Introduzione. La teoria delle sopravvenienze1 che colpiscono i contratti di durata costituisce il terreno d’elezione per lo studio delle modifiche contrattuali: è in quest’ambito, infatti, che troviamo la definizione di rinegoziazione2 del contratto e l’applicazione del cosiddetto ius variandi. La prospettiva delle sopravvenienze vincola la modifica contrattuale ad una molteplicità di fattori esterni, dato che, per rispondere alle nuove e mutate esigenze, le parti si determinano a modificare il contratto originariamente predisposto. In quest’ottica, l’adeguamento del contratto funge da rimedio che consente ai contraenti di conservare il proprio rapporto, sottoponendolo a modifiche che, in assenza dei mutamenti esogeni, esse probabilmente non avrebbero avuto interesse a realizzare. Al di fuori di questo contesto, è possibile ricostruire un percorso nel quale la modifica del contratto diventa piena espressione dell’autonomia contrattuale che governa le scelte dei contraenti, indipendentemente dalle ragioni che li hanno spinti a ritornare su quanto avevano inizialmente previsto. La modifica del contratto rappresenta un’occasione privilegiata per analizzare i limiti posti all’autonomia privata rispetto alla possibilità di configurare diversamente il regolamento originario, cercando al contempo di conservarne il vincolo iniziale. La sfida che si pone ad ogni tentativo di modifica del contratto è quella di capire fino a che punto possano spingersi le parti lungo la strada della
Appears in 2 contracts
Samples: paduaresearch.cab.unipd.it, core.ac.uk
Introduzione. La teoria Le banche svolgono un ruolo fondamentale all’interno del sistema economico poiché permettono di intermediare le risorse finanziarie, raccogliendo e gestendo i risparmi da un lato e fornendo credito e capitali alle imprese dall’altro. Risulta quindi centrale tutelare il sistema finanziario e garantire la sua stabilità al fine di creare le condizioni per una crescita duratura e sostenibile. In questo contesto si inseriscono gli accordi di Basilea, che sono dei trattati internazionali che riguardano l’adeguatezza patrimoniale delle sopravvenienze1 che colpiscono imprese bancarie e creditizie: i contratti requisiti di durata costituisce il terreno d’elezione per lo studio delle modifiche contrattuali: è in quest’ambitocapitale, infatti, che troviamo la definizione di rinegoziazione2 del contratto sono indispensabili alle banche per affrontare le turbolenze dei mercati, sopportare le crisi economiche e l’applicazione del cosiddetto ius variandiquindi, per evitare il fallimento, le sue conseguenze sistemiche. La prospettiva normativa riguardante i requisiti di capitale è una materia molto delicata poiché incide direttamente sull’operatività delle sopravvenienze vincola banche: se i requisiti di capitale sono eccessivi e l’attenzione è concentrata esclusivamente sulla tutela dei depositanti allora ci possono essere delle conseguenze negative nella fornitura di credito alle imprese, mentre se i margini prudenziali sono inadeguati le perdite potrebbero essere insostenibili e si potrebbe verificare il fallimento della banca. Il primo accordo internazionale sui requisiti patrimoniali è stato emanato nel 1988 dal Comitato di Basilea, il secondo è entrato in vigore nel 2007, mentre il terzo diventerà esecutivo nel 2013. In particolare l’accordo di Xxxxxxx XX ha introdotto una nuova struttura per la modifica contrattuale ad gestione dei “rischi di mercato, di credito e operativi” e ha rafforzato il legame tra il capitale di vigilanza e i rischi effettivamente assunti dagli intermediari. Per garantire stabilità agli intermediari è necessario quindi identificare, con la maggior precisione possibile, i veri rischi delle controparti e per questo sono stati sviluppati e predisposti dei modelli statistici di misurazione, in particolare per il rischio di credito. L’accordo di Xxxxxxx XX consente alle banche di scegliere tra tre diversi modelli di valutazione: una molteplicità di fattori metodologia standard, che utilizza rating esterni, dato chee due metodi di rating interno, uno di base e uno avanzato. I sistemi di valutazione interna rappresentano uno degli elementi di maggiore innovazione e consistono in un insieme strutturato di metodologie e processi organizzativi che permettono la valutazione del merito di credito di un soggetto o di una posizione. I metodi IRB (Internal Rating Based) si basano su dei parametri stimati internamente: infatti le banche calcolano, grazie alle loro banche dati, alcuni elementi chiave per la valutazione come le probabilità di fallimento (PD), il tasso di perdita in caso di default (Loss given default, LGD), l’esposizione al momento del default (Exposure at default, EAD) e la scadenza effettiva (M). Queste stime sono effettuate grazie a delle particolari tecniche chiamate di “credit scoring”, che consistono in algoritmi matematici che sono in grado di distinguere tra le imprese in buone condizioni e quelle in difficoltà. Queste tecniche quantitative di valutazione del rischio si sono progressivamente diffuse in Italia a partire dagli anni novanta e con l’entrata in vigore di Basilea II sono state adottate dalla maggior parte degli intermediari. L’utilizzo di queste tecniche comporta notevoli vantaggi, che riguardano la riduzione dei costi, la facilità di applicazione, l’oggettività delle valutazione e l’aumento di accuratezza delle valutazioni. Di contro l’adozione di tecniche di valutazione standardizzate può rappresentare un problema per le piccole e medie imprese: queste essendo poco trasparenti e poco capitalizzate possono rimanere penalizzate nell’accesso al credito, per rispondere alle nuove quanto riguarda la riduzione dell’erogazioni e mutate esigenze, le parti si determinano a modificare il contratto originariamente predispostol’aumento dei tassi di interesse. In quest’ottica, l’adeguamento del contratto funge da rimedio Per questo è necessario definire delle procedure di valutazione ad hoc che consente ai contraenti tengano delle peculiarità e delle esigenze delle PMI e che quindi possano valorizzare uno degli elementi di conservare il proprio rapporto, sottoponendolo a modifiche chemaggior forza della nostra economia nazionale. Dopo un breve “excursus” storico, in assenza dei mutamenti esogeniquesta esposizione verrà preso in esame il cambiamento che è derivato dalla creazione del Comitato di Basilea e dalla introduzione di principi inerenti sia il patrimonio delle aziende creditizie che la valutazione del merito di credito attraverso la valutazione del sistema delle garanzie, esse probabilmente non avrebbero avuto interesse a realizzareil cui uso nel mercato del credito è un fenomeno diffuso e riconosciuto. Al Nella seconda parte del mio lavoro verrà approfondito il sistema delle garanzie inteso come “strumento di fuori mitigazione del rischio”, la loro funzione e rilevanza alla luce degli accordi di questo contestoBasilea. Infine verrà poi tracciata, è possibile ricostruire un percorso nel quale la modifica nell’ultimo capitolo, un’analisi del contratto diventa piena espressione dell’autonomia contrattuale che governa le scelte dei contraenti“mercato” delle garanzie del territorio nazionale, indipendentemente dalle ragioni che li hanno spinti a ritornare su quanto avevano inizialmente previsto. La modifica del contratto rappresenta un’occasione privilegiata per analizzare i limiti posti all’autonomia privata rispetto alla possibilità di configurare diversamente confrontandolo, in un’ottica comparatistica, con il regolamento originariomodello tedesco, cercando al contempo di conservarne il vincolo iniziale. La sfida che si pone ad ogni tentativo di modifica del contratto è quella di capire fino a che punto possano spingersi le parti lungo la strada dellafrancese e spagnolo.
Appears in 2 contracts
Samples: air.unimi.it, core.ac.uk
Introduzione. La teoria delle sopravvenienze1 I mutamenti che colpiscono i contratti hanno interessato il processo produttivo hanno determinato una nuova suddivisione del lavoro tra imprese. In particolare, le case produttrici hanno avvertito l’esigenza di durata costituisce il terreno d’elezione per lo studio delle modifiche contrattuali: è affidare ad altre imprese la lavorazione su prodotti semilavorati o su materie prime da esse stesse fornite. Le medesime imprese hanno avertito altresì l’esigenza di acquisire prodotti o servizi destinati a essere incorporati o comunque ad essere utilizzati nell’ambito della propria attività economica o nella produzione di un bene complesso, in quest’ambitoconformità a propri progetti esecutivi, infatticonoscenze tecniche e tecnologiche, modelli o prototipi. Le esigenze riferite hanno portato alla nascita di un contratto peculiare, non inquadrabile in uno schema tipico, denominato contratto di subfornitura. Tale fattispecie ha posto delicati problemi, tenuto conto che troviamo la definizione di rinegoziazione2 conclusione e l’esecuzione del contratto sono suscettibili di determinare l’ingresso e l’applicazione la permaneza di una delle due imprese all’interno del cosiddetto ius variandimercato. La prospettiva delle sopravvenienze vincola fornitura di un bene può difatti condizionare la modifica contrattuale ad possibilità di realizzare un determinato prodotto finale, di guisa che non disporre di un certo bene significa non poter confezionare un dato prodotto; allo stesso modo, non avere un’impresa alla quale fornire una molteplicità di fattori esterni, dato che, per rispondere alle nuove e mutate esigenze, le parti si determinano a modificare il contratto originariamente predispostomateria prima può portare alla fuoriuscita dal mercato. In quest’otticabuona sostanza, l’adeguamento un’impresa può trovarsi a dipendere da un’altra la quale approfitti di questa situazione per imporre condizioni per sé vantaggiose, a discapito della controparte contrattuale. Per queste ragioni si è reso necessario un intervento del contratto funge da rimedio che consente ai contraenti legislatore, il quale ha dettato un’apposita disciplina in materia di conservare il proprio rapportosubfornitura con l. 18 giugno 1998, sottoponendolo n. 192 (di seguito l. subfornitura), giungendo a modifiche chesancire in maniera esplicita, in assenza dei mutamenti esogeniall’art. 9, esse probabilmente non avrebbero avuto interesse a realizzare. Al un divieto di fuori abuso di questo contesto, è possibile ricostruire un percorso nel quale la modifica del contratto diventa piena espressione dell’autonomia contrattuale che governa le scelte dei contraenti, indipendentemente dalle ragioni che li hanno spinti a ritornare su quanto avevano inizialmente previsto. La modifica del contratto rappresenta un’occasione privilegiata per analizzare i limiti posti all’autonomia privata rispetto alla possibilità di configurare diversamente il regolamento originario, cercando al contempo di conservarne il vincolo iniziale. La sfida che si pone ad ogni tentativo di modifica del contratto è quella di capire fino a che punto possano spingersi le parti lungo la strada delladipendenza economica1.
Appears in 2 contracts
Samples: www.diges.unicz.it, www.diges.unicz.it
Introduzione. La teoria crisi economica che ha caratterizzato gli ultimi anni ha avuto, come prevedibile, una pesante ricaduta sul mercato del lavoro e sull’occupazione. Anche se in misura minore rispetto ad altri comparti, il settore degli studi professionali non è risultato immune agli effetti della crisi e le prospettive occupazionali non sono confortanti: negli ultimi anni, i giovani neolaureati che sono stati assorbiti dal mercato del lavoro si trovano a compiere attività ben lontane dall’esercizio della libera professione e sono spesso relegati a dover svolgere “mansioni di segreteria” a causa delle sopravvenienze1 che colpiscono mutate condizioni del mercato, dei costi di avviamento dello studio e della concorrenza dei servizi contigui alle attività tipiche delle professioni regolamentate. Le misure politiche poste in atto per fronteggiare la situazione delineatasi si sono concretizzate in politiche passive come gli ammortizzatori sociali (anche in deroga), i contratti di durata costituisce solidarietà e forme di sostegno al reddito che hanno garantito, però, la stabilità occupazionale a chi un lavoro già lo possedeva. Permangono, quindi, forti difficoltà all’ingresso del mercato del lavoro per le nuove leve. In questo scenario è opportuno orientarsi verso un più stretto collegamento tra i percorsi di istruzione-formazione ed il terreno d’elezione mercato del lavoro, nonché favorire maggiori e migliori condizioni di occupazione. L’istituto dell’apprendistato è coerente con questi obiettivi e per lo studio delle modifiche contrattuali: queste ragioni ha acquistato rilevanza come strumento di politica attiva e placement. Il D.lgs. 167/2011(c.d. Testo Unico) è in quest’ambitointervenuto a modificare la disciplina dell’apprendistato, infattiabrogando la disciplina previgente e ampliando le potenzialità dell’apprendistato come strumento privilegiato per l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. Il CCNL per i dipendenti degli studi professionali, che troviamo rinnovato nel 2011, ha recepito integralmente la definizione di rinegoziazione2 nuova disciplina. Considerata la sempre maggiore centralità del contratto di apprendistato, la presente guida vuole offrirsi come ausilio all’approccio dell’istituto, individuandone le caratteristiche e l’applicazione del cosiddetto ius variandi. La prospettiva delle sopravvenienze vincola la modifica contrattuale ad una molteplicità di fattori esternidisciplina, dato che, per rispondere alle nuove normativa e mutate esigenze, le parti si determinano a modificare il contratto originariamente predisposto. In quest’ottica, l’adeguamento del contratto funge da rimedio che consente ai contraenti di conservare il proprio rapporto, sottoponendolo a modifiche che, in assenza dei mutamenti esogeni, esse probabilmente non avrebbero avuto interesse a realizzare. Al di fuori di questo contesto, è possibile ricostruire un percorso nel quale la modifica del contratto diventa piena espressione dell’autonomia contrattuale che governa le scelte dei contraenti, indipendentemente dalle ragioni che li hanno spinti a ritornare su quanto avevano inizialmente previsto. La modifica del contratto rappresenta un’occasione privilegiata per analizzare i limiti posti all’autonomia privata rispetto alla possibilità di configurare diversamente il regolamento originario, cercando al contempo di conservarne il vincolo iniziale. La sfida che si pone ad ogni tentativo di modifica del contratto è quella di capire fino a che punto possano spingersi le parti lungo la strada dellacontrattuale.
