Fase di esercizio Clausole campione

Fase di esercizio. Tale fase prevede l’erogazione dei servizi contrattualizzati con l’Amministrazione Contraente. Successivamente alla fase di startup, si procederà alle verifiche di collaudo come previsto nel piano di collaudo del servizio. Al termine delle operazioni di collaudo, in caso di esito positivo, il RES/DEC emetterà il conseguente verbale di collaudo, con l’indicazione analitica delle attività svolte e delle risultanze delle ispezioni, prove e misure eseguite. Copia del verbale di collaudo sarà consegnata al Fornitore. Nel caso il collaudo non dia esito positivo, il RES/DEC comunicherà per iscritto al Fornitore mediante una specifica richiesta di adeguamento, le carenze, le difformità o gli inconvenienti riscontrati. Il Fornitore dovrà realizzare gli adeguamenti richiesti e, al termine, darà formale comunicazione della fine degli interventi adeguativi al RES/DEC e richiederà l’effettuazione di un nuovo collaudo. Tale procedura potrà essere ripetuta più volte nel caso in cui il collaudo non dia esito positivo. Durante tutta la fase di esercizio, oltre a garantire il servizio oggetto di gara, dovranno essere previste le seguenti attività: • espletamento entro 12 mesi dalla data del collaudo delle attività previste dal Piano di adeguamento delle PDL definito durante la fase precedente; • espletamento di incontri periodici concordati con il Referente di commessa e a cadenza almeno mensile tra il personale tecnico del Fornitore ed il personale ICT ESTAR e/o identificato dalle Amministrazioni per la formazione su servizi o su strumenti ICT aziendali (ad es. di nuova acquisizione). Durante le sessioni di formazione del personale, il Fornitore dovrà garantire la continuità del servizio oggetto di gara; • espletamento della formazione al personale impiegato nella commessa come previsto dal Piano di formazione del personale di commessa per l’anno in corso. Durante le sessioni di formazione del personale, il Fornitore dovrà garantire la continuità del servizio oggetto di gara; • predisposizione annuale del Piano di formazione del personale di commessa per l’anno successivo; • programmazione di incontri periodici a cadenza almeno trimestrale tra il Referente di commessa e il RES/DEC e/o il personale ICT ESTAR aventi l’obiettivo di analizzare l’andamento del servizio anche attraverso gli strumenti software richiesti nel capitolato tecnico, le problematiche contingenti, nuove programmazioni e sviluppi; • aggiornamento del Piano di trasferimento; • predisporre per l’Amministraz...
Fase di esercizio. Come evidenziato nel SIA “si può affermare che gli impianti fotovoltaici non causano inquinamento ambientale: dal punto di vista chimico non producono emissioni, residui o scorie. Dal punto di vista termico le temperature massime in gioco raggiungono valori non superiori a 60°C, inoltre non produce inquinamento acustico. La fonte fotovoltaica è l'unica che non richiede organi in movimento né circolazione di fluidi a temperature elevate o in pressione, e questo è un vantaggio tecnico determinante per la sicurezza dell'ambiente”.
Fase di esercizio. Contenimento di impatto sull’atmosfera
Fase di esercizio. Il Fornitore opererà sulla base del livello di servizio minimo richiesto (modello di valutazione della continuità del servizio) e degli SLA definiti che saranno misurati / valutati. Le visite ispettive valuteranno tutti gli aspetti.
Fase di esercizio. La fase di “esercizio” prevede l’erogazione dei servizi previsti secondo il piano generale della fornitura approvato; l’Esercizio a regime inizierà al completamento della fase di startup e si estenderà fino al termine del contratto.
Fase di esercizio. La fase propria di esercizio dell’impianto fotovoltaico prevede alcune modalità di mitigazione degli impatti potenziali a livello sia preventivo che di abbattimento per la componente paesaggio e per la componente acque superficiali. Per quanto concerne la componente paesaggio è stata infatti prevista l'esecuzione di adeguati interventi di compensazione ambientale e mitigazione visiva effettuati con specie arbustive/arboree autoctone, nello specifico: Per quanto concerne la mitigazione della componente acque superficiali si prevede la : • eventuale realizzazione di un canale tramite scavo a sezione obbligata per assicurare la continuità idrografica del talweg “Cava dei Modicani” verso la confluenza con il Torrente di Cava Cifali, al fine di evitare fenomeni di alluvionamento nel sito di progetto; • realizzazione di aree boscate, fasce tampone e potenziamento rete ecologica, anche con specie arboree, con la finalità di mitigazione e schermatura paesaggistica anche al fine di garantire che gli impianti per la produzione di energia fonti rinnovabili conseguano un miglioramento della qualità paesaggistico – ambientale.
Fase di esercizio. Nella fase di esercizio delle attività in progetto gli impatti dovuti alle emissioni atmosferiche saranno trascurabili e legati fondamentalmente all’afflusso dei fruitori dello stadio (concentrati in un’ora prima e un’ora dopo l’evento ogni quindici giorni) e all’esercizio degli impianti connessi alla altre strutture di prevista allocazione in sito. L’aumento del traffico indotto dal complesso polifunzionale in progetto non sarà tale da determinare un peggioramento significativo della qualità della componente aria. Infine, gli impianti previsti per la climatizzazione dei locali garantiscono impatti in atmosfera minimi, in rapporto ai sistemi “tradizionali”. Si può affermare che le emissioni in fase di esercizio non risulteranno tali da modificare lo stato attuale di qualità dell’aria. L’impatto può essere giudicato basso-trascurabile e mitigabile. Durante la fase di esercizio del complesso, come impatti sull’atmosfera si possono individuare degli impatti acustici determinati da: • fonti di rumore associate all’operatività dell’insediamento; • fonti di rumore derivanti dall’aumento di traffico.
Fase di esercizio. Probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli impatti:

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  • Posa in opera Per la posa in opera dei suddetti manufatti dovrà essere predisposto un adeguato appoggio, ricavando nel piano di posa (costituito da terreno naturale o eventuale rilevato preesistente), un vano opportunamente profilato, e accuratamente compatto, secondo la sagoma da ricevere ed interponendo, fra il terreno e la tubazione, un cuscinetto di materiale granulare fino (max 15 mm) avente spessore di almeno 30 cm. Il rinterro dei quarti inferiori delle condotte dovrà essere fatto con pestelli meccanici o con pestelli a mano nei punti ove i primi non sono impiegabili. Il costipamento del materiale riportato sui fianchi dovrà essere fatto a strati di 15 mm utilizzando anche i normali mezzi costipanti dei rilevanti, salvo che per le parti immediatamente adiacenti alle strutture dove il costipamento verrà fatto con pestelli pneumatici o a mano. Occorrerà evitare che i mezzi costipatori lavorino a contatto della struttura metallica. Le parti terminali dei manufatti dovranno essere munite di testate metalliche prefabbricate, oppure in muratura in conformità dei tipi adottati. L’installazione dei tubi di drenaggio dovrà essere iniziata dal punto di uscita in modo da permettere all’acqua di scolare fuori dello scavo in apposito scavo della larghezza di m 0,50 circa. Questi tubi dovranno essere posti in opera in modo che i fori si trovino nel quarto inferiore della circonferenza. L’installazione dei tubi di scarico dai rilevati verrà fatta in cunicoli scavati lungo la massima pendenza della scarpata della profondità media di m 0,40 e della larghezza strettamente sufficiente per la posa del tubo, che dovrà essere ricoperto con il materiale di scavo, in modo da ripristinare la continuità della scarpata. Il materiale di rinterro dovrà essere permeabile in modo da consentire il rapido passaggio dell’acqua e dovrà inoltre funzionare da filtro onde trattenere le particelle minute in sospensione impedendone l’entrata con la conseguente ostruzione del tubo; si impiegherà sabbia per calcestruzzo contenente pietrisco medio ed esente da limo. Il rinterro dovrà essere eseguito in strati e ben battuto onde evitare cedimenti causati da assestamenti. Per quanto non contemplato nella presente norma si farà riferimento alle norme A.A.S.H.O. m 36-37 e M 167-57.

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