COMUNE DI QUARTU S.ELENA
COMUNE DI QUARTU S.ELENA
Provincia di CAGLIARI
SCUOLA MATERNA VIA ALLEGRI:
STRALCIO A 6 SEZIONI
CAPITOLATO SPECIALE DI APPALTO
CAPO I
Parte “A”
OGGETTO, AMMONTARE E CARATTERISTICHE DELL’APPALTO
Parte “B”
DISCIPLINA CONTRATTUALE
CAPO II
Parte “C”
DESIGNAZIONE E PRINCIPALI DIMENSIONI DELLE OPERE COMPRESE NELL’APPALTO A MISURA
CAPO III
Parte “D”
QUALITA’ E PROVENIENZA DEI MATERIALI
Parte “E”
MODO DI ESECUZIONE E PRESCRIZIONI GENERALI PER SINGOLE CATEGORIE DI LAVORO
Parte “F”
NORME PER LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEI LAVORI
PARTE A
OGGETTO, AMMONTARE E CARATTERISTICHE DELL’APPALTO
Art. A1 – Oggetto dell’appalto –
Stazione appaltante: Amministrazione Comunale di Quartu S.Elena.
L’appalto ha per oggetto l’esecuzione di opere di diversa tipologia progettate per La realizzazione di una Scuola Materna a 6 sezioni in Xxx Xxxxxxx-Xxx Xxxxxxxxx, xxx Xxxxxx xx Xxxxxx X.Xxxxx (XX).
Il progetto allegato prevede la edificazione di un nuovo complesso scolastico composto da sei (6) sezioni per complessivi 120 alunni.
Il lotto interessato dall’intervento è già nella disponibilità dell’Amministrazione Comunale perché destinato a standard di servizi pubblici. Ha una superficie complessiva di mq 5709 per la sua conformazione irregolare pone non pochi vincoli all’articolazione planimetrica del fabbricato.
In dettaglio il fabbricato sarà composto da sei aule (sezioni) ed avrà una superficie coperta di mq 1053 ed una superficie utile pari a mq 883 di cui 270 mq destinati alle attività ordinate, pratiche e speciali e mq 230 destinati alle attività libere.
In ossequio alle norme tecniche relative all’edilizia scolastica ciascuna unità pedagogica definita “sezione”, si articola in spazi diversificati destinati alle attività ordinate svolte a tavolino, alle attività pratiche (spogliatoio e locali di igiene) ed alle attività libere di carattere motorio o ludico. Gli spazi relativi a queste ultime vengono proposti esterni all’aula e accorpati per servire un’unica unità funzionale composta da tre sezioni.
Ciascuna aula è dotata di un loggiato ombreggiato ad essa dedicato per costituire complemento esterno delle attività di sezione.
Le strutture portanti saranno costituite da travi e pilastri in conglomerato cementizio armato e da solai in latero cemento.
Per le coperture piane degli ampi locali comuni si prevede la adozione di travi in legno lamellare a vista.
Le tamponature esterne saranno in parte in laterizio termo isolante intonacate ed in parte in mattoni laterizi tipo PICA con superfici esterne a vista.
Tutti gli intonaci esterni saranno pastinati con intonachino colorato in pasta.
Gli infissi esterni saranno in alluminio precolorato con vetro camera composto da lastre stratificate antinfortunistco.
Le finiture interne saranno ad intonaco civile tinteggiato, pavimentazioni in in grès porcellanato per gli spazi comuni e per i servizi igienici.
Le porte interne saranno in legno con rivestimenti melaminici nelle pannellature.
La dotazione impiantistica dell’intero complesso sarà completa e conforme alle specifiche norme tecniche.
In particolare si prevede:
- La realizzazione dell’impianto di condizionamento e di trattamento aria;
- L’impianto idrico e fognario con distribuzione in rame sanitario coibentato e scarichi in gheberit e p.v.c.;
- Impianto di riserva idrica completo di gruppo di pressurizzazione;
- Impianto idrico antincendio completo di riserva idrica e gruppo di pompaggio;
- Impianto elettrico completo di impianto di emergenza e di segnalazione.
Le sistemazioni esterne prevedono la recinzione completa del lotto, la realizzazione dell’ampio parcheggio che fronteggia l’ingresso, i vialetti di accesso pedonale, la regolarizzazione di tutte le aree libere.
Il sistema strutturale
L’impostazione strutturale del fabbricato è del tipo intelaiato trave pilastro in conglomerato cementizio armato e solai misti in latero-cemento, il tutto poggiante su fondazione a trave rovescia per la struttura in elevazione e su fondazioni a piastra e pareti in c.a. per i locali interrati.
La tecnologia costruttiva
Il sistema costruttivo del fabbricato ripropone una tecnologia tradizionale con tamponature e tramezzature laterizie di vario spessore.
Per la ottimizzazione delle prestazioni igrotermiche si prevede il rivestimento dei ponti termici relativi ai pilastri e alle travi con cappotto realizzato in lastre di polistirene con rivestimento precolorato rinforzato con rete portaintonaco.
La copertura piana sarà protetta con doppio strato impermeabilizzante posato su opportuno massetto di pendenza in conglomerato alleggerito e sottostante strato coibente formato da pannello rigido di poliuretano espanso.
Gli infissi esterni saranno in alluminio elettrocolorato con vetro camera costituito ove necessario da lastre stratificate antinfortunistiche.
Le finiture interne
Si prevede la finitura ad intonaco civile di tutti gli ambienti con tinteggiature in pittura lavabile. Negli spazi destinati alle attività libere e sala mensa, la copertura sarà del tipo in legno lamellare con tavolato a vista. Le travate di bordo lungo tutto il perimetro degli ambienti suddetti sarnno in calcestruzzo faccia vista trattati con resine.
La dotazione impiantistica
• Impianto idrico–sanitario: Sarà costituito da una mandata principale collegata che alimenterà il collettore di distribuzione dei bagni. Dal collettore partirà la distribuzione secondaria in rame sanitario coibentato. L’impianto sarà completo di riserva idrica potabile, impianto di pressurizzazione. Gli scarichi fognari saranno in tipo gheberit saldato per i tratti suborizzontali ed in PVC pesante per i collettori al piede.
• Impianto di riscaldamento: Il progetto prevede la realizzazione di un impianto di climatizzazione di nuova generazione con sistema Il sistema di condizionamento estivo - invernale previsto è del tipo ad espansione diretta di gas refrigerante, a pompa di calore e a volume variabile di refrigerante. L’edificio sarà pertanto servito da un sistema di condizionamento modulare multi zona, costituito da 2 motocondensanti a pompa di calore (esclusi dall’appalto) installate all’esterno in copertura , che alimenteranno ciascuna più macchine interne a servizio della scuola (avremmo nel complessivo n° 45 unità) . Ogni locale risulterà indipendente da tutti gli altri per funzionamento, impostazione della temperatura ambiente desiderata, velocità di rotazione del ventilatore della macchina
• Impianto elettrico: Sarà realizzato con una distribuzione modulare che prevede un quadro generale di fabbricato, quadri di settore dedicati a ciascun nucleo. Si prevede la realizzazione della distribuzione con linee privilegiate e di emergenza. Il progetto prevede anche la fornitura e posa in opera dei corpi illuminanti e la realizzazione dell’impianto di illuminazione esterna .
• Impianto antincendio: Il fabbricato è dotato di impianto di spegnimento ad idranti completo di riserva idrica dedicata e complesso di pompaggio.
Tipo di appalto
L’appalto è stato suddiviso in lavori a misura e lavori a corpo.
Fanno parte dei lavori a misura tutti i magisteri esterni al sedime del fabbricato necessari per il completamento dell’opera e nel dettaglio comprendono:
- tutti gli sbancamenti e gli scavi di qualsiasi genere ivi compresi quelli relativi alla quota di imposta dei vespai;
- le sistemazioni esterne quali marciapiedi, recinzioni, piazzali, etc;
- le reti a terra esterne che comprendono le reti della fogna nera e delle acque meteoriche ivi compresi gli allacciamenti;
- le vasche della riserva idrica e il gruppo di pompaggio;
- l’impianto idrico potabile compreso la riserva, il gruppo autoclave, tubazioni ect;
Fanno parte dei lavori a CORPO tutte le opere edili ed impiantistiche, anche se non espressamente menzionate necessarie per la costruzione del corpo di fabbrica nella loro interezza a partire dal piano di imposta delle fondazioni queste comprese. Sono inoltre compresi nei lavori a corpo tutte le opere esterne di impiantistica dell’antincendio (tubazioni, allacci, riserva idrica ect.)
Sono compresi nell’appalto tutti i lavori, le prestazioni, le forniture e le provviste necessarie per dare il lavoro compiuto a regola d’arte e secondo le condizioni stabilite dal capitolato speciale d’appalto, con le caratteristiche tecniche, qualitative e quantitative previste dal progetto esecutivo con i relativi allegati, con riguardo anche ai particolari costruttivi, dei quali tutti l’appaltatore dichiara di aver preso completa ed esatta conoscenza.
L’esecuzione dei lavori dovrà essere sempre e comunque effettuata secondo le regole dell’arte e l’appaltatore deve conformarsi alla massima diligenza nell’adempimento dei propri obblighi.
Art.A2 – Ammontare dell’appalto –
L’importo complessivo dei lavori ed oneri della sicurezza compresi nell’appalto, al netto dell'IVA, è di Euro 1.250.000,00 (unmilioneduecentocinquantamila/00).
L’importo complessivo è così formato:
a) Importo dei lavori soggetti a ribasso d’asta | € 1.216.276,39 |
b) Oneri per la sicurezza | € 33.723,61 |
Totale lavori | € 1.250.000,00 |
In linea generale gli importi delle varie categorie dei lavori da realizzare possono così riassumersi:
Descrizione categorie di lavoro | IMPORTO NETTO € | IMPORTO TOTALE € | INCIDENZA % |
LM- LAVORI A MISURA | |||
A – SCAVI E MOVIMENTI DI MATERIE IN GENERE | 38.797,02 | 38.797,02 | 22,094 |
B – IMPIANTO IDRICO, FOGNARIO, ALLACCIAMENTI | 23.495,93 | 23.495,93 | 13,381 |
C – AREE SCUOLA MATERNA C1 - MARCIAPIEDI, PIAZZALI E RECINZIONI | 110.263,94 | 110.263,94 | 62,794 |
D – OPERE VARIE | 3.039,13 | 3.039,13 | 1,731 |
SOMMANO I LAVORI A MISURA | 175.596,02 | 100,00 | |
LC- LAVORI A CORPO | |||
A – STRUTTURE IN FONDAZIONE, MURI E CORDOLI DI SPICCATO | 71.773,09 | 71.773,09 | 6,897 |
B – STRUTTURA IN ELEVAZIONE | 229.456,12 | 229.456,12 | 22,049 |
C – VESPAI E MASSETTI | 60.327,30 | 60.327,30 | 5,797 |
D – MURATURE, TAMPONATURE E TRAMEZZI | 98.752,56 | 98.752,56 | 9,489 |
E – COIBENTAZIONI ED IMPERMEABILIZZAZIONI | 81.793,83 | 81.793,83 | 7,859 |
F – INTONACI E TINTEGGIATURE | 106.437,69 | 106.437,69 | 10,228 |
G - PAVIMENTI, RIVESTIMENTI E MARMI | 76.814,30 | 76.814,30 | 7,381 |
H – INFISSI ESTERNI E PORTE INTERNE | 98.691,92 | 98.691,92 | 9,483 |
I – IMPIANTO IGIENICO SANITARIO | 29.406,77 | 29.406,77 | 2,826 |
L – IMPIANTI TECNOLOGICI | |||
L1 – IMPIANTO ELETTRICO | 6,646 | ||
IMPIANTO CITOFONICO, TV- | 69.160,97 | ||
SATELLITARE E TRASMISSIONE DATI | |||
5.741,02 | 0,552 | ||
74.901,99 | 7,198 | ||
M – IMPIANTO ANTINCENDIO | 26.329,38 | 26.329,38 | 2,530 |
N – IMPIANTO DI CONDIZIONAMENTO | 77.511,38 | 77.511,38 | 7,448 |
O – OPERE VARIE | 8.484,04 | 8.484,04 | 0,815 |
SOMMANO I LAVORI A CORPO | 1.040.680,37 | 100,00 | |
SOMMANO I LAVORI SOGGETTI A RIBASSO (LM+LC) | 1.216.276,39 | ||
OS-ONERI PER LA SICUREZZA | |||
OS.1- PONTEGGI E PROTEZIONI | 19.760,41 | 19.760,41 | 58,595 |
OS.2- BARACAMENTI ED IMPIANTI DI CANTIERE | 7.200,00 | 7.200,00 | 21,350 |
OS.3 - RECINZIONI E CARTELLONISTICA | 6.763,20 | 6.763,20 | 20,055 |
TOTALE ONERI PER LA SICUREZZA | 33.723,61 | 100,00 | |
TOTALE GENERALE (LM+LC+OS) | 1.250.000,00 |
L’importo contrattuale corrisponde all’importo dei lavori al quale deve essere applicato il ribasso percentuale sull’importo medesimo offerto dall’aggiudicatario in sede di gara, aumentato dell’importo degli oneri per la sicurezza e non soggetti al ribasso d’asta ai sensi del combinato disposto dall’articolo 131, comma 3, del D.Lgs, 12 aprile 2006 n. 163 e dell’articolo 100 del D.Lgs,
9 aprile 2008 n. 81 e relativo allegato XV punto 4.1.4.
Art.A3 – Modalità di stipulazione del contratto –
Il contratto è stipulato “a corpo e a misura”.
L’importo dei lavori a corpo è pari a euro 1.040.680,37, l’importo dei lavori a misura è pari a euro 175.596,02, mentre l’importo degli oneri della sicurezza è pari a euro 33.723,61.
Per i lavori “A CORPO” l’importo del contratto, determinato in sede di gara, resta fisso e invariabile senza che possa essere invocata alcuna verificazione sulla misura o sul valore attribuito alla quantità.
Per i lavori “A MISURA” l’importo determinato in sede di gara, potrà variare in più o in meno, nel rispetto dell’articolo 132 del D.Lgs 163 e dell’articolo 10 del Capitolato Generale di cui al Decreto del Ministro dei lavori Pubblici n° 145 del 19/04/2000.
Il ribasso percentuale offerto dall’aggiudicatario in sede di gara si estende e si applica ai prezzi unitari in elenco, che per i lavori a corpo non hanno valore negoziale ai fini dell’appalto e della determinazione dell’importo complessivo dei lavori, essendo utilizzabili esclusivamente per la definizione, valutazione e contabilizzazione di eventuali varianti, addizioni o detrazioni in corso d’opera. Per i lavori a misura il ribasso percentuale offerto dall’aggiudicatario in sede di gara si applica ai prezzi unitari in elenco, da utilizzarsi per la definizione, valutazione e contabilizzazione dei lavori realizzati e per la valutazione di eventuali varianti, addizioni o detrazioni in corso d’opera.
Art.A4 – Categoria prevalente, categorie scorporabili e subappaltabili –
Ai sensi degli articoli 3 e 30 del regolamento per la qualificazione delle imprese di costruzione approvato con D.P.R. 25 gennaio 2000, n. 34 ed in conformità all’allegato “A” al predetto regolamento, i lavori sono classificati nella categoria prevalente di opere “OG1”.
CATEGORIA PREVALENTE OG1: € 1.037.533,64 (85,30%)
A scelta dell’impresa, i lavori ricadenti nella su citata categoria, qualora le condizioni di legge e del presente capitolato speciale lo consentano, possono essere subappaltate nella misura massima del 30% (trentapercento).
Le parti di lavoro appartenenti alle categorie diverse da quella prevalente sono:
• OG11 € 178.742,75 (14,70 %)
PARTE B DISCIPLINA CONTRATTUALE
Art. B1 – Interpretazione del contratto e del capitolato speciale d’appalto
In caso di norme del capitolato speciale tra loro non compatibili o apparentemente non compatibili, trovano applicazione in primo luogo le norme eccezionali o quelle che fanno eccezione a regole generali, in secondo luogo quelle maggiormente conformi alle disposizioni legislative o regolamentari ovvero all’ordinamento giuridico, in terzo luogo quelle di maggior dettaglio e infine quelle di carattere ordinario.
L’interpretazione delle clausole contrattuali, così come delle disposizioni del capitolato speciale d’appalto, è fatta tenendo conto delle finalità del contratto e dei risultati ricercati con l’attuazione del progetto approvato; per ogni altra evenienza trovano applicazione gli articoli da 1362 a 1369 del Codice Civile.
Art. B2 – Documenti che fanno parte del contratto –
Xxxxx parte integrante e sostanziale del contratto d’appalto, ancorché non materialmente allegati:
a) il Capitolato Generale d’appalto approvato con decreto ministeriale 19 aprile 2000, n. 145;
b) il presente Capitolato Speciale d’Appalto comprese le tabelle allegate allo stesso, con i limiti, per queste ultime, descritti nel seguito in relazione al loro valore indicativo;
c) tutti gli elaborati grafici del progetto esecutivo, ivi compresi i particolari costruttivi, e degli impianti;
d) l’elenco dei prezzi unitari;
e) il Piano di Sicurezza e di Coordinamento di cui all’articolo dell’articolo 100 del D.Lgs, 9 aprile 2008 n. 81 e le proposte integrative al predetto piano di cui all’articolo 131, comma 2, lettera a), D.Lgs n°163;
f) il Piano Operativo di sicurezza di cui all’articolo 131, comma 2, lettera c), X.Xxx n°163, redatto dall’impresa aggiudicataria e controfirmato per accettazione dalla D.L. e dal Coordinatore per la Sicurezza in fase di esecuzione;
g) il cronoprogramma di cui all’articolo 42 del regolamento generale.
Sono contrattualmente vincolanti tutte le leggi e le norme vigenti in materia di lavori pubblici e in particolare:
* il D. Lgs. 12 aprile 2006, n.163
* il regolamento generale approvato con D.P.R. 21 dicembre 1999, n. 554,per quanto applicabile;
* il D.P.R. del 25/1/2000 n° 34.
* il capitolato generale d’appalto approvato con decreto ministeriale 19 aprile 2000, n. 145;
Non fanno invece parte del contratto e sono estranei ai rapporti negoziali:
* il computo metrico e il computo metrico estimativo;
* le tabelle di riepilogo dei lavori e la loro suddivisione per categorie omogenee, ancorché inserite e integranti il presente capitolato speciale; esse hanno efficacia limitatamente ai fini dell’aggiudicazione per la determinazione dei requisiti soggettivi degli esecutori, ai fini della definizione dei requisiti oggettivi e del subappalto;
* le quantità delle singole voci elementari rilevabili dagli atti progettuali e da qualsiasi altro loro allegato.
Art. B3 – Disposizioni particolari riguardanti l’appalto –
L’esecuzione dei contratto e dei suoi allegati da parte dell’appaltatore equivale a dichiarazione di perfetta conoscenza e incondizionata accettazione della legge, dei regolamenti e di tutte le norme vigenti in materia di lavori pubblici, nonché alla completa accettazione di tutte le norme che regolano il presente appalto, e del progetto per quanto attiene alla sua perfetta esecuzione.
Ai sensi dell’art. 71, comma 3 del Regolamento Generale, l’appaltatore da atto, senza riserva alcuna, della piena conoscenza e disponibilità degli atti progettuali e della documentazione, della disponibilità dei siti, dello stato dei luoghi, delle condizioni pattuite in sede di offerta e ogni altra circostanza che interessi i lavori, che, come da apposito verbale sottoscritto col responsabile del procedimento, consentono l’immediata esecuzione dei lavori.
In particolare, con la sottoscrizione del contratto d’appalto e della documentazione allegata, l’appaltatore anche in conformità a quanto dichiarato espressamente in sede di offerta da atto:
- di avere preso piena e perfetta conoscenza del progetto esecutivo ed in particolare di quello delle strutture e degli impianti e dei relativi calcoli giustificativi e della loro integrale attuabilità;
- di aver verificato le relazioni e constatato la congruità e la completezza dei calcoli e dei particolari costruttivi posti a base d’appalto, anche alla luce degli accertamenti effettuati in sede di visita ai luoghi, con particolare riferimento ai risultati delle indagini geologiche e geotecniche, alla tipologia di intervento e alle caratteristiche localizzative e costruttive;
- di avere formulato la propria offerta tenendo conto, anche per le opere a corpo, di tutti gli adeguamenti che si dovessero rendere necessari, nel rispetto delle indicazioni progettuali, anche per
quanto concerne il piano di sicurezza e di coordinamento in relazione alla propria organizzazione, alle proprie tecnologie, alle proprie attrezzature, alle proprie esigenze di cantiere e al risultato dei propri accertamenti, nell’assoluto rispetto della normativa vigente, senza che ciò possa costituire motivo per ritardi o maggiori compensi o particolari indennità;
Gli eventuali esecutivi di cantiere redatti dall’Appaltatore per proprie esigenze organizzative ed esecutive devono essere preventivamente sottoposti all’approvazione del Direttore Lavori; ove trattasi di aggiornamento e/o integrazione degli elaborati di strutture posti a base d’appalto, dopo l’approvazione del Direttore dei Lavori, l’Appaltatore dovrà provvedere al deposito, se in zona sismica, ai sensi della legge n. 64/74 e successive modifiche e integrazioni. Tali progetti vanno poi allegati alla documentazione di collaudo.
Art. B4 – Fallimento dell’appaltatore –
1. In caso di fallimento dell’appaltatore la Stazione appaltante si avvale, salvi e senza pregiudizio per ogni altro diritto e azione a tutela dei propri interessi, della procedura prevista dall’art. 140, del D. Lgs. 163/2006
2. Qualora l’esecutore sia un’associazione temporanea, in caso di fallimento dell’impresa mandataria o di una impresa mandante trovano applicazione rispettivamente i commi 18 e 19 dell’art. 37 del G.Lgs. 163/2006.
Art. B5 – Rappresentante dell’appaltatore e domicilio –
L’appaltatore deve eleggere domicilio ai sensi e nei modi di cui all’articolo 2 del Capitolato Generale d’appalto; a tale domicilio si intendono virtualmente effettuate tutte le intimazioni, le assegnazioni di termini e ogni altra notificazione o comunicazione dipendente dal contratto.
L’appaltatore deve altresì comunicare, ai sensi e nei modi di cui all’articolo 3 del Capitolato Generale d’Appalto, le generalità delle persone autorizzate a riscuotere.
Ogni variazione del domicilio di cui al comma 1, o delle persone di cui al comma 2, deve essere tempestivamente comunicata alla Stazione appaltante.
Art. B6 – Norme generali sui materiali, i componenti, i sistemi e l’esecuzione –
Nell’esecuzione di tutte le lavorazioni, le opere, le forniture, i componenti, anche relativamente a sistemi e subsistemi di impianti tecnologici oggetto dell’appalto, devono essere rispettate tutte le prescrizioni di legge e di regolamento in materia di qualità, provenienza e accettazione dei materiali e componenti nonché, per quanto concerne la descrizione, i requisiti di prestazione e le modalità di esecuzione di ogni categoria di lavoro, tutte le indicazioni contenute o richiamate
contrattualmente nel capitolato speciale di appalto, negli elaborati grafici del progetto esecutivo e nella descrizione delle singole voci allegata allo stesso capitolato.
Per quanto riguarda l’accettazione, la qualità e l’impiego dei materiali, la loro provvista, il luogo della loro provenienza e l’eventuale sostituzione di quest’ultimo, si applicano rispettivamente gli articoli 15, 16 e 17 del Capitolato Generale d’appalto.
TERMINI PER L’ESECUZIONE
Art. B7 – Consegna e inizio dei lavori –
L’esecuzione dei lavori ha inizio dopo la stipula del formale contratto, in seguito a consegna, risultante da apposito verbale, da effettuarsi non oltre 45 giorni dalla predetta stipula, previa convocazione dell’esecutore.
È facoltà della Stazione appaltante procedere in via d’urgenza alla consegna dei lavori, anche nelle more della stipulazione formale del contratto, ai sensi dell’articolo 129 commi 1 e 4, del Regolamento Generale e degli articoli 29 e 30 del Capitolato Generale d’Appalto; in tal caso il direttore dei lavori indica espressamente sul verbale le lavorazioni da iniziare immediatamente.
Se nel giorno fissato e comunicato l’appaltatore non si presenta a ricevere la consegna dei lavori, il direttore dei lavori fissa un nuovo termine perentorio, non inferiore a 5 giorni e non superiore a 15; i termini per l’esecuzione decorrono comunque dalla data della prima convocazione. Decorso inutilmente il termine di anzidetto è facoltà della stazione appaltante di risolvere il contratto e incamerare la cauzione, ferma restando la possibilità di avvalersi della garanzia fidejussoria al fine del risarcimento del danno, senza che ciò possa costituire motivo di pretese o eccezioni di sorta. Qualora sia indetta una nuova procedura per l’affidamento dei lavori, l’aggiudicatario è escluso dalla partecipazione in quanto l’inadempimento è considerato grave negligenza accertata.
L’appaltatore deve trasmettere alla stazione appaltante, prima dell’inizio dei lavori, la documentazione di avvenuta denuncia di inizio lavori effettuata agli enti previdenziali, assicurativi ed antinfortunistici, inclusa la Cassa edile ove dovuta; egli trasmette altresì, a scadenza quadrimestrale, copia dei versamenti contributivi, previdenziali, assicurativi nonché di quelli dovuti agli organismi paritetici previsti dalla contrattazione collettiva, sia relativi al proprio personale che a quello elle imprese subappaltatrici.
Art. B8 – Termini per l’ultimazione dei lavori –
Il tempo utile per ultimare tutti i lavori compresi nell’appalto è fissato in 18 (diciotto) mesi naturali e consecutivi decorrenti dalla data del verbale di consegna dei lavori.
Nel calcolo del tempo contrattuale si è tenuto conto delle ferie contrattuali.
L’appaltatore si obbliga alla rigorosa ottemperanza del cronoprogramma dei lavori che potrà fissare scadenze inderogabili per l’approntamento delle opere necessarie all’inizio di forniture e lavori da effettuarsi da altre ditte per conto della Stazione appaltante ovvero necessarie all’utilizzazione, prima della fine dei lavori e previo certificato di collaudo o certificato di regolare esecuzione, riferito alla sola parte funzionale delle opere.
Art. B9 – Sospensioni e proroghe –
Qualora cause di forza maggiore, condizioni climatiche od altre circostanze speciali impediscano in via temporanea che i lavori procedano utilmente a regola d’arte, la Direzione Lavori, d’ufficio o su segnalazione dell’appaltatore, può ordinare la sospensione dei lavori redigendo apposito verbale. Sono circostanze speciali le situazioni che determinano la necessità di procedere alla redazione di una variante in corso d’opera nei casi previsti dall’articolo 132, comma 1, lettere a), b), c) e d) del D.Lgs 163.
Si applicano l’articolo 133 del Regolamento Generale e gli articoli 24,25 e 26 del Capitolato Generale d’Appalto.
L’appaltatore, qualora per causa ad esso non imputabile, non sia in grado di ultimare i lavori nei termini fissati, può chiedere con domanda motivata proroghe che, se riconosciute giustificate, sono concesse alla direzione dei lavori purché le domande pervengano prima della scadenza del termine anzidetto.
A giustificazione del ritardo nell’ultimazione dei lavori o nel rispetto delle scadenze fissate dal programma temporale l’appaltatore non può mai attribuirne la causa, in tutto o in parte, ad altre ditte o imprese o forniture, se esso appaltatore non abbia tempestivamente per iscritto denunciato alla stazione appaltante il ritardo imputabile a dette ditte, imprese o forniture.
I verbali per la concessione di sospensioni o proroghe, redatti con adeguata motivazione a cura della direzione dei lavori e controfirmati dall’appaltatore e recanti l’indicazione dello stato di avanzamento dei lavori, devono pervenire al responsabile del procedimento entro il quinto giorno naturale successivo alla loro redazione e devono essere restituiti controfirmati dallo stesso o dal suo delegato; qualora il responsabile del procedimento non si pronunci entro tre giorni dal ricevimento, i verbali si danno per riconosciuti e accettati dalla stazione appaltante.
In ogni caso la sospensione opera dalla data di redazione del relativo verbale, accettato dal responsabile del procedimento o sul quale si sia formata l’accettazione tacita. Non possono essere
riconosciute sospensioni, e i relativi verbali non hanno alcuna efficacia, in assenza di adeguate motivazioni o le cui motivazioni non siano riconosciute adeguate da parte del Responsabile del procedimento.
Il verbale di sospensione ha efficacia dal quinto giorno antecedente la sua presentazione al Responsabile del procedimento, qualora il predetto verbale gli sia stato trasmesso dopo il quinto giorno dalla redazione ovvero rechi una data di decorrenza della sospensione anteriore al quinto giorno precedente la data di trasmissione.
Art. B10 – Penali in caso di ritardo – Premio di accelerazione –
Nel caso di mancato rispetto del termine indicato per l’esecuzione delle opere, per ogni giorno naturale e consecutivo di ritardo nell’ultimazione dei lavori viene applicata una penale pari allo 0,3 per mille (euro zero e centesimi trenta ogni mille euro) dell’importo contrattuale.
Non è previsto premio di accelerazione.
Art. B11 – Programma esecutivo dei lavori dell’appaltatore e cronoprogramma –
Prima dell’inizio dei lavori, l’appaltatore predispone e consegna alla Direzione Lavori un proprio programma esecutivo dei lavori, elaborato in relazione alle proprie tecnologie, alle proprie scelte imprenditoriali e alla propria organizzazione lavorativa; tale programma deve riportare per ogni lavorazione, le previsioni circa il periodo di esecuzione nonché l’ammontare presunto, parziale e progressivo, dell’avanzamento dei lavori alle date contrattualmente stabilite per la liquidazione dei certificati di pagamento. Esso deve essere coerente con i tempi contrattuali di ultimazione e deve essere approvato dalla direzione lavori, mediante apposizione di un visto, entro cinque giorni dal ricevimento.
Trascorso il predetto termine senza che la Direzione lavori si sia pronunciata, il programma esecutivo dei lavori si intende accettato, fatte salve palesi illogicità o indicazioni erronee palesemente incomparabili con il rispetto dei termini di ultimazione.
Il programma esecutivo dei lavori dell’appaltatore può essere modificato o integrato dalla stazione appaltante mediante ordine di servizio ogni volta che sia necessario alla miglior esecuzione dei lavori ed in particolare:
a) per il coordinamento con le prestazioni o le forniture di imprese o altre ditte estranee al contratto;
b) per l’intervento o il mancato intervento di società concessionarie di pubblici servizi le cui reti siano coinvolte in qualunque modo con l’andamento dei lavori, purché non imputabile ad inadempimenti o ritardi della stazione committente;
c) che l’intervento o il coordinamento con autorità, enti o altri soggetti diversi dalla stazione appaltante, che abbiano giurisdizione, competenze o responsabilità di tutela sugli immobili, i siti e le aree comunque interessate dal cantiere; a tal fine non sono considerati soggetti diversi le società o aziende controllate o partecipate dalla stazione appaltante o soggetti titolari di diritti sui beni in qualunque modo interessati dai lavori intendendosi, in questi casi, ricondotta la fattispecie alla responsabilità gestionale della stazione appaltante;
d) per la necessità o l’opportunità di eseguire prove sui campioni, prove di carico e di tenuta e funzionamento degli impianti, nonché collaudi parziali o specifici;
e) qualora sia richiesto dal Coordinatore per la sicurezza e la salute nel cantiere, in ottemperanza all’articolo 92 del D.Lgs, 9 aprile 2008 n. 81. In ogni caso il programma esecutivo dei lavori deve essere coerente con il piano di sicurezza e di coordinamento del cantiere, eventualmente integrato ed aggiornato.
I lavori saranno comunque eseguiti nel rispetto del crono programma predisposto dalla stazione appaltante e integrante il progetto esecutivo; tale crono programma può essere modificato dalla stazione appaltante al verificarsi delle condizioni di cui al comma 2.
Art. B12 – Inderogabilità dei termini di esecuzione –
Non costituiscono motivo di proroga dell’inizio dei lavori, della loro mancata regolare o continuativa conduzione, secondo il relativo programma, o della loro ritardata ultimazione:
a) il ritardo nell’installazione del cantiere e nell’allacciamento alle reti tecnologiche al suo funzionamento, per l’approvvigionamento dell’energia elettrica e dell’acqua;
b) l’adempimento di prescrizioni, o il rimedio a inconvenienti o infrazioni riscontrate dal Direttore dei lavori o dagli organi di vigilanza in materia sanitaria e di sicurezza, ivi compreso il Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione;
c) l’esecuzione di accertamenti integrativi che l’appaltatore ritenesse di dover effettuare per la esecuzione delle opere di fondazione, delle strutture e degli impianti, salvo che siano ordinati dalla Direzione dei lavori o espressamente approvati da questa;
d) il tempo necessario per l’esecuzione di prove sui campioni, di sondaggi, analisi e altre prove assimilabili;
e) il tempo necessario per l’espletamento degli adempimenti a carico dell’appaltatore comunque previsti dal capitolato speciale d’appalto;
f) le eventuali controversie tra l’appaltatore e i fornitori, subappaltatori, affidatari, altri incaricati;
g) le eventuali vertenze a carattere aziendale tra l’appaltatore e il proprio personale dipendente.
Art. B13 – Risoluzione del contratto per mancato rispetto dei termini –
L’eventuale ritardo dell’appaltatore, rispetto ai termini per l’ultimazione dei lavori o sulle scadenze esplicitamente fissate allo scopo dal programma temporale, superiore a 120 giorni naturali e consecutivi produce la risoluzione del contratto, a discrezione della stazione appaltante e senza l’obbligo di ulteriore motivazione, ai sensi degli articoli 136 e 138 del D.Lgs 163/2006
La risoluzione del contratto trova applicazione dopo la formale messa in mora dell’appaltatore e in contraddittorio con il medesimo.
Sono dovuti dall’appaltatore i danni subiti dalla stazione appaltante in seguito alla risoluzione del contratto.
DISCIPLINA ECONOMICA
Art. B14 – Anticipazione –
Ai sensi dell’articolo 5, comma 1, del decreto legge 28 marzo 1997, n. 79, convertito con modificazioni dalla legge 28 maggio 1997 n 140, non è dovuta alcuna anticipazione.
Solo per opere finanziate o coofinanziate con fondi dell’Unione Europea ai sensi del combinato disposto art.2 comma 91 L.662/1996 e art.5 comma 1 del decreto legge n.79/1997 convertito con modificazione dalla Legge n.40/1997, è dovuta all’appaltatore una somma a titolo di anticipazione nei limiti di legge, entro 15 giorni dalla data di effettivo inizio dei lavori accertati dal Responsabile del Procedimento ai sensi dell’art.113 del D.P.R. 554/99.
Art. B15- Pagamenti in acconto –
I pagamenti avvengono per stati di avanzamento, mediante emissione di certificato di pagamento ogni volta che i lavori eseguiti, contabilizzati al netto del ribasso d’asta, comprensivi della relativa
quota degli oneri per la sicurezza, raggiungano un importo non inferiore a € 70.000,00 (euro settantamila/00).
A garanzia dell’osservanza delle norme e delle prescrizioni dei contratti collettivi, delle leggi e dei regolamenti sulla tutela, protezione, assicurazione e sicurezza fisica dei lavoratori, sull’importo netto progressivo dei lavori è operata una ritenuta dello 0,50 per cento da liquidarsi, nulla ostando, in sede di conto finale.
Entro i 45 giorni successivi all’avvenuto raggiungimento dell’importo dei lavori eseguiti di cui al comma 1, il Direttore dei lavori redige la relativa contabilità e il Responsabile del procedimento emette, entro i successivi 15 giorni, il conseguente certificato di pagamento.
La stazione appaltante provvede al pagamento del predetto certificato entro i successivi 30 giorni, mediante emissione dell’apposito mandato e l’erogazione a favore dell’appaltatore ai sensi dell’articolo 29 del Decreto legislativo 25 febbraio 1995, n. 77.
Qualora i lavori rimangano sospesi per un periodo superiore a 90 giorni, per cause non dipendenti dall’appaltatore, si provvede alla redazione dello stato di avanzamento e all’emissione del certificato di pagamento, prescindendo dall’importo minimo di cui al comma 1.
Art. B16 – Pagamenti a saldo –
Il conto finale dei lavori è redatto entro 30 giorni dalla data della loro ultimazione, accertata con apposito verbale; redatto il verbale di ultimazione, è accertata e predisposta la liquidazione dell’ultima rata di acconto qualunque sia l’ammontare della somma.
Il conto finale dei lavori è sottoscritto dall’appaltatore e, per la stazione appaltante, dal responsabile del procedimento entro 30 giorni dalla sua redazione ai sensi del comma 1.
La rata di saldo, unitamente alle ritenute di cui all’articolo 21, comma 2, nulla ostando, è pagata entro 90 giorni dopo l’avvenuta emissione del certificato di collaudo provvisorio o del certificato di regolare esecuzione.
Il pagamento della rata di saldo, disposto previa garanzia fidejussoria ai sensi dell’articolo 141, comma 9, del D.Lgs 163/2006, non costituisce presunzione di accettazione dell’opera ai sensi dell’articolo 1666, secondo comma, del codice civile.
La garanzia fidejussoria deve essere conforme allo schema tipo 1.4 del D.M. 12/03/2004, n. 123. L’importo assicurato deve essere conforme a quanto previsto dal comma 3 art. 102 del Regolamento.
Salvo quanto disposto dall’articolo 1669 del codice civile, l’appaltatore risponde per la difformità ed i vizi dell’opera, ancorché riconoscibile, purché denunciati dal soggetto appaltante prima che il certificato di collaudo o il certificato di regolare esecuzione assuma carattere definitivo.
Art. B17 – Ritardi nel pagamento delle rate di acconto –
Non sono dovuti interessi per i primi 45 giorni intercorsi tra il verificarsi delle condizioni e delle circostanze per l’emissione del certificato di pagamento ai sensi dell’articolo 21 e la sua effettiva emissione e messa a disposizione della stazione appaltante per la liquidazione; trascorso tale termine senza che sia emesso il certificato di pagamento, sono dovuti all’appaltatore gli interessi legali per i primi 60 giorni di ritardo; trascorso infruttuosamente anche questo termine, spettano all’appaltatore gli interessi di mora nella misura stabilita con apposito decreto ministeriale di cui all’articolo 133, comma 1, del D.Lgs. 163/2006.
Non sono dovuti interessi per i primi 30 giorni intercorrenti tra l’emissione del certificato di pagamento e il suo effettivo pagamento a favore dell’appaltatore; trascorso tale termine senza che la stazione appaltante abbia provveduto al pagamento, sono dovuti all’appaltatore gli interessi legali per i primi 60 giorni di ritardo; trascorso infruttuosamente anche questo termine spettano all’appaltatore gli interessi di mora nella misura stabilita con apposito decreto ministeriale di cui all’articolo 133, comma 1, del D.Lgs. 163/2006.
Il pagamento degli interessi di cui al presente articolo avviene d’ufficio in occasione del pagamento, in acconto o a saldo, immediatamente successivo, senza necessità di domande o riserve, il pagamento dei predetti interessi prevale sul pagamento delle somme a titolo di esecuzione dei lavori.
È facoltà dell’appaltatore, trascorsi i termini di cui ai commi precedenti, ovvero nel caso in cui l’ammontare delle rate di acconto, per le quali non sia stato tempestivamente emesso il certificato o il titolo di spesa, raggiunga il quarto dell’importo netto contrattuale, di agire ai sensi dell’articolo 1460 del codice civile, rifiutando di adempiere alle proprie obbligazioni se la stazione appaltante non provveda contemporaneamente al pagamento integrale di quanto maturato; in alternativa è facoltà dell’appaltatore, previa costituzione di mora della stazione appaltante, promuovere il giudizio arbitrale per la dichiarazione di risoluzione del contratto, trascorsi 60 giorni dalla data della predetta costituzione in mora, in applicazione all’articolo 133, comma 1, del D.Lgs. 163/2006.
Per i lavori finanziati tramite mutui o Decreti Regionali, il pagamento della rata di acconto, compresa l’ultima rata, avverrà al momento della somministrazione del mutuo o del finanziamento Regionale, in tal caso i termini di cui all’art. 29 del Capitolato Generale d’appalto non verranno
applicati e l’impresa non potrà pretendere alcuna corresponsione di interessi per eventuali ritardi nei pagamenti eccedenti i 45 giorni.
Art. B18 – Ritardi nel pagamento della rata di saldo –
Per il pagamento della rata di saldo in ritardo rispetto al termine stabilito all’articolo 29, D.M. n°
145 del 2000 per causa imputabile all’Amministrazione, sulle somme dovute decorrono gli interessi legali.
Qualora il ritardo nelle emissioni dei certificati o nel pagamento delle somme dovute a saldo si protragga per ulteriori 60 giorni, oltre al termine stabilito al comma 1, sulle stesse somme sono dovuti gli interessi di mora.
Art. B19 – Revisione prezzi –
1. Ai sensi dell’articolo dell’art. 133, comma 2, del D. Lgs. 163/2006, è esclusa qualsiasi revisione dei prezzi e non trova applicazione l’articolo 1664, primo comma, del codice civile, fatto salvo quanto espressamente previsto, per i prezzi di singoli materiali, dall’art. 133, commi 4 – 5 – 6
– 7, del D.Lgs. 163/2006, nel caso in cui gli stessi subiscano variazioni in aumento o diminuzione superiori al 10% rispetto al prezzo rilevato dal Ministero competente nell’anno di presentazione dell’offerta.
2. Qualora, per cause non imputabili all’appaltatore, la durata dei lavori si protragga fino a superare i due anni dal loro inizio, al contratto si applica il prezzo chiuso, consistente nel prezzo dei lavori al netto del ribasso d’asta, aumentato di una percentuale, determinata con decreto ministeriale, da applicarsi, nel caso in cui la differenza tra il tasso di inflazione reale e il tasso di inflazione programmato nell’anno precedente sia superiore al 2 per cento, all’importo dei lavori ancora da eseguire per ogni anno intero previsto per l’ultimazione dei lavori stessi.
3. Per i lavori la cui durata prevista è superiore a 2 anni, al contratto si applica il prezzo chiuso, consistente nel prezzo dei lavori al netto del ribasso d’asta, aumentato di una percentuale, determinata con decreto ministeriale, da applicarsi, nel caso in cui la differenza tra il tasso di inflazione reale e il tasso di inflazione programmato nell’anno precedente sia superiore al 2 per cento, all’importo dei lavori ancora da eseguire per ogni anno intero previsto per l’ultimazione dei lavori stessi.
Art. B20 - Cessione del contratto e cessione dei crediti –
E’ vietata la cessione del contratto sotto qualsiasi forma; ogni atto contrario è nullo di diritto.
E’ ammessa la cessione dei crediti, ai sensi del combinato disposto dell’articolo 117, comma 1, del
D. Lgs. 163/2006 e della legge 21 febbraio 1991, n. 52, a condizione che il cessionario sia un istituto bancario o un intermediario finanziario iscritto nell’apposito Albo presso la Banca d’Italia e che il contratto di cessione, in originale o in copia autenticata, sia notificato alla Stazione appaltante e da questa accettato ai sensi del comma 3 dell’art. 117, del D.Lgs. 163/2006, prima o contestualmente al certificato di pagamento sottoscritto dal responsabile del procedimento.
DISPOSIZIONI SUI CRITERI CONTABILI PER LA LIQUIDAZIONE DEI LAVORI
Art. B21 - Valutazione dei lavori a corpo
La valutazione del lavoro a corpo è effettuata secondo le specificazioni date nell’enunciazione e nella descrizione del lavoro a corpo, nonché secondo le risultanze degli elaborati grafici e di ogni altro allegato progettuale; il corrispettivo per il lavoro a corpo resta fisso e invariabile senza che possa essere invocata dalle parti contraenti alcuna verifica sulla misura o sul valore attribuito alla quantità di detti lavori.
Nel corrispettivo per l’esecuzione dei lavori a corpo s’intende sempre compresa ogni spesa occorrente per dare l’opera compiuta sotto le condizioni stabilite dal capitolato speciale d’appalto e secondo i tipi indicati e previsti negli atti progettuali. Pertanto nessun compenso può essere richiesto per lavori, forniture e prestazioni che, ancorché non esplicitamente specificati nella descrizione dei lavori a corpo, siano rilevabili dagli elaborati grafici o viceversa. Lo stesso dicasi per lavori, forniture e prestazioni che siano tecnicamente e intrinsecamente indispensabili alla funzionalità, completezza e corretta realizzazione dell’opera appaltata secondo le regola dell’arte.
La contabilizzazione dei lavori a corpo è effettuata applicando all’importo netto di aggiudicazione le percentuali convenzionali relative alle singole categorie di lavoro indicate nella tabella di cui all’articolo 2, allegata al presente capitolato speciale, di ciascuna delle quali va contabilizzata la quota parte in proporzione al lavoro eseguito.
L’elenco dei prezzi unitari e il computo metrico hanno validità ai soli fini della determinazione del prezzo a base d’asta in base al quale effettuare l’aggiudicazione, in quanto l’appaltatore è tenuto, in sede di partecipazione alla gara, a verificare le voci e le quantità richieste per l’esecuzione completa dei lavori progettati, ai fini della formulazione della propria offerta e del conseguente corrispettivo.
Gli oneri per la sicurezza sono valutati in maniera forfetaria secondo una percentuale fissa dei prezzi di cui all’elenco allegato al capitolato speciale; la percentuale sarà pari all’incidenza
dell’importo complessivo della sicurezza messa in appalto rispetto all’importo complessivo dei lavori messi a base di gara al netto del ribasso d’asta.
Art. B22 – Valutazione dei lavori a misura –
La contabilizzazione delle opere a misura sarà effettuata applicando alle quantità eseguite i prezzi unitari desunti dall’elenco allegato al presente capitolato speciale e applicando all’importo così ottenuto il ribasso contrattuale.
In corso d’opera, qualora debbano essere introdotte variazioni ai lavori ai sensi degli articoli B28 o B29, e queste non siano valutabili mediante i prezzi unitari rilevabili dagli atti progettuali o di gara, si procederà alla formazione di nuovi prezzi ai sensi dell’articolo B30, questi ultimi saranno riferiti alla data dell’offerta e saranno soggetti al ribasso contrattuale. Dette variazioni saranno predefinite, sotto il profilo economico, con relativo atto aggiuntivo di sottomissione.
Non sono comunque riconosciuti nella valutazione delle opere ingrossamenti o aumenti dimensionati di alcun genere non rispondenti ai disegni di progetto se non saranno stati preventivamente autorizzati dal Direttore dei lavori.
Nel corrispettivo per l’esecuzione dei lavori a misura si intende sempre compresa ogni spesa occorrente per dare l’opera compiuta sotto le condizioni stabilite dal capitolato speciale d’appalto e secondo i tipi indicati e previsti negli atti progettuali.
Gli oneri per la sicurezza sono valutati in percentuale , come per i lavori a corpo.
Art. B23 – Valutazione dei lavori in economia –
Qualora si rendesse necessaria la contabilizzazione di lavori in economia essa sarà effettuata secondo i prezzi unitari contrattuali per l’importo delle prestazioni e delle somministrazioni fatte dall’impresa stessa, con le modalità previste dall’articolo 153 del regolamento generale.
Gli oneri per la sicurezza per la parte eseguita in economia, sono contabilizzati con gli stessi criteri dei lavori a misura.
CAUZIONI E GARANZIE
Art. B24 – Cauzione provvisoria –
Ai sensi dell'articolo 75 comma 1 del D.Lgs. n.163/2006, l'offerta da presentare per l'affidamento dell'esecuzione dei lavori è corredata da una cauzione pari al 2 per cento (due per cento) dell'importo dei lavori a base d'asta comprensivi degli oneri di sicurezza, da presentare mediante fidejussione bancaria, polizza assicurativa fidejussoria anche rilasciata dagli intermediari finanziari
iscritti nell'elenco speciale di cui all'art. 107 del D.Lgs. 1.9.1993, n. 385, che svolgono in via esclusiva o prevalente attività di rilascio di garanzie, a ciò autorizzati dal Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica e conforme allo schema tipo 1.1 del D.M. 12/03/04 n. 123, assegno circolare o libretto al portatore. Tale cauzione copre la mancata sottoscrizione del contratto per fatto dell'aggiudicatario.
Nel caso di presentazione di assegno, lo stesso dovrà essere solo "Circolare", intestato alla Stazione Appaltante e "NON TRASFERIBILE
La cauzione provvisoria se prestata nella forma di assegno circolare o libretto al portatore deve essere accompagnata, a pena di esclusione, da una dichiarazione con la quale un fideiussore si impegna a rilasciare la garanzia fidejussoria definitiva di cui al successivo art. 32.
Art. B25 – Garanzia fedjussoria o cauzione definitiva –
Ai sensi dell’articolo 113, comma 1, del D.Lgs. 163/2006, è richiesta una garanzia fidejussoria, a titolo di cauzione definitiva, pari al 10 per cento dell’importo contrattuale. In caso di aggiudicazione con ribasso d'asta superiore al 10 per cento, la garanzia fidejussoria è aumentata di tanti punti percentuali quanti sono quelli eccedenti il 10 per cento; ove il ribasso sia superiore al 20 per cento, l'aumento è di due punti percentuali per ogni punto di ribasso superiore al 20 per cento. La cauzione definitiva è progressivamente svincolata a decorrere dal raggiungimento di un importo dei lavori eseguiti, attestato mediante stati d'avanzamento lavori o analogo documento, pari al 50 per cento dell'importo contrattuale. Al raggiungimento dell'importo dei lavori eseguiti di cui al precedente periodo, la cauzione è svincolata in ragione del 50 per cento dell'ammontare garantito; successivamente si procede allo svincolo progressivo in ragione di un 5 per cento dell'iniziale ammontare per ogni ulteriore 10 per cento di importo dei lavori eseguiti. Lo svincolo, nei termini e per le entità anzidetti, è automatico, senza necessità di benestare del committente, con la sola condizione della preventiva consegna all'istituto garante, da parte dell'appaltatore o del concessionario, degli stati d'avanzamento lavori o di analogo documento, in originale o copia autentica, attestanti il raggiungimento delle predette percentuali di lavoro eseguito. L'ammontare residuo, pari al 25 per cento dell'iniziale importo garantito, è svincolato secondo la normativa vigente.
Detta garanzia fidejussoria deve essere conforme allo schema tipo 1.2 del D.M. 12/3/2004, n. 123. La garanzia fidejussoria è prestata con durata non inferiore a dodici mesi successivi alla data prevista per la ultimazione dei lavori; essa è presentata in originale alla Stazione appaltante prima della formale sottoscrizione del contratto.
La cauzione viene prestata a garanzia dell’adempimento di tutte le obbligazioni del contratto e del risarcimento dei danni derivanti dall’eventuale inadempimento delle obbligazioni stesse, nonché a garanzia del rimborso delle somme pagate in più all’appaltatore rispetto alle risultanze della liquidazione finale, salva comunque la risarcibilità del maggior danno.
Le stazioni appaltanti hanno il diritto di valersi della cauzione per l’eventuale maggiore spesa sostenuta per il completamento dei lavori nel caso di risoluzione del contratto disposta in danno dell’appaltatore. Le stazioni appaltanti hanno il diritto di valersi della cauzione per provvedere al pagamento di quanto dovuto all’appaltatore per le inadempienze derivanti dalla inosservanza di norme e prescrizioni del contratti collettivi, delle leggi e dei regolamenti sulla tutela, protezione, assicurazione, assistenza e sicurezza fisica dei lavoratori comunque presenti in cantiere.
La garanzia fidejussoria è tempestivamente reintegrata qualora, in corso d’opera, sia stata incamerata, parzialmente o totalmente, dall’Amministrazione ed in caso di inottemperanza la reintegrazione si effettua a valere sui ratei di prezzo da corrispondere all’appaltatore; in caso di variazioni al contratto per effetto di successivi atti di sottomissione, la medesima garanzia può essere ridotta in caso di riduzione degli importi contrattuali, mentre non è integrata in caso di aumento degli stessi importi fino alla concorrenza di un quinto dell’importo originario.
La mancata costituzione della garanzia determina la revoca dell’affidamento e l’acquisizione della cauzione provvisoria da parte del soggetto appaltante che può avvalersi della facoltà di aggiudicare l’appalto al concorrente che segue nella graduatoria ai sensi dell’art. 113, comma 4, del D.Lgs. 163/2006.
Art. B26 – Riduzione delle garanzie –
L'importo della cauzione provvisoria di cui all’articolo 31 è ridotto al 50 per cento per i concorrenti in possesso della certificazione di qualità conforme alle norme europee della serie UNI EN ISO 9000, ai sensi dell'articolo 75, comma 7, del D.Lgs. 163/2006.
L'importo della garanzia fideiussoria di cui all’articolo 32 è ridotto al 50 per cento per l'appaltatore in possesso delle medesime certificazioni di cui comma 1.
In caso di associazione temporanea di concorrenti le riduzioni di cui al presente articolo sono accordate qualora il possesso delle certificazioni di cui al comma 1 sia comprovato dalla impresa capogruppo mandataria.
Art. B27 – Assicurazione a carico dell’impresa –
Ai sensi dell'articolo 129, comma 1, D.Lgs. 163/2006, l'appaltatore è obbligato almeno 10 giorni prima della consegna dei lavori ai sensi del comma 1 dell'art. 103 D.P.R. 554/99, a produrre una polizza assicurativa conforme allo Schema Tipo 2.3 del D.M. 12.3.2004 n. 123 che tenga indenne la Stazione appaltante da tutti i rischi di esecuzione e a garanzia della responsabilità civile per danni causati a terzi nell'esecuzione dei lavori. La polizza assicurativa è prestata da un'impresa di assicurazione autorizzata alla copertura dei rischi ai quali si riferisce l'obbligo di assicurazione.
La copertura delle predette garanzie assicurative decorre dalla data di consegna dei lavori e cessa alla data di emissione del certificato di collaudo provvisorio o del certificato di regolare esecuzione e comunque decorsi dodici mesi dalla data di ultimazione dei lavori risultante dal relativo certificato.
La polizza assicurativa contro tutti i rischi di esecuzione da qualsiasi causa determinati deve coprire tutti i danni subiti dalla Stazione appaltante a causa del danneggiamento o della distruzione totale o parziale di impianti e opere, anche preesistenti.
La polizza assicurativa di responsabilità civile per danni causati a terzi deve essere stipulata per una somma assicurata non inferiore a Euro 500.000,00 così come previsto dal comma 2 dell'art. 103 del
D.P.R. 554/99.
La polizza assicurativa dovrà espressamente includere i sottoelencati rischi: (barrare la casella che interessa)
danni a cose dovuti a vibrazioni;
danni a cose dovuti a rimozione o franamento o cedimento del terreno di basi di appoggio o di sostegni in genere;
danni a cavi e condutture sotterranee.
Le garanzie di cui al presente articolo, prestate dall'appaltatore coprono senza alcuna riserva anche i danni causati dalle imprese subappaltatrici e subfornitrici. Qualora l'appaltatore sia un'associazione temporanea di concorrenti, giusto il regime delle responsabilità disciplinato dall'articolo 95 del regolamento generale, le stesse garanzie assicurative prestate dalla mandataria capogruppo coprono senza alcuna riserva anche i danni causati dalle imprese mandanti.
DISPOSIZIONI PER L’ESECUZIONE
Art. B28 – Variazione dei lavori –
La Stazione appaltante si riserva la facoltà di introdurre nelle opere oggetto dell’appalto quelle varianti che a suo insindacabile giudizio ritenga opportune, senza che perciò l’impresa appaltatrice possa pretendere compensi all’infuori del pagamento a conguaglio dei lavori eseguiti in più o in
meno con l’osservanza delle prescrizioni ed entro i limiti stabiliti dall'articolo 132 del D.Lgs. 163/2006 e dagli articoli 10 e 11 del capitolato generale d’appalto e dagli articoli 45, comma 8, 134 e 135 del regolamento generale.
Non sono riconosciute varianti al progetto esecutivo, prestazioni e forniture extra contrattuali di qualsiasi genere, eseguite senza preventivo ordine scritto della direzione lavori.
Qualunque reclamo o riserva che l’appaltatore si credesse in diritto di opporre, deve essere presentato per iscritto alla direzione lavori prima dell’esecuzione dell’opera oggetto della contestazione. Non sono prese in considerazione domande di maggiori compensi su quanto stabilito in contratto, per qualsiasi natura o ragione, qualora non vi sia accordo preventivo scritto prima dell’inizio dell’opera oggetto di tali richieste.
Non sono considerati varianti ai sensi del comma 1 gli interventi disposti dal direttore dei lavori per risolvere aspetti di dettaglio.
Sono ammesse, nell’esclusivo interesse dell’amministrazione, le varianti, in aumento o in diminuzione, finalizzate al miglioramento dell’opera e/o alla sua funzionalità, sempre che non comportino modifiche sostanziali e siano motivate da obbiettive esigenze derivanti da circostanze sopravvenute e imprevedibili al momento della stipula del contratto.
Salvo il caso di cui al comma 4, è sottoscritto un atto di sottomissione quale appendice contrattuale, che deve indicare le modalità di contrattazione e contabilizzazione delle lavorazioni in variante.
Art. B29 – Varianti per errori od omissioni progettuali –
Qualora, per il manifestarsi di errori od omissioni imputabili alle carenze del progetto esecutivo, si rendessero necessarie varianti che possono pregiudicare, in tutto o in parte, la realizzazione dell’opera ovvero la sua utilizzazione, e che sotto il profilo economico eccedano il quinto dell’importo originario del contratto, la stazione appaltante procede alla risoluzione del contratto con indizione di una nuova gara alla quale è invitato l’appaltatore originario.
In tal caso la risoluzione del contratto comporta il pagamento dei lavori eseguiti, dei materiali utili e del 10 per cento dei lavori non eseguiti, fino a quattro quinti dell’importo del contratto originario. Nei casi di cui al presente articolo i titolari dell’incarico di progettazione sono responsabili dei danni subiti dalla stazione appaltante; ai fini del presente articolo si considerano errore od omissione di progettazione l’inadeguata valutazione dello stato di fatto, la mancata ed erronea identificazione della normativa tecnica vincolante per la progettazione, il mancato rispetto dei requisiti funzionali ed economici prestabiliti e risultanti da prova scritta, la violazione delle norme di diligenza nella predisposizione degli elaborati progettuali.
Art. B30 – Prezzi applicabili ai nuovi lavori e nuovi prezzi –
Le eventuali variazioni sono valutate mediante l’applicazione dei prezzi di cui all’elenco prezzi contrattuale come determinati ai sensi dell’articolo A3, commi 3 e 4.
Qualora tra i prezzi di cui all’elenco prezzi contrattuali come determinati ai sensi dell’articolo A3, commi 3 e 4, non siano previsti prezzi per lavori in variante, si procede alla formazione di nuovi prezzi, mediante apposito verbale di concordamento, con i criteri di cui all’articolo 136 del regolamento generale.
DISPOSIZIONI IN MATERIA DI SICUREZZA
Art. B31 – Norme di sicurezza generali –
I lavori appaltati devono svolgersi nel pieno rispetto di tutte le norme vigenti in materia di prevenzione degli infortuni e igiene del lavoro del lavoro e in ogni caso in condizione di permanente sicurezza e igiene.
L’appaltatore è altresì obbligato ad osservare scrupolosamente le disposizioni del vigente Regolamento locale di igiene, per quanto attiene la gestione del cantiere.
L’appaltatore predispone, per tempo e secondo quanto previsto dalle vigenti disposizioni, gli appositi piani per la riduzione del rumore, in relazione al personale e alle attrezzature utilizzate.
L’appaltatore non può iniziare o continuare i lavori qualora sia in difetto nell’applicazione di quanto stabilito nel presente articolo.
Art. B32 – Sicurezza sul luogo di lavoro –
L’appaltatore è obbligato a fornire alla stazione appaltante, entro 30 giorni dall’aggiudicazione, l’indicazione dei contratti collettivi applicati ai lavoratori dipendenti e una dichiarazione in merito al rispetto degli obblighi assicurativi e previdenziali previsti dalle leggi e dai contratti in vigore.
L’appaltatore è obbligato ad osservare le misure generali di tutela di cui all’articolo 3 del decreto legislativo n. 626 del 1994, nonché le disposizioni dello stesso decreto applicabili alle lavorazioni previste nel cantiere.
Art. B33 – Piani di sicurezza –
L’appaltatore è obbligato ad osservare scrupolosamente e senza riserve o eccezioni il piano di sicurezza e di coordinamento predisposto dal Coordinatore per la sicurezza e messo a disposizione da parte della stazione appaltante, ai sensi dell’art.100 D.Lgs 09.04.2008 n°81.
L’appaltatore può presentare al coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione una o più proposte motivate di modificazione o di integrazione al piano di sicurezza di coordinamento, nei seguenti casi:
a) per adeguarne i contenuti alle proprie tecnologie ovvero quando ritenga di poter meglio garantire la sicurezza nel cantiere sulla base della propria esperienza, anche in seguito alla consultazione obbligatoria e preventiva dei rappresentanti per la sicurezza dei propri lavoratori o a rilievi da parte degli organi di vigilanza;
b) per garantire il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori eventualmente disattese nel piano di sicurezza, anche in seguito a rilievi o prescrizioni degli organi di vigilanza.
L’appaltatore ha il diritto che il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione si pronunci tempestivamente, con atto motivato da annotare sulla documentazione di cantiere, sull’accoglimento o il rigetto delle proposte presentate; le decisioni del coordinatore sono vincolanti per l’appaltatore.
Qualora il coordinatore non si pronunci entro il termine di tre giorni lavorativi dalla presentazione delle proposte dell’appaltatore, nei casi di cui al comma 2, lettera a), le proposte si intendono accolte.
Qualora il coordinatore non si sia pronunciato entro il termine di tre giorni lavorativi dalla presentazione delle proposte dell’appaltatore una sola volta di altri tre giorni lavorativi nei casi di cui al comma 2, lettera b), le proposte si intendono rigettate.
Nei casi di cui al comma 2, lettera a), l’eventuale accoglimento delle modificazioni e integrazioni non può in alcun modo giustificare variazioni o adeguamenti dei prezzi pattuiti, né maggiorazioni di alcun genere del corrispettivo.
Nei casi in cui al comma 2, lettera b), qualora l’eventuale accoglimento delle modificazioni e integrazioni comporti maggiori oneri a carico dell’impresa, e tale circostanza sia debitamente provata e documentata, trova applicazione la disciplina delle varianti.
Art. B34 – Piano operativo di sicurezza –
L’appaltatore, entro 30 giorni dall’aggiudicazione e comunque prima dell’inizio dei lavori, deve predisporre e consegnare al Direttore dei Lavori o, se nominato, al coordinatore per la sicurezza nella fase di esecuzione, un piano operativo di sicurezza per quanto attiene alle proprie scelte autonome e relative responsabilità nell’organizzazione del cantiere e nell’esecuzione dei lavori.
Il piano operativo di sicurezza costituisce piano complementare di dettaglio del piano di sicurezza e di coordinamento ai sensi dell’art. 131 comma 2 lett. C) del D.Lgns 163/2006 e dell’art. 89 comma1 lett. H) del D.Lgs n°81 del 09.04.2008 rispondente ai contenuti di cui allegato XV.
Art. B35 – Osservanza e attuazione dei piani di sicurezza –
L’appaltatore è obbligato ad osservare le misure generali di tutela di cui all’art. 95 del D.Lgs n°81 del 09.04.2008.
I piani di sicurezza devono essere redatti in conformità alle direttive 89/391/CEE del Consiglio, del 12 giugno 1989, 92/57/CEE del Consiglio, del 24 giugno 1992, alla relativa normativa nazionale di recepimento, ai regolamenti di attuazione e alla migliore letteratura tecnica in materia.
L’impresa esecutrice è obbligata a comunicare tempestivamente prima dell’inizio dei lavori e quindi periodicamente, a richiesta del committente o del coordinatore, l’iscrizione alla camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, l’indicazione dei contratti collettivi applicati ai lavoratori dipendenti e la dichiarazione circa l’assolvimento degli obblighi assicurativi e previdenziali. L’affidatario è tenuto a curare il coordinamento di tutte le imprese operanti nel cantiere, al fine di rendere gli specifici piani redatti dalle imprese subappaltatrici compatibili tra loro e coerenti con il piano presentato dall’appaltatore. In caso di associazione temporanea o di consorzio di imprese detto obbligo incombe all’impresa mandataria capogruppo. Il direttore tecnico di cantiere è responsabile del rispetto del piano da parte di tutte le imprese impegnate nell’esecuzione dei lavori.
Il piano di sicurezza e di coordinamento ed il piano operativo di sicurezza formano parte integrante del contratto d’appalto. Le gravi o ripetute violazioni dei piani stessi da parte dell’appaltatore, comunque accertate, previa formale costituzione in mora dell’interessato, costituiscono causa di risoluzione del contratto.
DISCIPLINA DEL SUBAPPALTO
Art. B36 – Subappalto –
Tutte le lavorazioni, ai sensi dell’art. 118, comma 2, del D.Lgs. 163/2006, a qualsiasi categoria appartengano sono scorporabili o subappaltabili a scelta del concorrente, ferme restando le prescrizioni di cui al precedente articolo A4, e come di seguito specificato:
è vietato il subappalto o il subaffidamento in cottimo dei lavori appartenenti alla categoria prevalente per una quota superiore al 30 per cento, in termini economici, dell’importo dei lavori della stessa categoria prevalente;
fermo restando il divieto di cui alla lettera c), i lavori delle categorie diverse da quella prevalente possono essere subappaltati o subaffidati in cottimo per la loro totalità, alle condizioni di cui al presente articolo;
è vietato il subappalto o il subaffidamento in cottimo di quelle lavorazioni di cui all’art. 72, comma 4, del D.P.R. 554/1999, che superino il 15% dell’importo totale dei lavori ovvero il valore di
150.000 Euro come indicato al precedente art. 4.
L’affidamento in subappalto o in cottimo è consentito, previa autorizzazione della Stazione appaltante, alle seguenti condizioni:
che l’appaltatore abbia indicato all’atto dell’offerta i lavori o le parti di opere che intende subappaltare o concedere in cottimo; l’omissione delle indicazioni sta a significare che il ricorso al subappalto o al cottimo è vietato e non può essere autorizzato;
che l’appaltatore provveda al deposito di copia del contratto di subappalto presso la Stazione appaltante almeno 20 giorni prima della data di effettivo inizio dell’esecuzione delle relative lavorazioni subappaltate, unitamente alla dichiarazione circa la sussistenza o meno di eventuali forme di controllo o di collegamento, a norma dell’articolo 2359 del codice civile, con l’impresa alla quale è affidato il subappalto o il cottimo; in caso di associazione temporanea, società di imprese o consorzio, analoga dichiarazione deve essere effettuata da ciascuna delle imprese partecipanti all’associazione, società o consorzio.
che l’appaltatore, unitamente al deposito del contratto di subappalto presso la Stazione appaltante, ai sensi della lettera b), trasmetta alla stessa Stazione appaltante la documentazione attestante che il subappaltatore è in possesso dei requisiti prescritti dalla normativa vigente per la partecipazione alle gare di lavori pubblici, in relazione alla categoria e all’importo dei lavori da realizzare in subappalto o in cottimo;
che non sussista, nei confronti del subappaltatore, alcuno dei divieti previsti dall’articolo 10 della legge n. 575 del 1965, e successive modificazioni e integrazioni; a tale scopo, qualora l’importo del contratto di subappalto sia superiore Euro 154.937,07, l’appaltatore deve produrre alla Stazione appaltante la documentazione necessaria agli adempimenti di cui alla vigente legislazione in materia di prevenzione dei fenomeni mafiosi e lotta alla delinquenza organizzata, relativamente alle imprese subappaltatrici e cottimiste, con le modalità di cui al d.P.R. n. 252 del 1998; resta fermo che, ai sensi dell’articolo 12, comma 4, dello stesso D.P.R. n. 252 del 1998, il subappalto è vietato, a prescindere dall’importo dei relativi lavori, qualora per l’impresa subappaltatrice sia accertata una delle situazioni indicate dall'articolo 10, comma 7, del citato d.P.R. n. 252 del 1998.
Il subappalto e l’affidamento in cottimo devono essere autorizzati preventivamente dalla Stazione appaltante in seguito a richiesta scritta dell'appaltatore; l’autorizzazione è rilasciata entro 30 giorni
dal ricevimento della richiesta; tale termine può essere prorogato una sola volta per non più di 30 giorni, ove ricorrano giustificati motivi; trascorso il medesimo termine, eventualmente prorogato, senza che la Stazione appaltante abbia provveduto, l'autorizzazione si intende concessa a tutti gli effetti qualora siano verificate tutte le condizioni di legge per l’affidamento del subappalto. Per i subappalti o cottimi di importo inferiore al 2 per cento dell’importo dei lavori affidati, o di importo inferiore a 100.000 euro, i termini per il rilascio dell’autorizzazione da parte della stazione appaltante sono pari a 15 giorni.
L’affidamento di lavori in subappalto o in cottimo comporta i seguenti obblighi:
l’appaltatore deve praticare, per i lavori e le opere affidate in subappalto, i prezzi risultanti dall’aggiudicazione ribassati in misura non superiore al 20 per cento;
nei cartelli esposti all’esterno del cantiere devono essere indicati anche i nominativi di tutte le imprese subappaltatrici, completi dell’indicazione della categoria dei lavori subappaltati e dell’importo dei medesimi;
le imprese subappaltatrici devono osservare integralmente il trattamento economico e normativo stabilito dai contratti collettivi nazionale e territoriale in vigore per il settore e per la zona nella quale si svolgono i lavori e sono responsabili, in solido con l’appaltatore, dell’osservanza delle norme anzidette nei confronti dei loro dipendenti per le prestazioni rese nell’ambito del subappalto; le imprese subappaltatrici, per tramite dell’appaltatore, devono trasmettere alla Stazione appaltante, prima dell’inizio dei lavori, la documentazione di avvenuta denunzia agli enti previdenziali, inclusa la Cassa Edile, assicurativi ed antinfortunistici; devono altresì trasmettere, a cadenza quadrimestrale, copia dei versamenti contributivi, previdenziali, assicurativi nonché di quelli dovuti agli organismi paritetici previsti dalla contrattazione collettiva nazionale;
Le presenti disposizioni si applicano anche alle associazioni temporanee di imprese.
Ai fini del presente articolo è considerato subappalto qualsiasi contratto avente ad oggetto attività espletate nel cantiere che richiedano l'impiego di manodopera, quali le forniture con posa in opera e i noli a caldo, se singolarmente di importo superiore al 2 per cento dell'importo dei lavori affidati o di importo superiore a 100.000 Euro e qualora l'incidenza del costo della manodopera e del personale sia superiore al 50 per cento dell'importo del contratto di subappalto.
I lavori affidati in subappalto non possono essere oggetto di ulteriore subappalto, pertanto il subappaltatore non può subappaltare a sua volta i lavori, ad eccezione della posa in opera di strutture e di impianti e opere speciali di cui all’articolo 72, comma 4, lettere c), d) ed l) del D.P.R. n. 554/1999.
Art. B37 – Responsabilità in materia di subappalto –
L’appaltatore resta in ogni caso responsabile nei confronti della stazione appaltante per l’esecuzione delle opere oggetto di subappalto, sollevando la stazione appaltante medesima da ogni pretesa dei subappaltatori o da richieste di risarcimento danni avanzate da terzi in conseguenza all’esecuzione di lavori subappaltati.
Il Direttore dei lavori e il responsabile del procedimento, nonché il coordinatore per l’esecuzione in materia di sicurezza di cui all’articolo 92 del D.Lgs n°81 del 09.04.2008, provvedono a verificare, ognuno per la propria competenza, il rispetto di tutte le condizioni di ammissibilità e del subappalto.
Il subappalto non autorizzato comporta le sanzioni penali previste dal decreto-legge 29 aprile 1995,
n. 139, convertito dalla legge 28 giugno 1995, n. 246 (ammenda fino a un terzo dell’importo dell’appalto, arresto da sei mesi ad un anno).
Art. B38 – Pagamento dei subappaltatori –
La stazione appaltante non provvede al pagamento diretto dei subappaltatori e dei cottimisti e l’appaltatore è obbligato a trasmettere alla stessa stazione appaltante, entro 20 giorni dalla data di ciascun pagamento effettuato a proprio favore, copia delle fatture quietanzate relative ai pagamenti da esso corrisposti ai medesimi subappaltatori o cottimisti, con l’indicazione delle eventuali ritenute di garanzia effettuate.
CONTROVERSIE, MANODOPERA, ESECUZIOENE D’UFFICIO
Art. B39 – Controversie –
Le riserve devono essere iscritte a pena di decadenza sul primo atto dell’appalto idoneo a riceverle, successivo all’insorgenza o alla cessazione del fatto che ha determinato il pregiudizio dell’appaltatore. In ogni caso, sempre a pena di decadenza, le riserve devono essere iscritte anche nel registro di contabilità all’atto della firma immediatamente successiva al verificarsi o al cessare del fatto pregiudizievole. Le riserve non espressamente confermate sul conto finale si intendono abbandonate. Le riserve devono essere formulate in modo specifico ed indicare con precisione le ragioni sulle quali esse si fondano. In particolare, le riserve devono contenere a pena di inammissibilità la precisa quantificazione delle somme che l’appaltatore ritiene gli siano dovute; qualora l’esplicazione e la quantificazione non siano possibili al momento della formulazione della riserva, l’appaltatore ha l’onere di provvedervi, sempre a pena di decadenza, entro il termine di quindici giorni fissato dall’articolo 165, comma 3, del regolamento di cui al
D.P.R. 554/99. La quantificazione della riserva è effettuata in via definitiva, senza possibilità di successive integrazioni o incrementi rispetto all’importo iscritto.
Qualora, a seguito dell’iscrizione di riserve sui documenti contabili, l’importo economico dei lavori comporti incrementi rispetto all’importo contrattuale in misura superiore al 10 per cento di quest'ultimo, si applica quanto disposto dall’art. 240, del D.Lgs. 163/2006.
Ove l’appaltatore confermi le riserve, per la definizione delle controversie è prevista ai sensi dell’art. 34 del D.M. 145 del 2000, la competenza del Giudice ordinario. E’ fatta salva la facoltà, nell’ipotesi di reciproco e formale accordo delle parti, di avvalersi dell’arbitrato previsto dall’art. 241 e seguenti del D.Lgs. 163/2006.
Sulle somme contestate e riconosciute in sede amministrativa o contenziosa, gli interessi legali cominciano a decorrere 60 giorni dopo la data di sottoscrizione dell’accordo bonario, successivamente approvato dalla Stazione appaltante, ovvero dall’emissione del provvedimento esecutivo con il quale sono state risolte le controversie.
Nelle more della risoluzione delle controversie l’appaltatore non può comunque rallentare o sospendere i lavori, né rifiutarsi di eseguire gli ordini impartiti dalla Stazione appaltante.
Le riserve dell’appaltatore in merito alle sospensioni e riprese dei lavori, nel rispetto anche di quanto previsto dal comma 3 dell’art. 24 del DM 145/2000, devono essere iscritte, a pena di decadenza, nei rispettivi verbali, all’atto della loro sottoscrizione.
Art. B40 – Contratti collettivi e disposizioni sulla manodopera –
L’appaltatore è tenuto all’esatta osservanza di tutte le leggi, regolamenti e norme vigenti in materia, nonché eventualmente entrate in vigore nel corso dei lavori, e in particolare:
a) nell’esecuzione dei lavori che formano oggetto del presente appalto, l’appaltatore si obbliga ad applicare integralmente il contratto nazionale di lavoro per gli operai dipendenti dalle aziende industriali edili e affini e gli accordi locali e aziendali integrativi dello stesso, in vigore per il tempo e nella località in cui si svolgono i lavori;
b) i suddetti obblighi vincolano l’appaltatore anche qualora non sia aderente alle associazioni stipulanti o receda da esse e indipendentemente dalla natura industriale o artigiana, dalla struttura o dalle dimensioni dell’impresa stessa e da ogni altra sua qualificazione giuridica;
c) è responsabile in rapporto alla stazione appaltante dell’osservanza delle norme anzidette da parte degli eventuali subappaltatori nei confronti dei rispettivi dipendenti, anche nei casi in cui il contratto collettivo non disciplini l’ipotesi del subappalto; il fatto che il subappalto non sia stato autorizzato non esime l’appaltatore dalla responsabilità, e ciò senza pregiudizio degli altri diritti della stazione appaltante;
d) è obbligato al regolare assolvimento degli obblighi contributivi in materia previdenziale, assistenziale, antinfortunistica e in ogni altro ambito tutelato dalle leggi speciali.
In caso di inottemperanza, accertata dalla stazione appaltante o a essa segnalata da un ente preposto, la stazione appaltante medesima comunica all’appaltatore l’inadempienza accertata e procede a una detrazione del 20 per cento sui pagamenti in acconto, se i lavori sono in corso di esecuzione, ovvero alla sospensione del pagamento del saldo, se i lavori sono ultimati, destinando le somme così accantonate a garanzia dell’adempimento degli obblighi di cui sopra; il pagamento all’impresa appaltatrice delle somme accantonate non è effettuato sino a quando non sia stato accertato che gli obblighi predetti sono stati integralmente adempiuti.
Art. B41 – Risoluzione del contratto – Esecuzione d’ufficio dei lavori –
La stazione appaltante ha facoltà di risolvere il contratto mediante semplice lettera raccomandata con messa in mora di 15 giorni, senza necessità di ulteriori adempimenti, nei seguenti casi:
a) frode nell’esecuzione dei lavori;
b) inadempimento alle disposizioni del direttore dei lavori riguardo ai tempi di esecuzione o quando risulti accertato il mancato rispetto delle ingiunzioni o diffide fattegli, nei termini imposti dagli stessi provvedimenti;
c) manifesta incapacità o inidoneità, anche solo legale, nell’esecuzione dei lavori;
d) inadempienza accertata alle norme di legge sulla prevenzione degli infortuni, la sicurezza sul lavoro e le assicurazioni obbligatorie del personale;
e) sospensione dei lavori o mancata ripresa degli stessi da parte dell’appaltatore senza giustificato motivo;
f) rallentamento dei lavori, senza giustificato motivo, in misura tale da pregiudicare la realizzazione dei lavori nei termini previsti dal contratto;
g) subappalto abusivo, associazione in partecipazione, cessione anche parziale del contratto o violazione di norme sostanziali regolanti il subappalto
h) non rispondenza dei beni forniti alle specifiche di contratto e allo scopo dell’opera;
i) in caso di mancato rispetto della normativa sulla sicurezza e la salute dei lavoratori o ai piani di sicurezza, integranti il contratto, e delle ingiunzioni fattegli al riguardo dal direttore dei lavori, dal responsabile del procedimento o dal coordinatore per la sicurezza.
Il contratto è altresì risolto in caso di perdita da parte dell’appaltatore, dei requisiti per l’esecuzione dei lavori, quali il fallimento o la irrogazione di misure sanzionatorie o cautelari che inibiscono la capacità di contrattare con la pubblica amministrazione.
Nei casi di rescissione del contratto o di esecuzione di ufficio, la comunicazione della decisione assunta dalla stazione appaltante è fatta all’appaltatore nella forma dell’ordine di servizio o della raccomandata con avviso di ricevimento, con la contestuale indicazione della data alla quale avrà luogo l’accertamento dello stato di consistenza dei lavori.
In relazione a quanto sopra, alla data comunicata dalla stazione appaltante si fa luogo, in contraddittorio fra il direttore dei lavori e l’appaltatore o suo rappresentante ovvero, in mancanza di questi, alla presenza di due testimoni, alla redazione dello stato di consistenza dei lavori, all’inventario dei materiali, delle attrezzature e dei mezzi d’opera esistenti in cantiere, nonché, nel caso di esecuzione d’ufficio, all’accertamento di quali di tali materiali, attrezzature e mezzi d’opera debbano essere mantenuti a disposizione della stazione appaltante per l’eventuale riutilizzo e alla determinazione del relativo costo.
Nei casi di rescissione del contratto e di esecuzione d’ufficio, come pure in caso di fallimento dell’appaltatore, i rapporti economici con questo o con il curatore sono definiti, con salvezza di ogni diritto e ulteriore azione della stazione appaltante, nel seguente modo:
a) ponendo a base d’asta del nuovo appalto l’importo lordo dei lavori di completamento da eseguire d’ufficio in danno, risultante dalla differenza tra l’ammontare complessivo lordo dei lavori posti a base d’asta nell’appalto originario, eventualmente incrementato per perizie in corso d’opera oggetto di regolare atto di sottomissione o comunque approvate o accettate dalle parti, e l’ammontare lordo dei lavori eseguiti dall’appaltatore inadempiente medesimo;
b) ponendo a carico dell’appaltatore inadempiente:
1) l’eventuale maggiore costo derivante dalla differenza tra importo netto di aggiudicazione del nuovo appalto per il completamento dei lavori e l’importo netto degli stessi risultante dall’aggiudicazione effettuata in origine all’appaltatore inadempiente;
2) l’eventuale maggiore costo derivato dalla ripetizione della gara di appalto eventualmente andata deserta, necessariamente effettuata con importo a base d’asta opportunamente maggiorato;
3) l’eventuale maggiore onere per la stazione appaltante per effetto della tardata ultimazione dei lavori, delle nuove spese di gara e di pubblicità, delle maggiori spese tecniche di direzione, assistenza, contabilità e collaudo dei lavori, dei
maggiori interessi per il finanziamento dei lavori, di ogni eventuale maggiore e diverso danno documentato, conseguente alla mancata tempestiva utilizzazione delle opere alla data prevista dal contratto originario.
Il contratto è altresì risolto qualora, per il manifestarsi di errori o di omissioni del progetto esecutivo che pregiudicano, in tutto o in parte, la realizzazione dell’opera ovvero la sua utilizzazione, come definite dall’articolo 132, comma 6, del D. Lgs 163/2006, si rendano necessari lavori suppletivi che eccedano il quinto dell’importo originario del contratto. In tale caso, proceduto all’accertamento dello stato di consistenza ai sensi del comma 3, si procede alla liquidazione dei lavori eseguiti, dei materiali utili e del 10 per cento dei lavori non eseguiti, fino a quattro quinti dell’importo del contratto.
DISPOSIZIONI PER L’ULTIMAZIONE
Art. B42 – Ultimazione dei lavori e gratuita manutenzione –
Al termine dei lavori e in seguito a richiesta scritta dell’impresa appaltatrice il direttore dei lavori redige, entro 10 giorni dalla richiesta, il certificato di ultimazione; entro trenta giorni dalla data del certificato di ultimazione dei lavori il direttore dei lavori procede all’accertamento sommario della regolarità delle opere eseguite.
In sede di accertamento sommario, senza pregiudizio di successivi accertamenti, sono rilevati e verbalizzati eventuali vizi e difformità di costruzione che l’impresa appaltatrice è tenuta a eliminare a sue spese nel termine fissato e con le modalità prescritte dal direttore dei lavori, fatto salvo il risarcimento del danno dell’ente appaltante. In caso di ritardo nel ripristino, si applica la penale per i ritardi prevista dall’apposito articolo del presente capitolato speciale, proporzionale all’importo della parte di lavori che direttamente e indirettamente traggono pregiudizio dal mancato ripristino e comunque all’importo non inferiore a quello dei lavori di ripristino.
L’ente appaltante si riserva di prendere in consegna parzialmente o totalmente le opere con apposito verbale immediatamente dopo l’accertamento sommario se questo ha avuto esito positivo, ovvero nel termine assegnato dalla direzione lavori ai sensi dei commi precedenti.
Dalla data del verbale di ultimazione dei lavori decorre il periodo di gratuita manutenzione; tale periodo cessa con l’approvazione finale del collaudo o del certificato di regolare esecuzione da parte dell’ente appaltante, da effettuarsi entro i termini previsti dal capitolato speciale.
Art. B43 – Termini per il collaudo –
Il certificato di collaudo è emesso entro il termine perentorio di sei mesi dall’ultimazione dei lavori ed ha carattere provvisorio; esso assume carattere definitivo trascorsi due anni dalla data dell’emissione. Decorso tale termine, il collaudo si intende tacitamente approvato anche se l’atto formale di approvazione non sia intervenuto entro i successivi due mesi. Qualora il certificato di collaudo sia sostituito dal certificato di regolare esecuzione, questo deve essere emesso entro tre mesi dall’ultimazione dei lavori.
Durante l’esecuzione dei lavori la stazione appaltante può effettuare operazioni di collaudo volte a verificare la piena rispondenza delle caratteristiche dei lavori in corso di realizzazione a quanto richiesto negli elaborati progettuali, nel capitolato speciale o nel contratto.
Art. B44 – Presa in consegna dei lavori ultimati –
La stazione appaltante si riserva di prendere in consegna parzialmente o totalmente le opere appaltate anche subito dopo l’ultimazione dei lavori.
Qualora la stazione appaltante si avvalga di tale facoltà, che viene comunicata all’appaltatore per iscritto, lo stesso appaltatore non può opporvisi per alcun motivo, né può reclamare compensi di sorta.
Egli può però richiedere che sia redatto apposito verbale circa lo stato delle opere, onde essere garantito dai possibili danni che potrebbero essere arrecati alle opere stesse.
La presa di possesso da parte della stazione appaltante avviene nel termine perentorio fissato dalla stessa per mezzo del direttore dei lavori o per mezzo del responsabile del procedimento, in presenza dell’appaltatore o di due testimoni in caso di sua assenza.
Qualora la stazione appaltante non si trovi nella condizione di prendere in consegna le opere dopo l’ultimazione dei lavori, l’appaltatore non può reclamare la consegna ed è altresì tenuto alla gratuita manutenzione fino ai termini previsti dal presente capitolato speciale.
NORME FINALI
Art.B45 – Xxxxx e obblighi a carico dell’appaltatore –
Oltre agli oneri di cui al capitolato generale d’appalto, al regolamento generale e al presente capitolato speciale, nonché a quanto previsto da tutti i piani per le misure di sicurezza fisica dei lavoratori, sono a carico dell’appaltatore gli oneri e gli obblighi che seguono:
a) la fedele esecuzione del progetto e degli ordini impartiti per quanto di competenza, dal direttore dei lavori, in conformità alla pattuizioni contrattuali, in modo che le opere eseguite risultino a tutti gli effetti collaudabili, esattamente conformi al progetto e a
perfetta regola d’arte, richiedendo al direttore dei lavori tempestive disposizioni scritte per i particolari che eventualmente non risultassero da disegni, dal capitolato o dalla descrizione delle opere. In ogni caso l’appaltatore non deve dare corso all’esecuzione di aggiunte o varianti non ordinate per iscritto ai sensi dell’articolo 1659 del codice civile;
b) i movimenti di terra e ogni altro onere relativo alla formazione del cantiere attrezzato, in relazione alla entità dell’opera, con tutti i più moderni e perfezionati impianti per assicurare una perfetta e rapida esecuzione di tutte le opere prestabilite, ponteggi e palizzate, adeguatamente protetti, in adiacenza di proprietà pubbliche o private, la recinzione con solido steccato, nonché la pulizia, la manutenzione del cantiere stesso, la sistemazione delle strade e la realizzazione del piano viabile delle stesse mediante stesa di ghiaino, in modo tale da rendere sicuri il transito e la circolazione dei veicoli e delle persone addette ai lavori tutti, ivi comprese le eventuali opere scorporate o affidate a terzi dallo stesso ente appaltante;
c) l’assunzione in proprio, tenendone indenne la stazione appaltante, di ogni responsabilità risarcitoria e delle obbligazioni relative comunque connesse all’esecuzione delle prestazioni dell’impresa a termini di contratto;
d) l’esecuzione, presso gli istituti autorizzati, di tutte le prove che verranno ordinate dalla direzione lavori, sui materiali e manufatti impiegati o da impiegarsi nella costruzione, compresa la confezione dei campioni e l’esecuzione di prove di carico che siano ordinate dalla stessa direzione lavori su tutte le opere in calcestruzzo semplice o armato e qualsiasi altra struttura portante, nonché prove di tenuta per le tubazioni; in particolare è fatto obbligo di effettuare almeno un prelievo di calcestruzzo per ogni giorno di getto, datato e conservato;
e) le responsabilità sulla non rispondenza degli elementi eseguiti rispetto a quelli progettati o previsti dal capitolato;
f) il mantenimento, fino all’emissione del certificato di collaudo o del certificato di regolare esecuzione, della continuità degli scoli delle acque e del transito sugli spazi, pubblici e privati, adiacenti le opere da eseguire;
g) il ricevimento, lo scarico e il trasporto nei luoghi di deposito o nei punti di impiego secondo le disposizioni della direzione lavori, comunque all’interno del cantiere, dei materiali e dei manufatti esclusi dal presente appalto e approvvigionati o eseguiti da altre ditte per conto dell’ente appaltante e per i quali competono a termini di contratto all’appaltatore le assistenze alla posa in opera; i danni per cause dipendenti dall’appaltatore
che fossero apportati ai materiali e manufatti suddetti devono essere ripristinati a carico dello stesso appaltatore;
h) la concessione, su richiesta della direzione lavori, a qualunque altra impresa alla quale siano affidati lavori non compresi nel presente appalto, l’uso parziale o totale di eventuali ponteggi di servizio, delle impalcature, delle costruzioni provvisorie e degli apparecchi di sollevamento per tutto il tempo necessario all’esecuzione dei lavori che l’ente appaltante intenderà eseguire direttamente ovvero a mezzo di altre ditte dalle quali, come dall’ente appaltante, l’impresa non potrà pretendere compensi di sorta, tranne che per l’impiego di personale addetto ad impianti di sollevamento; il tutto compatibilmente con le esigenze e le misure di sicurezza;
i) la pulizia del cantiere e delle vie di transito e di accesso allo stesso, compreso lo sgombero dei materiali di rifiuto lasciati da altre ditte;
j) le spese, i contributi, i diritti, i lavori, le forniture e le prestazioni occorrenti per gli allacciamenti provvisori di acqua, energia elettrica, gas e fognatura, necessari per il funzionamento del cantiere e per l’esecuzione dei lavori, nonché le spese per le utenze e i consumi dipendenti dai predetti servizi; l’appaltatore si obbliga a concedere, con il solo rimborso delle spese vive, l’uso dei predetti servizi alle altre ditte che eseguono forniture o lavori per conto della stazione appaltante, sempre nel rispetto delle esigenze e delle misure di sicurezza;
k) l’esecuzione di un’opera campione delle singole categorie di lavoro ogni volta che questo sia previsto specificatamente dal capitolato speciale o sia richiesto dalla direzione dei lavori, per ottenere il relativo nullaosta alla realizzazione delle opere simili;
l) la fornitura e manutenzione dei cartelli di avviso, di fanali di segnalazione notturna nei punti prescritti e di quanto altro indicato dalle disposizioni vigenti a scopo di sicurezza, nonché l’illuminazione notturna del cantiere;
m) la costruzione e la manutenzione entro il recinto del cantiere dei locali ad uso ufficio del personale di direzione lavori e assistenza, arredati, illuminati e provvisti di armadio chiuso a chiave, tavolo, sedie, macchina da scrivere, macchina da calcolo e materiale di cancelleria;
n) la predisposizione del personale e degli strumenti necessari per tracciamenti, rilievi, misurazioni, prove e controlli dei lavori nonché le verifiche e collaudi parziali degli impianti tenendo a disposizione del direttore lavori i disegni e le tavole per gli opportuni raffronti e controlli, con divieto di darne visione a terzi e con formale impegno di xxxxxxxsi dal riprodurre o contraffare i disegni e i modelli avuti in consegna;
o) la consegna, prima della smobilitazione del cantiere, di un certo quantitativo di materiale usato, per le finalità di eventuali successivi ricambi omogenei, previsto dal capitolato speciale o precisato da parte della direzione lavori con ordine di servizio e che viene liquidato in base al solo costo del materiale;
p) l’idonea protezione dei materiali impiegati e messi in opera a prevenzione di danni di qualsiasi natura e causa, nonché la rimozione di dette protezioni a richiesta della direzione lavori; nel caso di sospensione dei lavori deve essere adottato ogni provvedimento necessario ad evitare deterioramenti di qualsiasi genere e per qualsiasi causa alle opere eseguite, restando a carico dell’appaltatore l’obbligo di risarcimento degli eventuali danni conseguenti al mancato od insufficiente rispetto della presente norma;
q) l’adozione, nel compimento di tutti i lavori in concomitanza con l’anno scolastico, dei procedimenti e delle cautele necessarie a garantire l’incolumità degli alunni e di tutto il personale di servizio nella scuola, degli operai, delle persone addette ai lavori stessi e dei terzi, nonché ad evitare danni ai beni pubblici e privati, osservando le disposizioni contenute nelle vigenti norme in materia di prevenzione infortuni; con ogni più ampia responsabilità in caso di infortuni a carico dell’appaltatore, restandone sollevati la stazione appaltante, nonché il personale preposto alla direzione e sorveglianza dei lavori;
L’appaltatore è tenuto a richiedere, prima della realizzazione dei lavori, presso tutti i soggetti diversi dalla stazione appaltante (Consorzi, rogge, Provincia, ANAS, ENEL, Telecom e altri eventuali) interessati direttamente o indirettamente ai lavori, tutti i permessi necessari e a seguire tutte le disposizioni emanate dai suddetti per quanto di competenza, in relazione all’esecuzione delle opere e alla conduzione del cantiere, con esclusione dei permessi e degli altri atti di assenso aventi natura definitiva e afferenti il lavoro pubblico in quanto tale.
Art. B46 – Obblighi speciali a carico dell’appaltatore –
L’appaltatore è obbligato alla tenuta delle scritture di cantiere e in particolare:
a) il libro giornale a pagine previamente numerate nel quale sono registrate, a cura dell’appaltatore:
• tutte le circostanze che possono interessare l’andamento dei lavori: condizioni meteorologiche, maestranza presente, fasi di avanzamento, date dei getti in calcestruzzo armato e dei relativi disarmi, stato dei lavori eventualmente affidati all’appaltatore e ad altre ditte;
• le disposizioni e osservazioni del direttore dei lavori;
• le annotazioni e contro deduzioni dell’impresa appaltatrice;
• le sospensioni, riprese e proroghe dei lavori.
b) Il libro dei rilievi o delle misure dei lavori, che deve contenere tutti gli elementi necessari all’esatta e tempestiva contabilizzazione delle opere eseguite, con particolare riguardo a quelle che vengono occultate con il procedere dei lavori stessi; tale libro, aggiornato a cura dell’appaltatore, è periodicamente verificato e vistato dal direttore dei lavori; ai fini della regolare contabilizzazione delle opere, ciascuna delle parti deve prestarsi alle misurazioni in contraddittorio con l’altra parte;
c) Note delle eventuali prestazioni in economia che sono tenute a cura dell’appaltatore e sono sottoposte settimanalmente al visto del direttore dei lavori e dei suoi collaboratori (in quanto tali espressamente indicati sul libro giornale), per poter essere accettate a contabilità e quindi retribuite.
Art. B47 – Custodia del cantiere –
È a carico e a cura dell’appaltatore la custodia e la tutela del cantiere, di tutti i manufatti e dei materiali in esso esistenti, anche se di proprietà della stazione appaltante e ciò anche durante periodi di sospensione dei lavori e fino alla presa in consegna dell’opera da parte della stazione appaltante.
Art. B48 – Cartello di cantiere –
L’appaltatore deve predisporre ed esporre in sito un cartello indicatore, con le dimensioni di almeno cm 100 di base e 200 di altezza, recanti le descrizioni di cui alla circolare Ministero dei LL.PP. dell’1 giugno 1990, n. 1729/UL.
Art. B49 – Spese contrattuali, imposte, tasse –
Sono a carico dell’appaltatore senza diritto di rivalsa:
a) le spese contrattuali;
b) le tasse e gli altri oneri per l’ottenimento di tutte le licenze tecniche occorrenti per l’esecuzione dei lavori e la messa in funzione degli impianti;
c) le tasse e gli altri oneri dovuti ad enti territoriali (occupazione temporanea di suolo pubblico, passi carrabili, permessi di scarico, canoni di conferimento a discarica, etc.) direttamente o indirettamente connessi alla gestione del cantiere e all’esecuzione dei lavori;
d) le spese, le imposte, i diritti di segreteria e le tasse relativi al perfezionamento e alla registrazione del contratto.
Sono altresì a carico dell’appaltatore tutte le spese di bollo per gli atti occorrenti per la gestione del lavoro, dalla consegna alla data di emissione del certificato di collaudo o del certificato di regolare esecuzione.
A carico dell’appaltatore restano inoltre le imposte e gli altri oneri che, direttamente o indirettamente, gravino sui lavori e sulle forniture oggetto dell’appalto.
Il presente contratto è soggetto all’imposta sul valore aggiunto (I.V.A.); l’IVA è regolata dalla legge; tutti gli importi citati nel presente capitolato speciale d’appalto si intendono IVA esclusa.
Art. B50 – Programma dei lavori –
Vedi tavola D3
PARTE C
DESIGNAZIONE E PRINCIPALI DIMENSIONI DELLE OPERE COMPRESE NELL’APPALTO A MISURA E A CORPO
GENERALITA’
Le opere in progetto sono descritte in modo analitico negli articoli seguenti e sono rappresentate nei vari disegni facenti parte degli elaborati di progetto. Sono comunque compresi nel presente appalto tutti i magisteri afferenti alla realizzazione dell’opera nel suo complesso, ancorché non espressamente elencati o computati, che siano connaturati con le finalità del progetto e connessi alla esecuzione a regola d’arte delle singole categorie di lavoro nel complesso edilizio in argomento. Sono altresì compresi tutti gli oneri relativi alla esecuzione di categorie di opere, per cui vengono richieste per legge particolari modalità di direzione, di esecuzione e di conformità (ad esempio strutture in c.a., impianti di vario tipo, ecc.).
Nella eventuale necessità di più precise indicazioni sulle categorie di opere previste si dovrà fare riferimento alla descrizione dell’elenco prezzi ed alle indicazioni della direzione lavori.
OPERE A MISURA
Art. C1 – Rimozioni –
Prima iniziare il tracciamento delle opere l’impresa dovrà eseguire alcune rimozioni ed espianto di alberature di alto fusto. In particolare sono previsti il taglio di alcuni alberi di medio fusto e sradicamento delle radici da realizzarsi manualmente con l’impiego di attrezzi da taglio, motoseghe, decespugliatori, o meccanicamente con l’impiego di macchine operatrici. Il taglio dovrà avvenire il più possibile radente al suolo con successiva cernita, accumulo del materiale di risulta, il carico ed il trasporto a rifiuto.
Art. C2 – Scavi –
Sono previsti:
- scavi di sbancamento e di splateamento per l’apertura della sede di impianto del fabbricato per un’altezza media di 1.10m fino alla quota di imposta fondazioni continue prevista negli elaborati di progetto esecutivo
- scavi a sezione obbligata per la realizzazione del sedime delle fondazioni dei locali seminterrati per un’altezza di 2.40m dal piano di sbancamento per il locale deposito e 2,00 m per il locale centrale termica, compreso l’onere per eventuale esaurimento dell’acqua entro lo scavo con motopompa e elettropompa, i consumi di materiale, le sbadacchiature per tutta la durata della realizzazione della struttura in elevazione
- scavi a sezione ristretta in linea per la posa di reti idriche, fognarie ed elettriche per altezze fino a 2,00 e larghezza fino a 50 cm
- scavi a sezione ristretta in linea per realizzazione di recinzioni esterne ed interne per altezze fino a 1,00 e larghezza fino a 80 cm
- scavi a sezione obbligata per la realizzazione del sedime di posa delle massicciate dei piazzali e dei marciapiedi esterni per un’altezza media di cm 30.
N.B. Tutti i magisteri sono comprensivi degli oneri per il carico, scarico, trasporto e indennità di discarica e di tutte le opere provvisionali necessarie.
Art. C3 – Sistemazioni esterne –
Le sistemazioni esterne prevedono la realizzazione dei marciapiedi, dei parcheggi esterni, la realizzazione della nuova rete fognaria acque bianche ed acque nere e la realizzazione della recinzione e dei cancelli carrabile a due ante e quelli pedonali.
Nel dettaglio è previsto:
- la realizzazione dei marciapiedi realizzati con cordonate perimetrali in calcestruzzo vibrato della sezione trapezia di cm 10/15x20 a superficie ruvida posate su sottofondo in calcestruzzo dello spessore di cm 15-20, compreso la realizzazione di sottofondo eseguita in tout venant di cava per uno spessore di cm 20, la finitura superficiale con pavimento industriale in cls colorato armato con rete elettrosaldata;
- realizzazione di piazzali per parcheggi con finitura in conglomerato bituminoso (BINDER CHIUSO), compreso la realizzazione di sottofondo in tout venant dello spessore di cm 20, la saturazione dei giunti con sabbia e l’assestamento con piastra vibrante, le cordonate nei lati confinati il cortile interno, realizzate in calcestruzzo vibrato della sezione trapezia di cm 10/15x20 a superficie ruvida posate su sottofondo in calcestruzzo dello spessore di cm 15-20;
- realizzazione di recinzioni esterne con fondazione e muretto di spiccato in calcestruzzo con trattamento dello spiccato con due mani di pittura a base di emulsioni sintetiche e polimeri acrilici e recinzione superiore realizzata in ferro lavorato, fissati su montanti
inghisati sul basamento dello spiccato il tutto realizzato secondo dimensioni e particolari di progetto;
- realizzazione di cancelli carrabili e pedonali in ferro lavorato secondo i particolari di disegno allegati completi di struttura in cls plinti di fondazioni in cls di meccanismi di chiusura, le opere murarie necessarie, le registrazioni;
RETI A TERRA
• ACQUE METEORICHE
È prevista la rete di smaltimento delle acque meteoriche da realizzarsi con tubazione in
P.V.C. pesante diametro variabile Ø160 mm spessore mm 4.5 completa di caditoie sifonate e pozzetti di ispezione e di incrocio, l’onere per il collegamento alla nuova rete fognaria , le demolizioni gli scavi ed i rinterri, il collegamento ai nuovi pluviali e quelli esistenti. Sono compresi gli oneri per la realizzazione dell’allaccio acque meteoriche, la realizzazione di derivazione di allaccio costituita da tubazione in PVC pesante del diametro di mm200 completo di pozzetto in cls R200 delle dim 60x60x105 spessore di cm 15, sifone in gres Ø200 mm con due tappi di ispezione e chiusino in ghisa carrabile U.N.I. –En 124 dimensioni 40x40. Sono compresi nel magistero gli oneri per il collegamento della rete di scarico acque bianche interne e quella esterne, i ripristini delle pavimentazioni dei marciapiedi con conglomerato cementizio R200 spessore cm 10, le pavimentazioni dello stesso materiale di quelle preesistenti, gli scavi di sbancamento, i rinterri, il carico scarico e trasporto a discarica dei materiali di risulta.
• ACQUE NERE
È prevista la rete di smaltimento delle acque nere da realizzarsi con tubazione in P.V.C. pesante Ø200 mm spessore mm 4.5 completa di pozzetti di ispezione e di incrocio, compreso la realizzazione di tratto di tubazione in pvc Ø200 mm fissata a soffitto completo di staffe metalliche di ancoraggi, l’onere per la realizzazione dell’allaccio fognario, la realizzazione di derivazione di allaccio fognario costituita da tubazione in PVC pesante del diametro di mm200 completo di pozzetto in cls R200 delle dim 60x60x105 spessore di cm 15, sifone in gres Ø200 mm con due tappi di ispezione e chiusino in ghisa carrabile U.N.I. –En 124 dimensioni 40x40. Sono compresi nel magistero gli oneri per il collegamento della rete fognaria interna a quella esterna, i ripristini delle pavimentazioni dei marciapiedi con conglomerato cementizio R200 spessore cm 10, le pavimentazioni
dello stesso materiale di quelle preesistenti gli scavi di sbancamento, i rinterri, il carico scarico e trasporto a discarica dei materiali di risulta.
RETI DI ALIMENTAZIONE IDRICO POTABILE E COMPLESSO DI PRESSURIZZAZIONE
L’impianto di autoclave sarà costituito da gruppo composto da due pompe una di riserva all’altra della potenza di 1.00 Kw corredate di manometro,interruttore di massima e minima, valvole di non ritorno, tubo di aspirazione dotato di pigna e di mandata, quadro elettrico, posto entro il locale seminterrato, compreso il serbatoio in cls della capacità di 4600 litri con soletta carrabile impermeabilizzata, completo di passo d’uomo e chiusino in lamiera zincata, la vetrificazione interna per l’uso potabile, valvola di ritegno, il galleggiante e la saracinesca di intercettazione , lo scavo, il letto sabbia dello spessore di cm 15, il rinterro, le tubazioni e ogni latro onere.
Le tubazioni di alimentazione dal quadro contattore all’impianto idrico saranno del tipo in polietilene tubo DN 63 mm PN 16 posate entro scavo a sezione ristretta, su letto di sabbia, compreso i pezzi speciali le giunzioni. Si prevede l’onere di allaccio idrico composto da taglio e ripristino della pavimentazione, collare di presa, saracinesche a sfera, valvole di ritegno, chiusini in ghisa, cassetta da incasso tipo ESAF compreso le opere murarie, la parete realizzata in blocchi di cls, la intonacatura e la tinteggiatura degli stessi, il tutto eseguito secondo disegni di progetto.
OPERE A CORPO
Art. C6 – Struttura in Calcestruzzo armato –
I calcoli strutturali sono stati condotti nel pieno rispetto delle normative tecniche nazionali e regionali.
Le strutture di fondazione prevedono travi a T rovescio continue delle dimensioni di base pari a 80x30 cm e cordolo di spiccato h=60 cm per uno spessore variabile da 30 a 40 cm, poggiata su un magrone dello spessore di cm 10 esteso su tutto l’ingombro della fondazione più 10 cm per parte.
Le fondazioni dei locali interrati sono del tipo continue e a piastra delle dimensioni di cm 130x50 poggianti anch’esse su un magrone dello spessore di cm 10 esteso su tutto l’ingombro della
fondazione più 10 cm per parte. Dalla fondazione a piastra degli scantinati spiccano i muri continui in c.a. dello spessore pari 30 cm a formare una cellula chiusa, con altezza dei muri variabili da 2.70 m a 3.00 su cui verranno posati successivamente le strutture del solaio di calpestio del piano terra. La quota d’imposta delle fondazioni dovrà rispondere alle quote previste secondo gli elaborati progettuali esecutivi.
Le strutture in elevazione, verticali ed orizzontali, sono in conglomerato cementizio armato, opportunamente dimensionate ed armate, in funzione del grado di sismicità della zona, del coefficiente di struttura, del coefficiente di fondazione e del coefficiente di protezione sismica.
Le strutture sono gettate in opera ad eccezione dei solai per i quali sono stati utilizzati travetti prefabbricati del tipo “bausta”, dello spessore complessivo di 30+5=35 cm per il solaio del locale deposito e dello spessore complessivo di 20+5=25 cm per i restanti solai. La copertura sarà del tipo piana non praticabile la totalità del fabbricato e a falde per le sole porzioni delle aule rifinite sulle due estremità inferiore e superiore con velette in calcestruzzo armato.
Le caratteristiche dei materiali saranno:
- sottofondi e magroni R 150
- travi di fondazione, piastre e muri Rck 250
- pilastri, travi in elevazione Rck 300
- ferro per armature in barre e rete elettrosaldata Feb 44K
Le forme, le dimensioni ed i particolari delle strutture in fondazione ed in elevazione, sia verticali che orizzontali, sono specificate nelle tavole del progetto esecutivo strutturale.
N.B. Per l’esecuzione di tutte le strutture in c.a. è prevista la carpenteria in legno di contenimento e sostegno, il relativo disarmo e l’eventuale onere per l’esaurimento dell’acqua dallo scavo con motopompa o elettropompa e l’onere per il rinterro degli scavi per la parte esterna delle fondazioni continue fino alla quota di progetto.
Art. C7 – Vespai e Xxxxxxxx –
I vespai del piano seminterrato saranno realizzati in pietrame calcareo di adeguata pezzatura e granulometria appropriata per la chiusura dello stesso, e saranno dello spessore di cm 60.
Sopra il vespaio verrà realizzato un massetto in calcestruzzo Rck200, armato con rete elettrosaldata Ø5 maglia cm 20x20 dello spessore di cm 10.
Il vespaio del piano terra sarà realizzato con misto naturale di idonea granulometria per un’altezza di cm 40 su cui verrà realizzato un massetto in calcestruzzo Rck 200, armato con rete elettrosaldata Ø5 maglia cm 20x20 dello spessore di cm 10, su cui verranno posati casseri a perdere modulari in
polipropilene (IGLU') costituiti da calotta convessa su quattro supporti di appoggio di dimensioni in pianta 50x50, altezza pari a 35 cm e 70 cm secondo gli elaborati di progetto. A completamento verrà effettuato un getto in calcestruzzo R 200 per la chiusura dei vuoti e per la realizzazione della caldana dello spessore di cm 7 armato con rete elettrosaldata a maglia quadrata 20x20 cm del Ø 5 mm. Nell’onere per la realizzazione del suddetto vespaio sarà realizzato un numero pari a 2 di sistemi di aerazione per vano composti da tubazione in PVC e griglia esterna in alluminio preverniciata con maglia anti insetto come da elaborati di progetto.
Art. C8 – Rilevati e rinterri –
Sono previsti i rinterri dei cavi risultanti attorno alle murature in c.a. dei locali scantinato e saranno realizzati con pietrame scapolo della granulometria compresa tra 0 e 200 mm assestato a mano o parzialmente a macchina. I materiali saranno forniti nella quantità necessaria per la rincalzatura, la prima ricopritura, la formazione del colmo sufficiente a compensare l'eventuale assestamento e il costipamento.
Art. C9 – Struttura in legno lamellare
La copertura della zona delle attività libere e della sala mensa saranno realizzate struttura portante composta da travi in legno lamellare di abete rosso con andamento rettilineo per la copertura di luci variabili da 6,00 m a 8,50 m e delle sezioni rispettivamente di 12x30 cm e 18x40 cm, posate secondo schemi di elaborati di progetto esecutivo e collegate alla struttura principale in c.a. con piastre metalliche e tirafondi, e animate alla trave in legno lamellare con piastra passante e bulloni e dadi di serraggio. Sulla struttura complanare verrà realizzato un tavolato maschiato dello spessore di cm 3,3 trattato con prodotti antitarlo e antimuffa e sarà fissato su bordo perimetrale delle strutture in c.a. una banchina in legno lamellare come appoggio della struttura a sbalzo. Tutte le strutture dovranno rispondere agli elaborati di progetto esecutivo.
Le strutture in legno lamellare dovranno avere le seguenti caratteristiche:
• legno lamellare di abete rosso di I e II classe secondo lo DIN 4074 con lamelle tagliate nel senso delle fibre e piallate aventi un’umidità relativa del 9% (± 3%) per gli ambienti chiusi e riscaldati e del 12% (± 3%) per ambienti chiusi non riscaldati e del 15% (± 3%) per ambienti all’aperto secondo DIN 1052. Le lamelle dovranno essere essicate ad alta temperatura al fine di distruggere i parassiti animali e le loro uova contenute nel legno per far loro acquistare maggiore resistenza e duratura.
Le lamelle dovranno essere incollate di testa con un giunto a pettine secondo norma DIN 1052 e incollate su una faccia con quantità di colla pari a 0,4 – 0,6 kg/mq e pressate con una pressione di almeno 8,5 kg/cm.
• Le colle dovranno essere del tipo omologate previste dalle DIN 68141 e DIN 68140 a base di resine sintetiche chimicamente neutre tipo DYNIMEL ATOSSICHE E RESORCINA e dovranno dare luogo a una qualità di legno lamellare di classe I (BS14).
• Le carpenterie metalliche necessarie saranno in acciaio galvanizzato Fe 360 B zincate a fuoco opportunamente trattate con vernici antiruggine.
• Le saldature necessarie dovranno rispettare le prescrizioni UNI 10011/88 e successive integrazioni.
• Le chiodature, i bulloni e gli elementi zincati standard per la formazione dei giunti e dei collegamenti dovranno essere conformi alle norme DIN 1052 secondo le specifiche e i disegni di progetto.
• Tutte le strutture compreso il tavolato saranno trattate con un primo strato di vernici intumescenti tipo PROTHERM WOOD A1 dato a pennello nella quantità di 0.600Kg/mq per le strutture dim 18x40 cm e nella misura di 1,00 Kg/mq per le travi dim 12x30 cm e successiva finitura con PROTHERM WOOD A1 TOP monocomponente a base solvente in ragione di Kg/mq 0,120 per tutte le travi e i tavolati di copertura, per dare la struttura certificata con resistenza al fuoco REI 60.
N.B. Per l’esecuzione di tutte le strutture in lamellare è prevista la carpenteria e le opere provvisionali per il posizionamento di tutte le armature metalliche da inglobare nei getti, i mezzi di sollevamento per il varo delle travi per tutta la durata delle opere.
Art. C10 – Murature in elevazione –
Le murature in elevazione sono costituite da:
- tamponature laterizie esterne formate da cortina di mattoni laterizi forati dello spessore di 12 cm legata con malta cementizia;
- murature divisorie e di completamento in laterizio forato, di vario spessore cm 8/12/15, legato con malta cementizia. Le pareti che individuano i compartimenti antincendio saranno in muratura REI 120 realizzata muratura certificata dello spessore di cm 12;
- muratura in muroblocco pesante dim.15x30x33 spessore cm 30 allettato con malta cementizia per realizzare le pareti divisorie dei patii esterni e delle chiusure trapezoidali in copertura;
- murature in laterizio faccia vista delle dim. 5,5x12x25 dello spessore di cm 12 colore rosso disposti a giunti stilati.
N.B. Tutti i magisteri sono comprensivi degli oneri per il carico, scarico, trasporto e indennità di discarica , dei ponteggi necessari sia all’interno che all’esterno e di tutte le opere provvisionali necessarie
Art. C11– Coibentazioni
COIBENTAZIONI DELLE PARETI
Le tamponature esterne realizzate a cassa vuota sia faccia vista che non avranno la coibentazione termica realizzata con pannelli in lana di vetro autoportante idrorepellente trattato con speciale legante a base di resine termoindurenti rivestito su una faccia con velo vetro e sull’altra con carta Kraft bitumata, conduttività termica 0,036 W/mK spessore cm 4 posati in opera a secco.
Le strutture in cemento armato avranno un rivestimento a cappotto realizzato con lastre ruvide di polistirene tipo Styrofoam dello spessore di cm 1,5 densità 28 Kg/mc fissati alla parete con tasselli di plastica. Successivamente verrà posta in opera una rete porta intonaco sulla quale verrà applicata una rasatura in malta premiscelata e la successiva pastinatura colorata in pasta.
COIBENTAZIONI DEI SOLAI DI COPERTURA IN C.A.
La coibentazione dei solai di copertura sarà costituita un primo strato (Barriera al vapore) composto membrana impermeabile bitume-polimero plastomerica, aramata con velo di vetro posata a secco con giunti sovrapposti di cm 5 e sigillati con nastro biadesivo, pannello rigido in poliuretano espanso densità 35 Kg/mc rivestito su ambo le facce con velovetro politenato da 75 grammi/mq, massetto del tipo alleggerito preconfezionato con 200 Kg di cemento 32,5, mc 0,8 di granuli di pomice e 0,2 mc di sabbia, dato in opera conformato a massetto di pendenza con la faccia superiore predisposto per la successiva impermeabilizzazione.
