Attività immateriali. Criteri di iscrizione
Attività immateriali. Criteri di classificazione
Attività immateriali. Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili e prive di consistenza fisica, possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale. Le attività immateriali, principalmente rappresentate da software ad utilizzazione pluriennale, sono iscritte in bilancio al costo, al netto degli ammortamenti complessivi e delle perdite di valore accumulate. Il costo di tali attività è ammortizzato a quote costanti in base alla stima effettuata della loro vita utile residua. Alla chiusura dell’esercizio la vita residua viene sottoposta a valutazione al fine di verificare l’adeguatezza della stima.
Attività immateriali. Totale 38.710 102 5.353 36.915 106 5.387
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - - -
2. Passività finanziarie designate al fair value - - - - - -
Attività immateriali diritti di brevetto (42.606) (8.628) (33.978) Altre attività immateriali (261) (56) (205) Fonte: Bilancio Società
Attività immateriali. Piani a benefici definiti 80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
Attività immateriali a) criteri di iscrizione
b) criteri di classificazione, di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali
c) criteri di cancellazione
Attività immateriali. Criteri di classificazione La voce accoglie quelle attività non monetarie prive di consistenza fisica possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale o indefinito, che soddisfano le seguenti caratteristiche: - identificabilità; - l’azienda ne detiene il controllo; - è probabile che i benefici economici futuri attesi attribuibili all’attività affluiranno all’azienda; - il costo dell’attività può essere valutato attendibilmente. In assenza di una delle suddette caratteristiche, la spesa per acquisire o generare la stessa internamente è rilevata come costo nell’esercizio in cui è stata sostenuta. Le attività immateriali includono, in particolare, il software applicativo ad utilizzazione pluriennale e altre attività identificabili che trovano origine in diritti legali o contrattuali. Nell’ambito di una operazione di aggregazione aziendale il principio IFRS3 stabilisce che alla data di acquisizione del controllo, l’acquirente deve classificare o designare le attività immateriali acquisite. Quanto alla definizione degli elementi intangibili, il principio identifica gli elementi immateriali acquistati in un’aggregazione aziendale nelle attività non monetarie identificabili prive di consistenza fisica. Tuttavia L’IFRS 3 non specifica le attività immateriali che possono essere rilevate in un aggregazione aziendale tra banche; la prassi individua, fra questi: - core deposits; - core overdrafts; - assets under management; - gestione del risparmio; - brand name; - l’avviamento e le altre attività immateriali identificabili e che trovano origine in diritti legali o contrattuali. L’avviamento è rappresentato dalla differenza positiva tra il costo di acquisto ed il fair value delle attività e delle passività acquisite nell’ambito di operazione di aggregazione aziendale.
Attività immateriali. (in migliaia) Training Centre” che è sottoposto ad ammortamento in quote costanti in base alla residua
Attività immateriali diritti di brevetto (8.555) 0 Altre attività immateriali (128) 0 Altre svalutazioni delle immobilizzazioni (204) 0 (Svalutazione) Rivalutazione delle attività correnti (156) 0 Fonte: Bilancio Società (Accantonamenti)/Assorbimenti fondi rischi (6) 0 Altre imposte e tasse (335) 0 Spese di amministrazione (490) 0 Perdite su crediti (3) 0 Altri oneri (606) 0 Fonte: Bilancio Società Al riguardo, merita di essere segnalato, che: - i consumi di “altri materiali” pari a 3,801 mln (Tab. n. 31), comprendono per lo più quelli relativi ai servizi di bordo; - i costi del personale (Tab. n. 33), sono ammontati a complessivi 35,510 mln, di cui 34,8 mln per salari e stipendi, oneri sociali e TFR e 612 mila euro per costi aggiuntivi53. Quanto, invece, alle spese per servizi (Tab. n. 32), che: - le “spese di vendita” sono relative, per la gran parte, ai servizi di prenotazione mediante web e call center (7,783 mln), alle spese di pubblicità e promozionali (6,775 mln) ed alle provvigioni di vendita (798 mila euro); - le “spese di traffico e scalo”, sono principalmente rappresentate dai costi di handling (27,053 mln), da oneri relativi al servizio “radio meteo” e al controllo del traffico aereo (13,168 mln), dai diritti aeroportuali (11,415 mln), dalle spese per il trasporto e assistenza dei passeggeri e delle merci (2,327 mln); - i costi per “manutenzione e revisione della flotta”, pari a complessivi 43,141 mln, sono essenzialmente riferiti agli oneri sostenuti per l’assistenza tecnica (10,867 mln), per la manutenzione dei motori e dei componenti degli aeromobili (5,679 mln), nonché, per 16,297 mln, dagli accantonamenti al “fondo area tecnica” (al netto dell’assorbimento effettuato nell’esercizio per 1,232 mln); - le “altre prestazioni”, complessivamente pari a 41,002 mln, comprendono, maggioritariamente, prestazioni professionali e consulenze (24,079 mln), spese generali e spese diverse amministrative (3,912 mln), gli oneri accessori per il personale navigante (hotel, mensa, vitto, addestramento, per un ammontare pari a 3,934 mln), le spese per informazione e telecomunicazioni (1,654 mln), le manutenzioni e le revisioni effettuate su complessi elettronici, mezzi di trasporto, attrezzature e impianti (4,913 mln) e gli oneri assicurativi (916 mila euro). I proventi ed oneri finanziari netti, come si evince dalla seguente tabella, hanno registrato un valore negativo di 11,910 mln, principalmente riferito all’adeguamento valutario al tasso di cambio applicato a fine esercizio d...