Metodologia Clausole campione

Metodologia. Il progetto intende la partecipazione come processo di apprendimento reciproco e dinamico tra tutti i diversi attori in gioco, capace di esplicitare e valorizzare le competenze e le conoscenze tacite della comunità. Le tecniche e gli strumenti utilizzati devono perciò essere in grado di stimolare le connessioni esistenti nel territorio, attivare i cittadini, sviluppare sinergie, esplicitare possibili conflittualità e promuovere uno spazio di condivisione, analisi e confronto in un clima di trasparenza e fiducia. In questo senso, l’impostazione metodologica del progetto è di tipo semi- strutturato, in quanto gli strumenti e le tecniche previste per la sua realizzazione potranno essere parzialmente rivisti, adattati e/o integrati, in relazione agli sviluppi ed alle dinamiche attivate col percorso partecipativo e all’impatto di questo sui soggetti coinvolti. Il carattere sperimentale del progetto, in virtù del dialogo tra due diversi settori dell’amministrazione comunale (Urbanistica, Edilizia, Cultura), prevede la messa in opera di un pacchetto di metodologie, strumenti e tecniche innovative di natura interdisciplinare. Pertanto, il metodo proposto si basa su un approccio ibridato dai due linguaggi dell’urbanistica partecipata e dell’arte performativa applicata alla dimensione spaziale, capace di adattarsi al modificarsi continuo delle condizioni di contesto, tipico di un processo interattivo, che comunque seguirà le seguenti tappe fondamentali, identificate nelle sei fasi principali di progetto, sotto specificate. Infine, è necessario garantire la massima inclusione rispetto ai partecipanti (piena parità di espressione di tutti i punti di vista ed eguaglianza di accesso al dibattito, considerazione per differenze di genere, orientamenti culturali e religiosi, rappresentanza di tutti gli interessi in gioco), come previsto dall’art.15.2.a L.R. 46/2013, attraverso i seguenti elementi: • una pluralità di tecniche di reclutamento, tramite le quali, da e attraverso un primo gruppo di soggetti locali individuati nella fase iniziale del processo (associazioni locali, operatori economici, ecc), sarà costruita una estesa mappa degli attori da coinvolgere nel proseguimento del percorso di partecipazione; • incontri di ascolto e co-progettazione diversificati e in grado, attraverso tecniche partecipative ibridate da expertise artistiche, di fornire strumenti espressivi anche a coloro che normalmente non sono in grado di esprimersi; • attività di comunicazione e inclusi...
Metodologia. L‟Ateneo ha da tempo proceduto ad una accurata ed analitica ricognizione del patrimonio immobiliare, di proprietà o in uso, utilizzato per le attività istituzionali, sia amministrative, sia didattiche e scientifiche. Al fine di procedere ad una valutazione globale delle strategie da implementare si è ritenuto utile partire dalla valutazione dell‟attuale utilizzo di tale patrimonio in funzione del numero dei corsi di studio, degli studenti e delle frequenze e da una stima delle esigenze dei Dipartimenti e degli uffici. Per ciascuna unità immobiliare sono state rilevate le varie parti che la compongono e la loro attuale destinazione. Partendo dall‟accertamento degli spazi attualmente utilizzati da ciascun Dipartimento ed ufficio amministrativo, secondo le funzioni amministrative, didattiche e di ricerca che vi risultano svolte, sono stati valutati i dati relativi agli organici del personale tecnico-amministrativo, del personale docente e degli studenti afferenti ai corsi di studio erogati. Si è così pervenuti a determinare una serie di rapporti che fotografano, per ciascun Dipartimento, l‟entità delle risorse loro distribuite. L‟analisi di tali dati, coordinata con l‟esame degli immobili di proprietà o in uso dell‟Ateneo, ha indicato le eventuali insufficienze delle strutture a disposizione, le situazioni logistiche soddisfacenti e quelle superiori alle necessità apparentemente riscontrabili o lo scarso impiego o l‟utilizzo non ottimale degli spazi disponibili, permettendo di delineare alcune proposte che prospettano una linea di interventi a breve, medio e lungo termine, in esito ai quali si potrà dare, in diverse fasi temporali, una risposta accettabile. L‟Ateneo ha basato il proprio lavoro sulla convinzione che una pianificazione strategica non può che essere un‟attività continua e periodica articolabile in più fasi: la pianificazione, come ricerca e analisi di strategie e piani, formulazione d‟idee e scelte; la implementazione e il monitoraggio, come attuazione delle azioni e misura del grado di conseguimento degli obiettivi, come base per l‟adattamento della strategia. La formulazione del presente piano si articola nella declinazione delle linee d‟indirizzo in termini di obiettivi strategici e operativi, che saranno successivamente trasformati in linee d’azione, sostanziate in specifiche iniziative, per ciascuna delle quali saranno individuati i tempi d‟attuazione e le disponibilità di risorse finanziarie e strumentali. Risulta al contempo essenziale ch...
