Gestione della configurazione. Il Fornitore è tenuto alla gestione della configurazione dell’intero Sistema Informativo anche per SW realizzato e/o in garanzia da parte di un altro Fornitore, senza ulteriori oneri per l’Amministrazione. Pertanto, quando richiesto dall’Amministrazione, dovrà rilasciare il SW sotto controllo di configurazione all’altro Fornitore per poi rimettere sotto configurazione, a valle della verifica positiva, il SW modificato.
Gestione della configurazione. Al Fornitore è richiesta la conoscenza di tutti i prodotti citati (C.M.A. e CCC/LCM) in quanto saranno utilizzati dal Fornitore stesso per le attività di propria competenza, non escludendo l’utilizzo di ulteriori prodotti nel corso della durata contrattuale. Il Fornitore, nelle aree applicative nelle quali il prodotto C.M.A. non sia stato ancora adottato, dovrà garantire la prima alimentazione del repository per tutte le componenti software costituenti il sistema, senza alcun onere aggiuntivo per Consip. Tale attività dovrà essere esplicitata nel piano di subentro. Nel caso di applicazioni che richiedano procedure di compilazione e/o deploy su ambienti esecutivi (a titolo esemplificativo e non esaustivo: sistemi su piattaforma J2EE , sistemi con componenti Java, ecc.) il Fornitore ad inizio fornitura dovrà produrre le procedure di compilazione e distribuzione in accordo con i prodotti ed i compilatori presenti sul sistema CMA.
Gestione della configurazione. Durante l’intera durata del Contratto, l’Appaltatore DEVE assicurare la conoscenza, la completezza, l’integrità, la consistenza e la correttezza delle componenti (sia documentali che implementative) del Sistema oggetto del presente appalto, in particolare in relazione alle dipendenze esistenti tra le stesse, attraverso la registrazione della configurazione iniziale e la conoscenza dello stato delle modifiche proposte, della loro motivazione, della loro approvazione, della loro attuazione e della loro evoluzione. Resta inteso che l’Appaltatore, senza oneri aggiuntivi rispetto ai corrispettivi di cui oltre, in caso di variazione dei predetti standard nel corso di esecuzione del Contratto dovrà operare nel rispetto dei nuovi standard. Al fine di garantire l’integrità del patrimonio di software applicativo della Società Appaltante, l’Appaltatore è tenuto a testare ogni modifica a livello architetturale, di ambiente o di prodotto standard, in termini di compatibilità e integrazione prima di essere rilasciata in produzione. L’Appaltatore, utilizzando l’ambiente di collaudo predisposto dalla Società Appaltante, verificherà l’integrazione, la coesistenza e, più in generale, gli effetti degli aggiornamenti, dei nuovi prodotti e dei processi di gestione prima dell’installazione.
Gestione della configurazione. Durante l’intera durata del contratto, l’Appaltatore deve assicurare la conoscenza, la completezza, l’integrità, la consistenza e la correttezza delle componenti (sia documentali che implementative) della SOLUZIONE oggetto del presente appalto, in particolare in relazione alle dipendenze esistenti tra le stesse, attraverso la registrazione della configurazione iniziale e la conoscenza dello stato delle modifiche proposte, della loro motivazione, della loro approvazione, della loro attuazione e della loro evoluzione.
Gestione della configurazione. I documenti prodotti durante l’attività di monitoraggio rispondono ad alcune regole di gestione della configurazione che ne favoriscono la classificazione in base al progetto al quale si riferiscono, alla tipologia di documento ed alla versione. Ciascun documento contiene una pagina standard di controllo della configurazione contenente: ▪ Titolo ▪ Riferimento: nome del file senza percorso ▪ Redatto da: cognome e nome del redattore ▪ Verificato da: cognome e nome dell’autore della verifica ▪ Approvato da: cognome e nome del Responsabile dell’approvazione ▪ Versione ▪ Data ▪ Ubicazione e/o nome file ▪ Modifiche La versione del documento è indicata da un numero progressivo. Nel corso della normale attività di modifica del documento le varie versioni si distinguono incrementando di una unità il numero di versione (si passa ad es. da 2.08 a 2.09). In corrispondenza di una versione particolarmente significativa del documento, ad es. in occasione di una modifica radicale o di un rilascio all’esterno del Gruppo di Monitoraggio, si azzerano le ultime due cifre e si incrementa di una unità la prima (si passa ad es. da 2.05 a 3.00). Nel nome del documento si omettono le ultime due cifre quando queste sono uguali a zero. Il redattore del documento provvede a modificare la versione e ad aggiornare la pagina di controllo della configurazione allineandola al nuovo stato del documento. L’attribuzione dei nomi ai documenti prodotti deve essere conforme ad alcune regole generali di seguito riportate. Il nome di un documento si compone delle seguenti sottoparti: ▪ Sigla progetto ▪ Categoria documento ▪ Descrizione aggiuntiva (max 15 caratteri) ▪ Versione (senza punto separatore).