Appears in 1 contract
Samples: Contratto Di Apprendistato E Tirocinio Negli Studi Professionali
Introduzione. La teoria Il presente capitolo è elaborato seguendo indirizzi conformi a quanto richiesto dalla normativa vigente in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. In particolare sono state analizzate le attività e le loro fasi che si intendono dare in appalto. Di esse sono stati individuati i fattori di rischio che possono interferire nelle specifiche attività aziendali, comprendendo ogni forma di pericolo, e rivolti a qualsiasi soggetto terzo. I criteri utilizzati per l’individuazione delle sopravvenienze1 misure di prevenzione e protezione sono quelli di consentire la riduzione o l’eliminazione (ove possibile) del rischio interferente individuato attraverso l’analisi dei rischi dovuti a situazioni ambientali od di attività svolte sia dall’azienda presso la quale si svolge l’appalto, sia di previsione dell’appaltatore. Successivamente all’aggiudicazione dell’appalto e prima dell’esecuzione, l’appaltatore attraverso incontri e sopralluoghi si coordinerà e coopererà con l’azienda presso la quale si svolge l’appalto, in particolare facendo riferimento al Responsabile del Procedimento Aziendale e al Direttore dell’Esecuzione dell’Appalto che colpiscono i contratti possono avvalersi, ove necessario, del Servizio di durata costituisce il terreno d’elezione Prevenzione e Protezione dell’azienda presso la quale è eseguito l’appalto per lo studio delle modifiche contrattuali: è in quest’ambito, infatti, che troviamo la definizione di rinegoziazione2 del contratto e l’applicazione del cosiddetto ius variandi. La prospettiva delle sopravvenienze vincola la modifica contrattuale ad una molteplicità di fattori esterni, dato chegli aspetti consulenziali, per rispondere alle nuove l’attuazione delle misure di prevenzione e mutate esigenzeprotezione di seguito riportate. Il presente documento, le parti essendo un documento dinamico, durante il corso dell’appalto potrà essere integrato e/o modificato a cura dall’azienda presso la quale si determinano a modificare il contratto originariamente predispostosvolge l’appalto coordinandosi e cooperando con l’appaltatore aggiornando gli appositi capitoli. In quest’ottica, l’adeguamento del contratto funge da rimedio che consente ai contraenti Descrizione ricognitiva delle situazioni di conservare il proprio rapporto, sottoponendolo a modifiche che, in assenza dei mutamenti esogeni, esse probabilmente non avrebbero avuto interesse a realizzare. Al di fuori di questo contesto, è possibile ricostruire un percorso nel quale la modifica del contratto diventa piena espressione dell’autonomia contrattuale che governa le scelte dei contraenti, indipendentemente dalle ragioni che li hanno spinti a ritornare su quanto avevano inizialmente previsto. La modifica del contratto rappresenta un’occasione privilegiata per analizzare i limiti posti all’autonomia privata rispetto alla possibilità di configurare diversamente il regolamento originario, cercando al contempo di conservarne il vincolo iniziale. La sfida che si pone ad ogni tentativo di modifica del contratto è quella di capire fino a che punto possano spingersi le parti lungo la strada dellarischio interferenti
Appears in 1 contract
Samples: www.estar.toscana.it
Introduzione. La teoria delle sopravvenienze1 che colpiscono i contratti di durata costituisce il terreno d’elezione per lo studio delle modifiche contrattuali: è in quest’ambito, infatti, che troviamo la definizione di rinegoziazione2 fattispecie della cessione del contratto dei calciatori rappresenta un fenomeno moderno socialmente molto rilevante che coinvolge interessi economici non disprezzabili. Fin dai tempi del dopoguerra, molti dirigenti sportivi si resero protagonisti nella spesa di cifre sempre più rilevanti per costruire le rose delle proprie squadre e l’applicazione del cosiddetto ius variandi. La prospettiva delle sopravvenienze vincola la modifica contrattuale a lungo andare ciò ha portato a crisi di liquidità nonché ad una molteplicità crisi economica generalizzata nel mondo del calcio. Molti economisti addebitano tale crisi agli effetti della sentenza Xxxxxx, altri sostengono invece che la crisi si sia accentuata negli ultimi anni e sia strettamente collegata all’evoluzione dei rapporti tra società sportive e calciatori professionisti che ha visto questi ultimi guadagnare negli anni sempre più peso contrattuale nei confronti delle controparti, passando da un regime di fattori esterni, dato che, per rispondere alle nuove e mutate esigenze, le parti si determinano a modificare il contratto originariamente predispostoassoluta soggezione alla posizione di effettivo predominio del mercato (72). In quest’otticaquesto capitolo, l’adeguamento prendendo in considerazione esclusivamente i calciatori professionisti, si cercheranno di analizzare le diverse fasi storiche (con il correlato sviluppo normativo) che hanno portato alla definizione dell’odierno calciomercato, partendo dal c.d. regime vincolistico vigente in un momento anteriore all’entrata in vigore della legge sul professionismo (l. n. 91 del contratto funge da rimedio che consente ai contraenti 1981), passando al regime contrattuale (73) e giungendo ad un’ultima fase di conservare il proprio rapporto, sottoponendolo a modifiche che, liberalizzazione totale (ancora in assenza itinere) dovuta alla riforma internazionale del sistema dei mutamenti esogeni, esse probabilmente non avrebbero avuto interesse a realizzare. Al di fuori di questo contesto, è possibile ricostruire un percorso nel quale la modifica del contratto diventa piena espressione dell’autonomia contrattuale che governa le scelte trasferimenti FIFA (74) e alle soluzioni nazionali dei contraenti, indipendentemente dalle ragioni che li hanno spinti a ritornare su quanto avevano inizialmente previsto. La modifica del contratto rappresenta un’occasione privilegiata per analizzare i limiti posti all’autonomia privata rispetto alla possibilità di configurare diversamente il regolamento originario, cercando al contempo di conservarne il vincolo iniziale. La sfida che si pone ad ogni tentativo di modifica del contratto è quella di capire fino a che punto possano spingersi le parti lungo la strada dellaproblemi dei calciatori extracomunitari.
Appears in 1 contract
Samples: www.rdes.it
Introduzione. La teoria delle sopravvenienze1 che colpiscono i contratti In Italia è da tempo in atto un processo di durata costituisce il terreno d’elezione per lo studio delle modifiche contrattuali: erosione della centralità del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL). Accelerato dall’uscita del gruppo Fiat-Chrysler dal sistema confindustriale, tale processo è in quest’ambito, infatticulminato nell’Accordo interconfederale del 2011, che troviamo ha definito ambiti più ampi e modalità di attivazione della contrattazione decentrata, e nell’art. 8 della Manovra di Ferragosto dello stesso anno, che ha introdotto la definizione di rinegoziazione2 del contratto e l’applicazione del cosiddetto ius variandi. La prospettiva delle sopravvenienze vincola la modifica contrattuale ad una molteplicità di fattori esterni, dato che, per rispondere alle nuove e mutate esigenze, le parti si determinano a modificare il contratto originariamente predisposto. In quest’ottica, l’adeguamento del contratto funge da rimedio che consente ai contraenti di conservare il proprio rapporto, sottoponendolo a modifiche che, in assenza dei mutamenti esogeni, esse probabilmente non avrebbero avuto interesse a realizzare. Al di fuori di questo contesto, è possibile ricostruire un percorso nel quale la modifica del contratto diventa piena espressione dell’autonomia contrattuale che governa le scelte dei contraenti, indipendentemente dalle ragioni che li hanno spinti a ritornare su quanto avevano inizialmente previsto. La modifica del contratto rappresenta un’occasione privilegiata per analizzare i limiti posti all’autonomia privata rispetto alla possibilità di configurare diversamente siglare accordi locali in deroga sia alla legge, sia al CCNL. Vi si sono sommati una serie di interventi, poco organici nel tempo, volti a introdurre agevolazioni di carattere contributivo e fiscale per la quota della retribuzione contrattata al livello locale. Il lavoro analizza le evidenze disponibili circa il regolamento originarioricorso alla contrattazione aziendale in Italia, cercando individuando gli elementi che ne possono rendere meno agevole la diffusione. Prospetta interventi volti a superare alcuni ostacoli al contempo raggiungimento di conservarne il vincolo iniziale. La sfida accordi che permettano un migliore utilizzo della manodopera, consentendo al tempo stesso incrementi retributivi e garanzie occupazionali per i lavoratori; tali innovazioni si pone ad ogni tentativo di modifica del contratto è quella di capire fino a che punto possano spingersi le parti lungo la strada dellainquadrano nell’assetto attuale delle relazioni industriali, senza stravolgerlo.
Appears in 1 contract
Samples: convegnovenezia.files.wordpress.com
Introduzione. L’offerta ‘ricaricabile’ riservata ai dipendenti iscritti all’Ente Assistenza per il personale dell’Amministrazione Penitenziaria. (di seguito ‘Amministrazione’), è costituita da un servizio prepagato caratterizzato dalla possibilità per l’utilizzatore di ricaricare le SIM con un basket di credito ricaricabile che viene eroso in funzione dei consumi di traffico e delle opzioni attivate sull’utenza. Il servizio prevede che la numerazione telefonica ricaricabile sia assegnata all’Amministrazione e da questa al dipendente/utilizzatore che ne faccia richiesta, il quale rilascerà apposita manleva all’Amministrazione, assumendosi la responsabilità esclusiva della SIM ricevuta in uso. L’offerta prevede la possibilità per ciascun dipendente avente diritto di richiedere un numero massimo di 3 utenze ricaricabili. Il profilo di offerta è personalizzato ed è denominato ‘TIM TO POWER’. Il profilo tariffario TIM TO POWER prevede la fornitura di servizi voce/sms/dati e la possibilità, per l’utilizzatore, di attivare a richiesta pacchetti di traffico SMS e/o pacchetti di traffico dati secondo le condizioni di seguito descritte. L’offerta consente, con un dispositivo correttamente configurato, di effettuare trasmissione dati via GPRS, EDGE, UMTS, HSDPA e WI-FI e di effettuare videochiamate e chiamate internazionali. In ogni caso, la sottoscrizione al servizio da parte dell’utente, non abilita automaticamente la SIM ad effettuare videochiamate; l’abilitazione al servizio potrà essere richiesta effettuando una chiamata al numero di servizio 40920-opzione 5. Resta inteso che l’utente dovrà essere consapevole della possibilità di effettuare tali tipologie di traffico, disponendo di un apparato opportunamente configurato. La teoria delle sopravvenienze1 che colpiscono i contratti di durata costituisce il terreno d’elezione per lo studio delle modifiche contrattuali: responsabilità del corretto utilizzo della sim ricaricabile è in quest’ambitocapo agli utilizzatori della medesima i quali, infattiaderendo all’offerta, che troviamo manlevano l’Amministrazione da qualsiasi responsabilità in ordine all’utilizzo della sim medesima. Non è prevista la definizione dotazione di rinegoziazione2 del contratto e l’applicazione del cosiddetto ius variandi. La prospettiva delle sopravvenienze vincola la modifica contrattuale ad una molteplicità di fattori esterni, dato che, per rispondere alle nuove e mutate esigenze, le parti si determinano a modificare il contratto originariamente predisposto. In quest’ottica, l’adeguamento del contratto funge da rimedio che consente ai contraenti di conservare il proprio rapporto, sottoponendolo a modifiche che, in assenza dei mutamenti esogeni, esse probabilmente non avrebbero avuto interesse a realizzare. Al di fuori di questo contesto, è possibile ricostruire un percorso nel quale la modifica del contratto diventa piena espressione dell’autonomia contrattuale che governa le scelte dei contraenti, indipendentemente dalle ragioni che li hanno spinti a ritornare su quanto avevano inizialmente previsto. La modifica del contratto rappresenta un’occasione privilegiata per analizzare i limiti posti all’autonomia privata rispetto alla possibilità di configurare diversamente il regolamento originario, cercando al contempo di conservarne il vincolo iniziale. La sfida che si pone ad ogni tentativo di modifica del contratto è quella di capire fino a che punto possano spingersi le parti lungo la strada dellaterminali.
Appears in 1 contract
Samples: www.enteassistenza.it
Introduzione. La teoria delle sopravvenienze1 che colpiscono i contratti Il contesto economico attuale ha influenzato enormemente la maniera di durata costituisce il terreno d’elezione per lo studio delle modifiche contrattuali: è in quest’ambitoconcepire gli scambi. Lo sviluppo di nuovi strumenti negoziali ha avuto, infatti, un impatto dirompente sia in ambito economico che troviamo giuridico. I derivati finanziari sono stati, infatti, i protagonisti dell’enorme crisi finanziaria della storia recente che, oltre a coinvolgere investitori esperti e perfettamente in grado di rapportare i costi e i benefici della singola operazione, ha colpito una pluralità di risparmiatori privi di competenze di settore. L’interprete si trova così a confrontarsi non solo con dati giuridici ma anche con fattori di carattere finanziario, generalmente più consoni all’economista che al giurista. In tale contesto, il tema dell’equilibrio economico, ossia della convenienza dell’operazione conclusa, si intreccia inevitabilmente, senza però coincidere, con quello relativo all’equilibrio giuridico del contratto. Fra la definizione pluralità di rinegoziazione2 prodotti riconducibili al genus dei contratti derivati, colpisce il crescente e polifunzionale impiego del contratto di swap. L’oscurità di tali forme di contrattazione, frutto dell’ inarrestabile operato dell’ingegneria finanziaria ha reso necessario orientare l’analisi sulla stessa natura giuridica di tali operazioni, al fine di comprendere quali i rimedi concretamente applicabili nelle situazioni di anomalia negoziale. L’eventuale assimilabilità al negozio a prestazioni corrispettivie determinerebbe, come noto, l’applicabilità degli strumenti dell’eccessiva onerosità sopravvenuta o della rescissione per lesione. In termini diametralmente opposti bisognerebbe invece concludere qualora venga riconosciuta la componente aleatoria, trattandosi di scommessa legalmente autorizzata dal legislatore. Propendere per tale ultima impostazione non può che influenzare la ricerca verso l’individuazione di un’eventuale linea di demarcazione fra scommessa legalmente autorizzata e l’applicazione del cosiddetto ius variandi. La prospettiva delle sopravvenienze vincola la modifica contrattuale quella tollerata, di cui all’articolo 1933 c.c., o se l’inapplicabilità della denegatio actionis e della soluti retentio sia, piuttosto, da ricondurre ad una molteplicità mera scelta di fattori esterniopportunità del legislatore e non alla reale esistenza di tratti distintivi. Solo una volta chiarita la natura giuridica diventa, dato cheallora, per rispondere alle nuove e mutate esigenzerealmente possibile analizzare l’effettivo atteggiarsi del vizio sul regolamento pattizio. Dalla panoramica giurisprudenziale, le parti si determinano a modificare quel che immediatamente colpisce è il contratto originariamente predisposto. In quest’otticarinnovato impiego del concetto di meritevolezza degli interessi, l’adeguamento del contratto funge da rimedio che consente ai contraenti di conservare il proprio rapportocui al co.2 dell’articolo 1322 c.c., sottoponendolo a modifiche chesoggetto, in assenza dei mutamenti esogeni, esse probabilmente non avrebbero avuto interesse a realizzare. Al di fuori di questo contesto, è possibile ricostruire un percorso nel quale la modifica del contratto diventa piena espressione dell’autonomia contrattuale che governa le scelte dei contraenti, indipendentemente dalle ragioni che li hanno spinti a ritornare su quanto avevano inizialmente previsto. La modifica del contratto rappresenta un’occasione privilegiata per analizzare i limiti posti all’autonomia privata rispetto alla possibilità di configurare diversamente il regolamento originario, cercando al contempo di conservarne il vincolo iniziale. La sfida che si pone ad ogni tentativo di modifica del contratto è quella di capire fino a pochi anni, ad una sorta di interpretatio abrogans. Altro dato significativo emerge in relazione al costante utilizzo dello strumento invalidante in ipotesi di squilibrio significativo delle prestazioni negoziali, poiché idoneo ad incidere, si legge spesso nelle decisioni, sul tessuto causale del’operazione concretamente posta in essere. L’intersecarsi del concetto si squilibrio, convenienza dell’operazione ed invalidità, ha destato più d’una perplessità ed ha orientato lo studio verso l’individuazione del rimedio realmente idoneo a seconda che punto possano spingersi le parti lungo la strada dellail vizio sia effettivamente in grado di incidere sul versante invalidante o se invece questo determini conseguenze sul diverso piano dell’illegalità della condotta, anche in sede penale.
Appears in 1 contract
Samples: u-pad.unimc.it
Introduzione. La teoria Per tramite del gruppo ICT, la CRUI negozia contratti con i maggiori operatori del settore, al fine di semplificare il processo di procurement per il Sistema universitario e della Ricerca con l’obiettivo primario di ottenere condizioni di maggior vantaggio sia di natura tecnica che economica non reperibili altrimenti sul mercato. In dipendenza da tali attività e successivamente all’esito delle sopravvenienze1 procedure di gara, la scelta di disporre il ricorso ad un particolare contratto o convenzione reso disponibile dalla negoziazione che colpiscono i contratti CRUI fa come stazione appaltante, è poi lasciata all’autonomia degli Atenei e dei Centri di durata costituisce Ricerca che abbiano sottoscritto l’Accordo per l’adesione alle trattative di beni e servizi informatici. In alcuni casi l’azione si è rivelata abilitante: a titolo di esempio il terreno d’elezione per lo studio delle modifiche contrattuali: è contratto CASA-EES di Microsoft definito a livello globale può essere applicato solo ad istituzioni con almeno 1.000 impiegati. Nel contratto in quest’ambitoConvenzione, infattitale vincolo, che troviamo avrebbe escluso un numero significativo di Atenei e Centri di Ricerca è stato portato a 100 dipendenti. Oltre a questo, va sottolineato il significativo vantaggio rispetto al listino prezzi che è normalmente riservato alle pubbliche amministrazioni. Nei primi anni della sua attività il Gruppo ICT si è concentrato su operatori che erano ampiamente diffusi (come ad es. Microsoft, VMware e Oracle), ricevendo le diverse richieste secondo un processo che però era destrutturato e riferito al singolo contratto/convenzione. A partire dal 2019, con l’attivazione dell’Accordo per l’adesione alle trattative di beni e servizi informatici, è stata prevista e successivamente messa in atto l’elaborazione di un piano di fabbisogni che seguisse un percorso strutturato coinvolgendo tutti i partecipanti e garantisse così la possibilità di contribuire direttamente alla definizione delle future attività negoziali del gruppo ICT. Durante il primo incontro nazionale sull’ICT tenuto nella seconda metà di rinegoziazione2 gennaio 2020 presso la sede della CRUI, è stata promossa un’indagine volta a definire in modo strutturato le esigenze del contratto e l’applicazione Sistema nel suo complesso, necessarie a definire il Piano dei Fabbisogni 2020. L’emergenza COVID-19 iniziata poco dopo ha evidentemente condizionato anche il lavoro del cosiddetto ius variandi. La prospettiva delle sopravvenienze vincola la modifica contrattuale ad una molteplicità di fattori esterni, dato che, per rispondere alle nuove e mutate esigenze, le parti si determinano a modificare il contratto originariamente predisposto. In quest’ottica, l’adeguamento del contratto funge da rimedio che consente ai contraenti di conservare il proprio rapporto, sottoponendolo a modifiche gruppo ICT che, in assenza dei mutamenti esogeniparticolar modo durante la fase di lockdown, esse probabilmente non avrebbero avuto interesse ha indirizzato la propria azione nel facilitare il rapporto tra Istituzioni universitarie e della ricerca e i player dell’ICT anche con lo scopo di implementare le tecnologie digitali per la didattica a realizzaredistanza prima e, successivamente, per la digitalizzazione delle altre funzioni accademiche che improvvisamente si sono potute tenere in presenza. Al I webinar promossi dal gruppo hanno rappresentato il luogo naturale per un continuo confronto delle esperienze tra gli Atenei, svolgendo di fuori fatto una funzione di questo contestocoordinamento dell’intero Sistema e di punto nodale di scambio delle informazioni necessarie ed utili per superare le diverse fasi dell’emergenza; questo, nella comunque complessa cornice della trasformazione digitale che ha investito il sistema universitario. L’aver sempre garantito e messo a disposizione le registrazioni degli incontri è stata un riferimento anche nei mesi successivi, avendo consentito di creare un patrimonio collettivo di esperienze che hanno poi supportato le scelte fatte dagli organi di Governo. Tra queste attività, è possibile ricostruire sicuramente degna di nota la raccolta dati effettuata sul tema della didattica a distanza che ha permesso di fare il punto sullo stato del sistema nazionale e ha fornito dati essenziali per comprendere lo stato di attuazione e quindi definire quelle linee di azione e di allocazione risorse in un percorso modo più consapevole. Dopo l’estate, il gruppo ICT ha ripreso la normale attività negoziale arrivando infine alla formalizzazione di un’offerta da parte di The Mathworks (software house che produce il popolare software MatLab) per l’intero sistema nazionale, ed è ripresa l’attività negoziale con Adobe. Di seguito è riportata l’analisi delle risposte al formulario sul Piano dei Fabbisogni, date da 62 Istituzioni e sarà rappresentata la strategia che il gruppo ICT intende seguire nel quale corso del prossimo anno, anche a seguito dei dati emersi. L’indagine sul piano dei fabbisogni All’indagine hanno partecipato 62Iistituzioni (università, consorzi ed enti di ricerca) che operano su tutto il territorio nazionale come mostrato in figura. Nella prima parte, si sono richieste informazioni relativamente ai contratti già in essere (Microsoft, VMware, Oracle, IBM, Amazon), mentre nella seconda si chiedevano: - fino ad un massimo di 5 player ICT con cui gli Enti avessero già rapporti contrattuali e per cui si richiedeva la modifica negoziazione attraverso CRUI; - La proposta di 5 player ICT di interesse, a prescindere dal loro attuale impiego. L’Accordo per l’adesione alle trattative di beni e servizi informatici prevede 3 figure di riferimento: il referente per l’istituzione, il referente tecnico e il riferimento amministrativo. Nella maggior parte dei casi, si è rilevato come le risposte siano state fornite dal referente tecnico. Adesione alle convenzioni in essere La prima parte dell’indagine si è concentrata sull’adesione ai contratti/convenzioni già in essere, in modo da aiutare a definirne il futuro e verificarne il grado di utilità da parte dei vari Enti. Dall’analisi delle risposte, si è rilevato come l’unico contratto a cui aderiscono tutti coloro che hanno compilato l’indagine è quello stipulato con Microsoft e a cui tutti hanno espresso la volontà di aderire. Per gli altri contratti il livello di adesione riscontrato è ragionevolmente ampio e si attesta su circa il 40% del contratto diventa piena espressione dell’autonomia contrattuale che governa le scelte totale. L’impegno economico previsto nell’ambito dei contraenticontratti, indipendentemente dalle ragioni che li esclusi i costi di adesione dove spesso si hanno spinti a ritornare su quanto avevano inizialmente previsto. La modifica del contratto rappresenta un’occasione privilegiata i costi principali (come nel caso di Microsoft e VMware), prevede rispettivamente circa 1,6Mln€ per analizzare Microsoft e VMware e circa 900k€ per i limiti posti all’autonomia privata rispetto alla possibilità di configurare diversamente il regolamento originario, cercando al contempo di conservarne il vincolo iniziale. La sfida che si pone ad ogni tentativo di modifica del contratto è quella di capire fino a che punto possano spingersi le parti lungo la strada dellarestanti tre.
Appears in 1 contract
Samples: Accordo Per l'Adesione Alle Trattative Di Acquisto Di Beni E Servizi Informatici 2021 – 2023
Introduzione. La teoria delle sopravvenienze1 che colpiscono i contratti Il presente lavoro di durata costituisce il terreno d’elezione tesi si propone di analizzare, senza alcuna pretesa di esaustività, l’assetto giuridico del professionismo sportivo, avendo cura di metterne in risalto le peculiarità rispetto alla disciplina giuslavoristica del lavoro subordinato. A tal fine, la trattazione prende le mosse dal faro normativo di riferimento per lo studio delle modifiche contrattuali: è la regolamentazione dell’attività sportiva professionale, la legge n. 91/1981, passando in quest’ambito, infatti, che troviamo la definizione rassegna gli elementi essenziali richiesti dal legislatore perché possa ritenersi validamente concluso tale tipologia di rinegoziazione2 del contratto e l’applicazione del cosiddetto ius variandicontratto. La prospettiva delle sopravvenienze vincola la modifica contrattuale ad una molteplicità di fattori esterni, dato cheSeguono, per rispondere alle nuove completezza espositiva, la disciplina rimediale disposta dal legislatore per l’eventuale fase patologica del rapporto tra l’atleta e mutate esigenzela società sportiva datrice di lavoro, le parti si determinano a modificare nonché il contratto originariamente predispostodifferente regime fiscale intercorrente tra l’attività sportiva professionale e quella di natura dilettantistica. In quest’otticaNel prosieguo, l’adeguamento la disamina verterà sull’articolato quadro normativo sia interno che sovranazionale, focalizzando l’attenzione sui tentativi in corso di riformare la materia e mettendo in luce punti di rilievo e nodi problematici del contratto funge da rimedio che consente ai contraenti di conservare il proprio rapportoTesto Unico sullo Sport. Infine, sottoponendolo a modifiche chenel terzo e ultimo capitolo dell’elaborato, in assenza dei mutamenti esogeniun’ottica comparatistica, esse probabilmente non avrebbero avuto interesse si opererà un confronto tra il modello italiano e quello spagnolo, i quali, pur risultando accomunati dalla medesima impronta interventista nell’organizzazione dell’attività sportiva di tipo professionale, divergono in ordine a realizzare. Al di fuori di questo contesto, è possibile ricostruire un percorso nel quale la modifica del contratto diventa piena espressione dell’autonomia contrattuale diversi profili per quel che governa le scelte dei contraenti, indipendentemente dalle ragioni che li hanno spinti a ritornare su quanto avevano inizialmente previsto. La modifica del contratto rappresenta un’occasione privilegiata per analizzare i limiti posti all’autonomia privata rispetto alla possibilità di configurare diversamente il regolamento originario, cercando al contempo di conservarne il vincolo iniziale. La sfida che si pone ad ogni tentativo di modifica del contratto è quella di capire fino a che punto possano spingersi le parti lungo la strada dellaconcerne l’amministrazione della giustizia sportiva.
Appears in 1 contract
Samples: tesi.luiss.it
Introduzione. Questa tesi ha lo scopo di analizzare il Trattato Italia – Usa contro le doppie imposizioni facendo emergere le differenze tra il Modello OCSE e il Modello americano. In particolare si cerca di evidenziare quale tra i due Modelli risulta predominante nel Trattato considerato. L’Italia, nello stipulare accordi contro le doppie imposizioni con altri Paesi, segue il Modello OCSE mentre gli Stati Uniti seguono il Modello americano. Nel primo capitolo si illustrano gli aspetti generali che si riferiscono al fenomeno delle doppie imposizioni e come gli Stati hanno cercato di risolvere questa problematica. La teoria delle sopravvenienze1 che colpiscono i contratti doppia imposizione nasce quando uno stesso soggetto crea criteri di durata costituisce il terreno d’elezione collegamento in più Stati per lo studio stesso reddito. Questo tema ha acquistato notevole rilevanza soprattutto negli ultimi decenni in seguito ad una crescente globalizzazione che ha permesso ai soggetti di produrre la maggior parte del loro reddito oltre i confini nazionali. Gli Stati quindi, per evitare di penalizzare il soggetto che si trova ad essere sottoposto alla doppia tassazione, hanno deciso di stipulare delle modifiche contrattuali: è Convenzioni contro le doppie imposizioni. Nell’analisi della Convenzione Italia – Usa si fa particolare attenzione all’ambito di applicazione oggettivo e soggettivo; in quest’ambitoquest’ultimo si rileva una predominanza della disciplina statunitense, infatti, si inseriscono tra le persone alle quali si applica la Convenzione i trust e le partnership. Questi due soggetti sono stati analizzati anche in riferimento ad aspetti particolari legati alla loro residenza all’interno del secondo capitolo. È fondamentale trattare il tema della residenza, approfondito nel capitolo 2, in quanto tale concetto è strettamente collegato a quello di persona poiché una persona che troviamo la non sia residente non può beneficiare della Convenzione, cosi come per un residente che non rientri nella definizione di rinegoziazione2 del contratto e l’applicazione del cosiddetto ius variandipersona. La prospettiva delle sopravvenienze vincola Tra i soggetti ai quali si applica la modifica contrattuale ad Convenzione rientrano anche le società che stabiliscono con lo Stato della fonte una molteplicità stabile organizzazione, concetto approfondito nel paragrafo 2.3.4. Nel terzo capitolo vengono analizzate le categorie di fattori esterni, dato che, per rispondere alle nuove e mutate esigenze, le parti reddito nelle quali si determinano a modificare il contratto originariamente predispostoriscontrano alcuni importanti aspetti della disciplina che permettono di evidenziare quale dei due Modelli prevale rispetto all’altro. In quest’otticaparticolare si fa riferimento ai dividendi, l’adeguamento interessi, royalties, utili di capitale e reddito da lavoro dipendente. Questa tesi, oltre ad evidenziare l’importanza delle Convenzioni come strumento per evitare le doppie imposizioni, permette di sottolineare il ruolo che tali Convenzioni assumono nella lotta contro l’elusione fiscale. Nel quarto capitolo si specifica come gli Stati contraenti del contratto funge da rimedio che consente ai contraenti di conservare il proprio rapporto, sottoponendolo a modifiche che, in assenza dei mutamenti esogeni, esse probabilmente Trattato Italia – Usa si sono tutelati introducendo delle specifiche clausole anti-abuso come le LOB. Le Convenzioni non avrebbero avuto interesse a realizzare. Al di fuori di questo contesto, è possibile ricostruire un percorso nel quale la modifica del contratto diventa piena espressione dell’autonomia contrattuale che governa disciplinano tutte le scelte dei contraenti, indipendentemente dalle ragioni che li hanno spinti a ritornare su quanto avevano inizialmente previsto. La modifica del contratto rappresenta un’occasione privilegiata per analizzare i limiti posti all’autonomia privata rispetto alla possibilità di configurare diversamente il regolamento originario, cercando al contempo di conservarne il vincolo iniziale. La sfida fattispecie possibili che si pone ad ogni tentativo possono verificare e di modifica del contratto conseguenza per gli Stati è quella necessario avviare delle procedure amichevoli che permettono di capire fino risolvere le controversie. Un caso tipico oggetto di discussione è il transfert pricing, approfondito nell’ultimo capitolo. Pertanto, con la seguente tesi, si vuole dare una visione chiara della situazione attuale e delle esigenze emergenti in modo tale da palesare quello che gli Stati devono tenere maggiormente in considerazione per riuscire a che punto possano spingersi le parti lungo la strada dellastipulare delle convenzioni efficaci ed efficienti in un ambiente sempre più complesso e caratterizzato dalla delocalizzazione.
Appears in 1 contract
Samples: dspace.unive.it
Introduzione. Il presente studio di fattibilità si propone di individuare soggetti, modelli e strumenti in grado di sostenere e sviluppare la competitività degli operatori definibili di Agricoltura Sociale. A partire dalla rilevanza dell’agricoltura sociale nella sostenibilità dei servizi di welfare che vanno dall’integrazione socio-lavorativa di soggetti svantaggiati fino all’erogazione di servizi socio-assistenziali, e dalla nuova disciplina normativa che individua, descrive, riconosce e regolamenta le attività di agricoltura sociale, si è inteso analizzare quella parte della “filiera agroalimentare” predisposta ad accogliere la produzione di Agricoltura Sociale, rilevandone le opportunità. La teoria delle sopravvenienze1 che colpiscono i contratti configurazione di durata costituisce il terreno d’elezione per lo studio delle modifiche contrattuali: è in quest’ambitouno scenario nuovo, infatti, pone in essere la problematica per gli operatori di settore di definire strategie e di ristrutturare i propri modelli organizzativi, per il mercato, invece, si configura un nuovo spazio di operatività. Si vuole, quindi, sostenere lo sviluppo di un settore che troviamo persegue finalità sociali e che presenta le potenzialità per configurarsi come una mera attività produttiva, con i rischi, oneri e benefici che ciò inevitabilmente comporta. Lo studio commissionato da Invitalia e realizzato dalla Cooperativa Sociale un Fiore per La Vita ha visto e vede il coinvolgimento degli operatori di settore nonché di altri soggetti in qualche modo collegati ad esso. Per coinvolgimento si intende sia la definizione condivisione di rinegoziazione2 informazioni qualitative e quantitative, sia di competenze e know-how utili alla realizzazione dello studio e allo sviluppo concreto del progetto nel breve termine. Tra i soggetti coinvolti, oltre alle cooperative sociali potenzialmente aderenti elencate nel documento vi sono la Federazione Federsolidarietà-Confcooperative, il Consorzio Xx.Xx., il Consorzio la Città Essenziale che hanno messo a disposizione competenze tecniche e professionalità per la costituzione del team di lavoro oltre che le relazioni che hanno permesso di raggiungere e coinvolgere anche gli attori della filiera, in particolare operatori della distribuzione. Il lavoro è sviluppato in 6 capitoli più un’appendice Il primo analizza e descrive il contesto, ambientale e specifico delle cooperative sociali coinvolte nella rilevazione dei dati. Tale analisi deriva dall’incrocio di dati ed informazioni rilevati sul campo, attraverso interviste alle cooperative sociali, attraverso la somministrazione di un questionario ed attraverso degli incontri con operatori del settore e testimoni privilegiati, con i dati provenienti da altri studi e ricerche svolte sul settore. Nel secondo capitolo si delineano le opportunità e gli spazi di manovra dell’Agricoltura Sociale a partire dallo scenario rilevato nella fase di indagine. Il terzo capitolo, descrive il modello di Business proposto e che dettaglia le azioni e le progettualità che gli operatori di Agricoltura Sociale devono avviare per garantire loro la crescita del business che sia compatibile con i propri modelli. I capitoli quattro, cinque e sei descrivono, rispettivamente, il modello giuridico, il modello organizzativo e la sostenibilità economica del modello. In appendice sono allegati materiali e documenti utilizzabili da chi voglia replicare il modello proposto. L’Appendice conclude i tutto mettendo a disposizione un modello tipo del contratto e l’applicazione del cosiddetto ius variandi. La prospettiva delle sopravvenienze vincola la modifica contrattuale ad una molteplicità di fattori esterni, dato che, per rispondere alle nuove e mutate esigenze, le parti si determinano a modificare Rete compatibile con il contratto originariamente predisposto. In quest’ottica, l’adeguamento del contratto funge da rimedio che consente ai contraenti modello di conservare il proprio rapporto, sottoponendolo a modifiche che, in assenza dei mutamenti esogeni, esse probabilmente non avrebbero avuto interesse a realizzare. Al di fuori di questo contesto, è possibile ricostruire un percorso nel quale la modifica del contratto diventa piena espressione dell’autonomia contrattuale che governa le scelte dei contraenti, indipendentemente dalle ragioni che li hanno spinti a ritornare su quanto avevano inizialmente previsto. La modifica del contratto rappresenta un’occasione privilegiata per analizzare i limiti posti all’autonomia privata rispetto alla possibilità di configurare diversamente business decritto ed il regolamento originario, cercando al contempo di conservarne il vincolo iniziale. La sfida che si pone ad ogni tentativo di modifica utilizzo del contratto è quella di capire fino a che punto possano spingersi le parti lungo la strada dellamarchio.
Appears in 1 contract
Samples: www.mise.gov.it
Introduzione. La teoria delle sopravvenienze1 che colpiscono i contratti Il tema del costo del lavoro e del suo disallineamento rispetto ai livelli di durata costituisce il terreno d’elezione per lo studio delle modifiche contrattuali: produttività è in quest’ambitoun argomento di notevole rilevanza, infattioggetto di attenzione sia da parte degli attori del sistema di relazioni industriali, che troviamo la definizione con esso si confrontano costantemente nella prospettiva di rinegoziazione2 del contratto rendere il sistema più competitivo, sia della letteratura economica e l’applicazione del cosiddetto ius variandigiuridica. La prospettiva delle sopravvenienze vincola la modifica contrattuale ad una molteplicità Tema che accomuna due sistemi industriali – quello italiano e quello francese – tra i quali, come già sosteneva Xxxxx Xxxxxx, «non c’è niente in comune, o quasi, nonostante si tratti di fattori esterni, dato che, per rispondere alle nuove e mutate esigenze, Paesi le parti si determinano a modificare il contratto originariamente predispostocui culture giuridiche sono molto vicine»1. In quest’otticaItalia, l’adeguamento parte della dottrina attribuisce la responsabilità di tale disallineamento al modello contrattuale introdotto nel nostro Paese ormai più di 20 anni fa, nella convinzione che esso avrebbe innescato un rapporto negativo tra produttività e salari reali. Si tratta, più precisamente, del contratto funge modello contrattuale multilivello, nazionale e aziendale, introdotto dal Protocollo Ciampi-Giugni del ’93, che di fatto accentua il carattere centralizzato-nazionale del sistema di contrattazione2e vara una politica dei redditi basata in prima ed ultima istanza su una dinamica retributiva in linea con un’inflazione programmata concertata fra Governo e parti sociali, da rimedio che consente ai contraenti di conservare il proprio rapporto, sottoponendolo a modifiche che, in assenza dei mutamenti esogeni, esse probabilmente non avrebbero avuto interesse a realizzare. Al di fuori di questo contesto, è possibile ricostruire un percorso nel quale la modifica rispettarsi per l’intero universo del contratto diventa piena espressione dell’autonomia contrattuale che governa le scelte dei contraenti, indipendentemente dalle ragioni che li hanno spinti a ritornare su quanto avevano inizialmente previsto. La modifica del contratto rappresenta un’occasione privilegiata per analizzare i limiti posti all’autonomia privata rispetto alla possibilità di configurare diversamente il regolamento originario, cercando al contempo di conservarne il vincolo iniziale. La sfida che si pone ad ogni tentativo di modifica del contratto è quella di capire fino a che punto possano spingersi le parti lungo la strada dellalavoro dipendente3.
Appears in 1 contract
Samples: aisberg.unibg.it
Introduzione. La teoria Alstom è un gruppo internazionale con una forte presenza europea, impegnato in una strategia di sviluppo sostenibile che fa del personale un elemento cruciale del successo dell’azienda. Mantenere un dialogo costante con i rappresentanti dei lavoratori o i sindacati, a livello europeo, nazionale e locale, nonché nell’ambito di ogni controllata è importante per seguire i cambiamenti di natura sociale ed economica. Alstom ribadisce l’importanza della propria impronta a livello europeo e l’intenzione di aumentare la propria competitività con i mezzi adatti, vale a dire dando la precedenza allo sviluppo delle sopravvenienze1 che colpiscono competenze nonché investendo nella ricerca e sviluppo e negli impianti industriali. L’obiettivo del presente accordo consiste nel cercare di anticipare i contratti cambiamenti e gli sviluppi futuri, promuovendo da un lato un dialogo sociale sulla necessaria evoluzione dell’azienda e, dall’altro, mettendo a disposizione gli strumenti necessari per facilitare gli adattamenti richiesti, come la pianificazione delle competenze, i colloqui di durata costituisce il terreno d’elezione per lo studio delle modifiche contrattuali: è in quest’ambitoorientamento professionale, infattii colloqui di sviluppo, che troviamo la definizione i colloqui di rinegoziazione2 del contratto e l’applicazione del cosiddetto ius variandi. La prospettiva delle sopravvenienze vincola la modifica contrattuale ad una molteplicità di fattori esterni, dato che, per rispondere alle nuove e mutate esigenzemetà carriera, le parti attività di formazione o altri strumenti. Alstom deve affrontare dei cambiamenti al suo interno , sia a livello demografico sia a livello di competenze professionali . Con il presente accordo desidera pertanto confermare l’impegno assunto per accompagnare l’evoluzione professionale e lo sviluppo delle competenze di tutti i dipendenti . Ciò al fine di assicurare: - la competitività dell’azienda, favorendo lo sviluppo sostenibile delle attività esistenti - un costante confronto e dialogo tra datore di lavoro, dipendenti, rappresentanti dei lavoratori e sindacati - lo sviluppo delle competenze, del know-how e dell’evoluzione professionale dei dipendenti, coerentemente con i nuovi obiettivi economici e strategici - l’‚occupabilità‛ dei i dipendenti In sostanza si determinano propone di assicurare che tutti i dipendenti abbiano diritto a modificare il contratto originariamente predisposto. In quest’ottica, l’adeguamento del contratto funge da rimedio che consente ai contraenti di conservare il proprio rapporto, sottoponendolo a modifiche che, in assenza dei mutamenti esogeni, esse probabilmente non avrebbero avuto interesse a realizzare. Al di fuori di questo contesto, è possibile ricostruire un percorso nel quale la modifica del contratto diventa piena espressione dell’autonomia contrattuale che governa le scelte dei contraentidi evoluzione professionale. Questo accordo si applica a tutti i dipendenti di Alstom in Europa, indipendentemente dalle ragioni che li hanno spinti a ritornare su quanto avevano inizialmente previsto. La modifica del contratto rappresenta un’occasione privilegiata per analizzare i limiti posti all’autonomia privata rispetto alla possibilità di configurare diversamente il regolamento originario, cercando al contempo di conservarne il vincolo iniziale. La sfida che si pone ad ogni tentativo di modifica del contratto è quella di capire fino a che punto possano spingersi le parti lungo la strada dellaprescindere dalla categoria professionale.
Appears in 1 contract
Samples: Accordo in Materia Di
Introduzione. La teoria delle sopravvenienze1 che colpiscono i contratti gamma di durata costituisce il terreno d’elezione inverter SOLEIL DSPX TLH 1500 è la soluzione ideale per lo studio delle modifiche contrattuali: è in quest’ambito, infatti, che troviamo la definizione connessione alla rete elettrica trifase di rinegoziazione2 del contratto e l’applicazione del cosiddetto ius variandiimpianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica. La prospettiva famiglia è composta da inverter transformerless. Gli inverter della famiglia SOLEIL DSPX TLH 1500 sono conformi alla CEI-016, - Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti AT ed MT delle sopravvenienze vincola imprese distributrici di energia elettrica - . Tutti gli inverter adottano un sistema di ricerca del punto di massima potenza del generatore fotovoltaico (MPPT) che permette di ottenere la modifica contrattuale ad una molteplicità massima efficienza energetica in qualsiasi condizione di fattori esterni, dato che, per rispondere alle nuove e mutate esigenze, le parti si determinano a modificare irraggiamento. Gli inverter SOLEIL DSPX TLH 1500 permettono il contratto originariamente predispostofunzionamento in modalità automatica oppure in modalità manuale. In quest’ottica, l’adeguamento modalità automatica è abilitato il sistema di ricerca del contratto funge da rimedio punto di massima potenza mentre nella modalità manuale è l’utilizzatore che consente ai contraenti decide il punto di conservare il proprio rapporto, sottoponendolo a modifiche che, in assenza dei mutamenti esogeni, esse probabilmente non avrebbero avuto interesse a realizzare. Al funzionamento del sistema (modalità utile per particolari esigenze di fuori test) imponendo un particolare punto di questo contesto, è possibile ricostruire un percorso nel quale la modifica del contratto diventa piena espressione dell’autonomia contrattuale che governa le scelte dei contraenti, indipendentemente dalle ragioni che li hanno spinti a ritornare su quanto avevano inizialmente previstolavoro. La modifica forma d’onda della corrente iniettata nella rete elettrica di distribuzione è identica a quella della tensione con fattore di potenza regolabile secondo la normativa CEI-016. L’inverter dispone di un pannello di controllo di tipo ‘touchscreen’ che permette la lettura di tutti i parametri di funzionamento del contratto rappresenta un’occasione privilegiata sistema (misure elettriche, stati e allarmi) e consente l’immissione dei comandi principali. L’apparecchio dispone inoltre di due slots di comunicazione configurabili secondo vari standard di trasmissione seriale e di una morsettiera a contatti ‘volt free’ per analizzare i limiti posti all’autonomia privata rispetto alla possibilità la segnalazione remota degli stati e dei principali allarmi di configurare diversamente il regolamento originariomacchina, cercando al contempo oltreché per l’acquisizione di conservarne il vincolo inizialeeventuali comandi da remoto. La sfida tecnologia di controllo degli inverter SOLEIL DSPX TLH 1500 è di tipo a commutazione forzata PWM (Pulse Width Modulation) e i dispositivi di potenza utilizzati sono IGBT che si pone ad ogni tentativo permettono la commutazione di modifica del contratto è quella notevoli potenze con un alto grado di capire fino a che punto possano spingersi le parti lungo la strada dellarobustezza ed affidabilità.
Appears in 1 contract
Samples: Convenzione Grafica Utilizzata
Introduzione. Le operazioni straordinarie di impresa caratterizzate da una incisiva componente finanziaria, generalmente note come operazioni a leva finanziaria, consentono agli investitori e agli imprenditori il perseguimento di obiettivi economici diversamente inibiti dalla inadeguatezza del capitale proprio. La teoria condizione presupposta dell’operazione è la sussistenza dell’attività di impresa o del progetto che prefigura l’iniziativa di impresa. L’economicità dell’attività di impresa, consistente nell’approntamento e nella utilizzazione delle sopravvenienze1 risorse richieste dal perseguimento del progetto, caratterizzata dalla capacità di riproduzione e di sviluppo delle attività previste mediante gli investimenti consentiti dalla generazione dell’utile di impresa, è condizione della sussistenza sul mercato. Il mercato è il luogo degli scambi materiali e immateriali nel quale il fatto economicamente rilevante, la legge del fatto e la rilevanza sociale del fatto si intrecciano indissolubilmente. Stato e mercato, accezioni di sintesi dei poteri pubblici e dell’iniziativa privata, non costituiscono, nella complessa società contemporanea, fattori di contrapposizione, integrando piuttosto lo stesso fenomeno sotto diversi profili. Non a caso Xxxxxxxx Xxxxx ritiene che colpiscono i contratti l’intervento pubblico sia richiesto dal mercato, creazione umana, e non sia di durata costituisce il terreno d’elezione per lo studio delle modifiche contrattuali: è in quest’ambitosé elemento distorsivo e vessatorio. La politica economica, infattipur non essendo elemento costitutivo del mercato, che troviamo ha origine dalla persona e dal bisogno e si concretizza nella relazione tutelata dalla legge tra la definizione di rinegoziazione2 persona e il bene destinato a soddisfare il bisogno, prevede la tutela ambientale allargata richiesta dalla realizzazione del contratto e l’applicazione del cosiddetto ius variandifatto economico. La prospettiva inscindibilità tra diritto ed economia, verificata nella concretizzazione della fattispecie, regolata dalla politica economica, ad essa costantemente si trasferisce nell’ambito di un equilibrato rapporto di mercato. La combinazione delle sopravvenienze vincola capacità intrinseche alle attività richieste, che consentono l’offerta, e della domanda di mercato garantisce la modifica contrattuale ad una molteplicità sopravvivenza e lo sviluppo della iniziativa di fattori esterniimpresa. Il difetto dell’economicità e dello sviluppo mediante gli investimenti pregiudica l’attività di impresa. Si tratta di regole semplici, dato cheacquisite definitivamente alla letteratura e alla pratica economica, eppure l’esperienza di operazioni straordinarie di impresa drammaticamente fallimentari, particolarmente a causa dell’errato ricorso alla leva finanziaria, è ricorrente. La pratica giudiziaria evidenzia le sanzioni comminate agli illeciti penali e talvolta agli illeciti civili degli amministratori, più raramente le responsabilità degli altri soggetti che concorrono all’operazione straordinaria o che consentono che essa abbia luogo, avendo il potere e il dovere di intervenire per verificare l’effettiva sussistenza delle condizioni e, all’occorrenza, per rispondere alle nuove e mutate esigenze, le parti si determinano a modificare il contratto originariamente predisposto. In quest’ottica, l’adeguamento del contratto funge da rimedio che consente ai contraenti di conservare il proprio rapporto, sottoponendolo a modifiche che, in assenza dei mutamenti esogeni, esse probabilmente non avrebbero avuto interesse a realizzare. Al di fuori di questo contesto, è possibile ricostruire un percorso nel quale la modifica del contratto diventa piena espressione dell’autonomia contrattuale che governa le scelte dei contraenti, indipendentemente dalle ragioni che li hanno spinti a ritornare su quanto avevano inizialmente previsto. La modifica del contratto rappresenta un’occasione privilegiata per analizzare i limiti posti all’autonomia privata rispetto alla possibilità di configurare diversamente il regolamento originario, cercando al contempo di conservarne il vincolo iniziale. La sfida che si pone ad ogni tentativo di modifica del contratto è quella di capire fino a che punto possano spingersi le parti lungo la strada dellainibirla.
Appears in 1 contract
Samples: www.criteriaonline.it
Introduzione. La teoria delle sopravvenienze1 che colpiscono i contratti di durata costituisce il terreno d’elezione L’Emittente ha per lo studio delle modifiche contrattuali: è in quest’ambito, infatti, che troviamo oggetto la definizione di rinegoziazione2 raccolta del contratto risparmio e l’applicazione l’esercizio del cosiddetto ius variandicredito nelle sue varie forme. La prospettiva Banca può compiere, con l’osservanza delle sopravvenienze vincola disposizioni vigenti, tutte le operazioni e i servizi bancari e finanziari consentiti, nonché ogni altra operazione strumentale o comunque connessa al raggiungimento dello scopo sociale, in conformità alle disposizioni emanate dall’Autorità di Xxxxxxxxx. La Società svolge le proprie attività anche nei confronti dei terzi non soci. È autorizzata a prestare al pubblico i seguenti servizi di investimento: negoziazione per conto proprio, sottoscrizione e/o collocamento senza assunzione a fermo né assunzione di garanzia nei confronti dell’emittente, ricezione e trasmissione ordini, consulenza in materia di investimenti. Le principali categorie di prodotti venduti sono quelli bancari, assicurativi e prodotti finanziari nonché i servizi connessi e strumentali. Negli ultimi anni la modifica contrattuale ad una molteplicità Cassa Rurale Val di fattori esterniFassa e Agordino, dato cheha incrementato notevolmente la propria attività di servizi alla clientela, per rispondere alle nuove e mutate esigenze, le parti si determinano a modificare il contratto originariamente predispostoampliando la gamma dei prodotti ed abbinando sempre più la funzione creditizia con quella parabancaria. In quest’otticaparticolare si sono conclusi accordi sia con società facenti parte del movimento cooperativo che con altre società allo scopo di fornire prestazioni per creare effettivo valore aggiunto al cliente ed alla Banca, l’adeguamento privilegiando, ove possibile, i servizi e i prodotti del contratto funge da rimedio che consente ai contraenti movimento cooperativo, senza peraltro rinunciare a priori alle possibilità di conservare collaborare con società esterne. In tale contesto l’attività di intermediazione si accompagna oggi, in modo naturale, alla soddisfazione del cliente nei vari bisogni collegati alla domanda di credito o di prodotti di risparmio e servizi. Oltre all’attività di raccolta ed impiego nelle varie forme tradizionali, a breve, medio e lungo termine, l’Emittente sta concentrando il proprio rapporto, sottoponendolo business nel proporre e fornire soluzioni personalizzate con operazioni mirate a modifiche che, in assenza dei mutamenti esogeni, esse probabilmente non avrebbero avuto interesse a realizzare. Al di fuori di questo contesto, è possibile ricostruire un percorso nel quale la modifica del contratto diventa piena espressione dell’autonomia contrattuale che governa soddisfare tutte le scelte dei contraenti, indipendentemente dalle ragioni che li hanno spinti a ritornare su quanto avevano inizialmente previsto. La modifica del contratto rappresenta un’occasione privilegiata per analizzare i limiti posti all’autonomia privata rispetto alla possibilità di configurare diversamente il regolamento originario, cercando al contempo di conservarne il vincolo iniziale. La sfida esigenze che si pone ad ogni tentativo di modifica del contratto è quella di capire fino a che punto possano spingersi le parti lungo la strada dellamanifestano nei diversi comparti. I prodotti e servizi offerti includono:
Appears in 1 contract
Samples: Prospetto Informativo
Introduzione. La teoria Il lavoro si propone di analizzare il fenomeno delle sopravvenienze1 reti di imprese, studiandone l’evoluzione e ponendo notevole attenzione alla normativa relativa al contratto di rete, recentemente modificata. Il mio interesse nei confronti del settore alimentare, nel quale da sempre opero, mi ha spinto ad analizzare tale argomento che colpiscono i contratti sempre più negli ultimi anni, in seguito alla congiuntura economica corrente, si è reso necessario. Il primo capitolo prende spunto dal concetto di durata costituisce il terreno d’elezione per lo studio delle modifiche contrattuali: è aggregazione di impresa e suoi criteri di classificazione, focalizzando l’attenzione sulla rete di impresa e le sue caratteristiche, proponendo un confronto tra le stesse reti e le principali forme alternative di aggregazioni. Il secondo capitolo, consiste della trattazione giuridica. Viene in quest’ambito, infatti, che troviamo la definizione di rinegoziazione2 questo analizzata l’evoluzione normativa del contratto di rete, a partire dalla legge n. 33 del 2009, successivamente modificata. Notevole è l’attenzione riposta sulla responsabilità, come sugli elementi caratterizzanti il contratto. Si conclude il capitolo con un’analisi dei vantaggi e l’applicazione degli svantaggi che possono originare dall’aggregazione. In coda al capitolo è inoltre possibile trovare il riferimento normativo oggetto di trattazione, dando al suo interno evidenza delle diverse modifiche apportate nel tempo al testo originale. Il terzo, ed ultimo capitolo, analizza il settore agroalimentare italiano, fornendone una conoscenza essenziale alla comprensione dell’ambito di attività della rete analizzata. Nella seconda parte del cosiddetto ius variandicapitolo si analizza e descrive Rete Qualità Toscana. La prospettiva delle sopravvenienze vincola la modifica contrattuale ad una molteplicità di fattori esterni, dato cheIn principio si descrivono le caratteristiche della rete, per rispondere alle nuove poi proseguire con l’analisi dei Programmi di Sviluppo Rurale ai quali la stessa ha partecipato ed attualmente partecipa. Coerentemente a quanto trattato, ho ritenuto opportuno ai fini del mio lavoro, svolgere delle interviste presso il mercato contadino di Pisa, ponendo in evidenza i differenti punti di vista dei produttori e mutate esigenze, le parti si determinano a modificare il contratto originariamente predisposto. In quest’ottica, l’adeguamento del contratto funge da rimedio che consente ai contraenti di conservare il proprio rapporto, sottoponendolo a modifiche chedei consumatori, in assenza dei mutamenti esogenimerito alla filiera corta, esse probabilmente non avrebbero avuto interesse a realizzare. Al di fuori di questo contesto, è possibile ricostruire un percorso trattata nel quale la modifica del contratto diventa piena espressione dell’autonomia contrattuale che governa le scelte dei contraenti, indipendentemente dalle ragioni che li hanno spinti a ritornare su quanto avevano inizialmente previsto. La modifica del contratto rappresenta un’occasione privilegiata per analizzare i limiti posti all’autonomia privata rispetto alla possibilità di configurare diversamente il regolamento originario, cercando al contempo di conservarne il vincolo iniziale. La sfida che si pone ad ogni tentativo di modifica del contratto è quella di capire fino a che punto possano spingersi le parti lungo la strada dellaterzo capitolo.
Appears in 1 contract
Introduzione. La Strategia di Lisbona elaborata dalla seduta del Consiglio Europeo tenutasi nel marzo del 2000, afferma come la piena occupazione sia un obiettivo da raggiungere con gli strumenti della conoscenza. Attraverso di essi, il concetto di innovazione passerebbe dall’idea di progresso tecnologico in senso produttivo, alla conciliazione tra competitività ed integrazione sociale. Questo presupposto politico, sottolinea con forza la necessità, in un prossimo futuro, di un miglioramento qualitativo della forza lavoro che dovrebbe generare nei processi economici uno sviluppo in positivo delle condizioni contrattuali dei rapporti. All’interno di un mercato sempre più integrato e reticolare, conterà maggiormente l’impatto delle politiche attive scelte per favorire la formazione e l’apprendimento life long learning. Ciò nonostante, l’argomento formazione si articola in così tanti aspetti che riguardano soprattutto le best practice della sua attuazione, che un’analisi di una sua parte specifica è l’unica maniera per fare un discorso organico e descrittivo. Anche per questa ragione, il lavoro che seguirà in queste pagine è un tentativo di fare luce sull’argomento, prendendo ad oggetto della disquisizione principale il ruolo che un particolare Ente Bilaterale denominato Fondo Paritetico Interprofessionale, possiede nell’erogazione della Formazione Continua. La ricerca è organizzata in due parti e composta di cinque capitoli. Nella prima parte verrà indagata la terminologia in uso nella teoria delle sopravvenienze1 dei Fondi, concentrandosi principalmente sui due concetti chiave (i più usati in letteratura) di bilateralità e contrattazione. Queste due nozioni vengono indicate come il cuore del ragionamento sul fenomeno, ma devono essere usate con grande cautela, soprattutto quando si tratta di andare a vedere la loro “traduzione” nella pratica della documentazione e/o della normativa, cioè gli strumenti specifici e gli attori attraverso i quali i due concetti prendono vita. Inoltre, per circoscriverne ulteriormente l’area semantica, si è scelto di parlare dell’argomento aggiungendo un ulteriore elemento di attenzione che colpiscono vada ad integrare il ragionamento: nello specifico, viene preso in considerazione il ruolo di politica attiva che il sindacato confederale ricopre nella produzione di accordi con la parte datoriale per la tutela della bilateralità all’interno di questi enti. L’idea è di esaminare gli accordi di contrattazione nazionale e decentrata che questo dialogo produce concentrandosi sulle realtà produttive del settore commercio, turismo e servizi. Nel primo capitolo si discuterà proprio della presenza della rappresentanza sindacale sugli atti pubblicati, l’efficacia del lavoro di rappresentanza, lo sviluppo della contrattazione in una rassegna bibliografica quadriennale che va dal rinnovo dei CCNL (Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro) del Commercio, Turismo e Servizi del 2004 agli ultimi accordi stipulati nel 2008. Come si vedrà, il focus dell’attenzione viene posto di più sugli strumenti e le “aree contrattuali” nelle quali il sindacato è protagonista per la regolazione della formazione: dalle clausole sul diritto all’informazione e all’apprendimento, alle modalità di finanziamento dei percorsi di formazione. Il capitolo discute sull’evoluzione della contrattazione in materia di formazione tra il 2007 e il 2008, in merito a cosa sia stato fatto a livello nazionale. Si aprirà una larga panoramica sugli enti bilaterali attivi nel settore terziario presenti su tutto il territorio nazionale, compresi quelli che operano a livello decentrato e/o tramite articolazioni a livello territoriale nella Regione Veneto. Nel secondo capitolo il lavoro si occuperà più nel dettaglio dell’evoluzione diacronica della normativa legata all’istituzione dei Fondi: a partire dalle leggi a carattere nazionale che dal 1993 cominciano una lunga discussione – mai terminata – sulla loro utilità politica ed economica, fino agli accordi inter- confederali che costituiscono gli enti alla nascita: verranno segnate ed esplorate le principali tappe legislative, dalla Legge di avvio n. 236 del 1993, fino agli accordi stipulati tra le rappresentanze. Un ingrandimento ulteriore verrà dedicato alle competenze specifiche che ciascuno dei tre Fondi considerati svolge sulla base della propria organizzazione interna: in base al proprio Statuto, per la parte politica, e del Regolamento, che declina gli aspetti della parte funzionale ed amministrativa. Da questa analisi traspare l’applicazione del concetto di bilateralità (rappresentanze, compiti e funzioni): un elemento che da vita ad un vero e proprio sistema organizzativo molto sostanziale nella presa di decisioni. La seconda parte del progetto approfondisce l’oggetto di studio, raggruppando i contratti Fondi in un cluster di durata costituisce il terreno d’elezione settore. L’ottica più classica sulla suddivisione per settore produttivo tipico di questi enti è stata spostata, invece, sulle attività formative per lo studio sviluppo dei numerosi “rami di applicazione” del terziario. A partire da questa descrizione, il terzo capitolo scatta una fotografia della partecipazione delle modifiche contrattuali: è in quest’ambitoimprese alle opportunità di finanziamento di Fondi tra Novembre 2007 e Luglio 2008, infattitenendo presente due dimensioni, che troviamo la definizione sono anche le più utilizzate in letteratura per ordinare questo tipo di rinegoziazione2 del contratto e l’applicazione del cosiddetto ius variandi. La prospettiva delle sopravvenienze vincola la modifica contrattuale ad una molteplicità di fattori esterni, dato che, per rispondere alle nuove e mutate esigenze, le parti si determinano a modificare il contratto originariamente predisposto. In quest’ottica, l’adeguamento del contratto funge da rimedio che consente ai contraenti di conservare il proprio rapporto, sottoponendolo a modifiche che, in assenza dei mutamenti esogeni, esse probabilmente non avrebbero avuto interesse a realizzare. Al di fuori di questo contesto, è possibile ricostruire un percorso nel quale la modifica del contratto diventa piena espressione dell’autonomia contrattuale che governa le scelte dei contraenti, indipendentemente dalle ragioni che li hanno spinti a ritornare su quanto avevano inizialmente previsto. La modifica del contratto rappresenta un’occasione privilegiata per analizzare i limiti posti all’autonomia privata rispetto alla possibilità di configurare diversamente il regolamento originario, cercando al contempo di conservarne il vincolo iniziale. La sfida che si pone ad ogni tentativo di modifica del contratto è quella di capire fino a che punto possano spingersi le parti lungo la strada dellainformazioni quantitative:
Appears in 1 contract
Samples: thesis.unipd.it
Introduzione. L’evasione dall’imposta sul valore aggiunto costituisce un problema estremamente rilevante sia per l’ordinamento nazionale che per l’Unione Europea, in quanto imposta armonizzata. La teoria portata del fenomeno in commento risulta ancora più evidente se si considera che attualmente si stima una perdita di getto nell’Unione Europea di oltre 100 miliardi di euro determinata solo dall’evasione. Inoltre, non si può non evidenziare come in tale contesto l’Italia sia prima in Europa per ammontare di Tax Gap dell’imposta per un valore pari a circa 33 miliardi di euro. Il presente elaborato si sofferma su un aspetto specifico dell’evasione, ossia l’evasione dalla riscossione. Si tratta di ipotesi in cui non si ha un occultamento dell’imposta dovuta mediante dichiarazioni infedeli o fraudolette, ma una esatta dichiarazione IVA a cui, però, non segue il relativo versamento con conseguente perdita in termini di gettito per l’Erario. Il primo capitolo è diviso in due sezioni. Una prima sezione è dedicata all’esame della normativa relativa all’imposta sul valore aggiunto dal momento della sua introduzione sino ad oggi. Dopo l’analisi delle sopravvenienze1 caratteristiche essenziali del regime ordinario IVA, nella seconda sezione si considera il fenomeno evasivo provvedendo anche ad una breve trattazione circa le misure di contrasto previste dall’ordinamento attuale. Nella parte centrale della trattazione si considera, invece, il meccanismo del reverse charge. Si tratta di un regime speciale che colpiscono i contratti risulta essere uno dei meccanismi maggiormente efficaci in sede di durata costituisce lotta all’evasione IVA. Infatti, seppur non è possibile parlare di eliminazione del rischio di evasione, dato che il terreno d’elezione per fenomeno in questione può dirsi in continua evoluzione, il reverse charge consente quantomeno di ridurre tale rischio attraverso l’assoluzione dell’imposta da parte del cessionario o committente, anziché dal cedente o prestatore dell’operazione rilevante. In particolare, oltre a considerare le peculiarità di tale regime, si analizzano le ipotesi a cui lo studio delle modifiche contrattualistesso deve essere applicato rilevando le principali criticità. Si effettua anche un’analisi di una specifica forma di evasione, ovvero la c.d. xxxxx xxxxxxxxx, la quale ha un peso significativo negli ammanchi di riscossione dell’imposta che vengono stimati ogni anno. L’ultima parte dell’elaborato, infine, si focalizza su un altro fondamentale regime derogatorio rispetto a quello ordinario: lo split payment. Anche qui si ha un’eccezione rispetto al solito meccanismo di fatturazione e versamento, in quanto è direttamente il cessionario o committente a procedere al versamento all’Erario. Tuttavia si è in quest’ambito, infatti, che troviamo la definizione di rinegoziazione2 del contratto e l’applicazione del cosiddetto ius variandi. La prospettiva delle sopravvenienze vincola la modifica contrattuale ad una molteplicità di fattori esterni, dato che, per rispondere alle nuove e mutate esigenze, le parti si determinano a modificare il contratto originariamente predisposto. In quest’ottica, l’adeguamento del contratto funge da rimedio che consente ai contraenti di conservare il proprio rapporto, sottoponendolo a modifiche che, in assenza dei mutamenti esogeni, esse probabilmente non avrebbero avuto interesse a realizzare. Al di fuori di questo contesto, è possibile ricostruire un percorso nel quale la modifica del contratto diventa piena espressione dell’autonomia contrattuale che governa le scelte dei contraenti, indipendentemente dalle ragioni che li hanno spinti a ritornare su quanto avevano inizialmente previsto. La modifica del contratto rappresenta un’occasione privilegiata per analizzare i limiti posti all’autonomia privata ambito diverso rispetto alla possibilità precedente ipotesi di configurare diversamente il regolamento originarioreverse charge, cercando al contempo poiché la scissione dei pagamenti trova applicazione nei soli casi di conservarne il vincolo inizialeoperazioni poste in essere nei confronti della Pubblica Amministrazione e di grandi società, soggetti ritenuti più affidabile negli adempimenti IVA rispetto alla generalità dei cessionari e prestatori privati. La sfida Anche in tale ultima parte si porrà l’attenzione sulle difficoltà che si pone ad ogni tentativo di modifica del contratto è quella di capire fino a lo split payment ha determinato sia per i fornitori che punto possano spingersi per le parti lungo la strada dellaPubbliche Amministrazioni, nonché sull’impatto che tale regime ha avuto sull’evasione.
Appears in 1 contract
Samples: tesi.luiss.it
Introduzione. La teoria delle sopravvenienze1 Scopo del presente lavoro è quello di trattare di una tipologia di contratto in crescente diffusione nel mondo del lavoro: il part time. Nel primo capitolo, oltre a spiegare che colpiscono tipo di contratto sia il part time andando a descrivere i contratti suoi elementi costitutivi tratterò, anche, di durata costituisce il terreno d’elezione per lo studio delle modifiche contrattuali: è in quest’ambito, infatti, che troviamo la definizione come questa disciplina sia entrata nel mondo del lavoro e di rinegoziazione2 del contratto e l’applicazione del cosiddetto ius variandicome quest’ultimo l’ha accolta. La prospettiva sua rapida diffusione l’ha portato ad essere al centro di numerose discussioni sia positive che negative. Tra i numerosi aspetti positivi a farla da padrone è sicuramente l’aumento della partecipazione al mercato del lavoro, soprattutto da parte delle sopravvenienze vincola donne, ed il suo contribuito a soddisfare il crescente bisogno di flessibilità delle aziende. Come altra faccia della medaglia, però, il lavoro a tempo parziale ha avuto un ruolo decisivo nell’incentivare la modifica contrattuale segmentazione del mercato del lavoro, alimentando nuove forme di penalizzazione e discriminazione. Nel secondo capitolo tratterò di come si sia evoluto il part time fino ad una molteplicità arrivare ai giorni nostri. Entra per la prima volta all’interno dell’ordinamento Italiano nel 1984, anche se precedentemente riconosciuto all’interno del quadro particolare del lavoro giovanile nel 1977. La sua prima disciplina era molto scarna, trascurava la descrizione su molteplici aspetti inerenti al rapporto di fattori esternilavoro che si andava stipulando. Col passare del tempo è stato riformato più e più volte, dato cheinfluenzato anche dalle disposizioni della comunità economica Europea e delle riforme degli ultimi anni. Infine, per rispondere alle nuove nell’ultimo capitolo, analizzerò come il part time si sia radicato in Europa e mutate esigenze, le parti si determinano a modificare il contratto originariamente predispostodelle principali differenze con quello Italiano. In quest’otticaparticolare, l’adeguamento tratterò di come differenze discipline e modelli abbiano contribuito a diversificare la diffusione del contratto funge da rimedio che consente ai contraenti par time in tutto il panorama europeo. Esistono paesi nei quali si raggiungono incidenze particolarmente elevate sul totale della popolazione, come ad esempio l’Olanda, e paesi nei quali il part-time ha una diffusione davvero marginale come ad esempio la Bulgaria. Nel 2016 l’Italia era all’11° posto, poco al di conservare il proprio rapporto, sottoponendolo a modifiche che, in assenza dei mutamenti esogeni, esse probabilmente non avrebbero avuto interesse a realizzare. Al di fuori di questo contesto, è possibile ricostruire un percorso nel quale la modifica del contratto diventa piena espressione dell’autonomia contrattuale che governa le scelte dei contraenti, indipendentemente dalle ragioni che li hanno spinti a ritornare su quanto avevano inizialmente previsto. La modifica del contratto rappresenta un’occasione privilegiata per analizzare i limiti posti all’autonomia privata rispetto alla possibilità di configurare diversamente il regolamento originario, cercando al contempo di conservarne il vincolo iniziale. La sfida sotto della media europea che si pone ad ogni tentativo di modifica del contratto è quella di capire fino a che punto possano spingersi le parti lungo la strada dellaaggirava intorno al 20%
Appears in 1 contract
Samples: tesi.univpm.it
Introduzione. La teoria Questo capitolo costituisce una sintesi ragionata e ristrutturata delle sopravvenienze1 conclusioni sviluppate all’interno del rapporto, identificando quindi una nuova chiave di lettura che colpiscono permette di fornire considerazioni di sviluppo ai diversi attori che si occupano di welfare. Seguendo quindi il flusso logico del rapporto il capitolo identificherà quali sono le conclusioni relative alla metodologia adottata, allo sviluppo di welfare aziendale all’interno di grandi imprese e PMI e ai possibili sviluppi che i diversi stakeholder possono supportare per incentivare la diffusione di welfare aziendale. Per facilità di lettura si è ritenuto di sviluppare le conclusioni per punti, fornendo un decalogo dello sviluppo del welfare aziendale in Italia. Per quanto riguarda le PMI, con le quali è stato possibile andare più in profondità, si è rilevato che non c’è l’attitudine alla misurazione di tale tipo di effetti, prevale una logica molto informale, di relazioni quasi “personali” più che professionali tra azienda e dipendente, per cui alcune misure (in particolare nella conciliazione lavoro-famiglia) sono erogate a fronte di necessità specifiche da parte del singolo dipendente, implicando un grado di utilizzo scontato a priori. Emerge una responsabilità funzionale del sindacato nell’alimentazione del proprio database. Le difficoltà riscontrate fanno emergere scarsità di informazione dal punto di vista dei contratti di durata costituisce il terreno d’elezione per lo studio delle modifiche contrattuali: è in quest’ambito, infatti, che troviamo la definizione di rinegoziazione2 del contratto e l’applicazione del cosiddetto ius variandi. La prospettiva delle sopravvenienze vincola la modifica contrattuale ad una molteplicità di fattori esterni, dato che, per rispondere inevitabilmente, distorce i risultati sulle grandi imprese. Le informazioni dal territorio alle nuove unioni sindacali regionali, e mutate esigenzepoi dalle unioni regionali al database nazionale, le parti si determinano a modificare il contratto originariamente predisposto. In quest’otticanei vari passaggi, l’adeguamento del contratto funge da rimedio che consente ai contraenti di conservare il proprio rapporto, sottoponendolo a modifiche che, in assenza dei mutamenti esogeni, esse probabilmente non avrebbero avuto interesse a realizzare. Al di fuori di questo contesto, è possibile ricostruire un percorso nel quale la modifica del contratto diventa piena espressione dell’autonomia contrattuale che governa le scelte dei contraenti, indipendentemente dalle ragioni che li hanno spinti a ritornare su quanto avevano inizialmente previsto. La modifica del contratto rappresenta un’occasione privilegiata per analizzare i limiti posti all’autonomia privata rispetto alla possibilità di configurare diversamente il regolamento originario, cercando al contempo di conservarne il vincolo iniziale. La sfida che si pone ad ogni tentativo di modifica del contratto è quella di capire fino a che punto possano spingersi le parti lungo la strada dellasono spesso lacunose.
Appears in 1 contract
Samples: www.confedir.com
Introduzione. La teoria delle sopravvenienze1 I contratti collettivi sono stati il principale meccanismo promosso dai sindacati per ridurre le differenze di salario tra uomini e donne. L’indagine della CES ‘Negoziare la parità’ dimo- stra tuttavia che colpiscono un quadro normativo articolato in materia di parità di genere è importante per sostenere la contrattazione collettiva. Nonostante l’importanza che i contratti sindacati attribuiscono alla contrattazione collettiva autonoma, una legislazione solida sulla parità di durata costituisce il terreno d’elezione per lo studio delle modifiche contrattuali: è in quest’ambito, infattigenere, che troviamo la definizione di rinegoziazione2 del contratto e l’applicazione del cosiddetto ius variandi. La prospettiva demandi alla contrattazione il supe- ramento delle sopravvenienze vincola la modifica contrattuale ad una molteplicità di fattori esternidiscriminazioni retributive, dato cheha assunto rilevanza nelle rivendicazioni sindacali volte a colmare le disuguaglianze salariali e, in particolare, per rispondere costringere i datori di lavoro ad agire insieme ai sindacati per ridurre le disuguaglianze retribu- tive di genere. Tuttavia, occorre rilevare che l’indagine mette in luce il ruolo contraddittorio che la legislazione può svolgere. Se da un lato, la legge può fornire forti incentivi o requisiti alle nuove parti sociali per negoziare le questioni relative alla parità di genere a livello settoriale o aziendale, dall’altro, può anche seriamente compro- mettere l’autonomia e mutate esigenzel’influenza dei sindacati, le come è avve- nuto in alcuni paesi colpiti dalla crisi economica. Il capitolo 2 ha descritto l’impatto della crisi e i tentativi dell’Unione europea, dei governi e dei datori di lavoro di indebolire la contrattazione collettiva autonoma. Alcuni dei problemi derivano dalla natura individualistica della legislazione europea e nazionale sulle pari opportunità, basata su principi di diritto individuali, rispetto alla natura collettivi- sta della contrattazione collettiva che ha l’obiettivo di fissare i livelli salariali e di promuovere l’uguaglianza in tutti i settori dell’economia e sulla base della ‘class action’. Anche quando è stata introdotta la legislazione sul coinvolgimento delle parti si determinano a modificare il contratto originariamente predispostosociali, per esempio, attraverso piani aziendali sulle pari opportunità o altre iniziative correlate, i sindacati segnalano che questo avviene spesso in un clima di decentramento della contrattazione e di indebolimento dell’influenza del sindacato in tutta l’economia. In quest’otticaUn risultato costante dell’indagine è che la contrattazione centralizzata e di categoria, l’adeguamento del contratto funge da rimedio che consente ai contraenti di conservare il proprio rapporto, sottoponendolo a modifiche che, in assenza dei mutamenti esogeni, esse probabilmente non avrebbero avuto interesse a realizzare. Al di fuori di questo contestoha un impatto su tutta l’eco- nomia, è possibile ricostruire un percorso nel quale il modo più efficace a disposizione dei sindacati per attuare azioni volte a ridurre le disparità di trattamento econo- mico tra uomini e donne. Tuttavia, l’indagine dimostra anche che progressi significativi possono essere raggiunti tramite la modifica del contratto diventa piena espressione dell’autonomia contrattuale contrattazione aziendale che governa affronti le scelte dei contraentiprincipali questioni legate alle pari opportunità sul posto di lavoro come, indipendentemente dalle ragioni ad esem- pio, accordi di impresa che li hanno spinti prevedono audit / relazioni sui salari e misure volte a ritornare su quanto avevano inizialmente previsto. La modifica del contratto rappresenta un’occasione privilegiata per analizzare i limiti posti all’autonomia privata rispetto alla possibilità di configurare diversamente conciliare il regolamento originario, cercando al contempo di conservarne il vincolo iniziale. La sfida che si pone ad ogni tentativo di modifica del contratto è quella di capire fino a che punto possano spingersi le parti lungo lavoro e la strada dellafamiglia.
