Derivati. Xxx perseguire il suo obiettivo di investimento, il Comparto può utilizzare, con finalità di copertura, esposizione o arbitraggio, strumenti derivati su uno o più strumenti sottostanti. In relazione ai mercati di investimento del Comparto, il gestore investe in futures negoziati sui mercati dell'area euro e internazionali, regolamentati, organizzati o "over-the-counter". Il gestore può utilizzare strumenti derivati quali futures, forward, contratti a termine su valute, opzioni (semplici, con barriera, binarie), swap (compresi i performance swap), CDS (credit default swap), indici di CDS, swaption e CFD (contratti finanziari differenziali) su uno o più rischi e/o strumenti sottostanti (titoli, indici, panieri) in cui il gestore può investire. Per ulteriori informazioni sui CDS e sui rischi connessi a tali strumenti, si rimanda alla sezione "Descrizione dei rischi" del presente prospetto informativo. Il Comparto può utilizzare total return swap a fini di esposizione o di copertura. Si prevede che l'esposizione ai total return swap sarà pari al 10% del patrimonio netto del Comparto. Detta esposizione potrà essere superiore ma non potrà superare il 20% del patrimonio netto del Comparto. Per ulteriori informazioni sui total return swap si rimanda alla sezione 3.3. "Utilizzo di total return swap" nella Parte B di questo prospetto informativo. Tali derivati consentono al gestore di esporre il Comparto ai seguenti rischi, nel rispetto dei vincoli complessivi del portafoglio: - azioni; - reddito fisso; - credito (fino al 30% del patrimonio netto); - valute; - volatilità e varianza (fino al 10% del patrimonio netto); - materie prime (nell'ambito dell'esposizione globale limitata al 10% del patrimonio netto, acquisita mediante attività idonee); e - ETF (strumenti finanziari). L'utilizzo di strumenti derivati costituisce parte integrante della politica principale e tali strumenti contribuiscono in misura significativa al conseguimento dell'obiettivo di investimento. Contributo dei derivati e delle strategie basate su derivati alla performance del Comparto, in ordine decrescente (ossia dal più importante al meno rilevante): derivati su valute, derivati su tassi di interesse, derivati di credito, strategie "fixed income arbitrage" e "short only" su obbligazioni, strategie "long/short" e "short only" su valute, strategie "long/short" e "short only" sul credito, derivati sulla volatilità, derivati su materie prime.
Derivati. Il Comparto può utilizzare, con finalità di copertura, esposizione o per realizzare strategie Long/Short e Short-Only, derivati quali opzioni (semplici, con barriera, binarie), contratti a termine (futures e forward) e swap (compresi i performance swap) su uno o più sottostanti. In relazione ai mercati di investimento del Comparto, il gestore investe in futures negoziati sui mercati dell'area euro e internazionali, regolamentati, organizzati o "over-the-counter". Il Comparto può partecipare al mercato dei derivati di credito stipulando credit default swap (CDS) su indici di credito, inclusi gli indici iTraxx e CDX, e singoli titoli sottostanti allo scopo di vendere o acquistare protezione. L'investimento in derivati di credito è limitato al 50% del patrimonio netto del Comparto. Per ulteriori informazioni sui CDS e sui rischi connessi a tali strumenti, si rimanda alla sezione "Descrizione dei rischi" del presente prospetto informativo. Il Comparto può utilizzare total return swap a fini di esposizione o di copertura. Si prevede che l'esposizione ai total return swap sarà pari al 10% del patrimonio netto del Comparto. Detta esposizione potrà essere superiore ma non potrà superare il 20% del patrimonio netto del Comparto. Per ulteriori informazioni sui total return swap si rimanda alla sezione 3.3. "Utilizzo di total return swap" nella Parte B di questo prospetto informativo.
Derivati. Per conseguire il proprio obiettivo di investimento, il Comparto può investire in futures negoziati sui mercati regolamentati, organizzati o over-the-counter dell'area euro e internazionali, inclusi i mercati emergenti, con finalità di esposizione, valore relativo o copertura. Tra i derivati che possono essere utilizzati dal gestore figurano opzioni (semplici, con barriera, binarie), futures, forward, contratti a termine su valute, swap (compresi i performance swap), swaption e CFD (contratti finanziari differenziali) su uno o più rischi/strumenti sottostanti (titoli, indici, panieri) in cui il gestore può investire. Tali derivati consentono al gestore di esporre il Comparto ai seguenti rischi, nel rispetto dei vincoli complessivi del portafoglio: - azioni (fino al 100% del patrimonio netto); - valute; - reddito fisso; - dividendi; - volatilità e varianza (fino al 10% del patrimonio netto); - Materie prime (nell'ambito dell'esposizione globale limitata al 20% del patrimonio netto, acquisita mediante attività idonee); e - ETF (strumenti finanziari). Strategia per l'utilizzo di derivati al fine di conseguire l'obiettivo di investimento Al fine di conseguire l'obiettivo di investimento, il gestore può utilizzare derivati come derivati su azioni, derivati su valute, derivati su tassi di interesse, strumenti basati sulla volatilità o sulla varianza, derivati su dividendi e derivati su materie prime, le cui finalità sono riportate nel punto 26 della parte B del prospetto informativo. L'esposizione complessiva ai derivati è controllata combinando l'effetto leva, calcolato come somma degli ammontari nozionali senza compensazione o copertura, con il limite di VaR del Comparto (cfr. "Profilo di rischio" di seguito).
