Processo decisionale Clausole campione

Processo decisionale. Tutte le decisioni del Gruppo di revisione devono restare anonime. Se, nonostante gli sforzi compiuti in buona fede, il Gruppo di revisione non riesce a trovare un accordo, la questione dovrà essere sottoposta ai rappresentanti di ENEL e dell'Appaltatore espressamente nominati nel Contratto, che si incontreranno in tempi brevi e negozieranno in buona fede per risolvere la questione.
Processo decisionale. 1. L’OMC si attiene alla prassi delle decisioni adottate all’unanimità in vigore nel quadro del GATT 19475 6. Xxxxx disposizioni diverse, qualora risulti impossibile adottare una decisione all’unanimità, la decisione relativa alla questione in discus- sione viene posta ai voti. Nelle riunioni della Conferenza dei Ministri e del Consiglio generale, ogni Membro dell’OMC ha un voto. Qualora le Comunità europee eserci- tino il loro diritto di voto, esse hanno un numero di voti pari al numero dei loro Stati membri7 Membri dell’OMC. Le decisioni della Conferenza dei Ministri e del Consi- glio generale sono prese in base alla maggioranza dei voti espressi, salvo diverse disposizioni del presente Accordo o dell’Accordo commerciale multilaterale in questione8.
Processo decisionale. Rispetto alla ricollocazione dei parcheggi di prossimità P5 e P6, sono state esplorate diverse soluzioni che prevedessero al contempo una localizzazione temporanea e definitiva, e che avessero come obiettivo quello di giungere a una soluzione in aree tali da garantirne analoghe condizioni di funzionalità ed accessibilità rispetto alla collocazione originaria. Una delle prime ipotesi esaminate prevedeva lo spostamento dei P5 e P6 in area ex – CAMFIN nei Comuni di Rho e Pero, per un totale di 2.300 p.a., valutando anche la possibilità di estendere il perimetro dell’AdP a tale comparto, sulla base di un’ipotesi di trasformazione urbanistica illustrata da Fondazione Fiera Milano; tale ipotesi presentava tuttavia numerose problematiche di carattere tecnico-giuridico ed è stata quindi scartata. A seguito degli approfondimenti effettuati, in particolare attraverso lo studio sviluppato da Systematica per Sviluppo Sistema Fiera S.p.A nel 2012, sono state analizzate le alternative di localizzazione per il bacino di sosta sulla base di una approfondita analisi geometrica e funzionale, in coerenza con l’attuale sistema di accessibilità ai bacini di sosta del Polo Fieristico. Andando a ricostruire la massima contemporaneità di veicoli presenti nei parcheggi di prossimità grazie ai dati raccolti dalla Fiera, parametro chiave per la definizione dell’effettiva necessità di sosta del comparto fieristico, la ripartizione modale è risultata essere pari a quella prevista (70-30) solo fino all’apertura della fermata metropolitana Rho- Fiera, evento che ha visto questi valori muoversi verso ripartizioni comprese tra il 50-50 e il 60-40 a favore del trasporto pubblico, a seconda degli eventi e degli anni. Una nuova soluzione localizzativa più adeguata (attualmente già completata) è risultata essere l’area denominata “Parco Nord”, situata in prossimità della rotatoria di Mazzo di Rho tra i fasci di binari della ferrovia storica e del tracciato dell’Alta Velocità verso Torino. L’area si colloca nella frazione Mazzo di Rho nella zona detta di Pantanedo, compresa tra la Fiera, il nucleo abitato d Rho e quello di Cerchiate, vicino alla porta Ovest del Polo Fieristico, alle spalle dei parcheggi P1 e dei multipiano. Il livello di funzionalità e prestazione generale del sistema di accessibilità con ricollocazione dei bacini di sosta P5-P6 è risultato del tutto comparabile alle attuali condizioni di viabilità. Secondo i risultati degli studi effettuati quindi, il progetto riesce nel suo ...
Processo decisionale. I Parcheggi “remoti” al servizio del Polo Fieristico non costituiscono un fattore di interferenza in senso stretto, ma una previsione urbanistica incompatibile con il progetto del Sito Expo e da coerenziare con la disciplina urbanistica della fase Post- Expo. Il Comune di Milano, con il supporto di ATM, ha preso in esame e ha approfondito l’ipotesi localizzativa lungo l’asta di via Novara a Milano, dove sono disponibili alcune aree a parcheggio, ossia gli ex Parcheggi di Italia ‘90 (uno poco distante dallo svincolo della Tangenziale Ovest denominato “Dazio”; uno lungo xxx Xxx Xxxxxxxxx, utilizzato come Centro Veicoli Rimossi del Comune di Milano; alcune aree lungo via Caldera), con una disponibilità complessiva di circa 2.500-3.000 posti auto. Per quanto riguarda le ipotesi di localizzazione, a seguito dell’attività svolta dalla Segreteria Tecnica e dal Gruppo Operativo Accessibilità e sistema dei Parcheggi del Polo Fieristico, è stata confermata in via definitiva la soluzione di via Novara-Dazio per la collocazione dei parcheggi remoti del Polo Esterno di Fondazione Fiera. La soluzione ha comportato la necessità di sgombero e ricollocamento del campo nomadi. Il sito è stato inoltre già in parte utilizzato in via sperimentale con successo in occasione della manifestazione fieristica “Artigiano in Fiera 2012” e Salone del Mobile 2013, con l’attivazione di circa 1.000 dei 1.500 p.a. potenzialmente disponibili. In esito agli approfondimenti tecnici sviluppati nello “Studio di Mobilità ed Analisi del Sistema di Sosta” realizzato da Systematica, è stato possibile rideterminare il fabbisogno attuale dei parcheggi remoti, rispetto ai 4.000 posti auto previsti originariamente, riducendolo a 2.500 p.a. Secondo lo studio, infatti, la complessiva dotazione di sosta (sistemi di sosta di prossimità e remota) che era prevista di 14.000 p.a. risulta essere diminuita, in linea con la domanda di sosta attesa. Sempre secondo lo Studio, la problematica relativa a un'efficace gestione del traffico fieristico durante gli eventi di maggior affluenza porta alla necessità di una dotazione aggiuntiva rispetto all'offerta di sosta di prossimità (10.000 p.a. circa) pari a circa il 25% del valore complessivo, dotazione che ha portato la capacità complessiva (sistema di sosta di prossimità e remota) a circa 12.500 posti auto, identificato come valore target per lo scenario a lungo termine. Si è osservato inoltre che in base all’esperienza fin qui maturata i parcheggi remoti sono utili...
Processo decisionale. La fase di ampliamento della rete distributiva fisica che ha caratterizzato le banche italiane nel periodo 1980-1990 è stata accompagnata da una reingegnerizzazione dei processi bancari, favorita anche dalle nuove tecnologie informatiche. Accanto al decentramento operativo si è verificato un crescente decentramento decisionale, che ha visto la valorizzazione della figura del Titolare di Filiale/Agenzia e la creazione - in talune realtà - di una gerarchia tra filiali. Ad alcune di esse (filiali capozona) sono stati, infatti, affidati la funzione di coordinamento e il ruolo di livello decisionale intermedio tra la Direzione generale e i punti operativi localizzati nella medesima area territoriale (variamente determinata). Sono evidenti gli obiettivi perseguiti in termini di riduzione dei tempi di risposta agli utenti e di più efficace utilizzo delle conoscenze acquisibili a livello locale sulle esigenze e sulle caratteristiche della clientela, oltre che di motivazione/responsabilizzazione del personale. E’ altrettanto chiaro l’impegno che la scelta organizzativa del decentramento decisionale ha comportato, in termini sia di creazione dei presidi di coordinamento e controllo - necessari per garantire il rispetto di indirizzi unitari - sia di innalzamento delle capacità professionali della compagine. L’utilizzo dei canali innovativi ha indubbiamente introdotto un elemento di discontinuità in questo contesto. In proposito, molti studiosi ritengono che l’adozione del modello di banca virtuale segni il passaggio da strutture organizzative burocratiche di tipo piramidale, piuttosto rigide, a strutture, definite snelle o piatte (flat organization), di notevole flessibilità (42). Il gruppo di lavoro ha cercato di sottoporre a verifica tale affermazione. Le esperienze maturate dalle banche rappresentate fanno emergere situazioni diversificate. Il ridisegno delle strutture organizzative, realizzato per consentire l’integrazione tra la rete fisica di distribuzione e quella virtuale e rendere la complessiva rete coerente con le strategie aziendali di sviluppo e di posizionamento, ha determinato, in talune realtà, una riduzione dei livelli gerarchici e, in altre, una profonda modificazione nei ruoli e nelle competenze. Fra le opzioni organizzative adottate risulta predominante il modello della divisionalizzazione per tipo di clientela, esteso sia alla Direzione generale sia alla rete distributiva. Sul territorio, pertanto, sono state collocate figure responsabili, dal pu...
Processo decisionale. Allo scopo di garantire chiarezza, trasparenza ed efficacia alla definizione e gestione delle politiche di remunerazione del Gruppo CRBZ, l’intero processo è stato regolamentato e sottoposto all’approvazione del Consiglio di Amministrazione. Di seguito sono descritti i principali attori del processo: • l’Assemblea dei Soci; • il Consiglio di Amministrazione; • l’Amministratore Delegato / Direttore Generale • la Funzione Pianificazione Strategica; • la Funzione Risorse Umane; • Risk Management, Compliance e Internal Audit, quali funzioni aziendali di controllo.
Processo decisionale. 1. Il Consiglio dei rappresentanti adotta le sue decisioni per consenso. Una proposta sottoposta a esame nel corso di una seduta del Consiglio dei rappresentanti è consi- derata adottata per consenso se, durante la seduta, nessun membro dell’ACICI vi si oppone formalmente. La presente disposizione s’applica parimenti, mutatis mutandis, alle decisioni del Consiglio d’amministrazione.
Processo decisionale. Nei procedimenti che riguardano un minore, l'autorità giudiziaria, prima di giungere a qualunque decisione, deve:
Processo decisionale. Tutte le decisioni degli Stati parte della Convenzione o dei loro rappresentanti ai sensi del presente Protocollo saranno adottate per consensus.

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  • Collegio Sindacale Il collegio sindacale dell’Emittente in carica alla Data del Documento di Ammissione è stato nominato dall’assemblea del 10 aprile 2018, e rimarrà in carica per un periodo di tre esercizi sino all’approvazione del bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2020. I componenti del collegio sindacale della Società alla Data del Documento di Ammissione sono indicati nella tabella che segue. Nome e Cognome Carica Data e luogo di nascita Xxxxxxxxxx Xxxxxx Presidente del Collegio Sindacale 3 luglio 0000 - Xxxxx (XX) Xxxxxxxxx Xxxxxx Sindaco effettivo 24 giugno 0000 - Xxxxxxxxxx (XX) Xxxxxx Xxxxxx Sindaco effettivo 18 gennaio 1969 - Xxxxx Xxxxx Xxxxx Sindaco supplente 22 ottobre 0000 - Xxxxxxxxx (XX) Xxxxxx Xxxxxx Xxxxxxx supplente 7 ottobre 0000 - Xxxxxxxxx (XX) I componenti del collegio sindacale sono domiciliati per la carica presso la sede della Società. Tutti i componenti del collegio sindacale sono in possesso dei requisiti di onorabilità e professionalità richiesti dall’art. 2399 Codice Civile. Si riporta un breve curriculum vitae dei membri del collegio sindacale della Società, dal quale emergono la competenza e l’esperienza maturate in materia di gestione aziendale.

  • Trattamento economico e normativo La retribuzione verrà corrisposta a ciascun lavoratore in proporzione alla quantità di lavoro effettivamente prestato. Ai fini dell’assicurazione generale obbligatoria IVS, dell’indennità di malattia e di ogni altra prestazione previdenziale ed assistenziale e delle relative contribuzioni, il calcolo viene effettuato il mese successivo a quello della prestazione con eventuale conguaglio a fine anno, con riferimento alla durata effettiva del lavoro prestato. Vengono assegnati in modo proporzionale al lavoro svolto ogni altra attribuzione e/o diritto contrattualmente previsto correlato direttamente alla durata della prestazione come le ferie, le mensilità aggiuntive e tutti gli altri elementi retributivi accessori. Al lavoratore assente per malattia o infortunio viene corrisposta la integrazione contrattuale retributiva commisurata alla media delle percentuali di prestazione lavorativa risultante dalle ultime quattro settimane lavorate. Al lavoratore coobbligato, che effettua una prestazione lavorativa supplementare e/o straordinaria, perché tenuto a sostituire altro lavoratore coobbligato, ma impossibilitato a causa di assenza viene attribuita la retribuzione aggiuntiva proporzionata alla quantità di lavoro svolto senza maggiorazione alcuna fino al raggiungimento dell’orario normale di lavoro settimanale.

  • Rinuncia al diritto di surroga La Società rinuncia, salvo il caso di dolo, al diritto di surrogazione derivante dall’art. 1916 del Codice Civile verso le persone delle quali l’Assicurato debba rispondere a norma di legge, gli utenti nonché i clienti dell’Assicurato, le associazioni, i patronati, altri enti pubblici ed enti in genere senza scopo di lucro nonché verso le Aziende da esso controllate o partecipate purché l’Assicurato non decida di esercitare tale diritto.

  • Offerte Il Cliente può selezionare le seguenti offerte disponibili.

  • Verifiche ed ispezioni 1. L'Ente e l’organo di revisione dell’Ente medesimo hanno diritto di procedere a verifiche di cassa ordinarie e straordinarie e dei valori dati in custodia come previsto dagli artt. 223 e 224 del D.Lgs. n. 267 del 2000 ed ogni qualvolta lo ritengano necessario ed opportuno. Il Tesoriere deve all'uopo esibire, ad ogni richiesta, i registri, i bollettari e tutte le carte contabili relative alla gestione della tesoreria.

  • DESCRIZIONE DEI LAVORI I lavori che formano l'oggetto dell'appalto possono riassumersi come appresso, salvo più precise indicazioni che all'atto esecutivo potranno essere impartite dalla Direzione dei Lavori.

  • Assunzione del personale 1. L’assunzione del personale viene effettuata dall’Azienda in conformità alle norme con- trattuali e di legge, con particolare riguardo alle disposizioni del D. Lgs. 30.6.2003, n. 196 sulla tutela della riservatezza personale.

  • Modifica del contratto durante il periodo di efficacia Il contratto potrà essere modificato senza che sia necessaria una nuova procedura di affidamento nei casi previsti dall’art. 106 del d. lgs. 50/2016. Le modifiche, nonché le varianti, devono essere autorizzate dal Responsabile Unico del Procedimento. Il Responsabile Unico del Procedimento su proposta dei Servizi utilizzatori dei beni oggetto del presente capitolato (Unità di Biochimica Clinica, Unità di Patologia Clinica, Unità di Ingegneria Clinica), autorizza direttamente modifiche del contratto al verificarsi di cause impreviste e imprevedibili o per l’intervenuta possibilità di utilizzare materiali, componenti e tecnologie non esistenti nel momento di inizio della procedura di selezione del contraente che possono determinare, senza aumento di costi, significativi miglioramenti nella qualità delle prestazioni da eseguire. Negli altri casi, sempreché trattasi di modifiche non sostanziali ma che comportano un aumento del valore iniziale del contratto, le modalità di rilascio dell’autorizzazione sono stabilite con un provvedimento ad hoc dell’amministrazione aggiudicatrice, in cui sono specificate le ragioni della necessità della modifica. La soglia di importo entro cui sono consentite modifiche è fissata nel limite dei due quinti del valore del contratto iniziale. I prezzi proposti potranno essere soggetti a revisione annuale, rimanendo fissi per iprimi dodici mesi di esecuzione della fornitura. Il procedimento di revisione in favore del fornitore sarà attivato esclusivamente su istanza di parte; la stessa dovrà essere motivata, recare un’analisi di mercato e di andamento dei prezzi dei fattori produttivi supportata da idonea documentazione a dimostrazione della effettiva necessità di adeguamento dei prezzi. La richiesta di revisione prezzi dovrà essere effettuata entro il termine perentorio decadenziale di tre mesi decorrenti dall’inizio di ciascun anno di fornitura. Qualora emerga dall’istruttoria l’effettiva necessità di revisione dei prezzi si terrà conto, per quantificare la variazione, di elaborazioni ufficiali di prezzi di riferimento da parte di soggetti pubblici e, in assenza di questi dell’indice dei prezzi al consumo perle famiglie di operai ed impiegati (FOI – nella versione che esclude il calcolo dei tabacchi), verificatesi nell’anno precedente. L’aggiornamento dei prezzi non può superare comunque il 100% della predetta variazione accertata dall’ISTAT. La revisione del prezzo in favore dell’A.O. sarà attivata d’ufficio in occasione di elaborazioni, attinenti ai beni oggetto del contratto, di indici concernenti il miglior prezzo di mercato desunto dal complesso delle aggiudicazioni di appalti di beni e servizi o di prezzi di riferimento o di definizioni di costi standard, da parte di soggetti pubblici. Qualora si raggiunga un aumento o una diminuzione dei prezzi contrattuali in misura non inferiore al 10% e tale da alterare significativamente l’originario equilibrio contrattuale, le parti possono esercitare il diritto di recesso senza indennizzo. Nel caso in cui si renda necessario, in corso d’esecuzione, un aumento o una diminuzione della fornitura, il soggetto aggiudicatario è obbligato ad assoggettarvisi sino alla concorrenza del quinto del prezzo di gara alle stesse condizioni del contratto. Oltre tale limite, il soggetto aggiudicatario ha diritto, se lo richiede, alla risoluzione del contratto. In questo caso la risoluzione si verifica di diritto quando il soggetto aggiudicatario dichiari all’A.O. che di tale diritto intende avvalersi. Se il soggetto aggiudicatario non intende avvalersi di tale diritto, è tenuto ad eseguire le maggiori o minori forniture richieste alle medesime condizioni contrattuali.

  • Prestazione lavorativa I rapporti di telelavoro possono essere instaurati ex novo oppure trasformati, rispetto ai rapporti in essere svolti nei locali fisici dell'impresa. Resta inteso che la telelavoratrice o il telelavoratore è in organico presso l’unità produttiva di origine, ovvero, in caso di instaurazione del rapporto ex novo, presso l’unità produttiva indicata nella lettera di assunzione. I rapporti di telelavoro saranno disciplinati secondo i seguenti principi:

  • COSTI DELLA SICUREZZA 1. Le Amministrazioni Contraenti, ai sensi dell’art. 26 del D. Lgs. 81/2008, provvederanno, prima dell’emissione dell’Ordinativo di Fornitura, ad integrare il “Documento di valutazione dei rischi standard da interferenze” allegato ai documenti di gara, riferendolo ai rischi specifici da interferenza presenti nei luoghi in cui verrà espletato l’appalto. In tale sede le Amministrazioni Contraenti indicheranno i costi relativi alla sicurezza (anche nel caso in cui essi siano pari a zero).