Introduzione. L’ipotesi di accordo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del credito, sottoscritta lo scorso 19 dicembre, rappresenta un risultato di grande valore per la categoria dei bancari, per il settore e per tutto il Paese, in considerazione dell’importante ruolo che le banche ricoprono nel sistema economico nazionale, a sostegno delle famiglie, delle imprese e più in generale dei territori e dell’occupazione. La rilevanza e la necessità di definire un Contratto Collettivo Nazionale, capace di anticipare il futuro in modo costruttivo, era stata evidenziata con lungimiranza dalle Organizzazioni Sindacali già in fase di elaborazione della Piattaforma rivendicativa (approvata dalle Lavoratrici e dai Lavoratori quasi all’unanimità). La Piattaforma si caratterizzava per l’ampiezza dei temi affrontati, per il dettaglio e la sostenibilità delle proposte, per la sua portata complessiva, e coniugava l’esigenza di un importante aumento salariale a una visione sociale, con al centro la persona sotto il profilo professionale e umano. Il confronto che si è sviluppato dopo la presentazione delle richieste sindacali ad ABI è stato quindi complesso e lungo. Sin dall’inizio è stato necessario respingere il tentativo della parte datoriale di presentare una propria “contro piattaforma”, che evitava di trattare i temi e le soluzioni proposte unitariamente da FABI, FIRST/CISL, FISAC/CGIL, UILCA e UNISIN. In tale ambito si è dimostrata la fermezza e la solida coesione delle Organizzazioni Sindacali nel respingere tale tentativo e nel sostenere con grande convinzione il valore della Piattaforma rivendicativa e il suo carattere innovativo. In particolare va sottolineata la determinazione con la quale il Sindacato ha sostenuto l’impianto complessivo e la sua organicità, elementi fondanti di un’operazione che ha raggiunto l’obiettivo di definire un Contratto Collettivo Nazionale di svolta, con al centro le persone, in grado di affrontare le complesse sfide che attendono il settore. In questi termini l’accordo sottoscritto costituisce un ottimo risultato, il cui contenuto, con le specifiche misure definite sui vari argomenti, è descritto in dettaglio in questo documento. Prima di affrontare i singoli temi è opportuno evidenziare alcuni importanti aspetti, indispensabili per delineare il quadro complessivo prima richiamato. In primo luogo l’accordo di rinnovo ha mantenuto e rafforzato l’Area Contrattuale consentendo di consolidare la categoria dei bancari. È stato così riconosciuto a pieno il ruolo sociale e professionale delle Lavoratrici e dei Lavoratori che la costituiscono, mettendo in primo piano il tema dell’occupazione nel settore. Viene inoltre confermata e chiarita la distinzione tra contrattazione di primo e secondo livello; tale scelta, da un lato rafforza la centralità del Contratto Nazionale, dall’altro valorizza le specificità della contrattazione aziendale e di gruppo sempre nel rispetto della normativa nazionale. Viene valorizzato con forza lo spirito innovativo e di prospettiva dell’accordo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale, attraverso nuovi elementi di gestione degli effetti dello sviluppo tecnologico e della digitalizzazione, adottando soluzioni di carattere nazionale finora non sperimentate nel mondo del lavoro. Ne sono un esempio la costituzione del Comitato nazionale bilaterale e paritetico sull’impatto delle nuove tecnologie/digitalizzazione nell’industria bancaria, con funzione di Cabina di Regia dei cambiamenti futuri, oppure l’introduzione del diritto alla disconnessione. Fondamentale, inoltre, è stata la costante ricerca del negoziato e della contrattazione: è attraverso il dialogo e il confronto, anche acceso, che si sono trovate le soluzioni di sintesi tra posizioni diverse, spesso addirittura contrapposte. In conclusione l’ipotesi di accordo raggiunta con ABI conferma la centralità del Contratto Collettivo Nazionale e, con nuovi strumenti di più avanzate relazioni sindacali, attribuisce alle parti firmatarie la responsabilità di gestire i processi di cambiamento in atto nel settore, che si appresta a intraprendere, nei prossimi anni, una nuova fase di aggregazioni; per questo è di fondamentale importanza, per la tutela dell’intera categoria e la salvaguardia dell’occupazione, essere riusciti a definire il nuovo Contratto Collettivo Nazionale con elementi di chiaro valore acquisitivo. Peraltro, la chiusura della vertenza, considerando l’iniziale frammentazione e le diverse posizioni registrate all’interno del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro di ABI, non era affatto scontata ed è una conquista importantissima. Il nuovo Contratto consente pure di affrontare i negoziati nei gruppi, per quanto riguarda i nuovi piani industriali, con maggior peso e autorevolezza. Lo svolgimento dell’intero negoziato dimostra che il Sindacato unitario ha confermato e rilanciato il suo ruolo e la sua centralità nelle relazioni industriali del settore bancario. Più volte ci si è trovati al limite del punto di rottura tra le Parti, in momenti cruciali il Sindacato unitariamente non ha escluso la mobilitazione della categoria: non è stato necessario proclamare alcuno sciopero per conseguire il risultato finale e ciò rafforza il nostro convincimento che questo rinnovo è probabilmente il migliore degli ultimi 15 anni, come emerge con chiarezza dall’attenta analisi sia degli aspetti economici sia di quelli normativi. Da parte nostra vi è la consapevolezza che il risultato raggiunto contribuirà a migliorare le condizioni economiche delle Lavoratrici e dei Lavoratori nonché i livelli occupazionali della categoria.
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Samples: Contratto Collettivo Nazionale Del Credito, Contratto Collettivo Nazionale Del Credito
Introduzione. L’ipotesi Il diritto del lavoro è il risultato del processo di accordo industrializzazione e ha avuto origine in un contesto economico e sociale decisamente diverso da quello attuale. Alla base della nascita del diritto del lavoro c’è il modello fordista: il luogo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del creditolavoro era la fabbrica dell’industria manifatturiera, sottoscritta lo scorso 19 dicembreuna unità produttiva di dimensioni variabili in cui i lavoratori, rappresenta un risultato in gran parte operai, non svolgevano la prestazione in totale isolamento ma come una entità collettiva unica, al fine di grande valore per la categoria dei bancarisoddisfare interessi relativamente omogenei. Certamente vi sono state delle eccezioni, per cui alcune categorie di lavoratori, come per esempio quelli a domicilio, sono state oggetto di una regolamentazione specifica. Il prototipo era tuttavia il lavoratore di sesso maschile assunto tramite contratto di lavoro a tempo pieno e indeterminato, il quale era responsabile del sostentamento della famiglia. Continuità e stabilità erano caratteristiche peculiari del contratto di lavoro e l’azienda era fondata su una struttura gerarchica ben definita. In tal senso, la subordinazione e i poteri del datore di lavoro in termini di comando e controllo potevano essere facilmente definiti quali aspetti fondamentali del rapporto di lavoro e, più in generale, del diritto del lavoro. La relativa omogeneità degli interessi della forza lavoro e la percezione di essere parte integrante di una collettività erano presupposti ideali per l’acquisizione e l’affermazione di una coscienza sindacale, la quale facilitava l’evoluzione della contrattazione collettiva. Inoltre, il diritto del lavoro si concentrava soprattutto sul mercato del lavoro nazionale, non costituendo la globalizzazione una criticità reale. Nell’epoca post-industriale contemporanea quasi ogni aspetto dello scenario sopra delineato sta venendo meno: la fabbrica quale luogo di cooperazione tra lavoratori sta lentamente scomparendo; l’outsourcing, il networking e il sub-contracting sono pratiche sempre più frequenti; l’impresa si sta trasformando in un’entità meramente virtuale; le strutture verticali vengono sostituite da gerarchie orizzontali; l’industria manifatturiera costituisce una parte sempre più esigua dell’economia, mentre il settore dei servizi è in continua crescita. Anche l’organizzazione del lavoro è cambiata sensibilmente per effetto della tecnologia: la forza lavoro non è più omogenea ma frammentata; le modalità lavorative sono sempre più innovative, così come i nuovi profili professionali; il numero di occupazioni a tempo parziale, a tempo determinato o tramite agenzia interinale sta aumentando in maniera considerevole, e lo stesso dicasi dei lavoratori autonomi economicamente dipendenti. Negli ultimi anni si sta altresì registrando un aumento del numero delle donne che hanno accesso al mercato del lavoro, al punto che la componente maschile non è più così prevalente come in passato: il modello del capofamiglia maschio che lavora per sostenere tutta la famiglia appartiene al passato, per cui l’equilibrio tra vita famigliare e professionale ha assunto una importanza particolare. La globalizzazione condiziona le economie nazionali, tanto che il trasferimento della produzione in altri Paesi è una prassi consolidata, mentre le nuove tecnologie di comunicazione permettono di suddividere ulteriormente il processo produttivo e di erogazione dei servizi in tutto il Paesemondo. La digitalizzazione ha infatti dato vita a nuove modalità lavorative che includono il telelavoro, il lavoro agile, le occupazioni legate all’industria 4.0 (dove i robot interagiscono reciprocamente e con l’uomo) e all’economia basata sulle piattaforme digitali (in cui la prestazione è svolta dai lavoratori tramite piattaforma su richiesta, online o attraverso applicazioni). Per plasmare il futuro del lavoro in modo appropriato è quindi necessario chiedersi se è ancora possibile avere come riferimento i modelli tradizionali del diritto del lavoro e della regolamentazione del mercato del lavoro, o se e in quale misura si debbano ripensare le categorie e gli strumenti finora impiegati, per armonizzare efficienza economica e tutela dei lavoratori. Piuttosto che provare a tracciare un quadro complessivo su ciò che dovrebbe essere fatto, in considerazione dell’importante ruolo che le banche ricoprono nel sistema economico nazionalequesto contributo ci si concentrerà sull’analisi di tre aspetti fondamentali: la regolamentazione e l’organizzazione di una formazione adeguata, a sostegno la portata delle famiglie, delle imprese e più in generale dei territori e dell’occupazione. La rilevanza tutele fornite dal diritto del lavoro e la necessità di definire un Contratto Collettivo Nazionale, capace nuove forme di anticipare il futuro in modo costruttivo, era stata evidenziata con lungimiranza dalle Organizzazioni Sindacali già in fase di elaborazione della Piattaforma rivendicativa (approvata dalle Lavoratrici e dai Lavoratori quasi all’unanimità). La Piattaforma si caratterizzava per l’ampiezza dei temi affrontati, per il dettaglio e la sostenibilità delle proposte, per la sua portata complessiva, e coniugava l’esigenza di un importante aumento salariale a una visione sociale, con al centro la persona sotto il profilo professionale e umano. Il confronto che si è sviluppato dopo la presentazione delle richieste sindacali ad ABI è stato quindi complesso e lungo. Sin dall’inizio è stato necessario respingere il tentativo della parte datoriale di presentare una propria “contro piattaforma”, che evitava di trattare i temi e le soluzioni proposte unitariamente da FABI, FIRST/CISL, FISAC/CGIL, UILCA e UNISIN. In tale ambito si è dimostrata la fermezza e la solida coesione delle Organizzazioni Sindacali nel respingere tale tentativo e nel sostenere con grande convinzione il valore della Piattaforma rivendicativa e il suo carattere innovativo. In particolare va sottolineata la determinazione con la quale il Sindacato ha sostenuto l’impianto complessivo e la sua organicità, elementi fondanti di un’operazione che ha raggiunto l’obiettivo di definire un Contratto Collettivo Nazionale di svolta, con al centro le persone, in grado di affrontare le complesse sfide che attendono il settore. In questi termini l’accordo sottoscritto costituisce un ottimo risultato, il cui contenuto, con le specifiche misure definite sui vari argomenti, è descritto in dettaglio in questo documento. Prima di affrontare i singoli temi è opportuno evidenziare alcuni importanti aspetti, indispensabili per delineare il quadro complessivo prima richiamato. In primo luogo l’accordo di rinnovo ha mantenuto e rafforzato l’Area Contrattuale consentendo di consolidare la categoria dei bancari. È stato così riconosciuto a pieno il ruolo sociale e professionale delle Lavoratrici e dei Lavoratori che la costituiscono, mettendo in primo piano il tema dell’occupazione nel settore. Viene inoltre confermata e chiarita la distinzione tra contrattazione di primo e secondo livello; tale scelta, da un lato rafforza la centralità del Contratto Nazionale, dall’altro valorizza le specificità della contrattazione aziendale e di gruppo sempre nel rispetto della normativa nazionale. Viene valorizzato con forza lo spirito innovativo e di prospettiva dell’accordo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale, attraverso nuovi elementi di gestione degli effetti dello sviluppo tecnologico e della digitalizzazione, adottando soluzioni di carattere nazionale finora non sperimentate nel mondo del lavoro. Ne sono un esempio la costituzione del Comitato nazionale bilaterale e paritetico sull’impatto delle nuove tecnologie/digitalizzazione nell’industria bancaria, con funzione di Cabina di Regia dei cambiamenti futuri, oppure l’introduzione del diritto alla disconnessione. Fondamentale, inoltre, è stata la costante ricerca del negoziato e della contrattazione: è attraverso il dialogo e il confronto, anche acceso, che si sono trovate le soluzioni di sintesi tra posizioni diverse, spesso addirittura contrapposte. In conclusione l’ipotesi di accordo raggiunta con ABI conferma la centralità del Contratto Collettivo Nazionale e, con nuovi strumenti di più avanzate relazioni sindacali, attribuisce alle parti firmatarie la responsabilità di gestire i processi di cambiamento in atto nel settore, che si appresta a intraprendere, nei prossimi anni, una nuova fase di aggregazioni; per questo è di fondamentale importanza, per la tutela dell’intera categoria e la salvaguardia dell’occupazione, essere riusciti a definire il nuovo Contratto Collettivo Nazionale con elementi di chiaro valore acquisitivo. Peraltro, la chiusura della vertenza, considerando l’iniziale frammentazione e le diverse posizioni registrate all’interno del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro di ABI, non era affatto scontata ed è una conquista importantissima. Il nuovo Contratto consente pure di affrontare i negoziati nei gruppi, per quanto riguarda i nuovi piani industriali, con maggior peso e autorevolezza. Lo svolgimento dell’intero negoziato dimostra che il Sindacato unitario ha confermato e rilanciato il suo ruolo e la sua centralità nelle relazioni industriali del settore bancario. Più volte ci si è trovati al limite del punto di rottura tra le Parti, in momenti cruciali il Sindacato unitariamente non ha escluso la mobilitazione della categoria: non è stato necessario proclamare alcuno sciopero per conseguire il risultato finale e ciò rafforza il nostro convincimento che questo rinnovo è probabilmente il migliore degli ultimi 15 anni, come emerge con chiarezza dall’attenta analisi sia degli aspetti economici sia di quelli normativi. Da parte nostra vi è la consapevolezza che il risultato raggiunto contribuirà a migliorare le condizioni economiche delle Lavoratrici e dei Lavoratori nonché i livelli occupazionali della categoriarappresentanza.
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Samples: Professionalità Studi, Professionalità Studi
Introduzione. L’ipotesi I servizi turistici costituiscono un consumo di accordo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del creditocrescente importanza nella società attuale, sottoscritta lo scorso 19 dicembresoprattutto nei Paesi industrializzati, rappresenta un risultato cui corrisponde un’attività economica e produttiva di grande valore rilievo: e rappresentano una cospicua fonte di redditi nell’economia di un Paese ( in particolare di un Pese come il nostro e come diversi altri appartenenti all’Unione Europea a spiccata “ vocazione turistica), creano nuovi posti di lavoro e consentono di valorizzare le risorse naturali e culturali di ciascuna nazione. Soddisfano, inoltre, rilevanti esigenze di carattere ricreativo e culturale e per la categoria possibilità che essa offre di consentire una maggiore conoscenza di altri paesi e comunità. E’ un’attività, inoltre, che se paragonata ad altre attività produttive, si caratterizza di massima anche per un maggiore rispetto dei bancarivalori ambientali. Il turismo non è una realtà recente, ma ha assunto, soltanto, negli ultimi anni una particolare importanza. In effetti, dalla fine della seconda guerra mondiale in poi esso ha subito una profonda trasformazione: da attività di limitata rilevanza economica destinata principalmente ad una clientela di elitè che aveva il gusto e i mezzi per organizzarsi autonomamente un viaggio o una vacanza e per realizzarli individualmente in modo mai preconfezionato, il turismo ha assunto il rilievo di un vero e proprio fenomeno di massa. In passato i rapporti tra il viaggiatore e gli operatori del settore erano limitati a poche operazioni, alcune dotate di una propria rappresentazione giuridica (come l’acquisto di un biglietto aereo/ferroviario o la prenotazione di una camera d’albergo) altre lontane da qualsiasi qualificazione per il settore diritto (ad esempio: l’indicazione di un itinerario piuttosto che un altro). Il mutato assetto delle condizioni economiche e sociali ha consentito, inizialmente con il diffondersi delle crociere turistiche, l’accostamento al fenomeno di nuovi strati sociali, realizzando così una “democratizzazione” e una massificazione del fenomeno, che perde in modo graduale la sua connotazione prevalentemente “élitaria”. Lo sviluppo e l’evoluzione del fenomeno turistico hanno, inoltre, determinato, a loro volta, la creazione di un nuovo ruolo degli operatori turistici che non si limitano a svolgere, come avveniva in passato, funzioni accessorie e di intermediazione (procurando al viaggiatore tutto ciò che era necessario per tutto lo svolgimento dei viaggi i cui programmi erano già stati predeterminati dai singoli clienti), bensì soccorrono il Paeseturista nell’organizzazione delle sue vacanze dedicandosi, in considerazione dell’importante ruolo forma professionale, al soddisfacimento delle loro esigenze. Nelle pagine che seguono, sarà data particolare attenzione soprattutto ai viaggi programmati nei minimi dettagli (tour package1), con la conclusione dei vari contratti, spesso senza possibilità di variazioni sul programma; tale tipologia di viaggio perde, così, i connotati di rischio, di imprevisto, di avventura e diviene, di conseguenza, un prodotto preconfezionato richiesto da strati sociali sempre più 1 SILIGARDI, in “La responsabilità dell’impresa turistica: esperienze giuridiche e raffronto”, 1989, 268, afferma che l’attività dell’organizzazione di viaggi non si esaurisce nel compimento dei singoli atti giuridici nell’interesse dell’utente, ma riguarda una serie più ampia di prestazioni. ampi che nell’offerta di un pacchetto turistico “all-inclusive” trovano una risposta adeguata alle esigenze di utilizzazione del tempo libero. I viaggi organizzati sollevano il viaggiatore dalle notevoli difficoltà che potrebbe trovare nell’organizzazione e, al contempo, gli consentono di fruire di condizioni economiche assai più vantaggiose di quelle che potrebbe ottenere come singolo. Le ragioni che hanno contribuito a modificare, in maniera così significativa, la concezione e le banche ricoprono nel sistema economico nazionalestesse modalità di attenuazione del fenomeno sono molteplici, tra queste: l’innalzamento del reddito, l’universalità delle comunicazioni, il progressivo aumento del tempo libero, la maggiore mobilità interna ed esterna, l’emancipazione culturale, l’affermarsi di nuovi stili di vita, l’ampliamento della gamma dei servizi sociali offerti dagli operatori pubblici e privati, il diffondersi di nuove esigenze di svago e di divertimento2. Dalla diffusione del fenomeno della massificazione del turismo e dall’espansione dell’industria turistica, è conseguita la necessità, soprattutto sotto un profilo tecnico-giuridico, di adeguare il quadro normativo ed istituzionale ai problemi posti dall’ampliamento delle sempre più articolate e ricercate prestazioni promesse dall’impresa turistica. In questa prospettiva, il presente lavoro mira a sostegno delle famiglie, delle imprese e più in generale dei territori e dell’occupazionesottolineare la primaria esigenza di assicurare un’adeguata tutela dell’utente-viaggiatore. La rilevanza complessità dei moderni traffici giuridici non consente, certamente, alle parti di soddisfare i loro interessi e la necessità di definire un Contratto Collettivo Nazionale2 NOTARSTEFANO, capace di anticipare il futuro in modo costruttivo, era stata evidenziata con lungimiranza dalle Organizzazioni Sindacali già in fase di elaborazione della Piattaforma rivendicativa (approvata dalle Lavoratrici e dai Lavoratori quasi all’unanimità). La Piattaforma si caratterizzava per l’ampiezza “Lineamenti giuridici dei temi affrontati, per il dettaglio e la sostenibilità delle proposte, per la sua portata complessiva, e coniugava l’esigenza di un importante aumento salariale a una visione sociale, con al centro la persona sotto il profilo professionale e umano. Il confronto che si è sviluppato dopo la presentazione delle richieste sindacali ad ABI è stato quindi complesso e lungo. Sin dall’inizio è stato necessario respingere il tentativo della parte datoriale di presentare una propria “contro piattaformarapporti turistici”, che evitava in Riv. Dir. Comm., 1993, 581. di trattare regolare in maniera adeguata i temi loro molteplici rapporti, utilizzando, esclusivamente, i contratti già previsti e le soluzioni proposte unitariamente da FABIdisciplinati nel nostro ordinamento: « quanto più ricco è lo sviluppo della vita economica tanto maggiore è il numero delle nuove figure contrattuali »3. L’inadeguatezza della disciplina legale4 è particolarmente avvertita proprio nel settore turistico e, FIRST/CISL, FISAC/CGIL, UILCA e UNISIN. In tale ambito si è dimostrata la fermezza e la solida coesione delle Organizzazioni Sindacali nel respingere tale tentativo e nel sostenere con grande convinzione il valore della Piattaforma rivendicativa e il suo carattere innovativo. In particolare va sottolineata la determinazione con la quale il Sindacato ha sostenuto l’impianto complessivo e la sua organicità, elementi fondanti di un’operazione che ha raggiunto l’obiettivo di definire un Contratto Collettivo Nazionale di svolta, con al centro le personesoprattutto, in grado ordine allo strumento giuridico cardine della regolamentazione del complesso delle attività turistiche, costituite dal contratto di affrontare le complesse sfide che attendono il settore. In questi termini l’accordo sottoscritto costituisce un ottimo risultato, il cui contenuto, con le specifiche misure definite sui vari argomenti, è descritto in dettaglio in questo documentoviaggio. Prima di affrontare i singoli temi è opportuno evidenziare alcuni importanti aspettianalizzare le problematiche che esso pone, indispensabili per delineare il quadro complessivo prima richiamato. In primo luogo l’accordo di rinnovo ha mantenuto e rafforzato l’Area Contrattuale consentendo di consolidare la categoria dei bancari. È stato così riconosciuto a pieno il ruolo sociale e professionale delle Lavoratrici e dei Lavoratori gioverà soffermarsi in maniera particolare, sul significato che la costituisconodottrina prevalente dà al contratto di viaggio inteso come: « fattispecie contrattuale atipica mediante cui l’operatore turistico predispone a favore dell’altro contraente, mettendo dietro pagamento di un corrispettivo, il viaggio e tutta una serie di servizi e prestazioni tali da permettere l’effettiva godibilità del soggiorno in primo piano il tema dell’occupazione nel settore. Viene inoltre confermata e chiarita la distinzione tra contrattazione di primo e secondo livello; tale scelta, da un lato rafforza la centralità del Contratto Nazionale, dall’altro valorizza le specificità della contrattazione aziendale e di gruppo sempre nel rispetto della normativa nazionale. Viene valorizzato con forza lo spirito innovativo e di prospettiva dell’accordo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale, attraverso nuovi elementi di gestione degli effetti dello sviluppo tecnologico e della digitalizzazione, adottando soluzioni di carattere nazionale finora non sperimentate nel mondo del lavoro. Ne sono un esempio la costituzione del Comitato nazionale bilaterale e paritetico sull’impatto delle nuove tecnologie/digitalizzazione nell’industria bancaria, con funzione di Cabina di Regia dei cambiamenti futuri, oppure l’introduzione del diritto alla disconnessione. Fondamentale, inoltre, è stata la costante ricerca del negoziato e della contrattazione: è attraverso il dialogo e il confronto, anche acceso, che si sono trovate le soluzioni di sintesi tra posizioni diverse, spesso addirittura contrapposte. In conclusione l’ipotesi di accordo raggiunta con ABI conferma la centralità del Contratto Collettivo Nazionale e, con nuovi strumenti di più avanzate relazioni sindacali, attribuisce alle parti firmatarie la responsabilità di gestire i processi di cambiamento in atto nel settore, che si appresta a intraprendere, nei prossimi anni, una nuova fase di aggregazioni; per questo è di fondamentale importanzadestinazione prestabilita, per la tutela dell’intera categoria e la salvaguardia dell’occupazionel’arco di tempo previsto »5. Come si può ben rilevare, essere riusciti si tratta di una formulazione al quanto estesa poiché è finalizzata a definire il nuovo Contratto Collettivo Nazionale con elementi racchiudere diverse tipologie di chiaro valore acquisitivo. Peraltro, la chiusura della vertenza, considerando l’iniziale frammentazione e le diverse posizioni registrate all’interno del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro di ABI, non era affatto scontata ed è una conquista importantissima. Il nuovo Contratto consente pure di affrontare i negoziati nei gruppi, per quanto riguarda i nuovi piani industriali, con maggior peso e autorevolezza. Lo svolgimento dell’intero negoziato dimostra accordi che il Sindacato unitario ha confermato e rilanciato il suo ruolo e la sua centralità nelle relazioni industriali del settore bancario. Più volte ci si è trovati al limite del punto di rottura intercorrono tra le Parti, in momenti cruciali il Sindacato unitariamente non ha escluso la mobilitazione della categoria: non è stato necessario proclamare alcuno sciopero per conseguire il risultato finale e ciò rafforza il nostro convincimento che questo rinnovo è probabilmente il migliore degli ultimi 15 anni, come emerge con chiarezza dall’attenta analisi sia degli aspetti economici sia di quelli normativi. Da parte nostra vi è la consapevolezza che il risultato raggiunto contribuirà a migliorare le condizioni economiche delle Lavoratrici e dei Lavoratori nonché i livelli occupazionali della categoria.chi opera
