Discussione Clausole campione

Discussione. La discussione è diretta dal presidente; espongono le loro ragioni prima il ricorrente e poi il rappresentante della CPC. Sono ammesse la replica e la duplica.
Discussione. Tale cifra rappresenta però soltanto il 2‰ dei fumatori piemontesi (ISTAT, 2002) e, anche ipotizzando un’efficacia del 10% degli interventi di cessazione cui tali pazienti si sono sottoposti, risulterebbe che solamente 2 fumatori su 10.000 avrebbero smesso di fumare nel corso del 2003. Inoltre, ad un aumento del numero, non sempre è corrisposta, da parte dei servizi pubblici e in particolare dei Centri Antifumo, una capacità di risposta adegua- ta: nel triennio 2001-2003 circa il 30% dei fumatori che ha fatto richiesta di tratta- mento non ha infatti ricevuto un intervento nelle realtà censite. Una ragione di questa difficoltà a risponde- re a tutte le richieste di intervento proba- bilmente è da imputare ad una carenza di risorse disponibili per il sostegno e l’imple- mentazione di servizi di disassuefazione. La ricerca ha posto anche in evidenza come, non sempre, tutte le professionalità (medici di medicina generale e personale sanitario in genere) che avrebbero sia i titoli che i canali privilegiati per individuare i pazienti con i quali affrontare il problema della dipendenza tabagica, siano state coinvolte, o lo siano state in maniera omogenea e costante nel tempo, ad esempio meno di un terzo delle ASL ha offerto il counselling attraverso medici di medicina generale e personale sanitario. Questo si verifica non- ostante il WHO (WHO, 2003) indichi tale coinvolgimento come strategico per amplia- re gli interventi di cessazione sulla popola- zione, la Regione Piemonte abbia investito sulla formazione dei medici al counselling breve per la prevenzione degli stili di vita dannosi alla salute e la FIMMG abbia recen- temente attivato corsi di sensibilizzazione al trattamento del paziente tabagista. Sembrerebbe pertanto che tali interventi non siano ancora stati tradotti in progetti attivi sul territorio, anche se occorre tener presente la difficoltà di valutare attraverso la presente ricerca l’impatto sul campo della formazione offerta a livello regionale e di federazione. D’altra parte l’aumento, in questi ultimi anni, dei corsi attivati fa pre- vedere per il prossimo futuro una maggior diffusione degli interventi di counselling, che potranno essere oggetto di una indagine di aggiornamento dei dati sin qui raccolti. Altro fattore responsabile dello scarso impatto dei servizi di disassuefazione sulla popolazione è certamente la selezione dei fumatori da sottoporre ad uno specifico intervento di disassuefazione. Il counselling condotto attraverso il persona- ...
Discussione. Il percorso metodologico indicato fornisce risultati sostenibili sulla base di un razionale dosimetrico sufficientemente chiaro: è importante però osservare che la loro valenza è soprattutto di ordine medico legale. Le stesse fonti citate indicano infatti un ampio range di variabilità nei valori di DCF. In tabella 5 sono ad esempio confrontati i valori di DCF suggeriti nell’intervallo 30 – 250 keV nel caso irradiazione AP con il loro range. Come si può osservare in taluni casi il range di variabilità copre circa un ordine di grandezza e tale variabilità si ripercuote linearmente sulla valutazione dosimetrica finale. Nell’ambito del calcolo della PC, ai valori dosimetrici stimati può pertanto risultare non improprio, alla luce di tutte le fonti di incertezza citate, associare un’incertezza globale del 100 %. Una ulteriore conferma di quanto descritto in precedenza può essere trovata in una attività condotta nel 2017 presso l’ASST Niguarda di Milano e tesa alla verifica sperimentale dell’accuratezza di 21 algoritmi disponibili in letteratura e utilizzabili per il calcolo della dose efficace attraverso l’impiego di due dosimetri impiegati dal personale addetto alle attività di radiologia interventistica (13). In tale contesto è stato infatti necessario confrontare le diverse combinazioni lineari dei valori dosimetrici ottenuti da due dosimetri tarati in Hp(10), ed ascrivibili alla misura al di fuori e al di sotto di un grembiule anti X, con il valore di dose efficace calcolata attraverso la relazione (14): La misura della dose agli organi contemplati dalla pubblicazione 103 della ICRP (14) è stata effettuata attraverso circa 150 TLD posizionati all’interno di un fantoccio Xxxxx collocato nella posizione normalmente occupata dal primo operatore (vedi figura 2). Sono state considerate 6 condizioni di irraggiamento legate a: • 2 diversi spessori di materiale diffondente (RW3) simulante due diversi spessori di paziente • le tre tipiche proiezioni (RAO, LAO. PA) per un totale di 6 irraggiamenti nel range 76 - 113 kVp. L’assetto sperimentale indicato ha consentito di calcolare in maniera “diretta” un DCF medio per ogni organo monitorato, relativo alle condizioni di irraggiamento descritte e definito semplicemente come rapporto tra il valore medio di Hp(10) misurato dal dosimetro portato al di sopra del grembiule anti X e la dose media assorbita dall’organo di interesse. I risultati ottenuti e contenuti in tabella 6, tenuto conto delle incertezze sopra descritte, ri...
Discussione stere alla pressione dei pari associato al potenziamento delle life skills. Va comun- que notato che non c’è accordo sui principi di base e sugli interventi realmente effica- ci, anche se la letteratura scientifica evi- denzia la maggiore efficacia di interventi che vanno oltre la semplice trasmissione di conoscenze ed informazioni (Xxxxxxxx, 1998; Xxxxxxx, 1988). - Si nota la tendenza alla realizzazione di interventi brevi e solamente informativi. - Emerge l’assenza di un coordinamento centrale e di un’adeguata rete di informa- zione/documentazione. - Si rileva la carenza di valutazione degli interventi realizzati nel settore della pre- venzione del tabagismo in ambito scolastico. - Si registra la non adesione al network europeo “Health Promoting Schools” e la non partecipazione al concorso europeo “Smoke Free Class Competition”. - Si riscontra l’assenza di progetti di prevenzione in contesti extra-scolastici. - Si evidenzia uno squilibrio tra il numero di studenti coinvolti in progetti di preven- zione del tabagismo ed il totale della popolazione studentesca piemontese. - Si ritiene utile, dal momento che pochi progetti rilevati comprendono specifiche atti- vità destinate ai genitori, sottolineare l’importanza di coinvolgere non solo la scuola, ma anche la famiglia. - Si nota una maggior diffusione dei progetti di prevenzione tra gli studenti delle scuole secondarie superiori. - Le ASL risultano tra i principali soggetti promotori di interventi di prevenzione del fumo di sigarette rivolti alla popolazione giovanile. - Si registra la presenza di diverse metodologie di intervento.
Discussione. 4.2.1. Analisi riguardanti la causa diretta dell’incidente
Discussione teoria destinate all’educazione sanitaria. Infine, la tendenza ad attuare interventi informativi ed estemporanei da parte dei cosiddetti “esperti esterni” denota come prevalga ancora, anche tra gli operatori del settore, la convinzione che sia la mancanza di informazioni sugli effetti nocivi del fumo a spingere i giovani a fumare, nonostante la ricerca scientifica abbia rilevato la mol- teplicità di fattori psicosociali che possono incrementare o attenuare il coinvolgimen- to nel fumo di sigarette (Xxxxxx, 1977; Xxxxxx, 1991). Una prevenzione basata esclusivamente sulla trasmissione di conoscenze risulta per lo più inefficace, poiché le azioni messe in atto dagli individui non derivano da valuta- zioni puramente cognitive, ma sono stretta- mente connesse anche a fattori emotivi, relazionali, affettivi e sociali. Un secondo aspetto, emerso soprattutto nella fase di reperimento dei dati relativi ai progetti di prevenzione del fumo di sigaret- te rivolti agli adolescenti, è l’assenza di un coordinamento centrale e di un’ade- guata rete di informazione/documen- tazione. Manca infatti un organo di raccor- do a livello di dirigenza scolastica deputato alla raccolta sistematica e alla valutazione delle numerose attività di promozione della salute che si svolgono in ambito scolastico. Sembra che tale lavoro di monitoraggio delle attività di promozione della salute a scuola sia affidato più alla buona volontà di alcuni docenti referenti per la salute e di alcuni responsabili dei vari CSA provinciali, che ad un protocollo di lavoro istituzionaliz- zato. Anche presso alcune ASL piemontesi, dove di recente è stata istituita la figura del RePES è però emersa la difficoltà a docu- mentare i progetti svolti negli anni prece- denti e da poco conclusi. Ancora una volta, la spiegazione di tale difficoltà potrebbe risiedere nell’aggiuntivo onere di lavoro cui sono soggetti i referenti per la salute sia a livello scolastico che a livello di ASL, che spesso non lascia spazio ad una documenta- zione precisa e puntuale dell’attività svolta o in corso. Inoltre ciò potrebbe essere dovu- to alla scarsa collaborazione tra scuola e aziende sanitarie, in virtù del fatto di consi- derare erroneamente l’educazione alla salu- te come una materia a sé stante, slegata dai programmi curriculari e dall’organizzazio- ne scolastica. Essere costretti a documentare in modo sistematico la fase di progettazione e di rea- lizzazione di ogni intervento di prevenzione e promozione della salute costit...
Discussione. 4.2.1. Analisi riguardanti la causa diretta dell’evento Non è consentito impegnare il passaggio a livello se il traffico intenso impedisce di sgomberarlo. Se il veicolo si ferma per avaria sui binari, il conducente deve adottare ogni iniziativa utile al fine di evitare incidenti.
Discussione. Dall’analisi della letteratura risulta evidente che il caso clinico ha più di una soluzione possibile (rispo- sta a, b, c). L’unica risposta che non trova supporto dalla letteratura è la d, che prevede la sospensione della doppia antiaggregazione (sia ASA che Clopidogrel) e l’introduzione di una terapia ponte con EBPM. Se infatti mancano linee guida solide e con elevati livelli di evidenza scientifica relative all’argomento, in letteratura trapelano tuttavia alcuni punti saldi supportati da un alto grado di raccomandazione [5]: – Usare estrema cautela nell’interruzione della doppia antiaggregazione dopo PTCA + stent. – Differire le procedure endoscopiche in elezione; preferibilmente dopo 12 mesi dal posizionamen- to dello stent medicato, se clinicamente fattibile. – Se la procedura endoscopica è necessaria e ad alto rischio emorragico, interrompere Clopidogrel 5 giorni prima e mantenere ASA. – Per i pazienti complessi rivolgersi allo specialista cardiologo, se necessario anche dopo il compi- mento della soglia di 12 mesi dal posizionamento di uno stent medicato. Per ciò che concerne la terapia ponte risulta evidente la mancanza di dati evidence-based circa l’attua- bilità della stessa e ai farmaci da utilizzare: questo fatto potrebbe spiegare l’assenza di un iter gestio- nale condiviso dai MMG relativamente a questo punto.
Discussione. 10.45 Break 11.00 Introduce Dott. Xxxxx Xxxxxxx – Ricordo del Prof. Leone Poli – Xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxxxx Moderatori: Xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxxx – Xxxx. X. Xxxxxxx
Discussione. 13.00 Pausa Pranzo