Disciplina giuridica Clausole campione

Disciplina giuridica. ◽ Il contratto di noleggio è tipologicamente autonomo rispetto al contratto di trasporto.
Disciplina giuridica. L’analisi strutturale della permuta a catena condurrebbe, così, l’in- dagine verso l’istituto della delegazione, che, pure, si presta ad essere inquadrato nell’ambito del rapporto giuridico plurilaterale senza co- munione di scopo. Sembra, peraltro, opportuno completare l’indagine sulla permuta a catena, sotto il profilo della disciplina applicabile ed in particolare dell’analisi delle norme dettate in tema di compravendita suscettibili di applicazione analogica e sotto il profilo della possibilità di prevede- re il meccanismo della retroattività reale anche nell’ipotesi dell’unico contratto plurilaterale, oltre che in quella della permuta a favore di terzo sospensivamente condizionata al trasferimento dal terzo allo stipulante. Sotto il primo profilo, la permuta a catena può essere, sia un con- tratto ad effetti reali immediati, sia un contratto ad effetti reali, in tutto o in parte, differiti: ad esempio, A trasferisce in permuta, con patto di riservato dominio, a B l’area edificabile alfa; B trasferisce in permuta a C alcune unità dell’erigendo fabbricato; C trasferisce in permuta, con patto di riservato dominio, ad A un altro bene immo- bile di rilevante valore. La realtà dei traffici commerciali è, anzi, assai spesso fatta di ope- razioni triangolari come quella sopra esemplificata, spesso stipulate nella forma di più contratti preliminari, collegati o meno a seconda delle ipotesi; ne discende l’opportunità della presente indagine, in quanto l’individuazione certa della disciplina applicabile mette a di- sposizione dei privati uno strumento negoziale ulteriore rispetto a quelli solitamente praticati. L’analisi delle norme dettate in tema di compravendita, suscetti- bili di applicazione analogica alla permuta a catena, va condotta di- stinguendo due gruppi di norme: il primo gruppo ricomprende quel- le norme nelle quali il prezzo costituisce un presupposto essenziale: cfr. artt. 1474, 1498, 1499, 1518, 1531-1536, 1540 c.c.; in queste ipo- tesi, l’applicazione analogica è assolutamente preclusa; il secondo gruppo è costituito da quelle norme, nelle quali il prezzo non è un presupposto essenziale e può, nella disciplina della permuta a catena, essere sostituito dalla cosa, ovvero, laddove si prevede una riduzione di prezzo – cfr. artt. 1480, 1484, 1489, 1492 c.c. – da una indennità; in queste ipotesi, l’applicazione analogica è possibile, tenendo, peral- tro, sempre presente la natura di rapporto giuridico plurilaterale del- la permuta a catena. In parti...
Disciplina giuridica a) Obbligazioni del depositario Custodia art. 1768 c.c. diligenza nella custodia
Disciplina giuridica.  Il contratto di noleggio è tipologicamente autonomo rispetto al contratto di trasporto.
Disciplina giuridicaLa disciplina giuridica prevede: - salvo patto contrario, l’associante non può attribuire partecipazioni per la stessa impresa ad altre persone senza il consenso dei precedenti associati; - l’associante ha la libera disponibilità di quanto conferitogli dall’associato; - il contratto può determinare quale controllo l’associato possa esercitare sull’impresa. In ogni caso egli ha diritto al rendiconto dell’affare compiuto; - in caso di insolvenza dell’associante causa il fallimento, l’associato ha diritto di insinuare il suo credito per quella parte del conferimento che non è assorbita dalle perdite a suo carico.