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Samples: Tesi Di Dottorato
Introduzione. L’ipotesi Al pari di accordo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del creditoquanto accade negli altri comparti, sottoscritta lo scorso 19 dicembre, rappresenta un risultato di grande valore per la categoria dei bancari, per il settore del commer- cio e per tutto il Paesedel terziario avanzato è caratterizzato da una forbice retributiva di genere piuttosto ampia e pervasiva, che non abbraccia esclusivamen- te le posizioni apicali delle strutture produttive, ma caratterizza in considerazione dell’importante ruolo ge- nerale le modalità di organizzazione e svolgimento della produzione a 5 tutti i suoi livelli. La difficoltà che le banche ricoprono donne incontrano nel sistema economico nazionale, a sostegno delle famiglie, delle imprese tentativo di costruire percorsi di carriera continuativi e più in generale dei territori soddisfacenti dipende da una serie di fattori interni ed esterni all’azienda e dell’occupazione. La rilevanza e la necessità di definire un Contratto Collettivo Nazionale, capace di anticipare il futuro in modo costruttivo, era stata evidenziata con lungimiranza dalle Organizzazioni Sindacali già in fase di elaborazione della Piattaforma rivendicativa (approvata dalle Lavoratrici e dai Lavoratori quasi all’unanimità). La Piattaforma si caratterizzava per l’ampiezza dei temi affrontati, per il dettaglio e la sostenibilità delle proposte, per la sua portata complessiva, e coniugava l’esigenza di un importante aumento salariale a una visione sociale, con al centro la persona sotto il profilo professionale e umano. Il confronto che si è sviluppato dopo la presentazione delle richieste sindacali ad ABI è stato quindi complesso e lungo. Sin dall’inizio è stato necessario respingere il tentativo della parte datoriale di presentare una propria “contro piattaforma”, che evitava di trattare i temi e le soluzioni proposte unitariamente da FABI, FIRST/CISL, FISAC/CGIL, UILCA e UNISIN. In tale ambito si è dimostrata la fermezza e la solida coesione delle Organizzazioni Sindacali nel respingere tale tentativo e nel sostenere con grande convinzione il valore della Piattaforma rivendicativa e il suo carattere innovativo. In particolare va sottolineata la determinazione con la quale il Sindacato ha sostenuto l’impianto complessivo e la sua organicità, elementi fondanti di un’operazione che ha raggiunto l’obiettivo di definire un Contratto Collettivo Nazionale di svolta, con al centro le persone, in grado di affrontare le complesse sfide che attendono il settore. In questi termini l’accordo sottoscritto costituisce un ottimo risultato, il cui contenuto, con le specifiche misure definite sui vari argomenti, è descritto in dettaglio in questo documento. Prima di affrontare i singoli temi è opportuno evidenziare alcuni importanti aspetti, indispensabili per delineare il quadro complessivo prima richiamato. In primo luogo l’accordo di rinnovo ha mantenuto e rafforzato l’Area Contrattuale consentendo di consolidare la categoria dei bancari. È stato così riconosciuto a pieno il ruolo sociale e professionale delle Lavoratrici e dei Lavoratori che la costituiscono, mettendo in primo piano il tema dell’occupazione nel settore. Viene inoltre confermata e chiarita la distinzione tra contrattazione di primo e secondo livello; tale scelta, da un lato rafforza la centralità del Contratto Nazionale, dall’altro valorizza le specificità della contrattazione aziendale e di gruppo sempre nel rispetto della normativa nazionale. Viene valorizzato con forza lo spirito innovativo e di prospettiva dell’accordo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale, attraverso nuovi elementi di gestione degli effetti dello sviluppo tecnologico e della digitalizzazione, adottando soluzioni di carattere nazionale finora non sperimentate nel mondo mercato del lavoro. Ne sono un esempio Tra i primi giova ricordare la costituzione segregazione orizzontale e verticale, i meccanismi di attribuzione degli incarichi e delle responsabilità poco trasparenti, le differenze nella formazione erogata a uomini e donne. Tra i secondi, si possono citare i modelli valoriali prevalenti, che orien- tano le scelte formative di ragazze e ragazzi e che attribuiscono alla donna ancora il carico esclusivo della cura della casa e della famiglia; la difficoltà di conciliare vita lavorativa, vita privata e carichi di cura, laddove i servizi alle famiglie risultano ancora deficitari rispetto alla do- manda; la persistenza di stereotipi di genere rispetto alle professioni e di discriminazioni dirette e indirette nell’accesso al mercato del Comitato nazionale bilaterale lavoro. Nel precedente volume di questo studio (Il gap retributivo e paritetico sull’impatto delle nuove tecnologie/digitalizzazione nell’industria bancariala diffe- renza di genere: analisi comparativa nell’applicazione dei contratti del comparto del commercio e del terziario avanzato) si è cercato di in- quadrare il fenomeno del gender pay gap nelle sue manifestazioni e nelle sue motivazioni di fondo oltre che nella dimensione quantitativa, prendendo le mosse da quanto già emerge dalla letteratura scientifica e istituzionale sul tema, dalle indagini e dagli studi sul campo, con funzione par- ticolare riguardo a quelli in cui si dà conto delle caratteristiche qualita- tive e quantitative del fenomeno all’interno del comparto del commer- cio. Utilizzando i dati amministrativi disponibili, si è inoltre proceduto a fornire ampie evidenze empiriche a livello aggregato sul mercato del lavoro femminile, sul gender pay gap e sui fenomeni ad esso connessi, quali la segregazione orizzontale e verticale e la forte polarizzazione nell’offerta di Cabina lavoro registrata in alcuni settori merceologici dei servizi tra gli uomini (prevalentemente impiegati a tempo pieno) e le donne (generalmente occupate a tempo parziale). Si è inoltre cercato di Regia dare conto di alcuni dei cambiamenti futurifattori che ostacolano la parità retributiva nel merca- to del lavoro italiano, oppure l’introduzione analizzando dati e spunti di riflessione emersi da un’attenta analisi della letteratura recente. Al termine della fase di ricognizione dei dati e delle relative analisi offerte dalla letteratura in materia, sono state formulate alcune ipotesi di lavoro per un ulteriore approfondimento del diritto alla disconnessione. Fondamentale, inoltre, è stata la costante ricerca del negoziato e della contrattazione: è attraverso il dialogo e il confronto, anche accesotema di fondo dell’inda- gine, che si sono trovate le soluzioni pone l’obiettivo – è bene ricordarlo - di sintesi tra posizioni diverse, spesso addirittura contrapposte. In conclusione l’ipotesi fornire elementi uti- li a formulare possibili ipotesi di accordo raggiunta con ABI conferma la centralità del Contratto Collettivo Nazionale e, con nuovi strumenti di più avanzate relazioni sindacali, attribuisce alle parti firmatarie la responsabilità di gestire i processi di cambiamento in atto nel settore, che si appresta a intraprendere, nei prossimi anni, una nuova fase di aggregazioni; per questo è di fondamentale importanza, per la tutela dell’intera categoria e la salvaguardia dell’occupazione, essere riusciti a definire il nuovo Contratto Collettivo Nazionale con elementi di chiaro valore acquisitivo. Peraltro, la chiusura della vertenza, considerando l’iniziale frammentazione e le diverse posizioni registrate all’interno del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro di ABI, non era affatto scontata ed è una conquista importantissima. Il nuovo Contratto consente pure di affrontare i negoziati nei gruppi, per quanto riguarda i nuovi piani industriali, con maggior peso e autorevolezza. Lo svolgimento dell’intero negoziato dimostra che il Sindacato unitario ha confermato e rilanciato il suo ruolo e la sua centralità nelle relazioni industriali del settore bancario. Più volte ci si è trovati al limite del punto di rottura tra le Partilavoro, in momenti cruciali il Sindacato unitariamente non ha escluso la mobilitazione sede di riflessione e di dibat- tito tra i soggetti preposti alla contrattazione settoriale e aziendale, nel- l’ottica della categoria: non è stato necessario proclamare alcuno sciopero per conseguire il risultato finale promozione della parità di genere (e ciò rafforza il nostro convincimento che questo rinnovo è probabilmente il migliore degli ultimi 15 anni, come emerge con chiarezza dall’attenta analisi sia degli aspetti economici sia di quelli normativi. Da parte nostra vi è la consapevolezza che il risultato raggiunto contribuirà a migliorare le condizioni economiche delle Lavoratrici e dei Lavoratori nonché i livelli occupazionali della categoriaretribuzione).
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Samples: Supplemento Informativo
Introduzione. L’ipotesi di accordo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del creditoFormulare e applicare teorie, sottoscritta lo scorso 19 dicembre, rappresenta un risultato di grande valore manuali e linee guida per la categoria dei bancariContrattazione di Genere è una sfida sempre, per il settore e per tutto il Paesema lo è specialmente ora, in considerazione dell’importante ruolo questo difficile momento segnato dalle conseguenze della crisi economica. Se i dati del mercato del lavoro di alcuni mesi fa segnalavano una minore esposizione delle donne al rischio di perdere il lavoro, oggi i tassi di occupazione e di disoccupazione mostrano che le banche ricoprono nel sistema economico nazionaledonne sono state toccate da licenziamenti, a sostegno mobilità, cassa integrazione al pari degli uomini. Cresce la disoccupazione femminile e si riduce il tasso di attività, un pericoloso segnale di scoraggiamento che fa temere un ulteriore peggioramento della partecipazione delle famiglie, delle imprese e più in generale dei territori e dell’occupazione. La rilevanza e la necessità di definire un Contratto Collettivo Nazionale, capace di anticipare il futuro in modo costruttivo, era stata evidenziata con lungimiranza dalle Organizzazioni Sindacali già in fase di elaborazione della Piattaforma rivendicativa (approvata dalle Lavoratrici e dai Lavoratori quasi all’unanimità). La Piattaforma si caratterizzava per l’ampiezza dei temi affrontati, per il dettaglio e la sostenibilità delle proposte, per la sua portata complessiva, e coniugava l’esigenza di un importante aumento salariale a una visione sociale, con donne al centro la persona sotto il profilo professionale e umano. Il confronto che si è sviluppato dopo la presentazione delle richieste sindacali ad ABI è stato quindi complesso e lungo. Sin dall’inizio è stato necessario respingere il tentativo della parte datoriale di presentare una propria “contro piattaforma”, che evitava di trattare i temi e le soluzioni proposte unitariamente da FABI, FIRST/CISL, FISAC/CGIL, UILCA e UNISIN. In tale ambito si è dimostrata la fermezza e la solida coesione delle Organizzazioni Sindacali nel respingere tale tentativo e nel sostenere con grande convinzione il valore della Piattaforma rivendicativa e il suo carattere innovativo. In particolare va sottolineata la determinazione con la quale il Sindacato ha sostenuto l’impianto complessivo e la sua organicità, elementi fondanti di un’operazione che ha raggiunto l’obiettivo di definire un Contratto Collettivo Nazionale di svolta, con al centro le persone, in grado di affrontare le complesse sfide che attendono il settore. In questi termini l’accordo sottoscritto costituisce un ottimo risultato, il cui contenuto, con le specifiche misure definite sui vari argomenti, è descritto in dettaglio in questo documento. Prima di affrontare i singoli temi è opportuno evidenziare alcuni importanti aspetti, indispensabili per delineare il quadro complessivo prima richiamato. In primo luogo l’accordo di rinnovo ha mantenuto e rafforzato l’Area Contrattuale consentendo di consolidare la categoria dei bancari. È stato così riconosciuto a pieno il ruolo sociale e professionale delle Lavoratrici e dei Lavoratori che la costituiscono, mettendo in primo piano il tema dell’occupazione nel settore. Viene inoltre confermata e chiarita la distinzione tra contrattazione di primo e secondo livello; tale scelta, da un lato rafforza la centralità del Contratto Nazionale, dall’altro valorizza le specificità della contrattazione aziendale e di gruppo sempre nel rispetto della normativa nazionale. Viene valorizzato con forza lo spirito innovativo e di prospettiva dell’accordo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale, attraverso nuovi elementi di gestione degli effetti dello sviluppo tecnologico e della digitalizzazione, adottando soluzioni di carattere nazionale finora non sperimentate nel mondo mercato del lavoro. Ne Contrattare nelle imprese condizioni di parità tra donne e uomini nel lavoro e nei percorsi di carriera, introdurre strumenti nuovi di conciliazione tra vita personale e professionale, richiede un clima di cooperazione tra imprese e sindacati che non è facile realizzare quando sono in gioco posti di lavoro e aumentano le sollecitazioni ad accrescere la produttività anche in deroga a precedenti accordi. È infatti necessario ricordare che, seppur i contratti nazionali richiamino i principi di pari opportunità, la loro reale integrazione negli accordi e la conseguente applicazione dipende molto dalla disponibilità della singola impresa e dalla sensibilità e determinazione delle rappresentanze sindacali aziendali su questi temi. La contrattazione di secondo livello, in tal senso, rappresenta il luogo idoneo ad affrontare temi quali: la presenza equilibrata in organico e nelle posizioni apicali di donne e uomini, il loro sviluppo professionale, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e offre al sindacato e alle imprese la possibilità di affrontare dinamiche aziendali, territoriali e di settore complesse. Da una recente ricerca sull’attuazione delle politiche di genere e degli effetti della contrattazione di secondo livello nelle imprese italiane emerge che di contrattazione in azienda se ne fa poca e che tra i temi oggetto di contrattazione le pari opportunità hanno una posizione del tutto marginale. Eppure numerose esperienze realizzate negli anni passati in Italia e negli altri paesi europei, anche su sollecitazione delle autorità comunitarie, mostrano che è possibile vincere la sfida della competitività valorizzando appieno le competenze di donne e di uomini e dando a tutti/e la possibilità di coniugare impegno e senso di responsabilità sul posto di lavoro con una buona qualità della vita familiare. I passi della contrattazione di secondo livello proposti dal presente manuale accompagnano impresa e sindacato in un esempio la costituzione del Comitato nazionale bilaterale percorso che parte dall’osservazione dell’esistente e paritetico sull’impatto delle nuove tecnologiedalle esigenze espresse da lavoratori/digitalizzazione nell’industria bancariatrici e direzione aziendale, con funzione per sviluppare in modo creativo e personalizzato iniziative di Cabina pari opportunità e di Regia dei cambiamenti futuriconciliazione, oppure l’introduzione del diritto alla disconnessioneradicando saldamente le proposte nella realtà economico-territoriale- sociale dell’impresa. FondamentaleIl dialogo, inoltre, è stata la costante ricerca con il contesto e le reti locali può rivelarsi determinante e dare vita a quello che viene definito “l’ecosistema della conciliazione”. La contrattazione di genere diventa dunque stimolo e metodo per avviare un processo di innovazione dell’organizzazione aziendale e del negoziato rapporto tra impresa e territorio che, nel riconoscere alle donne il diritto di lavorare e di realizzare obiettivi professionali e personali, può tradursi in occasione di rilancio e di sviluppo economico. Il DECRETO LEGISLATIVO 25 gennaio 2010, n. 5 - “Attuazione della direttiva 2006/54/CE relativa al principio delle pari opportunità e della contrattazioneparità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego” - all’art. 50-bis affida un importante compito ai contratti collettivi di lavoro: è la prevenzione ed il fronteggiamento delle discriminazioni attraverso il dialogo l’utilizzo di misure specifiche, di codici di condotta, di linee guida e il confronto, anche acceso, che si sono trovate le soluzioni di sintesi tra posizioni diverse, spesso addirittura contrapposte. In conclusione l’ipotesi di accordo raggiunta con ABI conferma la centralità del Contratto Collettivo Nazionale e, con nuovi strumenti di più avanzate relazioni sindacali, attribuisce alle parti firmatarie la responsabilità di gestire i processi di cambiamento in atto nel settore, che si appresta a intraprendere, nei prossimi anni, una nuova fase di aggregazioni; per questo è di fondamentale importanza, per la tutela dell’intera categoria e la salvaguardia dell’occupazione, essere riusciti a definire il nuovo Contratto Collettivo Nazionale con elementi di chiaro valore acquisitivo. Peraltro, la chiusura della vertenza, considerando l’iniziale frammentazione e le diverse posizioni registrate all’interno del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro di ABI, non era affatto scontata ed è una conquista importantissima. Il nuovo Contratto consente pure di affrontare i negoziati nei gruppi, per quanto riguarda i nuovi piani industriali, con maggior peso e autorevolezza. Lo svolgimento dell’intero negoziato dimostra che il Sindacato unitario ha confermato e rilanciato il suo ruolo e la sua centralità nelle relazioni industriali del settore bancario. Più volte ci si è trovati al limite del punto di rottura tra le Parti, in momenti cruciali il Sindacato unitariamente non ha escluso la mobilitazione della categoria: non è stato necessario proclamare alcuno sciopero per conseguire il risultato finale e ciò rafforza il nostro convincimento che questo rinnovo è probabilmente il migliore degli ultimi 15 anni, come emerge con chiarezza dall’attenta analisi sia degli aspetti economici sia di quelli normativi. Da parte nostra vi è la consapevolezza che il risultato raggiunto contribuirà a migliorare le condizioni economiche delle Lavoratrici e dei Lavoratori nonché i livelli occupazionali della categoria.buone prassi:
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Samples: Manual for Decentralized Negotiation in a Gender Perspective
Introduzione. L’ipotesi Nell’economia globalizzata la tecnologia, le infrastrutture, il capitale e i mercati sono altamente dispersi al punto che i mercati dei beni e gli impianti della produzione possono essere ovunque (Xxxxxxxx, 2006), le imprese hanno così cominciato a ricorrere a diverse modalità di accordo frammentazione internazionale delle attività produttive, dall’esternalizzazione di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del credito, sottoscritta lo scorso 19 dicembre, rappresenta un risultato di grande valore queste (outsourcing) al loro trasferimento all’estero (offshoring) passando per accordi internazionali con imprese estere per la categoria dei bancarifornitura di beni intermedi. (Xxxxxxxxxxx, 2008) Lo scopo era di espandersi in nuovi paesi e poter così ingrandire il proprio target, accrescere la propria quota di mercato, ma soprattutto ridurre i costi di produzione: necessità dovuta all’esigenza di mantenere la propria competitività sul mercato per fronteggiare la concorrenza. Tuttavia, sembra che negli ultimi anni sia venuto il settore tempo di tornare a “casa”, o almeno è ciò che si deduce dalla moltitudine di aziende come Apple, General Eletrics e Xxxxxxxx che hanno abbandonato il paese “adottivo” di produzione per tutto riportare nel territorio di origine le attività produttive, fenomeno conosciuto con una moltitudine di nomi tra cui Backshoring (Savi, 2015). Ciò indica come nei paesi dell’Est i vantaggi di costo si stiano riducendo e divenendo sempre meno incisivi nel determinare il Paese, in considerazione dell’importante ruolo che le banche ricoprono nel sistema economico nazionale, a sostegno delle famiglie, vantaggio competitivo delle imprese che cominciano a preferire una strategia di differenziazione ad una leadership di costo. Questo cambio di rotta, se incentivato, può rappresentare un’occasione per poter rispolverare gli abbandonati stabilimenti produttivi italiani e più sostenere un aumento di valore del “Made in generale dei territori Italy”. A tale scopo, questo elaborato dopo un primo capitolo che presenta un’iniziale analisi del fenomeno della internazionalizzazione della produzione, identificandone le diverse modalità a cui sono ricorse negli anni le imprese, si focalizza, nel secondo capitolo, sul fenomeno di Backshoring, sulle ragioni alla base di tale decisione operativa, ponendo un particolare interesse sulla sua diffusione in Italia e dell’occupazionesul ruolo svolto dal “Made in Italy” , specialmente nel settore del lusso e del fashion e dall’Industry 4.0. La rilevanza e Infine, nel terzo capitolo viene presentato il caso aziendale della società Xxxxxx S.p.a che dopo un’iniziale decisione di Backshoring ha preferito per una diversa forma di reshoring, l’on-shoring, internalizzando la necessità maggior parte delle attività precedentemente affidate a fornitori locali. Lo scopo di questo elaborato non è di testimoniare un ritorno alla strategia produttiva di 40 anni fa o la fine dell’internazionalizzazione produttiva, ma piuttosto definire un Contratto Collettivo Nazionalecome ogni strategia produttiva non sia irreversibile, capace di anticipare il futuro in modo costruttivo, era stata evidenziata con lungimiranza dalle Organizzazioni Sindacali già in fase di elaborazione della Piattaforma rivendicativa (approvata dalle Lavoratrici e dai Lavoratori quasi all’unanimità). La Piattaforma si caratterizzava per l’ampiezza dei temi affrontati, per il dettaglio e la sostenibilità delle proposte, per la sua portata complessiva, e coniugava l’esigenza ma solo parte di un importante aumento salariale a una visione sociale, con al centro la persona sotto il profilo professionale e umanoprocesso determinato dal contesto storico-culturale del momento. Il confronto trend attuale sembra dimostrare come dopo un iniziale abuso di attività come l’offshoring e l’outsourcing, le imprese stiano cominciando a considerare un numero maggiore di alternative su come strutturare la propria rete di valore, riconoscendo nonostante ciò l’importanza dell’offshoring e l’attrattività che si è sviluppato dopo la presentazione delle richieste sindacali ad ABI è stato quindi complesso e lungo. Sin dall’inizio è stato necessario respingere il tentativo della parte datoriale di presentare una propria “contro piattaforma”, che evitava di trattare i temi e le soluzioni proposte unitariamente da FABI, FIRST/CISL, FISAC/CGIL, UILCA e UNISIN. In tale ambito si è dimostrata la fermezza e la solida coesione delle Organizzazioni Sindacali nel respingere tale tentativo e nel sostenere con grande convinzione il valore della Piattaforma rivendicativa e il suo carattere innovativo. In particolare va sottolineata la determinazione con la quale il Sindacato ha sostenuto l’impianto complessivo e la sua organicità, elementi fondanti di un’operazione che ha raggiunto l’obiettivo di definire un Contratto Collettivo Nazionale di svolta, con al centro le persone, in grado di affrontare le complesse sfide che attendono il settore. In questi termini l’accordo sottoscritto costituisce un ottimo risultato, il cui contenuto, con le specifiche misure definite sui vari argomenti, è descritto in dettaglio in questo documento. Prima di affrontare i singoli temi è opportuno evidenziare alcuni importanti aspetti, indispensabili per delineare il quadro complessivo prima richiamato. In primo luogo l’accordo di rinnovo ha mantenuto e rafforzato l’Area Contrattuale consentendo di consolidare la categoria dei bancari. È stato così riconosciuto a pieno il ruolo sociale e professionale delle Lavoratrici e dei Lavoratori che la costituiscono, mettendo in primo piano il tema dell’occupazione nel settore. Viene inoltre confermata e chiarita la distinzione tra contrattazione di primo e secondo livello; tale scelta, da un lato rafforza la centralità del Contratto Nazionale, dall’altro valorizza le specificità della contrattazione aziendale e di gruppo sempre nel rispetto della normativa nazionale. Viene valorizzato con forza lo spirito innovativo e di prospettiva dell’accordo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale, attraverso nuovi elementi di gestione degli effetti dello sviluppo tecnologico e della digitalizzazione, adottando soluzioni di carattere nazionale finora non sperimentate nel mondo del lavoro. Ne sono un esempio la costituzione del Comitato nazionale bilaterale e paritetico sull’impatto delle nuove tecnologie/digitalizzazione nell’industria bancaria, con funzione di Cabina di Regia dei cambiamenti futuri, oppure l’introduzione del diritto alla disconnessione. Fondamentale, inoltre, è stata la costante ricerca del negoziato e della contrattazione: è attraverso il dialogo e il confronto, anche acceso, che si sono trovate le soluzioni di sintesi tra posizioni diverse, spesso addirittura contrapposte. In conclusione l’ipotesi di accordo raggiunta con ABI conferma la centralità del Contratto Collettivo Nazionale e, con nuovi strumenti di più avanzate relazioni sindacali, attribuisce alle parti firmatarie la responsabilità di gestire i processi di cambiamento in atto nel settore, che si appresta a intraprendere, nei prossimi anni, una nuova fase di aggregazioni; per questo è di fondamentale importanza, per la tutela dell’intera categoria e la salvaguardia dell’occupazione, essere riusciti a definire il nuovo Contratto Collettivo Nazionale con elementi di chiaro valore acquisitivo. Peraltro, la chiusura della vertenza, considerando l’iniziale frammentazione e le diverse posizioni registrate all’interno del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro di ABI, non era affatto scontata ed è una conquista importantissima. Il nuovo Contratto consente pure di affrontare i negoziati nei gruppi, per quanto riguarda i nuovi piani industriali, con maggior peso e autorevolezza. Lo svolgimento dell’intero negoziato dimostra che il Sindacato unitario ha confermato e rilanciato il suo ruolo e la sua centralità nelle relazioni industriali del settore bancario. Più volte ci si è trovati al limite del punto di rottura tra le Parti, in momenti cruciali il Sindacato unitariamente non ha escluso la mobilitazione della categoria: non è stato necessario proclamare alcuno sciopero per conseguire il risultato finale e ciò rafforza il nostro convincimento che questo rinnovo è probabilmente il migliore degli ultimi 15 anni, come emerge con chiarezza dall’attenta analisi sia degli aspetti economici sia di quelli normativi. Da parte nostra vi è la consapevolezza che il risultato raggiunto contribuirà a migliorare le condizioni economiche delle Lavoratrici e dei Lavoratori nonché i livelli occupazionali della categoriapaesi emergenti ancora rappresentano.
