Metodologia Clausole campione
Metodologia. Mitigazione e prevenzione degli impatti Si è operata una definizione delle misure di mitigazione per tutti gli impatti, sia connessi alla fase di cantierizzazione che di esercizio, per cui è stato possibile identificare le misure stesse. In particolare si è proceduto come di seguito esposto: Si sono inoltre descritte le misure previste per evitare, prevenire, ridurre o, se possibile, compensare gli impatti ambientali significativi e negativi identificati del progetto. Tale descrizione deve spiegare in che misura gli impatti ambientali significativi e negativi sono evitati, prevenuti, ridotti o compensati e deve riguardare sia le fasi di costruzione che di funzionamento. Il concetto di prevenzione degli impatti dovuti alla costruzione ed all’esercizio di un’opera, introdotto dal DLgs 104/2017 (cfr. Allegato VII punto 7, così come modificato dal citato decreto), concerne l’insieme di quelle scelte da assumere in fase di progettazione al preciso fine di evitare e/o prevenire il determinarsi di detti impatti, senza con ciò dover ricorrere alla definizione di interventi di loro mitigazione, ovvero, laddove ciò non fosse bastevole/possibile, di compensazione. Assunto che il concetto di prevenzione si sostanzia nell’integrazione della dimensione ambientale all’interno del processo di progettazione di un’opera, i termini nei quali avviene l’interazione tra la sfera progettuale e quella ambientale, ossia tra l’ambito della definizione delle scelte progettuali e quello dell’analisi degli effetti ambientali da queste determinati, non si esplica secondo un rapporto di tipo univoco. In altri termini, avendo identificato i profili rispetto ai quali procedere all’analisi ambientale di un’opera nelle dimensioni Costruttiva, “Opera come costruzione”, Fisica, “Opera come manufatto”, ed Operativa”, “Opera come esercizio”, ed avendo adottato la medesima logica nell’articolazione degli ambiti d’azione relativi alle misure assunte per evitare e prevenire gli impatti, è possibile affermare che non sussiste un’unica correlazione tra la dimensione progettuale a cui appartiene l’ambito d’azione e quella di analisi ambientale con riferimento alla quale sono stati identificati gli impatti alla cui prevenzione sono rivolte dette misure. Esemplificando, il definire la configurazione fisica prestando - ad esempio - particolare attenzione all’assetto attuale delle possibili aree di intervento, costituisce una scelta che, seppur afferente alla dimensione progettuale Fisica, si riflette su...
Metodologia. Il progetto ha durata biennale e si svilupperà attraverso 4 fasi sinergiche e coordinate tra loro, che prevedono la presenza del team di coordinamento nazionale e regionale e dei gruppi di lavoro aziendali. Si valuterà inoltre la possibilità di affiancare anche figure specialistiche in ambiti locali che risultano carenti, tenendo anche conto della necessità di ridurre la mobilità passiva e in accordo con la Regione. Le attività prevedono incontri presso il Ministero della salute ed incontri periodici in sede regionale ed aziendale, con percorso di formazione in loco. Il progetto si sviluppa secondo la metodologia lean, considerando un’organizzazione secondo la logica del valore per il paziente e affronta la “produzione di salute” in termini di qualità ed efficienza, realizzando un flusso continuo, una successione di attività che condizionano l’efficienza e l’efficacia del servizio stesso. Il Lean è una metodologia che prevede una gestione operativa tesa al miglioramento continuo dei processi produttivi finalizzata alla massimizzazione del valore aggiunto per la persona assistita. Il miglioramento dei processi avviene essenzialmente per la Lean attraverso la riduzione degli sprechi (MUDA) favorendo la riduzione dei costi e dei tempi di produzione e consegna ed una migliore qualità. La ricerca del valore avviene tramite la rimozione continua degli sprechi e il rispetto per le persone, in termini di coinvolgimento, policy deployment, formazione. Presuppone un nuovo modo di lavorare, con un radicale cambiamento di ruoli, professionalità e responsabilità; le azioni da intraprendere vanno dal ridisegno dei processi di formazione, al fine di favorire la crescita professionale e le capacità di lavorare in team, allo sviluppo di nuovi modelli organizzativi coerenti con il cambiamento dei ruoli e delle responsabilità. I principi di fondo si possono così sintetizzare: creare valore per il paziente, semplificare e modernizzare l’organizzazione e le procedure, valorizzare e responsabilizzare i professionisti, lavorare per processi (La gestione per processi consente di gestire la variabilità ed è in grado di creare nel tempo una “cultura dei risultati”). L’obiettivo non è far lavorare qualcuno più velocemente, ma massimizzare il tempo, seguendo correttamente il flusso del processo. Verrà messo a disposizione della Regione una “pocket guide”, che sintetizza le strategie e gli strumenti per l’implementazione della chirurgia per setting assistenziale e complessità di cura,...
Metodologia. Il corso ha un taglio pratico - operativo. All'illustrazione di casi reali, si alterneranno esercitazioni mirate all'analisi ed alla discussione dei modelli contrattuali maggiormente diffusi nel commercio internazionale.
Metodologia. Dal punto di vista metodologico, verrà favorito l’apprendimento cooperativo, attraverso il lavoro di gruppo e la condivisione di esperienze. Si lavorerà sia per gruppi, cercando di dare spazio all’aspetto esperienziale, sia attraverso incontri individuali, per supportare il self empowerment e accogliere aspettative e perplessità. Si prevedono attività di simulazione come il role playing per la gestione dei colloqui di lavoro, per la gestione della comunicazione con i datori di lavoro e la gestione ottimale dei conflitti nei contesti lavorativi, così come l’apprendimento peer to peer, la riflessione condivisa e l’attivazione delle risorse personali.
Metodologia. La dimostrazione circa il tasso forfettario applicabile è stata effettuata prendendo in esame il bilancio chiuso alla data del 3 l dicembre 2016 approvato, calcolando il rapporto tra i costi indiretti sostenuti e ricavi per servizi.
Metodologia. Le Parti concordano che la cooperazione prenderà la forma di assistenza tecnica e finanziaria, studi, azioni di formazione, scambi di informazioni e consulenze, incontri, seminari, progetti di ricerca e qualsiasi altra forma concordata dalle Parti nel contesto della cooperazione, degli obiettivi perseguiti e dei mezzi a disposizione, conformemente alle norme e ai regolamenti che disciplinano tale cooperazione. Tutti gli organismi che partecipano alla cooperazione dovranno garantire una gestione trasparente e responsabile delle risorse.
Metodologia. In virtù della individuazione delle funzioni di cui sopra, l’Azienda attribuirà ad ogni posizione dirigenziale prevista nel proprio assetto organizzativo un parametro associato ad un “punteggio base o coefficiente”, secondo quanto previsto nelle tabelle seguenti:
Metodologia. L’IM seguirà procedure documentate accessibili al pubblico per condurre il monitoraggio, valutarne le osservazioni e predisporre le relazioni: — le procedure di monitoraggio sono conformi alle migliori pratiche accettate a livello internazionale come quelle stabilite negli standard ISO 17021 e ISO 19011 o equivalenti, — l’IM predispone una scaletta di monitoraggio per la durata dell’appalto in cui figurano le date in cui sono consegnati i progetti di relazione, — la metodologia dell’IM si basa su elementi probanti, — la revisione sarà effettuata con un intervallo di circa 6 mesi nel primo anno per poi passare a intervalli annuali, — le procedure documentate forniscono linee direttrici per il controllo a campione dei documenti, delle registrazioni e delle attività che sono concordate con l’ente appaltante, — le procedure documentate comprendono le disposizioni per impiegare le informazioni provenienti dalle parti interessate che non sono necessariamente coinvolte in modo diretto nell’attuazione del LAS, — tutte le osservazioni di monitoraggio sono documentate, — il monitoraggio appura che tutti gli aspetti del LAS funzionino secondo le previsioni e in particolare individua le carenze sistemiche dimostrate da inosservanze (non conformità?) rilevate e valuta le domande di misure correttive presentate dalle agenzie di regolamentazione e la rispettiva conformità con le stesse, — le relazioni di monitoraggio contengono tutte le informazioni pertinenti sul programma e sui risultati del moni toraggio. Nelle procedure documentate figura uno schema delle relazioni di monitoraggio e di sintesi, — le parti assicurano che l’IM abbia libero accesso alle informazioni rilevanti purché non siano classificate come riservate, e al personale coinvolto nell’attuazione del LAS, alle attività di verifica, alle attività pertinenti nella foresta, lungo le catene di approvvigionamento del legname, presso gli stabilimenti di lavorazione e i siti di esportazione e importazione del legname.
Metodologia. La Provincia responsabile del CdF/L deve predisporre il Piano d’Azio- ne. L’attività è seguita dalla Cabina di Regia per gli aspetti decisionali e di indirizzo, dalla Segreteria Tecnica per i compiti operativi.
Metodologia. La metodologia seguita ha in primo luogo verificato la priorità delle AOP in relazione all’esigenza di definire un PDT ad hoc. Successivamente sono stati definiti i criteri per l’identificazione del GdL, delle LLGG di riferimento con relativa valutazione di qualità, della banca dati di riferimento per la ricerca degli aggiornamenti, della integrazione e contestualizzazione dei contenuti, ponendo altresì attenzione all’aggiornamento, alla diffusione ed implementazione e, infine, alla valutazione dell’impatto.