Coordinamento e monitoraggio. Il coordinamento ed il monitoraggio del presente Protocollo competono alla Città metropolitana in accordo con le Istituzioni coinvolte e l’Associazionismo. Essa è il punto di riferimento istituzionale con compiti di coordinamento generale e promozione del confronto istituzionale con i soggetti coinvolti. Può inoltre rappresentare, se richiesto, un luogo di confronto a supporto di situazioni di particolare complessità. Tutte le Istituzioni concorrono alla promozione, conoscenza e diffusione del presente Protocollo nel quadro più ampio della promozione della salute e del benessere dei bambini e degli adolescenti. Le Istituzioni coinvolte si impegano a contribuire a verifiche intermedie dell'attuazione del Protocollo stesso, da tenersi indicativamente ogni due anni.
Coordinamento e monitoraggio. Al fine di coordinare e monitorare le attività concordate, ciascuna delle Parti designerà un proprio responsabile. Per IZSVe è designato il Xxxx. Xxxxxx Xxxxxxxx, Laboratorio di Ittiovirologia – SCS6, mentre per il CSS è designato il Dott. Xxxxx Xxxxxxxxx, Direttore del CSS. Le Parti individueranno di volta in volta i rispettivi referenti responsabili per ogni specifico progetto di interesse comune.
Coordinamento e monitoraggio. Al fine di coordinare e monitorare le attività concordate, ciascuna delle Parti designano un proprio responsabile. Per l’IZSVe è designato la Dott.ssa Xxxxx Xx Xxxxxxxxxx, per il Dipartimento è designato la Prof.ssa Xxxxx Xxxxxx Xxxxxxxxx. Le Parti individueranno di volta in volta i rispettivi referenti responsabili per ogni specifico progetto di interesse comune.
Coordinamento e monitoraggio. Le scuole polo provinciali cureranno la progettazione, il monitoraggio e la rendicontazione delle attività, inviando il resoconto annuale all’Ufficio Scolastico Regionale. I firmatari si riuniranno almeno due volte all’anno per la progettazione e la rendicontazione.
Coordinamento e monitoraggio. 1. Le parti convengono sulla necessità di concordare una metodologia di reciproca collaborazione e consultazione volta a monitorare l’attuazione degli impegni assunti, al fine di precisare e aggiornare, con riguardo alle specifiche competenze, le azioni necessarie per il raggiungimento degli obiettivi concordati.
2. Le parti convengono, nell’ottica di rendere effettiva tale collaborazione e a garanzia dell’integrazione delle rispettive azioni amministrative, la costituzione del Collegio di vigilanza, definendone la funzione di monitoraggio ed aggiornamento del disegno generale di sviluppo del polo funzionale.
3. Gli esiti dell’attività di monitoraggio saranno periodicamente presentati alle rappresentanze istituzionali e da queste agli organi competenti, al fine di assumere le eventuali iniziative idonee a precisare e/o correggere il quadro generale di riferimento e a garantire l’attuazione coordinata degli impegni assunti, nel rispetto degli obiettivi generali e specifici descritti.
4. Le parti convengono inoltre sull’opportunità della costituzione formale di uno specifico tavolo istituzionale, coordinato dal Comune di Bologna, tra Quartiere San Donato, Comune e Provincia di Bologna, ACER e gli altri soggetti interessati, per un approfondimento preliminare dell’assetto urbanistico e funzionale e della verifica di fattibilità economica, anche in relazione a forme di finanziamento pubblico per programmi di riqualificazione urbana e edilizia sociale, relativamente ai seguenti obiettivi strettamente correlati a quelli del suddetto Accordo: − miglioramento del mix sociale del Pilastro, da perseguire promuovendo, nell’attuale quota di proprietà comunale, una riduzione dell’ERP a favore di quote di edilizia a canone convenzionato, rivolta all’inserimento/permanenza di inquilini con fasce di reddito tali da essere escluse dall’ERP e non in grado di poter agevolmente sostenere gli attuali affitti di mercato. Tale quota di ERP, non sottratta al patrimonio pubblico, andrebbe trasferita nell’ambito “Pioppe”; migliorando il mix sociale del Pilastro e inserendo gli inquilini ERP in ambiti urbani di nuovo insediamento “di edilizia di qualità” ed in contesti sociali più robusti e differenziati; − inserimento all’interno del Pilastro di usi terziari e direzionali da insediare in parte negli edifici ERP esistenti e in parte in nuove costruzioni, rafforzando in tal modo il mix funzionale e completando e consolidando le centralità del quartiere, con l’obiettivo di sostenere l...
Coordinamento e monitoraggio. 1. Il Coordinamento è finalizzato al raggiungimento degli obiettivi di cui all’Art. 2. Il Coordinamento – attivato congiuntamente tra Anci e Regione Toscana – ha per oggetto la collaborazione relativa alle attività del progetto di cui all'Art. 3.
2. Il monitoraggio del progetto è rivolto ad assicurare la corretta esecuzione dello stesso, mediante la pianificazione e la verifica delle attività da sviluppare, elaborando una specifica reportistica per consentire le eventuali azioni correttive che si rendessero opportune o necessarie.
