Struttura del Modello. Il presente documento si compone di una Parte Generale e di una Parte Speciale. La Parte Generale descrive i contenuti del Decreto, richiamando le fattispecie di reato che determinano la responsabilità amministrativa in capo ad un ente, le possibili sanzioni e le condizioni per l’esenzione della responsabilità (Sezione prima), nonché la struttura organizzativa della Società e le attività svolte per la costruzione, diffusione e aggiornamento del Modello (Sezione seconda). La Parte Speciale contiene i Protocolli ovvero un insieme di regole e di principi di controllo e di comportamento ritenuti idonei a governare le aree per le quali è stato rilevato un rischio di potenziale commissione dei Reati presupposto della responsabilità amministrativa ex D.Lgs. 231/2001. Le regole contenute nel Modello si integrano con quelle del Codice Etico e della Business Integrity Policy pur presentando il Modello, per le finalità che esso intende perseguire in attuazione delle disposizioni riportate nel Decreto, un obiettivo diverso rispetto al Codice Etico e alla Business Integrity Policy. Si specifica infatti che: • il Codice Etico e la Business Integrity Policy rappresentano uno strumento adottato in via autonoma e suscettibile di applicazione sul piano generale da parte della Società. Il Codice Etico esprime i principi di “etica aziendale” che MAIRE ed il Gruppo riconoscono come propri, sui quali si richiama l’osservanza da parte di tutti i Destinatari; la Business Integrity Policy è atta a rafforzare la consapevolezza dei Destinatari rispetto ai principi di trasparenza, correttezza gestionale, buona fede, fiducia, conformità alle leggi e tolleranza zero nei confronti della corruzione, cui il Gruppo MAIRE si ispira; • il Modello risponde a specifiche prescrizioni contenute nel D.Lgs. 231/2001, finalizzate a prevenire la commissione dei Reati che possono comportare l’attribuzione della responsabilità amministrativa in capo alla Società.
Struttura del Modello. Il Modello è costituito da una Parte Generale, da una Parte Speciale e dagli eventuali allegati che si considerano parte integrante del Modello stesso.
Struttura del Modello. Il Modello di Organizzazione e Gestione ex D. Lgs. 231/2001 (di seguito anche “Modello”) descritto nel presente documento è costituito da una Parte Generale e da una Parte Speciale, suddivisa in diverse Sezioni. misure indicate nel Modello stesso (cfr. Capitolo 4).
Struttura del Modello. Il Modello è costituito da una “Parte Generale”, nella quale, oltre ad un richiamo ai principi del Decreto, vengono illustrate le componenti essenziali del Modello con particolare riferimento all’Organismo di Vigilanza, alla formazione del personale e diffusione del Modello, al sistema disciplinare e alle misure da adottare in caso di mancata osservanza delle prescrizioni dello stesso. Il Modello è inoltre composto da più Parti Speciali predisposte per le diverse categorie di reato contemplate nel Decreto e considerate rilevanti per A4 Holding, così come definite nel capitolo 8.
Struttura del Modello. Il Modello di ADR Mobility si compone di una Parte Generale e di 11 Parti Speciali. In particolare: • la Parte Generale descrive gli elementi essenziali del Modello stesso, in termini di principi ispiratori e modalità operative seguite per il suo sviluppo e aggiornamento, i tratti distintivi dell’organismo preposto alla vigilanza sul suo funzionamento e sulla sua osservanza, il sistema disciplinare definito dalla Società nonché le modalità di diffusione del Modello; • le Parti Speciali contengono i “Protocolli”, vale a dire l’insieme dei principi di controllo e di comportamento ritenuti idonei a governare i processi per i quali è stato rilevato un potenziale rischio di commissione dei reati e degli illeciti amministrativi rilevanti ai sensi del D.Lgs. 231/2001. Costituiscono infine parte integrante del Modello: • l’Allegato 1 “I reati e gli illeciti amministrativi rilevanti ai sensi del D.Lgs. 231/2001”; • l’Allegato 2 “Elenco delle procedure aziendali e di Gruppo che regolano i ‘processi a rischio 231’” • il Codice Etico del Gruppo Atlantia; • la Policy Anticorruzione del Gruppo Atlantia; • la Whistleblowing Policy del Gruppo Atlantia.
Struttura del Modello. Il software utilizzato per la generazione del modello è Stata 2013, un software che permette di effettuare analisi statistiche. Per prima cosa sono state generate delle nuove variabili indipendenti che permettessero di tenere in considerazione il valore che queste avevano nell’anno precedente all’adesione alla rete. Queste variabili sono: - UTILE - RIND, rapporto indebitamento - CAP, capitale sociale - ROA - RIC, i ricavi - ATT, attivo di bilancio - DIP, numero di dipendenti È stato utilizzato non solo il modello Logit, ma anche il modello Probit. Il modello Probit si distingue dal modello Logit per xxx xxxxx xxxxxxxx xxxxxxxxxx cui viene calcolata la probabilità condizionata, questo modello usa la funzione di ripartizione normale standardizzata, invece di quella logistica. I valori di probabilità, quindi la variabile dipendente, sono espressi come Z- scores. Le variabili indipendenti sono raggruppate all’interno della xlist,, così chiamato da Stata, nella prima riga troviamo le variabili riguardanti le caratteristiche aziendali, condizionate all’anno di adesione alla rete, e ANNOCOST che indica quando l’impresa è stata fondata, indirettamente la sua età. La variabile dicotomica CLASSE_dimens assume valore 1 quando l’impresa è classificata come grande impresa, e valore 0 quando è medio-piccola. Nella seconda riga si trovano le variabili indipendenti geografiche, viene escluso il CENTRO. Il software stesso eliminerebbe una macroarea per evitare problemi di collinearità, quindi è stato deciso di escluderne una con cognizione di causa. Il centro infatti è la macroarea che presenta il maggior numero di reti soggetto tra tutte le aree, ed è interessante capire se effettivamente sia significativa tale differenza. Nella terza riga abbiamo tutti i settori ad esclusione di quello agricolo: ciò che interessa confrontare è il comportamento di tutti i settori rispetto a quello agricolo. Che succede se ci si sposta dal settore agricoltura a questo o quel settore?
