Crediti e debiti. Per tali voci, prevalentemente a vista o con scadenza nel breve periodo, il valore contabile di iscrizione è stato considerato una buona approssimazione del fair value. Vi rientrano tutti i crediti e i debiti di funzionamento, connessi con la prestazione di attività e servizi finanziari. Il fair value così determinato è stato convenzionalmente classificato in corrispondenza del livello 2 per le banche e gli enti finanziari e del livello 3 nei confronti della clientela nella gerarchia del fair value.
Crediti e debiti. L'OIC 15 e l'OIC 19 prevedono che i crediti e debiti siano rilevati in bilancio secondo il criterio del costo ammortizzato, tenendo conto del fattore temporale e del valore di presumibile realizzo. In ogni caso, è prevista la possibilità di non effettuare la valutazione al costo ammortizzato e di non attualizzare i crediti e debiti quando gli effetti sono irrilevanti, ovvero quando i costi di transazione, le commissioni pagate tra le parti e ogni altra differenza tra valore iniziale e valore a scadenza sono di scarso rilievo oppure se i crediti sono a breve termine (ossia con scadenza inferiore ai 12 mesi). Infine il D.Lgs 139 /2015 prevede una disciplina transitoria secondo cui le suddette novità si applicano soltanto alle operazioni poste in essere dal 01/01/2016, mentre per le operazioni pregresse si possono utilizzare le regole precedenti.
Crediti e debiti. Restano a favore e a carico del concedente tutti i crediti, i debiti, i diritti e gli obblighi in essere o da maturare relativi alla gestione del concedente, che non costituiscono oggetto del contratto di gestione e che rimangono nella sua sfera giuridico-patrimoniale.
Crediti e debiti. I Crediti sono iscritti al valore nominale, con l’indicazione dell’eventuale fondo svalutazione, in quanto coincidente con il presunto valore di realizzo. I debiti sono iscritti al valore nominale in quanto ritenuto pari a quello di estinzione.
Crediti e debiti. I crediti vengono rilevati a fronte di diritti ad esigere a scadenza individuata o individuabile, ammontari fissi o determinabili di disponibilità liquide da clienti o altri soggetti. I debiti vengono rilevati al sorgere di obbligazioni legali, di esistenza certa e natura determinata, a pagare un ammontare determinato ad una data stabilita. I crediti e i debiti sono valutati secondo il criterio del costo ammortizzato, tenendo conto del fattore temporale. Tale criterio non è applicato se gli effetti sono irrilevanti ai sensi dell’art. 2423 Codice Civile comma 4.
Crediti e debiti. I crediti sono iscritti al presumibile valore di realizzo considerando la situazione di solvibilità di singoli debitori e tenendo anche conto, in applicazione del principio della prudenza, del rischio commerciale di insolvenza del portafoglio clienti nel suo complesso. I debiti sono iscritti al valore nominale.
Crediti e debiti. Gli importi (capitale, interessi, profitti, commissioni, indennità, spese, tasse, ecc.) devono essere accreditati o addebitati sul conto di deposito secondo le istruzioni del Titolare del conto. Tali importi devono essere convertiti nella valuta del conto in questione, se necessario.
Crediti e debiti. Il D.Lgs. n. 139 del 18.8.2015 ha introdotto nel nostro ordinamento il criterio del costo ammortizzato per la valutazione dei crediti e dei debiti. La nuova versione dell‟art. 2426 n. 8 del codice civile recita infatti: “i crediti e i debiti sono rilevati in bilancio secondo il criterio del costo ammortizzato, tenendo conto del fattore temporale e, per quanto riguarda i crediti, del valore di presumibile realizzo”. Le nuove disposizioni trovano applicazione nei bilanci relativi agli esercizi finanziari aventi inizio a partire dal 1° gennaio 2016. Il criterio di valutazione del costo ammortizzato - tipico dei bilanci redatti secondo i principi IAS/IFRS - pur restando ancorato al costo di acquisto o al valore nominale, tiene anche conto delle eventuali differenze fra i tassi di interesse nominali e quelli effettivi, secondo una logica finanziaria. Tale metodologia prevede il progressivo allineamento del valore iniziale dell'attività (prezzo pattuito rettificato dai costi o ricavi di transazione) al suo valore di rimborso a scadenza per mezzo dell'ammortamento della differenza di questi due valori. Il criterio del costo ammortizzato richiede l'utilizzo del metodo del tasso effettivo di interesse, ossia del tasso che attualizza i pagamenti o incassi futuri stimati lungo la vita attesa dello strumento finanziario portandoli al valore netto contabile dell'attività o passività finanziaria. I costi di transazione sono i costi incrementali direttamente attribuibili all'operazione, ovvero che non sarebbero stati sostenuti in assenza dell'operazione stessa, non devono essere inclusi i costi interni di tipo amministrativo. Quando il valore di iscrizione iniziale e il valore di rimborso coincidono e gli interessi sono costanti per tutto il periodo, il criterio del costo ammortizzato coincide con quello del costo storico o del valore nominale, in quanto il tasso di interesse nominale (incassato o pagato) è identico a quello effettivo. Laddove, invece, vi siano differenze fra valore iniziale e valore di rimborso (per effetto di costi iniziali, aggi o disaggi di emissione), oppure gli interessi prevedano tassi differenti lungo la durata dello strumento finanziario, il tasso di interesse nominale è differente da quello effettivo e occorre iscrivere in Stato patrimoniale l‟attività o la passività a un valore diverso dal valore nominale. Per quanto riguarda i crediti, l'adeguamento al loro valore di presumibile realizzo è ottenuto mediante lo stanziamento di un apposito fond...
Crediti e debiti. I crediti sono esposti al valore nominale, rettificato dall’accantonamento per rischi su crediti di importo calcolato nella misura che si ritiene idonea a rappresentare il presumibile valore di realizzo. I debiti sono rilevati al valore nominale. I crediti e i debiti sono tutti contabilizzati in Euro in quanto non ne esistono in valuta estera. Sono comprese le “imposte anticipate”, riferite sia all’IRES che all’IRAP, per l’iscrizione della fiscalità differita attinente alla svalutazione dei crediti, all’accantonamento per lavori di manutenzione da effettuare sugli stabili e al fondo rischi per attività contenziosa, importi fiscalmente deducibili in futuro. L’Azienda ha proceduto al calcolo delle imposte anticipate in quanto i piani aziendali consentono con ragionevole certezza di prevedere in futuro redditi fiscali imponibili negli anni in cui si riverseranno le differenze temporanee d’imposta.
Crediti e debiti. Classe 5 - Mutui attivi e passivi 5 anni dopo l’estinzione Classe 6 - Bilancio preventivo Tutto Classe 7 - Bilancio consuntivo Tutto Classe 8 - Registrazioni contabili, dichiarazioni fiscali e conti vari Registrazioni contabili 10 anni - dichiarazioni fiscali 5 anni - documentazione contabile ad uso interno relativa a conti vari Lo scarto dei documenti è subordinato alle indicazioni dell’Ufficio competente, rispetto alle norme in vigore Classe 10 - Reclami, ricorsi e rimborsi in materia tributaria e di diritti 5 anni dalla chiusura del fascicolo Classe 11 - Tariffe e proventi vari 5 anni Classe 12 - Tesoreria 1 anno - ricevute, distinte