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Samples: Prova Finale
Introduzione. L’ipotesi In un lavoro precedente (Checchi e Flabbi 1999) è stato analizzato il fenomeno della contrattazione decentrata a livello aziendale utilizzando un dataset relativo allo stato delle relazioni industriali nelle imprese lombarde sull’arco di accordo un decennio (1986-1995).1 In quella sede, facendo uso dell’analisi fattoriale, si era distinto tra analisi del contesto aziendale (riassunto da tre fattori, interpretati come “imprese dinamiche in ascesa”, “imprese in declino” e “esigenze di rinnovo flessibilizzazione”) e grado di formalizzazione delle relazioni industriali (riassunto anch’esso in tre fattori, ribattezzati come “ricerca di modalità consensuali”, “presenza di contrapposizione diretta” e “intensa attività negoziale”) e si erano utilizzati questi fattori per analizzare le determinanti della presenza di accordi (formali e/o informali) in azienda. Tra le conclusioni principali, si era riscontrato come la contrattazione aziendale di tipo formale fosse resa più probabile dalla ricerca di modalità consensuali e da una maggiore dimensione aziendale, mentre quella informale risentisse principalmente del Contratto Collettivo Nazionale buon andamento aziendale e meno significativamente anche dalla ricerca di modalità consensuali. Tuttavia poiché l’attenzione di quel lavoro era concentrata sulla “tecnologia di produzione” di accordi negoziali tra le parti, rimaneva inesplorata una domanda altrettanto cruciale, relativa a quali motivazioni inducano gli agenti negoziali ad incontrarsi e a trattare, indipendentemente dal conseguire poi alla fine accordi più o meno formalizzati. In altri termini, restava irrisolta la questione relativa a quali incentivi rispondesse la contrattazione aziendale. Inoltre, le tecniche sintetiche allora utilizzate non permettevano una facile interpretazione dei ruoli specifici giocati dalle singole variabili.2 Per questo motivo abbiamo ritenuto utile analizzare gli stessi dati in una diversa prospettiva, focalizzata sulla natura del creditoprocesso di contrattazione. Abbiamo anche fatto uso di strumenti statistici diversi (analisi di variabili latenti, sottoscritta estratte da matrici di correlazione policoriche) per ovviare alle carenze di scarsa interpretabilità dei risultati. Diverso è anche il processo logico seguito per l'identificazione dei fattori latenti che potessero essere rappresentativi del processo di contrattazione; questi emergono da una applicazione di modellistica Lisrel, che permette di stimare mappe di causazione caratterizzate da relazioni tra variabili osservate e non osservate (fattori latenti), anziché da analisi fattoriale esplorativa applicata su una bipartizione dell'intera banca dati in due sotto-insieme di variabili rappresentative del contesto aziendale e del grado di formalizzazione. Mentre l'analisi Lisrel ha dei vantaggi in termini di una più chiara e dettagliata interpretabilità dei nessi di causazione diretti ed indiretti tra le variabili in gioco, presenta lo scorso 19 dicembresvantaggio di non poter essere di fatto applicabile su data set di notevoli dimensioni quale quello
1 La banca dati utilizzata proviene dalla Rilevazione IRES sulle relazioni sindacali e la contrattazione aziendale nelle imprese lombarde. Si tratta di un’Indagine campionaria iniziata nel 1987 (ma relativa alla contrattazione avvenuta nell’anno precedente) e svolta annualmente. Non si tratta tuttavia di un’analisi longitudinale, rappresenta un risultato ovvero non è possibile osservare la medesima impresa in anni diversi, e quindi permette unicamente analisi di grande valore per tipo cross-sezionale. Questa analisi si riferisce alle rilevazioni svolte nell’arco temporale che va dal 1986 al 1995, con l’esclusione dell’indagine relativa al 1991, poiché in quell’anno la categoria dei bancari, per rilevazione ha riguardato solo il settore e per tutto il Paese, in considerazione dell’importante ruolo che le banche ricoprono nel sistema economico nazionale, a sostegno delle famiglie, delle imprese e più in generale dei territori e dell’occupazionepubblico impiego. La rilevanza rilevazione verte quasi esclusivamente sul settore manifatturiero e la necessità considera le imprese con più di definire 50 addetti. L’indagine è di tipo postale, ed è basata sulle risposte date dai rappresentanti sindacali ad un Contratto Collettivo Nazionaleapposito questionario. Ulteriori informazioni e alcune statistiche descrittive sulle Rilevazioni IRES più recenti sono contenute in Regalia-Terragni 1997.
2 L’analisi fattoriale è costruita sulle matrici di correlazione tra le variabili da analizzare. Nel caso della presente dataset molte variabili sono di tipo categorico, capace e l’indice di anticipare il futuro in modo costruttivocorrelazione tra variabili di tipo dummy è strettamente collegato alla distribuzione delle due variabili (vedi Checchi e Flabbi 1999, era stata evidenziata con lungimiranza dalle Organizzazioni Sindacali già in fase di elaborazione della Piattaforma rivendicativa (approvata dalle Lavoratrici e dai Lavoratori quasi all’unanimitànota 28). La Piattaforma utilizzato. Questo ha obbligato ad un laborioso processo di restringemento della dimensione del problema che ci ha obbligato ad entrare nel merito dei nessi di correlazione tra gruppi di variabili alla ricerca di quelle più rappresentative da selezionare. Questa analisi preliminare ha fornito diversi spunti interpretativi delle forze realmente operanti nel processo di contrattazione che hanno fatto da "prior" nel delineare i possibili nessi in essere nel processo di contrattazione, lasciando poi allo strumento statistico la validazione finale. Anziché quindi procedere su due binari separati, contesto aziendale e grado di formalizzazione, dai quali estrarre i fattori latenti da regredire successivamente sulle variabili relative agli accordi contrattuali, si caratterizzava è preferito lavorare su un unico sottoinsieme di variabili risultate maggiormente rappresentative dell'intera banca dati sulle quali poi stabilire i nessi causativi da sottoporre alla verifica empirica mediante il Lisrel. I risultati che si ottengono portano a concludere che la contrattazione tra azienda e sindacato passa per l’ampiezza dei temi affrontati, per due pre-requisiti: il dettaglio buon andamento dell'azienda stessa e la sostenibilità delle proposte, per la sua portata complessiva, e coniugava l’esigenza l'esistenza di un importante aumento salariale a sindacato attivo e rappresentativo. La concomitanza di questi due eventi è risultata statisticamente necessaria per una visione socialeregolare attività negoziale, con al centro oltre ovviamente ad avere una sua ratio in termini di teoria economica. Questo tuttavia non esaurisce la persona sotto il profilo professionale e umano. Il confronto che si è sviluppato dopo la presentazione delle richieste sindacali ad ABI è stato quindi complesso e lungo. Sin dall’inizio è stato necessario respingere il tentativo della parte datoriale complessità del fenomeno perché, come le stime indicano, esistono molte relazioni di presentare una propria “contro piattaforma”, che evitava di trattare i temi e le soluzioni proposte unitariamente da FABI, FIRST/CISL, FISAC/CGIL, UILCA e UNISIN. In tale ambito si è dimostrata la fermezza e la solida coesione delle Organizzazioni Sindacali nel respingere tale tentativo e nel sostenere con grande convinzione il valore della Piattaforma rivendicativa e il suo carattere innovativo. In particolare va sottolineata la determinazione con la quale il Sindacato ha sostenuto l’impianto complessivo e la sua organicità, elementi fondanti di un’operazione che ha raggiunto l’obiettivo di definire un Contratto Collettivo Nazionale di svolta, con al centro le persone, in grado di affrontare le complesse sfide che attendono il settore. In questi termini l’accordo sottoscritto costituisce un ottimo risultato, il cui contenuto, con le specifiche misure definite sui vari argomenti, è descritto in dettaglio in questo documento. Prima di affrontare i singoli temi è opportuno evidenziare alcuni importanti aspetti, indispensabili per delineare il quadro complessivo prima richiamato. In primo luogo l’accordo di rinnovo ha mantenuto e rafforzato l’Area Contrattuale consentendo di consolidare la categoria dei bancari. È stato così riconosciuto a pieno il ruolo sociale e professionale delle Lavoratrici e dei Lavoratori che la costituiscono, mettendo in primo piano il tema dell’occupazione nel settore. Viene inoltre confermata e chiarita la distinzione tra contrattazione di primo e secondo livello; tale scelta, da un lato rafforza la centralità del Contratto Nazionale, dall’altro valorizza le specificità della contrattazione aziendale e di gruppo sempre nel rispetto della normativa nazionale. Viene valorizzato con forza lo spirito innovativo e di prospettiva dell’accordo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale, attraverso nuovi elementi di gestione degli effetti dello sviluppo tecnologico e della digitalizzazione, adottando soluzioni di carattere nazionale finora non sperimentate nel mondo del lavoro. Ne sono un esempio la costituzione del Comitato nazionale bilaterale e paritetico sull’impatto delle nuove tecnologie/digitalizzazione nell’industria bancaria, con funzione di Cabina di Regia dei cambiamenti futuri, oppure l’introduzione del diritto alla disconnessione. Fondamentale, inoltre, è stata la costante ricerca del negoziato e della contrattazione: è attraverso il dialogo e il confronto, anche acceso, che si sono trovate le soluzioni di sintesi tra posizioni diverse, spesso addirittura contrapposte. In conclusione l’ipotesi di accordo raggiunta con ABI conferma la centralità del Contratto Collettivo Nazionale e, con nuovi strumenti di più avanzate relazioni sindacali, attribuisce alle parti firmatarie la responsabilità di gestire i processi di cambiamento in atto nel settore, che si appresta a intraprendere, nei prossimi anni, una nuova fase di aggregazioni; per questo è di fondamentale importanza, per la tutela dell’intera categoria e la salvaguardia dell’occupazione, essere riusciti a definire il nuovo Contratto Collettivo Nazionale con elementi di chiaro valore acquisitivo. Peraltro, la chiusura della vertenza, considerando l’iniziale frammentazione e le diverse posizioni registrate all’interno del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro di ABI, non era affatto scontata ed è una conquista importantissima. Il nuovo Contratto consente pure di affrontare i negoziati nei gruppi, per quanto riguarda i nuovi piani industriali, con maggior peso e autorevolezza. Lo svolgimento dell’intero negoziato dimostra che il Sindacato unitario ha confermato e rilanciato il suo ruolo e la sua centralità nelle relazioni industriali del settore bancario. Più volte ci si è trovati al limite del punto di rottura correlazione tra le Parti, in momenti cruciali il Sindacato unitariamente variabili osservate e tra i fattori stessi che non ha escluso risultano spiegate dal nostro modello emprico. Le relazioni da noi stimate forniscono un quadro di insieme abbastanza nitido e condivisibile sulla base della teoria economica pur tuttavia non esaurendo la mobilitazione della categoria: non è stato necessario proclamare alcuno sciopero per conseguire il risultato finale e ciò rafforza il nostro convincimento che questo rinnovo è probabilmente il migliore degli ultimi 15 anni, come emerge con chiarezza dall’attenta analisi sia degli aspetti economici sia di quelli normativi. Da parte nostra vi è la consapevolezza che il risultato raggiunto contribuirà a migliorare le condizioni economiche delle Lavoratrici e dei Lavoratori nonché i livelli occupazionali della categoriacomplessità del fenomeno.
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Samples: Contrattazione Aziendale
Introduzione. L’ipotesi In questa parte delle linee Guida si sono voluti inserire tre casi ispettivi significativi in tema di accordo impiego transnazionale di rinnovo lavoratori nel settore del Contratto Collettivo Nazionale trasporto di merci su strada. I tre casi presentano un minimo comune denominatore: il ricorso alla forza lavoro straniera a basso costo. Costituire ad arte un soggetto giuridico che operi come riserva di lavoratori da cui attingere mano d’opera, stabilendolo in uno Stato dove il costo del creditolavoro è assai più contenuto oppure rivolgersi ad un’impresa sotto le mentite spoglie di una prestazione di servizi o, sottoscritta lo scorso 19 dicembreaddirittura, rappresenta un risultato simulando la conclusione di grande valore diversi contratti commerciali (per esempio la categoria dei bancarilocazione o noleggio di veicoli) per realizzare una sostanziale operazione di fornitura di conducenti di mezzi di trasporto, per il rappresentano una prassi ormai da molti anni invalsa nel settore e per tutto il Paese, in considerazione dell’importante ruolo che le banche ricoprono nel sistema economico nazionale, a sostegno delle famiglie, delle imprese e più di autotrasporto. Ciò spiega, almeno in generale dei territori e dell’occupazioneparte, il fenomeno della parcellizzazione delle imprese di trasporto, che determina una realtà formata da tante imprese con un numero esiguo di dipendenti (sicuramente non dimensionato al reale volume d’affari). La rilevanza Ciò accadrà almeno fino a quando i salari minimi saranno stabiliti a livello di singolo Stato Membro e la necessità responsabilità solidale rimarrà estranea al contratto di definire un Contratto Collettivo Nazionaletrasporto. I tre casi che seguono sono il frutto di una selezione che il team del progetto TRANSPO ha condotto tra tante esperienze concrete, capace vissute sia direttamente, sia attraverso racconti degli operatori del settore (organi istituzionali di anticipare il futuro in modo costruttivovigilanza, era stata evidenziata con lungimiranza dalle Organizzazioni Sindacali già in fase lavoratori ed organizzazioni sindacali, imprenditori e loro organizzazioni di elaborazione della Piattaforma rivendicativa (approvata dalle Lavoratrici e dai Lavoratori quasi all’unanimitàcategoria). La Piattaforma Con essi, senza pretese di esaustività, si caratterizzava per l’ampiezza dei temi affrontati, per il dettaglio e la sostenibilità intende offrire agli ispettori del lavoro un metodo interpretativo in ordine ad alcune delle proposte, per la sua portata complessiva, e coniugava l’esigenza di un importante aumento salariale a una visione sociale, con al centro la persona sotto il profilo professionale e umano. Il confronto più frequenti ed emblematiche ipotesi pratiche che si è sviluppato dopo la presentazione incontrano in occasione delle richieste sindacali ad ABI è stato quindi complesso e lungoattività di vigilanza. Sin dall’inizio è stato necessario respingere il tentativo della parte datoriale Uno schema di presentare una propria “contro piattaforma”, lettura delle fattispecie concrete che evitava si pone come naturale complemento delle indicazioni presenti nelle precedenti sezioni di trattare i temi queste linee guida. Pur evidenziando ciascuno specifiche caratteristiche proprie e le soluzioni proposte unitariamente da FABIpeculiarità dell’ordinamento giuridico di provenienza, FIRST/CISLl’esposizione delle tre esperienze si snoda attraverso un iter logico che parte dalla narrazione della situazione di fatto che i soggetti preposti ai controlli istituzionali hanno avuto modo di accertare e prosegue attraverso una (necessariamente) breve analisi dei profili di disciplina sia in materia di trasporto, FISAC/CGILsia in materia di legislazione sociale. Ciascun caso, UILCA e UNISIN. In tale ambito si è dimostrata la fermezza e la solida coesione delle Organizzazioni Sindacali nel respingere tale tentativo e nel sostenere con grande convinzione il valore della Piattaforma rivendicativa e il suo carattere innovativo. In particolare va sottolineata la determinazione con la quale il Sindacato ha sostenuto l’impianto complessivo e la sua organicitàinfine, elementi fondanti giunge ad una soluzione conclusiva, talvolta di un’operazione che ha raggiunto l’obiettivo matrice giurisdizionale, talvolta di definire un Contratto Collettivo Nazionale di svoltamatrice amministrativo‐ispettiva (lasciando aperte conclusioni alternative, con al centro le persone, in grado di affrontare le complesse sfide che attendono il settore. In questi termini l’accordo sottoscritto costituisce un ottimo risultato, il cui contenuto, con le specifiche misure definite sui vari argomenti, è descritto in dettaglio in questo documento. Prima di affrontare i singoli temi è opportuno evidenziare alcuni importanti aspetti, indispensabili probabilmente utili per delineare il quadro complessivo prima richiamato. In primo luogo l’accordo di rinnovo ha mantenuto e rafforzato l’Area Contrattuale consentendo di consolidare la categoria dei bancari. È stato così riconosciuto a pieno il ruolo sociale e professionale delle Lavoratrici e dei Lavoratori che la costituiscono, mettendo in primo piano il tema dell’occupazione nel settore. Viene inoltre confermata e chiarita la distinzione tra contrattazione di primo e secondo livello; tale scelta, da un lato rafforza la centralità qualche ulteriore riflessione del Contratto Nazionale, dall’altro valorizza le specificità della contrattazione aziendale e di gruppo sempre nel rispetto della normativa nazionale. Viene valorizzato con forza lo spirito innovativo e di prospettiva dell’accordo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale, attraverso nuovi elementi di gestione degli effetti dello sviluppo tecnologico e della digitalizzazione, adottando soluzioni di carattere nazionale finora non sperimentate nel mondo del lavoro. Ne sono un esempio la costituzione del Comitato nazionale bilaterale e paritetico sull’impatto delle nuove tecnologie/digitalizzazione nell’industria bancaria, con funzione di Cabina di Regia dei cambiamenti futuri, oppure l’introduzione del diritto alla disconnessione. Fondamentale, inoltre, è stata la costante ricerca del negoziato e della contrattazione: è attraverso il dialogo e il confronto, anche acceso, che si sono trovate le soluzioni di sintesi tra posizioni diverse, spesso addirittura contrapposte. In conclusione l’ipotesi di accordo raggiunta con ABI conferma la centralità del Contratto Collettivo Nazionale e, con nuovi strumenti di più avanzate relazioni sindacali, attribuisce alle parti firmatarie la responsabilità di gestire i processi di cambiamento in atto nel settore, che si appresta a intraprendere, nei prossimi anni, una nuova fase di aggregazioni; per questo è di fondamentale importanza, per la tutela dell’intera categoria e la salvaguardia dell’occupazione, essere riusciti a definire il nuovo Contratto Collettivo Nazionale con elementi di chiaro valore acquisitivo. Peraltro, la chiusura della vertenza, considerando l’iniziale frammentazione e le diverse posizioni registrate all’interno del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro di ABI, non era affatto scontata ed è una conquista importantissima. Il nuovo Contratto consente pure di affrontare i negoziati nei gruppi, per quanto riguarda i nuovi piani industriali, con maggior peso e autorevolezza. Lo svolgimento dell’intero negoziato dimostra che il Sindacato unitario ha confermato e rilanciato il suo ruolo e la sua centralità nelle relazioni industriali del settore bancario. Più volte ci si è trovati al limite del punto di rottura tra le Parti, in momenti cruciali il Sindacato unitariamente non ha escluso la mobilitazione della categoria: non è stato necessario proclamare alcuno sciopero per conseguire il risultato finale e ciò rafforza il nostro convincimento che questo rinnovo è probabilmente il migliore degli ultimi 15 anni, come emerge con chiarezza dall’attenta analisi sia degli aspetti economici sia di quelli normativi. Da parte nostra vi è la consapevolezza che il risultato raggiunto contribuirà a migliorare le condizioni economiche delle Lavoratrici e dei Lavoratori nonché i livelli occupazionali della categorialettore).
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Samples: Guidelines for Inspection Activities
Introduzione. L’ipotesi Il contratto di accordo lavoro a tempo indeterminato nell’ambito della somministrazione è stato introdotto in Francia con l’Accordo sulla sicurezza dei percorsi professionali dei lavoratori interinali firmato dalle parti sociali il 10 luglio 2013, e dotato di rinnovo effetti generalizzati con decreto del Contratto Collettivo Nazionale Ministro del credito, sottoscritta lo scorso 19 dicembre, rappresenta un risultato di grande valore per la categoria dei bancari, per il settore e per tutto il Paeselavoro 22 febbraio 2014, in considerazione dell’importante ruolo vigore dal 6 marzo 2014. Per le parti firmatarie si trattava, quindi, non dell’introduzione di una nuova fattispecie, ma dell’adattamento del lavoro a tempo indeterminato alle peculiarità della somministrazione, che le banche ricoprono nel sistema economico nazionaleavrebbe, anzi, contribuito a sostegno delle famiglie, delle imprese e più in generale rafforzare la stabilizzazione dei territori e dell’occupazione. La rilevanza lavoratori e la necessità di definire un Contratto Collettivo Nazionalecontinuità retributiva, capace di anticipare contro il futuro in modo costruttivorischio della precarizzazione della manodopera interinale. Tuttavia, era stata evidenziata con lungimiranza dalle Organizzazioni Sindacali già in fase di elaborazione della Piattaforma rivendicativa (approvata dalle Lavoratrici e dai Lavoratori quasi all’unanimità). La Piattaforma si caratterizzava per l’ampiezza dei temi affrontati, per il dettaglio e la sostenibilità delle proposte, per la sua portata complessiva, e coniugava l’esigenza di un importante aumento salariale a una visione sociale, con al centro la persona sotto il profilo professionale e umano. Il confronto che si è sviluppato dopo la presentazione delle richieste sindacali ad ABI è stato quindi complesso e lungo. Sin dall’inizio è stato necessario respingere il tentativo della parte datoriale di presentare una propria “contro piattaforma”, che evitava di trattare i temi e le soluzioni proposte unitariamente da FABI, FIRST/CISL, FISAC/CGIL, UILCA e UNISIN. In tale ambito si è dimostrata la fermezza e la solida coesione delle Organizzazioni Sindacali nel respingere tale tentativo e nel sostenere con grande convinzione il valore della Piattaforma rivendicativa e il suo carattere innovativo. In particolare va sottolineata la determinazione con la quale il Sindacato ha sostenuto l’impianto complessivo e la sua organicità, elementi fondanti di un’operazione che ha raggiunto l’obiettivo di definire un Contratto Collettivo Nazionale di svolta, con al centro le persone, in grado di affrontare le complesse sfide che attendono il settore. In questi termini l’accordo sottoscritto costituisce un ottimo risultato, il cui contenuto, con le specifiche misure definite sui vari argomenti, è descritto in dettaglio in questo documento. Prima di affrontare i singoli temi è opportuno evidenziare alcuni importanti aspetti, indispensabili per delineare il quadro complessivo prima richiamato. In primo luogo l’accordo di rinnovo ha mantenuto e rafforzato l’Area Contrattuale consentendo di consolidare la categoria dei bancari. È stato così riconosciuto a pieno il ruolo sociale e professionale delle Lavoratrici e dei Lavoratori che la costituiscono, mettendo in primo piano il tema dell’occupazione nel settore. Viene inoltre confermata e chiarita la distinzione tra contrattazione di primo e secondo livello; tale scelta, da un lato rafforza la centralità del Contratto Nazionale, dall’altro valorizza le specificità della contrattazione aziendale e di gruppo sempre nel rispetto della normativa nazionale. Viene valorizzato con forza lo spirito innovativo e di prospettiva dell’accordo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale, attraverso nuovi elementi di gestione degli effetti dello sviluppo tecnologico e della digitalizzazione, adottando soluzioni di carattere nazionale finora non sperimentate nel mondo del lavoro. Ne sono un esempio la costituzione del Comitato nazionale bilaterale e paritetico sull’impatto delle nuove tecnologie/digitalizzazione nell’industria bancaria, con funzione di Cabina di Regia dei cambiamenti futuri, oppure l’introduzione del diritto alla disconnessione. Fondamentale, inoltre, è stata la costante ricerca del negoziato e della contrattazione: è attraverso il dialogo e il confronto, anche acceso, che si sono trovate le soluzioni di sintesi tra posizioni diverse, spesso addirittura contrapposte. In conclusione l’ipotesi di accordo raggiunta con ABI conferma la centralità del Contratto Collettivo Nazionale e, con nuovi strumenti di più avanzate relazioni sindacali, attribuisce alle parti firmatarie la responsabilità di gestire i processi di cambiamento in atto nel settore, che si appresta a intraprendere, nei prossimi anni, una nuova fase di aggregazioni; per questo è di fondamentale importanza, per la tutela dell’intera categoria e la salvaguardia dell’occupazione, essere riusciti a definire il nuovo Contratto Collettivo Nazionale con elementi di chiaro valore acquisitivo. Peraltro, la chiusura della vertenza, considerando l’iniziale frammentazione e le diverse posizioni registrate all’interno del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro di ABI, non era affatto scontata ed è una conquista importantissima. Il nuovo Contratto consente pure di affrontare i negoziati nei gruppi, per quanto riguarda i nuovi piani industriali, con maggior peso e autorevolezza. Lo svolgimento dell’intero negoziato dimostra che il Sindacato unitario ha confermato e rilanciato il suo ruolo e la sua centralità nelle relazioni industriali del settore bancario. Più volte ci si è trovati al limite del punto di rottura tra le Parti, in momenti cruciali il Sindacato unitariamente non ha escluso la mobilitazione della categoria: non è stato necessario proclamare alcuno sciopero per conseguire il risultato finale e ciò rafforza il nostro convincimento firmato dalla CGT-FO, del diverso avviso che questo rinnovo è probabilmente introducesse una nuova fattispecie contrattuale. Il contratto di lavoro a tempo indeterminato nell’ambito della somministrazione consiste in un rapporto lavorativo senza limiti di durata, soggetto alle disposizioni di diritto comune vigenti in materia, ma con la peculiarità che i periodi di missione (a termine) L’osservatorio sul lavoro interinale, nel mese di febbraio 2018, ha pubblicato uno studio sulla base delle interviste di un campione sia di lavoratori assunti in somministrazione a tempo indeterminato sia di alcuno operatori del settore, con la finalità di monitorare l’impatto del nuovo dispositivo. La maggior parte dei contratti a tempo indeterminato nell’ambito della somministrazione risultano essere stati conclusi su iniziativa delle agenzie, mentre solo nell’industria hanno assunto un peso maggiore le aziende utilizzatrici, così come, del resto, l’agenzia sembra rappresentare il migliore degli ultimi 15 principale canale informativo per i lavoratori in merito al nuovo contratto. Tale dato esprime, del resto, la volontà delle agenzie di ridurre i rischi del conflitto connessi ad una inadeguata o scarsa informativa nei confronti dei lavoratori. A tale proposito, alcune agenzie hanno sviluppato pratiche virtuose, che prefigurano l’accompagnamento costante del lavoratore anche nelle fasi successive alla stipula del contratto. Dal lato delle agenzie interinali, la gestione dei rischi avviene tramite un’attenta selezione della platea dei possibili candidati a tempo indeterminato, in base ad alcuni criteri: l’occupabilità, connessa alla polivalenza della risorsa, e, quindi, la stima delle concrete possibilità ricollocazione, per una certa durata, a seconda delle caratteristiche dei mercati locali di riferimento, nonché l’affidabilità del lavoratore. Nelle aziende più strutturate, tale selezione viene processata e scandita in diverse fasi, da colloqui motivazionali al coordinamento tra sede centrale e filiali. Tra i motivi di rifiuto dell’assunzione a tempo indeterminato dall’agenzia rientrano l’aspetto retributivo, motivo principale anche di dimissioni, la minore possibilità di rifiutare una missione e, più in generale, la difficoltà di svincolarsi dall’agenzia. I lavoratori candidati dalle agenzie, nella fase sperimentale del dispositivo, risultano essere già stati impiegati precedentemente, e con continuità. Il campione comprende principalmente risorse di sesso maschile, di età compresa tra i 30 e 50 anni, come emerge con chiarezza dall’attenta analisi sia livelli di solarizzazione e qualifiche più elevati rispetto alla media degli aspetti economici sia di quelli normativiinterinali. Da parte nostra vi è la consapevolezza che il risultato raggiunto contribuirà a migliorare le condizioni economiche delle Lavoratrici Tra i settori presidiati, risulta principalmente quello dell’industria, seguito, in misura minore, da quello del commercio, del terziario, e dei Lavoratori trasporti. I lavoratori interinali assunti a tempo indeterminato risultano essere stati impiegati per lo svolgimento continuativo di una precisa tipologia di mansione, spesso anche presso lo stesso utilizzatore, con una certa continuità e a tempo pieno. Il dato esprime l’intento delle agenzie di allungare la durata delle missioni, nonché la tendenza dei lavoratori a rifiutare raramente le missioni proposte, se non per motivi soprattutto personali. La maggior parte degli intervistati si è dichiarata soddisfatta della nuova condizione contrattuale, ravvisandone i livelli occupazionali della categoriaprincipali benefici nella predisposizione delle agenzie a ricercare ulteriori occasioni lavorative e nella possibilità di beneficiare in misura maggiore di interventi di riqualificazione professionale.
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Samples: Labor Contract
Introduzione. L’ipotesi I continui mutamenti del mercato del lavoro, soggetto ad un cambiamen- to che investe vari aspetti delle attività lavorative, nonché le trasformazioni nel sistema produttivo e nell’organizzazione di accordo impresa (come l’interna- zionalizzazione dei mercati e la rivoluzione tecnologica connessa alla esi- genza di rinnovo competitività) hanno fatto scaturire una continua domanda di flessibilità sia del Contratto Collettivo Nazionale mercato del creditolavoro che delle stesse attività lavorative. Tali mutamenti nell’organizzazione del lavoro hanno inciso anche sul rap- porto tipico di lavoro subordinato; infatti ad una concezione standard del lavoro - rappresentata dal rapporto di lavoro subordinato a tempo pieno e indeterminato – se ne è sostituita gradatamente una più flessibile e si sono diffuse modalità di prestazioni di lavoro a confine tra lavoro autonomo e lavoro subordinato, sottoscritta lo scorso 19 dicembrenonché forme di lavoro caratterizzate dalla tempora- neità e/o dalla discontinuità. Con il presente volume si intende fornire agli addetti ai lavori un pano- rama completo dei diversi contratti di lavoro subordinato e delle varie tipologie contrattuali di lavoro flessibile; a tal fine si è tracciato il percorso dell’evoluzione normativa che ha interessato la figura tipica del rapporto di lavoro, rappresenta il lavoro subordinato, e di ogni singolo istituto. Diverse sono state, infatti, le fasi di passaggio dal vecchio al nuovo mer- cato del lavoro: con il Libro Bianco del 2001, confluito nella legge Biagi - 14 febbraio 2003, n. 30 e successivamente nel decreto di attuazione del 10 set- tembre 2003, n. 276 - inizia il processo di riforma del mercato del lavoro che ha interessato vari settori, quali i servizi pubblici e privati per l’impiego, i contratti a contenuto formativo, il lavoro a tempo parziale, e con cui ven- gono introdotte nuove tipologie contrattuali. Successivamente il Protocollo del 23 luglio 2007, recante misure in mate- ria di previdenza, lavoro e competitività per favorire l’equità e la crescita sostenibili - con cui le Parti sociali integrano o modificano il D.Lgs. n. 276/ 2003, e si conferisce alla contrattazione collettiva un risultato ruolo di grande valore rilievo - pro- muove interventi finalizzati a sviluppare una maggiore competitività del mercato del lavoro, a generare occupazione di qualità, nonché ad assicura- re equità e pari opportunità per tutti i cittadini. In attuazione del Protocollo interviene la categoria dei bancarilegge 24 dicembre 2007, n. 247, in particolare in merito alla disciplina del lavoro a termine, somministrazione di lavoro, lavoro a tem- po parziale, e lavoro intermittente. In ambito comunitario con il Libro Verde sulla modernizzazione del diritto del lavoro, redatto dalla Commissione Europea (2006), si fa strada l’opportunità di introdurre riforme al diritto del lavoro al fine di renderlo più rispondente a governare le relazioni di lavoro in un quadro caratteriz- zato, per le imprese, dalla forte concorrenza e, per i lavoratori, dal bisogno di sicurezza e protezione sociale. La tendenza è sempre di più proiettata verso una nuova linea guida del mercato del lavoro: la “flexicurity” volta a coniugare l’esigenza di flessibi- lità delle imprese con quella di garantire la sicurezza dei lavoratori. Anche in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, la legge dele- ga n. 123/2007, – che sfocia nel decreto attuativo D.Lgs. n. 81/2008 - inclu- de, tra i destinatari della normativa, tutti i lavoratori e lavoratrici, autonomi e subordinati, nonché i soggetti ad essi equiparati, quali i “para- subordinati”. In tal modo si intende prevedere una tutela della salute e del- la sicurezza sul lavoro per tutti i lavoratori per il settore solo fatto di essere presenti in un ambiente lavorativo, a prescindere dalla tipologia di contrat- to loro applicato. Da ultimo interviene la manovra economica varata con il D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n. 133, recante “disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazio- ne, la competitività, la stabilizzazione della funzione pubblica e la perequa- zione tributaria”. Scopo della manovra è proprio quello di realizzare una semplificazione dei rapporti di lavoro tale da determinare un’effettiva cre- scita economica e sociale e le novità di maggior rilievo, rispetto alla tema- tica oggetto di osservazione, riguardano nuovamente il lavoro a tempo determinato ed il lavoro intermittente, nonché il lavoro accessorio, l’apprendistato professionalizzante e per tutto l’alta formazione ed il Paeselavoro a domicilio. Nel presente elaborato, pertanto, dopo l’excursus storico dell’ evoluzione normativa del lavoro subordinato, sono delineati i diversi contratti di lavo- ro flessibili raccolti in considerazione dell’importante ruolo che capitoli elaborati per omogeneità di finalità e di caratteristiche; in primis il contratto di lavoro subordinato a tempo deter- minato, poi le banche ricoprono nel sistema economico nazionale, fattispecie la cui flessibilità si basa sulla particolare articola- zione dell’orario in cui si svolge la prestazione lavorativa: rapporto di lavoro subordinato a sostegno delle famiglie, delle imprese tempo parziale e più in generale dei territori e dell’occupazione. La rilevanza e la necessità rapporto di definire un Contratto Collettivo Nazionale, capace di anticipare il futuro in modo costruttivo, era stata evidenziata con lungimiranza dalle Organizzazioni Sindacali già in fase di elaborazione della Piattaforma rivendicativa lavoro subordinato ripartito (approvata dalle Lavoratrici e dai Lavoratori quasi all’unanimitàanche detto job sharing). La Piattaforma Vengono, quindi, esaminati i contratti di lavoro flessibile c.d. “parasubordinati” e che comportano l’iscrizione alla gestione separata INPS: collaborazioni coordinate e continuative, lavoro a progetto, lavoro accessorio e associazione in partecipazione. Si passa, poi, all’esame dei contratti a contenuto formativo che costitui- scono una particolare categoria di contratti di lavoro subordinato la cui causa consiste principalmente nell’obbligo di formazione in capo al datore di lavoro: apprendistato e contratto di inserimento/reinserimento lavora- tivo. Nell’ambito di tale tipologia di contratti sono esaminati anche i tiroci- ni formativi e di orientamento (o stage), i quali, pur non costituendo rapporti di lavoro (non qualificabili, quindi, come rapporti di lavoro subor- dinato) perseguono finalità analoghe a quelle dei contratti di lavoro con funzione formativa e sono finalizzati a realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro. Le fattispecie analizzate nel capitolo VI rappresentano ipotesi di lavoro la cui flessibilità si caratterizzava per l’ampiezza dei temi affrontatibasa, per il dettaglio e la sostenibilità delle propostenel caso di somministrazione, per la sua portata complessiva, e coniugava l’esigenza di un importante aumento salariale a una visione sociale, con al centro la persona sotto il profilo professionale e umano. Il confronto sul particolare rap- porto che si è sviluppato dopo la presentazione delle richieste sindacali ad ABI è stato quindi complesso e lungo. Sin dall’inizio è stato necessario respingere instaura tra il tentativo della parte datoriale di presentare una propria “contro piattaforma”, che evitava di trattare i temi e le soluzioni proposte unitariamente da FABI, FIRST/CISL, FISAC/CGIL, UILCA e UNISIN. In tale ambito si è dimostrata la fermezza e la solida coesione delle Organizzazioni Sindacali nel respingere tale tentativo e nel sostenere con grande convinzione il valore della Piattaforma rivendicativa lavoratore e il suo carattere innovativosoggetto presso cui svolge la pre- stazione lavorativa (utilizzatore) che non diventa datore di lavoro e, nel caso di lavoro intermittente (anche detto lavoro a chiamata o job on call), sulla discontinuità che caratterizza la prestazione stessa. In L’ultimo capitolo è dedicato, infine, ai rapporti speciali in ragione del particolare va sottolineata contesto in cui si svolge l’attività lavorativa - lavoro a domicilio e lavoro domestico – o dell’oggetto della stessa quali le cooperative di lavo- ro in cui si instaura un rapporto mutualistico avente ad oggetto la determinazione con presta- zione dell’attività lavorativa da parte del socio lavoratore. Per ogni tipologia di contratto sono descritti i vari adempimenti a carico del datore di lavoro in ordine alla procedura di assunzione, svolgimento e cessazione del rapporto di lavoro, nonché la quale il Sindacato ha sostenuto l’impianto complessivo e la sua organicità, elementi fondanti di un’operazione che ha raggiunto l’obiettivo di definire un Contratto Collettivo Nazionale di svolta, con al centro le persone, in grado di affrontare le complesse sfide che attendono il settore. In questi termini l’accordo sottoscritto costituisce un ottimo risultato, il cui contenuto, con le specifiche misure definite sui vari argomenti, è descritto in dettaglio in questo documento. Prima di affrontare i singoli temi è opportuno evidenziare alcuni importanti aspetti, indispensabili per delineare il quadro complessivo prima richiamato. In primo luogo l’accordo di rinnovo ha mantenuto e rafforzato l’Area Contrattuale consentendo di consolidare la categoria descrizione dei bancari. È stato così riconosciuto a pieno il ruolo sociale e professionale delle Lavoratrici e dei Lavoratori che la costituiscono, mettendo in primo piano il tema dell’occupazione nel settorerelativi aspetti previdenziali ed assicurativi. Viene inoltre confermata e chiarita la distinzione tra contrattazione di primo e secondo livello; tale scelta, da un lato rafforza la centralità del Contratto Nazionale, dall’altro valorizza le specificità della contrattazione aziendale e di gruppo sempre nel rispetto della normativa nazionale. Viene valorizzato con forza lo spirito innovativo e di prospettiva dell’accordo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale, attraverso nuovi elementi di gestione degli effetti dello sviluppo tecnologico e della digitalizzazione, adottando soluzioni di carattere nazionale finora non sperimentate nel mondo del lavoro. Ne sono un esempio la costituzione del Comitato nazionale bilaterale e paritetico sull’impatto delle nuove tecnologie/digitalizzazione nell’industria bancaria, con funzione di Cabina di Regia dei cambiamenti futuri, oppure l’introduzione del diritto alla disconnessione. Fondamentaleesaminato, inoltre, è stata la costante ricerca l’apparato sanzionatorio, in merito al quale si rinvia a quanto contenuto nei singoli capitoli o, in appendice, nelle tabelle riepilogative delle disposizioni sanzionatorie relative alle violazioni in materia di apprendistato, somministrazione, appalto, distacco e lavoro part-time, nonché alle disposizioni sanzionatorie relative ai più rilevanti adempimenti formali collegati all’assunzione, trasformazione e cessazione del negoziato e della contrattazione: è attraverso il dialogo e il confronto, anche acceso, che si sono trovate le soluzioni rapporto di sintesi tra posizioni diverse, spesso addirittura contrappostelavoro. In conclusione l’ipotesi appendice, infine, sono riportate le normative fondamentali che disci- plinano il mercato del lavoro ed i relativi contratti: decreto legislativo n. 61 del 25 febbraio 2000 (“Attuazione della direttiva 97/81/CE relativa all'accordo- quadro sul lavoro a tempo parziale concluso dall'UNICE, dal CEEP e dalla CES”); decreto legislativo n. 368 del 6 settembre 2001 (“Attuazione della direttiva 1999/70/CE relativa all'accordo quadro sul lavoro a tempo determinato concluso dall'UNICE, dal CEEP e dal CES”); decreto legislativo 10 settembre 2003 n. 276 (“Attuazione delle deleghe in materia di accordo raggiunta con ABI conferma la centralità occupazione e mercato del Contratto Collettivo Nazionale elavoro, con nuovi strumenti di più avanzate relazioni sindacalicui alla L. 14 febbraio 2003, attribuisce alle parti firmatarie la responsabilità di gestire i processi di cambiamento in atto nel settore, che si appresta a intraprendere, nei prossimi anni, una nuova fase di aggregazioni; per questo è di fondamentale importanza, per la tutela dell’intera categoria e la salvaguardia dell’occupazione, essere riusciti a definire il nuovo Contratto Collettivo Nazionale con elementi di chiaro valore acquisitivo. Peraltro, la chiusura della vertenza, considerando l’iniziale frammentazione e le diverse posizioni registrate all’interno del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro di ABI, non era affatto scontata ed è una conquista importantissima. Il nuovo Contratto consente pure di affrontare i negoziati nei gruppi, per quanto riguarda i nuovi piani industriali, con maggior peso e autorevolezza. Lo svolgimento dell’intero negoziato dimostra che il Sindacato unitario ha confermato e rilanciato il suo ruolo e la sua centralità nelle relazioni industriali del settore bancario. Più volte ci si è trovati al limite del punto di rottura tra le Parti, in momenti cruciali il Sindacato unitariamente non ha escluso la mobilitazione della categoria: non è stato necessario proclamare alcuno sciopero per conseguire il risultato finale e ciò rafforza il nostro convincimento che questo rinnovo è probabilmente il migliore degli ultimi 15 anni, come emerge con chiarezza dall’attenta analisi sia degli aspetti economici sia di quelli normativi. Da parte nostra vi è la consapevolezza che il risultato raggiunto contribuirà a migliorare le condizioni economiche delle Lavoratrici e dei Lavoratori nonché i livelli occupazionali della categorian. 30”).
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Samples: Guida Ai Nuovi Contratti Di Lavoro
Introduzione. L’ipotesi L'industria chimica può funzionare solo se alla base esiste un forte senso di accordo responsabilità. Solvay insiste sullo sviluppo di rinnovo uno spirito di responsabilità nei propri rapporti con i dipendenti, i clienti, i fornitori, gli azionisti, le comunità, gli abitanti che vivono in prossimità dei suoi siti, l'ambiente e le risorse naturali. L'approccio "Solvay Way", di cui il presente Accordo è parte integrante, alimenta questo modello di sviluppo che unisce prestazioni operative con elevati standard di comportamento per una responsabilità sempre maggiore nei confronti di tutti gli stakeholder. Tale responsabilità richiede un notevole impegno da parte dei dipendenti, motivo per cui il desiderio di Solvay di mantenere un dialogo ricco ed equilibrato tra la Direzione e i rappresentanti dei dipendenti è fondamentale per i valori e l'identità del Contratto Collettivo Nazionale Gruppo. Tale responsabilità interessa tutte le attività di Solvay a livello mondiale ed è pertanto necessario un dialogo con un'organizzazione che opera a livello internazionale. Questa è la logica del creditopresente Accordo, sottoscritta lo scorso 19 dicembreattraverso il quale Solvay e IndustriALL Global Union, rappresenta un risultato incaricato di grande valore per la categoria dei bancari, per il settore e per coordinare i dipendenti dell'industria chimica in tutto il Paesemondo, in considerazione dell’importante ruolo che le banche ricoprono nel sistema economico nazionale, a sostegno delle famiglie, delle imprese stanno creando una struttura per l'informazione e più in generale dei territori e dell’occupazione. La rilevanza e la necessità di definire un Contratto Collettivo Nazionale, capace di anticipare il futuro in modo costruttivo, era stata evidenziata con lungimiranza dalle Organizzazioni Sindacali già in fase di elaborazione della Piattaforma rivendicativa (approvata dalle Lavoratrici e dai Lavoratori quasi all’unanimità). La Piattaforma si caratterizzava per l’ampiezza dei temi affrontati, per il dettaglio e la sostenibilità delle proposte, per la sua portata complessiva, e coniugava l’esigenza di un importante aumento salariale a una visione sociale, con al centro la persona sotto il profilo professionale e umano. Il confronto che si è sviluppato dopo la presentazione delle richieste sindacali ad ABI è stato quindi complesso e lungo. Sin dall’inizio è stato necessario respingere il tentativo della parte datoriale di presentare una propria “contro piattaforma”, che evitava di trattare i temi e le soluzioni proposte unitariamente da FABI, FIRST/CISL, FISAC/CGIL, UILCA e UNISIN. In tale ambito si è dimostrata la fermezza e la solida coesione delle Organizzazioni Sindacali nel respingere tale tentativo e nel sostenere con grande convinzione il valore della Piattaforma rivendicativa e il suo carattere innovativo. In particolare va sottolineata la determinazione con la quale il Sindacato ha sostenuto l’impianto complessivo e la sua organicità, elementi fondanti di un’operazione che ha raggiunto l’obiettivo di definire un Contratto Collettivo Nazionale di svolta, con al centro le persone, in grado di affrontare le complesse sfide che attendono il settore. In questi termini l’accordo sottoscritto costituisce un ottimo risultato, il cui contenuto, con le specifiche misure definite sui vari argomenti, è descritto in dettaglio in questo documento. Prima di affrontare i singoli temi è opportuno evidenziare alcuni importanti aspetti, indispensabili per delineare il quadro complessivo prima richiamato. In primo luogo l’accordo di rinnovo ha mantenuto e rafforzato l’Area Contrattuale consentendo di consolidare la categoria dei bancari. È stato così riconosciuto a pieno il ruolo sociale e professionale delle Lavoratrici e dei Lavoratori che la costituiscono, mettendo in primo piano il tema dell’occupazione nel settore. Viene inoltre confermata e chiarita la distinzione tra contrattazione di primo e secondo livello; tale scelta, da un lato rafforza la centralità del Contratto Nazionale, dall’altro valorizza le specificità della contrattazione aziendale e di gruppo sempre nel rispetto della normativa nazionale. Viene valorizzato con forza lo spirito innovativo e di prospettiva dell’accordo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale, attraverso nuovi elementi di gestione degli effetti dello sviluppo tecnologico e della digitalizzazione, adottando soluzioni di carattere nazionale finora non sperimentate nel mondo del lavoro. Ne sono un esempio la costituzione del Comitato nazionale bilaterale e paritetico sull’impatto delle nuove tecnologie/digitalizzazione nell’industria bancaria, con funzione di Cabina di Regia dei cambiamenti futuri, oppure l’introduzione del diritto alla disconnessione. Fondamentale, inoltre, è stata la costante ricerca del negoziato e della contrattazione: è attraverso il dialogo e affermando il confrontoloro impegno congiunto verso le buone prassi industriali e occupazionali in tutte le regioni del mondo in cui è attivo il Gruppo. Solvay assume questo impegno su base volontaria, anche accesoindipendentemente dal livello di osservanza degli obblighi di legge e regolamentari in tutti i paesi in cui il Gruppo opera. Gli standard globali di seguito elencati saranno rispettati da tutte le entità Solvay a livello mondiale. Le società consociate del Gruppo, tenendo conto delle realtà economiche, sociali e culturali specifiche del loro paese, si impegnano a garantire l'applicazione del presente Accordo secondo uno spirito di progresso continuo, sulla base delle disposizioni previste dallo stesso. Entrambe le parti del presente Accordo concordano sul fatto che le norme riconosciute a livello internazionale e i principi contenuti nel medesimo saranno applicati nei siti Solvay di tutto il mondo, a prescindere dalle disposizioni di legge e dai regolamenti nazionali. Solvay e IndustriALL Global Union si sono trovate le soluzioni impegnano a sviluppare rapporti di sintesi tra posizioni diverse, spesso addirittura contrapposte. In conclusione l’ipotesi di accordo raggiunta con ABI conferma fiducia e costruttivi per garantire la centralità corretta applicazione del Contratto Collettivo Nazionale e, con nuovi strumenti di più avanzate relazioni sindacali, attribuisce alle parti firmatarie la responsabilità di gestire i processi di cambiamento in atto nel settore, che si appresta a intraprendere, nei prossimi anni, una nuova fase di aggregazioni; per questo è di fondamentale importanza, per la tutela dell’intera categoria e la salvaguardia dell’occupazione, essere riusciti a definire il nuovo Contratto Collettivo Nazionale con elementi di chiaro valore acquisitivo. Peraltro, la chiusura della vertenza, considerando l’iniziale frammentazione e le diverse posizioni registrate all’interno del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro di ABI, non era affatto scontata ed è una conquista importantissima. Il nuovo Contratto consente pure di affrontare i negoziati nei gruppi, per quanto riguarda i nuovi piani industriali, con maggior peso e autorevolezza. Lo svolgimento dell’intero negoziato dimostra che il Sindacato unitario ha confermato e rilanciato il suo ruolo e la sua centralità nelle relazioni industriali del settore bancario. Più volte ci si è trovati al limite del punto di rottura tra le Parti, in momenti cruciali il Sindacato unitariamente non ha escluso la mobilitazione della categoria: non è stato necessario proclamare alcuno sciopero per conseguire il risultato finale e ciò rafforza il nostro convincimento che questo rinnovo è probabilmente il migliore degli ultimi 15 anni, come emerge con chiarezza dall’attenta analisi sia degli aspetti economici sia di quelli normativi. Da parte nostra vi è la consapevolezza che il risultato raggiunto contribuirà a migliorare le condizioni economiche delle Lavoratrici e dei Lavoratori nonché i livelli occupazionali della categoriapresente Accordo.