Struttura del Modello. Il presente Modello è composto da una Parte Generale e da una Parte Speciale La Parte Generale descrive gli elementi essenziali del Modello stesso, in termini di principi ispiratori e modalità operative seguite per il suo sviluppo e aggiornamento, i tratti distintivi dell’organismo preposto alla vigilanza sul suo funzionamento e sulla sua osservanza, il sistema disciplinare definito dalla Società controllante MAG SPA, così come dalle sue Controllate, nonché le modalità di diffusione del Modello. La Parte Speciale contiene i “Protocolli”, vale a dire l’insieme dei principi di controllo e di comportamento ritenuti idonei a governare i processi per i quali è stato rilevato un potenziale rischio di commissione dei reati e degli illeciti amministrativi rilevanti ai sensi del D.Lgs. 231/2001. Costituiscono infine parte integrante del Modello: - Allegato 1: “I reati e gli illeciti amministrativi rilevanti ai sensi del D.Lgs. 231/2001”; - Allegato 2: “Il Codice Etico” adottato dalla Società controllante MAG SPA; - Allegato 3: “Il Sistema sanzionatorio”; - Allegato 4: “Lo Statuto dell’OdV” - Allegato 5: “il Regolamento dell’O.d.V.”.
Struttura del Modello. Il Modello di Organizzazione e Gestione ex D. Lgs. 231/2001 (di seguito anche “Modello”) descritto nel presente documento è costituito da una Parte Generale e da una Parte Speciale, suddivisa in diverse Sezioni. In ossequio al dettato del Decreto è previsto, inoltre, un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel Modello stesso (cfr. Capitolo 4).
Struttura del Modello. Il presente Modello si compone di una Parte Generale e di una Parte Speciale. La Parte Generale descrive i contenuti e gli impatti del D. Lgs. 231/2001, i principi base e gli obiettivi del Modello medesimo, le modalità di adozione, diffusione, aggiornamento e applicazione dei contenuti del Modello, i principi contenuti nel “Codice di Condotta ai fini del D. Lgs. 231/2001”, i compiti dell’Organismo di Vigilanza, nonché la previsione del Sistema disciplinare. La Parte Speciale descrive nel dettaglio, con riferimento alle specifiche tipologie di reato, la mappa delle aree sensibili (distinguendo tra c.d. Attività Sensibili ed attività strumentali), il sistema dei controlli preventivi, i protocolli specifici relativi alle aree sensibili, nonché la valutazione del c.d. rischio residuo. A titolo meramente prudenziale il presente Modello contempla anche le Attività Sensibili in cui Xxxxxx Xxxxxx può commettere un reato rilevante ai sensi del D. Lgs. 231/2001 esclusivamente in concorso (ex art. 110 c.p.) con soggetti terzi. Come già sottolineato in premessa, la Società, nel pieno rispetto delle politiche e delle direttive di gruppo, è già dotata di un consolidato Sistema di Controllo Interno composto oltre che da organigramma, deleghe e procure, sistema informativo, controlli, dal cosiddetto “Compliance program”, costituito dalla G uida al Successo (finalizzato a stabilire regole e standard comuni di condotta applicabili a tutti coloro che operano in Xxxxxx Xxxxxx International e nelle società operative del Gruppo, tra cui anche Xxxxxx Xxxxxx) dalle numerose policies e procedure operative aziendali nonché dal Codice di Marketing di Xxxxxx Xxxxxx International. Il presente Modello, predisposto ai sensi del D. Lgs. 231/2001, si inserisce, pertanto, nel più ampio Sistema di Controllo Interno (“SCI”) esistente in Xxxxxx Xxxxxx. Gli elementi costitutivi del Modello rappresentano, quindi, applicazioni concrete dei principi generali del SCI.
Struttura del Modello. Alla luce della mappatura descritta, il presente Modello si compone di:
1 Parte Generale, volta ad illustrare i contenuti del D.lgs. 231/2001 nonché gli elementi fondanti del modello di organizzazione, gestione e controllo adottato dalla Fondazione: la sua definizione e adozione, le caratteristiche, il funzionamento e le funzioni dell’Organismo di Vigilanza, i flussi informativi da e verso l’Organismo, il sistema disciplinare, l’attività di formazione e informazione e i criteri per l’aggiornamento del Modello stesso.
2 Parti Speciali, predisposte a seguito dell’identificazione dei processi “sensibili”, laddove siano stati individuati potenziali profili di rischio associabili ai reati rilevanti individuati. Attualmente le Parti Speciali sono: