Principi comuni Clausole campione

Principi comuni. 1. L’affidamento e l’esecuzione di lavori, servizi e forniture secondo le procedure semplificate di cui all’art. 36 d.lgs. 50/2016, ivi compreso l’affidamento diretto, avvengono nel rispetto dei principi enunciati dall’art. 30, comma 1, d.lgs. 50/2016 e successive modificazioni, in particolare nel rispetto dei principi di economicità, efficacia, tempestività, correttezza, libera concorrenza, non discriminazione, trasparenza, proporzionalità, pubblicità e nel rispetto del principio di rotazione degli inviti e degli affidamenti. 2. Per ogni singola procedura per l’affidamento di un appalto o di una concessione il Responsabile Unico del Procedimento è nominato con atto formale del soggetto responsabile dell’unità organizzativa, tra i dipendenti di ruolo addetti all’unità medesima, dotati del necessario livello di inquadramento giuridico e di competenze professionali adeguate in relazione ai compiti per cui è nominato. 3. Per le procedure espletate mediante sistemi di acquisto e di negoziazione centralizzati, per ciascuno acquisto, è nominato un Responsabile del Procedimento che assume specificamente, in ordine al singolo acquisto, il ruolo e le funzioni proprie del RUP ai sensi dell’art. 31 del Codice. 4. Nell’espletamento delle procedure semplificate di cui al citato art. 36 d.lgs. 50/2016, il Responsabile Unico del Procedimento garantisce, in aderenza: a) al principio di economicità, l’uso ottimale delle risorse da impiegare nello svolgimento della selezione ovvero nell’esecuzione del contratto; b) al principio di efficacia, la congruità dei propri atti rispetto al conseguimento dello scopo e dell’interesse pubblico cui sono preordinati; c) al principio di tempestività, l’esigenza di non dilatare la durata del procedimento di selezione del contraente in assenza di obiettive ragioni; d) al principio di correttezza, una condotta leale ed improntata a buona fede, sia nella fase di affidamento sia in quella di esecuzione; e) al principio di libera concorrenza, l’effettiva contendibilità degli affidamenti da parte dei soggetti potenzialmente interessati; f) al principio di non discriminazione e di parità di trattamento, una valutazione equa ed imparziale dei concorrenti e l’eliminazione di ostacoli o restrizioni nella predisposizione delle offerte e nella loro valutazione; g) al principio di trasparenza e pubblicità, la conoscibilità delle procedure di gara, nonché l’uso di strumenti che consentano un accesso rapido e agevole alle informazioni relative alle proc...
Principi comuni. 1. Il rapporto di lavoro a tempo indeterminato costituisce lo strumento privilegiato per assicurare la continua disponibilità delle professionalità e competenze necessarie alle Fondazioni. 2. Diverse tipologie di rapporti di lavoro possono essere attivate in relazione a specifiche esigenze organizzative, connesse alla realizzazione di progetti che richiedono particolari professionalità e competenze o che non siano riconducibili alla normale attività. 3. L’arricchimento e la mobilità professionali nonché la formazione continua e l’aggiornamento periodico sono considerate condizioni essenziali per garantire la qualità delle attività esercitate dalle Fondazioni e prerogative da assicurare a tutto il personale, indipendentemente dalla tipologia dei rapporti di lavoro.
Principi comuni. Affidamenti di importo inferiore a 1.000 euro
Principi comuni. L’affidamento dei lavori e delle forniture di beni e servizi, secondo le procedure semplificate di cui all’art. 36 del D. Lgs. 50/2016 e ss. mm. ii., ivi compreso l’affidamento diretto, devono avvenire nel rispetto di alcuni principi fondamentali richiamati dagli artt. 30, 34 e 42 del D.Lgs. 50/2016 ed esplicitati nelle Linee Guida ANAC:
Principi comuni. I Destinatari svolgono le loro funzioni con diligenza, consapevolezza e senso di responsabilità, impegnandosi a perseguire gli obiettivi aziendali nel pieno rispetto delle previsioni del Codice Etico e di Comportamento.
Principi comuni. I rapporti con soggetti pubblici si ispirano ai principi di integrità, trasparenza e indipendenza. I Destinatari non influenzano illegittimamente le decisioni di soggetti pubblici, pertanto: ▪ non esaminano o propongono opportunità di lavoro o iniziative commerciali che possano avvantaggiare, a titolo personale, soggetti pubblici; ▪ declinano ogni induzione a dare o promettere indebitamente denaro o altra utilità a soggetti pubblici e non richiedono informazioni riservate a soggetti pubblici; ▪ non inducono soggetti pubblici a compiere od omettere qualcosa in violazione delle leggi e dell’ordinamento cui appartengono.
Principi comuni. CAPO I -
Principi comuni. Sia nel caso di nuova fornitura che in quello di ripetizione di contratti in scadenza, ove la materia coinvolga più unità richiedenti: l’UOC Provveditorato procederà alla ricognizione della eventuale necessità coinvolgendo le UU.OO. potenzialmente interessate, notiziando di tale azione la Direzione Strategica; la redazione della documentazione regolante l'acquisizione del bene o del servizio potrà essere demandata ad apposita commissione multidisciplinare, nominata dalla Direzione Strategica.
Principi comuni. La lettura in chiave dinamica, orientata cioè verso gli scenari che si intravedono nel prossimo futuro, delle tematiche connesse al termine CSR evidenzia una tendenza piuttosto netta e non più eludibile. Tale tendenza sintetizzata da Xxxxxxx e da Xxxxxx dal punto di vista strategico e da Xxxxxx da quello più filosofico è costituita dalla capacità di generare valore per l’impresa (Business) attraverso la risoluzione di problematiche sociali. La materialità, dunque, della nuova strategia di CSR delle imprese consiste nel saper trasformare in un prodotto o un servizio scalabile, cioè riproducibile in n contesti diversi, la soluzione di un problema reale sociale o ambientale, in grado di determinare impatti positivi sulle persone. Tale esito ha come prerequisito l’accettazione del principio della collaborazione, cioè della capacità di costruire relazioni con istituzioni e organizzazioni della società in grado di intercettare le problematiche più rilevanti. Un esempio di questa tendenza può essere identificato a livello comunitario nel meccanismo degli appalti pre-competitivi che configurano una collaborazione stretta tra istituzioni e imprese nello sviluppo di innovazioni nell’interesse della collettività. L’aspetto caratteristico di questo nuovo modo di intendere il core subject della CSR è la collocazione dello Stakeholder Engagement, che necessariamente si trasforma da coinvolgimento-informativo rispetto alla comunicazione di esiti e risultati (per lo più “positivi”) dell’attività d’impresa, a partecipazione degli stakeholder fin dalle fasi di progettazione dei prodotti e dei servizi. In altre parole, da momento di consultazione in fase di output, lo stakeholder engagement diventa momento strategico in fase di input. Di conseguenza, la possibilità di definire modalità concrete di Accountability (responsabilità di rendere conto) si traduce nella capacità di rappresentare in maniera completa, credibile e confrontabile la performance complessiva dell’azienda.
Principi comuni. 1. L’affidamento e l’esecuzione degli Appalti da parte di LRH, ai sensi del presente Regolamento, avviene in conformità ai principi del Trattato UE, garantendo la qualità delle prestazioni nel rispetto dei principi economicità, efficacia, tempestività, correttezza, libera concorrenza, non discriminazione e parità di trattamento, trasparenza e pubblicità, proporzionalità, rotazione, nonché i principi del Codice Etico del Gruppo Lario Reti.