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Samples: Accordo Sulla Responsabilità Sociale
Introduzione. L’ipotesi In questa parte delle linee Guida si sono voluti inserire tre casi ispettivi significativi in tema di accordo impiego transnazionale di rinnovo lavoratori nel settore del Contratto Collettivo Nazionale trasporto di merci su strada. I tre casi presentano un minimo comune denominatore: il ricorso alla forza lavoro straniera a basso costo. Costituire ad arte un soggetto giuridico che operi come riserva di lavoratori da cui attingere mano d’opera, stabilendolo in uno Stato dove il costo del creditolavoro è assai più contenuto oppure rivolgersi ad un’impresa sotto le mentite spoglie di una prestazione di servizi o, sottoscritta lo scorso 19 dicembreaddirittura, rappresenta un risultato simulando la conclusione di grande valore diversi contratti commerciali (per esempio la categoria dei bancarilocazione o noleggio di veicoli) per realizzare una sostanziale operazione di fornitura di conducenti di mezzi di trasporto, per il rappresentano una prassi ormai da molti anni invalsa nel settore e per tutto il Paese, in considerazione dell’importante ruolo che le banche ricoprono nel sistema economico nazionale, a sostegno delle famiglie, delle imprese e più di autotrasporto. Ciò spiega, almeno in generale dei territori e dell’occupazioneparte, il fenomeno della parcellizzazione delle imprese di trasporto, che determina una realtà formata da tante imprese con un numero esiguo di dipendenti (sicuramente non dimensionato al reale volume d’affari). La rilevanza Ciò accadrà almeno fino a quando i salari minimi saranno stabiliti a livello di singolo Stato Membro e la necessità responsabilità solidale rimarrà estranea al contratto di definire un Contratto Collettivo Nazionaletrasporto. I tre casi che seguono sono il frutto di una selezione che il team del progetto TRANSPO ha condotto tra tante esperienze concrete, capace vissute sia direttamente, sia attraverso racconti degli operatori del settore (organi istituzionali di anticipare il futuro in modo costruttivovigilanza, era stata evidenziata con lungimiranza dalle Organizzazioni Sindacali già in fase lavoratori ed organizzazioni sindacali, imprenditori e loro organizzazioni di elaborazione della Piattaforma rivendicativa (approvata dalle Lavoratrici e dai Lavoratori quasi all’unanimitàcategoria). La Piattaforma Con essi, senza pretese di esaustività, si caratterizzava per l’ampiezza dei temi affrontati, per il dettaglio e la sostenibilità intende offrire agli ispettori del lavoro un metodo interpretativo in ordine ad alcune delle proposte, per la sua portata complessiva, e coniugava l’esigenza di un importante aumento salariale a una visione sociale, con al centro la persona sotto il profilo professionale e umano. Il confronto più frequenti ed emblematiche ipotesi pratiche che si è sviluppato dopo la presentazione incontrano in occasione delle richieste sindacali ad ABI è stato quindi complesso e lungoattività di vigilanza. Sin dall’inizio è stato necessario respingere il tentativo della parte datoriale Uno schema di presentare una propria “contro piattaforma”, lettura delle fattispecie concrete che evitava si pone come naturale complemento delle indicazioni presenti nelle precedenti sezioni di trattare i temi queste linee guida. Pur evidenziando ciascuno specifiche caratteristiche proprie e le soluzioni proposte unitariamente da FABIpeculiarità dell’ordinamento giuridico di provenienza, FIRST/CISLl’esposizione delle tre esperienze si snoda attraverso un iter logico che parte dalla narrazione della situazione di fatto che i soggetti preposti ai controlli istituzionali hanno avuto modo di accertare e prosegue attraverso una (necessariamente) breve analisi dei profili di disciplina sia in materia di trasporto, FISAC/CGILsia in materia di legislazione sociale. Ciascun caso, UILCA e UNISIN. In tale ambito si è dimostrata la fermezza e la solida coesione delle Organizzazioni Sindacali nel respingere tale tentativo e nel sostenere con grande convinzione il valore della Piattaforma rivendicativa e il suo carattere innovativo. In particolare va sottolineata la determinazione con la quale il Sindacato ha sostenuto l’impianto complessivo e la sua organicitàinfine, elementi fondanti giunge ad una soluzione conclusiva, talvolta di un’operazione che ha raggiunto l’obiettivo matrice giurisdizionale, talvolta di definire un Contratto Collettivo Nazionale di svoltamatrice amministrativo−ispettiva (lasciando aperte conclusioni alternative, con al centro le persone, in grado di affrontare le complesse sfide che attendono il settore. In questi termini l’accordo sottoscritto costituisce un ottimo risultato, il cui contenuto, con le specifiche misure definite sui vari argomenti, è descritto in dettaglio in questo documento. Prima di affrontare i singoli temi è opportuno evidenziare alcuni importanti aspetti, indispensabili probabilmente utili per delineare il quadro complessivo prima richiamato. In primo luogo l’accordo di rinnovo ha mantenuto e rafforzato l’Area Contrattuale consentendo di consolidare la categoria dei bancari. È stato così riconosciuto a pieno il ruolo sociale e professionale delle Lavoratrici e dei Lavoratori che la costituiscono, mettendo in primo piano il tema dell’occupazione nel settore. Viene inoltre confermata e chiarita la distinzione tra contrattazione di primo e secondo livello; tale scelta, da un lato rafforza la centralità qualche ulteriore riflessione del Contratto Nazionale, dall’altro valorizza le specificità della contrattazione aziendale e di gruppo sempre nel rispetto della normativa nazionale. Viene valorizzato con forza lo spirito innovativo e di prospettiva dell’accordo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale, attraverso nuovi elementi di gestione degli effetti dello sviluppo tecnologico e della digitalizzazione, adottando soluzioni di carattere nazionale finora non sperimentate nel mondo del lavoro. Ne sono un esempio la costituzione del Comitato nazionale bilaterale e paritetico sull’impatto delle nuove tecnologie/digitalizzazione nell’industria bancaria, con funzione di Cabina di Regia dei cambiamenti futuri, oppure l’introduzione del diritto alla disconnessione. Fondamentale, inoltre, è stata la costante ricerca del negoziato e della contrattazione: è attraverso il dialogo e il confronto, anche acceso, che si sono trovate le soluzioni di sintesi tra posizioni diverse, spesso addirittura contrapposte. In conclusione l’ipotesi di accordo raggiunta con ABI conferma la centralità del Contratto Collettivo Nazionale e, con nuovi strumenti di più avanzate relazioni sindacali, attribuisce alle parti firmatarie la responsabilità di gestire i processi di cambiamento in atto nel settore, che si appresta a intraprendere, nei prossimi anni, una nuova fase di aggregazioni; per questo è di fondamentale importanza, per la tutela dell’intera categoria e la salvaguardia dell’occupazione, essere riusciti a definire il nuovo Contratto Collettivo Nazionale con elementi di chiaro valore acquisitivo. Peraltro, la chiusura della vertenza, considerando l’iniziale frammentazione e le diverse posizioni registrate all’interno del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro di ABI, non era affatto scontata ed è una conquista importantissima. Il nuovo Contratto consente pure di affrontare i negoziati nei gruppi, per quanto riguarda i nuovi piani industriali, con maggior peso e autorevolezza. Lo svolgimento dell’intero negoziato dimostra che il Sindacato unitario ha confermato e rilanciato il suo ruolo e la sua centralità nelle relazioni industriali del settore bancario. Più volte ci si è trovati al limite del punto di rottura tra le Parti, in momenti cruciali il Sindacato unitariamente non ha escluso la mobilitazione della categoria: non è stato necessario proclamare alcuno sciopero per conseguire il risultato finale e ciò rafforza il nostro convincimento che questo rinnovo è probabilmente il migliore degli ultimi 15 anni, come emerge con chiarezza dall’attenta analisi sia degli aspetti economici sia di quelli normativi. Da parte nostra vi è la consapevolezza che il risultato raggiunto contribuirà a migliorare le condizioni economiche delle Lavoratrici e dei Lavoratori nonché i livelli occupazionali della categorialettore).
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Samples: Guidelines for Inspection Activities
Introduzione. L’ipotesi Inoltre, una specifica sperimentazione di accordo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del credito, sottoscritta lo scorso 19 dicembre, rappresenta un risultato di grande valore per la categoria dei bancari, per il settore e per tutto il Paese, apprendistato in considerazione dell’importante ruolo che le banche ricoprono nel sistema economico nazionale, a sostegno delle famiglie, delle imprese e più in generale dei territori e dell’occupazione. La rilevanza e alta formazione potrebbe essere particolarmente coerente con la necessità di definire un Contratto Collettivo Nazionalesviluppare figure professionali con elevata preparazione di base e destinate a funzioni particolarmente “evolute” nel ciclo produttivo (innovazione, capace di anticipare il futuro in modo costruttivomarketing, era stata evidenziata con lungimiranza dalle Organizzazioni Sindacali già in fase di elaborazione della Piattaforma rivendicativa (approvata dalle Lavoratrici e dai Lavoratori quasi all’unanimitàingegneria ecc.). La Piattaforma si caratterizzava Naturalmente, sia detto qui solo per l’ampiezza inciso, alle parti sociali compete, nella loro au- tonomia, anche la responsabilità di creare condizioni contrattuali che, pur facendo i conti con lo scenario della crisi, siano sufficientemente attrattive e motivanti per le giovani generazioni, sia in termini salariali, sia in termini ambientali, sia in termini di contenuti professionali e di sviluppo di carriera. LA DIMENSIONE FORMATIVA (ISTRUZIONE SCOLASTICA, FORMAZIONE PROFESSIONALE, UNIVERSITÀ) Sono molte e diverse le iniziative che il sistema formativo, nelle sue diverse articola- zioni, può assumere per migliorare la valenza orientativa dei temi affrontatipropri interventi, nella prospettiva delineata nel manuale. Molte di queste sono state già richiamate a proposito del ruolo dei soggetti istitu- zionali e delle parti sociali. Si pensi, ad esempio, alla realizzazione di interventi formativi per il dettaglio temi/aree critiche (passaggio generazionale, marketing e la sostenibilità delle propostecommercializzazione, innovazione di pro- dotto, sistemi per la sua portata complessivaqualità ecc.); oppure a interventi formativi (di primo e di se- condo/terzo livello) per figure chiave strategiche per lo sviluppo e per la stessa sopravvivenza delle imprese. Si pensi anche all’importanza di riscoprire tutta la valenza della “didattica della pratica professionale”, centrata sull’esperienza (alternanza, stage, tirocini, lavoro su com- messa, laboratori ecc.) e coniugava l’esigenza sull’analisi del lavoro concreto (job analysis) con l’utilizzo di un importante aumento salariale metodologie diverse (osservazione, intervista, thinking aloud, “istruzioni al sosia” ecc.): ciò sia per migliorare sia la qualità dei curricoli e le performance in esito, sia per migliorare la necessaria autovalutazione da parte dei giovani sulla base di riscontri concreti e non soltanto sulla base di rappresentazioni “anticipatorie” inevitabilmente astratte; e quindi per migliorare la capacità di autorientamento in relazione al settore. Ma si pensi, ancora, a tutto il repertorio metodologico della formazione one-to-one (personalizzazione, affiancamento, tutorato, coaching, mentoring, supervisione ecc.) e all’adozione di una visione sociale, con al centro la persona sotto il profilo professionale didattica “riflessiva” e umano. Il confronto che si è sviluppato dopo la presentazione delle richieste sindacali ad ABI è stato quindi complesso e lungo. Sin dall’inizio è stato necessario respingere il tentativo della parte datoriale di presentare una propria “contro piattaformametacognitiva”, che evitava di trattare aiuti i temi giovani a mettere in relazione i contenuti e le soluzioni proposte unitariamente da FABI, FIRST/CISL, FISAC/CGIL, UILCA e UNISIN. In tale ambito si è dimostrata la fermezza e la solida coesione delle Organizzazioni Sindacali nel respingere tale tentativo e nel sostenere con grande convinzione il valore gli oggetti della Piattaforma rivendicativa e il suo carattere innovativo. In particolare va sottolineata la determinazione con la quale il Sindacato ha sostenuto l’impianto complessivo e la sua organicità, elementi fondanti di un’operazione che ha raggiunto l’obiettivo di definire un Contratto Collettivo Nazionale di svolta, con al centro le persone, in grado di affrontare le complesse sfide che attendono il settore. In questi termini l’accordo sottoscritto costituisce un ottimo risultato, il cui contenuto, formazione con le specifiche misure definite sui vari argomentistorie, è descritto in dettaglio in questo documentole carat- teristiche, gli obiettivi personali, e anche i vincoli che a ciò sono connessi. Prima Si pensi, ancora, allo sviluppo di affrontare i singoli temi è opportuno evidenziare alcuni importanti aspetti, indispensabili per delineare il quadro complessivo prima richiamato. In primo luogo l’accordo forme di rinnovo ha mantenuto e rafforzato l’Area Contrattuale consentendo di consolidare la categoria dei bancari. È stato così riconosciuto a pieno il ruolo sociale e professionale delle Lavoratrici e dei Lavoratori che la costituiscono, mettendo in primo piano il tema dell’occupazione nel settore. Viene inoltre confermata e chiarita la distinzione tra contrattazione di primo e secondo livello; tale scelta, da un lato rafforza la centralità del Contratto Nazionale, dall’altro valorizza le specificità della contrattazione aziendale apprendimento cooperativo e di gruppo sempre nel rispetto della normativa nazionale. Viene valorizzato con forza lo spirito innovativo e di prospettiva dell’accordo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionaleforma- zione peer-to-peer, attraverso nuovi elementi di gestione degli effetti dello sviluppo tecnologico e della digitalizzazione, adottando soluzioni di carattere nazionale finora non sperimentate nel mondo del lavoro. Ne sono un esempio nelle quali la costituzione del Comitato nazionale bilaterale e paritetico sull’impatto delle nuove tecnologie/digitalizzazione nell’industria bancaria, con funzione di Cabina di Regia dei cambiamenti futuri, oppure l’introduzione del diritto alla disconnessione. Fondamentale, inoltre, è stata la costante ricerca del negoziato e della contrattazione: è attraverso il dialogo e il confronto, anche acceso, che si sono trovate le soluzioni di sintesi tra posizioni diverse, spesso addirittura contrapposte. In conclusione l’ipotesi di accordo raggiunta con ABI conferma la centralità del Contratto Collettivo Nazionale e, con nuovi strumenti di più avanzate relazioni sindacali, attribuisce alle parti firmatarie la responsabilità di gestire i processi di cambiamento in atto nel settore, che si appresta a intraprendere, nei prossimi anni, una nuova fase di aggregazioni; per questo è di fondamentale importanza, per la tutela dell’intera categoria e la salvaguardia dell’occupazione, essere riusciti a definire il nuovo Contratto Collettivo Nazionale con elementi di chiaro valore acquisitivo. Peraltro, la chiusura della vertenza, considerando l’iniziale frammentazione e le diverse posizioni registrate all’interno del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro di ABI, non era affatto scontata dimensione individuale venga integrata ed è una conquista importantissima. Il nuovo Contratto consente pure di affrontare i negoziati nei gruppi, per quanto riguarda i nuovi piani industriali, con maggior peso e autorevolezza. Lo svolgimento dell’intero negoziato dimostra che il Sindacato unitario ha confermato e rilanciato il suo ruolo e la sua centralità nelle relazioni industriali del settore bancario. Più volte ci si è trovati al limite del punto di rottura tra le Parti, in momenti cruciali il Sindacato unitariamente non ha escluso la mobilitazione della categoria: non è stato necessario proclamare alcuno sciopero per conseguire il risultato finale e ciò rafforza il nostro convincimento che questo rinnovo è probabilmente il migliore degli ultimi 15 anni, come emerge con chiarezza dall’attenta analisi sia degli aspetti economici sia di quelli normativi. Da parte nostra vi è la consapevolezza che il risultato raggiunto contribuirà a migliorare le condizioni economiche delle Lavoratrici e dei Lavoratori nonché i livelli occupazionali della categoriaempo- wered dalla dimensione sociale.
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Samples: Manual for Orientation in the Textile, Clothing, and Footwear Sectors
Introduzione. L’ipotesi L’obiettivo fondamentale di accordo questo studio consiste nell’analizzare e mettere a punto due distinti metodi di rinnovo calcolo delle ragioni nette di credito/debito che sorgono all’atto della risoluzione di un contratto di leasing finanziario. A tale scopo sarà necessario esaminare criticamente le diverse fattispecie che possono assumere i contratti di leasing onde focalizzarne le principali caratteristiche economico-finanziarie e la connessa qualificazione giuridica. Il contratto di leasing, com’è noto, non è espressamente disciplinato dal codice civile, essendo di derivazione della common law e presenta i caratteri della vendita con patto di riservato dominio, della locazione e del Contratto Collettivo Nazionale mutuo, anche se non si confonde con nessuna di queste figure contrattuali. In particolare questo studio è rivolto ai curatori fallimentari ed ai commissari giudiziali quando devono gestire contratti di leasing riguardanti le aziende assoggettate ad una procedura concorsuale. In caso di risoluzione del contratto di leasing, se questo è di tipo traslativo, si applica l’art. 1526 c.c. ed in tale ambito verranno sviluppate le metodologie quantitative che consentono di definire le componenti che determinano le rispettive ragioni di credito/debito del locatore e del conduttore, sottoscritta lo scorso 19 dicembrenonché la convenienza economica da parte della procedura a subentrare in un contratto di leasing, rappresenta qualora il contratto non sia ancora stato risolto. Inoltre, al fine di applicare uno schema giuridico uniforme che eviti di dover preliminarmente discriminare tra leasing traslativo e di godimento, spesso oggetto di contestazioni ed impugnazioni, il legislatore all’art. 72 quater, comma 2, del D.Lgs. n° 5/2006 stabilisce che “in caso di scioglimento del contratto, il concedente ha diritto alla
1 La problematica della vita di un risultato impianto con tecnologia matura (ad esempio impianti di grande valore generazione termoelettrica, impianti di trasformazione del livello di tensione, apparecchiature per l’illuminazione, automezzi, ecc) ha delle evidenti analogie logiche con la determinazione della vita media umana; entrambi i fenomeni sono di natura statistico-attuariale. Per un’analisi dei metodi impiegati per la categoria determinazione delle funzioni di sopravvivenza dei bancaribeni strumentali cfr. X. Xxxxxxx, per “Considerazioni sul metodo dell’ammortamento statistico” in: Problemi di gestione dell’impresa, Università Xxxxxxxxx xxx X.X., Xxxxxx, 0000, n. 6-7, pp. 109÷131. restituzione del bene ed è tenuto a versare alla curatela l’eventuale differenza tra la maggiore somma ricavata dalla vendita o da altra collocazione del bene stesso rispetto al credito residuo in linea capitale”. Il tal modo il settore e per tutto il Paese, in considerazione dell’importante ruolo che le banche ricoprono nel sistema economico nazionale, a sostegno delle famiglie, delle imprese e più in generale dei territori e dell’occupazione. La rilevanza e la necessità di definire un Contratto Collettivo Nazionale, capace di anticipare il futuro legislatore ha inteso risolvere in modo costruttivoinnovativo la vexata quaestio relativa alla qualificazione del contratto di leasing (di godimento o traslativo?), era stata evidenziata con lungimiranza dalle Organizzazioni Sindacali già in fase di elaborazione della Piattaforma rivendicativa (approvata dalle Lavoratrici e dai Lavoratori quasi all’unanimità)atteso che la nuova disciplina prescinde da tale qualificazione2. La Piattaforma si caratterizzava per l’ampiezza dei temi affrontatiTuttavia, per il dettaglio e la sostenibilità delle proposteè molto importante rilevare fin d’ora che, per la sua portata complessiva, e coniugava l’esigenza di un importante aumento salariale a una visione sociale, con al centro la persona sotto il profilo professionale e umanodella quantificazione della ragione netta di credito/debito, il risultato finale a cui si perviene applicando i due schemi giuridici è il medesimo3. Infine, la procedura di calcolo descritta potrà essere applicata anche al di fuori delle procedure concorsuali, laddove si debba calcolare il costo equo dello scioglimento del contratto di leasing nel caso di riscatto anticipato del bene.
1. Il confronto contratto di leasing: aspetti giuridici La qualificazione della natura giuridica del contratto di leasing è essenziale, atteso che la legge fallimentare disciplina in modo distinto i diversi rapporti giuridici sorti in forza di contratti posti in essere prima della dichiarazione di fallimento (artt. 72÷83 L.F.4). In senso tecnico si distingue in leasing finanziario ed in leasing operativo. Il leasing finanziario è un'operazione mediante la quale il locatore (intermediario finanziario-società di leasing) fa costruire ed acquista beni mobili o immobili su scelta ed indicazione del conduttore (utilizzatore del bene) con l'opzione concessa a quest'ultimo di divenire proprietario dei beni alla scadenza del contratto dietro versamento di un prezzo di riscatto prestabilito. Il conduttore si impegna a corrispondere alla società di leasing un determinato numero di canoni periodici per un ammontare complessivo superiore al costo iniziale del bene. Il leasing operativo si può considerare come un contratto di noleggio di beni strumentali aventi caratteristiche standardizzate e soggetti a rapida obsolescenza (computers, fotocopiatrici, ...). Generalmente è di breve durata (1-2 anni) e non contempla la possibilità di riscatto del bene da parte del conduttore alla scadenza del contratto. In questa forma di leasing i soggetti contraenti il contratto sono due: il produttore- distributore del bene strumentale e l'utilizzatore di tale bene. Il canone di locazione può incorporare tutti i servizi collaterali connessi all'uso del bene, quali, ad esempio, la manutenzione e l'assistenza tecnica. Per il diritto italiano il leasing è un contratto atipico o innominato nel quale si rinvengono caratteristiche della vendita con riserva di proprietà, della locazione e di un contratto di finanziamento, benché il leasing non coincida con nessuno di questi schemi concettuali. Ne consegue che anche la Legge Fallimentare non disciplina espressamente il contratto di leasing e quindi la giurisprudenza ha dovuto applicare le varie norme per analogia. La Suprema Corte (Cass. 28.10.1983, n. 6390, in Foro It., 1983, I, pag. 2990) dà la seguente definizione del contratto di leasing: “nel contratto di leasing una parte concede all’altra il godimento di un bene dietro corresponsione di un canone periodico determinato; al termine del periodo di godimento, è prevista in via alternativa ed a favore della parte che ha ricevuto il godimento, la restituzione del bene o l’acquisto di esso per una somma residua predeterminata”.
