione. Tutte le riparazioni o ricostruzioni che si rendessero necessarie per la mancata od imperfetta osservanza delle prescrizioni del presente articolo, saranno a tutto carico dell'appaltatore.
ART. 53 - DEMOLIZIONI E RIMOZIONI
La demolizione, sia parziale che totale di qualsiasi elemento deve essere eseguita con ordine e con le necessarie precauzioni in modo da non danneggiare le residue strutture, finiture ed impianti esistenti interessate alla demolizione, da prevenire qualsiasi infortunio agli addetti al lavoro e da evitare incomodi o disturbo.
Rimane pertanto vietato di gettare dall'alto i materiali in genere, che invece devono essere trasportati o guidati in basso, e di sollevare polvere, per il che tanto le strutture da demolire quanto i materiali di risulta dovranno essere opportunamente bagnati.
Durante le demolizioni o rimozioni l'appaltatore dovrà inoltre provvedere alle eventuali necessarie puntellature per sostenere le parti dell'opera interessata a dette operazioni che dovranno restare e disporre in modo da non deteriorare i materiali risultanti, i quali tutti dovranno ancora potersi impiegare utilmente, sotto pena di rivalsa di danni a favore della stazione appaltante. Le demolizioni dovranno limitarsi alle parti ed alle dimensioni prescritte.
Analogamente dovranno essere adottate tutte le misure necessarie a garantire la salvaguardia degli impianti esistenti che si vogliano mantenere in efficienza
Quando, anche per mancanza di puntellamenti o di altre precauzioni, venissero demolite altre parti od oltrepassati i limiti fissati, saranno pure a cura e spese dell'appaltatore senza alcun compenso, ricostruite e rimesse in ripristino le parti indebitamente demolite.
Tutti i materiali riutilizzabili, a giudizio insindacabile della direzione dei lavori, dovranno essere opportunamente puliti, trasportati ed ordinati nei luoghi di deposito che verranno indicati dalla direzione stessa, usando le cautele per non danneggiarli.
Detti materiali resteranno tutti di proprietà della stazione appaltante, la quale potrà ordinare all'appaltatore di impiegarli in tutto od in parte nei lavori appaltati. I materiali di scarto provenienti dalle demolizioni e rimozioni dovranno essere trasportati fuori del cantiere nei punti indicati od a rifiuto alle pubbliche discariche.
Il prezzo di demolizione di murature e tramezzi comprende anche l’onere della demolizione di ogni intonaco e rivestimento eventualmente presente.
Nel caso di demolizioni di porzioni minime di elementi già esistenti per consentire l’esecuzione di opere particolari (spostamento di aperture, installazione di serramenti o di attrezzature, cavidotti
impianti, ecc): le demolizioni dovranno pertanto essere eseguite con estrema cura e precisione, anche con il ricorso a tecniche od attrezzature speciali, al fine di consentire l’esecuzione a peretta regola d’arte del successivo raccordo tra gli elementi mantenuti e quelli sostituiti
ART. 54 – SONDE GEOTERMICHE
Le sonda geotermicche, con certificato di qualità per sonde geotermiche rilasciato dalla “Fordegemeinschaf Warmepumpen Schweiz”, conforme alle norme HR 3.26 KZ Suddeutsche Kunstoff Zentrum (1999) e VDI, realizzata con saldature ad alta resistenza effettuate in stabilimento, sono composte da:
• quattro tubazioni preassemblate PE100 HD 32*3, PN 16 SDR 11, a doppio circuito
• piede di sonda a forma di U conforme alle esigenze relative alle perdite di carico secondo norme VDI
• dispositivo di fissaggio contrappesi
• zavorre per l’introduzione della sonda
• sistemi per l’inserimento e la centartura nel foro di trivellazione
• distanziatori delle tubazioni (min 1 ogni 5.00 m)
• tubazione a perdere per riempimento mediante miscela cementizia del foro di trivellazione
• testa della sonda con elementi di raccordo a Y in PE 100 2*32*2.9/1*40*3.7 per il collegamento con le tubazioni orizzontali di connessione al collettore posto in CT, completa di valvolame, sfiati, ecc. necessari per le operazioni di riempimento del fluido termovettore e per successive operazioni
La trivellazione del foro con diametro min di mm152 (e comunque idoneo all’introduzione della sonda) avverrà mediante idonea apparecchiatura di sondaggio a doppia testa con utilizzo di camicia di rivestimento per tutta la lunghezza del foro e senza l’impiego di fanghi bentonitici se ammissibile dalla stratigrafia incontrata.
Il riempimento del foro viene effettuato utilizzando miscela bentocementizia apposita a conduttività termica migliorata (1,5-2,0 W/mk) tipo Termoplast o similari, utilizzando l’apposito tubo (5° tubo) che permette d’iniettare il riempimento dal fondo del pozzo fino a piano campagna con flusso ascensionale
Nel prezzo sono inclusi la fornitura di tutti i materiali, accessori, ecc. e l’esecuzione di tutte le lavorazioni secondo quanto sopra riportato e comunque necessario per la realizzazione dell’opera a perfetta regola d’arte e secondo le condizioni del buon costruire; tra l’altro, in particolare:
a) Sono a carico dell’impresa i seguenti oneri:
- approntamento cantiere;
- fornitura d’acqua se necessaria;
- prestazione delle macchine per eseguire i lavori;
- materiali di consumo;
- manodopera specializzata;
- comunicazioni agli enti preposti ove fosse richiesto;
- smaltimento dei materiali di risulta derivanti dalla trivellazione e dalle lavorazioni;
- l’individuazione di tutte le opere d’arte, tubazioni, cavidotti, reti tecnologiche di qualsiasi genere e posizione (sotterranea, superficiale, aerea) che possano interferire con l’esecuzione delle opere
- gli scavi e le demolizioni delle eventuali pavimentazioni necessari per la realizzazione della sonda con la testa posta ad una profondità fino a m 2 dal paino campagna
- dovranno essere preliminarmente individuati tutti i tracciati di tubazioni, cavidotti, reti tecnologiche e di apparecchiature di qualsiasi genere (idraulico, elettrico, idrosanitario, scarico, ecc.) che dovranno essere protetti, mantenuti e/ o modificati per consentire il pieno mantenimento della loro funzionalità l e quella delle opere di progetto
- ripristino dei luoghi d’intervento
- campionatura e catalogazione del cutting al fine del calcolo e verifica di progetto sulla resa finale del pozzo geotermico;
- relazione stratigrafica del terreno;
b) Il macchinario utilizzato per l’esecuzione dei pozzi deve essere commisurato al lavoro da realizzare e idoneo a garantire una rapida esecuzione per non creare disagio agli utenti, ovvero dotato di cingoli gommati e a sezione ristretta per permettere l’accessibilità;
c) Il macchinario stesso dovrà essere dotato di motori silenziati a norma, sistema di raccolta fanghi e detriti di circolazione in circuiti chiusi senza dispersione sul terreno;
d) la perforazione sarà eseguita con diametro da 152 mm a distruzione di nucleo con tubi di rivestimento provvisorio a seguire fino a fondo foro o al raggiungimento di un substrato tale da garantire la stabilità del perforo;
e) i lavori di terebrazione e infilaggio non dovranno subire interruzioni salvo causa di forza maggiore o di altre ragioni comunque approvate dalla D.L. e dal committente;
f) il personale impiegato per il lavoro dovrà essere specializzato ad evitare qualsiasi contestazione e disagio al cliente;
h) prima e durante l’operazione d’inserimento le tubazioni costituenti la sonda dovranno essere riempite d’acqua e mantenute in pressione (3 bar minimo);
i) le sonde saranno inserite nei pozzi mediante l’utilizzo di un aspo idraulico e una zavorra in acciaio, di massa adeguata che guida verso il basso le tubazioni durante l’inserimento;
j) una volta inserite le tubazioni il pozzo sarà riempito con miscela bentocementizia apposita a conduttività termica migliorata (1,5-2,0 W/mk) tipo Termoplast o similari, utilizzando un apposito tubo (5° tubo) che permette d’iniettare il riempimento dal fondo del pozzo fino a piano campagna con flusso ascensionale;
k) al termine dell’infilaggio e riempimento si provvederà alla messa in pressione delle sonde per verificare la tenuta delle stesse (3 bar in superficie) per 4 ore. Al termine si procede a iniettare acqua nelle sonde al fine di verificare il circuito del fluido. I tubi delle sonde doppie o semplici vengono segnati con diversi colori per identificare la direzione di flusso;
l) le sonde saranno caricate con acqua di acquedotto, eventualmente addizionata con glicole propilenico atossico previa prova di pressione pari a ca. 3 volte la pressione di esercizio (ca. 6 bar in superficie). La procedura di prova sarà la seguente:
- caricare l’impianto alla pressione di prova;
- ad ogni ora provvedere al ripristino della pressione, memorizzando via via quanta acqua è stata inserita ad ogni ricarica e quanto è scesa la pressione;
- quando si riscontra una sostanziale stabilità nella pressione, scaricare parte dell’acqua nella tubazione in modo da ridurre la pressione di 1 o 2 bar (quindi si passa da 6 bar a 4 bar) e verificare che per 6 ore la pressione rimanga costante;
o) i detriti di risulta della perforazione vengono inviati direttamente ad apposita zona di stoccaggio per successivo riutilizzo o smaltimento in discarica da parte del appaltatore;
p) per quant’altro non specificato si dovrà riferire alle normative e pubblicazioni tecniche del settore ( norme VDI e ASHRAE)
Per le modalità esecutive si elencano le seguenti ulteriori prescrizioni.
Durante la perforazione dovrà essere evitata qualsiasi conseguenza negativa per il suolo e sottosuolo. Dovranno essere implementate misure di sicurezza relative al rischio di perdite di olio della macchina perforatrice nonché perdite di prodotti specifici per la perforazione (es. carburanti, lubrificanti, oli idraulici, additivi). Occorrerà inoltre considerare che:
• il terreno sotto la perforatrice dovrà essere protetto mediante teli impermeabili e vasche di raccolta;
• in cantiere dovranno sempre essere a disposizione idonei prodotti olio assorbenti;
• l’utilizzo di fluidi di perforazione non dovrà indurre alcune conseguenze negative per il sottosuolo e per l’acqua di falda;
• additivi dovranno essere evitati; qualora venissero impiegati, dovranno essere completamente biodegradabili
• acque e fanghi di perforazione dovranno essere smaltiti secondo la normativa vigente nel caso vengono utilizzati additivi
• infiltrazioni di acque superficiali andranno impedite tramite una idonea strutturazione della zona attorno al foro di perforazione;
• la posizione della perforazione dovrà essere garantita per quanto riguarda eventuali sottoservizi interrati.
Relativamente a perforazione di significativi strati protettivi o separanti, sia superficiali che profondi, non è ammesso che la sonda geotermica perfori la base della falda freatica se l’acquifero sottostante può essere definito come isolato ed idoneo a scopo idropotabile. Qualora questo dovesse succedere dovrà essere fermata la perforazione e, in caso di fuoriuscita di acque artesiane, quest’ultima dovrà essere bloccata mediante misure idonee. Dovranno inoltre essere contattati immediatamente l’Ufficio Provinciale competente e ripristinata la funzione isolante di questi strati.
I lavori di realizzazione della sonda dovranno essere seguiti da un geologo incaricato e compensato della ditta.
Con al prima sonda dovrà essere realizzato il GRT con le seguenti modalità
Esecuzione di GRT (Ground Response Test), con idonea apparecchiatura, per la determinazione delle seguenti grandezze:
• conduttività termica equivalente del terreno;
• resistenza termica equivalente del pozzo (sonda, riempitivo);
• temperatura del terreno indisturbato.
• Misura delle portate con sensore elettronico di precisione ± 1,5%.
• Misura delle temperature del circuito idraulico con sonde di temperatura (precisione ±
0,01°C).
• Registrazione su supporto informatico, con scansione di 60 sec, per il periodo di 72 ore delle seguenti grandezze:
o data e ora di ogni singola registrazione;
o portata volumetrica;
o temperatura di mandata;
o temperatura di ritorno;
o temperatura aria ambiente;
o tensione elettrica per ciascuna fase;
o corrente elettrica per ciascuna fase;
o frequenza elettrica;
o angolo di sfasamento V-I, □, per ciascuna fase;
o potenza elettrica, totale e per ciascuna fase, ceduta al sistema sonda-riempitivo- suolo.
• Determinazione della curva delle perdite di carico della sonda.
• Relazione Tecnica con l’indicazione del parametri misurati e delle grandezze calcolate.
Il Test è volto quindi a verificare il dimensionamento delle sonde geotermiche, il materiale di cementazione, la tipologia di sonda e gli effetti che il campo geotermico ha sul sottosuolo
Dal test dovranno essere ricavati i valori di conduttività termica e i valori di resistenza termica equivalente del pozzo geotermico al fine di valutare:
• l’opportuna profondità o numero di sonde geotermiche;
• l’ottimizzazione del costo del campo geotermico;
• l’efficienza nel breve e nel lungo periodo della pompa di calore;
Le modalità della prova saranno quelle delle linea guida nell’ambito dell’Annex 13 del programma ECES dell’IEA (International Energy Agency) e dalle normative tedesche VDI 4640 armonizzate con le linee guida americane dell’ ASHRAE
Viene quindi sviluppato un modello matematico con idoneo software per la determinazione del bilancio termico ed energetico del sistema con simulazione dinamica a partire dai dati del Grt e dai parametri relativi al fabbisogno energetico dell'edificio da servire.
Dopo la valutazione di tale verifica e le eventuali decisioni in ordine alle scelte progettuali si procederà nelle successive perforazioni.
Attesa la natura del tipo di opera, il verificarsi di imprevisto geologico accertato in particolare con l’esecuzione della prova GRT, potrebbe condurre alla rideterminazione delle lunghezze e delle caratteristiche progettuali delle sonde geotremiche; in tale eventualità la stazione appaltante rideterminerà tali parametri e sarà obbligo dell’appaltatore procedere alla esecuzione dei lavori come ridefinito aggiornando il prezzo a corpo esclusivamente in base alle modifiche apportate alle quantità e qualità delle prestazioni e forniture relative alle sonde senza avanzare nessuna ulteriore pretesa o indennizzo di sorta in conseguenza alle variazioni intervenute
Da parte del geologo incaricato, dovrà essere compilato un rapporto di perforazione secondo i parametri di cui sotto:
1. composizione stratigrafica del sottosuolo 2. afflusso di acque sotterranee livello di falda misurato
3. afflussi di acqua di falda e perdite di acque di perforazione 4. tipo di perforazione e dati tecnici 5. utilizzo di rivestimenti 6. eventuali additivi utilizzati 7. quantitativi di sospensione iniettata a pressione per il ritombamento del foro 8. avvenimenti particolari.
Ogni 10 metri di perforazione e ad ogni cambiamento di formazione andranno eseguiti prelievi di campioni rappresentativi di terreni di risulta della prima perforazione eseguita. I campioni dovranno essere conservati in contenitori idonei contrassegnati in modo univoco per un minimo di 60 giorni dalla fine dei lavori per eventuali verifiche da parte degli Uffici competenti.
Durante il ritombamento del foro di perforazione dovrà essere posta la massima attenzione a garantire una impermeabilizzazione ottimale. Dovrà essere utilizzata una sospensione di cemento, acqua e bentonite che andrà iniettata a pressione mediante pompa a pistone od altra stazione di pompaggio a partire dal fondo del foro sino al piano campagna. Per ottenere una migliore conducibilità termica potranno essere addizionati anche sabbia quarzifera o polvere quarzifera. La composizione dovrà garantire, dopo l’indurimento, una struttura compatta, duratura e stabile sia chimicamente che fisicamente.
Le sonde geotermiche dovranno essere di polietilene ad alta densità (PE-HD) e senza suture tra testa e piede. La pressione nominale minima dovrà essere pari a PN16. I collegamenti al piede dovranno essere completati esclusivamente dal produttore oppure mediante appositi giunti termosaldati. La prova di tenuta dovrà essere eseguita, con acqua, come segue,:
Prova di tenuta della sonda geotermica ricolmata interamente con acqua (pressione di prova: minimo 6 bar; durata: minimo 4 ore; diminuzione di pressione tollerata: 0,5 bar);
Qualora un test di tenuta dovesse dare esito negativo la sonda difettosa dovrà essere ricolmata definitivamente con sospensione di cemento, acqua e bentonite.
Di ogni prova di tenuta dovrà essere compilato un protocollo. In caso di perdite, il liquido delle sonde dovrà essere smaltito secondo la normativa vigente e sostituito da una sospensione di cemento, acqua e bentonite. Per il test seguire lo schema allegato (Protocollo di Prova e Collaudo) e le norme tecniche DIN V 4279-7.
Ogni singola sonda dovrà essere dotata di propria saracinesca. L’impianto dovrà essere dotato di manometro di sicurezza.
ART. 55 - OPERE IN CEMENTO ARMATO
Nelle esecuzioni delle opere in cemento armato e in cemento armato precompresso l’appaltatore dovrà attenersi strettamente a tutte le vigenti norme in materia e a quelle che potranno essere successivamente emanate. Le norme succitate s’intendono pertanto come qui letteralmente trascritte.
Tutte le opere in cemento armato e in cemento armato precompresso facenti parte dell’opera appaltata saranno eseguite in base ai calcoli di stabilità accompagnati da disegni esecutivi e da una relazione, il tutto redatto e firmato da un ingegnere abilitato. L’esame verifica da parte della direzione dei lavori dei progetti delle varie strutture in cemento armato non esonera in alcun modo l’appaltatore dalle responsabilità a lui derivanti per legge e per le precise pattuizioni del contratto, restando contrattualmente stabilito che esso rimane unico e completo responsabile delle opere per quanto ha rapporto con la loro esecuzione e la qualità dei materiali. Di conseguenza egli dovrà rispondere dei relativi inconvenienti che avessero a verificarsi.
Tale responsabilità non cessa per effetto di revisione o di eventuali modifiche suggerite dalla direzione dei lavori ed accettate dall’appaltatore.
I casseri occorrenti per le opere di xxxxx, debbono essere sufficientemente robusti da resistere senza deformarsi alla spinta laterale dei calcestruzzi durante la pigiatura o vibratura.
Quando sia ritenuto necessario, i conglomerati dovranno essere vibrati con adatti mezzi.
Si dovrà mettere particolare cura per evitare la separazione degli elementi componenti del conglomerato; per questo esso dovrà essere asciutto con la consistenza di terra umida debolmente plastica.
La granulometria dovrà essere studiata anche in relazione alla vibrazione per evitare sia la sedimentazione degli inerti in strati di diversa granulometria, sia la formazione di vuoti.
Di mano in mano che una parte di una struttura in cemento armato sarà ultimata, la sua superficie dovrà essere periodicamente innaffiata affinché la presa avvenga in modo uniforme, e, quando accorra, anche coperta con sabbia o tela mantenuta umida per proteggere l’opera da variazioni troppo rapide di temperatura.
Le riprese dovranno essere, per quanto possibile, evitate.
Il getto sino a sufficiente indurimento è da proteggere da influssi negativi, come bruschi raffreddamenti e riscaldamenti, essiccamenti, forti piogge, acqua corrente, polvere, aggressioni chimiche, scuotimenti ecc. In generale l’umidificazione o la protezione contro l'essiccamento sono da garantire per circa sette e rispettivamente tre giorni a seconda che si tratti di calcestruzzo normale o a presa rapida.
Le superfici dei calcestruzzi dovranno presentare una corretta rifinitura senza protuberanze, placche, risalti, avvallamenti, alveolarità e simili. Per tutte le operazioni di regolarizzazione non verrà pertanto, in nessun caso, riconosciuto un compenso aggiuntivo all'appaltatore.
Per contro, la direzione dei lavori, avuto riguardo alla natura ed entità delle irregolarità e alla rifinitura prevista, potrà sia operare congrue detrazioni sui prezzi d'elenco, sia disporre, a tutte spese dell'appaltatore, l'adozione di quegli ulteriori provvedimenti che riterrà idonei a garantire il pieno ottenimento delle condizioni e dei risultati richiesti dal progetto.
La granulometria degli inerti dovrà avere le dimensioni massime in funzione della geometria del getto e del basso volume dei vuoti.
Gli inerti dovranno comunque avere dimensioni minori delle distanze tra le barre di armatura e tra queste e il cassero.
Lo spessore del ricoprimento e l'esatta posizione dell'armatura dovranno essere garantiti da opportuni distanziatori.
Tutti i materiali accessori, compresi distanziatori nonché gli sfridi, si intendono compresi nel prezzo per l'armatura.
Qualora il calcestruzzo presentasse una resistenza inferiore a quella richiesta, ma comunque accettata dal direttore dei lavori, il relativo prezzo sarà ridotto a quello della classe di resistenza effettiva.
ART. 56 – MURATURE
Nelle costruzioni delle murature in genere verrà curata la perfetta esecuzione degli spigoli, la costruzione di voltine, piattabande, archi e verranno lasciati tutti i necessari in incavi, canne e fori:
- per ricevere le travi in genere, le pietre da taglio e quanto altro sarà messo in opera dopo la formazione delle murature;
- per il passaggio dei tubi per qualsiasi impianto o servizio;
- per le condutture elettriche;
- per gli zoccoli, arpioni di porte e finestre, soglie, inferriate, ringhiere e davanzali;
- per la formazione di incavi e xxxxxxx xxxxxxxxx.
Comunque sarà da evitare il più possibile di scalpellare i muri già costruiti per praticarvi i fori suddetti. La costruzione delle murature deve iniziarsi e proseguire uniformemente, assicurando il perfetto collegamento con le murature esistenti. All'innesto con muri da costruirsi in tempo successivo dovranno essere lasciate opportune ammorsature in relazione al materiale impiegato. Le composizioni delle malte da usarsi nelle murature, qualora non altrimenti prescritto dalle voci dell'elenco dei prezzi unitari, sono quelle contenute nelle norme del presente capitolato.
I lavori di muratura, qualunque sia il sistema costruttivo adottato, debbono essere sospesi nei periodi di gelo, nei quali la temperatura si mantenga per molte ore al disotto di zero gradi centigradi.
Quando il gelo si verifichi solo per alcune ore della notte, le opere di muratura ordinaria possono essere eseguite nelle ore meno fredde del giorno, purché, al distacco del lavoro vengano adottati i provvedimenti di uso comune per difenderle dal gelo.
I mattoni, prima del loro impiego, dovranno essere bagnati fino a saturazione per immersione prolungata in appositi bagnaroli e mai per aspersione.
Essi dovranno mettersi in opera con i giunti alternati ed in corsi ben regolari e normali alla superficie esterna; saranno posati sopra un abbondante strato di malta e premuti sopra di esso in
modo che la malta rifluisca all'ingiro e riempia tutte le connessure. La larghezza dei giunti non dovrà essere maggiore di 8 mm nè minore di 5 mm. I giunti non verranno rabboccati durante la costruzione per dare maggiore presa all'intonaco od alla stuccatura col ferro
Le malte da impiegarsi per la esecuzione delle murature dovranno essere passate al setaccio per evitare che i giunti fra i mattoni riescano superiori al limite di tolleranza fissato.
Le murature di rivestimento saranno fatte a corsi bene allineati e dovranno essere opportunamente collegate con la parte interna.
Dove la muratura si debba eseguire con paramento a vista (cortina) si dovrà avere cura di scegliere per le facce esterne i mattoni di migliore cottura, meglio formati e di colore più uniforme, disponendoli con perfetta regolarità e ricorrenza nelle connessure orizzontali, alternando con precisione i giunti verticali.
In questo genere di paramento i giunti non dovranno avere larghezza maggiore di 5 mm e, previa loro raschiatura e pulitura, dovranno essere profilati con malta idraulica, diligentemente compressi e lisciati con apposito ferro, senza sbavatura.
Le sordine, gli archi, le piattebande e le volte dovranno essere costruite in modo che i mattoni siano sempre disposti in direzione normale alla curva dell'intradosso e la larghezza dei giunti non dovrà mai eccedere i 5 mm all'intradosso e 10 mm all'estradosso.
All'innesto con muri da costruirsi in tempo successivo dovranno essere lasciate opportune ammorsature in relazione al materiale impiegato.
Le impostature per le volte, gli archi, ecc. devono essere lasciate nelle murature sia con gli addentellati d'uso, sia col costruire l'origine delle volte e degli archi a sbalzo mediante le debite sagome, secondo quanto verrà prescritto.
La Direzione dei Lavori stessa potrà ordinare che sulle aperture di vani e di porte e finestre siano collocati degli architravi (cemento armato, acciaio, elementi gettati a piè d’opera in blocchi armati e riempiti nel cavo) delle dimensioni che saranno fissate in relazione alla luce dei vani, allo spessore del muro ed al sovraccarico.
Nel punto di passaggio fra le fondazioni entro terra e la parte fuori terra sarà eseguito un opportuno strato (impermeabile, drenante, ecc.) che impedisca la risalita per capillarità.
Le partizioni interne costituite da elementi predisposti per essere assemblati in sito (con o senza piccole opere di adeguamento nelle zone di connessione con le altre pareti o con il soffitto) devono essere realizzate con prodotti rispondenti alle prescrizioni date nell'articolo sui prodotti per pareti esterne e partizioni interne.
Nell'esecuzione si seguiranno le modalità previste dal produttore (ivi incluso l'utilizzo di appositi attrezzi) ed approvate dalla D.L. Si curerà la corretta predisposizione degli elementi che svolgono anche funzione di supporto in modo da rispettare le dimensioni, tolleranze ed i giochi previsti o comunque necessari ai fini del successivo assemblaggio degli altri elementi. Si curerà che gli elementi di collegamento e di fissaggio vengano posizionati ed installati in modo da garantire l'adeguata trasmissione delle sollecitazioni meccaniche. Il posizionamento di pannelli, vetri, elementi di completamento, ecc. sarà realizzato con l'interposizione di guarnizioni, distanziatori, ecc. che garantiscano il raggiungimento dei livelli di prestazione previsti e sarà completato con sigillature, ecc.
Il sistema di giunzione nel suo insieme deve completare il comportamento della parete e deve essere eseguito secondo gli schemi di montaggio previsti; analogamente si devono eseguire secondo gli schemi previsti e con accuratezza le connessioni con le pareti murarie, con i soffitti, ecc.
Prescrizioni per la costruzione di muratura in mattoni
La costruzione della muratura deve iniziarsi e proseguire uniformemente, assicurando il perfetto collegamento sia con le murature esistenti, sia fra le varie parti di esse evitando, nel corso dei lavori, la formazione di strutture emergenti dal resto della costruzione. La muratura procederà a filari allineati coi piani di posa normali alle superfici viste o come altrimenti venisse prescritto.
All'innesto tra i muri dovranno essere generalmente lasciate ammorsature in numero non inferiore ad una per metro lineare di altezza, oppure si procederà secondo la tecnica diversamente prescritta nelle tavole del progetto.
Dove prescritto dal progetto l'Appaltatore eseguirà sulle murature i giunti di dilatazione, ottenuti mediante la discontinuità della muratura, da mascherarsi con elemento copri-giunto in acciaio o alluminio come prescritto dal presente Capitolato. Su entrambi i paramenti del giunto verranno poste guarnizioni in gomma neoprenica, mentre all'interno verrà posto, durante la costruzione della parete, una striscia di polistirene estruso avente spessore minimo di cm. 3.
ART. 57 – OPERE IN ACCIAIO
Le strutture di acciaio dovranno essere progettate e costruite tenendo conto di quanto disposto dalla Legge 5 novembre 1971, n. 1086 Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica, dalla Legge 2 febbraio 1974 ,n. 64.
Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche, dalle Circolari e dai Decreti Ministeriali in vigore attuativi delle leggi citate.
L'impresa sarà tenuta a presentare in tempo utile, a propria cura e spese e prima dello approvvigionamento dei materiali, all'esame ed all'approvazione della Direzione dei Lavori:
Gli elaborati progettuali esecutivi di cantiere, comprensivi dei disegni esecutivi di officina, sui quali dovranno essere riportate anche le distinte da cui risultino: numero, qualità, dimensioni, grado di finitura e peso teorici di ciascun elemento costituente la struttura, nonché la qualità degli acciai da impiegare;
tutte le indicazioni necessarie alla corretta impostazione delle strutture metalliche sulle opere di fondazione.
Il montaggio in opera di tutte le strutture costituenti ciascun manufatto sarà effettuato in conformità a quanto, a tale riguardo, è previsto nella relazione di calcolo.
Durante il carico, il trasporto, lo scarico, il deposito ed il montaggio, si dovrà porre la massima cura per evitare che le strutture vengano deformate o sovrasollecitate.
Le parti a contatto con funi, catene od altri organi di sollevamento saranno opportunamente protette. Il montaggio sarà eseguito in modo che la struttura raggiunga la configurazione geometrica di progetto, nel rispetto dello stato di sollecitazione previsto nel progetto medesimo.
In particolare, per quanto riguarda le strutture a travata, si dovrà controllare che la controfreccia ed il posizionamento sugli apparecchi di appoggio siano conformi alle indicazioni di progetto, rispettando le tolleranze previste.
La stabilità delle strutture dovrà essere assicurata durante tutte le fasi costruttive e la rimozione dei collegamenti provvisori e di altri dispositivi ausiliari dovrà essere fatta solo quando essi risulteranno staticamente superflui.
Nei collegamenti con bulloni si dovrà procedere alla alesatura di quei fori che non risultino centrati e nei quali i bulloni previsti in progetto non entrino liberamente.
Se il diametro del foro alesato risulta superiore al diametro sopracitato, si dovrà procedere alla sostituzione del bullone con uno di diametro superiore.
È ammesso il serraggio dei bulloni con chiave pneumatica purché questo venga controllato con chiave dinamometrica, la cui taratura dovrà risultare da certificato rilasciato da laboratorio ufficiale in data non anteriore ad un mese.
Per le unioni con bulloni, l'impresa effettuerà, alla presenza della Direzione dei Lavori, un controllo di serraggio su un numero adeguato di bulloni.
L'assemblaggio ed il montaggio in opera delle strutture dovrà essere effettuato senza che venga interrotto il traffico di cantiere sulla eventuale sottostante sede stradale salvo brevi interruzioni durante le operazioni di sollevamento, da concordare con la Direzione dei lavori.
ART. 58 - COIBENTAZIONI
L'installazione del materiale isolante dovrà essere conforme a quanto riportato sull’elaborato di verifica di cui alla Legge 10/91, ai particolari costruttivi di cui agli elaborati grafici del progetto esecutivo ed il materiale proposto dall’appaltatore dovrà rispondere ai requisiti riportati di seguito Come regola generale i pannelli saranno fissati, ben accostati, al paramento esterno mediante incollaggio o fissaggio meccanico, particolare cura si dovrà avere nell’eliminazione dei ponti termici costituiti dai pilastri presenti all’interno della muratura cassa vuota, aggirandoli con il materiale isolante ed adattando opportunamente la distribuzione stratigrafica, come dovrà essere fatto in prossimità dei vani sottofinestra.
Caratteristiche tecniche degli isolanti: come da elaborato di verifica della Legge 10/91.
Per tutti i materiali isolanti forniti sotto forma di lastre, blocchi o forme geometriche predeterminate, si devono dichiarare le seguenti caratteristiche fondamentali:
a) dimensioni: lunghezza - larghezza, valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI, oppure specificate negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla Direzione dei Lavori;
b) spessore: valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI, oppure specificate negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla Direzione dei Lavori;
c) massa areica: deve essere entro i limiti prescritti nella norma UNI o negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelli dichiarati dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla Direzione dei Lavori;
d) resistenza termica specifica: deve essere entro i limiti previsti da documenti progettuali (calcolo in base alla Legge 9/1/1991 n. 10) ed espressi secondo i criteri indicati nella norma UNI 7357 (FA 1
- FA 2 - FA 3).
e) saranno inoltre da dichiarare, in relazione alle prescrizioni di progetto le seguenti caratteristiche:
- reazione o comportamento al fuoco;
- limiti di emissione di sostanze nocive per la salute;
- compatibilità chimico-fisica con altri materiali.
Le modalità di esecuzione e di posa in opera saranno quelle indicate dal produttore
ART. 59 – TUBAZIONI - SISTEMI DI SCARICO ACQUE METEORICHE
a) Tubazioni in generale
Le tubazioni in genere, del tipo e dimensioni prescritte, dovranno evitare bruschi risvolti, giunti e cambiamenti di sezione ed essere collocate in modo da non ingombrare e da essere facilmente ispezionabili specie in corrispondenza di giunti, sifoni, ecc.. Quelle di scarico dovranno permettere il rapido e completo smaltimento delle materie senza dar luogo ad ostruzioni, formazioni di depositi ed altri inconvenienti.
Le condutture interrate all'esterno dell'edificio dovranno correre ad una profondità definita dalla
D.L. e comunque non inferiore a 80 cm. Quelle verticali all'interno dell'edificio dovranno correre,
per quanto possibile, entro apposite incassature praticate nelle murature di ampiezza sufficiente per eseguire le giunzioni, ecc. e fissandole con adatti sostegni. Qualora non fosse possibile praticare le incassature nelle murature esistenti, le tubazioni verranno poste in appositi vani realizzati in muratura secondo le indicazioni della D.L., anche se tali vani non sono previsti negli elaborati di progetto.
Tali nuove opere si intendono compensate nelle assistenze murarie previste per gli impianti tecnologici.
Tutte le tubazioni dovranno essere provate prima della loro messa in funzione e, nel caso si manifestassero delle perdite o delle anomalie anche di lieve entità, dovranno essere riparate a cura e spese dell'Impresa.
Sono inoltre a carico dell'Impresa le riparazioni di qualsiasi perdita od altro difetto che si manifestasse nelle varie tubazioni, pluviali, ecc., anche dopo la loro entrata in esercizio e sino al momento del collaudo, compresa ogni opera di ripristino.
b) Fissaggio delle tubazioni
Le condutture non interrate dovranno essere fissate e sostenute con convenienti staffe, cravatte, mensole, grappe o simili, in numero tale da garantire il loro perfetto ancoraggio alle strutture di sostegno. Tali sostegni, eseguiti di norma in ferro o ghisa malleabile, dovranno essere in due pezzi, snodati a cerniera o con fissaggio a vite, in modo da permettere la rapida rimozione del tubo, e dovranno essere posti a distanza non superiore a metri 1.
Le condutture interrate poggeranno, a seconda delle disposizioni della Direzione dei Lavori su letto costituito da un massetto di calcestruzzo, ecc., che dovrà avere forma tale da seguire perfettamente la circonferenza esterna del tubo per almeno 60 gradi; in ogni caso, detti sostegni dovranno avere dimensioni tali da garantire il mantenimento delle tubazioni nella esatta posizione stabilita.
c) Condotte di acqua potabile
Dovranno conservare i caratteri di potabilità dell'acqua dall'origine alla distribuzione, pertanto occorre:
• procedere con accortezza al fine di evitare l'imbrattamento delle tubazioni prima, durante e dopo la posa;
• operare prima della posa la pulizia meccanica delle tubazioni, il lavaggio e, ove occorre, la disinfezione con ipoclorito e con cloro in calce;
• provvedere dopo la posa al lavaggio delle tubazioni, facendo scorrere l'acqua a piena gola e per molto tempo e, ove occorra, successivamente acqua clorata nelle concentrazioni e con gli accorgimenti, che saranno stabiliti, di volta in volta e caso per caso, dalla Direzione Lavori e dall'Autorità Sanitaria
d) Tubazioni in PVC
Dovranno essere della serie S, comprensivi di tutti quei pezzi speciali, quali collari, zanche, graffe, nel rispetto delle norme UNI specifiche (elencate in elenco prezzi) per condotte di scarico.
Avranno spessore variabile a seconda del diametro con giunto a bicchiere incorporato nella sbarra e guarnizione elastomerica inamovibile; saranno posate con giunto del tipo non scorrevole, ottenuto per incollaggio. Per la posa si dovrà provvedere ad una accurata pulizia delle parti da congiungere, mediante solvente adatto, assicurandosi che esse siano integre quindi si effettuerà la spalmatura sia dell'interno del bicchiere che dell'esterno della punta della canna successiva con apposito collante, verrà successivamente introdotta la canna nel bicchiere fino in fondo con torsione della stessa sino al completo bloccaggio; saranno posate su letto di posa ei cm 15 con rinfianco di 20 cm. e ricopertura di almeno 15 cm. Dall’estradosso del tubo con terra fine o limo proveniente dagli scavi. La regolarizzazione del terreno sul fondo dello scavo per la formazione della pendenza dovrà essere effettuato a mano.
e) Tubi in polietilene
Dovranno essere del tipo ad alta densità con marchio di qualità, comprensivi di tutti i pezzi speciali delle diverse opere, rispondenti ai requisiti di cui alle norme UNI specifiche (citate in elenco prezzi) per le condotte di scarico (fognature). Per le modalità di posa si rimanda alla lettera d) precedente.
ART. 60 - INTONACO
I rinzaffi, intonaci, rabboccature, rincocciature, ringraniture, stuccature, stabiliture, sigillature, etc., potranno essere chiesti su superfici murarie o a struttura mista qualsiasi; piane o curve; modanate o bugnate; interne od esterne; su parametri, cornici, colonne, volte di ogni forma o positura, pareti nuove e vecchie, per tutta l'estensione o per tratti saltuari.
Nel lavoro s'intende compresa anche la formazione degli spigoli semplici o doppi, vivi, arrotondati o smussati e delle fasce semplici.
Quando i rinzaffi e gli intonaci devono essere eseguiti su solai misti di cemento armato o blocchi di laterizi dovrà essere eseguito preventivamente l'arriccio con oneri compresi nel prezzo dell’articolo e nel prezzo a corpo globalmente offerto dall’Appaltatore.
Nei muri misti di mattoni e legno e nelle strutture in solo legno, prima dei rinzaffi, e degli intonaci, si dovrà rendere la parete scabra, o a mezzo di intonacature; la scelta dell'uno o dell'altro sistema spetta al direttore dei lavori.
La Direzione Lavori, su richiesta dell'impresa appaltatrice, può consentire l'esecuzione degli intonaci ordinari, lisciati ed a scagliola, sia per interni che per esterni, mediante malte premiscelate prodotte dal comune commercio e proveniente da accreditati produttori. In tale caso dovranno essere trasmesse alla Direzione dei Lavori le direttive e specifiche di posa del produttore da cui si dovranno evincere modalità, condizioni termoigrometriche e del supporto tali da individuare chiaramente le modalità esecutive a cui l’Impresa appaltatrice dovrà scrupolosamente attenersi e gli spessori minimi da garantire per ottenere la finitura a regola d’arte che l’Appaltatore è tenuto a realizzare.
La pareti di nuova costruzione dovranno essere trattate con intonaco di sottofondo a base calce e cemento e con strato di finitura a base calce e gesso. Le pareti non di nuova costruzione dovranno essere rinzaffate con malta cementizia da rinzaffo prima della posa del successivo strato di sottofondo e quindi dello strato finitura; gli spessori non dovranno essere minori di quelli consigliati dal produttore, come sopra detto, nel caso di utilizzo di prodotti premiscelati.
Le miscele a base prevalente di calci aeree, idrauliche o cemento o scagliola, potranno essere poste in opera manualmente e/o a spruzzo, conseguendo comunque spessori non inferiori ai 15 mm. per l'intonaco finito. Il livello di finitura superficiale deve essere compatibile con quanto previsto, nel presente Capitolato, per il trattamento successivo.
Nell'intonaco ordinario lo spianamento del secondo strato sarà fatto solo quando la malta comincia a manifestare le prime screpolature durante lo strofinamento si spruzzerà sopra la superficie da fratazzare acqua con un pennello. A lavoro ultimato la superficie dovrà risultare unita e conguagliata senza bolle, screpolature o fioriture.
L'intonaco lisciato sarà eseguito applicando l'impasto man mano che verrà approntato e ciò tanto per il primo strato quanto per il secondo, i quali dovranno risultare della grossezza complessiva non inferiore a mm. 15.
L'ultimo strato, dopo l'applicazione, dovrà essere lisciato e levigato con la cazzuola in modo da risultare con la superficie unita e liscia.
Gli intonaci in genere dovranno essere eseguiti in condizioni climatiche opportune, dopo aver rimossa dai giunti delle murature la malta poco aderente, ripulita e abbondantemente bagnata la superficie della parete stessa.
Gli intonaci di qualunque specie siano: lisci, a superficie rustica, a bugne, per cornici e quanto altro non dovranno mai presentare peli, crepature, irregolarità negli allineamenti e negli spigoli, od altri difetti.
Quelli comunque difettosi o che non presentassero la necessaria aderenza alle murature, dovranno essere demoliti e rifatti dall'appaltatore a sue spese.
Ad opera finita l’intonaco dovrà avere uno spessore non inferiore ai mm. 15.
Gli spigoli sporgenti o rientranti verranno eseguiti ad angolo vivo oppure con opportuno arrotondamento a seconda degli ordini che in proposito darà la direzione dei lavori.
ART. 61 - RIVESTIMENTI
I rivestimenti in piastrelle, di qualsiasi genere essi siano, dovranno essere eseguiti a perfetta regola d'arte con il materiale prescelto dalla direzione dei lavori fra i campioni presentati dall'appaltatore e da lui scelti secondo le prescrizioni del progetto posto a base dell'appalto. II direttore dei lavori dovrà operare le sue scelte entro 20 giorni dalla presentazione dei campioni
Particolare cura dovrà porsi nella posizione in sito dei rivestimenti, in modo che questi, a lavoro ultimato, risultino perfetta mente aderenti al retrostante intonaco.
Pertanto prima del loro impiego le piastrelle dovranno essere immerse nell'acqua fino a saturazione e dopo avere abbondantemente innaffiato l'intonaco delle pareti, alle quali deve applicarsi il rivestimento, saranno collocate in sito con la necessaria e sufficiente malta cementizia. Nel caso le piastrelle venissero incollate, sarà seguita la tecnica suggerita dai fornitori del mastice o della colla. Le piastrelle dovranno perfettamente combaciare tra loro e le linee dei giunti, debitamente stuccate con cemento bianco, dovranno risultare a lavoro ultimato perfettamente allineate. I rivestimenti dovranno essere completati con tutti i gusci di raccordo ai pavimenti ed agli spigoli, listelli, cornici, ecc.
A lavoro ultimato i rivestimenti dovranno essere convenientemente ripuliti.
ART. 62 – MASSETTI PAVIMENTI
La posa in opera dei pavimenti di qualsiasi tipo o genere dovrà essere perfetta in modo da ottenere piani esatti, secondo le disposizioni che, di volta in volta, saranno impartite dalla direzione dei lavori.
I singoli elementi dovranno combaciare esattamente tra di loro, dovranno risultare perfettamente fissati al sottostrato e non dovrà verificarsi nelle connessure dei diversi elementi a contatto la benché minima ineguaglianza. I pavimenti dovranno essere consegnati diligentemente finiti, lavorati e puliti senza macchie di sorta.
Resta comunque contrattualmente stabilito che per un periodo di almeno dieci giorni dopo l'ultimazione di ciascun pavimento, l'appaltatore avrà l'obbligo di impedire a qualunque persona, a mezzo di chiusura provvisoria, l'accesso nei locali e ciò anche se pavimenti costruiti da altre ditte. Ad ogni modo ove i pavimenti risultassero in tutto o in parte danneggiati per il passaggio abusivo di persone e per altre cause, l'appaltatore dovrà a sua cura e spese ricostruire le parti danneggiate.
Prima della costruzione di qualsiasi tipo di pavimento, l'appaltatore ha l'obbligo di presentare alla direzione dei lavori i campioni da lui scelti nei limiti imposti dal progetto posto a base d'appalto e non potrà dar luogo alla costruzione prima che la direzione dei lavori non abbia operato l'ulteriore scelta.
Il piano destinato alla posa di un qualsiasi tipo di pavimento dovrà essere opportunamente spianato mediante un sottofondo in modo che la superficie di posa risulti regolare e parallela a quella del pavimento poi da eseguire al livello previsto dal progetto.
Le operazioni di posa in opera di pavimentazioni con strato collante si articolano nelle seguenti fasi:
- preparazione della superficie di appoggio;
- preparazione del collante;
- stesa del collante e collocazione delle piastrelle;
- stuccatura dei giunti e pulizia.
PREPARAZIONE DELLA SUPERFICIE DI APPOGGIO
La superficie di fissaggio deve essere ben pulita e perfettamente piana, senza fessurazioni e screpolature. In caso contrario, devono essere eliminate le eventuali deformazioni utilizzando specifici materiali rasanti. Le parti non bene attaccate devono essere rimosse con molta cura. PREPARAZIONE DEL COLLANTE
Le caratteristiche del collante devono rispettare le prescrizioni progettuali ed essere compatibili con il tipo di piastrella da fissare, ferme restando le eventuali indicazioni del direttore dei lavori.
L’impasto del collante deve essere perfettamente omogeneo, sufficientemente fluido e di facile applicazione.
Nella stesa e nella preparazione devono essere rispettate le istruzioni dei fornitori, per quanto concerne non solo il dosaggio, ma anche il tempo di riposo (normalmente 10-15 minuti).
Si evidenzia che, dal momento dell’impasto, la colla è utilizzabile per almeno tre ore. Anche per questo dato, che può dipendere dalle condizioni ambientali, ed in particolare dalla temperatura, conviene, comunque, fare riferimento alle specifiche tecniche dei fornitori.
STESA DEL COLLANTE E COLLOCAZIONE DELLE PIASTRELLE
Il collante deve essere applicato con un’apposita spatola dentellata che consente di regolare lo spessore dello strato legante, e di realizzare una superficie con solchi di profondità appropriata a delimitare le zone di primo contatto fra lo strato legante e le piastrelle.
Quando la piastrella viene appoggiata e pressata sulla superficie del collante, tale zona si allarga, fino ad interessare, aderendovi, gran parte della faccia della piastrella. Occorre, quindi, applicare il collante, volta per volta, in superfici limitate, controllando ogni tanto che l’adesivo non abbia ridotto il proprio potere bagnante.
Questo controllo si può effettuare staccando una piastrella subito dopo l’applicazione e verificando l’adesione del collante alla superficie d’attacco, oppure appoggiando i polpastrelli della mano al collante. Se tale controllo non è soddisfacente, è necessario rinnovare la superficie dell’adesivo mediante applicazione di uno strato fresco.
STUCCATURA DEI GIUNTI E PULIZIA
L’operazione di stuccatura dei giunti, con cemento bianco o stucco specifico per fughe, deve essere effettuata mediante una spatola di gomma o di materiale plastico, in modo da ottenere un riempimento completo dei giunti.
Una prima pulizia della pavimentazione deve essere effettuata mediante spugna umida. Successivamente si può procedere ad una pulizia più accurata usando prodotti per la pulizia dei pavimenti.
Per tutti i pavimenti dovrà essere utilizzato il collante più adeguato alla tipologia di pavimento.
PAVIMENTI IN VINILE
Il pavimento in vinile omogeneo ( EN 649 ) pressocalandrato e fresato, altamente resistente al traffico intenso, con decoro passante a tutto spessore ottenuto miscelando granuli di PVC puro trasparente ad una mescola di PVC colorato con pigmenti a sei affinità. Il pavimento vinilico dovrà essere non poroso e sigillato con puro poliuretano.
Questo pavimento grazie al IQ PUR non dovrà richiedere alcuna ceratura ed essere di facile manutenzione per tutta la durata della vita del materiale.
Aspetto: il pavimento dovrà presentare una superficie semilucida, non riflettente, non porosa, simile all’aspetto del travertino. Il pavimento dovrà essere fornito con uno spessore di 2.0 mm. (EN 428), in teli di cm. 200 (EN 426) di altezza, oppure in piastre di cm. 61 x 61 (EN 427).
I teli e le piastre del pavimento dovranno essere saldati a caldo con l’apposito cordolo in PVC della stessa qualità e colore.
DOVRA’ ESSERE PRODOTTO DA UNITA’ CON CERTIFICAZIONE ISO 9001 ed ISO 14001
Il pavimento dovrà corrispondere alle seguenti norme e valori :
- Classificazione d’uso | EN 685 | Contract 34 – Industria 43 |
- Peso | EN 430 | 2.8 kg./mq. |
- Abrasione /perdita spessore | EN 660 Part.1 | Guppo P |
- Impronta residua | EN 433 | 0.03 mm. |
- Sedia a Rotelle | EN 425 | Adatto |
- Riscaldamento a pannelli | Adatto – max 27° C | |
- Resistenza volumetrica | EN 1081 | 1010 ohm |
- Miglioramento acustico | EN ISO 140-8 | > 4 dB |
- Resistenza Termica | DIN 52612 | 0.011 mq. °K/W |
- Solidità alla luce | EN ISO 105-B02 | > Classe 6 |
- Resistenza ai prodotti chimici | EN 423 | Ottima Resistenza |
- Antistatico Fisiologico | EN 1815 | < 2 kV |
- Proprietà Antiscivolo | DIN 51130 | R 9 |
- Proprietà Antiscivolo | EN 13893 | ≥ 0,3 |
- Reazione al Fuoco | EN 13501-1 | Bfl s1 |
ART. 63 - PAVIMENTAZIONI ESTERNE IN MATERIALI DIVERSI
Tutte le pavimentazioni esterne agli edifici eseguite in materiale diverso dal conglomerato bituminoso, come pavimentazioni in cemento armato, in piastrelle, in ciottoli, in lastre di calcestruzzo, in lastre di pietra, in cubetti di pietra, in doghette di legno, o altre, saranno eseguite secondo le tecniche tradizionali del luogo ove sono state previste a meno che esse tecniche non contrastino con le descrizioni e prescrizioni contenute nelle singole voci dell'elenco dei prezzi unitari.
Comunque, a lavoro ultimato, queste pavimentazioni dovranno presentare una stabile e regolare superficie, controllabile col metodo del regolo di legno della lunghezza di ml 4,00.
Il riscontro della loro stabilità e regolarità potrà essere fatto non prima di sei mesi dalla loro ultimazione. Nel caso di risultato negativo del suddetto controllo o di altri inconvenienti visibilmente gravi, l'appaltatore dovrà demolire e ricostruire la parte di pavimentazione non accettata dalla direzione dei lavori.
ART. 64 - OPERE DA PITTORE VERNICIATORE
Qualunque tinteggiatura, coloritura o verniciatura dovrà essere preceduta da una conveniente ed accuratissima preparazione delle superfici, e precisamente da raschiature, scrostature, stuccature, eventuali riprese di spigoli e tutto quanto occorre per uguagliare le superfici medesime.
Successivamente le dette superfici dovranno essere perfettamente levigate con abrasivi e, quando trattasi di coloriture, nuovamente stuccate, indi pomiciate e lisciate, previa imprimitura, con le modalità e sistemi migliori atti ad assicurare la perfetta riuscita del lavoro.
Speciale riguardo dovrà aversi per le superfici da rivestire con vernici.
Per le opere in legno, la stuccatura ed imprimitura dovrà essere fatta con mastici adatti, e la levigatura a rasatura delle superfici dovrà essere perfetta.
Per le opere metalliche, la preparazione delle superfici dovrà essere preceduta dalla raschiatura delle parti ossidate.
Le tinteggiature, coloriture e verniciature dovranno, se richieste, essere anche eseguite con colori diversi su una stessa parete, complete di filettature, zoccolo e quanto altro occorre alla perfetta esecuzione dei lavori. La scelta dei colori dovuta al criterio insindacabile della direzione dei lavori e non sarà ammessa alcuna distinzione tra colori ordinari e colori fini, dovendosi in ogni caso fornire i materiali delle migliori qualità.
L’appaltatore ha inoltre l’obbligo di eseguire nei luoghi e con le modalità che gli saranno prescritti, i campioni dei vari lavori di rifinitura, sia per la scelta delle tinte che per il genere d’esecuzione, e ripeterli eventualmente con le varianti richieste sino ad ottenere l'approvazione della direzione dei lavori, prima di por mano all'opera stessa. Essa dovrà infine adottare ogni precauzione e mezzo necessario ad evitare spruzzi o macchie di tinte o vernici sulle opere eseguite (pavimenti, rivestimenti, serramenti, ecc.), restando a suo carico ogni lavoro necessario a riparare i danni eventualmente arrecati.
ART. 65 - COLLOCAMENTO IN OPERA
Il collocamento di qualsiasi opera, materiale od apparecchio, consisterà in genere nel suo prelevamento dal luogo di deposito nel cantiere dei lavori e nel suo trasporto nel sito, intendendosi con ciò tanto il trasporto in piano o in pendenza che il suo sollevamento o abbassamento, il tutto eseguito con qualsiasi mezzo meccanico e/o opera provvisionale, nonché il collocamento nel luogo esatto di destinazione, a qualunque altezza o profondità ed in qualsiasi posizione, e tutte le opere conseguenti di tagli di strutture, fissaggio, adattamento, stuccature e riduzioni in pristino.
L'appaltatore ha l’obbligo di eseguire il collocamento di qualsiasi opera od apparecchio che gli venga ordinato dalla direzione lavori, anche se forniti da altre ditte.
Il collocamento in opera dovrà eseguirsi con tutte le cure e cautele del caso, e l’opera stessa dovrà essere convenientemente protetta, se necessario, anche dopo collocata, essendo esso appaltatore unico responsabile dei danni di qualsiasi genere che potessero essere eventualmente arrecati alle cose poste in opera, anche dal solo traffico degli operai durante e dopo l'esecuzione dei lavori sino al loro termine e consegna; anche se il particolare collocamento in opera si dovesse svolgere sotto la sorveglianza o assistenza del personale della ditta fornitrice.
ART. 66 – PANNELLI RADIANTI A PAVIMENTO
Sistema di riscaldamento/raffrescamento a pavimento con pannello isolante piano costituito di un sandwich con poliuretano e sistema di aggancio tacker della tubazione, posata con diversi interassi tra le tubazioni per l'adeguamento delle potenzialità alle esigenze individuali. La temperatura di superficie corrisponde alle esigenze igieniche e fisiologiche rispettando il limite max. di 29°C . Adatto per la posa di un pavimento con resistenza termica massima di 0,15 m²K/W.
I componenti del sistema devono essere conformi alle norme UNI EN ISO e/o DIN che li riguardano e più sotto specificate.
Il pannello isolante deve essere in poliuretano espanso mediante pentano protetto superiormente e inferiormente da un foglio in alluminio di spessore 0.050 mm; deve avere inferiormente uno strato di polietilene espanso di spessore 2mm; deve avere conducibilità termica dichiarata □D pari a 0,024 W/m·K secondo UNI EN 13165 e UNI EN 12667 e rigidità dinamica apparente determinata sperimentalmente da laboratorio qualificato in base alla UNI EN 29052-1 pari a s’t 58 MN/m3; sul lato superiore deve avere una protezione, impermeabile qualora il massetto soprastante fosse liquido (UNI EN 1264-4); la resistenza termica del pannello deve essere maggiore o uguale al valore minimo prescritto dalla normativa UNI EN 1264-4;; lo strato di protezione deve riportare linee- guida a distanza 50mm utili per la posa della tubazione con il passo corretto e risultante dalla progettazione; annegata nel poliuretano deve essere presente una retina in materiale sintetico che consenta l’aggancio delle clips di posa della tubazione; deve essere fornito con battentatura a gradino ricavata nello spessore dell’isolante su tutti e 4 i lati della lastra in modo da ridurre i ponti termici.
La tubazione deve essere in polietilene ottene copolimerico PE-RT tipo II del tipo MidiX (DIN 16833 / ISO 24033 / ISO 22391) con barriera a ossigeno nello spessore del tubo e permeabilità all’ossigeno inferiore a 3,6 mg/m2 al giorno con temperatura 80°C, e 0,32 mg/m2 al giorno con temperatura 40°C (ISO 17455 e UNI EN 1264-4:2009), caratteristiche di resistenza meccanica che lo rendono appartenente alla classe 1, classe 2, classe 3, classe 4 e classe 5 secondo la ISO 10508 con pressione di esercizio superiore a 6 bar e vita prevista superiore ai 50 anni; diametro 20mm e spessore 2 mm (UNI EN 1264-4); posabile a freddo con curvature dal raggio non inferiore a 6 volte il diametro; fornito in rotoli d’opportuno metraggio, così da ridurre gli sfridi, stoccati in modo che la tubazione sia protetta dalla radiazione solare; sulla tubazione devono essere riportate le caratteristiche meccaniche e i metri di svolgimento del rotolo in modo da poter realizzare agevolmente gli anelli della lunghezza secondo progetto senza giunzione intermedia (UNI EN 1264-4); lunghezza massima di ciascun anello pari a 120m.
Il sistema deve essere fornito completo del numero di clips in poliammide tipo tacker necessario per garantire la posa della tubazione secondo le prescrizioni della norma di riferimento (UNI EN 1264- 4).
Il sistema deve essere completo di striscia perimetrale in polietilene espanso a cellule chiuse da posare lungo tutto il perimetro dei locali da riscaldare e attorno a tutti gli elementi della struttura che penetrano il massetto, come pilastri, scale, ecc, (UNI EN 1264-4); lo spessore totale della striscia perimetrale deve essere tale da assorbire movimenti del massetto di almeno 5 mm, mentre l’altezza totale deve essere pari a 150 mm in modo da contenere l’ingombro di: pannello isolante, massetto e rivestimento superficiale (UNI EN 1264-4); deve essere autoadesiva sul retro per tutta la sua altezza in modo che la sua posizione non vari dopo la stesura del massetto e deve essere costituita di un doppio strato in modo rispettare le indicazioni di posa più sotto riportate.
La fornitura deve comprendere il nastro adesivo necessario per coprire le fughe che si hanno presso l’accostamento del pannello isolante.
Il sistema deve essere fornito completo di giunti di dilatazione aventi le stesse caratteristiche in spessore e materiale della striscia perimetrale; la quantità di giunti deve essere tale da garantirne la posa nelle posizioni stabilite dal progettista sul disegno esecutivo del pavimento radiante.
La fornitura deve comprendere la guaina isolante in polietilene espanso con spessore 4mm da prevedere in quantità tale da garantire la protezione del tubo nei punti di attraversamento dei giunti di dilatazione (UNI EN 1264-4) e in tutti i punti dove è presente un eccessivo infittimento delle tubazioni.
Deve essere fornita la quantità sufficiente di foglio in polietilene con spessore 0,2mm tale da consentirne la posa sul pannello isolante con sovrapposizioni di 80mm in corrispondenza dei giunti e risvolto verticale sulle pareti;
Deve essere fornita la quantità sufficiente di foglio in polietilene deve essere prevista per garantire una barriera all’umidità di risalita sotto il pannello isolante.
La fornitura deve comprendere l’additivo superfluidificante tipo europlast nel caso di massetto tradizionale sabbia e cemento; la quantità deve essere tale da garantire la riduzione di presenza d’aria nel massetto, che dovrà essere non superiore al 5% (UNI EN 1264-4) e deve essere classificato non pericoloso secondo Direttiva 99/45/CE e marchiato CE secondo EN 934-2.
Il sistema deve essere fornito di documentazione attestante resa determinata mediante simulazioni numeriche alle differenze finite da organismo riconosciuto secondo EN 15377 e/o certificata da laboratorio autorizzato secondo EN 1264-2.
Il sistema deve essere corredato di assicurazione coperta da Agenzia e/o Ente assicurativo rinomati per la durata di 10 anni per responsabilità civile contro terzi con un massimale assicurato unico di almeno euro 1.000.000,00; i lavori di manutenzione ed installazione devono essere assicurati come sopra specificato con un massimale di almeno Euro 2.500.000,00.
Le garanzie di assicurazione devono essere fornite in modo automatico alla consegna dei lavori senza ulteriori addebiti da parte della Committenza.
Campionature, schede tecniche e certificati del sistema devono essere forniti prima dell’inizio dei lavori per l’accettazione da parte della Direzione Lavori.
Prescrizioni di posa: La posa dell'impianto deve seguire le procedure individuate dalla norma UNI EN 1264-4. In particolare:
La base di supporto deve essere preparata in conformità alle norme pertinenti ed eventuali tubi o condotti devono esser fissati e incassati per fornire una base livellata. Nel caso il piano trattato fosse un piano terra, su garage o su terreno o che si affaccia direttamente sull’esterno deve essere posato un foglio in PE di spessore 0,2 mm sulla base livellata avendo cura di risvoltarlo sulle pareti esterne di almeno 10 cm e sovrapporlo di almeno 25 cm.
Lungo tutto il perimetro dei locali interessati dalla posa del pavimento radiante deve essere applicata la striscia perimetrale, avendo cura di farla aderire bene al muro in particolare in corrispondenza degli angoli.
Sulla base livellata devono essere posati i pannelli isolanti del sistema a pavimento con resistenza termica maggiore o uguale al valore minimo prescritto dalla normativa UNI EN 1264-4.
Il pannello isolante verrà posato accostandolo bene in corrispondenza del bordo battentato e nastrando il punto di giunzione. In corrispondenza del perimetro il pannello isolante deve appoggiare alla striscia perimetrale; il suo lembo superiore deve essere sollevato e fatto aderire alla parte superiore del pannello isolante posato: il lembo deve aderire all’angolo retto formato tra parete e pannello isolante. Si consiglia di usare il nastro adesivo per bloccare il lembo della striscia perimetrale nella posizione voluta.
La posa di ciascun anello deve avvenire senza giunzioni; qualora, causa incidenti subiti dall’impianto finito, venissero fatti giunti meccanici, questi devono essere localizzati e riportati sulla documentazione allegata (UNI EN 1264-4).
Va rispettato fedelmente il progetto per quanto riguarda interassi di posa, giunti di dilatazione e posa della striscia perimetrale che andrà tagliata a pavimentazione finita.
In tutti i punti di elevato infittimento delle tubazioni (es: in partenza al collettore, nei passaggi obbligati attraverso le porte) e nei punti di attraversamento dei giunti di dilatazione la tubazione deve essere inguainata per tutta la lunghezza dove è presente l’infittimento e per 40 cm in corrispondenza dell’attraversamento dei giunti.
Dopo la posa dell’impianto esso dovrà essere messo in pressione prima del getto del massetto; dovrà rimanere in pressione fino all’ultimazione dei massetti e il procedimento di collaudo dovrà essere documentato.
Nel caso in cui il massetto fosse realizzato con autolivellante a base di anidride sul pannello isolante deve essere applicato un foglio in polietilene con spessore 0,2mm con sovrapposizioni di 80mm in corrispondenza dei giunti e risvolto verticale sulle pareti. Il pre-riscaldamento dovrà avvenire non prima di 21 giorni dalla posa di un massetto di tipo cementizio e non prima di 7 giorni dalla posa di
un massetto a base di anidride e comunque vanno seguite le istruzioni del fornitore del massetto stesso; per evitare lo shock termico del massetto la temperatura di avviamento dovrà essere non superiore di 5°C rispetto alla temperatura esterna e dovrà essere aumentata di 2 o 3°C al giorno fino a raggiungere il valore di progetto. Il processo di avviamento del riscaldamento dovrà essere documentato.
ART. 67 – PANNELLI RADIANTI A PARETE
Sistema di riscaldamento a parete con pannelli in fibra di legno mista a cemento sui quali fissare i profili di aggancio della tubazione posata con diversi interassi per l'adeguamento delle potenzialità alle esigenze individuali. La temperatura di superficie corrisponde alle esigenze igieniche e fisiologiche rispettando il limite max. di asimmetria radiante pari a 10K (UNI EN ISO 7730); per ambienti residenziali standard l’asimmetria specificata si ha con temperatura superficiale massima della parete pari a 30°C.
I componenti del sistema devono essere conformi alle norme UNI EN ISO e/o DIN che li riguardano e più sotto specificate.
Il pannello isolante deve essere in fibre di legno d’abete mineralizzate in modo da annullare i processi di deterioramento biologico e di aumentarne la resistenza al fuoco; la componente in fibra di legno deve essere pari al 65% mentre nel rimanente 35% deve essere compreso principalmente cemento Portland e altri leganti minerali; deve avere resistenza termica R pari a 0.30 m2K/W secondo UNI EN 12667; la resistenza alla compressione deve essere 300KPa secondo EN 826; la resistenza a flessione deve essere pari a 1,2 N/mm2 secondo UNI 9714. La fornitura deve essere comprensiva di tasselli fermalastra in quantità tali da garantirne la stabilità e l’adesione al muro.
La tubazione deve essere in polietilene ottene copolimerico PE-RT tipo II del tipo MidiX (DIN 16833 / ISO 24033 / ISO 22391) con barriera a ossigeno nello spessore del tubo e permeabilità all’ossigeno inferiore a 3,6 mg/m2 al giorno con temperatura 80°C, e 0,32 mg/m2 al giorno con temperatura 40°C (ISO 17455 e UNI EN 1264-4:2009), caratteristiche di resistenza meccanica che lo rendono appartenente alla classe 1, classe 2, classe 3, classe 4 e classe 5 secondo la ISO 10508 con pressione di esercizio superiore a 6 bar e vita prevista superiore ai 50 anni; diametro 12 mm e spessore 2 mm (UNI EN 1264-4); posabile a freddo con curvature dal raggio non inferiore a 6 volte il diametro; fornito in rotoli d’opportuno metraggio, così da ridurre gli sfridi, stoccati in modo che la tubazione sia protetta dalla radiazione solare; sulla tubazione devono essere riportate le caratteristiche meccaniche e i metri di svolgimento del rotolo in modo da poter realizzare agevolmente gli anelli della lunghezza secondo progetto senza giunzione intermedia (UNI EN 1264-4); lunghezza massima di ciascun anello pari a 60m.
Il sistema deve essere fornito completo dei profili per il fissaggio della tubazione.
La fornitura deve comprendere la guaina isolante da prevedere presso il collettore e in tutti i punti dove è presente un eccessivo infittimento delle tubazioni; essa deve essere in polietilene espanso con spessore minimo 4mm e conducibilità termica non superiore a 0,038 W/m*K.
Il sistema di tipo A secondo EN 1264-1 deve essere fornito di documentazione attestante resa calcolata secondo UNI EN 1264-2 corretta in base alla prEN 1264-5.
Il sistema deve essere corredato di assicurazione coperta da Agenzia e/o Ente assicurativo rinomati per la durata di 10 anni per responsabilità civile contro terzi con un massimale assicurato unico di almeno euro 1.000.000,00; i lavori di manutenzione ed installazione devono essere assicurati come sopra specificato con un massimale di almeno Euro 2.500.000,00.
Le garanzie di assicurazione devono essere fornite in modo automatico alla consegna dei lavori senza ulteriori addebiti da parte della Committenza.
Campionature, schede tecniche e certificati del sistema devono essere forniti prima dell’inizio dei lavori per l’accettazione da parte della Direzione Lavori.
Prescrizioni di posa: Il muro di supporto deve essere preparato in conformità alle norme pertinenti ed eventuali tubi o condotti devono esser fissati e incassati per fornire una base livellata. Il muro dovrà essere isolato con strati isolanti aventi resistenza termica maggiore o uguale al valore prescritto da UNI EN 1264-4:2009; il valore minimo di resistenza termica prescritto può essere raggiunto anche con lo strato isolante previsto esternamente dall’impresa che realizza il cappotto. L’ancoraggio dei pannelli dovrà essere scelto in funzione della muratura e può avvenire tramite graffe, chiodi con rondella, tasselli ad espansione con rondella, malte e collanti e comunque vanno seguite le istruzioni del Produttore.
La posa di ciascun anello deve avvenire senza giunzioni; qualora, causa incidenti subiti dall’impianto finito, venissero fatti giunti meccanici, questi devono essere localizzati e riportati sulla documentazione allegata. Va rispettato fedelmente il progetto per quanto riguarda interassi di posa e aree coperte da ciascun anello dell’impianto a parete. La tubazione potrà essere applicata a parete utilizzando degli appositi profili a U opportunamente fissati sul muro e/o sul pannello.
L’area coperta dall’impianto a parete andrà delimitata mediante giunti di dilatazione che potranno coincidere con l’angolo di incontro della parete non radiante se l’impianto va a coprire tutta la superficie della parete, altrimenti l’area radiante andrà delimitata con giunti e coprigiunti forniti dall’impresa che realizza l’intonaco.
Dopo la posa dell’impianto esso dovrà essere messo in pressione prima della copertura con intonaco adatto a spessori maggiori di 30mm; dovrà rimanere in pressione fino all’ultimazione dell’intonaco e il procedimento di collaudo dovrà essere documentato. L’eventuale posa di piastrelle dovrà avvenire nel rispetto dei giunti previsti; qualsiasi tipo di rivestimento deve essere stato comunicato al progettista per l’opportuna verifica del progetto. Per il pre-riscaldamento vanno seguite le istruzioni del fornitore dell’intonaco stesso; per evitare fessurazioni dell’intonaco la temperatura di avviamento dovrà essere non superiore di 5°C rispetto alla temperatura esterna e dovrà essere aumentata di 2 o 3°C al giorno fino a raggiungere il valore di progetto. Il processo di avviamento del riscaldamento dovrà essere documentato.
ART. 68 - IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO, IDROSANITARI E DI SCARICO
Oltre ad essere conformi alle prescrizioni riportate nel presente Capitolato e negli altri documenti contrattuali, tutti i materiali e gli impianti dovranno essere forniti ed eseguiti con il più rigoroso rispetto delle Leggi e delle Norme Ufficiali emanate o emanande, vigenti all'atto dell'esecuzione dei lavori e riguardanti l'oggetto dell'Appalto; si citano in particolare le seguenti, da intendersi integrate dai rispettivi regolamenti, supplementi, varianti, appendici ed aggiornamenti:
- D.M. del 01.12.1975: Norme di sicurezza per apparecchi contenenti liquidi caldi sotto pressione e relativa raccolta R dell’ISPESL.
- Legge n. 10 del 09.01.1991: Norme per l’attuazione del piano energetico nazionale in materia di uso dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rigenerabili di energia e successivi decreti attuativi.
- D.P.R. n.412 del 26.08.1993: Regolamento di attuazione della Legge n.10/1991.
- Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 192: “Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia".
- D.P.R. n.1391 del 22.12.1970: Regolamento per l'esecuzione della Legge 13 luglio 1966, recante provvedimenti contro l'inquinamento atmosferico, limitatamente al settore degli impianti termico
- Circ.Min.n.73 del 29/07/1971: Norme di sicurezza per gli impianti termici funzionanti a combustibile liquido.
- R.D.L. n. 1331 del 09.07.1926 - X.X. x. 000 del 12.05.1927 e successive modifiche ed integrazioni.
- D.P.R. n.547 del 25.04.1955: Norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro.
- D.L. n. 626 del 19.09.1994: Attuazione delle direttive comunitarie riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.
- D.L. n.242 - 19 /3/1996: Modifiche ed integrazioni al D.L. n.626/94.
- Legge n. 1083 - 06/12/1971: Norme per la sicurezza dell'impiego del gas combustibile – osservanza alle Norme UNI CIG.
- DM 12/04/96: Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili gassosi.
- Norme UNI
- Norme UNI-CIG
- Legge n.186 del 01.03.1968: Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni ed impianti elettrici ed elettronici.
- D.M. n. 37 del 22.01 2008: Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno egli edifici.
- D.M. 20.02.1992 Approvazione modello di dichiarazione di conformità
- Norme CEI
- Impianti elettrici negli edifici civili;
- Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione ed incendio.
- Impianti elettrici utilizzatori a tensione non superiore a 1000V in corrente alternata o a 1500V in corrente continua;
- Normative I.S.P.E.S.L. (ex A.N.C.C.)
- Disposizioni del Ministero dell'Interno e dei Vigili del Fuoco.
- Prescrizioni U.S.L.
In relazione all'attuale frequente emanazione di nuove Leggi e Norme o di varianti a Leggi e Norme preesistenti, riguardanti l'oggetto dell'Appalto, l'Appaltatore dovrà farsi parte diligente nel verificare, all'atto dell'esecuzione dei lavori, se da eventuali nuove disposizioni emanate successivamente alla data del progetto derivino varianti a quanto previsto nel progetto medesimo, evidenziando tali varianti alla Direzione Lavori.
Sono a carico dell'Appaltatore l'espletamento di tutte le pratiche per l'ottenimento del nullaosta dell'I.S.P.E.S.L. (denuncia dell'impianto, relazione tecnica, richiesta di collaudo) e per l'ottenimento, se dovuto, del Certificato di Prevenzione Incendi da parte dei Vigili del Fuoco (limitatamente a quanto riguarda gli impianti oggetto dell'Appalto), nonché l'assistenza ai relativi collaudi.
Tutte le pratiche dovranno essere inoltrate ed avviate bene in tempo, prima dell'ultimazione dei lavori.
Tutte le eventuali modifiche o aggiunte che dovessero essere fatte agli impianti per ottenere i predetti nullaosta, o per ottemperare alle prescrizioni degli Enti preposti, o comunque per rendere gli impianti assolutamente conformi a tutte le normative sopra menzionate, saranno completamente a carico dell'Appaltatore che, al riguardo, non potrà avanzare alcuna pretesa d'indennizzo o di maggiore compenso, ma anzi dovrà provvedere ad eseguirle con la massima sollecitudine, anche se nel frattempo fosse già stato emesso il certificato di ultimazione dei lavori.
E' a carico dell'Appaltatore altresì la fornitura alla Stazione Appaltante di tutti gli elementi necessari per la compilazione del libretto di centrale, richiesto dal D.P.R. n.412/93.
L'esecuzione di tutti i lavori, sia a misura che a corpo dovrà avvenire con la massima diligenza e precisione, seguendo scrupolosamente quanto indicato nei disegni di progetto ed osservando le prescrizioni che verranno impartite di volta in volta dalla Direzione Lavori.
L'Appaltatore è contrattualmente responsabile della perfetta rispondenza di quanto eseguito ai dati tecnici stabiliti in sede di progetto ed alle indicazioni impartite in fase esecutiva dalla Direzione Lavori, e dovrà provvedere a sue spese alla demolizione o sostituzione di quanto risultasse non conforme.
In particolare sarà cura dell'Appaltatore, procurarsi tutti i dati costruttivi, le misure e gli ordini particolari, in base ai quali eseguire i tracciamenti delle opere sottoponendoli, non appena eseguiti, alla Direzione Lavori per il necessario controllo.
Pur essendo i tracciamenti stati verificati dalla Direzione Lavori, l'Appaltatore resterà responsabile della esattezza dei medesimi e sarà quindi obbligato a demolire e rifare a sue spese quelle opere che non dovessero risultare eseguite conformemente ai disegni del progetto ed alle prescrizioni impartite in fase esecutiva.
Prima di iniziare l’installazione degli impianti in argomento o di quelli analoghi per i quali si debbano seguire tecniche esecutive similari, l'appaltatore dovrà eseguire:
• la verifica dei calcoli di progetto degli impianti (e l'elaborazione dei calcoli delle parti non analizzate dal progetto che sono pertanto poste a carico dell'appaltatore)
• la redazione dei calcoli di dettaglio degli impianti
• la trasmissione alla direzione lavori di quanto sopra per l’approvazione Intervenuta l’approvazione l’’impresa dovrà provvedere ad effettuare
• il deposito della documentazione agli uffici competenti;
• la fornitura di tutte le certificazioni, libretti di manutenzioni, collaudi ecc. necessari;
• l’esecuzione di tutte le pratiche tecnico-amministrative necessarie per consentire il regolare utilizzo degli impianti a norma di legge.
L'appaltatore non potrà iniziare nessuna installazione prima che il direttore dei lavori non abbia dato la sua autorizzazione al progetto precitato, comprensiva di eventuali modifiche e/o integrazioni.
Gli impianti dovranno essere realizzati, oltre che secondo le prescrizioni esplicitamente richiamate dal presente Capitolato, anche secondo le buone regole dell'arte, intendendosi con tale denominazione tutte le norme più o meno codificate di corretta esecuzione dei lavori; ad esempio tutte le rampe di tubazioni dovranno avere gli assi allineati, i collettori dovranno avere gli attacchi raccordati e gli assi dei volantini delle valvole d'esclusione delle linee in partenza e/o arrivo dovranno essere allineati, tutti i rubinetti di sfiato di tubazioni o serbatoi dovranno essere in posizione facilmente accessibile, senza necessità d'uso di scale o altro, tutti i serbatoi, le pompe, le apparecchiature di regolazione, i collettori e le varie tubazioni in arrivo/partenza dovranno essere provvisti di targa d'identificazione in plexiglas, con tutte le indicazioni necessarie (circuito, portata, prevalenza, capacità), e così via.
Nel caso di tubazioni sotto traccia o sotto pavimento, esse dovranno essere isolate in modo tale da evitare lesioni alle strutture per eccessivo sbalzo termico, nonché fissate in modo che, la dilatazione termica del tubo non provochi deformazioni laterali.
Per quanto riguarda le giunzioni dei tubi, qualora saldate, è vietato il cordone di testa ed è consentito solo quello laterale per cui un tubo sarà allargato a caldo ad una estremità da unire in modo da ricevere l'altro tubo: solo dopo si potrà effettuare il cordone di saldatura. Le deviazioni e le ripartizioni del fluido in più tubi dovranno essere eseguite con criteri idraulici in modo da evitare i bruschi cambiamenti di velocità del fluido medesimo. Comunque le saldature dovranno essere eseguite in modo tale da non ostruirle minimamente le sezioni defluenti dei tubi.
Nel caso che i corpi scaldanti siano aerotermi, va inteso che saranno adottati quelli a bassa velocità, comunque funzionanti con motori elettrici ad almeno 12 poli. Non sarà comunque tollerata altra fonte di rumore che non sia quello provocato dalla girante dell'aerotermo.
Man mano che proseguiranno i lavori, saranno eseguite le seguenti verifiche e prove preliminari:
a) accertamento che la fornitura del materiale costituente l'impianto corrisponda quantitativamente e qualitativamente alle prescrizioni contrattuali ed ai campioni prescelti dalla direzione dei lavori;
b) prova idraulica a freddo, se possibile mano a mano si eseguirà l’impianto, ad una pressione pari al doppio di quelle d'esercizio, in ogni caso mai inferiore a 1 kg/cm2, mantenuta per almeno 12 ore.
Il collaudo degli impianti dovrà essere eseguito in conformità dell'art. 187 del D.P.R. 21.12.1999 n° 554.
Il collaudo dell'impianto di riscaldamento o di condizionamento invernale dovrà essere eseguito non prima del suo funzionamento a regime per almeno una settimana.
L'appaltatore ha l’obbligo di garantire tutto l’impianto, sia per la qualità dei materiali, sia per il montaggio, sia infine per il regolare funzionamento fino al termine della prima stagione invernale successiva al collaudo, se si tratta di impianto di riscaldamento e condizionamento invernale, e fino al termine della stagione estiva successiva al collaudo, se si tratta di impianto di condizionamento estivo.
Pertanto, fino al termine di tali periodi, la ditta assuntrice dovrà riparare, tempestivamente ed a sue spese, tutti i guasti e le imperfezioni che si verificassero negli impianti per effetto della cattiva qualità dei materiali o per difetto di montaggio o di funzionamento, escluse soltanto le riparazioni indipendenti dall'ordinario esercizio dell'impianto, e dipendenti invece da evidente imperizia o negligenza dell’utente, oppure da cattiva qualità dei combustibili impiegati.
Il compenso a corpo per la realizzazione dell’impianto di riscaldamento, di condizionamento e dell’impianto idrosanitario comprende anche tutte le assistenze murarie, l’esecuzione di ogni demolizione, formazione di tracce, fori, ecc. ed il successivo ripristino
Dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti atti a rispettare la prescrizione del DPCM 5/12/1997 per cui non potrà essere trasmesso in locali diversi da quelli di installazione un livello di rumorosità superiore ai seguenti valori minimi:
• Aeq = 25dB(A) per i servizi a funzionamento continuo
• Aeq = 35dB(A) per i servizi a funzionamento discontinuo
Nel seguito sono esposte alcune caratteristiche generali richieste per i materiali occorrenti per la costruzione delle opere; altre e più specifiche caratteristiche richieste per i suddetti componenti sono riportate nelle rispettive voci dell'allegato Xxxxxx Xxxxxx. Tutti i materiali in questione, oltre a soddisfare alle caratteristiche richieste dal presente Capitolato e dai relativi allegati, dovranno essere riconosciuti idonei dalla Direzione Lavori.