COIBENTAZIONI DEI SOLAI IN LEGNO LAMELLARE
La coibentazione dei solai lignei sarà costituita un primo strato (Barriera al vapore) composto membrana impermeabile bitume-polimero plastomerica, aramata con velo di vetro posata a secco con giunti sovrapposti di cm 5 e sigillati con nastro biadesivo, pannello rigido di perlite espansa densità 150 Kg/mc dello spessore di mm 40 e classe di resistenza al fuoco 1 , telo geotessile in tessuto non tessuto costituito da fibre in poliestere bianco del peso di 300
grammi7mq e resistenza a trazione di N/10 cm 450, massetto del tipo alleggerito preconfezionato con 200 Kg di cemento 32,5, mc 0,8 di granuli di pomice e 0,2 mc di sabbia, armato con rete elettrosaldata maglia 20x20 Ø 5, dato in opera conformato a massetto di pendenza con la faccia superiore predisposto per la successiva impermeabilizzazione.
N.B. Tutti i magisteri sono comprensivi degli oneri per il carico, scarico, trasporto e indennità di discarica , dei ponteggi necessari sia all’interno che all’esterno e di tutte le opere provvisionali necessarie
Art. C12– Impermeabilizzazioni
IMPERMEABILIZZAZIONE DI FONDAZIONI
Le impermeabilizzazioni dei muri controterra e dei cordoli perimetrali contenenti il vespaio saranno impermeabilizzati con uno strato di guaina elastoplastomerica armata in vetro velo rinforzato dello spessore di 3 mm applicata a caldo previa mano di primer bituminoso.
A protezione della suddetta guaina verrà posto in opera un telo paraguaina di PVC a bolli fissato superiormente con un listello in legno chiodato alla muratura.
Tutte le murature esterne e per tutto lo spessore delle stesse saranno isolate dai cordoli di spiccato con guaina tagliamuro costituite da guaina elastoplastomerica armata in vetro velo rinforzato dello spessore di 3 mm applicata a caldo previa mano di primer bituminoso.
IMPERMEABILIZZAZIONE DEI SOLAI DI COPERTURA
I solai di copertura, saranno impermeabilizzati con due strati di impermeabili composto da una membrana impermeabile elastoplastomerica con armatura ai poliesteri dello spessore di mm 4, applicate a fiamma, previa spalmatura di primer bituminoso e giunti sovrapposti di 10 cm e secondo strato composto da membrana elastoplastomerica dello spessore di mm 4 armata in tessuto non tessuto di poliestere autoprotetta con scaglie di ardesia e giunti sovrapposti di 10 cm.
Per le coperture a falde il secondo strato sarà composto da una membrana impermeabile elastoplastomerica dello spessore di mm 4 armata in tessuto di vetro più velo vetro, rivestita con lamina di rame puro goffrata posata sulla sottostante guaina con giunti sovrapposti di 10 cm.
I canali di gronda della palestra saranno impermeabilizzati con doppia guaina elastoplastomerica armata ai poliesteri (4+4) mm incollata a caldo previa una mano di primer bituminoso e con ultimo strato rivestito con lamierino di rame goffrato e giunti sovrapposti di 10 cm.
La copertura del locale tecnico seminterrato sarà impermeabilizzata con due mani guaina antiradice elastoplastomerica armata in tessuto non tessuto di poliestere a filo continuo applicata a fiamma spessore complessino mm 8 con giunti sovrapposti di cm 10 e risvolti laterali per un’altezza superiore del terreno vegetale di riporto, compreso le scossaline di protezione laterale.
Art. C13 – Intonaci e tinteggiature –
Gli intonaci interni sia sulle superfici orizzontali che su quelle verticali saranno realizzati con malta del tipo premiscelata su base cementizia, finiti a civile con frattazzo stretto.
Gli intonaci esterni sia su superfici orizzontali che su quelle verticali avranno base grezza in malta tipo Plastocem e finitura con pastina colorata in pasta.
Le tinteggiature saranno:
- per i soffitti interni di tutti gli ambienti con tre mani di tempera lavabile bianca traspirante a base di resine sintetiche, antimuffa, previa mano di fissativo ancorante;
- per le pareti interne di tutti i locali con tre mani di idropittura lavabile traspirante ed antibatterica, previa mano di fondo con fissativo ancorante, colori a scelta della D.L.;
- per i soffitti degli esterni le pitture saranno del tipo plastico traspirante resistente all’invecchiamento agli agenti atmosferici e alle muffe a base di resine sintetiche previo preparazione del fondo con una mano di fissativo ancorante;
- per le strutture in cemento armato facciavista rivestimento protettivo a base di emulsioni sintetiche e polimeri acrilici dato in due mani, previo preparazione del fondo con una mano di fissativo ancorante.
N.B. Tutti i magisteri sono comprensivi degli oneri per i ponteggi necessari sia all’interno che all’esterno e di tutte le opere provvisionali necessarie
Art. C14 – Pavimenti e Rivestimenti
PAVIMENTI
I pavimenti delle aule, dei bagni dei corridoi e degli spazi comuni saranno realizzati con piastrelle di grès porcellanato fine delle dimensioni 30x30 cm, di prima scelta nelle colorazioni a scelta della
D.L. Essi saranno posati in opera a giunti stretti con idonei collanti su massetto di malta cementizia dello spessore di cm 8 questo compreso, con allineamenti ortogonali o diagonali e stuccati con cemento bianco o con ossidi colorati secondo le indicazioni della D.L.
Il pavimento della veranda di ciascuna aula e dell’ingresso della scuola sarà realizzato con le stesse modalità precedentemente descritte ma con mattonelle 25x25 cm in gres porcellanato di prima scelta del tipo antiscivolo, in entrambi i casi il colore delle piastrelle sarà scelto dalla D.L.. Il pavimento della centrale idrica e del deposito sarà realizzato con piastrelle di gres porcellanato din 30x30 o 33x33 posato in opera a giunti stretti con idonei collanti su massetto di malta cementizia dello spessore di cm 8 questo compreso, con allineamenti ortogonali o diagonali e stuccati con cemento bianco o con ossidi colorati secondo le indicazioni della D.L.
RIVESTIMENTI PARETI
I rivestimenti delle pareti interne, nei bagni, negli antibagni, nella cucina saranno realizzati con piastrelle di grés porcellanato fine delle dimensioni di cm 30x30 di prima scelta , posato in opera a giunti aderenti con idonei collanti su intonaco frattazzato questo compreso, con colorazioni a scelta della D.L., saranno applicati su tutte le pareti per un’altezza di cm 210. e secondo le specifiche di progetto
Nei locali dove non è previsto il rivestimento, dovrà essere posto in opera uno zoccolino battiscopa uniformato al tipo di pavimento. In particolare potrà essere realizzato con listelli di grés porcellanato dell’altezza pari a 8/10 cm, con sguscio inferiore. Sarà posato con idoneo collante e stuccato in tutte le parti con cemento bianco o con ossidi colorati.
DAVANZALI FINESTRE
Tutte le finestre saranno rivestiti con lastre di granito “ROSA NULE” e avranno:
- davanzale realizzato con lastre di granito lucidato dello spessore di cm 3, con spigoli a vista smussati. Saranno provvisti di gocciolatoio fresato e di righello in p.v.c.
- le soglie delle vetrate e porte finestre saranno realizzate con lastre di granito lucidato dello spessore di cm 3, con spigolo esterno a vista smussati e dovranno risultare complanari con la pavimentazione interna.
Le scale esterne del locale deposito e della centrale idrica saranno rivestite con lastre con superficie a vista martellinate di vario spessore, in particolare avranno:
- pedata dello spessore di cm 3 con bordi a vista smussati;
- specchio dello spessore di cm 2;
Art. C15– Infissi esterni ed interni –
INFISSI ESTERNI IN ALLUMINIO
Nell’elaborato di progetto TAVE6 sono riportati gli schemi e le quantità di tutti gli infissi esterni.
FINESTRE E PORTE FINESTRE
Le finestre e porte finestre nella generalità saranno costituite da profilo a taglio termico serie NC 50STH Metra in profilati di alluminio estrusi lega EN AW 6060, T5 , tolleranze dimensionali EN 12020-2 con profondità di 50 mm e isolamento costituito da guarnizione centrale a giunto aperto e da guarnizioni di battuta in E.P.D.M., completi di accessori del tipo a camera europea standard, verniciatura a polveri di poliesteri termoindurenti polimerizzati in forno secondo le norme QUALANOD e QUALICOAT nelle colorazioni Ral 6005 composti da una o più svecchiature fisse ed apribili a ventola, a wasistas o a scorrere, completi di vetro camera con uno o due vetri del tipo VISARM 6/7 per complessivi (6/7-15-6/7) o con vetro camera 4/15/6 o 4/15/4 il tutto secondo le combinazioni e le dimensioni definite sugli elaborati di progetto
Le portefinestre tipo PF1 saranno composte da due ante da 80 cm e sopraquadro fisso realizzate con profili in alluminio, vetro camera 6+15+4 di cui lastra interna 6/7 mm antinfortunistico e saranno complete di maniglione antipanico montato su entrambe le ante e accessorio di chiusura del tipo corrente commerciale. L’infisso portafinestra tipo P6 avrà le medesime caratteristiche del tipo PF1 ma con l’esclusione del sopraquadro ma con vetro camera 6/15/6 con lastra interna ed esterna antinfortunistico 6/7 mm.
Le vetrate fisse del tipo F10 e F10* saranno composte da profili in alluminio delle sopra menzionate caratteristiche con 6 specchiature fisse e vetro camera 6/15/4 con lastra interna antinfortunistica 6/7 per il tipo F10 e doppia lastra antinfortunistica 6/7 per il tipo F10*.
L’infisso tipo F12 sarà composto da profili in alluminio con doppia apertura a vasistas, vetro camera 6/15/4 con lastra interna antinfortunistica 6/7 e saranno posizionati in corrispondenza della parete più alta delle aule.
Le porte esterne tipo P9 saranno realizzate in lamiera di acciaio zincata, complete di griglia di aerazione inferiore e superiore, controtelaio, maniglia e serratura.
Tutti gli infissi in alluminio saranno completi di controtelai zincati, accessori, sistemi di apertura, guarnizioni, maniglie, opere murarie e dove previsto il maniglione antipanico il tutto secondo dimensioni e schemi di progetto esecutivo.
INFISSI INTERNI
Nell’elaborato di progetto TAVE6 sono riportati gli schemi, le specifiche e le quantità di tutti gli infissi interni, in particolare si avranno:
- PORTE INTERNE
Le porte interne saranno ad una o due ante apribili a ventola.
Saranno realizzate con profili di alluminio precolorati RAL 1013 composte da telaio fisso con profilo completo di coprifilo, ante mobili con funzionamento a ventola da traverso centrale dell’altezza di cm 10 e con pannellatura centrale cieca in bilaminato plastico dello spessore di 6/10 mm compreso il controtelaio, i coprifili, le opere murarie e le registrazioni dell’infisso. Saranno complete di maniglie in nylon, serratura tipo Patent con chiave, con tre cerniere per battuta.
Le porte di tipo P7 saranno a due ante dimensione 120x210 complete di maniglie in nylon, serratura tipo Patent con chiave, il tipo P8 dimensione 165x210 sarà realizzato in profili di alluminio con anta a scorrere su binario esterno con battuta e senza binario inferiore, completo di maniglia e serratura e di copri telaio.
- PORTE TAGLIAFUOCO
Le porte tagliafuoco tipo PTF* saranno montate nella cucina e avranno dimensioni 90x210 anta in lamiera d'acciaio spess. 9/10 mm tamburate rispondenti alla norma UNI XXXXX XXX 0000, con rinforzo interno elettrosaldato, riempimento con pacco coibente costituito da pannello di lana minerale trattato con solfato di calcio ad uso specifico antincendio, spessore circa 46 mm e densità 300 kg/m³, isolamento nella zona della serratura con elementi in silicati ad alta densità;
Telaio in robusto profilato di lamiera d'acciaio spess. 20-25/10 mm, realizzato con sagome ove accogliere in sedi separate guarnizione in materiale termoespansivo per tenuta a fumi caldi e fiamme e guarnizione in gomma siliconica per tenuta a fumi freddi (quest'ultima fornita a richiesta);
cerniere realizzate in acciaio sinterizzato con scorrimento su cuscinetti a sfere, meccanismo di grandi dimensioni sull’anta di cui una completa di molla registrabile per regolazione autochiusura;
Serratura di tipo specifico antincendio completa di cilindro tipo Patent e numero 3 chiavi; Maniglia tubolare in PVC nero con anima in acciaio sagomata a U e rivestimento in materiale isolante completa di placche di rivestimento;
Complete di guarnizione tempoespansiva su battuta verticale finitura superficiale con mano di fondo a polveri polimerizzate a forno colore RAL 6021.
LUCERNARI
Il complesso edilizio prevede la realizzazione in copertura di 4 lucernari delle dimensioni nette di 100x200 cm completi di appoggio e gocciolatoio realizzato in lastre di polimetilmetacrilato esente da monometro di recupero , plexiglas originale, termoformata a velo, trasparente, con doppia parete camera resa stagna dall’incollaggio biadesivo acrilico strutturale, completo di guarnizioni, accessori di fissaggio, dispositivo di apertura elettrico, realizzato con telaio e controtelaio incernierato tra loro in profili scatolari di alluminio estruso anodizzato di colore naturale, compreso la quotaparte di linea elettrica, del quadretto di comando, il taglio e la profilatura del tavolato, il rivestimento interno con pannelli di legno delle stesse essenze e le impermeabilizzazioni esterne.
Art. C16 – Impianto igienico -sanitario –
I servizi igienici delle aule saranno attrezzati con sanitari adatti alle strutture scolastiche materne. La dotazione di questi ultimi sarà composta da:
- Vaso igienico per bambino delle dimensioni di circa 34x41x33 (h) mm in vetrochina bianca 1ª scelta, con scarico a parete o a pavimento, completo di sedile in plastica pesante, set di raccordo, scarico in neoprene, cassetta in vetrochina della capacità di 10 litri posta in alto con rubinetto di intercettazione, galleggiante, tubo di cacciata in neoprene da 1” incassato sottotraccia, compreso la quota parte della rete idrica del collettore ubicato entro nicchia completo di sportello di alluminio, della quota parte delle tubazioni idrica di adduzione in rame, la quota parte della rete fognaria a partire dal sanitario fino al pozzetto esterno, e la quota parte della tubazione di sfiato in copertura;
- Lavabo a canale in porcellana dura vetrificata colorata di 1ª scelta delle dimensioni circa 900x480x200 mm in opera su muretti in laterizio, completo di set di scarico da incasso, batteria formata da doppio miscelatore monocomando con comando a sbalzo, a bocca centrale cromata, piletta con salterello cromato dato in opera compreso la quota parte della rete idrica del collettore ubicato entro nicchia completo di sportello di alluminio , della quota parte delle tubazioni idrica di adduzione in rame, la quota parte della rete fognaria a partire dal sanitario fino al collettore di scarico principale interno;
- Realizzazione di griglia sifonata pedonale in acciaio inox Ø150mm completo di tubazione Ø40 mm collegata alla rete principale di scarico compreso i pezzi speciali e le opere murarie.
I servizi igienici degli insegnanti saranno attrezzati con un bagno completo fruibile da portatori di handicap e da un locale doccia esterno. Nel dettagli la dotazione è:
- Piatto doccia in metacrilato delle dimensioni 700x700 mm, completo di rubinetto monocomando con linee di adduzione idrica calda e fredda, doccione a saliscendi, del tipo flessibile, scarico completo di sifone, rosetta, la quota parte della rete idrica del collettore ubicato entro nicchia completo di sportello di alluminio , della quota parte delle tubazioni idrica di adduzione in rame, la quota parte della rete fognaria a partire dal sanitario fino al collettore di scarico principale interno;
- Vaso igienico monoblocco adatto all'uso dei portatori di handicap delle dimensioni di circa 800x400x500 (h) mm in vetrochina bianca 1ª scelta, del tipo Dolomite serie Atlantis con scarico a parete o a pavimento, completo di sedile in metacrilato, set di raccordo, cassetta sciacquatrice a zaino completa di batteria di scarico, kit a parete per comando di scarico, doccietta flessibile laterale con linee acqua calda e fredda con comando a sbalzo compreso la quota parte della rete idrica del collettore ubicato entro nicchia completo di sportello di alluminio , della quota parte delle tubazioni idrica di adduzione in rame, la rete fognaria a partire dal sanitario fino al pozzetto esterno, e la quota parte della tubazione di sfiato in copertura;
- Lavabo destinato all'uso dei portatori di handicap, in porcellana dura vetrificata colorata di 1ª scelta delle dimensioni circa 600x670 mm in opera su mensola a comando pneumatico per la regolazione dell'inclinazione, completo di set di scarico ad incasso, di batteria formata da miscelatore monocomando con comando a sbalzo, a bocca centrale cromata, piletta con salterello cromato compreso la quota parte della rete idrica del collettore ubicato entro nicchia completo di sportello di alluminio, della quota parte delle tubazioni idrica di adduzione in rame, della rete fognaria a partire dal sanitario fino al collettore di scarico principale interno;
- Kit ausili per bagno composto destinato all'uso di portatori di handicap, comprendente il corrimano da montarsi al fianco del vaso in acciaio con rivestimento in nylon poliammide 6 autoestinguente Ø 3.5 cm con doppio braccio orizzontale cm 50 e verticale cm 60, impugnatura di sicurezza per wc del tipo ribaltabile delle dim. 70x19 cm e corrimano in accio con rivestimento in nylon poliammide 6 autoestinguente Ø 3.5 cm L= 61.4 cm il tutto dato in opera montato secondo la normativa vigente.
I servizi igienici destinati al personale di servizio comprendono la seguente dotazione:
- Vaso igienico delle dimensioni di circa cm 48x36x39 in vetrochina bianca di 1ª scelta, completo di sedile in plastica pesante, scarico in neoprene, a parete o a pavimento, cassetta sciacquatrice sempre in vetrochina capacità 10 litri posta in alto e dotata di rubinetto di intercettazione della alimentazione idrica, di galleggiante e tubo di cacciata la quota parte della rete idrica del collettore ubicato entro nicchia completo di sportello di alluminio, della quota parte delle tubazioni idrica di adduzione in rame, la quota parte della rete fognaria a partire dal sanitario fino al pozzetto esterno, e la quota parte della tubazione di sfiato in copertura;
- Lavabo in vetrochina bianca, di 1ª scelta, delle dimensioni circa cm 58x46, del tipo sospeso montato su mensole a muro completo di batteria di erogazione formata da miscelatore monocomando con comando a sbalzo, a bocca centrale cromata, piletta con saltarello cromato, sifone a bottiglia compreso la quota parte della rete idrica del collettore ubicato entro nicchia completo di sportello di alluminio, della quota parte delle tubazioni idrica di adduzione in rame, della rete fognaria a partire dal sanitario fino al collettore di scarico principale interno la linea dell’acqua calda in rame coibentato fino al punto Boiler;
- Piatto doccia in vetrochina delle dimensioni minime 70x70 cm, completo di rubinetto monocomando con linee di adduzione idrica calda e fredda, doccione a saliscendi, del tipo flessibile, scarico completo di sifone, rosetta compreso la quota parte della rete idrica del collettore ubicato entro nicchia completo di sportello di alluminio, della quota parte delle tubazioni idrica di adduzione in rame, della rete fognaria a partire dal sanitario fino al collettore di scarico principale interno, la linea dell’acqua calda in rame coibentato fino al punto Boiler;
- Bidet in vetrochina bianca delle dimensioni di cm 56x36x39 di 1ª scelta completo di batteria comprendente gruppo monocomando a sbalzo, piletta con saltarello e sifone, del tipo pesante in ottone cromato, la tubazione di scarico in neoprene, i flessibili di raccordo alle tubazioni di erogazione compresa la quota parte degli impianti idrici e fognari, la linea dell’acqua calda in rame coibentato fino al punto Boiler.
Sono previsti i punti idrico e di scarico per i lavandino della cucina comprendente la tubazione per l’acqua fredda in rame idropotabile inguainato, la linea della tubazione dell’acqua calda in rame coibentato , gli scarichi interni realizzati in Gheberit fino al raccordo interno della tubazione di scarico principale, i pezzi speciali e le opere murarie. Si prevede inoltre un punto idrico per Boiler con allacci come sopra descritti , completo di punto presa di alimentazione comadato.
- Inoltre si prevede l’installazione di n° 2 lavabi a canalone nel locale mensa con le medesime caratteristiche di quelli previsti per i locali igienici delle aule.
Art. C17 – Impianti di condizionamento–
DESCRIZIONE GENERALE
Il sistema di condizionamento estivo - invernale previsto è del tipo ad espansione diretta di gas refrigerante, a pompa di calore e a volume variabile di refrigerante. L’edificio sarà pertanto servito da un sistema di condizionamento modulare multi zona, costituito da 2 motocondensanti a pompa di calore (ESCLUSE DALL?APPALTO) da installarsi all’esterno in copertura , che alimenteranno ciascuna più macchine interne a servizio della scuola (avremmo nel complessivo n° 45 unità) . Ogni locale risulterà indipendente da tutti gli altri per funzionamento, impostazione della temperatura ambiente desiderata, velocità di rotazione del ventilatore della macchina.
Ciascun modulo, costituito da una motocondensante con le proprie unità interne, sarà indipendente dagli altri per la scelta del regime di funzionamento estivo o invernale in modo da poter soddisfare le necessità dei locali che richiedono funzionamento omogeneo.
Una rete di tubazioni in rame per refrigerazione, consentirà l’alimentazione del fluido refrigerante da ogni motocondensante alle unità terminali interne.
Le unità interne saranno del tipo a pavimento a vista o del tipo pensile a split, come indicato nelle specifiche di progetto. Alcune unità interne a pavimento avranno una presa d’aria esterna con griglia e alette per la regolazione del flusso di portata d’aria da immettere negli ambienti. Per ciascuno dei locali condizionati, la temperatura ambiente sarà controllata da apparecchiature di regolazione automatica elettronica a microprocessore compresa ciascuna unità terminale avente caratteristiche PID e completa di valvola elettronica di espansione e regolazione del flusso refrigerante.
Un comando locale, con sonda di temperatura incorporata per ciascun locale comunicherà al microprocessore dell’unità terminale, la temperatura ambiente rilevata e le variazioni di funzionamento desiderate dall’utente.
Le motocondensanti saranno installate esternamente, a pompa di calore a ciclo reversibile, protette contro la corrosione dagli agenti atmosferici. Saranno l’unica fonte di raffreddamento e di riscaldamento ed invieranno il fluido refrigerante alle unità terminali in quantità variabile. Tale variazione di portata avverrà in modo direttamente proporzionale alla variazione di carico del sistema, dipendente sia dalla quantità di unità terminali in marcia che dai carichi termici effettivi. La strumentazione elettronica a microprocessore di cui è dotata ogni motocondensante, controllerà tali variazioni di carico di portata del refrigerante agendo sui compressori e parzializzandone la capacità di potenza.. Le motocondensanti installate in copertura poggeranno su supporti in neoprene che assorbiranno le vibrazioni e la propagazione dei rumori al solaio di copertura.
UNITA’ ESTERNA POTENZIALITA FRIGORIFERA 40,00 KW (ESCLUSA DALL’APPALTO)
Unità a pompa di calore con condensatore ad aria del tipo ad espansione diretta composta da unità esterna condensante, dotata di ventilatore a flusso verso l’alto ed aspirazione sui lati. Il collegamento tra questa sezione esterna e le unità interne in ambiente può arrivare ad un massimo di 150 m con un dislivello massimo di 50 m. Il sistema di comunicazione tra le unità è affidato a un bus di trasmissione dati costituito da un doppino telefonico schermato a connessione non polarizzata.
L’unità esterna ha le seguenti caratteristiche tecniche:
Finitura esterna in lamiera d’acciaio con verniciatura speciale acrilica bianca avorio Controllo della capacità frigorifera tramite inverter campo di potenza da 10% a 100% n° 3 compressori tipo Scroll completamente ermetico
n° 1 ventilatore elicoidale da 12.600 mc/h da 0,75 Kw Dispositivo di sbrinamento antighiaccio
Scambiatore di calore a batterie ad alette incrociate Refrigerante ecologico R-410 A con carica da 1,9 Kg
Dispositivi di sicurezza quali, interruttore di alta pressione, termostato di sicurezza del motore del ventilatore, protezione del sovraccarico inverter, tappo fusibile, fusibili.
Potenzialità frigorifera: 40,0 Kw (27° CBS – 19° CBU interna / 35° CBS esterna) Potenzialità termica: 45,0 Kw (7° CBS – 6° CBU esterna / 20° CBS interna) Assorbimento elettrico: raffreddamento 14,30 Kw / riscaldamento 12,90 Kw Dimensioni: 1600(A)x1240(L)x765(P), peso 323 Kg
Rumorosità 60 dB(A)
L’unità può funzionare nella stagione invernale con temperature esterne fino a -20C°
UNITA’ ESTERNA POTENZIALITA FRIGORIFERA 68,00 KW (ESCLUSA DALL’APPALTO)
Unità a pompa di calore con condensatore ad aria del tipo ad espansione diretta composta da unità esterna condensante, dotata di ventilatore a flusso verso l’alto ed aspirazione sui lati. Il collegamento tra questa sezione esterna e le unità interne in ambiente può arrivare ad un massimo di 150 m con un dislivello massimo di 50 m. Il sistema di comunicazione tra le unità è affidato a un bus di trasmissione dati costituito da un doppino telefonico schermato a connessione non polarizzata.
L’unità esterna ha le seguenti caratteristiche tecniche:
Finitura esterna in lamiera d’acciaio con verniciatura speciale acrilica bianca avorio Controllo della capacità frigorifera tramite inverter campo di potenza da 6% a 100% n° 5 compressori tipo Scroll completamente ermetico
n° 2 ventilatore elicoidale da 10.800 mc/h da 0,75 Kw / 12.600 mc/h da 0,75 Kw Dispositivo di sbrinamento antighiaccio
Scambiatore di calore a batterie ad alette incrociate Refrigerante ecologico R-410 A con carica da 9,6 +12,9 Kg
Dispositivi di sicurezza quali, interruttore di alta pressione, termostato di sicurezza del motore del ventilatore, protezione del sovraccarico inverter, tappo fusibile, fusibili.
Potenzialità frigorifera: 68,0 Kw (27° CBS – 19° CBU interna / 35° CBS esterna) Potenzialità termica: 76,5 Kw (7° CBS – 6° CBU esterna / 20° CBS interna) Assorbimento elettrico: raffreddamento 23,30 Kw / riscaldamento 22,20 Kw Dimensioni: 1600(A)x2170(L)x765(P), peso 553 Kg
Rumorosità 62 dB(A)
L’unità può funzionare nella stagione invernale con temperature esterne fino a -20C°
UNITA’ INTERNE MOD. FXLQ 20 A PAVIMENTO
Le unità interne da installare nei singoli ambienti nei modelli di seguito descritti, sono del tipo specificatamente previsto dalla stessa ditta costruttrice delle sezioni esterne.
Le unità sono del tipo a vista poste a pavimento con le seguenti caratteristiche tecniche: Mobile frontale in lamiera d’acciaio zincata
Deflettore mobile removibile per la pulizia
Batteria di scambio termico in tubi di rame e alettatura a piastra di alluminio Ventilatore tipo sirocco potenza 15 w
Filtro dell’aria con rete sintetica con trattamento antimuffa Interruttore di sicurezza
Potenzialità frigorifera: 2,2 Kw (27° CBS – 19° CBU interna / 35° CBS esterna) Potenzialità termica: 2,5 Kw (7° CBS – 6° CBU esterna / 20° CBS interna) Assorbimento elettrico: raffreddamento 49 W / riscaldamento 49 W Dimensioni: 600(A)x1000(L)x222(P), peso 25 Kg
Rumorosità (220V) alta velocità 35 dB(A) bassa velocità 32 dB(A) UNITA’ INTERNE MOD. FXLQ 25 A PAVIMENTO
Le unità interne da installare nei singoli ambienti nei modelli di seguito descritti, sono del tipo specificatamente previsto dalla stessa ditta costruttrice delle sezioni esterne.
Le unità sono del tipo a vista poste a pavimento con le seguenti caratteristiche tecniche: Mobile frontale in lamiera d’acciaio zincata
Deflettore mobile removibile per la pulizia
Batteria di scambio termico in tubi di rame e alettatura a piastra di alluminio Ventilatore tipo sirocco potenza 15 w
Filtro dell’aria con rete sintetica con trattamento antimuffa Interruttore di sicurezza
Potenzialità frigorifera: 2,8 Kw (27° CBS – 19° CBU interna / 35° CBS esterna) Potenzialità termica: 3,2 Kw (7° CBS – 6° CBU esterna / 20° CBS interna) Assorbimento elettrico: raffreddamento 49 W / riscaldamento 49 W Dimensioni: 600(A)x1000(L)x222(P), peso 25 Kg
Rumorosità (220V) alta velocità 35 dB(A) bassa velocità 32 dB(A)
UNITA’ INTERNE MOD. FXLQ 32 A PAVIMENTO
Le unità interne da installare nei singoli ambienti nei modelli di seguito descritti, sono del tipo specificatamente previsto dalla stessa ditta costruttrice delle sezioni esterne.
Le unità sono del tipo a vista poste a pavimento con le seguenti caratteristiche tecniche: Mobile frontale in lamiera d’acciaio zincata
Deflettore mobile removibile per la pulizia
Batteria di scambio termico in tubi di rame e alettatura a piastra di alluminio Ventilatore tipo sirocco potenza 25 w
Filtro dell’aria con rete sintetica con trattamento antimuffa Interruttore di sicurezza
Potenzialità frigorifera: 3,6 Kw (27° CBS – 19° CBU interna / 35° CBS esterna) Potenzialità termica: 4,0 Kw (7° CBS – 6° CBU esterna / 20° CBS interna) Assorbimento elettrico: raffreddamento 90 W / riscaldamento 90 W Dimensioni: 600(A)x1140(L)x222(P), peso 30 Kg
Rumorosità (220V) alta velocità 35 dB(A) bassa velocità 32 dB(A)
UNITA’ INTERNE MOD. FXLQ 40 A PAVIMENTO
Le unità interne da installare nei singoli ambienti nei modelli di seguito descritti, sono del tipo specificatamente previsto dalla stessa ditta costruttrice delle sezioni esterne.
Le unità sono del tipo a vista poste a pavimento con le seguenti caratteristiche tecniche: Mobile frontale in lamiera d’acciaio zincata
Deflettore mobile removibile per la pulizia
Batteria di scambio termico in tubi di rame e alettatura a piastra di alluminio Ventilatore tipo sirocco potenza 25 w
Filtro dell’aria con rete sintetica con trattamento antimuffa Interruttore di sicurezza
Potenzialità frigorifera: 4,5 Kw (27° CBS – 19° CBU interna / 35° CBS esterna) Potenzialità termica: 5,0 Kw (7° CBS – 6° CBU esterna / 20° CBS interna) Assorbimento elettrico: raffreddamento 90 W / riscaldamento 90 W Dimensioni: 600(A)x1140(L)x222(P), peso 30 Kg
Rumorosità (220V) alta velocità 38 dB(A) bassa velocità 33 dB(A)
UNITA’ INTERNE MOD. FXLQ 50 A PAVIMENTO
Le unità interne da installare nei singoli ambienti nei modelli di seguito descritti, sono del tipo specificatamente previsto dalla stessa ditta costruttrice delle sezioni esterne.
Le unità sono del tipo a vista poste a pavimento con le seguenti caratteristiche tecniche: Mobile frontale in lamiera d’acciaio zincata
Deflettore mobile removibile per la pulizia
Batteria di scambio termico in tubi di rame e alettatura a piastra di alluminio Ventilatore tipo sirocco potenza 35 w
Filtro dell’aria con rete sintetica con trattamento antimuffa Interruttore di sicurezza
Potenzialità frigorifera: 5,6 Kw (27° CBS – 19° CBU interna / 35° CBS esterna) Potenzialità termica: 6,3 Kw (7° CBS – 6° CBU esterna / 20° CBS interna) Assorbimento elettrico: raffreddamento 110 W / riscaldamento 110 W Dimensioni: 600(A)x1420(L)x222(P), peso 36 Kg
Rumorosità (220V) alta velocità 39 dB(A) bassa velocità 34 dB(A)
UNITA’ INTERNE MOD. FXAQ 20 A PARETE
Le unità interne da installare nei singoli ambienti nei modelli di seguito descritti, sono del tipo specificatamente previsto dalla stessa ditta costruttrice delle sezioni esterne.
Le unità sono del tipo a vista poste a parete con le seguenti caratteristiche tecniche: Mobile frontale in materiale plastico
Deflettore mobile removibile per la pulizia
Batteria di scambio termico in tubi di rame e alettatura a piastra di alluminio Ventilatore tipo tangenziale potenza 40 w
Filtro dell’aria con rete in resina sintetica lavabile
Potenzialità frigorifera: 2,2 Kw (27° CBS – 19° CBU interna / 35° CBS esterna) Potenzialità termica: 2,5 Kw (7° CBS – 6° CBU esterna / 20° CBS interna) Assorbimento elettrico: raffreddamento 16 W / riscaldamento 24 W Dimensioni: 290(A)x795(L)x230(P), peso 11 Kg
Rumorosità alta velocità 35 dB(A) bassa velocità 29 dB(A)
CONTROLLI IN AMBIENTE
I controlli dei parametri idrometrici in ambiente verranno gestiti all’interno dei locali da un modulo con comando remoto a parete , tramite linea bus e cavo schermato. Tutti i comandi dai vari moduli (n°1 per ogni unità interna) verranno controllati da un’unica unità centrale attraverso la quale l’operatore potrà rilevare, modificare ed impostare tutti i parametri di funzionamento dell’intero impianto.
Sebbene le sezioni interne, le sezioni esterne ed i comandi a distanza remoti siano i componenti base dell’impianto di climatizzazione, il comando a distanza posizionato nei locali da solo non è sufficiente a soddisfare le esigenze degli utenti.
Risulta quindi indispensabile l’utilizzo del comando centralizzato per poter espletare tutte le funzioni come quella di marcia/arresto e di monitoraggio del funzionamento nelle ore in cui l’edificio non è occupato.
Il comando centralizzato verrà posizionato in luogo accessibile, e permetterà la centralizzazione del controllo degli impianti dell’intero sistema , dove una rete di trasmissione invierà i dati di funzionamento impostati in marcia/arresto, della temperatura nonché il monitoraggio dello stato di funzionamento delle unità collegate.
TUBAZIONI PER DISTRIBUZIONE E COLLEGAMENTO UNITA’ ESTERNE ED INTERNE
La rete di distribuzione con partenza dall’unità esterna ha origine dalla zona esterna al piano terra con i montanti di alimentazione.
Le tubazioni saranno in rame rivestite esternamente con isolamento termico tipo Xxxxxxxx. Le tubazioni saranno del tipo fosforoso disossidato per usi frigoriferi e verranno saldate tramite procedimento azotato per la massima pulizia delle stesse.
Tutte le diramazioni alle unità interne sono realizzate sotto pavimento con giunzioni del tipo “Refnet” o collettori Refnet, a saldare coibentati e relative riduzioni.
Lo scarico della condensa delle unità esterne ed interne sarà realizzato con tubo in PVC rigido tipo Nicoll per condotte di scarico comprese le riduzioni, curve, tes e pezzi speciali. Le unità interne scaricheranno la condensa attraverso tubazioni principali fino al collegamento in prossimità dei servizi igienici.
OPERE ACCESSORIE
L’impianto prevede la realizzazione bocchette di ripresa dell’aria esterna per il ricambio previsto per legge. Le unità interne che prevedono un percentuale di trattamento d’aria esterna sono indicate negli elaborati di progetto e saranno dotate di bacchetta di ripresa aria esterna in alluminio ispezionabile con filtro per ogni unità, bocchetta di ripresa aria interna da installare sul cassone di presa aria esterna, in alluminio o acciaio verniciato, e serranda con regolazione manuale della portata d’aria. E’ previsto inoltre la realizzazione di impianto elettrico completo, costituito da quadro elettrico dedicato completo di interruttori magnetotermici automatici, i corrugati, i conduttori utilizzati saranno rispondenti alle norme CEI 20-22 II, le prese e frutti per ciascuna unita, le opere murarie oneri vari per ponteggi, trabatelli, trasporto a discarica dei materiali di risulta.
Art. C18 – Impianti elettrici –
DESCRIZIONE GENERALE
La struttura scolastica in progetto è costituita da un fabbricato isolato posizionato quasi al centro di una ampia area recintata destinata a prato verde.
Il fabbricato è costituito da un unico corpo, posizionato su due livelli, come descritto negli elaborati del progetto esecutivo, comprendente un piano terra ed un piano interrato.
Il piano terra comprende n° 6 aule per lo svolgimento dell’attività didattica, n° 2 sale per uso attività libere, n°1 locale cucina, n°1 sala mensa, n° 1 locale visite mediche, n° 1 sala insegnanti, n°1 sala ufficio di direzione e n° 2 uffici.
Il piano interrato comprende un locale scantinato ad uso deposito materiale didattico ed attrezzature, ed un locale per le pompe antincendio e l’autoclave.
L’energia verrà fornita in bassa tensione dall’ente distributrice ( ENEL ). I parametri elettrici risultano quindi:
Tensione di esercizio | 400 V (CEI 64-8 / 752.3.1) |
Frequenza | 50 Hz |
Tipo di circuito | Trifase |
Stato del Neutro nel sistema | Distribuito |
Potenza resa disponibile | 60 KW |
Massima corrente di cortocircuito 3F/400V nel punto di consegna dell’energia | 6 KA |
DESCRIZIONE SOMMARIA DEGLI IMPIANTI
Questa descrizione ha la funzione di definire l’insieme degli interventi compresi nella presente progettazione
Sono da considerarsi comunque implicitamente comprese anche tutte quelle opere non espressamente menzionate ma che dovessero ugualmente risultare necessarie al raggiungimento degli scopi prefissati dalla presente progettazione
ALIMENTAZIONE E DISTRIBUZIONE
L’impianto elettrico della struttura scolastica sarà alimentato dalla rete ENEL con una fornitura di energia elettrica in B.T..
Il punto di consegna dell’energia, comprendente anche i gruppi di misura, sarà ubicato, compatibilmente con le esigenze dell’ente distributore sul lato esterno del muro di recinzione, nella posizione indicata in planimetria.
In corrispondenza del punto di consegna dell’energia verrà installato un quadro elettrico denominato Quadro Contatori in cui verranno alloggiati, oltre i contatori ENEL, due interruttori generali, destinati ad alimentare rispettivamente, tramite due linee in cavo FG7R-0.6/1kV installate entro cavidotti interrati, il Quadro Generale ed il Quadro Pompe Antincendio.
Dal Quadro Generale, tramite cavidotti interrati e/o incassati, partiranno le linee di distribuzione primaria per l’alimentazione dei seguenti quadri ed impianti, come riportato negli schemi unifilari allegati:
-quadro fabbricato scolastico;
-quadro autoclave;
-impianto di climatizzazione;
-impianto citofonico;
-impianto illuminazione esterna;
-impianto irrigazione.
La distribuzione dal suddetto quadro avviene secondo uno schema radiale semplice, realizzando così un’adeguata affidabilità e funzionalità dell'impianto.
Dal quadro fabbricato scolastico si dipartono le diverse linee per l’alimentazione di un UPS e dei seguenti impianti e quadri secondari, pertinenti alle diverse zone del fabbricato, come riportato negli schemi unifilari allegati:
-impianto telefonico,
-impianto TV;
-impianto antintrusione;
-impianto luce e prese ingresso, bussola e sala A e B;
- impianto f.m. lucernari sala A e B
-quadro uffici;
-quadro cucina;
-centralini aule 1-6;
-centralino scantinato.
L’UPS costituisce la sorgente di sicurezza per l’alimentazione del sistema di allarme incendio; in caso di mancanza dell’alimentazione ordinaria dovrà garantire l’alimentazione per almeno 30 minuti.
Dai suddetti quadri si derivano tutte le alimentazioni per gli utilizzatori fissi e per gli impianti luce e prese di corrente delle rispettive zone di appartenenza.
La distribuzione avviene secondo uno schema radiale semplice ad eccezione dei centralini delle aule che, a gruppi di tre, sono alimentati da una linea dorsale:
La distribuzione delle linee è stata suddivisa sulle tre fasi allo scopo di tenere il carico il più possibile equilibrato.
QUADRI ELETTRICI
Saranno realizzati i seguenti quadri elettrici dislocati tutti nelle varie zone dell’edificio scolastico ad eccezione del quadro contatori che sarà posizionato nel muro di cinta, in prossimità del cancello d’accesso alla scuola, come di seguito specificato:
a) Quadro Contatori
In corrispondenza del punto di consegna dell’energia elettrica (ENEL), nella posizione rilevabile dagli elaborati grafici di progetto, verrà installato un quadro elettrico a due scomparti, con involucro in poliestere a doppio isolamento, grado di protezione IP65, con portelle cieche munite di serratura a chiave, in grado di alloggiare nello scomparto sinistro i contatori ENEL e nello
scomparto destro due interruttori, entrambi derivati direttamente dai suddetti contatori ed aventi le seguenti caratteristiche:
-Interruttore magnetotermico differenziale denominato IG, In =160 A, IΔn = 03-3 A e t = 0-3 sec, per l’alimentazione del quadro generale;
-Interruttore di manovra sezionatore con modulo differenziale, denominato IGA, In = 63 A, IΔn
= 03-3 A e t = 0-3 A, per l'alimentazione del quadro pompe antincendio;
L’interruttore IG I sarà corredato di dispositivo che consente la sua apertura in caso di emergenza. La linea che alimenta il quadro pompe antincendio sarà protetta contro il corto circuito da una terna di fusibili da 32 A del tipo “aM”.
b) Quadro Generale
Nella bussola d’ingresso, nella posizione rilevabile dagli elaborati grafici di progetto, verrà installato un quadro elettrico denominato QG con involucro in carpenteria metallica, con grado di protezione non inferiore ad IP40 con portella frontale trasparente, chiusura a chiave con su montati tutta una serie di interruttori ed apparecchiature di tipo sezionabile per protezione e comando delle linee in uscita,come risulta dallo schema elettrico allegato.
c) Quadro Fabbricato Scolastico
Nel corridoio della zona Uffici, nella posizione rilevabile dagli elaborati grafici di progetto, verrà installato un quadro elettrico denominato QFS con involucro in carpenteria metallica, con grado di protezione non inferiore ad IP40 con portella frontale trasparente, chiusura a chiave con su montati tutta una serie di interruttori ed apparecchiature di tipo sezionabile per protezione e comando delle linee in uscita,come risulta dallo schema elettrico allegato.
d) Quadro Uffici
Nel corridoio della zona uffici, nella posizione rilevabile dagli elaborati grafici di progetto, verrà installato un quadro elettrico denominato QU con involucro in carpenteria metallica modulare e portella frontale trasparente, chiusura a chiave, con grado di protezione IP40, con su montati tutta una serie di interruttori ed apparecchiature per sezionamento - protezione - comando delle linee in uscita ed utenze derivate, come risulta dallo schema elettrico allegato.
e) Quadro Cucina
Nel disimpegno della zona cucina, nella posizione rilevabile dagli elaborati grafici di progetto, sarà installato un quadro elettrico denominato QC con involucro in carpenteria metallica modulare e portella frontale trasparente, chiusura a chiave, con grado di protezione IP55, con su montati tutta una serie di interruttori ed apparecchiature per sezionamento e protezione delle linee in uscita ed utenze derivate, come risulta dallo schema elettrico allegato.
f) Centralini aule
In tutte le aule verrà installato un centralino elettrico denominato CA (1,2,3,4,5,6).con involucro in resina termoplastica da incasso con portello frontale trasparente, con grado di protezione non inferiore ad IP40, con su montati tutta una serie di interruttori ed apparecchiature per sezionamento
- protezione delle linee in uscita ed utenze derivate, come risulta dagli schemi elettrici allegati.
g) Centralino scantinato
Al piano interrato del fabbricato scolastico verrà installato un centralino elettrico denominato CS con involucro in resina termoplastica da parete con portello frontale trasparente, con grado di protezione IP55, con su montati tutta una serie di interruttori ed apparecchiature per sezionamento e protezione delle linee in uscita ed utenze derivate, come risulta dagli schemi elettrici allegati.
h) Quadro Autoclave
Nel locale tecnico del piano interrato, nella posizione rilevabile dagli elaborati grafici verrà installato un quadro elettrico denominato QAC con involucro in resina termoplastica da parete, portelo frontale trasparente, chiusura a chiave, con grado di protezione IP55, , con su montati tutta una serie di interruttori ed apparecchiature per sezionamento - protezione - comando delle linee in uscita ed utenze derivate, come risulta dagli schemi elettrici allegati.
i) Quadro Pompe Antincendio
Nel locale tecnico del piano interrato, nella posizione rilevabile dagli elaborati grafici verrà installato un quadro elettrico denominato QPA con involucro in resina termoplastica da incasso,portelo frontale trasparente, chiusura a chiave, con grado di protezione IP55, con su montati tutta una serie di interruttori ed apparecchiature per sezionamento - protezione - comando delle linee in uscita ed utenze derivate, come risulta dagli schemi elettrici allegati.
l) Centralino allarme incendio
Nella sala professori, nella posizione rilevabile dagli elaborati grafici, verrà installato un centralino elettrico denominato CAI con involucro in resina termoplastica da incasso con portello frontale trasparente, con grado di protezione non inferiore ad IP40, con su montato un interruttore di protezione/ sezionamento e le apparecchiature per il comando manuale di due sirene, di cui una da posizionare nella sala A e l’altra all’esterno dell’edificio scolastico , come risulta dagli schemi elettrici e disegni planimetrici.
CAVIDOTTI E LINEE PRINCIPALI
Cavidotti
All’interno dell’edificio sono previsti cavidotti da realizzare con le seguenti tipologie costruttive:
-cavidotto in polietilene flessibile posato interrato;
-tubazioni in p.v.c. rigido autoestinguente , installate a soffitto e/o parete;
-tubazioni in pvc flessibili tipo pesante per posa sottopavimento;
-tubazioni in pvc flessibili tipo medio per sotto traccia a parete o a soffitto.
All’esterno dell’edificio sono previsti cavidotti da realizzare con le seguenti tipologie costruttive:
-cavidotto in polietilene flessibile posato interrato.
Linee principali
All’interno dell’edificio:
La distribuzione verrà realizzata con le seguenti tipologie di linee:
-linee in cavo tipo FG7R-0,6/1kV in sezioni e formazioni come rilevabile dagli schemi elettrici di progetto.
-linee in cavo tipo N07V-K in sezioni e formazioni come rilevabile dagli schemi elettrici di progetto.
Nelle aree esterne:
La distribuzione verrà realizzata con le seguenti tipologie di linee:
-linee in cavo tipo FG7R-0,6/1kV in sezioni e formazioni come rilevabile dagli schemi di progetto.
IMPIANTO F.M. E PRESE
La distribuzione impiantistica relativa all’impianto f.m. e prese, diversificata in relazione alla destinazione d’uso e classificazione dei locali come rilevabile dagli elaborati di progetto, sarà così realizzata:
Aule 1-6
-Tubazioni in p.v.c flex installate a parete e/o pavimento
-Canali civili
-Prese di tipo civile in contenitore da incasso
Sala A e B-Uffici-Mensa-Bussola-Corridoio/WC
-Tubazioni in p.v.c. flex incassate a parete e/o pavimento
-Prese di tipo civile in contenitore da incasso
Cucina
-Tubazioni in p.v.c flex incassate a parete e/o pavimento
-Presa di tipo civile in contenitore da incasso IP55 minimo
-Presa di tipo industriale in contenitore da esterno IP55
Locale scantinato
-Tubazioni in p,v.c. rigido posate a vista IP55 minimo
-Prese di tipo civile in contenitore da parete IP55 minimo
Locale pompe antincendio e autoclave
-Tubazioni in p,v.c. rigido posate a vista IP55 minimo
-Presa di tipo industriale in contenitore da esterno IP55
IMPIANTO LUCE NORMALE E LUCE DI SICUREZZA
I corpi illuminanti dei vari ambienti saranno del tipo a lampada fluorescente con schermo di protezione
Nelle aule il livello di illuminamento sul piano di lavoro sarà ottenuto integrando l’illuminazione artificiale con l’illuminazione solare, tramite un sistema automatico di regolazione agente sui reattori dimmerabili.
L’impianto luce di sicurezza è stato previsto con apparecchi di illuminazione autonomi installati nelle vie di esodo del fabbricato, per assicurare l’evacuazione delle persone.
In ogni aula ed ogni ufficio è previsto un segnale retro illuminato di uscita di sicurezza sulla porta, per consentire ai presenti di imboccare la via di esodo ed evitare che nel frattempo l’aula/ufficio piombi nel buio.
L’intervento automatico delle luci di sicurezza è previsto in modo selettivo, zona per zona, al fine di evitare interventi indesiderati nei quali tutto funziona regolarmente. Pertanto ogni circuito luci di sicurezza fa capo al quadro secondario o centralino dell’ambiente interessato.
Come illuminazione di sicurezza negli ambienti verranno montati dei complessi autonomi di illuminazione permanente e non permanente per le luci di emergenza , con lampade fluorescenti aventi un’autonomia di 60 minuti.
La distribuzione impiantistica relativa all’impianto luce e luce di sicurezza, diversificata in relazione alla destinazione di uso e classificazione dei locali come rilevabile dagli elaborati di progetto, verrà così realizzata:
Locale pompe
-con tubazioni in p.v.c. rigido autoestinguente resistente alla prova del filo ad incandescenza ad 850°C, installate a soffitto e/o parete corredate di idonei raccordi, pressacavi e custodie (scatole di derivazione, contenitori portafrutti, ecc..,) in esecuzione stagna grado di protezione IP55
-con apparecchi di comando di tipo civile in contenitore da esterno a parete grado di protezione IP55 minimo
-con plafoniere stagne autoestinguenti, grado di protezione IP65 equipaggiate con tubi fluorescenti lineari T8 Ø 26 mm ad alta emissione con temperatura di colore circa 4000°K.
-con plafoniere stagne autoalimentate, autoestinguenti, grado di protezione IP65, forma rotonda, equipaggiate con lampade fluorescenti compatte.
La disposizione delle apparecchiature risulta evidente dagli elaborati grafici di progetto.
Locale scantinato
-con tubazioni in p.v.c. rigido autoestinguente resistente alla prova del filo ad incandescenza ad 850°C, installate a soffitto e/o parete, corredate di idonei raccordi, pressacavi e custodie (scatole di derivazione, contenitori portafrutti, ecc..,) in esecuzione stagna grado di protezione IP55
-con apparecchi di comando di tipo civile in contenitore da esterno a parete grado di protezione IP55 minimo
-con plafoniere stagne autoestinguenti, grado di protezione IP65 equipaggiate con tubi fluorescenti lineari T8 Ø 26 mm ad alta emissione con temperatura di colore circa 4000°K.
-con plafoniere stagne autoalimentate, autoestinguenti, grado di protezione IP65, forma rotonda, equipaggiate con lampade fluorescenti compatte.
La disposizione delle apparecchiature risulta evidente dagli elaborati grafici di progetto.
Locale cucina/lavaggio stoviglie
-con tubazioni in p.v.c. flex a IMQ di tipo pesante posate sottopavimento o incassate a parete, corredate di idonei raccordi, pressacavi e custodie (scatole di derivazione, contenitori portafrutti, ecc..,) in esecuzione stagna grado di protezione IP55;
-con apparecchi di comando di tipo civile in contenitore da incasso IP55 minimo;
-con plafoniere stagne autoestinguenti, grado di protezione IP55 equipaggiate con tubi fluorescenti Ø 26 mm ad alta emissione con temperatura di colore circa 4000°K;
-con plafoniere stagne autoalimentate, autoestinguenti , grado di protezione IP55, forma rotonda equipaggiate con lampade fluorescenti compatte;
-con corpi illuminanti per luce di sicurezza di tipo autoestinguente IP55 installati in corrispondenza delle uscite e delle vie di fuga, tali da garantire un sufficiente livello d’illuminamento al momento dell’inserzione automatica in caso di assenza tensione di rete. L’autonomia di questi corpi illuminanti non è inferiore ad 1 ora;
La disposizione delle apparecchiature risulta evidente dagli elaborati grafici di progetto.
Locale servizi/corridoi
-con tubazioni in p.v.c. flex incassate a parete e/o pavimento;
-con apparecchi di comando di tipo civile in contenitore da incasso;
-con plafoniere di tipo da soffitto con schermo prismatizzato equipaggiate con tubi fluorescenti ad alta emissione grado di protezione IP20;
-con plafoniere di tipo da plafone con schermo lamellare in alluminio satinato equipaggiate con tubi fluorescenti ad alta emissione, grado di protezione IP20;
-con plafoniere stagne autoalimentate, autoestinguenti , grado di protezione IP55, forma rotonda equipaggiate con lampade fluorescenti compatte;
La disposizione delle apparecchiature risulta evidente dagli elaborati grafici di progetto.
Locali ad uso aula
-con canali tipo civile installati a sospensione grado di protezione IP40 minimo;
-con tubazioni in p.v.c. flex incassate a parete e/o pavimento;
-con apparecchi di comando di tipo civile in contenitore da incasso;
-con plafoniere in lamiera di acciaio stampato adatte al montaggio su canale civile (quest’ultimo installato a sospensione), con diffusore in policarbonato prismatizzato ,cablaggio con reattore elettronico dimmerabile;
-con corpi illuminanti per luce di sicurezza di tipo autoestinguente IP55 installati in corrispondenza delle uscite, tali da garantire un sufficiente livello d’illuminamento al momento dell’inserzione automatica in caso di assenza tensione di rete. L’autonomia di questi corpi illuminanti non e’ inferiore ad 1 ora.
Ogni aula sarà corredata, inoltre, di sensore a luce costante per il controllo fino a 15 reattori dimmerabili.
La disposizione delle apparecchiature risulta evidente dagli elaborati grafici di progetto.
Locali ad uso uffici
-con tubazioni in p.v.c. flex incassate a parete e/o pavimento;
-con apparecchi di comando di tipo civile in contenitore da incasso;
-con apparecchi installati a parete e/o a sospensione per illuminazione diretta/indiretta ottica Dark- Light equipaggiate con tubi fluorescenti ad alta emissione;
-con corpi illuminanti per luce di sicurezza di tipo autoestinguente IP55 installati in corrispondenza delle uscite, tali da garantire un sufficiente livello d’illuminamento al momento dell’inserzione
automatica in caso di assenza tensione di rete. L’autonomia di questi corpi illuminanti non e’ inferiore ad 1 ora.
La disposizione delle apparecchiature risulta evidente dagli elaborati grafici di progetto.
Locale mensa/ sala A e B
-con tubazioni in p.v.c. flex incassate a parete e/o pavimento e/o solaio-con apparecchi di comando di tipo civile in contenitore da incasso;
-con plafoniere in lamiera di alluminio cilindriche grado di protezione IP40 installate a soffitto, con lampade a risparmio energetico FLC 26D;
-con plafoniere stagne autoalimentate, autoestinguenti , grado di protezione IP55, forma rotonda equipaggiate con lampade fluorescenti compatte. L’autonomia di questi corpi illuminanti non e’ inferiore ad 1 ora.
La disposizione delle apparecchiature risulta evidente dagli elaborati grafici di progetto.
Illuminazione giardini interni
La distribuzione impiantistica relativa all’impianto dei giardini interni, come rilevabile dagli elaborati di progetto, sarà così realizzata:
-con cavidotto in p.v.c flessibile a IMQ posato interrato;
-con cavo tipo FG7R-0.6/1kV in sezione e formazione rilevabile dagli schemi elettrici;
-con n°. 6 apparecchi illuminanti da esterno installati nel prato, equipaggiati con lampade al sodio bassa pressione da 35 W.
IMPIANTO TELEFONICO
L’impianto telefonico ha origine nel punto di consegna della Telecom, da ubicare in corrispondenza del muro perimetrale della scuola.
Detto punto di consegna dovrà essere concordato preventivamente con la Società telefonica. L’impianto telefonico in oggetto sarà costituito da :
-N° 1 linea telefonica esterna di alimentazione;
-N° 1 centralino telefonico modulare predisposto per N.2 linee urbana e 8 interne ampliabili;
-N° 8 Punti presa telefonica tipo RJ45.
All’esterno la linea telefonica transiterà all’interno di un cavidotto in polietilene flessibile Ø 63 interrato e di pozzetti (dim. min. 300x300 mm) di cui uno da posizionare in prossimità del punto di consegna, ed un altro in prossimità del fabbricato scolastico.
All’interno dell’edificio la linea telefonica correrà all’interno di un cavidotto in polietilene flessibile sempre Ø 63, incassato a pavimento e, attraverso una scatola di terminazione, terminerà nel centralino telefonico.
La distribuzione interna sarà del tipo a .stella.
Ciascuna scatola porta prese modulare sarà collegata alla cassetta di permutazione con una tubazione in pvc pieghevole FK15 tipo pesante Ø 25 mm.
Tutte le tubazioni, le cassette, le scatole, pozzetti, occorrenti alla realizzazione dell’impianto esterno ed interno saranno destinate ad uso esclusivo del cablaggio telefonico.
I cavi telefonici da posare all’interno saranno del tipo TR/R ( T= telefonico, R= isolato in PVC, R= con guaina in PVC ).
La disposizione delle utenze ed apparecchiature risulta evidente dagli elaborati grafici di progetto.
IMPIANTO TV
E' previsto l'installazione di un impianto TV e TVSAT, comprendente:
-Antenna TV terrestri;
-Antenna TV SAT;
-Centralino TV terrestri;
-Centralino TVSAT per almeno 15 prese SAT dalle quali visualizzare tutti i canali;
-Tubazioni, cavi, prese demiscelate SAT/terrestre e quant'altro necessario per rendere l'impianto finito e funzionante.