2 La giurisprudenza (Tribunale di Monza) talvolta assimila il contratto di leasing a quello di mutuo.
3 Come verrà dimostrato analiticamente all’interno di questo studio.
4 Tali articoli sono stati sostituiti dagli artt. 57÷69 del D.Lgs. n. 5/2006. Si osservi tuttavia che ai sensi dell’art. 150 di tale decreto, la nuova disciplina si applica solo ai fallimenti ed ai concordati fallimentari i cui ricorsi sono stati depositati dopo l’entrata in vigore del decreto. Un primo problema che si è sviluppato dopo la presentazione delle richieste sindacali ad ABI è stato quindi complesso e lungopresentato alla dottrina ed alla giurisprudenza ha riguardato l’applicabilità ai contratti di leasing dell’art. Sin dall’inizio 80 della L.F. che disciplina il contratto di locazione. Per dare risposta a tale quesito è stato necessario respingere distinguere due fattispecie assai diverse sotto il tentativo della parte datoriale profilo giuridico di presentare una propria “contro piattaforma”, che evitava leasing:
a) di trattare i temi e le soluzioni proposte unitariamente da FABI, FIRST/CISL, FISAC/CGIL, UILCA e UNISIN. In tale ambito si è dimostrata la fermezza e la solida coesione delle Organizzazioni Sindacali nel respingere tale tentativo e nel sostenere con grande convinzione il valore della Piattaforma rivendicativa e il suo carattere innovativo. In particolare va sottolineata la determinazione con la quale il Sindacato ha sostenuto l’impianto complessivo e la sua organicità, elementi fondanti di un’operazione che ha raggiunto l’obiettivo di definire un Contratto Collettivo Nazionale di svolta, con al centro le persone, in grado di affrontare le complesse sfide che attendono il settore. In questi termini l’accordo sottoscritto costituisce un ottimo risultato, il cui contenuto, con le specifiche misure definite sui vari argomenti, è descritto in dettaglio in questo documento. Prima di affrontare i singoli temi è opportuno evidenziare alcuni importanti aspetti, indispensabili per delineare il quadro complessivo prima richiamato. In primo luogo l’accordo di rinnovo ha mantenuto e rafforzato l’Area Contrattuale consentendo di consolidare la categoria dei bancari. È stato così riconosciuto a pieno il ruolo sociale e professionale delle Lavoratrici e dei Lavoratori che la costituiscono, mettendo in primo piano il tema dell’occupazione nel settore. Viene inoltre confermata e chiarita la distinzione tra contrattazione di primo e secondo livello; tale scelta, da un lato rafforza la centralità del Contratto Nazionale, dall’altro valorizza le specificità della contrattazione aziendale e di gruppo sempre nel rispetto della normativa nazionale. Viene valorizzato con forza lo spirito innovativo e di prospettiva dell’accordo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale, attraverso nuovi elementi di gestione degli effetti dello sviluppo tecnologico e della digitalizzazione, adottando soluzioni di carattere nazionale finora non sperimentate nel mondo del lavoro. Ne sono un esempio la costituzione del Comitato nazionale bilaterale e paritetico sull’impatto delle nuove tecnologie/digitalizzazione nell’industria bancaria, con funzione di Cabina di Regia dei cambiamenti futuri, oppure l’introduzione del diritto alla disconnessione. Fondamentale, inoltre, è stata la costante ricerca del negoziato e della contrattazione: è attraverso il dialogo e il confronto, anche acceso, che si sono trovate le soluzioni di sintesi tra posizioni diverse, spesso addirittura contrapposte. In conclusione l’ipotesi di accordo raggiunta con ABI conferma la centralità del Contratto Collettivo Nazionale e, con nuovi strumenti di più avanzate relazioni sindacali, attribuisce alle parti firmatarie la responsabilità di gestire i processi di cambiamento in atto nel settore, che si appresta a intraprendere, nei prossimi anni, una nuova fase di aggregazioni; per questo è di fondamentale importanza, per la tutela dell’intera categoria e la salvaguardia dell’occupazione, essere riusciti a definire il nuovo Contratto Collettivo Nazionale con elementi di chiaro valore acquisitivo. Peraltro, la chiusura della vertenza, considerando l’iniziale frammentazione e le diverse posizioni registrate all’interno del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro di ABI, non era affatto scontata ed è una conquista importantissima. Il nuovo Contratto consente pure di affrontare i negoziati nei gruppi, per quanto riguarda i nuovi piani industriali, con maggior peso e autorevolezza. Lo svolgimento dell’intero negoziato dimostra che il Sindacato unitario ha confermato e rilanciato il suo ruolo e la sua centralità nelle relazioni industriali del settore bancario. Più volte ci si è trovati al limite del punto di rottura tra le Parti, in momenti cruciali il Sindacato unitariamente non ha escluso la mobilitazione della categoria: non è stato necessario proclamare alcuno sciopero per conseguire il risultato finale e ciò rafforza il nostro convincimento che questo rinnovo è probabilmente il migliore degli ultimi 15 anni, come emerge con chiarezza dall’attenta analisi sia degli aspetti economici sia di quelli normativi. Da parte nostra vi è la consapevolezza che il risultato raggiunto contribuirà a migliorare le condizioni economiche delle Lavoratrici e dei Lavoratori nonché i livelli occupazionali della categoria.godimento
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Samples: Leasing Agreement
Introduzione. L’ipotesi Nell’attuale momento, estremamente difficile per tutti, sono state stilate le brevi note che seguono, al fine di accordo fornire agli associati alcune linee guida operative e la conoscenza di rinnovo principi di diritto utili per rispondere in modo adeguato ai principali quesiti che possono essi stessi porsi o essere loro posti dai propri clienti. È opportuno in ogni caso premettere che l’incalzare degli avvenimenti comporta a cascata un rapido susseguirsi di interventi legislativi, che continuamente mutano il quadro e di cui è e sarà necessario tenere debito conto. Ad esempio: stipulare un atto notarile sarà possibile solo a condizione che l’attività degli studi notarili possa proseguire; sgomberare un immobile per poterlo consegnare libero sarà fattibile solo ove le norme del Contratto Collettivo Nazionale momento non vietino di eseguire un trasloco ed un trasferimento. Poiché la normativa è in continua evoluzione e a quella nazionale si affiancano quelle locali, può essere utile acquisire informazioni aggiornate, sui comportamenti da seguire e sulle attività permesse o vietate, oltre che ovviamente dalla lettura dei decreti, presso i servizi di informazione opportunamente messi a disposizione dalle singole Regioni, i cui recapiti sono reperibili sui quotidiani oltre che su pagina a ciò dedicata presente sul sito Internet del creditoMinistero della Salute. Come già espresso in precedente circolare, sottoscritta le attuali misure di contenimento del contagio, che pur impongono la chiusura delle agenzie immobiliari, non impediscono all’agente di operare a distanza, utilizzando tutti gli strumenti messi a disposizione soprattutto da Internet (pubblicità sui siti, visite virtuali, visure on-line, etc.) per operare sostanzialmente in modalità di smart working. È evidente che le limitazioni alla mobilità rendono l’attività promozionale delle vendite e delle locazioni e la gestione delle trattative in generale estremamente più complicate rispetto ai tempi ordinari. Ciò porterà inevitabilmente a procrastinare al termine dell’emergenza la maggior parte delle trattative. Ciononostante, qualora l’interesse delle parti sia vivo o lo scorso 19 dicembreimpongano ragioni di urgenza, rappresenta nulla vieta che le trattative vengano avviate e portate avanti anche ora, evitando i contatti tra le persone e facendo semmai ricorso a strumenti tecnologici che permettano a distanza la sottoscrizione dei documenti, la conservazione e archiviazione dei dati e, qualora non ancora eseguita, l’identificazione della clientela e la raccolta dei dati ai fini dell’antiriciclaggio, nonché l’informativa e la raccolta del consenso ai fini della tutela della privacy. Nei nuovi contratti, è del tutto legittimo inserire delle clausole di salvaguardia da pattuirsi nell’intesa di entrambe le parti come, ad esempio: • inserire condizioni sospensive o risolutive in base alle quali l’efficacia o la risoluzione del contratto siano subordinate al verificarsi di un risultato di grande valore evento futuro e incerto (es., fine delle limitazioni entro una certa data per l’efficacia del contratto, oppure permanere delle limitazioni a una certa data per la categoria dei bancaririsoluzione, etc.); • pattuire una posticipazione automatica del termine per il settore e per tutto il Paese, in considerazione dell’importante ruolo che l’esecuzione del contratto qualora alla data prevista permangano le banche ricoprono nel sistema economico nazionale, a sostegno delle famiglie, delle imprese e più in generale dei territori e dell’occupazione. La rilevanza e la necessità di definire un Contratto Collettivo Nazionale, capace di anticipare il futuro in modo costruttivo, era stata evidenziata con lungimiranza dalle Organizzazioni Sindacali già in fase di elaborazione della Piattaforma rivendicativa (approvata dalle Lavoratrici e dai Lavoratori quasi all’unanimità). La Piattaforma si caratterizzava per l’ampiezza dei temi affrontati, per il dettaglio e la sostenibilità delle proposte, per la sua portata complessiva, e coniugava l’esigenza di un importante aumento salariale limitazioni; • concedere a una visione sociale, con al centro la persona sotto parte il profilo professionale e umanodiritto di recedere unilateralmente dal contratto - art. Il confronto che si è sviluppato dopo la presentazione delle richieste sindacali ad ABI è stato quindi complesso e lungo. Sin dall’inizio è stato necessario respingere il tentativo della parte datoriale di presentare una propria “contro piattaforma”, che evitava di trattare i temi e le soluzioni proposte unitariamente da FABI, FIRST/CISL, FISAC/CGIL, UILCA e UNISIN. In tale ambito si è dimostrata la fermezza e la solida coesione delle Organizzazioni Sindacali nel respingere tale tentativo e nel sostenere con grande convinzione il valore della Piattaforma rivendicativa e il suo carattere innovativo. In particolare va sottolineata la determinazione con la quale il Sindacato ha sostenuto l’impianto complessivo e la sua organicità, elementi fondanti di un’operazione che ha raggiunto l’obiettivo di definire un Contratto Collettivo Nazionale di svolta, con al centro le persone, in grado di affrontare le complesse sfide che attendono il settore. In questi termini l’accordo sottoscritto costituisce un ottimo risultato, il cui contenuto, con le specifiche misure definite sui vari argomenti, è descritto in dettaglio in questo documento. Prima di affrontare i singoli temi è opportuno evidenziare alcuni importanti aspetti, indispensabili per delineare il quadro complessivo prima richiamato. In primo luogo l’accordo di rinnovo ha mantenuto e rafforzato l’Area Contrattuale consentendo di consolidare la categoria dei bancari. È stato così riconosciuto a pieno il ruolo sociale e professionale delle Lavoratrici e dei Lavoratori che la costituiscono, mettendo in primo piano il tema dell’occupazione nel settore. Viene inoltre confermata e chiarita la distinzione tra contrattazione di primo e secondo livello; tale scelta, da un lato rafforza la centralità del Contratto Nazionale, dall’altro valorizza le specificità della contrattazione aziendale e di gruppo sempre nel rispetto della normativa nazionale. Viene valorizzato con forza lo spirito innovativo e di prospettiva dell’accordo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale, attraverso nuovi elementi di gestione degli effetti dello sviluppo tecnologico e della digitalizzazione, adottando soluzioni di carattere nazionale finora non sperimentate nel mondo del lavoro. Ne sono un esempio la costituzione del Comitato nazionale bilaterale e paritetico sull’impatto delle nuove tecnologie/digitalizzazione nell’industria bancaria, con funzione di Cabina di Regia dei cambiamenti futuri, oppure l’introduzione del diritto alla disconnessione. Fondamentale, inoltre, è stata la costante ricerca del negoziato e della contrattazione: è attraverso il dialogo e il confronto, anche acceso, che si sono trovate le soluzioni di sintesi tra posizioni diverse, spesso addirittura contrapposte. In conclusione l’ipotesi di accordo raggiunta con ABI conferma la centralità del Contratto Collettivo Nazionale e, con nuovi strumenti di più avanzate relazioni sindacali, attribuisce alle parti firmatarie la responsabilità di gestire i processi di cambiamento in atto nel settore, che si appresta a intraprendere, nei prossimi anni, una nuova fase di aggregazioni; per questo è di fondamentale importanza, per la tutela dell’intera categoria e la salvaguardia dell’occupazione, essere riusciti a definire il nuovo Contratto Collettivo Nazionale con elementi di chiaro valore acquisitivo. Peraltro, la chiusura della vertenza, considerando l’iniziale frammentazione e le diverse posizioni registrate all’interno del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro di ABI, non era affatto scontata ed è una conquista importantissima. Il nuovo Contratto consente pure di affrontare i negoziati nei gruppi, per quanto riguarda i nuovi piani industriali, con maggior peso e autorevolezza. Lo svolgimento dell’intero negoziato dimostra che il Sindacato unitario ha confermato e rilanciato il suo ruolo e la sua centralità nelle relazioni industriali del settore bancario. Più volte ci si è trovati al limite del punto di rottura tra le Parti, in momenti cruciali il Sindacato unitariamente non ha escluso la mobilitazione della categoria: non è stato necessario proclamare alcuno sciopero per conseguire il risultato finale e ciò rafforza il nostro convincimento che questo rinnovo è probabilmente il migliore degli ultimi 15 anni, come emerge con chiarezza dall’attenta analisi sia degli aspetti economici sia di quelli normativi. Da parte nostra vi è la consapevolezza che il risultato raggiunto contribuirà a migliorare le condizioni economiche delle Lavoratrici e dei Lavoratori nonché i livelli occupazionali della categoria1373 c.c.
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Samples: Preliminary Sale Agreement
Introduzione. L’ipotesi Il diritto moderno è il frutto della continua evoluzione che la società ha naturalmente compiuto. Nel corso dei secoli, infatti, il diritto è stato lo specchio che ha riflettuto le trasformazioni della società attraverso i suoi istituti e i suoi strumenti. Il XX secolo, in particolare, è stato teatro di accordo un’accelerazione del progresso scientifico e tecnologico che ha modificato, e tuttora modifica l’assetto degli interessi della società e il contributo del diritto. Un importante passo avanti è senz’altro costituito dall’automazione del processo produttivo che se da una parte provoca problemi non trascurabili di rinnovo disoccupazione, dall’altra apre nuovi campi di attività con l’affermarsi di nuove tecniche produttive; la creazione di macchine elettroniche sempre più complesse e capaci di adattarsi a diverse lavorazioni ha cambiato il volto delle fabbriche e la stessa natura del Contratto Collettivo Nazionale del creditolavoro industriale: dove un tempo erano necessari molti operai generici oggi può essere sufficiente un solo tecnico, sottoscritta lo scorso 19 dicembreaddetto al controllo della macchina. Strettamente legata alla “rivoluzione dei computer” è la crescita di nuove tecnologie e di nuove branche della scienza applicata quali, rappresenta un risultato ad esempio, l’informatica, la cibernetica, la robotica e la telematica, che concorrono tutte a qualificare la società dell’automazione. Quella post-industriale è una società in cui diminuisce la domanda di grande valore per la categoria dei bancarilavoro manuale, per mentre aumenta quello di lavoro tecnicamente qualificato; in cui il settore industriale, cresciuto originariamente a spese di quello agricolo, tende a cedere occupazione al settore terziario (l’insieme dei soggetti e per tutto il Paesedelle imprese che producono i servizi necessari all’industria e all’agricoltura); in cui, grazie ai progressi dell’informatica e della telematica, cresce continuamente la quantità e qualità dei servizi offerti all’utente. È una società nella quale, in considerazione dell’importante ruolo breve, il movimento delle informazioni è più veloce del movimento delle persone. Ed è in questo quadro che le banche ricoprono nel sistema economico nazionalesi inserisce un altro fenomeno significativo, a sostegno il processo di dematerializzazione 1.
1 X. Xxxxxxx “Le fonti del diritto nella società post- industriale”, in Sociologia del diritto, n. 1-2, 1990 Si tratta del procedimento, letterale, logico e giuridico, in base al quale una parola che indica un bene materiale perde questo connotato “fisico” per designare un significato più vasto e astratto. Ma facciamo un esempio: il marchio, che nella società industriale indicava solo il segno distintivo delle famigliemerci di produzione industriale, delle imprese con il passare del tempo, invece, è diventato esso stesso un bene immateriale e più in generale dei territori e dell’occupazioneautonomo, separato dal singolo prodotto. La rilevanza Ed infatti, attraverso la creazione e la necessità distribuzione di definire un Contratto Collettivo Nazionaleprodotti diversificati rispetto a quello originario, capace di anticipare il futuro in modo costruttivo, era stata evidenziata con lungimiranza dalle Organizzazioni Sindacali già in fase di elaborazione della Piattaforma rivendicativa (approvata dalle Lavoratrici e dai Lavoratori quasi all’unanimità)le grandi imprese fanno affidamento sul valore simbolico rappresentato dal marchio stesso. La Piattaforma A questo proposito si caratterizzava per l’ampiezza dei temi affrontati, per il dettaglio e la sostenibilità delle proposte, per la sua portata complessiva, e coniugava l’esigenza parla di un importante aumento salariale contratto di merchandising per indicare un contratto di licenza parziale, riferita ad una determinata categoria di prodotti o servizi, in cui il titolare di un marchio ne concede l’uso a una visione socialeterzi per prodotti appartenenti a generi diversi da quelli per i quali è stato originariamente usato. È possibile rendersi conto del profondo mutamento tanto dell’ordinamento giuridico quanto della fattispecie particolare del merchandising di marchi, con al centro la persona se si prendono in considerazione le difficoltà opposte dalla disciplina previgente in tema di marchi, in ordine soprattutto, alla validità del modello. Esso, in effetti, poneva ostacoli non lievi in ordine alla stessa validità del contratto in quanto, sotto il profilo professionale e umanostrutturale il diritto all’uso esclusivo del marchio era ritenuto non estensibile a prodotti differenti da quelli commercializzati, mentre sotto il profilo della circolazione, vi era il vincolo della contemporanea cessione di una parte dell’azienda. Il confronto che La situazione si è sviluppato dopo la presentazione delle richieste sindacali ad ABI è stato quindi complesso e lungo. Sin dall’inizio è stato necessario respingere il tentativo radicalmente modificata con l’entrata in vigore della parte datoriale di presentare una propria “contro piattaforma”legge sui marchi n. 929/922, che evitava di trattare i temi e le soluzioni proposte unitariamente da FABI, FIRST/CISL, FISAC/CGIL, UILCA e UNISIN. In tale ambito si è dimostrata la fermezza e la solida coesione delle Organizzazioni Sindacali nel respingere tale tentativo e nel sostenere con grande convinzione il valore della Piattaforma rivendicativa e il suo carattere innovativo. In particolare va sottolineata la determinazione con la in base alla quale il Sindacato ha sostenuto l’impianto complessivo e la sua organicitàtitolare di un marchio celebre può godere di una protezione allargata, elementi fondanti di un’operazione che ha raggiunto l’obiettivo di definire un Contratto Collettivo Nazionale di svolta, con al centro le persone, in grado di affrontare le complesse sfide che attendono il settore. In questi termini l’accordo sottoscritto costituisce un ottimo risultato, il cui contenuto, con le specifiche misure definite sui vari argomenti, è descritto in dettaglio in questo documento. Prima di affrontare i singoli temi è opportuno evidenziare alcuni importanti aspetti, indispensabili per delineare il quadro complessivo prima richiamato. In primo luogo l’accordo di rinnovo ha mantenuto e rafforzato l’Area Contrattuale consentendo di consolidare la categoria dei bancari. È stato così riconosciuto a pieno il ruolo sociale e professionale delle Lavoratrici e dei Lavoratori che la costituiscono, mettendo in primo piano il tema dell’occupazione nel settore. Viene inoltre confermata e chiarita la distinzione tra contrattazione di primo e secondo livello; tale scelta, da un lato rafforza la centralità del Contratto Nazionale, dall’altro valorizza le specificità della contrattazione aziendale e di gruppo sempre nel rispetto della alla normativa nazionale. Viene valorizzato con forza lo spirito innovativo e di prospettiva dell’accordo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale, attraverso nuovi elementi di gestione degli effetti dello sviluppo tecnologico e della digitalizzazione, adottando soluzioni di carattere nazionale finora non sperimentate nel mondo del lavoro. Ne sono un esempio la costituzione del Comitato nazionale bilaterale e paritetico sull’impatto delle nuove tecnologie/digitalizzazione nell’industria bancaria, con funzione di Cabina di Regia dei cambiamenti futuri, oppure l’introduzione del diritto alla disconnessione. Fondamentale, inoltre, è stata la costante ricerca del negoziato e della contrattazione: è attraverso il dialogo e il confronto, anche acceso, che si sono trovate le soluzioni di sintesi tra posizioni diverse, spesso addirittura contrapposte. In conclusione l’ipotesi di accordo raggiunta con ABI conferma la centralità del Contratto Collettivo Nazionale e, con nuovi strumenti di più avanzate relazioni sindacali, attribuisce alle parti firmatarie la responsabilità di gestire i processi di cambiamento in atto nel settore, che si appresta a intraprendere, nei prossimi anni, una nuova fase di aggregazioni; per questo è di fondamentale importanza, per la tutela dell’intera categoria e la salvaguardia dell’occupazione, essere riusciti a definire il nuovo Contratto Collettivo Nazionale con elementi di chiaro valore acquisitivo. Peraltro, la chiusura della vertenza, considerando l’iniziale frammentazione e le diverse posizioni registrate all’interno del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro di ABI, non era affatto scontata ed è una conquista importantissima. Il nuovo Contratto consente pure di affrontare i negoziati nei gruppi, per quanto riguarda i nuovi piani industriali, con maggior peso e autorevolezza. Lo svolgimento dell’intero negoziato dimostra che il Sindacato unitario ha confermato e rilanciato il suo ruolo e la sua centralità nelle relazioni industriali del settore bancario. Più volte ci si è trovati al limite del punto di rottura tra le Parti, in momenti cruciali il Sindacato unitariamente non ha escluso la mobilitazione della categoria: non è stato necessario proclamare alcuno sciopero per conseguire il risultato finale e ciò rafforza il nostro convincimento che questo rinnovo è probabilmente il migliore degli ultimi 15 anni, come emerge con chiarezza dall’attenta analisi sia degli aspetti economici sia di quelli normativi. Da parte nostra vi è la consapevolezza che il risultato raggiunto contribuirà a migliorare le condizioni economiche delle Lavoratrici e dei Lavoratori nonché i livelli occupazionali della categoriaprecedente.