Metodologia. Il corso ha un taglio pratico - operativo. All'illustrazione di casi reali, si alterneranno esercitazioni mirate all'analisi ed alla discussione dei modelli contrattuali maggiormente diffusi nel commercio internazionale.
Metodologia. La metodologia di raccordo tra i servizi socio-sanitari e le risorse informali è orientata al ”lavoro di rete”. Nel progetto viene indicata la tempistica delle fasi di realizzazione e le modalità attuative che includeranno necessariamente i seguenti elementi: – Elaborazione del progetto individuale di inserimento lavorativo, concordato tra il servizio sociale integrato territoriale, i servizi ASL di riferimento e l’organismo, contenente: luogo e tipologia di attività, le mansioni dell’utente, la durata, nomi dei responsabili e la previsione del monte ore di accompagnamento e verifica. – Stesura della convenzione di tirocinio formativo in accordo con la struttura ospitante, in cui siano esplicitati mansioni, orari e ogni altro adempimento cui l’utente dovrà attenersi. – Verifiche periodiche tra Servizio Sociale Municipale proponente, in integrazione con servizi ASL di riferimento e l’Organismo affidatario. – incontri periodici con i referenti della struttura ospitante. – Banca dati per visione numerica degli utenti, monitoraggio delle risorse territoriali, tutoraggio individuale. – Corredo della documentazione necessaria per il tirocinio da svolgere – Pagamento degli oneri assicurativi dei tirocini attivati – Report delle attività – Diario di bordo – Registro delle presenze/frequenze – Produzione di materiale cartaceo o video relativa all’attività progettuale La realizzazione del progetto prevede l’attivazione di tirocini formativi e/o propedeutici al collocamento mirato e tirocini di volontariato individuale per un totale di almeno 27 adulti con disabilità della durata di 7 mesi per annualità. Previsto per i 22 tirocinanti un impegno settimanale pari almeno a 20 ore settimanali. Per altre 5 persone con disabilità, (già con esperienza del precedente progetto Formiamo il futuro e inseribili in qualità di volontari) si prevede un orario settimanale differenziato, in quanto necessitano di una personalizzazione progettuale e saranno impegnati da 6 ore a 12 ore settimanali .
Metodologia. Dal punto di vista metodologico, verrà favorito l’apprendimento cooperativo, attraverso il lavoro di gruppo e la condivisione di esperienze. Si lavorerà sia per gruppi, cercando di dare spazio all’aspetto esperienziale, sia attraverso incontri individuali, per supportare il self empowerment e accogliere aspettative e perplessità. Si prevedono attività di simulazione come il role playing per la gestione dei colloqui di lavoro, per la gestione della comunicazione con i datori di lavoro e la gestione ottimale dei conflitti nei contesti lavorativi, così come l’apprendimento peer to peer, la riflessione condivisa e l’attivazione delle risorse personali.