Su richiesta della D.L., l'Appaltatore, entro 30 giorni dalla data di stipulazione del contratto o comunque almeno 10 giorni prima del loro impiego, presenterà il campionario dei materiali che intende utilizzare, affinché siano sottoposti alle prove e verifiche ritenute necessarie: prove e verifiche che saranno sempre a totale carico dell'Appaltatore e potranno essere ripetute anche per materiali della stessa specie e provenienza ogni qualvolta la Direzione Lavori lo riterrà opportuno. I materiali non ritenuti idonei saranno rifiutati e dovranno essere allontanati immediatamente dal cantiere senza diritto ed alcun compenso. L'accettazione da parte della Direzione Lavori non solleva in alcun modo l'Appaltatore dalle sue responsabilità ai fini della perfetta esecuzione del lavoro. Tutti i materiali impiegati dovranno essere nuovi, della migliore qualità, lavorati a perfetta regola d'arte, e corrispondenti al servizio a cui sono destinati. Tutti i dispositivi di sicurezza, protezione e controllo richiesti dal D.M. 1.12.1975 e successive specificazioni tecniche ISPESL dovranno essere di tipo omologato e/o dotati dei prescritti certificati di collaudo. Tutti i componenti di produzione, distribuzione ed utilizzazione del calore dovranno essere omologati (o provvisti della conformità dei componenti ai prototipi omologati) secondo le prescrizioni della Legge n. 10/91 e del relativo regolamento di applicazione; tali certificati dovranno essere forniti dall'Appaltatore alla
D.L. Tutti i materiali isolati impiegati per tubazioni convoglianti fluidi caldi dovranno essere conformi come caratteristiche e come spessori alle prescrizioni della Legge n.10/91 e del relativo regolamento di esecuzione. Tale rispondenza dovrà essere documentata dai certificati di accertamento di laboratorio (conduttività termica, stabilità dimensionale e funzionale e comportamento al fuoco) che l'Appaltatore dovrà fornire alla D.L.- Tutti i serbatoi, i recipienti in pressione e le apparecchiature soggetti a collaudo o ad omologazione I.S.P.E.S.L. (certificati, libretti, ecc.). Tutti i componenti elettrici per i quali è previsto il regime del marchio di qualità (I.M.Q.) dovranno essere provvisti di detto marchio. Tutti i componenti e gli apparecchi per i quali,
al momento della stipula del contratto d’appalto, siano state recepite le direttive comunitarie relative alla marchiatura CE dovranno essere provviste di tale marchio. Si precisa che, ove nella descrizione delle voci dell'allegato Xxxxxx Xxxxxx sono indicati marca e tipo delle apparecchiature e dei materiali, ciò è fatto a titolo esemplificativo e non limitativo, intendendo cioè individuare un possibile prodotto di mercato corrispondente alle caratteristiche richieste ed allo standard di qualità minimo al di sotto del quale l'Amministrazione non intende scendere. L'Appaltatore potrà pertanto proporre anche apparecchiature e materiali di marca e tipo diverso, purché aventi requisiti in tutto conformi a quanto richiesto, che in ogni caso la D.L. si riserva di accettare o meno a suo insindacabile giudizio, tenuto conto in special modo della necessità dell'Amministrazione di unificare e standardizzare il più possibile la tipologia dei componenti per evidenti ragioni di manutenzione e di gestione ricambi, e considerata l'ovvia esigenza di ben determinati materiali ed apparecchiature nei casi dove occorra, per sostituzioni od aggiunte, impiegare componenti uguali a quelli esistenti
Tutte le parti di impianto esistente dismesse, sostituite o comunque non riutilizzate dovranno essere rimosse, salvo quelle tubazioni sottotraccia che la DL. ritenesse di poter lasciare in sito. Per quanto riguarda i materiali di risulta, la DL. preciserà di volta in volta quali componenti l'Amministrazione intenda recuperare; l'Appaltatore e' tenuto ad effettuarne lo smontaggio e l'accantonamento con la necessaria cura e a provvedere al trasporto degli stessi nei luoghi di deposito che gli saranno indicati. L'Appaltatore provvederà inoltre a trasportare a pubblica discarica o comunque ad allontanare dal Cantiere i materiali per i quali non e' previsto il recupero.
Per le verifiche in corso d'opera e per quelle ad ultimazione dei lavori, la Ditta Appaltatrice è tenuta a mettere a disposizione apparecchiature e strumenti di misura ed a fornire l'adatta manodopera senza poter perciò pretendere compensi non esplicitamente specificati nella Descrizione delle Voci di Lavoro.
Le verifiche e le prove preliminari saranno eseguite dalla Direzione Lavori, in contraddittorio con la Ditta, e di esse e dei risultati ottenuti si redigerà regolare verbale.
A giudizio insindacabile della Direzione Lavori, potranno venire prescritte alcune o tutte le prove richiamate nei successivi articoli, al fine di garantire la funzionalità degli impianti ed il rispetto delle vigenti norme di legge, con particolare riguardo alle disposizioni per la prevenzione degli infortuni.
Modalità di collaudo - IMPIANTO TERMOIDRAULICO -
Per le operazioni di collaudo ci si avvarrà delle norme UNI vigenti e secondo la prEN 12599.
Le operazioni di collaudo e verifica saranno effettuate secondo le modalità previste per ogni singola componente installata e riportate nella sezione tecnica corrispondente.
In ogni caso al collaudo dovranno essere eseguite almeno le operazioni generiche di seguito indicate.
Controlli preventivi da effettuare
a) Impianto inattivo
- vasi di espansione funzionanti e senza valvole di intercettazione
- pressione dell'acqua sufficiente
- elettropompe funzionanti e valvole dei circuiti aperte
- siano correttamente configurati e programmati i regolatori di temperatura ambiente
- le linee di scarico condensa siano correttamente collegate alla rete di scarico
b) Impianto attivo
- non vi siano perdite di acqua ad impianto funzionante sia dalle valvole che dagli altri organi
- la rumorosità delle apparecchiature meccaniche rientri nelle prescrizioni.
Controlli funzionali
a) Prima dell’avviamento
Regolazione temperatura
Verifica dei comandi e del loro effetto agendo lentamente sull’organo od organi di impostazione del valore prescritto.
Regolazione progressiva con valvole servocomandate a movimento rotativo
Prima di alimentare il sistema, occorre una verifica manuale che le valvole ruotino senza resistenza o attriti anormali; la verifica può considerarsi positiva dopo almeno 5 esecuzioni consecutive soddisfacenti nei due sensi.
Dopo aver alimentato il sistema, occorre una verifica della corretta risposta della valvola servocomandata (senso ed ampiezza di rotazione, azione del fine corsa) alle opportune manipolazioni dell’organo di impostazione del valore prescritto.
Verifica dell’assenza di trafilamenti attraverso gli organi di tenuta sullo stelo delle valvole.
Tutti i sistemi
Qualora sia previsto, predisposizione secondo la stagione, rispettivamente all’impiego estivo o a quello invernale. Nel caso esista un orologio programmatore, verifica della messa ad orario, della marcia regolare e del corretto intervento.
Regolazione progressiva con valvola servocomandata
Verifica della taratura in condizioni sostanzialmente di regime, come segue :
• termoregolazione d’ambiente : temperatura del locale pilota, da misurare a stabilità raggiunta; xxxxxxxxxx 0x X;
• termoregolazione climatica : temperatura di mandata (o media mandata - ritorno nei sistemi con sonda di mandata e ritorno), da misurare a stabilità raggiunta, e da confrontare con la temperatura esterna (da misurare, pure in condizioni stabili, in prossimità della sonda corrispondente) secondo la curva caratteristica impostata; tolleranza di 1° C di T ambiente di calcolo (vedere norme di omologazione). Qualora la sonda esterna sia sensibile anche a sole e vento, la temperatura esterna deve essere misurata in loro assenza.
Qualora siano previsti due o più regimi, la verifica si effettua per ciascuno di essi, commutandoli con il dispositivo a ciò destinato nel funzionamento reale.
Ventilatori
All’inizio di ogni periodo di attività si deve controllare :
- che la girante ruoti liberamente e non urti o strisci contro la cassa a spirale od altri eventuali oggetti in essa penetrati;
- che il senso di rotazione sia corretto.
Dopo ogni revisione e nel caso si presentino anomalie nella distribuzione dell’aria, occorre misurare le pressioni all’aspirazione ed alla mandata, verificando l’eventuale difformità dai valori di progetto.
Filtri dell'aria
La verifica dei sistemi filtranti va effettuata all’avviamento dell’impianto mediante misure sulla qualità dell’aria; i filtri di prova andranno sostituiti con filtri nuovi prima della consegna dell’impianto.
Collaudo in corso d’opera
Al termine dell'installazione si verificherà che siano eseguite dall'installatore e sottoscritte in una dichiarazione di conformità, le operazioni di prelavaggio e di lavaggio prolungato. Detta dichiarazione riporterà inoltre i risultati del collaudo (prove idrauliche, di erogazione, livello di rumore).Tutte le operazioni predette saranno condotte secondo le norme sopra descritte. Al termine l’Appaltatore consegnerà al Direttore dei lavori in un fascicolo i documenti progettuali più significativi ai fini della successiva gestione e manutenzione (schemi dell'impianto, dettagli costruttivi, schede di componenti con dati di targa, ecc.) nonché le istruzioni per la manutenzione rilasciate dai produttori dei singoli componenti e dall'installatore (modalità operative e frequenza delle operazioni).
Collaudo finale
Le prove ed i collaudi dovranno essere eseguiti da parte del collaudatore (o in caso di collaudo ai fini della consegna delle opere al Committente da parte di personale tecnico incaricato dallo stesso) in presenza del Direttore Tecnico dell’Impresa e del Direttore dei Lavori. Da parte dell’Impresa, dovranno essere messi a disposizione i mezzi e le apparecchiature per l’effettuazione delle prove stesse. L’emissione del certificato di collaudo, sarà condizionata da parte della stazione Appaltante all’esito positivo del collaudo effettuato da parte del professionista incaricato, dopo la comunicazione di fine lavori da parte dell’Appaltatore.
Ogni inadempienza o incongruenza segnalata dal collaudatore all’Amministrazione costituirà titolo di riserva a carico dell’Appaltatore che dovrà provvedere immediatamente con mezzi propri alla risoluzione dell’inadempienza a proprie spese.
L'emissione del certificato di collaudo tecnico - amministrativo, comunque non esime l’appaltatore dalle garanzie in caso di inadeguato funzionamento dell’impianto che si dovesse riscontrare all’atto della messa in funzione dello stesso nella prima stagione invernale successiva all’emissione del certificato di collaudo tecnico - amministrativo.
Agli effetti del collaudo funzionale dell’impianto di climatizzazione, valgono le seguenti prescrizioni delle quali si deve tener conto nell’esecuzione degli impianti stessi:
a) quale valore della temperatura esterna (-5 °C con vento a raffiche della velocità di 80 km/h in inverno e +31.5 + 1 °C con il 50% UR in estate) si deve assumere quello relativo alle ore sette del mattino nel periodo invernale e quello alle ore 16 solari nel periodo estivo del giorno o dei singoli giorni del collaudo, a mezzo di termometro posto a Nord dell’edificio e schermato in modo da non ricevere riflessi dall’edificio stesso, e dagli oggetti circostanti. Qualora le visite di collaudo nel periodo invernale si dovessero effettuare in assenza di vento, agli effetti del collaudo, si farà equivalere il fattore vento, ad un ulteriore abbassamento di 7° della temperatura esterna. Qualora nel giorno del collaudo si verifichi una temperatura esterna superiore a + 5 °C nel periodo invernale e inferiore a + 30 °C nel periodo estivo, il collaudo deve essere rinviato;
b) Le condizioni normali di regime dell’impianto di climatizzazione si intendono raggiunte, quando la temperatura dei locali risulta indicata con una tolleranza di 1°C in più o in meno, controllato dalla Direzione Lavori in contraddittorio con l’appaltatore
c) Quale temperatura nei locali si deve assumere quella relativa al centro degli stessi a metri 1.50 dal pavimento.
d) Misura delle portate d’aria indicate per ogni singolo locale o locali campione scelti dal Direttore dei Lavori o dal collaudatore e verifica della rumorosità nelle stanze.
e) Collaudo dell’impianto idrico antincendio con misura di portata e pressione per gli idranti più sfavoriti.
f) Collaudo dell’impianto idrico sanitario con verifica delle portate per il servizio più sfavorito e di altri servizi scelti a campione in presenza della contemporaneità di utilizzo indicata.
g) Collaudo dell’impianto gas medicali secondo l’elenco delle prove previsto dalla normativa EN737.
I risultati delle verifiche, e di quelle ritenute necessarie dal Direttore dei Lavori, dal Committente e dal collaudatore, anche se non specificamente indicate nel presente documento, verranno riportate in appositi verbali.
L’appaltatore ha comunque l’obbligo di garantire tutti gli impianti, sia per qualità dei materiali, sia per il montaggio, sia infine per il regolare funzionamento, fino al termine della prima stagione invernale, successiva al collaudo.
Pertanto, fino al termine di tale periodo, l’appaltatore deve riparare tempestivamente, ed a sue spese, tutti i guasti e le imperfezioni che si verifichino nell’impianto, per effetto della non buona qualità dei materiali o per difetto di montaggio o di funzionamento, escluso soltanto le riparazioni dei danni che non possono attribuirsi all’ordinario esercizio degli impianti, ma ad evidente imperizia o negligenza del personale preposto della Stazione Appaltante o a normale usura.
Modalità di collaudo - IMPIANTO IDRICO SANITARIO -
Prova generale del sistema:
Le prove verranno effettuate come segue:
a) prima di eseguire i collegamenti finali con le apparecchiature e prima dell'applicazione della coibentazione e del reinterro per le tubazioni interrate
b) alla presenza dei rappresentanti del Committente, della Direzione Lavori
c) con le apparecchiature e la strumentazione, danneggiabili delle prove, opportunamente isolate
d) con tutto il sistema intercettato, la pressione di collaudo non dovrà apprezzabilmente calare durante il periodo di prova.
e) tutte le tubazioni dell'acqua saranno collaudate ad una pressione pari ad una volta e mezza la pressione di esercizio, ma comunque non inferiore a 8 ate
f) le prove saranno ritenute valide se al termine le tubazioni non presenteranno perdite o deformazioni permanenti.
g) Le tubazioni per il trasporto dell'acqua calda saranno provate anche a caldo.
Collaudo del sistema:
Durante l'esecuzione dei lavori, ed in modo che risultino completate subito dopo l'ultimazione dei lavori stessi, si devono effettuare le verifiche e le prove preliminari di cui appresso:
a) La verifica preliminare intesa ad accertare che la fornitura del materiale costituente gli impianti, quantitativamente e qualitativamente, corrisponda alle prescrizioni contrattuali;
b) una prova idraulica delle condutture, prima dell'applicazione degli apparecchi e della chiusura delle tracce e, possibilmente, prima della costruzione dei pavimenti e dei rivestimenti delle pareti, ed in ogni modo, per le condutture della rete dell'acqua calda, ad impianto ultimato prima di effettuarsi le prove di cui alle seguenti lettere c) e d), ad una pressione di 2 kg/cmq superiore a quella corrispondente alla pressione normale di esercizio e mantenendo tale pressione per 12 ore. Si ritiene positivo l'esito della prova quando non si verifichino fughe o deformazioni permanenti;
c) una prova preliminare di tenuta a caldo e di dilatazione per controllare gli effetti della dilatazione nelle condutture dell'impianto dell'acqua calda, con una temperatura nel generatore di 10°C superiore a quella di regime e mantenendovela per tutto il tempo necessario per l'accurata ispezione delle condutture. L'ispezione si deve iniziare quando l'acqua nella rete abbia raggiunta la temperatura di regime e nel caso d'impianto a circolazione accelerata, quando si sia raggiunta la pressione massima di esercizio. Si ritiene positivo il risultato della prova quando le dilatazioni non abbiano dato luogo a fughe o deformazioni permanenti;
d) una prova preliminare della circolazione dell'acqua calda (dopo effettuata quella di cui alla precedente lettera c) ad una temperatura nel generatore uguale a quella di regime. Si ritiene positivo l'esito della prova quando a tutti indistintamente gli sbocchi di erogazione dell'impianto di acqua calda, questa arriva alla temperatura prescritta;
e) una prova preliminare della circolazione dell'acqua da bere. Si ritiene positivo l'esito della prova quando a tutti indistintamente gli sbocchi di erogazione dell'impianto dell'acqua da bere, questa arriva alla temperatura prescritta.
ART. 69 - IMPIANTI ELETTRICI
Di seguito sono specificate le modalità e le caratteristiche tecniche secondo le quali l'Appaltatore si è impegnato a eseguire le opere e a condurre i lavori, in aggiunta o a maggior precisione di quelle già indicate negli articoli della parte I.
Tutti gli impianti devono essere eseguiti con il più rigoroso rispetto delle norme del Comitato Elettrotecnico Italiano, in quanto applicabili e di buona tecnica costruttiva, in particolare devono essere rispettate le norme italiane CEI:
a) Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua CEI 64-8 ultima edizione.
b) Guida alla esecuzione degli impianti elettrici negli edifici scolastici, CEI 64-52 ultima edizione.
c) Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT). Parte 1: apparecchiature soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature parzialmente soggette a prove di tipo (ANS). CEI 17-13/1 ultima edizione.
d) Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT). Parte 3: prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate di protezione e di manovra destinate ad essere installate in luoghi dove personale non addestrato ha accesso al loro uso. Quadri di distribuzione (ASD) CEI 17-13/3.
e) D.Lgs del 9 aprile 2008 n. 81 G.U. n. 101 del 30 aprile 2008 attuazione dell’art. 1 della Legge 3 agosto 2007, n. 123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
f) Decreto n. 37 del 22 gennaio 2008, riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici.
Tutte le norme e leggi in vigore all’atto delle realizzazione delle opere.
Dopo la consegna dei lavori, di cui sarà redatto apposito verbale sottoscritto dalle parti, l’Appaltatore dovrà eseguire a proprie spese secondo le norme che saranno impartite dalla Direzione Lavori, i tracciamenti necessari per la posa delle condutture, degli apparecchi di illuminazione, dei quadri elettrici, dei punti di utilizzazione e delle apparecchiature oggetto dell'appalto.
L'Appaltatore sarà tenuto a correggere ed a rifare a proprie spese quanto, in seguito ad alterazioni od arbitrarie variazioni di tracciato, la Direzione Lavori ritenesse inaccettabile.
In merito all'ordine di esecuzione dei lavori l'Appaltatore dovrà attenersi alle prescrizioni della Direzione Lavori senza che perciò possa pretendere compensi straordinari, sollevare eccezioni od invocare tali prescrizioni a scarico di proprie responsabilità.
Non potrà richiedere indennizzi o compensi neppure per le eventuali parziali sospensioni che, per ragioni tecniche od organizzative, gli venissero ordinate.
I materiali che l'Appaltatore impiegherà nei lavori oggetto dell'appalto dovranno presentare caratteristiche conformi a quanto stabilito dalle leggi e dai regolamenti ufficiali vigenti in materia o, in mancanza di tale leggi e regolamenti, dalle "Norme" del Consiglio Nazionale delle Ricerche, dell'UNI, del Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) e dal presente Capitolato; in ogni caso essi dovranno essere della migliore qualità esistente in commercio.
L'Appaltatore potrà provvedere all'approvvigionamento dei materiali da fornitori di propria convenienza, salvo eventuali diverse prescrizioni indicate nel Capitolato o dalla Direzione Lavori, purché i materiali stessi corrispondano ai requisiti richiesti.
L'Appaltatore notificherà però in tempo utile la provenienza dei materiali stessi alla Direzione Lavori, la quale avrà la facoltà di escludere le provenienze che non ritenesse di proprio gradimento.
Tutti i materiali dovranno, in ogni caso, essere sottoposti, prima del loro impegno, all’esame della Direzione Lavori, affinché essi siano riconosciuti idonei e dichiarati accettabili.
Il personale della Direzione Lavori è autorizzato ad effettuare in qualsiasi momento gli opportuni accertamenti, visite, ispezioni, prove e controlli.
Se la Direzione Lavori, a proprio esclusivo giudizio, rifiuterà il consenso per l'impiego di qualche partita di materiale già approvvigionata dall'Appaltatore, quest'ultimo dovrà allontanare subito dal cantiere la partita scartata e provvedere alla sua sostituzione con altra di gradimento della Direzione Lavori, nel più breve tempo possibile e senza avanzare pretese e compensi od indennizzi. La Direzione Lavori provvederà direttamente, a spese dell'Appaltatore, alla rimozione di tali partite qualora lo stesso non via abbia provveduto in tempo utile.
L’accettazione dei materiali da parte della Direzione Lavori non esonera l'Appaltatore dalle responsabilità che gli competono per la buona riuscita degli impianti.
In particolare, per i materiali qui di seguito descritti, dovranno essere osservate le seguenti prescrizioni:
1 - Conduttori:
a) cavi uni/multipolari in rame tipo N07G9-K, FM90Z1, FG10M1 0,6/1 kV isolati in gomma con guaina esterna in PVC, conformi alle norme CEI 20-45, CEI 20-22 III, CEI 20-35, CEI 20-36, CEI 20-37, CEI 20- con Marchio Italiano di Qualità;
b) cavi LAN UTP categoria 6 conformi alle norme CEI EN 50173, ISO/IEC 11801, CEI EN 50288- 6-1, costituiti da 4 coppie di conduttori in rame AWG 23/1 twistati senza schermatura, banda passante 250 MHz, guaina in PVC autoestinguente CEI 20-35 o LSZH;
2 - Tubazioni - canalizzazioni
a) tubi protettivi pieghevoli in PVC tipo medio autoestinguente classificazione 3321 e/o classificazione 3422 di tipo autorinvenente, conformi alle norme CEI EN 50086-1 e CEI EN 50086- 2-2;
b) tubi protettivi rigidi in PVC serie media classificazione 3321, autoestinguenti, da installare a vista, conformi alle norme CEI EN 50086-1 e CEI EN 00000-0-0, con Marchio Italiano di Qualità;
c) canaletta portacavi e porta apparecchiature in PVC, conforme alle norme CEI 23-32, montaggio a parete a più scomparti in PVC autoestinguente grado di protezione IP40;
e) materiale da esterno: cassette, scatole di derivazione, prese di corrente, prese di segnale, tipo “MATIX” ditta BTICINO.
3 - Materiale da quadro
a) Interruttori - sezionatori, con o senza fusibili, interruttori automatici con protezione magnetotermica e interruttori automatici con protezione magnetotermica e differenziale, tipo “BTICINO” antidisturbo.
4 - Quadri
a) quadri con grado di protezione IP 43/65 in lamiera d’acciaio o in materiale isolante, posato a parete, con portello trasparente in plexiglas, e chiusura a chiave, formato da elementi modulari componibili tipo “MAS SDX-I” “F105P/36D2” “F107/54D” ditta BTICINO.
6 - Illuminazione: apparecchi illuminanti fissati nel controsoffitto dotati di lampade fluorescenti tipo TL5 ad alta resa, tipo “Rendicomfort 866 " “Comfortlight 864” ditta DISANO, plafoniere IP 40 tipo “Mask” ditta PRISMA.
7 - Illuminazione di emergenza: Apparecchi illuminanti autonomi di emergenza con batteria al Ni- Cd ricaricabili IP 40/65 a doppio isolamento, tipo “DOMINA per sistema Dardo” ditta OVA.
8 - Componenti e materiali conformi a quanto stabilito nelle singole voci di elenco prezzi.
Prima di iniziare l’installazione degli impianti in argomento o di quelli analoghi per i quali si debbano seguire tecniche esecutive similari, l'appaltatore dovrà eseguire:
• la verifica dei calcoli di progetto degli impianti (e l'elaborazione dei calcoli delle parti non analizzate dal progetto che sono pertanto poste a carico dell'appaltatore)
• la redazione dei calcoli di dettaglio degli impianti
• la trasmissione alla direzione lavori di quanto sopra per l’approvazione Intervenuta l’approvazione l’’impresa dovrà provvedere ad effettuare
• il deposito della documentazione agli uffici competenti;
• la fornitura di tutte le certificazioni, libretti di manutenzioni, collaudi ecc. necessari;
• l’esecuzione di tutte le pratiche tecnico-amministrative necessarie per consentire il regolare utilizzo degli impianti a norma di legge.
L'appaltatore non potrà iniziarne l’installazione prima che il direttore dei lavori non abbia dato la sua autorizzazione, comprensiva di eventuali modifiche e/o integrazioni.
Assieme al progetto esecutivo, l'appaltatore presenterà i campioni dei cavi e delle apparecchiature che intende installare, escluse quelle di grande mole per cui basterà indicare il tipo e la sigla caratteristica fornita dalla casa fornitrice.
I materiali usati nell’installazione degli impianti saranno del tutto conformi ai suddetti campioni che la direzione dei lavori conserverà in cantiere fino a collaudo.
Le caratteristiche tecniche dell'impianto dovranno corrispondere a quelle di progetto oltrechè a quelle prescritte dalle norme CEI e da quelle prescritte dall'azienda fornitrice d'energia elettrica.
Se non altrimenti prescritto dal progetto approvato, per le cadute di tensione e le densità di corrente valgono i seguenti limiti, per qualsiasi possibile condizione di funzionamento.
Cadute di tensione:
Circuiti interni:
dal quadro generale allo apparecchio utilizzatore:
inferiore al 4% escluso il caso di forza motrice; inferiore al 6% per forza motrice;
circuiti esterni: inferiore al 6%;
intensità di corrente massima ammessa:
80% di quella indicata dalle tabelle UNEL per i cavi in esame.
Se trattasi di costruzione nuova, tutte le tracce, i passaggi e gli ancoraggi necessari all'esecuzione dell'impianto, sia nel caso di cavi visibili sia nel caso di cavi sottotraccia, dovranno già essere predisposti sulle opere murarie, in modo da evitare le rotture a posteriori.
Ciò pertanto all'appaltatore non sarà corrisposto alcun compenso per esecuzione di tracce o per altre rotture necessarie all'esecuzione degli impianti elettrici, a meno che non siano ordinate dalla direzione dei lavori per varianti tardive.
Ogni impianto elettrico che sia destinato a funzionare sotto tensioni diverse da quelle destinate alla classe zero dal D.P.R. 21.6.1968 n° 1062, dovrà essere completato con un proprio impianto di dispersione a terra, per la protezione contro le scosse delle carcasse delle apparecchiature fruitrici di energia elettrica.
I conduttori principali della rete di dispersione predetta o di quella a cui sono collegati i parafulmini, non potranno avere, qualora in rame, sezione inf. a 75 mm2, o, se in altri metalli, sezione inferiore a quest’ultima moltiplicata per il rapporto fra la resistenza elettrica del metallo prescelto e quella del rame. Comunque i dispersori dovranno essere interrati fino ad uno strato di sicura conducibilità.
Le giunzioni, le derivazioni, le terminazioni dei cavi di qualsiasi tipo di impianto elettrico dovranno essere eseguite rigorosamente secondo le vigenti norme C.E.I., e secondo le disposizioni delle maggiori case costruttrici, condizionanti il funzionamento dei loro prodotti.
Se non altrimenti disposto dal progetto approvato, per l’interramento dei cavi elettrici si dovrà procedere nel modo seguente.
Sul fondo dello scavo, sufficiente per la profondità di posa preventivamente concordata con la direzione lavori e privo di qualsiasi sporgenza o spigolo di roccia o di sassi, si dovrà stendere un letto di sabbia dello spessore di almeno 10 cm, sul quale si dovrà posare poi il cavo.
Si dovrà quindi stendere un altro strato di sabbia come sopra, dello spessore di almeno 5 cm, in corrispondenza della generatrice superiore del cavo.
Pertanto lo spessore finale complessivo della sabbia dovrà risultare di almeno cm 15 più il diametro del cavo.
Sulla sabbia cosi posta in opera si dovrà infine disporre una fila continua di mattoni pieni, bene accostati fra loro e con il lato maggiore secondo l'andamento del cavo solo se questo avrà diametro non superiore a cm 5, altrimenti i mattoni saranno posti in senso trasversale.
Sistemati i mattoni, si dovrà procedere al reinterro dello scavo pigiando la terra di riporto e trasportando a rifiuto il materiale eccedente dall’iniziale scavo.
Per quanto riguarda la distribuzione interna dell'energia elettrica, la rete delle prese luce dovrà essere tenuta separata da quella dei punti luce e, tutte due, da quella dei punti forza motrice.
Sempre per quanto riguarda la distribuzione interna, le reti saranno dimensionate nel rispetto dei precitati limiti di cadute di tensione e di densità di corrente tenendo conto di un coefficiente di contemporaneità pari a 0,9 fino a 5 quadri secondari e potrà scendere a 0,5 per un numero maggiore. Il compenso a corpo per la realizzazione dell’impianto elettrico comprende anche tutte le assistenze murarie, l’esecuzione di ogni demolizione, formazione di tracce, fori, ecc. ed il successivo ripristino Dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti atti a rispettare la prescrizione del DPCM 5/12/1997 per cui non potrà essere trasmesso in locali diversi da quelli di installazione un livello di rumorosità superiore ai seguenti valori minimi:
• Aeq = 25dB(A) per i servizi a funzionamento continuo
• Aeq = 35dB(A) per i servizi a funzionamento discontinuo
ART. 70 - ASSISTENZE
Qualora alcune categorie di lavori venissero assegnate ad altre imprese, l’appaltatore è tenuto a fornire l’assistenza nel cui compenso devono intendersi sempre compresi e compensati:
per i materiali :
- lo scarico in cantiere
- l’accatastamento
- il sollevamento e la distribuzione ai piani
- le operazioni di protezione e custodia per le lavorazioni:
- le aperture di brecce, tracce o simili in fondazioni, platee, solai, murature ed altre strutture di qualsiasi natura e consistenza, compreso la sgombero di detriti, la loro chiusura dopo l’inserimento dei manufatti posti in opera da altre ditte, la loro rifinitura al grezzo pronte per accogliere l’intonaco o i rivestimenti di qualsiasi tipo
- il fissaggio con sistema e materiale idoneo di zanche, staffe, sostegni o simili
ART. 71 - LAVORI EVENTUALI NON PREVISTI
Quando sia necessario eseguire un tipo di lavorazione non previsto dal contratto, o adoperare materiali di specie diversa o proveniente da luoghi diversi da quelli previsti dal medesimo, i nuovi prezzi delle lavorazioni o materiali si valutano:
a) raffrontandoli con quelli di lavorazioni consimili compresi nel contratto,
b) quando sia impossibile il raffronto, deducendoli totalmente o parzialmente da nuove regolari analisi;
ART. 72. - NORME PER LA MISURAZIONE
Gli importi relativi alle lavorazioni compensate a corpo, secondo quanto indicato dal comma 6 dell'art. 38 e dal comma 7 dell’art. 69 del regolamento D.P.G.R. dd. 05/06/2003, n° 0165/Pres, sono quelli risultanti dall’Offerta dell’Impresa. e verranno liquidati secondo quanto previsto dall’art. 100 del medesimo regolamento
In nessun caso sono tollerate dimensioni minori a quelle previste e l'Impresa potrà essere richiamata a rifacimenti a tutto suo carico.Resta sempre salva, in ogni caso, la possibilità di verifica e di rettifica in occasione delle operazioni di collaudo.
Tutti i prezzi e gli importi dell’elenco prezzi nonché gli importi dell’offerta dell’appaltatore per le opere a corpo comprendono e compensano ogni e qualsiasi onere, fornitura, nolo, movimentazione all’interno del cantiere eseguita con qualsiasi modalità, trasporto, carico, scarico,manodopera e magistero per dare i lavori finiti a perfetta regola d’arte secondo le indicazioni degli elaborati di progetto e del presente capitolato senza che vi possa essere pretesa alcuna dell’ appaltatore di interpretare le indicazioni di qualsiasi elaborato progettuale in modo tale che vi possa essere ulteriore onere per la stazione appaltante oltre a quello previsto ed esposto negli elaborati progettuali stessi
Nel caso di differenze, contraddizioni o dubbi tra i vari elaborati di progetto l’appaltatore sarà tenuto, senza poter accampare alcun diritto adottare la prescrizione più favorevole per l’amministrazione secondo l’interpretazione determinata della direzione lavori
In particolare nei prezzi sono compresi tutti gli oneri relativi a ponteggi, sbadacchiature, opere di sostegno e puntellamento, protezioni ed ogni opera provvisionale, deviazioni stradali, di corsi d’acqua, condotte, reti, necessari all’esecuzione dei lavori nonché gli oneri relativi allo smaltimento dei materiali di risulta e rifiuto
Nessuna opera, già computata come facente parte di una determinata categoria, può essere compensata come facente parte di un'altra.
ART. 73. - QUALITÀ E PROVENIENZA DEI MATERIALI
1. Materiali in genere
I materiali occorrenti per la costruzione delle opere proverranno da quelle località che l'appaltatore riterrà di sua convenienza purché, ad insindacabile giudizio della Direzione dei Lavori, siano riconosciute della migliore qualità e rispondano ai requisiti in appresso indicati. Ogni qual volta la
D.L. lo ritenga opportuno potrà eseguire esperimenti ed analisi dei materiali impiegati e potrà fare asportare dal cantiere a spese dell'impresa, vietandone l'impiego, quelli che dovessero risultare, a suo esclusivo giudizio, non rispondenti ai requisiti richiesti. Non spetterà all'Appaltatore alcun indennizzo né compenso da parte dell'Amministrazione appaltante.
L'Amministrazione appaltante non è tenuta a pagare sovrapprezzi per materiali di qualità migliore o eccedenti per quantità di quanto prescritto o ordinato anche se le opere possano riceverne miglioramento.
L'Impresa dovrà giustificare la provenienza di tutti i materiali ogni qualvolta la D.L. gliene faccia richiesta mentre potrà impiegare i materiali proveniente dagli scavi e dalle demolizioni, purché ritenuti idonei dalla D.L.
Per ogni materiale da porre in opera l'Impresa è tenuta a predisporre un'idonea campionatura a disposizione della D.L. e dell' Amministrazione appaltante con almeno 10 giorni di anticipo rispetto al momento della posa.
Tutti i materiali forniti in cantiere dovranno essere corredati dai certificati indicanti la provenienza, le caratteristiche e la qualità.
2. Acqua, calce, leganti idraulici, pozzolane, gesso
a) Acqua
L'acqua dovrà essere dolce, limpida e scevra da materie terrose. Non dovrà presentare tracce di sali, di aggressivi chimici e di inquinamenti organici ed inorganici.
b) Leganti idraulici
I cementi da impiegare in qualsiasi lavoro dovranno rispondere alle norme di accettazione di cui al
D.M. 03.06.68 e successive modifiche ed integrazioni. Essi dovranno essere conservati in magazzini ben coperti, su tavolati in legno bene riparati dall'umidità. Qualora, anche dopo l'esito favorevole delle prove di controllo e l'accettazione da parte della D.L., si dovesse riscontrare che il cemento non è più allo stato di polvere completamente sciolta, o contenga grani di impurità o parti avariate, la D.L. potrà scartare l'intera partita.
c) Additivi
Gli additivi per impasti cementizi dovranno essere esenti da ioni aggressivi (cloruri, solfati, nitrati, ecc.) e comunque non produrre un aumento di ritiro. Potranno impiegarsi resine sintetiche, bitume od altri materiali, ma dovranno corrispondere alle seguenti norme UNI: 7101-72, 7102-72, 7103-72. In caso contrario saranno accettati solo dopo aver dimostrato la validità mediante documentazione sperimentale giudicata idonea dalla D.L.
d) Gesso
Il gesso dovrà essere di recente cottura, perfettamente asciutto, di fine macinazione in modo da non lasciare residui sullo straccio di 56 maglie a centimetro quadrato, scevro da materie eterogenee e senza parti alterate per estinzione spontanea. Il gesso dovrà essere conservato in locali coperti e bene riparati dall'umidità.
3. Sabbia, ghiaia, pietre naturali
a) Ghiaia, pietrisco e sabbia
Le ghiaie, i pietrischi e la sabbia da impiegarsi nella formazione dei calcestruzzi, dovranno avere le stesse qualità stabilite dal D.M. 1 Aprile 1983 che approva le "Norme tecniche per l'esecuzione delle opere in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche" ed alle successive modifiche, sostituzioni o integrazioni.
La sabbia dovrà essere costituita da grani di dimensioni tali da passare attraverso un setaccio con maglie circolari del diametro di mm. 2 per murature in genere e del diametro di mm. 1 per gli intonaci e murature di paramento od in pietra da taglio.
L'accettabilità della sabbia dal punto di vista del contenuto in materia organica verrà definita con criteri indicati nell'allegato n. 1 del D.M. 3/6/1968.
Per quanto riguarda le dimensioni delle ghiaie e dei pietrischi, gli elementi di esse dovranno essere tali da passare un vaglio di fori circolari del seguente diametro:
cm. 5 se si tratta di lavori correnti di fondazione o di elevazione, muri di sostegno, piedritti, rivestimenti di scarpe e simili;
cm. 4 se si tratta di volti di getto;
cm. da 1 a 3 se si tratta di cappe di volti o di lavori in c.a. o di pareti sottili.
Gli elementi più piccoli delle ghiaie e dei pietrischi non devono passare in un vaglio a maglie rotonde di cm. 1, salvo quando vanno impiegati in cappe di volti in c.a. o in pareti sottili, nei quali casi sono ammessi anche elementi più piccoli.
b) Pietre naturali
Le pietre naturali da impiegarsi nella muratura e per qualsiasi altro lavoro, dovranno essere a grana compatta e monde da cappellaccio, esenti da piani di sfaldamento, screpolature, peli, venature, interclusioni di sostanze estranee; dovranno avere dimensioni adatte al particolare loro impiego, offrire una resistenza proporzionata all'entità della sollecitazione cui devono essere soggette ed avere una efficace adesività alle malte. Saranno assolutamente escluse le pietre marnose e quelle alterabili all'azione degli agenti atmosferici e dell'acqua corrente. Le pietre da taglio, oltre a possedere i requisiti e i caratteri generali sopra indicati, dovranno avere struttura uniforme, scevre da fenditure, cavità e litoclasi, sonore alla percussione e di perfetta lavorabilità.
4. Laterizi
I laterizi, da impiegare per lavori di qualsiasi genere, dovranno corrispondere alle norme per l'accettazione di cui al R.D. 16.09.39 n. 2233 e al D.M. 01/05/1983 n. 7 ed alle norme U.N.I. vigenti.
I mattoni pieni per uso corrente dovranno essere parallelepipedi, di lunghezza doppia alla larghezza, salvo diverse proporzioni indicate dalla D.L., di modello costante e dovranno presentare, sia all'asciutto che dopo prolungata immersione nell'acqua, una resistenza alla compressione non inferiore a Kg. 100 per centimetro quadrato.
I mattoni forati, le volterrane ed i tavelloni dovranno pure presentare una resistenza alla compressione di almeno Kg. 16 per centimetro quadrato.
5. Materiali ferrosi e metalli vari
I materiali metallici da impiegare nei lavori dovranno corrispondere alle qualità, prescrizioni e prove appresso elencate. La loro struttura dovrà essere tale da dimostrare l'ottima riuscita del processo metallurgico di fabbricazione e da escludere qualsiasi alterazione derivante dalla successiva lavorazione a macchina o a mano che possa menomare la sicurezza della impiego. Per l'accettazione di tali materiali vale il D.P.R. 150725, unitamente alle seguenti norme U.N.I.: 55264simboli e definizioni, 556prova di trazione, 558prova di compressione, 559prova di flessione, 560prova di durezza Brinnel, 562prova di durezza Xxxxxxxx, 564prova di piegamento, 3212prova di resistenza secondo Mesnager prova di flessione per urto su provetta intagliata (materiali metallici non ferrosi) e 3964 prove di fatica a temperatura ambiente.
Per le condizioni tecniche generali di fornitura dei prodotti di acciaio dovrà essere rispettata la norma U.N.I. 544764condizioni tecniche generali di fornitura per i prodotti di acciaio.
Per la forma, la tolleranza e la massa si farà riferimento, se non altrimenti disposto, alle richiamate norme di unificazione. Tutti gli acciai dovranno essere forniti di dichiarazione scritta della casa produttrice comprovanti il controllo effettuato in stabilimento.
a) Acciai per cemento armato
1) Acciai tondi nervati (ad aderenza migliorata): per l'impiego delle strutture in c.a. gli acciai ad aderenza migliorata dovranno corrispondere alle prescrizioni del D.M. 2771985, n. 37, alle altre disposizioni che in materia venissero emanate ed a quanto precisato nella relazione di calcolo delle strutture.
2) Acciai in fili lisci o nervati: per l'impiego nelle strutture in c.a. gli acciai in fili lisci o nervati di diametro da 412 mm, dovranno corrispondere alle prescrizioni del D.M. 01041983. n. 47, alle altre prescrizioni che in materia venissero emanate ed a quanto precisato nella relazione di calcolo delle strutture.
b) Reti di acciaio elettrosaldato
Le reti di acciaio elettrosaldato per l'impiego nelle strutture in cemento armato dovranno corrispondere alle prescrizioni del D.M. 01041983, n. 47, ed alle altre successive disposizioni.
c) Acciai per c.a. precompresso
Per l'acciaio da cemento armato precompresso fornito in filo, barra, trecce, o tre fili, si osservano le prescrizioni di cui al D.M. 27071975, n. 37.
d) Profilati in acciaio per infissi
I profilati di acciaio per infissi dovranno essere fabbricati di acciaio avente qualità non inferiore al tipo Fe 37 A, secondo i profili, le dimensioni e le tolleranze riportate nelle norme di unificazione. I profilati potranno essere richiesti con ali a facce parallele o rastremate con inclinazione del 5%.
e) Profilati di acciaio per strutture portanti
I profilati da utilizzarsi per strutture portanti dovranno essere, a seconda di quanto richiesto nell’elenco prezzi e dai particolari costruttivi, in acciaio Fe 430B conformi alle norme UNI EN 10025 S275 JR EN 100271 o in acciaio Fe 360B conforme alle normi UNI EN 10025 S235
JR EN 100271.
f) Bulloneria zincata
La bulloneria zincata dovrà avere le seguenti caratteristiche: viti classe 8.8 UNI 5737, dadi classe 6S UNI5588 e rondelle UNI 6592.
g) Zinco
Lo zinco dovrà corrispondere per qualità e prescrizioni alle norme U.N.I. 2013, U.N.I. 2014, U.N.I. 4201 e U.N.I. 4202.
h) Rame
Il rame dovrà corrispondere per qualità, prescrizioni e prove alla norma U.N.I. 564971.
i) Zincatura
Per la zincatura di materiali da costruzione, quali lamiere non zincate di qualsiasi spessore, tubi di grande diametro curvati e saldati insieme prima della zincatura, valgono le norme U.N.I. 574466, per la zincatura dei fili di acciaio vale la norma di unificazione U.N.I. 724573.
Se non altrimenti disposto dovrà essere impiegato filo zincato di classe P per ambiente aggressivo e M per ambiente normale cosi' come definiti ai punti 3.1 e 3.2 della U.N.I. 7724573; è vietato per l'esterno l'impiego del filo zincato di classe L.
6. Legnami
I legnami, da impiegare in opere stabili o provvisorie, di qualunque essenza essi siano, dovranno rispondere a tutte le prescrizioni del D.M. 30.10.12 e successive norme ed alle norme U.N.I. vigenti, saranno scelti fra le migliori qualità della categoria prescritta e non presenteranno difetti incompatibili con l'uso a cui sono destinati. I legnami rotondi o pali dovranno provenire dal vero tronco dell'albero e non dai rami; dovranno essere sufficientemente diritti, in modo che la congiungente i centri delle due basi sia sempre interna al palo stesso.
Nei legnami grossolanamente squadrati ed a spigolo smussato, tutte le facce dovranno essere spianate e senza scarniture, tollerandosene l'alburno e lo smusso in misura non maggiore di 1/6 del lato della sezione trasversale. I legnami a spigolo vivo dovranno essere lavorati e squadrati a sega con le diverse facce esattamente spianate, senza rientranze o risalti, e con gli spigoli tirati a filo vivo, senza alburno né smussi di sorta con assenza assoluta di midollo.
I legnami destinati alla costruzione degli infissi dovranno essere di prima scelta, di struttura e fibra compatta e resistente perfettamente sana, dritta e priva di spaccature sia in senso radiale che circolare. Dovranno essere perfettamente stagionati, a meno che non siano stati essicati
artificialmente, presentare colore e venatura uniforme, essere privi di alburno ed esenti da nodi, cipollature, buchi od altri difetti.
Il legno lamellare dovrà essere prodotto in stabilimento e successivamente trasportato e montato in cantiere. Dovrà essere lavorato solamente legname di larice di prima e seconda qualità secondo le norme DIN 1052, dello spessore di mm. 32, o di spessore minore se richiesto dal raggio di curvatura delle travi, controllato in stabilimento, perfettamente piallato sulle due facce, incollato con colle resorciniche e trattato con sostanze impregnanti contro muffe ed insetti. I giunti delle singole tavole, fresati e ad incastro multiplo
dovranno essere sfalsati tra di loro in modo da ottenere una distribuzione uniforme nella trave degli stessi.
Tutte le parti metalliche di assemblaggio e collegamento dovranno essere zincate e verniciate prima di essere poste in opera.
7. Materiali per pavimentazioni e rivestimenti
Si definiscono prodotti per pavimentazione quelli utilizzati per realizzare lo strato di rivestimento dell'intero sistema di pavimentazione mentre si definiscono prodotti per rivestimenti quelli utilizzati per realizzare i sistemi di rivestimento verticali (pareti facciate) ed orizzontali (controsoffitti) dell'edificio.
I prodotti vengono considerati al momento della fornitura; il Direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate.
a) Piastrelle di gres ceramico fine ( porcellanato)
Le piastrelle ed i pezzi speciali di qualsiasi tipo dovranno essere di prima scelta e corrispondere per dimensioni, caratteristiche tecniche e qualitative alle norme europee: EN 98, EN 99, EN 100, EN 101, EN 102, EN 103, EN 104, EN 106, EN 202. Per quanto riguarda la resistenza alla compressione alla norma UNI 5632. Dovranno essere ottenute da argille pregiate sinterizzate a 1250°C, costituite da impasto unico, compatto, ingelivo, inassorbente e resistente agli attacchi chimici e fisici, conformi alle normative UNIEN 176.
Per ogni locale o gruppi di locali contigui dovranno essere impiegati elementi dello stesso calibro. Ogni imballaggio dovrà portare, oltre alle altre indicazioni, il marchio del fabbricante, i segni distintivi della scelta, del calibro e del colore, e dovrà contenere piastrelle dello stesso calibro.
L'Appaltatore sarà tenuto a sostituire, a sua cura e spese, e in ogni momento, i materiali che comunque non corrispondano alle presenti norme di accettazione, ed eseguire ogni opera necessaria ai ripristini, rimanendo obbligato al risarcimento degli eventuali danni.
Le piastrelle dovranno essere fornite nella forma, dimensione e colori stabiliti dall'Appaltante.
b) Pavimento in pietra naturale
Le caratteristiche fisicomeccaniche delle pietre devono rientrare nei limiti previsti dalla normativa vigente.
1) lastre fiammate con coste fresate
La superficie dovrà essere ottenuta a taglio di sega con successiva fiammatura. Le coste saranno fresata; lo spessore sarà quello indicato nell’elenco prezzi.
Le lastre fiammate dovranno avere lati paralleli ed angoli retti. Le coste dovranno essere ortogonali al piano. Le larghezze saranno quelle indicate in voce e la lunghezza “a correre”.
2) lastre fiammate con coste a “toro”
La superficie e le coste dovranno essere ottenute a taglio di sega con successiva fiammatura. Le coste saranno lavorate a “toro”; lo spessore sarà quello indicato nell’elenco prezzi.
3) cubetti
I cubetti dovranno avere forma pressoché cubica ed essere ottenuti per spaccatura meccanica. La superficie superiore del cubetto dovrà essere a piano naturale di cava e non dovrà presentare eccessiva ruvidità.
Potranno essere a seconda della lunghezza del lato del tipo 6/8 cm. con peso compreso fra i 130 e 140 Kg/m² e tipo 8/10 con peso compreso tra i 180 e 190 Kg/m².
c) Cordoni a spacco
I cordoni per la formazioni di marciapiedi, aiuole o delimitazioni dovranno avere le due facce ed il lato superiore (testa) a spacco di cava. Il lato superiore, inoltre, potrà essere scalpellato, bocciardato o fiammato. L'altezza degli elementi potrà variare da 20 a 40 cm., la lunghezza dovrà avere un minimo di 40 cm. e le larghezze di normale lavorazione potranno variare da 8 a 12 cm.
d) Soglie
Le soglie, dove indicato nei disegni, dovranno essere in pietra con superficie fiammata e costa a spacco naturale e saranno di larghezza variabile secondo il vano da rivestire e di spessore minimo cm. 3.
e) Davanzali
I davanzali esterni ed interni dovranno essere in lastre di pietra con superficie e coste fiammate dello spessore di 4 cm. Le coste dovranno essere lavorate a “toro” ed i davanzali esterni dovranno essere muniti di gocciolatoio.
Per tutti i tipi di davanzali potranno essere richieste tutte le particolari lavorazioni aggiuntive (calibrature, gocciolatoi, bisello, spigolature).
8. Colori, vernici e collanti
Nei lavori da pittore dovranno essere rispettate le norme delle leggi 19/07/1961 n. 706 e 05/03/1963 n. 245.
La D.L. potrà, sia all'atto dell'approvvigionamento che nel corso delle applicazioni, richiedere prove ed analisi chimiche, fisiche e meccaniche, a spese dell'appaltatore, per verificare la composizione qualitativa e quantitativa dei materiali, lo spessore del prodotto verniciante applicato.
I materiali approvvigionati devono sottostare a tutte le norme UNI vigenti. Dovranno pervenire in cantiere in recipienti originali chiusi, muniti di marchi e sigilli, recanti chiaramente leggibile il nome della ditta produttrice, la marca e la qualità. I materiali dovranno essere immagazzinati in ambienti idonei, e comunque non in zone tali da compromettere la buona conservazione.
9. Tubazioni
Tutte le tubazioni dovranno rispondere ai requisiti della L. 02.02.1974 n.64 e al D.M. 12.12.1985.
a) Tubi di acciaio
I tubi di acciaio dovranno essere trafilati e perfettamente calibrati. Quando saranno zincati dovranno presentare una superficie ben pulita e scevra da grumi; lo strato di zinco sarà di spessore uniforme e ben aderente al pezzo, di cui dovrà ricoprire ogni parte.
b) Tubi di pvc
I tubi di pvc dovranno essere ottenuti per estrusione a garanzia di una calibratura perfetta e continua, devono resistere agli acidi ad eccezione dell'acido nitrico e devono soddisfare le norme
U.N.I. vigenti e risultare idonei alle prove prescritte dalla norma U.N.I. 744875:
1) Scarichi per acque fredde: devono essere realizzati con tubi che corrispondano alla norma U.N.I. 744375 ed avere gli spessori del tipo 301 e con pezzi speciali che rispettino la norma U.N.I. 744475;
2) Scarichi per acque calde: devono essere realizzati con tubi che corrispondano alla norma U.N.I. 744375 ed avere gli spessori del tipo 302 e con pezzi speciali che rispecchino la norma U.N.I. 744475.
Essi sono adatti al convogliamento di fluidi caldi a flusso continuo e temperatura di 70 C , ed a flusso intermittente fino alla temperatura di 90 C, condizioni sufficienti a consentire lo smaltimento delle acque delle utenze domestiche;
3) Condotte interrate: devono corrispondere alla norma U.N.I. 744775;
4) Adduzione e distribuzione di acque in pressione: devono essere realizzate con tubi che corrispondano alla norma U.N.I. 744175 per tipi, dimensioni, caratteristiche, alla circolare del Ministero della Sanità n. 125 del 18071967 che disciplina l'utilizzazione di pvc per tubazioni di acqua potabile. I pezzi speciali destinati a queste condotte devono corrispondere a norma U.N.I. 744275.
c) Tubi in polietilene
I tubi devono essere confezionati con polietilene opportunamente stabilizzato per resistere all'invecchiamento, devono essere adatti per la saldatura a specchio, resistenti agli urti, al gelo ed ai solventi ed avere caratteristiche tali da soddisfare i requisiti tipici del polietilene e risultare idonei alle prove prescritte dalle norme in vigore:
1) Condotte interrate: le tubazioni devono corrispondere alle norme in vigore;
2) Adduzione e distribuzione di acque in pressione: le tubazioni devono corrispondere alle norme in vigore ed alla circolare del Ministero della Sanità n. 135 del 28101960 che disciplina l'utilizzazione dei tubi in plastica per il trasporto dell'acqua potabile.
d) Tubi in polietilene ad alta densità
Le caratteristiche saranno:
densità: 0,955 g/cmc
indice di fusione: 0,40,8 g/10min resistenza termica: 40C +100 Coefficiente di dilatazione: 0,2mm/m/1C
stabilizzazione contro la luce: aggiunta di circa il 2% di nerofumo raccorciamento max tollerato: 1mm/m (mediante malleabilizzazione).
