Regno Unito. Generale (Sezione 12): quanto segue sostituisce la prima frase di questa sezione:
Regno Unito. Nel Regno Unito non esiste, come visto, alcun meccanismo formale per la rappresentanza sui luoghi di lavoro. In riferimento alle norme che regolano il diritto del lavoro e più in particolare l’attività delle parti sociali, occorre menzionare la Legge del 1992 sui sindacati e le relazioni industriali (“Trade Union and labour Relations Act”) che si applica per intero in Inghilterra, Xxxxxx e Scozia e, solo parzialmente, nell’Irlanda del Nord6. La Legge è stata oggetto di continui emendamenti, per xxx xxxxx xxxxxx iniziali che impedivano di ottemperare alle disposizioni internazionali in materia di diritto del lavoro. La prima parte contiene disposizioni che definiscono il significato di sindacato, ossia “un’organizzazione di lavoratori il cui scopo principale è la disciplina delle relazioni industriali con il datore di lavoro”. Quindi i commi 46-56 del Titolo terzo, relativi alle modalità di nomina dei rappresentanti sindacali. Ai commi 62-70 del Titolo quinto si dispone il diritto di voto da parte dei membri dell’organizzazione per la proclamazione di uno sciopero, così come le regole di affiliazione, di cessazione e le procedure disciplinari. I commi compresi tra il 178 e il 187 del Titolo I concernono le regole di base per la contrattazione collettiva, stabilendo che qualsiasi accordo non può essere giuridicamente vincolante, se non espressamente previsto per iscritto, cosa che riflette la tradizione britannica di astensionismo nelle dispute sui luoghi di lavoro. Infine, i commi dal numero 188 al 196 fissano le procedure che un datore di lavoro deve osservare in caso di ridondanze a seguito di crisi aziendali. Egli ha il dovere di comunicare e consultarsi successivamente con le associazioni dei lavoratori (se assenti, con i rappresentanti eletti), nell’ottica di minimizzare le ridondanze e mitigare così gli effetti sulla forza lavoro; si traduce in una fase di consultazione 90 giorni prima della dichiarazione di crisi aziendale, in caso di imprese con oltre 100 addetti (30 giorni se al di sotto delle 100 unità). Non sussistono consultazioni in caso di organici inferiori alle 20 persone. Se gli esuberi non sono prevedibili, quando la consultazione con i sindacati non può essere avviata in tempo, il datore di lavoro viene esonerato dal pagamento dell’indennità di compensazione (simile all’indennità di preavviso del diritto del lavoro italiano); diversamente, egli deve corrispondere un’intera settimana retribuita per ciascuna settimana non lavorata. 6 xxxx:/...
Regno Unito. 12.1 10.9 -1,2 Polonia 5.6 5.2 -0,4 Slovenia 4.3 4.6 0,3 Rep. Ceca 6.3 6.7 0,4 Danimarca 8.8 9.9 1,1 Slovacchia 6.8 8.3 1,5 Fonte: Elaborazione Università Xxxxxxxx XX di Napoli su dati Eurostat 2020 Figura 1.1 Percentuale di ELET in Europa (EU28). Anno 2019 Spagna Xxxxxxxxx Xxxxxxx Xxxxx 00,0 00,0 00,0 Xxxxxx 00,0 Xxxxx Xxxxx Ungheria 11,8 13,5 Portogallo 10,9 UE 10,6 Danimarca Germania 10,3 10,3 Estonia 9,9 Lettonia Cipro 9,8 9,2 Slovacchia Belgio 8,4 8,7 Francia 8,3 Paesi Bassi Austria 7,8 8,2 Repubblica Ceca Lussemburgo Finlandia 7,2 7,3 7,5 Polonia Svezia 6,5 6,7 Xxxxxxxx Xxxxxxx 0,0 0,0 Xxxxxxxx Xxxxxx 4,1 4,6 Croazia 4 0 5 10 15 Fonte: Elaborazione Inapp su dati Eurostat 2020 La figura 1.1 esemplifica il posizionamento dei 28 Paesi UE rispetto al tasso di abbandono precoce, mostrando come nel 2019 gran parte di questi sono in linea con il target europeo del 10%. Risultano difatti solo 9 le realtà nazionali che presen- tano un tasso di abbandono ad esso superiore. Si tratta, in ordine decrescente, di Spagna (17.3%), Malta (17.2%), Romania (15.3%), Bulgaria (13.9%), Italia (13.5%), Ungheria (11.8%), Regno Unito (10.9%), Portogallo (10.6%) e Germania (10.3%). Tenendo presente che l’andamento del tasso di abbandono è inevitabilmente influenzato tanto dalle specificità nazionali quanto dalle differenti condizioni di partenza, si è cercato di condurre un esercizio finalizzato a restituire informazioni sintetiche sui livelli di performance di ciascun Paese rispetto all’indicatore europeo. L’analisi delle performance dei singoli Paesi rispetto al tasso di abbandono è stata effettuata sulla base della combinazione di due criteri: • la diversa collocazione di ciascuna realtà nazionale, nell’anno 2019, in termini di valore superiore o inferiore alla media europea (10,3%); • la performance di ogni Paese in termini di variazione del tasso di abbandono (in punti percentuali) rispetto alla variazione media europea (-5,7), nel periodo 2004-2019. Incrociando le informazioni relative a ciascun Paese rispetto a questo duplice assetto, è stato possibile individuare quattro raggruppamenti, esemplificati nella figura 1.2. Belgio; Estonia; Francia; Croazia; Lussemburgo; Austria; Polonia; Finlandia; Svezia Portogallo; Bulgaria; Spagna; Italia; Malta; Romania; Islanda Fonte: Elaborazione Inapp su dati Eurostat 2020 Nel primo raggruppamento si trovano 9 Paesi, contraddistinti da un tasso di ab- bandono inferiore al valore medio europeo (10,3%) e una variazione (in punti perce...
Regno Unito. Il Regno Unito ha istituto una Law Commission nel 1965 con lo scopo di analizzare le disposizioni vigenti e suggerire riforme li dove necessarie. Infatti, nel biennio 2017-2018 si è occupata di analizzare la compatibilità degli smart contract nell’ordinamento, in modo da assicurare un quadro normativo certo e flessibile per l’applicazione di tali contratti intelligenti. La definizione data agli smart contract è « la tecnologia che gira su blockchain e con la quale i contratti legali possono essere eseguiti automaticamente, o almeno in parte».77 Successivamente, è stata istituita la UK Jurisdiction Taskforce (“UKJT”) con lo scopo di pubblicare delle linee guida sui cryptoassets e gli smart contract.78 Tali linee guida hanno cercato di fare chiarezza soprattutto sulle situazioni in cui i contratti intelligenti producono obbligazioni legalmente vincolanti, ma anche sui rimedi per tutelare gli utenti qualora questa tecnologia operasse 77Testo originale: «The technology which runs on blockchain and by which legal contracts may be executed automatically, at least in part». 78“Legal statement on cryptoassets and smart contracts”, UK Jurisdiction Taskforce Disponibile al seguente indirizzo: xxxxx://00x0x00x0xx00xxxx000x0x0-xxxxxxxx.xxxxxx-xxx.xxx/xx- content/uploads/2019/11/6.6056_JO_Cryptocurrencies_Statement_FINAL_WE B_111119-1.pdf (visitato in data 10 Aprile 2022). diversamente da quanto programmato. Interessanti sono i criteri interpretativi identificati per comprendere la volontà contrattuale degli utenti che si avvalgono di queste nuove tecnologie. Sicuramente l’obiettivo principale è stato quello di ridurre le grandi incertezze nate con l’utilizzo degli smart contract e favorirne l’utilizzo. Andando più nel dettaglio, possiamo vedere come gli smart contract possono ottenere forza contrattuale quando rispettano i requisiti propri di un contratto tradizionale. Il diritto inglese non richiede sempre una forma particolare79, ma si concentra sul far valere la promessa a condizione che siano rispettati i tre requisiti. Xxxxx, che sia oggettivamente raggiunto un accordo tra due o più parti. Secondo, che le parti abbiano inteso che sarebbero state legalmente vincolate da tale accordo. Xxxxx, escluso alcune eccezioni, il contratto deve permettere che ogni parte ne tragga un’utilità la c.d. “consideration”. Dunque, indipendentemente dal linguaggio utilizzato. Rilevante è, a questo punto, valutare le condotta delle parti e la scelta delle parole proprio come avviene p...
Regno Unito. Tutte le domande di pensione di anzianità, di pensione statale a norma della parte 1 della legge sulle pensioni del 2014, di prestazioni per vedove e per lutto familiare, ad eccezione di quelle per le quali, durante un esercizio fiscale con inizio il 6 aprile 1975 o successivo:
Regno Unito. Prestazioni proporzionali di vecchiaia versate conformemente agli articoli 36 e 37 della legge nazionale sulla previdenza del 1965 e agli articoli 35 e 36 della legge nazionale sulla previdenza (Irlanda del Nord) del 1966.
Regno Unito. Qualora, in virtù della legislazione del Regno Unito, una persona può pretendere il beneficio di una pensione di anzianità, se:
Regno Unito. Il fenomeno degli smart contract è da anni oggetto di studio da parte della Law Commission del Regno Unito, un’autorità indipendente costituita nel 1965 con l’obiettivo di analizzare il complesso delle disposizioni vigenti nel Paese al fine di suggerire proposte di riforma per mantenere il sistema nor- mativo equo, moderno, semplice ed efficiente.
Regno Unito. Al momento del deposito dello strumento di ratificazione, il Rappresentante perma- nente di Gran Bretagna ha dichiarato, in nome del suo Governo, che la ratificazione dell’Accordo è valida soltanto per il Regno Unito e non si applica agli altri territori per i quali il Governo del Regno Unito garantisce le relazioni internazionali.
Regno Unito. La ratifica dell’accordo vale unicamente per il Regno Unito e non s’applica agli altri territori di cui il Governo del Regno Unito curi le relazioni internazionali.