Metodologia. Il presente protocollo si basa sul concetto di ciclo di vita (LCA, Life Cycle Assessment) così come definito dalla metodologia PEF (Product Environmental Footprint) per la valutazione dell’impronta ambientale di prodotto nella Raccomandazione 2013/179/CE della Commissione Europea, del 9 aprile 2013, relativa all'uso di metodologie comuni per misurare e comunicare le prestazioni ambientali nel corso del ciclo di vita dei prodotti. La PEF (Product Environmental Footprint) è nata con l’obiettivo di sviluppare una metodologia europea armonizzata per gli studi di impronta ambientale volta a quantificare gli impatti ambientali dei flussi di materia e di energia in ingresso, delle emissioni prodotte e dei flussi di rifiuti in uscita associati al ciclo di vita di uno specifico bene o servizio. L’analisi del ciclo di vita, così come previsto dalla metodologia PEF, si è articolata nelle seguenti quattro fasi:
Metodologia. In virtù della individuazione delle funzioni di cui sopra, l’Azienda attribuirà ad ogni posizione dirigenziale prevista nel proprio assetto organizzativo un parametro associato ad un “punteggio base o coefficiente”, secondo quanto previsto nelle tabelle seguenti:
Metodologia. La dimostrazione circa il tasso forfettario applicabile è stata effettuata prendendo in esame il bilancio chiuso alla data del 3 l dicembre 2016 approvato, calcolando il rapporto tra i costi indiretti sostenuti e ricavi per servizi. Di seguito il Conto Economico esposto nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2016. La quota di costi indiretti connessi, considerata ai fini del calcolo, è costituita da spese non direttamente imputabili ad attività operative (e quindi non allocate su specifiche commesse) ma Di seguito si espongono le voci di costo considerate: • Spese per il personale: rispetto alla voce del Conto Economico, sono stati considerati i soli costi del personale dipendente non impegnato su commesse operative ma strettamente connessi al funzionamento dell’Agenzia (staff), mentre non sono inclusi i costi del personale di line. Il costo del personale considerati ai fini del calcolo sono al netto di assenze per malattia, riposi per festività ecc . Oltre ai costi del personale dipendente, tale voce include anche: ✓ i costi per collaboratori, xxxxxxx, interinali, non ribaltati su commesse operative ma operanti in funzioni di staff ✓ i compensi per attività di formazione ✓ i compensi relativi agli amministratori e ai sindaci • altre spese amministrative: ✓ spese generali: rispetto alla voce del Conto Economico, è stata considerata solamente la quota-parte non riferibile a commesse operative; al netto delle rivalse per quanto riguarda la voce di costo Fitti passivi; ✓ costi per prestazioni esterne: in riferimento a questa categoria di spesa, è stata considerata la quota non ribaltata su commesse operative inerente l’impiego di persone fisiche o giuridiche; • rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (ammortamenti): rispetto alla voce del Conto Economico, è stata considerata solamente la quota pro-parte non riferibile a commesse operative. Il valore dei ricavi per servizi, considerato ai fini del calcolo, è costituito dalla voce "Commissioni attive" rappresentata in Conto economico, al netto del valore della produzione relativo alle commesse di appalto, nelle quali lnvitalia svolge il suo ruolo pubblico di Centrale di Committenza. Di seguito si espone il dettaglio: Pertanto, il rapporto tra costi indiretti e ricavi per servizi relativo all' esercizio 2016 è: Lo scopo della presente nota esplicativa è fornire alcuni elementi utili per l’esame della “Nota metodologica per la determinazione dei costi indiretti ai fini della corretta im...
Metodologia. Le Parti concordano che la cooperazione prenderà la forma di assistenza tecnica e finanziaria, studi, azioni di formazione, scambi di informazioni e consulenze, incontri, seminari, progetti di ricerca e qualsiasi altra forma concordata dalle Parti nel contesto della cooperazione, degli obiettivi perseguiti e dei mezzi a disposizione, conformemente alle norme e ai regolamenti che disciplinano tale cooperazione. Tutti gli organismi che partecipano alla cooperazione dovranno garantire una gestione trasparente e responsabile delle risorse.
Metodologia. A seguito della revisione non sistematica della letteratura portata avanti e descritta precedentemente, è stato elaborato un questionario con domande aperte e domande chiuse (usando la scala di valutazione Likert37); il questionario è stato quindi proposto ad un gruppo ristretto di studenti “esperti” (che hanno preso parte alle prime esperienze di formazione e che sono, successivamente, diventati loro stessi promotori e organizzatori delle attività) per valutare se il questionario era comprensibile, sostenibile e completo. È stato informato il Comitato Etico della Sapienza della ricerca. Il questionario è stato quindi inviato via mail ai partecipanti insieme al consenso informato e all’autorizzazione al trattamento dei dati. Le risposte al questionario potevano essere fornite in maniera anonima e sono state raccolte lungo un periodo di quattro mesi. Le domande del questionario riguardavano le caratteristiche di chi rispondeva (sesso, anno di nascita, nazionalità, Corso di Laurea, attuale situazione di studio, lavoro o altro) e la loro partecipazione ai corsi di SG o alle palestre in SG. Per i corsi in SG, sono stati indagati gli argomenti e le metodologie didattiche più apprezzate. Per le palestre in SG il questionario prevedeva l’inserimento di commenti di stile narrativo. Una parte finale, comune ai partecipanti ai corsi e alle palestre, indagava l’influenza che hanno avuto tali esperienze formative sulle scelte professionali e personali con una scala Likert a sei punti. L’ultima domanda prevedeva l’utilizzo di una scala Likert a dieci punti per indagare l’influenza di tali esperienze formative nel promuovere la responsabilità personale nel promuovere la giustizia sociale e contrastare le diseguaglianze in salute. I dati raccolti sono stati analizzati tramite Excel, usando statistiche di tipo descrittivo. È stato condotto