Appears in 1 contract
Samples: www.etuc.org
Introduzione. La teoria L’obiettivo della tesi è quello di offrire un panorama completo della Normativa introdotta dalla Xxxxx Xxxxx, riguardante il contratto di apprendistato. Nel primo capitolo sono analizzate le ricadute, sul piano operativo, delle sopravvenienze1 che colpiscono recentissime, incisive innovazioni legislative introdotte nel Nostro Ordinamento, concernenti, in particolare, i contratti soggetti destinatari, i criteri applicativi sia al livello Statale sia Regionale, le Regolamentazioni contrattuali di durata costituisce categoria, il terreno d’elezione trattamento economico e normativo spettante ai lavoratori assunti con questo tipo di contratto. Una particolare attenzione è riservata all’esame delle agevolazioni contributive riconosciute alle aziende ed alla loro incidenza sul costo del lavoro. Nel secondo capitolo sono analizzati i programmi delle politiche della formazione professionale, dell’istruzione e della gioventù nell’Unione Europea. In particolare viene spiegato il motivo per lo studio delle modifiche contrattualiil quale il mercato del lavoro Europeo sta attraversando un’evoluzione collegata principalmente alla rapidità dei progressi tecnologici, all’intensificazione della concorrenza globalizzata ed all’evoluzione della domanda, da parte dei consumatori. Ciò si traduce in un’evoluzione dell’organizzazione e dei tempi di lavoro, dei salari e del numero dei lavoratori dipendenti operanti a vari livelli nel ciclo di produzione. Tale trasformazione ha dato origine, dal punto di vista giuridico ad una diversificazione contrattuale. Sono comparse quindi nuove categorie di lavoratori tra i quali appunto i lavoratori apprendisti. Il terzo capitolo ha l’obiettivo di analizzare ed affrontare il contratto di apprendistato in tre Paesi dell’Unione Europea: Francia, Regno Unito e Germania, volendone evidenziare diversità e similitudini, rispetto al modello italiano. L’attività di ricerca si è svolta in quest’ambito, infatti, che troviamo due fasi: la definizione prima è stata di rinegoziazione2 del contratto e l’applicazione del cosiddetto ius variandicarattere ricognitivo analizzando giuridicamente tale forma contrattuale in Europa. La prospettiva delle sopravvenienze vincola la modifica contrattuale ad una molteplicità seconda è stata effettuata sul campo, intervistando i lavoratori assunti con contratto di fattori esterni, dato che, per rispondere alle nuove e mutate esigenze, le parti si determinano a modificare il contratto originariamente predisposto. In quest’ottica, l’adeguamento del contratto funge da rimedio che consente ai contraenti di conservare il proprio rapporto, sottoponendolo a modifiche che, in assenza dei mutamenti esogeni, esse probabilmente non avrebbero avuto interesse a realizzare. Al di fuori di questo contesto, è possibile ricostruire un percorso nel quale la modifica del contratto diventa piena espressione dell’autonomia contrattuale che governa le scelte dei contraenti, indipendentemente dalle ragioni che li hanno spinti a ritornare su quanto avevano inizialmente previsto. La modifica del contratto rappresenta un’occasione privilegiata per analizzare i limiti posti all’autonomia privata rispetto alla possibilità di configurare diversamente il regolamento originario, cercando al contempo di conservarne il vincolo iniziale. La sfida che si pone ad ogni tentativo di modifica del contratto è quella di capire fino a che punto possano spingersi le parti lungo la strada dellaapprendistato.
Appears in 1 contract
Samples: www.fedoa.unina.it
Introduzione. La teoria L’idea che l’alfabetizzazione digitale possa essere una condizione di base fa- vorevole al contrasto dei comportamenti devianti nell’uso degli ambienti tecno- logici ha alimentato e accompagna ancora le speranze di educatori e insegnanti. Ragazzi capaci di gestire gli strumenti in modo evoluto dovrebbero avere mag- giori fattori di protezione rispetto agli ingenui digitali che rischiano di cadere nelle trappole complesse della rete. Questo assunto, se preso in maniera così netta, rischia però di indurre lo stes- so equivoco della separazione dicotomica tra nativi e immigranti digitali. Una analisi e una categorizzazione troppo nette che lo stesso Xxxxxxx ha successiva- mente rivisto, proponendo un più salomonico digital wisdom per descrivere un atteggiamento che integrasse il saper fare con il saper discernere nella giungla digitale (Xxxxxxx, 2011). I nativi digitali sono rappresentativi di una precisa generazione ma non neces- sariamente sono accreditabili di una altrettanto definita competenza digitale. Tra di essi si trovano livelli molto diversi di capacità con esiti altrettanto diversi in ambito tecnologico, cognitivo ed etico. Così come i nativi digitali non necessa- riamente sono esperti con le tecnologie, non è scontato che i competenti digitali abbiano comportamenti corretti in rete. Questo studio propone un’analisi su adolescenti e internet per verificare il tipo di relazione esistente tra competenza digitale e il cyber-bullismo, una delle sopravvenienze1 che colpiscono i contratti di durata costituisce il terreno d’elezione per lo studio delle modifiche contrattuali: è in quest’ambito, infatti, che troviamo la definizione di rinegoziazione2 del contratto e l’applicazione del cosiddetto ius variandi. La prospettiva delle sopravvenienze vincola la modifica contrattuale ad una molteplicità di fattori esterni, dato che, per rispondere alle nuove e mutate esigenze, le parti si determinano a modificare il contratto originariamente predisposto. In quest’ottica, l’adeguamento del contratto funge da rimedio che consente ai contraenti di conservare il proprio rapporto, sottoponendolo a modifiche chedevianze maggiormente seguite oggi, in assenza dei mutamenti esogeni, esse probabilmente non avrebbero avuto interesse a realizzare. Al modo da modulare azioni di fuori di questo contesto, è possibile ricostruire un percorso nel quale la modifica del contratto diventa piena espressione dell’autonomia contrattuale che governa le scelte dei contraenti, indipendentemente dalle ragioni che li hanno spinti a ritornare su quanto avevano inizialmente previsto. La modifica del contratto rappresenta un’occasione privilegiata per analizzare i limiti posti all’autonomia privata rispetto alla possibilità di configurare diversamente il regolamento originario, cercando al contempo di conservarne il vincolo iniziale. La sfida che si pone ad ogni tentativo di modifica del contratto è quella di capire fino a che punto possano spingersi le parti lungo la strada dellamedia edu- cation mirate alle specifiche necessità formative.
Appears in 1 contract
Samples: oaj.fupress.net
Introduzione. La teoria delle sopravvenienze1 che colpiscono i contratti Nel corso del presente lavoro verrà analizzata la questione della tassazione della plusvalenza da cessione di durata costituisce il terreno d’elezione per lo studio delle modifiche contrattuali: è in quest’ambitoazienda dietro corrispettivo di costituzione di rendita vitalizia. E’, infatti, legittimo chiedersi se in una simile fattispecie debbano essere assoggettati a tassazione sia la plusvalenza che troviamo la definizione rendita79. E’ immediato notare come una conclusione del genere porterebbe ad evidenti fenomeni di rinegoziazione2 del contratto e l’applicazione del cosiddetto ius variandidoppia imposizione. La prospettiva delle sopravvenienze vincola cessione di un’impresa dietro costituzione di rendita può essere vista come un interessante veicolo per trasferire una piccola impresa artigiana di padre in figlio evitando esborsi consistenti da parte dell’acquirente. Il regime fiscale di una simile operazione, tuttavia, è piuttosto incerto. Una decisione proveniente dalla IV sezione della Commissione Tributaria Regionale del Veneto (n.140/04/01 depositata il 29 gennaio 2002), pur ammettendo la modifica contrattuale ad una molteplicità di fattori esternicomplessità interpretativa della fattispecie, dato che, per rispondere alle nuove e mutate esigenze, le parti si determinano a modificare il contratto originariamente predisposto. In quest’ottica, l’adeguamento del contratto funge da rimedio ha ritenuto che consente ai contraenti di conservare il proprio rapporto, sottoponendolo a modifiche chela particolare cessione de quo configuri, in assenza dei mutamenti esogeniogni caso, esse probabilmente l’emersione di una plusvalenza tassabile, la quale, pur non avrebbero avuto interesse a realizzareessendo determinabile in via immediata, non per questo può sottrarsi all’onere fiscale. Al di fuori di questo contestoI singoli canoni del vitalizio, è possibile ricostruire un percorso nel quale sostengono i giudici veneti, risultano parimenti imponibili, secondo l’apposita disciplina stabilita dall’art.50 del DPR n.917/86, stante la modifica duplicità del contratto diventa piena espressione dell’autonomia contrattuale che governa le scelte dei contraenti, indipendentemente dalle ragioni che li hanno spinti a ritornare su quanto avevano inizialmente previsto. La modifica del contratto rappresenta un’occasione privilegiata per analizzare i limiti posti all’autonomia privata rispetto alla possibilità di configurare diversamente il regolamento originario, cercando al contempo di conservarne il vincolo iniziale. La sfida che si pone ad ogni tentativo di modifica del contratto è quella di capire fino a che punto possano spingersi le parti lungo la strada dellapresupposto impositivo.
Appears in 1 contract
Introduzione. La teoria delle sopravvenienze1 che colpiscono i contratti Nella gestione degli impianti nucleari gli aspetti di durata costituisce sicurezza sono stati oggetto di un crescente interesse in tutto il terreno d’elezione mondo, al fine di prevenire e mitigare le conseguenze di eventi indesiderati per lo studio delle modifiche contrattuali: è in quest’ambitogli impianti e di eventuali scenari incidentali. In particolare, infatti, che troviamo la definizione l’importanza di rinegoziazione2 del contratto e l’applicazione del cosiddetto ius variandi. La prospettiva delle sopravvenienze vincola la modifica contrattuale ad una molteplicità predire il comportamento di fattori esterni, dato un impianto nucleare ha fatto si che, nell’ultimo quinquennio, molte delle attività di ricerca siano state finalizzate alla messa a punto di codici di sistema affidabili per rispondere alle nuove le analisi di sicurezza degli impianti nucleari. Tali codici di calcolo chiamati “best-estimate” necessitano di attività di validazione, queste ultime devono essere condotte sulla base del confronto con dati sperimentali provenienti da test effettuati su “facilities sperimentali”. Una di queste facilities sperimentali, denominata SPES-2, intorno alla fine degli anni 90 veniva annoverata tra quelle a rischio di chiusura e mutate esigenzeinserita come candidata per potenziali programmi di collaborazione internazionali [1]. Su tale facility, le parti attualmente esistente in SIET, si determinano a modificare il contratto originariamente predispostoè deciso di definire un programma di prove sperimentali i cui risultati potranno essere utilizzati per la validazione di codici termoidraulici. In quest’ottica, l’adeguamento del contratto funge da rimedio che consente ai contraenti di conservare il proprio rapporto, sottoponendolo a modifiche cheparticolare, in assenza dei mutamenti esogenivista della messa a punto di tale campagna, esse probabilmente non avrebbero avuto interesse in ENEA si è deciso di riprendere gli studi condotti su SPES-2 verso la fine degli anni 90 raccogliendo quindi tutte le informazioni a realizzaredisposizione che potessero essere utilizzati come punto di partenza per la nuova attività. Al Il lavoro svolto in tale direzione ha permesso il recupero e la revisione di fuori una vecchia nodalizzazione RELAP di questo contestoSPES-2 che è stata utilizzata per la reinterpretazione di una prova di perdita di refrigerante di medie dimensioni (IBLOCA) condotta sulla facility nella configurazione denominata SPES-99. Nel presente rapporto si riferisce quindi dell’attività svolta e si riportano i calcoli di pre-test che hanno consentito di definire un nuovo test sperimentale da condurre sulla facility per lanciare nell’ ambito di un programma internazionale il suo futuro utilizzo. Il test proposto, è possibile ricostruire un percorso nel quale la modifica del contratto diventa piena espressione dell’autonomia contrattuale che governa le scelte dei contraenti, indipendentemente dalle ragioni che li hanno spinti tipico incidente di perdita di refrigerante di piccole dimensioni (SBLOCA) con lo scopo di investigare il fenomeno di “boron dilution” in condizioni di inventario massa ridotto a ritornare su quanto avevano inizialmente previsto. La modifica del contratto rappresenta un’occasione privilegiata per analizzare i limiti posti all’autonomia privata rispetto alla possibilità di configurare diversamente il regolamento originario, cercando al contempo di conservarne il vincolo iniziale. La sfida che si pone ad ogni tentativo di modifica del contratto è quella di capire fino a che punto possano spingersi le parti lungo la strada dellacausa della perdita dal circuito primario.
Appears in 1 contract
Samples: www2.enea.it
Introduzione. La teoria L’evoluzione tecnologica apre degli scenari sempre più innovativi ed inesplorati e richiama il giurista al confronto con le complesse questioni giuridiche che ne derivano. Quest’ultimo ha anche l’onere di ricercare una soluzione di insieme per permettere uno sviluppo delle sopravvenienze1 che colpiscono i contratti nuove tecnologie ed evitare la rottura degli schemi giuridici tradizionali. L’obbiettivo di durata costituisce il terreno d’elezione per lo studio questo elaborato è, principalmente, quello di analizzare l’istituto dello smart contract alla luce delle modifiche contrattuali: è in quest’ambitoimplicazioni generate sul piano socio-economico e su tali basi proporre delle soluzioni volte all’identificazione giuridica di questo strumento nelle vicende privatistiche. Lo smart contract è, infatti, un protocollo di transazione computerizzato che troviamo la definizione esegue i termini di rinegoziazione2 del un contratto e l’applicazione rappresentando la più alta funzionalità della tecnologia Blockchain è in grado di disintermediare i rapporti contrattuali e di apportare un’automazione nella fase esecutiva. Poste queste brevi premesse, l’esposizione partirà da un’analisi sulla nascita e lo sviluppo di questi strumenti fino ad arrivare all’intervento pioneristico del cosiddetto ius variandiLegislatore che attraverso il “Decreto Semplificazioni” li ha definiti come «un programma per elaboratore che opera su tecnologie basate su registri distribuiti e la cui esecuzione vincola automaticamente due o più parti sulla base di effetti predefiniti dalle stesse. La prospettiva Gli smart contract soddisfano il requisito della forma scritta previa identificazione informatica delle sopravvenienze vincola parti interessate, attraverso un processo avente i requisiti fissati dall’Agenzia per l’Italia digitale con linee guida da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto». Seppur la modifica contrattuale ad una molteplicità pubblicazione delle linee guida a cui il Legislatore ha espresso rinvio non sia ancora avvenuta, l’approccio è stato innovativo e ha posto le basi per un pieno riconoscimento degli effetti legali e giudiziali di fattori esterniun contratto intelligente, dato che, per rispondere alle nuove e mutate esigenze, le parti si determinano a modificare il contratto originariamente predisposto. In quest’ottica, l’adeguamento del contratto funge da rimedio che consente ai contraenti permettendo al giurista di conservare il proprio rapporto, sottoponendolo a modifiche che, in assenza dei mutamenti esogeni, esse probabilmente non avrebbero avuto interesse a realizzare. Al di fuori di questo contesto, è possibile ricostruire un percorso nel quale la modifica del contratto diventa piena espressione dell’autonomia contrattuale che governa le scelte dei contraenti, indipendentemente dalle ragioni che li hanno spinti a ritornare su quanto avevano inizialmente previsto. La modifica del contratto rappresenta un’occasione privilegiata per analizzare porsi i limiti posti all’autonomia privata rispetto alla possibilità di configurare diversamente il regolamento originario, cercando al contempo di conservarne il vincolo iniziale. La sfida che si pone ad ogni tentativo di modifica del contratto è quella di capire fino a che punto possano spingersi le parti lungo la strada dellaprimi interrogativi.
Appears in 1 contract
Samples: tesi.luiss.it
Introduzione. La teoria I l settore dei dispositivi medici (DM), a differenza di quello dei farmaci, è caratte- rizzato dalla scarsità dei dati di esito clinico e di costo-efficacia [1]. Infatti mentre i farmaci, soprattutto quelli innovativi, vengono rimborsati applicando il cosiddetto value-based pricing [2,3], i dispositivi medici non sono sottoposti a tale criterio di contrattazione [1]. Si ricorda che sono sempre più numerosi i Paesi europei (Inghilterra, Scozia, e più recentemente Germania e Francia) ed extra-europei (Canada, Australia, Nuova Zelanda) che adottano il criterio del value-based pricing, quale modello deci- sionale per stabilire la rimborsabilità dei farmaci e dei dispositivi [2,3]. Nell’approccio value-based, il prezzo di rimborsabilità dell’intervento terapeutico si valuta in rapporto all’entità del beneficio clinico osservato negli studi sperimentali (il cosiddetto valo- re clinico). In Italia, il procurement dei DM si basa generalmente sulla valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa attraverso l’assegnazione del punteggio relativo al prezzo (primo parametro) e alla qualità (secondo parametro) calcolata sulla base delle sopravvenienze1 caratteristiche intrinseche dei singoli prodotti di uno stesso lotto di gara. Per caratteristiche intrinseche si intendono soprattutto le caratteristiche tecniche del dispositivo, non la sua efficacia clinica. Proprio per questo, il beneficio clinico (leggasi value secondo la terminologia anglosassone, ossia il valore terapeutico) non viene mai preso in considerazione come elemento prioritario ai fini dell’aggiudicazione del DM vincitore. L’efficacia clinica e il valore terapeutico, invece, rappresentano un parametro importante anche nel campo dei DM, sia per decidere se rendere o meno disponibile il dispositivo nel Ssn, sia per valutare comparativamente DM diversi tra loro ma sovrap- ponibili dal punto di vista terapeutico. Si pone, pertanto, l’esigenza di intraprendere un percorso di acquisto dei DM che colpiscono incorpori l’approccio value-based e che, quindi, comprenda la valutazione del beneficio clinico [1]. Ciò comporta il passaggio dalla fase attuale, nella quale il dispositivo medico è considerato come un “oggetto” dotato di cer- te caratteristiche tecniche, a una fase nuova in cui il dispositivo medico è considerato come uno strumento che genera salute e perciò determina un beneficio clinico. In Italia, questo approccio può rappresentare un’innovazione profonda nel percorso di acquisto dei DM, e si possono utilizzare (per esprimere le informazioni di efficacia clinica) i contratti tipici indicatori evidence-based, ormai largamente riconosciuti a livello internazionale. Tra l’altro il concetto di durata costituisce procurement correlato al rapporto costo-efficacia è più volte richiamato anche nel nuovo Codice degli appalti (d.lgs. 50/2016)[4]. Da un punto di vista operativo l’applicazione dell’approccio value-based per l’acquisto dei DM può essere eseguita attraverso il terreno d’elezione calcolo dei seguenti parametri per lo studio delle modifiche contrattualiciascun dispositivo og- getto di gara: è ■ Il Net Monetary Benefit (NMB) [5-20]; ■ Il punteggio di gara legato alla qualità [16-20]; ■ Il punteggio di gara dell’offerta economica. Per quanto riguarda il NMB, esso utilizza parametri scientifici largamente utilizzati in quest’ambitocampo biomedico e, infattiin particolare, in campo farmacologico, che troviamo la definizione di rinegoziazione2 del contratto e l’applicazione del cosiddetto ius variandi. La prospettiva delle sopravvenienze vincola la modifica contrattuale ad una molteplicità di fattori esterni, dato che, per rispondere alle nuove e mutate esigenze, le parti si determinano a modificare il contratto originariamente predisposto. In quest’ottica, l’adeguamento del contratto funge da rimedio che consente ai contraenti di conservare il proprio rapporto, sottoponendolo a modifiche che, rappresentano un’in- novazione metodologica quando applicati al procurement dei DM in assenza dei mutamenti esogeni, esse probabilmente non avrebbero avuto interesse a realizzare. Al di fuori di questo contesto, è possibile ricostruire un percorso nel quale la modifica del contratto diventa piena espressione dell’autonomia contrattuale che governa le scelte dei contraenti, indipendentemente dalle ragioni che li hanno spinti a ritornare su quanto avevano inizialmente previsto. La modifica del contratto rappresenta un’occasione privilegiata per analizzare i limiti posti all’autonomia privata rispetto alla possibilità di configurare diversamente il regolamento originario, cercando al contempo di conservarne il vincolo iniziale. La sfida che si pone ad ogni tentativo di modifica del contratto è quella di capire fino a che punto possano spingersi le parti lungo la strada dellaItalia.
Appears in 1 contract
Introduzione. Il presente elaborato è frutto di un’accorta ricerca in merito ad un fenomeno, oggi sempre più diffuso, che necessita di interventi concreti, di una forte attività di prevenzione e di una maggiore sensibilizzazione dell’opinione pubblica. L’obiettivo del presente lavoro è quello di dimostrare come il fenomeno del lavoro sommerso sia una vera e propria piaga sociale nel nostro paese, sempre più vicino a tutti noi. L’elaborato, incentrato maggiormente sugli interventi di contrasto al lavoro sommerso, si articola in tre capitoli che in blocco dovrebbero dare l’idea complessiva della crescita del fenomeno del lavoro sommerso e della complessità di introdurre una misura tale da poter, concretamente, determinare un appiattimento dello stesso. Nel primo capitolo si è cercato di descrivere le caratteristiche generali del lavoro sommerso. Si tratta di un fenomeno che presenta “species” difficilmente distinguibili tra loro. Spesso i termini “irregolare”, “informale”, “sommerso”, “grigio”, “nero” associati al lavoro vengono utilizzati senza alcuna distinzione, ma in realtà presentano caratteristiche differenti. Nell’elaborato sono analizzati singolarmente i principali aspetti di questi fenomeni, partendo, innanzitutto, dalla definizione di lavoro sommerso data dalla Commissione Europea nella Comunicazione del 2008. Il lavoro sommerso non si presenta in egual misura in tutta Italia, bensì incide, in maniera diversa, a seconda delle regioni in cui esso si sviluppa. Prima di procedere all’analisi delle politiche efficaci finalizzate al contrasto del fenomeno, sono stati analizzati gli aspetti regionali che lo caratterizzano e i settori in cui, principalmente, esso si concentra. In particolare, a seguito delle ricerche condotte, è emerso che il settore agricolo è un settore particolarmente esposto al lavoro sommerso, soprattutto per il fatto di essere legato alla stagionalità del lavoro. E’ un settore in cui, a seconda delle caratteristiche territoriali, del ciclo delle attività connesse ai vari periodi dell’anno, offre differenti opportunità di lavoro. E’ un settore difficilmente controllabile, dove vi è spesso il ricorso al lavoro a giornata non dichiarato e sono soprattutto gli immigrati clandestini ad essere impiegati nell’attività agricola, sfruttati e pagati a basso costo, privi di tutele. In relazione a ciò è stato approfondito il fenomeno del caporalato, favorito dal crescente numero di immigrati, anche irregolari, in cerca di lavoro. La teoria presenza nel nostro paese di immigrati sfruttati dai datori di lavoro a basso costo, dà anche luogo alla presenza di irregolarità nel settore dell’edilizia. L’edilizia è un settore caratterizzato, sia dal punto storico che strutturale, dalla presenza di piccole imprese che, a causa della discontinuità della domanda di mercato, spesso traggono proficui nella non regolarizzazione dei rapporti di lavoro. Dopo un’esamina della diffusione e dei settori in cui maggiormente si sviluppa tale fenomeno, sono state esaminate le cause e le conseguenze generate da tale piaga sociale. Il sommerso ha subito una maggiore crescita a causa, soprattutto, della clandestinità del lavoro e ciò ha determinato un’alterazione delle sopravvenienze1 statistiche riguardo l’occupazione. Uno dei principali motivi di tale diffusione è da ricollegare al processo di allargamento dell’Unione Europea e all’incremento dei fenomeni di immigrazione extracomunitaria. Situazione che colpiscono i non riguarda solo l’Italia, ma coinvolge anche altri Stati membri e nello specifico quei Paesi con un elevato debito pubblico. Il secondo capitolo è incentrato sui vari interventi realizzati nel corso degli anni per contrastare il lavoro sommerso. Le politiche di emersione, che sono state intraprese nel corso degli anni, hanno reso evidente l’assenza nel nostro paese di una definita strategia giuridica attraverso la quale contrastare tale fenomeno. Ciò è da ricollegare alla fragilità politica delle istituzioni, al continuo alternarsi dei governi che ha comportato strategie diverse, dettate da differenti ideologie. Oggetto di questo capitolo è l’analisi dei contratti di durata costituisce riallineamento, introdotti con la legge 28 novembre 1996 n. 608, aventi come obiettivo quello di favorire l’emersione del lavoro sommerso e salvaguardare i livelli occupazionali nelle aree deboli nel mezzogiorno. Essi prevedevano una riduzione della retribuzione rispetto agli “standard” fissati dal Ccnl, con poi un successivo graduale riallineamento allo stesso contratto collettivo nazionale di lavoro. In seguito, è stata analizzata la legge 448/1998 istitutiva del Comitato per l’emersione del lavoro non regolare. A partire dal 2001 è l’imprenditore o il terreno d’elezione per lo studio delle modifiche contrattuali: è singolo lavoratore che può decidere di dichiarare l’emersione, mentre prima di tale anno il contrasto al lavoro sommerso era caratterizzato da una logica negoziale in quest’ambitocui, infattiun ruolo rilevante, era ricoperto dalle parti sociali. Oltre al lavoro nero e lavoro grigio si parla anche di lavoro in elusione, che troviamo la definizione è una tipologia di rinegoziazione2 lavoro irregolare, legata ai contratti atipici e in quest’ultimo caso un esempio, analizzato nell’elaborato, che ha dato luogo a vari dibattiti, è quello dell’occultamento di contratti di lavoro subordinato attraverso l’utilizzo di contratti di collaborazione coordinata e continuativa. Uno degli interventi più recenti è il lavoro occasionale accessorio come strumento di emersione del contratto e l’applicazione del cosiddetto ius variandilavoro irregolare, che attraverso i cosiddetti “voucher”, consente di utilizzare manodopera per attività lavorative di breve durata. In riferimento ai “voucher” sono sorte molte criticità, che hanno portato, di recente, alla conseguente loro abolizione. La prospettiva delle sopravvenienze vincola parte conclusiva del secondo capitalo è dedicata al tema del regime ispettivo e sanzionatorio, facendo riferimento tanto alla sospensione dell’attività imprenditoriale, quanto all’introduzione della nuova maxisanzione. Nel terzo capitolo ci si è soffermati sugli interventi posti in essere dalle istituzioni europee per contrastare il fenomeno del sommerso, poiché si tratta di un problema che non riguarda solo l’Italia, ma anche gli altri paesi dell’Unione Europea e del resto del mondo. Molto importante risulta essere la modifica contrattuale ad recente istituzione di una molteplicità piattaforma europea con partecipazione obbligatoria di fattori esternitutti gli Stati membri, dato chediretta a promuovere il miglioramento dell’applicazione della normativa dell'UE e nazionale, per rispondere alle nuove la riduzione del lavoro sommerso e mutate esigenze, le parti si determinano a modificare il contratto originariamente predispostola creazione di posti di lavoro ufficiali. In quest’ottica, l’adeguamento del contratto funge da rimedio che consente ai contraenti Tali obiettivi dovrebbero essere conseguiti mediante lo “scambio di conservare il proprio rapporto, sottoponendolo a modifiche che, in assenza dei mutamenti esogeni, esse probabilmente non avrebbero avuto interesse a realizzare. Al pratiche e di fuori informazioni” e lo “sviluppo di questo contesto, è possibile ricostruire un percorso nel quale la modifica del contratto diventa piena espressione dell’autonomia contrattuale che governa le scelte dei contraenti, indipendentemente dalle ragioni che li hanno spinti a ritornare su quanto avevano inizialmente previsto. La modifica del contratto rappresenta un’occasione privilegiata per analizzare i limiti posti all’autonomia privata rispetto alla possibilità competenze e di configurare diversamente il regolamento originario, cercando al contempo di conservarne il vincolo iniziale. La sfida che si pone ad ogni tentativo di modifica del contratto è quella di capire fino a che punto possano spingersi le parti lungo la strada dellaanalisi”.
Appears in 1 contract
Samples: Dipartimento Di Giurisprudenza Cattedra Di Diritto Del Lavoro
Introduzione. La teoria Un’analisi storica dell’umanità può senz’altro condurre alla conclusione che lo sviluppo tecnologico ha costantemente segnato straordinari cambiamenti in tutti i settori della società, tanto da classificare alcuni periodi quali rivolu- zioni industriali. Tale conclusione, nel presente lavoro vale piuttosto come una premessa di base, o in ogni caso, come un entimema dimostrativo. Molte riflessioni del presente dovrebbero essere legate ai prossimi e prevedi- bili scenari sul futuro. È stato sottolineato infatti che la gran parte delle sopravvenienze1 che colpiscono i contratti persone « è solo vagamente, o per nulla, consapevole dell’ascesa dell’intelligenza artificiale e del suo potenziale impatto sulla nostra vita. Senza ombra di durata costituisce il terreno d’elezione per lo studio delle modifiche contrattuali: è dubbio, tuttavia, le rivoluzioni tecnologiche acquisiranno slancio nei prossimi decenni, e metteranno l’umanità di fronte alle prove più difficili in quest’ambitocui si sia mai imbattuta »1. Secondo autorevoli studiosi, infatti, la società globale si trova attualmente alle porte di una quarta rivoluzione industriale, forse la più dirompente. Una rivoluzione industriale e tecnologica che troviamo la definizione di rinegoziazione2 del contratto deriverebbe dagli sviluppi sempre più straordinari riscontrabili nel campo della robotica e l’applicazione del cosiddetto ius variandi. La prospettiva delle sopravvenienze vincola la modifica contrattuale ad una molteplicità di fattori esternidell’intelli- genza artificiale2, dato che, per rispondere alle nuove e mutate esigenze, le parti si determinano a modificare il contratto originariamente predisposto. In quest’ottica, l’adeguamento del contratto funge da rimedio che consente ai contraenti di conservare il proprio rapporto, sottoponendolo a modifiche che, in assenza dei mutamenti esogeni, esse probabilmente non avrebbero avuto interesse a realizzare. Al di fuori di questo contesto, è possibile ricostruire un percorso nel quale la modifica del contratto diventa piena espressione dell’autonomia contrattuale che governa le scelte dei contraenti, indipendentemente dalle ragioni che li hanno spinti a ritornare su quanto avevano inizialmente previsto. La modifica del contratto rappresenta un’occasione privilegiata per analizzare i limiti posti all’autonomia privata rispetto alla possibilità di configurare diversamente il regolamento originario, cercando al contempo di conservarne il vincolo iniziale. La sfida che si pone ad ogni tentativo apprestano a creare nuovi scenari socio-economici modificando, e in alcuni casi eliminando, i vecchi. Per comprendere in termini macroeconomici la portata di modifica del contratto è quella tali mutamenti, basti pensare alle stime operate da PwC, secondo cui le tecnologie di capire fino a che punto possano spingersi le parti lungo la strada dellaintelli- genza artificiale consentirebbero di aumentare il Pil globale di 15,7 trilioni di dollari entro il 2030. Le colonne portanti della predetta rivoluzione industriale 4.0, dunque, sareb- bero costituite dai c.d. Big Data, dall’IOT (Internet of things), dalla A.I. (Artificial Intelligence) e dalla robotica. L’IOT costituirebbe il sistema nervoso
Appears in 1 contract
Samples: shopdata.giuffre.it