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Samples: Contractual Typology
Introduzione. L’ipotesi La firma autografa è da sempre la modalità largamente più diffusa ed accettata per sottoscrivere un documento. La firma è sinonimo di accordo una specifica volontà ed è perciò impiegata per siglare accordi, contratti o atti con rilevanza giuridica. Per questo motivo le caratteristiche fondamentali richieste ad una firma sono la sua unicità ed il carattere personale. Anche le disposizioni bancarie impartite dal cliente e i contratti dei numerosi servizi offerti rientrano fra i documenti oggetto di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del creditosottoscrizione; diventa quindi fondamentale, sottoscritta lo scorso 19 dicembreproprio nelle applicazioni bancarie, rappresenta un risultato di grande valore per la categoria dei bancari, per il settore e per tutto il Paesepoter stabilire, in considerazione dell’importante ruolo maniera quanto più oggettiva possibile, l’autenticità di una firma autografa. E, sempre parlando delle applicazioni bancarie, questa verifica deve poter essere eseguita non solo nell’interesse della Banca ma anche del cliente, che deve essere garantito contro eventuali tentativi di frode perpetrati ai suoi danni. Anche il Legislatore italiano si è recentemente occupato del valore probatorio di tali documenti e della possibilitàdi utilizzare tecnologie alternative per sottoscriverli. A tale proposito, molte sono, nello specifico, le banche ricoprono novità introdotte nel sistema economico nazionaleCodice dell’Amministrazione Digitale, a sostegno delle famigliecosìcome modificato dal Decreto Legislativo 235/2010. In particolare, delle imprese e più in generale dei territori e dell’occupazioneil Legislatore ha previsto un nuovo tipo di firma che può essere apposta con mezzi informatici: lafirma elettronica avanzata. La rilevanza e la necessità firma grafometrica (anche detta firma su tablet), oggetto del presente documento, rientra certamente nella definizione di definire un Contratto Collettivo Nazionale, capace firma elettronica avanzata. L’obiettivo della soluzione informatica approntata è quello di anticipare il futuro in modo costruttivo, era stata evidenziata con lungimiranza dalle Organizzazioni Sindacali già in fase di elaborazione della Piattaforma rivendicativa (approvata dalle Lavoratrici e dai Lavoratori quasi all’unanimità). La Piattaforma si caratterizzava per l’ampiezza dei temi affrontati, per il dettaglio e la sostenibilità delle proposte, per la sua portata complessiva, e coniugava l’esigenza di un importante aumento salariale a gestire una visione sociale, con al centro la persona sotto il profilo professionale e umano. Il confronto che si è sviluppato dopo la presentazione delle richieste sindacali ad ABI è stato quindi complesso e lungo. Sin dall’inizio è stato necessario respingere il tentativo della parte datoriale di presentare una propria “contro piattaforma”, che evitava di trattare i temi e le soluzioni proposte unitariamente da FABI, FIRST/CISL, FISAC/CGIL, UILCA e UNISIN. In tale ambito si è dimostrata la fermezza e la solida coesione delle Organizzazioni Sindacali nel respingere tale tentativo e nel sostenere con grande convinzione il valore della Piattaforma rivendicativa e il suo carattere innovativo. In particolare va sottolineata la determinazione con la quale il Sindacato ha sostenuto l’impianto complessivo e la sua organicità, elementi fondanti di un’operazione che ha raggiunto l’obiettivo di definire un Contratto Collettivo Nazionale di svolta, con al centro le persone, firma grafometrica in grado di affrontare le complesse sfide che attendono il settoreassicurare un livello di sicurezza tale da non permettere alcun tipo di falsificazione. In questi termini l’accordo sottoscritto costituisce Infatti, al momento della firma di un ottimo risultatoqualsiasi documento, il cui contenutosistema è in grado di rilevare una serie di parametribiometrici di tipo comportamentale (legati ai movimenti spontanei della mano nell’atto di firmare), con le specifiche misure definite sui vari argomentiparametri che vengono successivamente legati, è descritto in dettaglio in questo documentomaniera protetta (cifrati) e indissolubile, al documento firmato. Prima di affrontare i singoli temi è opportuno evidenziare alcuni importanti aspetti, indispensabili per delineare il quadro complessivo prima richiamato. In primo luogo l’accordo di rinnovo ha mantenuto L’associazione fra firmatario e rafforzato l’Area Contrattuale consentendo di consolidare la categoria dei bancaridocumento viene così realizzata proprio come richiesto dal predetto Codice dell’Amministrazione Digitale e dalle Regole Tecniche attuative. È stato così riconosciuto a pieno il ruolo sociale e professionale delle Lavoratrici e dei Lavoratori che la costituiscono, mettendo in primo piano il tema dell’occupazione nel settore. Viene inoltre confermata e chiarita la distinzione tra contrattazione di primo e secondo livello; tale scelta, da un lato rafforza la centralità del Contratto Nazionale, dall’altro valorizza le specificità della contrattazione aziendale e di gruppo sempre nel rispetto della normativa nazionale. Viene valorizzato con forza lo spirito innovativo e di prospettiva dell’accordo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale, attraverso nuovi elementi di gestione degli effetti dello sviluppo tecnologico e della digitalizzazione, adottando soluzioni di carattere nazionale finora non sperimentate nel mondo del lavoro. Ne sono un esempio la costituzione del Comitato nazionale bilaterale e paritetico sull’impatto delle nuove tecnologie/digitalizzazione nell’industria bancaria, con funzione di Cabina di Regia dei cambiamenti futuri, oppure l’introduzione del diritto alla disconnessione. Fondamentale, inoltre, è stata la costante ricerca del negoziato e della contrattazione: è attraverso il dialogo e il confronto, anche acceso, che si sono trovate le soluzioni di sintesi tra posizioni diverse, spesso addirittura contrapposte. In conclusione l’ipotesi di accordo raggiunta con ABI conferma la centralità del Contratto Collettivo Nazionale e, con nuovi strumenti di più avanzate relazioni sindacali, attribuisce alle parti firmatarie la responsabilità di gestire i processi di cambiamento in atto nel settore, che si appresta a intraprendere, nei prossimi anni, una nuova fase di aggregazioni; per questo è di fondamentale importanza, per la tutela dell’intera categoria e la salvaguardia dell’occupazione, essere riusciti a definire il nuovo Contratto Collettivo Nazionale con elementi di chiaro valore acquisitivo. Peraltro, la chiusura della vertenza, considerando l’iniziale frammentazione e le diverse posizioni registrate all’interno del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro di ABI, non era affatto scontata ed è una conquista importantissima. Il nuovo Contratto consente pure di affrontare i negoziati nei gruppi, per quanto riguarda i nuovi piani industriali, con maggior peso e autorevolezza. Lo svolgimento dell’intero negoziato dimostra che il Sindacato unitario ha confermato e rilanciato il suo ruolo e la sua centralità nelle relazioni industriali del settore bancario. Più volte ci si è trovati al limite del punto di rottura tra le Partiinteressante rilevare altresì che, in momenti cruciali caso di contenzioso, l’analisi di un esperto grafologo permette di svelare eventuali tentativi di imitazione o dissimulazione, in quanto anche il Sindacato unitariamente non ha escluso più esperto falsario sa che una serie di movimenti legati al modo di firmare sono assolutamente individuali e automatizzati, quindi praticamente impossibili da imitare. Inoltre, l’architettura della soluzione adottata protegge sia la mobilitazione della categoria: non è stato necessario proclamare alcuno sciopero per conseguire il risultato finale Banca che i propri clienti da eventuali tentativi di frode, essendo disegnata e ciò rafforza il nostro convincimento che questo rinnovo è probabilmente il migliore degli ultimi 15 anniprogettata, come emerge con chiarezza dall’attenta analisi sia degli aspetti economici sia di quelli normativi. Da parte nostra vi è la consapevolezza che il risultato raggiunto contribuirà a migliorare descritto nel prosieguo del presente documento, nel pieno rispettodella privacy e affinché tutte le condizioni economiche delle Lavoratrici informazioni trattate siano oggetto della massima riservatezza e dei Lavoratori nonché i livelli occupazionali della categorianon possano essere utilizzate da applicazioni diverse da quella per cui sono state richieste o registrate.
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Introduzione. L’ipotesi Alla vigilia dello straordinario ciclo di accordo lotte del 1968-1972, grandi erano le difficoltà che il sindacato incontrava nel promuovere la contrattazione articolata, dovute in gran parte al blocco della sua capacità rivendicativa. Infatti, successivi ad un periodo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del creditoaccrescimenti salariali, sottoscritta lo scorso 19 dicembre, rappresenta un risultato di grande valore per la categoria dei bancarigli anni compresi tra il 1964 ed il 1967 furono segnati da una congiuntura economica sfavorevole che si ripercosse sulla produzione. Il padronato, per il settore e per tutto il Paesesopravvivere attraverso la crisi, in considerazione dell’importante ruolo che le banche ricoprono nel sistema economico nazionaleaveva recuperato gli aumenti conquistati dai lavoratori all'inizio del decennio, riducendo a sostegno delle famiglie, delle imprese e più in generale dei territori e dell’occupazione. La rilevanza e la necessità di definire un Contratto Collettivo Nazionale, capace di anticipare il futuro in modo costruttivo, era stata evidenziata con lungimiranza dalle Organizzazioni Sindacali già in fase di elaborazione della Piattaforma rivendicativa (approvata dalle Lavoratrici e dai Lavoratori quasi all’unanimità). La Piattaforma si caratterizzava per l’ampiezza dei temi affrontati, per il dettaglio e la sostenibilità delle proposte, per la sua portata complessiva, e coniugava l’esigenza di un importante aumento salariale a una visione sociale, con al centro la persona sotto il profilo professionale e umano. Il confronto che si è sviluppato dopo la presentazione delle richieste sindacali ad ABI è stato quindi complesso e lungo. Sin dall’inizio è stato necessario respingere il tentativo della parte datoriale di presentare una propria “contro piattaforma”, che evitava di trattare i temi e le soluzioni proposte unitariamente da FABI, FIRST/CISL, FISAC/CGIL, UILCA e UNISIN. In tale ambito si è dimostrata la fermezza e la solida coesione delle Organizzazioni Sindacali nel respingere tale tentativo e nel sostenere con grande convinzione il valore della Piattaforma rivendicativa e il suo carattere innovativo. In particolare va sottolineata la determinazione con la quale il Sindacato ha sostenuto l’impianto complessivo e la sua organicità, elementi fondanti di un’operazione che ha raggiunto l’obiettivo di definire un Contratto Collettivo Nazionale di svolta, con al centro le persone, in grado di affrontare le complesse sfide che attendono il settore. In questi termini l’accordo sottoscritto costituisce un ottimo risultato, il cui contenuto, con le specifiche misure definite sui vari argomenti, è descritto in dettaglio in questo documento. Prima di affrontare i singoli temi è opportuno evidenziare alcuni importanti aspetti, indispensabili per delineare il quadro complessivo prima richiamato. In primo luogo l’accordo di rinnovo ha mantenuto e rafforzato l’Area Contrattuale consentendo di consolidare la categoria dei bancari. È stato così riconosciuto a pieno il ruolo sociale e professionale delle Lavoratrici e dei Lavoratori che la costituiscono, mettendo in primo piano il tema dell’occupazione nel settore. Viene inoltre confermata e chiarita la distinzione tra contrattazione di primo e secondo livello; tale scelta, da un lato rafforza la centralità del Contratto Nazionale, dall’altro valorizza le specificità della contrattazione aziendale e di gruppo sempre nel rispetto della normativa nazionale. Viene valorizzato con forza lo spirito innovativo e di prospettiva dell’accordo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale, attraverso nuovi elementi di gestione degli effetti dello sviluppo tecnologico e della digitalizzazione, adottando soluzioni di carattere nazionale finora non sperimentate nel mondo del lavoro. Ne sono un esempio la costituzione del Comitato nazionale bilaterale e paritetico sull’impatto delle nuove tecnologie/digitalizzazione nell’industria bancaria, con funzione di Cabina di Regia dei cambiamenti futuri, oppure l’introduzione del diritto alla disconnessione. Fondamentale, inoltre, è stata la costante ricerca del negoziato e della contrattazione: è attraverso il dialogo e il confronto, anche acceso, che si sono trovate le soluzioni di sintesi tra posizioni diverse, spesso addirittura contrapposte. In conclusione l’ipotesi di accordo raggiunta con ABI conferma la centralità del Contratto Collettivo Nazionale e, con nuovi strumenti di più avanzate relazioni sindacali, attribuisce alle parti firmatarie la responsabilità di gestire i processi di cambiamento in atto nel settore, che si appresta a intraprendere, nei prossimi anni, una nuova fase di aggregazioni; per questo è di fondamentale importanza, per la tutela dell’intera categoria e la salvaguardia dell’occupazione, essere riusciti a definire il nuovo Contratto Collettivo Nazionale con elementi di chiaro valore acquisitivo. Peraltro, la chiusura della vertenza, considerando l’iniziale frammentazione e le diverse posizioni registrate all’interno del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro di ABI, non era affatto scontata ed è una conquista importantissima. Il nuovo Contratto consente pure di affrontare i negoziati nei gruppi, per quanto riguarda i nuovi piani industriali, con maggior peso e autorevolezza. Lo svolgimento dell’intero negoziato dimostra che il Sindacato unitario ha confermato e rilanciato il suo ruolo e la sua centralità nelle relazioni industriali del settore bancario. Più volte ci si è trovati al limite del punto di rottura tra le Parti, in momenti cruciali il Sindacato unitariamente non ha escluso la mobilitazione della categoria: non è stato necessario proclamare alcuno sciopero per conseguire il risultato finale e ciò rafforza il nostro convincimento che questo rinnovo è probabilmente il migliore degli ultimi 15 anni, come emerge con chiarezza dall’attenta analisi sia degli aspetti economici sia di quelli normativi. Da parte nostra vi è la consapevolezza che il risultato raggiunto contribuirà a migliorare le condizioni economiche delle Lavoratrici e dei Lavoratori nonché tal fine i livelli occupazionali e gli orari lavorativi. Ciò fu reso possibile dalla debolezza organizzativa del movimento operaio nelle singole imprese, dove le strutture sindacali periferiche e gli organismi di rappresentanza dei lavoratori erano del tutto insufficienti a contrastare l'unilateralismo decisionale delle direzioni aziendali1. Di fronte ad una simile situazione il sindacato si presentava diviso: la CISL, dal canto suo, offriva una sponda ai settori più avanzati del padronato, premendo perché fossero concessi limitati indirizzi alla contrattazione aziendale, purché quest'ultima restasse sotto il controllo del sindacato esterno2. Al contrario la CGIL tentava inutilmente di attivare proprie sezioni aziendali, ma il suo tentativo fallì di fronte all'indifferenza dimostrata dei lavoratori nei confronti di strutture affette da una logica verticistica3. Il dilemma tra stare dentro e stare fuori dai luoghi di lavoro si risolse solo grazie alla “spallata” delle lotte operaie, con l'avvio del “maggio strisciante italiano” ed il graduale amplificarsi del conflitto. All'inizio del ciclo, una volta tornate condizioni economiche più favorevoli, in numerose aziende del Nord fiorirono una serie di lotte aziendali, tese al recupero degli aumenti salariali persi nel periodo precedente. Dapprima si avvertì un diffuso rifiuto delle tradizionali procedure di formazione delle piattaforme, le quali tenevano conto “della categoriapossibilità di vederle accolte, e quindi dei limiti del sistema economico”4; anche il momento della lotta si caratterizzò per la spontaneità e per l'altissimo livello di partecipazione. Fu a partire dall'autunno del 1968, però, che apparvero i caratteri più innovativi della stagione conflittuale, condotti in fabbrica dagli operai più giovani e dequalificati. Con l'ingresso sulla scena politica 1 Xxxxxx Xxxxxx, Sindacati e imprenditori. Le relazioni industriali in Italia dalla caduta del fascismo ad oggi, Firenze, Le Monnier, 2000 2 Forbice Xxxx e Xxxxxxxxx Xxxxxxxx, Il sindacato dei consigli, Verona, Xxxxxxx, 1974 3 Xxxxxxx Xxx,“Rappresentanza operaia e sindacato. Il mutamento di un sistema di relazioni industriali”, in Pizzorno, Xxxxxxxxxx, [a cura di] Lotte operaie e sindacato: il ciclo 1968-1972 in Italia, xxx.XX, pp. 177-287, Bologna, Il Mulino, 1978
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Samples: Tesi Di Laurea
Introduzione. L’ipotesi La costruzione di accordo una nuova parte di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del creditocittà, sottoscritta lo scorso 19 dicembre, rappresenta oltre a costituire un risultato tema progettuale di grande valore complessità, pone una serie di interrogativi legati a vari aspetti, solo talvolta prevedibili. Ad esempio le effettive modalità di relazione tra il nuovo tessuto urbano e le funzioni in esso ospitate e la città esistente, la capacità di costituirsi in comunità all’interno di un sistema di relazioni dei futuri abitanti, il gradimento che questi potranno trarre dal loro abitare/fruire nel comparto, e tanti altri aspetti, dipendono da una tale molteplicità di variabili da rendere decisamente arduo prevedere il grado di qualità dell’abitare che potrà risultare. Peraltro, anche solo il tipo di popolazione che si andrà ad insediare e le modalità e i tempi con cui avverrà l’insediamento, possono determinare differenze sostanziali per la categoria riuscita del progetto in termini di qualità ambientale e della vita dei bancarinuovi abitanti. Inoltre le dinamiche urbane che un nuovo importante insediamento determina nel circondario, sono difficilmente immaginabili e, d’altra parte, non è pensabile che il complesso di CityLife/Fiera si collochi nella città come un’isola. Quindi le relazioni reciproche tra nuovo insediamento e città costituiscono un elemento basilare della qualità futura. Le nuove parti di città devono ormai confrontarsi, da una parte, con un ambiente urbano pregresso sempre più scadente, dall’altro con una ricerca di benessere sempre più accentuata, non solo legata all’immobile o all’unità abitativa, ma sempre di più considerata dipendente anche dall’ambiente esterno e dal paesaggio urbano. Si tratta quindi di un processo complesso che, come tale, può giovarsi del processo che la VAS prevede, al fine di innalzare gli standard di qualità attraverso la valutazione in itinere del progetto. Questa può contribuire a migliorarne i livelli prestazionali, non tanto delle singole componenti (quali, ad esempio, la capacità di abbattimento di decibel di un blocco edilizio), quanto del complesso nel suo insieme, lavorando per sistemi e sottosistemi a diverse scale, partendo dal contesto per arrivare alle unità che costituiscono il comparto di CityLife/Fiera. Il presente elaborato costituisce la Sintesi non Tecnica relativo alla Valutazione Ambientale Strategica (di seguito VAS) dell’“Atto Integrativo all’Accordo di Programma per la qualificazione e lo sviluppo del sistema fieristico lombardo attraverso la realizzazione del Polo esterno della fiera nella localizzazione di Pero-Rho e attraverso la riqualificazione del Polo urbano (DPGR 8 aprile 1994 n. 58521) e successive modifiche e integrazioni, per il settore la variazione degli aspetti urbanistici e per tutto il Paese, in considerazione dell’importante ruolo che le banche ricoprono degli impegni dei soggetti nel sistema economico nazionale, a sostegno delle famiglie, delle imprese e più in generale dei territori e dell’occupazione. La rilevanza e la necessità di definire un Contratto Collettivo Nazionale, capace di anticipare il futuro in modo costruttivo, era stata evidenziata Polo urbano” (Promosso con lungimiranza dalle Organizzazioni Sindacali già in fase di elaborazione della Piattaforma rivendicativa (approvata dalle Lavoratrici e dai Lavoratori quasi all’unanimitàDGR 9 novembre 2009 n. VIII/010446). La Piattaforma si caratterizzava per l’ampiezza dei temi affrontatiSintesi non Tecnica è uno strumento previsto dalla Direttiva Europea VAS (Dir. 2001/42/CE) con lo scopo di descrivere: “obiettivi e risultati ambientali del piano o programma”, per sintetizzare i risultati dell’analisi ambientale e: “favorire il dettaglio e la sostenibilità delle proposte, coinvolgimento di un pubblico ampio” assumendo carattere divulgativo configurandosi quindi come: “documento chiave per la sua portata complessiva, e coniugava l’esigenza di un importante aumento salariale a una visione sociale, con al centro la persona sotto il profilo professionale e umano. Il confronto che si è sviluppato dopo la presentazione delle richieste sindacali ad ABI è stato quindi complesso e lungo. Sin dall’inizio è stato necessario respingere il tentativo della parte datoriale di presentare una propria “contro piattaformapartecipazione del pubblico non addetto ai lavori”, che evitava di trattare i temi e le soluzioni proposte unitariamente da FABI, FIRST/CISL, FISAC/CGIL, UILCA e UNISIN. In tale ambito si è dimostrata la fermezza e la solida coesione delle Organizzazioni Sindacali nel respingere tale tentativo e nel sostenere con grande convinzione il valore della Piattaforma rivendicativa e il suo carattere innovativo. In particolare va sottolineata la determinazione con la quale il Sindacato ha sostenuto l’impianto complessivo e la sua organicità, elementi fondanti di un’operazione che ha raggiunto l’obiettivo di definire un Contratto Collettivo Nazionale di svolta, con al centro le persone, in grado di affrontare le complesse sfide che attendono il settore. In questi termini l’accordo sottoscritto costituisce un ottimo risultato, il cui contenuto, con le specifiche misure definite sui vari argomenti, è descritto in dettaglio in questo documento. Prima di affrontare i singoli temi è opportuno evidenziare alcuni importanti aspetti, indispensabili per delineare il quadro complessivo prima richiamato. In primo luogo l’accordo di rinnovo ha mantenuto e rafforzato l’Area Contrattuale consentendo di consolidare la categoria dei bancari. È stato così riconosciuto a pieno il ruolo sociale e professionale delle Lavoratrici e dei Lavoratori che la costituiscono, mettendo in primo piano il tema dell’occupazione nel settore. Viene inoltre confermata e chiarita la distinzione tra contrattazione di primo e secondo livello; tale scelta, da un lato rafforza la centralità del Contratto Nazionale, dall’altro valorizza le specificità della contrattazione aziendale e di gruppo sempre nel rispetto della normativa nazionale. Viene valorizzato con forza lo spirito innovativo e di prospettiva dell’accordo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale, attraverso nuovi elementi di gestione degli effetti dello sviluppo tecnologico e della digitalizzazione, adottando soluzioni di carattere nazionale finora non sperimentate nel mondo del lavoro. Ne sono un esempio la costituzione del Comitato nazionale bilaterale e paritetico sull’impatto delle nuove tecnologie/digitalizzazione nell’industria bancaria, con funzione di Cabina di Regia dei cambiamenti futuri, oppure l’introduzione del diritto alla disconnessione. Fondamentale, inoltre, è stata la costante ricerca del negoziato e della contrattazione: è attraverso il dialogo e il confronto, anche acceso, che si sono trovate le soluzioni di sintesi tra posizioni diverse, spesso addirittura contrapposte. In conclusione l’ipotesi di accordo raggiunta con ABI conferma la centralità del Contratto Collettivo Nazionale e, con nuovi strumenti di più avanzate relazioni sindacali, attribuisce alle parti firmatarie la responsabilità di gestire i processi di cambiamento in atto nel settore, che si appresta a intraprendere, nei prossimi anni, una nuova fase di aggregazioni; per questo è di fondamentale importanza, per la tutela dell’intera categoria e la salvaguardia dell’occupazione, essere riusciti a definire il nuovo Contratto Collettivo Nazionale con elementi di chiaro valore acquisitivo. Peraltro, la chiusura della vertenza, considerando l’iniziale frammentazione e le diverse posizioni registrate all’interno del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro di ABI, non era affatto scontata ed è una conquista importantissima. Il nuovo Contratto consente pure di affrontare i negoziati nei gruppi, per quanto riguarda i nuovi piani industriali, con maggior peso e autorevolezza. Lo svolgimento dell’intero negoziato dimostra che il Sindacato unitario ha confermato e rilanciato il suo ruolo e la sua centralità nelle relazioni industriali del settore bancario. Più volte ci si è trovati al limite del punto di rottura tra le Parti, in momenti cruciali il Sindacato unitariamente non ha escluso la mobilitazione della categoria: non è stato necessario proclamare alcuno sciopero per conseguire il risultato finale e ciò rafforza il nostro convincimento che questo rinnovo è probabilmente il migliore degli ultimi 15 anni, come emerge con chiarezza dall’attenta analisi sia degli aspetti economici sia di quelli normativi. Da parte nostra vi è la consapevolezza che il risultato raggiunto contribuirà a migliorare le condizioni economiche delle Lavoratrici e dei Lavoratori nonché i livelli occupazionali della categoria.
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Introduzione. L’ipotesi di accordo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del credito, sottoscritta lo scorso 19 dicembre, rappresenta un risultato di grande valore per la categoria dei bancari, per il settore e per tutto il Paese, in considerazione dell’importante ruolo che le banche ricoprono nel sistema economico nazionale, a sostegno delle famiglie, delle imprese e più in generale dei territori e dell’occupazione. La rilevanza e la necessità di definire un Contratto Collettivo Nazionale, capace di anticipare il futuro in modo costruttivo, era stata evidenziata con lungimiranza dalle Organizzazioni Sindacali già in fase di elaborazione della Piattaforma rivendicativa (approvata dalle Lavoratrici e dai Lavoratori quasi all’unanimità). La Piattaforma si caratterizzava per l’ampiezza dei temi affrontati, per il dettaglio e la sostenibilità delle propostedinamica retributiva, per la sua portata complessivaparte fissata dalla contrattazione nazionale di categoria, può essere analizzata sulla base delle informazioni prodotte dall’indagine dell’Istat sulle retribuzioni contrattuali, le quali danno luogo a due tipi di statistiche: gli indici mensili e coniugava l’esigenza gli importi annui di competenza. I numeri indice mensili delle retribuzioni contrattuali1 misurano la dinamica delle retribuzioni tabellari previste dai contratti collettivi nazionali di lavoro attribuibili agli occupati a tempo pieno (retribuzioni pro capite).2 Essi fanno riferimento ad un importante aumento salariale a collettivo di lavoratori costante e caratterizzato da una visione socialecomposizione fissa per qualifica e per livello di inquadramento contrattuale e sono calcolati considerando tutte le voci retributive aventi carattere generale e continuativo definite nei contratti nazionali, con al centro la persona sotto il profilo professionale e umano. Il confronto che si è sviluppato dopo la presentazione delle richieste sindacali ad ABI è stato quindi complesso e lungo. Sin dall’inizio è stato necessario respingere il tentativo della parte datoriale di presentare una propria “contro piattaforma”, che evitava di trattare i temi comprese le mensilità aggiuntive e le soluzioni proposte unitariamente da FABIaltre erogazioni corrisposte soltanto in alcuni periodi dell’anno; per definizione escludono, FIRST/CISLinvece, FISAC/CGILarretrati e una tantum. Nel caso di aumenti fissati retroattivamente (situazione più diffusa all’interno del pubblico impiego), UILCA e UNISINl’indice non segue l’evoluzione della retribuzione di competenza ma riflette, invece, l’andamento effettivo della retribuzione contrattuale al momento dell’applicazione del nuovo accordo. In tale ambito si è dimostrata la fermezza e la solida coesione I numeri indice delle Organizzazioni Sindacali nel respingere tale tentativo e nel sostenere con grande convinzione il valore della Piattaforma rivendicativa e il suo carattere innovativo. In particolare va sottolineata la determinazione con la quale il Sindacato ha sostenuto l’impianto complessivo e la sua organicitàretribuzioni contrattuali, elementi fondanti pur fornendo una puntuale informazione mensile sulla dinamica di un’operazione che ha raggiunto l’obiettivo prezzo delle retribuzioni tabellari stabilite dalla contrattazione nazionale, non consentono di definire un Contratto Collettivo Nazionale di svolta, con al centro le persone, in grado di affrontare le complesse sfide che attendono il settore. In questi termini l’accordo sottoscritto costituisce un ottimo risultato, il cui contenuto, con le specifiche misure definite sui vari argomenti, è descritto in dettaglio in questo documento. Prima di affrontare confrontare i singoli temi è opportuno evidenziare alcuni importanti aspetti, indispensabili per delineare il quadro complessivo prima richiamatolivelli delle retribuzioni fissate dai diversi contratti nazionali. In primo luogo l’accordo luogo, tali confronti devono essere effettuati su valori assoluti e non su indici, che misurano la dinamica e non i livelli degli aggregati. In secondo luogo, per essere significativi i confronti debbono essere effettuati su di rinnovo ha mantenuto un orizzonte temporale più ampio di quello mensile, troppo influenzato dalla specifica tempistica della contrattazione. In terzo luogo, il confronto non può prescindere dagli eventuali importi previsti dai contratti nazionali a titolo di una tantum né dagli arretrati corrisposti a copertura dei periodi pregressi di decorrenza dei nuovi contratti che, per definizione, non sono compresi nei valori tabellari (monitorati dall’indice mensile delle retribuzioni contrattuali). Per effettuare confronti intersettoriali più approfonditi e rafforzato l’Area Contrattuale consentendo fornire un’informazione sull’intero ammontare delle retribuzioni previste dai contratti collettivi nazionali di consolidare categoria, l’Istat produce pertanto un ulteriore indicatore, a carattere strutturale: la categoria retribuzione contrattuale annua di competenza. Questo secondo indice quantifica, sulla base dei bancaricontratti nazionali, specifiche poste non considerate dall’indagine mensile e le attribuisce ai corrispondenti periodi di competenza. È stato così riconosciuto a pieno La metodologia di stima della retribuzione contrattuale annua di competenza opera nel modo seguente: • ridistribuisce gli importi delle erogazioni una tantum nei corrispettivi mesi di vacanza contrattuale; • assegna gli importi degli arretrati ai mesi e agli anni di competenza; • effettua il ruolo sociale ricalcolo degli importi delle mensilità aggiuntive e professionale degli altri elementi erogati non mensilmente (ad esempio la tredicesima) sulla base delle Lavoratrici nuove misure tabellari previste dai contratti rinnovati. Queste operazioni concorrono alla definizione degli importi di competenza per ciascun livello di inquadramento rilevato in occasione della definizione della base dell’indice delle retribuzioni contrattuali; tali importi vengono aggregati secondo la stessa struttura occupazionale (tenuta costante e dei Lavoratori che la costituisconocorrispondente ai valori della base dell’indice) consentendo, mettendo in primo piano il tema dell’occupazione nel settore. Viene inoltre confermata e chiarita la distinzione tra contrattazione quindi, di primo e secondo livello; tale scelta, da un lato rafforza la centralità del Contratto Nazionale, dall’altro valorizza le specificità della contrattazione aziendale e di gruppo sempre nel rispetto della normativa nazionale. Viene valorizzato con forza lo spirito innovativo e di prospettiva dell’accordo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale, attraverso nuovi elementi di gestione valutare gli aumenti al netto degli effetti dello sviluppo tecnologico dovuti a mutamenti nella struttura dell’occupazione per qualifica, livello di inquadramento, regime orario (full-time, part-time), anzianità, malattia, conflitti, eccetera. Gli importi della retribuzione annua di competenza sono soggetti annualmente a revisioni, dovute alla stipula di contratti che prevedono arretrati di competenza degli anni precedenti. I valori delle retribuzioni annue di competenza presentati nelle tavole della pubblicazione sono a cura di: Xxxxxx Xxxxxxxxx, Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx, Xxxx Xxxxxxxxx, Xxxxxxxxxx Xxxxxxxx, Xxxxxxx Xxxxxxxx, Xxxxxx Xxxxxxxx, Xxxxxxx Xxxxxxx e della digitalizzazione, adottando soluzioni di carattere nazionale finora non sperimentate nel mondo del lavoroXxxx Xxxxx. Ne Le procedure informatiche per le elaborazioni sono un esempio la costituzione del Comitato nazionale bilaterale e paritetico sull’impatto delle nuove tecnologie/digitalizzazione nell’industria bancaria, con funzione di Cabina di Regia dei cambiamenti futuri, oppure l’introduzione del diritto alla disconnessione. Fondamentale, inoltre, è stata la costante ricerca del negoziato e della contrattazione: è attraverso il dialogo e il confronto, anche acceso, che si sono trovate le soluzioni di sintesi tra posizioni diverse, spesso addirittura contrapposte. In conclusione l’ipotesi di accordo raggiunta con ABI conferma la centralità del Contratto Collettivo Nazionale e, con nuovi strumenti di più avanzate relazioni sindacali, attribuisce alle parti firmatarie la responsabilità di gestire i processi di cambiamento in atto nel settore, che si appresta a intraprendere, nei prossimi anni, una nuova fase di aggregazioni; per questo è di fondamentale importanza, per la tutela dell’intera categoria e la salvaguardia dell’occupazione, essere riusciti a definire il nuovo Contratto Collettivo Nazionale con elementi di chiaro valore acquisitivo. Peraltro, la chiusura della vertenza, considerando l’iniziale frammentazione e le diverse posizioni registrate all’interno del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro di ABI, non era affatto scontata ed è una conquista importantissima. Il nuovo Contratto consente pure di affrontare i negoziati nei gruppi, per quanto riguarda i nuovi piani industriali, con maggior peso e autorevolezza. Lo svolgimento dell’intero negoziato dimostra che il Sindacato unitario ha confermato e rilanciato il suo ruolo e la sua centralità nelle relazioni industriali del settore bancario. Più volte ci si è trovati al limite del punto di rottura tra le Parti, in momenti cruciali il Sindacato unitariamente non ha escluso la mobilitazione della categoria: non è stato necessario proclamare alcuno sciopero per conseguire il risultato finale e ciò rafforza il nostro convincimento che questo rinnovo è probabilmente il migliore degli ultimi 15 anni, come emerge con chiarezza dall’attenta analisi sia degli aspetti economici sia di quelli normativi. Da parte nostra vi è la consapevolezza che il risultato raggiunto contribuirà a migliorare le condizioni economiche delle Lavoratrici e dei Lavoratori nonché i livelli occupazionali della categoriastate sviluppate da Xxxxxxx Xxxxxxx.
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Introduzione. L’ipotesi La presente trattazione si colloca ad ormai quasi sessant’anni dalla diffusione del leasing finanziario nel nostro ordinamento. Sviluppatosi quale moderna tecnica di accordo finanziamento delle imprese negli Stati Uniti d’America già nei primi anni Cinquanta del secolo scorso, la locazione finanziaria ha velocemente conquistato il mercato europeo, ponendo agli interpreti grandi sfide concettuali e dogmatiche relative alla necessità di rinnovo adattare un istituto tipico degli ordinamenti di common law alla tradizione giuridica continentale. La portata quasi “esplosiva” del Contratto Collettivo Nazionale contratto in esame testimonia, ancora una volta, la “corsa” del creditodiritto che, sottoscritta lo scorso 19 dicembrecon difficoltà sempre crescenti, rappresenta un risultato tenta di grande valore per la categoria dei bancari, per il settore adeguarsi (e per tutto il Paeseconformarsi) alle esigenze di una realtà economica sempre più dinamica ed in continua evoluzione. Il leasing finanziario è stato, in considerazione dell’importante ruolo che le banche ricoprono nel sistema economico nazionalequesti decenni, oggetto di una crescente (ed a sostegno delle famiglie, delle imprese tratti eccessiva) attenzione da parte di dottrina e più in generale dei territori e dell’occupazione. La rilevanza e la necessità di definire un Contratto Collettivo Nazionale, capace di anticipare il futuro in modo costruttivo, era stata evidenziata con lungimiranza dalle Organizzazioni Sindacali già in fase di elaborazione della Piattaforma rivendicativa (approvata dalle Lavoratrici e dai Lavoratori quasi all’unanimità). La Piattaforma si caratterizzava per l’ampiezza dei temi affrontati, per il dettaglio e la sostenibilità delle proposte, per la sua portata complessiva, e coniugava l’esigenza di un importante aumento salariale a una visione sociale, con al centro la persona sotto il profilo professionale e umano. Il confronto che si è sviluppato dopo la presentazione delle richieste sindacali ad ABI è stato quindi complesso e lungo. Sin dall’inizio è stato necessario respingere il tentativo della parte datoriale di presentare una propria “contro piattaforma”, che evitava di trattare i temi e le soluzioni proposte unitariamente da FABI, FIRST/CISL, FISAC/CGIL, UILCA e UNISIN. In tale ambito si è dimostrata la fermezza e la solida coesione delle Organizzazioni Sindacali nel respingere tale tentativo e nel sostenere con grande convinzione il valore della Piattaforma rivendicativa e il suo carattere innovativo. In particolare va sottolineata la determinazione con la quale il Sindacato ha sostenuto l’impianto complessivo e la sua organicità, elementi fondanti di un’operazione che ha raggiunto l’obiettivo di definire un Contratto Collettivo Nazionale di svolta, con al centro le persone, in grado di affrontare le complesse sfide che attendono il settore. In questi termini l’accordo sottoscritto costituisce un ottimo risultato, il cui contenuto, con le specifiche misure definite sui vari argomenti, è descritto in dettaglio in questo documento. Prima di affrontare i singoli temi è opportuno evidenziare alcuni importanti aspetti, indispensabili per delineare il quadro complessivo prima richiamato. In primo luogo l’accordo di rinnovo ha mantenuto e rafforzato l’Area Contrattuale consentendo di consolidare la categoria dei bancari. È stato così riconosciuto a pieno il ruolo sociale e professionale delle Lavoratrici e dei Lavoratori che la costituiscono, mettendo in primo piano il tema dell’occupazione nel settore. Viene inoltre confermata e chiarita la distinzione tra contrattazione di primo e secondo livello; tale scelta, da un lato rafforza la centralità del Contratto Nazionale, dall’altro valorizza le specificità della contrattazione aziendale e di gruppo sempre nel rispetto della normativa nazionale. Viene valorizzato con forza lo spirito innovativo e di prospettiva dell’accordo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale, attraverso nuovi elementi di gestione degli effetti dello sviluppo tecnologico e della digitalizzazione, adottando soluzioni di carattere nazionale finora non sperimentate nel mondo del lavoro. Ne sono un esempio la costituzione del Comitato nazionale bilaterale e paritetico sull’impatto delle nuove tecnologie/digitalizzazione nell’industria bancaria, con funzione di Cabina di Regia dei cambiamenti futuri, oppure l’introduzione del diritto alla disconnessione. Fondamentale, inoltre, è stata la costante ricerca del negoziato e della contrattazione: è attraverso il dialogo e il confronto, anche accesogiurisprudenza, che si sono trovate le soluzioni affannate nel tentativo di sintesi tra posizioni diverseoperare una sistematizzazione del negozio entro i confini, spesso addirittura contrapposteangusti, degli istituti tradizionali del diritto civile, arrivando talvolta ad operare forzature che hanno finito con lo svilire la sua enorme portata innovativa. In conclusione l’ipotesi L’esigenza, fortemente avvertita dagli interpreti, di accordo raggiunta delineare la cornice normativa del leasing, si è a lungo scontrata con ABI conferma la centralità l’indifferenza (o forse il timore?) del Contratto Collettivo Nazionale e, con nuovi strumenti di più avanzate relazioni sindacali, attribuisce alle parti firmatarie la responsabilità di gestire i processi di cambiamento in atto nel settorelegislatore nazionale, che si appresta è inizialmente sottratto alle istanze di quanti invocavano la tipizzazione dell’istituto al fine di conferirgli autonoma dignità rispetto ad altre fattispecie. La locazione finanziaria è stata dunque, per lungo tempo, un contratto solo socialmente tipico, i cui elementi costitutivi sono stati pazientemente enucleati dalla dottrina e dalla giurisprudenza (soprattutto di legittimità): queste, non senza accesi contrasti, hanno affrontato gli aspetti maggiormente problematici dell’istituto, tentando di offrire soluzioni rispettose degli interessi economici sottesi all’operazione e, al contempo, volte a intraprenderetutelare i paciscenti da possibili abusi della controparte. Nonostante gli sforzi profusi, nei prossimi alcune importanti tematiche rimangono tuttora controverse e oggetto di accese discussioni: fra tutte, fortemente dibattuta rimane la questione relativa alla tutela del soggetto utilizzatore nelle ipotesi di inadempimento del fornitore del bene. Il vivace dibattitto sviluppatosi intorno al leasing finanziario non si è affatto sopito all’indomani della tipizzazione dell’istituto ad opera della c.d. Legge annuale per il mercato e la concorrenza del 2017 (legge 4 agosto 2017, n. 124), che ha (infine) elevato la fattispecie de qua al rango di “tipo” legale. La disciplina in esame, seppur nell’apprezzabile tentativo di sistematizzare i numerosi interventi settoriali in tema di locazione finanziaria succedutisi nel corso degli anni, una nuova fase è tuttavia poco innovativa: la normativa recepisce soluzioni in gran parte già individuate dalla prassi contrattuale e dalla prevalente giurisprudenza di aggregazioni; per questo è legittimità, lasciando viceversa insoluti alcuni importanti nodi problematici. A tal proposito, tra le questioni ancora fortemente dibattute si inserisce la qualificazione giuridica dell’operazione economica di fondamentale importanzaleasing finanziario considerata nel suo complesso, per la tutela dell’intera categoria e la salvaguardia dell’occupazione, essere riusciti soprattutto alla luce della pronuncia a definire il nuovo Contratto Collettivo Nazionale con elementi Sezioni Unite della Corte di chiaro valore acquisitivoCassazione (SS. Peraltro, la chiusura della vertenza, considerando l’iniziale frammentazione e le diverse posizioni registrate all’interno UU. n. 19785 del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro di ABI, non era affatto scontata ed è una conquista importantissima. Il nuovo Contratto consente pure di affrontare i negoziati nei gruppi, per quanto riguarda i nuovi piani industriali2015) che, con maggior peso e autorevolezza. Lo svolgimento dell’intero negoziato dimostra che il Sindacato unitario ha confermato e rilanciato il suo ruolo e la sua centralità nelle relazioni industriali del settore bancario. Più volte ci si è trovati al limite del punto di rottura tra le Partiun inaspettato revirement, in momenti cruciali il Sindacato unitariamente non ha escluso la mobilitazione sussistenza del collegamento negoziale “tecnico” tra i negozi di compravendita e quello di leasing. Ulteriore profilo (parimenti controverso) indagato dai giudici nella pronuncia in commento attiene alla tutela dell’utilizzatore nelle ipotesi di inadempimento del fornitore del bene, stante la problematica individuazione delle azioni esperibili dal lessee: in particolare, ci si interroga in ordine alla possibilità di dare spazio a strumenti “manutentivi” del contratto, in sostituzione dei tradizionali rimedi ablativi. Il persistere di nodi problematici relativi alla locazione finanziaria impone, ad avviso di chi scrive, una ricognizione delle principali “tappe” evolutive dell’istituto, che sarà condotta attraverso un’analisi dei profili qualificatori e strutturali della categoria: non è stato necessario proclamare alcuno sciopero per conseguire il risultato finale fattispecie e ciò rafforza il nostro convincimento che questo rinnovo è probabilmente il migliore degli ultimi 15 annimediante la disamina delle molteplici soluzioni proposte da dottrina e giurisprudenza in relazione a tali temi. Il presente lavoro avrà dunque la finalità di offrire un quadro sistematico ed organico rispetto alle principali questioni rimaste insolute, come emerge con chiarezza dall’attenta analisi sia degli aspetti economici sia tentando al contempo di quelli normativi. Da parte nostra vi è la consapevolezza che il risultato raggiunto contribuirà a migliorare le condizioni economiche offrire un contributo personale ed originale delle Lavoratrici e dei Lavoratori nonché i livelli occupazionali della categoriastesse.
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Samples: Leasing Agreement
Introduzione. L’ipotesi L’occupazione a tempo indeterminato è generalmente considerata la forma standard di accordo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del credito, sottoscritta lo scorso 19 dicembre, rappresenta un risultato di grande valore per la categoria dei bancari, per relazione tra l’impresa e il settore e per tutto il Paese, in considerazione dell’importante ruolo che le banche ricoprono nel sistema economico nazionale, a sostegno delle famiglie, delle imprese e più in generale dei territori e dell’occupazionelavoratore. La rilevanza e normativa comunitaria ed anche il più ampio framework di riferimento definito dall’International Labour Organisation individuano nel lavoro senza termine non soltanto la necessità forma di definire un Contratto Collettivo Nazionale, capace rapporto più auspicabile dal punto di anticipare il futuro in modo costruttivo, era stata evidenziata con lungimiranza dalle Organizzazioni Sindacali già in fase di elaborazione della Piattaforma rivendicativa vista dell’offerta (approvata dalle Lavoratrici e dai Lavoratori quasi all’unanimità). La Piattaforma si caratterizzava per l’ampiezza dei temi affrontati, per il dettaglio e la sostenibilità delle proposte, per la sua portata complessiva, e coniugava l’esigenza di un importante aumento salariale a una visione sociale, con al centro la persona sotto il profilo professionale e umano. Il confronto che si è sviluppato dopo la presentazione delle richieste sindacali ad ABI è stato quindi complesso e lungo. Sin dall’inizio è stato necessario respingere il tentativo della parte datoriale di presentare una propria “contro piattaforma”, che evitava di trattare i temi e le soluzioni proposte unitariamente da FABI, FIRST/CISL, FISAC/CGIL, UILCA e UNISIN. In tale ambito si è dimostrata la fermezza e la solida coesione delle Organizzazioni Sindacali nel respingere tale tentativo e nel sostenere con grande convinzione il valore della Piattaforma rivendicativa e il suo carattere innovativo. In particolare va sottolineata la determinazione con la quale il Sindacato ha sostenuto l’impianto complessivo e la sua organicità, elementi fondanti di un’operazione che ha raggiunto l’obiettivo di definire un Contratto Collettivo Nazionale di svolta, con al centro le persone) ma anche la più efficiente dal punto di vista della domanda (le imprese) in quanto è quella che può meglio favorire l’accumulazione di “capitale umano” e, in grado di affrontare le complesse sfide che attendono il settore. In questi termini l’accordo sottoscritto costituisce un ottimo risultatoconseguenza, il cui contenuto, con le specifiche misure definite sui vari argomenti, è descritto in dettaglio in questo documento. Prima di affrontare i singoli temi è opportuno evidenziare alcuni importanti aspetti, indispensabili per delineare il quadro complessivo prima richiamato. In primo luogo l’accordo di rinnovo ha mantenuto e rafforzato l’Area Contrattuale consentendo di consolidare la categoria dei bancari. È stato così riconosciuto a pieno il ruolo sociale e professionale delle Lavoratrici e dei Lavoratori che la costituiscono, mettendo in primo piano il tema dell’occupazione nel settore. Viene inoltre confermata e chiarita la distinzione tra contrattazione di primo e secondo livello; tale scelta, da un lato rafforza la centralità del Contratto Nazionale, dall’altro valorizza le specificità l’aumento della contrattazione aziendale e di gruppo sempre nel rispetto della normativa nazionale. Viene valorizzato con forza lo spirito innovativo e di prospettiva dell’accordo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale, attraverso nuovi elementi di gestione degli effetti dello sviluppo tecnologico e della digitalizzazione, adottando soluzioni di carattere nazionale finora non sperimentate nel mondo produttività del lavoro. Ne D’altra parte è anche su questo assunto che si fonda la natura “assicurativa” del lavoro dipendente in generale e a tempo indeterminato in particolare: i lavoratori accettano di ottenere una retribuzione inferiore al valore della loro produzione a fronte della garanzia della continuità del rapporto; l’impresa vede remunerata tale funzione assicurativa dal margine tra il valore del lavoro e l’importo dei salari. Le imprese strutturate si sono adattate a questo contesto prevedendo organizzazioni con un esempio la costituzione del Comitato nazionale bilaterale corpo di lavoratori stabili che garantiscono il funzionamento degli organi vitali della produzione e paritetico sull’impatto delle nuove tecnologie/digitalizzazione nell’industria bancaria, al margine dei lavoratori a termine con funzione di Cabina di Regia dei cambiamenti futuri, oppure l’introduzione del diritto alla disconnessione. Fondamentale, inoltre, è stata la costante ricerca del negoziato e adattamento all’evoluzione della contrattazione: è attraverso il dialogo e il confronto, anche acceso, che si sono trovate le soluzioni di sintesi tra posizioni diverse, spesso addirittura contrapposte. In conclusione l’ipotesi di accordo raggiunta con ABI conferma la centralità del Contratto Collettivo Nazionale e, con nuovi strumenti di più avanzate relazioni sindacali, attribuisce alle parti firmatarie la responsabilità di gestire i processi di cambiamento in atto nel settore, che si appresta a intraprendere, nei prossimi anni, una nuova fase di aggregazioni; per questo è di fondamentale importanza, per la tutela dell’intera categoria e la salvaguardia dell’occupazione, essere riusciti a definire il nuovo Contratto Collettivo Nazionale con elementi di chiaro valore acquisitivo. Peraltro, la chiusura della vertenza, considerando l’iniziale frammentazione e le diverse posizioni registrate all’interno del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro di ABI, non era affatto scontata ed è una conquista importantissimadomanda. Il nuovo Contratto consente pure di affrontare i negoziati nei gruppilavoro a tempo interminato, per quanto riguarda i nuovi piani industrialiridimensionato, con maggior peso e autorevolezza. Lo svolgimento dell’intero negoziato dimostra che il Sindacato unitario ha confermato e rilanciato il suo ruolo e la sua centralità nelle relazioni industriali del settore bancario. Più volte ci si è trovati al limite del punto di rottura tra le Parti, in momenti cruciali il Sindacato unitariamente non ha escluso la mobilitazione della categoria: non è stato necessario proclamare alcuno sciopero per conseguire dunque destinato a scomparire. Per le imprese continua a essere indispensabile mentre le persone ambiscono ad ottenere un “posto fisso” in maniera crescente, proprio in quanto opportunità meno frequente. Con questo rapporto, il risultato finale primo di una serie dedicata alla forma di impiego standard, l’Osservatorio sul mercato del lavoro della Provincia di Torino intende esplorare proprio l’aspetto della durata dei contratti a tempo indeterminato (di seguito anche “contratti a TI”). Quanti contratti risultano ancora attivi a breve distanza dal loro inizio? Quali differenze emergono analizzando le principali variabili anagrafiche, settoriali, professionali e ciò rafforza contrattuali disponibili? Quanto durano mediamente i contratti a tempo indeterminato? Quali sono le principali ragioni che ne causano la cessazione? Per rispondere a queste domande sono stati realizzati tre approfondimenti analizzando le informazioni contenute nella banca dati delle comunicazioni obbligatorie sui rapporti di lavoro (di seguito anche “CO”): il nostro convincimento che questo rinnovo primo ha verificato la “sopravvivenza” dei rapporti a TI nei ventiquattro mesi successivi all’assunzione, il secondo ha misurato le durate medie di un insieme significativo di contratti recentemente conclusi e il terzo ha analizzato invece le causali di cessazione dei rapporti.
1 Per una valutazione sintetica dell’andamento dell’occupazione a tempo indeterminato è probabilmente il migliore degli ultimi 15 anni, come emerge con chiarezza dall’attenta analisi sia degli aspetti economici sia di quelli normativi. Da parte nostra vi è possibile consultare la consapevolezza che il risultato raggiunto contribuirà a migliorare le condizioni economiche delle Lavoratrici e dei Lavoratori nonché i livelli occupazionali della categoriasezione “10 indicatori sul mercato del lavoro” nel sito istituzionale dell’OPML.
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