Gestione della configurazione. I processi di gestione della configurazione e del relativo aggiornamento sono a cura dei SIA, attualmente effettuati tramite l'utilizzo di appositi database. L’Aggiudicataria dovrà provvedere ad aggiornare il sistema di gestione della configurazione con le modalità indicate dalla ASL2 e utilizzando i nuovi strumenti richiesti nel presente capitolato.
Gestione della configurazione. Il Fornitore deve garantire l’utilizzo di un prodotto di gestione della configurazione che garantisca la completezza, l’integrità, la consistenza e la correttezza delle componenti software, in particolare in relazione alle dipendenze esistenti tra le stesse, attraverso la registrazione della configurazione iniziale e la conoscenza dello stato delle modifiche proposte, della loro motivazione, della loro approvazione, della loro attuazione e della loro evoluzione.
Gestione della configurazione. Il fornitore4 deve assicurare che il software COTS oggetto di fornitura a Xxxxxxxx-SDI sia gestito in configurazione dal fornitore in accordo ai requisiti definiti nel documento XXX000-X-XX-X (xxxxxxxxx: “Gestione della Configurazione”).
Gestione della configurazione. Le attività e i prodotti che caratterizzano il servizio, sono descritti nel Dizionario delle for- niture ICT – Gestione della Configurazione – paragrafo 5. Per il Fornitore A, la gestione delle configurazioni è parte integrante del processo di svilup- po del software: può essere di interesse per l’Amministrazione ed eventualmente inserito come deliverable contrattuale il Piano di gestione della Configurazione. Il Fornitore B deve invece garantire, nell’ambito della gestione dei sistemi, un servizio di asset management per i sistemi centrali e per i sistemi periferici, con l’obiettivo di mantene- re un inventario centralizzato relativo all’installato hardware e software. In tal senso sono richieste tutte le attività proprie del processo di gestione delle configurazioni: il Fornitore dovrà realizzare un Sistema di gestione dell’inventario, che sarà oggetto di collaudo da parte dell’Amministrazione. Il Fornitore dovrà inoltre svolgere le attività di Controllo e di Audit finalizzate a garantire il costante mantenimento e aggiornamento delle informazioni relative all’installato. Tutte le attività previste nella descrizione del processo sono inoltre rilevanti a supporto dei servizi di manutenzione adeguativa e correttiva, per i quali è richiesto che il Fornitore pre- disponga un sistema di gestione delle configurazioni che consenta di definire e tenere sepa- rati gli ambienti logici di collaudo, esercizio e manutenzione e di gestire i cambiamenti di configurazione ai prodotti software in esercizio derivanti sia dalla manutenzione adeguati- va e correttiva che dal rilascio in esercizio di nuovi applicativi. Il sistema dovrà essere ogget- to di collaudo da parte dell’Amministrazione.
Gestione della configurazione. Nel caso di interventi che modificano la configurazione degli ambienti dovrà corrispondere anche un aggiornamento delle specifiche per la gestione e l’installazione del software. Al riguardo, il fornitore dovrà tenere aggiornato e rendere disponibile all’Amministrazione il documento di configurazione. In particolare per la gestione della configurazione degli elementi software prodotti si richiede l’attuazione di tecniche di controllo tra le quali: − identificazione dei sorgenti di un'applicazione software nella loro configurazione di base e nelle successive versioni della stessa; − identificazione della documentazione relativa all’applicazione software di base e nelle successive versioni; − attribuzione e tracciamento delle versioni dei sorgenti; − definizione delle modalità di utilizzo dei test funzionali e di non regressione, eventualmente attraverso strumenti automatici, per la verifica della consistenza di una nuova versione della configurazione di base; − tracciamento delle modifiche alla configurazione; − controllo dell’aggiornamento parallelo, e indipendente, dello stesso elemento software (nel caso di evolutive e correttive), − definizione /aggiornamento della configurazione di base.