Azioni di sistema. Sono volte a consolidare la rete integrata con i servizi sociali, sanitari, educativi e formativi, e con l’INAIL (per il reinserimento e l’integrazione lavorativa delle persone con disabilità da lavoro) e con ulteriori risorse del territorio, in particolare del Terzo settore, per favorirne il collegamento e costruire una visione comune (anche attraverso la promozione di accordi) sul ruolo che ciascuno può ricoprire rispetto alla creazione di una filiera di opportunità di inserimento lavorativo. L’azione è in capo al Dipartimento politiche del lavoro e della formazione, ma prevede un diretto coinvolgimento del beneficiario nella sua attuazione, in un’ottica di sussidiarietà orizzontale, come prevedono i principi elencati all’art. 1 del d.lgs. 151/2015. Il beneficiario dovrà presentare la propria proposta rispetto a questa azione, che sarà poi approfondita e dettagliata all’interno della Cabina di regia.
Azioni di sistema. Presidiare e coordinare il sistema di governance • Garantire le funzioni di integrazione sociosanitaria con ASL e Azienda Ospedaliera • Coordinamento e messa a sistema del Segretariato sociale • Proseguire il percorso di omogeneizzazione delle prestazioni e dei servizi comunali • Ampliamento delle gestioni associate/coordinate • Disciplinare gli ambiti e le modalità di applicazione del nuovo ISEE • Rafforzamento degli ambiti di attuazione dell'integrazione sociosanitaria Non autosufficienza • Sostegno alle reti parentali • Qualificazione e regolarizzazione del lavoro di cura privato • Consolidare il sistema distrettuale di protezione giuridica • Attuare un modello di valutazione integrata del bisogno delle persone fragili • Uniformare a livello interdistrettuale i criteri e gli interventi a sostegno delle persone fragili • Gestione distrettuale Servizio Trasporto sociale • Sostenere e potenziare i progetti di supporto educativo mirati a favorire la piena inclusione scolastica dei minori disabili Salute Mentale • Sviluppare modalità di lavoro integrato con il DSM (Dipartimento Salute Mentale) • Garantire un supporto domiciliare qualificato a carattere socioassistenziale e educativo nell’ambito di progetti di presa in carico condivisi con CPS • Sviluppare la rete di comunità Minori e Famiglie • Azioni di rete dei servizi tutela minori • Rete di comunità • Azioni di razionalizzazione spesa derivante dal collocamento minori in comunità • Azioni di ampliamento capacità di intervento tutela minori / potenziare e qualificare • Collaborazione con servizio UONPIA Prima Infanzia • Azioni di governance distrettuale • Azioni di sostegno alla genitorialità Politiche Giovanili • Azioni di governance distrettuale e sovra distrettuale • Azioni di ampliamento della rete di risposta alle istanze giovanili • Azioni mirate di sensibilizzazione e contrasto ludopatie, uso sostanze, dipendenze, bullismo, social dipendenze, stili di vita • Azioni a sostegno del lavoro, dell’occupazione e dell’imprenditorialità giovanile Inclusione Sociale, Emarginazione, Povertà e Immigrazione • Azioni di contrasto alla povertà • Azioni di sostegno all’abitare • Immigrazione • Azioni di contrasto alla violenza di genere Il perseguimento di ciascun obiettivo e la realizzazione di ogni azione ha preso avvio con la programmazione relativa al triennio 2015-2017, programmazione che è stata poi prorogata per il successivo triennio 2018- 2020.
Azioni di sistema. L’area comprende i seguenti obiettivi: • Presidiare e coordinare il sistema di governance (A); • Garantire le funzioni di integrazione sociosanitaria con ASL e Azienda Ospedaliera (B); • Coordinamento e messa a sistema del Segretariato sociale (C); • Proseguire il percorso di omogeneizzazione delle prestazioni e dei servizi comunali (D); • Ampliamento delle gestioni associate/coordinate (E); • Disciplinare gli ambiti x xx xxxxxxxx xx xxxxxxxxxxxx xxx xxxxx XXXX (X); • Rafforzamento degli ambiti di attuazione dell'integrazione sociosanitaria (G). Ai fini della valutazione delle azioni di sistema, si reputa funzionale accorpare gli obiettivi come segue: • Governance e integrazione (obiettivi A, B, G); • Avvio e potenziamento di servizi distrettuali in gestione associata (obiettivi C ed E); • Omogeneizzazione di prestazioni e servizi indifferibili anche tramite l’applicazione del nuovo regolamento ISEE (obiettivi D ed F).
Azioni di sistema. Consistono in servizi gestionali inclusi nei servizi operativi, quali in particolare:
Azioni di sistema supporto alla revisione, implementazione, manutenzione evolutiva piattaforma FAD e gestione corsi; - supporto alla revisione degli attuali interventi per la definizione LEA sociosanitari nelle aree ad elevata integrazione; - partecipazione alla cabina di regia dei Sistemi informativi sociosanitari.
Azioni di sistema. Promozione e diffusione del contratto di apprendistato per il conseguimento della qualifica di IeFP Analisi dei fabbisogni professionali In funzione dei crediti riconosciuti si prevedono percorsi di durata: triennale, biennale, annuale Al termine di ogni annualità formativa il soggetto attuatore rilascia un’attestazione di frequenza e profitto all’apprendista e un’attestazione di frequenza all’impresa. Modello di raccordo, tra imprese e soggetti attuatori, per la formazione in impresa Metodologie di correlazione tra Qualifiche contrattuali e Figure di qualifica di IeFP certificabili nella Regione Piemonte Soggetti in diritto-dovere di istruzione e formazione: 990 ore (500 in modalità strutturata e 490 in modalità non strutturata: - 320 c/o soggetto attuatore - 670 c/o impresa Xxxxxxxx che hanno compiuto 18 anni: 790 ore (400 in modalità strutturata e 390 in modalità non strutturata): - 140 c/o soggetto attuatore - 650 c/o impresa Formazione esterna (solo strutturata): competenze di base e competenze tecnico professionali comuni Formazione interna (strutturata e non strutturata): competenze professionali specifiche Finanziata solo formazione esterna Costo max. € 520,00/apprendista /modulo 40 h (max. € 13/h) Il contributo pubblico è riconosciuto per la formazione di apprendisti assunti da PMI, con esclusione delle grandi imprese Enti accreditati nella Regione Lazio per la formazione continua con codice Orfeo coerente rispetto al contenuto del modulo; Altri soggetti che istituzionalmente svolgono attività di formazione e/o orientamento non tenuti all’accreditamento Non è ammessa la candidatura in ATI/ATS (costituite o costituende) tra più soggetti.
Azioni di sistema. Compito strategico della programmazione sociale di zona dell’Ambito è intervenire sulle azioni che si rendono necessarie per migliorare il sistema degli interventi e dei servizi (in termini organizzativi e di efficacia) e che sostengono i necessari cambiamenti del modello di risposta al bisogno delle famiglie. Gli Ambiti sono chiamati a ripensare i propri modelli di Governance e a strutturare sistemi di intervento sperimentali e innovativi che siano al passo con i cambiamenti sociali in atto, non solo dettati dalla crisi post COVID. Il Piano di Zona 2022-2023 intende incentivare in modo sostanziale una collaborazione più stretta ed organica con il Terzo Settore presente sul territorio, che miri a mobilitare e mettere a sistema sforzi, energie, professionalità e visioni, con l’obiettivo di costituire una Governance diffusa e un sistema di Welfare territoriale più coeso, strutturato, pronto ad affrontare le tematiche più storicamente presenti sul territorio ma anche le emergenze sociali che si presentano nello scenario attuale e quelle che si potranno presentare in futuro. La relazione organica prevede momenti strutturati e programmati di dialogo per analizzare i fenomeni e le problematiche sociali emergenti, per coordinare servizi e progettualità presenti, individuare nuove risposte che prevedano diverse messe a sistema degli interventi in campo e nuove iniziative, verificare le risorse pubbliche e private a disposizione per costruire il sistema di risposta ai bisogni del territorio e proporre la loro allocazione in termini di obiettivi e di modalità operative. Il Piano vuole rafforzare il ruolo del Terzo Settore all’interno dei percorsi di programmazione per la pianificazione delle risorse pubbliche favorendo un più ampio ricorso allo strumento della co-progettazione e promuovendo azioni di formazione degli attori del privato sociale e di confronto, al fine di rendere la Governance del territorio più accessibile ai diversi soggetti e alle loro differenti provenienze e caratteristiche. In tal senso, è stata già attivata una consulenza esterna finalizzata ad accompagnare l’Ufficio di Piano, gli enti locali e il Terzo Settore territoriale nel percorso di condivisione e sperimentazione delle nuove prassi. Da segnalare, in questa logica come anche la recente istituzione del Forum del Terzo Settore del Sud Milano, che raccoglie e coordina la variegata realtà degli operatori sociali, dalle associazioni più piccole alle fondazioni attive nell’ambito alla cooperazi...
Azioni di sistema. La dimensione territoriale del fenomeno migratorio e le problematiche comuni legate all’inserimento degli studenti stranieri necessitano per la propria risoluzione di azioni di sistema trasversali che permettano: - la messa in relazione degli studenti, dei docenti, delle famiglie, degli operatori; - la razionalizzazione delle risorse umane e finanziarie; - la circolarità delle competenze, delle informazioni, e dei materiali, favorendo lo sviluppo della cultura della comunicazione, della trasferibilità delle esperienze e delle buone prassi nonché della ricerca finalizzata al miglioramento dell'offerta formativa. In particolare si individuano le seguenti azioni di sistema:
Azioni di sistema. Tenuto conto delle specificità del tessuto produttivo sardo e di una necessaria e più ampia implementazione del Testo Unico nel territorio regionale, in fase di prima applicazione si prevedono azioni di sistema, finalizzate sia ad una migliore promozione dello strumento sia a favorire azioni di supporto alle imprese (redazione del PFI, programmazione ed organizzazione della formazione formale interna).
Azioni di sistema. Assunzione trasversale nelle azioni di sistema indicate delle specifiche esigenze dei diversi gruppi presenti nella popolazione carceraria (in base al genere, etnia, religione, età, disabilità, orientamento sessuale) e individuazione delle soluzioni in grado di rispondere ai differenti bisogni rilevati.