Derivati. Il Comparto può utilizzare derivati (quali futures) negoziati su mercati regolamentati, organizzati o "over- the-counter" di tutto il mondo, con finalità di copertura, esposizione o arbitraggio. Il gestore può inoltre utilizzare strumenti derivati quali forward, opzioni (semplici, con barriera, binarie), swap (compresi i performance swap) e CFD (contratti finanziari differenziali) su uno o più strumenti sottostanti.
Derivati. Finalità. Gli strumenti derivati possono essere utilizzati per copertura di un rischio (hed- ging), utilizzando un derivato con effetto opposto all’operazione che si vuole coprire (ad esempio, una opzione put può coprire il rischio di un acquisto long di uno strumento finanziario; se le quotazioni calano, l’opzione put aumenta di valore più che proporzionalmente, riducendo la perdita maturata del sottostan- te). In questa configurazione risultano molto utili per coprirsi dai rischi di prezzo (oscillazioni del prezzo del sottostante), tasso (modifica dei tassi di interesse) o cambio (oscillazioni del tasso di cambio). Possono anche essere usati a sé stanti per scopi speculativi sfruttando quello che in finanza è chiamato l’effetto leva. La leva, per via della presenza di ele- menti opzionali relativi a uno o più fattori di rischio, condizioni o meccanismi di amplificazione dell’andamento del sottostante, attribuisce la possibilità di effet- tuare un investimento che riguarda un elevato ammontare di risorse finanziarie, con un basso tasso di capitale effettivamente impiegato. La leva finanziaria è espressa dal rapporto tra il valore delle posizioni aperte e il capitale investito. Attraverso l’utilizzo della leva finanziaria (o “leverage”) un soggetto ha la pos- sibilità di acquistare o vendere attività finanziarie per un ammontare superiore al capitale posseduto e, conseguentemente, di beneficiare di un rendimento potenziale maggiore rispetto a quello derivante da un investimento diretto nel sottostante e, di converso, di esporsi al rischio di perdite molto significative. L’eventuale presenza dell’effetto leva costituisce un fattore di rischio del- lo strumento finanziario derivato che si aggiunge a quelli sotto indicati. Un terzo uso è quello di effettuare arbitraggi.
Derivati. Sono rilevati e iscritti secondo le medesime modalità previste nella relativa sezione dell’attivo al paragrafo D.1.4.
Derivati. Sono strumenti finanziari il cui valore è dipendente dall’andamento del valore di uno strumento di riferimento. Nel caso di operazioni di riduzione del rischio di investimento, i derivati sono valutati secondo il “principio di coerenza valutativa”: vengono imputate a conto economico, e simmetricamente a stato patrimoniale, le minusvalenze o le plusvalenze da valutazione coerentemente con le corrispondenti plusvalenze o minusvalenze relative al sottostante coperto. Negli altri casi, il valore equo del derivato, qualora risulti negativo, viene registrato a conto economico, con contropartita a stato patrimoniale, mentre qualora risulti positivo nessun componente reddituale viene registrato. Nel MVBS, i derivati sono sempre iscritti al valore di mercato, senza considerare la finalità dell’operazione.
Derivati. 1. Finanziari X 646.342 8.695.476 X 163.688 9.712.534
Derivati. A fronte della convenzione di tesoreria in essere con Eni, Saipem ha ad oggi posizioni aperte in derivati il cui valore nominale è pari a circa 10.000 milioni di euro e il cui fair value (mark to market), se calcolato al cambio del 30 settembre 2015, risulta pari a circa 20 milioni di euro. A tale riguardo, l’Accordo Ricognitivo dispone che la regolazione dei saldi finanziari di ciascuno dei contratti derivati di cambio trasferiti in capo a SFI avvenga a partire dal 14 febbraio 2016 entro la data di scadenza naturale di tali contratti e in ogni caso entro il 5 marzo 2016 tramite riconoscimento reciproco del saldo del fair value/mark to market calcolato da Eni secondo una formula oggettiva predeterminata nello stesso Accordo Ricognitivo. Nella valutazione degli effetti economici, patrimoniali e finanziari dell’Operazione il Comitato ha tenuto conto anche delle esaustive analisi svolte dall’Advisor Indipendente nel proprio Parere, che di seguito vengono sinteticamente riportate. La complessiva operazione consente a Saipem di bilanciare le sue fonti di finanziamento e rafforzare la sua situazione patrimoniale, determinando il significativo miglioramento dei principali indicatori di solidità patrimoniale e finanziaria quali “Posizione Finanziaria Netta / Enterprise Value” (“PFN/EV”) e “Posizione Finanziaria Netta / Ebitda” (“PFN/Ebitda”). In particolare, il rapporto PFN/EV stimato dopo la complessiva operazione migliorerebbe a circa il 36% rispetto al valore stimato prima della complessiva operazione di circa il 59%
Derivati. A giugno 2010 sono stati scambiati in totale 9.588.491 contratti sui mercati dei derivati del Gruppo, che segnano un incremento del 24% rispetto allo scorso anno. La media giornaliera del controvalore nozionale è cresciuta del 2% a 3,8 miliardi di sterline (4,6 miliardi di euro), mentre la media giornaliera dei contratti scambiati, 444.031, è aumentata del 16%.