QUADRO DI RIFERIMENTO Clausole campione

QUADRO DI RIFERIMENTO. 1. Le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano (in seguito Regioni), le Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative della medicina generale (in seguito Organizzazioni Sindacali) con il presente Accordo definiscono le condizioni per il rinnovo dell’Accordo Collettivo nazionale, come disposto dall’articolo 8 del Decreto Legislativo 30 dicembre 1992 n. 502 e successive modificazioni ed integrazioni. 2. Il progressivo accentuarsi dei problemi inerenti alla sostenibilità economica del S.S.N. a fronte di crescenti esigenze di qualificazione dei servizi sanitari offerti, richiede una riprogettazione, seppur parziale, del sistema delle cure primarie, erogate da medici di medicina generale in collaborazione con altre figure professionali, con particolare attenzione alla valorizzazione dei servizi territoriali. Esiste la necessità di rispondere in modo adeguato, etico, deontologico e nuovo alla domanda crescente di salute, che va valutata e orientata, recuperando i valori e i principi della legge 23 dicembre 1978 n. 833, affermando l'esigenza di efficacia e appropriatezza della risposta sanitaria e sociale per un pieno utilizzo delle risorse del sistema a tutela di equità, eguaglianza e compatibilità del sistema socio – sanitario. 3. II nuovo quadro istituzionale, con Legge Costituzionale 18 ottobre 2001 n. 3, che modifica il Titolo V della Costituzione, ha affidato piena potestà alle Regioni sul piano legislativo e regolamentare in materia di salute, fatte salve le competenze attribuite dalle norme allo Stato. Il rinnovo dell’ Accordo Collettivo Nazionale deve riuscire a coniugare il nuovo quadro istituzionale con il rafforzamento del Servizio Sanitario Nazionale ( SSN). 4. II Piano Sanitario Nazionale 2003-2005, approvato con il D.P.R. 23 maggio 2003, nel testo risultante dall'atto di intesa in sede di Conferenza Unificata Stato - Regioni - Città ed autonomie locali del 15 Aprile 2003, dopo 25 anni dall'entrata in vigore della Legge n. 833 del 1978, pone il problema di un ripensamento della organizzazione del Servizio Sanitario Nazionale, individuando il territorio quale punto di forza per la organizzazione della risposta sanitaria e della integrazione socio sanitaria e per il governo dei percorsi assistenziali, a garanzia dei livelli essenziali e della appropriatezza delle prestazioni. 5. Particolare attenzione va riservata alla tematica della tutela della salute dei soggetti fragili, del bambino, dell’adolescente, dell’anziano e dei soggetti ...
QUADRO DI RIFERIMENTO. Le Regioni e le Province autonome (in seguito Regioni), le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative dei medici specialisti ambulatoriali ed odontoiatri, dei medici veterinari, dei biologi, dei chimici, degli psicologi (in seguito organizzazioni sindacali) con il presente Accordo definiscono le condizioni per il rinnovo dell’Accordo Collettivo Nazionale, come disposto dall’articolo 8 del D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni ed integrazioni, operante nel quadro istituzionale definito dalla Legge Costituzionale 18 ottobre 2001 n. 3 di modifica del Titolo V della Costituzione, la quale ha affidato piena potestà alle Regioni sul piano legislativo e regolamentare in materia di salute, fatte salve le competenze attribuite dalle norme allo Stato.
QUADRO DI RIFERIMENTO. PREMESSA E AMBITO DI APPLICAZIONE NEL GRUPPO i) il processo di istruttoria e deliberazione per le operazioni concluse con i Soggetti Rilevanti; ii) l’informativa agli Organi sociali per le operazioni concluse con parti correlate e con soggetti collegati; iii) l’informazione al mercato per le operazioni con parti correlate; iv) i limiti prudenziali e gli adempimenti di segnalazione periodica alla Banca d’Italia per l’attività di rischio nei confronti dei soggetti collegati. Le speciali misure di carattere organizzativo e procedurale riferite ai rapporti con tali insiemi di soggetti si aggiungono a regole di carattere più generale per la prevenzione dei conflitti di interessi. Queste ultime riguardano anche operazioni nelle quali l’esigenza di controllo non è tipizzata dal rilievo assegnato in via presuntiva al riscontro di una particolare categoria di controparti, sintomatiche dell’esistenza di un interesse rilevante esterno a quello del Gruppo. Le regole più generali sono basate su un principio di disclosure e astensione degli esponenti, dipendenti e collaboratori aziendali in conflitto di interessi. Intesa Sanpaolo S.p.A. (di seguito anche “Intesa Sanpaolo”, la “Capogruppo” o la “Società”) e le società direttamente o indirettamente controllate, italiane ed estere, sulle quali Intesa Sanpaolo esercita attività di direzione e coordinamento (“Società Controllate”) applicano e mantengono una politica di gestione delle operazioni con i Soggetti Rilevanti in coerenza con la normativa di riferimento quale parte integrante delle regole di prevenzione dei conflitti di interessi alle quali il Gruppo si attiene. Il presente Regolamento (di seguito anche “Regolamento”) stabilisce per l’intero Gruppo Intesa Sanpaolo (di seguito anche “Gruppo”, da intendere come comprensivo della Capogruppo e di tutte le società controllate italiane o estere): I. con riferimento ai rapporti con le parti correlate di Intesa Sanpaolo e i soggetti collegati del Gruppo Intesa Sanpaolo • i criteri per identificare le parti correlate e i soggetti collegati (cfr. par. 3); • i casi di esenzione dall’applicazione delle regole di istruttoria, deliberazione e informazione agli Organi e dalle regole di informativa al mercato (cfr. par. 5); • le procedure di istruttoria, proposta e deliberazione delle operazioni con parti correlate e soggetti collegati (cfr. par. 7 e 8); • gli adempimenti informativi successivi nei confronti degli Organi sociali della Capogruppo aventi a oggetto le operazioni con p...
QUADRO DI RIFERIMENTO. 1. Le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano (in seguito Regioni), le Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative a livello nazionale della pediatria di famiglia (in seguito Organizzazioni Sindacali) definiscono le condizioni per il rinnovo dell'Accordo Collettivo nazionale, come disposto dall'articolo 8 del Decreto Legislativo 30 dicembre 1992 n. 502 e successive modificazioni ed integrazioni. 2. Il progressivo accentuarsi dei problemi inerenti alla sostenibilità economica del S.S.N. a fronte di crescenti esigenze di qualificazione dei servizi sanitari offerti, richiede una riprogettazione, seppur parziale, del sistema delle cure primarie, con particolare attenzione alla valorizzazione dei servizi territoriali. Esiste la necessità di rispondere in modo adeguato, etico, deontologico e nuovo alla domanda crescente di salute, che va valutata e orientata, recuperando i valori e i principi della legge 23 dicembre 1978 n. 833, affermando l'esigenza di efficacia e appropriatezza della risposta sanitaria e sociale per un pieno utilizzo delle risorse del sistema a tutela di equità, eguaglianza e compatibilità del sistema socio – sanitario. 3.II nuovo quadro istituzionale, con Legge Costituzionale 18 ottobre 2001 n. 3, che modifica il Titolo V della Costituzione, ha affidato piena potestà alle Regioni sul piano legislativo e regolamentare in materia di salute, fatte salve le competenze attribuite dalle norme allo Stato. Il rinnovo degli AA.CC.NN. deve riuscire a coniugare il nuovo quadro istituzionale con il rafforzamento del SSN.
