Agricoltura Clausole campione

Agricoltura. 1 a) Secondo l’INPS si dovrà continuare la vigilanza anche per il 2009 finalizzata al contrasto sempre più incisivo del fenomeno illegale finalizzato alla percezione indebita di prestazioni attraverso la simulazione di fittizi rapporti di lavoro in agricoltura, fenomeno che si accompagna, praticamente sempre, alla contestuale omissione contributiva. L’attività di contrasto, rafforzata in questi ultimi anni, ha prodotto risultati estremamente positivi ma ha anche spinto gli attori del fenomeno a spostare i tentativi in Regioni in cui la vigilanza è meno intensa; da ciò la necessità di allargare il campo di intervento per contenere e contrastare il fenomeno.
Agricoltura. 27. Le direttive 363 L 0261, 363 L 0262, 365 L 0001, 367 L 0530, 367 L 0531, 367 L 0532, 367 L 0654, 368 L 0192, 368 L 0415 e 371 L 0018 sono abro- gate dalla direttiva 1999/42/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 giugno 1999, che istituisce un meccanismo di riconoscimento delle quali- fiche per le attività professionali disciplinate dalle direttive di libera- lizzazione e dalle direttive recanti misure transitorie e che completa il siste- ma generale di riconoscimento delle qualifiche (GU L 201 del 31.7.1999 pag.77, con rettifica 31999L0042R (01) pubblicata nella GU L 23 del 25.1.2002, p 48).
Agricoltura. Nell’area si registra di un significativo abbandono nel settore agricolo. La percentuale di Superficie Agricola Utilizzata (SAU) è la più bassa tra le quattro aree ed è pari al 30,4%, con una variazione tra il 1982 e il 2010 pari al -34,75% (la perdita maggiore tra le aree). La percentuale di agricoltori con età inferiore ai 39 anni è dell’11,4% (valore superiore a quello regionale del 10,3% e nazionale aree interne, pari al 10,4%), ma la loro variazione dal 2000 al 2010 è del -38,3%. La perdita di SAU e di conduttori giovani è compensata dalla presenza elevata di lavoratori part time, pari al 32,3%: è il valore più alto tra le quattro aree e superiore al valore regionale aree interne (28,2%) e nazionale aree interne (24,8%). Di contro questa è l’area delle cento specie vegetali nei soli comparti cerealicoli e ortofrutticoli, cui corrispondono ben mille differenti varietà secondo quanto rilevato in un capillare lavoro svolto dai tecnici dell’Alsia, Agenzia Lucana di Sviluppo ed Innovazione in Agricoltura, insieme all’Ente Parco Nazionale del Pollino nell’ambito di un progetto biennale dei due enti condotto a partire dal 2010. I numeri della biodiversità di questo territorio testimoniano una ricchezza naturale che nonostante i consistenti flussi finanziari intervenuti, ad oggi non ha ancora innescato significativi processi di crescita autopropulsivi, estensivi e duraturi, capaci di attrarre l’attenzione dei giovani o, almeno, di ridurre l’esodo che ha invece interessato la nostra agricoltura negli ultimi decenni. Il Peperone di Senise IGP, la melanzana rossa di Rotonda, il fagiolo bianco di Rotonda, la farina di Xxxxxxxxx, il tartufo bianco del Serrapotamo, il Sambuco di Chiaromonte, la “Rappasciona“ di Viggianello, il “Raskatiell” di Fardella, la cipolla di Francavilla, la patata bianca e rossa del Pollino di Teana, Terranova e San Xxxxxxxx, le erbe officinali ed i tessuti vegetali del Pollino nonché i tanti prodotti del sottobosco, sono solo alcuni dei prodotti attraverso i quali questo territorio è conosciuto anche fuori dai confini regionali. Ciò è dovuto all’incapacità di organizzare le produzioni secondo moderne filiere di qualità rivolte a quelle fette di mercato in grado di accoglierle, ma anche alla insufficienza infrastrutturale dell’area, caratterizzata da contrade non sempre facilmente accessibili, dove scarseggia l’acqua e, spesso, anche l’energia elettrica. Se la limitata accessibilità di significative aree determina un forte innalzamento dei ...
Agricoltura. L’agricoltura è la principale attività produttiva condotta internamente al perimetro istitutivo del Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola; gran parte del territorio circostante l’emergenza gessosa è, infatti, destinato alle colture agricole e all’allevamento. Le aree agricole dominano e caratterizzano il paesaggio del Parco e della Vena. Questo assetto, risultato dello sforzo quotidiano degli agricoltori, oltre a modellare il paesaggio fornisce prodotti unici e di grande qualità, apprezzati e riconosciuti a livello regionale, nazionale ed europeo, in molti casi già ampiamente riconosciuti grazie ai marchi di qualità attribuiti ai vini, all’olio d’oliva, alla frutta e agli ortaggi, alle carni prodotti in questa parte del territorio regionale. Il valore di questi ed altri prodotti può essere ulteriormente accresciuto in un territorio valorizzato e conosciuto per il suo ambiente naturale, per i suoi paesaggi, la storia millenaria, la cultura e le tradizioni, meglio ancora se ben conservati e gestiti, come può e deve avvenire particolarmente in un Parco. L’agricoltura deve, quindi, essere oggetto di particolare considerazione da parte del Parco, per il mantenimento e l’eventuale allargamento di coltivazioni di qualità attraverso pratiche agricole a basso impatto ambientale, attraverso strumenti di incentivazione e di promozione diretta dei prodotti tipici, attraverso l’uso sistematico delle opportunità offerte dai regolamenti comunitari come inquadrati nel Piano Regionale di Sviluppo Rurale. I prodotti agricoli costituiscono, inoltre, la base su cui è già costruita una consolidata tradizione enogastronomica che il Parco deve mirare a rafforzare attraverso la promozione di marchi di qualità e a inserire in circuiti commerciali e turistici, come già accade in molti altri parchi regionali. Le azioni di qualificazione che saranno intraprese dal Parco e il ruolo del Parco come area laboratorio, permetteranno di promuovere e sostenere l’attività delle imprese agricole interessate a queste forme di produzione, dall’elevato valore aggiunto, migliorando la qualità del lavoro e il valore dell’impresa stessa e dei suoi prodotti. Il supporto potrà concretizzarsi anche nella realizzazione di interventi strutturali, strategici per la lavorazione e commercializzazione di prodotti di qualità delle aziende operanti nell’area protetta. Un esempio concreto, connesso alla prossima costruzione (già finanziata dagli Enti pubblici) del laboratorio per la macellazione e lavo...
Agricoltura colture più importanti e, fra queste, selezione di quelle con sottoprodotti idonei alla conversione energetica; • superfici e produzioni in termini di prodotto principale alla raccolta delle colture selezionate; • quantità di sottoprodotto in relazione all’unità di massa di prodotto principale o all’unità di superficie coltivata; • usi attuali dei sottoprodotti.
Agricoltura. Domanda Risposta
Agricoltura. Articolo 11
Agricoltura. (Art. 89)
Agricoltura. La storia contrattuale di questo comparto è simile a quella appena descritta dell’edilizia, e ciò probabilmente in quanto, come l’edilizia, si tratta di un settore caratterizzato da lavoro Il centro studi “Metes” ripartisce l’evoluzione storica della contrattazione del settore in tre fasi : ➢ Prima fase: dal secondo dopoguerra alla metà degli anni '70; contrattazione decentrata e ruolo primario della contrattazione provinciale.
Agricoltura. Possono lavorare con i voucher in agricoltura: d’affari non superiore ad € 7.000): DIVIETO