I tubi saranno fabbricati con il metodo dell'estrusione, mentre i pezzi speciali con il metodo dell’iniettofusione. La lavorazione si effettuerà con le apposite attrezzature, sia per la saldatura testa con termoelemento sia per la saldatura con manicotto elettrico. Il montaggio si effettuerà nel modo seguente:
colonne di scarico: posate con manicotti di dilatazione ogni piano;
collettori di scarico: per tratti brevi (inferiori a 6 m) con montaggio a punto fisso, per tratti lunghi (superiori a 6 m) montaggio con manicotti di dilatazione.
Le istruzioni del fabbricante riguardo il montaggio e la posa in opera, dovranno essere scrupolosamente osservate.
e) Tubi in rame
L'Appaltatore dovrà fornire esclusivamente tubi costituiti da rame CuDHR (UNI 5849) a superficie interna
ed esterna perfettamente liscia e priva di difetti. Le prove di accettazione saranno quelle previste dalle norme UNI 7773/2. Le giunzioni dovranno essere effettuate mediante manicotti, raccordi e pezzi speciali che, conformi alla norma UNI 8050/411, andranno posizionati nei tubi tagliati a squadra, calibrati e puliti. I diametri e gli spessori, i sistemi di fissaggio e di curvatura saranno quelli prescritti dagli elaborati di progetto o ordinati dalla D.L.
10. Materiali diversi
a) Bitumi
I bitumi da impiegare per l'impermeabilizzazione delle coperture dovranno corrispondere per requisiti e prove alle prescrizioni delle norme U.N.I. vigenti. L'impiego dei bitumi di cui alla norma
U.N.I. 4157 dovrà essere il seguente:
per pendenze fino al 2%: bitume da spalmare O U.N.I. 4157 per
pendenze superiori al 10%: bitume da spalmare 25 U.N.I. 4157.
b) Asfalti
Le norme per l'accettazione delle polveri di roccia asfaltica risultano dal fascicolo n. 6/ult. ed. edito dal Consiglio Nazionale delle Ricerche Commissione di studio dei materiali stradali: "norme per l'accettazione delle polveri di rocce asfaltiche per pavimentazioni stradali". Il mastice di rocce asfaltiche da impiegare nell'impermeabilizzazione delle coperture sarà del tipo "mastice a U.N.I.
4377" e dovrà corrispondere per requisiti e prove alle prescrizioni delle norme U.N.I. vigenti. E' tassativamente proibito l'impiego del mastice di asfalto sintetico, ottenuto mediante miscelazione di polveri calcaree con bitume.
e) Materiali geotessili
Per geotessili si intendono i prodotti utilizzati per costituire strati di separazione, contenimento, filtranti, drenaggio in opere di terra (rilevati, scarpate, strade, giardini, ecc.) ed in coperture. Si distinguono in
tessuti: stoffe realizzate intrecciando due serie di fili (realizzando ordito e trama); trattamento meccanico
(agugliatura) oppure chimico (impregnazione) oppure termico (fusione). nontessuti ottenuti da fiocco o da filamento continuo.
Il prodotto deve risponde alle norme UNI e deve essere in possesso di attestato di conformità; in loro mancanza valgono i valori dichiarati dal produttore ed accettati dal D.L. Dovrà inoltre essere sempre specificata la natura del polimero costituente (poliestere, polipropilene, poliammide, ecc.). Per i nontessuti dovrà essere precisato: se sono costituiti da filamento continuo o da fiocco; se il trattamento legante è meccanico, chimico o termico;
f) Materiali isolamento termico
I materiali ed i manufatti da impiegare per l'isolamento termico, dovranno essere chimicamente inerti, imputrescibili, incombustibili, inodori, non corrosivi, anigroscopici, inattaccabili dagli agenti atmosferici, inattaccabili da insetti, da roditori e da microrganismi, resistenti alle temperature di impiego ed alle sollecitazioni e vibrazioni previste, non dovranno trattenere alcun odore e dovranno essere innocui durante la manipolazione.
Dovranno inoltre essere elastici, seguire cioè gli eventuali movimenti del supporto senza screpolarsi; pertanto i materiali ed i manufatti dovranno rimanere elastici sotto carichi variabili da 300 a 3500 kg/mq, secondo le particolari condizioni di impiego.
I valori indicati per la massa volumica ed il coefficiente di conduttività termica dovranno intendersi misurati a 20-22
C in aria con umidità relativa del 75+5%.
Sulla massa dovrà essere ammessa la tolleranza del 15%; sul coefficiente di conduttività termica potrà essere ammessa la tolleranza del 10%. Dei materiali e manufatti per l'isolamento termico ed acustico dovranno essere documentati, mediante certificato di prova, la corrispondenza alle caratteristiche sopra richieste ed i valori della massa volumica e del coefficiente di conduttività termica.
Per i materiali ed i manufatti da impiegare per l'isolamento termico dovrà essere indicato il calore specifico secondo il tenore di umidità in percentuale del volume rapportato ai valori dell'umidità relativa dell'aria.
Per i materiali ed i manufatti da impiegare per l'isolamento acustico dovranno essere indicati i rispettivi limiti di applicazione sia contro la propagazione del rumore aereo che di quello d'urto, specificando la curva di attenuazione alle varie frequenze.
Dovrà essere anche indicato il comportamento elastico del materiale, precisandone l'abbassamento sotto le condizioni di carico massimo dopo 12 ore, ed il valore della deformazione permanente.
Le prove e le attestazioni dovranno risultare da certificati rilasciati da laboratori specializzati ufficialmente riconosciuti.
Le fibre di vetro destinate alla preparazione di manufatti da impiegare per i manti prefabbricati bituminosi e per l'isolamento termico ed acustico dovranno avere le caratteristiche prescritte alle singole voci dei corrispondenti manufatti.
h) Sigillanti
Secondo la formula di presentazione e di applicazione, i sigillanti possono essere:
liquidi autolivellanti se, versati in giunti orizzontali dell'ampiezza richiesta, sono in grado di presentare di per se stessi superficie liscia e livellata;
pastosi, di media consistenza, tixotropici, applicati manualmente o mediante estrusione (spatola, pompa) in giunti verticali dell'ampiezza richiesta, non presentano colatura;
pastosi, ad alta consistenza, se devono essere formati a mano per poter essere applicati o sono già disponibili in nastri preformati;
solidi, se devono essere fusi per permettere l'applicazione mediante collatura nell'interspazio da sigillare.
I sigillanti, a seconda delle loro prestazioni, si distinguono in sigillanti ad alto recupero elastico ed a basso recupero elastico.
Le superfici di connessione dovranno essere accuratamente ripulite da ogni traccia di polvere, oli, grassi, ruggine, verniciature e dovranno essere esenti da ogni traccia di umidità e perciò perfettamente asciutte. Le superfici di connessione delle pietre, dei marmi, delle murature, dei conglomerati cementizi dovranno essere sane, cioè non soggette a sgretolarsi; le malte ed i conglomerati dovranno aver raggiunto la loro presa.
I sali alcalini dovranno essere eliminati con ripetuti lavaggi o con altri idonei Sistemi. Le superfici di connessione in legno dovranno essere sane. Prima dell'applicazione della massa sigillante sulle superfici dovranno essere applicati gli appropriati fissatori o collanti (primer), se così prescritto dalla ditta produttrice.
I margini delle connessioni dovranno essere preventivamente ricoperte con strisce di carta adesiva prima di stendere la massa sigillante così da ottenere i margini allineati e regolari; tali strisce dovranno essere rimosse prima del completo indurimento della massa sigillante.
Durante la prima fase di polimerizzazione dovrà essere evitato il contatto diretto con acqua, anche di pioggia.
Per i sigillanti formati da due componenti la miscela dell'indurente e della sostanza base dovrà essere effettuata mediante idonei apparecchi, ed in ogni modo così come prescritto dalla ditta produttrice.
L'Appaltatore ha l'obbligo di presentare, quando ne sia richiesto dalla Direzione dei Lavori, nelle qualità, forma e dimensioni e con la lavorazione che gli verrà richiesta, campioni e prove di ogni materiale e di ogni componente (piastrelle, porte, finestre, corpi illuminanti, apparecchi sanitari, elementi d'arredo, ausili per disabili, mancorrenti, ringhiere, ecc.) che intende impiegare nei lavori. Manufatti in cemento
I manufatti di cemento in genere devono essere fabbricati a regola d'arte con dimensioni uniformi, dosatura e spessore corrispondenti alle prescrizioni ed ai tipi di cui alla relazione di calcolo ed agli elaborati grafici di progetto.
I calcestruzzi devono essere confezionati in conformità alle norme UNI EN 206-1 ed UNI 11104. I calcestruzzi saranno sottoposti alla verifica della resistenza caratteristica a compressione secondo le modalità previste dai D.M. 14.02.1992, D.M. 09.01.1996 e D.M. 14.01.2008.
Le facce a vista dei getti dovranno essere lavorate in maniera tale da ottenere l’effetto intonaco bocciardato, con l'utilizzo di matrici in polistirolo monouso pretrattate con oli disarmanti, fissate ai casseri con chiodi a testa piatta. E’ compreso l'utilizzo di adeguato dosaggio di cemento e l'utilizzo di eventuali additivi del calcestruzzo utilizzato per i getti.
Acciai per c.a.
Sono esenti da scorie, soffiature, saldature o da qualsiasi altro difetto.
Devono soddisfare tutte le condizioni contenute nei D.M. 14.02.1992, D.M. 09.01.1996 e D.M. 14.01.2008 “Norme tecniche per le costruzioni”.
Il tipo da impiegare è quello indicato nella relazione di calcolo dei cementi armati e nei relativi allegati grafici.
Gli acciai per armatura in c.a. devono corrispondere ai tipi ed alle caratteristiche stabilite dalle Norme Tecniche emanate in applicazione dell’art. 21 della Legge 05.11.1971 n. 1086 (D.M.
14.02.1992, D.M. 09.01.1996 e D.M. 14.01.2008).
In particolare i controlli in cantiere sono quelli di cui al paragrafo 11.2 del D.M. 14.01.2008. Ogni partita di barre sarà sottoposta a controllo in cantiere.
Ogni partita di una stessa colata è suddivisa nei seguenti gruppi di diametri:
• diametri compresi tra 5 e 10 mm;
• diametri compresi tra 12 e 18 mm;
• diametri maggiori di 18 mm.
I campioni, costituiti da tre provini della lunghezza minima di 1.20 m, verranno prelevati in contraddittorio con l'Impresa ed inviati a cura della Direzione dei Lavori ed a spese dell'Impresa ad un laboratorio ufficiale. Di tale operazione dovrà essere redatto apposito verbale controfirmato dalle parti.
ALLEGATO 1
ARTICOLO | DESCRIZIONE | U.M. | QUANTITA' |
PEE.07 | LM - LAVORI A MISURA LMM - Opere murarie e complementari COMPLESSO OPERE EDILI IN CENTRALEEsecuzione del complesso di opere edili varie per ricavare il vano di centrale termica per le pompe di calore le altre apparecchiature principalmenti consistenti, con riferimento agli elaborati grafici, nei seguenti lavori : · setto di muratura in elevazione con fornitura e posa in opera di blocchi portanti in calcestruzzo prefabbricati vibrocompressi posti in opera con malta bastarda di cemento, compreso malta, ponteggi, regoli, piattabande, architravi, fori, smussi, spallette, tagli, sfridi dello spessore di cm 20 · n. 1 porta prefabbricate con apertura a cerniera ad un battenti, cieca, realizzata con lamiera in acciaio zincato a doppia parete complete di telaio in lamiera d'acciaio zincato atto alla posa su murature o tramezzi in cartongesso dello spessore finito fino a 20 cm, compreso guarnizioni di tenuta, ferramenta di sostegno e chiusura, verniciatura a smalto colori RAL, controtelaio, assistenze murarie, ponteggi e materiali di consumo · ricalibratura foro esterno e nuovo serramento di finestra apribile a bilico realizzato con profili in acciaio con porta guarnizioni, profondità 40 mm compreso verniciatura a smalto, guarnizioni di tenuta in gomma Dutral, controtelaio in acciaio zincato, accessori, fermavetri, coprifili, mostrine, tagli, sfridi, ferramenta di sostegno e chiusura in alluminio o ottone, sigillature con mastice siliconico, ponteggi, assistenze murarie, cmpresa fornitura e posa dei vetri semidoppi · formazione massetto eseguito con impasto di sabbia e cemento tipo CEM I 32,5, con superficie superiore eseguita con autolivellanti a basso spessore, a base di miscela di cemento, inerti e resina, con finitura lisciata e rullata, compresa pulizia del piano di posa, lisciatura e rullatura finale | ||
a corpo | 1,00 | ||
PEE.01 | DEMOLIZIONE DI SOTTOFONDI E PAVIMENTI Esecuzione delle demolizioni di sottofondi e di pavimenti di qualsiasi tipo ed a qualsiasi altezza, compreso la rimozione di impianti, la rimozione di materiali isolanti, il carico, trasporto e scarico del materiale di risulta alle pubbliche discariche, l'indennità di discarica, la ripresa degli intonaci deteriorati dalla demolizione, la pulizia e sistemazione delle superfici interessate. B) Per spessore fino a 15 cm | m² | 248,34 |
PEE.02 | SOTTOFONDI PER PAVIMENTAZIONI Esecuzione di massetto su pannello radiante per la formazione del sottofondo per pavimenti., eseguito con impasto di sabbia e cemento tipo CEM I 32,5, ed additivo superfluidificante tipo europlast da aggiungere all’impasto in modo da rendere più fluido l’impasto senza eccessi d’acqua e ridurre la percentuale d’aria presente; classificato non pericoloso secondo Direttiva 99/45/CE. Marchio CE secondo EN 934-2 con superficie superiore perfettamente piana rifinita per il icevimento di pavimentazioni in linoleum, legno, gomma, moquette, vinile compresa pulizia del piano di posa. | ||
C) Fino a 8 cm | m² | 248,34 |
ARTICOLO | DESCRIZIONE | U.M. | QUANTITA' |
PEE.03 | PAVIMENTI IN PVC OMOGENEO DI CLASSE 1 Fornitura e | ||
posa in opera di pavimenti vinilici omogenei antistatici, aventi | |||
Classe 1 di reazione al fuoco conforme al D.M. 06/07/83 e D.M. | |||
28/08/84, in piastrelle o in pezza, in uno o più strati di materiale | |||
vinilico saldamente uniti a caldo sotto pressione, di | |||
composizione uniforme per l'intero spessore, spessore totale 2 | |||
mm, peso totale minimo 3600 g/m², adatti per sollecitazioni da | |||
sedia a rotelle, resistenti agli agenti chimici e grassi, compreso | |||
collanti di posa, tagli, sfridi, assistenze murarie, trattamento | |||
superficiale e lucidatura con finish di protezione, certificato di | |||
omologazione, dichiarazione di conformità; tipo Tarkett Optima | |||
o similari a scelta della direzione lavori con termosaldatura dei | |||
giunyi mediante cordolo in PVC compresa nel prezzo la fornitura | |||
e posa in opera di zoccolino battiscopa con guscia a pavimento | |||
A) In piastrelle da 61x61 cm | m² | 248,34 | |
PEE.04 | DEMOLIZIONE DI INTONACI E RIVESTIMENTI SU | ||
PARETI INTERNE Esecuzione della demolizione di intonaci e | |||
rivestimenti su superfici verticali ed orizzontali interne di | |||
qualsiasi tipo, compreso la formazione ed il disfacimento dei | |||
piani interni di lavoro, i teli di protezione, la pulizia, il trasporto | |||
e scarico del materiale di risulta alle pubbliche discariche, | |||
l'indennità di discarica. | m² | 35,00 | |
PEE.05 | INTONACO INTERNO A TRE STRATI Esecuzione di intonaco | ||
interno da eseguire su pannelli radianti a tre strati dei quali il | |||
primo costituito da sprizzatura (rinzaffo), i successivi come da | |||
descrizione, dello spessore non inferiore a 1,5 cm applicato a | |||
mano su superfici orizzontali, verticali o inclinate, sia piane che | |||
curve, in locali di qualsiasi dimensione, compreso formazione di | |||
spigoli, spallette, paraspigoli in lamiera di acciaio zincata, fasce, | |||
teli di protezione, rete porta intonaco in corrispondenza dei | |||
giunti, formazione e disfacimento del piano di lavoro, pulizia, | |||
trasporto in discarica dei materiali di risulta, l'indennità di | |||
discarica. | |||
B) Drizzatura (2 º strato) in malta di sabbia e calce e stabilitura (3 | |||
º strato) in malta fine di grassello di calce e sabbie selezionate | |||
compreso l'impiego di additivi per renderlo compatibile con la | |||
realizzazione della parete radiante | m² | 35,00 | |
PEE.06 | RIVESTIMENTO INTERNO DI PARETI CON PIASTRELLE | ||
IN CERAMICA Fornitura e posa in opera di rivestimento interno | |||
di pareti eseguito mediante applicazione con colla adesiva di | |||
piastrelle in ceramica di prima scelta commerciale, di qualsiasi | |||
forma e dimensione ed a qualsiasi altezza, compreso tagli, sfridi, | |||
sigillatura delle fughe con apposito sigillante idrorepellente, | |||
pezzi speciali, paraspigoli in PVC, pulizia della superficie | |||
piastrellata, trasporto in discarica del materiale di risulta, | |||
ponteggi. | |||
C) In gres fine porcellanato grezzo | m² | 35,00 | |
R.14.126 | LINEA ELETTRICA Fornitura e posa in opera di linea elettrica | ||
entro cavidotto corrugato flessibile doppia parete per impianti | |||
interrati in polietilene con sonda tira cavi per impianti elettrici | |||
interrati, esecuzione a doppia parete conformi alle Norme CEI | |||
EN 50086-1-2-4, diam. est. 90 mm, cavo elettrico tripolare tipo | |||
FG7OR 0,6/1 kV isolato in gomma con guaina esterna in PVC, | |||
conformi alle norme CEI 20-13, CEI 20-35, CEI 20-22 II, CEI | |||
20-37/2. Compreso ogni onere per tesatura, marcatura dei singoli | a corpo | 1,00 |
ARTICOLO | DESCRIZIONE | U.M. | QUANTITA' |
conduttori a mezzo di appositi collari in plastica posizionati alle estremità della linea recanti l’indicazione numerica del morsetto riferita al relativo quadro elettrico, identificazione del cavo a inizio e fine linea mediante cartellino riportante il tipo di cavo, la sua identificazione, esecuzione delle derivazioni con morsettiere e collegamenti ai quadri ed alle apparecchiature, FG7OR 5x16 mm². Nel prezzo è altresi compreso lo scavo della profondità monima di m. 1.20 ed il rinterro con il ripristino con sabbia per cm 30 e poi con materiale proveninete dalla scavo, la fornitura e posa di nastro segnalatore, il ripristino della superficie, qualsiasi essa sia, eventuali demolizioni e riprisini di opere murarie, assistenze murarie, compresa altresì la fornitura e posa in opera di x.xx 3 pozzetti in calcestruzzo prefabbricato vibrato e armato del tipo senza fondo con chiusino in c.a., dello spessore minimo di cm 3 e dalle dimensioni 50x50x120 cm. | |||
R.14.127 | CENTRALINO Fornitura e posa in opera di centralino completo di apparecchiature per uso civile, costituito da contenitore da incasso o da parete in materiale isolante a doppio isolamento conforme alla Norme CEI 23.48 e 23.49, completo di etichette adesive per contraddistinguere la funzione dell'apparecchiatura e di targa indelebile con nome del costruttore, n° di identificazione del quadro, corrente e frequenza, tensione nominale di funzionamento, grado di protezione e di apparecchiature come da schema di progetto, a Norme CEI 23.3, CEI EN 61008-1, CEI EN 61009-1, CEI 32.5. Cablato secondo le indicazioni di progetto, compreso cavi per il cablaggio, capicorda e morsetti. Comprese le verifiche previste dalla Norma CEI 23.51 e quant'altro necessario per dare l'opera finita a regola d'arte, come di seguito riportato: Fornitura e posa in opera di Quadro elettrico, con grado di protezione IP65, per installazione a parete, realizzato in materiale plastico con portella fumè, completo delle seguenti apparecchiature: n. 1 inter. Non automatico 4x63A+B.S.; n. 1 interr. magnetotermico Diff. 4x40 - 0,3Sel.; n. 1 scaricatori di sovratensione 3P+N; n. 1 portafusibile tripolare; Il tutto completo di ogni accessorio di cablaggio necessario a rendere l'opera eseguita a regola d'arte, compreso allacciamento al contatore Enel e al dispersore. | ||
n | 1,00 | ||
Importo netto Opere murarie e complementari | |||
PD.06 | Riepilogo: LMM - Opere murarie e complementari Importo netto LAVORI A MISURA LC - LAVORI A CORPO LCT - Impianto termico LCTC - Impianto termico - in centrale POMPA DI CALORE Fornitura e posa in opera di pompa di calore con tecnologia HGL tipo IDM TERRA-HGL 37 S/W o equivalenti per impianti a circuito geotermico o ad acqua freatica. Composto da: COMPRESSORE a capsula Scroll, scamb. di calore a piastre in acciaio inox brasato in rame abbondantemente dimensionato come condensatore ed evaporatore, una valvola di espansione | cad | 2,00 |
ARTICOLO | DESCRIZIONE | U.M. | QUANTITA' |
termica, tubo di livello del liq. refrigerante, cilindro di raccolta refrigerante, essiccatore a filtro, scamb. di calore a gas aspirato e pressostato con monitoraggio di alta e bassa pressione. Incl. TECNICA HGL (scambiatore di calore a gas surriscal- dato con valvola di carico motorizzata). Il regolatore NAVIGATOR 1.0 permette di comandare 2 CR, possibilità di estendere fino a 7 CR. Cablaggio elettrico incl. tutte le sonde necessarie (per n°1 CR). LIMITATORE DI CORRENTE incorporato nella pompa di calore. Incasso stabile con rivestimento in lamiera isolante termoacustica, incl. 5 tubi flessibili di collegamento. Il produttore controlla il buon funzionamento e l'ermeticità della pompa di calore a la riempe di refrigerante. · Refrigerante: R407c, senza CFC · Temp. max. di mandata: 55°C · Tensione: 3x400V / 50Hz · Raccordo lato geot./risc./xx.xx.: 2" DATI TECNICI CIRC. GEOT. (conf. EN 255) · Pot. termica: (S 0°C/W 35°C): 34,8 kW · Ass. elettrico (S 0°C/W 35°C): 8,25 kW · COP: 4,22 · Portata nominale Glicole: 7.200 kg/h · Portata nom. Acqua di risc.: 6.000 l/h · DATI TECNICI FUNZ. AC. FR. (conf.EN 255) · Pot. termica: (W 10°C/W 35°C): 46,4 kW · Ass. elettrico (W 10°C/W 35°C): 8,50kW · COP 5,46 · Portata nom. acqua fr.: 7.800 l/h · Portata nom. acqua risc.: 7.100 l/h Il prezzo comprende la messa in funzione pompa di calore Terra comprensiva di: A) Posa in opera · Montaggio componenti · Allacciamenti elettrici · Lavaggio e riempimento dell’impianto di riscaldamento (carico e sfiato) B) Controlli visivi · Montaggio componenti come da relative · istruzioni di montaggio · Allacciamenti elettrici come da · relative istruzioni di montaggio · Aerazione del locale caldaia · Pressione dell'impianto di riscaldam. · Pressione solare, ove presente C) Controlli funzionali · Messa in funzione pompa di calore/ · regolatore · Verifica ed impostazione della valvola · di espansione · Prova di funzionamento con test · relais su tutte le uscite · Prova di stacco bassa pressione ATTENZIONE: non é consentito eseguire la messa in funzione utilizzando corrente da "cantiere" · Controllo DT sul lato evaporazione e condensazione da 4 a |
ARTICOLO | DESCRIZIONE | U.M. | QUANTITA' |
PD.07 | 7° · Verificare la densitá del glicole e quindi la sua resistenza al gelo(-15°) · Caricam. Con acqua tecnica, 5°Franc. D) Operazioni accessorie · Collegamento e controllo die morsetti sulla scheda IDM · Istruzioni al cliente per utilizzo dell'impianto: uso della PDC e della · Compilaz. del protocollo di messa in · funz. e dichiarazione di fine lavoro · Montaggio componenti · Allacciamenti elettrici non riportati al punto -C_ · Il riempimento dell'impianto di risc. (carico e sfiato) avente un valore di pH compreso fra 8 e 9.5 ed una durezza dell'acqua non superiore ai 12°F. Incluso il trasporto a destinazione e la movimentazione all'interno del cantiere con adeguato macchinario fino alla definitiva ubicazione della macchina (tiro in alto/basso) come da elaborati grafici; il primo avviamento, l'onere per la messa in funzione delle apparecchiature comprensiva di: controlli visivi, controlli funzionali ed operazioni accessorie; la taratura delle apparecchiature. Compresi inoltre tutti i necessari allacciamenti termoidraulici (compresi tubazioni, raccordi, giunti) ed elettrici, (comprese le linee, i portaconduttori ed i collegamenti elettrici) fra tutte le apparecchiature interessate. Inclusi inoltre oneri per le necessarie opere murarie per rotture, tracce e ripristini, per la realizzazione degli attraversamenti di strutture murarie di qualsiasi tipo (orizzontali e/o verticali), le opere provvisionali necessarie all'esecuzione in piena sicurezza dell'opera ed infine qualsiasi altro altro onere ed accessorio e materiale d'uso e consumo per realizzare il lavoro a perfetta regola d'arte e nel rispetto delle norme vigenti. COMPONENTI CIRCUITO SCAMBIATORI GEOTERMICI- PDC Fornitura e posa in opera di componenti circuito scambiatori geotermici-PDC quali: · dissipatori d'aria tipo XXXXXXXXX 0 0/0" n. 2 · dissipatori di fango tipo SPIROVENT 2" n. 2 · modulo interno di estensione, per n.2 circuiti di riscaldamento, incluse sonde · sonda a contatto per navigator 1.0 per un 2° circuito riscaldamento · n. 2 pompe di circolazione Sole Wilo TPO S 50/10 completa di filtri, valvole di sicurezza, manometro, n, 2 termometri · n. 2 vaso di espansione di 25 litri · n. 2 collettori geotermici premontati. tipo CALEFFI 1107F5 a 6 circuiti con corpo in tecnopolimero composto da: - valvole sfogo aria automatiche; - termometri Ø 80 mm; - rubinetti di carico/scarico; - collettori di mandata e ritorno in tecnopolimero; - tappi di testa con coibentazione; - zanche a muro in acciaio inox; | cad | 1,00 |
ARTICOLO | DESCRIZIONE | U.M. | QUANTITA' |
- serie di etichette senso di flusso e identificazione circuiti; - tasselli fissaggio a muro - n. 2*6=12 valvola di intercettazione a sfera predisposta per sensore integrato di misura della portata. con corpo in ottone, tappo superiore in tecnopolimero, attacchi femmina con calotta mobile e raccordo per tubo polietilene. complete di coibentazione, sensore integrato di lettura di portata e leva di comando | |||
Caratteristiche: Pmax d’esercizio: 6 bar. Pmax prova impianto: 10 bar. Campo temperatura d’esercizio: -10÷60°C. Campo temperatura ambiente: -20÷60°C. Fluidi di impiego: acqua, soluzioni glicolate, soluzioni saline. Max percentuale di glicole: 50%. Collettore DN 100. Attacco di testa: 1 1/4”. Attacco derivazione: 42 p.2,5 TR. Interasse derivazioni: 100 mm. Attacco derivazioni ad alta tenuta meccanica per valvole di intercettazione · sonde, pressostati, misuratore elettronico di portata per collegamento sensore ad effetto Vortex, ecc | |||
Incluso il trasporto a destinazione e la movimentazione all'interno del cantiere con adeguato macchinario fino alla definitiva ubicazione della macchina (tiro in alto/basso) come da elaborati grafici; il primo avviamento, l'onere per la messa in funzione delle apparecchiature comprensiva di: controlli visivi, controlli funzionali ed operazioni accessorie; la taratura delle apparecchiature. Compresi inoltre tutti i necessari allacciamenti termoidraulici (compresi tubazioni, raccordi, giunti) ed elettrici, (comprese le linee, i portaconduttori ed i collegamenti elettrici) fra tutte le apparecchiature interessate. Inclusi inoltre oneri per le necessarie opere murarie per rotture, tracce e ripristini, per la realizzazione degli attraversamenti di strutture murarie di qualsiasi tipo (orizzontali e/o verticali), le opere provvisionali necessarie all'esecuzione in piena sicurezza dell'opera ed infine qualsiasi altro altro onere ed accessorio e materiale d'uso e consumo per realizzare il lavoro a perfetta regola d'arte e nel rispetto delle norme vigenti. | |||
PD.08 | ACCUMULO DI RISCALDAMENTO Fornitura e posa in opera di serbatoio di accumulo di riscaldamento da litri 1000/1500 tipo ST 37.2 con 6 attacchi 2", 2 attacchi 2" per resistenza elettrica, completo di 3 sonde temperatura, termometro, manto isolante in schiuma morbida da 10 cm con cerniera e hard top . Misure: · Diametro senza isolamento: 79 cm · Diametro con isolamento: 100 cm · Altezza senza isolamento: 203 cm Altezza con isolamento: 210 cm | cad | 1,00 |
PD.09 | COMPONENTI CIRCUITO PDC-RETE DISTRIBUZIONE RISCALDAMENTO Fornitura e posa in opera di componenti in centrale termica dei componenti il circuito gruppi PDC-rete di alimentazione | cad | 1,00 |
ARTICOLO | DESCRIZIONE | U.M. | QUANTITA' |
R.09.003 | collettori di distribuzione riscaldamento quali: · n.2 collettore modulare andata/ritorno a valle i 2 gruppi PDC DN 40 premontato collettore in ottone flangia realizzata come flangia flottante in acciaio incl. guarnizioni e viti per attacco caldaia Ø 2" completamente premontato completamente isolato con semi gusci in EPP a resistenza estremamente bassa. supporti a parete · n. 2 saracinesca mandata · n. 2 pompa ad alta efficienza con miscelatore 3 vie Mandata con saracinesca a sfera in ottone con valvola di ritegno regolabile e termometro di mandata 0 - 120°C Pompa ad alta efficienza Wilo Stratos TOP E 40/1-8, con cavo 2,8 m, altezza max. 5 mWS, volume max. 9,0 mc/h Ritorno con saracinesca a sfera in ottone, termometro di ritorno 0-120°C miscelatore a 3 vie con motore, attivazione 2 min Custodia EPP Materiale per fissaggio alla parete Viti 1 1/2" I.F. per collegamenti a guarnizione nel circuito riscaldamento, unità premontata, completamente imballata Dimensioni: 320 mm x 610 mm x 560 mm Campo di applicazione: (Kvs=14,3) · n. 2 saracinesca ritorno · n. 2 miscelatore Incluso il trasporto a destinazione e la movimentazione all'interno del cantiere con adeguato macchinario fino alla definitiva ubicazione della macchina (tiro in alto/basso) come da elaborati grafici; il primo avviamento, l'onere per la messa in funzione delle apparecchiature comprensiva di: controlli visivi, controlli funzionali ed operazioni accessorie; la taratura delle apparecchiature. Compresi inoltre tutti i necessari allacciamenti termoidraulici (compresi tubazioni, raccordi, giunti) ed elettrici, (comprese le linee, i portaconduttori ed i collegamenti elettrici) fra tutte le apparecchiature interessate. Inclusi inoltre oneri per le necessarie opere murarie per rotture, tracce e ripristini, per la realizzazione degli attraversamenti di strutture murarie di qualsiasi tipo (orizzontali e/o verticali), le opere provvisionali necessarie all'esecuzione in piena sicurezza dell'opera ed infine qualsiasi altro altro onere ed accessorio e materiale d'uso e consumo per realizzare il lavoro a perfetta regola d'arte e nel rispetto delle norme vigenti. TUBAZIONI IN RAME IN VERGHE A SALDARE Fornitura e posa in opera di tubazioni in rame (Cu min.= 99,9 secondo norme UNI 5649) ricotto (norme UNI 6507), conformi alle dimensioni e spessori minimi consigliati dalla norma UNI EN 1057, del tipo in verghe, per la realizzazione di impianti idrotermo-sanitari e gas, compresa tutta la necessaria raccorderia del tipo a saldare (curve, gomiti, raccordi normali e speciali, manicotti, riduzioni, bocchettoni); inclusi sfridi, tagli e piegature ed elementi di fissaggio su strutture di qualsiasi tipo aventi adeguate caratteristiche in relazione al numero ed alle caratteristiche delle |
ARTICOLO | DESCRIZIONE | U.M. | QUANTITA' |
tubazioni da sostenere. Inclusi inoltre oneri per le necassarie opere murarie per rotture, tracce e ripristini, per la realizzazione degli attraversamenti di strutture murarie di qualsiasi tipo (orizzontali e/o verticali), le opere provvisionali necessarie all'esecuzione in piena sicurezza dell'opera ed infine qualsiasi altro altro onere ed accessorio e materiale d'uso e consumo per realizzare il lavoro a perfetta regola d'arte. 9) del xxxx.xxx/xxxx.xxx. 33/35 | m | 27,00 | |
R.09.003 | TUBAZIONI IN RAME IN VERGHE A SALDARE Fornitura e posa in opera di tubazioni in rame (Cu min.= 99,9 secondo norme UNI 5649) ricotto (norme UNI 6507), conformi alle dimensioni e spessori minimi consigliati dalla norma UNI EN 1057, del tipo in verghe, per la realizzazione di impianti idrotermo-sanitari e gas, compresa tutta la necessaria raccorderia del tipo a saldare (curve, gomiti, raccordi normali e speciali, manicotti, riduzioni, bocchettoni); inclusi sfridi, tagli e piegature ed elementi di fissaggio su strutture di qualsiasi tipo aventi adeguate caratteristiche in relazione al numero ed alle caratteristiche delle tubazioni da sostenere. Inclusi inoltre oneri per le necassarie opere murarie per rotture, tracce e ripristini, per la realizzazione degli attraversamenti di strutture murarie di qualsiasi tipo (orizzontali e/o verticali), le opere provvisionali necessarie all'esecuzione in piena sicurezza dell'opera ed infine qualsiasi altro altro onere ed accessorio e materiale d'uso e consumo per realizzare il lavoro a perfetta regola d'arte. 10) del xxxx.xxx/xxxx.xxx. 40/42 | m | 35,00 |
R.09.003 | TUBAZIONI IN RAME IN VERGHE A SALDARE Fornitura e posa in opera di tubazioni in rame (Cu min.= 99,9 secondo norme UNI 5649) ricotto (norme UNI 6507), conformi alle dimensioni e spessori minimi consigliati dalla norma UNI EN 1057, del tipo in verghe, per la realizzazione di impianti idrotermo-sanitari e gas, compresa tutta la necessaria raccorderia del tipo a saldare (curve, gomiti, raccordi normali e speciali, manicotti, riduzioni, bocchettoni); inclusi sfridi, tagli e piegature ed elementi di fissaggio su strutture di qualsiasi tipo aventi adeguate caratteristiche in relazione al numero ed alle caratteristiche delle tubazioni da sostenere. Inclusi inoltre oneri per le necassarie opere murarie per rotture, tracce e ripristini, per la realizzazione degli attraversamenti di strutture murarie di qualsiasi tipo (orizzontali e/o verticali), le opere provvisionali necessarie all'esecuzione in piena sicurezza dell'opera ed infine qualsiasi altro altro onere ed accessorio e materiale d'uso e consumo per realizzare il lavoro a perfetta regola d'arte. 11) del xxxx.xxx/xxxx.xxx. 51/54 | m | 21,00 |
R.09.020 | TUBAZIONI IN ACCIAIO NERO PER LA DISTRIBUZIONE DELL'IMPIANTO TERMICO A VISTA Fornitura e posa in opera di tubazioni in acciaio EN 10255 serie media, complete di raccorderia normale e speciale, pezzi speciali, incluse curve stampate, accessori per il fissaggio delle tubazioni, supporti e staffaggi, pitturazione con due mani di antiruggine di tutte le parti metalliche. Inclusi inoltre oneri per le necassarie opere murarie per rotture, tracce e ripristini, per la realizzazione degli attraversamenti di strutture murarie di qualsiasi tipo (orizzontali e/o verticali), le opere provvisionali necessarie all'esecuzione in piena sicurezza dell'opera ed infine qualsiasi altro altro onere ed accessorio e materiale d'uso e consumo per realizzare il lavoro a perfetta regola d'arte. | kg | 186,00 |
ARTICOLO | DESCRIZIONE | U.M. | QUANTITA' |
R.09.095 | ISOLAMENTO DI TUBAZIONI CALDE CON MANICOTTI | ||
DI ELASTOMERO (COEFFICIENTE "1") | |||
Fornitura e posa in opera di manicotti di elastomero per | |||
isolamento di tubazioni calde, con spessori in ottemperanza | |||
all'allegato B del D.P.R. 412/93, coefficiente "1", regolamento | |||
della Legge 10/91, conduttività termica non superiore a 0,040 | |||
W/mK a 40 °C, completi in opera di curve, tee, pezzi speciali, | |||
nastratura ed incollaggio delle giunzioni. Metodo di misurazione | |||
come da norma UNI 6665/88. | |||
03) Per tubazioni DN 25 | m | 27,00 | |
R.09.095 | ISOLAMENTO DI TUBAZIONI CALDE CON MANICOTTI | ||
DI ELASTOMERO (COEFFICIENTE "1") | |||
Fornitura e posa in opera di manicotti di elastomero per | |||
isolamento di tubazioni calde, con spessori in ottemperanza | |||
all'allegato B del D.P.R. 412/93, coefficiente "1", regolamento | |||
della Legge 10/91, conduttività termica non superiore a 0,040 | |||
W/mK a 40 °C, completi in opera di curve, tee, pezzi speciali, | |||
nastratura ed incollaggio delle giunzioni. Metodo di misurazione | |||
come da norma UNI 6665/88. | |||
04) Per tubazioni DN 32 | m | 35,00 | |
R.09.095 | ISOLAMENTO DI TUBAZIONI CALDE CON MANICOTTI | ||
DI ELASTOMERO (COEFFICIENTE "1") | |||
Fornitura e posa in opera di manicotti di elastomero per | |||
isolamento di tubazioni calde, con spessori in ottemperanza | |||
all'allegato B del D.P.R. 412/93, coefficiente "1", regolamento | |||
della Legge 10/91, conduttività termica non superiore a 0,040 | |||
W/mK a 40 °C, completi in opera di curve, tee, pezzi speciali, | |||
nastratura ed incollaggio delle giunzioni. Metodo di misurazione | |||
come da norma UNI 6665/88. | |||
05) Per tubazioni DN 40 | m | 21,00 | |
R.09.097 | ISOLAMENTO DI TUBAZIONI FREDDE CON MANICOTTI | ||
DI ELASTOMERO (SPESSORE 9 mm) | |||
Fornitura e posa in opera di manicotti di elastomero per | |||
isolamento di tubazioni convoglianti fluidi da -40 °C a +105 °C, | |||
aventi conduttivita termica non superiore a 0,040 W/mK, fattore | |||
di resistenza alla diffusione del vapore superiore a 5000 (valore | |||
medio di produzione), spessore 9 mm, completi in opera di curve, | |||
tee, pezzi speciali, incollaggio e lastratura delle giunzioni con i | |||
materiali ed i prodotti indicati nel manuale di montaggio del | |||
Costruttore. Metodo di misurazione come da norma UNI | |||
6665/88. | |||
06) Per tubazioni DN 50 | m | 19,00 | |
R.09.097 | ISOLAMENTO DI TUBAZIONI FREDDE CON MANICOTTI | ||
DI ELASTOMERO (SPESSORE 9 mm) | |||
Fornitura e posa in opera di manicotti di elastomero per | |||
isolamento di tubazioni convoglianti fluidi da -40 °C a +105 °C, | |||
aventi conduttivita termica non superiore a 0,040 W/mK, fattore | |||
di resistenza alla diffusione del vapore superiore a 5000 (valore | |||
medio di produzione), spessore 9 mm, completi in opera di curve, |
ARTICOLO | DESCRIZIONE | U.M. | QUANTITA' |
tee, pezzi speciali, incollaggio e lastratura delle giunzioni con i | |||
materiali ed i prodotti indicati nel manuale di montaggio del | |||
Costruttore. Metodo di misurazione come da norma UNI | |||
6665/88. | |||
07) Per tubazioni DN 65 | m | 14,00 | |
R.09.102 | FINITURA RIVESTIMENTO TUBAZIONI IN PVC | ||
Fornitura e posa in opera di foglio di PVC , spessore minimo 0,3 | |||
mm, come finitura al rivestimento coibente delle tubazioni, | |||
comprendente terminali, fondelli, curve, tee, riduzioni, pezzi | |||
speciali, rivetti plasticati, nastro autoadesivo targhette indicatrici | |||
colorate (rosso:acqua calda - blu: acqua fredda) e quant'altro | |||
necessario per dare il lavoro finito a perfetta regola d'arte | |||
mq | 16,00 | ||
R.08.001 | VALVOLA A SFERA A LEVA LUNGA. | ||
Fornitura e posa in opera di valvola a sfera lunga passaggio | |||
standard, in ottone OT58 cromato; sfera cava diamantata e | |||
cromata; guarnizioni di tenuta in PTFE; leva di manovra in | |||
plastica per intercettazione tubazioni di mandata e/o ritorno; | |||
completa di guarnizioni, inclusi tutti gli accessori, i materiali | |||
d'uso e consumo ed ogni altro onere. | |||
Tipo EFFEBI mod TOTAL o equivalente | |||
3) diam 3/4" | n | 2,00 | |
R.08.001 | VALVOLA A SFERA A LEVA LUNGA. | ||
Fornitura e posa in opera di valvola a sfera lunga passaggio | |||
standard, in ottone OT58 cromato; sfera cava diamantata e | |||
cromata; guarnizioni di tenuta in PTFE; leva di manovra in | |||
plastica per intercettazione tubazioni di mandata e/o ritorno; | |||
completa di guarnizioni, inclusi tutti gli accessori, i materiali | |||
d'uso e consumo ed ogni altro onere. | |||
Tipo EFFEBI mod TOTAL o equivalente | |||
4) diam 1" | n | 4,00 | |
R.08.001 | VALVOLA A SFERA A LEVA LUNGA. | ||
Fornitura e posa in opera di valvola a sfera lunga passaggio | |||
standard, in ottone OT58 cromato; sfera cava diamantata e | |||
cromata; guarnizioni di tenuta in PTFE; leva di manovra in | |||
plastica per intercettazione tubazioni di mandata e/o ritorno; | |||
completa di guarnizioni, inclusi tutti gli accessori, i materiali | |||
d'uso e consumo ed ogni altro onere. | |||
Tipo EFFEBI mod TOTAL o equivalente | |||
5) diam 1" 1/4 | n | 6,00 | |
R.08.001 | VALVOLA A SFERA A LEVA LUNGA. | ||
Fornitura e posa in opera di valvola a sfera lunga passaggio | |||
standard, in ottone OT58 cromato; sfera cava diamantata e | |||
cromata; guarnizioni di tenuta in PTFE; leva di manovra in | |||
plastica per intercettazione tubazioni di mandata e/o ritorno; | |||
completa di guarnizioni, inclusi tutti gli accessori, i materiali | |||
d'uso e consumo ed ogni altro onere. | |||
Tipo EFFEBI mod TOTAL o equivalente | |||
6) diam 1" 1/2 | n | 4,00 |
ARTICOLO | DESCRIZIONE | U.M. | QUANTITA' |
R.08.001 | VALVOLA A SFERA A LEVA LUNGA. | ||
Fornitura e posa in opera di valvola a sfera lunga passaggio | |||
standard, in ottone OT58 cromato; sfera cava diamantata e | |||
cromata; guarnizioni di tenuta in PTFE; leva di manovra in | |||
plastica per intercettazione tubazioni di mandata e/o ritorno; | |||
completa di guarnizioni, inclusi tutti gli accessori, i materiali | |||
d'uso e consumo ed ogni altro onere. | |||
Tipo EFFEBI mod TOTAL o equivalente | |||
7) diam 2" | n | 10,00 | |
R.08.014 | VALVOLA DI RITEGNO. | ||
Fornitura e posa in opera di valvola di ritegno controllabile. | |||
Attacchi filettati F x F. Corpo in ottone. Ritegno in resina | |||
acetalica POM. Tenute in NBR. Molla in acciaio inox. Tmax | |||
d'esercizio 90°C. Pmax d'esercizio 10 bar. Pressione di apertura | |||
ritegno 0,01 bar. Prese di controllo 1/4". Inclusi tutti gli accessori, | |||
materiali d'uso e consumo per darla completa e funzionante. Tipo | |||
Caleffi mod. 3045 o equivalente | |||
6) diam 2" | n | 2,00 | |
R.07.020 | ACCESSORI PER CONTROLLO | ||
Fornitura e posa in opera di serie di accessori per controllo a | |||
norma D.D. 01/12/1975, omologati ISPESL, inclusi accessori, | |||
materiali d'uso e consumo e quant'altro necessario. Tipo | |||
CALEFFI o equivalente | |||
1) manometro mod. 557 campo di lavoro 0-6 bar con classe di precisione | |||
UNI2,5. Campo di temperatura: -20 - 90°C. Pressione max d'esercizio +25% scala massima. Attacco 1/4" - diam 50 | n | 2,00 | |
R.07.020 | ACCESSORI PER CONTROLLO | ||
Fornitura e posa in opera di serie di accessori per controllo a | |||
norma D.D. 01/12/1975, omologati ISPESL, inclusi accessori, | |||
materiali d'uso e consumo e quant'altro necessario. Tipo | |||
CALEFFI o equivalente | |||
2) termometro mod. 688 000 temp. 0-120°C e pozzetto per rilievo temperatura da 1/2" - L= 45 mm | n | 1,00 | |
R.07.010 | VALVOLA DI SICUREZZA | ||
Fornitura e posa in opera di valvola di sicurezza a membrana, | |||
qualificata e tarata ISPESL, a sicurezza positiva, con | |||
sovrapressione di scarico inferiore a 10%, completa di imbuto di | |||
scarico con curva snodata ed ogni altro onere ed accessorio. Tipo | |||
CALEFFI 527 o equivalente | |||
2) diam. nominale 3/4" taratura 2,5 bar | n | 1,00 | |
R.05.003 | VASO DI ESPANSIONE | ||
Fornitura e posa in opera di vaso di espansione saldato, unificato | |||
per impianti di riscaldamento e sanitari, certificato CE. | |||
Costruito in lamiera d'acciaio di spessore conforme alle | |||
normative ISPESL con membrana in gomma sintetica con | |||
caratteristiche meccaniche secondi DIN 4807. Il vaso è marchiato | |||
CE secondo la Direttiva comunitaria per i recipienti a pressione | |||
97/23/ce p.e.d. I vasi con capacità maggiore di 50 litri sono del | |||
tipo collaudato e certificati ISPESL. Precaricato con gas inerte |
ARTICOLO | DESCRIZIONE | U.M. | QUANTITA' |
(azoto) e completo di attacco filettato, tarato a freddo alla pressione di progetto. Membrana atossica (DM 12.3.73) in butile, a diaframma. P max d'esercizio 10 bar Tmax d'esercizio: 99°C Inclusi accessori, materiali d'uso e consumo e qualsiasi altro onere per dare l'apparecchiatura perfettamente funzionante. Tipo CALEFFI mod. 555 | |||
04) capacità lt. 18 - attacco 3/4" - Precarica 1,5 bar | n | 1,00 | |
R.05.003 | VASO DI ESPANSIONE Fornitura e posa in opera di vaso di espansione saldato, unificato per impianti di riscaldamento e sanitari, certificato CE. Costruito in lamiera d'acciaio di spessore conforme alle normative ISPESL con membrana in gomma sintetica con caratteristiche meccaniche secondi DIN 4807. Il vaso è marchiato CE secondo la Direttiva comunitaria per i recipienti a pressione 97/23/ce p.e.d. I vasi con capacità maggiore di 50 litri sono del tipo collaudato e certificati ISPESL. Precaricato con gas inerte (azoto) e completo di attacco filettato, tarato a freddo alla pressione di progetto. Membrana atossica (DM 12.3.73) in butile, a diaframma. P max d'esercizio 10 bar Tmax d'esercizio: 99°C Inclusi accessori, materiali d'uso e consumo e qualsiasi altro onere per dare l'apparecchiatura perfettamente funzionante. Tipo CALEFFI mod. 555 | ||
05) capacità lt. 24 - attacco 3/4" - Precarica 1,5 bar | n | 2,00 | |
R.08.072 | VALVOLA AUTOMATICA DI SFOGO ARIA Fornitura e posa in opera di valvola automatica di sfogo aria per impianti di riscaldamento, realizzato con corpo e coperchio in ottone stampato a caldo, tenute in Etilene-Propilene ed otturatore in gomma di silicone, molla in acciaio inox, tenuta sul rubinetto di isolamento in PTFE speciale. I componenti in plastica sono realizzati con materiali ad alta resistenza. caratteristite tecniche: - temperatura massima d'esercizio: 120°C - pressione massima: 10 bar - pressione massima scarico: 2.5 bar Inclusi tutti i collegamenti idraulici necessari, materiali d'uso e consumo, accessori e quant'altro per dare il dispositivo in opera funzionante ed a perfetta regola d'arte. Tipo CALEFFI mod. MINICAL od equivalente | ||
2) mod. 502040 - diam. 1/2" | n | 6,00 | |
R.08.072 | VALVOLA AUTOMATICA DI SFOGO ARIA Fornitura e posa in opera di valvola automatica di sfogo aria per impianti di riscaldamento, realizzato con corpo e coperchio in ottone stampato a caldo, tenute in Etilene-Propilene ed otturatore in gomma di silicone, molla in acciaio inox, tenuta sul rubinetto di isolamento in PTFE speciale. I componenti in plastica sono realizzati con materiali ad alta resistenza. caratteristite tecniche: - temperatura massima d'esercizio: 120°C - pressione massima: 10 bar - pressione massima scarico: 2.5 bar Inclusi tutti i collegamenti idraulici necessari, materiali d'uso e consumo, accessori e quant'altro per dare il dispositivo in opera funzionante ed a perfetta regola d'arte. Tipo CALEFFI mod. MINICAL od equivalente |
ARTICOLO | DESCRIZIONE | U.M. | QUANTITA' |
3) mod. 502050 - diam. 3/4" | n | 3,00 | |
R.07.072 | TERMOSTATO DI SICUREZZA CON RIPRISTINO MANUALE Fornitura e posa in opera di termostati ad immersione, di sicurezza con ripristino manuale, taratura 100°C (+0°C -6°C). Con guaina attacco 1/2". Omologato I.S.P.E.S.L. (D.M. 1. 12. 1975). Inclusi tutti i collegamenti elettrici alle altre apparecchiature di sicurezza, inclusi accessori, materiali d'uso e consumo e quant'altro necessario per dare l'impianto funzionante a regola d'arte. tipo Caleffi mod. 624 o equivalente | ||
n | 2,00 | ||
R.01.008 | COMPENSO PER ONERI VARI Compenso per oneri vari per interventi diversi quali: · oneri per il lavaggio, lo svuotamento e ricaricamento dell'impianto termico di nuova realizzazione · la rimozione dei corpi scaldati e delle apparecchiature di centrale da dismettere | ||
Oneri a compenso dell'intervento di lavaggio, svuotamento e ricaricamento del nuovo impianto termico, in conformità del DPR 59/2009 e delle norme per il "trattamento dell'acqua degli impianti termici ad uso civile ( UNI CTI 8065) e " Impianti di riscaldamento controllo e manutenzione" (UNI CTI 8364), al fine di preservare l'integrità dei componenti dell'impianto a condensazione garantendone nel contempo scambi termici ottimali. L'intervento comprende le seguenti operazioni: 1) Applicazione Una volta che l’impianto di riscaldamento è stato installato ed è pronto per il riempimento, lo si deve pulire da ogni contaminante con il prodotto specifico Sentinel X300 o equivalente. Il prodotto contiene agenti bagnanti e disperdenti atti a sciogliere residui di disossidanti di saldatura, olii e grassi, e inoltre a portare in sospensione particelle provenienti dalla fabbricazione, come polverino metallico e di vernice. Il prodotto è non acido e non alcalino, e non attacca i metalli e le parti in plastica e gomma. Dosaggio: Il normale dosaggio è 1%, cioè 1 litro di prodotto ogni 100 litri di volume d’acqua, tuttavia eventuali sovradosaggi non costituiscono un problema. Introdurre il prodotto nel circuito tramite un by-pass o in un’apertura qualsiasi, ad esempio la valvola di un radiatore. Circolazione: Una volta aggiunto il prodotto, aprire tutte le valvole e far funzionare l’impianto alla massima potenza. Per ottenere i migliori risultati, l’acqua dovrebbe circolare alla normale temperatura di esercizio per 1 ora. Se non è possibile riscaldare l’acqua, il tempo di circolazione dovrebbe essere prolungato a 2 ore. (Durante la circolazione, il circuito può essere bilanciato per non perdere tempo lavorativo). Risciacquo: Trascorso il tempo stabilito, spegnere la pompa e la caldaia togliendo tensione; Svuotare completamente il circuito e riempirlo di nuovo con acqua pulita; quindi riaccendere la pompa e ricircolare per 10 minuti infine aprire le valvole di scarico e lasciar girare l’acqua a perdere con la pompa di circolazione funzionante finché l’acqua non sia tornata chiara. 2) Riempimento Finale e Protezione Permanente | a corpo | 1,00 |
ARTICOLO | DESCRIZIONE | U.M. | QUANTITA' |
R.14.125 | Sul riempimento finale, aggiungere l’inibitore di corrosione e incrostazione Sentinel X100 o equivalente al dosaggio dell’1%, attraverso il riempimento o in altro punto accessibile. Il prodotto protegge contro le corrosioni e le incrostazioni tutti i tipi di circuito, compresi quelli contenenti parti in alluminio. E’ a pH neutro e non è classificato con frasi di rischio R. Ricordiamo che il trattamento dell’acqua degli impianti termici domestici è in accordo con la normativa vigente ed e richiesto dalle norme UNI- CTI 8065/89, UNI-CTI 8364/84 e UNI-CTI 9317/89. 3) Monitoraggio La concentrazione di Sentinel X100 o equivalente, nel circuito dovrebbe essere controllata con frequenza almeno annuale. Utilizzare il Sentinel X100 System Check o equivalente. Se l’impianto venisse svuotato per qualsivoglia ragione, il prodotto inibitore deve essere rimesso nel sistema Si intendono inclusi nel prezzo tutti gli oneri per gli allacciamenti provvisori per il carico/scarico dell'acqua , gli oneri per l'uso dei mezzi provvisionali necessari alla esecuzione dei lavori ad altezze diverse dal pavimento, la dismissione ed il trasporto a rifiuto di eventuali componenti non più utilizzabili, la taratura, lo sfiato e la riequilibratura dell'impianto stesso ed infine accessori, materiali d'uso e consumo per dare questa parte del lavoro finita a regola d'arte. Rimozione degli esistenti corpi scaldanti: radiatori, convettori ventilati e/o ventilconvettori, ecc., compreso il taglio delle tubazioni e degli eventuali supporti di sostegno a parete, la chiusura dei fori di risulta e gli scollegamenti elettrici; incluso il trasporto a rifiuto del materiale non più utilizzabile, (oneri di discarica inclusi) nonchè la pulizia e la manutenzione dei corpi scaldanti recuperabili per eventuale installazione in altra posizione su indicazione della D.L.; inclusi infine oneri, accessori, materiali d' uso e consumo e quant' altro necessario. COMPLESSO DELLE OPERE ELETTRICHE NECESSARIE PER LA C.T. ED IL SISTEMA DI DISTRIBUZIONE DEL CALORE Fornitura e posa in opera del complesso della rete e delle opere elettriche ed elettroniche necessarie per la alimentazione, regolazione e comando delle apparecchiature della centrale termica, dei locali da riscaldare e di quelle poste all’esterno (quali pompe di calore, elettropompe, apparecchiature di sicurezza, centralina di regolazione climatica, impianto elettrico di illuminazione e potenza in ct, valvole, generatori, collettori dei pannelli radianti - valvole di zona-, sonde ambiente, termostati/termocronostati, radiatori elettrici, organi di comando e di regolazione, ecc.), a Norme CEI 30-31 con componenti a marchio IMQ e grado di protezione IP 55, costituito da: 1) Fornitura e posa in opera di quadro elettrico, da installare all' interno del locale centrale termica, per la alimentazione, regolazione e comando di tutte le apparecchiature della centrale termica, dei locali da riscaldare e di quelle poste all’esterno (quali pompe di calore, elettropompe, apparecchiature di sicurezza, centralina di regolazione climatica, impianto elettrico di illuminazione e potenza in ct, valvole, generatori, collettori dei pannelli radianti - valvole di zona-, sonde ambiente, termostati/termocronostati, radiatori elettrici, organi di comando e di regolazione, ecc.) e per il contenimento delle apparecchiature | a corpo | 1,00 |
ARTICOLO | DESCRIZIONE | U.M. | QUANTITA' |
di regolazione climatica, secondo l'utilizzo previsto, con contenitore a norme CEI 17-13, avente dimensioni tali da garantire una superficie di riserva pari al 20% della superficie complessiva ed atto a contenere tutte le apparecchiature di regolazione, protezione, comando e segnalazione previste, equipaggiato con tute le apparecchiature necessarie e con al minimo con le seguenti con le caratteristiche descritte negli schemi elettrici: n. 1 interruttore generale non automatico, n. 2 interruttori automatici magnetotermici -differenziali a protezione delle pompe di calore TRIFASE; n. 4 interruttori automatici magnetotermici -differenziali / salvamotori a protezione delle elettropompe; n. 4 gruppi di comando e commutazione elettropompe, n. 3 interruttori automatici magnetotermici -differenziali a protezione delle apparecchiature di regolazione, della forza motrice e della illuminazione della ct; completo di contattori e salvamotori; trasformatore per circuiti ausiliari da 15 VA; ed inoltre manopole di comando, fusibili di protezione, spie luminose per ciascuna apparecchiatura; contattori, salvamotori, rele', e quanto altro necessario per realizzare i circuiti di sicurezza per la centrale termica; targhette identificatrici dei circuiti e lampade spia; morsettiere; cablaggio interno, accessori e quant' altro necessario per dare l' opera finita e funzionante a regola d' arte. 2) Collegamenti elettrici in derivazione dai quadri elettrici per la alimentazione, regolazione e comando di tutte le apparecchiature della centrale termica, dei locali da riscaldare e di quelle poste all’esterno (quali pompe di calore, elettropompe, apparecchiature di sicurezza, centralina di regolazione climatica, impianto elettrico di illuminazione e potenza in ct, valvole, generatori, collettori dei pannelli radianti - valvole di zona-, sonde ambiente, termostati/termocronostati, radiatori elettrici, organi di comando e di regolazione, ecc.) con fornitura e posa in opera di tubazioni protettive rigide e pesanti in PVC autoestinguente, oppure metalliche zincate nei casi in cui vi sia la possibilità di danneggiamenti meccanici, con relativi giunti, graffe di fissaggio, cassette rompitratta e di derivazione con coperchio fissato con viti; nonché tubazioni flessibili e pressacavi, conduttori elettrici di sezione adeguata alla potenza elettrica delle apparecchiature da alimentare e comunque non inferiore a 1,5 mmq, del tipo non propagante l' incendio a Norme CEI 20-22; compresi i collegamenti all'impianto di terra ed alla linea di alimentazione 3) Oneri per: - la realizzazione di un punto luce interrotto (IP55) , - l'applicazione di due plafoniere 2x36W (IP65); - la realizzazione di un punto presa da 16A (IP55); - l'applicazione di una lampada per l'illuminazione di emergenza da 20 W / autonomia di 1 ora (IP55). L' impianto nel suo complesso dovrà essere in esecuzione IP55. Inclusi inoltre oneri per le necessarie opere murarie per rotture, fori per il passaggio delle tubazioni, tracce e successivi ripristini, per la realizzazione degli attraversamenti di strutture murarie di qualsiasi tipo (orizzontali e/o verticali), le opere provvisionali necessarie all'esecuzione in piena sicurezza dell'opera ed infine qualsiasi altro onere ed accessorio e materiale d'uso e consumo per realizzare il lavoro a perfetta regola d'arte. |
ARTICOLO | DESCRIZIONE | U.M. | QUANTITA' |
PD.12 | Importo netto Impianto termico - in centrale LCTD - Impianto termico - distribuzione PANNELLO RADIANTE A PAVIMENTO Fornitura e posa in opera di pannello radiante a pavimento con tubi annegati nello strato di supporto, con differenti interassi tra le tubazioni in funzione della potenzialità e del fabbisogno termico, conforme alla Norma UNI 1264, parti 1-2-3, comprendente: 1. Pannello isolante in poliuretano espanso, schiumato con pentano, tipo 10002 LASTRA ISOL. EUROSUPER, in un unico sandwich con doppio foglio in alluminio, avente conducibilità termica dichiarata pari a 0,024 W/m·K (UNI EN 13165, UNI EN 12667); il pannello eurosuper è protetto inferiormente da una guaina in polietilene espanso dello spessore di 2 mm e superiormente da una pellicola in materiale plastico (UNI EN 1264-4), su cui sono riportate a distanza pari a 50 mm linee guida per la posa della tubazione; sulla parte superiore è annegata nel poliuretano retina di aggancio per le clips fermatubo; battentatura a gradino ricavata nello spessore dell'isolante su tutti e 4 i lati della lastra; resistenza a compressione al 10% di deformazione 150 kPa (EN 826); spessore: 46 mm; resistenza termica dichiarata 1,80 m2K/W; Spessore 46 mm; 2. barriera vapore con foglio in polietilene di spessore 0,2 mm da usare come barriera vapore sotto l’isolante (UNI EN 1264- 4); Spessore 0,2 mm 3. Striscia perimetrale doppia in polietilene espanso a cellule chiuse; spessore 8 mm, altezza 140 mm;da posare lungo tutto il perimetro dei locali da riscaldare e attorno a tutti gli elementi della struttura che penetrano il massetto di copertura del solaio, come pilastri, scale, ecc, in modo da assorbire i naturali movimenti del massetto (UNI EN 1264-4); lo spessore totale della striscia perimetrale è pari a 8 mm in modo da assorbire movimenti del massetto di almeno 5 mm, mentre l’altezza totale è pari a 140 mm in modo da contenere l’ingombro di: pannello isolante, massetto e rivestimento superficiale (UNI EN 1264-4); è caratterizzata dall’avere un doppio strato, è dotata di fascia autoadesiva sul retro in modo che la sua posizione non vari dopo la stesura del massetto; Spessore 6+2 mm 4. Guaina isolante in polietilene espanso dello spessore di 4 mm e del diametro di mm 20, da prevedere in quantità tale da garantire la protezione del tubo nei punti di attraversamento dei giunti di dilatazione (UNI EN 1264-4) e in tutti i punti dove è presente un eccessivo infittimento delle tubazioni 5. Giunti di dilatazione in polietilene espanso ad alta densità a cellule chiuse; spessore 8 mm. e altezza 110 mm;da prevedere nelle quantità tali da garantire il rispetto delle norme di riferimento per la realizzazione dei massetti di supporto al pavimento e dell'impianto a pavimento; 6. Nastro coprigiunto adesivo in polietilene per la copertura delle fughe di accoppiamento delle lastre isolanti 7. Clips di ancoraggio della tubazione, in poliammide tipo tacker, in quantità tali da garantire la posa del tubo secondo le prescrizioni della norma di riferimento (UNI EN 1264-4); 8. Tasselli fermalastra 9. Tubazione in polietilene ottene copolimerico PE-RT tipo II MidiX (DIN 16833 / ISO 24033 / ISO 22391) con barriera a ossigeno nello spessore del tubo e permeabilità all'ossigeno inferiore a 3,6 mg/m2 al giorno con temperatura 80°C, e 0,32 mg/m2 al giorno con temperatura 40°C (ISO 17455 e UNI |
ARTICOLO | DESCRIZIONE | U.M. | QUANTITA' |
PD.13 | EN 1264-4:2009), caratteristiche di resistenza meccanica che lo rendono appartenente alla classe 1, classe 2, classe 3, classe 4 e classe 5 secondo la ISO 10508 con pressione di esercizio superiore a 6 bar e vita prevista superiore ai 50 anni; diametro 20 mm e spessore da 2 mm (UNI EN 1264- 4);posabile a freddo; fornito in rotoli d'opportuno metraggio, stoccati in modo che la tubazione sia protetta dalla radiazione solare; sulla tubazione sono riportate le caratteristiche meccaniche e i metri di svolgimento del rotolo. 10. Additivo superfluidificante tipo Europlast da aggiungere nelle quantità opportune all’impasto di sabbia e cemento del massetto tradizionale in modo da rendere più fluido l’impasto senza eccessi d’acqua e ridurre la percentuale d’aria presente (inferiore al 5% secondo UNI EN 1264-4). 11. Rete elettrosaldata zincata in filo di acciaio 2mm con funzione antiritiro del massetto. Maglia 50x50mm; 12. barriera vapore con foglio in polietilene di spessore 0,2 mm da usare come protezione dell’isolante al di sopra di esso (UNI EN 1264-4); Spessore 0,2 mm 13. Inibitore di corrosione tipo SENTINEL X100, incrostazioni e formazione di fanghi per tutti i tipi d'impianto di riscaldamento, compresi quelli SENTINEL X100 -. E' un prodotto neutro, non aggressivo e compatibile con tutti i principali tipi di plastiche ed elastomeri. Limita il deposito di limo biologico negli impianti a bassa temperatura. Sopporta bene eventuali sovradosaggi e costituisce una protezione permanente nell'impianto. Utilizzabile in ogni tipo d'acqua, sia di bassa sia di elevata durezza. 14. ogni altra fornitura e magistero Incluso nel prezzo: tutti gli allacciamenti termoidraulici, elettrici ed elettronici necessari, le opere murarie (fori, tracce, rotture e successivi ripristini ivi compresa la regolarizzazione e la messa in piano - con qualsiasi lavorazione - della superficie di posa dei pannelli ), gli accessori, la minuteria, i materiali d'uso e consumo, compresa la pulizia del sottofondo prima della stesura del pannello e la pulizia del cantiere a fine lavori dai materiali di sfrido e risulta; l'assistenza e la consulenza tecnica durante la posa del sistema nelle sue varie fasi; la messa in pressione, la messa in funzione e la taratura finale dei circuiti per l'uniformità della temperatura ambiente nei locali serviti, la messa in servizio dell'impianto di termoregolazione e quanto altro necessario per dare il pavimento radiante finito pronto per la posa della successiva caldana (questa ultima sola esclusa). A) Passo 10 cm PANNELLO RADIANTE A PARETE Fornitura e posa in opera di pannello radiante a prete con tubi annegati nello strato di supporto, con differenti interassi tra le tubazioni in funzione della potenzialità e del fabbisogno termico, conforme alla Norma UNI 1264, parti 1-2-3, comprendente 1. Pannello in fibre in legno d'abete mineralizzate e miste a cemento Portland; tipo CELENIT “N” peso medio: 10Kg/m2; resistenza a compressione al 10% di deformazione: 300 kPa (EN 826); reazione al fuoco: euroclasse B-s1,d0 (EN 13501-1); resistenza alla diffusione del vapore: m=5 (UNI EN 13168, EN 12086); resistenza a flessione: 1250 kPa (UNI EN 12089); spessore: 20 mm; resistenza termica 0,30 m2K/W (UNI EN 12667); 2. Guaina isolante in polietilene espanso dello spessore di 4 | m² | 248,34 |
ARTICOLO | DESCRIZIONE | U.M. | QUANTITA' |
PD.14 | mm, da prevedere in quantità tale da garantire la protezione del tubo nei punti di attraversamento dei giunti di dilatazione (UNI EN 1264-4) e in tutti i punti dove è presente un eccessivo infittimento delle tubazioni - diametro: 12-14mm; 3. Tassello fermalastra 4. Profilo fermatubo in materiale plastico ad U DN12 con interasse 25 mm comprensivo di nastro bi-adesivo e di fori d=8 mm per il fissaggio del profilo alla superficie 5. Tubazione in polietilene ottene copolimerico PE-RT tipo II MidiX (DIN 16833 / ISO 24033 / ISO 22391) con barriera a ossigeno nello spessore del tubo e permeabilità all'ossigeno inferiore a 3,6 mg/m2 al giorno con temperatura 80°C, e 0,32 mg/m2 al giorno con temperatura 40°C (ISO 17455 e UNI EN 1264-4:2009), caratteristiche di resistenza meccanica che lo rendono appartenente alla classe 1, classe 2, classe 3, classe 4 e classe 5 secondo la ISO 10508 con pressione di esercizio superiore a 6 bar e vita prevista superiore ai 50 anni; diametro 12 mm e spessore da 2 mm (UNI EN 1264- 4);posabile a freddo; fornito in rotoli d'opportuno metraggio, stoccati in modo che la tubazione sia protetta dalla radiazione solare; sulla tubazione sono riportate le caratteristiche meccaniche e i metri di svolgimento del rotolo. · Incluso nel prezzo: tutti gli allacciamenti termoidraulici, elettrici ed elettronici necessari, le opere murarie (fori, tracce, rotture e successivi ripristini ivi compresa la regolarizzazione e la messa in piano - con qualsiasi lavorazione - della superficie di posa dei pannelli), gli accessori, la minuteria, i materiali d'uso e consumo, compresa la pulizia del sottofondo prima della stesura del pannello e la pulizia del cantiere a fine lavori dai materiali di sfrido e risulta; l'assistenza e la consulenza tecnica durante la posa del sistema nelle sue varie fasi; la messa in pressione, la messa in funzione e la taratura finale dei circuiti per l'uniformità della temperatura ambiente nei locali serviti, la messa in servizio dell'impianto di termoregolazione e quanto altro necessario per dare il pannello radiante finito pronto per la posa della successiva caldana (questa ultimo sola esclusa). A) Passo 10 cm COLLETTORI PER RETI DI DISTRIBUZIONE Fornitura e posa in opera di collettori andata/ritorno modulari completi di 1. Cassetta a murare: Cassetta portacollettori a murare (brevetto depositato) in lamiera elettrozincata regolabile in altezza e profondità, completa di telaio verniciato, portina verniciata con chiusura a chiave, frontalino intonacabile, staffe mobili per il fissaggio del collettore e piedini. 2. Collettore andata/ritorno modulare componibile preassemblato tipo Elite/Black line, realizzato in poliammide rinforzata e completo di: valvole di intercettazione manuali e regolatore di flusso micrometrico per ogni circuito, misuratore di portata del circuito, rubinetto di carico/scarico, sfiato e termometri di mandata e ritorno.Staffe disassate per il fissaggio del collettore a muro o in cassetta. Predisposto per il montaggio di testine elettrotermiche su ogni circuito; attacchi 1” 1/4 GAS completo di valvola di zona a due vie con attuatore elettrotermico a due posizioni | m² | 35,00 |
ARTICOLO | DESCRIZIONE | U.M. | QUANTITA' |
PD.14 | 3. Elementi in materiale plastico(curve) pieghevoli fino d avere una curva stabile a 90° utile per garantire la piegatura e la protezione della tubazione nel punto di collegamento al collettore; diametro massimo tubazione 23 mm 4. Manometro per la prima messa in pressione dell'impianto tipo Elite 50 grad 1/2” 10 bar 5. Coppia di valvola a sfera DN 25 con manopola rossa e blu con filettatura da 1" 1/4 maschio per il fissaggio al collettore elite e filettatura 1" femmina dritta e a squadra per il collegamento della adduzione. Comprensiva di tappo con guarnizione per la chiusura del passaggio non usato 6. Termostato tipo Evo progettato per il controllo della temperatura ambiente di impianti radianti usati in modalità riscaldamento. Compatto, è adatto per essere abbinato alle placche delle principali serie civili, sia con altezza 35 mm che con altezza 45 mm. Il funzionamento può essere del tipo ON/OFF e differenziale di intervento di 0,3°C o proporzionale con differenziale di intervento di 1,5°C e tempo base di 15 minuti per una regolazione più idonea all'impianto radiante. Nella confezione sono incluse due cover: una bianca e una grigia antracite. Attraverso un selettore manuale è possibile commutare il funzionamento in riscaldamento, raffrescamento o notte, con una diminuzione automatica della temperatura ambiente di 3 °C. Alimentazione: 230 V AC 50 Hz, assorbimento: max 6 VA - 1 W, Portata contatto: 8(5)A/250 V AC 7. Adattatori in ottone tipo Eurotherm per tubo in plastica da 20/2 mm o da 12/2 mm Incluso nel prezzo: tutti gli allacciamenti termoidraulici, elettrici ed elettronici necessari, le opere murarie (fori, tracce, rotture e successivi ripristini), gli accessori, la minuteria, i materiali d'uso e consumo, compresa la pulizia del sottofondo prima della stesura della caldana e la pulizia del cantiere a fine lavori dai materiali di sfrido e risulta; l'assistenza e la consulenza tecnica durante la posa del sistema nelle sue varie fasi; la messa in pressione, la messa in funzione e la taratura finale dei circuiti per l'uniformità della temperatura ambiente nei locali serviti, la messa in servizio dell'impianto di termoregolazione e quanto altro necessario. A) 8+8 attacchi COLLETTORI PER RETI DI DISTRIBUZIONE Fornitura e posa in opera di collettori andata/ritorno modulari completi di 1. Cassetta a murare: Cassetta portacollettori a murare (brevetto depositato) in lamiera elettrozincata regolabile in altezza e profondità, completa di telaio verniciato, portina verniciata con chiusura a chiave, frontalino intonacabile, staffe mobili per il fissaggio del collettore e piedini. 2. Collettore andata/ritorno modulare componibile preassemblato tipo Elite/Black line, realizzato in | cad | 1,00 |
ARTICOLO | DESCRIZIONE | U.M. | QUANTITA' |
poliammide rinforzata e completo di: valvole di intercettazione manuali e regolatore di flusso micrometrico per ogni circuito, misuratore di portata del circuito, rubinetto di carico/scarico, sfiato e termometri di mandata e ritorno.Staffe disassate per il fissaggio del collettore a muro o in cassetta. Predisposto per il montaggio di testine elettrotermiche su ogni circuito; attacchi 1” 1/4 GAS completo di valvola di zona a due vie con attuatore elettrotermico a due posizioni 3. Elementi in materiale plastico(curve) pieghevoli fino d avere una curva stabile a 90° utile per garantire la piegatura e la protezione della tubazione nel punto di collegamento al collettore; diametro massimo tubazione 23 mm 4. Manometro per la prima messa in pressione dell'impianto tipo Elite 50 grad 1/2” 10 bar 5. Coppia di valvola a sfera DN 25 con manopola rossa e blu con filettatura da 1" 1/4 maschio per il fissaggio al collettore elite e filettatura 1" femmina dritta e a squadra per il collegamento della adduzione. Comprensiva di tappo con guarnizione per la chiusura del passaggio non usato 6. Termostato tipo Evo progettato per il controllo della temperatura ambiente di impianti radianti usati in modalità riscaldamento. Compatto, è adatto per essere abbinato alle placche delle principali serie civili, sia con altezza 35 mm che con altezza 45 mm. Il funzionamento può essere del tipo ON/OFF e differenziale di intervento di 0,3°C o proporzionale con differenziale di intervento di 1,5°C e tempo base di 15 minuti per una regolazione più idonea all'impianto radiante. Nella confezione sono incluse due cover: una bianca e una grigia antracite. Attraverso un selettore manuale è possibile commutare il funzionamento in riscaldamento, raffrescamento o notte, con una diminuzione automatica della temperatura ambiente di 3 °C. Alimentazione: 230 V AC 50 Hz, assorbimento: max 6 VA - 1 W, Portata contatto: 8(5)A/250 V AC 7. Adattatori in ottone tipo Eurotherm per tubo in plastica da 20/2 mm o da 12/2 mm Incluso nel prezzo: tutti gli allacciamenti termoidraulici, elettrici ed elettronici necessari, le opere murarie (fori, tracce, rotture e successivi ripristini), gli accessori, la minuteria, i materiali d'uso e consumo, compresa la pulizia del sottofondo prima della stesura della caldana e la pulizia del cantiere a fine lavori dai materiali di sfrido e risulta; l'assistenza e la consulenza tecnica durante la posa del sistema nelle sue varie fasi; la messa in pressione, la messa in funzione e la taratura finale dei circuiti per l'uniformità della temperatura ambiente nei locali serviti, la messa in servizio dell'impianto di termoregolazione e quanto altro necessario. B) 9+9 attacchi | cad | 1,00 |
ARTICOLO | DESCRIZIONE | U.M. | QUANTITA' |
PD.14 | COLLETTORI PER RETI DI DISTRIBUZIONE Fornitura e posa in opera di collettori andata/ritorno modulari completi di 1. Cassetta a murare: Cassetta portacollettori a murare (brevetto depositato) in lamiera elettrozincata regolabile in altezza e profondità, completa di telaio verniciato, portina verniciata con chiusura a chiave, frontalino intonacabile, staffe mobili per il fissaggio del collettore e piedini. 2. Collettore andata/ritorno modulare componibile preassemblato tipo Elite/Black line, realizzato in poliammide rinforzata e completo di: valvole di intercettazione manuali e regolatore di flusso micrometrico per ogni circuito, misuratore di portata del circuito, rubinetto di carico/scarico, sfiato e termometri di mandata e ritorno.Staffe disassate per il fissaggio del collettore a muro o in cassetta. Predisposto per il montaggio di testine elettrotermiche su ogni circuito; attacchi 1” 1/4 GAS completo di valvola di zona a due vie con attuatore elettrotermico a due posizioni 3. Elementi in materiale plastico(curve) pieghevoli fino d avere una curva stabile a 90° utile per garantire la piegatura e la protezione della tubazione nel punto di collegamento al collettore; diametro massimo tubazione 23 mm 4. Manometro per la prima messa in pressione dell'impianto tipo Elite 50 grad 1/2” 10 bar 5. Coppia di valvola a sfera DN 25 con manopola rossa e blu con filettatura da 1" 1/4 maschio per il fissaggio al collettore elite e filettatura 1" femmina dritta e a squadra per il collegamento della adduzione. Comprensiva di tappo con guarnizione per la chiusura del passaggio non usato 6. Termostato tipo Evo progettato per il controllo della temperatura ambiente di impianti radianti usati in modalità riscaldamento. Compatto, è adatto per essere abbinato alle placche delle principali serie civili, sia con altezza 35 mm che con altezza 45 mm. Il funzionamento può essere del tipo ON/OFF e differenziale di intervento di 0,3°C o proporzionale con differenziale di intervento di 1,5°C e tempo base di 15 minuti per una regolazione più idonea all'impianto radiante. Nella confezione sono incluse due cover: una bianca e una grigia antracite. Attraverso un selettore manuale è possibile commutare il funzionamento in riscaldamento, raffrescamento o notte, con una diminuzione automatica della temperatura ambiente di 3 °C. Alimentazione: 230 V AC 50 Hz, assorbimento: max 6 VA - 1 W, Portata contatto: 8(5)A/250 V AC 7. Adattatori in ottone tipo Eurotherm per tubo in plastica da 20/2 mm o da 12/2 mm Incluso nel prezzo: tutti gli allacciamenti termoidraulici, elettrici ed elettronici necessari, le opere murarie (fori, tracce, rotture e |