Disciplina giuridica. Quanto alla concreta disciplina dell’articolo 36 della legge n. 392 del 1978, sembra da respin- xxxx l’equiparazione con l’arti- colo 1407 comma primo Codice civile, in quanto la comunica- zione al locatore non è richiesta per l’efficacia nei suoi confron- ti della cessione, nè per dirime- re eventuali conflitti tra più ces- sionari di azienda (27) o della locazione, ma soltanto per far decorrere il termine di trenta giorni entro il quale il locatore può opporsi per gravi motivi. Ne deriva, che il conduttore non è inadempiente per il semplice fatto di avere trasferito la dispo- nibilità dell’immobile al cessio- nario dell’azienda e del contrat- to di locazione prima di avere effettuato la comunicazione, es- sendo la cessione già perfetta ed efficace (28). Dal punto di vista formale, la prescrizione della raccomandata con avviso di ri- cevimento per la comunicazio- ne al locatore è troppo precisa per poter essere superata, sosti- tuendo la forma prescelta con altre modalità (29), mentre nes- sun onere formale viene indica- to per l’opposizione del locato- re. Per quanto riguarda la legit- timazione alla comunicazione al locatore, benchè la lettera della norma sembri attribuirla soltanto al cedente, in quanto parte del contratto ceduto, è sta- to chiarito (30), che la ratio le- gis è quella di obbligare alla co- municazione il cedente nei con- fronti del cessionario, senza escludere la legittimazione di quest’ultimo, che, peraltro, è il principale interessato al conso- lidamento degli effetti della cessione. Quanto poi ai gravi motivi, che legittimano l’oppo- sizione del locatore, si è osser- vato (31) che essi, da un lato, ri- guardano la persona del cessio- nario o del subconduttore e, dall’altro, possono essere di or- dine economico o morale. Dal primo punto di vista si è fatto l’esempio della notoria insol- venza, del fallimento o dello sfratto per morosità da altri lo- cali, a nulla rilevando che il lo- catore sarebbe, comunque, ga- rantito dalla permanente re- sponsabilità dell’originario conduttore; si può infatti osser- vare, da un lato, che la respon- sabilità di quest’ultimo digrada, in caso di cessione, da principa- le a sussidiaria, come in tutte le ipotesi di accollo cumulativo (32), diventa, cioè, subordinata, non già, alla preventiva escus-
Disciplina giuridica. A parte le differenze di regime sopra accennate i due moduli convenzionali sono sottoposti ad una disciplina in parte comune. Gli accordi devono essere stipulati a pena di nullità per atto scritto salvo che la legge disponga altrimenti. L’onere formale è necessario per garantire la certezza dei rapporti ed i necessari controlli amministrativi. Ad essi si applicano i principi del codice civile in materia di obbligazioni e contratti in quanto compatibili ove non sia diversamente stabilito. Al riguardo è pacifica l’applicazione del principio che impone alle parti di comportarsi secondo buona fede. Alla stregua di tale principio anche la parte pubblica deve osservare le regole di correttezza, proporzionalità, adeguatezza nella fase di formazione, conclusione ed esecuzione del rapporto, pena l’obbligo di risarcimento del danno. Sono applicabili anche le regole sull’interpretazione del contratto, sulle condizioni, non quelle sulla rescissione o risoluzione per inadempimento, sul lo scioglimento unilaterale dal vincolo per il quale il legislatore detta una disciplina specifica. Al riguardo l’art. 11 riconosce all’autorità agente il potere di recedere dall’accordo per sopravvenuti motivi di pubblico interesse salvo ed impregiudicato l’indennizzo per i pregiudizi verificatisi in danno del privato. In dottrina questo potere di recesso viene ricondotto al genus dell’autotutela decisoria. In realtà si tratta di una forma di autotutela “legata”, perché si devono contemperare le ragioni della pubblica autorità a non rimanere vincolata agli impegni assunti, quando sopravvenute situazioni di fatto e di diritto esigono di riconsiderare l’assetto di interessi raggiunto e le ragioni private. Proprio per queste esigenze l’istituto si pone in una via di mezzo tra il regime di autotutela decisoria ed il regime privatistico. In materia negoziale vige il principio della irretrattabilità del consenso: infatti l’art. 1373 C. C. sancisce che il contratto ha forza di legge tra le parti e può essere sciolto per mutuo consenso o nei casi previsti dalla legge. In materia di provvedimenti amministrativi non sussiste un analogo vincolo per l’Amministrazione. Ad essa è infatti riconosciuto il potere discrezionale di ritirare il provvedimento emanato quanto ad un riesame l’ha riconosciuto incompatibile con l’interesse pubblico attuale e concreto. In materia di accordi amministrativi in discorso il potere di recesso è legato nel suo esercizio alla ricorrenza di determinate condizioni. A tute...
Disciplina giuridica le obbligazioni delle parti
Disciplina giuridica le obbligazioni delle parti 4.1 La facoltà di restituzione nel contratto estimatorio