QUADRO DI RIFERIMENTO. Dalla seconda metà degli anni ‘90 il comune di Napoli si è dotato di diversi strumenti di pianificazione dei trasporti che hanno costituito il riferimento per la progettazione e la realizzazione degli interventi per la mobilità: in primo luogo le linee della metropolitana. Negli anni, in particolare, l’Amministrazione si è dotata dei seguenti strumenti: - Piano comunale dei trasporti con cui è stata definita una visione di lungo periodo della mobilità in città e sono stati individuati gli interventi sulla rete metropolitana per servire l'area urbana di Napoli; - Programma urbano parcheggi con cui sono state dettagliate le scelte inerenti le varie tipologie di sosta in struttura; - Piano della rete stradale primaria con cui sono stati individuati gli interventi di completamento e di riqualificazione della rete stradale; - Piano generale del traffico urbano con cui sono state definite le misure tattiche finalizzate alla riduzione del traffico veicolare privato; - Piano delle 100 stazioni con cui sono state proposte le stazioni da realizzare per ciascuna delle linee metropolitane; - Piano comunale dei trasporti con cui sono stati definiti gli interventi finalizzati al miglioramento dell'accessibilità alle stazioni della rete metropolitana. Gli strumenti di pianificazione suddetti rispondevano a un approccio tecnico – amministrativo per “comparti”, ovvero ciascuno strumento focalizzava l’attenzione solo una parte del sistema di mobilità. Ad oggi dobbiamo registrare, inoltre, che l'effettiva realizzazione delle opere inserite in questi Piani sta procedendo, sia per la complessità delle opere che per la difficoltà a reperire le necessarie risorse economiche, con tempi più lunghi di quelli all’epoca previsti. Le mutate condizioni economiche del Paese e il nuovo scenario di riferimento nazionale, sia normativo che strategico, le questioni inerenti la qualità dell’aria e complessivamente dell’ambiente urbano nelle città hanno posto la necessità di cambiare radicalmente l’approccio alla pianificazione della mobilità. Occorre, in primo luogo, una visione di area metropolitana. È necessario, inoltre, assumere come criterio fondamentale per la definizione e la scelta degli interventi il principio della sostenibilità ambientale ed economica, sia in termini di costi di investimento che di gestione. I riferimenti di carattere normativo per questo nuovo approccio alla pianificazione sono rappresentati dalla legge 340/2000, con la quale il legislatore ha istituito i Piani u...
QUADRO DI RIFERIMENTO. La minoranza rom è la più grande minoranza etnica d'Europa. Circa 10-12 milioni di rom vivono in Europa, tra questi, ca. 7,5 milioni di paesi insistono sul Programma SEE. L'esclusione e la privazione sociale dei rom è un problema irrisolto in tutta la zona, tuttavia in alcuni paesi (Romania, Ungheria, Serbia, Bulgaria, Slovacchia), a causa della elevata percentuale di popolazione rom, questi problemi si verificano in modo esponenziale. Le comunità Rom che vivono nei paesi ex socialisti sono state le più colpite dalla transizione politica che ha avuto luogo dopo il 1989 e dalla crisi economica degli ultimi anni. Diverse ricerche e studi che indagano la situazione dei Rom hanno dimostrato che, nonostante i molti decenni di attenzione e il gran numero di programmi e iniziative, i membri della comunità rom sono ancora esposti alla discriminazione e all'esclusione sociale, e le loro opportunità di accesso al lavoro, all'istruzione, ai servizi sociali, all'assistenza sanitaria, agli alloggi, ai servizi pubblici e della giustizia sono ancora molto limitati. Nonostante i programmi di lavoro rivolti ai Rom, il tasso di disoccupazione varia tra il 50% e l'80%. Il principale ostacolo per l'accesso al lavoro, oltre a pregiudizio e discriminazione, è che la stragrande maggioranza dei rom in età lavorativa manca di un adeguato livello educativo. Nell'area SEE molti bambini rom frequentano scuole con classi separate e solo una piccola parte continua gli studi nelle scuole superiori. L'apprendimento permanente negli Stati membri UE non include i Rom tra i gruppi target. I Rom spesso non ricevono servizi sociali forniti dai sistemi di welfare e in alcuni paesi esistono discriminazioni nei loro confronti. Il problema più critico per quanto riguarda le pari opportunità nell'area SEE è l'inadeguatezza degli alloggi. La situazione varia a seconda del paese e per tipo di insediamento, ma le comunità rom vivono spesso in insediamenti ghetto, segregati e senza adeguati servizi pubblici di base e in condizioni igieniche critiche. La povertà, le condizioni abitative malsane, così come l'accesso limitato alle cure sanitarie (compresa la loro assenza nei programmi di prevenzione per la salute e le campagne di screening) comportano la comparsa di malattie epidemiche (TBC, epatite) e la diminuzione significativa della speranza di vita nella popolazione rom. I fondi di pre-adesione e gli altri fondi dell'UE hanno offerto diverse opportunità finalizzate all'integrazione dei Rom (Phare, E...
QUADRO DI RIFERIMENTO. 2.1 Il Codice della strada e la Legge n. 41 del 23 marzo 2016 a) alla manutenzione, gestione e pulizia delle strade, delle loro pertinenze e arredo, nonché delle attrezzature, impianti e servizi; b) al controllo tecnico dell'efficienza delle strade e relative pertinenze; c) alla apposizione e manutenzione della segnaletica prescritta.
QUADRO DI RIFERIMENTO. In attuazione dei Regolamenti UE n.1144/2014, n. 2015/1829 e n. 2015/1831, l’organismo proponente ha il compito di selezionare, mediante procedura competitiva aperta, un Organismo di Esecuzione per la realizzazione del progetto denominato ““Balsamic Vinegar of Modena, the Original – Protected Geographical Indication from Europe” (acronimo “CTABM2”), presentato sul Bando 2019 “Call for proposals for simple programmes – Promotion of agricultural products”. Il Programma triennale, relativo ad attività di informazione e promozione rivolte al mercato USA, è stato presentato ad Aprile 2019 alla Commissione Europea, in conformità al Regolamento (UE) n. 1144/2014 – Promozione dei prodotti agricoli nei Paesi Terzi –Call for proposal Simple Programmes (2019/C 18/04). Il Xxxxxxxxx Xxxxxx Aceto Balsamico di Modena, in qualità di soggetto proponente, indice pertanto un Bando per la selezione di un “Organismo di esecuzione” incaricato della realizzazione del suddetto Programma. Il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena intende effettuare la selezione dell’Organismo di esecuzione attraverso una procedura di gara aperta nel rispetto dei principi di interesse transfrontaliero, di non discriminazione, parità di trattamento, trasparenza, pubblicità, proporzionalità, chiarezza e coerenza dei criteri di selezione e di aggiudicazione previsti con le finalità Sede Legale: Xxx Xxxxxxxx, 000 x/x - XXXXX xx Xxxxxx - 00000 Xxxxxx - Xxxxxx Sede Amministrativa: Xxxxx Xxxxxxxx, 000 - 00000 Xxxxxx - Xxxxxx Tel. +00 000 000000 - Fax +00 000 000000 - C.F. / P.I.: 02163700368 xxxx@xxxxxxxxxxxxxxxxxx.xx - xxxxxxxxxxxxxxxxxx.xx delle prestazioni richieste e con il valore delle medesime, miglior rapporto qualità-prezzo e assenza di conflitti d’interesse, alle condizioni indicate dai Regolamenti europei di riferimento e dall’ultimo Decreto disponibile, Decreto del Direttore Generale del Ministero della Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo n. 14513 del 01/03/2019.
QUADRO DI RIFERIMENTO. Il Programma Quadro per la Ricerca e l’Innovazione 2014-2020 denominato “Horizon 2020” ha un ruolo chiave nel raggiungimento degli ambiziosi obiettivi climatici ed energetici che si è posta l’Unione europea. Per sostenere gli investimenti nel campo dell’efficienza energetica è stato creato, all’interno del programma Horizon 2020, lo strumento Project Development Assistance (PDA). Il PDA finanzia varie attività, dagli studi di fattibilità alla definizione del business plan, al fine di avvicinare gli sviluppatori del progetto a potenziali investitori, accelerando in questo modo lo sviluppo del mercato Ue per l’energia sostenibile. Nell’ambito di tale Programma la Regione Liguria, in qualità di capofila, ha presentato una proposta progettuale denominata “EnerSHIFT - Social Housing Innovative Financing Tender for Energy”, che riguarda lo sviluppo di un innovativo modello finanziario per l’efficientamento energetico degli edifici di edilizia sociale, da attuarsi mediante una gara d’appalto riservata alle società di forniture e servizi energetici denominate ESCo. Con nota prot. n. 4682025 del 29.10.2015, gli uffici della Commissione Europea hanno comunicato l’esito positivo della valutazione della proposta presentata. Il contratto con la UE è stato sottoscritto in data 01.02.2016 a seguito di approvazione dello stesso da parte della Giunta regionale con DGR n. 32 del 22.01.2016.