La disposizione delle utenze ed apparecchiature risulta evidente dagli elaborati grafici di progetto. La disposizione delle utenze ed apparecchiature risulta evidente dagli elaborati grafici di progetto.
IMPIANTO CAMPANELLA INIZIO-FINE LEZIONE
E’ previsto un impianto di azionamento campanella per segnalare l’inizio e la fine della lezione con un comando di tipo automatico/manuale.
L’impianto è costituito da:
n° 1 deviatore a chiave e n°1 pulsante per il comando manuale della campanella, da installare nella sala professori;
n° 1 interruttore, n° 1 orologio interruttore e n° 1 temporizzatore digitale per il comando automatico della campanella da installare nel QFS;
-n° 2 campane in bronzo di cui una da posizionare nella sala A e l’altra nella sala B.
La disposizione delle apparecchiature risulta evidente dagli elaborati grafici di progetto.
IMPIANTO ALLAREME INCENDIO
E’ previsto un sistema di allarme acustico per avvisare tutti i presenti nella scuola del pericolo di incendio o di altro genere.
L’impianto è costituito da :
n° 1 centralino di comando completo di apparecchiature per il comando manuale , da installare in prossimità del quadro fabbricato scolastico;
n° 2 pulsanti di allarme manuale per avviso incendio, in cassetta rossa sottovetro, di cui uno da installare nella sala A e l’altro nella sala B;
n° 1 sirena da parete ad uso interno, da installare nella sala A;
n° 1.sirena da parete ad uso esterno IP55, da installare in prossimità dell’ingresso dell’edificio scolastico.
L’impianto sarà alimentato da un UPS, ubicato nelle sue immediate vicinanze.
La disposizione delle utenze ed apparecchiature risulta evidente dagli elaborati grafici di progetto.
IMPIANTO CITOFONICO
L’impianto citofonico sarà costituito da:
-N° 2 Posti Interni installati rispettivamente nella zona uffici e nella sala A;
-N° 1 Posto Esterno con un pulsante di chiamata di tipo antivandalo, installato in corrispondenza del cancello di accesso della scuola;
N° 1 Alimentatore
N° 1 Elettroserratura.
La linea di alimentazione dell’impianto verrà derivata dal quadro generale tramite l’interruttore denominato “Centralino alimentatore citofonico”.
L’alimentatore , corredato di un interruttore di sezionamento dovrà essere installato entro un apposito centralino da incasso in PVC, munito di coperchio, da posizionare nel locale “Ingresso- Bussola”, in prossimità del quadro generale.
Le condutture raggiungeranno i due Posti Interni ed il Posto Esterno separate dagli altri circuiti elettrici.
Per la posa della linea citofonica all’interno del fabbricato si dovranno usare tubazioni in p.v.c. flex a IMQ di tipo pesante Ø 32 incassate a pavimento e/o a parete.
All’esterno dell’edificio la linea sarà interrata ad una profondità di almeno 0,5 m e verrà posata all’interno di un cavidotto in polietilene flessibile Ø 63 con due pozzetti di transito (dim. min 300x300 mm) di cui uno posizionato in prossimità del Posto Esterno e l’altro in prossimità dell’edificio scolastico.
La disposizione delle apparecchiature risulta evidente dagli elaborati grafici di progetto.
GRUPPO STATICO DI CONTINUITA’ (UPS)
E’ prevista l’installazione di un gruppo statico di continuità di piccola potenza da 800 VA in grado di alimentare i circuiti relativi al sistema di allarme incendio per almeno 60 minuti in assenza di rete.
All’occorrenza il gruppo potrebbe alimentare anche un Personal Computer al fine di limitare la perdita di dati in elaborazione in caso di un disservizio della rete elettrica pubblica.
Detto gruppo, sarà alimentato da una linea derivata dal quadro fabbricato scolastico denominata “UPS” e sarà installato in prossimità del suddetto quadro.
SGANCI DI EMERGENZA
E’ prevista l’installazione dei seguenti comandi di emergenza a lancio di corrente con controllo dell’integrità del circuito:
pulsante di emergenza generale per la disattivazione dell’energia elettrica in tutto l’impianto, ad eccezione delle pompe antincendio;
pulsante di emergenza per la disattivazione del quadro cucina.
La disposizione delle utenze ed apparecchiature risulta evidente dagli elaborati grafici di progetto.
PREDISPOSIZIONE IMPIANTO CABLAGGIO STRUTTURATO
Al momento l’edificio scolastico sarà dotato di un cablaggio strutturato comprendente la sola posa in opera delle canalizzazioni, del cavo per rete locale LAN in categoria 5, delle scatole porta frutti presa e delle prese RJ45, da installare nelle aule, negli uffici e nelle due sale A e B.
L’impianto verrà completato, in seguito, con l’installazione di un quadro di permutazione da parete, costituito da strutture modulari a rack, completo di pannelli di permutazione, di un apparato attivo (HUB) e di cordoni di permutazione;
La predisposizione dell’impianto e la disposizione delle apparecchiature risulta evidente dagli elaborati grafici di progetto.
IMPIANTO DI TERRA ED EQUIPOTENZIALE
L’impianto di terra sarà costituito da :
-un “dispersore intenzionale”orizzontale, costituito da un conduttore di corda di rame nuda da 35 mmq, da posare a contatto del terreno, sul piano di scavo delle fondazioni o o entro scavo della sezione di cm 50x50, lungo tutto il perimetro dell’edificio, come rappresentato nella tavola
“Impianto di illuminazione esterna e di terra”. Al suddetto dispersore dovranno essere collegati i ferri delle fondazioni in cemento armato. da realizzarsi in 16 punti dell’edificio con derivazioni in corda di rame nuda da 35 mmq, giunti e capicorda a compressione della serie pesante e piattina in acciaio zincato.
-un picchetto, di integrazione al dispersore orizzontale, costituito da un profilato a croce in acciaio zincato, da mm50x50x5 e della lunghezza di 1,5m, infisso nel terreno all’interno di un pozzetto di ispezione in PVC, con chiusino carrabile, delle dimensioni di mm 400x400x400, ubicato in prossimità dell’edificio scolastico. Detto picchetto sarà collegato sia al dispersore orizzontale con corda di rame nuda da 35 mmq e sia al collettore di terra con corda di rame isolata g/v da 35 mmq, tramite giunti e capocorda a compressione della serie pesante.
-un conduttore di terra in corda di rame isolata, colore g/v, sez. 1x35mmq, posato entro cavidotto Ø 40 mm, atto a realizzare il collegamento del picchetto con il collettore di terra.
-un “collettore di terra principale”, costituito da una barra conduttrice in piatto di rame 250x50x5 mm alloggiata entro apposita cassetta isolante munita di coperchio trasparente, posizionata in prossimità del quadro generale, nella quale confluiranno il “conduttore di terra” e il “conduttore di protezione principale” .
Al collettore di terra principale saranno collegati, inoltre, i “conduttori equipotenziali principali” atti a realizzare l’equipotenzialità delle masse estranee quali le tubazioni metalliche dell’acquedotto e del gas entranti nel fabbricato, le tubazioni dell’ impianto di climatizzazione, i pali di illuminazione esterna e la recinzione metallica della scuola.
un “conduttore di protezione principale”, in corda di rame isolata colore g/v sez. 1x35mmq, posato entro cavidotto Ø 40, atto a realizzare il collegamento del “collettore di terra” con la “barra di protezione principale” ubicata nel quadro generale. A questa barra dovranno essere collegati i “conduttori di protezione” in uscita verso le barre di protezione dei quadri secondari e verso tutte le masse delle utenze alimentate direttamente dal quadro generale.
Alla barra di ogni quadro elettrico secondario saranno collegati, inoltre,:
- i conduttori di protezione, per la messa a terra delle masse degli utilizzatori fissi alimentati dal quadro stesso;
- i conduttori di protezione per la messa a terra delle masse relative ai punti luce e dei punti prese di corrente presenti nella zona servita dal quadro;
- i conduttori equipotenziali supplementari per realizzare l’equipotenzialità delle masse estranee presenti nella zona servita dal quadro quali le tubazioni metalliche dei bagni.
Pur risultando la struttura interessata dalla presente progettazione, come evidenziato dai calcoli allegati, autoprotetta contro le scariche atmosferiche, è prevista l’installazione di protezioni contro
le sovratensioni costituite da limitatori di tipo termodinamico, estraibili. Dette protezioni saranno installate nel quadro generale e nel quadro fabbricato scolastico.
Art. C19– Impianto antincendio –
In appalto sono previste alcune opere di finitura per il completamento del fabbricato. In particolare queste opere riguardano la:
• RETE ANTINCENDIO
La rete antincendio sarà composta da una tubazione di alimentazione, collegata alla rete idrica comunale, in acciaio zincato del diametro Ø 3”, corrente entro scavo. Dal gruppo di pressurizzazione si diramerà un anello in acciaio zincato da Ø 3” da cui si dirameranno le tubazioni in acciaio zincato Ø 2”, che correranno sotto il pavimento entro un cunicolo. All’esterno dell’area di pertinenza dell’edificio, in corrispondenza dell’ingresso sulla Via Toscanini verrà installato un gruppo attacco motopompa. UNI 70 per idrante da 3” completo di raccordi filettati in ottone e di tutti i pezzi speciali esistenti. Dall’anello tubazione da 3”, verrà alimentato il serbatoio per la riserva idrica antincendio prefabbricata in calcestruzzo della capacità di 15 mc , inoltre sempre dallo stesso, partiranno le diramazioni, anch’esse in acciaio zincato e del diametro di Ø 2”, per l’alimentazione delle bocchette antincendio UNI 45 complete di cassetta in acciaio verniciato con sportello in alluminio vetrato, manichetta da 20,00 m con raccordi e manicotti, lancia in rame e rubinetto.
Nella tavola TAV VVF1 sono riportati gli scemi orizzontali e verticali di tutta la rete antincendio.
L’impianto antincendio dovrà essere realizzato secondo le prescrizioni del Comando Provinciale dei VV.F., sarà corredato da un gruppo di pressurizzazione e da una riserva idrica come appresso descritti:
- A) Gruppo di pressurizzazione rispondenti alle norme UNI 9490 e 10779, con le seguenti caratteristiche idrauliche:
N° 1 elettropompa centrifuga ad asse verticale con funzione di pompa pilota con:
- albero in acciaio inox con tenuta meccanica in carbone ceramica;
- motore asincrono trifase a ventilazione esterna;
- portata 3 mc/h;
- prevalenza 40 m.c.a. atta a garantire la pressione dell’intero impianto; N° 1 elettropompe centrifughe con:
- albero in acciaio inox con tenuta meccanica in carbone ceramica con funzione di pompa principale;
- motore asincrono trifase a ventilazione esterna;
- portata 15 mc/h;
- prevalenza 30 m.c.a..
Il gruppo di pressurizzazione avrà le seguenti caratteristiche:
- portata complessiva del gruppo 15 mc/h
- prevalenza 30 m.c.a. e sarà completa di:
- collettore di mandata di tipo flangiato per ogni pompa;
- elettrovalvola di scarico impianto;
- flussimetro a pale rotanti dotato di lettore ottico per autodiagnosi delle elettropompe;
- pressurizzatore da 24 lt in acciaio zincato spessore 2 mm, pressione 20 bar;
- alimentatore automatico d’aria;
- saracinesche di intercettazione; - valvola di ritegno in ghisa con sede gommata;
- pressostato a riarmo manuale per ogni elettropompa;
- manometro in bagno di glicerina per ogni elettropompa;
- giunti antivibranti per il collegamento alla tubazione di mandata;
- saracinesche in ghisa per il collegamento del serbatoio a pressione alla tubazione di mandata;
- diaframma di ricircolo acqua sulle elettropompe;
- ricircolo e sfogo aria;
- circuito di prova completo di pressostato di minima ed elettrovalvola di scarico;
- serbatoio di adescamento.
- quadro elettrico dedicato alle elettropompe e di linea elettrica di alimentazione indipendente e utilizzata esclusivamente per il funzionamento dell’impianto antincendio, partente direttamente dal gruppo di misura ENEL e dal gruppo elettrogeno.
- B) Serbatoio interrato della capacità di 15,00 mc realizzato in conglomerato cementizio armato, con soletta carrabile, chiusino in calcestruzzo, passo d’uomo 50x50 con altezza 60 cm; completo di saracinesche, sonda di livello, rubinetto di arresto a galleggiante e di tutte le opere edili ed impiantistiche occorrenti.
Art. C20– Opere varie di completamento e finitura del fabbricato –
In appalto sono previste alcune opere di finitura per il completamento del fabbricato. In particolare queste opere riguardano la:
• Fornitura e la posa in opera di pluviali in lamiera zincata precolorata a sezione circolare del diametro di 100 mm compreso i collari, i tasselli i sigillanti
• Fornitura di bocchettoni di scarico per le coperture in materiale plastico con caratteristiche analoghe a tipo di pluviale, completo di parafoglia compreso le saldature all’impermeabilizzazione e gli incollaggi
• Rivestimento dei muretti e dei cordoli di coronamento con scossalina in lamiera zincata preverniciata dello spessore pari a 8/10 mm secondo le sagome e gli sviluppi riportati nei particolari costruttivi di progetto.
• Realizzazione di parapetti in ferro lavorato composte da piantoni inghisati sul supporto murario e corrimano e ripartitori saldati ai suddetti montanti, trattati con due mani di vernice antiruggine e finitura con due mani di vernice micacea antichizzante colore Antracite.
• Fornitura e posa in opera di grata realizzata in acciaio zincato grigliato tipo Orsogril, tassellata al supporto murario compreso la soglia in granito tipo Rosa Nule spessore cm 3.
N.B. Tutti i magisteri sono comprensivi degli oneri per i ponteggi necessari sia all’interno che all’esterno e di tutte le opere provvisionali necessarie
PARTE D
QUALITA’ E PROVENIENZA DEI MATERIALI
Art. D1 – Corrispondenza dei materiali e delle forniture alle prescrizioni contrattuali
I materiali e le forniture dovranno corrispondere alle prescrizioni delle leggi e norme in vigore, anche se non espressamente richiamate, a quelle del presente capitolato e degli altri atti contrattuali.
Verifiche e classificazioni dovranno essere fatte con riferimento alle norme UNI ed a quelle emanate dagli enti di categoria.
I materiali proverranno da quelle località che l’appaltatore riterrà di sua convenienza, purché siano riconosciuti idonei e di buona qualità dalla Direzione Lavori.
Art. D2 – Materiali speciali non previsti –
Potranno essere ammessi materiali speciali o non previsti in progetto, purché siano riferiti idonei ed autorizzati dalla Direzione Lavori.
Art. D3 – Rifiuto dei materiali e delle forniture –
Il Direttore Xxxxxx ha facoltà di rifiutare in qualunque tempo i materiali e le forniture che non abbiano i requisiti prescritti, che abbiano subito deperimenti dopo l’introduzione nel cantiere o che per qualsiasi causa non risultassero conformi alle condizioni contrattuali.
L’appaltatore dovrà provvedere a rimuovere dal cantiere le forniture ed i materiali rifiutati e sostituirli a sue spese con altri idonei.
PARTE E
MODO DI ESECUZIONE E PRESCRIZIONI GENERALI PER SINGOLE CATEGORIE DI LAVORO
Art. E1 – Demolizioni e scavi in genere –
Nella esecuzione delle demolizioni e degli scavi in genere l’appaltatore dovrà di propria iniziativa adottare tutte le precauzioni necessarie in modo da impedire scoscendimenti e franamenti, restando esso oltre che totalmente responsabile di eventuali danni alla persona, alle opere, alle proprietà, pubbliche o private, altresì obbligato a provvedere a suo carico e spese alla rimozione delle materie franate, al ripristino delle opere danneggiate ed al risarcimento dei danni arrecati, sollevando l’Amministrazione appaltante da qualsiasi responsabilità.
L’appaltatore dovrà provvedere a sue spese affinché le acque scorrenti alla superficie del terreno siano deviate in modo che non abbiano a riversarsi nei cavi.
Le materie provenienti dalle demolizioni e dagli scavi, ove non siano utilizzabili o non ritenute adatte a giudizio della direzione ad impiego nei lavori, dovranno essere portate a rifiuto fuori dalla sede del cantiere, alle pubbliche discariche, ovvero su aree che l’appaltatore dovrà provvedere a sua cura e spese.
Qualora le materie provenienti dagli scavi dovessero essere utilizzate per tombamenti o rinterri esse dovranno depositate in luogo adatto, accettato dalla Direzione Lavori per essere poi riprese a tempo opportuno.
Art. E2 – Scavi di sbancamento –
Per scavi di sbancamento si intendono quelli occorrenti per lo spianamento o sistemazione del terreno su cui dovranno sorgere le costruzioni, per tagli di terrapieni, per la formazione di cortili, giardini, piani di appoggio per platee di fondazione, vespai, rampe incassate o trincee stradali ecc. ed in generale tutti quelli eseguiti a sezione aperta su vasta superficie ove sia possibile l’allontanamento delle materie di scavo evitandone il sollevamento, sia pure con la formazione di rampe provvisorie, ecc.
Art. E3 – Scavi di fondazione –
Per scavi di fondazione si intendono quelli incassati ed a sezione ristretta necessari per dare luogo ai muri o plinti di fondazione propriamente detti.
In ogni caso saranno considerati come scavi di fondazione quelli per dare luogo alle fogne, condutture, fossi e cunette.
Qualunque sia la natura e qualità del terreno gli scavi per le fondazioni dovranno essere spinti fino alla profondità indicata dalla Direzione dei Lavori, tenendo conto della circolare 6/11/67 n. 3797 del Servizio Tecnico centrale del Ministero dei LL.PP.
È vietato all’appaltatore, sotto pena di demolire il già fatto, di porre mano alle fondazioni prima che la direzione lavori abbia verificato ed accettato i piani di posa delle stesse.
I piani di fondazione dovranno essere generalmente orizzontali, nei casi in cui ricadano sopra falde inclinate, dovranno essere disposti a gradini.
Compiuta la muratura di fondazione, lo scavo che si fosse dovuto fare all’ingiro della medesima, dovrà essere diligentemente riempito e costipato, a cura e spese dell’appaltatore, con le stesse materie scavate sino al piano del terreno naturale primitivo.
Art. E4 – Scavi subacquei e prosciugamenti –
Se l’appaltatore, in caso di sorgive ed infiltrazioni, non potesse far defluire l’acqua naturalmente, malgrado l’osservanza delle prescrizioni di cui all’art. D1, è facoltà della direzione lavori ordinare la esecuzione degli scavi subacquei oppure il prosciugamento.
Sono considerati come scavi subacquei soltanto quelli eseguiti in acqua a profondità maggiore di cm 40 sotto il livello costante a cui si stabiliscono le acque nei cavi, sia naturalmente sia dopo un parziale prosciugamento ottenuto con macchine o con l’apertura di canali fugatori.
Il volume di scavo eseguito in acqua, sino ad una profondità di cm 40 dal suo livello costante, verrà perciò considerato come scavo in presenza d’acqua, ma non come scavo subacqueo.
Art. E5 – Rilevati e rinterri –
Per la formazione dei rilevati o per opere di rinterro, si impiegheranno in generale le materie provenienti dagli scavi eseguiti sui lavori, in quanto disponibili ed adatte a giudizio della direzione lavori.
Quando venissero a mancare in tutto o in parte i materiali di cui sopra, si provvederanno le materie occorrenti prelevandole ovunque l’appaltatore crederà di sua convenienza, purché i materiali siano riconosciuti idonei dalla direzione lavori.
Nella formazione dei suddetti rilevati, rinterri e riempimenti, si procederà per strati orizzontali di uguale altezza, disponendo contemporaneamente le materie ben sminuzzate con la maggiore regolarità e precauzione possibile.
Art. E6 - Opere e strutture di calcestruzzo Impasti di Conglomerato Cementizio
Gli impasti di conglomerato cementizio dovranno essere eseguiti in conformità di quanto previsto nell'allegato 1 del Decreto Ministeriale 9.01.1996. La distribuzione granulometrica degli inerti, il tipo di cemento e la consistenza dell'impasto, devono essere adeguati alla particolare destinazione del getto ed al procedimento di posa in opera del conglomerato. Il quantitativo d'acqua deve essere il minimo necessario a consentire una buona lavorabilità del conglomerato tenendo conto anche dell'acqua contenuta negli inerti.
Partendo dagli elementi già fissati il rapporto acqua-cemento, e quindi il dosaggio del cemento, dovrà essere scelto in relazione alla resistenza richiesta per il conglomerato.
L'impiego degli additivi dovrà essere subordinato all'accertamento della assenza di ogni pericolo di aggressività (norme UNI 9527 e 9527 FA-1-92).
L'impasto deve essere fatto con mezzi idonei ed il dosaggio dei componenti eseguito con modalità atte a garantire la costanza del proporzionamento previsto in sede di progetto. Per i calcestruzzi preconfezionati si fa riferimento alla norma UNI 9858.
Controlli sul Conglomerato Cementizio
Per i controlli sul conglomerato ci si atterrà a quanto previsto dall'allegato 2 del Decreto Ministeriale 9.01.1996. Il conglomerato è individuato tramite la resistenza caratteristica a compressione secondo quanto specificato nel suddetto allegato 2 del Decreto Ministeriale 9.01.1996.
La resistenza caratteristica del conglomerato dovrà essere non inferiore a quella richiesta dal progetto. Il controllo di qualità del conglomerato si articola nelle seguenti fasi:
Studio preliminare di qualificazione, controllo di accettazione, prove complementari (vedere paragrafi 4, 5 e 6 dell'allegato 2).
I prelievi dei campioni necessari per i controlli delle fasi suddette avverrano al momento della posa in opera dei casseri, secondo le modalità previste nel paragrafo 3 del succitato allegato 2.
Norme di Esecuzione per il Cemento Armato Normale
Nella esecuzione delle opere di cemento armato normale l'Appaltatore dovrà attenersi alle norme contenute nella legge n. 1086/1971 e nelle relative norme tecniche del Decreto Ministeriale 9.01.1996. In particolare:
a) gli impasti devono essere preparati e trasportati in modo da escludere pericoli di segregazione dei componenti o di prematuro inizio della presa al momento del getto.
Il getto deve essere convenientemente compatto; la superficie dei getti deve essere mantenuta umida per almeno tre giorni.
Non si deve mettere in opera il conglomerato a temperature minori di 0 °C, salvo il ricorso ad opportune cautele;
b) le giunzioni delle barre in zona tesa, quando non siano evitabili, si devono realizzare possibilmente nelle regioni di minor sollecitazione, in ogni caso devono essere opportunamente sfalsate. Le giunzioni di cui sopra possono effettuarsi mediante:
- saldature eseguite in conformità delle norme in vigore sulle saldature;
- manicotto filettato;
- sovrapposizione calcolata in modo da assicurare l'ancoraggio di ciascuna barra. In ogni caso la lunghezza di sovrapposizione in retto deve essere non minore di 40 volte il diametro e la prosecuzione di ciascuna barra deve essere deviata verso la zona compressa. La distanza mutua (interferro) nella sovrapposizione non deve superare 6 volte il diametro;
c) le barre piegate devono presentare, nelle piegature, un raccordo circolare di raggio non minore di 6 volte il diametro. Gli ancoraggi devono rispondere a quanto prescritto al punto 5.3.3 del Decreto Ministeriale 9.01.1996. Per barre di acciaio incrudito a freddo le piegature non possono essere effettuate a caldo;
d) la superficie dell'armatura resistente deve distare dalle facce esterne del conglomerato di almeno 0,8 cm nel caso di solette, setti e pareti, e di almeno 2 cm nel caso di travi e pilastri. Tali misure devono essere aumentate, e al massimo rispettivamente portate a 2 cm per le solette ed a 4 per le travi ed i pilastri, al fine di raggiungere la resistenza al fuoco prescritta per le singole strutture. Copriferri maggiori richiedono opportuni provvedimenti intesi ad evitare il distacco (per esempio reti).
Le superfici delle barre devono essere mutuamente distanziate in ogni direzione di almeno una volta il diametro delle barre medesime e, in ogni caso, non meno di 2 cm. Si
potrà derogare a quanto sopra raggruppando le barre a coppie ed aumentando la mutua distanza minima tra le coppie ad almeno 4 cm.
Per le barre di sezione non circolare si deve considerare il diametro del cerchio circoscritto;
e) il disarmo deve avvenire per gradi ed in modo da evitare azioni dinamiche. Esso non deve inoltre avvenire prima che la resistenza del conglomerato abbia raggiunto il valore necessario in relazione all'impiego della struttura all'atto del disarmo, tenendo anche conto delle altre esigenze progettuali e costruttive; la decisione è lasciata al giudizio del Direttore dei lavori.
Responsabilità per le Opere in Calcestruzzo Armato e Calcestruzzo Armato Precompresso
Nella esecuzione delle opere in cemento armato normale e precompresso l'Appaltatore dovrà attenersi strettamente a tutte le disposizioni contenute nella legge 5-11-1971, n. 1086 e nelle relative norme tecniche vigenti (UNI ENV 1991-2-4).
Nelle zone sismiche valgono le norme tecniche emanate in forza della legge 2-2-1974, n. 64 e del decreto ministeriale 16-1-1996. Tutti i lavori di cemento armato facenti parte dell'opera appaltata, saranno eseguiti in base al progetto strutturale allegato al contratto o alle norme che gli verranno impartite, all'atto della consegna dei lavori. Le manchevolezze che eventualmente si dovessero riscontrare durante la fase di verifica del progetto strutturale da parte della Direzione Lavori o da parte dell’Appaltatore non esonera in nessun modo quest’ultimo dalle responsabilità derivanti per legge e per le precise pattuizioni del contratto.
Art. E7 – Vespai e massetti –
• Vespai
Per i vespai in pietrame del piano seminterrato, si dovrà formare anzitutto una rete di ventilazione, costituita da canaletti paralleli aventi interasse di cm 150 e sezione 15x20; essi dovranno correre anche lungo le pareti ed essere comunicanti fra loro. I canali dovranno avere uno sbocco all’aperto munito di griglia, in modo da assicurare il ricambio dell’aria.
Ricoperti tali canali con pietrame in forma pianeggiante, si completerà il sottofondo riempiendo le zone rimaste fra cunicolo e cunicolo con pietrame in grossi scheggioni, intasando i vuoti con scaglie di minore grossezza sino al piano prescritto.
Il sottofondo per le pavimentazioni potrà essere costituito da tout-venant arido di cava, che dovrà essere di idonea granulometria assortita e verrà costipato e rullato fino a completa compattazione.
Il vespaio del piano terra dovrà essere ottenuto con la posa di casseri a perdere modulari in polipropilene (IGLU') costituiti da calotta convessa su quattro supporti di appoggio di dimensioni in pianta 50x50, altezza pari a 35/70 cm. Questi saranno posati su un massetto in cls magro, con incastri di giunzione e successivamente verrà effettuato un getto di conglomerato cementizio R 200 per la chiusura dei vuoti e per la realizzazione del massetto di completamento. I casseri saranno allineati in modo da formare condotti di aerazione perpendicolari alla muratura perimetrale, lungo la quale, per consentire il ricambio d'aria, saranno predisposti dei tratti di tubazione.
• Massetti
Sui vespai così eseguiti si realizzerà un massetto di altezza pari a cm 7, in cls R200 armato con rete elettrosaldata in ferro tipo FeB38k Ø5 a maglia quadrata 20x20 cm. Il massetto avrà la faccia superiore perfettamente tirata in piano e dovrà avere le pendenze prestabilite o indicate dalla D.L.
Art. E8 – Murature in Genere: criteri generali per l'esecuzione
Le murature in genere saranno realizzate a corsi ben allineati e dovranno essere opportunamente ammorsate con la parte interna. Nelle costruzioni delle murature in genere verrà curata la perfetta esecuzione degli spigoli, delle volte, piattabande, archi, e verranno lasciati tutti i necessari incavi, sfondi, canne e fori per:
- il passaggio delle canalizzazioni verticali (tubi di qualsiasi genere, per impianti idrici, canne fumarie e di ventilazione, camini, scarico acqua fecali o meteoriche, ecc.);
- per il passaggio delle condutture elettriche, di telefoni, di illuminazione, canalizzazioni per l’impianto di riscaldamento e di condizionamento;
- le imposte degli architrave di infissi di qualsiasi genere ecc.;
- gli zoccoli, dispositivi di arresto di porte e finestre, zanche, soglie, ferriate, ringhiere, davanzali, ecc.
Quanto detto, in modo che non vi sia mai bisogno di scalpellare le murature già eseguite.
La costruzione delle murature deve iniziarsi e proseguire uniformemente, assicurando il perfetto collegamento sia con le murature esistenti, sia fra le parti di esse. I mattoni, prima del loro impiego, dovranno essere bagnati fino a saturazione per immersione prolungata in appositi bagnaroli e mai per aspersione. Essi dovranno mettersi in opera con i giunti alternati ed in corsi ben
regolari e normali alla superficie esterna; saranno posati sopra un abbondante strato di malta e premuti sopra di esso in modo che la malta rifluisca all'ingiro e riempia tutte le connessure.
La larghezza dei giunti non dovrà essere maggiore di otto né minore di 5 mm.
I giunti non verranno rabboccati durante la costruzione per dare maggiore presa all'intonaco od alla stuccatura. Le malte da impiegarsi per la esecuzione delle murature dovranno essere passate al setaccio per evitare che i giunti fra i mattoni riescano superiori al limite di tolleranza fissato.
Le murature di rivestimento saranno fatte a corsi bene allineati e dovranno essere opportunamente collegate con la parte interna. Se la muratura dovesse eseguirsi con paramento a vista si dovrà avere cura di scegliere per le facce esterne i mattoni di migliore cottura, meglio formati e di colore più uniforme, disponendoli con perfetta regolarità e ricorrenza nelle connessure orizzontali, alternando con precisione i giunti verticali disposti in direzione normale alla curva dell'intradosso e la larghezza dei giunti non dovrà mai eccedere i 5 mm all'intradosso e 10 mm all'estradosso.
All'innesto con muri da costruirsi in tempo successivo dovranno essere lasciate opportune ammorsature in relazione al materiale impiegato.
I lavori di muratura, qualunque sia il sistema costruttivo adottato, debbono essere sospesi nei periodi di gelo, durante i quali la temperatura si mantenga, per molte ore, al disotto di zero gradi centigradi.
Quando il gelo si verifichi solo per alcune ore della notte, le opere in muratura ordinaria possono essere eseguite nelle ore meno fredde del giorno, purché al distacco del lavoro vengano adottati opportuni provvedimenti per difendere le murature dal gelo notturno.
Sulle aperture di vani e di porte e finestre dovranno essere realizzati degli architravi in travetti (cemento armato, acciaio, ecc.) delle dimensioni che saranno fissate in relazione alla luce dei vani, allo spessore del muro ed al sovraccarico.
Nel punto di passaggio fra le fondazioni entro terra e la parte fuori terra sarà eseguito un opportuno strato (impermeabile, drenante, ecc.) che impedisca la risalita per capillarità.
Per le Murature Portanti sii dovrà fare riferimento alle "Norme tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo degli edifici in “muratura" contenute nel decreto ministeriale 20-11-1987, n. 103 e relativa circolare di istruzione del Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei LL.PP., n. 30787 del 4-1-1989.
Le murature realizzate con elementi regolarizzati di pietra granitica legati tra loro con malta, non devono contenere, neanche in misura sensibile, sostanze solubili o residui organici. Le pietre devono presentarsi monde di cappellaccio e di parti alterate facilmente rimovibili; devono possedere sufficiente resistenza sia allo stato asciutto che bagnato, e buona adesività alle malte.
In particolare gli elementi devono possedere i requisiti minimi di resistenza determinabili secondo le modalità descritte nell'allegato 1 del citato decreto ministeriale 20-11-1987, n. 103.
L'impiego di elementi provenienti da murature esistenti è subordinato al soddisfacimento dei requisiti sopra elencati ed al ripristino della freschezza delle superfici a mezzo di pulitura e lavaggio delle superfici stesse.
Art. E9 – Impermeabilizzazioni –
Si intendono per opere di impermeabilizzazione quelle che servono ad eliminare, il passaggio di acqua (sotto forma liquida o gassosa) attraverso una parte dell'edificio (pareti, fondazioni, pavimenti controterra, ecc.) o comunque a evitare lo scambio igrometrico tra ambienti. Le impermeabilizzazioni, sono suddivise nelle seguenti categorie:
a) impermeabilizzazioni di opere interrate o di spiccati di fondazione;
b) impermeabilizzazioni di coperture piane;
c) impermeabilizzazioni di tetto giradino;
d) impermeabilizzazioni di coperture a falde;
Per la realizzazione delle diverse categorie si utilizzeranno i materiali e le modalità indicate negli altri documenti progettuali; ove non siano specificate in dettaglio nel progetto, a suo completamento si rispetteranno le prescrizioni seguenti:
a) per la impermeabilizzazione di opere interrate valgono le prescrizioni seguenti:
la guaina da impiegarsi sarà costituita da una membrana armata in vetro velo rinforzato dello spessore di 3 mm, fornita in rotoli e dovrà avere resistenza meccanica a trazione, agli urti ed alla lacerazione, dovrà essere scelta tra quelle che meglio si prestano a sopportare l'azione del materiale di rinterro (che comunque dovrà essere collocato con le dovute cautele). La guaina sarà stesa a caldo sulle pareti opportunamente rasate previa mano di primer bituminoso. A protezione delle guaine verrà posto in opera un telo in PVC a bolli fissato mediante una tavola chiodata nella parte superiore.
Inoltre durante la realizzazione si curerà che i risvolti, i punti di passaggio di tubazioni, ecc. siano accuratamente eseguiti onde evitare sollecitazioni localizzate o provocare distacchi e punti di infiltrazione.
b) per la impermeabilizzazioni di coperture piane valgono le prescrizioni seguenti:
Tutti i solai di copertura avranno un manto impermeabile costituito da due membrane elastoplastomeriche armate in vetro velo rinforzato, applicate a fiamma. Dovrà essere preventivamente realizzata la rasatura di preparazione e la spalmatura di primer bituminoso su
tutta la superficie da impermeabilizzare. I manti impermeabili saranno posati con la sovrapposizione dei teli per almeno 8/12 cm. Le canne di esalazione emergenti dalle coperture dovranno essere protette da appositi bocchettoni in neoprene con fazzoletto alla base di circa cm
35. Nelle coperture gli angoli formati dalle superfici orizzontali con le superfici verticali dovranno essere arrotondati e protetti come segue.
Verrà prima applicata una striscia di guaina larga 30/50 cm, incollandola perfettamente all’angolo, quindi si sovrapporrà per 15-20 cm il primo strato del manto impermeabile orizzontale sulla striscia di rinforzo già messa, e successivamente verrà incollato il secondo strato di guaina in senso trasversale al primo, che coprirà il giunto formatosi tra la striscia di rinforzo e il 1° strato di manto impermeabile orizzontale. I bordi terminali delle impermeabilizzazioni nelle pareti verticali saranno incassati nell’apposita risega ricavata nella muratura o nel cordolo in cls o eventualmente termineranno sotto una protezione realizzata con scossalina di lamiera di alluminio preverniciata. In qualsiasi caso su tutte le murature verticali le guaine saranno risvoltate per almeno cm 20.
c) per la impermeabilizzazione tetti a giardino valgono le prescrizioni seguenti:
Nelle coperture in cui verranno realizzate dei giardini pensili verrà impiegata una guaina del tipo antiradice, costituita da due membrane elastoplastomeriche, dello spessore complessivo di 8mm, armate in tessuto non tessuto di poliestere da filo continuo additivate con speciali sostanze chimiche per limitare le azioni di insetti, muffe, radici e sostanze chimiche presenti nel terreno. Le guaine, fornite in rotoli, saranno applicate a fiamma con giunti sovrapposti di 10 cm, previa spalmatura di primer bituminoso, su idoneo piano di posa, già predisposto sia esso piano, inclinato o curvo.
d) per la impermeabilizzazioni di coperture a falde valgono le prescrizioni seguenti:
Tutti i solai di copertura avranno un manto impermeabile costituito da una membrane elastoplastomeriche armate in vetro velo rinforzato, applicate a fiamma e una seconda elastoplastomerica dello spessore di mm 4 armata in tessuto di vetro più velo vetro, rivestita con lamina di rame puro goffrata posata sulla sottostante guaina. Dovrà essere preventivamente realizzata la rasatura di preparazione e la spalmatura di primer bituminoso su tutta la superficie da impermeabilizzare. I manti impermeabili saranno posati con la sovrapposizione dei teli per almeno 8/12 cm. Le canne di esalazione emergenti dalle coperture dovranno essere protette da appositi bocchettoni in neoprene con fazzoletto alla base di circa cm 35. Nelle coperture gli angoli formati dalle superfici orizzontali con le superfici verticali dovranno essere arrotondati e protetti come segue.
Verrà prima applicata una striscia di guaina larga 30/50 cm, incollandola perfettamente all’angolo, quindi si sovrapporrà per 15-20 cm il primo strato del manto impermeabile orizzontale sulla striscia
di rinforzo già messa, e successivamente verrà incollato il secondo strato di guaina in senso trasversale al primo, che coprirà il giunto formatosi tra la striscia di rinforzo e il 1° strato di manto impermeabile orizzontale. I bordi terminali delle impermeabilizzazioni nelle pareti verticali saranno incassati nell’apposita risega ricavata nella muratura o nel cordolo in cls o eventualmente termineranno sotto una protezione realizzata con scossalina di lamiera di alluminio preverniciata. In qualsiasi caso su tutte le murature verticali le guaine saranno risvoltate per almeno cm 20.
Art. E10 – Coibentazioni –
Le coibentazioni di qualsiasi genere dovranno, in qualsiasi caso, rispondere alle norme vigenti e il grado di isolamento del fabbricato e degli ambienti dovrà rispondere alle prescrizioni della Legge 10/91 e successive direttive tecniche, integrazioni e modifiche nonché alle normative Regionali e/o locali in materia. In particolare si prescrive quanto segue:
MURATURE PERIMETRALI REALIZZATE A CASSETTA
Nelle tamponature perimetrali realizzate in laterizio si dovrà procedere come segue:
- la faccia interna della cortina esterna verranno rasate con una pastina di malta cementizio ad alto dosaggio di cemento. Dopo che la pastina avrà fatto presa, verranno incollate, con idoneo collante, le pannelli in lana di vetro autoportante idrorepellente. I giunti saranno, inoltre, fissati con opportuno nastro adesivo.
COIBENTAZIONE A “CAPPOTTO” PONTI TERMICI
I ponti termici che si generano tra le strutture in cls e le tamponature saranno coibentate con il sistema a “Cappotto”. In dettaglio sulle superfici esterne dei solai, pilastri, cordoli ecc., verranno incollate delle lastre coibenti in polistirene, che saranno del tipo "Styrofoam IB - DOW " con superfici ruvide, fissate alla parete con tasselli di nylon (5 per lastra). Successivamente verrà applicata con idoneo rasante una rete porta intonaco in acciaio, quindi la superficie verrà finita con un rivestimento precolorato.
SOLAI DI COPERTURA
Sui solai piani di copertura verranno posate le lastre rigide di poliuretano espanso, pedonali e isolanti densità' 35 kg/mc, rivestite su ambo le facce da foglio di cartonfeltro bitumato da 300
grammi/mq. Successivamente verrà realizzato un massetto leggero termoisolante in conglomerato di allegerito, dato con gli spessori indicati nei grafici conformato a massetto di pendenza, con la superficie finita a frattazzo, gli spigoli e gli angoli arrotondati in modo tale che le guaine impermeabilizzanti si adattino alle superfici senza forzature e le acque possano scorrere velocemente senza rischio di ristagni per detriti o polveri. Le pendenze delle singole falde non dovranno essere inferiori al 1%.
COIBENTAZIONI DEI SOLAI IN LEGNO LAMELLARE
La coibentazione dei solai lignei sarà costituita un primo strato (Barriera al vapore) composto membrana impermeabile bitume-polimero plastomerica, aramata con velo di vetro posata a secco con giunti sovrapposti di cm 5 e sigillati con nastro biadesivo, pannello rigido di perlite espansa densità 150 Kg/mc dello spessore di mm 40 e classe di resistenza al fuoco 1, telo geotessile in tessuto non tessuto costituito da fibre in poliestere bianco del peso di 300 grammi7mq e resistenza a trazione di N/10 cm 450.
Successivamente verrà realizzato un massetto leggero termoisolante in conglomerato di allegerito, dato con gli spessori indicati nei grafici conformato a massetto di pendenza, con la superficie finita a frattazzo, gli spigoli e gli angoli arrotondati in modo tale che le guaine impermeabilizzanti si adattino alle superfici senza forzature e le acque possano scorrere velocemente senza rischio di ristagni per detriti o polveri. Le pendenze delle singole falde non dovranno essere inferiori al 1%.
Art. E11– Intonaci –
Gli intonaci saranno sostanzialmente costituiti da uno o più strati di malta in vari dosaggi a seconda del grado di durezza che si intende ottenere e con funzioni varie, i cui componenti vengono scelti in relazione al tipo e condizioni del supporto, alle prestazioni occorrenti in base alle funzioni dei vari locali ed al tipo di tecnica esecutiva. Dovranno essere comprese tutte le opere e provviste necessarie a dare gli intonaci ultimati in ogni loro parte.
Nella stagione invernale, quando vi sia possibilità di gelo, l'intonacatura dovrà essere sospesa e se effettuata di recente dovrà essere convenientemente protetta a cura e spese dell'Appaltatore. In caso di ritardo sul programma dei lavori e dietro parere della Direzione Lavori, l’Appaltatore, anche in periodi di gelo, potrà eseguire le intonacature previste, a patto che adotti i seguenti espedienti:
· riscaldamento dei locali con idonei generatori d’aria calda autonomi di potenzialità adeguate;
· chiusura a mezzo di teli di nylon delle aperture verso l’esterno.
Ad opera finita l'intonaco dovrà avere uno spessore non inferiore ai 15 mm. e comunque dovrà
avere spessore tale da eliminare eventuali imperfezioni delle pareti; gli incontri e le rientranze sia delle pareti che dei soffitti dovranno essere a spigolo vivo e perfettamente verticali e rettilinei, o se prescritti dalla D.L., arrotondati. Per le protezione degli spigoli delle pareti, ove non piastrellati o rivestiti, sotto intonaco dovranno utilizzarsi ed installarsi appositi profilati paraspigolo in allumino, acciaio o materiale plastico; è vietato l'impiego di ferro. L'Appaltatore sarà ritenuto quale unico responsabile della perfetta riuscita delle superfici intonacate pertanto dovrà rinnovare e rifare a sua esclusiva cura e spese tutte quelle parti che risultassero poco aderenti, screpolate, cavillate o comunque non perfettamente regolari e non potrà invocare a proprio discarico il fatto che la Committente o la Direzione Lavori avevano preso visione dei materiali impiegati e/o dei modi di esecuzione delle opere.
Su tutte le pareti, sia interne che esterne, che dovranno essere intonacate, oltre alla perfetta esecuzione di spigoli e smussi dovranno essere lasciati tutti i fori, incavi e sfondi, in modo che non vi sia mai bisogno di scalpellature successive delle murature, per passaggio di tubi, pluviali, tubazioni dell'acqua potabile, canne e camini, lavandini, ecc.; passaggio delle condutture elettriche, campanelli, telefoni, illuminazioni, ecc.; per zoccoli, arpioni di porte e finestre, zanche, soglie, inferriate, davanzali, ringhiere, ecc.
Gli intonaci, di qualunque specie siano (lisci, a superficie rustica, a bugne, per cornici e quanto altro), non dovranno mai presentare peli, crepature, irregolarità negli allineamenti e negli spigoli od altri difetti ed a tal fine le superfici da intonacare dovranno essere preparate convenientemente, asportando con cura ogni traccia di malta che non risulti ben aderente inoltre, dovranno essere ripulite da polveri e disarmanti; quelli comunque difettosi o che non presentassero la necessaria aderenza alle murature dovranno essere demoliti e rifatti dall'Impresa a sue spese.
In genere gli intonaci non sono applicabili su superfici lisce (metalli, legno, c.a., ecc..), o creano fessurazioni quando la superficie di aggrappaggio è costituita da due differenti materiali ( ad. es. laterizio e c.a., ecc..). Per ovviare a questi problemi si dovrà utilizzare una rete “porta intonaco“; tale rete, che dovrà essere del tipo a maglia esagonale in fibra di vetro, dovrà essere posta in opera con idonei sistemi di fissaggio alle superfici, inoltre dovrà sormontare, in caso di giunti tra differenti materiali, almeno 50 cm per parte. La stesa degli intonaci dovrà essere omogenea, e ove possibile, eseguita nella stessa giornata lavorativa per tutta la superficie da trattare; le riprese degli intonaci dovranno essere eseguite in prossimità degli xxxxxxx.Xx stesa degli intonaci dovrà essere preceduta da livellamento della superficie da eventuali ineguaglianze, sigillatura di buchi, scanalature e fessurazioni, eliminazione di eventuali residui di polveri, efflorescenza, oli disarmanti ecc. che possono ridurre l’aderenza potenziale delle malte;
L’esecuzione degli intonaci avverrà nel seguente modo:
formazione dei piani a mezzo di strisce verticali “guide” o “poste”, equidistanti su uno stesso piano;
posa dei coprispigoli;
stesa del primo strato di malta idraulica detto rinzaffo, gettato con forza in modo che possa penetrare nei giunti e riempirli;
applicazione di un secondo strato della medesima malta, che verrà steso con la cazzuola ocol frattone, stuccando ogni fessura e togliendo asprezza, sicché le pareti riescano, per quanto possibile regolari. (intonaco grezzo o arricciatura);
stesa del terzo strato di malta fine, che si conguaglierà con le fasce di guida, in modo che l'intera superficie risulti piana ed uniforme, senza ondeggiamenti e disposta a perfetto piano verticale o secondo le superfici degli intradossi (intonaco comune o finitura a civile);
a intonaci freschi si dovranno eseguire le lavorazioni occorrenti per dare agli stessi la finiturarichiesta e il perfetto piano “a piombo” a mezzo di regoli da appoggiare alle suddette “guide”.
Intonaci esterni
Questi intonaci dovranno essere eseguiti a mano o a macchina su un supporto preventivamente pulito; per le tecniche generali vale quanto descritto nei precedenti articoli sia riguardo all’esecuzione a mano o con l’ausilio di macchine meccaniche o pneumatiche .
Detti intonaci saranno da eseguire in tre o più strati intervallati da un periodo sufficiente all’indurimento di ogni strato, più precisamente le operazioni da eseguire sono le seguenti:
bagnare la superficie del supporto;
stendere uno strato di aggrappo inferiore a 0,5 cm. premendo forte ma lasciando la superficie rugosa;
attendere almeno 3 giorni;
stendere uno strato di circa 1,5-2,0 cm. lasciando la superficie rugosa;
attendere 3-8 giorni;
stendere lo strato di finitura, che sarà del tipo colorato in pasta ed avrà uno spessore non inferiore a 0,5 cm.
I tre strati dovranno rispettare:
• STRATO DI AGGRAPPO
E’ lo strato con maggior resistenza e minore porosità ed ha la funzione di assicurare l’aderenza dell’intonaco al supporto rendendone la superficie regolare e poco assorbente.
Va applicato in spessore minimo relativamente liquido (per evitare che un impoverimento d’acqua assorbibile dalla muratura diminuisca la presa del cemento) e lasciato grezzo di proiezioni (ruvido al tatto); la granulometria della sabbia di impasto è 0/3.
• STRATO INTERMEDIO
Ha la funzione di assicurare la rettificazione in piano della superficie intonacata.
La consistenza della malta deve essere pastosa, con dosaggio d’acqua minore rispetto a quello dello strato precedente, al fine di garantire una buona compattezza e una scarsa tendenza alla fessurazione e non va lisciato.
La granulometria della sabbia di impasto è di 0/3 con meno dello 0,5% di elementi fini.
• STRATO DI FINITURA
Ha la funzione di assicurare l’aspetto o la finitura finale dell’intonaco, per cui va evitato che possa fessurarsi o cavillarsi. Se lisciato a frattazzo occorre eliminare la boiacca risalente, con sabbia durante la lisciatura, prima dell’indurimento raschiettando con una spazzola di ferro o analogo strumento, ad indurimento in corso grattando con abrasivi.
Si precisa che quest’ultimo strato sarà a finitura minerale in malta premiscelata di inerti calcarei selezionati di diversa granulometria e di pigmenti inorganici colorati.
• RASATURE
La rasatura dell'intonaco civile interno dovrà essere effettuata con impasto di calce spenta e gesso nello stesso rapporto in peso. L’impasto comunque potrà essere costituito anche dal 60% di gesso in polvere e dal 40% in calce idrata in polvere, purché la calce venga bagnata prima dell'uso e lasciata riposare il tempo prescritto dal produttore.
L'impasto, preparato in qualità sufficiente per l'immediato impiego, verrà spalmato in spessori non inferiori a 3 mm, successivamente lisciato e quindi rifinito con spatola a mano.
A lavoro ultimato la rasatura dovrà presentarsi lucida nonché priva di ondulazioni o di altri difetti, l’essiccamento pre-pitturazione dovrà avere una durata non inferiore a 8/15 giorni, secondo la stagione e le condizioni meteorologiche.
Art. E12 – Pavimenti –
PAVIMENTAZIONI INTERNE
Tutte le pavimentazioni dovranno possedere adeguate caratteristiche meccaniche di resistenza e di elasticità, inoltre dovranno essere sufficientemente stabili alle condizioni atmosferiche (sole, acqua, vento, polluzione atmosferica, ghiaccio e neve). La posa in opera dei pavimenti di qualsiasi tipo o genere dovrà venire eseguita in modo che la superficie risulti perfettamente piana ed osservando scrupolosamente le disposizioni che, di volta in volta, saranno impartite dalla Direzione dei Lavori. I supporti, atti a ricevere i pavimenti, dovranno presentarsi lisci, privi di asperità od avvallamenti.
I pavimenti dovranno essere consegnati diligentemente finiti, perfettamente puliti e senza macchie di sorta, con una pulizia fine di tutte le superfici, in modo tale che tutti i locali possano essere immediatamente utilizzati all’atto della consegna delle opere ultimate. Tutti i pavimenti dovranno essere perfettamente lavati e puliti a fondo con prodotti idonei e consegnati alla committenza in condizioni tali da risultare immediatamente utilizzabili senza che nessun ulteriore intervento di pulizia sia necessario per poter usufruire dei locali stessi.
Resta comunque contrattualmente stabilito che per un periodo di almeno dieci giorni dopo l'ultimazione di ciascun pavimento, l'Impresa avrà l'obbligo di impedire l'accesso di qualunque persona nei locali interessati. Le pavimentazioni posate, sino all'ultimazione di tutti i lavori, dovranno essere idoneamente protette con nylon a bolle e/o cartoni ondulati in modo da evitare possibili danni accidentali e consentire il normale transito pedonale; in ogni caso, in sede di collaudo, ove i pavimenti risultassero in tutto od in parte danneggiati da qualsiasi causa, l'Impresa dovrà a sua cura e spese ripristinare le parti danneggiate o ripavimentare il locale interessato.
L’Appaltatore, dopo la posa dei pavimenti, sarà tenuto ad adottare tutte le precauzioni necessarie al fine di prevenire rotture o lesioni o danni ai pavimenti stessi o ai loro trattamenti di finitura a causa del transito delle maestranze o provocate dalle intemperie; sarà comunque cura dell'Appaltatore provvedere immediatamente alle riparazioni dei danni eventualmente arrecati durante i lavori di completamento.
Qualsiasi fessurazione si dovesse verificare prima del collaudo definitivo dell’opera dovrà essere immediatamente eliminata a cura dell’Appaltatore.
Particolare attenzione si dovrà adottare per prevenire fenomeni di fessurazioni e rotture dovute ad assestamenti , dilatazioni e umidità. In ogni caso dovranno impiegarsi esclusivamente materiali di prima scelta e per ogni tipo utilizzato l'Impresa dovrà sottoporre, in tempo utile, almeno tre campionature alla D.L., le campionature dovranno essere realizzate su pannelli di almeno mq. 1,00 e dopo l'approvazione con siglatura della D.L. dovranno conservarsi in cantiere sino al termine delle operazioni di collaudo.
Per pavimentazioni in ceramica o simili, tutti i giunti dovranno essere perfettamente sigillati dopo la posa in opera con apposita stuccatura e pulizia finale.
In tutte le pavimentazioni posate con collante, non dovranno essere presenti sbavature e/o macchie di collante.
Nelle passate delle porte, nella scale come raccordo fra la pedata di sbarco in granito e la pavimentazione in grès, dove cambia il tipo di pavimentazione ed ovunque occorra a
giudizio della D.L., dovranno realizzarsi giunti incassati con lame di ottone, acciaio, gomma od altro materiale idoneo; non è ammesso l'impiego di lame superiori avvitate od incollate.
Per ogni tipologia di pavimentazione posata, l'Impresa dovrà fornire, ad ultimazione dei lavori, una scorta pari ad almeno il 3% (trepercento) di ogni singola superficie realizzata.
Tutti i pavimenti dovranno essere corredati da opportuni battiscopa o zoccolini, dello stesso materiale ove non diversamente indicato, coordinati con la pavimentazione.
• PAVIMENTI CERAMICI
Le ceramiche saranno generalmente composte da piastrelle di varie dimensioni e spessori, tutte di prima scelta e prodotte da primaria società.
Il grès fine porcellanato sarà colorato in massa a sezione piena ed omogenea greificata a tutto spessore composto da impasto finissimo di argille pregiate, con aggiunta di feldspati e caolini, ottenute per pressatura (450 Kg/cmq) di impasto atomizzato. Sarà Inoltre utilizzato grès fine porcellanato smaltato in superficie. Dovranno possedere ottime caratteristiche di resistenza meccanica, chimica e fisica, l’aspetto dovrà presentare colorazioni uniformi e non dovranno essere presenti crepe, fessure, buchi e sbeccature di qualsiasi genere o dimensione.
I pavimenti in monocottura e in grès fine porcellanato dovranno essere eseguiti su idoneo sottofondo, la loro posa in opera avverrà mediante stesa di collanti o con boiacca piuttosto fluida.
L’esecuzione della posa in opera dovrà ottenere un risultato di perfetta complanarità e un perfetto piano livellato, si dovrà sempre lasciare un piccolo vuoto, di circa cm. 0,5 di spessore, dalle pareti in muratura, che sarà riempito con strisce di materiale atto ad assorbire le dilatazioni del pavimento. Le piastrelle dovranno combaciare perfettamente tra di loro e le linee dei giunti, debitamente stuccate con cemento bianco o se del caso colorato, dovranno risultare, a lavoro ultimato, perfettamente allineate.
PAVIMENTAZIONE ESTERNA
Nelle pavimentazioni esterne sono comprese tutte le opere di sistemazione comprese tra i corpi di fabbrica e le recinzioni della proprietà che costituiscono il collegamento tra i diversi accessi ed i percorsi di passaggio sia pedonale che carraio. Il presente progetto prevede la realizzazione dei marciapiedi con una pavimentazione industriale eseguita con cls colorato a pastina fresco su fresco, posato su idonea massicciata in misto
L’esecuzione della posa in opera dovrà ottenere un risultato di perfetta complanarità e un perfetto piano livellato, con leggera pendenza laterale per lo scolo delle acque.
Le pavimentazioni delle verande e dell’ingresso saranno in grès fine porcellanato antiscivolo sarà colorato in massa a sezione piena ed omogenea greificata a tutto spessore composto da impasto finissimo di argille pregiate, con aggiunta di feldspati e caolini, ottenute per pressatura (450 Kg/cmq) di impasto atomizzato. Dovranno possedere ottime caratteristiche di resistenza meccanica, chimica e fisica, l’aspetto dovrà presentare colorazioni uniformi e non dovranno essere presenti crepe, fessure, buchi e sbeccature di qualsiasi genere o dimensione.
Saranno eseguiti su idoneo sottofondo, la loro posa in opera avverrà mediante stesa di collanti o con boiacca piuttosto fluida, e si dovrà ottenere un risultato di perfetta complanarità e un perfetto piano livellato, con leggera pendenza verso l’esterno per lo scolo delle acque meteoriche. Si dovrà sempre lasciare un piccolo vuoto, di circa cm. 0,5 di spessore, dalle pareti in muratura, che sarà riempito con strisce di materiale atto ad assorbire le dilatazioni del pavimento. Le piastrelle dovranno combaciare perfettamente tra di loro e le linee dei giunti, debitamente stuccate con cemento grigio o se del caso colorato, dovranno risultare, a lavoro ultimato, perfettamente allineate. Le pavimentazioni dei piazzali esterni per i parcheggi saranno realizzate con elementi autobloccanti in calcestruzzo vibrato di colore giallo o verde e dimensioni di cm 11x22x6.
Saranno poggiati su un letto di sabbia dello spessore di cm 15 cm perfettamente rullato e tirato in piano. Successivamente verranno saturati gli interstizi con sabbia di idonea granulometria e abbondantemente innaffiati. Successivamente verranno assestati con piastra vibrante per ottenere una perfetta compattazione degli elementi e si dovrà ottenere un risultato di perfetta complanarità.
Art. E13 – Rivestimento di pareti –
Per la realizzazione dei rivestimenti interni, in linea generale e per quanto applicabili in analogia, valgono le prescrizioni riferite alle pavimentazioni ceramiche.
Dovranno impiegarsi esclusivamente materiali di prima scelta e per ogni tipo utilizzato l'Impresa dovrà sottoporre, in tempo utile, almeno tre campionature alla D.L.; le campionature dovranno essere realizzate su pannelli di almeno mq. 1,00 e dopo l'approvazione con siglatura della D.L. dovranno conservarsi in cantiere sino al termine delle operazioni di collaudo.