3. Esso prevede incontri periodici, convocati dal dirigente regionale della Direzione competente, da realizzarsi non necessariamente in presenza ma anche attraverso l‘uso di adeguate piattaforme digitali di discussione.
Coordinamento e monitoraggio. 1. È istituito presso l’Assessorato alle attività produttive della Regione Campania un Comitato regionale di coordinamento, con funzioni di indirizzo e coordinamento dell’operatività di ciascun Fondo Provinciale di Garanzia.
2. Il Comitato regionale di coordinamento è composto dall’Assessore alle Attività Produttive, dal Coordinatore dell’Area Generale di Coordinamento - Sviluppo Attività Settore Secondario della Regione Campania e dai Presidenti delle Camere di Commercio che abbiano co-finanziato i Fondi Provinciali ai sensi dell’art. 3, comma 3. L’operatività del suddetto Comitato sarà disciplinata con apposito regolamento interno emanato dall’Assessorato alle Attività Produttive.
3. Allo scopo di verificare il miglioramento del livello di accesso al credito da parte delle PMI, ciascun Soggetto Gestore sarà tenuto ad elaborare e trasmettere all’Assessorato alle attività produttive, in conformità alle procedure da quest’ultimo stabilite, relazioni periodiche relative all’andamento e alla gestione del Fondo Provinciale gestito.
4. I Soggetti Xxxxxxx provvederanno ad assicurare il monitoraggio e la rendicontazione delle spese effettivamente sostenute anche in qualità di beneficiari finali della Misura 4.2., sottomisura G), del Complemento di Programmazione al P.O.R.. Comissioni di overperformance (in percentuale su base annua del totale del totale del Fondo in essere alla data di riferimento del calcolo): % di somme escusse nel semestre sulla media degli impegni del Fondo (1) minore o uguale a 5% maggiore del 5%; minore o uguale al 10% maggiore del 10%; minore o uguale del 20% maggiore del 20% % della media degli impegni del Fondo (1) sulle disponibilità (2) minore o uguale al 40% 0,4% 0,2% 0,0% 0,0% maggiore del 40%; minore o uguale al 60% 0,6% 0,4% 0,2% 0,0% maggiore del 60%; minore o ugualeall'80% 0,8% 0,6% 0,4% 0,2% maggiore dell'80% 1,0% 0,8% 0,6% 0,4%
(1) media degli impegni del fondo calcolata come valore medio del totale debito residuo dei finanziamenti garantiti in essere negli ultimi giorni dei singoli mesi del semestre
(2) disponibilità intesa come giacenza media del semestre del deposito vincolato relativo al Fondo Le commissioni di recupero spettano al momento in cui la perdita sul credito diventa definitiva e vanno determinate in percentuale dell'importo complessivo delle somme recuperate relativamente alla singola posizione % delle somme recuperate sull'importo originario della garanzia escussa
Coordinamento e monitoraggio. Per il coordinamento e il monitoraggio del presente Accordo quadro ciascuna Parte designa un proprio referente. Le Parti convengono che attraverso i referenti valutano e monitorano periodicamente le azioni di cooperazione previste dal presente Accordo quadro. E’ facoltà delle Parti procedere alla sostituzione del proprio referente dandone tempestiva comunicazione all’altra Parte. Ciascun Accordo attuativo può prevedere l’istituzione di un Comitato operativo in relazione alle esigenze della specifica attività prevista. E’ facoltà delle Parti procedere alla sostituzione dei propri rappresentanti nel Comitato operativo dandone tempestiva comunicazione all’altra Parte.
Coordinamento e monitoraggio. Per la gestione e il monitoraggio del presente Protocollo d'Intesa ciascuna Parte designa un proprio referente. Le Parti convengono che attraverso i referenti valuteranno e monitoreranno periodicamente le azioni di cooperazione previste dal presente Protocollo d'Intesa, effettuando almeno ogni sei mesi delle consultazioni periodiche. E’ facoltà delle Parti procedere alla sostituzione dei propri rappresentanti dandone tempestiva comunicazione all’altra Parte. Ciascun Atto esecutivo potrà prevedere l’istituzione di un Comitato operativo in relazione alle esigenze della specifica attività prevista, in un numero non superiore a 3 membri per parte. E’ facoltà delle Parti procedere alla sostituzione dei propri rappresentanti dandone tempestiva comunicazione all’altra Parte.
Coordinamento e monitoraggio. L'appaltatore garantisce la corretta gestione e il costante aggiornamento delle informazioni necessarie e la mappatura delle risorse esistenti attraverso strumenti che ne permettano la migliore fruibilità. L'appaltatore si impegna a dotarsi degli strumenti tecnologici ed informatici atti a garantire la piena funzionalità del servizio e la disponibilità di un automezzo per gli eventuali spostamenti che si rendessero necessari per la valutazione sul luogo dell’emergenza. L'U.I. Minori, Famiglie, Tutele e Protezioni dell’Area Benessere di Comunità del Comune di Bologna effettua il coordinamento e monitoraggio attraverso la costituzione di due gruppi di lavoro: