Intervento Clausole campione

Intervento. Volevo sapere, a livello statistico, quanti sono gli interventi realizzati. Cioè quanti provvedimenti di ritiro dal mercato sono stati emanati? Guardi, diciamo moltissimi, perché l'ultimo anno dovrebbero essere stati circa 100 e qualcosa per quanto riguarda prodotti di tipo definitivo, tenga presente che molti di questi vengono pubblicati in Gazzetta e molti altri non vengono pubblicati; quindi quantificare con precisione.... parlo di quelli nazionali. Comunque, è importante fare questa distinzione: i provvedimenti non sempre sono uguali, cioè dire un numero preciso è difficile perché un provvedimento può essere emanato relativamente a due diversi tipi di giocattoli, per cui un unico provvedimento può comprendere diversi tipi di giocattoli. Comunque in generale sono circa un centinaio, tenga presente che riguardano diversi prodotti: prevalgono comunque occhiali da sole e giocattoli. Questi sono i prodotti con le non conformità più frequenti. Esistono altre questioni, i tessili, per esempio. Gli elettrici non conformi rappresentano un problema grossissimo, che, purtroppo, è sottovalutato; sui giocattoli pericolosi si pone maggiore attenzione vuoi anche in considerazione del loro destinatario, mentre non ve n'è abbastanza per l'elettrico. Recentemente c'è stato un incidente ad una signora con una coperta elettrica, non so cosa di preciso le sia successo. Il settore degli elettrici è comunque delicatissimo e anche lì abbiamo emanato una serie di provvedimenti disparati. C'è da dire che esiste un, per così dire, andamento stagionale nell'emanazione dei provvedimenti. Mi spiego: ci sono delle campagne di informazione sui requisiti degli occhiali da sole fatte durante il periodo che precede l’estate, si potenziano i controlli nel settore e per quel prodotto risultano più numerosi in quel periodo. Poi c'è il caso delle candele luminose sotto Natale che impegnano molto le Camere di Commercio nel periodo invernale. Sostanzialmente i provvedimenti emanati riguardano giocattoli, occhiali da sole e particolari tipologie di elettrici.
Intervento. Nestlé investe per realizzare un sistema di welfare aziendale avanzato e innovativo, che permetta alle persone di approcciare il lavoro non solo per ottenere una realizzazione professionale, ma anche per ottenere una soddisfazione personale, lasciandoli liberi di poter esprimere le proprie migliori potenzialità. Il modello di welfare aziendale è uno strumento a supporto della sostenibilità sociale delle attività di Nestlé, per questo la realizzazione del nuovo modello di welfare aziendale ci vedrà impegnati nel lungo periodo. Agiamo secondo una duplice direttrice: da un lato avviando politiche a livello nazionale capaci di intervenire sul cambiamento culturale e dall’al- tro ascoltando le esigenze specifiche delle nostre persone che operano sul territorio e quin- di rispondendo in modo mirato ai loro bisogni. Le nostre prospet- tive di sviluppo pog- giano sulla traietto- ria del ciclo di vita delle persone e sull’attenzione alla convivenza tra le diverse generazioni che si affiancano all’interno dell’organizzazione aziendale. Infatti, giovani e figure senior devono poter partecipare alla vita aziendale nel diverso con- tributo, di indiscusso valore, che possono offri- re alla crescita aziendale e di conseguenza al sistema Paese. Per noi welfare aziendale si traduce in welfare inclusivo, generativo e BenEssere della persona perché crea valore condiviso per l’impresa e il territorio attraverso relazioni pubblico-privato. Solo per citare alcuni dei progetti innovativi messi a punto, riprendiamo di seguito alcuni esempi concreti: · Il congedo di paternità: tra i primi nel 2012 ad aver introdotto in Italia i 15 giorni di con- gedo di paternità pagato al 100% (in più ri- spetto ai 3 che già riconoscevamo ai nostri lavoratori). Facendo volontariamente pro- prie le indicazioni del Parlamento Europeo, Nestlé vuole contribuire all’affermarsi di un nuovo modello culturale che non escluda il padre dalle emozioni e dalle responsabilità che sorgono alla nascita di un figlio e che contribuisca a ridurre gli ostacoli che, spes- so, la madre si trova a dover superare per poter riprendere proficuamente la propria attività lavorativa e professionale. Nestlé vuole dare il proprio contributo ad un “ri- baltamento” dell’approccio alle Pari Oppor- tunità. Un approccio che, grazie ad una più equilibrata condivisione delle responsabilità genitoriali all’interno della famiglia, favori- sca la valorizzazione della maternità e della paternità come elementi centrali del benes- sere e ...
Intervento chirurgico Qualsiasi atto cruento, manuale o strumentale, eseguito a fini terapeutici che richieda l’uso della sala operatoria.
Intervento. Interventi di sostegno alla domiciliarità; l’intensità del sostegno viene definita in sede progettuale e concordata con l’interessato. L’intervento dell’operatore è finalizzato a supportare la persona nelle attività di vita quotidiana (cura di sé, cura del proprio ambiente e dei propri spazi di vita) ed è finalizzato al mantenimento delle abilità acquisite nello svolgere le attività di vita quotidiana per permetterle di condurre una vita dignitosa e autonoma.
Intervento. Interventi di sostegno alla socialità, attraverso l’affiancamento delle persone in attività ludico ricreative e di aggregazione con finalità risocializzanti. Le buone relazioni permettono una migliore qualità della vita sociale pertanto l’intervento ha l’obiettivo di creare una rete amicale/affettiva, di ridare una identità sociale alla persona e permettergli di pensarsi come “individuo nel mondo”. Gli operatori coinvolti nei PTRI con Budget di Salute elaborano, realizzano, monitorano e verificano il percorso congiuntamente agli operatori dei servizi invianti al massimo ogni quattro mesi.
Intervento. Sempre sul piano aziendale, i contratti collettivi possono disciplinare la cessione dei riposi e delle ferie a favore dei lavoratori che assistono figli minori affetti da condizioni di salute che richiedono cure continue. Questa misura, che non è esclusivo appannaggio del secondo livello di contrattazione, può dare i suoi migliori esiti proprio nel contesto azien- dale, dove si ha una conoscenza diretta sulle condizioni familiari di cui sono portatori i dipendenti. Importanti strumenti sono, dunque, sul tavolo e sta adesso ai manager delle aziende, in primis le risorse umane, utilizzarli appieno in una fun- zione di crescita per le imprese e i lavoratori. • Q uando si discorre di efficienza fiscale e contributiva si entra in un territorio virtuoso del diritto del lavoro, dove gli interessi delle par- ti del rapporto – normalmente contrapposti, invece – convergono su un obiettivo comune, consolidando fiducia e soddisfazione reciproca. L’attribuzione di utilità welfare, così come la conversione in welfare di un importo in denaro maturato a titolo di premio di risultato, sono un esempio recente e lampante di tale “convergenza”. Immaginiamo che la retta di un asilo nido costi 100 Euro. Laddove il datore di lavoro volesse versare al lavoratore la somma lorda di Euro 100 in denaro, il secondo non avrebbe la disponibilità finanziaria sufficiente per sostenere interamente il valore della retta. Sul predetto importo, infatti, il lavoratore subirebbe un prelievo doppio: in primis, quello contributivo e, sull’imponibile così determinato, quello fiscale. egli avrebbe a versare la quota di contribuzione sociale a suo carico. Ben diversa è la sorte del premio di risultato convertito in welfare, il cui controvalore in denaro, nell’ambito delle riforme varate a partire dalla Legge di Stabilità del 2016, non è soggetto ad alcuna decurtazione, né da parte dell’INPS, né dall’Agenzia delle Entrate. In questo modo, un budget di Euro 100 allocato dall’impresa nell’am- bito di un ipotetico piano welfare non costerà al datore di lavoro un euro di più, al pari del lavoratore beneficiario che disporrà della somma esatta per onorare integralmente, tornando all’esempio di partenza, la retta dell’asilo. Come ormai noto, il veicolo prescelto dal legislatore per attivare que- sto circolo virtuoso – risparmio contributivo, quanto al datore di lavoro; aumento del potere di acquisto, quanto al lavoratore – è lo strumento di sintesi “per eccellenza” degli interessi delle parti del rapporto ...
Intervento. Una volta individuata la natura della segnalazione e raccolti tutti i dati necessari, il Customer Service di THRON provvederà ad avviare autonomamente la procedura di risoluzione o a fornire al Cliente un workaround temporaneo che gli consenta di aggirare l’anomalia fino alla completa risoluzione della stessa, permettendo al contempo di abbassare il livello di priorità della segnalazione.
Intervento. La garanzia non è la stessa? No, assolutamente, il livello di sicurezza deve essere lo stesso, quindi le modalità di recepimento sono le stesse. La differenziazione che esiste è semplicemente operativa nel senso che l'Italia opera mediante le Camere di Commercio ad esempio, strutture locali comparabili a strutture federali, come quelle che ci sono a livello comunitario. La modalità di svolgimento dei controlli è diversa, però il fine ultimo nell'ottica del nuovo approccio è assolutamente unitario cioè lo stesso livello di sicurezza. Prima si poteva esportare prodotti non conformi al di fuori dell'Unione Europea, con la nuova direttiva c'è questo specifico divieto perché come il consumatore europeo che deve essere tutelato, anche qualsiasi altro consumatore del mondo, deve vedersi garantito lo stesso livello di sicurezza. C'era un'altra domanda, mi sembra.
Intervento. Io volevo capire un attimo ... il consumatore segnala ... Non necessariamente, può farlo anche al Ministero, ad un’ Associazione di consumatori, il consumatore ha per sé diverse possibilità, si rivolge all'Associazione, si rivolge alla Camera di Commercio, all'Ufficio preposto, si rivolge direttamente al Ministero, si rivolge insomma al soggetto che è a lui più vicino, che gli è più comodo da contattare. Cosa fa la Camera di Commercio? Questo è il problema, diciamo che l'azione della Camera di Commercio consiste nell’acquisire il prodotto presso il luogo dove è stato individuato, secondo modalità ben precise. Inoltre si deve avere la certezza che il prodotto sia esattamente lo stesso. Più dati si hanno relativamente ad un prodotto e meglio si opera: dove è stato comperato, il nome del prodotto, la confezione del prodotto, ecc.. La Camera acquisisce il prodotto e poi lo invia con gli esemplari necessari per le prove al laboratorio. Lei dice “la Camera si può muovere da sola oppure deve aspettare, deve comunicarlo al Ministero?”. E’ questo che intende dire? Sì, inoltre mi rivolgo a Treviso per i prodotti acquistati a Treviso o per qualunque prodotto fabbricato in Italia? Certo, la logica vuole che se io compro il prodotto a Treviso io mi rivolga alla Camera di Treviso, perché a me più comoda. Se però il prodotto l'hanno fabbricato, che ne so, in Campania o in Cina? Ma il controllo lo fa la Camera di Commercio competente per territorio. Competente per territorio, per forza. Il primo esame del prodotto lo fa la Camera di Commercio che è stata contattata, che è stata investita della problematica. Poi si valutano le altre informazioni a disposizione. Se il prodotto è Made in Cina è difficile: si cerca di capire qual è la via di ingresso, si esamina il carteggio, e da lì ci si rivolge all'altra Camera di Commercio. Ricordiamoci che è necessario che le Camere comunichino tra di loro, ciò sarà più facile usando strumenti informatici per avere una comunicazione in tempo reale.
Intervento. E comunque dove vengono fatti i test? Sono fatti da laboratori che possiedono una struttura tecnica riconosciuta a tal fine. Non mi addentro in questo argomento per altro interessantissimo, l'ingegnere ci darà informazioni più dettagliate.