Ambiti di collaborazione. 1. Il presente Protocollo disciplina l’attività di collaborazione tra le Parti, nell’ambito delle rispettive specifiche e competenze.
2. Le aree prevalenti di collaborazione sono individuate nelle seguenti:
a. promozione e sostegno - nell’ambito di una congiunta pianificazione - di tutte quelle azioni ed iniziative tese a facilitare l’inserimento dei soggetti in esecuzione di pena all’interno di attività di formazione professionale e di lavoro;
b. messa a disposizione, da parte di ADM, di merci abbandonate allo Stato, tra cui tessili, legnami e altri materiali riutilizzabili nelle lavorazioni industriali effettuate dai detenuti nonché componentistica di macchinari e attrezzature di qualsiasi genere;
c. messa a disposizione, da parte di ADM, di beni di prima necessità sequestrati; ritiro dei beni medesimi nei luoghi ove sono custoditi, trasporto e distribuzione ai detenuti con l’impegno, laddove necessario, ad osservare le disposizioni dettate dalle Autorità competenti per la loro conservazione e a provvedere alla preventiva eliminazione di etichette e marchi presenti sui singoli prodotti;
d. messa a disposizione dei Laboratori Chimici di ADM per le esigenze formative dei detenuti;
e. promozione di attività culturali ed educative aventi ad oggetto la diffusione della cultura della legalità e della responsabilità e del contrasto alla criminalità attraverso l’organizzazione di percorsi formativi e informativi, dibattiti, mostre, proiezioni e altre forme di comunicazione, anche a mezzo social;
f. organizzazione di attività formative reciproche in materie di interesse comune, anche attraverso la pianificazione di convegni, conferenze e seminari, favorendo la partecipazione di propri rappresentanti, finalizzate, tra l’altro, alla realizzazione di progetti, studi, ricerche e analisi;
g. scambio di pareri e avvisi su questioni di interesse comune;
h. collaborazione nell’elaborazione di segnalazioni al Parlamento o al Governo su materie di interesse comune.
3. Le Parti si impegnano, congiuntamente e nel rispetto dei relativi mandati e delle specifiche modalità di azione, ad assicurare le comuni progettualità volte a favorire sviluppo della cultura della restituzione, intesa come riparazione indiretta dei danni provocati dai reati, come possibile strumento per il ripristino del patto sociale nonché a promuovere tutte le iniziative finalizzate al contrasto della criminalità, favorendo un reciproco ed ampio rapporto di collaborazione.
Ambiti di collaborazione. Gli ambiti su cui le Parti concentrano la reciproca collaborazione sono così individuati:
I. Procedimenti di cui all’articolo 32 del decreto legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito con modificazioni dalla legge 11 agosto 2014, n. 114;
II. Obblighi informativi della Procura nei confronti del Presidente dell’ANAC previsti dall’articolo 129, comma 3, delle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale, come modificato dall’articolo 7 della legge 24 maggio 2015, n. 69;
III. Obblighi informativi della Procura nei confronti dell’ANAC previsti dall’articolo 80, comma 5, lettera l), del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50;
IV. Richieste rivolte dalla Procura all’ANAC per l’acquisizione di documentazione, atti, informazioni e chiarimenti in materie di competenza dell’Autorità;
V. Trasmissione alla Procura, da parte dell’ANAC, degli esiti di attività d’indagine, ispettiva e istruttoria in genere da cui emergano irregolarità aventi rilievo penale.
Ambiti di collaborazione. Con il presente Protocollo d’intesa sono definiti gli ambiti e le modalità di realizzazione delle attività finalizzate alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e alla diffusione della cultura della sicurezza che le parti intendono realizzare congiuntamente, quali, in particolare, quelle di seguito elencate: - organizzazione congiunta di eventi, seminari a carattere divulgativo, finalizzati a promuovere la cultura della salute e sicurezza sul lavoro; - attività di informazione rivolta in particolare ai giovani allo scopo di veicolare risultati e prodotti delle sinergie che saranno espresse nell’ambito del presente Protocollo di intesa; - iniziative informative nel campo della prevenzione per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro; - promozione di progetti ed iniziative, a livello territoriale, finalizzati allo sviluppo di una rete di diffusione e condivisione delle conoscenze tecnico-scientifiche collegate al sistema di prevenzione infortuni; - supporto alle iniziative di formazione sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro promosse dalle scuole secondarie di secondo grado per la realizzazione dei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO); - ogni altra iniziativa, anche in collaborazione con parti terze che sia coerente con le finalità di cui alle premesse del presente protocollo. La realizzazione delle iniziative di cui ai punti sopra indicati potrà avvenire individuando la modalità ritenuta più adeguata rispetto sia alle finalità di ciascuna iniziativa sia alle condizioni di fattibilità che caratterizzano di volta in volta il contesto. Nella realizzazione delle attività programmate, le parti convengono circa l’opportunità del coinvolgimento, laddove necessario, dei competenti soggetti istituzionali, che insieme ad Inail fanno parte del sistema di promozione della salute e sicurezza, sia per le fasi di progettazione che per quelle relative alla validazione dei prodotti realizzati.
