Metodologia. Questo settimo rapporto sulla contrattazione sociale territoriale in Toscana analizza i documenti di contrattazione territoriale siglati dalle delegazioni sindacali da un lato (Confederazione, Sindacato dei Pensionati o altre categorie) e interlocutori istituzionali dall’altro (prevalentemente enti locali in forma singola o associata, Comuni, Unioni di Comuni, ma anche Società della Salute, AUSL e Regione) nel territorio regionale toscano nel corso del 2017. L’impostazione del rapporto, come si può vedere anche dall’indice e dall’introduzione, è simile a quella degli anni precedenti, in particolare a partire dal 2014; del resto la stabilità delle classificazioni adottate è funzionale anche a un confronto sul medio-periodo e a eventuali ulteriori approfondimenti scientifici, che possono esser fatti a partire dalla nostra base di dati. Per quanto riguarda la metodologia sono state introdotte delle modifiche al fine di affinare l’analisi della contrattazione sociale territoriale che si svolge in Toscana. Finora il metodo utilizzato è stato quello di conteggiare gli accordi sottoscritti nell’anno oggetto del rapporto. Nella contrattazione sociale è però possibile stipulare degli accordi che abbiano valenza pluriennale o di mandato, e tali accordi hanno rilevanza perché permettono una pianificazione degli interventi con esiti positivi più duraturi. Al fine di permettere un monitoraggio della contrattazione sociale utile anche a valutare l’impatto dell’iniziativa sindacale, a partire da questo rapporto, nella documentazione raccolta vengono considerate anche le intese stipulate in anni precedenti, ma che abbiano esplicitamente valenza per l’anno di riferimento, con l’indicazione del periodo di pertinenza. Ci si riferisce agli accordi comunali e intercomunali, nei quali è chiaramente indicato il periodo di validità (annuale, pluriennale o di mandato), e che costituiscono il cuore della contrattazione sociale, definendo i provvedimenti a favore della popolazione con un approccio distributivo o, comunque, con un effetto diretto sul territorio. Negli accordi sottoscritti negli altri livelli (regionale, AUSL, SdS) prevale un approccio regolativo nei quali, generalmente, non viene definita esattamente una validità temporale, come verrà illustrato anche nel capitolo 2. Anche per quanto riguarda le piattaforme, altra categoria principale della documentazione raccolta, si è cercato di valorizzare i documenti con valenza pluriennale, considerando sia quelli che esplicitam...
Metodologia. Attività – Fasi – Interrelazioni La metodologia proposta poggia su una strategia collaborativa e di fiducia col sistema delle imprese basato su protocolli di adesione agli obiettivi regionali e su un approccio learning by doing in ragione della natura complessa del problema da affrontare, che richiede cioè non solo attività efficaci ed efficienti sui singoli obiettivi di dettaglio ma soprattutto adeguati ad un’azione di sistema, per la quale occorrerà di volta in volta reperire le risorse umane più idonee per garantire professionalità e cooperazione. La scelta del “dare fiducia” è invece corrispondente allo spirito stesso delle norme sulla gestione aziendale e sul miglioramento, che non devono solo attestare o certificare l’esistenza di una astratta capacità di governo dei processi ma piuttosto garantire al committente interessato anche la possibilità di fissare contrattualmente l’accesso a documentazioni di conformità dei processi definite da rigorosi piani di controllo. La effettiva capacità di documentare risultati e processi è concepita proprio per evidenziare l’affidabilità delle strutture produttive e per riorientare le prassi e le esigenze di verifica esterna: in questo senso l’attività di vigilanza si può spostare almeno parzialmente dal livello dall’ispezione sul campo a quello della documentazione dei risultati e dei miglioramenti, esattamente come nei confronti delle risorse umane, ove quelle maggiormente qualificate sono monitorate raramente e valutate sull’efficacia nel conseguimento degli obiettivi mentre quelle meno professionalizzate sono seguite in continuità e giudicate soprattutto in base alla loro efficienza. L’attività da intraprendere sarebbe pertanto quella di favorire comportamenti consapevoli da parte dei soggetti pubblici e privati coinvolti sull’assunzione di politiche specifiche e l’adesione a protocolli mirati agli obiettivi specifici di cui sopra, sostenuti da idonee misure di riconoscimento degli investimenti e da supporti di vario genere. La possibilità di effettuare campagne d’ispezione “tradizionali” sui soggetti non aderenti ai protocolli e di effettuare verifiche su questi ultimi in base a un piano di controllo secondo criteri predefiniti e opportune documentazioni. Questo criterio di ordine generale tende ad alleggerire le attività inerenti ai soggetti che si impegnano a rispettare gli obiettivi d’interesse collettivo, con una dichiarazione di politica aziendale e una evidenziazione delle proprie capacità di metterla in...
Metodologia. Il corso ha un taglio pratico - operativo. All'illustrazione di casi reali, si alterneranno esercitazioni mirate all'analisi ed alla discussione dei modelli contrattuali maggiormente diffusi nel commercio internazionale.
Metodologia. Dal punto di vista metodologico, verrà favorito l’apprendimento cooperativo, attraverso il lavoro di gruppo e la condivisione di esperienze. Si lavorerà sia per gruppi, cercando di dare spazio all’aspetto esperienziale, sia attraverso incontri individuali, per supportare il self empowerment e accogliere aspettative e perplessità. Si prevedono attività di simulazione come il role playing per la gestione dei colloqui di lavoro, per la gestione della comunicazione con i datori di lavoro e la gestione ottimale dei conflitti nei contesti lavorativi, così come l’apprendimento peer to peer, la riflessione condivisa e l’attivazione delle risorse personali.
