Conclusioni e raccomandazioni Clausole campione

Conclusioni e raccomandazioni. Come recentemente ricordato anche dal Presidente Xxxxxx le nuove forme di competizione strategica che caratterizzano lo scenario geopolitico impongono all’Italia, in aderenza agli impegni assunti nell’ambito delle organizzazioni internazionali cui essa aderisce, di proseguire e, ove possibile, incrementare le Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 31/2022/G iniziative in materia di cybersicurezza, anche tenuto conto degli elevati standard e dei massicci investimenti realizzati in questo campo dai principali alleati e partner internazionali. Questo ha evidenziato la necessità di una totale rivisitazione nella concezione e nella visione strategica dell’architettura nazionale di cybersicurezza. Va da sé che l’efficacia di una strategia è strettamente correlata alla possibilità di misurare i risultati progressivamente raggiunti, anche al fine di poter assumere in corso d’opera gli opportuni correttivi o integrazioni, laddove necessari. In relazione alla road map prevista nell’ambito degli investimenti finanziati con le risorse del PNRR, non può non essere evidenziato come in realtà si tratti di un processo assai giovane soprattutto se riferito alla creazione dell’Agenzia per la cyber sicurezza. Ciò nonostante, appare apprezzabile lo sforzo, regolamentare ed organizzativo, condotto in tempi brevissimi al fine di poter mettere le strutture in grado di operare e di fornire i servizi destinati alla sicurezza, nell’ambito del più vasto settore della sicurezza nazionale. Di rilievo, in proposito, appare il piano di implementazione 2022-2026 elaborato dall’Agenzia che riporta, per ciascuno degli obiettivi della Strategia Nazionale di Cybersicurezza – protezione, risposta e sviluppo – le misure da porre in essere per il loro conseguimento, suddivise per aree tematiche, per ognuna delle quali è indicato il novero degli attori responsabili per la loro attuazione e tutti gli altri soggetti a vario titolo interessati. E, cosa ancora più importante, viene precisato il motivo per cui l’Agenzia viene creata … “Considerato l’impatto trasversale delle politiche definite in relazione all’ambito cyber, era stata avvertita l’esigenza di una specifica autorità di raccordo con il livello politico-strategico e di coordinamento degli attori coinvolti in materia, nonché di regolamentazione, certificazione e vigilanza del settore. Ciò, in particolare, al fine di assicurare iniziative coerenti, rappresentare un chiaro...
Conclusioni e raccomandazioni. Il problema degli alloggi di servizio per il personale delle Forze armate, come emerge dalla abbondante legislazione che è stata prodotta sull’argomento e dalla difficoltà di af- frontare alcune questioni che negli anni si sono aggravate (valga per tutte il fenomeno dei “sine titulo”) presenta una serie di complessità dovute al suo intrecciarsi con aspetti di or- dine sociale ed economico, ma resta di grande rilevanza per l’organizzazione ed il personale militare, specie dopo la trasformazione dello strumento militare da esercito di leva in eser- cito composto da volontari di carriera o a lunga ferma. L’analisi della situazione attuale che vede oltre la metà degli alloggi esistenti (50,2 per cento, pari al numero di 8.453) indisponibili per il loro naturale impiego, sia perché occu- pati “sine titulo”, sia perché in attesa di lavori di ripristino, delinea una situazione decisamente grave che necessita di interventi chiari e precisi. Ciò, in particolare, ove si consideri che gli alloggi occupati “sine titulo” sottraggono preziose risorse al personale che in questo momento è in servizio ed affronta le difficoltà connesse allo svolgimento dei compiti operativi. Gli alloggi liberi ed in attesa di ripristino rappresentano, inoltre, anche una perdita economica per l’amministrazione connessa al mancato introito del canone ed alla necessità di versare le imposte sugli immobili dovute dai proprietari. La l. n. 244/2007, espressione della volontà di risolvere il problema, e le norme ad essa conseguenti, avevano tracciato un percorso che, partendo da una precisa individuazione delle esigenze e meglio disciplinando le categorie degli alloggi di servizio, aveva avviato un circolo virtuoso che, attraverso: - lo sblocco delle azioni di recupero coattivo degli alloggi indebitamente occupati; - l’individuazione delle fonti di finanziamento, sia per la realizzazione di nuovi alloggi (vendita di almeno tremila unità immobiliari non più funzionali alle esigenze istituzio- nali, quota parte dei canoni dovuti dagli assegnatari), sia per la manutenzione e la messa in esercizio di quelli in attesa di lavori, ha consentito la predisposizione di un programma pluriennale idoneo a soddisfare le esi- genze individuate. In effetti, alle previsioni di legge sono seguiti alcuni concreti esiti. In primo luogo, l’Autorità politica ha manifestato l’intenzione di recuperare gli alloggi detenuti da utenti “sine titulo”, pur con una calibrata prudenza connessa alla opportunità di non liberare ...
Conclusioni e raccomandazioni. 35. L'EDPB apprezza gli sforzi compiuti per l'accordo amministrativo in questione, che prevede una serie di importanti garanzie di protezione dei dati in linea con il GDPR e anche con le garanzie stabilite nelle linee-guida 2/2020 dell'EDPB. Affinché tali garanzie continuino ad assicurare un livello adeguato di protezione dei dati in caso di trasferimento di dati al PCAOB, tenuto conto della natura specialissima di tali accordi non vincolanti, l'EDPB sottolinea quanto segue: • l'autorità di controllo francese vigilerà sull'accordo amministrativo e la sua applicazione pratica, in particolare per quanto riguarda gli articoli III.7, 8 e 9 relativi ai trasferimenti successivi e ai meccanismi di ricorso e di controllo, al fine di garantire che gli interessati dispongano di diritti effettivi e azionabili e di adeguati mezzi di ricorso e che sia effettivamente verificata la conformità all'accordo amministrativo; • l'autorità di controllo francese autorizza l'accordo amministrativo solo come garanzia adeguata per la protezione dei dati in vista del loro trasferimento transfrontaliero, a condizione che i firmatari ne rispettino pienamente tutte le clausole; • l'autorità di controllo francese sospenderà i flussi di dati effettuati dall'H3C conformemente all'autorizzazione ove l'accordo amministrativo non preveda più garanzie adeguate ai sensi del GDPR.
Conclusioni e raccomandazioni. Alla luce dei rilievi mossi al contenuto della proposta di Contratto nelle pagine precedenti, l’Agenzia raccomanda che nel nuovo Contratto di servizio vengano definiti i seguenti elementi:
Conclusioni e raccomandazioni. 1. Il piano nazionale delle infrastrutture a banda larga, che secondo le previsioni avrebbe dovuto essere realizzato, orientativamente, nel triennio 2011-2013, presenta un ritardo, la cui causa principale è costituita, secondo il Mise, dai tempi eccessivamente lunghi per il ri- lascio dei permessi da parte degli enti proprietari (comuni, province, Anas e Rete ferroviaria italiana) delle aree interessate dalla realizzazione delle nuove infrastrutture. Secondo Infra- tel (memoria prodotta per la pubblica adunanza) ad incidere sul corso della realizzazione delle opere non sono tanto i tempi medi di rilascio di tali permessi, ma singoli casi di durata eccessiva dei procedimenti che da soli possono comportare gravi ritardi di realizzazione di interi tratti di rete. Altre cause di ritardo sono attribuite a contenziosi instaurati dalle im- prese partecipanti alle gare d’appalto o dai proprietari delle aree interessate dai lavori di scavo (che dalle notizie fornite si sarebbero risolti, in genere, a favore dell’amministrazione), all’erogazione discontinua delle risorse finanziarie occorrenti, e, infine, alla realizzazione di opere originariamente non programmate.
Conclusioni e raccomandazioni. 1. L’istituzione del Fondo per la crescita sostenibile (Fcs) si inserisce nel quadro di un’azione di riordino degli interventi a sostegno del sistema produttivo, di cui all’art. 23 del d.l. 22 giugno 2012, n. 83, convertito con modificazioni dalla l. 7 agosto 2012, n. 134, il quale ha introdotto una serie di disposizioni finalizzate a riorganizzare il Fondo speciale rotativo sull’innovazione tecnologica-Fit, rinominato “Fondo per la crescita sostenibile”, disponendo, contestualmente, l’abrogazione di numerose disposizioni concernenti la concessione e l’erogazione di agevolazioni, fermo restando il completamento degli interventi già approvati. Il d.l. n. 83/2012 citato, al fine di perseguire, con particolare riguardo alla piccola e media impresa, la crescita sostenibile e la creazione di nuova occupazione, dispose l’abrogazione di un consistente numero di leggi ritenute obsolete o non operative o non rifinanziate o, ancora, ritenute non più suscettibili di impattare positivamente sul sistema produttivo. Nel disegno normativo, il sostegno all’attività produttiva era rivolto al recupero delle risorse e alla concentrazione dell’attività verso obiettivi considerati prioritari sulla base di progetti di rilevante interesse nazionale in grado di accrescere il patrimonio tecnologico del paese per il rilancio della competitività dell’intero sistema economico.
Conclusioni e raccomandazioni. La coltivazione delle differenti risorse geotermiche (sistemi idrotermali, HDR) viene realizzata con metodologie differenti che hanno delle specifiche implicazioni sul sottosuolo, di cui nell’ambito dell’ACS, viene esaminata esclusivamente la parte della sismicità locale. Specie le operazioni di re-iniezione di fluidi all’interno del reservoir geotermico, implicano delle variazioni di pressione e/o temperature capaci di indurre eventi sismici. Nel caso dello sfruttamento di geotermia ad alta-entalpia, come praticato da decenni a Larderello e Monte Amiata, la re-iniezione non necessita di alcuna sovrappressione, mentre esperienze dal campo geotermico The Geysers (California/US) indicano che la causa primaria della sismicità indotta sembra essere la differenza di temperatura tra il fluido re-iniettato e quella del reservoir geotermico, provocando una contrazione delle rocce, che porta al rilascio di stress locali manifestandosi poi in sismicità indotta.
Conclusioni e raccomandazioni. I) L’Agenzia raccomanda in generale che il Consiglio Comunale proceda a una revisione della deliberazione 159/99 volta innanzitutto a individuare un insieme minimo di contenuti, uniforme per tutti i contratti, nonché specifiche indicazioni con riguardo alle peculiarità delle diverse prestazioni da erogare.
Conclusioni e raccomandazioni. I risultati esposti circa il grado di raggiungimento degli obiettivi di dismissione, i relativi tempi d’attuazione e le connesse modalità gestionali consentono le seguenti conclusioni: - la notevole frequenza degli interventi legislativi, alcuni anche con decretazione d’urgenza, in più circostanze ha finito con il produrre ritardi e disfunzioni nei procedimenti di dismissione già in corso; - la successione di alcune modifiche legislative, fra loro particolarmente ravvicinate, come nel caso dei ripetuti trasferimenti di compiti e facoltà dalla Difesa-Direzione generale del Genio all’Agenzia del demanio e viceversa, ha inciso negativamente sull’azione di ambedue le articolazioni; - l’obiettivo della razionalizzazione e riduzione del patrimonio immobiliare della Difesa può considerarsi conseguito in parte, poiché sono stati conclusi, ovvero sono in corso procedimenti di dismissione, valorizzazione, alienazione che investono oltre un quarto del patrimonio stesso, a fronte di una situazione in cui le Forze armate sono destinate a diminuire, entro il 2024, nel personale e nelle strutture, di circa il 30 per cento in attuazione della l. n. 244/2012; - gli obiettivi finanziari connessi alle medesime dismissioni, consistenti nella prevista capitalizzazione di un quantum delle stesse, inizialmente da riversare alla Difesa e successivamente da destinare al miglioramento dei saldi di finanza pubblica, anche attraverso l’azione dell’Agenzia del demanio, non sono stati raggiunti se non in misura molto limitata anche per la difficoltà intrinseca dei procedimenti di valorizzazione, e ciò, negli ultimi anni, ha comportato un “taglio” ai capitoli della Difesa, per assicurare comunque il gettito stabilito; - gli altri, diversificati obiettivi indicati dalle leggi susseguitesi nel tempo ma tutti convergenti su di un uso degli immobili maggiormente orientato alla soddisfazione dei bisogni sociali, sono stati conseguiti o positivamente avviati principalmente grazie all’attività, orientata, specializzata e puntuale, della Task force istituita nel 2014 su indicazione politica del Ministro della difesa; - il monitoraggio strategico effettuato dalla Difesa sulle relative attività, nel suo insieme pur presente e costante, ha evidenziato aspetti migliorabili, per quanto attiene alle metodologie, specie con riferimento a quanto praticato negli anni dal 2009 al 2014; - una possibile concausa della modestia dei risultati finanziari raggiunti, e dunque dell’eccessivo scostamento fra la f...
Conclusioni e raccomandazioni. 1. La valorizzazione trova il suo proprium negli interventi volti a promuovere la conoscenza dei beni culturali e ad assicurarne l’utilizzazione e la fruizione pubblica. Il tema della sostenibilità economico-finanziaria di tali interventi costituisce, da sempre, un nodo critico per la salvaguardia del patrimonio culturale. A causa della limitatezza delle risorse finanziarie di cui dispone l’amministrazione, si rivela sempre più importante l’apporto dei privati al finanziamento delle iniziative pubbliche di valorizzazione. L’introduzione di forme di partenariato pubblico-privato può effettivamente aumentare l’efficienza e consentire di realizzare investimenti di manutenzione e valorizzazione che il settore pubblico non sempre è in grado di svolgere. Peraltro, le imprese saranno propense ad investire nel settore culturale solo in presenza di reali possibilità di rendimento (project financing) oppure di un effettivo ritorno di immagine (sponsorizzazione), avendo trovato poco fortuna, sinora, in Italia il fenomeno del mecenatismo.