Ambiti di collaborazione. 1. L’ANAC e la D.I.A. si scambiano, nei limiti consentiti dalla legge, dati e notizie rilevanti per il perseguimento dei propri fini istituzionali, allo scopo di prevenire fatti illeciti e infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore dell’evidenza pubblica.
2. In particolare, le finalità del trattamento da parte di ANAC dei dati comunicati dalla D.I.A. sono quelle legate allo svolgimento delle proprie attività istituzionali quali la vigilanza ed il controllo al fine di prevenire e contrastare l’illegalità e la corruzione nel settore dell’affidamento ed esecuzione dei contratti pubblici nonché per le finalità di prevenzione e contrasto alla corruzione in tutti gli ambiti dell’attività amministrativa, attraverso il controllo sull’applicazione della normativa anticorruzione, sul conferimento degli incarichi pubblici e sul rispetto della normativa in materia di trasparenza amministrativa.
3. Le finalità del trattamento da parte della D.I.A. dei dati comunicati dall’ANAC sono quelle direttamente correlate all’esercizio dei compiti istituzionali di prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata, quali il monitoraggio delle imprese e delle persone fisiche collegate, finalizzato alla prevenzione e repressione dei tentativi di infiltrazioni mafiose nei pubblici appalti; l’individuazione e l’aggressione dei patrimoni accumulati dalle organizzazioni mafiose nonché la prevenzione dell’uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio da parte della criminalità organizzata.
4. Sono in ogni caso escluse dall’ambito di applicazione del presente accordo le informazioni afferenti i procedimenti penali in corso o comunque soggette ad eventuali ulteriori vincoli imposti dalla legge.
Ambiti di collaborazione. 1. Gli accordi attuativi hanno ad oggetto l'esercizio di funzioni amministrative, l'erogazione di servizi, lo svolgimento di attività e la realizzazione di opere nei seguenti ambiti di materia a rilevanza metropolitana.
Ambiti di collaborazione. 1. Il presente Protocollo disciplina l’attività di collaborazione tra l’Università di Foggia e l’Associazione Impegno Donna, così come di seguito indicato:
a) riconoscendo il ruolo fondamentale che ciascuna di esse ricopre a supporto della Comunità di riferimento, concordano di collaborare per una virtuosa integrazione delle proprie attività e, lì dove ritenuto utile ed efficace, per migliorare i servizi offerti, in raccordo anche eventualmente con altre istituzioni interessate;
b) condividendo gli obiettivi e nel rispetto dei ruoli rappresentati delle Parti nella comunità sociale, come individuate nelle premesse, riconoscono, altresì, essenziale affrontare, nelle diverse iniziative progettuali che si intenderà realizzare, tematiche dedicate, quali quelle relative all’affermazione e alla tutela della parità di genere, la lotta contro la violenza di genere, l’accoglienza e l’empowerment, temi, quest’ultimi, legati in particolare all’attività dei Centri antiviolenza.
c) affermando il valore e l’importanza di un aggiornamento continuo delle conoscenze, fondate su adeguati approfondimenti tecnico-scientifici, stabiliscono che la collaborazione riguarderà la realizzazione di un percorso di formazione specialistico, nello specifico, un corso di perfezionamento e la relativa esecuzione di studi ed analisi dei risultati, coordinate e monitorate dal CUG di Ateneo che ne garantisce anche il supporto scientifico.
Ambiti di collaborazione. Articolo 6 - Ambiti di responsabilità Articolo 7 – Patto di collaborazione Articolo 8 –Durata della collaborazione
Ambiti di collaborazione. Le proposte di collaborazione possono svilupparsi negli ambiti seguenti (elenco esemplificativo e non esaustivo): • educazione, istruzione e formazione, nonché le attività culturali di interesse sociale con finalità educativa, prevenzione della dispersione scolastica e sostegno al successo scolastico e formativo, prevenzione del bullismo e contrasto della povertà educativa, promozione dell’inclusione, dell’integrazione culturale e della coesione sociale; • salvaguardia e miglioramento delle condizioni dell’ambiente, promozione della protezione degli animali, utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali, promozione del contrasto allo spreco alimentare, cultura dello sport e del benessere; • tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio con attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale; riqualificazione e rivitalizzazione dell’ambiente urbano; • promozione partecipazione politica e civica, della corretta informazione, del pieno accesso agli atti della pubblica amministrazione, della gestione e valorizzazione dei “dati aperti”; • inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro dei lavoratori disoccupati, sotto occupati e delle persone svantaggiate; • promozione della cultura della sharing economy, del mecenatismo finalizzato all’interesse pubblico; promozione delle pari opportunità e delle iniziative di aiuto reciproco, incluse le banche del tempo di cui all’articolo 27 della legge 8 marzo 2000, n. 53; • promozione della cultura della legalità;
Ambiti di collaborazione. Gli ambiti su cui le Parti concentrano la reciproca collaborazione sono così individuati: - per il Comune di Milano, la messa a disposizione di risorse umane, economiche, ovvero soluzioni applicative ed infrastrutture IT al fine del raggiungimento dei target prefissati di diretta titolarità, relativamente all’Asse 1 – Agenda Digitale, di cui sopra; - per la Città Metropolitana di Milano, il coordinamento istituzionale e la promozione nei riguardi di terze amministrazioni comunali, con particolare riguardo alla dimensione delle zone omogenee e al raccordo con gli interventi regionali in tema di agenda digitale o di politiche settoriali. Le Parti prevedono, inoltre, di sviluppare attività di cooperazione con AFOL Metropolitana - un’ azienda speciale consortile partecipata, ad oggi, dalla Città Metropolitana di Milano e da 67 Comuni, compreso il capoluogo – con lo scopo di integrare i dati riguardanti la formazione ed il lavoro nelle piattaforme digitali condivise dalle amministrazioni locali, appartenenti al territorio della Città Metropolitana di Milano, da formalizzare con altri atti.
Ambiti di collaborazione. 1. Nell'ambito della pianificazione in materia di mobilità dell'area metropolitana bolognese, sono oggetto della presente collaborazione strutturata le attività connesse all’elaborazione del Piano Urbano della Mobilità sostenibile metropolitana e, quali piani di approfondimento settoriali del PUMS stesso, del Piano Urbano della Logistica sostenibile metropolitana (PULS) e del piano urbano e metropolitano della mobilità ciclistica (Biciplan), nonché all'elaborazione del Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU) di Bologna. Sono fatte salve le competenze dei rispettivi enti previste dalla legge relativamente all'adozione e all'approvazione degli strumenti di pianificazione sopra indicati nonché per l'attuazione dei relativi interventi.
2. Specificamente le parti si impegnano a svolgere in modo coordinato le seguenti attività: PUMS • analisi e sviluppo degli aspetti tecnici relativi alle diverse tematiche dei contenuti dei piani; • valutazione Ambientale Strategica (VAS); • predisposizione dei documenti definitivi; • approvazione del Piano da parte dei competenti organi della Città metropolitana; • attività di valutazione dell'efficacia del Piano. PULS e Biciplan: • analisi e sviluppo degli aspetti tecnici relativi alle diverse tematiche dei contenuti dei piani; • predisposizione dei documenti definitivi; PGTU: • analisi e sviluppo degli aspetti tecnici relativi alle diverse tematiche dei contenuti dei piani; • verifica di Assoggettabilità (art.12 D.Lgs.152/2006) nell'ambito del processo di VAS del PUMS, • predisposizione dei documenti definitivi; • supporto ai competenti uffici comunali per l'iter approvativo.
3. Le parti si impegnano a svolgere in modalità coordinata anche le attività amministrative, quelle di comunicazione e quelle di gestione dei processi di partecipazione relativa ai piani metropolitani.