Metodologia. In virtù della individuazione delle funzioni di cui sopra, l’Azienda attribuirà ad ogni posizione dirigenziale prevista nel proprio assetto organizzativo un parametro associato ad un “punteggio base o coefficiente”, secondo quanto previsto nelle tabelle seguenti:
Metodologia. La dimostrazione circa il tasso forfettario applicabile è stata effettuata prendendo in esame il bilancio chiuso alla data del 3 l dicembre 2016 approvato, calcolando il rapporto tra i costi indiretti sostenuti e ricavi per servizi.
Metodologia. Le Parti concordano che la cooperazione prenderà la forma di assistenza tecnica e finanziaria, studi, azioni di formazione, scambi di informazioni e consulenze, incontri, seminari, progetti di ricerca e qualsiasi altra forma concordata dalle Parti nel contesto della cooperazione, degli obiettivi perseguiti e dei mezzi a disposizione, conformemente alle norme e ai regolamenti che disciplinano tale cooperazione. Tutti gli organismi che partecipano alla cooperazione dovranno garantire una gestione trasparente e responsabile delle risorse.
Metodologia. L’IM seguirà procedure documentate accessibili al pubblico per condurre il monitoraggio, valutarne le osservazioni e predisporre le relazioni: — le procedure di monitoraggio sono conformi alle migliori pratiche accettate a livello internazionale come quelle stabilite negli standard ISO 17021 e ISO 19011 o equivalenti, — l’IM predispone una scaletta di monitoraggio per la durata dell’appalto in cui figurano le date in cui sono consegnati i progetti di relazione, — la metodologia dell’IM si basa su elementi probanti, — la revisione sarà effettuata con un intervallo di circa 6 mesi nel primo anno per poi passare a intervalli annuali, — le procedure documentate forniscono linee direttrici per il controllo a campione dei documenti, delle registrazioni e delle attività che sono concordate con l’ente appaltante, — le procedure documentate comprendono le disposizioni per impiegare le informazioni provenienti dalle parti interessate che non sono necessariamente coinvolte in modo diretto nell’attuazione del LAS, — tutte le osservazioni di monitoraggio sono documentate, — il monitoraggio appura che tutti gli aspetti del LAS funzionino secondo le previsioni e in particolare individua le carenze sistemiche dimostrate da inosservanze (non conformità?) rilevate e valuta le domande di misure correttive presentate dalle agenzie di regolamentazione e la rispettiva conformità con le stesse, — le relazioni di monitoraggio contengono tutte le informazioni pertinenti sul programma e sui risultati del moni toraggio. Nelle procedure documentate figura uno schema delle relazioni di monitoraggio e di sintesi, — le parti assicurano che l’IM abbia libero accesso alle informazioni rilevanti purché non siano classificate come riservate, e al personale coinvolto nell’attuazione del LAS, alle attività di verifica, alle attività pertinenti nella foresta, lungo le catene di approvvigionamento del legname, presso gli stabilimenti di lavorazione e i siti di esportazione e importazione del legname.
Metodologia. La metodologia utilizzata dal GDM INPS è stata definita nel rispetto dei principi e delle linee guida emanati da AGID e valutata dall’Agenzia in sede di rinnovo della qualificazione del GDM INPS. Le attività di monitoraggio svolte dal GDM INPS rappresentano un processo complesso che esplica le sue azioni e la sua efficacia durante ogni fase del ciclo di vita delle forniture ICT. L’attività di monitoraggio dunque si configura come uno strumento di garanzia in merito all’adempimento delle obbligazioni, esplicite ed implicite presenti negli atti contrattuali. La metodologia di monitoraggio utilizzata nella progettazione ed erogazione del servizio di monitoraggio è di fondamentale importanza per cogliere gli obiettivi generali e particolari dell’attività stessa. Gli obiettivi generali dell’attività di monitoraggio sono richiamati all’interno della circolare CR/AIPA/38 del 28 dicembre 2001. Gli obiettivi particolari, invece, sono quelli relativi al contesto in cui opera l’Istituto. L’ottica è proprio quella di cogliere, oltre agli obiettivi di tipo generale (istituzionali) del monitoraggio, quelli legati alla fruibilità del servizio da erogare che hanno il fine di fornire effettivo supporto al governo del contratto in oggetto (particolari). L’approccio metodologico utilizzato per la progettazione, erogazione e controllo del servizio di monitoraggio si basa sia sul paradigma Plan-do-check-act (PDCA), sia sull’applicazione delle norme della famiglia ISO 9000. In particolare, il paradigma Plan-do-check-act è alla base della strutturazione in cicli del processo di monitoraggio. Tale metodologia consente di tenere costantemente sotto controllo il livello qualitativo del servizio erogato. Tale approccio prevede un intervento in fase di programmazione con la possibilità di richiedere preliminarmente al GDM INPS la realizzazione di uno studio di fattibilità per l’acquisizione di beni o servizi da parte dell’Istituto e la relativa predisposizione degli atti di gara comprensivi di capitolato tecnico, disciplinare, griglie di valutazioni. A seguito della stipula del contratto di fornitura sottoposto a monitoraggio, l’approccio metodologico prevede l’individuazione e la classificazione degli obiettivi espliciti ed impliciti definiti in esso e la predisposizione degli strumenti di verifica ad essi associati. L’attività comprende la verifica in corso d’opera della pianificazione, della consuntivazione, dell’avanzamento lavori e la misurazione e la valutazione della qualità d...
Metodologia. La Provincia responsabile del CdF/L deve attuare il Piano d’Azione. L’attività è seguita dalla Cabina di Regia per gli aspetti decisionali e di indirizzo, dalla Segreteria Tecnica per i compiti operativi.